Diana Miconi Giulia Minozzo Silvia Orso Teoria della probabilità • Esercizio 1 Sia X una raccolta di dati (su scala ad intervalli) di un test di personalità di dieci adolescenti: X = { 12,12,15,18,21,21,34,36,41,41 } RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Scala ad intervalli: finita ed equispaziata 12 21 15 18 12 0 1 4 41 34 36 21 7 10 41 23 25 30 Esercizio 2 Compilare una tabella delle frequenze, calcolare le statistiche significanti su tale scala ( tra cui il 23° e il 77° percentile ). Frequenze f Proporzioni P Freq. Perc. f% Freq. Cum. fc 12 2 0.2 20% 2 20% 15 1 0.1 10% 3 30% 18 1 0.1 10% 4 40% 21 2 0.2 20% 6 60% 34 1 0.1 10% 7 70% 36 1 0.1 10% 8 80% 41 2 0.2 20% 10 100% 10 1 100% Totale F. C. Perc. fc% Indici della tendenza centrale MODA: All’interno di un insieme di misurazioni di un dato sistema relazionale empirico è quel valore che compare con la massima frequenza Md = 12,21,41 è TRIMODALE MEDIANA: All’interno di un insieme di misurazioni disposte in ordine crescente è quel valore che occupa la posizione centrale ovvero il dato al di sopra e al di sotto del quale si trovano il 50% dei dati. Se il numero n delle osservazioni è pari: i = n/2 e la successiva all’interno dei dati i = 10/2 = 5 e la successiva ovvero 6 Mdn (X) = Mdn( 12,12,15,18,21,21,34,36,41,41 ) = 21 MEDIA: è la statistica che associa all’insieme X il numero che si ottiene sommando tutti gli n dati e dividendo il valore ottenuto per n. Media = 25.1 Indici di posizione QUARTILI: - primo quartile (Q1),è quel valore che ha il 25% dei dati a lui uguali o inferiori: i = ¼ (n+1) i = ¼ (10+1) = 2.75 Q1 = 15 - secondo quartile (Q2), coincide con la mediana: i = ½ (n +1) i = ½ (10+1) = 5.5 Q2 = 21 - terzo quartile (Q3),è quel valore che ha il 75% dei dati a lui inferiori: i = ¾ (n+1) i = ¾ (10+1) = 8.25 Q3 = 36 - quarto quartile (Q4) è il valore più alto della serie ordinata: i = 10 i=n Q4 = 41 PERCENTILI (Pm): quel valore al di sotto del quale cade una percentuale di dati pari ad m: i = (n∙m)/100 i = (10∙23)/100 = 2.3 posizione 2 → 12 i = (10∙77)/100 = 7.7 posizione 7 → 34 RANGHI PERCENTILI: è quel numero che rappresenta la percentuale di dati uguali o inferiori a lui: Rp (xi) = (k/n)∙100 Frequenze f Proporzioni P Freq. Perc. f% Freq. Cum. fc 12 2 0.2 20% 2 20% 18 1 0.1 10% 4 40% 21 2 0.2 20% 6 60% 34 1 0.1 10% 7 70% 36 1 0.1 10% 8 80% 41 2 0.2 20% 10 100% 10 1 100% Totale F. C. Perc. fc% Indici di dispersione o di variabilità CLASSI DI EQUIVALENZA: Valore che indica il numero di classi di equivalenza riscontrate a livello del sistema relazionale empirico. NdE = 7 GAMMA: è statistica che associa all’insieme X il numero che si ottiene sottraendo il valore minimo al valore massimo degli elementi di X. G = 41-12 = 29 DIFFERENZA INTERQUARTILICA: è la statistica che associa all’insieme X il numero che si ottiene sottraendo il valore del primo quartile al terzo quartile. DI = 36-15 = 21 SEMIDIFFERENZA INTERQUARTILICA: si ottiene dividendo a metà la differenza interquartilica. SI = 21/2 = 10.5 VARIANZA: è la statistica che associa all’insieme X il numero che si ottiene sommando il quadrato di tutte le differenze di ogni dato dalla media di X e dividendo il risultato per n. s² = ∑ⁿ¡=1 (xi –media)² n s² = 123.29 (Varianza) DEVIAZIONE STANDARD: è la radice quadrata della varianza s = 11.10 f media ( xi – media) 12 2 25.1 - 13.1 343.22 15 1 25.1 - 10.1 102.01 18 1 25.1 - 7.1 50.41 21 2 25.1 - 4.1 33.62 34 1 25.1 8.9 79.21 36 1 25.1 10.9 118.81 41 2 25.1 15.9 505.62 Xi f·(Xi-media)² s =√∑ⁿ¡=1 (xi - media)² √n 11.10 Esercizio 3 Trasformare i valori di x in punti z PUNTI z: è la funzione che associa ad ogni elemento dell’insieme X un numero che si ottiene calcolando la sua differenza dalla media di X e dividendo tale differenza per la deviazione standard. z = xi – media s Xi 12 15 18 21 34 36 41 f 2 1 1 2 1 1 2 media ( xi – media) (Xi-media)² 25.1 - 13.1 343.22 25.1 - 10.1 102.01 25.1 - 7.1 50.41 25.1 - 4.1 33.62 25.1 8.9 79.21 25.1 10.9 118.81 25.1 15.9 505.62 s z = (xi-media) s 11.10 -1.18 - 0.91 - 0.64 - 0.37 0.80 0.98 1.43 Esercizio 4: Descrivere lo spazio di probabilità derivante dall’estrazione a caso di un adolescente rispetto ad un punteggio del test, considerando che ciascuno di essi ha la stessa probabilità di essere estratto degli altri. Considerando che lo spazio di probabilità è costituito da: 1. Uno Spazio Campionario Ω (insieme degli esiti di un dato fenomeno casuale) 2. Una Famiglia di Eventi ε (insieme di sottoinsiemi di Ω, chiuso a tutte le operazioni) 3. Una Distribuzione di probabilità Pr (definita su ε a valori reali, nn, norm., add.) Calcoliamo: 1. Ω* = {12, 15, 18, 21, 34, 36, 41} N.B. Ω* indica lo Spazio Campionario con gli eventi non ripetuti 2. La famiglia di Eventi ε coincide con l’insieme potenza P(Ω*) = ε ε = P(Ω*) = {Ø,{12}, {15}, {18}, {21}, {34}, {36}, {41}, {12,15},{12,18},…{12,15,18},…} Gli esiti dello spazio campionario sono equiprobabili, ovvero l’esito di un dato esperimento ha la stessa probabilità di verificarsi degli altri. La probabilità di accadere di un certo evento è uguale alla cardinalità dell’insieme che esprime tale evento diviso la cardinalità dello spazio campionario: per ogni e Є ε Pr(e) = |e| / | Ω| Dunque: Pr({ 12 }) = Pr({ 21 }) = Pr({ 41 }) = 2/10 = 0.2 Pr({ 15 }) = Pr({ 18 }) = Pr({ 34 }) = Pr({ 36 }) = 1/10 = 0.1 Pr ({ 12,15 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) = 2/10 + 1/10 = 3/10 = 0,3 Pr ({ 12,18 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 18 }) = 2/10 + 1/10 = 3/10 = 0,3 Pr ({ 12,21 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 21 }) = 2/10 + 2/10 = 4/10 = 0,4 Pr ({ 12,15, 18 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) + Pr({ 18 }) = 2/10 + 1/10 + 1/10= 4/10 = 0,4 Pr ({ 12,15,21 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) + Pr({ 21 }) = 2/10 + 1/10 + 2/10 = ½= 0,5 3. Distribuzione di probabilità Pr({ 12 }) = Pr({ 21 }) = Pr({ 41 }) = 2/10 = 0.2 Pr({ 15 }) = Pr({ 18 }) = Pr({ 34 }) = Pr({ 36 }) = 1/10 = 0.1 ε … Pr R {41} {36} {34} 0.2 { 21 } { 18 } 0.1 { 15 } { 12 } Ø 0 Pr ({ 12,15 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) = 2/10 + 1/10 = 3/10 = 0,3 Pr ({ 12,18 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 18 }) = 2/10 + 1/10 = 3/10 = 0,3 Pr ({ 12,21 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 21 }) = 2/10 + 2/10 = 4/10 = 0,4 ε … Pr R { 12, 21} { 12,18 } 0,4 { 12,15 } 0,3 Pr ({ 12,15, 18 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) + Pr({ 18 }) = 2/10 + 1/10 + 1/10= 4/10 = 0,4 Pr ({ 12,15,21 }) = Pr({ 12 }) + Pr({ 15 }) + Pr({ 21 }) = 2/10 + 1/10 + 2/10 = ½= 0,5 ε R Pr … 0,5 { 12,15,21 } { 12,15, 18 } 0,4 Esercizio 5 Si considerino i tre eventi: A= { w : in w ha il punteggio del test inferiore a 20 } B= { w : in w ha il punteggio del test superioe a 30 } C= { w : in w ha il punteggio del test pari } Calcolare e singole probabilità degli eventi e dire se sono a due a due indipendenti. Due eventi A e B sono Indipendenti se si verifica la seguente equivalenza: Pr (A∩B) = Pr (A) Pr (B) Calcoliamo la probabilità dei tre eventi: Pr (A) = 4/10 Pr (B) = 4/10 Pr (C) = 5/10 Verifichiamo l’indipendenza degli eventi presi a coppie: Pr (A∩B) = Pr (A) Pr (B) A∩B= Ø Pr(Ø) = 0 Pr (A) Pr (B) = 4/10 ∙ 4/10 = 4/25 0 ≠ 4/25 GLI EVENTI SONO TRA LORO DIPENDENTI 2. Pr (A∩C) = Pr (A) Pr (B) A ∩ C = { 12a, 12b, 18 } Pr (A ∩ C ) = 3/10 N.B. Due elementi non possono ripetersi negli insiemi non ordinati Pr (A) Pr (C) = 4/10 ∙ 5/10 = 1/5 3/10 ≠ 1/5 GLI EVENTI SONO TRA LORO DIPENDENTI 3. Pr (B∩C) = Pr (B) Pr (C) B ∩ C = { 34, 36 } Pr (B∩C) = 1/5 Pr (B) Pr (C) = 4/10 ∙ 5/10 = 1/5 1/5 = 1/5 GLI EVENTI SONO TRA LORO INDIPENDENTI Esercizio 6 Rappresentare (anche graficamente) una Variabile Casuale che colleghi al valore 1 gli esiti inferiori a 20, al valore 2 gli esiti superori o uguali a 20 e inferiori a 30, al valore 3 gli esiti superiori o uguali a 30 e inferiori a 40, al valore 4 gli esiti superiori o uguali a 40. Variabile Casuale: dati uno spazio di probabilità ( Ω,ε,Pr ) e uno spazio di probabilità euclideo ( R,B,Pr), si chiama Variabile Casuale una qualsiasi funzione V con dominio Ω e codominio R tale per cui: per ogni B Є B V-1 (B) Є ε v 12 1 15 18 2 21 34 3 36 41 Ω* 4 R Esercizio 7 Ideare una seconda Variabile Casuale differente dalla prima. V2 = funzione che collega a 1 gli esiti pari e a 2 gli esiti dispari v2 12 18 34 1 36 15 21 2 41 Ω* R Esercizio 8 Descrivere le distribuzioni di probabilità indotte dalle due Variabili Casuali v1 Pr([1]) = 0.4 Pr ([2]) = Pr ([3]) = Pr([4]) = 0.2 Pr ([1,4]) = 1 Pr ([5]) = 0 Pr ([1,2]) = 0.6 Pr ([2,3]) = Pr([3,4]) = 0.4 Pr ([1,3]) = 0.8 Pr ([2,4]) = 0.6 N.B. : le parentesi quadre indicano gli intervalli [1] [2] 0 [3] 0.2 [4] 0.4 [1,2] 0.6 [1,3] 0.8 [1,4] 1 [5] B Prv […] R V2 Pr([1]) = Pr([2]) = 0.5 Pr([1,2]) = 1 Pr([3]) = 0 Prv 0 { [1] [2] 0.5 [1,2] [3] 1 B R