Planck (1887)
• L’energia per effetti esterni è un valore
sperimentale
• L’energia vista come una caratteristica
interna di un sistema è un termine teorico
che dipende dalla teoria adottata
• Una definizione primaria è impossibile
• Sovrapposizione delle energia
• Scelta tra teorie: Un giudizio di tipo teorico:
– Un criterio di semplicità
– La conservazione dell’energia elettromagnetica
Planck 1887
• Infine vorrei qui far presente ancora una notevole analogia.
Si credeva una volta che tutti gli eventi in natura, sia
immateriali che fisici, trovassero fondamento ed adeguata
spiegazione non solo nel concorso contemporaneo di
circostanze bensì che in generale sia il passato che il
futuro (teleologia), contribuendo direttamente,
intervenissero nel corso delle cose, e così influissero sulla
legge di causalità. La moderna scienza della natura - e su
questo si basa proprio il considerevole vantaggio che essa
ha rispetto agli antichi - ha distrutto questa credenza, e
suppone che in definitiva lo stato attuale, ossia ciò che
avviene proprio istantaneamente in tutto il mondo, formi la
causa completamente determinante di ciò che avverrà il
momento successivo, che dunque nell'ininterrotta catena
di variazioni ogni termine sia condizionato autonomamente
e in tutta la sua estensione da ciò che direttamente lo
precede. In altre parole: riguardo agli effetti temporali la
teoria infinitesimale ha raggiunto riconoscimento radicale.
Planck 1887
• Dovrebbe essere riservato ai prossimi decenni realizzare la
stessa cosa per gli effetti spaziali, mostrando che non
esiste un influsso diretto a distanza spaziale nè a distanza
temporale, bensì che tutti gli effetti spaziali, come quelli
temporali, appaiono in definitiva composti da quegli effetti
che si diffondono da elemento a elemento. Allora ogni
fenomeno trova la sua completa spiegazione nelle
condizioni immediatamente adiacenti nello spazio e nel
tempo e tutti i processi finiti si compongono di effetti
infinitesimi. Questo secondo passo mi sembra di poterlo
allineare con piena parità di diritti al primo, al quale
dobbiamo in misura così spiccata i risultati dell'odierna
scienza della natura, e siamo autorizzati ad aspettarci che
anch'esso si dimostrerà di importanza altrettanto vasta
anche per il successivo sviluppo della scienza.
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