ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA
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Rassegna
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3 ottobre 2007
Responsabile :
Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 – e-mail:[email protected])
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ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA
SOMMARIO
Pag. 3 PROFESSIONI: Quote rosa tra i professionisti (mondo professionisti)
Pag. 4 PROFESSIONI: Donne giuriste : Mancino auspica pari opportunità
(osservatorio sulla legalità)
Pag. 6 PROFESSIONI: Associazioni con il bollino (italia oggi)
Pag. 7 GIUDICI DI PACE: Da lunedì l’agitazione dei giudici di pace (il sole 24 ore)
Pag. 8 ANTIRICICLAGGIO: L'antiriciclaggio fa il tagliando (italia oggi)
Pag. 9 ANTIRICICLAGGIO: Verso l’arresto per i clienti che mentono (il sole 24 ore)
Pag.10 AVVOCATI: I penalisti scrivono a Mancino (mondo professionisti)
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MONDO PROFESSIONISTI
Quote rosa tra i professionisti
La proposta a Roma nel corso di un convegno sulle donne giuriste
Aumentano di numero negli studi professionali italiani eppure continuano a guadagnare la metà dei loro
colleghi uomini. Inoltre, quanto più si abilitano a una professione, tanto più sono assenti dai ''posti
chiave'' e di vertice di Consigli Nazionali e Ordini. Sono le professioniste - tra avvocati, commercialisti,
ingegneri e architetti - che secondo i dati delle Casse di previdenza professionale, costituiscono, degli
oltre 1,8 milioni di iscritti a Ordini o Collegi, quasi il 40% degli avvocati e dei consulenti del lavoro, il
35% dei medici, il 30% degli ingegneri e oltre un quarto dei circa 4.500 notai. Del panorama femminile
nelle professioni si è discusso oggi nella sala delle Colonne di Palazzo Marini nel corso del convegno
''Noi donne giuriste: esperienze a confronto'', organizzato dal Consiglio nazionale forense, Consiglio del
Notariato e Ministero della Giustizia. Tra i punti nodali del dibattito, il fatto che nonostante i numeri le
donne rispetto ai colleghi uomini continuano a guadagnare di meno: se le avvocatesse guadagnano, in
media, meno di 25 mila euro, gli uomini sfiorano quasi 60 mila. Non è diverso tra le commercialiste (33
-736 euro) rispetto ai colleghi (quasi 70 mila euro), le delle donne architetto (circa la metà rispetto a
quello dei maschi) o tra gli ingegneri dove il reddito dichiarato dagli uomini è assai più del doppio
rispetto alle donne che svolgono la stessa professione. Un problema di ''discriminazione'' o di visibilità
mancata, sta di fatto che, se cambia il mercato dei servizi professionali, non cambia il pregiudizio nei
confronti del ''gentil sesso''. Tre le sessioni dedicate al confronto di esperienze (''Donne e Magistratura:
un percorso durato 40 anni, cammino verso il futuro''; Donne e notariato: un ruolo sociale''; ''La difesa
dei diritti delle donne e donne alla difesa'') per una riflessione comune e condivisa, anche con i colleghi
uomini, sul passato, presente e futuri sviluppi del ruolo della donna giurista, al fine di accelerare la
caduta di quelle barriere che ancora oggi impediscono la realizzazione delle pari opportunità nel lavoro
tra donne e uomini, anche nelle professioni giuridiche. Da qui la proposta che viene dal sottosegretario
alla Giustizia Daniela Melchiorre di istituire una Commissione bicamerale che valuti se l'applicazione
dei singoli provvedimenti legislativi all'esame del Parlamento possa determinare discriminazioni tra
uomini e donne. Melchiorre lancia anche l'idea delle quote rosa al Csm e negli ordini professionali.
Un'ipotesi che per quanto riguarda il Consiglio superiore lascia un po’ scettico il suo vice presidente
Nicola Mancino (''non credo che con questo strumento possa migliorare la presenza delle donne nei
diversi organi''). Per rafforzare la partecipazione e, dunque, il peso delle donne nella giustizia, la strada
e cioè la vera ''sfida'', secondo il vice presidente, è quella della ''realizzazione di concrete flessibilità
nella prestazione lavorativa e, soprattutto, di strutture di servizio e assistenza che rendano possibile un
equilibrio tra responsabilità familiari e responsabilità lavorative''.
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OSSERVATORIO SULLA LEGALITA’
Donne giuriste : Mancino auspica pari opportunita'
Il Vice-Presidente del CSM, sen. Nicola Mancino, ha apero i lavori del convegno organizzato dal
Ministero della Giustizia, dal Consiglio Nazionale del Notariato e dal Consiglio nazionale Forense
“NOI, DONNE GIURISTE” ricordando che il 2007 è stato designato dalla Commissione Europea quale
“anno europeo delle pari opportunità per tutti”, con l’obiettivo di “proporre un dibattito più esteso sui
benefici della diversità per le società del nostro continente, e di rendere i cittadini dell’Unione europea
più consapevoli del loro diritto a ricevere eguale trattamento e a vivere una vita priva di
discriminazioni”.
Dopo aver passato in rassegna le tappe principali della codificazione dei diritti delle donne nella
giurisprudenza internazionale e in quella italiana a partire dalla Carta costituzionale che già
sessant’anni fa prevedeva “come norma precettiva l’adozione di misure positive dirette alla promozione
e alla valorizzazione della specificità femminile”, il Vice-Presidente del CSM ha messo in rilievo le
iniziative svolte in tal senso dall’organo di autogoverno della magistratura.
“Il Consiglio Superiore della Magistratura – ha detto Mancino - ha, da sempre, dedicato particolare
attenzione alla realizzazione in concreto di pari opportunità e, dunque, alla piena attuazione del
principio di eguaglianza non solo formale ma anche sostanziale. D’altra parte in tale direzione si
collocano le disposizioni a tutela della donna magistrato madre, collocate nella circolare per la
formazione delle tabelle degli uffici giudiziari per il biennio 2006/2007, tese a favorire l’organizzazione
funzionale degli uffici di riferimento in maniera tale da rispettare le necessità e gli impegni familiari
della donna magistrato”.
“Il percorso di rinnovamento fondato proprio sulla Carta Costituzionale ha senz’altro consentito – ha
aggiunto l’oratore - il raggiungimento di importanti e fondamentali risultati, tuttavia non può ritenersi
che tale percorso sia giunto al suo termine. Se è vero infatti che la percentuale delle donne in
magistratura è, ad oggi, pari al 41 per cento del totale, è altrettanto vero che nelle posizioni apicali tale
percentuale non è stata ancora raggiunta. Con i concorsi in atto e con quelli preannunciati dal ministro
Mastella la percentuale – è prevedibile – salirà ancora”.
Analoghe valutazioni il Vice Presidente del CSM ha svolto per la professione forense: “Sebbene sia
ormai passato quasi un secolo dalla prima donna avvocato iscritta all’Albo degli Avvocati e Procuratori
nel 1920 a seguito dell’approvazione della L.1126/1919. Oggi la componente femminile raggiunge il
41,1 per cento dell’intera avvocatura (secondo i dati di iscrizione alla Cassa Forense): una percentuale
uguale nel rapporto a quella dei magistrati donne. D’altra parte se è possibile affermare che nella
professione forense è presente un numero elevato, qualificato e qualificante di donne avvocato, tuttavia
è altresì vero che non altrettanto si verifica sul piano della referenzialità e dell’occupazione di posizioni
apicali”.
Concludendo, il Vice-Presidente del CSM ha indicato l’obiettivo da raggiungere nei prossimi anni: “la
sfida è diretta alla realizzazione di concrete flessibilità della prestazione lavorativa e, soprattutto, di
strutture di servizio ed assistenza che rendano possibile un equilibrio tra responsabilità familiari e
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responsabilità lavorative, nella consapevolezza che l’obiettivo finale è la piena valorizzazione della
diversità, intesa proprio quale valore, e non la ricerca di modelli uniformi che da essa prescindano".
L'incontro vuole mettere a confronto le esperienze di donne magistrato, di donne notaio e di donne
avvocato. Donne e professioni diverse, spiegano le promotrici, "ma accomunate dalla stessa passione
per il diritto che concorrono ad applicare nei vari ambiti della giustizia e nella definizione dei rapporti
giuridici. Percorsi e tempi diversi, per il riconoscimento e l’affermazione nel rispettivo ruolo. Stesse
criticità e ostacoli, nello svolgimento quotidiano della professione, nel raggiungimento di posizioni
apicali negli Uffici direttivi, nel sistema ordinistico e, più in generale, nella società". La riflessione e'
condivisa anche con i colleghi uomini.
Il Convegno e' stato introdotto e presieduto da Daniela Melchiorre, magistrato minorile e
Sottosegretario alla Giustizia. Fra gli interventi, quelli di Fernanda Contri, Vice Presidente Emerito
della Corte Costituzionale, Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano, Manuela Romei
Pasetti, Avvocato Gen. presso la Corte d’Appello di Milano, Maria Gabriella Luccioli, Consigliere di
Cassazione, Augusta Iannini, Capo DAG Ministero Giustizia, Fabio Roia Presidente Comitato Pari
Opportunità del CSM, Giulia Clarizio, Notaio in Vicenza, Portavoce del Consiglio Nazionale del
Notariato, Guido Alpa, Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Gabriella Palmieri Sandulli,
Avvocato dello Stato, Carla Rabitti Bedogni, Componente dell'Autorità Garante della concorrenza e del
mercato.
A margine del convegno, il sottosegretario Melchiorre aveva smentito che l'iniziativa fosse promossa in
polemica con il guardasigilli Clemente Mastella, come ipotizzato da qualche giornale. "Il convegno non
deve costituire un'offesa contro qualcuno e, tantomeno, contro il ministro della Giustizia, che ho
invitato a partecipare e che, anzi, mi ha assicurato la sua presenza... come è avvenuto in passato,
continuerò il mio lavoro con il Ministro che, anche in questa occasione, è, ne sono certa, nostro
alleato". Mauro W. Giannini
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ITALIA OGGI
Oggi alla camera il parere sul dlgs di recepimento della direttiva qualifiche
Associazioni con il bollino
C'è il riconoscimento. Ma va messo in stand by
Il riconoscimento delle associazioni di professionisti senza Albo c'è, ma al momento non può essere
operativo. Almeno finché la più articolata riforma delle professioni non definirà i criteri per
l'ottenimento del bollino blu. Per gli ordini, invece, un ruolo di primo piano nel riconoscimento delle
qualifiche di professionisti che verranno dall'estero e nell'accertamento di una buona conoscenza della
lingua italiana. Si poggia su questi cardini il parere che i due relatori di maggioranza, Pierluigi Mantini
(commissione giustizia) e Giuseppe Chicchi (attività produttive), illustreranno oggi a Montecitorio sullo
schema di dlgs di recepimento della direttiva sul riconoscimento dei titoli professionali. Qualifiche e
professioni, quindi, intrecciano sempre più il loro cammino. Mantini e Chicchi, del resto, sempre oggi
saranno impegnati nel comitato ristretto incaricato del restyling del disegno di legge Mastella. Intanto,
ieri è iniziato l'iter sul recepimento della direttiva Zappalà anche al senato. Il relatore allo schema di
dlgs, Roberto Manzione, ha infatti tenuto la sua relazione. Quella di oggi, quindi, sarà una giornata
calda. Anche per le polemiche che il parere Mantini-Chicchi susciterà fra i banchi dell'opposizione.
Maria Grazia Siliquini (An), infatti ha depositato la scorsa settima un documento al vetriolo. Si legge:
«Ritengo grave» che all'articolo 25 si preveda che all'individuazione delle piattaforme comuni (per
individuare i percorsi per uniformare i curricula formativi) partecipino oltre agli Ordini e ai Collegi
anche le associazioni rappresentative a livello nazionale per le professioni non ancora regolamentate.
L'ex sottosegretario al Miur parla di «un nuovo blitz del governo contro le professioni». Per Giuseppe
Chicchi (Ulivo), invece, il parere cerca di trovare una sintesi delle posizioni in campo concedendo il
riconoscimento a quelle associazioni dotate di codice etico ma, di fatto, rimandandolo alla futura
riforma delle professioni. Intanto, Assoprofessioni invia le sue osservazioni su direttiva qualifiche e
riforma delle professioni a tutti i componenti delle commissioni giustizia e attività produttive della
camera. In particolare, sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2005/36/Ce,
relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, si consiglia, in relazione ai requisiti che
devono possedere le associazioni delle professioni non regolamentate per essere iscritte presso il
Registro istituito dal ministero della giustizia, di prevedere che lo statuto delle stesse identifichi in
modo preciso l'attività professionale a cui l'associazione si riferisce. Ignazio Marino
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IL SOLE 24 ORE
MAGISTRATURA
Da lunedì l’agitazione dei giudici di pace
L’Unione nazionale giudici di pace conferma l’astensione dalle udienze da lunedì 8 a sabato 13 ottobre.
La protesta, si legge in una nota, si è resa necessaria dopo le insoddisfacenti proposte del ministero
della Giustizia nell’incontro del 27 settembre. Sulla continuità del servizio, le proposte contemplano un
trattamento differente e discriminatorio dei giudici m servizio e non prevedono alcun trattamento di
previdenza e assistenza obbligatoria. Nulla è stato poi proposto sulla garanzia dell’indipendenza dei
giudici di pace e la revisione delle indennità (ferme al valori del 2000).
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ITALIA OGGI
Nella relazione della commissione finanze (camera) al dlgs III direttiva le correzioni del governo
L'antiriciclaggio fa il tagliando
Nuove sanzioni in arrivo. Più tempo per i libretti al portatore
Il termine dell'estinzione dei libretti al portatore di importo superiore a 5 mila euro è spostato dal 30
giugno 2008 al 31 dicembre 2009. Per chi viola la disposizione sarà introdotta una sanzione
amministrativa. Ammenda e rischio di arresto dai sei mesi a tre anni per l'esecutore dell'operazione che
non fornisce informazioni sullo scopo e sulla natura previsti dal rapporto continuativo o dalla
prestazione professionale. Ma anche tempi certi, sette giorni, per il compimento dell'operazione
frazionata. Sono queste alcune modifiche allo schema di decreto legislativo sull'antiriciclaggio
presentate dal governo ieri in commissione finanze e che saranno recepite nella relazione conclusiva
che la commissione ultimerà entro l'11 ottobre prossimo. I lavori della commissione finanze sull'esame
del decreto legislativo che recepisce la terza direttiva non sono però ancora conclusi. Francesco Tolotti,
relatore in commissione del provvedimento, ha infatti fissato per giovedì 4 ottobre un'altra giornata di
audizioni. «Saranno ascoltati», spiega Tolotti a ItaliaOggi, «i rappresentanti dei casinò, le
rappresentanze sindacali dei lavoratori di Banca di Italia e Uic e il direttore della polizia postale».
Le novità in arrivo. Per l'estinzione dei libretti al portatore di importo superiore a 5 mila euro o per
ricondurre sotto tale soglia il loro saldo l'emendamento all'articolo 49, comma 13, fissa lo spostamento
del termine nel dlgs (30 giugno 2008) a una nuova scadenza, il 31 dicembre 2009. Questo slittamento si
rende opportuno in considerazione dell'esperienza maturata con la normativa dei libretti con saldo
superiore a 12.500 euro. In quel caso, infatti, il termine individuato si dimostrò breve. Legata a questa
modifica, quella all'articolo 58 (norma sulle sanzioni, che aggiunge una sanzione pecuniaria
amministrativa proprio per chi non adempie alla chiusura dei libretti al portatore, che può variare dal 10
al 20% del saldo del libretto al portatore. Un altro degli emendamenti che saranno recepiti riguarda poi
l'autonomia, da altri organismi e comitati, dell'Uif (Unità di informazione finanziaria, nuovo nome e
identità dell'Ufficio italiano cambi, Uic). L'articolo 6 comma 8 dello schema di dlgs demanda a un
decreto interministeriale le regole per assicurare la collaborazione dell'Uif con altre unità di
informazioni estere. Ma la norma risulterebbe essere una duplicazione di regole di livello comunitario
già esistenti e per questa ragione il governo ha proposto l'abrogazione del comma. Ulteriore
aggiustamento in arrivo per le operazioni frazionate la cui definizione è introdotta nell'articolo 1 comma
2. L'aggiunta non solo precisa il concetto di operazione frazionata ma ne fissa, per la prima volta, la
durata nell'arco temporale di sette giorni. Anche se uno spiraglio alla rigidità della previsione è sempre
inserito nell'emendamento affidando al ministero dell'economia la possibilità di individuare un termine
diverso anche con riferimento alle tipologie dei destinatari delle norme antiriciclaggio. Il compito di
precisare gli indicatori di anomalia (si veda ItaliaOggi di ieri) spetterà a un momento successivo
all'approvazione del decreto legislativo e sarà affidato alle amministrazioni competenti o alle autorità di
vigilanza. Cristina Bartelli
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IL SOLE 24 ORE
ANTIRICICLAGGIO
Verso l’arresto per i clienti che mentono
Si preparano pene severe per i clienti che non forniscono informazioni o mentono agli intermediari
tenuti ai controlli antiriciclaggio. Rischierà infatti l’arresto da sei mesi a tre anni e l’ammenda da 5mila
a 5omila euro chi non fornisce informazioni o le dà false sullo scopo e sulla natura del rapporto
continuativo o della prestazione professionale. La sanzione, insieme a una serie di altre modifiche,
potrebbe trovare posto nello schema di decreto legislativo che recepisce la terza direttiva
antiriciclaggio; ora all’esame delle commissioni parlamentari. Il pacchetto di correzioni sarà presentato
nei prossimi giorni alle commissioni Giustizia e Finanze della Camera dal relatore per la commissione
Finanze, Francesco Tolotti (Ulivo). La sanzione è connessa con un nuovo onere per gli intermediari che
devono assicurare «l’adeguata verifica della clientela»: dovranno infatti acquisire informazioni sullo
scopo e sulla natura prevista dal rapporto continuativo o dalla prestazione professionale tenendo conto
di quel che espone il cliente. Viene poi proposto il rinvio al 1° dicembre 2009 (dal 30 giugno 2008) del
termine per estinguere o assottigliare i libretti al portatore con saldo superiore a 5 mila euro; per chi non
adempie scatterà la sanzione amministrativa pecuniaria dal 10 al 20% del saldo del libretto.
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MONDO PROFESSIONISTI
Più trasparenza nelle assegnazioni Gip
I penalisti scrivono a Mancino
Una lettera-appello al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Nicola Mancino, per
denunciare "la mancanza di trasparenza nei meccanismo di assegnazione dei giudici per le indagini
preliminari". È l'ultima iniziativa presa dall'Unione delle camere penali Italiane per sollecitare chiarezza
nella giurisdizione e neutralità del giudice in tutte le fasi del procedimento. "Onorevole presidente scrive a Mancino il presidente dell'Ucpi, Oreste Dominioni - in modo crescente da singole camere
penali è segnalato un profondo disagio nel settore dell'assegnazione dei procedimenti ai giudici per le
indagini preliminari, con vive preoccupazioni per l'oggettività e la automaticità dei criteri adottati e
effettivamente utilizzati. Ben conoscendo la sua alta sensibilità - prosegue - è appena il caso che
sottolinei come sia in gioco un problema generale e delicato, di rilievo costituzionale, ordinamentale e
processuale: la salvaguardia della neutralità del Gip rispetto a tutti i soggetti del procedimento, a
cominciare dal pubblico ministero. Le sarò pertanto grato - conclude Dominioni - se vorrà comunicare
all'Unione delle camere penali italiane i dati di cui al riguardo dispone codesto onorevole Consiglio".
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Rassegna stampa - Ordine degli Avvocati di Trani