La Cooperazione Territoriale Europea
nella nuova programmazione della Politica di Coesione
2007-2013
17.02.2009 -Venezia
Struttura della presentazione

Quadro giuridico e contesto
 Cooperazione territoriale
 Confini dell’Europa
 Struttura dei programmi
2
Nuovo quadro giuridico




Regolamento generale sui Fondi Strutturali che fissa gli
obiettivi principali (Reg. EC 1083/2006 – 11/07/2006)
Regolamento FESR che include un capitolo sulla
cooperazione territoriale europea (Reg. EC 1080/2006 –
5/07/2006))
Regolamento per i Gruppi europei di cooperazione
transfrontaliera (GECT) (Reg. EC 1082/2006 – 5/07/2007)
[Decisione del Consiglio sugli Orientamenti strategici
comunitari in materia di coesione : definiscono gli interventi
dei Fondi – (2006/702/CE – 6/10/2006)]
3
Riorientamento della politica di coesione sulle
priorità dell'Unione
Articolazione attorno ai 3 pilastri dello sviluppo sostenibile





Competitività (innovazione, ricerca, istruzione) ed
accessibilità
Occupazione ed inclusione sociale
Ambiente e prevenzione dei rischi
Rafforzamento della coesione economica e sociale
Politica di coesione : elemento principale per uno
sviluppo armonioso dell'insieme della Comunità
4
Strategia di Lisbona
 Marzo 2000 (Lisbona), il Consiglio si fissa come obiettivo per l’UE di arrivare
entro il 2010 « all’economia della conoscenza la più competitiva al mondo »
 Realizzazione di questo obiettivo tramite una strategia che mira :
 Ad una transizione verso una società ed una economia basate sulla
conoscenza, con delle politiche efficaci e delle riforme per rafforzare la
competitività e l’innovazione.
 Modernizzare il modello sociale europeo investendo nelle risorse umane e
lottando contro l’esclusione sociale
 Göteborg (giugno 2001) aggiunge una dimensione ambientale e chiede di
esaminare le conseguenze economiche, sociali e ambientali di tutte le politiche
(sviluppo sostenibile)
5
Strategia di Lisbona rinnovata
Metà percorso – risultati insoddisfacenti: il Consiglio (marzo 2005)
decide di focalizzare la strategia di Lisbona sulla crescita e
l’occupazione attraverso tre assi:

Fare dell’Europa una zona più attraente per l’investimento e il
lavoro

Mettere la conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita

Creare degli impieghi più numerosi e di migliore qualità
6
Fondi strutturali 2007-2013
3 OBIETTIVI
Convergenza: per regioni in ritardo di sviluppo (<75% della media
comunitaria)
Competitività e occupazione: regioni che necessitano
consolidamento delle loro attività attraverso un rafforzamento della
competitività
Cooperazione territoriale: anche per affrontare aumento numero
frontiere
7
IL NUOVO OBIETTIVO 3
Cooperazione territoriale Europea
 INTERREG : da programma d'iniziativa comunitaria ad un
obiettivo specifico
 Quadro giuridico migliorato ( Disposizioni specifiche per la
cooperazione, GECT)
 75% di cofinanziamento per tutte le regioni (in alcuni casi 85%)
8
Cooperazione territoriale europea
INTERREG I 1990-93
 1 miliardo EUR (FESR): solo transfrontaliero
INTERREG II 1994-99
 3,6 miliardi (FESR): transfrontaliero + transnazionale dal 1997
INTERREG III 2000-06
 5,8 miliardi EUR (FESR) : transfrontaliero, transnazionale e
interregionale
COOPERAZIONE TERRITORIALE 2007-2013
 ~ 7.7 miliardi EUR (FESR) : transfontaliero , transnazionale e
interregionale
9
Cooperazione territoriale Europea
Cooperazione transfrontaliera
Cooperazione transnazionale
Cooperazione interregionale e reti
10
Cooperazione transfrontaliera
Cooperazione transfrontaliera 2000-2006
62 programmi
Cooperazione transfrontaliera 2007-2013
52 programmi
12
Zone ammissibili




Zone NUTS III (= Province, countries, départements)
Possibilità 20% del bilancio di un programma speso in
zone NUTS III adiacenti
Confini marittimi (>150km)
Frontiere esterne : ENPI o IPA
13
Cooperazione territoriale in Italia
8 programmi:
Italia – Malta
Italia – Francia (Marittimo)
Italia – Francia (Terrestre)
Italia – Svizzera
Italia – Austria
Italia – Slovenia
Italia – Grecia
14
Temi per la cooperazione transfrontaliera

Sviluppo piccole e medie imprese, scambi commerciali;

gestione delle risorse naturali e culturali nonché
prevenzione rischi naturali e tecnologici;

sostegno alle relazioni tra le zone urbane e rurali;

miglioramento del trasporto, delle reti di informazione,
gestione dell'acqua, rifiuti e energia;

collaborazione nell'ambito della salute, della cultura, del
turismo e dell'istruzione.
15
Programma Operativo
Italia - Slovenia
16
QUADRO TERRITORIALE
17
Obiettivi generali



Assicurare un’integrazione territoriale sostenibile;
Aumentare la competitività e lo sviluppo di una società
basata sulla conoscenza;
Migliorare la comunicazione e la cooperazione sociale e
culturale.
18
Priorità 1
Ambiente ed integrazione territoriale sostenibile




Proteggere le bio-diversità e garantire una gestione
sostenibile delle risorse naturali;
proteggere l’ambiente contro le calamità naturali e
l’inquinamento, aumentare l’utilizzo delle fonti energetiche
rinnovabili;
migliorare l’accessibilità e i sistemi di trasporto ed
aumentare l’integrazione fra le aree urbane e rurali;
rafforzare l’integrazione territoriale all’interno di “aree
omogenee”.
19
Priorità 2
Competitività e società basata sulla conoscenza
 Sviluppare congiuntamente le potenzialità turistiche;
 aumentare la competitività delle PMI;
 creare e rafforzare reti materiali e immateriali;
 promuovere l’economia basata sulla conoscenza;
 aumentare i posti di lavoro attraverso sistemi coordinati di
istruzione superiore e formazione professionale.
20
Priorità 3
Integrazione sociale
 Rafforzare i sistemi di comunicazione;
 preservare e collegare la conoscenza e la fruizione del
patrimonio culturale e migliorare gli scambi culturali;
 rafforzare i sistemi di comunicazione;
 aumentare la qualità della vita attraverso lo sviluppo
coordinato dei sistemi sanitari e del “welfare”.
21
Programma Operativo
Italia - Austria
22
Quadro territoriale
23
Obiettivi generali


Promuovere lo sviluppo equilibrato, sostenibile e duraturo e
l’integrazione armoniosa dell’area transfrontaliera;
Rafforzare la competitività e l’attrattività dell’area di
programma
24
Priorità 1
Relazioni economiche, competitività e diversificazione
 Sostegno alle PMI;
 Interventi turistici di marketing e cooperazione;
 Ricerca, innovazione e società dell’informazione;
 Risorse umane nel mercato del lavoro
25
Priorità 2
Territorio e sostenibilità






Aree protette, paesaggio naturale e culturale, protezione
dell’ambiente e della biodiversità;
prevenzione dei rischi naturali, tecnologici e protezione civile;
energie rinnovabili, risorse idriche e sistemi di
approvvigionamento e di smaltimento;
organizzazioni di sviluppo transfrontaliero, partenariato, reti,
sistemi urbani e rurali;
accessibilità ai servizi di trasporto, di telecomunicazione ed
altri servizi;
cultura, sanità ed affari sociali.
26
Cooperazione transnazionale
Cooperazione transnazionale 2000-2006 :
13 programmi
Cooperazione transnazionale 2007-2013 :
13 programmi
28
Temi per la cooperazione transnazionale




Innovazione: reti scientifiche e tecnologiche, ricerca e
sviluppo tecnologico;
ambiente e prevenzione dei rischi naturali e tecnologici,
sicurezza marittima;
miglioramento dell'accessibilità alle grandi reti e
interoperabilità dei sistemi;
sviluppo urbano sostenibile.
 20% possono essere spesi fuori della zona ammissibile
 10% possono essere spesi fuori UE se a beneficio regioni
UE
29
L’Italia nella
Cooperazione
transnazionale
2007 – 2013
1. Programma Sud Est
2. Programma Spazio Alpino
(approvato 20/09/2007)
3. Programma Centro Europa
4. Programma Mediterraneo
30
Programma Operativo
SEE (South East Europe)
31
QUADRO TERRITORIALE SEE
32
OBIETTIVI SPECIFICI
 aumentare le competenze nel campo della creazione e della
disseminazione di innovazione;
 implementare l’accessibilità verso le aree di potenziale crescita
economica e tra le stesse – rafforzando contemporaneamente le
vie di comunicazione e i trasporti interni;
 eliminare gli effetti delle barriere esistenti;
 ridurre le disparità socio-economiche a livello transnazionale,
nazionale e regionale;
 migliorare le condizioni di vita;
 valorizzare il patrimonio naturale e culturale;
 potenziare la cooperazione tra regioni con strumenti di
governance, networks e strutture ad hoc.
33
PRIORITA’ 1
Facilitare l’innovazione e l’imprenditorialità



sviluppare tecnologie e reti innovative in specifici settori
sviluppare un ambiente favorevole per l’imprenditoria
innovativa
migliorare il quadro di riferimento e aprire la strada
all’innovazione
34
PRIORITA’ 2
Protezione e miglioramento dell’ambiente




gestione integrata delle acque e prevenzione dei rischi di
innondazioni trasnazionali;
incrementare la prevenzione dei rischi ambientali;
promuovere la cooperazione nella gestione delle risorse
naturali e delle aree protette;
promuovere l’efficienza energetica e delle risorse.
35
PRIORITA’ 3
Miglioramento dell’accessibilità



migliorare il coordinamento nella promozione, pianificazione e
realizzazione delle reti di trasporto primario e secondario;
sviluppare strategie per affrontare il “digital divide”
migliorare il quadro di riferimento per le piattaforme
multimodali.
36
PRIORITA’ 4
Sviluppo di sinergie transnazionali per aree di crescita
sostenibile



Affrontare problemi cruciali che interessano le aree
metropolitane e i sistemi regionali di insediamenti;
promuovere uno schema bilanciato di aree di crescita attrattive
e accessibili;
Promuovere l’uso dei valori culturali per lo sviluppo.
37
Programma Operativo
SPAZIO ALPINO
38
Quadro Territoriale
39
OBIETTIVO GENERALE



Il Programma Spazio Alpino 2007 – 2013 mira ad
incrementare la competitività e l’attrattività dello spazio di
cooperazione attraverso lo sviluppo di azioni congiunte nei
settori nei quali la cooperazione transnazionale è necessaria
per produrre soluzioni sostenibili”;
richiamo Gotheborg e Lisbona (crescita occupazione
sostenibilità, competitività);
approccio strategico (largo coinvolgimento, capitalizzazione,
approccio integrato).
40
OBIETTIVI SPECIFICI (1/3)



“promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e rafforzare le
capacità di ricerca e innovazione per PMI”;
“trasformare lo Spazio Alpino in un area attraente dove vivere,
lavorare, investire”;
Obiettivi soprattutto di politica economica, (Asse 1)
rivolti ai settori produttivi dell’area (promozione della ricerca
e dell’innovazione attraverso azioni sostenibili.
41
OBIETTIVI SPECIFICI (2/3)
migliorare l’accessibilità dello Spazio Alpino e gestire le
conseguenze economiche ed ambientali dei sistemi di
trasporto”;
 “migliorare l’accessibilità ai servizi e la connettività
all’interno dello Spazio Alpino”;

Accessibilità intesa in senso ampio (reti materiali e
immateriali); promozione della “mobilità dolce” o sostenibile e
delle conseguenze delle infrastrutture ad alto impatto.

42
OBIETTIVI SPECIFICI (3/3)



“proteggere, gestire e potenziare le risorse naturali e culturali
per lo sviluppo sostenibile”;
“prevenire e mitigare i rischi naturali, gestirne le conseguenze
con particolare attenzione agli impatti del mutamento
climatico”;
Accento sulla prevenzione e gestione del rischio
ambientale e sulle conseguenze degli impatti delle variazioni
climatiche nelle Alpi (gestione delle conseguenze).
43
PRIORITA’ 1




Competitività e attrattività dello Spazio Alpino;
rafforzare le capacità di innovazione delle PMI, creando
ambienti appropriati per il loro sviluppo e promuovendo la
cooperazione stabile tra centri di RST e PMI;
migliorare le opportunità di sviluppo baste sui settori
tradizionali e sul patrimonio culturale come pure sui settori
emergenti a livello transnazionale;
rafforzare le relazioni tra ambiente rurale e urbano a lo
sviluppo delle aree periferiche.
44
OBIETTIVI SPECIFICI (2/3)



“migliorare l’accessibilità dello Spazio Alpino e gestire le
conseguenze economiche ed ambientali dei sistemi di
trasporto”;
“migliorare l’accessibilità ai servizi e la connettività
all’interno dello Spazio Alpino”;
Accessibilità intesa in senso ampio (reti materiali e
immateriali); promozione della “mobilità dolce” o sostenibile e
delle conseguenze delle infrastrutture ad alto impatto.
45
OBIETTIVI SPECIFICI (3/3)



“proteggere, gestire e potenziare le risorse naturali e culturali
per lo sviluppo sostenibile”;
“prevenire e mitigare i rischi naturali, gestirne le conseguenze
con particolare attenzione agli impatti del mutamento
climatico”;
Accento sulla prevenzione e gestione del rischio ambientale e
sulle conseguenze degli impatti delle variazioni climatiche
nelle Alpi (gestione delle conseguenze).
46
PRIORITA’ 1



Competitività e attrattività dello Spazio Alpino
rafforzare le capacità di innovazione delle PMI, creando
ambienti appropriati per il loro sviluppo e promuovendo la
cooperazione stabile tra centri di RST e PMI;
migliorare le opportunità di sviluppo baste sui settori
tradizionali e sul patrimonio culturale come pure sui settori
emergenti a livello transnazionale;
rafforzare le relazioni tra ambiente rurale e urbano a lo
sviluppo delle aree periferiche.
47
PRIORITA’ 2
Accessibilità e connettività
 Assicurare l’accesso ai servizi pubblici, alle infrastrutture dei
trasporti, dell’informazione, della comunicazione e della
conoscenza nell’area programma;
 promuovere e migliorare l’accesso e l’utilizzo delle
infrastrutture esistenti al fine di ottimizzare i benefici
economici e sociali, e di ridurre le conseguenze sull’ambiente;
 migliorare la connettività per il rinforzo di modelli di sviluppo
territoriale policentrico e per definire le basi per una società
guidata dalla conoscenza e dalla scienza dell’informazione;
 promuovere modelli di mobilità sostenibili e innovativi con
specifica attenzione alle problematiche dell’ambiente, della
salute e delle pari opportunità;
 mitigare le conseguenze negative dei flussi di traffico
attraverso le Alpi.
48
PRIORITA’ 3
Ambiente e prevenzione del rischio
 migliorare la cooperazione sui temi della protezione
ambientale;
 stimolare approcci integrati alla pianificazione e gestione delle
risorse naturali e dell’ambiente culturale
 stimolare lo sviluppo dell’efficienza nel consumo delle risorse
con rispetto all’utilizzo dell’acqua, dell’energia, del territorio,
delle materie prime e di altre risorse naturali;
 affrontare gli effetti del cambio climatico;
 prevedere, mitigare e gestire gli impatti dei rischi naturali e
tecnologici.
49
Programma Operativo
MEDITERRANEO
50
QUADRO TERRITORIALE
51
Obiettivo Generale



Rafforzare l’integrazione e la competitività economica dello
spazio MED rispetto alle altre aree europee;
promuovere lo sviluppo sostenibile e valorizzare le risorse
naturali dello spazio MED;
proteggere l’ambiente, anticipare i cambiamenti climatici e uso
dell’energia.
52
Obiettivi specifici
 Rafforzare la capacità di innovazione e la competitività degli
attori economici;
 migliorare l’efficienza energetica;
 proteggere e valorizzare le risorse territoriali sensibili;
 prevenire i rischi marittimi e rafforzare la sicurezza marittima;
 ottimizzare l’utilizzo dei network (materiali ed immateriali)
per favorire lo sviluppo economico
 promuovere l’integrazione transnazionale dello spazio ME.
53
Programma Operativo
Central Europe
54
QUADRO TERRITORIALE
55
OBIETTIVO GENERALE
Rafforzare la coesione territoriale, promuovere l’integrazione
interna ed accrescere la competitività dell’Europa Centrale
 Coesione territoriale: le persone non devono essere
svantaggiate rispetto al luogo in cui vivono;
 Integrazione: rimuovere le barriere al libero movimento in
termini fisici, legali, sociali ed economici;
 Competitività: intesa non solo come puro fattore economico
ma come la somma di più fattori (qualità di vita, sostenibilità,
pari opportunità ecc.). Competitività a livello locale quale
risultato dell’apertura dei mercati e dell’adozione della moneta
unica.
56
OBIETTIVI SPECIFICI
1. Migliorare la competitività dell’Europa centrale rafforzando le
strutture dell’innovazione e dell’accessibilità
 Innovazione e accessibilità quali fattori essenziali per la competitività
dell’Europa Centrale;
 L’innovazione quale uno degli elementi di forza per la prosperità
economica;
 L’accessibilità in termini di connettività e accesso alle ICT.
57
OBIETTIVI SPECIFICI
2. Migliorare lo sviluppo sostenibile territoriale equilibrato e
sostenibile migliorando la qualità dell’ambiente e sviluppando
l’attrattività di città e regioni
 sviluppo dell’ambiente e delle risorse naturali in modo da
preservarle per le future generazioni;
 migliorare la qualità dell’ambiente mitigando gli impatti del rischio
antropico e naturale;
 le città e le regioni in tale contesto devono perserguire obiettivi di
qualità e attrattività dei luoghi in cui vivere e investire.
58
Cooperazione interregionale
Attualmente 4 programmi
Zona sud (Valencia – Spagna)
Zona ovest (Lille – Francia)
Zona est (Vienna – Austria)
Zona nord (Rostock – Germania)
60
INTERREG IV C 2007-2013 : un unico
programma
AdG: Conseil Régional
Nord Pas de Calais
STC: Lille
Info points:
Lille
Valencia
Katowice
Rostock
61
Cooperazione Interregionale 2007-2013

Principalmente tramite la creazione di reti di
cooperazione regionale per lo scambio di esperienze e
buone pratiche per migliorare l’implementazione della
politica regionale

Obiettivi basati sulla strategia di Lisbona e Göteborg
62
Cooperazione interregionale
nei programmi obiettivi
Convergenza e Competitività

Asse specifico nei programmi obiettivo 1 e 2
(facoltativo).

In questo caso, ogni partner finanzia le proprie
attività dai rispettivi programmi.
63
Regioni per il cambiamento economico (RfEC)
 Iniziativa della Commissione che funziona nell’ambito
dell’obiettivo cooperazione territoriale (COM(2006)675
– 8/11/2006)
 Dedicata all’individuazione delle migliore prassi nella
modernizzazione economica (reti su tematiche proposte
dalla Commissione)
 Diffusione di queste prassi a tutte le regioni in modo da
promuovere la crescita regionale e contribuire a ridurre
le disparità economiche
64
Regioni per il cambiamento economico: tematiche
 I. Investimenti e occupazione
 Migliorare la qualità dell’aria …
 II. Miglioramento della conoscenza e dell’innovazione
 Migliorare la capacità delle regioni in materia di ricerca e
innovazione …
 III. Impieghi più numerosi e di migliore qualità
 Migliorare le qualifiche professionali necessarie
all’innovazione …
 IV. Dimensione territoriale della politica di coesione
 Trarre profitto dei mari e degli oceani …
65
Opzione Accelerata (Fast Track Option)
 Introduzione nelle RfEC di un’opzione accelerata al fine
di consentire una rapida disseminazione dei risultati
mediante i programmi di politica regionale
(convergenza e competitività).
 Per le reti che operano nell’ambito dell’opzione
accelerata, la Commissione offrirà un sostegno continuo
di consulenza e all’occorrenza un sostegno
amministrativo.
66
Tipi di operazioni:
(1) progetti iniziative regionali
 Priorità 1: Innovazione e economia della conoscenza
 Ricerca, tecnologia e sviluppo
 Società dell’informazione
 Imprenditorialità, PMI e sviluppo economico
 Occupazione, risorse umane e formazione
 Priorità 2: Ambiente e prevenzione dei rischi
 Energia e trasporti pubblici sostenibili
 Biodiversità e tutela del patrimonio naturale
 Rischi naturali e tecnologici
 Gestione dell’acqua e dei rifiuti
 Valorizzazione del patrimonio culturale
67
Tipi di operazioni:
(2) Capitalizzazione / Opzione Fast Track
 Insegnamenti basati sull’esperienza di INTERREG IIIC
 Trasferimento delle buone prassi identificate in reti regionali, in particolare
verso i programmi di convergenza, competitività e cooperazione territoriale
per implementazione
 30 temi per l’Opzione Fast track, divisi tra INTERREG IVC e URBACT
 Partenariato esteso che include regioni con vari livelli di esperienza
 Partenariato associato al settore politico, decisionale, esperti
 Coinvolgimento attivo della Commissione
68
Confini dell’UE



Nuovo contesto politico: vicinanza e allargamento
Cooperazione con i paesi terzi (vicinanza) tramite l’ENPI (European
Neighbourhood and Partnership Instrument)
Cooperazione con i paesi candidati o potenzialmente candidati
(allargamento) tramite l’IPA (Instrument for Pre-Accession)
69
Confini dell’UE

Programmi ENPI gestiti esclusivamente dalla DG
Relazioni Esterne (contesto politico) e da Europaid
(implementazione)

Programmi IPA : DG Politica Regionale è capofila con la
collaborazione della DG Allargamento e delle delegazioni
70
Programmi IPA
1. Adriatico
2. Slovenia – Croazia
3. Ungheria – Serbia
4. Ungheria – Croazia
5. Romania – Serbia
6. Bulgaria – Serbia
7. Bulgaria – FYRO Macedonia
8. Bulgaria – Turchia
9. Grecia – FYRO Macedonia
10.Grecia – Albania
11.Grecia – Turchia
12. [Cipro – Turchia]
71
Obiettivo generale
Rafforzare le capacità di sviluppo sostenibile della Regione
Adriatica attraverso una strategia concordata tra i
partner dei territori eleggibili.
72
Priorità 1
Cooperazione economica, sociale ed istituzionale
Rafforzamento della ricerca ed innovazione per contribuire
alla crescita e dello sviluppo dell’area adriatica attraverso
la cooperazione economica, sociale ed istituzionale
73
Priorità 2
Risorse naturali, culturali e prevenzione dei rischi
Promozione, valorizzazione e protezione delle risorse naturali e
culturali attraverso la gestione congiunta dei rischi tecnologici
e naturali
74
Priorità 3
Accessibilità e Reti
Rafforzamento ed integrazione delle reti infrastrutturali esistenti,
promozione di servizi di trasporto di informazione ed
comunicazione
75
Grazie per l’attenzione
Maggiori informazioni sul sito:
http://europa.eu.int/comm/regional_policy/interreg3/index.htm
76
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