1979-1985 1979 – SME (con i limiti di efficacia già visti) 1979 – elezione del PE a suffragio universale e diretto 1980 – nascita dell’iniziativa di Spinelli del club del coccodrillo all’interno del PE 1979 – 1984 – problema della partecipazione britannica al bilancio 1985 – Commissione Delors e realizzazione della prima riforma profonda dei trattati di riforma, l’Atto unico europeo Lo SME risolve i problemi? Situazione francese dopo le elezioni del 1981 (debolezza del franco, politica espansiva del governo socialista) Crisi petrolifera del 1979 Instabilità italiana (politica ed economica) Nel 1983 la dirigenza economica francese è ‘costretta’ ad accettare una riduzione della spesa pubblica dietro le insistenze tedesche - cosa che NON avviene in Italia, dove anzi la spesa pubblica si espande. La Germania si conferma pernio dell’integrazione economica E la dimensione politica? Dichiarazione Genscher-Colombo Proposta nel 1981 viene formalizzata al Consiglio europeo di Stoccarda nel giugno 1983 (Dichiarazione Solenne di Stoccarda) Progetto Spinelli Club del coccodrillo (1981) e redazione di un progetto di trattato sull’Unione europea, approvato nel 1984 dal PE Parlamento europeo nel 1979 Le quote nazionali per le prime elezioni a s.u.d. del 1979 sono così ripartite: 81 deputati per Francia, Germania, Italia e Regno Unito 25 per i Paesi Bassi 24 per il Belgio 16 per la Danimarca 15 per l’Irlanda 6 per il Lussemburgo 410 in tutto L’Urss avanza una protesta ufficiale per i tre deputati assegnati a Berlino ovest. Poteri - La definizione del bilancio Il bilancio, predisposto dalla Commissione e approvato dal Consiglio, non è valido senza la firma del Presidente del PE. 1970 - Trattato di Lussemburgo: l’ammissione delle risorse proprie estende il potere di controllo del PE sul bilancio, che non può però modificare le «spese obbligatorie». 1975 - Trattato di Bruxelles: viene istituita una Corte dei Conti e confermato il controllo del PE sul bilancio, sempre con esclusione delle «spese obbligatorie», per le quali può comunque proporre modifiche. Il PE, a maggioranza dei suoi membri e due terzi dei voti può respingere il bilancio (1979 e 1994). Il progetto Spinelli (“club del coccodrillo”) fa leva sulla sostanza dei poteri esistenti per mostrare la necessità di un cambiamento -Più poteri al Parlamento europeo, rappresentante il popolo -Una seconda camera (senato) rappresentante degli interessi degli stati (coinciderebbe con il Consiglio dei ministri nazionali) -Una commissione in relazione fiduciaria con il Parlamento europeo Esito: il progetto Spinelli verrà snaturato dopo il Consiglio europeo di Fontainebleu nel giugno 1984 Comitato Dooge, incaricato di rivedere il contenuto del trattato Spinelli UK e bilancio Il problema del contributo britannico al bilancio comunitario condiziona l’inizio degli anni Ottanta Novembre 1979 - Consiglio europeo di Dublino Aprile 1980 - Consiglio europeo di Lussemburgo. La questione viene parzialmente sanata. Alla Gran Bretagna viene riconosciuto un rimborso di 2.585 milioni di ECU in due anni La questione viene completamente sanata solo al Consiglio europeo di Fontainebleu (giugno 1984) UK e Cee La risoluzione della questione del contributo britannico ‘sblocca’ anche l’atteggiamento britannico verso il complesso del processo di integrazione. Elementi graditi al punto di vista inglese erano: -la liberalizzazione dei mercati e dei movimenti di merci e servizi -Un reale mercato unico Quindi la Gran Bretagna è per la ‘deregulation’, ma molto meno favorevole a standard comuni. Con la Commissione Delors (1985) la diversa impostazione diventa evidente UK e Cee 1985 - Ruolo di Cockfield (commissario per l’attuazione del mercato unico) Abbattimento delle barriere improprie, in pieno accordo con Delors Quando la Commissione, in accordo con la Corte di Giustizia, avvia un poderoso lavoro di messa a ‘norma Cee’ di tutte le regole di fabbricazione europee, la Gran Bretagna non ci sta (soprattutto per quanto riguarda l’armonizzazione dei regimi fiscali europei) Consiglio europeo di Milano (1985) UK, Grecia e DK contro tutti gli altri Craxi e Andreotti mettono ai voti la proposta di convocare una CIG che lavorasse sui contenuti dei lavori del comitato Dooge e sulle prospettive di un mercato unico (come impostato dalla Commissione Delors) AUE Procedura di cooperazione tra PE e Consiglio dei ministri Politica sociale, coesione economica e sociale, ambiente, R&S diventano politiche riconosciute della Cee Ma l’impulso maggiore viene dato all’Unione economica e monetaria (obiettivo del 1992 per l’Unione economica e, per l’unione monetaria…) Il rilancio con Delors Dalla metà degli anni Ottanta, con l’arrivo della Commissione Delors, l’attenzione rivolta dalla Commissione verso la questione del mercato unico rilancia anche la moneta unica. L’interesse tedesco e francese spingono verso la moneta unica e l’attuazione dell’UEM, (artefici Edouard Balladur, ministro delle finanze francese e poi primo ministro con Mitterand, e Hans Dietrich Genscher, ministro degli Affari esteri tedesco). Al Consiglio europeo di Hannover del 27-28 giugno 1988 viene proposta la nomina di un comitato composto dai governatori delle banche centrali più tre esperti, presieduto dallo stesso Delors. L’abbattimento delle barriere fisiche, improprie e fiscali impostato con grande energia ed efficacia dalla Commissione Delors, spiana la strada alla prospettiva della moneta unica. Un mercato unico - questo il ragionamento di fondo della Commissione - non ha senso senza l’integrazione dei mercati e una sola moneta. Il rapporto Delors - 1 Il 17 aprile 1989 il Comitato Delors espone i risultati del suo lavoro. Tre fasi: la prima, la cui data d’inizio è fissata al 1° luglio 1990 abolizione di ogni restrizione ai movimenti di capitale convergenza delle politiche economiche completamento del mercato interno comitato dei governatori delle Banche centrali che siede in permanenza Il rapporto Delors - 2 La fase intermedia, con inizio il 1° gennaio 1994 - attuazione completa del mercato interno - creazione dell’IME (Istituto monetario europeo) La negoziazione del trattato di Maastricht recepisce, nei lavori della CIG sull’Unione economica e monetaria, tutto il rapporto Delors. Inoltre obbliga i Paesi a tenere determinati comportamenti sul piano delle politiche macroeconomiche interne (definiti nel Patto di stabilità e crescita e nei cosiddetti parametri di Maastricht). L’allargamento dell’Unione a Svezia, Finlandia e Austria interviene nel corso delle fasi di attuazione dell’UEM (1992-1995). IME L’Ime non ha soltanto permesso il sorgere della Bce con solide basi organizzative e logistiche; tra le altre cose, è stato anche il curatore ufficiale dell’aspetto delle nuove banconote e monete che sono entrate in circolazione il 1° gennaio 2002. Accanto a questa funzione di public relations, l’Ime ha anche approntato una serie di strumenti conoscitivi, tra i quali va segnalato il «Rapporto sulla convergenza» nel marzo 1998. Con tale rapporto, previsto dall’art. 109j del Trattato di Maastricht, venivano analizzati nel dettaglio i progressi effettuati dai paesi membri in vista della partecipazione alla moneta unica. Tale analisi veniva effettuata anche per i tre paesi che hanno poi deciso di non partecipare alla terza fase dell’Uem: Regno Unito, Danimarca e Svezia. Rapporto Delors - 3 La terza fase, 1° gennaio 1999 creazione del SEBC e della BCE Dopo avere fissato nel maggio 1998 i cambi tra le monete europee e l’euro in maniera irrevocabile (per l’Italia, 1 euro = 1.936,27 lire), gli undici paesi che avrebbero partecipato alla terza fase dell’Uem (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna più la Grecia, che si è aggiunta al gruppo nel gennaio 2001) hanno nominato i componenti degli organi esecutivi della Bce, che guiderà di fatto il Sebc.