NEWSLETTER 12/07/2013
08 luglio 2013
Inflazione
In giugno l’inflazione è stata dello 0,26%
L’Istituto Brasiliano di Statistica e Geografia (IBGE) ha divulgato i dati relativi
all’inflazione di giugno dai quali risulta un incremento dello 0,26%. Il risultato ha
sorpreso favorevolmente gli analisti che si aspettavano un’inflazione superiore,
nonostante ciò gli ultimi 12 mesi hanno fatto registrare un incremento del 6,70%, ben al
di sopra del tetto massimo consentito del 6,50%. Ricordiamo che l’inflazione è misurata
dall’Indice Nazionale dei Prezzi Ampio (IPCA) che prende in considerazione le famiglie che
guadagnano da 1 a 40 salari minimi, i dati sono raccolti nelle seguenti regioni
metropolitane: Rio de Janeiro, Porto Alegre, Belo Horizonte, Recife, San Paolo, Belém,
Fortaleza, Salvador, Curitiba, Brasilia e Goiânia.
I prodotti alimentari sono quelli che nel corso degli ultimi 12 mesi hanno avuto i rincari
maggiori, l’aspetto positivo è che quasi tutti hanno fatto registrare una frenata in giugno;
nel primo semestre del 2013 l’aumento maggiore è stato quello delle cipolle con un
+58,88%, mentre negli ultimi 12 mesi la farina di tapioca ha avuto un incremento del
128,45%.
Periodo
Giugno 2013
Maggio 2013
Giugno 2012
Accumulato 2013
Accumulato 12 mesi
Tasso
0,26%
0,37%
0,08%
3,15%
6,70%
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NEWSLETTER 12/07/2013
Settore
Alimenti e Bevande
Casalinghi
Abbigliamento
Trasporti
Salute e Personal Care
Spese Personali
Educazione
Comunicazione
Abitazione
Tasso
0,04%
0,12%
0,50%
0,14%
0,36%
0,40%
0,18%
0,19%
0,57%
Il ministro delle finanze Guido Mantega si è dichiarato soddisfatto dal risultato di giugno
ed ha affermato che entro la fine dell’anno l’inflazione rientrerà nella meta stabilita dalla
Banca Centrale. L’ottimismo dimostrato dal ministro però potrebbe rivelarsi eccessivo, in
effetti per la Banca Centrale non sarà facile mantenere sotto controllo l’inflazione. La
Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES) rappresenta il braccio
operativo del governo per realizzare gli obiettivi di politica economica, in particolare
attraverso finanziamenti agevolati con tassi d’interesse del 3% inferiori rispetto al tasso
ufficiale. Nei primi quattro mesi dell’anno i prestiti erogati dalla BNDES sono stati pari a
R$ 54,4 miliardi con un incremento del 59% nei confronti dello scorso anno, nello stesso
arco temporale tutte le altre istituzioni finanziarie hanno erogato R$ 267 miliardi con un
aumento dell’11,9%; in pratica i finanziamenti della BNDES sono stati cinque volte
maggiori di quelli dell’intero sistema finanziario brasiliano. Tutta questa liquidità sta
inondando il mercato con denaro a buon mercato che ovviamente si traduce in inflazione.
Gli analisti già prevedono un ulteriore aumento del tasso d’interesse che dovrebbe
arrivare al 9,75% entro la fine dell’anno e addirittura superare le due cifre all’inizio del
prossimo. Se questo scenario dovesse avverarsi sarebbe la sconfitta per la presidente
Rousseff che all’inizio del suo mandato aveva messo come priorità la diminuzione del
tasso d’interesse, inoltre passerebbe alla storia per avere sempre superato la meta
dell’inflazione al 4,5% e di non avere garantito un’adeguata crescita economica.
09 luglio 2013
Settore Automobilistico
Nel primo semestre la produzione di veicoli aumenta del 18%
L’Associazione Nazionale dei Produttori di Autoveicoli (Anfeva) ha divulgato i dati relativi
ai primi sei mesi del 2013, sia dal punto di vista della produzione che delle vendite si
tratta del migliore semestre della storia. Sono stati fabbricati 1,86 milioni di veicoli con
un aumento del 18,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nei confronti di maggio è
stata registrata una diminuzione del 7,8% però raffrontando i dati di giugno 2012
l’incremento è stato del 15,5%. In totale sono state vendute 1,8 milioni di auto con una
crescita del 4,8%, il dato è superiore alle stime che prevedono un aumento delle vendite
tra il 3,5% e il 4,5%. La Fiat è sempre il leader con un market share del 22,26%, seguita
da Volkswagen con il 19,21%, General Motors con il 17,88% e Ford con il 9,05%.
Dal punto di vista settoriale tutti i comparti hanno fatto registrare degli aumenti tranne
quello dei motoveicoli. La produzione di camion è cresciuta del 22,3% rispetto a giugno
2012, Volkswagen e Mercedes detengono la metà del mercato con il 25,5% e il 24,7%. In
giugno la fabbricazione di autobus è aumentata del 18,9% nei confronti dello stesso mese
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dello scorso anno e del 4,9% rispetto a maggio. Con la vendita di 41,1 mila unità le
macchine agricole hanno fatto registrare un incremento del 29,5% nel primo semestre,
rispetto a giugno 2012 l’aumento è stato del 26,2%. L’unico settore che ha fatto
registrare un decremento nella produzione è stato quello delle moto con una diminuzione
del 13,6% nel primo semestre, in totale sono state fabbricate 836 mila unità; anche le
vendite sono andate male con un calo del 9,3%. Ad inizio anno si stimava un aumento
del 3,7% nella produzione e del 2,4% nelle vendite ma adesso si ritiene che in entrambi i
casi la variazione sarà nulla rispetto al 2012.
Produttore
Fiat
Volkswagen
General Motors
Ford
Renault
Hyundai
Toyota
Honda
Nissan
Citroën
I primi 10 produttori di auto in Brasile
Quantità Vendute Market Share Variazione vs 2012
380.102
22,26%
5,07%
327.995
19,21%
-2,5%
305.439
17,88%
5,15%
154.608
9,05%
-0,05%
102.006
5,97%
-7,72%
99.498
5,83%
131,9%
81.321
3,81%
80,5%
65.125
3,81%
13,16%
37.070
2,175
-36,13%
32.920
1,93%
-3,18%
Modello più Venduto
Uno
Gol
Onix
Fiesta
Sandero
HB20
Corolla
Civic
March
C3
10 luglio 2013
Agribusiness
Le esportazioni del raccolto 2012/2013 battono tutti i record
L’avanzo commerciale dei prodotti agricoli relativi al raccolto 2012/2013 (che include il
periodo che va da luglio 2012 a giugno 2013) è stato pari a US$ 83,91 miliardi, si tratta
del saldo più elevato dall’inizio della serie storica cominciata nel 1989. Anche le
esportazioni hanno fatto registrare il record con US$ 100,61 miliardi. In giugno la
bilancia commerciale del settore agricolo ha conseguito un avanzo di US$ 7,9 miliardi e
nel primo semestre del 2013 di US$ 41,26 miliardi. Da gennaio a giugno l’ export è stato
di US$ 49,57 miliardi, i principali prodotti esportati sono stati: soia (US$ 17,31 miliardi),
carne (US$ 8,13 miliardi), zucchero e alcool (US$ 6,24 miliardi), prodotti forestali (US$
4,66 miliardi) e cereali (US$ 3,02 miliardi).
I dati appena riportati non fanno altro che confermare uno studio realizzato dal Ministero
dell’Agricoltura che stima una crescita del 35% dell’ agribusiness nei prossimi 10 anni,
questo aumento sarà spinto soprattutto dal consumo interno. Il mercato interno
assorbirà l’82,3% della carne suina, il 75% della carne bovina e il 58,8% del pollame; dal
punto di vista dell’export i principali mercati saranno: USA, Africa, Russia e Giappone.
La produzione di granaglie passerà dalle 184,2 milioni di tonnellate del raccolto
2012/2013 alle 222,3 milioni di tonnellate del 2023, con addirittura un potenziale di
produzione che potrebbe arrivare ai 274,8 milioni di tonnellate; ciò significa che nella
prossima decade l’incremento dell’offerta potrà variare tra il 20,7% e il 49,2%. L’area
piantata dovrebbe espandersi tra l’8,2% e il 30,3%, passando dagli attuali 53 milioni di
ettari a 57,3 milioni di ettari nel 2023, al limite si potrebbe raggiungere i 69 milioni di
ettari. In ogni caso la ricerca evidenzia che l’aumento della produzione agricola sarà
basata soprattutto sull’ incremento della produttività dovuta ai miglioramenti tecnologici.
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11 luglio 2013
Tasso d’Interesse
Il tasso ufficiale d’interesse sale all’8,50%
Il Comitato di Politica Monetaria (Copom) della Banca Centrale ha deciso di elevare il
tasso d’interesse (Selic) dello 0,50%, portandolo all’8,50% all’anno. La decisione dei
membri è stata unanime ed ha rispecchiato le previsioni del mercato; si tratta del terzo
aumento consecutivo dopo quasi due anni di cali, in ottobre la Selic raggiunse il minimo
storico al 7,25%. Con questo incremento il Brasile torna al secondo posto al mondo per
quanto riguarda il tasso d’interesse reale che si attesta al 2,5%, superato solo dalla Cina
che occupa la prima posizione con il 2,9%. L’inflazione elevata è la motivazione principale
addotta dal Copom per il nuovo innalzamento. Il principale influsso della Selic riguarda il
libretto di risparmio (poupança) che è il tradizionale investimento dei risparmiatori
brasiliani, con questo aumento il rendimento sale al 5,95% e quindi supera l’inflazione
degli ultimi 12 mesi che è al 5,67%.
12 luglio 2013
Economia Sommersa
Nel 2012 l’economia sommersa ha generato R$ 730 miliardi
La Fondazione Getulio Vargas ha divulgato l’Indice dell’Economia Sommersa dal quale
risulta che nel 2012 l’economia informale ha generato R$ 730 miliardi, questo valore
rappresenta il 16,6% del PIL brasiliano. Rispetto al 2011 il calo è stato dello 0,3% e da
quando l’indice è stato creato la diminuzione è stata costante, all’inizio della serie storica
nel 2003 la percentuale sul PIL era del 21%.
I buoni risultati rispecchiano due misure adottate nel corso degli ultimi anni da parte del
governo per agevolare le micro e piccole imprese: la Super Semplice e la creazione della
figura giuridica del Microimprenditore Individuale (MEI). Di entrambe si è festeggiato
l’anniversario il 1° luglio, in pochi anni questi due provvedimenti si sono rivelati vincenti
diminuendo l’economia sommersa, semplificando la burocrazia e abbassando il carico
fiscale; inoltre le entrate tributarie sono aumentate per l’unione, gli stati ed i comuni.
La Super Semplice fu creata insieme alla Legge Generale della Micro e Piccola Impresa
nel 2006 ed entrò in vigore nel 2007. Possono aderirvi le imprese che fatturano fino a R$
3,6 milioni all’anno e il regime differenziato prevede una riduzione del carico fiscale del
40% e l’unificazione di otto imposte differenti: sei federali, una statale ed una comunale. I
benefici non sono stati solo per le imprese ma anche per il fisco che ha visto le proprie
entrate passare dai R$ 8,38 miliardi del 2007 ai R$ 46,5 miliardi dello scorso anno, in sei
anni il totale riscosso ha superato i R$ 200 miliardi. Le imprese che hanno aderito alla
Super Semplice sono circa 7,5 milioni e quasi la metà sono Microimprenditori
Individuali.
La figura del Microimprenditore Individuale è entrata in vigore nel 2009 ed è destinata
alle imprese che fatturano fino a R$ 5.000 al mese, ossia R$ 60 mila all’anno. Questa
tipologia di impresa paga da R$ 33,90 a R$ 39,90 al mese di imposte e contributi
previdenziali. Tutta la parte burocratica per l’apertura dell’impresa e il pagamento delle
imposte può essere fatto gratuitamente attraverso internet. Le società registrate sono più
di 3 milioni, è importante mettere in risalto che quasi tutte operavano nella totale
informalità.
Il nuovo obiettivo del governo è cercare di adeguare tutto il sistema fiscale e contributivo
alla Super Semplice ed al MEI, in questo modo il Brasile diventerebbe uno dei migliori
paesi al mondo per fare business, mentre attualmente occupa una delle ultime posizioni
proprio per l’alto carico fiscale e la burocrazia complicata.
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Questi provvedimenti hanno rafforzato la struttura economica del paese che con 37,4
milioni di imprese occupa il 4° posto al mondo, dietro solo a: USA, Cina e Nigeria. Il
Brasile ha una notevole mentalità imprenditoriale visto che un terzo degli abitanti ha una
propria azienda o ne sta aprendo una e quasi il 44% della popolazione sogna di mettersi
in proprio. I motivi di questo boom si fonda su quattro pilastri: 20 anni di stabilità
economica senza iperinflazione, la crescita dei consumi spinti dalla nuova classe media,
l’aumento della scolarità e la creazione della figura giuridica del Microimprenditore
Individuale.
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