Messina
News ed informazioni periodiche al personale di Posteitaliane
“ Il Punto . . . su .Poste ” - Organo ufficiale del SLC -CGIL - Anno III - nr.04/2007
Messina 27/04/2007
Burattini in scena per l’ultimo giro di valzer
L’ombra del “Puparo” !
Come un grande coreografo, il “Puparo” prepara ogni minima mossa, da persona attenta, vissuta e sapiente, abile nelle scelte e particolarmente maestro negli
effetti. In una scenografia ormai consumata dal tempo, vorrebbe rappresentare
nuove trame, ma non sono altro che vecchie copie d’autore.
Nelle Aziende “normali” le progressioni di carriera e gli avvicendamenti in
ruoli di responsabilità rispondono a logiche esclusivamente meritocratiche nell’interesse degli azionisti di riferimento.
Nel gruppo Poste, invece, di meritocrazia c’è veramente ben poco e gli interventi gestionali sulle risorse interne,
gli avanzamenti e quant’altro, hanno un
unico obiettivo: far felice il padrone o i
padroni di turno.
Nel fatti si è utilizzato e si continua
spudoratamente ad utilizzare un’Azienda
pubblica per ottenere consenso elettorale; quella stessa Azienda che si ricorda di
essere “privata” solo quando c’è da scucire qualche soldo o da risparmiare sulla
pelle dei lavoratori.
Non è un mistero per nessuno che
negli anni del Governo di Centro-destra
a spadroneggiare nella Poste erano gli
uomini di Alleanza Nazionale.
Perfetti sconosciuti, assolutamente
inadeguati, nel giro di una notte ottenevano nomine in posti strategici e da quel
momento il loro unico obiettivo non era
quello di lavorare per Poste S.p.A., come sarebbe stato opportuno e normale,
ma per il gruppo politico di riferimento
elargendo favori per raccattare voti.
Si andava avanti non per i risultati ottenuti (le favole lasciamole da parte . . . !),
ma perché si era nelle grazie dell’On. x
o del Sottosegretario y.
Una spartizione senza regole, se non
quella della legge del più forte, che fa
rimpiangere il tanto vituperato metodo
Cencelli della cosiddetta Prima
Repubblica.
Cambiato il Governo, ora è targato
centro-sinistra, qualche ingenuo
sperava che sarebbe cambiata
la musica.
E no, cari lettori, la musica è
rimasta la stessa, è cambiato solo
il Direttore d’orchestra.
Ora in Poste S.p.A. comandano
gli uomini della “Margherita” in
combutta con la sigla sindacale di
riferimento.
Qualche Dirigente si è
prontamente adeguato al “nuovo”
che avanza, stracciando la tessera di AN
e diventando subito tra i più ferventi
sostenitori del partito rutelliano,
solo con
segue a PAGINA 2
Campagna Mod. 730 - 2007
Anche quest'anno, la Soc.di Serv.
CGIL srl, convenzionata CAAF, offre
a tutti gli iscritti il servizio per la compilazione del Mod. 730-2007.
Pertanto, ogni Mercoledì dalle
16,30 alle 19,30, presso la nostra
sede in Viale Europa, 48, sarà data
assistenza gratuita per la compilazione
dei Mod. 730. Un operatore del CAAF sarà a completa disposizione di
quanti vorranno usufruire del servizio.
Riscopri insieme a noi i tuoi diritti
Il
Padre
dei
Pupari:
Mangiafuoco
. . . handicap? . .
lavoro in Poste!
Nella consueta cornice scenica di
Turi Spitaleri, questo mese ci troviamo a raccontarvi una storia vera.
Un collega della zona jonica, trovandosi ad andare al Tindari, al divieto di poter salire con la propria
auto al Santuario, se non portatore di
handicap, gli è bastato dire che da 28
anni lavora alle Poste, ed il Vigile gli
alza la sbarra e lo fa passare.
a PAGINA 10
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
P AGINA 2
(Dalla I° pagina) teatre”che andranno in scena
nei prossimi mesi.
Scene di stupore e sconforto
Confermata la maledizione
del Servizio Commerciale
della Filiale di Messina 1.
Dopo la Dott.ssa Rosa
Randazzo, inspiegabilmente
la speranza di salvare il ben remune- trombata (visti i brillanti rirato posto; per altri, troppo com- sultati ottenuti e alla faccia
promessi, si stanno preparando le della presunta politica merivaligie.
tocratica . . . !) alcuni anni
Diceva Gianbattista Vico: “la storia addietro e relegata al Servizio
è un susseguirsi di corsi e ricorsi”.
Recapito della Filiale di MesI vincitori di ieri sono gli sconfitti sina 2, anche la simpatica
di oggi e i vincitori di oggi saranno Maria Cannuli, che ne aveva
gli sconfitti di domani, quando, le preso il posto sulla poltrona
“margherite” saranno diventate fuori più ambita , dopo quella del
moda, soppiantate da altri organi- Direttore di Filiale, viene
smi vegetali.
sostituita e spedita non si sa
Solo il merito e i risultati raggiunti ancora bene dove (in Filiale 2 o in to appannaggio di un altro catanese:
dovrebbero essere alla base delle produzione?).
Rodinò.
scelte e costituire un dato oggettivo
Seguono una sfilza di avvicendaA Messina, a dirigere il commerdi riferimento per giustificare pro- ciale della Filiale madre arriva un menti di Direttori di Uffici Postali di
collega di Catania - tale cluster A1 e A2 sui quali non entriaGrasso ex direttore del- mo nel merito, ma ci permettiamo di
l’ufficio postale di Cata- segnalare che hanno tutti una ben
Rappresentazioni gioiose
nia succ. 2 - al quale, definita targa sindacale di appartenaturalmente, auguria- nenza.
Evidentemente, tutti i direttori
mo buon lavoro e nel
contempo (facendo tutti bravi appartengano ad una sola pargli scongiuri del caso . . rocchia e gli altri sono inadeguati.
Ma è mai possibile andare avanti
.) di cominciare a scegliere la stanza che andrà così ?
Che futuro ha un’Azienda che si
ad occupare nella seconda Filiale al prossimo basa sul clientelismo, sul nepotismo,
su “parvenu” incompetenti e spesso
giro di valzer.
Cade sul campo, non inutili e che si fanno forza delle cosappiamo bene se solo noscenze e della tessera politica o
per motivi anagrafici, sindacale che hanno in tasca?
E , aspetto non trascurabile, questo
uno dei personaggi
“simbolo” della Filiale 1. giro di valzer quant’è costato alle
Ci riferiamo all’oramai casse aziendali, fermo restando che si
gressioni di carriera in seno al grup- ex Direttore del Servizio Sportelli tratta di provvedimenti temporanei
po Poste.
di personale inviato in trasferta con il
(pardon: OSC) Stello Minutoli.
La politica, così come previsto nel
Con la sua voce roboante, il fisico pagamento di tutte le indennità di
contratto di programma, si dovreb- imponente e una preparazione “in missione contrattualmente previste?
be limitare ad indicare gli indirizzi materia” spesso sconosciuta a tanti
Sarà forse, ancora una volta, la
strategici generali, lasciando la ge- suoi colleghi “capiservizio”, soleva Corte dei Conti ad emettere una
stione a Dirigenti capaci che facciano calcare a piè veloce i corridoi di Pi- sentenza di condanna, come già fatto
solo azienda ( ma dove sono . . .?)
stunina dispensando baci e abbracci in passato, per una gestione troppo
Anche a Messina si sente agli esponenti del gentil sesso.
allegra di denaro pubblico.
“pesantemente” il nuovo clima azienDa oggi, e non sappiamo per quanAltro che Azienda Privata ! ! ! ! !
dale e sono partite una raffica di av- to tempo, si occuperà di uno dei tanvicendamenti, alcuni già ufficiali, ti “importanti” Proaltri in itinere mentre stuoli di poli- getti Speciali: patetiAutentica disperazione
tici e intrallazzatori stanno cercando co e poco elegante
di far quadrare il cerchio in una rid- tentativo aziendale di
da di nomine che prima vengono infiocchettare quella
ufficializzate, quindi si cambiano o si che nei fatti è una
ritirano a seconda dell’influenza e “rottamazione” forzadelle conoscenze dei diretti interes- ta.
sati, sia di chi deve lasciare la poltroAl suo posto, ecco
na, sia di chi deve occuparla.
arrivare direttamente
Un’assalto alla diligenza Poste sul- dalla Filiale 2 Pio
le spalle di tutti quei lavoratori che D’Alì, ennesima sisi sono sacrificati e continuano a sa- gnificativa tappa di un
crificarsi illudendosi che “qualcuno” percorso di crescita
riconosca tangibilmente meriti e professionale iniziato
abnegazione. Poveri illusi . . . ! ! !
da semplice portapacMa vediamole nel dettaglio queste chi.
nomine, molte delle quali sono solo
Il Servizio Sportelli
la premessa per ulteriori “coupe de della Filiale 2 è anda-
L’ombra del
“Puparo” !
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
Un’occasione
per riflettere
CU SI VARDAU SI SARBAU !
Trunia n’ta Conca d’Oru sta matina,
acqua di cielu e rannula nn’i bagna;
lu ventu forti manna la sintina,
chiudi u purtuni e ghiutti la castagna.
Si tu la sorti voi mi t’accompagna
canta la notti o rittu da montagna,
nesci “l’umbrellu” bonu si sirigna
così l’acqua, ca cadi a’ latu, non ti bagna.
(N.C.)
Nota d’Autore: Il Passaporto per la tranquillità.
Acqua, vento, grandine, possono sempre, da un momento all’altro, squarciare il cielo e venirti giù addosso, specie in presenza di
un’Alta Pressione, mutevole e non stabilizzata.
Purtroppo è sempre così:
Non solo se hai l’ombrello buono non ti bagni ma, con quel
“piccolo peso” che ti porti addosso, hai la certezza di andare avanti asciutto e tranquillo, e perché no, baciato anche da splenditi raggi di sole.
P AGINA 3
Un atto di ringraziamento dovuto
Non possiamo che essere assolutamente
lusingati per l’onore che ci è stato dato nel
vedere uno dei simboli della riviera jonica
campeggiare su un volantino sindacale quale
monito per un presunto ammaliamento e
conseguente invito a non finire sugli scogli.
Stiamo parlando e ve la riproponiamo nella
foto, di una delle sculture più belle, create
dal Maestro Nino Ucchino, posta sul lungomare di S. Teresa di Riva, paese nel quale
l’Artista vive e lavora.
Siamo però assolutamente sconcertati per il
contenuto dello stesso che ci sembra tanto
una chiara operazione di spudorata mistificazione della realtà, per altro, assolutamente
indegna di ogni tipo di risposta e di considerazione.
I colleghi, a cui l’epistola, tratta dal salmo
ridotto del girone degli imbroglioni, è rivolta, sono già a piena conoscenza di giochi e
giochetti e di chi vuole speculare, anche sulla
loro pelle, pur di salvare un’immagine ormai
chiaramente e spudoratamente compromessa.
Della realtà dei fatti, e delle azioni a tutela
dei lavoratori, al fine di non andare a “finire
sugli scogli”, gli stessi lavoratori crediamo ne
siano pienamente al corrente ed hanno scienza e coscienza per dare un sereno giudizio di
chi sta lottando accanto a loro.
Le assemblee tenutesi all’UR di Via Torino
e Pistunina sono state e rimangono la cartina
al tornasole dell’attuale realtà messinese e di
quanto le cinque sigle sindacali abbiano e stiano mettendo in campo per la specifica tutela
di tutti gli applicati al recapito.
Se c’è qualcosa che in questo momento non
serve proprio ai colleghi portalettere, è approfittare di questo loro particolare e delicato
cambiamento strutturale, per mascherare,
mistificare e meschinamente cambiare le carte in tavola.
Grazie a Dio, in molti stanno aprendo gli
occhi; che ognuno quindi si assuma le proprie
responsabilità.
Noi, nel nostro piccolo, ci fidiamo e confidiamo nel loro sereno giudizio.
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
Riorganizzazione
del
recapito . . .
un
disastro !
P AGINA 4
Si stava meglio quando
si stava peggio !
LA STAMPA, 13/04/07 - Riduzione delle zone di recapito: è polemica”;
L’ECO DI BERGAMO, 10/04/07 - “11.500 postali Bergamaschi incrociano le braccia”;
CORRIERE DEL TRENTINO, 12/04/07 - “Postini: azioni legali contro l’Azienda”;
IL MATTINO, 13/04/07 - “Poste lumaca, scatta la protesta”;
LA SICILIA, 13/04/07 - “Pochi Portalettere, utenti in difficoltà a Biancavilla”.
. . . . . e tutto ciò, alla vigilia della liberalizzazione ! ! ! ! !
Sembra di leggere un bollettino di
guerra.
Ovunque, da Udine a Pantelleria,
è un susseguirsi di proteste, denunce, perdita di commesse. Insomma il
caos totale.
Su tutti i giornali ,senza distinzione geografica, le Poste Italiane stanno facendo davvero una figuraccia.
Nel contempo, l’ Amministratore
Delegato “uscente” Massimo Sarmi,
sbandiera ai quattro venti i brillanti risultati del 2006 con un
attivo record per le società del
gruppo.
L’efficienza di un’Azienda di
servizi come Poste S.p.A. viene
valutata, agli occhi dell’opinione
pubblica, essenzialmente dalla
consegna della corrispondenza e
non dalle obbligazioni vendute o
dal catalogo PT-Shop.
Come dimenticare che il più
grande successo della gestione di
Corrado Passera è stato il lancio
del “corriere prioritario”.
Per la prima volta, in Italia, la posta veniva consegnata puntualmente
e con una tempistica di livello europeo.
Una vera e propria rivoluzione
copernicana che ha rilanciato l’immagine della società.
E proprio per cercare di migliorare ulteriormente la qualità e l’effi-
cienza dei nostri servizi postali, nell’ottica dell’oramai imminente e completa liberalizzazione del mercato
europeo, nel settembre del 2006 è
stata siglata un’intesa tra Azienda e
tutte le OO.SS. di categoria sulla
riorganizzazione dell’intero settore
del recapito e della logistica.
Una riorganizzazione che avrebbe
impattato su oltre 60.000 lavoratori
tra portalettere, ripartitori e addetti
ai trasporti.
L’accordo, con un’appendice a
livello regionale, ha rappresentato un
momento qualificante delle Relazioni
Industriali.
Le OO.SS. assumevano delle precise responsabilità nei confronti dei
lavoratori e, nel contempo, l’Azienda si impegnava su una serie di diret-
tive strategico-gestionali condivise ed
a scadenziare la gestione dell’accordo
con momenti di confronto sia a livello politico che di tavoli tecnici.
Ma quali erano le premesse politiche dell’accordo?
Per coloro i quali avessero poca
memoria le riproponiamo qui di seguito.
- “Il processo di progressiva liberalizzazione in atto nel sistema postale,
indotto dagli interventi del regolatore europeo a decorrere dalla Direttiva 67 del 1997, impone a
Poste Italiane la necessità di garantire servizi il cui livello di eccellenza sia in linea con le aspettative del
mercato di riferimento europeo;
- tale processo di apertura, che ha
sempre più richiesto da parte degli
operatori nazionali l’adozione di
nuove strategie commerciali basate
sull’efficienza in termini di costi,
redditività, diversificazione ed espansione, è stato ulteriormente
accentuato attraverso la Direttiva
39 del 2002 che prefigura la completa liberalizzazione del mercato a partire dal 2009;
- gli obiettivi previsti dal Piano
confermano l’impegno a collocare
Posteitaliane tra le migliori aziende
europee del settore in termini di redditività e qualità, garantendo il livello
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
P AGINA 5
di servizio universale previsto dalla
Per l’ennesima volta l’attuale continua a distruggere, a tagliare a
regolamentazione di riferimento;
management aziendale, rivelan- “razionalizzare”, le altre realtà posta- tali obiettivi potranno essere rag- do una visione esclusivamente li europee, con pesanti investimenti,
giunti attraverso lo sviluppo del core ragionieristica di costi e ricavi, si stanno posizionando sul mercato
business, puntando sul mantenimento senza alcuna seria strategia indu- Italiano pronti ad aggredirci nel
e sul consolidamento delle attività striale di prospettiva e di svilup- Gennaio 2009 quando, salvo ripentradizionali e la progressiva evoluzio- po, utilizza l’accordo solo per samenti dell’ultima ora, sarà caccia
aperta ai clienti e a vinne dell’offerta verso servizi a
cere saranno solo i più
valore aggiunto, innovativi
forti e i meglio attrezzaed integrati, ideati sulle pe- Se era necessario, ed è necessario,
ti.
culiarità del cliente finale;
In questo contesto,
- l’imminente liberalizza- riorganizzare tutto il settore, è anriteniamo
che il Goverzione del mercato e l’ingresno
Nazionale,
nella quacor
più
necessario
ed
assolutamenso nel panorama italiano di
lità
di
Azionista
di riferinuovi competitor, stimola
mento
di
Poste
S.p.A.,
l’Azienda a ricercare e crea- te indifferibile, virare su una rotta
non
possa
continuare
a
re opportunità di sinergie
brillare
per
la
sua
assenpossibili sia in termini di seria e coerente prima del 2009.
za e indifferenza.
convergenza di processo che
Non dimentichiamoci
di integrazione commerciache
stiamo parlando del
le, anche attraverso la creafuturo
della
più
Azienda pubrealizzare
risparmi
sui
costi
di
zione di un network internazionale gestione con tagli indiscriminati blica del sistemagrossa
Italia,
che già riscaturente da processi di alleanza stra- di zone di recapito.
schia
di
perdere
asset
strategici
cotegica con i maggiori operatori del
I
portalettere
non
sono
quindi
me
la
rete
autostradale
e
quella
delle
settore operanti nell’ambito interna- i protagonisti dell’ultimo Tlc.
zionale ed europeo in particolare. E “miglio”, una miniera di profesNessuna nostalgia del dirigismo
tanto al fine di: mantenere e consoli- sionalità da preservare e au- stile
ma siamo fermamente condare la leadership nel mercato inter- mentare, ma un costo vivo da trari IRI,
a
forme
di shopping sull’altare
no, valutando anche possibili acquisi- “tagliare”.
del
liberismo
sfrenato.
zioni; catturare le opportunità di buGarantire a tutti i cittadini la possiE mentre in Poste S.p.A., si
siness emergenti nel mercato europebilità di usufruire del sero; sfruttare le economie di
vizio postale a costi accesscala ed acquisire knowsibili , secondo noi, è un
how; viene confermata l’opproblema che attiene alla
zione strategica di consolidaqualità della vita, così
re Poste Italiane quale infracome il tema della gestiostruttura fondamentale per
ne delle acque e di altri
lo sviluppo del Sistema Paeservizi pubblici essenziali.
se realizzabile attraverso la
Se l’attuale Gruppo
capillarità della sua presenza
Dirigente
di Poste
sul territorio e la moltepliciS.p.A.,
tra
l’altro
ematà dei canali di contatto;
nazione di altri refe- nel prospettato scenario,
renti politici, non è
l’unitarietà dell’Azienda
nelle condizioni di
continua a costituire
“gestire” l’accordo
oggi uno strumento
del 15 Settembre e di
centrale per accompagnare
rispettare in toto gli
azioni e processi di crescita
impegni assunti con
che valorizzino tutti gli asset
le OO.SS. , allora non
strategici di Posteitaliane
bisogna
indugiare
che, in ragione della loro
oltre per un passagdifferenziazione ed ove opgio di consegne che
portunamente implementati
possa rimettere le coe sviluppati, possono garanse sul binario giusto.
tire all’Azienda una copertuSi è già perduto troppo
ra pressoché totale del mertempo. Abbiamo la necato di riferimento, consencessità di ripartire con la
tendone anche la proiezione
riorganizzazione del setsu nuovi canali di prodotto e
tore del recapito e della
di business;
Logistica in una prospettiva di crescita e di sviSi trattava di premesse
luppo che non possono
politiche davvero impegnatiprescindere dalla qualità
ve.
del servizio offerto.
L’Azienda, in sostanza,
Ed oggi, Poste
ribadita la centralità del
S.p.A., offre un servirecapito nel core-business e
zio francamente assai
l’unitarietà della società
Non basta fare immagine;
scadente ! ! !
senza divisioni e spezzatini.
il recapito necessita di risultati.
Nella realtà cos’è avvenuto e cosa sta succedendo?
I clienti vogliono recapitata la posta.
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
P AGINA 6
U NO SGUARDO SUL RECAPITO LOCALE :
SE TANTO MI DA’ TANTO . . . !
U NA
RISTRUTTURAZIONE NATA MALE MA GESTITA PEGGIO , STA ESASPERAN-
DO UN ’ INTERO SETTORE .
V OGLIAMO
ANCORA CREDERE NELLA BUONA FEDE .
La sede padronale di Pistunina, uno dei due CPD di Messina che
insieme al centro di Via Torino, sono stati teatro delle più assurde
espressioni di una pessima gestione che sta letteralmente mettendo in ginocchio tutto il settore del Recapito.
Urgono seri e drastici provvedimenti senza i quali , le maestranze
da una parte e la cittadinanza dall’altra, saranno le vere vittime di
un processo partito male e gestito ancora peggio.
Abbiamo letto, nelle pagine precedenti, di come varie testate giornalistiche sul territorio nazionale,
abbiano recepito negativamente gli
effetti della messa in atto della nuova riorganizzazione del recapito,laddove Poste S.p.A. ,ha preteso
che la stessa fosse implementata,
nonostante ne mancassero i presupposti fondamentali che l’accordo
del 15 settembre 2006 prevedeva.
A Messina, com’è ormai noto, le
OO.SS. unitariamente,ad eccezione
della SLP-CISL che, legittimamente, ha scelto vie diverse pur contrastando, anch’essa, la messa in opera
del progetto, hanno diffidato Poste
S.p.A. dal dare il via alla nuova
riorganizzazione del recapito, al
punto che l’azienda si è impegnata
a rivedere quanto già fatto, riconoscendo la particolarità della città,
ove realtà uniche nel panorama nazionale ne fanno un caso più unico
che raro.
Noi,dalle pagine di questo giornalino, forse per primi abbiamo avanzato più di un dubbio su come si
stava procedendo nell’organizzare la
cosiddetta Articolazione Recapito
Dedicato e come questo, così come
era stato concepito, avrebbe avuto,
nella nostra realtà cittadina, un esito
negativo scontato.
Ma a parte le considerazioni di
ordine tecnico-logistico,varie inadempienze, hanno impedito che la
riorganizzazione avesse luogo con
buona pace di tutti.
Le varie OO.SS.,hanno infatti, in
più occasioni, recriminato l’attuazione “in toto” degli accordi sottoscritti e non soltanto la loro parziale
applicazione al solo fine di operare
un immediato risparmio in termini
di taglio delle zone di recapito che
di instaurazione della zona baricentrica con gli obblighi di
”abbinamento” ad essa connessi.
Gli accordi sottoscritti, in realtà,
prevedevano delle tappe di verifica
con le OO.SS. che non ci sono state. Una di queste era l’apertura di
un cosiddetto”tavolo tecnico”nel
quale le OO.SS. avrebbero avuto
contezza, dati alla mano, di quali
criteri si stessero applicando per
valutare il numero delle zone da
tagliare e di come si sarebbe proceduto praticamente al passaggio di
parte della corrispondenza alle nuove Articolazioni (Dedicata e Consegne speciali).
L’ostracismo dell’Azienda, concretizzatosi nella mera consegna, a
cose fatte, del solo elenco delle zone
di recapito “scremate”, distinte per
qualifica di appartenenza e per tipo
(“normale” o “baricentrica”), con
accanto il punteggio scaturito da
chissà dove, ha scatenato la rabbia
dei Sindacati che, valutando negativamente l’assoluta mancanza di trasparenza, pur se in maniera diversificata (Cgil, Uil, Sailp, Failp e Ugl,
congiuntamente e Slp-Cisl su un
altro fronte), hanno intrapreso iniziative diverse per contrastarne
l’implementazione.
Questo, però, non è bastato ad
impedire che, nell’attesa, si predisponessero le graduatorie previste
per la imminente riassegnazione
delle zone.
E’ a questo punto che si è avuta
conferma della più totale insufficienza nella gestione di un processo
così delicato, quale sicuramente è la
messa in opera della riorganizzazione del recapito.
Poche volte, nella vita, infatti, si
assiste a manifestazione così assolute
di superficialità come quella mostrata in occasione della compilazione
delle graduatorie dei portalettere
pubblicata in data 31 marzo u.s.
Ad osservarla non si sapeva davvero cosa pensare!
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .04/2007
Errori, che definire grossolani è un
eufemismo, nell’attribuzione dei
punteggi; linee guida dettate dall’accordo regionale del 16 novembre
2006, totalmente disattese.
Eppure i criteri per provvederne
alla compilazione erano quelli di
sempre, di una semplicità davvero
estrema, quasi banale, tanto che sarebbe bastato rifarsi alla ultima graduatoria con la quale si è provveduto
nell’anno 2002 all’ultima assegnazione delle zone.
Unica necessità, un aggiornamento
alla situazione attuale e qualche leggero aggiustamento dettato dal succitato accordo quale, ad esempio, il
riposizionamento, in presenza di egual punteggio, a favore delle unità
con maggior anzianità di servizio o la
verifica del diritto alla maturazione
del punteggio spettante per un ulteriore anno di servizio di recapito per
chi lo avesse svolto, al momento della compilazione della graduatoria,
per un periodo superiore ai sei mesi.
Se, avete letto bene: ”..al momento
della compilazione della graduatoria……”. Già, perché sulla giustezza
della disposizione che vorrebbe fissati i punteggi alla data dell’accordo
regionale del 16 novembre,ci permettiamo di nutrire più di un dubbio! E questo perché le graduatorie
per la riassegnazione delle zone ,da
sempre, fissano i termini al momento della loro compilazione!
E poi,non ci risultano accordi diversi in tal senso.
E giù allora una pioggia di ricorsi,
nella speranza che quella definitiva
sarebbe stata la graduatoria giusta.
In fondo, ci siamo detti tutti:
”errare humanum est! “
Alla data della compilazione del
presente articolo è stata resa pubblica la graduatoria definitiva.
Uniche correzioni,il riposizionamento di tre unità, mentre il mare
degli errori, presenti nella graduatoria provvisoria del 31 marzo u.s,
continua a sommergerci.
Le solite vocine bene informate,
fra l’altro, ci riferiscono che i riposizionamenti effettuati abbiano avuto
come elemento scatenante le indicazioni provenienti dai ricorsi di qualche collega e men che mai siano stati
frutto di una più accurata verifica,
come sarebbe stato giusto fare, della
documentazione agli atti dell’ufficio.
Ma questa “cattiveria” la recepiamo
col beneficio d’inventario!
E’ ancora una ulteriore pioggia di
ricorsi a caratterizzare la giornata
odierna.
Vogliamo vedere chi avrà il coraggio di sostenere che una graduatoria
definitiva non prevede ulteriori ricorsi ! ! !
Equa
distribuzione e
quantificazione
sulle prestazioni
aggiuntive.
P AGINA 7
lo di cui proponiamo la messa in
discussione.
Tale metodo, di certo, non può
che costituire il punto di partenza
di una proficua discussione sul tema.
Per questo, restiamo in fiduciosa
attesa di un cenno di riscontro alla
nostra manifesta intenzione di dare
il medesimo valore al lavoro dei
portalettere, chiunque tra loro sia a
svolgerlo.
Tavolo aperto a
livello Regionale
per la rideterminazione delle zone
di recapito.
Abbiamo, più volte, manifestato
la necessità che venga adottato un
criterio di valutazione delle competenze accessorie da erogarsi in occasione dello smaltimento delle giacenze venutesi a creare, vuoi per
l’assenza del titolare della zona di
recapito interessata, vuoi per la
mancata professionalizzazione dell’unità che ne opera in sostituzione,
come spesso accade quando incolpevolmente è il CTD di turno a
causarla o, semplicemente, quando
a determinarla sia la mancata copertura di una carenza strutturale in
una zona di recapito da tempo vacante.
Ed è quest’ultimo caso, non temiamo smentite nel sostenerlo, ad
essere il primo motivo del formarsi
di una giacenza.
Bene, anzi male!
Dicevamo che, in presenza di corrispondenza ferma in ufficio, se si è
chiamati a provvederne allo smaltimento, se ne ha, indubbiamente,
diritto al relativo riconoscimento
economico, sulla base di una valutazione che, sosteniamo, deve avere i
requisiti della univocità e della oggettivita.
Fino ad oggi, si è assistito alle più
svariate e personalistiche interpretazioni sul rapporto esistente tra la
quantità di posta giacente ed il corrispettivo in denaro da erogare per
il suo smaltimento.
Crediamo sia venuto il momento
che queste interpretazioni cessino
di essere tali e che la valutazione da
fare all’occorrenza, sia quanto mai
oggettiva, tale da impedire che
qualcuno si senta più “figliastro” e
meno “figlio”.
Recentemente ci siamo fatti carico di elaborare un metodo di calco-
Dopo la diffida del 02/04/07 a
firma delle 5 sigle sindacali di Messina, che in atto stanno facendo
fronte comune contro la palese violazione di ogni accordo, sull’avvio
del processo di riorganizzazione del
recapito, l’Azienda, per parte degli
stessi Dirigenti della RAM 1, nel
riconoscimento di carenza organizzative riferite al complesso territorio messinese, blocca il processo e
convoca un tavolo provinciale per il
13 Aprile.
Come volevasi dimostrare però,
in quanto ampiamente nelle previsioni, le parti non si avvicinano più
di tanto da quelle che sono le proprie originarie posizioni pertanto da
parte sindacale si è costretti ad abbandonare i lavori, facendo nel contempo richiesta di un tavolo regionale al fine di ottenere almeno
quanto dalle altre province siciliane
in termini di recupero sui tagli di
zone.
I Dirigenti regionali aziendali fissano detto incontro per il 26 c.m.
sul quale daremo ogni ampia notizia
nei modi consueti.
C’è da registrare la posizione
strumentale della CISL messinese,
la quale pur firmataria anch’essa
della richiesta del tavolo regionale il
13 u.s. lamenta una impossibilità di
apertura di un conflitto di lavoro
che, a giudizio unanime, non rappresenterebbe alcunché di positivo
ne o di sostanzialmente più favorevole, rispetto alle iniziative in atto
avviate.
Tutto sommato sono e saranno
sempre i risultati a contare.
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Anche per gli sportellisti di Posteitaliane si valuta il richio dei videoterminali
Videoterminalista in Poste
UN
CAMPIONE
FINE
DI
DI
STABILIRE
3.600 U FFICI
SE
Per trovare soluzione a questo
arcano dubbio, come al solito, c’è
voluta una denuncia da parte di
SLC-CGIL Piemonte, all’AUSL di
Torino.
Ciò ha fatto si che Poste Italiane,
accertata la totale assenza di un documento di valutazione dei rischi
riferito all’uso dei computers e
quindi dei videoterminali, si è dovuta attrezzare per inserire questo
“rischio” ed accertarne l’entità.
La presenza dei colleghi sportellisti davanti allo schermo è indiscutibilmente aumentata in questi ultimi
anni, accertato che i servizi resi alla
clientela hanno assunto sempre di
più l’uso del computer.
Vediamo di entrare nel merito e
nella specifica tecnica della questio-
VENGONO
VERRÀ
MONITORATO
SUPERATE
LE
ne:
l’art. 51 del D.Lgs. 626/94, così
come modificato dalla Legge 422/00,definisce videoterminalista” il
lavoratore che utilizza il videoterminale, in modo sistematico o abituale,
per venti ore settimanali, dedotte le
interruzioni di cui all’art. 54 del
medesimo D.Lgs.
Ai fini dell’individuazione, nell’ambito del personale operante presso gli Uffici Postali è stato sviluppato in Azienda un sistema informatico, da installare presso gli U.P. da
monitorare, sulle attrezzature munite di videoterminali, per rilevare i
tempi di adibizione al videoterminale dei medesimi addetti e approntare
un utile ausilio per la corretta valutazione del rischio.
20
PER
ORE
3
MESI
AL
SETTIMANALI
Il suddetto sistema informatico
WODSE (Workers Of Display Screen
Equipment) verrà eseguito, per un
periodo di 3 mesi, a far data dal
giorno 01 del mese di aprile e fino al
30 giugno 2007, presso la Rete degli
Uffici Postali di Poste Italiane.
In particolare, dal totale nazionale
di Uffici Postali, è stato estratto un
campione statistico (circa 3.600 uffici postali) significativamente individuato attraverso l’applicazione della
norma UNI 2859 a lotti di uffici
(cluster) articolati secondo criteri
d’omogeneità in termini di tipologia, di attività e di servizi offerti
(l'estrazione del campione è stata
effettuata in maniera casuale).
Tale campione, di 3.600 U.P. costituirà, quindi, l’oggetto della rilevazione dei tempi di adibizione al
videoterminale degli addetti operanti presso gli Uffici Postali.
(Approfittiamo per segnalare ancora una volta che l’elenco completo di tutti gli Uffici Postali facenti
parte di questo campione sono pubblicati sul nostro sito internet:
www.sclcgilmessina.it)
Il periodo di rilevazione sopra precisato consentirà di verificare per
ufficio, sul piano statistico, il valore
medio in termini temporali dell’adibizione settimanale al VDT, tenuto
conto dell’alternarsi di periodi di
maggiore intensità lavorativa a quelli
caratterizzati da un minor numero
di operazioni, rilevanti ai fini di cui
agli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 626/94.
Risulta quindi indispensabile prestare la massima attenzione sia nei
tre mesi di rilevazione e successivamente quando verranno sviluppati i
dati raccolti nei tre mesi di rilevamento.
Possiamo comunque garantire i
colleghi che il Sindacato presterà un
attenzione particolare sui dati che
verranno acquisiti per far si che si
possa finalmente trovare una risposta definitiva ed esaustiva al problema sportellista–videoterminalista.
Vi terremo aggiornati sempre dalle pagine del nostro giornale sull’andamento e sullo sviluppo di questa
analisi.
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C’ ERA
P ERSONAGGI ,
UNA VOLTA
UFFICI ED APPARATI
. . .
. . .
DELLA NOSTRA STORIA .
Un terminale telex T100 di fabbricazione Siemens
Il termine telex indica un sistema
di telecomunicazione sviluppato a
partire dagli anni ’30 e largamente
usato nel XX secolo per le corrispondenza commerciale tra aziende.
Il sistema è costituito da una rete
di comunicazione a commutazione
di circuito, inizialmente basata su
un sistema simile alla teleselezione
telefonica, e da apparecchi terminali chiamati telescriventi o semplicemente, nell'uso comune, telex.
Il telex è ancora in uso per particolari applicazioni quali la diffusione di notizie, bollettini meteorologici e comunicazioni militari.
Nel settore commerciale è ormai
sostituito dai servizi Internet.
In Italia il servizio Telex è ufficialmente cessato dalla fine del 2001
(Circolare del Ministero delle Comunicazioni 30 novembre 2001 n.
1249.
Una breve cronistoria:
La prima rete telex estesa fu realizzata in Germania negli anni 30.
La rete era utilizzata dall'apparato
burocratico del Governo, un vero
trionfo dell'efficienza tedesca.
Alla velocità di 45,5 bit al secondo (non Kilo o Mega, semplicemente bit) e fino a 25 canali trasmissibili su una linea telefonica,
P AGINA 9
fecero del telex il sistema più conveniente per le comunicazioni a grande
distanza disponibile all'epoca.
A partire dagli anni ’60 si iniziò ad
utilizzare lo stesso codice Baudot per
definire l'instradamento, realizzando
il telex di tipo B.
Lo sviluppo fu rapidissimo. Prima
ancora che fossero disponibili sistemi
di connessione telefonica automatica
a lunga distanza, molti paesi tra cui
l'Africa centrale e l'Asia disponevano
di collegamenti telex basati su ponti
radio a microonde.
Spesso questi erano i primi sistemi
installati dai servizi postali e telegrafici dei governi.
Il più diffuso standard, il CCITT
R.44, impiega un sistema di correzione di errore e suddivisione del
canale in divisione di tempo. Molti
operatori sfruttavano questi canali 24
ore su 24 per ottimizzarne la produttività.
Il costo degli apparati necessari
continuò a scendere, e i radioamatori
iniziarono ad operare in radio-telex
con appositi software e adattatori per
collegare la scheda audio del computer con la radio ricetrasmittente.
I telegrammi ed i cablogrammi
vengono trasmessi su reti telex dedicate, ove non ancora si utilizzino
mezzi più moderni. Nel 2005, nel
mondo, sono ancora operative oltre
tre milioni di linee telex.
Nel 1975 a Cuba ed in Pakistan
erano ancora impiegati telex di tipo
A a 45 bit/s.
Il telex è ancora impiegato nelle
burocrazie dei paesi del terzo mondo
per il suo basso costo.
In diverse dittature che hanno soppresso telefono, fax ed Internet, il
servizio telex è stato lasciato operativo in quanto consente la comunicazione interna e nello stesso tempo
può essere facilmente controllato.
Sembra storia d’altri tempi, ma è
storia che ci appartiene, personalmente vissuta.
Una telescrivente in uso nei nostri Uffici sino al 2001.
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IL
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CONTROCANTO
occipitale sinistra (questa la diagnosi
del Pronto Soccorso dell’Ospedale di
Vigata ).
Dopo aver catafottuto l’infernale
macchinetta in un cassone della spazzatura (nonostante le 137 rate mensili
firmate . . .!), la malconcia famiglia
Spitaleri aveva continuato il viaggio
verso il Tindari arrivando a destinazione intorno alle ore 11,30.
Trovarono migliaia di disperati che
facevano a botte per accaparrarsi i
posti migliori nelle campagne circostanti il famoso santuario.
Era un brulicare di plaid multicolori, madri sull’orlo di una crisi di nervi
e poveri padri carichi come animali da
soma di tavoli da pic-nic e orripilanti
sedie straio (ma quant’è bella la pasquetta. . . !)
La signora Scalisi approfittò della
bello che compromesso.
Lo Spidaleri, provando invidia per
Erode, continuava imperterrito a
guardare con odio quel bambino
che nonostante l’età era proprio un
Non sarebbe “pasquetta” senza la
grannissimo iarruso.
tradizionale gita fuori porta.
Intorno alle 15,00 donna Rosalia
Quest’anno, la famiglia Spitaleri
indossò un abito più adatto alle ciraveva deciso di fare le cose in grande.
costanze, con tanto di veletta per il
Meta il Santuario del Tindari .
viso, diede una rapida sistematina ai
Donna Rosalia Scalisi si era alzata
figli che assomigliavano molto a dei
alle due di notte per preparare il
minatori alla fine del turno di lavo“cestino” da viaggio.
ro e con Don Turi, alla guida dell’Il menù prevedeva: antipasto alla
auto, si accinse a percorrere i ripidi
siciliana con salame,olive, sarde ritornanti che conducevano al Sanpiene, peperoni, melanzane. Per prituario per una visita più che dovemo spaghetti al ragù e per secondo
rosa ala celebre Madonnina Nera.
cotolette con caponatina. Per finire
Per cercare di regolamentare il
l’immancabile cuddura con uova sotraffico, che soprattutto nei giorni
de, frutta e colomba pasquale.
festivi era particolarmente intenso,
Anche Don Turi si era alzato nel
al Tindari era stato istituito un sercuore della notte. Non per
vizio di bus navetta .
aiutare la moglie in cucina,
La famiglia Spitaleri,
ma per cercare di capire
però, confidando nell’oqualcosa nell’enciclopedico
rario e sulla disponibilità
libretto d’istruzione del
delle forze dell’ordine a
nuovissimo navigatore sachiudere un occhio, decitellitare che aveva comprase di non usufruire del
to a rate, dal catalogo PT
servizio per cercare di
Shop, su “invito” pressante
giungere al Santuario con
del Direttore dell’ufficio
la propria auto.
postale di Montelusa, cui il
Mai speranza fu più vaservizio commerciale di
na. Al secondo tornante
Filiale continuava a scassare
ecco spuntare una pattui cabbasisi sui prodotti inglia della Polizia Municinovativi.
pale con tanto di sbarra
Amara la sorpresa nello
abbassata.
scoprire che il libretto era
“Dove credete di andare?”
scritto in tutte le lingue del
Chiese con fare autoritamondo, compreso l’arario uno specialista di vigimaico antico, ma non in Il Santuario del Tindari (Prov. Messina) con la bal- lanza urbana (minchia che
italiano.
effluvio di parole per deDon Turi, fu quindi co- conata che offre un’incantevole vista sul mare.
finire un’ex appuntato dei
stretto a confidare sul provigili urbani. . . !)
prio intuito .
“Al Santuario” rispose, rossa in
confusione e apparecchiò in un angoDopo aver svegliato i figli, alle lo riparato dal sole dopo aver brillan- viso dalla vergogna, la signora Scali7,30 la famiglia Spitaleri era pronta temente superato (a cazzotti . . .!) la si.
in macchina con tanto di navigatore resistenza di una mastodontica donna
“Possono salire solo i mezzi autoin bella vista dove Don Turi aveva che assomigliava molto all’omino del- rizzati e coloro che espongono lo
debitamente inserito le coordinate di la Michelin. Ma nell’attimo esatto in stemma di invalidi riconosciuti dalle
viaggio,o almeno così pensava . . .!
cui Don Turi era con la forchetta in ASL”, concluse il graduato.
Al primo incrocio una voce suaden- mano pronto a gustare la rinomata
Don Turi che era stato fino al
te, che gli provocò un prolasso nelle caponatina muliebre, si vide catafut- quel momento nel silenzio più assoparti basse, consigliò allo Spitaleri di tiare addosso un pannolino usato di luto a questo punto ebbe un’alzata
svoltare a destra, quindi a sinistra e cui, un’adiacente famigliola di origini d’ingegno tipica dei geni.
dopo aver percorso un lungo rettili- calabresi aveva pensato bene di sba“Ma io sono handicappato”- esclaneo ancora a destra. Don Turi, di- razzarsi nel rispetto delle migliori mò in direzione del vigile -“infatti
stratto dalla voce particolarmente tradizioni bucoliche.
da 28 anni lavoro alle Poste”.
sensuale e dal minuscolo schermo del
“Alzate immediatamente la sbarra
Sparando mutuperi e con un gran
navigatore, tamponò violentemente desiderio di iarmare turilla, don Turi e fate passare l’auto - ordinò lo spela signorina Ardesia Bellanca che, a si lanciò per afferrare il bambino, cialista di vigilanza urbana ai propri
bordo della sua Fiat 126 bordeaux, legittimo proprietario del pannolino, sottoposti - chi resiste 28 anni a
stava tranquillamente andando a e catapultarlo nel tratto di mare sot- lavorare alle Poste, con l’aria che si
Messa.
tostante il Tindari, ma la moglie, ri- respira, ha di diritto lo “status” di
Nello scontro il navigatore satelli- cordandogli la sacralità del luogo e le Handicappato grave”.
tare colpì in fronte donna Rosalia poco invitanti patrie galere, lo conCosì la famiglia Spitaleri fece
Scalisi che fu costretta a ricorrere vinse a desistere.
trionfalmente ingresso nello spiazalle cure dei sanitari per una profonPer poco c’era scappato un infanti- zale antistante il Santuario del Tinda ferita lacero contusa alla regione cidio, ma comunque il pranzo era dari.
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. . . il mio . . . Punto!
Periodico del
SLC-CGIL Messina
Sindacato lavoratori
comunicazione
Autorizzazione Tribunale di Messina
Nr. 2/06 - R.S. del 25/01/06
Dir. Resp. Esmeralda Rizzi
Capo Redattore N. Caminiti
Cum grano salis
(Con un granello di sale)
La lavorazione del sale nelle saline di Trapani
Direzione e Redazione
Presso la Segreteria Provinciale
e-mail: [email protected]
Stampato da GRAPH snc
Via Mantineo 4 - 98030 S. Alessio Siculo
Segreteria Provinciale:
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LUNEDÌ, MERCOLEDÌ E VENERDÌ
DALLE 16,30 ALLE 20,00
I nostri numeri a portata di mano:
Oriti
(Segr. Gen.) 334-9539210
Di Guardo
(Segr.) 335-6654606
Stancampiano
(Serg.) 333-1190868
Caminiti
(Pres. C.D.) 349-3294761
L’espressione è ora di uso comune, detta di qualcosa che deve essere preso in misura minima, con
estrema parsimonia e, in modo traslato, soprattutto a proposito di
affermazioni, frasi, discorsi altrui
che non devono essere creduti acriticamente, ma accolti con grande
cautela e ponderazione.
Si può però supporre che qui il
termine “sal” sia impiegato nell’eccezione figurata di “saggezza”,
“senno”, “sale in zucca”, significando quindi: “prendere le cose con
un po’ di sale in zucca”.
Un’altra ipotesi è che la locuzione
derivi da un qualche precetto medico: “tanto quanto un granello
di sale”. Comunque, sempre di
“moderazione” trattasi.
C’è . . . Poste per te - Pettegolezzi, fatti e misfatti, dall’emisfero postale ! ! !
Storia
di un
quotidiano
disagio
Nel 1999, data
storica ed epocale per Posteitaliane,
che vede la capillare informatizzazione di quasi tutti gli Sportelli sull’intera rete nazionale, viene implementata in ogni Ufficio almeno una
postazione PGO, facente da Server
e da Client.
Subito dopo si è provveduto ad
incrementare dette postazioni; dove
ne era stata messa una, venne impiantata la seconda e così via, in base
alle esigenze ed al personale in forza
in quell’Ufficio.
Man mano, però, che si andava
avanti, e quelli che noi abitualmente
chiamiamo “pupi”, venivano a mancare, o per naturale pensionamento
o per spostamenti dovuti a “ragioni
organizzative e produttive” (in poche
parole quando il personale diminuiva), si andava al procedimento inverso, le postazioni stesse venivano tolte
lasciando soprattutto in quelli che
sono gli Uffici più piccoli, una sola
postazione che ormai funziona e va
avanti da otto anni.
Ora fermiamoci un attimo e facciamo qualche considerazione, non tanto sui cosiddetti “pupi” e nemmeno
sulla quantità delle postazioni disponibili per operare, ma essenzialmente sul loro stato e sulla loro funzionalità.
Chi di noi aveva ed ha, un computer a casa, sa bene sulla propria esperienza di come lo abbia sicuramente
dovuto cambiare almeno una volta
negli ultimi otto anni ed il computer
di casa, ci si consenta, tranne specifici casi, non è sicuramente sottoposto
alla stessa intensità lavorativa di quello che abbiamo nei nostri Uffici.
Quale la considerazione che oggettivamente ci viene da fare: stiamo
lavorando con macchine non adatte
alle prestazioni cui sono chiamate o
quantomeno al limite della loro potenzialità.
Nasce da qui la storia di un quotidiano disagio; nasce dai continui
blocchi di sistema che ci fanno sembrare degli incapaci agli occhi stessi
dei nostri clienti; nasce dalla impossibilità di poter aprire gli sportelli alle
08,00 del mattino; nasce dal tempo
che bisogna perdere per registrare
una sovvenzione, per esempio, perchè bisogna passare a retrosportello;
nasce da una serie continua di pause e
blocchi che, con sempre più frequenza, scandiscono le giornate di quasi
tutti i colleghi che sempre più numerosi si accodano alla miriade di lamentele che quotidianamente vanno
ad aumentare a dismisura.
Crediamo si sia giunti al capolinea.
Crediamo sia il tempo di dover affrontare il problema con interventi e
soluzioni immediate prima che si
corra il reale rischio di vedere fermi
molti dei nostri Uffici.
E’ sicuramente una esigenza improrogabile ma oseremmo dire è una
naturale esigenza di ammodernamento, sviluppo ed investimento, cui
Posteitaliane non può sfuggire, alla
luce degli ultimi bilanci, per un sistema che non può e non deve rimanere
indietro.
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27-04-2007 - slc