Messina News ed informazioni periodiche al personale di Posteitaliane “ Il Punto . . . su .Poste ” - Organo ufficiale del SLC -CGIL - Anno III - nr.04/2007 Messina 27/04/2007 Burattini in scena per l’ultimo giro di valzer L’ombra del “Puparo” ! Come un grande coreografo, il “Puparo” prepara ogni minima mossa, da persona attenta, vissuta e sapiente, abile nelle scelte e particolarmente maestro negli effetti. In una scenografia ormai consumata dal tempo, vorrebbe rappresentare nuove trame, ma non sono altro che vecchie copie d’autore. Nelle Aziende “normali” le progressioni di carriera e gli avvicendamenti in ruoli di responsabilità rispondono a logiche esclusivamente meritocratiche nell’interesse degli azionisti di riferimento. Nel gruppo Poste, invece, di meritocrazia c’è veramente ben poco e gli interventi gestionali sulle risorse interne, gli avanzamenti e quant’altro, hanno un unico obiettivo: far felice il padrone o i padroni di turno. Nel fatti si è utilizzato e si continua spudoratamente ad utilizzare un’Azienda pubblica per ottenere consenso elettorale; quella stessa Azienda che si ricorda di essere “privata” solo quando c’è da scucire qualche soldo o da risparmiare sulla pelle dei lavoratori. Non è un mistero per nessuno che negli anni del Governo di Centro-destra a spadroneggiare nella Poste erano gli uomini di Alleanza Nazionale. Perfetti sconosciuti, assolutamente inadeguati, nel giro di una notte ottenevano nomine in posti strategici e da quel momento il loro unico obiettivo non era quello di lavorare per Poste S.p.A., come sarebbe stato opportuno e normale, ma per il gruppo politico di riferimento elargendo favori per raccattare voti. Si andava avanti non per i risultati ottenuti (le favole lasciamole da parte . . . !), ma perché si era nelle grazie dell’On. x o del Sottosegretario y. Una spartizione senza regole, se non quella della legge del più forte, che fa rimpiangere il tanto vituperato metodo Cencelli della cosiddetta Prima Repubblica. Cambiato il Governo, ora è targato centro-sinistra, qualche ingenuo sperava che sarebbe cambiata la musica. E no, cari lettori, la musica è rimasta la stessa, è cambiato solo il Direttore d’orchestra. Ora in Poste S.p.A. comandano gli uomini della “Margherita” in combutta con la sigla sindacale di riferimento. Qualche Dirigente si è prontamente adeguato al “nuovo” che avanza, stracciando la tessera di AN e diventando subito tra i più ferventi sostenitori del partito rutelliano, solo con segue a PAGINA 2 Campagna Mod. 730 - 2007 Anche quest'anno, la Soc.di Serv. CGIL srl, convenzionata CAAF, offre a tutti gli iscritti il servizio per la compilazione del Mod. 730-2007. Pertanto, ogni Mercoledì dalle 16,30 alle 19,30, presso la nostra sede in Viale Europa, 48, sarà data assistenza gratuita per la compilazione dei Mod. 730. Un operatore del CAAF sarà a completa disposizione di quanti vorranno usufruire del servizio. Riscopri insieme a noi i tuoi diritti Il Padre dei Pupari: Mangiafuoco . . . handicap? . . lavoro in Poste! Nella consueta cornice scenica di Turi Spitaleri, questo mese ci troviamo a raccontarvi una storia vera. Un collega della zona jonica, trovandosi ad andare al Tindari, al divieto di poter salire con la propria auto al Santuario, se non portatore di handicap, gli è bastato dire che da 28 anni lavora alle Poste, ed il Vigile gli alza la sbarra e lo fa passare. a PAGINA 10 “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 P AGINA 2 (Dalla I° pagina) teatre”che andranno in scena nei prossimi mesi. Scene di stupore e sconforto Confermata la maledizione del Servizio Commerciale della Filiale di Messina 1. Dopo la Dott.ssa Rosa Randazzo, inspiegabilmente la speranza di salvare il ben remune- trombata (visti i brillanti rirato posto; per altri, troppo com- sultati ottenuti e alla faccia promessi, si stanno preparando le della presunta politica merivaligie. tocratica . . . !) alcuni anni Diceva Gianbattista Vico: “la storia addietro e relegata al Servizio è un susseguirsi di corsi e ricorsi”. Recapito della Filiale di MesI vincitori di ieri sono gli sconfitti sina 2, anche la simpatica di oggi e i vincitori di oggi saranno Maria Cannuli, che ne aveva gli sconfitti di domani, quando, le preso il posto sulla poltrona “margherite” saranno diventate fuori più ambita , dopo quella del moda, soppiantate da altri organi- Direttore di Filiale, viene smi vegetali. sostituita e spedita non si sa Solo il merito e i risultati raggiunti ancora bene dove (in Filiale 2 o in to appannaggio di un altro catanese: dovrebbero essere alla base delle produzione?). Rodinò. scelte e costituire un dato oggettivo Seguono una sfilza di avvicendaA Messina, a dirigere il commerdi riferimento per giustificare pro- ciale della Filiale madre arriva un menti di Direttori di Uffici Postali di collega di Catania - tale cluster A1 e A2 sui quali non entriaGrasso ex direttore del- mo nel merito, ma ci permettiamo di l’ufficio postale di Cata- segnalare che hanno tutti una ben Rappresentazioni gioiose nia succ. 2 - al quale, definita targa sindacale di appartenaturalmente, auguria- nenza. Evidentemente, tutti i direttori mo buon lavoro e nel contempo (facendo tutti bravi appartengano ad una sola pargli scongiuri del caso . . rocchia e gli altri sono inadeguati. Ma è mai possibile andare avanti .) di cominciare a scegliere la stanza che andrà così ? Che futuro ha un’Azienda che si ad occupare nella seconda Filiale al prossimo basa sul clientelismo, sul nepotismo, su “parvenu” incompetenti e spesso giro di valzer. Cade sul campo, non inutili e che si fanno forza delle cosappiamo bene se solo noscenze e della tessera politica o per motivi anagrafici, sindacale che hanno in tasca? E , aspetto non trascurabile, questo uno dei personaggi “simbolo” della Filiale 1. giro di valzer quant’è costato alle Ci riferiamo all’oramai casse aziendali, fermo restando che si gressioni di carriera in seno al grup- ex Direttore del Servizio Sportelli tratta di provvedimenti temporanei po Poste. di personale inviato in trasferta con il (pardon: OSC) Stello Minutoli. La politica, così come previsto nel Con la sua voce roboante, il fisico pagamento di tutte le indennità di contratto di programma, si dovreb- imponente e una preparazione “in missione contrattualmente previste? be limitare ad indicare gli indirizzi materia” spesso sconosciuta a tanti Sarà forse, ancora una volta, la strategici generali, lasciando la ge- suoi colleghi “capiservizio”, soleva Corte dei Conti ad emettere una stione a Dirigenti capaci che facciano calcare a piè veloce i corridoi di Pi- sentenza di condanna, come già fatto solo azienda ( ma dove sono . . .?) stunina dispensando baci e abbracci in passato, per una gestione troppo Anche a Messina si sente agli esponenti del gentil sesso. allegra di denaro pubblico. “pesantemente” il nuovo clima azienDa oggi, e non sappiamo per quanAltro che Azienda Privata ! ! ! ! ! dale e sono partite una raffica di av- to tempo, si occuperà di uno dei tanvicendamenti, alcuni già ufficiali, ti “importanti” Proaltri in itinere mentre stuoli di poli- getti Speciali: patetiAutentica disperazione tici e intrallazzatori stanno cercando co e poco elegante di far quadrare il cerchio in una rid- tentativo aziendale di da di nomine che prima vengono infiocchettare quella ufficializzate, quindi si cambiano o si che nei fatti è una ritirano a seconda dell’influenza e “rottamazione” forzadelle conoscenze dei diretti interes- ta. sati, sia di chi deve lasciare la poltroAl suo posto, ecco na, sia di chi deve occuparla. arrivare direttamente Un’assalto alla diligenza Poste sul- dalla Filiale 2 Pio le spalle di tutti quei lavoratori che D’Alì, ennesima sisi sono sacrificati e continuano a sa- gnificativa tappa di un crificarsi illudendosi che “qualcuno” percorso di crescita riconosca tangibilmente meriti e professionale iniziato abnegazione. Poveri illusi . . . ! ! ! da semplice portapacMa vediamole nel dettaglio queste chi. nomine, molte delle quali sono solo Il Servizio Sportelli la premessa per ulteriori “coupe de della Filiale 2 è anda- L’ombra del “Puparo” ! “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 Un’occasione per riflettere CU SI VARDAU SI SARBAU ! Trunia n’ta Conca d’Oru sta matina, acqua di cielu e rannula nn’i bagna; lu ventu forti manna la sintina, chiudi u purtuni e ghiutti la castagna. Si tu la sorti voi mi t’accompagna canta la notti o rittu da montagna, nesci “l’umbrellu” bonu si sirigna così l’acqua, ca cadi a’ latu, non ti bagna. (N.C.) Nota d’Autore: Il Passaporto per la tranquillità. Acqua, vento, grandine, possono sempre, da un momento all’altro, squarciare il cielo e venirti giù addosso, specie in presenza di un’Alta Pressione, mutevole e non stabilizzata. Purtroppo è sempre così: Non solo se hai l’ombrello buono non ti bagni ma, con quel “piccolo peso” che ti porti addosso, hai la certezza di andare avanti asciutto e tranquillo, e perché no, baciato anche da splenditi raggi di sole. P AGINA 3 Un atto di ringraziamento dovuto Non possiamo che essere assolutamente lusingati per l’onore che ci è stato dato nel vedere uno dei simboli della riviera jonica campeggiare su un volantino sindacale quale monito per un presunto ammaliamento e conseguente invito a non finire sugli scogli. Stiamo parlando e ve la riproponiamo nella foto, di una delle sculture più belle, create dal Maestro Nino Ucchino, posta sul lungomare di S. Teresa di Riva, paese nel quale l’Artista vive e lavora. Siamo però assolutamente sconcertati per il contenuto dello stesso che ci sembra tanto una chiara operazione di spudorata mistificazione della realtà, per altro, assolutamente indegna di ogni tipo di risposta e di considerazione. I colleghi, a cui l’epistola, tratta dal salmo ridotto del girone degli imbroglioni, è rivolta, sono già a piena conoscenza di giochi e giochetti e di chi vuole speculare, anche sulla loro pelle, pur di salvare un’immagine ormai chiaramente e spudoratamente compromessa. Della realtà dei fatti, e delle azioni a tutela dei lavoratori, al fine di non andare a “finire sugli scogli”, gli stessi lavoratori crediamo ne siano pienamente al corrente ed hanno scienza e coscienza per dare un sereno giudizio di chi sta lottando accanto a loro. Le assemblee tenutesi all’UR di Via Torino e Pistunina sono state e rimangono la cartina al tornasole dell’attuale realtà messinese e di quanto le cinque sigle sindacali abbiano e stiano mettendo in campo per la specifica tutela di tutti gli applicati al recapito. Se c’è qualcosa che in questo momento non serve proprio ai colleghi portalettere, è approfittare di questo loro particolare e delicato cambiamento strutturale, per mascherare, mistificare e meschinamente cambiare le carte in tavola. Grazie a Dio, in molti stanno aprendo gli occhi; che ognuno quindi si assuma le proprie responsabilità. Noi, nel nostro piccolo, ci fidiamo e confidiamo nel loro sereno giudizio. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 Riorganizzazione del recapito . . . un disastro ! P AGINA 4 Si stava meglio quando si stava peggio ! LA STAMPA, 13/04/07 - Riduzione delle zone di recapito: è polemica”; L’ECO DI BERGAMO, 10/04/07 - “11.500 postali Bergamaschi incrociano le braccia”; CORRIERE DEL TRENTINO, 12/04/07 - “Postini: azioni legali contro l’Azienda”; IL MATTINO, 13/04/07 - “Poste lumaca, scatta la protesta”; LA SICILIA, 13/04/07 - “Pochi Portalettere, utenti in difficoltà a Biancavilla”. . . . . . e tutto ciò, alla vigilia della liberalizzazione ! ! ! ! ! Sembra di leggere un bollettino di guerra. Ovunque, da Udine a Pantelleria, è un susseguirsi di proteste, denunce, perdita di commesse. Insomma il caos totale. Su tutti i giornali ,senza distinzione geografica, le Poste Italiane stanno facendo davvero una figuraccia. Nel contempo, l’ Amministratore Delegato “uscente” Massimo Sarmi, sbandiera ai quattro venti i brillanti risultati del 2006 con un attivo record per le società del gruppo. L’efficienza di un’Azienda di servizi come Poste S.p.A. viene valutata, agli occhi dell’opinione pubblica, essenzialmente dalla consegna della corrispondenza e non dalle obbligazioni vendute o dal catalogo PT-Shop. Come dimenticare che il più grande successo della gestione di Corrado Passera è stato il lancio del “corriere prioritario”. Per la prima volta, in Italia, la posta veniva consegnata puntualmente e con una tempistica di livello europeo. Una vera e propria rivoluzione copernicana che ha rilanciato l’immagine della società. E proprio per cercare di migliorare ulteriormente la qualità e l’effi- cienza dei nostri servizi postali, nell’ottica dell’oramai imminente e completa liberalizzazione del mercato europeo, nel settembre del 2006 è stata siglata un’intesa tra Azienda e tutte le OO.SS. di categoria sulla riorganizzazione dell’intero settore del recapito e della logistica. Una riorganizzazione che avrebbe impattato su oltre 60.000 lavoratori tra portalettere, ripartitori e addetti ai trasporti. L’accordo, con un’appendice a livello regionale, ha rappresentato un momento qualificante delle Relazioni Industriali. Le OO.SS. assumevano delle precise responsabilità nei confronti dei lavoratori e, nel contempo, l’Azienda si impegnava su una serie di diret- tive strategico-gestionali condivise ed a scadenziare la gestione dell’accordo con momenti di confronto sia a livello politico che di tavoli tecnici. Ma quali erano le premesse politiche dell’accordo? Per coloro i quali avessero poca memoria le riproponiamo qui di seguito. - “Il processo di progressiva liberalizzazione in atto nel sistema postale, indotto dagli interventi del regolatore europeo a decorrere dalla Direttiva 67 del 1997, impone a Poste Italiane la necessità di garantire servizi il cui livello di eccellenza sia in linea con le aspettative del mercato di riferimento europeo; - tale processo di apertura, che ha sempre più richiesto da parte degli operatori nazionali l’adozione di nuove strategie commerciali basate sull’efficienza in termini di costi, redditività, diversificazione ed espansione, è stato ulteriormente accentuato attraverso la Direttiva 39 del 2002 che prefigura la completa liberalizzazione del mercato a partire dal 2009; - gli obiettivi previsti dal Piano confermano l’impegno a collocare Posteitaliane tra le migliori aziende europee del settore in termini di redditività e qualità, garantendo il livello “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 P AGINA 5 di servizio universale previsto dalla Per l’ennesima volta l’attuale continua a distruggere, a tagliare a regolamentazione di riferimento; management aziendale, rivelan- “razionalizzare”, le altre realtà posta- tali obiettivi potranno essere rag- do una visione esclusivamente li europee, con pesanti investimenti, giunti attraverso lo sviluppo del core ragionieristica di costi e ricavi, si stanno posizionando sul mercato business, puntando sul mantenimento senza alcuna seria strategia indu- Italiano pronti ad aggredirci nel e sul consolidamento delle attività striale di prospettiva e di svilup- Gennaio 2009 quando, salvo ripentradizionali e la progressiva evoluzio- po, utilizza l’accordo solo per samenti dell’ultima ora, sarà caccia aperta ai clienti e a vinne dell’offerta verso servizi a cere saranno solo i più valore aggiunto, innovativi forti e i meglio attrezzaed integrati, ideati sulle pe- Se era necessario, ed è necessario, ti. culiarità del cliente finale; In questo contesto, - l’imminente liberalizza- riorganizzare tutto il settore, è anriteniamo che il Goverzione del mercato e l’ingresno Nazionale, nella quacor più necessario ed assolutamenso nel panorama italiano di lità di Azionista di riferinuovi competitor, stimola mento di Poste S.p.A., l’Azienda a ricercare e crea- te indifferibile, virare su una rotta non possa continuare a re opportunità di sinergie brillare per la sua assenpossibili sia in termini di seria e coerente prima del 2009. za e indifferenza. convergenza di processo che Non dimentichiamoci di integrazione commerciache stiamo parlando del le, anche attraverso la creafuturo della più Azienda pubrealizzare risparmi sui costi di zione di un network internazionale gestione con tagli indiscriminati blica del sistemagrossa Italia, che già riscaturente da processi di alleanza stra- di zone di recapito. schia di perdere asset strategici cotegica con i maggiori operatori del I portalettere non sono quindi me la rete autostradale e quella delle settore operanti nell’ambito interna- i protagonisti dell’ultimo Tlc. zionale ed europeo in particolare. E “miglio”, una miniera di profesNessuna nostalgia del dirigismo tanto al fine di: mantenere e consoli- sionalità da preservare e au- stile ma siamo fermamente condare la leadership nel mercato inter- mentare, ma un costo vivo da trari IRI, a forme di shopping sull’altare no, valutando anche possibili acquisi- “tagliare”. del liberismo sfrenato. zioni; catturare le opportunità di buGarantire a tutti i cittadini la possiE mentre in Poste S.p.A., si siness emergenti nel mercato europebilità di usufruire del sero; sfruttare le economie di vizio postale a costi accesscala ed acquisire knowsibili , secondo noi, è un how; viene confermata l’opproblema che attiene alla zione strategica di consolidaqualità della vita, così re Poste Italiane quale infracome il tema della gestiostruttura fondamentale per ne delle acque e di altri lo sviluppo del Sistema Paeservizi pubblici essenziali. se realizzabile attraverso la Se l’attuale Gruppo capillarità della sua presenza Dirigente di Poste sul territorio e la moltepliciS.p.A., tra l’altro ematà dei canali di contatto; nazione di altri refe- nel prospettato scenario, renti politici, non è l’unitarietà dell’Azienda nelle condizioni di continua a costituire “gestire” l’accordo oggi uno strumento del 15 Settembre e di centrale per accompagnare rispettare in toto gli azioni e processi di crescita impegni assunti con che valorizzino tutti gli asset le OO.SS. , allora non strategici di Posteitaliane bisogna indugiare che, in ragione della loro oltre per un passagdifferenziazione ed ove opgio di consegne che portunamente implementati possa rimettere le coe sviluppati, possono garanse sul binario giusto. tire all’Azienda una copertuSi è già perduto troppo ra pressoché totale del mertempo. Abbiamo la necato di riferimento, consencessità di ripartire con la tendone anche la proiezione riorganizzazione del setsu nuovi canali di prodotto e tore del recapito e della di business; Logistica in una prospettiva di crescita e di sviSi trattava di premesse luppo che non possono politiche davvero impegnatiprescindere dalla qualità ve. del servizio offerto. L’Azienda, in sostanza, Ed oggi, Poste ribadita la centralità del S.p.A., offre un servirecapito nel core-business e zio francamente assai l’unitarietà della società Non basta fare immagine; scadente ! ! ! senza divisioni e spezzatini. il recapito necessita di risultati. Nella realtà cos’è avvenuto e cosa sta succedendo? I clienti vogliono recapitata la posta. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 P AGINA 6 U NO SGUARDO SUL RECAPITO LOCALE : SE TANTO MI DA’ TANTO . . . ! U NA RISTRUTTURAZIONE NATA MALE MA GESTITA PEGGIO , STA ESASPERAN- DO UN ’ INTERO SETTORE . V OGLIAMO ANCORA CREDERE NELLA BUONA FEDE . La sede padronale di Pistunina, uno dei due CPD di Messina che insieme al centro di Via Torino, sono stati teatro delle più assurde espressioni di una pessima gestione che sta letteralmente mettendo in ginocchio tutto il settore del Recapito. Urgono seri e drastici provvedimenti senza i quali , le maestranze da una parte e la cittadinanza dall’altra, saranno le vere vittime di un processo partito male e gestito ancora peggio. Abbiamo letto, nelle pagine precedenti, di come varie testate giornalistiche sul territorio nazionale, abbiano recepito negativamente gli effetti della messa in atto della nuova riorganizzazione del recapito,laddove Poste S.p.A. ,ha preteso che la stessa fosse implementata, nonostante ne mancassero i presupposti fondamentali che l’accordo del 15 settembre 2006 prevedeva. A Messina, com’è ormai noto, le OO.SS. unitariamente,ad eccezione della SLP-CISL che, legittimamente, ha scelto vie diverse pur contrastando, anch’essa, la messa in opera del progetto, hanno diffidato Poste S.p.A. dal dare il via alla nuova riorganizzazione del recapito, al punto che l’azienda si è impegnata a rivedere quanto già fatto, riconoscendo la particolarità della città, ove realtà uniche nel panorama nazionale ne fanno un caso più unico che raro. Noi,dalle pagine di questo giornalino, forse per primi abbiamo avanzato più di un dubbio su come si stava procedendo nell’organizzare la cosiddetta Articolazione Recapito Dedicato e come questo, così come era stato concepito, avrebbe avuto, nella nostra realtà cittadina, un esito negativo scontato. Ma a parte le considerazioni di ordine tecnico-logistico,varie inadempienze, hanno impedito che la riorganizzazione avesse luogo con buona pace di tutti. Le varie OO.SS.,hanno infatti, in più occasioni, recriminato l’attuazione “in toto” degli accordi sottoscritti e non soltanto la loro parziale applicazione al solo fine di operare un immediato risparmio in termini di taglio delle zone di recapito che di instaurazione della zona baricentrica con gli obblighi di ”abbinamento” ad essa connessi. Gli accordi sottoscritti, in realtà, prevedevano delle tappe di verifica con le OO.SS. che non ci sono state. Una di queste era l’apertura di un cosiddetto”tavolo tecnico”nel quale le OO.SS. avrebbero avuto contezza, dati alla mano, di quali criteri si stessero applicando per valutare il numero delle zone da tagliare e di come si sarebbe proceduto praticamente al passaggio di parte della corrispondenza alle nuove Articolazioni (Dedicata e Consegne speciali). L’ostracismo dell’Azienda, concretizzatosi nella mera consegna, a cose fatte, del solo elenco delle zone di recapito “scremate”, distinte per qualifica di appartenenza e per tipo (“normale” o “baricentrica”), con accanto il punteggio scaturito da chissà dove, ha scatenato la rabbia dei Sindacati che, valutando negativamente l’assoluta mancanza di trasparenza, pur se in maniera diversificata (Cgil, Uil, Sailp, Failp e Ugl, congiuntamente e Slp-Cisl su un altro fronte), hanno intrapreso iniziative diverse per contrastarne l’implementazione. Questo, però, non è bastato ad impedire che, nell’attesa, si predisponessero le graduatorie previste per la imminente riassegnazione delle zone. E’ a questo punto che si è avuta conferma della più totale insufficienza nella gestione di un processo così delicato, quale sicuramente è la messa in opera della riorganizzazione del recapito. Poche volte, nella vita, infatti, si assiste a manifestazione così assolute di superficialità come quella mostrata in occasione della compilazione delle graduatorie dei portalettere pubblicata in data 31 marzo u.s. Ad osservarla non si sapeva davvero cosa pensare! “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 Errori, che definire grossolani è un eufemismo, nell’attribuzione dei punteggi; linee guida dettate dall’accordo regionale del 16 novembre 2006, totalmente disattese. Eppure i criteri per provvederne alla compilazione erano quelli di sempre, di una semplicità davvero estrema, quasi banale, tanto che sarebbe bastato rifarsi alla ultima graduatoria con la quale si è provveduto nell’anno 2002 all’ultima assegnazione delle zone. Unica necessità, un aggiornamento alla situazione attuale e qualche leggero aggiustamento dettato dal succitato accordo quale, ad esempio, il riposizionamento, in presenza di egual punteggio, a favore delle unità con maggior anzianità di servizio o la verifica del diritto alla maturazione del punteggio spettante per un ulteriore anno di servizio di recapito per chi lo avesse svolto, al momento della compilazione della graduatoria, per un periodo superiore ai sei mesi. Se, avete letto bene: ”..al momento della compilazione della graduatoria……”. Già, perché sulla giustezza della disposizione che vorrebbe fissati i punteggi alla data dell’accordo regionale del 16 novembre,ci permettiamo di nutrire più di un dubbio! E questo perché le graduatorie per la riassegnazione delle zone ,da sempre, fissano i termini al momento della loro compilazione! E poi,non ci risultano accordi diversi in tal senso. E giù allora una pioggia di ricorsi, nella speranza che quella definitiva sarebbe stata la graduatoria giusta. In fondo, ci siamo detti tutti: ”errare humanum est! “ Alla data della compilazione del presente articolo è stata resa pubblica la graduatoria definitiva. Uniche correzioni,il riposizionamento di tre unità, mentre il mare degli errori, presenti nella graduatoria provvisoria del 31 marzo u.s, continua a sommergerci. Le solite vocine bene informate, fra l’altro, ci riferiscono che i riposizionamenti effettuati abbiano avuto come elemento scatenante le indicazioni provenienti dai ricorsi di qualche collega e men che mai siano stati frutto di una più accurata verifica, come sarebbe stato giusto fare, della documentazione agli atti dell’ufficio. Ma questa “cattiveria” la recepiamo col beneficio d’inventario! E’ ancora una ulteriore pioggia di ricorsi a caratterizzare la giornata odierna. Vogliamo vedere chi avrà il coraggio di sostenere che una graduatoria definitiva non prevede ulteriori ricorsi ! ! ! Equa distribuzione e quantificazione sulle prestazioni aggiuntive. P AGINA 7 lo di cui proponiamo la messa in discussione. Tale metodo, di certo, non può che costituire il punto di partenza di una proficua discussione sul tema. Per questo, restiamo in fiduciosa attesa di un cenno di riscontro alla nostra manifesta intenzione di dare il medesimo valore al lavoro dei portalettere, chiunque tra loro sia a svolgerlo. Tavolo aperto a livello Regionale per la rideterminazione delle zone di recapito. Abbiamo, più volte, manifestato la necessità che venga adottato un criterio di valutazione delle competenze accessorie da erogarsi in occasione dello smaltimento delle giacenze venutesi a creare, vuoi per l’assenza del titolare della zona di recapito interessata, vuoi per la mancata professionalizzazione dell’unità che ne opera in sostituzione, come spesso accade quando incolpevolmente è il CTD di turno a causarla o, semplicemente, quando a determinarla sia la mancata copertura di una carenza strutturale in una zona di recapito da tempo vacante. Ed è quest’ultimo caso, non temiamo smentite nel sostenerlo, ad essere il primo motivo del formarsi di una giacenza. Bene, anzi male! Dicevamo che, in presenza di corrispondenza ferma in ufficio, se si è chiamati a provvederne allo smaltimento, se ne ha, indubbiamente, diritto al relativo riconoscimento economico, sulla base di una valutazione che, sosteniamo, deve avere i requisiti della univocità e della oggettivita. Fino ad oggi, si è assistito alle più svariate e personalistiche interpretazioni sul rapporto esistente tra la quantità di posta giacente ed il corrispettivo in denaro da erogare per il suo smaltimento. Crediamo sia venuto il momento che queste interpretazioni cessino di essere tali e che la valutazione da fare all’occorrenza, sia quanto mai oggettiva, tale da impedire che qualcuno si senta più “figliastro” e meno “figlio”. Recentemente ci siamo fatti carico di elaborare un metodo di calco- Dopo la diffida del 02/04/07 a firma delle 5 sigle sindacali di Messina, che in atto stanno facendo fronte comune contro la palese violazione di ogni accordo, sull’avvio del processo di riorganizzazione del recapito, l’Azienda, per parte degli stessi Dirigenti della RAM 1, nel riconoscimento di carenza organizzative riferite al complesso territorio messinese, blocca il processo e convoca un tavolo provinciale per il 13 Aprile. Come volevasi dimostrare però, in quanto ampiamente nelle previsioni, le parti non si avvicinano più di tanto da quelle che sono le proprie originarie posizioni pertanto da parte sindacale si è costretti ad abbandonare i lavori, facendo nel contempo richiesta di un tavolo regionale al fine di ottenere almeno quanto dalle altre province siciliane in termini di recupero sui tagli di zone. I Dirigenti regionali aziendali fissano detto incontro per il 26 c.m. sul quale daremo ogni ampia notizia nei modi consueti. C’è da registrare la posizione strumentale della CISL messinese, la quale pur firmataria anch’essa della richiesta del tavolo regionale il 13 u.s. lamenta una impossibilità di apertura di un conflitto di lavoro che, a giudizio unanime, non rappresenterebbe alcunché di positivo ne o di sostanzialmente più favorevole, rispetto alle iniziative in atto avviate. Tutto sommato sono e saranno sempre i risultati a contare. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 P AGINA 8 Anche per gli sportellisti di Posteitaliane si valuta il richio dei videoterminali Videoterminalista in Poste UN CAMPIONE FINE DI DI STABILIRE 3.600 U FFICI SE Per trovare soluzione a questo arcano dubbio, come al solito, c’è voluta una denuncia da parte di SLC-CGIL Piemonte, all’AUSL di Torino. Ciò ha fatto si che Poste Italiane, accertata la totale assenza di un documento di valutazione dei rischi riferito all’uso dei computers e quindi dei videoterminali, si è dovuta attrezzare per inserire questo “rischio” ed accertarne l’entità. La presenza dei colleghi sportellisti davanti allo schermo è indiscutibilmente aumentata in questi ultimi anni, accertato che i servizi resi alla clientela hanno assunto sempre di più l’uso del computer. Vediamo di entrare nel merito e nella specifica tecnica della questio- VENGONO VERRÀ MONITORATO SUPERATE LE ne: l’art. 51 del D.Lgs. 626/94, così come modificato dalla Legge 422/00,definisce videoterminalista” il lavoratore che utilizza il videoterminale, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’art. 54 del medesimo D.Lgs. Ai fini dell’individuazione, nell’ambito del personale operante presso gli Uffici Postali è stato sviluppato in Azienda un sistema informatico, da installare presso gli U.P. da monitorare, sulle attrezzature munite di videoterminali, per rilevare i tempi di adibizione al videoterminale dei medesimi addetti e approntare un utile ausilio per la corretta valutazione del rischio. 20 PER ORE 3 MESI AL SETTIMANALI Il suddetto sistema informatico WODSE (Workers Of Display Screen Equipment) verrà eseguito, per un periodo di 3 mesi, a far data dal giorno 01 del mese di aprile e fino al 30 giugno 2007, presso la Rete degli Uffici Postali di Poste Italiane. In particolare, dal totale nazionale di Uffici Postali, è stato estratto un campione statistico (circa 3.600 uffici postali) significativamente individuato attraverso l’applicazione della norma UNI 2859 a lotti di uffici (cluster) articolati secondo criteri d’omogeneità in termini di tipologia, di attività e di servizi offerti (l'estrazione del campione è stata effettuata in maniera casuale). Tale campione, di 3.600 U.P. costituirà, quindi, l’oggetto della rilevazione dei tempi di adibizione al videoterminale degli addetti operanti presso gli Uffici Postali. (Approfittiamo per segnalare ancora una volta che l’elenco completo di tutti gli Uffici Postali facenti parte di questo campione sono pubblicati sul nostro sito internet: www.sclcgilmessina.it) Il periodo di rilevazione sopra precisato consentirà di verificare per ufficio, sul piano statistico, il valore medio in termini temporali dell’adibizione settimanale al VDT, tenuto conto dell’alternarsi di periodi di maggiore intensità lavorativa a quelli caratterizzati da un minor numero di operazioni, rilevanti ai fini di cui agli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 626/94. Risulta quindi indispensabile prestare la massima attenzione sia nei tre mesi di rilevazione e successivamente quando verranno sviluppati i dati raccolti nei tre mesi di rilevamento. Possiamo comunque garantire i colleghi che il Sindacato presterà un attenzione particolare sui dati che verranno acquisiti per far si che si possa finalmente trovare una risposta definitiva ed esaustiva al problema sportellista–videoterminalista. Vi terremo aggiornati sempre dalle pagine del nostro giornale sull’andamento e sullo sviluppo di questa analisi. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 C’ ERA P ERSONAGGI , UNA VOLTA UFFICI ED APPARATI . . . . . . DELLA NOSTRA STORIA . Un terminale telex T100 di fabbricazione Siemens Il termine telex indica un sistema di telecomunicazione sviluppato a partire dagli anni ’30 e largamente usato nel XX secolo per le corrispondenza commerciale tra aziende. Il sistema è costituito da una rete di comunicazione a commutazione di circuito, inizialmente basata su un sistema simile alla teleselezione telefonica, e da apparecchi terminali chiamati telescriventi o semplicemente, nell'uso comune, telex. Il telex è ancora in uso per particolari applicazioni quali la diffusione di notizie, bollettini meteorologici e comunicazioni militari. Nel settore commerciale è ormai sostituito dai servizi Internet. In Italia il servizio Telex è ufficialmente cessato dalla fine del 2001 (Circolare del Ministero delle Comunicazioni 30 novembre 2001 n. 1249. Una breve cronistoria: La prima rete telex estesa fu realizzata in Germania negli anni 30. La rete era utilizzata dall'apparato burocratico del Governo, un vero trionfo dell'efficienza tedesca. Alla velocità di 45,5 bit al secondo (non Kilo o Mega, semplicemente bit) e fino a 25 canali trasmissibili su una linea telefonica, P AGINA 9 fecero del telex il sistema più conveniente per le comunicazioni a grande distanza disponibile all'epoca. A partire dagli anni ’60 si iniziò ad utilizzare lo stesso codice Baudot per definire l'instradamento, realizzando il telex di tipo B. Lo sviluppo fu rapidissimo. Prima ancora che fossero disponibili sistemi di connessione telefonica automatica a lunga distanza, molti paesi tra cui l'Africa centrale e l'Asia disponevano di collegamenti telex basati su ponti radio a microonde. Spesso questi erano i primi sistemi installati dai servizi postali e telegrafici dei governi. Il più diffuso standard, il CCITT R.44, impiega un sistema di correzione di errore e suddivisione del canale in divisione di tempo. Molti operatori sfruttavano questi canali 24 ore su 24 per ottimizzarne la produttività. Il costo degli apparati necessari continuò a scendere, e i radioamatori iniziarono ad operare in radio-telex con appositi software e adattatori per collegare la scheda audio del computer con la radio ricetrasmittente. I telegrammi ed i cablogrammi vengono trasmessi su reti telex dedicate, ove non ancora si utilizzino mezzi più moderni. Nel 2005, nel mondo, sono ancora operative oltre tre milioni di linee telex. Nel 1975 a Cuba ed in Pakistan erano ancora impiegati telex di tipo A a 45 bit/s. Il telex è ancora impiegato nelle burocrazie dei paesi del terzo mondo per il suo basso costo. In diverse dittature che hanno soppresso telefono, fax ed Internet, il servizio telex è stato lasciato operativo in quanto consente la comunicazione interna e nello stesso tempo può essere facilmente controllato. Sembra storia d’altri tempi, ma è storia che ci appartiene, personalmente vissuta. Una telescrivente in uso nei nostri Uffici sino al 2001. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 IL P AGINA 10 CONTROCANTO occipitale sinistra (questa la diagnosi del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vigata ). Dopo aver catafottuto l’infernale macchinetta in un cassone della spazzatura (nonostante le 137 rate mensili firmate . . .!), la malconcia famiglia Spitaleri aveva continuato il viaggio verso il Tindari arrivando a destinazione intorno alle ore 11,30. Trovarono migliaia di disperati che facevano a botte per accaparrarsi i posti migliori nelle campagne circostanti il famoso santuario. Era un brulicare di plaid multicolori, madri sull’orlo di una crisi di nervi e poveri padri carichi come animali da soma di tavoli da pic-nic e orripilanti sedie straio (ma quant’è bella la pasquetta. . . !) La signora Scalisi approfittò della bello che compromesso. Lo Spidaleri, provando invidia per Erode, continuava imperterrito a guardare con odio quel bambino che nonostante l’età era proprio un Non sarebbe “pasquetta” senza la grannissimo iarruso. tradizionale gita fuori porta. Intorno alle 15,00 donna Rosalia Quest’anno, la famiglia Spitaleri indossò un abito più adatto alle ciraveva deciso di fare le cose in grande. costanze, con tanto di veletta per il Meta il Santuario del Tindari . viso, diede una rapida sistematina ai Donna Rosalia Scalisi si era alzata figli che assomigliavano molto a dei alle due di notte per preparare il minatori alla fine del turno di lavo“cestino” da viaggio. ro e con Don Turi, alla guida dell’Il menù prevedeva: antipasto alla auto, si accinse a percorrere i ripidi siciliana con salame,olive, sarde ritornanti che conducevano al Sanpiene, peperoni, melanzane. Per prituario per una visita più che dovemo spaghetti al ragù e per secondo rosa ala celebre Madonnina Nera. cotolette con caponatina. Per finire Per cercare di regolamentare il l’immancabile cuddura con uova sotraffico, che soprattutto nei giorni de, frutta e colomba pasquale. festivi era particolarmente intenso, Anche Don Turi si era alzato nel al Tindari era stato istituito un sercuore della notte. Non per vizio di bus navetta . aiutare la moglie in cucina, La famiglia Spitaleri, ma per cercare di capire però, confidando nell’oqualcosa nell’enciclopedico rario e sulla disponibilità libretto d’istruzione del delle forze dell’ordine a nuovissimo navigatore sachiudere un occhio, decitellitare che aveva comprase di non usufruire del to a rate, dal catalogo PT servizio per cercare di Shop, su “invito” pressante giungere al Santuario con del Direttore dell’ufficio la propria auto. postale di Montelusa, cui il Mai speranza fu più vaservizio commerciale di na. Al secondo tornante Filiale continuava a scassare ecco spuntare una pattui cabbasisi sui prodotti inglia della Polizia Municinovativi. pale con tanto di sbarra Amara la sorpresa nello abbassata. scoprire che il libretto era “Dove credete di andare?” scritto in tutte le lingue del Chiese con fare autoritamondo, compreso l’arario uno specialista di vigimaico antico, ma non in Il Santuario del Tindari (Prov. Messina) con la bal- lanza urbana (minchia che italiano. effluvio di parole per deDon Turi, fu quindi co- conata che offre un’incantevole vista sul mare. finire un’ex appuntato dei stretto a confidare sul provigili urbani. . . !) prio intuito . “Al Santuario” rispose, rossa in confusione e apparecchiò in un angoDopo aver svegliato i figli, alle lo riparato dal sole dopo aver brillan- viso dalla vergogna, la signora Scali7,30 la famiglia Spitaleri era pronta temente superato (a cazzotti . . .!) la si. in macchina con tanto di navigatore resistenza di una mastodontica donna “Possono salire solo i mezzi autoin bella vista dove Don Turi aveva che assomigliava molto all’omino del- rizzati e coloro che espongono lo debitamente inserito le coordinate di la Michelin. Ma nell’attimo esatto in stemma di invalidi riconosciuti dalle viaggio,o almeno così pensava . . .! cui Don Turi era con la forchetta in ASL”, concluse il graduato. Al primo incrocio una voce suaden- mano pronto a gustare la rinomata Don Turi che era stato fino al te, che gli provocò un prolasso nelle caponatina muliebre, si vide catafut- quel momento nel silenzio più assoparti basse, consigliò allo Spitaleri di tiare addosso un pannolino usato di luto a questo punto ebbe un’alzata svoltare a destra, quindi a sinistra e cui, un’adiacente famigliola di origini d’ingegno tipica dei geni. dopo aver percorso un lungo rettili- calabresi aveva pensato bene di sba“Ma io sono handicappato”- esclaneo ancora a destra. Don Turi, di- razzarsi nel rispetto delle migliori mò in direzione del vigile -“infatti stratto dalla voce particolarmente tradizioni bucoliche. da 28 anni lavoro alle Poste”. sensuale e dal minuscolo schermo del “Alzate immediatamente la sbarra Sparando mutuperi e con un gran navigatore, tamponò violentemente desiderio di iarmare turilla, don Turi e fate passare l’auto - ordinò lo spela signorina Ardesia Bellanca che, a si lanciò per afferrare il bambino, cialista di vigilanza urbana ai propri bordo della sua Fiat 126 bordeaux, legittimo proprietario del pannolino, sottoposti - chi resiste 28 anni a stava tranquillamente andando a e catapultarlo nel tratto di mare sot- lavorare alle Poste, con l’aria che si Messa. tostante il Tindari, ma la moglie, ri- respira, ha di diritto lo “status” di Nello scontro il navigatore satelli- cordandogli la sacralità del luogo e le Handicappato grave”. tare colpì in fronte donna Rosalia poco invitanti patrie galere, lo conCosì la famiglia Spitaleri fece Scalisi che fu costretta a ricorrere vinse a desistere. trionfalmente ingresso nello spiazalle cure dei sanitari per una profonPer poco c’era scappato un infanti- zale antistante il Santuario del Tinda ferita lacero contusa alla regione cidio, ma comunque il pranzo era dari. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 P AGINA 11 . . . il mio . . . Punto! Periodico del SLC-CGIL Messina Sindacato lavoratori comunicazione Autorizzazione Tribunale di Messina Nr. 2/06 - R.S. del 25/01/06 Dir. Resp. Esmeralda Rizzi Capo Redattore N. Caminiti Cum grano salis (Con un granello di sale) La lavorazione del sale nelle saline di Trapani Direzione e Redazione Presso la Segreteria Provinciale e-mail: [email protected] Stampato da GRAPH snc Via Mantineo 4 - 98030 S. Alessio Siculo Segreteria Provinciale: Viale Europa 48, scala A - Int.1 98123 Messina Tel.-Fax nr. 090-694070 Sito: www.slccgilmessina.it e-mail: [email protected] ORARIO DI SEGRETERIA LUNEDÌ, MERCOLEDÌ E VENERDÌ DALLE 16,30 ALLE 20,00 I nostri numeri a portata di mano: Oriti (Segr. Gen.) 334-9539210 Di Guardo (Segr.) 335-6654606 Stancampiano (Serg.) 333-1190868 Caminiti (Pres. C.D.) 349-3294761 L’espressione è ora di uso comune, detta di qualcosa che deve essere preso in misura minima, con estrema parsimonia e, in modo traslato, soprattutto a proposito di affermazioni, frasi, discorsi altrui che non devono essere creduti acriticamente, ma accolti con grande cautela e ponderazione. Si può però supporre che qui il termine “sal” sia impiegato nell’eccezione figurata di “saggezza”, “senno”, “sale in zucca”, significando quindi: “prendere le cose con un po’ di sale in zucca”. Un’altra ipotesi è che la locuzione derivi da un qualche precetto medico: “tanto quanto un granello di sale”. Comunque, sempre di “moderazione” trattasi. C’è . . . Poste per te - Pettegolezzi, fatti e misfatti, dall’emisfero postale ! ! ! Storia di un quotidiano disagio Nel 1999, data storica ed epocale per Posteitaliane, che vede la capillare informatizzazione di quasi tutti gli Sportelli sull’intera rete nazionale, viene implementata in ogni Ufficio almeno una postazione PGO, facente da Server e da Client. Subito dopo si è provveduto ad incrementare dette postazioni; dove ne era stata messa una, venne impiantata la seconda e così via, in base alle esigenze ed al personale in forza in quell’Ufficio. Man mano, però, che si andava avanti, e quelli che noi abitualmente chiamiamo “pupi”, venivano a mancare, o per naturale pensionamento o per spostamenti dovuti a “ragioni organizzative e produttive” (in poche parole quando il personale diminuiva), si andava al procedimento inverso, le postazioni stesse venivano tolte lasciando soprattutto in quelli che sono gli Uffici più piccoli, una sola postazione che ormai funziona e va avanti da otto anni. Ora fermiamoci un attimo e facciamo qualche considerazione, non tanto sui cosiddetti “pupi” e nemmeno sulla quantità delle postazioni disponibili per operare, ma essenzialmente sul loro stato e sulla loro funzionalità. Chi di noi aveva ed ha, un computer a casa, sa bene sulla propria esperienza di come lo abbia sicuramente dovuto cambiare almeno una volta negli ultimi otto anni ed il computer di casa, ci si consenta, tranne specifici casi, non è sicuramente sottoposto alla stessa intensità lavorativa di quello che abbiamo nei nostri Uffici. Quale la considerazione che oggettivamente ci viene da fare: stiamo lavorando con macchine non adatte alle prestazioni cui sono chiamate o quantomeno al limite della loro potenzialità. Nasce da qui la storia di un quotidiano disagio; nasce dai continui blocchi di sistema che ci fanno sembrare degli incapaci agli occhi stessi dei nostri clienti; nasce dalla impossibilità di poter aprire gli sportelli alle 08,00 del mattino; nasce dal tempo che bisogna perdere per registrare una sovvenzione, per esempio, perchè bisogna passare a retrosportello; nasce da una serie continua di pause e blocchi che, con sempre più frequenza, scandiscono le giornate di quasi tutti i colleghi che sempre più numerosi si accodano alla miriade di lamentele che quotidianamente vanno ad aumentare a dismisura. Crediamo si sia giunti al capolinea. Crediamo sia il tempo di dover affrontare il problema con interventi e soluzioni immediate prima che si corra il reale rischio di vedere fermi molti dei nostri Uffici. E’ sicuramente una esigenza improrogabile ma oseremmo dire è una naturale esigenza di ammodernamento, sviluppo ed investimento, cui Posteitaliane non può sfuggire, alla luce degli ultimi bilanci, per un sistema che non può e non deve rimanere indietro. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007 Sindacato lavoratori comunicazione Segreteria Provinciale MESSINA Sito: www.slccgilmessina.it E-mail: [email protected] P AGINA 12