UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN MEDICINA E CHIRURGIA “B” CORSO INTEGRATO DI EMERGENZE MEDICO-CHIRURGICHE LO SHOCK Prof. F. Tartaglia LO SHOCK Definizione: Ipotensione acuta da primitiva insufficienza cardiaca Quadro generale di insufficienza circolatoria acuta Alterazione del rapporto tra letto vascolare e massa ematica circolante Ipovolemia assoluta o relativa LO SHOCK Segni clinici: Pallore intenso (iperemia) Tachicardia (bradicardia) Ipotensione arteriosa Ipotermia (ipertermia) Ipotonia muscolare Tachipnea con respirazione superficiale Sudorazione profusa Oliguria LO SHOCK Classificazione: Ipovolemico relativo o vasoparalitico Ipovolemico assoluto Cardiogeno Settico SHOCK IPOVOLEMICO RELATIVO Denominatore comune: danno dei centri vasomotori bulbospinali, delle vie simpatiche, delle sinapsi e terminazioni adrenergiche. Per inibizione riflessa (Shock neurogeno): 1) Lipotimia emozionale 2) Stimolazioni nervose dolorifiche intense + riflessi vagali Per lesioni anatomiche 1) Traumi tronco encefalico e midollo spinale 2) Interruzione nervi splancnici e catene simpatiche Per azioni neurotossiche 1) Tossine e allergeni; 2) Anestesia generale e spinale; 3) Neuroplegici e ganglioplegici; 4) Antiadrenergici Per azioni angiotossiche 1) Tossine e allergeni; 2) Istamina LO SHOCK NEUROGENO Ipotensione acuta con perdita di coscienza che può immediatamente seguire ad un trauma, per transitoria inibizione riflessa dei meccanismi vasopressori. Lipotimia Sincope vagale Paralisi vasomotoria Inibizione dei centri vasocostrittori (iperemia, sudorazione) Riflessi inibitori sul nodo senoatriale (bradicardia) Alterazione della regolazione pressocettiva con mediazione adrenergica LO SHOCK ANAFILATTICO Immunoreazione sostenuta dalle IgE Degranulazione dei mastociti Liberazione di istamina, serotonina ed altri mediatori vasoattivi Vasodilatazione ed exemia plasmatica IPOTENSIONE SHOCK IPOVOLEMICO ASSOLUTO Denominatore comune: diminuzione massiva e rapida della massa ematica circolante. Emorragico 1) Emorragie esterne: enterorragie, metrorragie, ematuria, rinorragie ecc. 2) Emorragie interne (endocavitarie): endoperitoneali, endopleuriche 3) Emorragie interstiziali o ematomi Per perdita di plasma 1) Ustioni; 2) Contusioni, schiacciamenti (crash sindrome) 3) Infiammazioni essudative e trasudati Per perdita di acqua ed elettroliti 1) Occlusione intestinale; 2) Vomito; 3) Diarrea profusa 4) Sudorazione profusa; 5) Insufficienza surrenalica acuta SHOCK IPOVOLEMICO ASSOLUTO Perdita massiva e rapida di massa ematica Contrazione sfinteri precapillari Ipotensione rilevata dai barocettori cardioaortici e del seno carotideo Iperincrezione catecolaminica Apertura shunts artero-venosi CENTRALIZZAZIONE DEL CIRCOLO SHOCK IPOVOLEMICO ASSOLUTO Ipossia cerebrale Agitazione psicomotoria Disorientamento Allucinazioni Disturbi psichici Stato d’ansia Senso di morte imminente Manifestazioni maniacali SHOCK IPOVOLEMICO ASSOLUTO Anossia periferica Diminuzione del ritorno venoso Diminuzione portata cardiaca Acidosi metabolica Chiusura sfinteri postcapillari Aumento frequenza PORTATA CARDIACA Portata cardiaca = gittata sistolica x frequenza Ritorno venoso Volume telediastolico Gittata sistolica SHOCK IPOVOLEMICO ASSOLUTO Acidosi metabolica Apertura sfinteri precapillari Exemia plasmatica Anossia stagnante Inspissatio sanguinis Sludging Ulteriore diminuzione del ritorno venoso SHOCK TRAUMATICO Perdita di plasma Liberazione di istamina, chinine vasoattive (bradichinina, callidina) e prostaglandine Oligo/anuria con mioglobinemia, iperpotassiemia ed iponatriemia Infiammazione, dolore, febbre, vasodilatazione, aumento permeabilità vasale SHOCK CARDIOGENO Denominatore comune: diminuzione della portata cardiaca. Insufficienza coronarica acuta: 1) Infarto del miocardio; 2) Angina pectoris Embolia polmonare Compressione delle vene cave: (emopericardio, idropericardio, versamento pleurico massivo, pneumotorace ipertensivo) Scompenso acuto di vizi valvolari Insufficienza miocardica complicante lo shock settico LO SHOCK SETTICO Batteri Gram+ : (Streptococchi, Stafilococchi) Batteri Gram- : (Escherichia Coli, Enterobacter A e B, Klebsiella, Pseudomonas aeruginosa, Proteus, Serratia, Bacteroides) Manovre strumentali sull’apparato genito-urinario Interventi sulle vie biliari Interventi sull’apparato gastroenterico Cateterismo venoso centrale Infezioni delle vie respiratorie e dei polmoni LO SHOCK SETTICO Endotossine batteriche Apertura sfinteri pre e postcapillari Apertura shunts arterovenosi Attivazione chinine vasoattive e falsi neurotrasmettitori Exemia plasmatica Aumento del ritorno venoso Aumento portata cardiaca (Fase iperdinamica) LO SHOCK SETTICO Febbre, sudorazione, vomito, diarrea, fenomeni essudativi Exemia + anossia periferica Contrazione della massa ematica circolante Acidosi metabolica Disidratazione Insufficienza di pompa cardiaca IL POLMONE DA SHOCK ETIOPATOGENESI Focolai settici Broncopolmoniti La sepsi Endotossine, istamina, serotonina, peptidi vasoattivi Cannule endotracheali Respiratori meccanici Eccessiva idratazione Polmone umido IL POLMONE DA SHOCK ETIOPATOGENESI Microembolia polmonare Commistione venosa Aumento resistenze del piccolo circolo Microcoaguli intravasali Aumenta quando il rapporto tra ventilazione alveolare e perfusione capillare scende al di sotto della norma Di norma sono otto volte più basse rispetto alla circolazione sistemica IL POLMONE DA SHOCK ALTERAZIONI ANATOMOPATOLOGICHE Edema interstiziale Edema endoalveolare Atelettasia congestizia (splenizzazione) Focolai broncopneumonici Membrane ialine Microtrombi arteriolari di piastrine e fibrina IL POLMONE DA SHOCK Le quattro fasi di Moore Fase iniziale Alta portata cardiaca Diminuzione resistenze periferiche Ipossiemia arteriosa Iperventilazione Ipocapnia Alcalosi respiratoria Terza fase La ventilazione assistita non riesce a mantenere nella norma la tensione di O2 nel sangue arterioso Seconda fase Tachipnea Respirazione superficiale Subcianosi delle estremità Diminuita dissociazione dell’HbO2 Aggravamento dell’ipossiemia Necessità di ventilazione assistita Quarta fase Aumento lattacidemia Abbassamento PH Arresto cardiaco LA TERAPIA Correzione dell’ipovolemia Correzione dell’insufficienza cardiaca Correzione dell’insufficienza vasomotoria CORREZIONE DELL’IPOVOLEMIA E’ il primo provvedimento d’urgenza e deve prevedere una reintegrazione di almeno una volta e mezza il volume perduto Sangue in toto Plasma Sieroalbumina Polivinilpirrolidone (PVP) Ossipoligelatina (Emagel) Destrano Mannitolo Soluzione fisiologica CORREZIONE DELLA INSUFFICIENZA CARDIACA IPOSSIEMIA ACIDOSI SQUILIBRIO ELETTROLITICO Ossigenoterapia Bicarbonato Iposodiemia Tracheostomia Emogasanalisi Ipopotassiemia Misurazione PVC Iperpotassiemia Ossimetria Digitale e strofantina Adrenergici beta-stimolanti (Isoproterenolo, dobutamina) CORREZIONE DELLA INSUFFICIENZA VASOMOTORIA Assolutamente controindicati i farmaci adrenercici vasocostrittori alfa-stimolanti Amine adrenergiche beta-stimolanti (Isoproterenolo, dobutamina) Azione angiotropa Cortisonici Attenuazione della reazione iperergica alle tossine batteriche I DIECI COMANDAMENTI DELLO SHOCK 1° Esamina il paziente 2° Assicura la pervietà delle prime vie respiratorie 3° Aggiusta la massa ematica circolante monitorando l’Ht, la diuresi e la PVC 4° Correggi le concentrazioni di Na, K, Cl, Ca++ e HCO3- 5° Se la PVC sale mentre persiste l’ipotensione arteriosa inizia la terapia digitalica dopo aver ridotto l’ipossiemia e regolato la potassiemia I DIECI COMANDAMENTI DELLO SHOCK 6° Sorveglia l’ematosi eseguendo l’emogasanalisi 7° Correggi l’insufficienza respiratoria con l’ossigenoterapia e se necessario con la ventilazione assistita 8° Non impiegare i vasopressori bensì l’isoproterenolo o la dobutamina 9° Sospetta la natura settica dello shock quando la sua causa è oscura ed esegui la termometria (rettale) 10° Prima di iniziare la terapia antibiotica esegui sempre l’emocultura ed in caso di shock settico somministra una prima dose (0,5 – 1 g) di idrocortisone