
1929-31

Europeismo fascista

Europeismo antifascista (1930-1940)

Federalismo europeo
o
o
o
o
o
o
o
o
assetto tipico delle organizzazioni internazionali
principio ordinatore: anarchico
differenziazione funzionale:
assente
distribuzione del potere: presente
fonti del diritto: i trattati stipulati nel tempo
assetto tipico degli stati
principio ordinatore: gerarchico
differenziazione funzionale:
presente
distribuzione del potere: presente
fonti del diritto: principi costituzionali

leggi ordinarie

leggi regionali

regolamenti di attuazione

ecc. ecc.
3
Piano Marshall
Si inserisce nel quadro della cosiddetta “Dottrina Truman”
Motivi filantropici ?
Motivi politici ?
Motivi commerciali ?
Un modello di organizzazione internazionale: l’OECE
(Organizzazione europea per la cooperazione economica)
Nasce il 16 aprile 1948
Scopi:
promuovere la cooperazione economica tra i
partecipanti al Piano Marshall (ERP)
organizzare la gestione degli aiuti
sviluppare il commercio intra-europeo riducendo dazi e
barriere tariffarie
studiare le possibilità di una unione doganale o di un’area
di libero scambio europea
17 Paesi partecipanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera,
Turchia, zone occidentali della Germania occupata (Bizona più zona francese), più la
zona anglo-americana del territorio libero di Trieste.
Motivi alla base dell’europeismo post-bellico:
1 - motivazione ideologica (discorso di Churchill del settembre 1946;
Congresso dell’Europa all’Aja maggio 1948 - Movimento europeo Svolta di Bevin - Consiglio d’Europa)
2 - necessità della ricostruzione (Piano Marshall non basta)
3 - problema tedesco (neutralizzazione? Riunificazione?)
4 - atteggiamento americano (apertamente a favore per GF)
5 - inerzia britannica (Impero, Europa, USA)
Paesi membri OECD
Paesi/Economie in relazione con l’OECD
5 motivi per il processo di integrazione europea
- ideale europeistico fortemente condiviso dopo la fine del
conflitto: «collante» di forze politiche e ideologie obiettivamente
diverse e opposte
- necessità della ricostruzione europea
- adesione statunitense all’idea dell’unità europea, con una
valutazione fondata sul valore dell’imitazione (Diane Kunz,
Butter and Guns: America’s Cold War Economic Diplomacy)
- Necessità di reintrodurre la Germania nello spazio europeo su
basi non conflittuali
- debolezza economica e ambivalenza politica della Gran
Bretagna quale fattore agevolante un processo di integrazione
europea «indipendente» (Edmund Dell, The British Abdication of
Leadership in Europe)
Ceca
Snodo fondamentale: le relazioni tra i due paesi
(Germania e Francia)
Vantaggi francesi Vantaggi tedeschi Vantaggi italiani -
Segretezza imposta dai francesi (verso UK ma
non verso USA)
La prima Alta Autorità della Ceca
Riunione di lavoro notturna
Conferenza stampa
L’Alta Autorità
L’Alta Autorità veniva nominata per sei anni
- indipendenza totale dei suoi componenti
- vero e proprio governo della Comunità (poteri di
iniziativa normativa e legislativi, di controllo, di
attuazione)
- si consultava con l’Assemblea parlamentare della Ceca
- il Consiglio, formato da ministri dei paesi membri,
doveva solo armonizzare l’azione dell’Alta Autorità con
quella degli Stati
- rispetto alla Commissione CEE, l’Alta Autorità era
dotata di poteri più ampi (potere normativo ad es., che la
Commissione non ha).
L’Assemblea parlamentare CECA
78 membri
18 per la Francia, l’Italia e la Germania
10 per Belgio e Paesi Bassi
4 per il Lussemburgo
Delegazioni nazionali, riunite per nazionalità.
Dal 1953 si ammette il principio della costituzione dei gruppi
politici sulla base delle «famiglie politiche»
Una sola donna, l’olandese Marga Klompe.
Altre istituzioni: la Corte di Giustizia, il Consiglio dei
produttori e dei consumatori
La CECA agiva secondo il principio sovranazionale, ma in
un settore ristretto.
Nasce un ‘metodo’, quello ‘Monnettiano’, che si cercherà
di applicare anche nel caso della difesa europea (CED).
Guerra di Corea (giugno 1950)
- Richiesta statunitense di riarmo RAPIDO della
Germania
- opposizione francese
- compromesso: Piano Pleven
- Solo battaglioni tedeschi nella struttura
- integrazione con la NATO (nata in seguito alla firma
del Patto Atlantico nell’aprile 1949)
- comando statunitense
La conferenza sull’esercito europeo definisce meglio i
contorni della proposta francese e vengono nel
frattempo vinte le diffidenze statunitensi.
La Ced - organizzazione
43 divisioni (12 delle quali tedesche) per un totale di circa
560.000 unità
Un collegio dei commissari (nove membri): lo SM della
CED, ma senza un presidente eletto.
Un Consiglio dei ministri, con poteri maggiori rispetto
all’omologo nella CECA
TALE STRUTTURA E’ PROVVISORIA, poiché la
discussione interna all’Assemblea ad hoc propone una
struttura ancora più complessa nella quale inserire la CED.
Il progetto dell’Assemblea ad hoc
Una Comunità politica europea che avrebbe dovuto assorbire le
competenze sia della CECA che della CED
Parlamento bicamerale: una Camera dei Popoli eletta direttamente a
suffragio universale e diretto e un Senato costituito su indicazione dei
parlamenti nazionali. Il Senato avrebbe eletto con voto segreto il
presidente del
Consiglio esecutivo
e
Consiglio dei ministri (nazionali): insieme formano l’esecutivo della
CPE
Corte di giustizia: avrebbe giudicato sui ricorsi degli stati contro le
leggi della Comunità e garantito l’osservanza dei trattati.
Chi è a favore della Ced:
- Governi (forze moderate)
- movimenti europeisti e federalisti
- Stati Uniti
Chi è contro:
- partiti della sinistra estrema
- nazionalisti, neofascisti, gollisti
- ambienti militari
La questione della difesa europea va a toccare la sovranità nazionale
nel settore più sensibile: il monopolio della forza militare e la gestione
della politica estera. Importante soprattutto per quei paesi che
mantengono interessi coloniali (Francia).
In Francia: instabilità governativa (tre governi tra il maggio 1952 e
il maggio 1954)
Dopo la sconfitta di Dien Bien Phu, in Vietnam (maggio 1954),
diventa primo ministro Pierre Mendès-France
Nell’agosto 1954 Mendès-France propone agli altri europei le sue
condizioni per la ratifica della Ced:
Un veto di otto anni alle decisioni del collegio dei commissari; la
cancellazione dell’art. 38; il diritto della Francia di ritirarsi dal
trattato se la Germania si fosse riunificata.
Le richieste francesi vengono respinte dagli altri partner con
irritazione. 30 agosto, voto sospensivo dell’Assemblea nazionale
francese e cauto atteggiamento italiano che favorisce la Francia
(motivo: Trieste)
Motivazioni:
1 - timore di un superstato europeo
2 - paura della preponderanza tedesca nel sistema CED
3 - indebolimento dell’Unione francese (cioè il sistema di
possedimenti coloniali di Parigi)
4 - l’assenza della Gran Bretagna dal sistema
indirettamente era una diminuzione del prestigio della
Francia, che non poteva quindi aderire insieme a “due
paesi sconfitti e tre piccoli paesi”.
Conseguenze del no francese (e dell’inerzia italiana):
- Status ancora indefinito della Germania nel sistema
difensivo europeo
- Umiliazione degli Stati Uniti (Dulles e Eisenhower)
- Federalisti annichiliti (e idea federalista con essi)
Sviluppi (o involuzioni): UEO
Ottobre 1954
Proposta britannica (difficile credere che fosse nata al
momento)
Recupero del Patto di Bruxelles ed estensione di esso a
Germania e Italia (Usa e Canada associati)
Garanzia militare britannica sul suolo tedesco
Nessuna sovranazionalità ma un blando coordinamento
‘europeo’ all’interno del sistema Nato
[email protected]
Ricevimento martedì
mercoledì
Appelli d’esame:
17-19
11-13
18 dicembre 2007
31 gennaio 2008
1955 - Ripresa europea? - 1
Esistenza dell’OECE e dell’UEP traina la fiducia in un
‘mercato controllato’
Come funzionava la UEP e il suo ‘agente’, la BIS (Banca
dei regolamenti internazionali):
- ogni stato versava una parte del ‘capitale’ della UEP (15% del
volume commerciale del paese membro, nella propria moneta)
- ogni mese la BIS determinava i ‘crediti’ e i ‘debiti’ dei paesi
membri, calcolati sulla base del commercio estero di ogni paese.
- i crediti venivano accantonati in moneta forte; gli stati avevano
uno ‘scoperto di conto’ fino al 20% dell’ammontare del loro
commercio internazionale.
1955 - Ripresa europea? - 2
La UEP e l’OECE furono i principali motivi per cui, fallita la
CED, si pensò a incrementare la dimensione economica delle
relazioni europee.
Esempio della CECA ugualmente importante, ma meno
significativo.
MESSINA - 1 e 2 giugno 1955
I Sei incaricano Paul Henri-Spaak di lavorare sulle ipotesi
contenute in un memorandum che riuniva le idee del governo
olandese (rapporto Beyen su una unione doganale) e le
proposte di Monnet su una Comunità dell’energia atomica.
1955 - Ripresa europea? - 3
Venezia - 29 e 30 maggio 1956
Il rapporto Spaak viene accettato in linea di massima dai
governi. Due Comunità: una economica (mercato comune e
unione doganale) e una dell’EA.
Opposizioni federaliste (Spinelli)
Appoggio funzionalista (Comité d’Action pour les Etats Unis
d’Europe di Monnet)
CIG seguente che lavorò nel castello di Val Duchesse (Bruxelles)
per i dieci mesi successivi.
Nodi da sciogliere: perplessità francesi sul mercato unico e
l’Unione doganale. Ruolo della Gran Bretagna, che rimane
convinta dell’impossibilità del tentativo.
1956 - Annus horribilis
Crisi di Suez (novembre 1956)
- strutturazione dei due blocchi
- perdita definitiva di autonomia operativa degli stati europei
La reazione francese è un ammorbidimento delle posizioni riguardo al
negoziato CEE/CEEA e, il 25 marzo 1957si arriva alla firma dei trattati
di Roma
-CEE
-CEEA (Euratom)
La Gran Bretagna resta esclusa (si esclude e propone il palliativo
dell’EFTA)
-danno economico
-danno strutturale
Bilancia commerciale britannica
1955
13,5% del commercio estero britannico con i Sei CECA
52% “
“
“
“
con il Commowealth
1960
55% del commercio estero britannico con i Sei CECA
12% “
“
“
“
con il Commowealth
1957 - Istituzioni della CEE e dell’Euratom
-Commissione della CEE (nove membri, 4 anni di mandato)
-Commissione dell’Euratom (cinque membri, 4 anni di
mandato)
-Consiglio dei ministri Cee
-Consiglio dei ministri Euratom
-Assemblea parlamentare e Corte di giustizia in comune tra
CECA, CEE ed Euratom
Vengono previste dal trattato tre fasi transitorie di 4 anni
ciascuna (entro il 1970 mercato unico e unione doganale)
Presidente Walter Hallstein (D)
Mandato:
7-1-1958 / 9-1-1962
10-1-1962 / 30-6-1967
Presidenza caratterizzata dai
tentativi
(sfortunati)
di
aumentare l’influenza della
Commissione
L’Assemblea parlamentare CEE
Con la firma dei Trattati di Roma viene costituita una sola AP
di 142 membri, in comune per CECA, CEE ed Euratom. Nel
1960 la stessa assemblea presenta una mozione per l’elezione
parziale dei suoi membri a suffragio universale diretto
(mozione che non viene accettata dal Consiglio).
Dal 1962 l’Assemblea muta il suo nome in Parlamento
europeo.
1973: allargamento della Comunità a Regno Unito, Irlanda e
Danimarca: 198 membri
Consiglio dei ministri
Per i primi otto anni di vita della Cee il CdM avrebbe
dovuto votare all’unanimità.
Poi veniva previsto un voto a maggioranza di 12 su 17
Francia, Germania, Italia: 4 voti ciascuna
Belgio e Paesi Bassi: 2 voti ciascuno
Lussemburgo: 1 voto
Impossibilità di veto di un solo grande paese, ma
necessità di ‘alleanze’
Obiettivi trattato CEE
1 - abolizione delle restrizioni quantitative nel commercio
reciproco
2 - tariffa doganale esterna comune
3 - politica commerciale comune verso i Paesi terzi
4 - libera circolazione di persone, servizi e capitale
5 - politica comune dell’agricoltura
6 - politica comune dei trasporti
7 - libera concorrenza senza distorsioni
8 - procedure di coordinamento delle politiche economiche
9 - controllo delle bilance dei pagamenti
10 - coordinamento e armonizzazione delle politiche interne e
delle relative legislazioni
11 - FSE, BEI, associazione con paesi già colonie
Pac
Relativa minore importanza
complessiva del settore
Agricolo
Elettorato agricolo ‘mobile’, quindi da
‘fidelizzare’ aumentando i redditi, (e i prezzi
pper i consumatori finali)
Ricordo delle privazioni belliche e della penuria (si
ricerca l’incremento produttivo in vista
dell’autosufficienza)
Stabilizzazione dei mercati e riparo dal
pericolo inflattivo
Obiettivi trattato Euratom
1 - sviluppo delle ricerche in campo nucleare
2 - definire il quadro normativo relativo alla sicurezza di
gestione degli impianti
3 - richiamare investimenti con agevolazioni
4 - controllare la disponibilità di materiale fissile per tutti gli
utilizzatori
5 - supervisione dell’utilizzo del materiale
6 - possedere in maniera esclusiva i materiali fissili
7 - istituzione di un mercato comune in campo nucleare
8 - promuovere l’utilizzo pacifiso del nucleare, anche
mediante accordi in questo senso
Istituzioni che sorgono con la CEE/Euratom
Commissione Cee
Commissione Euratom
Consiglio dei ministri Cee (diverse formazioni a seconda degli
argomenti in discussione
Consiglio dei ministri Euratom (una sola formazione)
Istituzioni che si modificano
Assemblea parlamentare europea (142 membri in comune con
CECA, Cee ed Euratom, dal 1962 Parlamento europeo)
Corte di giustizia europea (idem)
Politiche comuni previste dai trattati
PAC (Politica agricola comune)
PCT (Politica comune dei trasporti)
I Principi della PAC
Art. 33 del Trattato di Roma:
a) Incrementare la produttività dell’agricoltura e lo sviluppo
razionale della produzione (manodopera, fattori di
prod.ne)
b) Assicurare il tenore di vita della popolazione agricola
c) Stabilizzare i mercati
d) Garantire la sicurezza degli approvvigionamenti
e) Assicurare prezzi ragionevoli
La PAC - Implementazione
Luglio 1958 - Conferenza di Stresa, la PAC è affidata
all’elaborazione del commissario Sicco Mansholt (già
ministro olandese dell’agricoltura per 13 anni).
Presidente della Commissione
dal 22-3-1972 / 5-1-1973
La PAC - Implementazione
30 giugno 1960 e 18 dicembre 1961: «maratona agricola»
del Consiglio dei ministri con accordo finale il 14 gennaio
1962.
Punti dell’accordo: organizzazione dei mercati per cereali,
carni suine, uova, pollame, ortofrutticoli e vino;
Istituzione del FEOGA
Sostegno finanziario dal 1° luglio 1962, data di entrata in
vigore della PAC.
La PAC - Implementazione
Dicembre 1963: seconda maratona con accordo su latte,
carni bovine e riso.
Dicembre 1964: terza maratona agricola con accordo
sull’unificazione dei prezzi dei cereali
La proposta Hallstein per la dotazione della Comunità di
«risorse proprie», nasce su ispirazione di Mansholt,
compresa nel pacchetto per la copertura delle spese
agricole per il triennio 1° luglio 1965-30 giugno 1968.
La PAC - Funzionamento
Sostegno dei prezzi (Feoga-Garanzia)
I prezzi garantiti provocano sovrapproduzione,
portando alla metà degli anni Ottanta a misure restrittive:
quote
tasse di corresponsabilità
stabilizzatori (cioè se si eccede una soglia di
produzione - quantità massima garantita - scatta
una riduzione dei pagamenti garantiti
incoraggiamento a sistemi di set-aside (messa a
riposo dei terreni)
OMC - Organizzazione comune dei mercati - garantisce
l’acquisto delle eccedenze e protegge con dazi le
produzioni CE da quelle esterne.
PAC - Funzionamento
Importazioni
Prelievi
Non-UE
Prezzo obiettivo
Prezzo-soglia
Prezzo di
intervento (la CEE
compra
direttamente
l’invenduto)
PAC - Funzionamento
Esportazioni
Prezzo obiettivo
Restituzioni
Prezzo-soglia
Prezzi
non-UE
Prezzo di
intervento (la CEE
compra
direttamente
l’invenduto)
Ruolo della Corte di giustizia
La Corte sin dall’inizio intende il suo ruolo come quello
di definizione dei limiti della ‘sovranità’ della Cee e di
quella degli stati membri
Sentenza Van Gend en Loos c/ Nederlandse
Administratie der Berlastingen (imposte dirette)
Viene stabilito che “la Comunità costituisce un nuovo ordine legale
internazionale. Gli Stati, per trarre beneficio da quest’ultimo, hanno
limitato i propri diritti di sovranità … la legge comunitaria non solo
impone delle obbligazioni agli individui, ma deve anche fornire loro
diritti che diventano parte integrante del loro patrimonio legale”.
Aspettative
Delusioni
Illusioni
Ernst Haas (The Uniting of Europe), Walter Lipgens
(Europa-Föderationsplane der Widerstandsbewegungen),
Alan S. Milward (The European Rescue of the NationState), Andrew Moravcsik (The Choice for Europe. Social
Purpose and State Power from Messina to Maastricht)
Charles de Gaulle
- importanza del processo d’integrazione europea nella
sua dimensione economica (PAC)
- rifiuto della condizione di sudditanza europea verso
gli USA
- ricerca di uno spazio politico e strategico per una
terza forza (Unione di stati europei)
- primazia francese (anche nei rapporti con i Paesi ex
colonie)
PVS - 2
• 6-7 dicembre 1961: gli Stati membri e il
Consiglio della CEE, da una parte, e il
SAMA (Stati africani e malgascio associati
divenuti indipendenti dopo la nascita della
CEE) dall’altra, definiscono gli obiettivi e i
principi di una convenzione per
l’associazione.
• 580 milioni $ per cinque anni
Prima iniziativa (1961-1962):
Piano Fouchet (dal nome del capo negoziatore francese,
Christian Fouchet)
Unione di Stati formalmente sovrani
- coordinamento della politica estera
- coordinamento delle questioni culturali
Nessuna sovrapposizione alla NATO/Patto Atlantico
Rispetto delle competenze Cee
Problemi di contorno
- equilibrio nucleare tra i due “big”
- atteggiamento statunitense verso l’Europa
- problema britannico
- contemporaneo negoziato PAC in corso (termina
a gennaio 1962)
-De Gaulle nazionalista? Oppure ‘globalista’ ?
Versione europea del multilateralismo?
Il piano Fouchet (seconda versione), proposto
dopo l’ottenimento degli obiettivi desiderati nelle
trattative per la Pac, viene respinto dagli alleati
subordinando l’accettazione all’ingresso della
Gran Bretagna nella Cee.
Inevitabile l’opposizione francese, sia per motivi
economici, sia per motivi geopolitici.
Quale dei due prevale?
Nodo successivo: di nuovo la PAC
- Come si finanzia la PAC
- 1965 - Proposta della Commissione Hallstein di
dotare la CEE di ‘risorse proprie’
(avrebbero permesso un incremento delle
politiche comunitarie in settori anche non
originariamente previsti dai trattati di Roma)
Hallstein prende l’iniziativa convinto della
centralità del ruolo della Commissione e per dare
un seguito logico alla ‘razionalizzazione’ delle
Comunità avvenuta con il trattato di fusione
(1965, in vigore dal 1° luglio 1967)
Una sola Commissione (nove membri) per Cee,
Ceca, Euratom.
Un solo Consiglio dei ministri
Parlamento e Corte di Giustizia
La struttura istituzionale della Cee si arricchisce
anche di un nuovo soggetto, il Comitato dei
rappresentanti permanenti (CO.RE.PER.)
Coreper I
Coreper II
CSA (Comitato speciale agricoltura)
Secondo il Trattato di Roma, nel 1966 sarebbe
cominciata la terza fase transitoria (1958-1961;
1962-1965; 1966-1969). Da quel momento in poi
il Consiglio avrebbe votato a maggioranza
qualificata.
Le ‘risorse proprie’ si aggiungevano così alla
prospettiva della accentuata sovranazionalità
della Cee con un Consiglio in cui la Francia
sarebbe potuta andare in minoranza al momento
del voto.
In aggiunta, problema della procedura di
approvazione del bilancio:
La Commissione diventava, con il Parlamento, il
cuore del sistema finanziario della Cee e l’istanza
che determinava come sarebbero state spese le
risorse proprie.
Il bilancio emendato dal PE e accettato dalla
Commissione, poteva essere rifiutato dal
Consiglio solo con il voto contrario di 5 stati
membri
se si trattava di una versione emendata dal PE
ma respinta dalla Commissione, la versione della
Commissione passava con il voto di 4 stati a
favore.
Risultato:
Crisi della sedia vuota.
La Francia (de Gaulle) ritira i suoi
rappresentanti dal Consiglio dei ministri (e solo
da esso) e paralizza l’attività comunitaria.
Soluzione:
Compromesso di Lussemburgo (1966)
Viene stabilito il principio del negoziato ad
oltranza, all’interno del Consiglio, qualora si sia in
presenza di una diversità di opinioni tra i ministri
Potere di veto implicito
Viene comunque affermato che le scadenze
previste dai trattati non sono in discussione,
anche se tutto viene rimandato a una prossima
conferenza tra i capi di stato e di governo.
Trionfo di de Gaulle o fortuna della Comunità?
Governanza mono-livello (one-level governance)
Stato -------------------------- CEE
Governanza multi-livello (multi-level governance)
Stato
Regione
Associazioni dei produttori
Sindacati dei lavoratori
Gruppi di interesse
CEE/UE
Insegnamenti della crisi della sedia vuota (“crise
de la chaise vide”):
Mai tentare di mutare unilateralmente gli equilibri
tra stati e istituzioni europee
Affermazione di un metodo fondato sul
compromesso e negoziato permanente
La sovranazionalità deve confrontarsi
continuamente con gli interessi statali
Conferenza dell’Aja (dicembre 1969)
Georges Pompidou (successore di de Gaulle) convoca
un vertice dei capi di governo e di stato
Tre parole d’ordine:
Allargare
Approfondire
Completare
Punti in discussione all’Aja
Risorse proprie
Via libera all’allargamento
Unificazione politica
Unione economica e monetaria
Rafforzare le istituzioni
Vengono istituiti tre gruppi di studio
Commissione sull’unione economica e monetaria
(presieduta dal lussemburghese Pierre Werner)
Commissione sulla cooperazione in materia di politica
estera (presieduta dal belga Etienne Davignon)
Gruppo di studio sull’ampliamento dei poteri del PE
(presieduto dal giurista francese Georges Vedel) gruppo voluto dalla Commissione (Spinelli)
La Gran Bretagna, l’Irlanda, la Danimarca e la Norvegia
avviano i negoziati alla fine del 1970
Dazi agricoli più 1% dell’Iva riscossa all’interno degli
stati membri
“Davignon Machinery” (o meccanismo Davignon):
riunioni periodiche dei ministri degli esteri nell’ambito di
quella che sarebbe diventata nota come CPE
(cooperazione politica europea)
Davignon machinery
Riunioni dei ministri degli Esteri almeno ogni sei mesi
Commissione politica per preparare le riunioni (un
omologo del Coreper)
Coinvolgimento della Commissione, se fosse coinvolta
l’attività delle CE
Relazione semestrale con l’Assemblea, al termine di
ogni incontro dei ministri degli Esteri
Le condizioni di ingresso del Regno Unito nelle CE
Problemi: importazioni di prodotti agricoli dal
Commonwealth, diritti di pesca nelle acque territoriali,
partecipazione britannica al bilancio
Proposte europee: 21% del bilancio comunitario a spese
britanniche / Risposta britannica: 3%
Accordo del maggio 1971, vertice Pompidou-Heath
-dal 1973 al 1977 il Regno Unito avrebbe versato una
percentuale crescente del bilancio comunitario, dal 9%
fino al 19%
-Non veniva esclusa una successiva revisione
dell’accordo
L’instabilità monetaria del 1971-1973: i sogni e le
realtà
15 agosto 1971: Nixon
Motivi
- Costo della guerra in Vietnam
- Favorire le esportazioni statunitensi
Conseguenze in Europa:
Svalutazione di alcune monete (in particolare Francia)
Misure internazionali
Dicembre 1971, riunione allo Smithsonian Institute di
Washington
I cambi fissi vengono eliminati e si istituisce
una banda di fluttuazione per i cambi tra le
monete europee e il dollaro (+/- 2,25% rispetto
a una parità fissa)
nel marzo 1972 i Nove si impegnano a limitare
la fluttuazione tra le rispettive monete in una fascia
compresa tra il +/- 1,125 %
+ 2,25%
+ 1,125%
pc
- 1,125%
- 2,25%
Comunità europea vs. Comunità atlantica
Guerra dello Yom Kippur (ottobre 1973)
Opec aumenta il prezzo del petrolio e attua l’embargo
delle esportazioni di petrolio verso i paesi che aiutano
Israele
La risposta europea è il cosiddetto dialogo euroarabo: il tentativo di differenziare le posizioni europee
rispetto a quelle statunitensi (vertice di Copenhagen
del dicembre 1973)
Reazione statunitense (Kissinger): creare una
organizzazione dei ‘consumatori’ di petrolio che
possa opporsi alle richieste dei paesi arabi
produttori e nel contempo creare una scorta
comune di riserve petrolifere.
Si discute la proposta alla conferenza di
Washington (febbraio 1974)
L’iniziativa spacca la Comunità, soprattutto perché:
a) Gli americani legano ogni questione energetica
alla dimensione della sicurezza nazionale
americana
b) Washington minaccia un neo-isolazionismo
L’Agenzia internazionale per l’energia nasce nel 1974,
senza la Francia (che a Washington aveva
rappresentato la linea dura contro gli americani, a
favore del dialogo euro-arabo)
Kissinger dimostra quindi:
a) La debolezza e la divisione in politica estera e su
questioni strategiche degli europei
b) La persistente capacità degli Stati Uniti di orientare
le decisioni europee e il processo di formazione di
una ‘politica estera europea’
La lezione americana porta a importanti sviluppi
Vertice di Parigi (dicembre 1974)
-Istituzione del Consiglio europeo (capi di stato e di governo)
-Accettazione del principio dell’elezione a suffragio universale e
diretto del PE (prevista entro il luglio 1979)
-Incarico a Leo Tindemans (primo ministro belga) di stilare un
rapporto sulle possibilità e sui modi per creare una Unione
europea
«Riconoscendo la necessità di un approccio globale ai problemi interni
inerenti alla costruzione dell’Europa, i capi di governo giudicano
essenziale assicurare una generale continuità e coerenza nelle attività
delle comunità e nel lavoro sulla cooperazione politica.
«I capi di governo accompagnati dai loro ministri degli Esteri, hanno
pertanto deciso di riunirsi tre volte all’anno, e ogni volta che si renderà
necessario, nel Consiglio delle Comunità e nel contesto della
cooperazione politica.»
Rapporto Tindemans (dicembre 1975)
- ‘Necessità’ di una Unione europea
strumenti:
-politica economica e monetaria
comune
-Moneta comune
-programmi di sviluppo regionale
per porre tutti i paesi membri a
uno stadio uniforme di sviluppo
-istituzioni maggiormente
legittimate dal punto di vista
democratico
Più poteri al Parlamento europeo
Ruolo centrale del Consiglio europeo
Votazione a maggioranza qualificata all’interno del
Consiglio dei ministri
Maggiore dinamismo della Commissione
Rapporto fiduciario tra Commissione e Parlamento
Il rapporto Tindemans ebbe da allora il ruolo di
promemoria necessario per gli sviluppi istituzionali
della Comunità/Unione
Il Consiglio europeo
Massimo organo «politico» dell’Unione, nel senso che indirizza
e fornisce direttive, ma non ha potere legislativo proprio (TUE,
Disposizioni comuni: «Il Consiglio europeo dà all’Unione
l’impulso necessario al suo sviluppo e ne definisce gli
orientamenti politici generali»)
Non ha competenze definite chiaramente, proprio per la sua
natura particolare di summit di capi di Stato e di governo più il
Presidente della Commissione (II livello: Ministri degli Esteri e
un Commissario)
Si riunisce due, massimo tre volte all’anno ogni volta per due,
tre giorni
Oggi
Il TUE affida al CE compiti di coordinamento e di orientamento
politico generale nonché in ambito PESC e nel campo
dell’UEM.
NON C’E’ TRACCIA DEL CONSIGLIO EUROPEO TRA LE
ISTITUZIONI RIPORTATE NEL TRATTATO CE, MA SOLO
NEL TUE. Però il Consiglio Europeo viene ricordato in diversi
articoli del Trattato CE.
Composizione
Il Consiglio riunisce i capi di Stato (Francia e Finlandia
attualmente) e di governo (tutti gli altri Stati), più i ministri
degli Esteri. Partecipano anche il Presidente della Commissione
e un commissario.
Importante per :
- nuove adesioni
- nomine (Commissione, Banca centrale)
- definizione di principi guida in senso generale
- definizione di politiche economiche e monetarie
- Pesc e relazioni esterne
Il Consiglio nel sistema dell’Unione
Aumenta il peso della concertazione intergovernativa a scapito
della sovranazionalità.
Il Parlamento europeo risente molto del crescente ruolo del
Consiglio: comunicazioni verbali dell’una parte e dell’altra
all’inizio dei vertici e alla loro conclusione non significano
interdipendenza.
Il carattere extracostituzionale del Consiglio implica anche una
perdita di influenza della Corte di giustizia.
Politica monetaria e Unione
economica
Il processo innescato dal Serpente monetario riparte tra il
1976 e il 1977, ed è favorito da una serie di fattori
essenziali:
- segnali di ripresa economica soprattutto in Germania
- cambio della guardia negli USA con Jimmy Carter che
sostituisce Gerald Ford, e che spinge per un sostegno
deciso alle esportazioni USA favorendo la debolezza del
dollaro
- ostilità del cancelliere tedesco Schmidt verso la nuova
presidenza USA e in particolare verso uno dei consiglieri
del presidente, Zbigniev Brzezinski
-desiderio di Schmidt di sostenere il marco e di non
«lasciarlo solo» nei confronti del dollaro svalutato.
- convinzione di Schmidt che maggiore ‘disciplina
monetaria avrebbe rivalutato le monete europee
- desiderio di Giscard d’Estaing di legare più strettamente
l’economia francese alla stabilità dell’economia tedesca.
Regista della ripresa è il presidente della Commissione Roy
Jenkins, laburista britannico e convinto europeista. Egli definisce
il rilancio dell’ipotesi dell’unione monetaria in una lecture
all’Istituto universitario europeo di Firenze, il 27 ottobre 1977 e in
un successivo discorso al PE il 17 gennaio 1978.
Il Consiglio europeo di Copenhagen del 7 e 8 aprile 1978
definisce meglio i particolari dell’unione monetaria e, dopo i
rapporti informativi del comitato monetario e del comitato dei
governatori della banche centrali, il Consiglio europeo di Brema
del 6 e 7 luglio definisce tre elementi principali del progetto:
sistema degli accordi di cambio
potenziamento del sostegno creditizio e finanziario
comune
misure di rafforzamento delle economie più deboli
Il Consiglio europeo di Bruxelles del 5 dicembre 1978
istituisce lo SME, ma la sua entrata in funzione, prevista per il
1° gennaio 1979, slitta a causa di un altro problema, quello dei
montanti compensativi monetari. La Francia solleva il problema
dello smantellamento del sistema degli importi compensativi
monetari (ICM) pensati per riequilibrare i prezzi agricoli in
presenza di fluttuazioni nel valore delle monete e mantenere
l’unità dei prezzi. Tale questione trova una prima soluzione solo
nel Consiglio di Parigi del 12 marzo 1979 e a quel punto lo
SME ha via libera.
Nasce l’ECU – European Currency Unit, una unità di conto
«virtuale» rappresentata dal «paniere» delle nove monete dei
Paesi della Comunità. La percentuale della lira, del marco, del
franco nella composizione del paniere è fissa, per cui le monete
che si apprezzano aumentano il loro peso nel paniere e
viceversa.
Lo Sme
Ogni moneta ha un tasso o corso centrale espresso in ECU e
sulla base di questo corso viene stabilita una griglia di parità
bilaterali, cioè di ogni moneta rispetto alle altre. Viene ammessa
una banda di oscillazione del 2,25% rispetto al corso centrale: se
una moneta si avvicina al limite di oscillazione tutti i Paesi
partecipanti intervengono per correggere sul mercato dei cambi il
valore della moneta.
L’Italia partecipa a condizione di avere riconosciuta una banda di
oscillazione del 6%.
Lo Sme, insieme all’ECU, prevede anche meccanismi di
sostegno finanziario a brevissimo, breve e medio termine. Per
sostenere questi meccanismi di sostegno ogni Banca centrale
conferisce al FECOM il 20% delle proprie riserve in valuta e in
oro, ricevendo un corrispondente valore in ECU.
Altri problemi alla fine degli Anni Settanta
- Allargamento mediterraneo (Grecia, Spagna e
Portogallo)
- persistente perplessità britannica riguardo
all’adesione (referendum del 1975 promosso dai
laburisti)
- strutturazione di una giurisprudenza autonoma ed
‘europea’ riguardo al diritto secondario delle
Comunità (vale a dire, regolamenti, direttive e
decisioni)
Sentenza Costa contro Enel
15 luglio 1964: la Corte di Giustizia sentenzia che la
legislazione comunitaria prevale su quella nazionale. «Nel
dare vita a una Comunità di durata illimitata, dotata di
istituzioni proprie, di personalità propria, di propria capacità
giuridica di rappresentanza sul piano internazionale e, in
particolare, di poteri reali derivanti dalla limitazione della
sovranità o da un trasferimento di poteri dagli stati alla
comunità, gli stati membri hanno limitato i loro diritti
sovrani, anche se in settori circoscritti, e hanno creato in tal
modo un corpo di leggi che vincolano sia i loro cittadini che
loro stessi».
26 novembre 1975: la Commissione avvia presso la Corte di
Giustizia una procedura di infrazione a carico della Francia
per avere imposto una tassa d’importazione sui vini italiani.
8 aprile 1976: la Corte di Giustizia si pronuncia (causa
Defrenne contro Sabena) a favore dell’applicabilità diretta
della parità di retribuzione tra lavoratori maschi e femmine.
20 febbraio 1979: sentenza della Corte di Giustizia nella
causa «Cassis de Dijon». Viene stabilito che i consumatori
possono accedere a prodotti alimentari provenienti da altri
stati membri a condizione che essi siano prodotti e
commercializzati regolarmente in uno degli Stati membri e
che si possa opporre un divieto all’importazione solo per
gravi ragioni sanitarie o ambientali
La Corte di giustizia - Sede e composizione
La sede è Lussemburgo
La Corte è composta da
ventisette giudici e otto avvocati
generali nominati per sei anni,
più un cancelliere.
Il Presidente della Corte viene
eletto tra i giudici per tre anni
rinnovabili.
La Corte si può riunire in seduta
plenaria, in grande sezione (13
giudici) o in sezioni composte
da tre o cinque giudici.
Vassilios Skouris
24 ottobre 1988: con decisione del Consiglio viene inaugurato
il Tribunale di primo grado, articolazione della Corte di
Giustizia delle Comunità Europee. La istituzione del tribunale
si è resa necessaria per alleviare e sveltire il lavoro della
Corte.
27 giudici (uno per ogni Stato) riuniti in sezioni di tre o cinque
giudici, più un cancelliere.
Il Tribunale nasce per decidere sulle cause relative alla
concorrenza e al trattato CECA (fino al 2002). Dal 1993 le sue
competenze si sono ampliate soprattutto riguardo ai ricorsi
presentati da privati. Dopo Nizza, il Tribunale sopporta il
maggior peso del lavoro.
Tribunale della funzione pubblica
Sette giudici solamente
Decide sulle vertenze tra le Comunità e il loro personale.
Corte di giustizia + Tribunale di I grado + Tribunale della
funzione pubblica = Corte di Giustizia delle Comunità
europee
Poteri della Corte
Il diritto UE costituisce un ordinamento giuridico autonomo e
come tale esso è caratterizzato, sin dalla nascita delle
comunità, dai seguenti requisiti, rimarcati nel tempo dalla
Corte:
Applicabilità diretta
Effetto diretto
Primato sulle legislazioni nazionali
I ricorsi ammissibili
Ricorso per inadempimento. Se uno Stato non applica la
legislazione comunitaria, la Commissione ha la facoltà di deferire
il suo caso alla Corte. Più raramente è uno stato a segnalare
l’inadempienza. Il TUE ha dato alla Corte il potere di imporre
sanzioni allo Stato inadempiente dopo la sentenza. La sanzione
viene applicata su proposta della Commissione.
Ricorso di annullamento. Uno Stato, una delle istituzioni o anche
un privato avente causa possono chiedere l’annullamento di un atto
legislativo (regolamento, direttiva, decisione).
Ricorso per carenza. Nel caso che una istituzione non applichi una
parte dei trattati, oppure non emetta strumenti legislativi su una
determinata materia, gli Stati membri o le altre istituzioni possono
ricorrere. Forma di ricorso molto rara.
I ricorsi ammissibili
Ricorso per risarcimento danni per responsabilità
extracontrattuale. Si tratta di una forma di ricorso teso a stabilire
se le Comunità possano essere responsabili di eventuali danni
causati a privati o imprese dalle stesse Comunità o dai suoi agenti.
Il rinvio pregiudiziale. Si tratta della richiesta di interpretazione
che un tribunale nazionale fa alla Corte su una questione inerente
il diritto comunitario sorta durante una causa qualsiasi. La
pronuncia della Corte è vincolante per il giudice a quo e inoltre
tale parere vale come precedente per tutta la giurisprudenza degli
Stati membri.
Ricorso per impugnazione. Si tratta del ricorso contro le sentenze
del tribunale di I grado (la Corte non decide sui presupposti di
fatto ma solo su questioni procedurali).
Importanza della Corte
Avere contribuito a definire il primato della legislazione UE sulle
legislazioni nazionali
Avere chiarito in via pregiudiziale e per sentenze la «forma» e
l’applicabilità del diritto UE
Avere determinato l’«estensione» del diritto UE
Avere contribuito all’applicazione diretta dei «principi
costituzionali» dell’Unione
Avere reso funzionanti le istituzioni UE e soprattutto le politiche,
relativamente a UEM, Fondi strutturali e di coesione, PCC, PCT
ecc.
Lo SME risolve i problemi?
Situazione francese dopo le elezioni del 1981 (debolezza del
franco, politica espansiva del governo socialista)
Crisi petrolifera del 1979
Instabilità italiana (politica ed economica)
Nel 1983 la dirigenza economica francese è ‘costretta’ ad
accettare una riduzione della spesa pubblica dietro le
insistenze tedesche - cosa che NON avviene in Italia, dove
anzi la spesa pubblica si espande.
La Germania si conferma pernio dell’integrazione economica
E la dimensione politica?
Dichiarazione Genscher-Colombo
Proposta nel 1981 viene formalizzata al Consiglio europeo di
Stoccarda nel giugno 1983 (Dichiarazione Solenne di
Stoccarda)
Progetto Spinelli
Club del coccodrillo (1981) e redazione di un progetto di
trattato sull’Unione europea, approvato nel 1984 dal PE
Parlamento europeo nel 1979
Le quote nazionali per le prime elezioni a s.u.d. del 1979 sono così
ripartite:
81 deputati per Francia, Germania, Italia e Regno Unito
25 per i Paesi Bassi
24 per il Belgio
16 per la Danimarca
15 per l’Irlanda
6 per il Lussemburgo
410 in tutto
L’Urss avanza una protesta ufficiale per i tre deputati assegnati a
Berlino ovest.
Poteri - La definizione del bilancio
Il bilancio, predisposto dalla Commissione e approvato dal
Consiglio, non è valido senza la firma del Presidente del PE.
1970 - Trattato di Lussemburgo: l’ammissione delle risorse
proprie estende il potere di controllo del PE sul bilancio, che non
può però modificare le «spese obbligatorie».
1975 - Trattato di Bruxelles: viene istituita una Corte dei Conti e
confermato il controllo del PE sul bilancio, sempre con esclusione
delle «spese obbligatorie», per le quali può comunque proporre
modifiche. Il PE, a maggioranza dei suoi membri e due terzi dei
voti può respingere il bilancio (1979 e 1994).
Il progetto Spinelli fa leva sulla sostanza dei poteri esistenti
per mostrare la necessità di un cambiamento
Esito: il progetto Spinelli verrà snaturato dopo il Consiglio
europeo di Fontainebleu nel giugno 1984
Comitato Dooge, incaricato di rivedere il contenuto del trattato
Spinelli
UK e bilancio
Il problema del contributo britannico al bilancio comunitario
condiziona l’inizio degli anni Ottanta
Novembre 1979 - Consiglio europeo di Dublino
Aprile 1980 - Consiglio europeo di Lussemburgo. La
questione viene parzialmente sanata. Alla Gran Bretagna
viene riconosciuto un rimborso di 2.585 milioni di ECU in due
anni
La questione viene completamente sanata solo al Consiglio
europeo di Fontainebleu (giugno 1984)
UK e Cee
La risoluzione della questione del contributo britannico
‘sblocca’ anche l’atteggiamento britannico verso il complesso
del processo di integrazione.
Elementi graditi al punto di vista inglese erano:
-la liberalizzazione dei mercati e dei movimenti di merci e
servizi
-Un reale mercato unico
Quindi la Gran Bretagna è per la ‘deregulation’, ma molto
meno favorevole a standard comuni. Con la Commissione
Delors (1985) la diversa impostazione diventa evidente
UK e Cee
Ruolo di Cockfield (commissario per l’attuazione del
mercato unico)
Abbattimento delle barriere improprie, in pieno accordo con
Delors
Quando la Commissione, in accordo con la Corte di
Giustizia, avvia un poderoso lavoro di messa a ‘norma Cee’
di tutte le regole di fabbricazione europee, la Gran Bretagna
non ci sta (soprattutto per quanto riguarda l’armonizzazione
dei regimi fiscali europei)
Consiglio europeo di Milano (1985)
UK, Grecia e DK contro tutti gli altri
Craxi e Andreotti mettono ai voti la proposta di convocare
una CIG che lavorasse sui contenuti dei lavori del comitato
Dooge e sulle prospettive di un mercato unico (come
impostato dalla Commissione Delors)
AUE
Procedura di cooperazione tra PE e Consiglio dei ministri
Politica sociale, coesione economica e sociale, ambiente,
R&S diventano politiche riconosciute della Cee
Ma l’impulso maggiore viene dato all’Unione economica e
monetaria (obiettivo del 1992 per l’Unione economica e, per
l’unione monetaria…)
Politica di coesione
economica e sociale
Presupposto e, per certi versi,
conseguenza dell’attuazione dell’UEM
Fondi strutturali basati sugli esistenti FSE
(1960), FESR (1974), FEOGA Orientamento e SFOP
Fondo di coesione (Grecia, Irlanda,
Portogallo e Spagna)
Si impongono come strumento alla fine
Regioni in
ritardo di
sviluppo
Sostegno a
istruzione,
formazione e
occupazione
Crisi strutturale
Le priorità
 Investimenti produttivi:
 Investimenti per le infrastrutture e gli impianti di
interesse pubblico. (ad esempio TEN e
telecomunicazioni, gli interventi di ripristino di
aree industriali dismesse, infrastrutture di
formazione professionale, infrastrutture di tipo
sanitario, solo nel caso delle regioni che
rientrano nell’obiettivo 1, cioè con grave ritardo di
sviluppo complessivo).
 Interventi per lo «sviluppo del potenziale
endogeno delle regioni». Tutti quegli interventi
miranti ad aumentare la competitività e
l’efficienza delle piccole e medie imprese («Pmi»)
Le priorità
 Risorse umane. Questo aspetto è dominato dalla
presenza del Fondo sociale europeo (Fse): reinserimento
di lavoratori disoccupati di lungo periodo, qualificazione
professionale, inserimento dei giovani nel lavoro, pari
opportunità.
 Sviluppo rurale
 Tramite
necessario
per
questi
interventi
è
l’amministrazione nazionale, e più precisamente le
amministrazioni regionali, che sono in definitiva i gestori
principali degli aiuti previsti dai piani di sviluppo regionale
Il rilancio con Delors
Dalla metà degli anni Ottanta, con l’arrivo della Commissione
Delors, l’attenzione rivolta dalla Commissione verso la questione
del mercato unico rilancia anche la moneta unica.
L’interesse tedesco e francese spingono verso la moneta unica e
l’attuazione dell’UEM, (artefici Edouard Balladur, ministro delle
finanze francese e poi primo ministro con Mitterand, e Hans
Dietrich Genscher, ministro degli Affari esteri tedesco).
Al Consiglio europeo di Hannover del 27-28 giugno 1988 viene
proposta la nomina di un comitato composto dai governatori delle
banche centrali più tre esperti, presieduto dallo stesso Delors.
L’abbattimento delle barriere fisiche, improprie e fiscali impostato
con grande energia ed efficacia dalla Commissione Delors, spiana
la strada alla prospettiva della moneta unica.
Un mercato unico - questo il ragionamento di fondo della
Commissione - non ha senso senza l’integrazione dei mercati e
una sola moneta.
Il rapporto Delors - 1
Il 17 aprile 1989 il Comitato Delors espone i risultati del suo
lavoro.
Tre fasi:
la prima, la cui data d’inizio è fissata al 1° luglio
1990
abolizione di ogni restrizione ai movimenti di
capitale
convergenza delle politiche economiche
completamento del mercato interno
comitato dei governatori delle Banche centrali
che siede in permanenza
Il rapporto Delors - 2
La fase intermedia, con inizio il 1° gennaio 1994
- attuazione completa del mercato interno
- creazione dell’IME (Istituto monetario europeo)
La negoziazione del trattato di Maastricht recepisce, nei
lavori della CIG sull’Unione economica e monetaria,
tutto il rapporto Delors. Inoltre obbliga i Paesi a tenere
determinati comportamenti sul piano delle politiche
macroeconomiche interne (definiti nel Patto di stabilità e
crescita e nei cosiddetti parametri di Maastricht).
L’allargamento dell’Unione a Svezia, Finlandia e Austria
interviene nel corso delle fasi di attuazione dell’UEM
(1992-1995).
IME
L’Ime non ha soltanto permesso il sorgere della Bce con
solide basi organizzative e logistiche; tra le altre cose, è
stato anche il curatore ufficiale dell’aspetto delle nuove
banconote e monete che sono entrate in circolazione il 1°
gennaio 2002. Accanto a questa funzione di public relations,
l’Ime ha anche approntato una serie di strumenti conoscitivi,
tra i quali va segnalato il «Rapporto sulla convergenza» nel
marzo 1998.
Con tale rapporto, previsto dall’art. 109j del Trattato di
Maastricht, venivano analizzati nel dettaglio i progressi
effettuati dai paesi membri in vista della partecipazione alla
moneta unica. Tale analisi veniva effettuata anche per i tre
paesi che hanno poi deciso di non partecipare alla terza
fase dell’Uem: Regno Unito, Danimarca e Svezia.
Rapporto Delors - 3
La terza fase, 1° gennaio 1999
creazione del SEBC e della BCE
Dopo avere fissato nel maggio 1998 i cambi tra le monete
europee e l’euro in maniera irrevocabile (per l’Italia, 1 euro =
1.936,27 lire), gli undici paesi che avrebbero partecipato alla
terza fase dell’Uem (Austria, Belgio, Finlandia, Francia,
Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi,
Portogallo, Spagna più la Grecia, che si è aggiunta al gruppo
nel gennaio 2001) hanno nominato i componenti degli organi
esecutivi della Bce, che guiderà di fatto il Sebc.
Modello federale
Modello Unione europea
Stato federale (centro)
Centro:
-moneta unica (pol.
monetaria)
-Politica estera e difesa unica
-Politica economica e
commerciale
-Definizione dei diritti civili
-moneta unica (pol.
monetaria)
-politica commerciale
-definizione degli standard
distributivi e produttivi per
tutte le tipologie di prodotti
-definizione dei diritti (?)
Stati federati
Stati membri
-tutte le materie non
comprese nel prospetto
precedente
-politica estera e di difesa
-politica culturale e
istruzione e tutto il resto
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La PAC - Piero Graglia