“Come cambia l’acqua”
Servizio
Idrico
Integrato
Insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua
ad usi civili di fognatura e di depurazione delle acque reflue (art. 141 del TUA)
Acquedotto
Fognatura
Collettamento/depurazione
Panorama in cui
la revisione della legge
opera
Processo di Riforma dei
Servizi Idrici
Elementi cardine in parte ancora disattesi nella nostra regione
superamento della estrema frammentazione del servizio che ostacolano
il processo tendente alla industrializzazione delle gestioni, comportando diseconomie,
disfunzioni del settore, a volte non adeguata qualità dei servizi anche in presenza di
risorse naturali significative (più vero nella depurazione che nella distribuzione di acqua
potabile)
nuovo assetto gestionale e individuazione di un unico soggetto gestore
di ambito
Programmazione puntuale a livello di ambito, composta dalla ricognizione del
patrimonio infrastrutturale, individuazione del fabbisogno di investimenti in termini di
infrastrutture e di costi, pianificazione degli interventi, copertura finanziaria
Operatori SII al dicembre 2010
COMUNI IN
ECONOMIA
OPERATORI DIVERSI
BERGAMO
104
10
BRESCIA
52
11
COMO
122
25
CREMONA
111
12
LECCO
12
10
LODI
0
1
MANTOVA
2
10
MILANO CITTA'
0
1
MILANO PROVINCIA
43
18
MONZA E BRIANZA
11
13
PAVIA
43
21
SONDRIO
71
14
VARESE
131
29
Totale
702
175
PROVINCE
Totale comuni con gestioni in economia (1)
702
Totale operatori (2)
143
(1)
Le "gestioni in economia" possono riguardare un solo segmento del servizio (fognatura, depurazione o
acquedotto).
(2) Lo
stesso operatore può operare su più province
Frammentazione
e
Ritardo di
attuazione del
Dlgs 152/06 che
attribuiva alle
Autorità d’Ambito
(oggi Province)
titolarità per
aggiudicazione
della gestione
Procedura d’infrazione 2009/2034
per insufficienza del livello informativo e inottemperanza
agli obblighi di cui agli articoli 3 e 4 della direttiva 91/271/CEE
ART.3: Gli stati membri provvedono affinché tutti gli agglomerati siano provvisti di reti
fognarie per le acque reflue urbane. Laddove la rete fognaria non è giustificata (nessun
vantaggio ambientale o costi eccessivi) sono necessari sistemi individuali di trattamento
(IAS) o altri sistemi adeguati a garantire lo stesso livello di protezione ambientale
ART.4: Gli stati membri provvedono affinché le acque reflue urbane che confluiscono in
reti fognarie siano sottoposte ad un trattamento secondario, o equivalente e gli scarichi
provenienti da impianti di trattamento devono rispettare limiti di emissione per specifici
inquinanti.
carico generato
non servito da
rete fognaria né
da sistema
individuale di
trattamento
CONDIZIONI DI NON CONFORMITA’
rete fognaria
non collettata a
depurazione
impianti di
trattamento
sottodimensionati
depurazione
inadeguata
mancato
rispetto dei
limiti tabellari
Stato delle non conformità al 10 gennaio 2011
(intera regione)
Agglomerati
Totale agglomerati monitorati per la applicazione della Direttiva (>2000 ae):
414
NON CONFORMI
Per carico non connesso all’impianto di trattamento
49
Per carico non fognato o non trattato con sistemi individuali di trattamento
59
Per impianto di trattamento non conforme (fuori limite) o assenza dato
61
Per carico > 5% del totale trattato con sistemi di trattamento individuali o
per impianti sottodimensionati progettualmente
139
Procedura d’infrazione 2000/5152
Trattamento delle acque reflue urbane
Agglomerato Comuni della Provincia di Varese
Bacino fiume Olona
Sentenza Corte Europea 30 novembre 2006
 Mancata adozione di un trattamento più spinto di quello secondario (o
equivalente) previsto dall’art. 4 della Direttiva 91/271/CEE entro il
31.12.1998
 CONDANNA lo Stato italiano al pagamento delle spese
 OBBLIGO di adeguamento dell’impianto prevedendo sistema di
trattamento più spinto
PROGETTO: impianto di depurazione di Gornate Olona
€ 3.098.741,39
Piano Straordinario Acque L. 135/97
€ 3.513.554,68
Accordo di Programma Quadro
€ 774.685,35
L. 183/89
€ 5.000.000,00
Provincia di Varese
€ 3.393.608,34
Società per la Tutela Ambientale del Bacino
del Fiume Olona in Provincia di Varese spa
Finanziamenti
15.780.589,76 €
Finanziamenti RL
Aggiornamento
al Ministero
11.1.2011
lavori di allacciamento del 100% dei comuni entro 30.4.2011
Conformità del depuratore ai limiti e alle prescrizioni autorizzative
Elementi salienti della legge
miranti a indirizzare la
risoluzione di criticità
esistenti e potenziali
Tempismo d’azione
legge n. 42 del 26 marzo 2010
dal 1° gennaio 2011
soppressione delle Autorità d'Ambito
nullità di ogni atto compiuto
successivamente a tale data
indispensabile intervenire in tempo utile per evitare che si verifichino “vuoti
normativi” tali da non consentire il funzionamento amministrativo del servizio
idrico integrato che, già solamente a seguito dell’emanazione della legge
42/2010, ha visto il diffondersi di un senso di incertezza che ha, fin da subito,
frenato investimenti ed operatività.
Milleproroghe sposta al 31 marzo 2011
(sebbene una prima versione prevedesse la proroga al 31/12/2011)
La scadenza posta dalla legge n. 42 del 26 marzo 2010
Per la soppressione delle Autorità d’ambito e per la
nullità dei loro atti
In questo quadro va valutato positivamente l’impegno a garantire un
quadro certo di riferimento istituzionale, nonché un tempo congruo per il
processo di riorganizzazione delle strutture di governance (sia decisionali
che operative)
Attribuzione delle funzioni alle Province
Conferma degli ATO coincidenti con i confini istituzionali, quale dato di
stabilità e funzionalità dei processi decisionali e amministrativi
Impossibilità del ricorso ad un ente appositamente costituito
Significativo percorso di confronto con UPL ed ANCI al fine di pervenire ad
una soluzione che riconoscesse e valorizzasse funzioni e ruoli di Province e
Comuni
Le funzioni sono formalmente attribuite alle Province dal 1° gennaio 2011, a
loro compete l’assunzione dei provvedimenti connessi alla governance del
servizio idrico integrato.
L’ufficio d’Ambito della Provincia
struttura apposita costituita nella forma della Azienda speciale
•dotato di personalità giuridica
•operante con una contabilità separata rispetto a quella della Provincia e
pertanto non impattante sul Patto di Stabilità di quest’ultima
•consentire continuità dell’operatività tecnica e capitalizzazione del know
how accumulato in questi anni
•senza aggravio di costi per l’ente locale (incarichi di Presidente, Consigliere
del CdA e Revisore dei Conti svolti a titolo meramente onorifico e gratuito)
•con coinvolgimento concreto ed operativo dei Comuni: nel CdA dell’Azienda
speciale è richiesta una rappresentanza significativa dei Comuni dell’ambito.
Fino alla sua costituzione le Province possono operare ricorrendo alla
struttura dei Consorzi Autorità di ambito tramite apposita convenzione
La conferenza dei Comuni
Organo cui sono chiamati a far parte tutti i Sindaci dei Comuni dell’Ambito
attribuisce un ruolo rilevante ai Comuni nelle decisioni più significative di
governance del servizio mediante espressione di un parere preventivo,
obbligatorio e vincolante su
• approvazione ovvero all’ aggiornamento dei piani d’ambito
• definizione dei contenuti dei contratti di servizio
• determinazione della tariffa di base
• individuazione degli agglomerati
La società patrimoniale
gli enti locali hanno la facoltà di costituire una società patrimoniale, secondo
un modello conforme alla sentenza della Corte Costituzionale n. 307/2009
proprietaria delle reti, con funzioni tipiche:
• progettazione preliminare per nuovi interventi programmati dal Piano
d’Ambito
• attività di collaudo delle nuove infrastrutture
• espletamento delle gare di affidamento del servizio
(Ulteriore rilevanza all’imprescindibile ruolo dei Comuni nella governance del
servizio).
potrebbe svolgere un ruolo importante nel processo di reperimento di
finanziamenti a tasso agevolato, (facilitata in questo essendo non solo un
soggetto pubblico, ma anche proprietario delle reti), mettendole poi nella
disponibilità del soggetto realizzatore degli investimenti e delle
manutenzioni straordinarie delle reti e degli impianti.
Esame regionale del Piano d’Ambito
La Regione, nell’esercizio delle proprie competenze in materia di tutela
della salute e del governo del territorio, soprattutto a fronte delle diffuse
criticità del servizio di depurazione delle acque reflue sul territorio
regionale, valuta i Piani d’Ambito, prima della loro approvazione,
verificando in particolare la coerenza con gli atti di programmazione e
pianificazione regionale (Piano di tutela delle acque e Piano di Distretto di
bacino).
Scarica

Subtle Waves Template