La strumentazione Microscopi diritti Microscopio rovesciato Microscopio a contrasto di fase Si basa sul fenomeno dell'interferenza luminosa. Il preparato viene illuminato da un fascio luminoso suddiviso a livello del condensatore in due porzioni di fase differente e con diverso angolo di incidenza. Il cambiamento ulteriore di fase dovuto alla porzione di luce che attraversa il campione, andandosi a ricombinare con la luce non rifratta renderà visibili componenti trasparenti ma di indice di rifrazione differente da quello del mezzo. In campo biologico, la maggior parte dei componenti cellulari è trasparente alla luce visibile, anche a causa dell'elevata presenza di acqua. Tuttavia le radiazioni luminose una volta oltrepassata una componente o un organello cellulare, subiscono dei cambiamenti di fase che dipendono sia dallo spessore, sia dal diverso indice di rifrazione della struttura oltrepassata. Questa tecnica di microscopia è molto utilizzata per andare ad osservare le cellule mantenute in vita in apposite colture in vitro; infatti tramite la microscopia a contrasto di fase si evita l'utilizzo di coloranti e fissativi che spesso comportano notevoli alterazioni strutturali ottenendo così dei dati molto più reali di quella che è l'organizzazione cellulare. La tecnica in questione fu messa a punto dal fisico olandese Frederik Zernike (Frits Zernike) negli anni cinquanta e gli valse il Premio Nobel per la fisica nel 1953. Le centrifughe La centrifugazione Usare sempre la velocità corretta, perché si possono danneggiare le cellule. In generale 200-250g per 5-10 minuti sono sufficienti. Non centrifugare le cellule piu' a lungo del necessario, dato che il danneggiamento puo' avvenire o essere aggravato quando le cellule sono compattate sul fondo della provetta (dove tra l'altro i g sono maggiori). Eliminare il sopranatante e risospendere le cellule immediatamente dopo la fine della centrifugata. Pulire regolarmente le centrifughe, perche’ la sporcizia che si puo’ accumulare puo’ portare allo sbilanciamento della centrifuga, oltre all'ovvio pericolo di contaminazione quando poi trasferiamo le provette sotto cappa. E' OVVIO che tutte le perdite di liquido accidentali o dovute a rottura delle provette vanno lavate IMMEDIATAMENTE. Utilizzare le normali pratiche di sicurezza riportate nel capitolo sulle tecniche. La centrifugazione Nomogramma: ci serve per calcolare dato il raggio del rotore, i g o gli rpm necessari per centrifugare il nostro campione Incubatori Mantengono la temperatura e l’atmosfera controllata (37 °C per le cellule di mammifero) Incubatori a secco Incubatori a CO2: Umidificati per limitare l’evaporazione, con atmosfera arricchita di CO2 che entra a fare parte del sistema tampone bicarbonato che serve al mantenimento del corretto pH.