Storia dell’integrazione europea Lezione 11 Dall’Atto unico alla UE Emilio Vedova, Senza titolo, 1960 Dopo la crisi… • Crisi petrolifere: incentiva comportamenti protezionistici che riducono il livello complessivo di concorrenza. • Corte di Giustizia europea: illegittimi provvedimenti che limitino importazioni da altri paesi CEE. Sotto accusa anche sovvenzioni pubbliche a imprese in crisi. • 1985: si insedia la nuova Commissione, guidata da Jacques Delors, che dà nuovo impulso al processo di integrazione. • Completamento mercato comune in tempi certi e abolizione delle restrizioni alla circolazione di beni, persone, capitali. • Libera circolazione delle professioni: necessità di un sistema di riconoscimento reciproco dei titoli di studio. • 1985: Libro bianco sul completamento del mercato interno. La visione di Delors… • Presidente della Commissione Jacques Delors ha una visione molto chiara dell’UE: (a) Stretta interdipendenza delle questioni economiche, finanziarie e monetarie con i problemi della politica estera e sicurezza. (b) Sviluppo del processo deve integrare le realizzazioni già compiute con i nuovi ambiti di intervento: ricerca, ambiente, politiche regionali. (c) Tutte le scelte devono compiersi all’interno degli organismi comunitari. • Questa visione si scontra con i particolarismi nazionali, che alla fine portano a elaborare una proposta «minimalista». • 1986: approvazione Atto Unico, prima riforma dei Trattati di Roma: aspetti positivi, ma resta irrisolto nodo politica economica e monetaria. Cooperazione politica e Atto Unico… • Atto Unico: sul piano della cooperazione politica ratifica le prassi del passato e afferma necessità di coerenza tra politiche esterne della CEE e quelle dei singoli Stati. • Però: non dà soluzione al problema dell’integrazione politica e di come coordinare azione politica comunitaria con gli altri ambiti di intervento. • Atto Unico: tappa importante per processo di integrazione, ma momentaneo fallimento di realizzare Trattato istitutivo UE. • 1988: Commissione di Delors presenta nuovo documento su Unione monetaria. • Necessità di eliminare fluttuazioni delle diverse valute, mentre libera circolazione capitali è già stata approvata. • UEM: realizzazione in 3 tappe con il coordinamento politiche monetarie e la fissazione delle parità di cambio. La dissoluzione del blocco sovietico… • 1989: data epocale per l’intera storia mondiale e per le vicende dell’integrazione europea. • Riunificazione tedesca: processo si realizza con grande rapidità, nonostante perplessità GB e Francia. • 3 ottobre 1990: grande festa nazionale per la riunificazione; fine simbolo della Guerra Fredda. • 1991: dissoluzione dell’URSS, circostanza che permette di pensare a un’Europa compatta e allargata. • Un’Europa forte, sia sul piano economico, sia su quello politico. • Necessità di ripensare le funzioni della NATO. La prima guerra del Golfo: l’accelerazione dell’Europa politica… • 1990: Iraq invade il Kuwait e provoca la reazione della politica internazionale. • Europa: prima di ogni decisione da parte dell’ONU, e dell’intervento militare USA, prende una posizione compatta sia dal punto di visto economico che politico. • USA: prendono in mano redini della questione e decidono attacco militare (prima guerra del Golfo), offuscando la visibilità dell’Europa. • Tutto ciò rafforza le tesi di quei paesi, come la Germania, che sostengono la necessità che l’Europa si trasformi in una vera e propria Unione politica, per acquisire un peso maggiore nel contesto internazionale. La nuova Germania e le prospettive della UEM… • Riunificazione tedesca: avvenimento che accelera il processo di costruzione dell’Unione europea monetaria (UEM). • Unione monetaria: deve rispettare i paradigmi di fondo politica economica tedesca: (a) prezzi stabili; (b) politiche di stabilità. • Necessità di creare una struttura politico-istituzionale comunitaria per: (a) governare processo realizzazione UEM; (b) affrontare le questioni continentali dopo crollo del blocco sovietico. • Consiglio europeo del 1990: viene trovato un accordo su: (a) ampliamento competenze EU; (b) ampliamento competenze Parlamento Europeo. • Inoltre, viene istituito un organo comunitario (formato dalle Banche centrali nazionali) con il compito di coordinare una politica monetaria comune. Verso Maastricht… • Negoziati per giungere alla UEM proseguono, per definire linee-guida Unione monetaria e la fisionomia del Sistema europeo banche centrali (SEBC). • Dibattito sulla definizione dei parametri di convergenza. • 1992: Consiglio Europeo a Maastricht per la firma del nuovo Trattato. • Accordo per dare inizio alla fase 3 della UEM, che avrebbe portato alla introduzione della moneta unica (1° gennaio 1999). • Più difficile l’accordo sull’Unione politica e coordinamento politiche sociali. • Opting in: escamotage che permette di trovare un compromesso, ma che fa nascere un’Europa a 2 velocità. Maastricht: il Trattato… • Trattato: viene firmato il 7 febbraio 1992. • Unione Europea: è basata su 3 pilastri fondamentali: (a) le 3 Comunità europee (CECA, CEE ed EURATOM); (b) disposizioni in materia di politica estera e sicurezza (PESC); (c) disposizioni in materia di politica e giustizia. • Asimmetria: 1° pilastro natura federale; altri 2 intergovernativa. • UE: quadro istituzionale unitario; grande importanza del Consiglio Europeo (modello che assegna agli Stati nazionali ruolo rilevante). • Innovazione importante ratifica UEM: previsioni moneta unica. • Determinazione dei 5 parametri di convergenza: (a) deficit/PIL 3%; (b) debito/PIL 60%; (c) inflazione max +1,5% media paesi virtuosi; (d) tasso interesse max +2% media paesi virtuosi; (e) appartenenza ultimi 2 anni banda stretta dello SME.