Anno Accademico 2010/2011 Laurea Magistrale in CHIMICA Analisi degli alimenti (LMC-1bis: TEORIA) Giorgio Bonaga ALLARGAMENTO DELLA BANDA Fattori fisici e cinetici: 1. TORTUOSITA’ DEI PERCORSI 2. DIFFUSIONE LONGITUDINALE 3. TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE MOBILE 4. TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE MOBILE STAGNANTE 5. TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE STAZIONARIA TORTUOSITA’ DEI PERCORSI Le molecole di soluto non seguono lo stesso percorso e pertanto impiegano tempi diversi per percorrere la stessa lunghezza di colonna, ovvero nello stesso tempo percorrono lunghezze diverse della colonna. v t0 B A l dp t2 t1 DIFFUSIONE LONGITUDINALE È la diffusione delle molecole del soluto, con direzione parallela all’asse longitudinale della colonna, nei versi che vanno dalle zone a maggiore concentrazione di fase mobile alle zone a minore concentrazione. fase mobile fase mobile (meno concentrata) g v v fase mobile (più concentrata) Dm fase mobile (meno concentrata) TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE MOBILE Dm W v dp TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE MOBILE STAGNANTE Dm dp v W TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE STAZIONARIA v DS dliq U Q FENOMENI FISICI E CINETICI CHE CONTRIBUISCONO AL VALORE DELL’HETP 1. DIFFUSIONE EDDY (tortuosità dei percorsi) È riassunta nell’espressione: He = 2 dp . l l = costante legata alla regolarità dell’impaccamento della colonna dp = diametro delle particelle di fase stazionaria La diffusione eddy, in sintesi: • dipende dalla regolarità dell’impaccamento (“column packing”) • è direttamente proporzionale al diametro delle particelle di fase stazionaria • è indipendente dalla velocità lineare media di flusso della fase mobile 2. DIFFUSIONE LONGITUDINALE È riassunta nell’espressione: Hd = 2 g Dm v g = coefficiente dipendente dalla distribuzione delle particelle di fase stazionaria (fattore di ostruzione) Dm = coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile v = velocità lineare media di flusso della fase mobile La diffusione longitudinale, in sintesi: • dipende dalla distribuzione delle particelle della fase stazionaria; • è direttamente proporzionale al coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile; • è inversamente proporzionale alla velocità lineare media di flusso della fase mobile; NOTA: la Hd è di scarsa importanza nella LC perché i coefficienti di diffusione nei liquidi sono bassi, ma è molto importante nella GC per i valori elevati dei coefficienti di diffusione nei gas 3. e 4. TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE MOBILE E IN FASE MOBILE STAGNANTE È riassunto nell’espressione: v Hm = W dp2 Dm W = fattore dipendente dal diametro della colonna (= dc2 ) dp = diametro delle particelle di fase stazionaria Dm = coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile v = velocità lineare media di flusso della fase mobile Il trasferimento di massa in fase mobile, in sintesi: • dipende dall’impaccamento dela colonna • è direttamente proporzionale al quadrato del diametro delle particelle della fase stazionaria; • è inversamente proporzionale al coefficiente di diffusione del soluto nella fase mobile; • è direttamente proporzionale alla velocità del flusso della fase mobile; 5. TRASFERIMENTO DI MASSA IN FASE STAZIONARIA È riassunta nell’espressione: 2 Hs = Q U dliq v Ds Q = fattore dipendente dal tipo e dalla forma delle particelle della fase stazionaria U = costante relativa alla velocità di migrazione del soluto dalla fase stazionaria verso la fase mobile (interazione soluto/fase stazionaria) dliq = spessore del rivestimento liquido depositato sul supporto solido Ds = coefficiente di diffusione del soluto nella fase stazionaria v = velocità lineare media di flusso della fase mobile Il trasferimento di massa in fase stazionaria, in sintesi: • dipende dal diametro e dalla forma delle particelle di fase stazionaria; • dipende dalla velocità di migrazione del soluto dalla fase mobile; • è direttamente proporzionale alla velocità lineare media di flusso della fase mobile; • è inversamente proporzionale al coefficiente di diffusione del soluto nella fase stazionaria. RAPPRESENTAZIONE DEI TERMINI l, g, W, Q, U, dp, d, Dm, Ds dp Dm g l Ds Q dliq Weg U Dai contributi all’HETP dei vari fenomeni fisici e cinetici si ottiene il valore dell’HETP totale: HETP = He+ Hd+ Hm+ Hs = 2 dp. l + 2 g Ponendo: Dm W d 2 v 2 v + + Q Udliq p v Dm Ds 2 dp l = A 2 g Dm 2 W dp Dm costanti caratteristiche per ogni singola colonna e per una data fase mobile = B 2 + Q U dliq Ds = C L’equazione diviene: HETP = A + B + C . v v equazione di Van Deemter HETP (cm) Diagrammando l’equazione di Van Deemter si ottiene un’iperbole che correla il valore dell’HETP alla velocità lineare media v di flusso della fase mobile e nella quale sono diagrammati anche i 3 termini dell’equazione . altezza minima B v C.v A velocità ideale (v = √ B/C ) v (cm/sec) HETP NELLA HPLC TRADIZIONALE, FAST HPLC, UPLC 10 mm (1970) 30 HPLC HETP (mm) 25 5 mm (1980) HPLC 20 3 mm (2000) 15 FAST HPLC 10 1,7 mm (2004) 5 UPLC 0 0 1 2 3 4 v (mm/sec) 5 6 EFFETTI DELL’HETP SULL’EFFICIENZA E SUL TEMPO • • • • • • flusso: 1,0 ml/min colonna: 4,6 mm I.D. x 150 mm fase stazionaria: C18 (5,0 mm) fase mobile: H2O/CH3CN (50/50) lunghezza d’onda: 254 nm campione (20 ml): 1. uracile 2. alcol benzilico 3. benzene 4. toluene 5. alcol etilico HPLC mV 1 300 2 200 3 100 4 5 rrr0 - 25 0 2 4 6 8 10 18 t (min) • • • • • • flusso: 0,6 ml/min colonna: 2,1 mm I.D. x 50 mm fase stazionaria: C18 (1,8 mm) fase mobile: H2O/CH3CN (50/50) lunghezza d’onda: 254 nm campione (1 ml): 1. uracile 2. alcol benzilico 3. benzene 4. toluene 5. alcol etilico mV UPLC 1 2 300 3 200 100 4 5 rrr0 - 25 0 2 4 6 8 10 12 t (min) TIPO DI COLONNA La classificazione fondamentale delle colonne GC è: 1. COLONNE IMPACCATE (“Packed Colum”): sono tubi di acciaio inossidabile, rame o vetro che vengono riempite con una fase stazionaria costituita da a) supporto solido (di diversa composizione e granulometria, opportunamente trattato) sul quale si deposita b) film del liquido di partizione (liquido alle temperature di esercizio). 2. COLONNE CAPILLARI (“Open Tubular”): sono tubi di vetro o silice fusa, con a) film di liquido di partizione supportato su b1) parete interna della colonna (WCOT = Wall Coated Open Tubular), b2) strato poroso sulla parete interna della colonna (SCOT = Support Coated Open Tubular), b3) parete interna della colonna resa porosa (Porous Layer Open Tubular) 3. COLONNE MEGABORE (Open Tubular): la loro efficienza è intermedia tra quella delle impaccate e quella delle capillari. Hanno elevata capacità (quantità iniettabile: fino a 3 ml) e compatibilità con tutti i tipi di iniettori GC. colonne impaccate di vetro glass packed column colonne capillari di silice fusa fused silica capillary column “Open Tubular” vetro fase stazionaria (supporo+liquido) “Open Tubular” IMPACCATA liquido di partizione silice WCOT strato poroso SCOT PLOT CONFRONTO TRA COLONNE IMPACCATE E CAPILLARI CARATTERISTICHE WCOT CAPILLARI SCOT PLOT • Diametro interno (mm) 0,32-0,53 0,32-0,53 0,32-0,53 • Piatti teorici/m 1000-4000 600-1200 2000-4000 • Lunghezza massima (m) 150 150 150 • Piatti teorici totali (N) 300000 150000 450000 • Fase liquida % • Spessore fase liquida (mm) 0,1-0,5 0,1-0,5 15-25 • Granulometria supporto (mesh) • Flusso medio (ml/min) 0,5-5,0 0,5-5,0 5-10 • Velocità lineare media (cm/sec) 20-50 20-50 50-100 MEGABORE 0,53 2000 10 20000 1-10 0,3-4,0 10-40 IMPACCATE 3-6 500-1000 3 3000 5-10 5-10 80-120 20-70 10-50 0,25-0,53 mm (i.d.) 3,0 mm 0,1-25 mm (f.t.) GC-impaccata GC-capillare CLASSIFICAZIONE DEI SOLUTI IN BASE ALLA POLARITA’ Classe I (molto polari: m > 1,85) • acqua • idrocarburi monoalogenati • glicoli • amminoalcoli • acido cianidrico • idrossiacidi • nitroderivati • acetonitrile • nitrili (1,85) (2,00) (2,30) (2,50) (2,90) (3,00) (3,50) (3,84) (4,00) H2 O R-X HO-R-OH H2N-R-OH HCN HO-R-COOH R-NO2 CH3COCN RCN (1,45) (1,47) (1,54) (1,70) (1,72) (1,74) (1,80) (1,85) F-OH NH3 R-Xn R-OH R-COOCH3 R-COOH R-CO-R R-CHO Classe II (polari: m = 1,40-1,80) • fenoli • ammoniaca • idrocarburi polialogenati • alcoli • esteri • acidi grassi • chetoni • aldeidi Classe III (leggermente o moderatamente polari: m = 0,35-1,30) • idrocarburi olefinici • idrocarburi aromatici • ammine terziarie • cloroformio • ammine secondarie • eteri • idrazina • ammine primarie • ossime (0,35) (0,59) (0,67) (1,02) (1,03) (1,15) (1,18) (1,24) (1,30) CnH2n (C6H6)n R3N CHCl3 R2NH R-O-R H2N-NH2 R-NH2 R-CH=NH Classe IV (non polari: m = 0) • benzene • idrocarburi paraffinici • solfuro di carbonio • tetracloruro di carbonio (0) (0) (0) (0) C6H6 CnH2n+2 CS2 CCl4 POLARITA’ DEI LIQUIDI DI PARTIZIONE MOLTO POLARI • SUPELCOWAX 10 (polietilenglicole) • DEGS (dietilenglicolesuccinato) • DB-23 (50%cianopropil/50%metilpolisilossano) range termico (bonded e/o cross-linked) 20/250°C 20/250°C 20/250°C POLARI • FFAP (polietilenglicole - modificato acido) • OV 225 (50%cianopropilfenil/50%metipolisilossano) • OV-210 (50%trifluoropropil/50%metilpolisilossano) • XE-60 (25%cianoetil/75%metilpolisilossano) • XF-1150 (50%cianoetil/50%metilpolisilossano) 40/300°C 40/300°C 40/300°C 40/300°C 40/300°C MODERATAMENTE POLARI • OV-1701 (50%fenil/50%metilpolisilossano) • SE-54 (5%fenil/95%metilpolisilossano) 40/300°C 40/300°C NON POLARI • OV-1 (100%metilpolisilossano) • SE-30 (100%metilpolisilossano) • HP-1 (100%metilpolisilossano) • Squalano (C30H62) - 60/350°C - 60/350°C - 60/500°C 150°C (non “bonded”) CRITERI GENERALI PER STABILIRE LA POLARITA’ DEI POLISILOSSANI (SILICONI: XE, XF, OV, SE, HP) CH3 CH3 metil- CH3 Si O CF3CH2CH2 trifluoropropil- Si O n CH3 m fenil- polisilossano C N CH 2 CH 2 CH 2 CH 2 CH 2 CH 2 C N cianopropil- polarità del liquido di partizione