COORDINATE DIDATTICO-FORMATIVE L’offerta formativa dell’Istituto muove lungo molteplici direzioni con intendimenti che guardano ad obiettivi doverosamente ambiziosi, di corrispondere alle esigenze della formazione sia nel senso della ricerca di standards opportuni e funzionali alle esigenze contemporanee sia nel senso del supporto alle difficoltà o crisi di rendimento sia nel senso dell’apertura del ventaglio delle opportunità per le potenziali eccellenze. In quest’ultima direzione ci si muove nel quadro di quanto previsto a partire dalla direttiva ministeriale n. 65 del 26/07/2007, con la quale venne costituito un apposito Albo Nazionale delle eccellenze, disponibile sul sito web del Ministero, per essere utilizzato da Università, istituzioni accademiche varie, imprese ed aziende, albo nel quale includere gli studenti diplomatisi con 100 e lode o vincitori di concorsi, certamina, competizioni didattico-culturali varie. Inoltre l’impegno è quello di guardare ad esigenze e prospettive dell’utenza istituzionale della scuola (gli studenti in curricolo), senza trascurare però anche opportunità formative e culturali destinate a più ampio raggio al territorio, ponendosi come centro istituzionale di riferimento per servizi formativi e culturali rivolti ad alunni, adulti, ex alunni, cittadini in generale. Naturalmente l’ambizione degli intendimenti viene misurata quotidianamente e con la dovuta umiltà sulla realtà di ciò che è possibile, senza fughe in avanti e sbilanciamenti progettuali ed operativi non calibrati sulle possibilità concrete. E tuttavia essa deve soprattutto mantenere sempre vivi gli stimoli a migliorarsi costantemente, a correggersi, ad arricchire l’offerta di formazione, a non sentire mai come raggiunto un traguardo finale e conclusivo, bensì soltanto tappe di un percorso di ricerca costante di crescita per l’Istituto, per chi vi opera e per chi vi si forma. E d’altronde una scuola non deve agire sull’onda delle emozioni, ma costruire, tassello per tassello, nel vissuto quotidiano il proprio progetto educativo ed il perseguimento delle proprie finalità, istituzionali e civili, non cavalcando suggestioni del momento, ma facendo fronte ad un lavoro di lunga durata, i cui esiti sono inevitabilmente differiti nel tempo e possono essere colti solo in prospettiva, non nel consumo del presente. Profilo di specifica complessità per la scuola, chiamata a vivere il proprio destino naturale-più che mai “sofferto” nella società contemporanea - di trovare, nel rapporto ed interazione con la società civile, un punto di equilibrio fra due esigenze distinte e non facilmente coniugabili: - interpretare i bisogni della contemporaneità, evitando il rischio di chiusure e miopie antistoriche; Pag. 1 - non cavalcare il pensiero dominante, mode ed emozioni del momento, domande di consumo calate nel presente, pur legittime, ma non opportunamente centrate su obiettivi strutturati, di lunga durata. Naturalmente tutto ciò postula un approccio tanto determinato quanto umile al proprio compito, nella consapevolezza della sua enorme complessità, per la quale la scuola non può farcela da sola, ma ha necessità di cooperazione, solidarietà ed integrazione con gli altri “sistemi” che nella società civile operano alla formazione dei giovani (istituzioni, famiglie, associazioni ecc.). In questo scenario e con questi intendimenti, si definiscono cinque grandi coordinate dentro le quali inscrivere l’azione didattico-formativa dell’Istituto e tutta la sua progettazione, curricolare, extracurricolare ed extrascolastica: 1) sviluppo di una didattica curricolare fra tradizione ed innovazione - culturale e metodologica 2) impegno in una politica di orientamento, su tre livelli: a) in entrata (continuità con le scuole medie) b) in uscita (raccordo con Università e mercato del lavoro) c) in itinere (finestre sul mondo del lavoro e delle professionalità, vecchie e nuove, e sul mondo della comunicazione) 3) impegno nella prevenzione e nel recupero delle situazioni di difficoltà scolastiche e/o di disagio 4) attività culturali di arricchimento, potenziamento e sviluppo della crescita complessiva dello Studente in formazione, e promozione della creatività studentesca 5) integrazione nel e con il territorio. Dal punto di vista degli indirizzi, l’Istituto offre dall’a. s. 2010/2011, a partire dalle nuove classi quarte ginnasiali, il percorso curricolare previsto dalla riforma ministeriale degli indirizzi, con la sua ridefinizione del quadro orario a 27 ore settimanali al ginnasio e 31 ore settimanali al triennio liceale. Il quadro curricolare riformato prevede già di ordinamento un rinforzo complessivo dell’area scientifica, della storia dell’arte al triennio e lo studio dell’inglese per l’intero quinquennio. Ma l’Istituto intende cogliere gli spazi che l’autonomia prospetta alle singole scuole, per poter definire curvature didattico-culturali secondo il proprio piano di offerta formativa, le proprie vocazioni e gli interessi del territorio e del proprio target studentesco di riferimento. In tal senso già a partire dalle quarte ginnasio dell’a.s. 10/11 il liceo Dante offre la possibilità, attraverso l’opzione di discipline facoltative aggiuntive prevista dalla riforma, di dare al proprio percorso curricolare uno spessore particolare, ed anche un fascino legato alla libera scelta di curare uno studio non vincolato dai processi didattici e valutativi tradizionali e curricolari, bensì al gusto intellettuale di ampliare le proprie conoscenze in ambiti non strettamente previsti dal curricolo obbligatorio, ma ad essi correlati sul piano alto della cultura, delle competenze, della capacità di Pag. 2 leggere il reale – storico ed attuale. Per questo l’Istituto dà la possibilità di avere nel curricolo ginnasiale di 27 h e a quello liceale di 31 h uno studio, quantificabile-mediamente-in 1 h settimanale per l’intero a. s. di moduli integrati curruculari, in lingua inglese, in tutte le sezioni delle quarte ginnasio per : - ulteriore rinforzo delle competenze matematiche e informatiche; cultura artistica; cultura economico-giuridica e geopolitica. E proprio per rispondere al bisogno emergente di “formazione” l’istituto intende sperimentare nell’anno scolastico 2014-2015 percorsi didattici curriculari a partire dalle quarte ginnasiali, con una organizzazione flessibile per classi aperte. Verranno infatti erogati moduli aggiuntivi, in lingua inglese di 15 ore di matematica, 10scienze motorie e 15 alfabetizzazione in storia dell’arte e 15 ore di elementi di diritto comunitario con le modalità descritte in tabella: DISCIPLINE sperimentazione MODALITA’ ORGANIZZATIVE CLIL biennio GEOSTORIA Per classi parallele(2 classi) Alfabetizzazione storia dell’arte(soggetto esterno GAR erogherà la visita al sito e favorirà l’alfabetizzazione con lezioni in lingua inglese di 45 minuti) MATEMATICA Per classi parallele(2 classi) Il modulo sarà erogato da docenti interni in formazione CLIL Pag. 3 EDUCAZIONE MOTORIA Per classi parallele(2 classi) Alfabetizzazione alle pratiche sportive olimpiche MONTE ORARIO 3 ore trimestre(curr.) 7 ore pentamestre(curr.) 5 ore Stage marzo/aprile Sito archeologico 5 ore trimestre(curr.) 10 ore pentamestre(curr.) (un modulo “Numbers”) 3 ore trimestre(curr.) 7 ore pentamestre(curr.) Elementi di diritto e di economia(biennio) Elementi di diritto e di economia Cittadini Europei: le sfide Curriculare Geostoria/ital. matematica(lezione Istat) Ulteriore rimodulazione MODALITA’ PRGANIZZATIVE MONTE ORARIO Alternata: incontro frontale curriculare con visita alle istituzioni e/o enti di ricerca Lezione frontale 14 ottobre 2014 Spazio Europa 5 novembre 2014 (stage) BCE https://www.ecb.europa.eu/ecb/educational/html/index.it.h tm Dicembre: 2014 seconda settimana incontro esperto B.C.E. Gennaio seconda settimana: Scuola superiore di Statistica dott. PECI dati aggregati PIL/Paniere/Bilancia dei Pagamenti Febbraio: stage scuola superiore di statistica (1 giorno) Gennaio/Marzo (Elementi di diritto pubblico: il quadro delle riforme istituzionali. Marzo: Il Pareggio di bilancio letto all’interno delle risoluzioni europee. Marzo: vista al parlamento(stage) del curriculo di studi risiede nelle strategie Un incontro mensile di un’ora e 15 minuti a partire dal 14 ottobre 2014 didattiche modalità applicative di queste facoltatività disciplinari, che si possono così riassumere: a) formazione per gruppi di interesse, cioè interclasse; in tal senso si punta a fornire agli studenti opportunità di seguire un percorso didattico non necessariamente vincolato al proprio gruppo classe, ma aperto a compagni di altre sezioni, con i quali coltivare interessi comuni e condividere un medesimo obiettivo formativo; a titolo esemplificativo mobilità studentesca, gemellaggi, progetti internazionali. b) Didattica connotata, più di quella ordinaria, sul piano laboratoriale e/o esperienziale; in particolare, oltre all’utilizzo di aule informatico-multimediali, supporto sistematico alla didattica frontale attraverso incontri con esperti, a scuola e in visita esterna, lezioni in compresenza, lavoro di ricerca e produzione creativa degli studenti; esperienza consolidata in istituto il laboratorio di Storia, il laboratorio musicale. c) Approccio alla cultura artistica curvato secondo la metodologia di cui al punto b, con attenzione particolare ad itinerari artistici (mostre, musei, siti artistico/archeologici) soprattutto per questa curvatura “artistica” l’andamento didattico è infatti caratterizzato più da momenti “intensivi sul Pag. 4 campo” che da una didattica frontale d’aula; l’intendimento è quello di favorire il gusto dell’approccio all’opera d’arte, più che il solo studio diacronico, coltivabile nel curricolo obbligatorio degli ultimi tre anni; d) valorizzazione del percorso dei moduli integrati , non solo e non tanto attraverso la valutazione “fiscale” in decimi, quanto attraverso giudizi e crediti; il tutto formalizzato attraverso un libretto dello studente, nel quale registrare la qualità - o meno -del percorso fatto dal singolo studente iscritto al gruppo didattico interclasse; libretto nel quale lo studente vede valutato – e valorizzato – il proprio percorso di formazione culturale integrativa del curricolo, sia nella frequenza di una o più discipline facoltative opzionali sia nella partecipazione a progetti culturali e formativi della scuola, in una logica proprio di valorizzazione integrata di tutto quanto lo studente fa con la propria scuola per ampliare, approfondire, caratterizzare e personalizzare il proprio percorso curricolare; e) attivazione di un servizio di tutoraggio, da parte di docenti investiti di tale funzione, per seguire gli studenti impegnati nelle discipline facoltative, così come pure nei progetti formativi della scuola, incaricati peraltro della tenuta del libretto dello studente; f) valorizzazione di un’area formativa e culturale di ambito economico/giuridico e geopolitico, quale veicolo di integrazione del percorso formativo “classico”, caratterizzante l’Istituto, con la lettura del reale socio-politico contemporaneo (in tal senso muove anche il recupero in chiave “moderna” di una disciplina come la geografia politica, a rischio di obsolescenza e dal nostro liceo ritenuta invece fondante per la formazione giovanile). Queste opportunità saranno sviluppate negli anni per l’intero quinquennio, trovando altri possibili arricchimenti formativi anche nell’utilizzo delle modalità previste dalle quote di autonomia curricolare. PIANO DIDATTICO-FORMATIVO E CULTURALE Considerata l’esigenza ed importanza che ogni istituzione scolastica assuma definita ed autonoma identità nell’assolvimento delle funzioni istituzionali in rapporto alla propria azione di formazione civile, culturale, scientifica e professionale dei giovani, misurandosi ed interagendo con la società civile e con il mondo del lavoro; al fine di favorire una azione formativa ed un servizio da parte dell’Istituto che presenti un proprio impianto organico, di sistema, programmato e finalizzato; considerati gli scenari di trasformazione delineati nel e per il mondo della scuola; considerata la domanda sociale di formazione, sempre più mirata verso un servizio scolastico di qualità, con requisiti di funzionalità e di collegamento con i bisogni sociali e con il profilo reale del mercato del lavoro; considerata la esigenza che ciascuna Pag. 5 istituzione scolastica assuma le proprie responsabilità ed i propri diritti nel tracciare un profilo di identità per il proprio modo di essere, di funzionare, di fare formazione e porsi nei confronti dell’utenza e della società civile si predispone il seguente PIANO FORMATIVO con riferimento all’anno scolastico 2013/2014. Per comodità di esposizione e di lettura si procede per schede. VALORI DI RIFERIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA DI ISTITUTO L’Istituto, nella definizione e nella attuazione del suo Piano Formativo e nell’espletamento delle proprie funzioni istituzionali, si muove e si ispira ad alcuni elementi di riferimento, valoriali ed operativi, che si riportano in elenco schematico, ma che rimandano chiaramente ad un retroterra di riflessione e di dibattito vivo nelle sedi collegiali e nei rapporti quotidiani interpersonali e di lavoro. Si definiscono in SEI PUNTI le seguenti coordinate e linee strategiche. 1) MODELLO EDUCATIVO L’IMPEGNO PRIORITARIO è nel lavorare alla formazione del “profilo umano” dei giovani. Rispetto ad un contesto storico e sociale “complesso”, come l’attuale- che non si intende però descrivere qualunquisticamente con generiche tinte fosche--, si richiede che una istituzione educativa come la scuola, proprio per la sua funzione di promozione dei giovani, punti ad individuare soprattutto i punti di debolezza, che, fra gli altri, sembrano oggi delinearsi in - una dimensione individuale che si coniuga con difficoltà con quella sociale e civile - una idea di “successo” come obiettivo totalizzante, che prescinde sovente dai modi del conseguirlo e da una fisiologica gradualità - una responsabilità personale che tende a disperdersi in forme di comodo di giustificazionismo, di opportunismo o di presunte dinamiche collettive - un ruolo “debole” delle regole che, pur se democraticamente fondate e condivise e quindi modificabili, diventano paradossalmente, se trasgredite, indicatore di “abilità” socialmente ammirata e riconosciuta piuttosto che rifiutata e sanzionata, con uno sconcertante ribaltamento nella scala dei valori etico/civili. In simile scenario compito primario della scuola è appunto più che mai, anche a costo di muovere controcorrente, quello di “accompagnare” i giovani nella costruzione di una personalità armonica, fondata su VALORI UMANI FORTI a) il senso della libertà e della laicità nei rapporti socioculturali, nel rispetto di se stessi e degli altri, e nella convinzione, non solo dichiarata ma calata nel vissuto quotidiano, che non si ha libertà senza regole; b) il senso della socialità, fondata sulla condivisione vissuta dei valori integrati della solidarietà e del rispetto Pag. 6 dei ruoli, e del merito; c) il senso della legalità, fondata sulla osservanza dei propri doveri come premessa alla giusta tutela dei propri diritti; d) il senso della lealtà e del lavoro come impegno serio e coerente; e) il possesso critico delle tecnologie, che senza subalternità ne consenta una fruizione consapevole e corretta. Fonte comune di riferimento di quanto esposto, la Carta Costituzionale nei suoi principi fondamentali: libertà, democrazia, pace e solidarietà, eguaglianza di opportunità, lavoro quale diritto/dovere, diritto allo studio ed alla istruzione pubblica. Sul piano scolastico il tutto può trovare coerente sintesi nell’idea che, nei processi formativi che individuano i loro concreti e definiti canali nelle discipline curricolari, possa e debba trovare spazio strategico una sorta di disciplina trasversale identificabile nella Educazione alla cittadinanza che attiene alla professionalità di tutti i Docenti senza distinzione di specializzazione disciplinare. L’azione di formazione e di istruzione intende muoversi pertanto in questo scenario educativo, nel quale il pluralismo - tipico di una scuola pubblica statale - delle opzioni culturali dei vari Docenti, come quello del background socioculturale delle famiglie di provenienza degli Studenti, si pone esso stesso come valore aggiunto e fondante nei processi di crescita e di strutturazione della personalità -umana, intellettuale, professionale - dei giovani. L’Istituto interpreta dunque il proprio modo di essere prioritariamente in una idea di scuola quale “luogo di relazioni” in cui giovani in formazione ed adulti professionisti interagiscono e condividono spazi - fisici ed intellettuali - esperienze, processi culturali, procedure organizzative. La dimensione della cittadinanza è dunque obiettivo prioritario ed in sé onnicomprensivo sul piano educativo, sostanziandosi di capacità di - condividere i modi della convivenza civile ; - integrarsi ed arricchirsi con le diversità ; - rispettare se stessi nella propria dimensione fisica ed intellettuale ; - dotarsi, attraverso i processi di istruzione propri della scuola, delle risorse cognitive e critiche adeguate a porsi nella società civile, territoriale e globale , quale individuo libero ed autonomo, in grado di leggere il reale e di contribuirne allo sviluppo. Il successo formativo degli studenti si pone dunque in via prioritaria su questo piano etico-civile, cui è funzionale lo studio dell’intero ventaglio disciplinare-curricolare, delle materie umanistiche come di quelle scientifiche, delle materie direttamente spendibili in una prospettiva di professionalità operativa come di quelle cosiddette “disinteressate”,votate alla strutturazione dell’intelletto critico e dello spessore della sfera affettivo/relazionale. 7 formativo - certo complesso, ma almeno come sforzo metodologico/culturale tendenziale -la Pag. Proprio in coerenza con la logica del modello educativo indicato, si pone altresì come obiettivo ricerca di una azione didattica orientata a favorire nelle varie discipline processi di insegnamento- apprendimento dei saperi non solo quali strutture stratificate e standardizzate (contenuti,procedure) ,ma anche quali aree di ricerca e di creatività intellettuale. In tal senso trovano profonda coerenza ed organicità il percorso didattico curricolare e il percorso integrativo ed extracurricolare ampiamente progettato e promosso dall’intero P.O.F. di questo liceo(SAPERI – CITTADINANZA – RICERCA – CREATIVITA’). 2) IDENTITA’ DI ISTITUTO Sviluppo nell’Istituto di una IDENTITA’ aggregante e motivante (sentirsi parte del “proprio” Istituto quale centro di aggregazione socialmente riconoscibile e gratificante). 3) MODELLO ORGANIZZATIVO DIDATTICO Mirato ad una formazione che punti a risultati “di sistema” e non “a canne d’organo”, che soddisfino cioè l’utenza limando ed eliminando i possibili squilibri qualitativi fra corsi e sezioni. 4) PROGETTUALITA’ Sviluppo di una qualificata CAPACITA’ PROGETTUALE (sia di microprogettualità che di macroprogettualità) e correlato sviluppo di una logica di LAVORO IN TEAM. 5) CURRICOLO ED EXTRACURRICOLO Ruolo della DIDATTICA CURRICOLARE come spina dorsale dell’azione formativa di Istituto; ma attività, iniziative e progetti, curricolari ed extracurricolari, interpretati come processi organicamente integrati, qualificati e qualificanti, e non giustapposti alla didattica ordinaria. 6) SCUOLA E TERRITORIO INTEGRAZIONE nella e con la vita del TERRITORIO, sia nella sua dimensione circoscritta all’area cittadina costituente il bacino d’utenza, sia in dimensione estensiva, integralmente romana. Conseguentemente, collocazione entro un tessuto sociale e culturale di cui essere parte e ad un tempo fattore di promozione e di crescita. A tal fine impegno in iniziative opportune di apertura alle esigenze logistiche ed organizzative, culturali, formative, professionali, sportive e ricreative espresse dal territorio e che identifichino nel “Dante Alighieri” un patrimonio comune ed un centro di vita culturale Pag. 8 territoriale.