I.T.I.S.
“G.Galilei”
DOCUMENTO FINALE
DEL CONSIGLIO DI CLASSE
5 A art. (ELETTRONICA)
Anno scolastico 2011-2012
Docenti:
Prof.ssa Caniato Antonella
Prof.ssa Massenz Mariachiara
Prof. Tolin Luigi
Prof.ssa Costanzo Rita Maria
Prof.ssa Comin Iris
Prof. Gorza Diego
Prof. Visentin Michele
Prof. Antonioli Gianantonio
Prof.ssa Martignago Maria Grazia
Prof. Frare Luciano
Prof. Bellunato Claudio
Prof. Padoan Nicola
Prof.ssa Eraspaldo Elena
Prof. Marin Oscar Augusto
Prof.ssa Bucci Clementina
Prof. Fosco Antonio Mario
Prof. Laterza Maria
Prof. Severin Diego
Prof. Piovesana Massimo
Rappresentanti degli studenti:
Mazzer Luigi
Della Pola Elia
Conegliano 15-5-2012
1
INDICE GENERALE
Informazioni di carattere generale:
1 - Programmazione didattico – educativa
pag. 3
Obiettivi educativo/comportamentali:
• Comportamento sociale
• Partecipazione all’attività scolastica
Obiettivi cognitivi trasversali
pag. 4
Obiettivi professionali
pag. 4
2 - Obiettivi generali raggiunti in termini di:
pag. 8
•
•
•
Conoscenze
Competenze
Capacità di tipo tecnico – operativo
• Capacità di tipo umanistico – letterario
3 - Attività di carattere pluridisciplinare
pag. 9
Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe:
• Attività culturali
• Visite e viaggio di istruzione
pag. 10
4 – Attività di preparazione alla prova pluridisciplinare e
pag. 11
al colloquio mediante simulazione .
5 - Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali
6 – Testi delle simulazioni della terza prova
pag. 12
pag. 44
2
Programmazione didattico – educativa del Consiglio di Classe
Il consiglio della classe 5°A art. nella propria programmazione didatticoeducativa definisce i seguenti obiettivi di tipo generale :
Obiettivi educativo/comportamentali:
1. Comportamento sociale
A. Rispetto reciproco tra persone
•
•
•
•
saper ascoltare attentamente gli altri
saper collaborare con i compagni
saper rapportarsi con correttezza di linguaggio: non offendere e
non bestemmiare
saper assumere atteggiamenti e comportamenti corretti ed
educati.
B. Rispetto dell’ambiente e del materiale scolastico:
• lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati
• non danneggiare strutture ed attrezzature
• rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di
laboratorio
• usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto
personale, libri e quaderni ecc...
2.Partecipazione all’attività scolastica
A. Sviluppo dell’autonomia personale:
•
•
saper organizzare in modo efficace il proprio tempo
saper acquisire progressiva autonomia nel gestire i percorsi
cognitivi
B. Sviluppo delle capacità di assumersi responsabilità:
• saper rispettare gli orari
• saper rispettare consegne e scadenze
• saper partecipare in modo positivo alla vita collegiale della
scuola: assemblea di classe e di istituto, visite guidate, viaggi
di istruzione e conferenze.
C. Sviluppo della capacità di comunicazione tra i membri del
gruppo classe:
•
•
•
saper intervenire rispettando regole condivise
saper intervenire in modo pertinente e motivato
saper esprimere una propria eventuale situazione di disagio.
3
•
•
•
•
lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati
non danneggiare strutture ed attrezzature
rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di
laboratorio
usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto
personale, libri e quaderni, ecc..
Obiettivi cognitivi trasversali
CONOSCENZE
• Acquisire i contenuti essenziali delle discipline.
• Ricordare nel tempo le conoscenze acquisite.
• Riformulare, anche con parole proprie, i contenuti appresi, in
modo orale e scritto.
COMPETENZE
• Comprendere un testo, individuandone i punti fondamentali
• Esprimersi in modo corretto e chiaro, utilizzando il linguaggio
operativo specifico
• Applicare le conoscenze acquisite per svolgere i compiti
assegnati e risolvere problemi significativi.
• Saper scegliere ed utilizzare gli strumenti, anche informatici
• Svolgere e portare a termine in modo organizzato e autonomo i
compiti assegnati.
CAPACITA’
•
•
•
•
Analizzare e sintetizzare i contenuti disciplinari
Collegare ed integrare conoscenze e competenze acquisite
anche in ambiti disciplinari diversi
Argomentare una tesi utilizzando le proprie conoscenze
Obiettivi professionali:
•
•
•
•
•
•
•
svolgere mansioni indipendenti;
documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici,
organizzativi ed economici del proprio lavoro;
interpretare nella loro globalità le problematiche produttive,
gestionali e commerciali dell’azienda in cui si opera;
aggiornare le conoscenze, anche al fine della eventuale
conversione di attività.
Per l’articolazione elettronica il curriculum ha dunque come
obiettivi la capacità di:
analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche
complessi, di generazione, elaborazione e trasmissione di suoni,
immagini e dati;
4
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
partecipare al collaudo ed alla gestione di sistemi di vario tipo
(di controllo, di comunicazione, di elaborazione delle
informazioni)
anche
complessi,
sovrintendendo
alla
manutenzione degli stessi;
progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma
completi, di automazione e di telecomunicazioni, valutando,
anche sotto il profilo economico, la componentistica presente
sul mercato;
descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la
produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d’uso;
comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere
brevi relazioni in lingua straniera.
Per l’articolazione meccanica il curriculum ha dunque come
obiettivi la capacità di:
progettare e realizzare componenti meccanici, con elaborazione
di cicli di lavorazione;
programmare la produzione di un prodotto nonché l’analisi e la
valutazione dei costi;
gestire semplici impianti industriali;
progettare elementi e semplici gruppi meccanici;
conoscere i metodi di controllo e collaudo dei materiali, dei
semilavorati e dei prodotti finiti;
utilizzare impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e
di produzione;
conoscere i sistemi informatici per la progettazione e la
produzione meccanica;
sviluppare programmi esecutivi per macchine utensili e centri di
lavorazione CNC;
mettere a punto impianti e macchinari con i relativi programmi
e servizi di manutenzione;
conoscere le attuali norme sicurezza del lavoro e tutela
dell’ambiente.
comprendere manuali d’uso, documenti tecnici vari e redigere
brevi relazioni in lingua straniera
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
E’ composta da n. 12 allievi della specializzazione Elettronica e n. 11 della
specializzazione Meccanica.
La composizione della classe in questi termini deriva da accorpamenti avvenuti
nell’anno scolastico precedente.
Questa situazione non ha però generato particolari problemi a livello
comportamentale e di socializzazione.
Nelle discipline comuni gli allievi hanno dimostrato sufficiente interesse e
partecipazione conseguendo un profitto accettabile pur non evidenziando
particolari interessi per approfondimenti e discussioni in classe.
5
Specializzazione elettronica:
il comportamento è stato in generale abbastanza corretto e maturo.
Alcuni allievi si sono distinti per particolari capacità logico-deduttive ed
impegno anche in attività organizzative all’interno dell’Istituto.
Il profitto complessivo si può considerare più che sufficiente, con alcune
eccellenze.
Nelle attività di Laboratorio, la maggior parte della classe ha manifestato un
vivo interesse. Alcuni allievi hanno realizzando progetti di una certa
complessità.
Specializzazione meccanica:
il comportamento in generale appare corretto anche se l’attenzione in classe
non è sempre costante. In generale si evidenziano lacune di base in alcune
discipline dovute a un percorso scolastico non lineare( frequenti cambiamenti
di docenti anche durante lo stesso anno scolastico)e anche a scarso impegno.
Gli allievi dimostrano di essere maggiormente portati ed interessati alle attività
tecnico pratiche di laboratorio.
6
Storia del triennio della classe ART. ELETTRONICA e continuità
didattica nel triennio
Griglia 1:QUADRI ORARIO:
Classi
Discipline
Curricolo
Anni
Corso
III
ore
IV
Ore
V
ore
Lingua e lettere italiane
Storia
Inglese
Diritto ed Economia
Matematica
Meccanica e Macchine
Elettrotecnica
Elettronica
Sistemi elettronici
automatici
Telecomunicazioni
T. D. P.
Educazione Fisica
Religione
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
4° - 5°
3° - 4° - 5°
3°
3° - 4°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3
2
3
4
3
5
3
2
3
2
3
2
3
2
4
2
3
2
2
2
3
3
4
4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
2
2
1
2
4
2
1
5
5
2
1
Lab Informatica
3° - 4° - 5°
2
2
-
Variazioni nel consiglio di classe: Nel corso del triennio ci sono state
variazioni di insegnanti solo per ed. fisica e del docente ITP in sistemi e TDP
Griglia 2: Flussi degli studenti della classe:
Classe
Iscritti
Iscritti in Promossi Promossi
(ripetenti)
altra
dopo
sezione
sospensione
giudizio
3BET 2009/10
21 (2)
8
10
4AART 2010/11
15(1)
4
5
6
Quinta 2011/12
12(1)
-
Respinti
e ritirati
3
4
-
Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza
ripetenze o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 10.
7
Storia del triennio della classe ART. MECCANICA e continuità didattica
nel triennio
Griglia 1:QUADRI ORARIO:
Classi
Discipline
Curricolo
Lingua e lettere italiane
Storia
Inglese
Diritto ed Economia
Matematica
Meccanica applicata e
macchine a fluido
Tecnologia meccanica ed
esercitazioni
DPOI
Sistemi ed automazione
industriale
Educazione Fisica
Religione
Anni
Corso
III
ore
IV
Ore
V
ore
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
4° - 5°
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
3
2
3
3
5
3
2
2
2
3
5
3
2
2
2
3
4
3° - 4° - 5°
5
5
5
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
4
4
4
3
5
3
3° - 4° - 5°
3° - 4° - 5°
2
1
2
1
2
1
Variazioni nel consiglio di classe: frequenti cambi di docente anche durante lo
stesso anno scolastico. I cambi hanno interessato in modo particolare le
materie professionali: Meccanica e macchine-Sistemi-DPOI
Griglia 2: Flussi degli studenti della classe:
Classe
Iscritti
Iscritti in Promossi Promossi
(ripetenti)
altra
dopo
sezione
sospensione
giudizio
3CM 2009/10
22 (2)
11
8
4AART 2010/11
13
6
8
3
Quinta 2011/12
11
-
Respinti
e ritirati
3
2
-
Totale studenti regolari (che hanno frequentato lo stesso corso, senza
ripetenze o spostamenti di classe, dalla terza alla quinta classe ): 8.
8
In data 15 maggio 2012 il consiglio della classe 5°A art.
ritiene che la classe abbia raggiunto i seguenti:
Obiettivi generali (educativi e formativi)
(obiettivi comportamentali, cognitivi di tipo trasversale):
Obiettivi comportamentali:
La maggior parte degli allievi
• Ha un comportamento corretto e responsabile nei confronti delle persone
e dell’ambiente scolastico;
• Ha preso coscienza di sé, mediante una adeguata consapevolezza delle
proprie potenzialità;
• Partecipa in modo sufficientemente attivo al lavoro di gruppo.
Obiettivi cognitivi:
Conoscenze:
• Nell’area umanistica in generale gli allievi sanno sufficientemente
orientarsi nell’ambito delle conoscenze acquisite nel corso dell’ultimo
anno. Pochi sanno operare collegamenti con gli argomenti degli anni
precedenti.
• Nell’area tecnico-scientifica:
• Elettronica:
• In generale gli allievi hanno una discreta conoscenza delle materie.
Alcuni sanno operare collegamenti tra le discipline di indirizzo
• Meccanica
• In generale gli allievi dimostrano di aver acquisito un livello di
conoscenze mediamente sufficiente riguardo agli argomenti trattati.
Abilità:
Tutti gli
•
•
•
•
allievi mediamente sanno:
tradurre in fase operativa quanto appreso in teoria;
scegliere gli strumenti adeguati in fase di esecuzione di un lavoro;
svolgere e portare a termine il compito assegnato;
esporre (per iscritto e oralmente) le conoscenze relative alle varie
discipline utilizzando con sufficiente proprietà i linguaggi specifici;
• analizzare e scomporre i contenuti disciplinari e formulare delle
semplici sintesi;
Pochi sanno:
• utilizzare conoscenze e strumenti appresi nelle varie discipline per
risolvere problemi inerenti alla specializzazione;
• cogliere connessioni tra argomenti e/o discipline diversi
9
•
elaborare, se guidati, informazioni fornite in relazione alle varie
problematiche
Attività di carattere pluridisciplinare
•
Il consiglio di classe della 5°A art.
ha
trattato
in forma
pluridisciplinare alcuni argomenti. Pertanto percorsi pluridisciplinari
indicativi possono essere:
Area linguistico - storico – letteraria e Diritto
•
•
•
•
•
•
•
Positivismo e letteratura: Naturalismo e Verismo. I problemi dell’Italia
post-unitaria.
Crisi del Positivismo e Decadentismo. Le inquietudini del primo
Novecento. Ideologie nazionaliste e imperialismi.
La prima guerra mondiale. I letterati e la guerra: i futuristi.
Nuove tendenze culturali: la psicanalisi. Psicanalisi e letteratura.
Il relativismo conoscitivo e l’incomunicabilità.
Fascismo, nazionalsocialismo e regimi autoritari in Europa. La poesia
tra le due guerre.
La crisi del ‘29
Area tecnico – scientifica:
ELETTRONICA:
Percorso N° 1
• Area disciplinare interessata:tecnico-scientifica
• Titolo nucleo disciplinare:elaborazione e trasmissione numerica dei
segnali
• Materie coinvolte:matematica, elettronica e telecomunicazioni
• Argomenti per ciascuna:matematica: integrali definiti
• Disciplina tdp:circuiti di interfacciamento e condizionamento
• telecomunicazioni: trasformata di Fourier, modulazioni numeriche,
sistemi PCM
Percorso N° 2
• Area disciplinare interessata: tecnico-scientifica
•
•
•
•
•
Titolo nucleo disciplinare: il sistema personal computer
Materie coinvolte: elettronica, telecomunicazioni, sistemi e TDP
Argomenti per ciascuna: sistemi: programmazione in linguaggio C
Disciplina telecomunicazioni :trasmissione seriale asincrona
TDP : controllo di una scheda I/O interfacciata alla porta parallela del
PC
10
Percorso N° 3
• Area disciplinare interessata: tecnico-scientifica
• Titolo nucleo disciplinare: sistemi di acquisizione dati
• Materie coinvolte: elettronica, sistemi, telecomunicazioni.
• Argomenti per ciascuna: elettronica: principi di funzionamento dei
• convertitori A/D e D/A
• disciplina sistemi: architettura generale di sistemi acquisizione dati e
software di gestione controllori digitali
• telecomunicazioni:teorema del campionamento.
MECCANICA
Percorso N° 1
Area disciplinare interessata :
Titolo nucleo disciplinare
:
Materie coinvolte
:
Argomenti per ciascuna
disciplina
tecnico-scientifica
progettazione di una ruota dentata
meccanica, dpoi, matematica
:
matematica: integrali definiti, derivate
dpoi: autocad o solid edge e cartellino di
lavorazione
meccanica: calcolo analitico
Per quanto riguarda la tabella di valutazione si rimanda a quanto espresso
nel P.O.F. .
Attività programmate e realizzate dal Consiglio di Classe
Attività culturali e sportive:
La classe ha partecipato a diversi incontri relativi a:
•
•
•
attività di orientamento universitario
incontro sulla donazione di organi e tessuti
partecipazione a tornei della Consulta Provinciale Studenti di Treviso
Visite e viaggi di istruzione:
Gli allievi hanno effettuato:
• Viaggio di istruzione a Praga e Ratisbona
• Visita guidata alla CMZ (azienda del settore elettronico)
• Visita alla Fiera dell’elettronica di Pordenone
• Visita alla Fiera BIMU Pordenone(meccanici)
• Visita alla Fiera delle Macchine Utensili a Signoressa (TV)
11
Attività di preparazione alla I° prova
La classe svolgerà Mercoledì 23 maggio una prova di simulazione della durata
di 5 ore di lezione nella quale saranno proposti temi inerenti alle tipologie
previste dall’esame.
Attività di preparazione alla II° prova
SISTEMI
La seconda prova si svolgerà nell’ultima settimana di maggio.
Meccanica
La seconda prova è stata svolta giovedì 26/4
Attività di preparazione alla III prova
Il C.d.C. ha ritenuto opportuno la somministrazione di prove di tipologia B in
quanto ritenuta più adeguata alle capacità degli allievi.
Elettronica
La terza prova è stata svolta giovedì 10/5.
Materie coinvolte: matematica, inglese, tdp, elettronica
Meccanica
La terza prova è stata svolta giovedì 10/5.
Materie coinvolte: matematica, inglese, DPOI, sistemi
Contenuti disciplinari: programmi e relazioni finali
Vedere allegati
Elenco allegati:
• Programmi e relazione finale della classe per materia.
• Testi della simulazione della terza prova
12
ARTICOLAZIONE ELETTRONICA
RELAZIONE FINALE di RELIGIONE
Classe 5Aart Anno scolastico 2011-2012
Prof. Tolin Luigi
In relazione alle finalità generali del corso e alla programmazione curricolare, sono stati
complessivamente conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
CONOSCENZE:
Conoscenza generale dei principi della morale.
Conoscenza di alcune tematiche essenziali che caratterizzano la bioetica.
Conoscenza dei principi della dottrina sociale della Chiesa.
COMPETENZE:
Comprensione di termini fondamentali della morale.
Comprensione e rispetto delle diverse posizioni in materia religiosa e etica.
Analisi critica di alcune problematiche legate alla bioetica.
Lettura e analisi corretta e adeguata dei documenti proposti.
CAPACITA':
Saper cogliere gli aspetti caratterizzanti l’attuale questione morale.
Riconoscere i principi che stanno alla base dell’insegnamento morale della Chiesa e
confrontarli con alcune problematiche attuali.
Confrontare il cristianesimo con altri sistemi di significato.
Riconoscere che la fede cristiana impegna il credente ad operare nella società con altri
per la edificazione del bene comune e la promozione umana.
METODOLOGIE
Brevi lezioni frontali e discussione in classe.
Analisi dei contenuti proposti a coppia o in piccoli gruppi.
Risposte/elaborati personali e/o di gruppo a quesiti/tematiche scritte.
Lettura e commento di documenti significativi.
Visione filmati, analisi e dibattito.
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE:
Moduli
1. Temi di etica e bioetica
Contenuti
La questione etico-morale
I concetti fondamentali della riflessione
morale: la persona, la dignità umana, la
coscienza, la libertà nella responsabilità, il
bene, il male.
L’obiezione di coscienza
Ore
18
La bioetica: definizione e campi di indagine.
L’inizio della vita; la fecondazione assistita.
L’interruzione della gravidanza.
La fine della vita; l’accanimento terapeutico e
l’eutanasia.
13
La donazione di organi e tessuti
Il valore della vita umana nella prospettiva
cristiana
Religioni a confronto su alcuni temi della
bioetica
2. I giovani, gli affetti, la
famiglia
Il valore positivo della sessualità
Il matrimonio nei progetti di un giovane
La proposta cristiana: l’unione sacramentale e
l’apertura alla vita
3. Le relazioni tra persone e L’insegnamento sociale della Chiesa
Lo squilibrio fra nord e sud del mondo nella gestione
popoli: la morale sociale
delle risorse
Il lavoro e la dignità umana
Giustizia, solidarietà e pace
Totale ore:
5
7
30
Nell’ambito dei temi di bioetica, gli alunni hanno partecipato al Progetto La donazione e il trapianto di
organi e di tessuti: una scelta consapevole. In preparazione all’incontro programmato con gli operatori
dell’Ulss7 è stata dedicata una lezione di religione.
MATERIALI DIDATTICI
Testo in adozione: Sergio Bocchini, Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della
religione cattolica nella scuola superiore, vol.2°, triennio, E.D.B.
Fotocopie fornite dal docente
Testi disponibili nella biblioteca dell'istituto
Documenti biblici ed extrabiblici
Articoli tratti da quotidiani o settimanali
Schede personali
Audiovisivi
TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UITILIZZATE
Interventi/risposte orali
Elaborati scritti
VALUTAZIONE
Nei giudizi di valutazione si è tenuto conto del grado di raggiungimento degli obiettivi, della
partecipazione in classe, dell’impegno nelle attività proposte. La griglia di valutazione
utilizzata è quella riportata nel documento di programmazione iniziale della disciplina.
14
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Materia: ITALIANO
Classe: V Aart.
A. S.: 2011/2012
In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
•
CONOSCENZE
In generale gli allievi hanno dimostrato di aver acquisito una sufficiente conoscenza dei principali
movimenti culturali della seconda metà dell’800 e del ‘900 e dei tratti più significativi del pensiero e della
poetica degli scrittori che ad essi si riferiscono . Pochi dimostrano di aver approfondito gli argomenti
trattati; alcuni evidenziano una preparazione lacunosa e superficiale..
•
ABILITA’
La maggior parte degli allievi sa sufficientemente orientarsi nell’analisi e nel commento di testi letterari in
prosa ed in poesia con riferimento agli aspetti contenutistici e stilistici, in relazione al pensiero degli
scrittori ed al contesto culturale, Pochi sanno collegare i temi e gli aspetti più importanti della poetica
dei singoli autori o dei movimenti alle opere analizzate.
Alcuni allievi hanno evidenziato insufficiente competenza nell’utilizzo degli strumenti espressivi,
dimostrando difficoltà nell’elaborare e sviluppare i concetti, anche per mancanza di idee e di cultura
personale.
Per quanto riguarda la produzione scritta, gli allievi sanno affrontare e svolgere quattro delle tipologie
previste per le prove d’esame e cioè il “ tema tradizionale”, l’analisi del testo letterario , il saggio breve e
l’articolo di giornale.
Non sempre gli allievi,(in particolare della specializzazione meccanica) si sono dimostrati coinvolti nell’
attività scolastica, evidenziando anche poco interesse ad approfondimenti e discussioni su argomenti
fuori dal contesto o nell’ambito dell’attualità .
In generale gli allievi hanno sviluppato una sufficiente capacità di operare raffronti tra gli autori o i
movimenti culturali studiati ,individuando collegamenti anche in altri ambiti come il mondo dell’arte, il
cinema o il teatro. Pochi però sanno orientarsi autonomamente ,dimostrando ancora difficoltà nello
sviluppare un discorso in modo articolato o nell’ analizzare attraverso un linguaggio tecnico adeguato
testi ed autori.
•
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
1. La cultura del II° ‘800: POSIVITIVISMO e NATURALISMO
[ 24 h]
ZOLA: da “Il romanzo sperimentale”. Lo scrittore come
operaio del progresso sociale
Il Verismo: caratteri e differenze tra Verismo e Naturalismo.
G. VERGA: vita e opere
da : “ Vita nei campi”: 1) “ Rosso malpelo”
2) “impersonalità e regressione” – prefazione all’amante di Gramigna
Il “ Ciclo dei vinti”: caratteri – Prefazione ai “ Malavoglia”
da: “ I Malavoglia”: “ I Malavoglia e la comunità del villaggio”
- la conclusione dei Malavoglia.
da: “Novelle Rusticane”: “ La roba”: la figura di Mazzarò
da: “Mastro don Gesualdo”: “ La tensione faustiana del self mademan”
“Morte di Gesualdo”
15
2. G. Carducci: vita e opere
[4h]
da: Odi Barbare “ Dinanzi alle Terme di Caracalla”
“ Alla stazione una mattina d’autunno”
3. Il Decadentismo e il Simbolismo: caratteri ( 3 h )
Le avanguardie artistiche
Baudelaire e i “poeti maledetti”.
da : “ I fiori del Male”: “ Corrispondenze”
“L’albatros”
“ Spleen”
4. La Scapigliatura: caratteri
[4h]
Cletto Arrighi : da “ Scapigliatura e il 6 febbraio”: “ La scapigliatura”
A. Boito: “ Dualismo”.
E. Praga: “Preludio”
I. U. Tarchetti : “ Fosca “ : caratteri. “ L’attrazione della morte”
5 G. Pascoli: vita e opere
[ 12 h ]
da : “ Il fanciullino”: “ Una poetica decadente”
“ fotocopia”
da: “ Myricae” :
“ Il temporale”
“ X agosto
“ Novembre””
“ Lavandare”( fotocopia)
da “ Canti di Castelvecchio”: “ La mia sera” ( fotocopia)
“ Commiato” ( fotocopia)
da Primi Poemetti:
“ Il libro”
( fotocopia)
6
G. D’Annunzio: vita e opere
[9h]
da : “ Il piacere”: Pagine iniziali del romanzo (fotocopie)
”il verso è tutto”
da: “ Alcyone”: “ La sera fiesolana ”
“ La pioggia nel pineto”
Il “Notturno”: “La prosa notturna”
7
Il Futurismo: caratteri
[6h]
T: Marinetti: “ Manifesto del Futurismo”
“ Manifesto tecnico della letteratura futurista ”
da “Zang-Tumb Tumb”: “ Bombardamenti”
Il teatro futurista : caratteri:
“Vengono”
8
Panoramica generale della seconda epoca del Decadentismo: Freud e la psicanalisi La filosofia di
Bergson
Proust – Joyce – Kafka. La Letteratura Mitteleuropea [ 3 h ]
Proust :da “Alla ricerca del tempo perduto”: “ Le intermittenze del cuore”
Joyce : da “ Ulisse”: “ Il monologo di Molly”
Kafka : da : “ La metamorfosi “ : “ L’incubo del risveglio”
“ Il processo”: pagine conclusive:”Una giustizia implacabile e misteriosa”
I. Svevo: vita e opere
[6h]
Differenze tra i primi romanzi e la “coscienza di Zeno”
La figura dell’inetto.
Da “ La coscienza di Zeno “ : “ La morte del padre “
Pagine finali del romanzo:” Profezia di un’apocalisse cosmica”
9
16
10 L. Pirandello : vita e opere
[ 10 h ]
La filosofia pirandelliana: caratteri. La crisi della verità e della identità. L’umorismo.
Da “ L’ umorismo “ : “ Un’arte che scompone il reale “ pag. 392 da r. 23 a r. 34
I romanzi : caratteri generali
Da : “ Il fu Mattia Pascal “ : “ Lo strappo nel cielo di carta e la lanterninosofia “
Il teatro di Pirandello: aspetti della riforma.
“ Enrico IV” (lettura integrale)
“ Sei personaggi in cerca di autore”(lettura integrale).
11 L’Ermetismo: caratteri generali
G. Ungaretti: la poetica
da “ L’allegria”: “ Fratelli”
“ Veglia”
“ Soldati
“ I fiumi”
[6h]
E. Montale: la poetica
da “Ossi di seppia”: “ I limoni”
“ Meriggiare pallido e assorto”
“ Spesso il male di vivere”
“ Non chiederci la parola”
Il “Paradiso” di Dante, limitatamente ad alcuni canti più significativi, è stato affrontato in 4° assieme al
Purgatorio” in modo da dare maggiore spazio, agli argomenti di letteratura e considerato che la poetica e la
cultura di Dante nel bagaglio conoscitivo degli alunni , appare troppo distante e avulso dal contesto
letterario dell’ultimo anno .
•
METODOLOGIE
Gli argomenti sono stati affrontati attraverso lezioni frontali, attività di approfondimento, esercizi di analisi
del testo ,interrogazioni collettive. Gli allievi sono stati abituati ad uno studio ragionato e non mnemonico
o nozionistico che è stato mirato a potenziare abilità di analisi, di sintesi e di critica anche attraverso
percorsi interdisciplinari (letteratura – storia). Un certo numero di ore è stato utilizzato per il recupero di
nozioni scarsamente acquisite.
•
MATERIALI DIDATTICI
Il testo in adozione è : - G. BALDI S. GIUSSO M. RAZETTI G. ZACCARIA :
dalla storia al testo” voll E-F-G
•
“ Dal testo alla storia e
VERIFICHE
Per quanto riguarda la conoscenza degli argomenti trattati, le verifiche si sono svolte attraverso
interrogazioni, discussioni, testi scritti.
Le prove scritte sono state di vario tipo:
1) tema argomentativo;
2) analisi di un testo;
3) articolo di giornale.
4) Saggio breve
L’ultima prova scritta del II° Quadrimestre è stata una simulazione di prova di esame (durata 6 h) per
verificare le competenze acquisite.
.
17
A disposizione della Commissione sono stati depositati in segreteria i seguenti esempi delle prove e delle
verifiche effettuate: a) tutti gli elaborati scritti
b) testo della simulazione della 1°prova
Conegliano, lì 15 maggio 2012
Prof.ssa CANIATO Antonella
18
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Materia: STORIA
Classe: V Aart.
A. S.: 2011/2012
In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di:
•
CONOSCENZE
In generale gli allievi hanno acquisito una sufficiente conoscenza
dimostrano una preparazione discreta e abbastanza approfondita.
•
degli argomenti trattati, alcuni
ABILITA’
La maggior parte degli allievi è in grado di esporre con sufficiente chiarezza i fatti storici., sa affrontare
con sufficiente chiarezza l’analisi degli avvenimenti , operare delle sintesi, individuare relazioni di
causa e di effetto rapportare eventi passati al presente utilizzando una corretta terminologia.
In generale gli allievi sanno rapportare sufficientemente gli eventi storici allo sviluppo della storia della
letteratura, sanno considerare gli eventi e i momenti storici nella complessità e nell’interazione dei fattori
politici, sociali, economici, culturali e religiosi.
•
CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
1. Mazzini e i moti del ’30
( 1 h)
2
(3 )
Il ’48 in Europa
3. La prima guerra di indipendenza (1 h)
5. La politica di Cavour
(2h)
6. La seconda guerra di Indipendenza.
[ 1 h]
7. L’Unità d’Italia: i problemi e conseguenze. La destra storica.
[ 5 h]
8. La questione di Roma: rapporti tra Stato e Chiesa.
[3h]
9. La situazione politica ed economica nella II° metà dell’800. La politica di Bismarck e l’unificazione
della Germania. Il colonialismo. La guerra austro – prussiana e la guerra franco – prussiana. La
questione balcanica.
[ 8 h]
10. La Sinistra storica: caratteri. La politica di Giolitti. Il sistema delle alleanze.
[6h]
11. Cause della Prima guerra mondiale. Le fasi principali.
[5h
12. La rivoluzione russa: cause e conseguenze. Gli sviluppi successivi, la diffusione del Comunismo.
[4h]
13. Il dopo guerra: i trattati di pace. Conseguenze economiche, sociali e politiche. La nascita di governi
conservatori in Europa.
[4h]
19
14. Il Fascismo in Italia: caratteri ed aspetti.
(3h)
15 Il Nazismo e lo Stalinismo
[3h]
16 La Seconda guerra mondiale. Conseguenze La guerra fredda
[4h]
•
METODOLOGIE
Lo studio dei principali avvenimenti politici, sociali ed economici della seconda metà dell’800 e del ‘900 è
stato affrontato come premessa ed inquadramento degli argomenti culturali e letterari che altrimenti per
gli allievi sarebbero rimasti staccati dal contesto in cui essi si manifestano. Tale collegamento si è
dimostrato proficuo ad un apprendimento ragionato volto soprattutto ad individuare cause, effetti ed
interpretazioni critiche dei fatti storici.
•
MATERIALI DIDATTICI
Il testo in adozione è: “ Il nuovo dialogo con la storia”.Antonio Brancati – Trebi- Pagliarani. La Nuova
Italia.
Vol.3°
•
VERIFICHE
Sono state periodiche e si sono svolte attraverso interrogazioni.
Conegliano, lì 15 Maggio 2012
Prof.ssa CANIATO Antonella
20
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
RELAZIONE FINALE CLASSE V° ART Anno scolastico 2011/2012
Docente: Elena Eraspaldo
La classe, composta da 12 allievi della specializzazione “elettronica e telecomunicazioni” e
da 11 allievi della specializzazioni “meccanica”, nel corso del biennio conclusivo, ha
seguito le lezioni dimostrando un interesse adeguato per gli argomenti trattati e
partecipando attivamente al
dialogo educativo, rispondendo positivamente alle
sollecitazioni dell’insegnante.
L’impegno profuso dello studio ha consentito alla quasi totalità degli studenti di ottenere
risultanti pienamente sufficienti, con alcune punte decisamente brillanti, anche se
permangono allievi che conoscono in modo superficiale i principali argomenti di diritto ed
economia trattati durante l’anno conclusivo di studi.
Il programma è stato svolto cercando di raggiungere gli obiettivi realisticamente
perseguibili nell'esiguo tempo a disposizione: due sole ore settimanali che, peraltro, nel
secondo quadrimestre, hanno subito drastiche riduzioni a causa delle vacanze pasquali,
del viaggio di istruzione e di visite guidate e/o altre attività svolte in coincidenza con l’orario
di diritto. Ciò nonostante gli obiettivi fissati in sede di programmazione iniziale, che
miravano a integrare ed arricchire le conoscenze giuridico economiche già fornite nel
corso del biennio e della classe quarta per guidare l’allievo alla comprensione del
funzionamento e della gestione delle imprese sotto il profilo giuridico, organizzativo ed
economico, sono stati complessivamente raggiunti.
Nel corso dell’anno scolastico sono stati, infatti, conseguiti i seguenti risultati:
l’allievo, ovviamente con diversi livelli di approfondimento, in diritto conosce: la nozione
giuridica di imprenditore e di impresa e sa classificare e distinguere i vari tipi di
imprenditori, conosce la nozione di contratto di società e i caratteri fondamentali dei vari
tipi di società; conosce i principi fondamentali e la composizione del bilancio d’esercizio; in
economia aziendale conosce: la nozione di organizzazione aziendale e di variabili
organizzative (struttura organizzativa, meccanismi operativi e stile di direzione), conosce il
significato di patrimonio, di gestione, di costi e ricavi; sa eseguire le principali scritture
contabili di esercizio e di assestamento e redigere semplici situazioni patrimoniali ed
economiche che gli permettono di comprendere un semplice bilancio d’esercizio; sa
applicare la tecnica della break even analysis per determinare il punto di equilibrio di
un’azienda. Sa interpretare la normativa civilistica e cogliere le principali problematiche
economico-aziendali, esponendo i concetti appresi con un linguaggio giuridico-economico
sufficientemente appropriato.
METODOLOGIE:
Nella presentazione degli argomenti da trattare si è sempre cercato di evidenziare i
collegamenti con la realtà circostante (per stimolare curiosità ed interesse). Si è fatto
ricorso prevalentemente alla lezione frontale (con l’ausilio del codice civile, per quanto
riguarda diritto).
MATERIALI DIDATTICI:
Libro di testo: “Diritto ed economia industriale” Bacceli-Robecchi, Ed. Scuola & Azienda,
Codice Civile, appunti dell'insegnante.
TIPOLOGIE DI PROVE:
Si sono svolte verifiche sommative prevalentemente scritte.
La disciplina non è stata oggetto di simulazione nella Terza Prova dell’Esame di Stato.
VALUTAZIONE:
Nelle prove è sempre stata utilizzata l’intera gamma dei voti (da 1 a 10) al fine di
differenziare il più possibile le prestazioni degli allievi. Nella correzione delle verifiche a
ogni singolo quesito veniva assegnato un voto (sempre da 1 a 10) in modo da consentire
21
allo studente di capire immediatamente il proprio livello di conoscenza sul singolo
argomento proposto; il voto finale risultava dalla media dei voti conseguiti nei singoli
quesiti.
Nell’attribuzione dei voti di fine quadrimestre si è tenuto conto, oltre che delle abilità
effettivamente raggiunte, anche dell’impegno, della situazione di partenza e dei progressi
effettuati, dell’attenzione e della partecipazione.
INDICAZIONI SULLO SVILUPPO TEMPORALE DEL PROGRAMMA:
• SETTEMBRE (6 ore) e OTTOBRE (3 ore):
L’imprenditore ex art. 2082 c.c.,
il piccolo imprenditore ex art. 2083 c.c. e
l’imprenditore agricolo ex art. 2135 c.c., l’imprenditore commerciale ex art. 2195 c.c.; lo
Statuto dell’imprenditore commerciale; l'azienda e i segni distintivi.
• OTTOBRE (5 ore) e NOVEMBRE (4 ore):
Le società in generale: il contratto di società ex art. 2247 c.c.; i diversi tipi di società
(distinzioni tra società di persona e società di capitali).
Le società di persone: la società semplice (la costituzione, l’amministrazione, la
responsabilità patrimoniale dei soci, lo scioglimento e la liquidazione della società
semplice e lo scioglimento dei singoli rapporti sociali), la società in nome collettivo
(analisi delle caratteristiche e delle principali differenze con la società semplice) e la
società in accomandita semplice.
• NOVEMBRE (2 ore), DICEMBRE (5 ore), GENNAIO (5 ore) e FEBBRAIO (2 ore):
Le società di capitali: la società per azioni (la costituzione, i diversi modelli di
governance, con particolare attenzione al modello tradizionale, le azioni e le
obbligazioni, lo scioglimento e la liquidazione della s.p.a.), la società in accomandita
per azioni e le società a responsabilità limitata.
• FEBBRAIO (2 ore) e MARZO (2 ore):
L’organizzazione aziendale e le variabili organizzative: la struttura organizzativa
(struttura organizzativa per funzioni, struttura organizzativa multidivisionale per prodotti
e per area geografica), i meccanismi operativi e lo stile di direzione.
• MARZO (3 ore):
Analisi dei costi aziendali: costi diretti e indiretti e le diverse configurazioni di costo;
costi fissi e costi variabili; la break even analysis: il calcolo del break even point e il
diagramma di redditività.
• MARZO (1 ora), APRILE (6 ore), MAGGIO (6 ore) e GIUGNO (1 ora):
Le operazioni di gestione: di finanziamento (capitale proprio e di terzi) e di impiego;
operazioni di interna ed esterna gestione; l’aspetto finanziario ed economico delle
operazioni di gestione. La contabilità generale: il metodo della partita doppia e semplici
scritture di esercizio e di assestamento per determinare il risultato economico
dell’esercizio e redigere la situazione economica e patrimoniali di un’azienda.
Il bilancio d’esercizio: i principi di redazione del bilancio ex artt. 2343 e 2343 bis c.c. e
la struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico.
L’analisi della situazione patrimoniale e finanziaria della società.
22
EDUCAZIONE FISICA
RELAZIONE FINALE
CLASSE 5^Art.
Prof.ssa Comin Iris
OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI E COMPETENZE ACQUISITE
Alla fine del corso di studi l’allievo deve essere in grado di:
• Mantenere un’esercitazione per un tempo prolungato al fine di migliorare la resistenza in
relazione alle proprie capacità;
• Aumentare gradualmente il carico di lavoro a livelli sub-massimali per sviluppare la forza
sia specifica che generale;
• Compiere movimenti ciclici e aciclici nel più breve tempo possibile;
• Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali in forma
economica e coordinata;
• Eseguire i fondamentali tecnici-tattici di almeno due discipline sportive di squadra e due
individuali ed elaborare un pensiero tattico-sportivo;
• Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati;
• Scoprire e orientare attitudini personali nei confronti delle attività sportive specifiche e
attività motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo lavorativo e/o tempo
libero;
• Dimostrare di conoscere le norme elementari di primo soccorso e mettere in relazione il
movimento con elementi di: fisiologia, anatomia, alimentazione.
• Conoscere i regolamenti delle principali attività sportive trattate nel corso dell’anno.
• Guidare un riscaldamento finalizzato, e realizzare una lezione nelle sue parti principali.
COMPETENZE
Gli allievi hanno raggiunto una buona autonomia di lavoro (responsabilizzazione), sanno
riconoscere l’importanza psico-fisica del movimento e usano correttamente il linguaggio specifico.
CAPACITÀ’
Gli allievi hanno consolidate e migliorate le loro capacità fisiche di forza, resistenza, velocità
ed mobilità. Sanno coordinare le loro azioni anche in situazioni variate e complesse. Sono capaci
di affrontare situazioni problematiche personali ed interpersonali.
Utilizzano con consapevolezza e in situazioni mutevoli le proprie capacità fisiche e neuromuscolari e le loro conoscenze. Hanno acquisito un pensiero tattico-sportivo. Sanno applicare
abilità motorie nei diversi giochi di squadra.
1 - CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE
23
Articolo I.
UNITÀ
DIDATTICA
Articolo II.
TEST MOTORI
Articolo III. POTENZIAMENTO
MUSCOLARE
RESISTENZA
ATTREZZISTICA
PREACROBATICA/VERTICALI
PARALLELE
VOLTEGGI ALLA CAVALLINA
ATLETICA
SPORT DI SQUADRA
PERIODO
N° LEZIONI
Sett./Ott
Sett/Mar
2
6
Ott/Dic
Ott./Nov.
Dic./Gen.
Gen./Feb.
Dic./Gen.
Mar./Apr.
Gen./mag.
8
4
2
6
4
10
12
TOTALE ORE DI LEZIONE AL 15 MAGGIO: 52
N.B. Durante la stessa ora di lezione si sono sviluppati spesso due argomenti diversi
2 - METODOLOGIE:
Si è utilizzata la lezione frontale dell'insegnante con spiegazione, motivazione del gesto
tecnico, dimostrazione. Il lavoro è stato individualizzato con interventi continui di verifica
dell'insegnante anche individuali e con approfondimenti soggettivi. Si è utilizzata spesso
l’assistenza diretta degli allievi e dove è stato possibile si è privilegiato il lavoro in gruppo.
3 - MATERIALI DIDATTICI:
Le lezioni si sono tenute in palestra e nei campi e pedane esterne all'Istituto.
I piccoli e grandi attrezzi sono stati utilizzati in forma propria e di riporto.
4 - TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA:
La verifica del lavoro è stata continua con controllo, suggerimenti e correzioni del docente. Al
termine di ogni attività didattica è stato valutato il grado di apprendimento dell'argomento trattato
attraverso una prova pratica. La valutazione , inoltre, ha tenuto conto dei livelli di partenza
dell’alunno e dei progressi realizzati nel corso delle esercitazioni.
Nei giudizi di valutazione quadrimestrale si sono considerati i miglioramenti ottenuti nelle
varie competenze, la serietà e la partecipazione all'attività scolastica, l' impegno dimostrato e
l’attenzione alle lezioni.
Il Docente:
Congliano, 14 maggio 2012
Prof.ssa Comin Iris
24
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE
Prof. Visentin Michele-Prof. Diego Severin
Materia: TDP
Classe: 5° BET
A.S.:2011/12
CONOSCENZE
•Quanto previsto nel programma, come di seguito riportato,
•Comandi principali del sistema operativo Windows
•Realizzazione di circuiti stampati
•Utilizzare integrati programmabili
COMPETENZE
1.Leggere ed interpretare datasheets
2.Usare dei programmi di editing (in particolare MSWORD) per realizzare della
documentazione.
3.Usare gli elementi principali di un CAD elettronico (ORCAD)
4.Usare il simulatore di circuiti Pspice, nei sui elementi fondamentali
5.Fare dei piccoli progetti di circuiti elettronici.
6.Realizzare dei prototipi con la tecnica della wrappatura
7.Realizzare dei semplici programmi in linguaggio C per gestire schede elettroniche
da sistemi programmabili (in particolare dalla porta parallela del PC)
8.Utilizzare la strumentazione di base (oscilloscopio, multimetro) per il collaudo.
CAPACITA’
Le capacità sono diverse da allievo ad allievo ma in generale possono essere così
riassunte:
•Capacità di leggere ed interpretare dati tecnici .
•Capacità di inserirsi in gruppi di lavoro per progettare e/o collaudare
apparecchiature elettroniche.
•Capacità di utilizzare i componenti più comuni, sia di tipo logico che analogico,
comprendendone le caratteristiche e le modalità d'uso.
•Capacità di realizzare brevi programmi in 'C' e Visual Basic e quindi comprendere
le problematiche relative all'interazione software/hardware.
•Capacità di documentare.
METODOLOGIE
Il lavoro e' stato svolto con modalità diverse tra il laboratorio ed il lavoro in classe, e
precisamente:
•in classe si é operato con lezioni frontali e gli argomenti trattati sono stati quelli di
Tecnologia e gli argomenti teorici relativi ad alcuni progetti.
•in laboratorio si è adottato, come é suggerito nel documento che illustra il
programma ministeriale per questa disciplina, il metodo ‘per progetti’.
Quindi si é proceduto secondo lo schema sotto riportato:
1.esposizione dei vari lavori, richiamando le conoscenze necessarie, ove queste fossero
già acquisite, o, in caso contrario, introducendole con delle brevi spiegazioni.
2.spiegazione di massima degli schemi per ottenere quanto proposto, lasciando spazio a
più soluzioni possibili, in modo che l’allievo o meglio il gruppo di lavoro potesse
adottare la soluzione che riteneva più adeguata.
3.spiegazione delle caratteristiche dei componenti previsti, anche con lettura dei
datasheets.
4.spiegazione dei metodi software da adottare. (brevi routine d’esempio).
25
ORGANIZZAZIONE DEI LAVORI
I lavori sono stati realizzati a gruppi, generalmente di due allievi; e questi erano così
composti:
Primo quadrimestre (lavoro comune a tutti i gruppi)
Dalla Pola – Masier
Della Libera – Galet
Locaputo – Kolano
Tran – Zaia
Guan – Mazzon
Frezza -- Bernardi
Secondo quadrimestre (preparazione tesine esami)
Dalla Pola
Masier
Guan
Locaputo
Della Libera
Galet
Kolano
Tran – Zaia
Frezza – Bernardi
Mazzon
Accordatore con DSP per strumento musicale
Metal detector
Scritta rotante a LED
Oscilloscopio USB
Amplificatore di potenza in classe D
Sistema di controllo per elicottero
Controller MIDI con Arduino
Robot controllato da microcontrollore
Controllo RC per auto
Cardiofrequenzimetro
Ogni gruppo doveva realizzare il progetto assegnato procedendo come sotto
indicato:
Attività di gruppo:
•la progettazione con eventuale simulazione,
•la realizzazione pratica,
•la verifica di funzionamento ed eventuali misure.
•il programma,
•la relazione finale o manuale,
•i disegni relativi allo schema elettrico e alla disposizione componenti,
MATERIALI DIDATTICI
La distribuzione oraria della disciplina é stata quella tradizionale (cinque ore
settimanali di cui quattro in laboratorio e una di teoria)
Nel laboratorio ogni gruppo ha usufruito di un posto di lavoro dotato di un PC
Pentiun con Windows 98/2000/XP e con la seguente dotazione di software:
•ORCAD/SDT
•OFFICE
•PSPICE per studenti
•TURBO C++ Ver. 3.0 della Borland
26
•MPLAB per microprocessore PIC18F4520
LIBRO DI TESTO:--E.Cuniberti Progettazione(Vol. 3).
Edizioni: PETRINI EDITORE.
L.De
Lucchi--T.D.P.
Tecnologie
Disegno
TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA
Per la valutazione sono stati presi in considerazione:
•i lavori fatti (valutando ciò che é stato realizzato e la documentazione prodotta),
• verifiche orali, di norma durante i collaudi e prove scritte
CRITERI DI VALUTAZIONE
Si fa riferimento alla griglia riportata nella relazione di classe, a cui però va aggiunto:
"La consegna delle relazioni o dei previsti lavori pratici, in moderato e non giustificato
ritardo, sarà penalizzata con uno o due punti in funzione del ritardo stesso".
LAVORI REALIZZATI IN LABORATORIO
• Realizzazione di una scheda per l'interfacciamento con il PC (attraverso la porta
parallela) e la realizzazione del software di collaudo. (Conoscenza di massima della
porta parallela del PC e del protocollo Centronics, integrati usati 244,374,138,14)
(Terminata verso la fine di Dicembre).
•Nel secondo quadrimestre ogni gruppo ha portato avanti un lavoro personale:
PROGRAMMA SVILUPPATO IN CLASSE
1.Porta parallela del PC, spiegazione dei vari segnali. Caratteristiche dei componenti
usato nel lavoro di laboratorio sviluppato al punto 1. Stesura di massima del
programma di controllo, utilizzando il compilatore C++ Borland o Visual Basic.
2.Amplificatori di potenza: classe A, B, AB. Calcolo dei parametri principali (rendimento,
potenza dissipata etc.). Schemi principali degli amplificatori in classe A e B.
Amplificatori in classe B a simmetria complementare con e senza condensatore di
uscita. Dispositivi di protezione. Distorsione di incrocio.
3.Conversione AD e DA: caratteristiche principali ed applicazioni. Esempio di convertitore
AD a successive approssimazioni.
4. Caratteristiche generali dei componenti elettronici di potenza: SOA.
5. SCR e TRIAC : caratteristiche principali ed esempi di applicazione.
6.Cenni sui motori passo-passo e corrente continua e relativi azionamenti.
7.Alcuni gruppi hanno sviluppato progetti utilizzando il microcontrollore PIC18f4520
8.Cenni sulle normative relative alla certificazione delle apparecchiature elettroniche.
Sebbene gli allievi fossero tenuti alla conoscenza di tutti gli argomenti trattati e' evidente
che quest’organizzazione ha fatto sì che le conoscenze siano state variamente
approfondite in funzione del lavoro realmente svolto.
CONEGLIANO Li 09.05.201
27
ELETTRONICA
CLASSE: 5^ BET
DOCENTI:
A.S.: 2011-2012
Michele Visentin, Maria Grazia Martignago
ORARIO : 3 ORE SETTIMANALI (2 di Lab.)
INTRODUZIONE
L'obiettivo principale della disciplina è quello di fornire una panoramica il più
possibile vasta delle applicazioni dell'elettronica lineare e in particolare delle
tecniche di generazione, di elaborazione dei segnali e delle conversioni. Ciò si
concretizza nello studio di particolari componenti integrati di normale utilizzo,
oltre all'analisi e al dimensionamento di circuiti con componenti discreti.
CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE:
Gli argomenti programmati all’inizio dell’ A.S. sono stati sviluppati pressoché
integralmente. Il grado di conoscenza acquisito è, mediamente, appena
sufficiente: solo per alcuni allievi si può ritenere buono.
Gli obiettivi particolari conseguiti, ovvero conoscenze e competenze, sono
elencati nei prospetti dei moduli allegati. A livello individuale, il voto assegnato
allo scrutinio finale, esprime il grado di raggiungimento degli obiettivi.
MATERIALI DIDATTICI
Testi adottati: E. Ambrosini, I. Perlasca L’Elettronica Sistemi di conversione e
interfacciamento, Ed.Tramontana;
Data sheet dei componenti.
Attrezzature e strumentazione di laboratorio:
•Personal Computer con sistema operativo "Windows XP".
•Strumentazione da laboratorio
•Componentistica discreta e integrata
TIPOLOGIA DI PROVE
Per la valutazione sono state prese in considerazione le prove scritte e orali l’attività
individuale di laboratorio.
METODOLOGIE
•Scoperta guidata
•Verifica delle prestazioni di circuiti applicativi e di alcuni componenti integrati
•Uso della strumentazione di laboratorio
28
CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI
Vedere prospetti dei moduli allegati.
Conegliano, 09 maggio 2012
Modulo n°
1
Titolo :
Prof. Michele Visentin
Prof.ssa Maria Grazia Martignago
Generatori di forme d’onda
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere le
principali
configurazioni degli
oscillatori e
generatori di forme
d’onda.
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui circuiti
progettati e
valutarne le
prestazioni
Contenuti
Circuiti con retroazione e loro
configurazioni Effetti della retroazione.
Oscillatori
sinusoidali,
criterio
di
Barkausen.
Modulo n°
Titolo :
2
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere
le
principali
configurazioni
di
filtri analogici attivi e
delle
loro
applicazioni
Oscillatori a ponte di Wien
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Verifiche
Interrogazioni.
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di
problemi.
Oscillatori a tre punti (Hartley e
Colpitts). Oscillatore a quarzo.
I multivibratori (generalità).
Multivibratori astabili e monostabili con
operazionale. Oscillatore ad onda
quadra con duty-cycle variabile.
Generatori di forme d’onda quadra,
triangolare e sinusoidale.
VCO (onda quadra e triangolare)
Sistemi filtranti
Contenuti
Risposta di un filtro generico del 2°
ordine. Distribuzione dei poli nella
funzione di trasferimento: Chebitschev
, Butterworth, Bessel. Filtri attivi a
retroazione negativa multipla. Filtri attivi
a retroazione positiva semplice.
Configurazioni: passa-basso, passabanda. Filtri elimina-banda
Prove scritte con
risoluzione di
problemi.
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea in base
alle richieste di
progetto e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui filtri
comunemente
utilizzati (passabasso e passabanda) e tracciare i
diagrammi di Bode
partendo dai dati
sperimentali
29
Modulo n°
3
Titolo :
Obiettivi
Conoscenze
Conoscenza delle
configurazioni
fondamentali per la
conversione A/D e
D/A
Competenze
Saper valutare le
prestazioni dei
componenti
integrati d’uso
comune e scegliere
quelli più idonei alla
realizzazione di un
determinato
progetto.
Saper interfacciare
correttamente i
convertitori con
sistemi
programmabili
(personal computer
e microprocessori).
Contenuti
Modulo n°
Conversione analogico-digitale e digitale-analogica
Convertitore D/A a resistenze
pesate e con reti a scala.
Parametri dei convertitori: errori
di offset, di guadagno e di non
linearità, tempi di assestamento.
Convertitore A/D di tipo flash, a
gradinata, ad approssimazioni
successive e a doppia rampa.
Convertitore
TensioneFrequenza
e
FrequenzaTensione (cenni) . Sample &
Hold e Multiplexer
4
Titolo :
Obiettivi
Conoscenze
Conoscere i
principali circuiti per
l’interfacciamento
dei trasduttori.
Competenze
Saper scegliere la
tipologia circuitale
più idonea in base
alle richieste di
progetto e
dimensionarne i
componenti.
Saper effettuare le
misure sui circuiti
progettati e
valutarne le
prestazioni.
Contenuti
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione.
Convertitore DA a
reti pesate.
Convertitore AD
flash.
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di
problemi.
Interfacciamento e condizionamento dei segnali
Interfacciamento di trasduttori di
temperatura: termometri con
PTC e con diodo a giunzione.
Termostati. Sensori NTC e
circuiti
applicativi.
Sensori
integrati
LM335,
LM35.
Termocoppie.
Circuiti d’interfaccia per sensori
di luce (fotodiodi , fototransistor e
fotoaccoppiatori).
Esempi applicativi e progetto:
barriera luminosa a infrarossi.
Trasduttore I/V .Generatore di
corrente costante (trasduttore
V/I) con operazionale.
Metodologie
Lezione frontale.
Lezione partecipata
(con discussione).
Attività di laboratorio.
Svolgimento di
esercizi di
progettazione con
componenti integrati.
Verifiche
Interrogazioni.
Prove scritte con
risoluzione di
problemi.
30
RELAZIONE FINALE DI
TELECOMUNICAZIONI
CLASSE: 5^ BET
DOCENTI:
A.S.: 2011-2012
Bellunato Claudio, Martignago Maria Grazia
ORARIO : 3 ORE TEORIA + 2 ORE LABORATORIO
L’obiettivo principale della disciplina è stato quello introdurre gli allievi alle
tecniche adottate nei moderni sistemi di comunicazione, con particolare
riguardo alla trasmissione per via numerica dei segnali analogici ed alla
trasmissione dati.
L’approfondimento teorico è stato possibile solo nella misura delle conoscenze
fisico-matematiche in possesso degli allievi.
La classe durante l'anno scolastico ha nel complesso manifestato interesse e
curiosità verso le tematiche della disciplina ed ha mantenuto un comportamento
sempre corretto. Durante le lezioni non è mancata in generale l’attenzione e la
partecipazione, in alcuni casi anche propositiva.
Alcuni allievi si sono distinti per costanza nell’impegno, interesse verso la
disciplina e partecipazione propositiva ed hanno quindi raggiunto una valida
preparazione.
CONOSCENZE e COMPETENZE CONSEGUITE:
Malgrado non si siano sviluppati tutti gli argomenti programmati all'inizio
dell'anno scolastico si ritiene che gli elementi fondamentali di conoscenza della
disciplina siano stati acquisiti dalla maggior parte degli allievi, anche se a
diversi gradi di approfondimento
Gli obiettivi particolari conseguiti sono elencati nei prospetti dei moduli allegati.
A livello individuale, il voto assegnato allo scrutinio finale, esprime in buona
parte il grado di raggiungimento degli obiettivi.
MATERIALI DIDATTICI
Testi adottati:
O. Bertazioli “ Telecomunicazioni ”;
Appunti dalle lezioni.
Documentazione tecnica, data-sheet
Presentazioni multimediali
Materiali didattici on-line
vol. B Ed. Zanichelli
Attrezzature e strumentazione di laboratorio: oscilloscopi, componentistica, PC
e software di simulazione e analisi.
31
TIPOLOGIA DI PROVE
Per la valutazione sono state prese in considerazione le verifiche scritte e orali ed
esercitazioni di laboratorio.
METODOLOGIE
8.Scoperta guidata
9.Lavoro di gruppo
10.Semplici progetti in laboratorio
11.Uso della strumentazione di laboratorio
CONTENUTI DISCIPLINARI E OBIETTIVI RAGGIUNTI
Vedere prospetti dei moduli allegati.
Conegliano, 14 maggio 2012
Prof. Bellunato Claudio
Prof.ssa Martignago Mariagrazia
32
Modulo n°
1
Titolo :
Modulazioni analogiche
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
9.Onde elettromagnetiche e antenne, nozioni
fondamentali.
10.Le motivazioni alla base delle modulazioni
11.La classificazione delle modulazioni in base alla
natura dei segnali coinvolti
12.Le tecniche di multiplazione in frequenza
13.La struttura di un ricevitore radio
CONTENUTI
•
•
•
•
•
•
Competenze
•Scegliere il tipo di modulazione da adottare sulla
base delle caratteristiche frequenziali dei
segnali coinvolti e dei mezzi trasmissivi in uso
•Progettare un circuito PLL con integrati
commerciali
•Progettare circuiti di modulazione-demodulazione
•Utilizzare un Analizzatore di Spettro su PC
•
•
Struttura di un sistema di comunicazione radio
Richiami sul concetto di spettro dei segnali.
Significato di modulazione e motivazioni per cui è
necessario modulare.
Caratteristiche temporali e frequenziali delle
modulazioni AM, DSB, SSB e FM
Esempi circuitali per la modulazione e
demodulazione
Schema a blocchi di un PLL e sua applicazione
come demodulatore FM
Struttura di un ricevitore radio supereterodina
Concetto di sistema a divisione di frequenza
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•
•
•
•
•
Modulo n°
2
Titolo :
Realizzazione e verifica sperimentale di un
modulatore DSB/AM per basse frequenze con
A.O.
Demodulazione con rivelatore di inviluppo.
Modulazione e demodulazione sincrona DSB.
Ricevitore supereterodina: banda passante
della media frequenza, fenomeno della
frequenza immagine, segnale in uscita al
rivelatore.
Demodulazione FM con PLL CD4046 e con
multiv. Monostabile CD4538
Modulazioni numeriche e in banda base
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
• Le motivazioni per cui è necessario modulare
un segnale dati
• Le principali modulazioni per trasmissione su
canale passa banda e su canale passa basso.
CONTENUTI
•
•
Modulazioni numerica per la trasmissione su
canale passa banda: ASK, OOK, FSK, PSK ,
QAM, PWM
Modulazione numerica a spettro espanso.
ATTIVITA' DI LABORATORIO
Competenze
• Scegliere il tipo di modulazione da adottare
sulla base delle caratteristiche del segnale e
dei mezzi trasmissivi in uso
• Progettare un circuito PLL con integrati
commerciali
•
Modulazione FSK (decodifica del segnale
orario della RAI ) con l’impiego del tonedecoder LM567
33
Modulo n°
3
Titolo :
Trasmissione per via numerica di segnali analogici
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
• I vantaggi di una trasmissione digitale rispetto a
una analogica
• Le fasi del processo di conversione di un segnale
(A/D)
• La struttura di un sistema PCM standard e le
problematiche di sincronizzazione
• I concetti di base della commutazione numerica
CONTENUTI
Teorema del campionamento e dimostrazione
(nel caso di campionamento naturale)
• Spettro di un segnale campionato
•Quantizzazione e codifica
•Files audio (wave)
•S/N in un sistema di conversione (SNR=6n)
•Modulazione PCM
•Multiplazione a divisione di tempo
Codec per telefonia
•
•Codec per telefonia (legge “A” e “µ”)
Competenze
•valutare le caratteristiche di un processo di
conversione A/D
Modulo n°
4 Titolo :
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Circuito per campionamento naturale e a tenuta
•Convertitore differenziale a 1 bit (modulatore
delta)
•Modulatore e demodul. PWM
•Generazione di files Wave tramite applicativo VB
Teoria dell’informazione e codifiche
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
•Sapere che cos’è e come si misura l’informazione
•La motivazione della codifica con codici a lunghezza
variabile
•Gli obiettivi di una codifica di sorgente, canale e di
linea e i metodi più utilizzati
•Metodi di compressione dei dati
Competenze
•Codificare sorgenti n-arie in binario
•Valutare le prestazioni di un canale di trasmissione
reale
•Implementare una codifica di canale
CONTENUTI
•
•
•
•
Definizione e misura dell’informazione
Entropia di una sorgente numerica
Codifica di sorgente e 1^ teorema di Shannon
Codici a lunghezza variabile e costruzione di
codici: algoritmi di Shannon-Fano e di Huffman
•Trasferimento dell’informazione attraverso un
canale: capacità di un canale ideale e di un
canale rumoroso.
•Probabilità di errore, caso 1 o 2 bit errati su n.
• Concetto di codifica ridondante e codici per il
rilevamento e correzione degli errori
• Controllo di parità semplice e parità incrociata
• Controllo a checksum, controllo CRC
• Algoritmi di compressione : algoritmi con e
senza perdita, algoritmo RLE applicato ai files
d’immagine (BMP). Cenni agli algoritmi
dizionaristici (LZ77, LZ78). Principi della
compressione MP3
• Codifica di linea: NRZ, RZ, AMI, HDB3,
Manchester. Problema dell’eliminazione della
continua e dell’estrazione del clock. Diagramma
ad occhio. Interferenza di intersimbolo e jitter.
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Circuito generatore di CRC (16 bit)
34
Modulo n°
5
Titolo :
Sistemi di trasmissione dati e protocolli
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Conoscenze
• La terminologia usata nei sistemi TD
• Le caratteristiche delle interfacce RS-232,
RS485, MIDI, I2C
•Il concetto di protocollo e il modello ISO/OSI
•La funzione e i principali protocolli di livello 2
•La differenza fra linea commutata e dedicata
•Protocollo TCP/IP
CONTENUTI
•
•
•
•
•
Struttura generale di un sistema di trasmissione
dati
Modello di riferimento ISO/OSI
Architettura TCP/IP
Concetto di protocollo e interfaccia
Protocolli connessi e non connessi, affidabili e
non.
Commutazione di circuito
Concetto di rete a pacchetto
•
Competenze
•
•Saper individuare lo standard di comunicazione
più adeguato per una data applicazione
Livello fisico
•Progettare ( hardware e software) una interfaccia
• Interfaccia RS232, formato dei dati, parametri
seriale per la comunicazione fra PC o PC e uP
• Interfaccia I2C, caratteristiche elettriche,
•Progettare un protocollo di comunicazione puntocondizioni di START, STOP, ACK
punto e multipunto
• Interfaccia seriale MIDI (Musical Instruments
Digital Interface)
Protocolli di linea (livello data link):
• classificazione e campo di impiego
Apparati per l'accesso alle reti:
• Modem ADSL
Reti locali
architettura, mezzi trasmissivi, tecniche di accesso
al bus (CSMA/CD, CSMA/CA; Token bus, Token ring).
Standard Ethernet IEEE 802 (strati LLC , MAC, fisico,
struttura del frame). Cenni alle reti wireless. Apparati di
interconnessione: repeater, hub, switch, router.
Livello IP
•
•
•
•
•
Funzioni dello strato IP
Intestazione del pacchetto IP
Instradamento (routing)
Classi di indirizzi IP (A,B,C), indirizzi pubblici e
privati
Subnetting (cenni)
Livello TCP/UDP
•
•
•
Funzioni del layer di trasporto TCP e UDP,
caratteristiche generali.
Intestazione TCP, porte e socket
Tecnica dello “sliding window”
Livello applicativo
• FTP
• SMTP, esempio di sessione per la posta
elettronica
• DNS: funzionamento, organizzazione dei
domini.
• Utilizzo dell’oggetto Winsock in Visual basic
ATTIVITA' DI LABORATORIO
•Collegamento punto-punto mediante interf. RS232 in
35
Visual Basic
•Interfacciamento di dispositivi integrati con protocollo
I2C (es. EEPROM, sensori di temperatura, Real
Time Clock)
•Applicativo client/server in Visual Basic (protocollo
TCP/IP)
Conegliano, 14 maggio 2012
Prof. Bellunato Claudio
Prof.ssa Martignago Mariagrazia
36
Anno Scolastico :
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI
Disciplina :
Insegnante :
2011/2012
Prof.Piovesana Massimo- Prof.Severin Diego
Classe :
5 BET
Finalità generali del corso :
•
•
•
•
•
•
•
Essere in grado di interpretare e analizzare fenomeni fisici e processi tecnologici con un metodo
di indagine tipico della sistemistica.
Sviluppare la capacità di orientarsi e di essere culturalmente predisposto per un eventuale
inserimento nel settore produttivo dell’automazione.
Giungere a possedere una visione d’insieme delle problematiche e delle tecnologie coinvolte nel
settore dell’automazione.
Essere in grado di progettare, in linea di massima, piccoli sistemi automatici utilizzando le
diverse tecnologie disponibili.
L’abitudine a considerare i diversi settori di studio tecnico-scientifico come elementi tra loro
fortemente interagenti vedendo quindi in Sistemi automatici una disciplina fortemente
condizionata dall’esigenza di una cultura ad ampio spettro e non settoriale.
Essere in grado di utilizzare le tecniche informatiche di base nel campo dell’automazione e della
simulazione di fenomeni e processi fisici.
Sviluppare la capacità di consultazione autonoma della documentazione tecnica hardware –
software delle ditte costruttrici.
Organizzazione modulare del corso :
Modulo n°
1
2
3
4
Titolo
STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI SISTEMI DI CONTROLLO
LINEARI
SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E
STABILIZZAZIONE
PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI
TECNICHE DI ACQUISIZIONE DATI E DI CONTROLLO DIGITALE
Definizione del livello di sufficienza nella disciplina:
Le conoscenze e le competenze da acquisire sono riportate in ciascun modulo. Il
livello di apprendimento giudicato sufficiente si determina dalla griglia di
valutazione di istituto e corrisponde, in termini generali, ai seguenti descrittori:
1. conoscenze complete ma non approfondite;
2. competenze adeguate a risolvere semplici problemi;
3. capacità di orientarsi nella disciplina.
37
Modulo
n°
1 Titolo :
STRUMENTI DI BASE PER LO STUDIO DEI
SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI
Tempo (ore) :
50
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Calcolo differenziale
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze
Regolazione e Regolatori:
Le regole dell'algebra degli
schemi a blocchi
Il concetto di controllo
automatico.
La struttura di un generico
sistema di controllo ad anello
chiuso ed il significato dei
blocchi che lo costituiscono.
Analisi dei sistemi lineari nel
dominio del tempo:
I modelli matematici IU e ISU
che descrivono il
comportamento di un sistema
continuo lineare a coefficienti
costanti.
L’equazione caratteristica e i
parametri che determinano il
comportamento di un sistema
lineare del secondo ordine.
La trasformata di Laplace:
La teoria di base relativa alla
trasformata di Laplace e alla
sua antitrasformata con le
relative definizioni, proprietà e
teoremi fondamentali per lo
studio dei sistemi.
Le trasformate di Laplace dei
CONTENUTI
U.D. 1) Regolazione e Regolatori
METODOLO
GIE
•
•
1.1)Generalità sui sistemi di controllo, rappresentazione di un
sistema mediante schemi a blocchi, algebra degli schemi a
•
blocchi, semplificazione di schemi a blocchi.
1.2)Sistema a catena chiusa: analisi della funzionalità dei
•
blocchi costituenti il sistema a catena chiusa: controllore,
attuatore, sistema controllato, trasduttore, condizionatore del
segnale, nodo sommatore.
1.3)Esempio di un problema di controllo a catena chiusa
significativo: la regolazione del livello del liquido in un serbatoio. •
Articolo IV.
Laboratorio:Studio del programma Lab View
e sua applicazione per la simulazione del controllo del
liquido in un serbatoio.
U.D. 2) Sistemi lineari nel dominio del tempo
Lezione frontale •
Discussione
•
guidata
Lavoro di
•
gruppo
Uso del
programma di
simulazione
“CC”
Uso del
programma di
simulazione
“Visual
Designer”
VERIFICHE
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
(simulazioni)
2.1) Modelli matematici per lo studio dei sistemi lineari di ordine
n nel dominio del tempo:
1) Modello matematico IU (ingresso-uscita): equazione
differenziale lineare a coefficienti costanti di ordine n.
2) Modello matematico ISU (ingresso-stato-uscita):sistema di
n equazioni differenziali del primo ordine
Il modelli matematici IU e ISU per i sistemi del secondo ordine,
equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine λ2+
2ξωnλ +ωn2, calcolo degli autovalori, analisi del discriminante.
Esempi di modelli matematici del secondo ordine:
1)sistema “R -L-C”
2)sistema “motore a corrente continua”
Equazione caratteristica di un sistema del secondo ordine,
calcolo degli autovalori, analisi del discriminante, forma
canonica λ2+ 2ξωnλ +ωn2 .
38
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
OBIETTIVI
CONTENUTI
segnali fondamentali (segnale
impulso, gradino, rampa,
parabola, esponenziale).
L’equivalente di Laplace di un
circuito elettrico lineare.
Le forme rappresentative di
una funzione di trasferimento.
Studio in frequenza dei
sistemi: diagrammi di Bode.
Le regole per il disegno
qualitativo dei diagrammi di
Bode;
I comandi del programma
"CC" per tracciare i diagrammi
di Bode in modo automatico;
canonica λ2+ 2ξωnλ +ωn2 .
2.2) Segnali canonici e risposta temporale di un sistema del
secondo ordine: impulso, gradino, rampa, rampa parabolica,
smorzamento ξ e pulsazione naturale ωn, analisi della risposta
al gradino di un sistema del secondo ordine per ξ >1, ξ =1, ξ
<1, legame tra posizione degli autovalori nel piano complesso e
risposta al gradino di un sistema del secondo ordine,
pulsazione dell'oscillazione smorzata ωo e curva di inviluppo
dell'oscillazione proporzionale a ξωn, .
U.D. 3) Trasformata di Laplace e funzione di
trasferimento.
3.1) Trasformata di Laplace, definizione, esempi di calcolo di
trasformate di Laplace ( es. funzione costante, funzione
esponenziale, ecc.), teoremi sulle trasformate di Laplace,
tabella delle trasformate delle funzioni più comuni,
1) Competenze
antitrasformata di Laplace, uso della tabella per l’
Regolazione e Regolatori:
antitrasformazione, applicazione della trasformata al calcolo di
Semplificare e ridurre ad una
semplici circuiti elettrici, equivalenza di Laplace di un circuito
forma minima uno schema a
elettrico costituito da : resistori, generatori, condensatori,
blocchi.
induttori, equivalenza di Laplace di un motore a cc a magneti
Analisi dei sistemi lineari nel
permanenti.
dominio del tempo:
3.2) Funzioni di trasferimento, definizione di funzione di
Ricavare il modello generale
trasferimento, funzione di trasferimento con la trasformata di
IU e ISU di un sistema lineare Laplace, esempi di funzioni di trasferimento per semplici circuiti
del secondo ordine partendo
elettrici, trasformata dei segnali di prova di un sistema (
dalla definizione delle variabili impulso, gradino, rampa, parabola ), poli e zeri di una funzione
di ingresso, uscita e stato e
di trasferimento, forma “poli-zeri” e forma “costanti di tempo”,
dalle equazioni caratteristiche guadagno statico K, rappresentazione dei poli e degli zeri nel
dei componenti del sistema (
piano complesso, scomposizione di una F(s) rapporto di
es. circuiti R-L-C, motore a
polinomi in s in somma di frazioni (caso di poli semplici e
corrente continua).
multipli), calcolo della risposta temporale di un sistema
Le trasformazioni:
applicando la antitrasformazione di Laplace alla scomposizione
Saper effettuare le trasformate in frazioni parziali della Y(s) (trasformata di Laplace della
e antitrasformate di semplici
risposta).
funzioni, essenziali per lo
studio dei sistemi nel dominio
di s;
METODOLO
GIE
•
•
•
•
•
Lezione frontale •
Discussione
guidata
•
Lavoro di
•
gruppo
Uso del
programma di
simulazione
“CC”
Uso del
programma di
simulazione
“Visual
Designer”
VERIFICHE
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
(simulazioni)
39
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
di s;
Leggere la tabella che riporta
le trasformate e
antitrasformate delle funzioni
più usate;
Ricavare la funzione di
trasferimento nel dominio di s
di un sistema;
Ricavare le varie forme
rappresentative di una
funzione di trasferimento;
Diagrammi di Bode e
diagrammi polari:
Tracciare (a mano) i
diagrammi qualitativi di Bode
nel caso di funzioni
relativamente semplici;
Usare il programma di
simulazione dei sistemi "CC"
per tracciare in modo rapido e
preciso i diagrammi di Bode di
funzioni anche complesse.
CONTENUTI
U.D. 4) Comportamento di un sistema per
segnali sinusoidali e rappresentazioni
grafiche della funzione di trasferimento.
METODOLO
GIE
•
•
4.1) Diagrammi cartesiani o di Bode, tracciamento
approssimato dei diagrammi, diagrammi di Bode dei termini
tipici che compongono la f.d.t. ( costante K, costante di tempo a •
numeratore, costante di tempo a denominatore, poli e zeri
•
nell’origine), esempi di tracciamento, diagrammi di Bode nel
caso di costanti di tempo complesse coniugate.
•
Lezione frontale •
Discussione
guidata
•
Lavoro di
gruppo
•
Uso del
programma di
simulazione
“CC”
Uso del
programma di
simulazione
“Visual
Designer”
VERIFICHE
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
(simulazioni)
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta. I quesiti della verifica sono formulati con lo scopo di accertare il grado di raggiungimento degli obiettivi
del modulo e sono strutturati in modo da ottenere un punteggio. Al punteggio massimo corrisponde il voto 10.
Proporzionalmente è effettuata la misurazione.
*Attività di recupero e/o potenziamento :
40
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari.
Potenziamento: Risoluzione di problemi di complessità crescente.
Modulo n°
2
Titolo :
SISTEMI RETROAZIONATI: STATICA, DINAMICA, STABILITA’ E
STABILIZZAZIONE
Tempo (ore) :
60
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Modulo 1
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze
I sistemi retroazionati: statica
Lo schema a blocchi statico
Le espressioni degli errori a regime in
funzione del tipo del sistema e
dell’ingresso applicato
I sistemi retroazionati: dinamica
I parametri del transitorio della
risposta al gradino
Le relazioni tra i parametri del
transitorio ed i valori ξ e ωn per
sistemi del secondo ordine
Le relazioni tra i parametri del
transitorio e la risposta in frequenza.
I sistemi retroazionati: stabilità
Il concetto di stabilità di un sistema;
Le condizioni nella f.d.t. del sistema
retroazionato per la stabilità.
Il criterio di Bode per determinare la
stabilità partendo dalla f.d.t. ad anello
aperto;
La frequenza di attraversamento, il
margine di fase e di guadagno.
Le regole per il tracciamento
qualitativo del luogo delle radici.
Controllori PID e stabilizzazione dei
CONTENUTI
U.D. 1) Sistemi retroazionati: studio statico.
1.1) Sistemi in condizioni di regime permanente:Generalità, teorema
del valore finale, sistema retroazionato in condizioni statiche (a
transitorio esaurito), guadagno statico di anello µL= GH, errore a
regime, effetto dei disturbi in un sistema di regolazione (disturbo
agente all’uscita e all’ingresso), classificazione dei sistemi
retroazionati dal punto di vista dell’errore a regime (tipo 0, 1, 2),
espressioni degli errori a regime per sistemi di tipo 0, 1, 2 per ingressi
a gradino, rampa, parabola, calcolo del guadagno statico di anello per
ottenere un errore massimo a regime prestabilito.
METODOLOGIE VERIFICHE
•
•
•
•
•
Lezione frontale
•
Discussione guidata
•
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC” •
Uso del programma
di simulazione
“Visual Designer”
Interrogazioni
orali.
Compito
scritto.
Prove di
laboratorio
(simulazioni)
U.D. 2) Sistemi retroazionati: studio dinamico.
2.1) Generalità, elementi caratteristici del transitorio della risposta di
un sistema ad un segnale a gradino: tempo di salita,
sovraelongazione, tempo di assestamento ( Tr, S, Ta, ecc. ), relazione
tra i parametri caratteristici del transitorio e i valori di ξ e ωn dell’
equazione caratteristica in un sistema del secondo ordine, risposta in
frequenza di un sistema retroazionato del secondo ordine,
tracciamento dei diagrammi di Bode per costanti di tempo realidistinte, reali-coincidenti e complesse coniugate; relazione tra la
risposta in frequenza e i parametri caratteristici del transitorio;
riduzione di sistemi di ordine superiore al secondo considerando solo
l’effetto dei poli dominanti.
41
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
sistemi retroazionati:
L'equazione di un controllore PID nel
dominio del tempo e la f.d.t. nel
dominio di s;
Il significato dei singoli contributi
(proporzionale, derivativo e
integrativo);
Gli effetti sulle caratteristiche di un
sistema (errore a regime, rapidità di
risposta, stabilità) per diversi tipi di
controllori (P, PD, PI, PID).
Gli schemi di base per realizzare i
diversi tipi di controllori con
amplificatori operazionali.
I comandi e le procedure del
programma "CC" relativi al calcolo
delle funzioni di trasferimento parziali
e complessive, al tracciamento del
dominio del tempo e della frequenza
dei diagrammi utili al progetto.
Competenze
I sistemi retroazionati: statica
Determinare la funzione di
trasferimento ad anello aperto e
chiuso
Determinare il tipo di un sistema
Calcolare l'errore a regime per
segnali di ingresso canonici, la
velocità di risposta, la
sovraelongazione e il tempo di
assestamento.
I sistemi retroazionati: dinamica
Determinare il transitorio della
risposta al gradino di un sistema del
secondo ordine in funzione dei
parametri caratteristici del sistema.
I sistemi retroazionati: stabilità
CONTENUTI
METODOLOGIE VERIFICHE
U.D. 3) La stabilità nei sistemi retroazionati
3.1) Stabilità dei sistemi di controllo: generalità, definizione di stabilità,
relazione tra stabilità e poli della funzione di trasferimento G(s),
stabilità dei sistemi a retroazione con studio di G(s)H(s), criterio di
Bode, margine di fase e margine di guadagno, studio della stabilità
con il criterio di Bode per sistemi semplici.
U.D. 4) Controllori PID e stabilizzazione dei
sistemi retroazionati
4.1) Il controllore PID: Definizione, funzione di trasferimento di un PID,
di un P, di un PD, di un PI, significato dei termini proporzionale,
integrale e derivativo, realizzazione di un PID con operazionali, uso di
un controllore PID per la stabilizzazione di un sistema, il
miglioramento delle prestazioni statiche e dinamiche.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
U.D. 5) Prove sperimentali su sistemi di controllo
analogici (analisi)
•
Interrogazioni
Lezione frontale
orali.
Discussione guidata •
Compito
scritto.
Lavoro di gruppo
Uso del programma Prove di laboratorio
di simulazione “CC” (simulazioni
Interrogazioni
Uso del programma •
orali.
di simulazione
•
Compito
“Visual Designer”
scritto.
Lezione frontale
Discussione guidata Prove di laboratorio
(simulazioni
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC”
Uso del programma
di simulazione
“Visual Designer”
5.1)
Laboratorio: Uso del Programma "CC" per il tracciamento dei
diagrammi di Bode, calcolo della risposta al transitorio, calcolo dei poli
e delle costanti di tempo, antitrasformazione di Laplace, analisi della
stabilità, stabilizzazione dei sistemi (metodo per tentativi), calcolo
degli sfasamenti e del margine di stabilità.
42
OBIETTIVI
CONTENUTI
METODOLOGIE VERIFICHE
•
•
Determinare attraverso il criterio
di Bode;
• Calcolare la frequenza di
attraversamento, il margine di
fase e di guadagno per valutare il
grado di stabilità
Controllori PID e stabilizzazione dei
sistemi retroazionati:
• Valutare gli effetti sulle
caratteristiche statiche, dinamiche
e di stabilità in un sistema al
variare del tipo di controllore
applicato;
• Utilizzare gli strumenti di calcolo
automatico (Programma CC) per
valutare rapidamente e con
precisione gli effetti dei diversi tipi
di regolazione al fine anche di
determinare in modo empirico i
parametri del controllore.
• Verificare il funzionamento di
semplici sistemi di controllo
analogici del primo e del secondo
ordine.
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta
*Attività di recupero e/o potenziamento :
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari.
Potenziamento: Risoluzione problemi di complessità crescente.
Modulo n°
3
Titolo :
IL PROGETTO DEI SISTEMI DI CONTROLLO LINEARI ANALOGICI
Tempo (ore) : 30
43
Definizione dei prerequisiti (* e descrizione delle modalità di verifica e di recupero) :
Modulo 1 e 2
OBIETTIVI
•
•
•
•
•
•
•
•
Conoscenze
Attuatori e azionamenti:
Lo schema a blocchi e la f.d.t. di
un motore a c.c.;
Il significato delle costanti di
tempo elettrica e meccanica del
motore a c.c.;
Le caratteristiche dei riduttori
meccanici per moti rotatori e
lineari.
La struttura e il principio di
funzionamento di un
azionamento a ponte con tecnica
PWM.
Controllori e progetto dei sistemi
di controllo lineari:
Il procedimento generale per il
progetto di un sistema di
controllo analogico con
controllori PID e con reti
stabilizzatrici in alcuni casi
concreti;
Competenze
Attuatori ed azionamenti:
• Determinare il modello in s di
un motore a corrente
continua;
• Effettuare lo studio completo
( statico, dinamico e della
stabilità) di un sistema di
controllo di velocità e di
posizione con attuatore
costituito da un motore a
CONTENUTI
U.D. 1) Attuatori e Azionamenti:
1.1) Il motore a corrente continua a magneti permanenti: La
struttura e le caratteristiche di un motore a c.c. a m.p.; Lo
schema “elettrico – meccanico” equivalente; le equazioni
differenziali che lo descrivono (elettrica e meccanica); il
modello matriciale ISU; l’equivalente di Laplace delle
equazioni differenziali descrittive; lo schema a blocchi
completo; La f.d.t. del secondo ordine del motore con Tu=0
e con B=0 (modello IU); la costante di tempo elettrica Te; la
costante di tempo meccanica equivalente Tm; l’espressione
di ωn e di ξ ; la condizione di non oscillazione;
1.2) I riduttori per moti rotatori e lineari:
Riduttore a ruote dentate: struttura meccanica; equazioni
caratteristiche; rapporto di riduzione R; Momento d’inerzia e
attrito riportati all’ingresso del riduttore.
Riduttore a ricircolo di sfere: struttura meccanica; equazioni
•
caratteristiche; passo di una vite; Momento d’inerzia e
attrito riportati all’ingresso.
1.3) Azionamenti per motori a c.c.:
struttura generale di un azionamento; azionamento di un
motore a c.c. con struttura a ponte e tecnica di comando
PWM; quadranti di funzionamento; diagrammi temporali
delle tensioni di comando e della tensione – corrente nel
motore.
METODOLOGIE VERIFICHE
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC”
Uso di sistemi di
controllo “Elettronica
Veneta”
Uso della strumentazione di generazione
e misura.
Lezione frontale
Discussione guidata
Lavoro di gruppo
Uso del programma
di simulazione “CC”
Uso di sistemi di
controllo “Elettronica
Veneta”
Uso della strumentazione di generazione
e misura.
Interrogazioni orali.
Compito scritto.
Prove di laboratorio
Interrogazioni orali.
Compito scritto.
•
Prove di laboratorio
U.D. 2) Esempi di progetto di sistemi di
controllo retroazionati con tecnica
analogica.
2.1) Progetto di un sistema di controllo di velocità di un
motore a c.c. a magneti permanenti.:
Struttura fisica del sistema complessivo; schema a blocchi
completo del sistema; analisi delle specifiche del progetto:
44
OBIETTIVI
•
costituito da un motore a
corrente continua.
Progetto di sistemi di controllo
con tecnica analogica:
• Essere in grado di tradurre le
specifiche di progetto di un
sistema di controllo
retroazionato del primo e del
secondo ordine in una
architettura di controllo
• Ricavare i parametri dei
blocchi di un sistema di
controllo al fine di soddisfare
le specifiche statiche,
dinamiche e di stabilità di
progetto assegnate;
• Essere in grado di scegliere
il tipo di controllore ottimale
tra i tipi P, PD, PI, PID
sempre sulla base delle
specifiche del progetto;
• Progettare in linea di
massima, con componenti
analogici, singoli blocchi del
sistema.
CONTENUTI
METODOLOGIE VERIFICHE
range di velocità e massimo errore a regime consentito;
determinazione del guadagno di anello minimo;
determinazione della velocità di risposta; analisi della
stabilità ed eventuale stabilizzazione; scelte tecnologiche;
realizzazione pratica del controllore, del trasduttore –
condizionatore del nodo sottrattore e dell’attuatore;
Modalità di valutazione del modulo :
Verifica scritta
*Attività di recupero e/o potenziamento :
Recupero: Analisi cause di insuccesso; Ri-spiegazione contenuti non assimilati; Risposte a domande specifiche; Esercitazioni supplementari.
Potenziamento: Progetto di un sistema di controllo di posizione con motore a c.c. a magneti permanenti
45
RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA DI LINGUA INGLESE a.s.
Docente: Clementina Bucci
Presentazione della classe: La 5BET è una classe eterogenea, formata da allievi con
caratteristiche che hanno differenziato i vari gruppi. Emerge un notevole gruppo di allievi
che si è distinto per capacità ed interesse per la materia raggiungendo dei buoni risultati a
livello di conoscenza e competenza. Un altro gruppo di allievi è riuscito ad ottenere una
discreta preparazione mediante esercizi ripetitivi e uno studio costante. Il rimanente
gruppo si è impegnato solo saltuariamente e superficialmente nello studio.
Conoscenze:
Gli allievi, a livelli diversi conoscono:
• Il lessico specifico inerente agli argomenti trattati
• Gli argomenti trattati
Competenze:
Gli allievi sono in grado con preparazioni diverse:
• Di comprendere in maniera globale testi orali e scritti di
media difficoltà e di carattere specifico
• Usare le strutture e le funzioni acquisite
• Organizzare un discorso in modo logico e coerente
• Esprimersi oralmente in modo sufficientemente corretto
• Dare definizioni e descrivere oggetti, strumenti e argomenti
usando un lessico appropriato.
Capacità:
Metodo:
La classe rivela buone capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione.
La metodologia si è basata sull’approccio comunicativo. Le quattro abilità sono state
sviluppate in modo graduale. Si è cercato di usare in classe la lingua straniera ed è stata data
particolare importanza al dialogo. Sono state svolte lezioni frontali dialogiche, induttive e
deduttive.
Materiale didattico: E’ stato usato il testo in dotazione arricchito da fotocopie tratte da altre fonti e La
grammatica.
Tipi di verifiche: Sono state svolte prove scritte e verifiche orali, entrambe omogenee al lavoro svolto in
classe e a casa. Le tipologie delle prove sono state diverse. In orale con dialoghi, relazioni,
riassunti, comprensioni di brani specifici. Nello scritto con definizioni, descrizioni e brevi
relazioni
Argomenti trattati (di microlingua)
1)Basic Electronics
2)The History of Electronics
3)Applications:
-Consumer Goods
-Communications Electronics
-Control Electronics
-Medical Electronics (Bioelectronics)
4) Conductors, Insulators, Semiconductors
5)Transistors, Integrated Circuits
6)Computers
7) Passive components
8) Microprocessor
9) Networks: how they communicate
10) Silicon Valley
11) Nanotechnology
46
12) Robots and automation.
13) Optical fibers (reflection-refraction)
14) Applications of optical fiber
Testo adottato
“On Charge” Strambo A. Petrini Ed.
47
RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE: Prof.ssa
MATERIA: MATEMATICA
Maria Laterza
CLASSE : 5 ART-ET
A.S. 2011-2012
Nel complesso la classe ha dimostrato un discreto interesse per la disciplina, un impegno continuo
ed un comportamento adeguato all’attività didattica.
Per quanto riguarda il profitto è possibile suddividere la classe in tre gruppi:
Un primo gruppo formato da allievi motivati che hanno seguito l’attività didattica durante tutto il
triennio con interesse continuo ed impegno costante, acquisendo un metodo appropriato di studio e
conseguendo una preparazione approfondita ed esaustiva;
Un secondo gruppo costituito da allievi che, pur mostrando in classe un atteggiamento passivo e
qualche difficoltà nell’acquisizione di alcuni concetti della disciplina, sono riusciti a conseguire una
preparazione pienamente sufficiente attraverso uno studio domestico adeguato e continuo;
Un terzo gruppo è composto da un esiguo numero di allievi che hanno seguito l’attività didattica in
modo discontinuo, passivo e poco costruttivo a causa anche di una preparazione di basa
frammentaria e superficiale e, di conseguenza, hanno raggiunto una preparazione non del tutto
sufficiente.
Sin dall’inizio dell’anno scolastico per migliorare la comprensione e per facilitare l’acquisizione dei
concetti fondamentali dell’analisi, sono stati effettuate attività di recupero e ripasso durante le ore
curriculari del mattino; di conseguenza il programma preventivato all’inizio dell’anno ha subito nel
suo svolgimento rallentamenti e riduzioni.
In relazione alla programmazione curriculare e tenendo conto dell’andamento della classe nel suo
complesso gli allievi hanno raggiunto a livelli differenziati i seguenti obiettivi:
Conoscono:
gli elementi fondamentali per tracciare il grafico di una funzione;
il significato di integrale;
i teoremi fondamentali del calcolo integrale.
Sono in grado di:
studiare semplici funzioni;
risolvere semplici integrali;
calcolare aree e volumi mediante gli strumenti dell’analisi.
Se guidati sanno:
interpretare geometricamente alcuni strumenti dell’analisi;
esporre i contenuti appresi con un linguaggio sufficientemente specifico;
condurre la dimostrazione di teoremi nell’ambito degli argomenti svolti.
48
GRIGLIA RIASSUNTIVA DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE DI MATEMATICA
Contenuti teorici
Obiettivi specifici
1°Modulo : Calcolo differenziale e studio di funzione
Conoscere definizione e interpretazione geometrica di derivata di una funzione in un suo
punto.
Saper calcolare le derivate delle funzioni fondamentali usando la definizione.
Saper enunciare e dimostrare i teoremi relativi alla derivata di una somma, di un prodotto, di
un quoziente di funzioni.
Applicare i teoremi nel calcolo di derivate non fondamentali.
Conoscere i teoremi di Rolle, di Lagrange e di Chauchy e darne una corretta interpretazione
geometrica.
Conoscere la regola di De L’Hopital e saperla applicare nel calcolo dei limiti.
Saper calcolare il massimo e il minimo relativo di una funzione.
Saper interpretare e risolvere un semplice problema di massimo o di minimo.
Saper determinare la concavità e la convessità di una curva.
Saper calcolare un punto di flesso e la relativa tangente.
Conoscere le definizioni di asintoto verticale, orizzontale ed obliquo.
Saper individuare e disegnare un asintoto (verticale, orizzontale ed obliquo).
Saper sintetizzare le varie informazioni relative ad una funzione nel grafico di una curva.
Derivate e teoremi sul calcolo delle derivate. (ripasso)
Derivata di una funzione composta. (ripasso)
Derivabilità e continuità di una funzione. (ripasso)
Teorema di Rolle. (enunciato e dimostrazione).
Teorema di Lagrange. (enunciato e dimostrazione).
Teorema di Cauchy. ( solo enunciato)
Regola di De L’Hopital. ( solo enunciato)
Funzioni crescenti e decrescenti e le derivate.
Massimi e minimi relativi e assoluti di una funzione.
Ricerca dei massimi e minimi relativi con il metodo del segno della derivata prima.
Problemi di massimo o di minimo.
Concavità di una curva e relativi flessi.
Ricerca dei punti di flesso con il metodo del segno della derivata seconda.
Calcolo dei limiti alla frontiera del dominio.
Studio completo di una funzione razionale intera e fratta , di semplici funzioni esponenziali e
logaritmiche e rappresentazione delle relative curve.
49
Contenuti
teorici
Obiettivi specifici
2°Modulo: Integrali indefiniti.
Conoscere la definizione e il significato geometrico del differenziale di una funzione.
Definire l’insieme delle funzioni primitive e l’integrale indefinito di una funzione continua.
Conoscere le primitive delle funzioni fondamentali ed individuare le primitive di funzioni
notevoli.
Conoscere il legame tra l’operatore differenziale e l’operatore integrale.
Conoscere la linearità dell’operatore integrale.
Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni mediante la scomposizione o la
trasformazione della funzione integranda.
Calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni con il metodo della sostituzione.
Calcolare semplici integrali con il metodo di integrazione per parti.
Calcolare l’integrale indefinito di funzioni fratte.
Differenziale.
Integrali indefiniti.
Integrali immediati.
Linearità.
Metodi di integrazione indefinita: scomposizione, sostituzione e per parti.
Integrazione di funzioni razionali fratte.
Contenuti teorici
Obiettivi specifici
3° Modulo: Integrali definiti.
Definire l’area di una superficie chiusa a contorno curvilineo.
Conoscere il significato geometrico di integrale definito.
Esporre la definizione di integrale definito di una funzione.
Stabilire i legami tra continuità, derivabilità e integrabilità di una funzione.
Conoscere e saper ricavare le proprietà fondamentali degli integrali definiti.
Saper calcolare il valore medio di una funzione in un intervallo chiuso.
Conoscere la relazione fondamentale tra integrale definito ed indefinito di una funzione.
Calcolare l’area della regione di piano compresa tra il grafico di una funzione continua,
l’asse delle x,le rette x=a e x=b nei vari casi possibili.
Calcolare l’area della regione di piano limitata da grafici di funzioni continue.
Calcolo del volume di un solido di rotazione.
Saper calcolare il valore di un integrale definito esteso ad un intervallo non chiuso o
illimitato.
Trapezoide. Integrale definito e relative proprietà.
Teorema della media integrale (enunciato e dimostrazione)
Teorema di Torricelli-Barrow (enunciato e dimostrazione).
Formula di Leibniz-Newton.
Area della parte di piano delimitata da un contorno curvilineo.
Calcolo del volume di un solido di rotazione.
Sfera, cono.
Integrali generalizzati di I° e 2° tipo
METODOLOGIA
Ogni blocco tematico è stato preceduto dalla verifica che gli alunni possedessero a livelli accettabili
i prerequisiti necessari per un corretto approccio del medesimo.
50
Questa prima fase è stata sempre seguita da lezioni frontali perché la conoscenza dei nuovi
argomenti avvenisse con rigore formale e linguistico. I contenuti affrontati sono stati correlati da
esempi e contro-esempi al fine di favorire negli allievi una completa comprensione dei nuovi
concetti. In ogni blocco tematico si sono alternate lezioni frontali con quelle in cui si invitavano
esplicitamente gli allievi a collaborare alla costruzione ed alla scoperta di nuovi segmenti
conoscitivi. Gli esercizi presentati, graduati per difficoltà, avevano all’inizio lo scopo di controllare
la comprensione e consolidare l’acquisizione di tecniche di risoluzione, mentre successivamente
dovevano verificare nell’alunno le capacità di trasferire conoscenze ed abilità in ambiti diversi da
quelli in cui erano state presentate. Al termine di ogni blocco si è sempre realizzata una verifica,
che poteva essere scritta o orale, con lo scopo di controllare il grado generale di apprendimento
della classe.
MATERIALI DIDATTICI
Si è costantemente fatto uso del libro di testo:
Dodero - Baroncini - Manfredi “ Moduli di lineamenti di matematica” Modulo D Ghisetti e Corvi
Editore.
TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE
Per controllare il processo d’apprendimento della classe si sono utilizzate le seguenti tipologie di
prove:
prova scritta tradizionale ( soluzione di problemi e/o esercizi);
prove strutturate.
Le verifiche orali sono state condotte in modo da controllare il grado di coerenza dei ragionamenti
e la capacità di esporre le informazioni acquisite con il rigore e il simbolismo del linguaggio
matematico.
CRITERI DI VALUTAZIONE
Nelle prove scritte sia strutturate che tradizionali, è stato attribuito a priori ad ogni esercizio un
punteggio adeguato alle difficoltà presentate, in modo che la correzione degli elaborati fosse la più
obiettiva ed omogenea possibile.
Si è cercato sempre di usare una gamma di voti ampia ( dal 1 al 10) al fine di differenziare il più
possibile le prestazioni degli allievi.
Nella valutazione quadrimestrale per ogni allievo si è tenuto conto, oltre che dei risultati
conseguiti nelle varie prove, della situazione di partenza, degli eventuali progressi e delle abilità
effettivamente raggiunte.
51
TESTI DELLE SIMULAZIONI DI ESAME III PROVA
10 Maggio 2012 SIMULAZIONE III PROVA – ELETTRONICA
Candidato:
N. 3 quesiti tipo B. Per la risposta usare gli spazi assegnati.
1
Un sistema di acquisizione deve convertire 4 ingressi analogici con Vi=(-1/+1)V, fmax=1KHz, forma d'onda
sinusoidale. Il convertitore AD ha una risoluzione di 14bit, span (0..5)V, tc=5us.
- Disegnare lo schema a blocchi del sistema.
- Calcolare il valore (in mV) dell'LSB.
- Indicare se è necessario o no il circuito di S/H
2
Una termoresistenza PT100 ha una resistenza in funzione della temperatura data dalla
seguente relazione:
con α=0,00385 ∧/C
- Calcolare R a -50C e a + 125C.
- Disegnare un circuito che trasformi la variazione di resistenza in tensione.
3 Un segnale con fmax=2KHz, Vmax=1V è disturbato da segnali con f > 50KHz con
ampiezza di
-10dB rispetto al segnale. Si vuole portare il disturbo ad almeno -50dB
rispetto al segnale.
1.Indicare il tipo di filtro da usare. Modulo del filtro = 1.
2.Indicare le caratteristiche di tale filtro (ordine, Q).
3.Calcolare il valre del disturbo (in V) prima e dopo il filtro.
52
10 Maggio 2012 SIMULAZIONE III PROVA – TDP
VART/ET
Candidato:
N. 2 quesiti tipo B. Per la risposta usare gli spazi assegnati.
1) Dimensionare un amplificatore di potenza in Classe B per avere 350W su 8Ohm.
- Disegnare il circuito.
- Calcolare le tensioni di alimentazione
- Calcolare la Pdmax , Icmax, Vce max
2) Si deve controllare la potenza dissipata da una resistenza di 50Ohm alimentata a 230Vac, 50Hz.
- Scegliere il componente adatto per questa applicazione.
- Spiegare in che modo si può controllare la potenza dal 0 al 100%
53
Simulazione terza prova Materia: inglese
Cognome e nome: ________________________
Classe: __________________
Deal with the following items:
1. How networks comunicate.
2. How electronis has been applied in control systems.
54
SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA
MATEMATICA
Enuncia il Teorema di Lagrange e verifica se la seguente funzione y=
x 2 − 3x
nell’intervallo [0,2]
4− x
soddisfa le ipotesi del teorema e trovane l’eventuale punto.
.........................
Dire quali sono le condizioni perché un punto sia di massimo relativo per la funzione f(x) e calcolare il
ax + b
valore dei parametri a e b in modo che il grafico della funzione y= 2
abbia un massimo di
x −x−2
3
ascissa x=0 e passi per il punto A(1; − ).
2
.........................
Dare la definizione di integrale definito. Data la funzione y=x3 –1, calcola l’area della parte di piano
delimitata dalla curva, dall’asse x e dalle rette di equazione x=-1 e x=2.
55
Firme Docenti:
Prof. Antonioli Gianantonio
Prof. Bellunato Claudio
Prof.ssa Bucci Clementina
Prof.ssa Caniato Antonella
Prof.ssa Comin Iris
Prof.ssa Costanzo Rita Maria
Prof.ssa Eraspaldo Elena
Prof. Fosco Antonio Mario
Prof. Frare Luciano
Prof. Gorza Diego
Prof.ssa Laterza Maria
Prof. Marin Oscar Augusto
Prof.ssa Martignago Maria
Grazia
Prof.ssa Massenz Mariachiara
Prof. Padoan Nicola
Prof. Piovesana Massimo
Prof. Severin Diego
Prof. Tolin Luigi
Prof. Visentin Michele
Firme Rappresentanti degli studenti:
Della Pola Elia
Mazzer Luigi
56
Scarica

5ART (elettronica e telecomunicazioni)