La sindrome metabolica: fattori di rischio del diabete e delle patologie cardiovascolari Francesco ANGELICO IV Clinica Medica Università La Sapienza, Roma Roma, CNR, 30-31 ottobre 2006 Origini 1940: J. Vague “obesità diabetogena” 1966: Camus “trisindrome metabolica” 1983: viene indagato per la prima volta il “cluster” di fattori di rischio che identificavano la sindrome metabolica 1988: Reaven introduce il concetto di sindrome X (ipertensione; intolleranza glucidica; alterazione metabolismo lipidico; insulino-resistenza) 1988-1998: altri sinonimi (BIG 4, Deadly Quartet, Plurimetabolic Syndrome, sindrome da resistenza insulinica, ecc.) 1998: WHO decide di utilizzare il termine di Sindrome Metabolica 2001: ATP III (Adult Panel Protocol III) definisce la SM e la indica come target secondario nella riduzione del rischio cardiovascolare, oltre la riduzione del colesterolo-LDL 2005: Definizione dell’International Federation of Diabetes e dell’American Diabetes Association Sindrome metabolica • Obesità viscerale • Dislipidemia aterogena • Pressione arteriosa elevata • Iperglicemia • Insulino resistenza • Stato pro-trombotico • Stato pro-infiammatorio DEFINIZIONE di SINDROME METABOLICA secondo l’O.M.S. (1999) _____________________________________________________ Presenza di: Alterata regolazione glicemica o diabete mellito di tipo 2 Resistenza insulinica Ipertensione arteriosa (PA ≥ 140/90 mm/Hg Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dL) e/o ridotto Colesterolo HDL (<35 mg/dL, Maschi; < 39 mg/dL, Femmine) Obesità centrale (Rapporto Vita/Fianchi >0.90, Maschi; >0.85, Femmine) e/o Indice di Massa Corporea (BMI) >30 DEFINIZIONE (operativa) di SINDROME METABOLICA secondo il National Cholesterol Education Expert Panel on Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Cholesterol in Adults (Adult Treatment Panel III – ATPIII), 2002 ______________________________________________________ 3 o più dei seguenti disordini: Obesità centrale (Circonferenza Vita ≥ 102 cm, Maschi; ≥ 88 cm, Femmine) Alterata Regolazione Glicemica (Glicemia a digiuno ≥ 110 mg/dl) Pressione arteriosa elevata (PA ≥ 130/85 mm/Hg) Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dL) Ridotto Colesterolo HDL (< 40 mg/dL, Maschi; < 50, Femmine) DEFINIZIONE (operativa) di SINDROME METABOLICA secondo la International Federation of Diabetes e l’American Diabetes Association, 2005 ________________________________________________________________________________________________ Presenza di: Obesità centrale (Circonferenza Vita ≥ 94 cm, Maschi; ≥ 80 cm, Femmine) + 2 o più dei seguenti disordini: Alterata Regolazione Glicemica (Glicemia a digiuno ≥ 100 Pressione arteriosa elevata (PA ≥ 130/85 mm/Hg) Ipertrigliceridemia (≥ 150 mg/dL) Ridotto Colesterolo HDL (< 40 mg/dL, Maschi; < 50, Femmine) La sindrome metabolica: interazione fra geni ed ambiente DIABETE Sedentarietà Fattori dietetici Sindrome Metabolica Geni MALATTIA CARDIOVASCOLARE Fast food Sindrome metabolica ______________________________ La sindrome metabolica può essere sospettata clinicamente in presenza di: obesità addominale storia familiare di diabete tipo 2 alterazioni glicemiche ipertensione arteriosa dislipidemia steatoepatite non-alcolica ovaio policistico L’obesità addominale nel mondo ha raggiunto proporzioni epidemiche USa Spagnab Italiac UKd Franciae Olandaf Germaniag Uomini (%) Donne (%) Totale (%) 36.9 30.5 24.0 29.0 – 14.8 20.0 55.1 37.8 37.0 26.0 – 21.1 20.5 46.0 34.7 31.5 27.5 26.3 18.2 20.3 Elevata circonferenza della vita: >102 cm negli uomini o >88 cm nelle donne. In Germania >103 cm e >92 cm rispettivamente aFord et al 2003; bAlvarez-Leon et al 2003; cOECI 2004; dRuston et al 2004; eObepi 2003; fVisscher & Seidell 2004; gLiese et al 2001 Crescente aumento della prevalenza dell’obesità addominale negli USA US National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) NHANES III (1988–1994) Variazione (1999–2000) relativa NHANES Uomini 29.5% 36.9% + 28% Donne 46.7% 55.1% + 18% L’obesità addominale è definita come circonferenza della vita: >102 cm nell’uomo e >88 cm nella donna. Ford et al 2003 L’obesità addominale aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 Rischio relativo 24 20 16 12 8 4 0 <71 71–75.9 76–81 81.1–86 86.1–91 91.1–96.3 Circonferenza della vita (cm) Carey VJ et al 1997, Nurses' Health Study >96.3 Adiposità intra-addominale e metabolismo glicidico Glucosio Insulina 15 1200 1 9 6 1 1 1 1 1 1 1 pmol/L mmol/L 12 800 400 3 0 0 0 60 120 Tempo (min) Non-obesi IAA: intra-abdominal adiposity Pouliot et al 1992 180 Obesi basso IAA 0 60 120 Tempo (min) Obesi alto IAA 180 Adiposità intra-addominale: una causa della malattia cardiovascolare L’adiposità intra-addominale è caratterizzata da un accumulo di grasso intorno e dentro gli organi addominali Obesità addominale (Aumentata circonferenza della vita) Fattori di rischio cardiovascolare Adiposità Intra-addominale Eventi CVD Obesità e mortalità totale e per CVD 120 14 100 12 80 60 40 0 .9 9.9 4.9 9.9 4 4 > 2 – –2 0–3 5–3 5 5 . 2 3 3 18 Body mass index (kg/m2) McTigue K et al. JAMA 2006;296:79-86. Mortalità Mortalità Mortalità totale Mortalità cardiovascolare 10 8 6 4 0 .9 9.9 4.9 9.9 4 4 > 2 2 3 3 – – – – .5 25 30 35 8 1 Body mass index (kg/m2) Circonferenza vita e rischio di eventi cardiovascolari Studio HOPE Circ. vita (cm): Rischio relativo 1.4 Uomini Terzile 1 <95 Terzile 2 95–103 Terzile 3 >103 1.29 1 1 1.35 1.27 1.17 1.2 Donne <87 87–98 >98 1.16 1 1.14 1 0.8 Mortalità CVD IM Mortalità totale Corretto per BMI, età, fumo, sesso, malattia CVD , DM, HDL , Col-totale Dagenais et al 2005 La misura della circonferenza della vita Place a tape measure around the bare abdomen, just above the hip bone Be sure the tape is snug, but does not compress the skin The tape should be parallel to the floor, midway between the top of the iliac crest and the lower rib margin on each side The patient should relax and exhale while the measurement is made Correlazione fra circonferenza vita e grasso intra-addominale 300 Avanti r = 0.80 AAI (cm2) Grasso viscerale 200 100 Grasso sottocutaneo Dietro 0 60 80 100 120 Circonferenza vita (cm) AAI : adiposità intra-abdominale Pouliot et al 1994; Després et al 2001 Perchè l’obesità addominale è pericolosa? Obesità addominale è spesso associata con altri fattori di rischio ed è un fattore di rischio cardiovascolare indipendente Adipociti sono un organo endocrino metabolicamente attivo e non un semplice deposito di grassi Effetti cardiometabolici avversi degli adipociti ↑ Lipoprotein lipasi Infiammazione ↑ Angiotensinogeno ↑ IL-6 ↑ TNFα Ipertensione ↑ Insulina ↑ FFA Adipose ↑ Resistina tissue ↑ Leptina ↑ Adiposina ↑ Lattato ↓ Adiponectina Dislipidemia aterogena ↑ PAI-1 Aterosclerosi Trombosi Lyon 2003; Trayhurn et al 2004; Eckel et al 2005 Diabete Tipo 2 Ruolo dell’adiposità intra-addominale e degli adipociti sulla resistenza insulinica Adiposità intra addominale resistenza insulinica Circolazione portale Output epatico di glucosio FFA Lipolisi TG-rich VLDL-C CETP, lipolisi Circolazione sistemica FFA: free fatty acids CETP: cholesteryl ester transfer protein Lam et al 2003; Carr et al 2004; Eckel et al 2005 LDL piccole e dense Basso HDL-C Utilizzazione del glucosio Resistenza insulinica Adiponectina: Proprietà anti-aterogene: Espressione delle molecole di adesione Adesione dei monociti alle cellule endoteliali Uptake delle LDL ossidate Formazione di foam cell Proliferazione e migrazione di cellule muscolari lisce Proprietà anti-diabetiche: Sensibilità all’insulina Uptake muscolare di glucosio e ossidazione dei FFA Produzione epatica di glucosio Trigliceridi intracellulari Metabolic Syndrome P value NO YES n = 104 n = 106 sCD40L (ng/mL) 2.61±0.89 4.11±1.64 <0.001* F1+2 (nmol/L) 0.87±0.21 1.54±0.49 <0.001* 0.8 (0.2-2.9) 2.1 (0.6-3.9) <0.001 C-reactive protein (mg/L) PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE • dal concetto di rischio cardiovascolare globale • al concetto di rischio cardiometabolico globale Colesterolo LDL • La riduzione del colesterolo LDL deve essere il primo obiettivo della terapia per la prevenzione degli eventi cardiovascolari VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE FATTORI DI RISCHIO CLASSICI CARTE DEL RISCHIO Età Età Sesso maschile Sesso LDL ↑ Ipertensione Fumo Diabete Colesterolo totale Pressione arteriosa Fumo = RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE Rischio cardiovascolare residuo nei pazienti trattati con statine The MRC/BHF Heart Protection Study % Pazienti 30 20 Placebo Statina Riduzione del rischio =24% (p<0.0001) Il 19.8% dei pazienti Trattati con statine hanno avuto un Evento cardiovascolare Maggiore in 5 anni. 10 0 0 1 2 3 4 Anni di follow-up Heart Protection Study Collaborative Group (2002) 5 6 DAL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE AL RISCHIO CARDIOMETABOLICO FATTORI TRADIZIONALI FATTORI EMERGENTI ? ? Fumo ? Ipertensione + Diabete Obesità viscerale Resistenza insulinica Colesterolo ? ? ? SINDROME METABOLICA FATTORI DI RISCHIO Obesità viscerale Età TG ↑ Sesso maschile HDL ↓ LDL ↑ Ipertensione Fumo Diabete + IFG LDL piccole/dense Infiammazione Trombosi Insulino resistanza Pressione arteriosa ↑ = RISCHIO CARDIOMETABOLICO GLOBALE Rischio cardiometabolico globale • Rischio globale di sviluppare il diabete tipo 2 e le malattie cardiovascolari. • E’ associato ai fattori di rischio tradizionali e a quelli emergenti legati alla presenza dell’obesità intraaddominale Obiettivi clinici per i prossimi decenni Futuri obiettivi clinici Fattori di rischio classici Nuovi fattori di rischio Sindrome metabolica HDL-C Insulin LDL-C BP Fumo Glu TNF IL-6 Obesità viscerale PAI-1 TG T2DM RISCHIO CARDIOMETABOLICO GLOBALE Obiettivi per il controllo del rischio cardiometabolico globale: • Colesterolo LDL • Adiposità viscerale e complicanze metaboliche correlate (sindrome metabolica) Identificazione dei soggetti con elevato rischio cardiometabolico La misura della circonferenza della vita deve diventare una procedura di routine indispensabile per la valutazione del rischio cardiovascolare e metabolico. La misura della circonferenza della vita deve far parte di ogni esame medico standard. GLI ENDOCANNABINOIDI • Gli endocannabinoidi rappresentano una nuova classe di mediatori lipidici isolati dal cervello e dai tessuti periferici nel corso dell’ultimo decennio. • Il sistema degli endocannabinoidi è costituito dai recettori cannabinoidi (CB) e dai loro ligandi definiti endocannabinoidi. Il sistema degli endocannabinoidi (EC) • E’ un sistema fisiologico coinvolto nel controllo del bilancio energetico. • E’ presente nel cervello e nei siti di controllo del peso corporeo, del bilancio energetico e della regolazione del metabolismo glicidico e lipidico. • A livello nervoso centrale, il sistema è necessario per l’induzione dell’assunzione di cibo dopo un periodo di mancanza di cibo e per la sensibilità verso dipendenze dal fumo e dall’alcool. • La stimolazione dei recettori CB1 nel tessuto adiposo e in alcune aree del sistema nervoso centrale (ipotalamo) produce assunzione di cibo in eccesso, accumulo di grasso addominale e alterazioni metaboliche correlate che causano un rischio cardiovascolare elevato. • Il sistema EC a livello nervoso centrale svolge un ruolo anche sulla dipendenza da nicotina. Il blocco dei recettori CB1 riduce il rischio cardiometabolico globale blocco dei recettori CB1 Obesità addominale Dislipidemia aterogena Intolleranza glicidica Resistenza insulinica Adiposità Intra-addominale Stato pro-infiammatorio Sindrome metabolica Ravinet Trillou et al 2003; Bensaid et al 2003; Pagotto et al 2005; Van Gaal et al 2005; Carr & Brunzell 2004; Caballero 2003; Eckel et al 2005 • Il RIMONABANT è il primo farmaco che antagonizza in modo selettivo i recettori CB1 del sistema endocannabinoide. . • Attraverso il blocco dei recettori CB1, il Rimonabant causa perdita di peso e miglioramento delle complicanze metaboliche associate all’accumulo di grasso addominale. • Ne conseguono un miglioramento della sensibilità all’insulina, migliore controllo glicemico e lipidico e ridotta incidenza di sindrome metabolica. Il RIMONABANT, in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico potrebbe essere indicato per: • Terapia dell’obesità addominale • Migliore controllo del diabete di tipo 2 • Trattamento della dislipidemia metabolica Gli studi RIO Study Population N=6627 Design Obese or overweight with/without comorbidities (excluding diabetes) 3040 1+1 year Re-randomized Obese or overweight with/without comorbidities (excluding diabetes) 1507 2 years Obese or overweight with untreated dyslipidaemia (excluding diabetes) 1036 1 year Obese or overweight with type 2 diabetes 1045 1 year Variazione circonferenza vita (cm) Variazioni della circonferenza vita 0 RIO~Europe Placebo R 20 mg -2 -4 -4.5cm -6 RIO~Lipids -8 Placebo R 20 mg -8.5cm* -10 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 52 Settimane RIO~NA Placebo R 20 mg Pooled data from: L.Van Gaal, Lancet 2005; 365: 1389-97, X. Pi-Sunyer, Circulation 2005:111(13);1727Circulation 2005, JP. Després, Int J. Obes. Relat Metab Disod 2004, 28 (Suppl1) pS28; T5:O2-005 Pazienti diabetici che raggiungono una HbA1c < 6.5 dopo 1 anno p<0.001 50 42.9% % di pazienti 45 40 35 30 25 20.8% 20 15 10 5 0 n=317 Placebo n=315 Rimonabant 20 mg Variazioni dei parametri della sindrome metabolica rispetto ai gruppi placebo Circonferenza vita (cm) HDL-cholesterolo (%) % cm 10 -3.6 -4.2 -4.7 -3.3 00 * * 8.9 8.1 8.4 0 -2 -2 7.2 -5 -3 -3 -5 -5 * 5 -1 -1 -4 -4 * * * * -6 -6 -10 -15 * *p<0.001 -20 *p<0.001 Trigliceridi (%) SBP (mmHg) % 10 mmHg 5 -13.2 -15.1 -12.4 -16.4 0,5 0.5 0 -0.2 -1.2 -1.7 -2.3 NS NS P<0.05 P<0.05 00 -0,5 -0.5 -5 -1 -1 -1,5 -10 -1.5 -15 -2,5 -2 -2 -20 * * *p<0.001 -2.5 * -3 -3 * Mean (+ SEM) Riduzione della sindrome metabolica 0 -10 -7.6% -7.9% -20 -21.3% -18.9% -21% -30 -40 -39.1% -50 -53.6% -60 OR=0.541 (p<0.001) Placebo OR=0.440 (p<0.001) Rimonabant 20 mg -51.2% OR=0.429 (p<0.001) OR=0.597 (p=0.007) Conclusioni • Nonostante i progressi della terapia, le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte. • Le attuali terapie hanno in genere come obiettivo i singoli fattori di rischio e non propongono un approccio complessivo al rischio cardiometabolico globale. • L’ aumentato rischio di sviluppare la patologia cardiometabolica è legato alla presenza della sindrome metabolica e dell’obesità addominale (misurabile mediante la circonferenza della vita). • Il blocco dei recettori endocannabinoidi CB1 è un nuovo approccio per il trattamento dei fattori di rischio multiplo, rivolto in particolare al controllo dell’obesità viscerale e al miglioramento del metabolismo glicidico e lipico e della resistenza insulinica presenti nella sindrome metabolica. • Il trattamento combinato con statine e con inibitori dei recettori CB1 può costituire un efficace mezzo per ottenere il controllo ottimale della patologia cardiometabolica. IERI: I lipidi come Target Misurare i lipidi e, se elevati, iniziare la terapia con statine. Vantaggio solo per i pazienti con lipidi oltre i valori “normali” Iniziare la terapia con bassi dosaggi ed aumentare in base ai risultati L’obiettivo è raggiungere valori “normali” Terapia basata su dati epidemiologici ed osservazionali OGGI: l’aterosclerosi come Target • Identificare i pazienti con la malattia cardiovascolare o a rischio globale elevato. • Vantaggio per tutti i pazienti, indipendentemente dal livello iniziale dei lipidi. • Iniziare la terapia con statine con i dosaggi dimostrati efficaci nei trials. • L’obiettivo è iniziare la terapia e continuarla nel tempo fino al raggiungimento dei target di LDL-C. • Terapia basata sull’evidenza dei trials clinici controllati DOMANI: Il rischio cardiometabolico come target • Identificare i pazienti con la malattia cardiovascolare o a rischio globale elevato e quelli con la sindrome metabolica. • Vantaggio per tutti i soggetti a rischio cardiometabolico indipendentemente dal livello iniziale dei lipidi. • Usare le statine e i farmaci che bloccano i recettori CB1 con i dosaggi dimostrati efficaci nei trials. • L’obiettivo è il controllo di tutti i fattori di rischio cardiometabolico. Variazioni percentuali dei lipidi rispetto al gruppo placebo HDL-cholesterol (%) Triglyceride (%) % % 10 * * 10 * * 5 -13.2 5 -15.1 -12.4 -16.4 0 0 7.2 8.9 8.1 8.4 -5 -5 -10 -10 -15 *p<0.001 -20 * * -15 -20 * *p<0.001 * Riduzione della sindrome metabolica dopo 2 anni Placebo 0 Rimonabant 20 mg Placebo Rimonabant 20 mg -10 -20 -30 -28% -34% -40 -50 -60 -54% OR=0.599 (p<0.05) Van Gaal L., . Presented at the ACC congress, March 2005, presentation 410-13, X. Pi-Sunyer, Circulation 2005:111(13);1727. -57% OR=0.483 (p<0.05) • I farmaci che inibiscono i recettori CB1 possono essere utili per il trattamento della obesità e per la cessazione del fumo (e dell’alcool). • I farmaci che inibiscono i recettori CB2 potrebbero essere utili per il trattamento del dolore, il glaucoma, il morbo di Alzehimer e la arteriosclerosi. Protocollo per la valutazione del rischio cardiometabolico Fase 1 Identificare i singoli fattori di rischio Fase 2 Identificare i Fattori di rischio multiplo Fase 2a Identificare la Sindrome Metabolica Fase 3 Calcolare il rischio globale a 10 anni Fase 4 Valutare i fattori di Rischio emergenti Fase 5 Valutare l’ “imaging” Unmet clinical need associated with abdominal obesity CV risk factors in a typical patient with abdominal obesity Patients with abdominal obesity (high waist circumference) often present with one or more additional CV risk factors Correlazione tra sCD40L e F1+2 in pazienti con sindrome metabolica MEAN (±SD) VALUES OF PLASMA sCD40L (ng/mL) AND F1+2 (nmol/L) ACCORDING TO THE DIFFERENT CLUSTERING OF RISK FACTORS Number of risk factors (ATP III criteria) n sCD40L* F1+2* 0 43 2.22 ± 0.43 0,80 ± 0,18 1 14 3.27 ± 1.24 1,14 ± 0,22 2 12 3.41 ± 1.35 1,35 ± 0,35 3-5 120 4.08 ± 1.52 1,54 ± 0,46 • High waist circumference is a target for patient identification and managing cardiovascular risk • Waist circumference (WC) measurement correlates closely with intra-abdominal adiposity and is straightforward to measure • Biochemical markers (e.g. triglycerides) may be added to WC to increase the predictive power for diagnosing patients at elevated CV risk Després 2001; Lemieux 2000; Empana et al 2004 • I soggetti con sindrome metabolica hanno elevati livelli di sCD40L e di F1+2, che sono altamente correlati tra di loro. • Viene suggerito uno stretto legame fra attivazione piastrinica e attivazione coagulatoria e si può spiegare l’aterosclerosi accelerata nei pazienti con SM. Intra-abdominal adiposity promotes insulin resistance and increased CV risk Secrezione di sostanze Hepatic FFA flux (portal hypothesis) suppression of Metabolicamente attive (adipochine Adiposità Intra-addominale lipolysis by insulin FFA Insulin resistance Dyslipidaemia Pro-atherogenic Heilbronn et al 2004; Coppack 2001; Skurk & Hauner 2004 PAI-1 Adiponectin IL-6 TNF Net result: Insulin resistance Inflammation • La stimolazione dei recettori CB1 nel tessuto adiposo e in alcune aree del sistema nervoso centrale (ipotalamo) produce assunzione di cibo in eccesso, accumulo di grasso addominale e alterazioni metaboliche correlate che causano un rischio cardiovascolare elevato. • Il sistema EC a livello nervoso centrale svolge un ruolo anche sulla dipendenza da nicotina. • La stimolazione dei recettori CB1 nel tessuto adiposo e in alcune aree del sistema nervoso centrale (ipotalamo) produce assunzione di cibo in eccesso, accumulo di grasso addominale e alterazioni metaboliche correlate che causano un rischio cardiovascolare elevato. • Il sistema EC a livello nervoso centrale svolge un ruolo anche sulla dipendenza da nicotina. Proprietà delle adipochine Adiponectin IL-6 Anti-atherogenic/antidiabetic: foam cells vascular remodelling insulin sensitivity hepatic glucose output Pro-atherogenic/pro-diabetic: vascular inflammation insulin signalling TNF Pro-atherogenic/pro-diabetic: insulin sensitivity in adipocytes PAI-1 Pro-atherogenic: atherothrombotic risk The Endocannabinoid System: Summary • The EC system is an endogenous and physiological system which plays a key role in the regulation of food intake and fat accumulation, as well as lipid and glucose metabolism • Rimonabant selectively blocks CB1-receptors helping to normalize the overactivated EC system • CB1 blockade contributes to the regulation of energy homeostasis and directly improves glucose and lipid metabolism • CB1 receptor blockade could be a new approach to reduce multiple cardiometabolic risk factors by addressing abdominal obesity and directly improving lipid and glucose metabolism and insulin resistance Disegno degli studi RIO Screening Placebo run-in Single-blind Trattamento: 1 or 2 anni double-blind Re-randomizzzazione 600 kcal/day energy deficit diet Placebo Placebo Placebo Placebo Rimonabant 5 mg Rimonabant 5 mg Placebo Rimonabant 20 mg Rimonabant 20 mg Week -6 Week -4 Week 0 Inclusion Randomization Week 52 Inclusion Randomization Week 104 Dyslipidaemia (%)* 62.7 60.8 100 55.7 Metabolic syndrome (%) ATP III 34.7 41.4 54.0 79.3 Hypertension (%)** 30.4 40.9 27.2 61.2 * Patients treated for dyslipidaemia or untreated patients with LDL-C ≥3.36 mmol/L and/or HDL-C <1.03 mmol/L and/or TG ≥1.69 mmol/L ** Patients treated for hypertension or untreated patients with supine SBP ≥140 mmHg and/or DBP ≥90 mmHg *** Patients treated for dyslipidaemia and HT were 65% and 93% respectively Pi-Sunyer X. ,2004, IASO, Sun City, South Africa, 2831 October