REGIONE MARCHE
DOCUMENTO STRATEGICO
REGIONALE PRELIMINARE
IL SISTEMA REGIONE
Elementi dall’analisi di contesto
Punti di forza
Punti di debolezza
•
•
Alta incidenza degli over 65
•
Tassi di disoccupazione più elevati per i
detentori dei titoli di studio più elevati ( e più
elevati delle medie nazionali e del Centro)
•
Elevata incidenza di Comuni di piccole
dimensioni: il 57% con meno di 3mila abitanti
•
Bassa specializzazione del comparto dei
servizi
•
Tasso di crescita del PIL inferiore alla media
nazionale e a quella del Centro
•
Tasso molto elevato di imprese di piccolissime
dimensioni (media di 3,7 addetti)
•
Bassa capacità di attrazione di investitori
esterni alla regione
•
Produttività del lavoro inferiore alle regioni
leader
•
•
Tasso di occupazione complessivo e tasso di
occupazione femminile superiori a quelli medi
nazionali e delle regioni del Centro
Elevata specificità nel settore industriale (!9952003, sempre sopra il dato medio nazionale e
del Centro
Tendenza all’incremento della dimensione
media delle imprese: diminuzione delle ditte
individuali e aumento delle società di capitali
negli ultimi 4 anni
•
Elevata presenza di risorse turistiche, storicoculturali e ambientali
•
Elevata presenza di laureati
•
Vitalità dei distretti industriali
INNOVAZIONE
Punti di forza
Punti di debolezza
•
Impulso all’implementazione delle ICT
e dell’E-governement
•
•
Sperimentazioni di progettualità
Elevata incidenza di imprese di micro o
piccole dimensioni, operanti in settori
“tradizionali” o a basso contenuto
tecnologico
•
avanzate per i sistemi distrettuali e di
piattaforme tecnologiche
•
Bassa spesa pubblica e privata in R&S
•
Occupazione contenuta nei settori ad alta
tecnologia
•
Bassa percentuale di fatturato da prodotti
nuovi per l’impresa
•
Bassa percentuale di occupati nei servizi
high tech
•
Scarsa diffusione del capitale di rischio
anche nelle imprese ad alta tecnologia
•
Difficili processi di promozione
dell’innovazione e di trasferimento
tecnologico fra Università, Centri di ricerca e
Imprese
•
•
Centri universitari e Centri servizi per
l’innovazione
Sostegno regionale per l’accesso al
credito delle Pmi
ACCESSIBILITA’
Punti di forza
Punti di debolezza
•
Disponibilità di infrastrutture in fibra
ottica in linea con la media nazionale
•
•
Carenza delle infrastrutture di
trasporto:rete viaria, ferroviaria,
portuale e aereoportuale
Disponibilità di reti ferroviarie lungo la
costa e le principali vie trasversali
•
Non completa elettrificazione delle
linee ferroviarie
Complessità ed articolazione della rete
viaria esistente
•
Obsolescenza della rete viaria
•
Policentrismo equilibrato
•
•
Carenza di reti telematiche al di fuori
dei centri urbani
Disponibilità di importanti snodi
infrastrutturali-intermodali seppur da
potenziare
•
Carenza di reti energetico-ambientali
•
Basso livello di accessibilità ai servizi
di telecomunicazione, specie nelle
zone rurali
•
Basso numero di imprese con sito
web, in particolare rispetto alle medie
delle regioni europee ammissibili
all’Ob. Competitività
•
AMBIENTE
Punti di forza
Punti di debolezza
•
•
Pressioni sulla biodiversità, soprattutto
nella fascia costiera e bassa collinare,
provenienti dal flusso turistico
•
Principale fonte rinnovabile utilizzata
rappresentata dal settore idroelettrico,
con bassa percentuale di altre fonti
rinnovabili
Tasso di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili superiori al
dato medio del Centro Italia e delle
regioni dell’Ob. Competitività
•
Rilevanza delle zone rurali interne,
caratterizzate da elevata qualità
ambientale
•
Approvazione del Piano stralcio di
bacino per l’assetto idrogeologico dei
bacini di rilievo regionale e del
Programma triennale per le aree
protette
•
Dipendenza del sistema energetico
regionale dall’esterno
•
Presenza di rischi idrogeologici e di
rischi tecnoligici
Elevata presenza di Aree naturali
protette
•
Incremento dei siti contaminati
inquinati ad elevata concentrazione
•
Elevato numero di Comuni in aree a
richio sismico, catg 2
•
Gli obiettivi specifici:
la competitività
• Favorire e rafforzare le capacità regionali in
ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
• Promuovere l’imprenditorialità
• Sostenere e stimolare l’innovazione nelle
Pmi
• Creare un sistema di finanza innovativa
Gli obiettivi specifici:
accessibilità ai servizi di trasporto e di
telecomunicazioni
• Migliorare i collegamenti con le reti transeuropee di trasporto,
favorendo il potenziamento delle grandi infrastrutture regionali di
base e la connessione intermodale anche con il trasporto su rotaia
• Razionalizzare l’uso delle reti infrastrutturali favorendo l’integrazione
tra gomma e rotaia, e facilitare l’accesso ai servizi per quanto
attiene il trasporto pubblico locale
• Superare (o almeno) ridimensionare l’emarginazione delle aree
montane e svantaggiate attraverso il miglioramento dei livelli di
accessibilità ai servizi di trasporto
• Favorire l’accesso alle ICT ed il loro utilizzo da parte dei cittadini e
delle imprese, con particolare riferimento alle zone marginali ed a
bassa densità abitativa
Gli obiettivi specifici:
ambiente e prevenzione dei rischi
• Favorire lo sviluppo delle infrastrutture connesse alla biodiversità e
alla rete Natura 2000
• Riabilitare il territorio con particolare riguardo alle zone
caratterizzate da criticità ambientali connesse ad insediamenti
umani e produttivi
• Migliorare la qualità dell’ambiente urbano anche attraverso la
promozione di trasporti pubblici urbani ‘puliti’
• Favorire la prevenzione e il contenimento dei rischi naturali e
tecnologici attraverso azioni e piani specifici
• Favorire il risparmio energetico e l’efficienza degli usi finali
dell’energia, e lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili
Principi ed indirizzi per la programmazione operativa
degli interventi
•
Concentrare le risorse comunitarie sull’Obiettivo Competitività
•
Garantire l’integrazione degli aspetti ambientali nelle tematiche prioritarie
dell’innovazione, della conoscenza e dell’accessibilità
•
Adottare un approccio di programmazione volto alla condivisione di opzioni
strategiche, unità d’intenti ed azioni a scala sovraregionale
•
Scegliere l’adozione di una griglia di ambiti settoriali e/o territoriali in
sostituzione dell’attuale zonizzazione
•
Adottare un “approccio integrato” sia per la programmazione che
l’attuazione degli interventi
•
Operare, per ciascuna politica, con un “approccio di genere”, per
contestualizzare analisi, valutazione, decisione, risultato
Governance e Partenariato
• Una volta delineato il quadro istituzionale della
coesione, per l’elaborazione del Programma
Operativo Regionale (POR), si seguiranno le
procedure di consultazione previste dalle leggi di
programmazione (Statuto regionale, art. 21, e
L.R. 46/92)
• Il POR prevederà anche la composizione e i
compiti del Comitato di sorveglianza
La governance della politica di coesione
• A livello nazionale riguarda i rapporti tra Regioni e
Amministrazioni centrali (v. Titolo 5° della Costituzione)
• In tale ambito occorre rivedere i meccanismi dell’Intesa
istituzionale di programma fra Governo e Regione e le
modalità di programmazione e gestione degli Accordi di
Programma Quadro (APQ)
• A livello regionale si è proposto di costituire, con atto di
Giunta Regionale, una “struttura regionale di
governance”
• La sperimentazione di una governance a livello
subregionale e locale potrebbe ispirarsi alle esperienze
compiute con i Gruppi di azione locale (GAL), originati
dai Programmi Leader nei territori rurali, e al modello
delle Agende regionali strategiche per lo sviluppo
territoriale locale (ARSTEL)
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