I.T.I.S. “G.Galilei” DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE 5 A art. (ELETTRONICA) Anno scolastico 2011-2012 Docenti: Prof.ssa Caniato Antonella Prof.ssa Massenz Mariachiara Prof. Tolin Luigi Prof.ssa Costanzo Rita Maria Prof.ssa Comin Iris Prof. Gorza Diego Prof. Visentin Michele Prof. Antonioli Gianantonio Prof.ssa Martignago Maria Grazia Prof. Frare Luciano Prof. Bellunato Claudio Prof. Padoan Nicola Prof.ssa Eraspaldo Elena Prof. Marin Oscar Augusto Prof.ssa Bucci Clementina Prof. Fosco Antonio Mario Prof. Laterza Maria Prof. Severin Diego Prof. Piovesana Massimo Rappresentanti degli studenti: Mazzer Luigi Della Pola Elia Conegliano 15-5-2012 1 INDICE GENERALE Informazioni di carattere generale: 1 - Programmazione didattico – educativa pag. 3 Obiettivi educativo/comportamentali: • Comportamento sociale • Partecipazione all’attività scolastica Obiettivi cognitivi trasversali pag. 4 Obiettivi professionali pag. 4 2 - Obiettivi generali raggiunti in termini di: pag. 8 • • • Conoscenze Competenze Capacità di tipo tecnico – operativo • Capacità di tipo umanistico – letterario 3 - Attività di carattere pluridisciplinare pag. 9 Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe: • Attività culturali • Visite e viaggio di istruzione pag. 10 4 – Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e pag. 11 al colloquio mediante simulazione . 5 - Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali 6 – Testi delle simulazioni della terza prova pag. 12 pag. 44 2 Programmazione didattico – educativa del Consiglio di Classe Il consiglio della classe 5°A art. nella propria programmazione didatticoeducativa definisce i seguenti obiettivi di tipo generale : Obiettivi educativo/comportamentali: 1. Comportamento sociale A. Rispetto reciproco tra persone • • • • saper ascoltare attentamente gli altri saper collaborare con i compagni saper rapportarsi con correttezza di linguaggio: non offendere e non bestemmiare saper assumere atteggiamenti e comportamenti corretti ed educati. B. Rispetto dell’ambiente e del materiale scolastico: • lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati • non danneggiare strutture ed attrezzature • rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di laboratorio • usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto personale, libri e quaderni ecc... 2.Partecipazione all’attività scolastica A. Sviluppo dell’autonomia personale: • • saper organizzare in modo efficace il proprio tempo saper acquisire progressiva autonomia nel gestire i percorsi cognitivi B. Sviluppo delle capacità di assumersi responsabilità: • saper rispettare gli orari • saper rispettare consegne e scadenze • saper partecipare in modo positivo alla vita collegiale della scuola: assemblea di classe e di istituto, visite guidate, viaggi di istruzione e conferenze. C. Sviluppo della capacità di comunicazione tra i membri del gruppo classe: • • • saper intervenire rispettando regole condivise saper intervenire in modo pertinente e motivato saper esprimere una propria eventuale situazione di disagio. 3 • • • • lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati non danneggiare strutture ed attrezzature rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di laboratorio usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto personale, libri e quaderni, ecc.. Obiettivi cognitivi trasversali CONOSCENZE • Acquisire i contenuti essenziali delle discipline. • Ricordare nel tempo le conoscenze acquisite. • Riformulare, anche con parole proprie, i contenuti appresi, in modo orale e scritto. COMPETENZE • Comprendere un testo, individuandone i punti fondamentali • Esprimersi in modo corretto e chiaro, utilizzando il linguaggio operativo specifico • Applicare le conoscenze acquisite per svolgere i compiti assegnati e risolvere problemi significativi. • Saper scegliere ed utilizzare gli strumenti, anche informatici • Svolgere e portare a termine in modo organizzato e autonomo i compiti assegnati. CAPACITA’ • • • • Analizzare e sintetizzare i contenuti disciplinari Collegare ed integrare conoscenze e competenze acquisite anche in ambiti disciplinari diversi Argomentare una tesi utilizzando le proprie conoscenze Obiettivi professionali: • • • • • • • svolgere mansioni indipendenti; documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici, organizzativi ed economici del proprio lavoro; interpretare nella loro globalità le problematiche produttive, gestionali e commerciali dell’azienda in cui si opera; aggiornare le conoscenze, anche al fine della eventuale conversione di attività. Per l’articolazione elettronica il curriculum ha dunque come obiettivi la capacità di: analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari; analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati; 4 • • • • • • • • • • • • • • • partecipare al collaudo ed alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo, di comunicazione, di elaborazione delle informazioni) anche complessi, sovrintendendo alla manutenzione degli stessi; progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul mercato; descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d’uso; comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera. Per l’articolazione meccanica il curriculum ha dunque come obiettivi la capacità di: progettare e realizzare componenti meccanici, con elaborazione di cicli di lavorazione; programmare la produzione di un prodotto nonché l’analisi e la valutazione dei costi; gestire semplici impianti industriali; progettare elementi e semplici gruppi meccanici; conoscere i metodi di controllo e collaudo dei materiali, dei semilavorati e dei prodotti finiti; utilizzare impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e di produzione; conoscere i sistemi informatici per la progettazione e la produzione meccanica; sviluppare programmi esecutivi per macchine utensili e centri di lavorazione CNC; mettere a punto impianti e macchinari con i relativi programmi e servizi di manutenzione; conoscere le attuali norme sicurezza del lavoro e tutela dell’ambiente. comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera PRESENTAZIONE DELLA CLASSE E’ composta da n. 12 allievi della specializzazione Elettronica e n. 11 della specializzazione Meccanica. La composizione della classe in questi termini deriva da accorpamenti avvenuti nell’anno scolastico precedente. Questa situazione non ha però generato particolari problemi a livello comportamentale e di socializzazione. Nelle discipline comuni gli allievi hanno dimostrato sufficiente interesse e partecipazione conseguendo un profitto accettabile pur non evidenziando particolari interessi per approfondimenti e discussioni in classe. 5 Specializzazione elettronica: il comportamento è stato in generale abbastanza corretto e maturo. Alcuni allievi si sono distinti per particolari capacità logico-deduttive ed impegno anche in attività organizzative all’interno dell’Istituto. Il profitto complessivo si può considerare più che sufficiente, con alcune eccellenze. Nelle attività di Laboratorio, la maggior parte della classe ha manifestato un vivo interesse. Alcuni allievi hanno realizzando progetti di una certa complessità. Specializzazione meccanica: il comportamento in generale appare corretto anche se l’attenzione in classe non è sempre costante. In generale si evidenziano lacune di base in alcune discipline dovute a un percorso scolastico non lineare( frequenti cambiamenti di docenti anche durante lo stesso anno scolastico)e anche a scarso impegno. Gli allievi dimostrano di essere maggiormente portati ed interessati alle attività tecnico pratiche di laboratorio. 6 Storia del triennio della classe ART. ELETTRONICA e continuità didattica nel triennio Griglia 1:QUADRI ORARIO: Classi Discipline Curricolo Anni Corso III ore IV Ore V ore Lingua e lettere italiane Storia Inglese Diritto ed Economia Matematica Meccanica e Macchine Elettrotecnica Elettronica Sistemi elettronici automatici Telecomunicazioni T. D. P. Educazione Fisica Religione 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° 3° - 4° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3 2 3 4 3 5 3 2 3 2 3 2 3 2 4 2 3 2 2 2 3 3 4 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 2 2 1 2 4 2 1 5 5 2 1 Lab Informatica 3° - 4° - 5° 2 2 - Variazioni nel consiglio di classe: Nel corso del triennio ci sono state variazioni di insegnanti solo per ed. fisica e del docente ITP in sistemi e TDP Griglia 2: Flussi degli studenti della classe: Classe Iscritti Iscritti in Promossi Promossi (ripetenti) altra dopo sezione sospensione giudizio 3BET 2009/10 21 (2) 8 10 4AART 2010/11 15(1) 4 5 6 Quinta 2011/12 12(1) - Respinti e ritirati 3 4 - Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza ripetenze o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 10. 7 Storia del triennio della classe ART. MECCANICA e continuità didattica nel triennio Griglia 1:QUADRI ORARIO: Classi Discipline Curricolo Lingua e lettere italiane Storia Inglese Diritto ed Economia Matematica Meccanica applicata e macchine a fluido Tecnologia meccanica ed esercitazioni DPOI Sistemi ed automazione industriale Educazione Fisica Religione Anni Corso III ore IV Ore V ore 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3 2 3 3 5 3 2 2 2 3 5 3 2 2 2 3 4 3° - 4° - 5° 5 5 5 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4 4 4 3 5 3 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 2 1 2 1 2 1 Variazioni nel consiglio di classe: frequenti cambi di docente anche durante lo stesso anno scolastico. I cambi hanno interessato in modo particolare le materie professionali: Meccanica e macchine-Sistemi-DPOI Griglia 2: Flussi degli studenti della classe: Classe Iscritti Iscritti in Promossi Promossi (ripetenti) altra dopo sezione sospensione giudizio 3CM 2009/10 22 (2) 11 8 4AART 2010/11 13 6 8 3 Quinta 2011/12 11 - Respinti e ritirati 3 2 - Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza ripetenze o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 8. 8 In data 15 maggio 2012 il consiglio della classe 5°A art. ritiene che la classe abbia raggiunto i seguenti: Obiettivi generali (educativi e formativi) (obiettivi comportamentali, cognitivi di tipo trasversale): Obiettivi comportamentali: La maggior parte degli allievi • Ha un comportamento corretto e responsabile nei confronti delle persone e dell’ambiente scolastico; • Ha preso coscienza di sé, mediante una adeguata consapevolezza delle proprie potenzialità; • Partecipa in modo sufficientemente attivo al lavoro di gruppo. Obiettivi cognitivi: Conoscenze: • Nell’area umanistica in generale gli allievi sanno sufficientemente orientarsi nell’ambito delle conoscenze acquisite nel corso dell’ultimo anno. Pochi sanno operare collegamenti con gli argomenti degli anni precedenti. • Nell’area tecnico-scientifica: • Elettronica: • In generale gli allievi hanno una discreta conoscenza delle materie. Alcuni sanno operare collegamenti tra le discipline di indirizzo • Meccanica • In generale gli allievi dimostrano di aver acquisito un livello di conoscenze mediamente sufficiente riguardo agli argomenti trattati. Abilità: Tutti gli • • • • allievi mediamente sanno: tradurre in fase operativa quanto appreso in teoria; scegliere gli strumenti adeguati in fase di esecuzione di un lavoro; svolgere e portare a termine il compito assegnato; esporre (per iscritto e oralmente) le conoscenze relative alle varie discipline utilizzando con sufficiente proprietà i linguaggi specifici; • analizzare e scomporre i contenuti disciplinari e formulare delle semplici sintesi; Pochi sanno: • utilizzare conoscenze e strumenti appresi nelle varie discipline per risolvere problemi inerenti alla specializzazione; • cogliere connessioni tra argomenti e/o discipline diversi 9 • elaborare, se guidati, informazioni fornite in relazione alle varie problematiche Attività di carattere pluridisciplinare • Il consiglio di classe della 5°A art. ha trattato in forma pluridisciplinare alcuni argomenti. Pertanto percorsi pluridisciplinari indicativi possono essere: Area linguistico - storico – letteraria e Diritto • • • • • • • Positivismo e letteratura: Naturalismo e Verismo. I problemi dell’Italia post-unitaria. Crisi del Positivismo e Decadentismo. Le inquietudini del primo Novecento. Ideologie nazionaliste e imperialismi. La prima guerra mondiale. I letterati e la guerra: i futuristi. Nuove tendenze culturali: la psicanalisi. Psicanalisi e letteratura. Il relativismo conoscitivo e l’incomunicabilità. Fascismo, nazionalsocialismo e regimi autoritari in Europa. La poesia tra le due guerre. La crisi del ‘29 Area tecnico – scientifica: ELETTRONICA: Percorso N° 1 • Area disciplinare interessata:tecnico-scientifica • Titolo nucleo disciplinare:elaborazione e trasmissione numerica dei segnali • Materie coinvolte:matematica, elettronica e telecomunicazioni • Argomenti per ciascuna:matematica: integrali definiti • Disciplina tdp:circuiti di interfacciamento e condizionamento • telecomunicazioni: trasformata di Fourier, modulazioni numeriche, sistemi PCM Percorso N° 2 • Area disciplinare interessata: tecnico-scientifica • • • • • Titolo nucleo disciplinare: il sistema personal computer Materie coinvolte: elettronica, telecomunicazioni, sistemi e TDP Argomenti per ciascuna: sistemi: programmazione in linguaggio C Disciplina telecomunicazioni :trasmissione seriale asincrona TDP : controllo di una scheda I/O interfacciata alla porta parallela del PC 10 Percorso N° 3 • Area disciplinare interessata: tecnico-scientifica • Titolo nucleo disciplinare: sistemi di acquisizione dati • Materie coinvolte: elettronica, sistemi, telecomunicazioni. • Argomenti per ciascuna: elettronica: principi di funzionamento dei • convertitori A/D e D/A • disciplina sistemi: architettura generale di sistemi acquisizione dati e software di gestione controllori digitali • telecomunicazioni:teorema del campionamento. MECCANICA Percorso N° 1 Area disciplinare interessata : Titolo nucleo disciplinare : Materie coinvolte : Argomenti per ciascuna disciplina tecnico-scientifica progettazione di una ruota dentata meccanica, dpoi, matematica : matematica: integrali definiti, derivate dpoi: autocad o solid edge e cartellino di lavorazione meccanica: calcolo analitico Per quanto riguarda la tabella di valutazione si rimanda a quanto espresso nel P.O.F. . Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe Attività culturali e sportive: La classe ha partecipato a diversi incontri relativi a: • • • attività di orientamento universitario incontro sulla donazione di organi e tessuti partecipazione a tornei della Consulta Provinciale Studenti di Treviso Visite e viaggi di istruzione: Gli allievi hanno effettuato: • Viaggio di istruzione a Praga e Ratisbona • Visita guidata alla CMZ (azienda del settore elettronico) • Visita alla Fiera dell’elettronica di Pordenone • Visita alla Fiera BIMU Pordenone(meccanici) • Visita alla Fiera delle Macchine Utensili a Signoressa (TV) 11 Attività di preparazione alla I° prova La classe svolgerà Mercoledì 23 maggio una prova di simulazione della durata di 5 ore di lezione nella quale saranno proposti temi inerenti alle tipologie previste dall’esame. Attività di preparazione alla II° prova SISTEMI La seconda prova si svolgerà nell’ultima settimana di maggio. Meccanica La seconda prova è stata svolta giovedì 26/4 Attività di preparazione alla III prova Il C.d.C. ha ritenuto opportuno la somministrazione di prove di tipologia B in quanto ritenuta più adeguata alle capacità degli allievi. Elettronica La terza prova è stata svolta giovedì 10/5. Materie coinvolte: matematica, inglese, tdp, elettronica Meccanica La terza prova è stata svolta giovedì 10/5. Materie coinvolte: matematica, inglese, DPOI, sistemi Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali Vedere allegati Elenco allegati: • Programmi e relazione finale della classe per materia. • Testi della simulazione della terza prova 12 ARTICOLAZIONE ELETTRONICA RELAZIONE FINALE di RELIGIONE Classe 5Aart Anno scolastico 2011-2012 Prof. Tolin Luigi In relazione alle finalità generali del corso e alla programmazione curricolare, sono stati complessivamente conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE: Conoscenza generale dei principi della morale. Conoscenza di alcune tematiche essenziali che caratterizzano la bioetica. Conoscenza dei principi della dottrina sociale della Chiesa. COMPETENZE: Comprensione di termini fondamentali della morale. Comprensione e rispetto delle diverse posizioni in materia religiosa e etica. Analisi critica di alcune problematiche legate alla bioetica. Lettura e analisi corretta e adeguata dei documenti proposti. CAPACITA': Saper cogliere gli aspetti caratterizzanti l’attuale questione morale. Riconoscere i principi che stanno alla base dell’insegnamento morale della Chiesa e confrontarli con alcune problematiche attuali. Confrontare il cristianesimo con altri sistemi di significato. Riconoscere che la fede cristiana impegna il credente ad operare nella società con altri per la edificazione del bene comune e la promozione umana. METODOLOGIE Brevi lezioni frontali e discussione in classe. Analisi dei contenuti proposti a coppia o in piccoli gruppi. Risposte/elaborati personali e/o di gruppo a quesiti/tematiche scritte. Lettura e commento di documenti significativi. Visione filmati, analisi e dibattito. CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE: Moduli 1. Temi di etica e bioetica Contenuti La questione etico-morale I concetti fondamentali della riflessione morale: la persona, la dignità umana, la coscienza, la libertà nella responsabilità, il bene, il male. L’obiezione di coscienza Ore 18 La bioetica: definizione e campi di indagine. L’inizio della vita; la fecondazione assistita. L’interruzione della gravidanza. La fine della vita; l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. 13 La donazione di organi e tessuti Il valore della vita umana nella prospettiva cristiana Religioni a confronto su alcuni temi della bioetica 2. I giovani, gli affetti, la famiglia Il valore positivo della sessualità Il matrimonio nei progetti di un giovane La proposta cristiana: l’unione sacramentale e l’apertura alla vita 3. Le relazioni tra persone e L’insegnamento sociale della Chiesa Lo squilibrio fra nord e sud del mondo nella gestione popoli: la morale sociale delle risorse Il lavoro e la dignità umana Giustizia, solidarietà e pace Totale ore: 5 7 30 Nell’ambito dei temi di bioetica, gli alunni hanno partecipato al Progetto La donazione e il trapianto di organi e di tessuti: una scelta consapevole. In preparazione all’incontro programmato con gli operatori dell’Ulss7 è stata dedicata una lezione di religione. MATERIALI DIDATTICI Testo in adozione: Sergio Bocchini, Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, vol.2°, triennio, E.D.B. Fotocopie fornite dal docente Testi disponibili nella biblioteca dell'istituto Documenti biblici ed extrabiblici Articoli tratti da quotidiani o settimanali Schede personali Audiovisivi TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UITILIZZATE Interventi/risposte orali Elaborati scritti VALUTAZIONE Nei giudizi di valutazione si è tenuto conto del grado di raggiungimento degli obiettivi, della partecipazione in classe, dell’impegno nelle attività proposte. La griglia di valutazione utilizzata è quella riportata nel documento di programmazione iniziale della disciplina. 14 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE Materia: ITALIANO Classe: V Aart. A. S.: 2011/2012 In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: • CONOSCENZE In generale gli allievi hanno dimostrato di aver acquisito una sufficiente conoscenza dei principali movimenti culturali della seconda metà dell’800 e del ‘900 e dei tratti più significativi del pensiero e della poetica degli scrittori che ad essi si riferiscono . Pochi dimostrano di aver approfondito gli argomenti trattati; alcuni evidenziano una preparazione lacunosa e superficiale.. • ABILITA’ La maggior parte degli allievi sa sufficientemente orientarsi nell’analisi e nel commento di testi letterari in prosa ed in poesia con riferimento agli aspetti contenutistici e stilistici, in relazione al pensiero degli scrittori ed al contesto culturale, Pochi sanno collegare i temi e gli aspetti più importanti della poetica dei singoli autori o dei movimenti alle opere analizzate. Alcuni allievi hanno evidenziato insufficiente competenza nell’utilizzo degli strumenti espressivi, dimostrando difficoltà nell’elaborare e sviluppare i concetti, anche per mancanza di idee e di cultura personale. Per quanto riguarda la produzione scritta, gli allievi sanno affrontare e svolgere quattro delle tipologie previste per le prove d’esame e cioè il “ tema tradizionale”, l’analisi del testo letterario , il saggio breve e l’articolo di giornale. Non sempre gli allievi,(in particolare della specializzazione meccanica) si sono dimostrati coinvolti nell’ attività scolastica, evidenziando anche poco interesse ad approfondimenti e discussioni su argomenti fuori dal contesto o nell’ambito dell’attualità . In generale gli allievi hanno sviluppato una sufficiente capacità di operare raffronti tra gli autori o i movimenti culturali studiati ,individuando collegamenti anche in altri ambiti come il mondo dell’arte, il cinema o il teatro. Pochi però sanno orientarsi autonomamente ,dimostrando ancora difficoltà nello sviluppare un discorso in modo articolato o nell’ analizzare attraverso un linguaggio tecnico adeguato testi ed autori. • CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 1. La cultura del II° ‘800: POSIVITIVISMO e NATURALISMO [ 24 h] ZOLA: da “Il romanzo sperimentale”. Lo scrittore come operaio del progresso sociale Il Verismo: caratteri e differenze tra Verismo e Naturalismo. G. VERGA: vita e opere da : “ Vita nei campi”: 1) “ Rosso malpelo” 2) “impersonalità e regressione” – prefazione all’amante di Gramigna Il “ Ciclo dei vinti”: caratteri – Prefazione ai “ Malavoglia” da: “ I Malavoglia”: “ I Malavoglia e la comunità del villaggio” - la conclusione dei Malavoglia. da: “Novelle Rusticane”: “ La roba”: la figura di Mazzarò da: “Mastro don Gesualdo”: “ La tensione faustiana del self mademan” “Morte di Gesualdo” 15 2. G. Carducci: vita e opere [4h] da: Odi Barbare “ Dinanzi alle Terme di Caracalla” “ Alla stazione una mattina d’autunno” 3. Il Decadentismo e il Simbolismo: caratteri ( 3 h ) Le avanguardie artistiche Baudelaire e i “poeti maledetti”. da : “ I fiori del Male”: “ Corrispondenze” “L’albatros” “ Spleen” 4. La Scapigliatura: caratteri [4h] Cletto Arrighi : da “ Scapigliatura e il 6 febbraio”: “ La scapigliatura” A. Boito: “ Dualismo”. E. Praga: “Preludio” I. U. Tarchetti : “ Fosca “ : caratteri. “ L’attrazione della morte” 5 G. Pascoli: vita e opere [ 12 h ] da : “ Il fanciullino”: “ Una poetica decadente” “ fotocopia” da: “ Myricae” : “ Il temporale” “ X agosto “ Novembre”” “ Lavandare”( fotocopia) da “ Canti di Castelvecchio”: “ La mia sera” ( fotocopia) “ Commiato” ( fotocopia) da Primi Poemetti: “ Il libro” ( fotocopia) 6 G. D’Annunzio: vita e opere [9h] da : “ Il piacere”: Pagine iniziali del romanzo (fotocopie) ”il verso è tutto” da: “ Alcyone”: “ La sera fiesolana ” “ La pioggia nel pineto” Il “Notturno”: “La prosa notturna” 7 Il Futurismo: caratteri [6h] T: Marinetti: “ Manifesto del Futurismo” “ Manifesto tecnico della letteratura futurista ” da “Zang-Tumb Tumb”: “ Bombardamenti” Il teatro futurista : caratteri: “Vengono” 8 Panoramica generale della seconda epoca del Decadentismo: Freud e la psicanalisi La filosofia di Bergson Proust – Joyce – Kafka. La Letteratura Mitteleuropea [ 3 h ] Proust :da “Alla ricerca del tempo perduto”: “ Le intermittenze del cuore” Joyce : da “ Ulisse”: “ Il monologo di Molly” Kafka : da : “ La metamorfosi “ : “ L’incubo del risveglio” “ Il processo”: pagine conclusive:”Una giustizia implacabile e misteriosa” I. Svevo: vita e opere [6h] Differenze tra i primi romanzi e la “coscienza di Zeno” La figura dell’inetto. Da “ La coscienza di Zeno “ : “ La morte del padre “ Pagine finali del romanzo:” Profezia di un’apocalisse cosmica” 9 16 10 L. Pirandello : vita e opere [ 10 h ] La filosofia pirandelliana: caratteri. La crisi della verità e della identità. L’umorismo. Da “ L’ umorismo “ : “ Un’arte che scompone il reale “ pag. 392 da r. 23 a r. 34 I romanzi : caratteri generali Da : “ Il fu Mattia Pascal “ : “ Lo strappo nel cielo di carta e la lanterninosofia “ Il teatro di Pirandello: aspetti della riforma. “ Enrico IV” (lettura integrale) “ Sei personaggi in cerca di autore”(lettura integrale). 11 L’Ermetismo: caratteri generali G. Ungaretti: la poetica da “ L’allegria”: “ Fratelli” “ Veglia” “ Soldati “ I fiumi” [6h] E. Montale: la poetica da “Ossi di seppia”: “ I limoni” “ Meriggiare pallido e assorto” “ Spesso il male di vivere” “ Non chiederci la parola” Il “Paradiso” di Dante, limitatamente ad alcuni canti più significativi, è stato affrontato in 4° assieme al Purgatorio” in modo da dare maggiore spazio, agli argomenti di letteratura e considerato che la poetica e la cultura di Dante nel bagaglio conoscitivo degli alunni , appare troppo distante e avulso dal contesto letterario dell’ultimo anno . • METODOLOGIE Gli argomenti sono stati affrontati attraverso lezioni frontali, attività di approfondimento, esercizi di analisi del testo ,interrogazioni collettive. Gli allievi sono stati abituati ad uno studio ragionato e non mnemonico o nozionistico che è stato mirato a potenziare abilità di analisi, di sintesi e di critica anche attraverso percorsi interdisciplinari (letteratura – storia). Un certo numero di ore è stato utilizzato per il recupero di nozioni scarsamente acquisite. • MATERIALI DIDATTICI Il testo in adozione è : - G. BALDI S. GIUSSO M. RAZETTI G. ZACCARIA : dalla storia al testo” voll E-F-G • “ Dal testo alla storia e VERIFICHE Per quanto riguarda la conoscenza degli argomenti trattati, le verifiche si sono svolte attraverso interrogazioni, discussioni, testi scritti. Le prove scritte sono state di vario tipo: 1) tema argomentativo; 2) analisi di un testo; 3) articolo di giornale. 4) Saggio breve L’ultima prova scritta del II° Quadrimestre è stata una simulazione di prova di esame (durata 6 h) per verificare le competenze acquisite. . 17 A disposizione della Commissione sono stati depositati in segreteria i seguenti esempi delle prove e delle verifiche effettuate: a) tutti gli elaborati scritti b) testo della simulazione della 1°prova Conegliano, lì 15 maggio 2012 Prof.ssa CANIATO Antonella 18 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE Materia: STORIA Classe: V Aart. A. S.: 2011/2012 In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: • CONOSCENZE In generale gli allievi hanno acquisito una sufficiente conoscenza dimostrano una preparazione discreta e abbastanza approfondita. • degli argomenti trattati, alcuni ABILITA’ La maggior parte degli allievi è in grado di esporre con sufficiente chiarezza i fatti storici., sa affrontare con sufficiente chiarezza l’analisi degli avvenimenti , operare delle sintesi, individuare relazioni di causa e di effetto rapportare eventi passati al presente utilizzando una corretta terminologia. In generale gli allievi sanno rapportare sufficientemente gli eventi storici allo sviluppo della storia della letteratura, sanno considerare gli eventi e i momenti storici nella complessità e nell’interazione dei fattori politici, sociali, economici, culturali e religiosi. • CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 1. Mazzini e i moti del ’30 ( 1 h) 2 (3 ) Il ’48 in Europa 3. La prima guerra di indipendenza (1 h) 5. La politica di Cavour (2h) 6. La seconda guerra di Indipendenza. [ 1 h] 7. L’Unità d’Italia: i problemi e conseguenze. La destra storica. [ 5 h] 8. La questione di Roma: rapporti tra Stato e Chiesa. [3h] 9. La situazione politica ed economica nella II° metà dell’800. La politica di Bismarck e l’unificazione della Germania. Il colonialismo. La guerra austro – prussiana e la guerra franco – prussiana. La questione balcanica. [ 8 h] 10. La Sinistra storica: caratteri. La politica di Giolitti. Il sistema delle alleanze. [6h] 11. Cause della Prima guerra mondiale. Le fasi principali. [5h 12. La rivoluzione russa: cause e conseguenze. Gli sviluppi successivi, la diffusione del Comunismo. [4h] 13. Il dopo guerra: i trattati di pace. Conseguenze economiche, sociali e politiche. La nascita di governi conservatori in Europa. [4h] 19 14. Il Fascismo in Italia: caratteri ed aspetti. (3h) 15 Il Nazismo e lo Stalinismo [3h] 16 La Seconda guerra mondiale. Conseguenze La guerra fredda [4h] • METODOLOGIE Lo studio dei principali avvenimenti politici, sociali ed economici della seconda metà dell’800 e del ‘900 è stato affrontato come premessa ed inquadramento degli argomenti culturali e letterari che altrimenti per gli allievi sarebbero rimasti staccati dal contesto in cui essi si manifestano. Tale collegamento si è dimostrato proficuo ad un apprendimento ragionato volto soprattutto ad individuare cause, effetti ed interpretazioni critiche dei fatti storici. • MATERIALI DIDATTICI Il testo in adozione è: “ Il nuovo dialogo con la storia”.Antonio Brancati – Trebi- Pagliarani. La Nuova Italia. Vol.3° • VERIFICHE Sono state periodiche e si sono svolte attraverso interrogazioni. Conegliano, lì 15 Maggio 2012 Prof.ssa CANIATO Antonella 20 ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO RELAZIONE FINALE CLASSE V° ART Anno scolastico 2011/2012 Docente: Elena Eraspaldo La classe, composta da 12 allievi della specializzazione “elettronica e telecomunicazioni” e da 11 allievi della specializzazioni “meccanica”, nel corso del biennio conclusivo, ha seguito le lezioni dimostrando un interesse adeguato per gli argomenti trattati e partecipando attivamente al dialogo educativo, rispondendo positivamente alle sollecitazioni dell’insegnante. L’impegno profuso dello studio ha consentito alla quasi totalità degli studenti di ottenere risultanti pienamente sufficienti, con alcune punte decisamente brillanti, anche se permangono allievi che conoscono in modo superficiale i principali argomenti di diritto ed economia trattati durante l’anno conclusivo di studi. Il programma è stato svolto cercando di raggiungere gli obiettivi realisticamente perseguibili nell'esiguo tempo a disposizione: due sole ore settimanali che, peraltro, nel secondo quadrimestre, hanno subito drastiche riduzioni a causa delle vacanze pasquali, del viaggio di istruzione e di visite guidate e/o altre attività svolte in coincidenza con l’orario di diritto. Ciò nonostante gli obiettivi fissati in sede di programmazione iniziale, che miravano a integrare ed arricchire le conoscenze giuridico economiche già fornite nel corso del biennio e della classe quarta per guidare l’allievo alla comprensione del funzionamento e della gestione delle imprese sotto il profilo giuridico, organizzativo ed economico, sono stati complessivamente raggiunti. Nel corso dell’anno scolastico sono stati, infatti, conseguiti i seguenti risultati: l’allievo, ovviamente con diversi livelli di approfondimento, in diritto conosce: la nozione giuridica di imprenditore e di impresa e sa classificare e distinguere i vari tipi di imprenditori, conosce la nozione di contratto di società e i caratteri fondamentali dei vari tipi di società; conosce i principi fondamentali e la composizione del bilancio d’esercizio; in economia aziendale conosce: la nozione di organizzazione aziendale e di variabili organizzative (struttura organizzativa, meccanismi operativi e stile di direzione), conosce il significato di patrimonio, di gestione, di costi e ricavi; sa eseguire le principali scritture contabili di esercizio e di assestamento e redigere semplici situazioni patrimoniali ed economiche che gli permettono di comprendere un semplice bilancio d’esercizio; sa applicare la tecnica della break even analysis per determinare il punto di equilibrio di un’azienda. Sa interpretare la normativa civilistica e cogliere le principali problematiche economico-aziendali, esponendo i concetti appresi con un linguaggio giuridico-economico sufficientemente appropriato. METODOLOGIE: Nella presentazione degli argomenti da trattare si è sempre cercato di evidenziare i collegamenti con la realtà circostante (per stimolare curiosità ed interesse). Si è fatto ricorso prevalentemente alla lezione frontale (con l’ausilio del codice civile, per quanto riguarda diritto). MATERIALI DIDATTICI: Libro di testo: “Diritto ed economia industriale” Bacceli-Robecchi, Ed. Scuola & Azienda, Codice Civile, appunti dell'insegnante. TIPOLOGIE DI PROVE: Si sono svolte verifiche sommative prevalentemente scritte. La disciplina non è stata oggetto di simulazione nella Terza Prova dell’Esame di Stato. VALUTAZIONE: Nelle prove è sempre stata utilizzata l’intera gamma dei voti (da 1 a 10) al fine di differenziare il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella correzione delle verifiche a ogni singolo quesito veniva assegnato un voto (sempre da 1 a 10) in modo da consentire 21 allo studente di capire immediatamente il proprio livello di conoscenza sul singolo argomento proposto; il voto finale risultava dalla media dei voti conseguiti nei singoli quesiti. Nell’attribuzione dei voti di fine quadrimestre si è tenuto conto, oltre che delle abilità effettivamente raggiunte, anche dell’impegno, della situazione di partenza e dei progressi effettuati, dell’attenzione e della partecipazione. INDICAZIONI SULLO SVILUPPO TEMPORALE DEL PROGRAMMA: • SETTEMBRE (6 ore) e OTTOBRE (3 ore): L’imprenditore ex art. 2082 c.c., il piccolo imprenditore ex art. 2083 c.c. e l’imprenditore agricolo ex art. 2135 c.c., l’imprenditore commerciale ex art. 2195 c.c.; lo Statuto dell’imprenditore commerciale; l'azienda e i segni distintivi. • OTTOBRE (5 ore) e NOVEMBRE (4 ore): Le società in generale: il contratto di società ex art. 2247 c.c.; i diversi tipi di società (distinzioni tra società di persona e società di capitali). Le società di persone: la società semplice (la costituzione, l’amministrazione, la responsabilità patrimoniale dei soci, lo scioglimento e la liquidazione della società semplice e lo scioglimento dei singoli rapporti sociali), la società in nome collettivo (analisi delle caratteristiche e delle principali differenze con la società semplice) e la società in accomandita semplice. • NOVEMBRE (2 ore), DICEMBRE (5 ore), GENNAIO (5 ore) e FEBBRAIO (2 ore): Le società di capitali: la società per azioni (la costituzione, i diversi modelli di governance, con particolare attenzione al modello tradizionale, le azioni e le obbligazioni, lo scioglimento e la liquidazione della s.p.a.), la società in accomandita per azioni e le società a responsabilità limitata. • FEBBRAIO (2 ore) e MARZO (2 ore): L’organizzazione aziendale e le variabili organizzative: la struttura organizzativa (struttura organizzativa per funzioni, struttura organizzativa multidivisionale per prodotti e per area geografica), i meccanismi operativi e lo stile di direzione. • MARZO (3 ore): Analisi dei costi aziendali: costi diretti e indiretti e le diverse configurazioni di costo; costi fissi e costi variabili; la break even analysis: il calcolo del break even point e il diagramma di redditività. • MARZO (1 ora), APRILE (6 ore), MAGGIO (6 ore) e GIUGNO (1 ora): Le operazioni di gestione: di finanziamento (capitale proprio e di terzi) e di impiego; operazioni di interna ed esterna gestione; l’aspetto finanziario ed economico delle operazioni di gestione. La contabilità generale: il metodo della partita doppia e semplici scritture di esercizio e di assestamento per determinare il risultato economico dell’esercizio e redigere la situazione economica e patrimoniali di un’azienda. Il bilancio d’esercizio: i principi di redazione del bilancio ex artt. 2343 e 2343 bis c.c. e la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico. L’analisi della situazione patrimoniale e finanziaria della società. 22 EDUCAZIONE FISICA RELAZIONE FINALE CLASSE 5^Art. Prof.ssa Comin Iris OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI E COMPETENZE ACQUISITE Alla fine del corso di studi l’allievo deve essere in grado di: • Mantenere un’esercitazione per un tempo prolungato al fine di migliorare la resistenza in relazione alle proprie capacità; • Aumentare gradualmente il carico di lavoro a livelli sub-massimali per sviluppare la forza sia specifica che generale; • Compiere movimenti ciclici e aciclici nel più breve tempo possibile; • Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali in forma economica e coordinata; • Eseguire i fondamentali tecnici-tattici di almeno due discipline sportive di squadra e due individuali ed elaborare un pensiero tattico-sportivo; • Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati; • Scoprire e orientare attitudini personali nei confronti delle attività sportive specifiche e attività motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo lavorativo e/o tempo libero; • Dimostrare di conoscere le norme elementari di primo soccorso e mettere in relazione il movimento con elementi di: fisiologia, anatomia, alimentazione. • Conoscere i regolamenti delle principali attività sportive trattate nel corso dell’anno. • Guidare un riscaldamento finalizzato, e realizzare una lezione nelle sue parti principali. COMPETENZE Gli allievi hanno raggiunto una buona autonomia di lavoro (responsabilizzazione), sanno riconoscere l’importanza psico-fisica del movimento e usano correttamente il linguaggio specifico. CAPACITÀ’ Gli allievi hanno consolidate e migliorate le loro capacità fisiche di forza, resistenza, velocità ed mobilità. Sanno coordinare le loro azioni anche in situazioni variate e complesse. Sono capaci di affrontare situazioni problematiche personali ed interpersonali. Utilizzano con consapevolezza e in situazioni mutevoli le proprie capacità fisiche e neuromuscolari e le loro conoscenze. Hanno acquisito un pensiero tattico-sportivo. Sanno applicare abilità motorie nei diversi giochi di squadra. 1 - CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 23 Articolo I. UNITÀ DIDATTICA Articolo II. TEST MOTORI Articolo III. POTENZIAMENTO MUSCOLARE RESISTENZA ATTREZZISTICA PREACROBATICA/VERTICALI PARALLELE VOLTEGGI ALLA CAVALLINA ATLETICA SPORT DI SQUADRA PERIODO N° LEZIONI Sett./Ott Sett/Mar 2 6 Ott/Dic Ott./Nov. Dic./Gen. Gen./Feb. Dic./Gen. Mar./Apr. Gen./mag. 8 4 2 6 4 10 12 TOTALE ORE DI LEZIONE AL 15 MAGGIO: 52 N.B. Durante la stessa ora di lezione si sono sviluppati spesso due argomenti diversi 2 - METODOLOGIE: Si è utilizzata la lezione frontale dell'insegnante con spiegazione, motivazione del gesto tecnico, dimostrazione. Il lavoro è stato individualizzato con interventi continui di verifica dell'insegnante anche individuali e con approfondimenti soggettivi. Si è utilizzata spesso l’assistenza diretta degli allievi e dove è stato possibile si è privilegiato il lavoro in gruppo. 3 - MATERIALI DIDATTICI: Le lezioni si sono tenute in palestra e nei campi e pedane esterne all'Istituto. I piccoli e grandi attrezzi sono stati utilizzati in forma propria e di riporto. 4 - TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA: La verifica del lavoro è stata continua con controllo, suggerimenti e correzioni del docente. Al termine di ogni attività didattica è stato valutato il grado di apprendimento dell'argomento trattato attraverso una prova pratica. La valutazione , inoltre, ha tenuto conto dei livelli di partenza dell’alunno e dei progressi realizzati nel corso delle esercitazioni. Nei giudizi di valutazione quadrimestrale si sono considerati i miglioramenti ottenuti nelle varie competenze, la serietà e la partecipazione all'attività scolastica, l' impegno dimostrato e l’attenzione alle lezioni. Il Docente: Congliano, 14 maggio 2012 Prof.ssa Comin Iris 24 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE Prof. Visentin Michele-Prof. Diego Severin Materia: TDP Classe: 5° BET A.S.:2011/12 CONOSCENZE •Quanto previsto nel programma, come di seguito riportato, •Comandi principali del sistema operativo Windows •Realizzazione di circuiti stampati •Utilizzare integrati programmabili COMPETENZE 1.Leggere ed interpretare datasheets 2.Usare dei programmi di editing (in particolare MSWORD) per realizzare della documentazione. 3.Usare gli elementi principali di un CAD elettronico (ORCAD) 4.Usare il simulatore di circuiti Pspice, nei sui elementi fondamentali 5.Fare dei piccoli progetti di circuiti elettronici. 6.Realizzare dei prototipi con la tecnica della wrappatura 7.Realizzare dei semplici programmi in linguaggio C per gestire schede elettroniche da sistemi programmabili (in particolare dalla porta parallela del PC) 8.Utilizzare la strumentazione di base (oscilloscopio, multimetro) per il collaudo. CAPACITA’ Le capacità sono diverse da allievo ad allievo ma in generale possono essere così riassunte: •Capacità di leggere ed interpretare dati tecnici . •Capacità di inserirsi in gruppi di lavoro per progettare e/o collaudare apparecchiature elettroniche. •Capacità di utilizzare i componenti più comuni, sia di tipo logico che analogico, comprendendone le caratteristiche e le modalità d'uso. •Capacità di realizzare brevi programmi in 'C' e Visual Basic e quindi comprendere le problematiche relative all'interazione software/hardware. •Capacità di documentare. METODOLOGIE Il lavoro e' stato svolto con modalità diverse tra il laboratorio ed il lavoro in classe, e precisamente: •in classe si é operato con lezioni frontali e gli argomenti trattati sono stati quelli di Tecnologia e gli argomenti teorici relativi ad alcuni progetti. •in laboratorio si è adottato, come é suggerito nel documento che illustra il programma ministeriale per questa disciplina, il metodo ‘per progetti’. Quindi si é proceduto secondo lo schema sotto riportato: 1.esposizione dei vari lavori, richiamando le conoscenze necessarie, ove queste fossero già acquisite, o, in caso contrario, introducendole con delle brevi spiegazioni. 2.spiegazione di massima degli schemi per ottenere quanto proposto, lasciando spazio a più soluzioni possibili, in modo che l’allievo o meglio il gruppo di lavoro potesse adottare la soluzione che riteneva più adeguata. 3.spiegazione delle caratteristiche dei componenti previsti, anche con lettura dei datasheets. 4.spiegazione dei metodi software da adottare. (brevi routine d’esempio). 25 ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI I lavori sono stati realizzati a gruppi, generalmente di due allievi; e questi erano così composti: Primo quadrimestre (lavoro comune a tutti i gruppi) Dalla Pola – Masier Della Libera – Galet Locaputo – Kolano Tran – Zaia Guan – Mazzon Frezza -- Bernardi Secondo quadrimestre (preparazione tesine esami) Dalla Pola Masier Guan Locaputo Della Libera Galet Kolano Tran – Zaia Frezza – Bernardi Mazzon Accordatore con DSP per strumento musicale Metal detector Scritta rotante a LED Oscilloscopio USB Amplificatore di potenza in classe D Sistema di controllo per elicottero Controller MIDI con Arduino Robot controllato da microcontrollore Controllo RC per auto Cardiofrequenzimetro Ogni gruppo doveva realizzare il progetto assegnato procedendo come sotto indicato: Attività di gruppo: •la progettazione con eventuale simulazione, •la realizzazione pratica, •la verifica di funzionamento ed eventuali misure. •il programma, •la relazione finale o manuale, •i disegni relativi allo schema elettrico e alla disposizione componenti, MATERIALI DIDATTICI La distribuzione oraria della disciplina é stata quella tradizionale (cinque ore settimanali di cui quattro in laboratorio e una di teoria) Nel laboratorio ogni gruppo ha usufruito di un posto di lavoro dotato di un PC Pentiun con Windows 98/2000/XP e con la seguente dotazione di software: •ORCAD/SDT •OFFICE •PSPICE per studenti •TURBO C++ Ver. 3.0 della Borland 26 •MPLAB per microprocessore PIC18F4520 LIBRO DI TESTO:--E.Cuniberti Progettazione(Vol. 3). Edizioni: PETRINI EDITORE. L.De Lucchi--T.D.P. Tecnologie Disegno TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA Per la valutazione sono stati presi in considerazione: •i lavori fatti (valutando ciò che é stato realizzato e la documentazione prodotta), • verifiche orali, di norma durante i collaudi e prove scritte CRITERI DI VALUTAZIONE Si fa riferimento alla griglia riportata nella relazione di classe, a cui però va aggiunto: "La consegna delle relazioni o dei previsti lavori pratici, in moderato e non giustificato ritardo, sarà penalizzata con uno o due punti in funzione del ritardo stesso". LAVORI REALIZZATI IN LABORATORIO • Realizzazione di una scheda per l'interfacciamento con il PC (attraverso la porta parallela) e la realizzazione del software di collaudo. (Conoscenza di massima della porta parallela del PC e del protocollo Centronics, integrati usati 244,374,138,14) (Terminata verso la fine di Dicembre). •Nel secondo quadrimestre ogni gruppo ha portato avanti un lavoro personale: PROGRAMMA SVILUPPATO IN CLASSE 1.Porta parallela del PC, spiegazione dei vari segnali. Caratteristiche dei componenti usato nel lavoro di laboratorio sviluppato al punto 1. Stesura di massima del programma di controllo, utilizzando il compilatore C++ Borland o Visual Basic. 2.Amplificatori di potenza: classe A, B, AB. Calcolo dei parametri principali (rendimento, potenza dissipata etc.). Schemi principali degli amplificatori in classe A e B. Amplificatori in classe B a simmetria complementare con e senza condensatore di uscita. Dispositivi di protezione. Distorsione di incrocio. 3.Conversione AD e DA: caratteristiche principali ed applicazioni. Esempio di convertitore AD a successive approssimazioni. 4. Caratteristiche generali dei componenti elettronici di potenza: SOA. 5. SCR e TRIAC : caratteristiche principali ed esempi di applicazione. 6.Cenni sui motori passo-passo e corrente continua e relativi azionamenti. 7.Alcuni gruppi hanno sviluppato progetti utilizzando il microcontrollore PIC18f4520 8.Cenni sulle normative relative alla certificazione delle apparecchiature elettroniche. Sebbene gli allievi fossero tenuti alla conoscenza di tutti gli argomenti trattati e' evidente che quest’organizzazione ha fatto sì che le conoscenze siano state variamente approfondite in funzione del lavoro realmente svolto. CONEGLIANO Li 09.05.201 27 ELETTRONICA CLASSE: 5^ BET DOCENTI: A.S.: 2011-2012 Michele Visentin, Maria Grazia Martignago ORARIO : 3 ORE SETTIMANALI (2 di Lab.) INTRODUZIONE L'obiettivo principale della disciplina è quello di fornire una panoramica il più possibile vasta delle applicazioni dell'elettronica lineare e in particolare delle tecniche di generazione, di elaborazione dei segnali e delle conversioni. Ciò si concretizza nello studio di particolari componenti integrati di normale utilizzo, oltre all'analisi e al dimensionamento di circuiti con componenti discreti. CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE: Gli argomenti programmati all’inizio dell’ A.S. sono stati sviluppati pressoché integralmente. Il grado di conoscenza acquisito è, mediamente, appena sufficiente: solo per alcuni allievi si può ritenere buono. Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono elencati nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo scrutinio finale, esprime il grado di raggiungimento degli obiettivi. MATERIALI DIDATTICI Testi adottati: E. Ambrosini, I. Perlasca L’Elettronica Sistemi di conversione e interfacciamento, Ed.Tramontana; Data sheet dei componenti. Attrezzature e strumentazione di laboratorio: •Personal Computer con sistema operativo "Windows XP". •Strumentazione da laboratorio •Componentistica discreta e integrata TIPOLOGIA DI PROVE Per la valutazione sono state prese in considerazione le prove scritte e orali l’attività individuale di laboratorio. METODOLOGIE •Scoperta guidata •Verifica delle prestazioni di circuiti applicativi e di alcuni componenti integrati •Uso della strumentazione di laboratorio 28 CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI Vedere prospetti dei moduli allegati. Conegliano, 09 maggio 2012 Modulo n° 1 Titolo : Prof. Michele Visentin Prof.ssa Maria Grazia Martignago Generatori di forme d’onda Obiettivi Conoscenze Conoscere le principali configurazioni degli oscillatori e generatori di forme d’onda. Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui circuiti progettati e valutarne le prestazioni Contenuti Circuiti con retroazione e loro configurazioni Effetti della retroazione. Oscillatori sinusoidali, criterio di Barkausen. Modulo n° Titolo : 2 Obiettivi Conoscenze Conoscere le principali configurazioni di filtri analogici attivi e delle loro applicazioni Oscillatori a ponte di Wien Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Verifiche Interrogazioni. Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. Oscillatori a tre punti (Hartley e Colpitts). Oscillatore a quarzo. I multivibratori (generalità). Multivibratori astabili e monostabili con operazionale. Oscillatore ad onda quadra con duty-cycle variabile. Generatori di forme d’onda quadra, triangolare e sinusoidale. VCO (onda quadra e triangolare) Sistemi filtranti Contenuti Risposta di un filtro generico del 2° ordine. Distribuzione dei poli nella funzione di trasferimento: Chebitschev , Butterworth, Bessel. Filtri attivi a retroazione negativa multipla. Filtri attivi a retroazione positiva semplice. Configurazioni: passa-basso, passabanda. Filtri elimina-banda Prove scritte con risoluzione di problemi. Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea in base alle richieste di progetto e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui filtri comunemente utilizzati (passabasso e passabanda) e tracciare i diagrammi di Bode partendo dai dati sperimentali 29 Modulo n° 3 Titolo : Obiettivi Conoscenze Conoscenza delle configurazioni fondamentali per la conversione A/D e D/A Competenze Saper valutare le prestazioni dei componenti integrati d’uso comune e scegliere quelli più idonei alla realizzazione di un determinato progetto. Saper interfacciare correttamente i convertitori con sistemi programmabili (personal computer e microprocessori). Contenuti Modulo n° Conversione analogico-digitale e digitale-analogica Convertitore D/A a resistenze pesate e con reti a scala. Parametri dei convertitori: errori di offset, di guadagno e di non linearità, tempi di assestamento. Convertitore A/D di tipo flash, a gradinata, ad approssimazioni successive e a doppia rampa. Convertitore TensioneFrequenza e FrequenzaTensione (cenni) . Sample & Hold e Multiplexer 4 Titolo : Obiettivi Conoscenze Conoscere i principali circuiti per l’interfacciamento dei trasduttori. Competenze Saper scegliere la tipologia circuitale più idonea in base alle richieste di progetto e dimensionarne i componenti. Saper effettuare le misure sui circuiti progettati e valutarne le prestazioni. Contenuti Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione. Convertitore DA a reti pesate. Convertitore AD flash. Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. Interfacciamento e condizionamento dei segnali Interfacciamento di trasduttori di temperatura: termometri con PTC e con diodo a giunzione. Termostati. Sensori NTC e circuiti applicativi. Sensori integrati LM335, LM35. Termocoppie. Circuiti d’interfaccia per sensori di luce (fotodiodi , fototransistor e fotoaccoppiatori). Esempi applicativi e progetto: barriera luminosa a infrarossi. Trasduttore I/V .Generatore di corrente costante (trasduttore V/I) con operazionale. Metodologie Lezione frontale. Lezione partecipata (con discussione). Attività di laboratorio. Svolgimento di esercizi di progettazione con componenti integrati. Verifiche Interrogazioni. Prove scritte con risoluzione di problemi. 30 RELAZIONE FINALE DI TELECOMUNICAZIONI CLASSE: 5^ BET DOCENTI: A.S.: 2011-2012 Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia ORARIO : 3 ORE TEORIA + 2 ORE LABORATORIO L’obiettivo principale della disciplina è stato quello introdurre gli allievi alle tecniche adottate nei moderni sistemi di comunicazione, con particolare riguardo alla trasmissione per via numerica dei segnali analogici ed alla trasmissione dati. L’approfondimento teorico è stato possibile solo nella misura delle conoscenze fisico-matematiche in possesso degli allievi. La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento sempre corretto. Durante le lezioni non è mancata in generale l’attenzione e la partecipazione, in alcuni casi anche propositiva. Alcuni allievi si sono distinti per costanza nell’impegno, interesse verso la disciplina e partecipazione propositiva ed hanno quindi raggiunto una valida preparazione. CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE: Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio dell'anno scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della disciplina siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a diversi gradi di approfondimento Gli obiettivi particolari conseguiti sono elencati nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato allo scrutinio finale, esprime in buona parte il grado di raggiungimento degli obiettivi. MATERIALI DIDATTICI Testi adottati: O. Bertazioli “ Telecomunicazioni ”; Appunti dalle lezioni. Documentazione tecnica, data-sheet Presentazioni multimediali Materiali didattici on-line vol. B Ed. Zanichelli Attrezzature e strumentazione di laboratorio: oscilloscopi, componentistica, PC e software di simulazione e analisi. 31 TIPOLOGIA DI PROVE Per la valutazione sono state prese in considerazione le verifiche scritte e orali ed esercitazioni di laboratorio. METODOLOGIE 8.Scoperta guidata 9.Lavoro di gruppo 10.Semplici progetti in laboratorio 11.Uso della strumentazione di laboratorio CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI Vedere prospetti dei moduli allegati. Conegliano, 14 maggio 2012 Prof. Bellunato Claudio Prof.ssa Martignago Mariagrazia 32 Modulo n° 1 Titolo : Modulazioni analogiche OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze 9.Onde elettromagnetiche e antenne, nozioni fondamentali. 10.Le motivazioni alla base delle modulazioni 11.La classificazione delle modulazioni in base alla natura dei segnali coinvolti 12.Le tecniche di multiplazione in frequenza 13.La struttura di un ricevitore radio CONTENUTI • • • • • • Competenze •Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla base delle caratteristiche frequenziali dei segnali coinvolti e dei mezzi trasmissivi in uso •Progettare un circuito PLL con integrati commerciali •Progettare circuiti di modulazione-demodulazione •Utilizzare un Analizzatore di Spettro su PC • • Struttura di un sistema di comunicazione radio Richiami sul concetto di spettro dei segnali. Significato di modulazione e motivazioni per cui è necessario modulare. Caratteristiche temporali e frequenziali delle modulazioni AM, DSB, SSB e FM Esempi circuitali per la modulazione e demodulazione Schema a blocchi di un PLL e sua applicazione come demodulatore FM Struttura di un ricevitore radio supereterodina Concetto di sistema a divisione di frequenza ATTIVITA' DI LABORATORIO • • • • • Modulo n° 2 Titolo : Realizzazione e verifica sperimentale di un modulatore DSB/AM per basse frequenze con A.O. Demodulazione con rivelatore di inviluppo. Modulazione e demodulazione sincrona DSB. Ricevitore supereterodina: banda passante della media frequenza, fenomeno della frequenza immagine, segnale in uscita al rivelatore. Demodulazione FM con PLL CD4046 e con multiv. Monostabile CD4538 Modulazioni numeriche e in banda base OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze • Le motivazioni per cui è necessario modulare un segnale dati • Le principali modulazioni per trasmissione su canale passa banda e su canale passa basso. CONTENUTI • • Modulazioni numerica per la trasmissione su canale passa banda: ASK, OOK, FSK, PSK , QAM, PWM Modulazione numerica a spettro espanso. ATTIVITA' DI LABORATORIO Competenze • Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla base delle caratteristiche del segnale e dei mezzi trasmissivi in uso • Progettare un circuito PLL con integrati commerciali • Modulazione FSK (decodifica del segnale orario della RAI ) con l’impiego del tonedecoder LM567 33 Modulo n° 3 Titolo : Trasmissione per via numerica di segnali analogici OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze • I vantaggi di una trasmissione digitale rispetto a una analogica • Le fasi del processo di conversione di un segnale (A/D) • La struttura di un sistema PCM standard e le problematiche di sincronizzazione • I concetti di base della commutazione numerica CONTENUTI Teorema del campionamento e dimostrazione (nel caso di campionamento naturale) • Spettro di un segnale campionato •Quantizzazione e codifica •Files audio (wave) •S/N in un sistema di conversione (SNR=6n) •Modulazione PCM •Multiplazione a divisione di tempo Codec per telefonia • •Codec per telefonia (legge “A” e “µ”) Competenze •valutare le caratteristiche di un processo di conversione A/D Modulo n° 4 Titolo : ATTIVITA' DI LABORATORIO •Circuito per campionamento naturale e a tenuta •Convertitore differenziale a 1 bit (modulatore delta) •Modulatore e demodul. PWM •Generazione di files Wave tramite applicativo VB Teoria dell’informazione e codifiche OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze •Sapere che cos’è e come si misura l’informazione •La motivazione della codifica con codici a lunghezza variabile •Gli obiettivi di una codifica di sorgente, canale e di linea e i metodi più utilizzati •Metodi di compressione dei dati Competenze •Codificare sorgenti n-arie in binario •Valutare le prestazioni di un canale di trasmissione reale •Implementare una codifica di canale CONTENUTI • • • • Definizione e misura dell’informazione Entropia di una sorgente numerica Codifica di sorgente e 1^ teorema di Shannon Codici a lunghezza variabile e costruzione di codici: algoritmi di Shannon-Fano e di Huffman •Trasferimento dell’informazione attraverso un canale: capacità di un canale ideale e di un canale rumoroso. •Probabilità di errore, caso 1 o 2 bit errati su n. • Concetto di codifica ridondante e codici per il rilevamento e correzione degli errori • Controllo di parità semplice e parità incrociata • Controllo a checksum, controllo CRC • Algoritmi di compressione : algoritmi con e senza perdita, algoritmo RLE applicato ai files d’immagine (BMP). Cenni agli algoritmi dizionaristici (LZ77, LZ78). Principi della compressione MP3 • Codifica di linea: NRZ, RZ, AMI, HDB3, Manchester. Problema dell’eliminazione della continua e dell’estrazione del clock. Diagramma ad occhio. Interferenza di intersimbolo e jitter. ATTIVITA' DI LABORATORIO •Circuito generatore di CRC (16 bit) 34 Modulo n° 5 Titolo : Sistemi di trasmissione dati e protocolli OBIETTIVI RAGGIUNTI Conoscenze • La terminologia usata nei sistemi TD • Le caratteristiche delle interfacce RS-232, RS485, MIDI, I2C •Il concetto di protocollo e il modello ISO/OSI •La funzione e i principali protocolli di livello 2 •La differenza fra linea commutata e dedicata •Protocollo TCP/IP CONTENUTI • • • • • Struttura generale di un sistema di trasmissione dati Modello di riferimento ISO/OSI Architettura TCP/IP Concetto di protocollo e interfaccia Protocolli connessi e non connessi, affidabili e non. Commutazione di circuito Concetto di rete a pacchetto • Competenze • •Saper individuare lo standard di comunicazione più adeguato per una data applicazione Livello fisico •Progettare ( hardware e software) una interfaccia • Interfaccia RS232, formato dei dati, parametri seriale per la comunicazione fra PC o PC e uP • Interfaccia I2C, caratteristiche elettriche, •Progettare un protocollo di comunicazione puntocondizioni di START, STOP, ACK punto e multipunto • Interfaccia seriale MIDI (Musical Instruments Digital Interface) Protocolli di linea (livello data link): • classificazione e campo di impiego Apparati per l'accesso alle reti: • Modem ADSL Reti locali architettura, mezzi trasmissivi, tecniche di accesso al bus (CSMA/CD, CSMA/CA; Token bus, Token ring). Standard Ethernet IEEE 802 (strati LLC , MAC, fisico, struttura del frame). Cenni alle reti wireless. Apparati di interconnessione: repeater, hub, switch, router. Livello IP • • • • • Funzioni dello strato IP Intestazione del pacchetto IP Instradamento (routing) Classi di indirizzi IP (A,B,C), indirizzi pubblici e privati Subnetting (cenni) Livello TCP/UDP • • • Funzioni del layer di trasporto TCP e UDP, caratteristiche generali. Intestazione TCP, porte e socket Tecnica dello “sliding window” Livello applicativo • FTP • SMTP, esempio di sessione per la posta elettronica • DNS: funzionamento, organizzazione dei domini. • Utilizzo dell’oggetto Winsock in Visual basic ATTIVITA' DI LABORATORIO •Collegamento punto-punto mediante interf. RS232 in 35 Visual Basic •Interfacciamento di dispositivi integrati con protocollo I2C (es. EEPROM, sensori di temperatura, Real Time Clock) •Applicativo client/server in Visual Basic (protocollo TCP/IP) Conegliano, 14 maggio 2012 Prof. Bellunato Claudio Prof.ssa Martignago Mariagrazia 36 Anno Scolastico : SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI Disciplina : Insegnante : 2011/2012 Prof.Piovesana Massimo- Prof.Severin Diego Classe : 5 BET Finalità generali del corso : • • • • • • • Essere in grado di interpretare e analizzare fenomeni fisici e processi tecnologici con un metodo di indagine tipico della sistemistica. Sviluppare la capacità di orientarsi e di essere culturalmente predisposto per un eventuale inserimento nel settore produttivo dell’automazione. Giungere a possedere una visione d’insieme delle problematiche e delle tecnologie coinvolte nel settore dell’automazione. Essere in grado di progettare, in linea di massima, piccoli sistemi automatici utilizzando le diverse tecnologie disponibili. L’abitudine a considerare i diversi settori di studio tecnico-scientifico come elementi tra loro fortemente interagenti vedendo quindi in Sistemi automatici una disciplina fortemente condizionata dall’esigenza di una cultura ad ampio spettro e non settoriale. Essere in grado di utilizzare le tecniche informatiche di base nel campo dell’automazione e della simulazione di fenomeni e processi fisici. Sviluppare la capacità di consultazione autonoma della documentazione tecnica hardware – software delle ditte costruttrici. Organizzazione modulare del corso : Modulo n° 1 2 3 4 Titolo STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E STABILIZZAZIONE PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI TECNICHE DI ACQUISIZIONE DATI E DI CONTROLLO DIGITALE Definizione del livello di sufficienza nella disciplina: Le conoscenze e le competenze da acquisire sono riportate in ciascun modulo. Il livello di apprendimento giudicato sufficiente si determina dalla griglia di valutazione di istituto e corrisponde, in termini generali, ai seguenti descrittori: 1. conoscenze complete ma non approfondite; 2. competenze adeguate a risolvere semplici problemi; 3. capacità di orientarsi nella disciplina. 37 Modulo n° 1 Titolo : STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI Tempo (ore) : 50 Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Calcolo differenziale OBIETTIVI • • • • • • • • • • Conoscenze Regolazione e Regolatori: Le regole dell'algebra degli schemi a blocchi Il concetto di controllo automatico. La struttura di un generico sistema di controllo ad anello chiuso ed il significato dei blocchi che lo costituiscono. Analisi dei sistemi lineari nel dominio del tempo: I modelli matematici IU e ISU che descrivono il comportamento di un sistema continuo lineare a coefficienti costanti. L’equazione caratteristica e i parametri che determinano il comportamento di un sistema lineare del secondo ordine. La trasformata di Laplace: La teoria di base relativa alla trasformata di Laplace e alla sua antitrasformata con le relative definizioni, proprietà e teoremi fondamentali per lo studio dei sistemi. Le trasformate di Laplace dei CONTENUTI U.D. 1) Regolazione e Regolatori METODOLO GIE • • 1.1)Generalità sui sistemi di controllo, rappresentazione di un sistema mediante schemi a blocchi, algebra degli schemi a • blocchi, semplificazione di schemi a blocchi. 1.2)Sistema a catena chiusa: analisi della funzionalità dei • blocchi costituenti il sistema a catena chiusa: controllore, attuatore, sistema controllato, trasduttore, condizionatore del segnale, nodo sommatore. 1.3)Esempio di un problema di controllo a catena chiusa significativo: la regolazione del livello del liquido in un serbatoio. • Articolo IV. Laboratorio:Studio del programma Lab View e sua applicazione per la simulazione del controllo del liquido in un serbatoio. U.D. 2) Sistemi lineari nel dominio del tempo Lezione frontale • Discussione • guidata Lavoro di • gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso del programma di simulazione “Visual Designer” VERIFICHE Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) 2.1) Modelli matematici per lo studio dei sistemi lineari di ordine n nel dominio del tempo: 1) Modello matematico IU (ingresso-uscita): equazione differenziale lineare a coefficienti costanti di ordine n. 2) Modello matematico ISU (ingresso-stato-uscita):sistema di n equazioni differenziali del primo ordine Il modelli matematici IU e ISU per i sistemi del secondo ordine, equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine λ2+ 2ξωnλ +ωn2, calcolo degli autovalori, analisi del discriminante. Esempi di modelli matematici del secondo ordine: 1)sistema “R -L-C” 2)sistema “motore a corrente continua” Equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine, calcolo degli autovalori, analisi del discriminante, forma canonica λ2+ 2ξωnλ +ωn2 . 38 • • • • • • • • • • • OBIETTIVI CONTENUTI segnali fondamentali (segnale impulso, gradino, rampa, parabola, esponenziale). L’equivalente di Laplace di un circuito elettrico lineare. Le forme rappresentative di una funzione di trasferimento. Studio in frequenza dei sistemi: diagrammi di Bode. Le regole per il disegno qualitativo dei diagrammi di Bode; I comandi del programma "CC" per tracciare i diagrammi di Bode in modo automatico; canonica λ2+ 2ξωnλ +ωn2 . 2.2) Segnali canonici e risposta temporale di un sistema del secondo ordine: impulso, gradino, rampa, rampa parabolica, smorzamento ξ e pulsazione naturale ωn, analisi della risposta al gradino di un sistema del secondo ordine per ξ >1, ξ =1, ξ <1, legame tra posizione degli autovalori nel piano complesso e risposta al gradino di un sistema del secondo ordine, pulsazione dell'oscillazione smorzata ωo e curva di inviluppo dell'oscillazione proporzionale a ξωn, . U.D. 3) Trasformata di Laplace e funzione di trasferimento. 3.1) Trasformata di Laplace, definizione, esempi di calcolo di trasformate di Laplace ( es. funzione costante, funzione esponenziale, ecc.), teoremi sulle trasformate di Laplace, tabella delle trasformate delle funzioni più comuni, 1) Competenze antitrasformata di Laplace, uso della tabella per l’ Regolazione e Regolatori: antitrasformazione, applicazione della trasformata al calcolo di Semplificare e ridurre ad una semplici circuiti elettrici, equivalenza di Laplace di un circuito forma minima uno schema a elettrico costituito da : resistori, generatori, condensatori, blocchi. induttori, equivalenza di Laplace di un motore a cc a magneti Analisi dei sistemi lineari nel permanenti. dominio del tempo: 3.2) Funzioni di trasferimento, definizione di funzione di Ricavare il modello generale trasferimento, funzione di trasferimento con la trasformata di IU e ISU di un sistema lineare Laplace, esempi di funzioni di trasferimento per semplici circuiti del secondo ordine partendo elettrici, trasformata dei segnali di prova di un sistema ( dalla definizione delle variabili impulso, gradino, rampa, parabola ), poli e zeri di una funzione di ingresso, uscita e stato e di trasferimento, forma “poli-zeri” e forma “costanti di tempo”, dalle equazioni caratteristiche guadagno statico K, rappresentazione dei poli e degli zeri nel dei componenti del sistema ( piano complesso, scomposizione di una F(s) rapporto di es. circuiti R-L-C, motore a polinomi in s in somma di frazioni (caso di poli semplici e corrente continua). multipli), calcolo della risposta temporale di un sistema Le trasformazioni: applicando la antitrasformazione di Laplace alla scomposizione Saper effettuare le trasformate in frazioni parziali della Y(s) (trasformata di Laplace della e antitrasformate di semplici risposta). funzioni, essenziali per lo studio dei sistemi nel dominio di s; METODOLO GIE • • • • • Lezione frontale • Discussione guidata • Lavoro di • gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso del programma di simulazione “Visual Designer” VERIFICHE Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) 39 OBIETTIVI • • • • • • di s; Leggere la tabella che riporta le trasformate e antitrasformate delle funzioni più usate; Ricavare la funzione di trasferimento nel dominio di s di un sistema; Ricavare le varie forme rappresentative di una funzione di trasferimento; Diagrammi di Bode e diagrammi polari: Tracciare (a mano) i diagrammi qualitativi di Bode nel caso di funzioni relativamente semplici; Usare il programma di simulazione dei sistemi "CC" per tracciare in modo rapido e preciso i diagrammi di Bode di funzioni anche complesse. CONTENUTI U.D. 4) Comportamento di un sistema per segnali sinusoidali e rappresentazioni grafiche della funzione di trasferimento. METODOLO GIE • • 4.1) Diagrammi cartesiani o di Bode, tracciamento approssimato dei diagrammi, diagrammi di Bode dei termini tipici che compongono la f.d.t. ( costante K, costante di tempo a • numeratore, costante di tempo a denominatore, poli e zeri • nell’origine), esempi di tracciamento, diagrammi di Bode nel caso di costanti di tempo complesse coniugate. • Lezione frontale • Discussione guidata • Lavoro di gruppo • Uso del programma di simulazione “CC” Uso del programma di simulazione “Visual Designer” VERIFICHE Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta. I quesiti della verifica sono formulati con lo scopo di accertare il grado di raggiungimento degli obiettivi del modulo e sono strutturati in modo da ottenere un punteggio. Al punteggio massimo corrisponde il voto 10. Proporzionalmente è effettuata la misurazione. *Attività di recupero e/o potenziamento : 40 Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Risoluzione di problemi di complessità crescente. Modulo n° 2 Titolo : SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E STABILIZZAZIONE Tempo (ore) : 60 Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Modulo 1 OBIETTIVI • • • • • • • • • • • • • • Conoscenze I sistemi retroazionati: statica Lo schema a blocchi statico Le espressioni degli errori a regime in funzione del tipo del sistema e dell’ingresso applicato I sistemi retroazionati: dinamica I parametri del transitorio della risposta al gradino Le relazioni tra i parametri del transitorio ed i valori ξ e ωn per sistemi del secondo ordine Le relazioni tra i parametri del transitorio e la risposta in frequenza. I sistemi retroazionati: stabilità Il concetto di stabilità di un sistema; Le condizioni nella f.d.t. del sistema retroazionato per la stabilità. Il criterio di Bode per determinare la stabilità partendo dalla f.d.t. ad anello aperto; La frequenza di attraversamento, il margine di fase e di guadagno. Le regole per il tracciamento qualitativo del luogo delle radici. Controllori PID e stabilizzazione dei CONTENUTI U.D. 1) Sistemi retroazionati: studio statico. 1.1) Sistemi in condizioni di regime permanente:Generalità, teorema del valore finale, sistema retroazionato in condizioni statiche (a transitorio esaurito), guadagno statico di anello µL= GH, errore a regime, effetto dei disturbi in un sistema di regolazione (disturbo agente all’uscita e all’ingresso), classificazione dei sistemi retroazionati dal punto di vista dell’errore a regime (tipo 0, 1, 2), espressioni degli errori a regime per sistemi di tipo 0, 1, 2 per ingressi a gradino, rampa, parabola, calcolo del guadagno statico di anello per ottenere un errore massimo a regime prestabilito. METODOLOGIE VERIFICHE • • • • • Lezione frontale • Discussione guidata • Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” • Uso del programma di simulazione “Visual Designer” Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio (simulazioni) U.D. 2) Sistemi retroazionati: studio dinamico. 2.1) Generalità, elementi caratteristici del transitorio della risposta di un sistema ad un segnale a gradino: tempo di salita, sovraelongazione, tempo di assestamento ( Tr, S, Ta, ecc. ), relazione tra i parametri caratteristici del transitorio e i valori di ξ e ωn dell’ equazione caratteristica in un sistema del secondo ordine, risposta in frequenza di un sistema retroazionato del secondo ordine, tracciamento dei diagrammi di Bode per costanti di tempo realidistinte, reali-coincidenti e complesse coniugate; relazione tra la risposta in frequenza e i parametri caratteristici del transitorio; riduzione di sistemi di ordine superiore al secondo considerando solo l’effetto dei poli dominanti. 41 OBIETTIVI • • • • • • • • • • • • sistemi retroazionati: L'equazione di un controllore PID nel dominio del tempo e la f.d.t. nel dominio di s; Il significato dei singoli contributi (proporzionale, derivativo e integrativo); Gli effetti sulle caratteristiche di un sistema (errore a regime, rapidità di risposta, stabilità) per diversi tipi di controllori (P, PD, PI, PID). Gli schemi di base per realizzare i diversi tipi di controllori con amplificatori operazionali. I comandi e le procedure del programma "CC" relativi al calcolo delle funzioni di trasferimento parziali e complessive, al tracciamento del dominio del tempo e della frequenza dei diagrammi utili al progetto. Competenze I sistemi retroazionati: statica Determinare la funzione di trasferimento ad anello aperto e chiuso Determinare il tipo di un sistema Calcolare l'errore a regime per segnali di ingresso canonici, la velocità di risposta, la sovraelongazione e il tempo di assestamento. I sistemi retroazionati: dinamica Determinare il transitorio della risposta al gradino di un sistema del secondo ordine in funzione dei parametri caratteristici del sistema. I sistemi retroazionati: stabilità CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE U.D. 3) La stabilità nei sistemi retroazionati 3.1) Stabilità dei sistemi di controllo: generalità, definizione di stabilità, relazione tra stabilità e poli della funzione di trasferimento G(s), stabilità dei sistemi a retroazione con studio di G(s)H(s), criterio di Bode, margine di fase e margine di guadagno, studio della stabilità con il criterio di Bode per sistemi semplici. U.D. 4) Controllori PID e stabilizzazione dei sistemi retroazionati 4.1) Il controllore PID: Definizione, funzione di trasferimento di un PID, di un P, di un PD, di un PI, significato dei termini proporzionale, integrale e derivativo, realizzazione di un PID con operazionali, uso di un controllore PID per la stabilizzazione di un sistema, il miglioramento delle prestazioni statiche e dinamiche. • • • • • • • • • • U.D. 5) Prove sperimentali su sistemi di controllo analogici (analisi) • Interrogazioni Lezione frontale orali. Discussione guidata • Compito scritto. Lavoro di gruppo Uso del programma Prove di laboratorio di simulazione “CC” (simulazioni Interrogazioni Uso del programma • orali. di simulazione • Compito “Visual Designer” scritto. Lezione frontale Discussione guidata Prove di laboratorio (simulazioni Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso del programma di simulazione “Visual Designer” 5.1) Laboratorio: Uso del Programma "CC" per il tracciamento dei diagrammi di Bode, calcolo della risposta al transitorio, calcolo dei poli e delle costanti di tempo, antitrasformazione di Laplace, analisi della stabilità, stabilizzazione dei sistemi (metodo per tentativi), calcolo degli sfasamenti e del margine di stabilità. 42 OBIETTIVI CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE • • Determinare attraverso il criterio di Bode; • Calcolare la frequenza di attraversamento, il margine di fase e di guadagno per valutare il grado di stabilità Controllori PID e stabilizzazione dei sistemi retroazionati: • Valutare gli effetti sulle caratteristiche statiche, dinamiche e di stabilità in un sistema al variare del tipo di controllore applicato; • Utilizzare gli strumenti di calcolo automatico (Programma CC) per valutare rapidamente e con precisione gli effetti dei diversi tipi di regolazione al fine anche di determinare in modo empirico i parametri del controllore. • Verificare il funzionamento di semplici sistemi di controllo analogici del primo e del secondo ordine. Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta *Attività di recupero e/o potenziamento : Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Risoluzione problemi di complessità crescente. Modulo n° 3 Titolo : IL PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI ANALOGICI Tempo (ore) : 30 43 Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) : Modulo 1 e 2 OBIETTIVI • • • • • • • • Conoscenze Attuatori e azionamenti: Lo schema a blocchi e la f.d.t. di un motore a c.c.; Il significato delle costanti di tempo elettrica e meccanica del motore a c.c.; Le caratteristiche dei riduttori meccanici per moti rotatori e lineari. La struttura e il principio di funzionamento di un azionamento a ponte con tecnica PWM. Controllori e progetto dei sistemi di controllo lineari: Il procedimento generale per il progetto di un sistema di controllo analogico con controllori PID e con reti stabilizzatrici in alcuni casi concreti; Competenze Attuatori ed azionamenti: • Determinare il modello in s di un motore a corrente continua; • Effettuare lo studio completo ( statico, dinamico e della stabilità) di un sistema di controllo di velocità e di posizione con attuatore costituito da un motore a CONTENUTI U.D. 1) Attuatori e Azionamenti: 1.1) Il motore a corrente continua a magneti permanenti: La struttura e le caratteristiche di un motore a c.c. a m.p.; Lo schema “elettrico – meccanico” equivalente; le equazioni differenziali che lo descrivono (elettrica e meccanica); il modello matriciale ISU; l’equivalente di Laplace delle equazioni differenziali descrittive; lo schema a blocchi completo; La f.d.t. del secondo ordine del motore con Tu=0 e con B=0 (modello IU); la costante di tempo elettrica Te; la costante di tempo meccanica equivalente Tm; l’espressione di ωn e di ξ ; la condizione di non oscillazione; 1.2) I riduttori per moti rotatori e lineari: Riduttore a ruote dentate: struttura meccanica; equazioni caratteristiche; rapporto di riduzione R; Momento d’inerzia e attrito riportati all’ingresso del riduttore. Riduttore a ricircolo di sfere: struttura meccanica; equazioni • caratteristiche; passo di una vite; Momento d’inerzia e attrito riportati all’ingresso. 1.3) Azionamenti per motori a c.c.: struttura generale di un azionamento; azionamento di un motore a c.c. con struttura a ponte e tecnica di comando PWM; quadranti di funzionamento; diagrammi temporali delle tensioni di comando e della tensione – corrente nel motore. METODOLOGIE VERIFICHE Lezione frontale Discussione guidata Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso di sistemi di controllo “Elettronica Veneta” Uso della strumentazione di generazione e misura. Lezione frontale Discussione guidata Lavoro di gruppo Uso del programma di simulazione “CC” Uso di sistemi di controllo “Elettronica Veneta” Uso della strumentazione di generazione e misura. Interrogazioni orali. Compito scritto. Prove di laboratorio Interrogazioni orali. Compito scritto. • Prove di laboratorio U.D. 2) Esempi di progetto di sistemi di controllo retroazionati con tecnica analogica. 2.1) Progetto di un sistema di controllo di velocità di un motore a c.c. a magneti permanenti.: Struttura fisica del sistema complessivo; schema a blocchi completo del sistema; analisi delle specifiche del progetto: 44 OBIETTIVI • costituito da un motore a corrente continua. Progetto di sistemi di controllo con tecnica analogica: • Essere in grado di tradurre le specifiche di progetto di un sistema di controllo retroazionato del primo e del secondo ordine in una architettura di controllo • Ricavare i parametri dei blocchi di un sistema di controllo al fine di soddisfare le specifiche statiche, dinamiche e di stabilità di progetto assegnate; • Essere in grado di scegliere il tipo di controllore ottimale tra i tipi P, PD, PI, PID sempre sulla base delle specifiche del progetto; • Progettare in linea di massima, con componenti analogici, singoli blocchi del sistema. CONTENUTI METODOLOGIE VERIFICHE range di velocità e massimo errore a regime consentito; determinazione del guadagno di anello minimo; determinazione della velocità di risposta; analisi della stabilità ed eventuale stabilizzazione; scelte tecnologiche; realizzazione pratica del controllore, del trasduttore – condizionatore del nodo sottrattore e dell’attuatore; Modalità di valutazione del modulo : Verifica scritta *Attività di recupero e/o potenziamento : Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari. Potenziamento: Progetto di un sistema di controllo di posizione con motore a c.c. a magneti permanenti 45 RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI LINGUA INGLESE a.s. Docente: Clementina Bucci Presentazione della classe: La 5BET è una classe eterogenea, formata da allievi con caratteristiche che hanno differenziato i vari gruppi. Emerge un notevole gruppo di allievi che si è distinto per capacità ed interesse per la materia raggiungendo dei buoni risultati a livello di conoscenza e competenza. Un altro gruppo di allievi è riuscito ad ottenere una discreta preparazione mediante esercizi ripetitivi e uno studio costante. Il rimanente gruppo si è impegnato solo saltuariamente e superficialmente nello studio. Conoscenze: Gli allievi, a livelli diversi conoscono: • Il lessico specifico inerente agli argomenti trattati • Gli argomenti trattati Competenze: Gli allievi sono in grado con preparazioni diverse: • Di comprendere in maniera globale testi orali e scritti di media difficoltà e di carattere specifico • Usare le strutture e le funzioni acquisite • Organizzare un discorso in modo logico e coerente • Esprimersi oralmente in modo sufficientemente corretto • Dare definizioni e descrivere oggetti, strumenti e argomenti usando un lessico appropriato. Capacità: Metodo: La classe rivela buone capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione. La metodologia si è basata sull’approccio comunicativo. Le quattro abilità sono state sviluppate in modo graduale. Si è cercato di usare in classe la lingua straniera ed è stata data particolare importanza al dialogo. Sono state svolte lezioni frontali dialogiche, induttive e deduttive. Materiale didattico: E’ stato usato il testo in dotazione arricchito da fotocopie tratte da altre fonti e La grammatica. Tipi di verifiche: Sono state svolte prove scritte e verifiche orali, entrambe omogenee al lavoro svolto in classe e a casa. Le tipologie delle prove sono state diverse. In orale con dialoghi, relazioni, riassunti, comprensioni di brani specifici. Nello scritto con definizioni, descrizioni e brevi relazioni Argomenti trattati (di microlingua) 1)Basic Electronics 2)The History of Electronics 3)Applications: -Consumer Goods -Communications Electronics -Control Electronics -Medical Electronics (Bioelectronics) 4) Conductors, Insulators, Semiconductors 5)Transistors, Integrated Circuits 6)Computers 7) Passive components 8) Microprocessor 9) Networks: how they communicate 10) Silicon Valley 11) Nanotechnology 46 12) Robots and automation. 13) Optical fibers (reflection-refraction) 14) Applications of optical fiber Testo adottato “On Charge” Strambo A. Petrini Ed. 47 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE: Prof.ssa MATERIA: MATEMATICA Maria Laterza CLASSE : 5 ART-ET A.S. 2011-2012 Nel complesso la classe ha dimostrato un discreto interesse per la disciplina, un impegno continuo ed un comportamento adeguato all’attività didattica. Per quanto riguarda il profitto è possibile suddividere la classe in tre gruppi: Un primo gruppo formato da allievi motivati che hanno seguito l’attività didattica durante tutto il triennio con interesse continuo ed impegno costante, acquisendo un metodo appropriato di studio e conseguendo una preparazione approfondita ed esaustiva; Un secondo gruppo costituito da allievi che, pur mostrando in classe un atteggiamento passivo e qualche difficoltà nell’acquisizione di alcuni concetti della disciplina, sono riusciti a conseguire una preparazione pienamente sufficiente attraverso uno studio domestico adeguato e continuo; Un terzo gruppo è composto da un esiguo numero di allievi che hanno seguito l’attività didattica in modo discontinuo, passivo e poco costruttivo a causa anche di una preparazione di basa frammentaria e superficiale e, di conseguenza, hanno raggiunto una preparazione non del tutto sufficiente. Sin dall’inizio dell’anno scolastico per migliorare la comprensione e per facilitare l’acquisizione dei concetti fondamentali dell’analisi, sono stati effettuate attività di recupero e ripasso durante le ore curriculari del mattino; di conseguenza il programma preventivato all’inizio dell’anno ha subito nel suo svolgimento rallentamenti e riduzioni. In relazione alla programmazione curriculare e tenendo conto dell’andamento della classe nel suo complesso gli allievi hanno raggiunto a livelli differenziati i seguenti obiettivi: Conoscono: gli elementi fondamentali per tracciare il grafico di una funzione; il significato di integrale; i teoremi fondamentali del calcolo integrale. Sono in grado di: studiare semplici funzioni; risolvere semplici integrali; calcolare aree e volumi mediante gli strumenti dell’analisi. Se guidati sanno: interpretare geometricamente alcuni strumenti dell’analisi; esporre i contenuti appresi con un linguaggio sufficientemente specifico; condurre la dimostrazione di teoremi nell’ambito degli argomenti svolti. 48 GRIGLIA RIASSUNTIVA DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE DI MATEMATICA Contenuti teorici Obiettivi specifici 1°Modulo : Calcolo differenziale e studio di funzione Conoscere definizione e interpretazione geometrica di derivata di una funzione in un suo punto. Saper calcolare le derivate delle funzioni fondamentali usando la definizione. Saper enunciare e dimostrare i teoremi relativi alla derivata di una somma, di un prodotto, di un quoziente di funzioni. Applicare i teoremi nel calcolo di derivate non fondamentali. Conoscere i teoremi di Rolle, di Lagrange e di Chauchy e darne una corretta interpretazione geometrica. Conoscere la regola di De L’Hopital e saperla applicare nel calcolo dei limiti. Saper calcolare il massimo e il minimo relativo di una funzione. Saper interpretare e risolvere un semplice problema di massimo o di minimo. Saper determinare la concavità e la convessità di una curva. Saper calcolare un punto di flesso e la relativa tangente. Conoscere le definizioni di asintoto verticale, orizzontale ed obliquo. Saper individuare e disegnare un asintoto (verticale, orizzontale ed obliquo). Saper sintetizzare le varie informazioni relative ad una funzione nel grafico di una curva. Derivate e teoremi sul calcolo delle derivate. (ripasso) Derivata di una funzione composta. (ripasso) Derivabilità e continuità di una funzione. (ripasso) Teorema di Rolle. (enunciato e dimostrazione). Teorema di Lagrange. (enunciato e dimostrazione). Teorema di Cauchy. ( solo enunciato) Regola di De L’Hopital. ( solo enunciato) Funzioni crescenti e decrescenti e le derivate. Massimi e minimi relativi e assoluti di una funzione. Ricerca dei massimi e minimi relativi con il metodo del segno della derivata prima. Problemi di massimo o di minimo. Concavità di una curva e relativi flessi. Ricerca dei punti di flesso con il metodo del segno della derivata seconda. Calcolo dei limiti alla frontiera del dominio. Studio completo di una funzione razionale intera e fratta , di semplici funzioni esponenziali e logaritmiche e rappresentazione delle relative curve. 49 Contenuti teorici Obiettivi specifici 2°Modulo: Integrali indefiniti. Conoscere la definizione e il significato geometrico del differenziale di una funzione. Definire l’insieme delle funzioni primitive e l’integrale indefinito di una funzione continua. Conoscere le primitive delle funzioni fondamentali ed individuare le primitive di funzioni notevoli. Conoscere il legame tra l’operatore differenziale e l’operatore integrale. Conoscere la linearità dell’operatore integrale. Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni mediante la scomposizione o la trasformazione della funzione integranda. Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni con il metodo della sostituzione. Calcolare semplici integrali con il metodo di integrazione per parti. Calcolare l’integrale indefinito di funzioni fratte. Differenziale. Integrali indefiniti. Integrali immediati. Linearità. Metodi di integrazione indefinita: scomposizione, sostituzione e per parti. Integrazione di funzioni razionali fratte. Contenuti teorici Obiettivi specifici 3° Modulo: Integrali definiti. Definire l’area di una superficie chiusa a contorno curvilineo. Conoscere il significato geometrico di integrale definito. Esporre la definizione di integrale definito di una funzione. Stabilire i legami tra continuità, derivabilità e integrabilità di una funzione. Conoscere e saper ricavare le proprietà fondamentali degli integrali definiti. Saper calcolare il valore medio di una funzione in un intervallo chiuso. Conoscere la relazione fondamentale tra integrale definito ed indefinito di una funzione. Calcolare l’area della regione di piano compresa tra il grafico di una funzione continua, l’asse delle x,le rette x=a e x=b nei vari casi possibili. Calcolare l’area della regione di piano limitata da grafici di funzioni continue. Calcolo del volume di un solido di rotazione. Saper calcolare il valore di un integrale definito esteso ad un intervallo non chiuso o illimitato. Trapezoide. Integrale definito e relative proprietà. Teorema della media integrale (enunciato e dimostrazione) Teorema di Torricelli-Barrow (enunciato e dimostrazione). Formula di Leibniz-Newton. Area della parte di piano delimitata da un contorno curvilineo. Calcolo del volume di un solido di rotazione. Sfera, cono. Integrali generalizzati di I° e 2° tipo METODOLOGIA Ogni blocco tematico è stato preceduto dalla verifica che gli alunni possedessero a livelli accettabili i prerequisiti necessari per un corretto approccio del medesimo. 50 Questa prima fase è stata sempre seguita da lezioni frontali perché la conoscenza dei nuovi argomenti avvenisse con rigore formale e linguistico. I contenuti affrontati sono stati correlati da esempi e contro-esempi al fine di favorire negli allievi una completa comprensione dei nuovi concetti. In ogni blocco tematico si sono alternate lezioni frontali con quelle in cui si invitavano esplicitamente gli allievi a collaborare alla costruzione ed alla scoperta di nuovi segmenti conoscitivi. Gli esercizi presentati, graduati per difficoltà, avevano all’inizio lo scopo di controllare la comprensione e consolidare l’acquisizione di tecniche di risoluzione, mentre successivamente dovevano verificare nell’alunno le capacità di trasferire conoscenze ed abilità in ambiti diversi da quelli in cui erano state presentate. Al termine di ogni blocco si è sempre realizzata una verifica, che poteva essere scritta o orale, con lo scopo di controllare il grado generale di apprendimento della classe. MATERIALI DIDATTICI Si è costantemente fatto uso del libro di testo: Dodero - Baroncini - Manfredi “ Moduli di lineamenti di matematica” Modulo D Ghisetti e Corvi Editore. TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Per controllare il processo d’apprendimento della classe si sono utilizzate le seguenti tipologie di prove: prova scritta tradizionale ( soluzione di problemi e/o esercizi); prove strutturate. Le verifiche orali sono state condotte in modo da controllare il grado di coerenza dei ragionamenti e la capacità di esporre le informazioni acquisite con il rigore e il simbolismo del linguaggio matematico. CRITERI DI VALUTAZIONE Nelle prove scritte sia strutturate che tradizionali, è stato attribuito a priori ad ogni esercizio un punteggio adeguato alle difficoltà presentate, in modo che la correzione degli elaborati fosse la più obiettiva ed omogenea possibile. Si è cercato sempre di usare una gamma di voti ampia ( dal 1 al 10) al fine di differenziare il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella valutazione quadrimestrale per ogni allievo si è tenuto conto, oltre che dei risultati conseguiti nelle varie prove, della situazione di partenza, degli eventuali progressi e delle abilità effettivamente raggiunte. 51 TESTI DELLE SIMULAZIONI DI ESAME III PROVA 10 Maggio 2012 SIMULAZIONE III PROVA – ELETTRONICA Candidato: N. 3 quesiti tipo B. Per la risposta usare gli spazi assegnati. 1 Un sistema di acquisizione deve convertire 4 ingressi analogici con Vi=(-1/+1)V, fmax=1KHz, forma d'onda sinusoidale. Il convertitore AD ha una risoluzione di 14bit, span (0..5)V, tc=5us. - Disegnare lo schema a blocchi del sistema. - Calcolare il valore (in mV) dell'LSB. - Indicare se è necessario o no il circuito di S/H 2 Una termoresistenza PT100 ha una resistenza in funzione della temperatura data dalla seguente relazione: con α=0,00385 ∧/C - Calcolare R a -50C e a + 125C. - Disegnare un circuito che trasformi la variazione di resistenza in tensione. 3 Un segnale con fmax=2KHz, Vmax=1V è disturbato da segnali con f > 50KHz con ampiezza di -10dB rispetto al segnale. Si vuole portare il disturbo ad almeno -50dB rispetto al segnale. 1.Indicare il tipo di filtro da usare. Modulo del filtro = 1. 2.Indicare le caratteristiche di tale filtro (ordine, Q). 3.Calcolare il valre del disturbo (in V) prima e dopo il filtro. 52 10 Maggio 2012 SIMULAZIONE III PROVA – TDP VART/ET Candidato: N. 2 quesiti tipo B. Per la risposta usare gli spazi assegnati. 1) Dimensionare un amplificatore di potenza in Classe B per avere 350W su 8Ohm. - Disegnare il circuito. - Calcolare le tensioni di alimentazione - Calcolare la Pdmax , Icmax, Vce max 2) Si deve controllare la potenza dissipata da una resistenza di 50Ohm alimentata a 230Vac, 50Hz. - Scegliere il componente adatto per questa applicazione. - Spiegare in che modo si può controllare la potenza dal 0 al 100% 53 Simulazione terza prova Materia: inglese Cognome e nome: ________________________ Classe: __________________ Deal with the following items: 1. How networks comunicate. 2. How electronis has been applied in control systems. 54 SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA MATEMATICA Enuncia il Teorema di Lagrange e verifica se la seguente funzione y= x 2 − 3x nell’intervallo [0,2] 4− x soddisfa le ipotesi del teorema e trovane l’eventuale punto. ......................... Dire quali sono le condizioni perché un punto sia di massimo relativo per la funzione f(x) e calcolare il ax + b valore dei parametri a e b in modo che il grafico della funzione y= 2 abbia un massimo di x −x−2 3 ascissa x=0 e passi per il punto A(1; − ). 2 ......................... Dare la definizione di integrale definito. Data la funzione y=x3 –1, calcola l’area della parte di piano delimitata dalla curva, dall’asse x e dalle rette di equazione x=-1 e x=2. 55 Firme Docenti: Prof. Antonioli Gianantonio Prof. Bellunato Claudio Prof.ssa Bucci Clementina Prof.ssa Caniato Antonella Prof.ssa Comin Iris Prof.ssa Costanzo Rita Maria Prof.ssa Eraspaldo Elena Prof. Fosco Antonio Mario Prof. Frare Luciano Prof. Gorza Diego Prof.ssa Laterza Maria Prof. Marin Oscar Augusto Prof.ssa Martignago Maria Grazia Prof.ssa Massenz Mariachiara Prof. Padoan Nicola Prof. Piovesana Massimo Prof. Severin Diego Prof. Tolin Luigi Prof. Visentin Michele Firme Rappresentanti degli studenti: Della Pola Elia Mazzer Luigi 56