Toxoplasmosi
E’ una zoonosi; la malattia nell’uomo è rara mentre l’infezione è frequente.
La fase sessuata del ciclo di riproduzione si svolge nell’intestino del gatto e che fa
considerare questo animale come l’ospite definitivo fino ad ora identificato.
Agente etiologico: Toxoplasma gondii; si tratta di un protozoo un prassita endocellulare
obbligato; possiede due cicli riproduttivi:
1.
Ciclo asessuato o schizogonico si svolge in una grande varietà di mammiferi
(compreso l’uomo) e di uccelli, che rappresentano altrettanti ospiti intermedi. In
questa fase il toxoplasma si presenta in due forme: vegetativa o cistica.
•
La forma vegetativa è rappresentata dal trofozoita che si riproduce per scissione
binaria nelle cellule del sistema reticolo endoteliale, del cervello, dei muscoli,
provocandone la lisi con conseguente invasione di nuove cellule. Si ritrova nella
fase acuta della malattia e nelle eventuali riacutizzazioni. E’ molto labile, viene
distrutto entro 2 ore e dal succo gastrico in 30 minuti.
•
La forma cistica si forma dopo la fase iniziale di trofozoita e in concomitanza con
la risposta anticorpale, questa forma non detemina lisi delle cellule che aumentano
di volume e si modificano nella loro struttura assumendo l’aspetto di cisti delle
dimensioni di 50-100 mm, che contengono centinaia di toxoplasmi. Queste sono
espressione della malattia cronica , restano localizzate nei tessuti (cervello, muscoli
e occhio), dove sopravvivono per anni. Occasionalmente possono rompersi liberare
i toxoplasmi con riacutizzazione della malattia
Toxoplasmosi (2)
Le cisti rappresentano una forma di resisitenza infatti resistono all’essiccamento
nell’ambiente esterno fino a 1 giorno e all’azione del succo gastrico per 1 ora; nelle carno
sono distrutte dai consueti procedimenti di conservazione (salatura , affumicatura, ect) e da
una buona cottura, resistono invece a lungo a 4°C ed al congelamento.
Il ciclo sessuato o gamogonico si svolge nell’intestiono del gattoche è quindi l’unico
ospite definitivo. L’animale si infetta in seguito all’ingestione di piccoli roditori e di uccelli
parassitati dal toxoplasma in fase trofozoitica o pseudocistica, oppure delle oocisti mature.
Il protozoo si localizza nelle cellule epiteliali dell’intestino tenue, dove inizialmente si
moltiplica attiviamente per divisione schizogonica o asessuata. Dopo un certo numero di
divisioni, verso il 5° giorno compaiono forme sessualmente differenziate, microgametociti
e mocrogametociti che si fondono dando luogo alla formazione di oocisti. Dopo 10-15 gg
dall’infezione le oocsiti passano nel lume intestinale e vengono eliminate con le feci
nell’ambiente esterno dove avviene il processo di sporulazione dell’oocisti con formazione
di 4 sporozoiti.
Le oocisti sono molto resistenti nell’ambiente esterno in condizioni favorevoli di umidità,
potendovi rimanere infettanti fino anche ad oltre 1 anno. Resistono agli enzimi digestivi,
all’acido solforico al 5% ed all’acido fenico all’1%; sono inattivate dal formolo e dal calore
ad oltre 56°C. Possono essere ingerite sia dagli ospiti intermedi che dal gatto, nei quali gli
sporozoiti sin trasformano in trofozoiti che daranno inizio ad un nuovo ciclo riproduttivo,
asessuato nel primo asessuato e sessuato nel secondo.
Toxoplasmosi (3)
L’immunità che consegue all’infezione è di tipo umorale e istogeno; i primi anticorpi
che si formano sono le IgM, che compaiono una settimana dopo l’infezione e
aumentano rapidamente per poi scoparire in genere entro il 4° mese; le IgG si
sviluppano verso la seconda-terza settimana, raggiungono il massimo livello dopo 2
mesi circa e lo mantengono per 6-12 mesi o più. A basso titolo è possibile rilevare n el
tempo la presenza di un titolo anticorpale IgG che testimonia l’avvenuta infezione e/o
malattia.
Epidemiologia: L’infezione è più diffusa nelle zono a clima equatoriale e tropicale;
nelle regioni rurale e tra i soggetti che vivono a contatto con gli animali e con le carni
crude (agricoltori, addetti alla macellazione, allevatori); nelle popolazioni che si
nutrono di carne cruda o poco cotta e tra coloro che ospitano abitualmente gatti o altri
animali (cani, uccelli).
Sorgenti d’infezione e modalità d’infezione: il serbatoio naturale è rappresentato
dagli animali, mammiferi e volatili, e dal gatto in particolare. L’uomo è soltanto un
ospite accidentale, che può infettarsi per contatto diretto o indiretto
Contagio diretto, si realizza mediante la forma vegetativa, è assai rara da uomo ad
uomo. Mentre è frequente nella trasmissione da uomo ad uomo.
Il contagio indiretto appare la modalità più frequente nella toxoplasmosi acquisita. Può
verificarsi in seguito all’ingestioni o delle pseudocisti contenute nelle carni di animali
infetti, consumate crude o insufficientemente cotte oppure delle oocisti disseminate nel
terreno con le feci del gatto, con le quali l’uomo si infetta attraverso le mani sporche o
il consumo di verdura o legumi freschi non ben lavati.
EPIDEMIOLOGIA DELLA TOXOPLASMOSI CONGENITA
E’ determinata dal rischio di un’infezione primaria in una donna in
gravidanza, in quanto comunemente viene accettato il concetto che non vi
sono rischi per il feto se la madre ha avuto un’infezione prima della
gravidanza.
TOXO
La trasmissione
al feto
si verifica solo
durante un’infezione materna primaria
e avviene unicamente
per via transplacentare
con un rischio di trasmissione progressivamente
crescente in relazione all’avanzare dell’età
gestazionale.
TOXOPLASMOSI CONNATALE
L’epidemiologia della Toxoplasmosi congenita è determinata dal rischio di
un’infezione primaria in una donna in gravidanza, in quanto comunemente viene
accettato il concetto che non vi sono rischi per il feto se la madre ha avuto
un’infezione prima della gravidanza.
La trasmissione al feto si verifica solo durante un’infezione materna primaria e
avviene unicamente per via transplacentare, con un rischio di trasmissione
progressivamente crescente in relazione all’avanzare dell’età gestazionale.
In ITALIA si calcola che la popolazione femminile immune
ammonti, in età fertile, al 40-70% .
Quindi dal 60% al 30% delle donne in età fertile è a rischio
di contrarre un’infezione primaria.
TOXO
PATOGENESI
Cellule epiteliali
Gli enzimi digestivi
intestinali
INGESTIONE
liberano le forme
infettanti
PARASSITEMIA
LINFONODI
ed altri organi
Immunità
Cellulomediata
INCISTAMENTO
Forme latenti
a lenta
replicazione
ANTICORPI
SIERICI
TOXO
CLINICA
Nel soggetto immunocompetente:
• 90% Asintomatica
• 10% Paucisintomatica:
– Linfoadenopatia (suboccipitale, laterocervicale, pre- retro- e
sottoclaveare)
–Astenia
–Febbricola
–Artralgie
Nel soggetto immunocompromesso:
• Forme neurologiche (meningiti, encefaliti, encefalomieliti)
• Forme polivisceritiche
Si stima che:
8% Carne di manzo
20% Carne di maiale
25% Carne di agnello
Contengano forme cistiche di Toxoplasma
PREVENZIONE PRIMARIA
È stato dimostrato come una corretta educazione igienico-sanitaria
della gestante sieronegativa possa ridurre di oltre il 60% il rischio
di acquisire l’infezione durante la gravidanza.
MISURE IGIENICO-SANITARIE PER LA PREVENZIONE
 Non mangiare carni poco cotte (hamburger, roast-beef, etc.) o crude
(carpaccio, salumi, etc.), ma solo cotte ad oltre 70° C o congelate per almeno
48 ore a temperatura < -20° C; evitare di bere latte (soprattutto di capra) non
pastorizzato e di mangiare uova crude.
 Lavare accuratamente frutta, verdura e qualsiasi prodotto che possa aver
subito una contaminazione con il terreno.
 Non portare le mani a contatto con la mucosa orale e congiuntivale dopo
aver toccato carne cruda, verdura, frutta, etc.; lavare accuratamente le mani e
le superfici che siano venute a contatto con prodotti contaminati.
 Proteggere gli alimenti da insetti e scarafaggi.
 Usare guanti di gomma per maneggiare la terra e in qualsiasi pratica di
giardinaggio.
Evitare ogni contatto con i gatti e con tutto ciò che può essere stato
contaminato dai loro escrementi; se questo non fosse possibile, utilizzare
sempre guanti di gomma e lavarsi accuratamente le mani.
 Adottare lettiere di carbone per i gatti e cambiarle quotidianamente.
Lavare le mani prima dei pasti.
PREVENZIONE SECONDARIA
Valutazione dello stato immunitario di tutte le donne prima della gravidanza
Esecuzione degli anticorpi specifici mensilmente nelle gestanti a rischio
In caso di prima infezione la terapia materna con Spiramicina riduce del 60%
il rischio che l’infezione venga trasmessa al feto
Nel caso che il feto sia già infetto una terapia materna combinata con
Pirimetamina + Sulfadiazina è in grado di ridurre significativamente il rischio
di forme gravi nel neonato
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toxoplasmosi - Corso di laurea in tecniche della prevenzione nell