1929-31 Europeismo fascista Europeismo antifascista (1930-1940) Federalismo europeo o o o o o o o o assetto tipico delle organizzazioni internazionali principio ordinatore: anarchico differenziazione funzionale: assente distribuzione del potere: presente fonti del diritto: i trattati stipulati nel tempo assetto tipico degli stati principio ordinatore: gerarchico differenziazione funzionale: presente distribuzione del potere: presente fonti del diritto: principi costituzionali leggi ordinarie leggi regionali regolamenti di attuazione ecc. ecc. 3 Piano Marshall Si inserisce nel quadro della cosiddetta “Dottrina Truman” Motivi filantropici ? Motivi politici ? Motivi commerciali ? Un modello di organizzazione internazionale: l’OECE (Organizzazione europea per la cooperazione economica) Nasce il 16 aprile 1948 Scopi: promuovere la cooperazione economica tra i partecipanti al Piano Marshall (ERP) organizzare la gestione degli aiuti sviluppare il commercio intra-europeo riducendo dazi e barriere tariffarie studiare le possibilità di una unione doganale o di un’area di libero scambio europea 17 Paesi partecipanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Turchia, zone occidentali della Germania occupata (Bizona più zona francese), più la zona anglo-americana del territorio libero di Trieste. Motivi alla base dell’europeismo post-bellico: 1 - motivazione ideologica (discorso di Churchill del settembre 1946; Congresso dell’Europa all’Aja maggio 1948 - Movimento europeo Svolta di Bevin - Consiglio d’Europa) 2 - necessità della ricostruzione (Piano Marshall non basta) 3 - problema tedesco (neutralizzazione? Riunificazione?) 4 - atteggiamento americano (apertamente a favore per GF) 5 - inerzia britannica (Impero, Europa, USA) Paesi membri OECD Paesi/Economie in relazione con l’OECD 5 motivi per il processo di integrazione europea - ideale europeistico fortemente condiviso dopo la fine del conflitto: «collante» di forze politiche e ideologie obiettivamente diverse e opposte - necessità della ricostruzione europea - adesione statunitense all’idea dell’unità europea, con una valutazione fondata sul valore dell’imitazione (Diane Kunz, Butter and Guns: America’s Cold War Economic Diplomacy) - Necessità di reintrodurre la Germania nello spazio europeo su basi non conflittuali - debolezza economica e ambivalenza politica della Gran Bretagna quale fattore agevolante un processo di integrazione europea «indipendente» (Edmund Dell, The British Abdication of Leadership in Europe) Ceca Snodo fondamentale: le relazioni tra i due paesi (Germania e Francia) Vantaggi francesi Vantaggi tedeschi Vantaggi italiani - Segretezza imposta dai francesi (verso UK ma non verso USA) La prima Alta Autorità della Ceca Riunione di lavoro notturna Conferenza stampa L’Alta Autorità L’Alta Autorità veniva nominata per sei anni - indipendenza totale dei suoi componenti - vero e proprio governo della Comunità (poteri di iniziativa normativa e legislativi, di controllo, di attuazione) - si consultava con l’Assemblea parlamentare della Ceca - il Consiglio, formato da ministri dei paesi membri, doveva solo armonizzare l’azione dell’Alta Autorità con quella degli Stati - rispetto alla Commissione CEE, l’Alta Autorità era dotata di poteri più ampi (potere normativo ad es., che la Commissione non ha). L’Assemblea parlamentare CECA 78 membri 18 per la Francia, l’Italia e la Germania 10 per Belgio e Paesi Bassi 4 per il Lussemburgo Delegazioni nazionali, riunite per nazionalità. Dal 1953 si ammette il principio della costituzione dei gruppi politici sulla base delle «famiglie politiche» Una sola donna, l’olandese Marga Klompe. Altre istituzioni: la Corte di Giustizia, il Consiglio dei produttori e dei consumatori La CECA agiva secondo il principio sovranazionale, ma in un settore ristretto. Nasce un ‘metodo’, quello ‘Monnettiano’, che si cercherà di applicare anche nel caso della difesa europea (CED). Guerra di Corea (giugno 1950) - Richiesta statunitense di riarmo RAPIDO della Germania - opposizione francese - compromesso: Piano Pleven - Solo battaglioni tedeschi nella struttura - integrazione con la NATO (nata in seguito alla firma del Patto Atlantico nell’aprile 1949) - comando statunitense La conferenza sull’esercito europeo definisce meglio i contorni della proposta francese e vengono nel frattempo vinte le diffidenze statunitensi. La Ced - organizzazione 43 divisioni (12 delle quali tedesche) per un totale di circa 560.000 unità Un collegio dei commissari (nove membri): lo SM della CED, ma senza un presidente eletto. Un Consiglio dei ministri, con poteri maggiori rispetto all’omologo nella CECA TALE STRUTTURA E’ PROVVISORIA, poiché la discussione interna all’Assemblea ad hoc propone una struttura ancora più complessa nella quale inserire la CED. Il progetto dell’Assemblea ad hoc Una Comunità politica europea che avrebbe dovuto assorbire le competenze sia della CECA che della CED Parlamento bicamerale: una Camera dei Popoli eletta direttamente a suffragio universale e diretto e un Senato costituito su indicazione dei parlamenti nazionali. Il Senato avrebbe eletto con voto segreto il presidente del Consiglio esecutivo e Consiglio dei ministri (nazionali): insieme formano l’esecutivo della CPE Corte di giustizia: avrebbe giudicato sui ricorsi degli stati contro le leggi della Comunità e garantito l’osservanza dei trattati. Chi è a favore della Ced: - Governi (forze moderate) - movimenti europeisti e federalisti - Stati Uniti Chi è contro: - partiti della sinistra estrema - nazionalisti, neofascisti, gollisti - ambienti militari La questione della difesa europea va a toccare la sovranità nazionale nel settore più sensibile: il monopolio della forza militare e la gestione della politica estera. Importante soprattutto per quei paesi che mantengono interessi coloniali (Francia). In Francia: instabilità governativa (tre governi tra il maggio 1952 e il maggio 1954) Dopo la sconfitta di Dien Bien Phu, in Vietnam (maggio 1954), diventa primo ministro Pierre Mendès-France Nell’agosto 1954 Mendès-France propone agli altri europei le sue condizioni per la ratifica della Ced: Un veto di otto anni alle decisioni del collegio dei commissari; la cancellazione dell’art. 38; il diritto della Francia di ritirarsi dal trattato se la Germania si fosse riunificata. Le richieste francesi vengono respinte dagli altri partner con irritazione. 30 agosto, voto sospensivo dell’Assemblea nazionale francese e cauto atteggiamento italiano che favorisce la Francia (motivo: Trieste) Motivazioni: 1 - timore di un superstato europeo 2 - paura della preponderanza tedesca nel sistema CED 3 - indebolimento dell’Unione francese (cioè il sistema di possedimenti coloniali di Parigi) 4 - l’assenza della Gran Bretagna dal sistema indirettamente era una diminuzione del prestigio della Francia, che non poteva quindi aderire insieme a “due paesi sconfitti e tre piccoli paesi”. Conseguenze del no francese (e dell’inerzia italiana): - Status ancora indefinito della Germania nel sistema difensivo europeo - Umiliazione degli Stati Uniti (Dulles e Eisenhower) - Federalisti annichiliti (e idea federalista con essi) Sviluppi (o involuzioni): UEO Ottobre 1954 Proposta britannica (difficile credere che fosse nata al momento) Recupero del Patto di Bruxelles ed estensione di esso a Germania e Italia (Usa e Canada associati) Garanzia militare britannica sul suolo tedesco Nessuna sovranazionalità ma un blando coordinamento ‘europeo’ all’interno del sistema Nato [email protected] Ricevimento martedì mercoledì Appelli d’esame: 17-19 11-13 18 dicembre 2007 31 gennaio 2008 1955 - Ripresa europea? - 1 Esistenza dell’OECE e dell’UEP traina la fiducia in un ‘mercato controllato’ Come funzionava la UEP e il suo ‘agente’, la BIS (Banca dei regolamenti internazionali): - ogni stato versava una parte del ‘capitale’ della UEP (15% del volume commerciale del paese membro, nella propria moneta) - ogni mese la BIS determinava i ‘crediti’ e i ‘debiti’ dei paesi membri, calcolati sulla base del commercio estero di ogni paese. - i crediti venivano accantonati in moneta forte; gli stati avevano uno ‘scoperto di conto’ fino al 20% dell’ammontare del loro commercio internazionale. 1955 - Ripresa europea? - 2 La UEP e l’OECE furono i principali motivi per cui, fallita la CED, si pensò a incrementare la dimensione economica delle relazioni europee. Esempio della CECA ugualmente importante, ma meno significativo. MESSINA - 1 e 2 giugno 1955 I Sei incaricano Paul Henri-Spaak di lavorare sulle ipotesi contenute in un memorandum che riuniva le idee del governo olandese (rapporto Beyen su una unione doganale) e le proposte di Monnet su una Comunità dell’energia atomica. 1955 - Ripresa europea? - 3 Venezia - 29 e 30 maggio 1956 Il rapporto Spaak viene accettato in linea di massima dai governi. Due Comunità: una economica (mercato comune e unione doganale) e una dell’EA. Opposizioni federaliste (Spinelli) Appoggio funzionalista (Comité d’Action pour les Etats Unis d’Europe di Monnet) CIG seguente che lavorò nel castello di Val Duchesse (Bruxelles) per i dieci mesi successivi. Nodi da sciogliere: perplessità francesi sul mercato unico e l’Unione doganale. Ruolo della Gran Bretagna, che rimane convinta dell’impossibilità del tentativo. 1956 - Annus horribilis Crisi di Suez (novembre 1956) - strutturazione dei due blocchi - perdita definitiva di autonomia operativa degli stati europei La reazione francese è un ammorbidimento delle posizioni riguardo al negoziato CEE/CEEA e, il 25 marzo 1957si arriva alla firma dei trattati di Roma -CEE -CEEA (Euratom) La Gran Bretagna resta esclusa (si esclude e propone il palliativo dell’EFTA) -danno economico -danno strutturale Bilancia commerciale britannica 1955 13,5% del commercio estero britannico con i Sei CECA 52% “ “ “ “ con il Commowealth 1960 55% del commercio estero britannico con i Sei CECA 12% “ “ “ “ con il Commowealth 1957 - Istituzioni della CEE e dell’Euratom -Commissione della CEE (nove membri, 4 anni di mandato) -Commissione dell’Euratom (cinque membri, 4 anni di mandato) -Consiglio dei ministri Cee -Consiglio dei ministri Euratom -Assemblea parlamentare e Corte di giustizia in comune tra CECA, CEE ed Euratom Vengono previste dal trattato tre fasi transitorie di 4 anni ciascuna (entro il 1970 mercato unico e unione doganale) Presidente Walter Hallstein (D) Mandato: 7-1-1958 / 9-1-1962 10-1-1962 / 30-6-1967 Presidenza caratterizzata dai tentativi (sfortunati) di aumentare l’influenza della Commissione L’Assemblea parlamentare CEE Con la firma dei Trattati di Roma viene costituita una sola AP di 142 membri, in comune per CECA, CEE ed Euratom. Nel 1960 la stessa assemblea presenta una mozione per l’elezione parziale dei suoi membri a suffragio universale diretto (mozione che non viene accettata dal Consiglio). Dal 1962 l’Assemblea muta il suo nome in Parlamento europeo. 1973: allargamento della Comunità a Regno Unito, Irlanda e Danimarca: 198 membri Consiglio dei ministri Per i primi otto anni di vita della Cee il CdM avrebbe dovuto votare all’unanimità. Poi veniva previsto un voto a maggioranza di 12 su 17 Francia, Germania, Italia: 4 voti ciascuna Belgio e Paesi Bassi: 2 voti ciascuno Lussemburgo: 1 voto Impossibilità di veto di un solo grande paese, ma necessità di ‘alleanze’ Obiettivi trattato CEE 1 - abolizione delle restrizioni quantitative nel commercio reciproco 2 - tariffa doganale esterna comune 3 - politica commerciale comune verso i Paesi terzi 4 - libera circolazione di persone, servizi e capitale 5 - politica comune dell’agricoltura 6 - politica comune dei trasporti 7 - libera concorrenza senza distorsioni 8 - procedure di coordinamento delle politiche economiche 9 - controllo delle bilance dei pagamenti 10 - coordinamento e armonizzazione delle politiche interne e delle relative legislazioni 11 - FSE, BEI, associazione con paesi già colonie Pac Relativa minore importanza complessiva del settore Agricolo Elettorato agricolo ‘mobile’, quindi da ‘fidelizzare’ aumentando i redditi, (e i prezzi pper i consumatori finali) Ricordo delle privazioni belliche e della penuria (si ricerca l’incremento produttivo in vista dell’autosufficienza) Stabilizzazione dei mercati e riparo dal pericolo inflattivo Obiettivi trattato Euratom 1 - sviluppo delle ricerche in campo nucleare 2 - definire il quadro normativo relativo alla sicurezza di gestione degli impianti 3 - richiamare investimenti con agevolazioni 4 - controllare la disponibilità di materiale fissile per tutti gli utilizzatori 5 - supervisione dell’utilizzo del materiale 6 - possedere in maniera esclusiva i materiali fissili 7 - istituzione di un mercato comune in campo nucleare 8 - promuovere l’utilizzo pacifiso del nucleare, anche mediante accordi in questo senso Istituzioni che sorgono con la CEE/Euratom Commissione Cee Commissione Euratom Consiglio dei ministri Cee (diverse formazioni a seconda degli argomenti in discussione Consiglio dei ministri Euratom (una sola formazione) Istituzioni che si modificano Assemblea parlamentare europea (142 membri in comune con CECA, Cee ed Euratom, dal 1962 Parlamento europeo) Corte di giustizia europea (idem) Politiche comuni previste dai trattati PAC (Politica agricola comune) PCT (Politica comune dei trasporti) I Principi della PAC Art. 33 del Trattato di Roma: a) Incrementare la produttività dell’agricoltura e lo sviluppo razionale della produzione (manodopera, fattori di prod.ne) b) Assicurare il tenore di vita della popolazione agricola c) Stabilizzare i mercati d) Garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e) Assicurare prezzi ragionevoli La PAC - Implementazione Luglio 1958 - Conferenza di Stresa, la PAC è affidata all’elaborazione del commissario Sicco Mansholt (già ministro olandese dell’agricoltura per 13 anni). Presidente della Commissione dal 22-3-1972 / 5-1-1973 La PAC - Implementazione 30 giugno 1960 e 18 dicembre 1961: «maratona agricola» del Consiglio dei ministri con accordo finale il 14 gennaio 1962. Punti dell’accordo: organizzazione dei mercati per cereali, carni suine, uova, pollame, ortofrutticoli e vino; Istituzione del FEOGA Sostegno finanziario dal 1° luglio 1962, data di entrata in vigore della PAC. La PAC - Implementazione Dicembre 1963: seconda maratona con accordo su latte, carni bovine e riso. Dicembre 1964: terza maratona agricola con accordo sull’unificazione dei prezzi dei cereali La proposta Hallstein per la dotazione della Comunità di «risorse proprie», nasce su ispirazione di Mansholt, compresa nel pacchetto per la copertura delle spese agricole per il triennio 1° luglio 1965-30 giugno 1968. La PAC - Funzionamento Sostegno dei prezzi (Feoga-Garanzia) I prezzi garantiti provocano sovrapproduzione, portando alla metà degli anni Ottanta a misure restrittive: quote tasse di corresponsabilità stabilizzatori (cioè se si eccede una soglia di produzione - quantità massima garantita - scatta una riduzione dei pagamenti garantiti incoraggiamento a sistemi di set-aside (messa a riposo dei terreni) OMC - Organizzazione comune dei mercati - garantisce l’acquisto delle eccedenze e protegge con dazi le produzioni CE da quelle esterne. PAC - Funzionamento Importazioni Prelievi Non-UE Prezzo obiettivo Prezzo-soglia Prezzo di intervento (la CEE compra direttamente l’invenduto) PAC - Funzionamento Esportazioni Prezzo obiettivo Restituzioni Prezzo-soglia Prezzi non-UE Prezzo di intervento (la CEE compra direttamente l’invenduto) Ruolo della Corte di giustizia La Corte sin dall’inizio intende il suo ruolo come quello di definizione dei limiti della ‘sovranità’ della Cee e di quella degli stati membri Sentenza Van Gend en Loos c/ Nederlandse Administratie der Berlastingen (imposte dirette) Viene stabilito che “la Comunità costituisce un nuovo ordine legale internazionale. Gli Stati, per trarre beneficio da quest’ultimo, hanno limitato i propri diritti di sovranità … la legge comunitaria non solo impone delle obbligazioni agli individui, ma deve anche fornire loro diritti che diventano parte integrante del loro patrimonio legale”. Aspettative Delusioni Illusioni Ernst Haas (The Uniting of Europe), Walter Lipgens (Europa-Föderationsplane der Widerstandsbewegungen), Alan S. Milward (The European Rescue of the NationState), Andrew Moravcsik (The Choice for Europe. Social Purpose and State Power from Messina to Maastricht) Charles de Gaulle - importanza del processo d’integrazione europea nella sua dimensione economica (PAC) - rifiuto della condizione di sudditanza europea verso gli USA - ricerca di uno spazio politico e strategico per una terza forza (Unione di stati europei) - primazia francese (anche nei rapporti con i Paesi ex colonie) PVS - 2 • 6-7 dicembre 1961: gli Stati membri e il Consiglio della CEE, da una parte, e il SAMA (Stati africani e malgascio associati divenuti indipendenti dopo la nascita della CEE) dall’altra, definiscono gli obiettivi e i principi di una convenzione per l’associazione. • 580 milioni $ per cinque anni Prima iniziativa (1961-1962): Piano Fouchet (dal nome del capo negoziatore francese, Christian Fouchet) Unione di Stati formalmente sovrani - coordinamento della politica estera - coordinamento delle questioni culturali Nessuna sovrapposizione alla NATO/Patto Atlantico Rispetto delle competenze Cee Problemi di contorno - equilibrio nucleare tra i due “big” - atteggiamento statunitense verso l’Europa - problema britannico - contemporaneo negoziato PAC in corso (termina a gennaio 1962) -De Gaulle nazionalista? Oppure ‘globalista’ ? Versione europea del multilateralismo? Il piano Fouchet (seconda versione), proposto dopo l’ottenimento degli obiettivi desiderati nelle trattative per la Pac, viene respinto dagli alleati subordinando l’accettazione all’ingresso della Gran Bretagna nella Cee. Inevitabile l’opposizione francese, sia per motivi economici, sia per motivi geopolitici. Quale dei due prevale? Nodo successivo: di nuovo la PAC - Come si finanzia la PAC - 1965 - Proposta della Commissione Hallstein di dotare la CEE di ‘risorse proprie’ (avrebbero permesso un incremento delle politiche comunitarie in settori anche non originariamente previsti dai trattati di Roma) Hallstein prende l’iniziativa convinto della centralità del ruolo della Commissione e per dare un seguito logico alla ‘razionalizzazione’ delle Comunità avvenuta con il trattato di fusione (1965, in vigore dal 1° luglio 1967) Una sola Commissione (nove membri) per Cee, Ceca, Euratom. Un solo Consiglio dei ministri Parlamento e Corte di Giustizia La struttura istituzionale della Cee si arricchisce anche di un nuovo soggetto, il Comitato dei rappresentanti permanenti (CO.RE.PER.) Coreper I Coreper II CSA (Comitato speciale agricoltura) Secondo il Trattato di Roma, nel 1966 sarebbe cominciata la terza fase transitoria (1958-1961; 1962-1965; 1966-1969). Da quel momento in poi il Consiglio avrebbe votato a maggioranza qualificata. Le ‘risorse proprie’ si aggiungevano così alla prospettiva della accentuata sovranazionalità della Cee con un Consiglio in cui la Francia sarebbe potuta andare in minoranza al momento del voto. In aggiunta, problema della procedura di approvazione del bilancio: La Commissione diventava, con il Parlamento, il cuore del sistema finanziario della Cee e l’istanza che determinava come sarebbero state spese le risorse proprie. Il bilancio emendato dal PE e accettato dalla Commissione, poteva essere rifiutato dal Consiglio solo con il voto contrario di 5 stati membri se si trattava di una versione emendata dal PE ma respinta dalla Commissione, la versione della Commissione passava con il voto di 4 stati a favore. Risultato: Crisi della sedia vuota. La Francia (de Gaulle) ritira i suoi rappresentanti dal Consiglio dei ministri (e solo da esso) e paralizza l’attività comunitaria. Soluzione: Compromesso di Lussemburgo (1966) Viene stabilito il principio del negoziato ad oltranza, all’interno del Consiglio, qualora si sia in presenza di una diversità di opinioni tra i ministri Potere di veto implicito Viene comunque affermato che le scadenze previste dai trattati non sono in discussione, anche se tutto viene rimandato a una prossima conferenza tra i capi di stato e di governo. Trionfo di de Gaulle o fortuna della Comunità? Governanza mono-livello (one-level governance) Stato -------------------------- CEE Governanza multi-livello (multi-level governance) Stato Regione Associazioni dei produttori Sindacati dei lavoratori Gruppi di interesse CEE/UE Insegnamenti della crisi della sedia vuota (“crise de la chaise vide”): Mai tentare di mutare unilateralmente gli equilibri tra stati e istituzioni europee Affermazione di un metodo fondato sul compromesso e negoziato permanente La sovranazionalità deve confrontarsi continuamente con gli interessi statali Conferenza dell’Aja (dicembre 1969) Georges Pompidou (successore di de Gaulle) convoca un vertice dei capi di governo e di stato Tre parole d’ordine: Allargare Approfondire Completare Punti in discussione all’Aja Risorse proprie Via libera all’allargamento Unificazione politica Unione economica e monetaria Rafforzare le istituzioni Vengono istituiti tre gruppi di studio Commissione sull’unione economica e monetaria (presieduta dal lussemburghese Pierre Werner) Commissione sulla cooperazione in materia di politica estera (presieduta dal belga Etienne Davignon) Gruppo di studio sull’ampliamento dei poteri del PE (presieduto dal giurista francese Georges Vedel) gruppo voluto dalla Commissione (Spinelli) La Gran Bretagna, l’Irlanda, la Danimarca e la Norvegia avviano i negoziati alla fine del 1970 Dazi agricoli più 1% dell’Iva riscossa all’interno degli stati membri “Davignon Machinery” (o meccanismo Davignon): riunioni periodiche dei ministri degli esteri nell’ambito di quella che sarebbe diventata nota come CPE (cooperazione politica europea) Davignon machinery Riunioni dei ministri degli Esteri almeno ogni sei mesi Commissione politica per preparare le riunioni (un omologo del Coreper) Coinvolgimento della Commissione, se fosse coinvolta l’attività delle CE Relazione semestrale con l’Assemblea, al termine di ogni incontro dei ministri degli Esteri Le condizioni di ingresso del Regno Unito nelle CE Problemi: importazioni di prodotti agricoli dal Commonwealth, diritti di pesca nelle acque territoriali, partecipazione britannica al bilancio Proposte europee: 21% del bilancio comunitario a spese britanniche / Risposta britannica: 3% Accordo del maggio 1971, vertice Pompidou-Heath -dal 1973 al 1977 il Regno Unito avrebbe versato una percentuale crescente del bilancio comunitario, dal 9% fino al 19% -Non veniva esclusa una successiva revisione dell’accordo L’instabilità monetaria del 1971-1973: i sogni e le realtà 15 agosto 1971: Nixon Motivi - Costo della guerra in Vietnam - Favorire le esportazioni statunitensi Conseguenze in Europa: Svalutazione di alcune monete (in particolare Francia) Misure internazionali Dicembre 1971, riunione allo Smithsonian Institute di Washington I cambi fissi vengono eliminati e si istituisce una banda di fluttuazione per i cambi tra le monete europee e il dollaro (+/- 2,25% rispetto a una parità fissa) nel marzo 1972 i Nove si impegnano a limitare la fluttuazione tra le rispettive monete in una fascia compresa tra il +/- 1,125 % + 2,25% + 1,125% pc - 1,125% - 2,25% Comunità europea vs. Comunità atlantica Guerra dello Yom Kippur (ottobre 1973) Opec aumenta il prezzo del petrolio e attua l’embargo delle esportazioni di petrolio verso i paesi che aiutano Israele La risposta europea è il cosiddetto dialogo euroarabo: il tentativo di differenziare le posizioni europee rispetto a quelle statunitensi (vertice di Copenhagen del dicembre 1973) Reazione statunitense (Kissinger): creare una organizzazione dei ‘consumatori’ di petrolio che possa opporsi alle richieste dei paesi arabi produttori e nel contempo creare una scorta comune di riserve petrolifere. Si discute la proposta alla conferenza di Washington (febbraio 1974) L’iniziativa spacca la Comunità, soprattutto perché: a) Gli americani legano ogni questione energetica alla dimensione della sicurezza nazionale americana b) Washington minaccia un neo-isolazionismo L’Agenzia internazionale per l’energia nasce nel 1974, senza la Francia (che a Washington aveva rappresentato la linea dura contro gli americani, a favore del dialogo euro-arabo) Kissinger dimostra quindi: a) La debolezza e la divisione in politica estera e su questioni strategiche degli europei b) La persistente capacità degli Stati Uniti di orientare le decisioni europee e il processo di formazione di una ‘politica estera europea’ La lezione americana porta a importanti sviluppi Vertice di Parigi (dicembre 1974) -Istituzione del Consiglio europeo (capi di stato e di governo) -Accettazione del principio dell’elezione a suffragio universale e diretto del PE (prevista entro il luglio 1979) -Incarico a Leo Tindemans (primo ministro belga) di stilare un rapporto sulle possibilità e sui modi per creare una Unione europea «Riconoscendo la necessità di un approccio globale ai problemi interni inerenti alla costruzione dell’Europa, i capi di governo giudicano essenziale assicurare una generale continuità e coerenza nelle attività delle comunità e nel lavoro sulla cooperazione politica. «I capi di governo accompagnati dai loro ministri degli Esteri, hanno pertanto deciso di riunirsi tre volte all’anno, e ogni volta che si renderà necessario, nel Consiglio delle Comunità e nel contesto della cooperazione politica.» Rapporto Tindemans (dicembre 1975) - ‘Necessità’ di una Unione europea strumenti: -politica economica e monetaria comune -Moneta comune -programmi di sviluppo regionale per porre tutti i paesi membri a uno stadio uniforme di sviluppo -istituzioni maggiormente legittimate dal punto di vista democratico Più poteri al Parlamento europeo Ruolo centrale del Consiglio europeo Votazione a maggioranza qualificata all’interno del Consiglio dei ministri Maggiore dinamismo della Commissione Rapporto fiduciario tra Commissione e Parlamento Il rapporto Tindemans ebbe da allora il ruolo di promemoria necessario per gli sviluppi istituzionali della Comunità/Unione Il Consiglio europeo Massimo organo «politico» dell’Unione, nel senso che indirizza e fornisce direttive, ma non ha potere legislativo proprio (TUE, Disposizioni comuni: «Il Consiglio europeo dà all’Unione l’impulso necessario al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti politici generali») Non ha competenze definite chiaramente, proprio per la sua natura particolare di summit di capi di Stato e di governo più il Presidente della Commissione (II livello: Ministri degli Esteri e un Commissario) Si riunisce due, massimo tre volte all’anno ogni volta per due, tre giorni Oggi Il TUE affida al CE compiti di coordinamento e di orientamento politico generale nonché in ambito PESC e nel campo dell’UEM. NON C’E’ TRACCIA DEL CONSIGLIO EUROPEO TRA LE ISTITUZIONI RIPORTATE NEL TRATTATO CE, MA SOLO NEL TUE. Però il Consiglio Europeo viene ricordato in diversi articoli del Trattato CE. Composizione Il Consiglio riunisce i capi di Stato (Francia e Finlandia attualmente) e di governo (tutti gli altri Stati), più i ministri degli Esteri. Partecipano anche il Presidente della Commissione e un commissario. Importante per : - nuove adesioni - nomine (Commissione, Banca centrale) - definizione di principi guida in senso generale - definizione di politiche economiche e monetarie - Pesc e relazioni esterne Il Consiglio nel sistema dell’Unione Aumenta il peso della concertazione intergovernativa a scapito della sovranazionalità. Il Parlamento europeo risente molto del crescente ruolo del Consiglio: comunicazioni verbali dell’una parte e dell’altra all’inizio dei vertici e alla loro conclusione non significano interdipendenza. Il carattere extracostituzionale del Consiglio implica anche una perdita di influenza della Corte di giustizia. Politica monetaria e Unione economica Il processo innescato dal Serpente monetario riparte tra il 1976 e il 1977, ed è favorito da una serie di fattori essenziali: - segnali di ripresa economica soprattutto in Germania - cambio della guardia negli USA con Jimmy Carter che sostituisce Gerald Ford, e che spinge per un sostegno deciso alle esportazioni USA favorendo la debolezza del dollaro - ostilità del cancelliere tedesco Schmidt verso la nuova presidenza USA e in particolare verso uno dei consiglieri del presidente, Zbigniev Brzezinski -desiderio di Schmidt di sostenere il marco e di non «lasciarlo solo» nei confronti del dollaro svalutato. - convinzione di Schmidt che maggiore ‘disciplina monetaria avrebbe rivalutato le monete europee - desiderio di Giscard d’Estaing di legare più strettamente l’economia francese alla stabilità dell’economia tedesca. Regista della ripresa è il presidente della Commissione Roy Jenkins, laburista britannico e convinto europeista. Egli definisce il rilancio dell’ipotesi dell’unione monetaria in una lecture all’Istituto universitario europeo di Firenze, il 27 ottobre 1977 e in un successivo discorso al PE il 17 gennaio 1978. Il Consiglio europeo di Copenhagen del 7 e 8 aprile 1978 definisce meglio i particolari dell’unione monetaria e, dopo i rapporti informativi del comitato monetario e del comitato dei governatori della banche centrali, il Consiglio europeo di Brema del 6 e 7 luglio definisce tre elementi principali del progetto: sistema degli accordi di cambio potenziamento del sostegno creditizio e finanziario comune misure di rafforzamento delle economie più deboli Il Consiglio europeo di Bruxelles del 5 dicembre 1978 istituisce lo SME, ma la sua entrata in funzione, prevista per il 1° gennaio 1979, slitta a causa di un altro problema, quello dei montanti compensativi monetari. La Francia solleva il problema dello smantellamento del sistema degli importi compensativi monetari (ICM) pensati per riequilibrare i prezzi agricoli in presenza di fluttuazioni nel valore delle monete e mantenere l’unità dei prezzi. Tale questione trova una prima soluzione solo nel Consiglio di Parigi del 12 marzo 1979 e a quel punto lo SME ha via libera. Nasce l’ECU – European Currency Unit, una unità di conto «virtuale» rappresentata dal «paniere» delle nove monete dei Paesi della Comunità. La percentuale della lira, del marco, del franco nella composizione del paniere è fissa, per cui le monete che si apprezzano aumentano il loro peso nel paniere e viceversa. Lo Sme Ogni moneta ha un tasso o corso centrale espresso in ECU e sulla base di questo corso viene stabilita una griglia di parità bilaterali, cioè di ogni moneta rispetto alle altre. Viene ammessa una banda di oscillazione del 2,25% rispetto al corso centrale: se una moneta si avvicina al limite di oscillazione tutti i Paesi partecipanti intervengono per correggere sul mercato dei cambi il valore della moneta. L’Italia partecipa a condizione di avere riconosciuta una banda di oscillazione del 6%. Lo Sme, insieme all’ECU, prevede anche meccanismi di sostegno finanziario a brevissimo, breve e medio termine. Per sostenere questi meccanismi di sostegno ogni Banca centrale conferisce al FECOM il 20% delle proprie riserve in valuta e in oro, ricevendo un corrispondente valore in ECU. Altri problemi alla fine degli Anni Settanta - Allargamento mediterraneo (Grecia, Spagna e Portogallo) - persistente perplessità britannica riguardo all’adesione (referendum del 1975 promosso dai laburisti) - strutturazione di una giurisprudenza autonoma ed ‘europea’ riguardo al diritto secondario delle Comunità (vale a dire, regolamenti, direttive e decisioni) Sentenza Costa contro Enel 15 luglio 1964: la Corte di Giustizia sentenzia che la legislazione comunitaria prevale su quella nazionale. «Nel dare vita a una Comunità di durata illimitata, dotata di istituzioni proprie, di personalità propria, di propria capacità giuridica di rappresentanza sul piano internazionale e, in particolare, di poteri reali derivanti dalla limitazione della sovranità o da un trasferimento di poteri dagli stati alla comunità, gli stati membri hanno limitato i loro diritti sovrani, anche se in settori circoscritti, e hanno creato in tal modo un corpo di leggi che vincolano sia i loro cittadini che loro stessi». 26 novembre 1975: la Commissione avvia presso la Corte di Giustizia una procedura di infrazione a carico della Francia per avere imposto una tassa d’importazione sui vini italiani. 8 aprile 1976: la Corte di Giustizia si pronuncia (causa Defrenne contro Sabena) a favore dell’applicabilità diretta della parità di retribuzione tra lavoratori maschi e femmine. 20 febbraio 1979: sentenza della Corte di Giustizia nella causa «Cassis de Dijon». Viene stabilito che i consumatori possono accedere a prodotti alimentari provenienti da altri stati membri a condizione che essi siano prodotti e commercializzati regolarmente in uno degli Stati membri e che si possa opporre un divieto all’importazione solo per gravi ragioni sanitarie o ambientali La Corte di giustizia - Sede e composizione La sede è Lussemburgo La Corte è composta da ventisette giudici e otto avvocati generali nominati per sei anni, più un cancelliere. Il Presidente della Corte viene eletto tra i giudici per tre anni rinnovabili. La Corte si può riunire in seduta plenaria, in grande sezione (13 giudici) o in sezioni composte da tre o cinque giudici. Vassilios Skouris 24 ottobre 1988: con decisione del Consiglio viene inaugurato il Tribunale di primo grado, articolazione della Corte di Giustizia delle Comunità Europee. La istituzione del tribunale si è resa necessaria per alleviare e sveltire il lavoro della Corte. 27 giudici (uno per ogni Stato) riuniti in sezioni di tre o cinque giudici, più un cancelliere. Il Tribunale nasce per decidere sulle cause relative alla concorrenza e al trattato CECA (fino al 2002). Dal 1993 le sue competenze si sono ampliate soprattutto riguardo ai ricorsi presentati da privati. Dopo Nizza, il Tribunale sopporta il maggior peso del lavoro. Tribunale della funzione pubblica Sette giudici solamente Decide sulle vertenze tra le Comunità e il loro personale. Corte di giustizia + Tribunale di I grado + Tribunale della funzione pubblica = Corte di Giustizia delle Comunità europee Poteri della Corte Il diritto UE costituisce un ordinamento giuridico autonomo e come tale esso è caratterizzato, sin dalla nascita delle comunità, dai seguenti requisiti, rimarcati nel tempo dalla Corte: Applicabilità diretta Effetto diretto Primato sulle legislazioni nazionali I ricorsi ammissibili Ricorso per inadempimento. Se uno Stato non applica la legislazione comunitaria, la Commissione ha la facoltà di deferire il suo caso alla Corte. Più raramente è uno stato a segnalare l’inadempienza. Il TUE ha dato alla Corte il potere di imporre sanzioni allo Stato inadempiente dopo la sentenza. La sanzione viene applicata su proposta della Commissione. Ricorso di annullamento. Uno Stato, una delle istituzioni o anche un privato avente causa possono chiedere l’annullamento di un atto legislativo (regolamento, direttiva, decisione). Ricorso per carenza. Nel caso che una istituzione non applichi una parte dei trattati, oppure non emetta strumenti legislativi su una determinata materia, gli Stati membri o le altre istituzioni possono ricorrere. Forma di ricorso molto rara. I ricorsi ammissibili Ricorso per risarcimento danni per responsabilità extracontrattuale. Si tratta di una forma di ricorso teso a stabilire se le Comunità possano essere responsabili di eventuali danni causati a privati o imprese dalle stesse Comunità o dai suoi agenti. Il rinvio pregiudiziale. Si tratta della richiesta di interpretazione che un tribunale nazionale fa alla Corte su una questione inerente il diritto comunitario sorta durante una causa qualsiasi. La pronuncia della Corte è vincolante per il giudice a quo e inoltre tale parere vale come precedente per tutta la giurisprudenza degli Stati membri. Ricorso per impugnazione. Si tratta del ricorso contro le sentenze del tribunale di I grado (la Corte non decide sui presupposti di fatto ma solo su questioni procedurali). Importanza della Corte Avere contribuito a definire il primato della legislazione UE sulle legislazioni nazionali Avere chiarito in via pregiudiziale e per sentenze la «forma» e l’applicabilità del diritto UE Avere determinato l’«estensione» del diritto UE Avere contribuito all’applicazione diretta dei «principi costituzionali» dell’Unione Avere reso funzionanti le istituzioni UE e soprattutto le politiche, relativamente a UEM, Fondi strutturali e di coesione, PCC, PCT ecc. Lo SME risolve i problemi? Situazione francese dopo le elezioni del 1981 (debolezza del franco, politica espansiva del governo socialista) Crisi petrolifera del 1979 Instabilità italiana (politica ed economica) Nel 1983 la dirigenza economica francese è ‘costretta’ ad accettare una riduzione della spesa pubblica dietro le insistenze tedesche - cosa che NON avviene in Italia, dove anzi la spesa pubblica si espande. La Germania si conferma pernio dell’integrazione economica E la dimensione politica? Dichiarazione Genscher-Colombo Proposta nel 1981 viene formalizzata al Consiglio europeo di Stoccarda nel giugno 1983 (Dichiarazione Solenne di Stoccarda) Progetto Spinelli Club del coccodrillo (1981) e redazione di un progetto di trattato sull’Unione europea, approvato nel 1984 dal PE Parlamento europeo nel 1979 Le quote nazionali per le prime elezioni a s.u.d. del 1979 sono così ripartite: 81 deputati per Francia, Germania, Italia e Regno Unito 25 per i Paesi Bassi 24 per il Belgio 16 per la Danimarca 15 per l’Irlanda 6 per il Lussemburgo 410 in tutto L’Urss avanza una protesta ufficiale per i tre deputati assegnati a Berlino ovest. Poteri - La definizione del bilancio Il bilancio, predisposto dalla Commissione e approvato dal Consiglio, non è valido senza la firma del Presidente del PE. 1970 - Trattato di Lussemburgo: l’ammissione delle risorse proprie estende il potere di controllo del PE sul bilancio, che non può però modificare le «spese obbligatorie». 1975 - Trattato di Bruxelles: viene istituita una Corte dei Conti e confermato il controllo del PE sul bilancio, sempre con esclusione delle «spese obbligatorie», per le quali può comunque proporre modifiche. Il PE, a maggioranza dei suoi membri e due terzi dei voti può respingere il bilancio (1979 e 1994). Il progetto Spinelli fa leva sulla sostanza dei poteri esistenti per mostrare la necessità di un cambiamento Esito: il progetto Spinelli verrà snaturato dopo il Consiglio europeo di Fontainebleu nel giugno 1984 Comitato Dooge, incaricato di rivedere il contenuto del trattato Spinelli UK e bilancio Il problema del contributo britannico al bilancio comunitario condiziona l’inizio degli anni Ottanta Novembre 1979 - Consiglio europeo di Dublino Aprile 1980 - Consiglio europeo di Lussemburgo. La questione viene parzialmente sanata. Alla Gran Bretagna viene riconosciuto un rimborso di 2.585 milioni di ECU in due anni La questione viene completamente sanata solo al Consiglio europeo di Fontainebleu (giugno 1984) UK e Cee La risoluzione della questione del contributo britannico ‘sblocca’ anche l’atteggiamento britannico verso il complesso del processo di integrazione. Elementi graditi al punto di vista inglese erano: -la liberalizzazione dei mercati e dei movimenti di merci e servizi -Un reale mercato unico Quindi la Gran Bretagna è per la ‘deregulation’, ma molto meno favorevole a standard comuni. Con la Commissione Delors (1985) la diversa impostazione diventa evidente UK e Cee Ruolo di Cockfield (commissario per l’attuazione del mercato unico) Abbattimento delle barriere improprie, in pieno accordo con Delors Quando la Commissione, in accordo con la Corte di Giustizia, avvia un poderoso lavoro di messa a ‘norma Cee’ di tutte le regole di fabbricazione europee, la Gran Bretagna non ci sta (soprattutto per quanto riguarda l’armonizzazione dei regimi fiscali europei) Consiglio europeo di Milano (1985) UK, Grecia e DK contro tutti gli altri Craxi e Andreotti mettono ai voti la proposta di convocare una CIG che lavorasse sui contenuti dei lavori del comitato Dooge e sulle prospettive di un mercato unico (come impostato dalla Commissione Delors) AUE Procedura di cooperazione tra PE e Consiglio dei ministri Politica sociale, coesione economica e sociale, ambiente, R&S diventano politiche riconosciute della Cee Ma l’impulso maggiore viene dato all’Unione economica e monetaria (obiettivo del 1992 per l’Unione economica e, per l’unione monetaria…) Politica di coesione economica e sociale Presupposto e, per certi versi, conseguenza dell’attuazione dell’UEM Fondi strutturali basati sugli esistenti FSE (1960), FESR (1974), FEOGA Orientamento e SFOP Fondo di coesione (Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna) Si impongono come strumento alla fine Regioni in ritardo di sviluppo Sostegno a istruzione, formazione e occupazione Crisi strutturale Le priorità Investimenti produttivi: Investimenti per le infrastrutture e gli impianti di interesse pubblico. (ad esempio TEN e telecomunicazioni, gli interventi di ripristino di aree industriali dismesse, infrastrutture di formazione professionale, infrastrutture di tipo sanitario, solo nel caso delle regioni che rientrano nell’obiettivo 1, cioè con grave ritardo di sviluppo complessivo). Interventi per lo «sviluppo del potenziale endogeno delle regioni». Tutti quegli interventi miranti ad aumentare la competitività e l’efficienza delle piccole e medie imprese («Pmi») Le priorità Risorse umane. Questo aspetto è dominato dalla presenza del Fondo sociale europeo (Fse): reinserimento di lavoratori disoccupati di lungo periodo, qualificazione professionale, inserimento dei giovani nel lavoro, pari opportunità. Sviluppo rurale Tramite necessario per questi interventi è l’amministrazione nazionale, e più precisamente le amministrazioni regionali, che sono in definitiva i gestori principali degli aiuti previsti dai piani di sviluppo regionale Il rilancio con Delors Dalla metà degli anni Ottanta, con l’arrivo della Commissione Delors, l’attenzione rivolta dalla Commissione verso la questione del mercato unico rilancia anche la moneta unica. L’interesse tedesco e francese spingono verso la moneta unica e l’attuazione dell’UEM, (artefici Edouard Balladur, ministro delle finanze francese e poi primo ministro con Mitterand, e Hans Dietrich Genscher, ministro degli Affari esteri tedesco). Al Consiglio europeo di Hannover del 27-28 giugno 1988 viene proposta la nomina di un comitato composto dai governatori delle banche centrali più tre esperti, presieduto dallo stesso Delors. L’abbattimento delle barriere fisiche, improprie e fiscali impostato con grande energia ed efficacia dalla Commissione Delors, spiana la strada alla prospettiva della moneta unica. Un mercato unico - questo il ragionamento di fondo della Commissione - non ha senso senza l’integrazione dei mercati e una sola moneta. Il rapporto Delors - 1 Il 17 aprile 1989 il Comitato Delors espone i risultati del suo lavoro. Tre fasi: la prima, la cui data d’inizio è fissata al 1° luglio 1990 abolizione di ogni restrizione ai movimenti di capitale convergenza delle politiche economiche completamento del mercato interno comitato dei governatori delle Banche centrali che siede in permanenza Il rapporto Delors - 2 La fase intermedia, con inizio il 1° gennaio 1994 - attuazione completa del mercato interno - creazione dell’IME (Istituto monetario europeo) La negoziazione del trattato di Maastricht recepisce, nei lavori della CIG sull’Unione economica e monetaria, tutto il rapporto Delors. Inoltre obbliga i Paesi a tenere determinati comportamenti sul piano delle politiche macroeconomiche interne (definiti nel Patto di stabilità e crescita e nei cosiddetti parametri di Maastricht). L’allargamento dell’Unione a Svezia, Finlandia e Austria interviene nel corso delle fasi di attuazione dell’UEM (1992-1995). IME L’Ime non ha soltanto permesso il sorgere della Bce con solide basi organizzative e logistiche; tra le altre cose, è stato anche il curatore ufficiale dell’aspetto delle nuove banconote e monete che sono entrate in circolazione il 1° gennaio 2002. Accanto a questa funzione di public relations, l’Ime ha anche approntato una serie di strumenti conoscitivi, tra i quali va segnalato il «Rapporto sulla convergenza» nel marzo 1998. Con tale rapporto, previsto dall’art. 109j del Trattato di Maastricht, venivano analizzati nel dettaglio i progressi effettuati dai paesi membri in vista della partecipazione alla moneta unica. Tale analisi veniva effettuata anche per i tre paesi che hanno poi deciso di non partecipare alla terza fase dell’Uem: Regno Unito, Danimarca e Svezia. Rapporto Delors - 3 La terza fase, 1° gennaio 1999 creazione del SEBC e della BCE Dopo avere fissato nel maggio 1998 i cambi tra le monete europee e l’euro in maniera irrevocabile (per l’Italia, 1 euro = 1.936,27 lire), gli undici paesi che avrebbero partecipato alla terza fase dell’Uem (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna più la Grecia, che si è aggiunta al gruppo nel gennaio 2001) hanno nominato i componenti degli organi esecutivi della Bce, che guiderà di fatto il Sebc. Modello federale Modello Unione europea Stato federale (centro) Centro: -moneta unica (pol. monetaria) -Politica estera e difesa unica -Politica economica e commerciale -Definizione dei diritti civili -moneta unica (pol. monetaria) -politica commerciale -definizione degli standard distributivi e produttivi per tutte le tipologie di prodotti -definizione dei diritti (?) Stati federati Stati membri -tutte le materie non comprese nel prospetto precedente -politica estera e di difesa -politica culturale e istruzione e tutto il resto