Sindrome metabolica obesità e ipertensione: come motivare il paziente ad un corretto stile di vita Roberto Zunino Chiavari Centro Benedetto Acquarone 15 marzo 2008 OBBIETTIVI • Individuare precocemente il soggetto con sindrome metabolica/sovrappeso • Condividere con il pz la relazione tra queste patologie e l’aumento del RCV • Concordare correzioni allo stile di vita graduali ma a lungo termine INDIVIDUARE PRECOCEMENTE IL SOGGETTO CON SM/SOVRAPPESO La SM e il sovrappeso, vanno ricercati nei soggetti a rischio cardiovascolare basso ma suscettibile di aumentare nel tempo, per controllarlo con strategie di stili di vita o farmacologiche Potente strumento predittivo per il MMG ATP III: La Sindrome Metabolica La diagnosi richiede la presenza di almeno 3 fattori •Fattori di rischio •Caratteristiche •Circonf. addominale •Uomini > 102 cm •Donne > 88 cm •Trigliceridi •HDL-C •> 150 mg% •Uomini < 40 mg% •Donne < 50 mg% •Pressione Arteriosa •> 130/85 mmHg •Glicemia a digiuno > 110 mg % Jama 2001; 285: 2486-2497 SM : diagnosi ambulatoriale ? Parametro Strumento Tempo necessario Pressione arteriosa Sfigmo 5 + 5’ Glicemia basale Richiesta esame 30” Trigliceridemia Richiesta esame 30” HDL-Colesterolo Richiesta esame 30” Metro 2’ Circonferenza vita e fianchi Prevalenza di sindrome metabolica (Criteri ATPIII) nella popolazione italiana Totale 22% per i 20 anni e per gli anziani 50 40 30 Uomini Uomini (n= 4908) Donne (n=4804) Donne 20 30 20 23 23 10 10 0 0 30-39 40-49 50-59 60-69 >69 anni Ford ES, et al. JAMA. 2002;287(3):356-359. 35-74 anni Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare Italiano It Heart J 2004 (suppl 3): 49S-92S. Prevalenza delle diverse componenti della Sindrome Metabolica nello studio PAMELA 100 95,4 % 77,1 80 72,2 58,5 60 40 31,5 20 0 PA TG C-HDL Obesità centrale Glicemia Mancia G et al., Hypertension, 2007, 49 (1): 10-12 Mancia G et al.: Hypertension, 2005, 45:1072-1077 INSULINORESISTENZA • Condizione metabolica caratterizzata da una ridotta risposta dei tessuti bersaglio all’azione dell’insulina • Necessità di maggiori livelli plasmatici di insulina per ottenere un effetto biologico “normale” • L’IPERINSULINEMIA è la conseguenza plasmatica dell’insulinoresistenza Criteri diagnostici di RISCHIO per sindrome metabolica • Se non sono presenti i tre fattori canonici di diagnosi di sindrome metabolica, ma solo uno o due o altri indizi clinici è utile valutare in prima istanza la presenza di insulino-resistenza: la presenza di insulino-resistenza suggerisce un elevato rischio cardiovascolare e per sindrome metabolica • Pertanto è importante approntare un’efficace strategia di prevenzione OBESITA’ • il peso corporeo di un individuo dipende da altezza, età, genere, struttura corporea • l’Indice di Massa Corporea (IMC) è una misura che mette in relazione il peso con l’altezza • il Peso Corporeo Ideale (PCI) è una misura che mette in relazione il peso anche ad altre variabili L’Indice di Massa Corporea (IMC) • IMC: • Esempio: IMC: 18/18.5-24.9 25-29.9 30-34.9 35-39.9 ≥ 40 peso in Kg/(altezza in m)2 peso 60 Kg, altezza 1.71 m 60/(1.71)2 = 60/2.92 = 20.5 normale sovrappeso obesità 1° grado obesità 2° grado obesità 3° grado Aspetti epidemiologici dell’obesità in Italia 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 50% 37% 34% 30% 18% 20% 22% 24% 10% 0% Sovrappeso Uomini (n=4908) Obesità Obesità addominale Donne (n= 4804) Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare Italiano It Heart J 2004 (suppl 3): 49S-52S. Obesità/ipertensione adulti ASL 4 • ASL 4: 33 ipertesi/100 obesi (a fronte dei 18/100 soggetti appartenenti alla popolazione adulta nel suo complesso). • La prevalenza della patologia negli obesi risulta quasi doppia rispetto alla media della popolazione, sia negli uomini ( 25/100 obesi vs 15/100) che nelle donne (39 ipertese/100 obese vs 20/100). Obesità/bambini ASL 4 Nei bambini delle scuola prima media, il pronostico di presentare uno stato di soprappeso/obesità mostra: •un incremento del 116% rispetto a quello dei bambini normali, se un solo genitore è in soprappeso/obeso; •un incremento del 328% rispetto a quello dei bambini normali, se entrambi i genitori sono in soprappeso/obesi. Obesità/bambini ASL 4 •Più del 50% dei bambini, sia nelle elementari che nelle medie, non mangia frutta fresca tutti i giorni, spesso mangia fuori pasto e fa merenda con merendine confezionate. •Alcune abitudini inoltre mostrano un peggioramento significativo tra elementari e medie: la quota di bambini che sta davanti al video per più di due ore passa dal 34 al 42%. •La quota di bambini che non fa colazione al mattino passa dal 20 al 29 %. Distribuzione del grasso corporeo Distribuzione androide Distribuzione ginoide Che cosa è l’obesità addominale • Accumulo di tessuto adiposo viscerale – Grasso mesenterico e omentale • Indicato da circonferenza addominale >102 cm negli uomini e >88 cm nelle donne • Il grasso viscerale è metabolicamente più attivo rispetto al grasso sottocutaneo – Maggiore attività endocrina – Superiore effetto avverso sul metabolismo e superiore rischio cardiovascolare Wajchenberg BL. Endocr Rev 2000;21:697-738. L’OBESITÀ ADDOMINALE ha raggiunto proporzioni epidemiche a livello globale Uomini (%) Donne (%) Totale (%) USA Spagna 36.9 30.5 55.1 37.8 46.0 34.7 Italia 25.0 37.0 31.5 UK Francia Olanda Germania 29.0 – 14.8 20.0 26.0 – 21.1 20.5 27.5 26.3 18.2 20.3 Elevata circonferenza vita: >102 cm negli uomini o >88 cm nelle donne eccetto in Germania (>103 cm and >92 cm , rispettivamente) GLOBESITY! aFord et al 2003; bAlvarez-Leon et al 2003; cOECI 2004; dRuston et al 2004; eObepi 2003; fVisscher & Seidell 2004; gLiese et al 2001 Area del grasso viscerale addominale (cm2) La circonferenza addominale correla strettamente con il contenuto in grasso viscerale Circonferenza addominale (cm) Pouliot MC et al. Am J Cardiol 1994;73:460-8 COSA MISURIAMO QUANDO MISURIAMO LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE? • La circonferenza addominale é strettamente correlata all’adiposità intra-addominale TA viscerale TA sottocutaneo Per diagnosticare adiposità intra-addominale, l’indicatore antropometrico più semplice é la misura della circonferenza addominale, che é strettamente correlata con la misurazione diretta dell’adiposità intraaddominale tramite TAC o risonanza magnetica, che é considerata il gold standard L’adiposità intra-addominale (IAA) é uno dei maggiori contributi all’aumento del rischio cardiometabolico IAA = grasso ad alto rischio Associata a Marker infiammatori Dislipidemia (Proteina C-reattiva) Acidi grassi liberi Secrezione di adipochine (↓ adiponectina) Insulino resistenza Aumentato Rischio cardiometabolico Infiammazione Kershaw EE et al, 2004; Lee YH et al, 2005; Boden G et al, 2002 Obesità addominale e rischio cardiovascolare Dislipidemia Colesterolo totale Colesterolo LDL Apo-B Trigliceridi HDL-C Disfunzione endoteliale Ipertensione Ipertrofia ventricolare sinistra Scompenso cardiaco congestizio Insulino-resistenza Intolleranza al glucosio Iperglicemia Diabete ti tipo 2 Obesità addominale Iperfiltrazione renale Albuminuria Protrombosi Fibrinogeno Risposta infiammatoria PAI-1 Mod. Sharma A M Int J Obesity 2002; 26 (suppl 4): S5-S7. La misura della circonferenza addominale, in quanto fattore di rischio indipendente, dovrebbe diventare parte della normale valutazione globale del rischio metabolico e cardiovascolare e dovrebbe essere integrata nella pratica clinica quotidiana COME SI MISURA LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE? • Posizionare un metro da sarta intorno all’addome nudo, appena sopra il margine superiore della cresta iliaca • Assicurarsi che il metro sia teso, ma non comprima la pelle • Il metro deve essere parallelo al terreno, a metà tra la cresta iliaca e l’ultima costa • Il paziente dovrebbe rilassarsi e la misurazione dovrebbe essere effettuata al termine di una espirazione CONDIVIDERE CON IL PZ LA RELAZIONE TRA QUESTE PATOLOGIE E L’AUMENTO DEL RCV (GIOCO DI SQUADRA) Incidenza di sindrome metabolica in 8 anni L’obesità addominale predice la comparsa di Sindrome Metabolica 40 33 30 20 20 10 ≥ 102 cm (uomini) ≥ 88 cm (donne) 20 10 0 ≥ 30 BMI (kg/m2) < 30 < 102 cm (uomini) < 88 cm (donne) HanTS et al.: Obes Res 2002, 10: 923-931 Mortalità cardiovascolare aumentata nella sindrome metabolica (SM): Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study Cumulative hazard, % 15 Mortalità per malattia cardiovascolare RR (95% CI), 3.55 (1.98–6.43) 10 Sì SM 5 No SM 0 0 2 4 6 8 10 12 Follow-up, anni Lakka HM et al. JAMA 2002 Prevalenza della microalbuminuria in relazione al numero di componenti della sindrome metabolica 20.1 Prevalenza, % 20 14.6 15 9.8 10 6.8 5 0 4.9 3.0 0 1 2 3 4 5 Fattori di rischio per la sindrome metabolica, n Chen et al. Ann Intern Med 2004 Obesità addominale e aumento del rischio di EVENTI CARDIOVASCOLARI Rischio relativo aggiustato Lo studio HOPE Circ. vita (cm): 1.4 Uomini Terzile 1 <95 Terzile 2 95–103 Terzile 3 >103 1.29 1 1 1.35 1.27 1.17 1.2 Donne <87 87–98 >98 1.16 1 1.14 1 0.8 Mortalità CVD IMA Mortalità per tutte le cause Aggiustato per BMI, età,fumo, sesso, patologia CVD, diabete, col. HDL, col. totale Dagenais et al 2005 Valore predittivo della circonferenza addominale sul rischio di complicanze metaboliche Aumento del rischio Notevole incremento del rischio Uomini ≥ 94 cm ≥ 102 cm Donne ≥ 88 cm ≥ 88 cm - aumento del rischio: attivarsi per potenziale rischio di coronaropatia - notevole aumento del rischio: necessario un intervento immediato Kopelman PG, Nature 2000, 404(6778):635-43 Obesità addominale: una delle maggiori cause di INFARTO MIOCARDICO ACUTO Rischio Attribuibile Popolazione (%)a Fattori di rischio cardiometabolici nello studio INTERHEART 60 49 L’obesità addominale predice il rischio di CVD meglio del BMI 40 20 20 18 10 0 Dislipidemia aProporzione Obesita Addomin. HTN Diabete di IMA nella popolazione totale attribuibile a uno specifico fattore di rischio HTN = ipertensione arteriosa Yusuf et al 2004 La Obesità favorisce lo sviluppo di IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA • 5881 partecipanti da Framingham Heart Study • Individui solo lievemente sovrappeso hanno un aumento del rischio di INSUFFICIENZA CARDIACA, indipendente da altri fattori di rischio associati alla obesità • Ogni aumento di una unità di BMI si associa a un aumento del 5% di insufficienza cardiaca negli uomini e 7% nelle donne • Confrontati con individui con normale BMI gli OBESI hanno una probabilità doppia di sviluppare insufficienza cardiaca (Hazard Ratio = 2.12 per le donne , 1.9 per gli uomini) Prevalenza dello stato ipertensivo corretta per età in relazione al BMI nello studio NHANES III Prevalenza di ipertensione 40 Uomini Donne 30 20 10 0 < 25 25-26 27-29 > 30 < 25 25-26 27-29 > 30 BMI L’obesità addominale si associa ad eventi avversi come la morte improvvisa Paris Prospective Study 4 Rischio relativo aggiustato per l’età Rischio relativo aggiustato per l’età 4 p per il trend = 0,0003 3 2 1 0 1 2 3 4 5 3 2 1 0 Quintile di diametro sagittale addominale (SAD) Quintile SAD (cm) BMI (kg/m2) 1 12–19 < 23,2 2 20–21 23,2–24,9 SAD è un predittore migliore del BMI per il rischio di morte improvvisa 1 2 3 4 5 Quintile di BMI 3 22–23 25,0–26,6 4 24 26,7–28,4 5 25–35 28,5–47,7 Empana JP et al.: Circulation 2004, 110: 2781-2785 CONCORDARE CORREZIONI ALLO STILE DI VITA GRADUALI MA A LUNGO TERMINE Un cambiamento per la vita! Potenziali benefici di una moderata perdita di peso (5-10%) Després JP et al BMJ 2001; 322: 716-20 Benefici della perdita di 10 kg di peso Mortalità >20% nella mortalità totale >30% nelle morti diabete-correlate >40% nelle morti per neoplasie obesità correlate Pressione arteriosa ~10mmHg Diabete 50% nella glicemia a digiuno Lipidi 10% nel colesterolo totale 15% nelle LDL 30% nei trigliceridi 8% nelle HDL COME ??? Alimentazione • Attività fisica • La dieta mediterranea Popolazioni del bacino mediterraneo: -cereali integrali -Olio d’oliva -Legumi -Frutta e verdura -pesce Obiettivo iniziale della perdita di peso a partire dal peso attuale • L’obiettivo iniziale della perdita di peso dovrebbe essere quello di ridurre il peso corporeo intorno al 10% del peso iniziale. Una ulteriore perdita di peso può essere tentata se indicata da ulteriori valutazioni. categoria di evidenza A Le diete fortemente ipocaloriche (<1000 kcal/die), DEVONO ESSERE EVITATE ! perché: Il calo ponderale avviene prevalentemente a carico della massa magra (FFM) I deficit sono eccessivi e si possono verificare carenze nutrizionali È necessario fare ricorso a integratori di vitamine e Sali minerali Con le diete fortemente ipocaloriche è maggiore la perdita iniziale di peso, ma è maggiore anche il recupero Inoltre, una riduzione rapida del peso non consente l’acquisizione graduale di nuove abitudini alimentari. I soggetti che seguono diete fortemente ipocaloriche sono a rischio maggiore di calcolosi biliare. Quindi l’elemento centrale di una terapia dietetica nei soggetti in sovrappeso è una DIETA LEGGERMENTE IPOCALORICA Riduzione di ca 500-1000 kcal/die 75-80% DEL FABBISOGNO Calcolo del fabbisogno calorico • 20-25 Kcal per Kg di peso corporeo desiderabile • Aggiungere il 30% nei soggetti sedentari, il 50% nei soggetti attivi, fino al 100% nei soggetti molto attivi • Sottrarre 500 Kcal al giorno per perdere circa 0.5 Kg alla settimana Therapy for Diabetes Mellitus and Related Disorders, 2004 • I grassi totali non dovrebbero superare il 30% con prevalenza dei monoinsaturi (olio di oliva) e polinsaturi rispetto ai saturi • Colesterolo < ai 300-200 mg/die • Il sodio limitato a 1000 mg/1000 kcal e comunque non superare 2400 mg/die (1 cucchiaino da tè, equivalente a 6 gr di cloruro di sodio) • La fibra presente nell’ordine di 35-40 g/die Strategie dietetiche • Latte e derivati scremati; • scartare il grasso visibile di carni e salumi • Farinacei integrali • Olio extrav. d’oliva • 350 g di verdura e 400 g di frutta /die (5 porzioni) • 3 – 4 porzioni di pesce alla settimana e 2 di legumi • 2 bicchieri di vino rosso / die • Non tenere il sale sul tavolo, ridurre il sale di cottura e i cibi conservati con sale Acidi grassi cis e trans Gli effetti benefici dell’olio di oliva • Dovuti all’acido oleico • Dovuti agli antiossidanti (polifenoli e tocoferoli) (riduce lo stress ossidativo) Gli effetti benefici del vino • Dovuti all’alcol – Riduzione aggregazione piastrinica – Riduzione fenomeni trombotici – Riduzione infiammazione – Riduzione proteina C reattiva – Aumento colesterolo HDL • Dovuti agli antiossidanti (resveratrolo) – Aumento nitrossido d’azoto – Diminuzione endotelina-1 – Riduzione ossidazione LDL – Riduzione MCP-1 – Riduzione proliferazione cellule pareti vascolari Szmitko PE et al, Am J Physiol Heart Circ Physiol 2005 L’alcol • La quantità di alcol nelle bevande è espressa come % del volume (grado alcolico), e corrisponde ai volumi di alcol etilico presente in 100 volumi di bevanda • Per trasformare il grado alcolico in grammi di alcol occorre moltiplicarlo per 0.79 • Ad esempio, 100 ml di un vino al 12% vol contengono 12 x 0.79 = 9.48 g di alcol ATTENZIONE AI CARBOIDRATI ! DOLCI,LATTE FRUTTA FARINACEI AMIDO GLUCOSIO GLICEMIA INSULINA GLICEMIA ATTENZIONE AI CARBOIDRATI ! ECCESSIVA INTRODUZIONE DI FARINACEI RAFFINATI O ALIMENTI CONTENENTI ZUCCHERI LIBERI GLICEMIA INSULINA RESISTENZA INSULINICA SINDROME METABOLICA MUOVIAMOCI ! IL SEGRETO E’ MUOVERSI • porsi obbiettivi realistici • esercizi semplici (per es. non prendere l’ascensore ma salire le scale) • praticare attività che siano occasioni di svago e di amicizia ESERCIZIO FISICO COME PARTE DELLO STILE DI VITA! • Evitare la sedentarietà • 15-30 minuti/die di passeggiata non lenta, riducono la mortalità CV del 30%! • Esercizio aerobico (a ritmo continuo) • Utile anche il contapassi (10/15000 passi al giorno) ESERCIZIO AEROBICO • L’esercizio aerobico è quello in grado di smaltire il grasso in eccesso, perché utilizza l’ossigeno in modo più efficiente • Un esercizio è aerobico quando è a ritmo continuo • Camminare,fare jogging,bicicletta,danza,canoa,sci di fondo,nuoto,salire le scale • Aumentare il ritmo fino a quando si riesca parlare e mantenerlo per 20-30 m’ RAPPORTO TRA ATTIVITA’ SPORTIVA E CONSUMO CALORICO • • • • • • • • • Bicicletta 10 Km/h Camminare 3 Km/h Camminare 5 Km/h Camminare 7 Km/h Corsa 16 Km/h Jogging 9 Km/h Nuoto 50 m/h Sci fondo tennis • • • • • • • • • 240cal/h 240 cal/h 320 cal/h 440 cal/h 1280 cal/h 740 cal/h 500 cal/h 700 cal/h 400 cal/h QUALI MESSAGGI POSSIAMO PORTARCI A CASA? • ricerchiamo la SM nei nostri pazienti, soprattutto in quelli “sani” (anche tenendo conto dell’anamnesi famigliare) • misuriamo il BMI e la circonferenza addominale • forniamo al pz consigli di stile di vita semplici e praticabili con facilità Grazie !