“ORGANISMO DI VIGILANZA E ANTIRICLAGGIO” Avv. Claudio Cola ROMA 25 febbraio 2011 www.assoaicom.org 1 L’ del ha introdotto un collegamento tra la disciplina Antiriciclaggio e il Modello Organizzativo (d.lgs. 231/01) estendendo la degli enti anche ai seguenti reati. 2 Il riciclaggio (e il reimpiego), al fine della determinazione della responsabilità amministrativa, costituisce reato presupposto oggetto di interesse e di controllo da parte dell’OdV, integrando i previsti dagli e s.s. del ; Reati contro la PA; (art. 24 - 25) Criminalità informatica (art. 24-bis) Falsità in monete, in carte di pubblico credito e in valori di bollo (art. 25-bis) Delitti contro l'industria e il commercio (art. 25-bis 1) Reati societari (art. 25-ter) Delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (art 25-quater) Reati contro la personalità individuale (art. 25-quinquies) Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato (art. 25-sexies) Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 25-septies) Ricettazione, antiriciclaggio e impiego denaro, beni o altra utilità di provenienza illecita (art. 25-octies) Art. 63 D.lgs. 231/07 Delitti in materia di violazione del diritto d’autore (art. 25-novies) Reati transnazionali 3 Entrambi i decreti perseguono il di preservare l’impresa dal coinvolgimento in attività illecite e di evitare effetti distorsivi per la concorrenza e per l’ordine economico nel suo complesso. Ma gli scopi specifici dei due plessi normativi sono differenti. 4 La banca viene considerata come impresa ed è responsabile se i reati previsti vengono commessi dai propri vertici o dai dipendenti nell’interesse o a vantaggio della banca stessa. La banca, al pari degli altri soggetti obbligati, è invece chiamata a svolgere una funzione inquadrabile tra i doveri civici di collaborazione con i pubblici poteri. Nozione di riciclaggio più stretta e legata alle sole condotte tipiche di cui agli artt. 648, 648 bis e 648 ter del codice penale. Nozione autonoma di riciclaggio, caratterizzata da una maggiore ampiezza nella definizione delle condotte e nell’individuazione dei presupposti oggettivi e soggettivi che fanno scattare l’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette. Non comprende le attività di autoriciclaggio Comprende anche le attività di autoriciclaggio 5 Vi è una sostanziale analogia di approccio fra le due “231”: la consapevolezza che efficaci assetti organizzativi e di governo costituiscono condizione essenziale per prevenire e mitigare i fattori di rischio aziendali e, in particolare, i rischi di riciclaggio. Organizzazione e Controllo Interno Entrambe le normative riconoscono il ruolo fondamentale degli strumenti organizzativi e di controllo interno delle imprese al fine di: • individuare e presidiare le aree più esposte al rischio; • verificare e adeguare nel continuo l’idoneità dei modelli di organizzazione e delle procedure; • rendere consapevoli gli organi aziendali dei rischi. 6 Nella predisposizione di un Modello Organizzativo il d.lgs. 231/2001, all’art. 6, comma 1, lett. b), ha previsto l’istituzione dell’Organismo di Vigilanza che ha autonomia di intervento ed è destinato a controllare l’adeguatezza e l’efficacia del Modello Organizzativo. vigilare che i Destinatari del Modello, appositamente individuati in base alle diverse fattispecie di reato, osservino le prescrizioni in esso contenute. verificare i risultati raggiunti nell’applicazione del Modello in ordine alla prevenzione di reati e valutare la necessità o l’opportunità di adeguare il Modello a norme sopravvenute ovvero alle nuove esigenze aziendali. prevedere flussi informativi periodici ed in occasione del verificarsi di specifici rischi-reato: verso gli organi della società (reporting periodico sui controlli effettuati e da effettuare); dagli organi societari in merito all’attuazione del Modello e possibile rischio-reato per l’ente. 7 affida il compito di sull’osservanza delle norme nel medesimo contenute, anche all’Organismo di Vigilanza previsto dal Decreto 231/2001; assegna specifici obblighi di , interna ed esterna, in capo all’Organismo di vigilanza. obbligo di adeguata verifica della clientela; istituzione dell’AUI; registrazione e conservazione delle informazioni; segnalazioni operazione sospette; comunicare agli organi e alle autorità competenti le infrazioni alle citate disposizioni. Il riciclaggio (e il reimpiego) costuituisce quindi, al fine della determinazione della responsabilità dell'ente, reato presupposto (come i reati indicati dagli art. 24 e 25 e s.s. del d.lgs. 231/2001), e quindi oggetto di e di da parte dell'Organismo di vigilanza. Il mancato rispetto degli obblighi di vigilanza e di comunicazione, è espressamente sanzionato dall’art 55 del D.lgs. 231/2007. 8 L’inserimento degli illeciti antiriciclaggio tra quelli ricompresi nel D.lgs. 231/2001 estende i compiti attribuiti all’OdV anche a quelli di natura antiriciclaggio. La funzione compliance per i compiti che gli sono attribuiti, diviene uno strumento centrale per le attività dell’organismo. Funzione Legale Antiriciclaggio Mappatura del rischio Flussi Codice etico OdV informativi Funzione Compliance Sistema sanzionatorio Processi decisionali Risk Management 9 “Basel Committee On Banking Supervision” - Comitato di Basilea 2005 Introduce nell’organizzazione bancaria una funzione indipendente, destinata a identificare, a valutare e a monitorare il rischio di non conformità . Rischio di non conformità. La Funzione Compliance è posta a presidio del rischio di sanzioni giudiziarie o amministrative, di perdite finanziarie o di reputazione che la banca potrebbe subire in conseguenza della violazione di norme di legge, regole interne, standard di autoregolamentazione e codici di condotta applicabili alle attività bancarie”. Strumento Proattivo e Preventivo. La Funzione Compliance nella gestione del rischio di non conformità, svolge un'attività di verifica (ex ante) e di misurazione (ex post) dei processi organizzativi al fine di prevenire la violazione di norme di eteroregolamentazione e di autoregolamentazione. 10