-Rete Ematologica PEDIATRICA Piemonte e Valle d’Aosta – -6 incontro- AO Città della Scienza e della Salute Focus sul PICC Infermiera Pediatrica VALENTINA RIAL Torino, 15 febbraio 2013 Storia ed evoluzione del PICC ’40 introduzione dei primi PICC nella pratica clinica per rilevazioni emodinamiche frequenti ’70 utilizzo dei PICC per nutrizione parenterale Indeipediatria: primo utilizzo deldipresidio solo intrombotiche ambito Scarsa qualità materiali (polietinile e poliuretani 1° gen) ↑ compl. Tecnica diospedaliero inserzione “blind”, venipuntura diretta in fossa neonatale ante cubitaleper del nellecon unità di terapia intensiva braccio ↑ compl. meccaniche e infettive infusione farmaci e TPN. ‘ Ad oggi maggior incremento d’utilizzo nei principali centri pediatrici specie in oncoematologia come valida ’95 manovra di inserzione ecoguidata e utilizzo del microintroduttore alternativa al CVC tunnellizzato!! ☺ Nuova posizione di inserzione a livello del terzo medio superiore del braccio dominante ☺Scelta delle vene di grosso calibro (basilica e cefalica) ↓ rischio flebite ☺Miglior ancoraggio e tenuta ↓ complicanze meccaniche ☺Impiego del presidio su un maggior numero di pazienti ☺ Inserzione a carico dell’équipe infermieristica (specie per il pz. adulto) Svantaggi del CVC tunnellizzato • RISCHIO PNUEMOTORACE ED EMOTORACE da venipuntura • RISCHIO correlato ALLA NARCOSI nel bambino • RISCHIO nei soggetti con problemi di coagulazione (emorragia interna più difficile da valutare e tener sotto controllo) Vantaggi del PICC ☺ Utilizzo di ANESTESIA LOCALE spesso effettuata al letto del paziente ☺ Miglior monitoraggio DELLE EMORRAGIE (si per soggetti con disturbi della coagulazione) ☺ Più BASSO INDICE INFETTIVO (la cute del braccio è meno umida, meno unta e meno colonizzata da microrganismi rispetto al torace e al collo; inoltre più lontana da secrezioni endotracheali e nasali MIGLIOR ISOLAMENTO ED IGIENE ☺ Miglior IMPATTO ESTETICO Limiti • trattamento superiore ai 12 mesi • ipofunzionalità degli arti superiori • assenza di un staff medico/inferm formato • diversa preferenza del bambino/adolescente Utilizzi in Pediatria terapia con farmaci vescicanti /irritanti (chemioterapici) ONCOEMATOLOGIA durata delle terapia inferiore ai 12 mesi utilizzo come “catetere ponte” TERAPIE INTENSIVE POST OPERATORIO CURE PALLIATIVE monitoraggio e rilevazioni della pressione venosa centrale trasfusioni e prelievi ripetuti infusioni ad alti flussi –POWER PICCcopertura antibiotica in quei bambini con scarso patrimonio venoso TPN, terapia idratante terapia antalgica e di supporto COMPLICANZE del PICC: RICONOSCERLE E PREVENIRLE segni e sintomi 1- eritema del sito con o senza dolore 2- dolore al sito con eritema o edema 3- dolore al sito con eritema o edema, con cordone localizzato 4- dolore al sito con eritema o edema, con cordone esteso, drenaggio purulento FLEBITE danno alla tonaca intima del vaso causato dall’avanzamento del catetere al momento dell’inserzione. Si manifesta entro le 72 ore e nei casi più gravi può essere associata a trombosi endoluminale TROMBOSI impossibilità ad effettuare – gonfiore braccio, spalla, collo prelievi e in alcuni casi ad dal lato del catetere infondere, dovuto alla presenza di – aumento circonferenza braccio coaguli ematici; si manifesta dopo – dolore al torace, alla 48 ore mandibola, alle orecchie COMPLICANZE del PICC: RICONOSCERLE E PREVENIRLE segni e sintomi OCCLUSIONE è causata da coaguli – difficoltà di prelievo endoluminali, da strati di – resistenza al lavaggio e fibrina organizzati attorno al lentezza di infusione catetere e da precipitazioni di – totale impossibilità ad farmaci infondere o aspirare DISLOCAMENTO del catetere migrazione o sfilamento del – aumento o diminuzione della porzione esterna del catetere catetere dalla vena correlata ad aumento della pressione – difficoltà nel prelievo di sangue centrale o scorretta – lamento alla palpazione, dolore manipolazione del catetere al torace CONTROINDICATO REINTRODURRE IL CATETERE CONSIGLIATO FISSARLO CON CEROTTO/ STERI STRIPS COMPLICANZE del PICC: RICONOSCERLE E PREVENIRLE segni e sintomi ROTTURA FORMAZIONE DI EMBOLI è causata da movimenti – Inginocchiamento (Kinking) o incongrui del bambino, presenza di foro nel catetere dall’utilizzo scorretto di sistemi di clampaggio, da infusioni inappropriate – – – – dolore toracico difficoltà respiratoria, cianosi ipotensione, tachicardia alterato stato di coscienza COMPLICANZE del PICC: RICONOSCERLE E PREVENIRLE segni e sintomi INFEZIONI LOCALI Infiammazione e presenza di – debolezza dell’arto essudato purulento a livello del – eritema sito di inserzione – indurimento della cute INFEZIONI SISTEMICHE Colture positive sia da prelievi periferici sia dal catetere – malessere generale – stanchezza – febbre, brividi SEPSI TERAPIA ANTIBIOTICA E RIMOZIONE CATETERE DOPO VALUTAZIONE CLINICA DEL PAZIENTE Medicazione del PICC - Linee guida del CDC di Atlanta 2011CAMBIO DELLA MEDICAZIONE – Ogni qual volta la medicazione si presentasse umida, allentata o visibilmente sporca – Ogni 2 giorni la medicazione con garze – Ogni 7 giorni la medicazione trasparente adesiva – > di 7 giorni in ambito pediatrico se il rischio di dislocamento del catetere è maggiore del beneficio apportato dal cambio della medicazione Se il paziente suda profusamente o se il sito sanguina o vi è gemizio di siero, è consigliato l’utilizzo di medicazione con garze sterili sino a risoluzione del problema - Linee guida del CDC di Atlanta 2011 MEDICAZIONE A LENTO RILASCIO DI CLOREXIDINA L’utilizzo di tale medicazione è indicato SOLAMENTE là dove permane un alto rischio infettivo, nonostante l’impiego di tutte le misure di prevenzione di base È sconsigliato l’utilizzo di pomate e creme antibiotiche da applicare sul sito di inserzione del catetere, (fanno eccezione i soggetti dializzati), a causa del loro potenziale incremento delle infezioni fungine e delle resistenze ai farmaci antimicrobici È sconsigliata la profilassi antibiotica eseguita di routine prima dell’inserzione del catetere e durante il suo utilizzo per prevenire la contaminazione del catetere stesso In caso di exite-site con score > a 0, soggetti immunodepressi o con una clinica importate si fa riferimento a procedure aziendali - Linee guida del CDC di Atlanta 2011 - UTILIZZO DEI DISINFETTANTI – È indicato l’utilizzo di soluzione a base di clorexidina con una percentuale maggiore dello 0,5% a base alcolica prima dell’inserzione di un CVC e durante il cambio della medicazione – In caso di controindicazioni alla clorexidina possono essere impiegate soluzioni a base di iodio in soluzione acquosa o con base alcolica al 70% soluzione chiara, leggero odore di alcool, asciuga in 30 secondi, effetto Clorexidina gluconato al 2% residuo antimicrobico di sei ore Iodio povidone al 10% agisce bene sui gram positivi e negativi, sia su funghi che spore, richiede un tempo di contatto di almeno due minuti, maggior tossicità tessutale (no < di 1 mese) , inattivo su sangue e secrezioni Alcol isopropilico Minimo contatto con la cute, riduce la flora batterica sulla cute del 75%, MA non ha effetto antimicrobico residuo Ipoclorito di sodio SOLUZIONE INDICATA al di sotto del mese di vita allo 0,05% - Linee guida del CDC di Atlanta 2011 UTILIZZO DEI SISTEMI DI FISSAGGIO “SUTURELESS” riducono il rischio di infezione per i cateteri intravascolari Vantaggi – – – – – – dispositivi espressamente progettati per il fissaggio fissaggio affidabile; massima adesività rispetto al cerotto non lesivi per la cute riducono il rischio infettivo e trombotico permettono di lasciare esposto il sito di uscita rispetto ai punti di sutura: massimo comfort, fissaggio più rapido, no decubito – – – – – – … Gestione del catetere a domicilio … Riduce i tempi di ospedalizzazione Permette di mantenere il più possibile normali le relazioni sociali Migliora l’impatto del vissuto della malattia Aumenta la motivazione e la condivisione delle scelte terapeutiche Riduce spesso l’insorgenza di complicanze Vede i genitori riappropriarsi del loro ruolo Ruolo dell’infermiere Pediatrico - dal Profilo Professionale e dal Codice Deontologico – è la pianificazione di un percorso educativo che tiene conto delle esigenze e dei bisogni della singola famiglia … “Essere educato ad eseguire il più autonomamente possibile gli interventi di autocura ed in caso di malattia ad acquisire la consapevolezza dei segni e dei sintomi specifici”… è un diritto del bambino!! - Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale AOPI - OBIETTIVO di TESI Elaborazione e realizzazione di un libretto illustrativo e di un video rivolto a genitori e adolescenti, per la gestione in ambito domiciliare del PICC Elaborazione dei contenuti sulla base delle scelte perseguite all’interno dell’Azienda Ospedaliera Regina Margherita S. Anna - Vedi procedura aziendale del 01/06/2011 Bibliografia: Hicpac (Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee) Sehulster L, Chinn RYW. Guidelines for Environmental Infection Control in Health-Care Facilities 2003 Itzhak L, Moshe B, Zmira S, et al. Infectious Complications of Peripherally Inserted Central Venous Catheters in Children. The Pediatric Infectious Disease Journal 2010; 29: No.5 O’Grady NP, Alexander M, Dellinger EP, et al. Guidelines for the prevention of intravascular catheter-related infections. Centers for Disease Control and Prevention. MMWR Recomm Rep 2011; 51:1-29 Scopettuolo G, Lagreca A, Pittiruti M. Evoluzione e diffusione della cultura dei PICC in Italia. Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Reperibile sul sito GaVeCeLT Grazie per l’attenzione!