L'utilizzo e l‘estrazione del carbone fossile in Belgio e,
più in particolare, nella Vallonia. Nel paese ci sono le
miniere più antiche del mondo. L'estrazione del carbone
fu per molto tempo un'attività stagionale: i lavori nei
campi si alternavano a quelli nelle miniere. Lo sviluppo
dell'industria carbonifera si fondò sullo sfruttamento di
masse di operai, le cui condizioni di lavoro erano difficili
e precarie. Fino alla Prima Guerra Mondiale, fare il
minatore era una tradizione familiare che si trasmetteva
di generazione in generazione. I minatori erano infatti
legati alla loro fossa, quasi con orgoglio.
Negli anni in cui vengono conclusi i vari accordi
bilaterali tra Italia e Belgio, come il protocollo del 23
giugno 1946 ed il protocollo dell'11 dicembre 1957 gli
immigrati italiani si dirigono in misura considerevole
verso le miniere di carbone del Belgio: sono circa
24.000 nel 1946, oltre 46.000 nel 1948. Per
convincere le persone ad andare a lavorare in miniera
in Belgio, l'Italia viene tappezzata di manifesti di colore
rosa che presentano unicamente i vantaggi derivanti
dal mestiere di minatore: salari elevati, carbone e
viaggi in ferrovia gratuiti, assegni familiari, ferie
pagate, pensionamento anticipato. A parte un periodo
di flessione corrispondente agli anni '49-'50, nel 1961,
gli italiani rappresentano il 44,2 per cento della
popolazione straniera in Belgio, raggiungendo le
200.000 unità.
Poi, la tragedia. L'8 agosto 1956, dieci anni dopo la firma di
quell‘accordo, 262 minatori rimasero intrappolati nella miniera
di Marcinelle, di questi, 136 erano italiani. Fu questo un
disastro che passò alla storia come la tragedia di Marcinelle.
Uno scoppio, ed immediatamente le fiamme invasero i cunicoli
della miniera, cunicoli alti non più di 50 cm in cui erano costretti
a lavorare i nostri minatori. L'11 agosto, tre giorni dopo, i
soccorritori riuscirono ad estrarre dalla miniera i primi due corpi
a quota 835 metri. Ma solo dopo undici giorni di duro lavoro i
corpi degli altri 260 minatori vennero restituiti alle famiglie. I
lavori nella miniera ripresero nell'aprile del 1957. Nel 1967 la
miniera venne chiusa definitivamente. Questi lavoratori
venivano in prevalenza dalle regioni del Sud. Dei 136 minatori
italiani che perirono a Marcinelle nelle viscere della miniera di
"Bois du Cazier", 60 morti erano abbruzzesi, 22 pugliesi, 12
marchigiani, 7 molisani, 5 veneti e 4 calabresi, per citare le
regioni più colpite.
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le miniere di carbone del Belgio