Messina News ed informazioni periodiche al personale di Posteitaliane “ Il Punto . . . su .Poste ” - Organo ufficiale del SLC -CGIL - Anno II - nr.06/2006 Messina 20/06/2006 Ecco come Poste S.p.A., ha fatto concorrenza alle Banche FARE CASSA PAGANDO IL PERSONALE IL 50% IN MENO DEI PROPRI COMPETITORS Sono anni che in Azienda volteggia la seguente favoletta: “dobbiamo fare concorrenza alle Banche, i nostri competitors sui mercati finanziari. Grazie al Bancoposta e ai nuovi strumenti finanziari (Obbligazioni, Fondi Comuni d’Investimento, Azioni, prodotti assicurativi etc…) che si vendono in tutti gli Uffici Postali possiamo e dobbiamo vincere la sfida.” Il E’ indubbio che in questi Potere ultimi anni le Poste hanno economico abbandonato il tranquillo e correlato al livello rilassante clima della vecchia stipendiale Amministrazione PT per di- Speciale Referendum Grande mobilitazione per il 25 e 26 giugno in occasione del Referendum sulla Riforma Costituzionale. C’è chi difende posizioni ed impegni assunti e chi vuole garantire quei principi fondanti che, pur tuttavia, a distanzi di molti anni, reggono alla grande il confronto con i tempi. Bisogna andare a votare, ventare un soggetto attivo e in grado di sfidare sul mercato grandi gruppi bancari che fino a poco tempo fa consideravano, in senso dispregiativo, gli Uffici Postali i luoghi in cui si pagavano solo le bollette o si acquistava il francobollo. lista bancario?” Per rispondere a questa domanda, abbiamo fatto un giro nel mondo delle Banche per cercare di saperne di più e i risultati, sono davvero incredibili. Ma, ci chiediamo, questa sfida poste-banche è basata solo sulla qualità dei prodotti-servizi offerti alla clientela, oppure c’è dell’altro? - Sportellista Postale con 20 anni di servizio, sposato con figlio a carico: stipendio netto intorno a 1.100 Euro mese. - Sportellista Bancario con 20 anni di servizi sposato con figlio a carico: stipendio netto intorno a 1.800 Euro mese. segue a pagina 22 A PAGINA La domanda è: “a parità di servizio offerto alla clientela, quanto costa uno sportellista postale e quanto uno sportel- questo l’imperativo comune che racchiude differenze che non possono rimanere a compartimenti stagno. Per questo tipo di referendum non c’è quorum. Qualunque sia il numero dei votanti il referendum e valido. Vince chi vota NO Per bocciare i devastanti contenuti della riforma (devolution, premierato,Senato federale, riduzione delle prerogative e funzioni del Capo dello Stato, ecc.). Una sola parte politica non può arrogarsi il compito di cambiare le regole; le modifiche, per un serio rimodernamento, dovranno essere fatte da tutte le forze politiche e sociali, per porre definitivamente fine ad una troppo lunga transizione istituzionale. EURISPES C ROLLA IL R ISPARMIO DEGLI I TALIANI “Il risparmio crolla. Il crollo è molto consistente, perché registra una diminuzione del 40% in cinque anni. Il totale è passato dai 106 miliardi accantonati nel 2001 dalle famiglie ai 64 miliardi che sono stati registrati l'anno scorso. Lo stipendio basta solo per tre settimane, alla A PAGINA 4 e 5 quarta, bisogna arrangiarsi anche per Riscopri insieme a noi i tuoi diritti mangiare. A PAGINA 3 1° ESEMPIO “Il Codice Etico” In Azienda è un susseguirsi di campionati, corse, sfide incrociate tra Uffici Postali. Fino a che punto la quotidiana realtà lascia spazi per una corretta etica professionale e quanti potrebbero essere indotti in tentazione. A PAGINA 7 “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 (Dalla I° pagina) FARE CASSA PAGANDO IL PERSONALE IL 50% IN MENO DEI PROPRI COMPETITORS Quindi uno sportellista postale guadagna circa il 40% in meno di uno sportellista bancario. Se prima, quando facevamo solo conti correnti, questa differenza era accettabile, oggi lo è molto di meno in considerazione che i due profili lavorativi si assomigliano sempre di più. 2° ESEMPIO - Quadro di 1° Livello con 20 anni di servizio, sposato con figlio a carico: stipendio netto intorno a 1.700 Euro mese. - Direttore di banca con 20 anni di servizio, sposato con figlio a carico: stipendio netto intorno a 3500 Euro mese. Il confronto diventa ancora più imbarazzante se si mettono di fronte un Direttore di un Ufficio Postale relazionale (A1) e un Direttore di una Filiale Bancaria di analogo livello. In questo caso il differenziale stipendiale è maggiore del 50%. Da questi dati emergono due elementi. In Poste Spa c’è un problema relativo ai livelli retributivi del personale, troppo bassi rispetto ai livelli di mercato. Risparmiando sul personale, Poste Spa, può offrire alla propria clientela prezzi più bassi rispetto alla concorrenza. Quindi, il successo del Bancoposta e dei nuovi prodotti di investimento c’entrano ben poco. In realtà Poste Spa è entrato in un mercato, quello degli investimenti in strumenti finanziari, utilizzando del personale pagato in media la metà dei competitors. Se a questo si aggiunge che nonostante gli stipendi da fame, i postali sono riusciti a vendere alla grande prodotti ad alta redditività in termini di ricavi, il quadro è completo e si spiega il “miracolo” delle Poste Italiane. P AGINA 2 I L LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO E’ proprio vero, c’è proprio da stupirsi; eppure guarda da che pulpito viene la predica. Fateci capire, è tanto difficile confrontarsi alla pari. Dovrebbe essere più stimolante la “Battaglia” laddove vincono le idee, le capacità, anche le potenzialità, ma sempre nel rispetto delle regole, senza barare o trattare su secondi fini. Spesso, comportamenti ambigui e finalità celate non sempre pagano in termine di risultati e guadagni in generale. Spesso, nascondono una debolezza, una facile vulnerabilità che, di punto in bianco può avere l’effetto stesso di un boumerang, trasformarsi in un evento di natura contraria, in contrasto stesso con quelli che sino a poco tempo prima erano le certezze espresse, anche se poco condivise, di un dialogare a senso unico. Di contro, non ci si può nemmeno accodare quando conviene, quando si vorrebbe mostrare la forza per far capire che “se mi ci metto anch’io !”. Anni fa, conoscevamo un tale che quotidianamente sciorinava le sue idee di ateo convinto ma, quando aveva qualche problema di salute o qualche problema personale, non faceva altro che promettere fedeltà e devozione in cambio di grazie ricevute. Poverino, ci fa pena anche a nominarlo, proprio perché, come avrete sicuramente intuito, non era molto sano di mente, ma era portato a vivere la sua quotidianità nella sua più totale condivisione e partecipazione con tutto il paese. Ora, parlando del metodo, così sicuramente conviene. Mettersi in condizioni di vivere le proprie scelte nella maniera più disinvolta possibile. Oggi così, domani chissà. Ne vale proprio la pena ? Lo si ritiene appagante e gratificante ? Quali le certezze che siamo disposti ad offrire a noi stessi, oltre che agli altri ? Avete sentito mai parlare del Lupo ? Ebbene, proprio il lupo che “perde il pelo ma non il vizio”. Cari amici, lo abbiamo fatto intendere già molte volte, fritto e rifritto in tutte salse, ma il senso è e rimane sempre quello. Non ci si può arrogare di atti e comportamenti, quando conviene o quando serve, per dare sottobanco segnali che evidenziano il chiaro malcontento per qualcosa di non ricevuto. Non si può uscire allo scoperto infilandosi nel coro senza essere convinti o non avere le dovute credenziali che ne attestino il possesso dei “titoli” necessari. Non basterà aver partecipato alla recita del “rosario” del 15 giugno 2006 e pensare che solo quello può bastare a concederci le indulgenze necessarie per un certo periodo. Bisogna impararlo bene questo rosario, tenerlo a mente, per poterlo sciorinare giornalmente, anche più volte al giorno, al bisogno. Cosa dire, “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”; è vecchia, tanto vecchia da passare inosservata alle orecchie di tutti. Persino troppo vecchia per far si che l’intelligenza dei più, possa ancor oltre cadere negli abituali tranelli di promesse e azioni che, si sa, lasciano il tempo che trovano. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 3 CROLLA IL RISPARMIO DEGLI ITALIANI L’Eurispes traccia un quadro a dir poco preoccupante. - 40% in cinque anni Gli italiani tradizionalmente erano un popolo di formiche che riuscivano comunque a mettere da parte qualcosa e figuravano in vetta alle classifiche tra i popoli europei più virtuosi ed oculati nella gestione dei risparmi. Ma da qualche anno a questa parte, complice l’arrivo dell’Euro e la fase (di stagnazione per gli ottimisti e recessione per i pessimisti) che sta attraversando la nostra economia, la stragrande maggioranza degli italiani, soprattutto quelli a reddito fisso e i pensionati, non sanno più come arrivare alla fine del mese. Basta andare alle mense della Caritas presenti nelle più grandi città, a cominciare da Roma e Milano, per trovare seduti ai tavoli per un pasto caldo gratis non solo extracomunitari o clochard, ma anche molti impiegati, operai e pensionati, vittime della sindrome della quarta settimana. Lo stipendio basta solo per tre settimane, alla quarta bisogna arrangiarsi anche per mangiare. maniera esponenziale dell’indebitamento medio delle famiglie. Gli italiani sono dunque sempre più poveri, come conferma l’Eurispes nel suo annuale rapporto. L' Eurispes è un ente senza fini di lucro ed opera dal 1982 nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione. L'Istituto realizza studi e ricerche per conto di imprese, enti pubblici e privati, istituzioni nazionali ed internazionali. Nello stesso tempo, promuove e finanzia autonomamente indagini su temi di grande interesse sociale, attività culturali, iniziative editoriali, proponendosi come centro autonomo di informazione ed orientamento dell'opinione pubblica e delle grandi aree decisionali che operano nel nostro Paese. Siamo dunque di fronte ad un ente autorevole, indipendente che sulla situazione delle famiglie italiane, relativamente all’andamento del risparmio nell’ultimo quinquennio, scrive testualmente: “Il risparmio crolla. Il crollo è molto consistente, perché registra una diminuzione del 40% in cinque anni. Il totale è passato dai 106 miliardi accantonati nel 2001 dalle famiglie ai 64 miliardi che sono stati . meno male che non ci sono più io ! registrati l'anno scorso. Che la situazione sia diventata ogIn conseguenza della vistosa ridugettivamente assai difficile, lo si per- zione del monte complessivo delle cepisce dal drastico ridimensiona- risorse finanziarie risparmiate, dimimento dei consumi e dal boom dei nuisce vertiginosamente la quota del prestiti al consumo con la crescita in risparmio nazionale sul prodotto interno lordo. Si è passati nel giro di pochi anni dall'8,9% al 4,8% del Pil. Secondo i ricercatori dell'Eurispes non si tratta poi solo di una riduzione quantitativa della quota dei risparmi degli italiani. Saremmo piuttosto di fronte a un cambiamento di atteggiamento del risparmiatore medio che viene condizionato nelle sue scelte da vari fattori: la crisi economica che taglia stipendi e salari, le crisi finanziarie e i crack più clamorosi che hanno ridotto il grado di fiducia nei confronti degli strumenti di risparmio più diffusi. In particolare, sempre secondo l'Eurispes, le crisi di borsa hanno spinto gli italiani verso la liquidità e i depositi a vista, cosa che ha complicato ulteriormente gli equilibri finanziari delle famiglie perché ogni anno sono stati bruciati dai 6,4 miliardi di euro ai 9,63 a causa della perdita del potere d'acquisto del denaro. Si tratta di circa 39 miliardi nel giro degli ultimi cinque anni. Questi dati sull'andamento del risparmio si legano direttamente a quelli diffusi dall'Ocse sulla crescita di stipendi e salari in Italia. Il nostro paese è sceso precipitosamente nelle classifiche mondiali dei redditi, con una retrocessione al 23esimo posto su 30 paesi in totale. “ Una situazione davvero difficile che necessità di interventi immediati che prevedano misure di sostegno del reddito per quelle categorie di lavoratori che negli ultimi anni sono stati vittime di un drastico ridimensionamento del proprio potere d’acquisto, a causa degli aumenti incontrollati, che hanno fatto seguito all’entrata in vigore dell’Euro. Solo così si potranno rimettere in moto i consumi e dare una scossa positiva alla nostra economia. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 4 Speciale Referendum L ET TERA DEL S EGRETARIO G UGLIELMO E PIFANI A tutte le strutture Loro Sedi Prot. 1145/2006 Cod. II/242/13 Roma 13 maggio 2006 Oggetto: Lettera appello per il Referendum sulla riforma Costituzionale. Cari/e Compagni/e Il 25 e 26 giugno i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla riforma costituzionale, approvata dalla maggioranza di centrodestra del precedente parlamento. Il referendum, previsto dalla Costituzione, consegna al popolo sovrano la possibilità di confermare o meno la riforma di importanti articoli della nostra Carta. Il centrodestra approvò la riforma a sola maggioranza. Il referendum rappresenta quindi l’occasione per dire un NO forte e convinto a quella riforma, a quell’idea di devolution, a quell’idea di divisione fra poteri che fuoriesce dai principi fissati dalla Costituzione, frutto della lotta di Resistenza e segno della riconquistata libertà dell’Italia. La Costituzione rappresenta l’identità collettiva di un popolo e deve quindi scaturire da una condivisione ampia. Il centrodestra, invece, ha scelto di modificare da solo e in profondità la nostra Carta, stravolgendone i principi ispiratori. I cambiamenti introdotti minacciano l’universalità di diritti fondamentali con la devolu- zione, accentuano le differenziazioni fra zone ricche e povere del paese, attaccano la coesione e l’unità nazionale, riducono le garanzie costituzionali, incidono pesantemente sui principi e valori fondamentali della Carta, smantellando di fatto i fondamenti della Costituzione repubblicana. 60 anni fa il paese con l’Assemblea costituente mise il primo mattone della nostra Costituzione. A tanti anni di distanza essa è più moderna che mai. m La sua prima parte mantiene inalterato il suo valore, soprattutto in quell’articolo 1 a noi tanto caro, perché richiama il contributo fondamentale che i lavoratori hanno dato alla riconquista della libertà e alla liberazione dalla dittatura nazifascista. Alcune altre parti possono essere riformate e corrette: più poteri alle regioni, ma con la cooperazione, non con la divisione; nuovo impulso al federalismo fiscale, non dimenticando mai quelle parti del paese che hanno meno reddito. Ritocchi alle prerogative e ai poteri del Capo del Governo, ma senza ridurre i poteri di garanzia del Presidente della Repubblica, il ruolo e la centralità del Parlamento. Non colpire l’autonomia, la funzione della Magistratura, la libertà e l’indipendenza dei magistrati, perché l’equilibrio dei poteri è la garanzia di ogni democrazia e di ogni libertà. C’è bisogno in questi ambiti di una manutenzione riformatrice, che deve essere fatta dall’insieme delle forze politiche e sociali, per porre fine ad una troppo lunga transizione istituzionale. Dire NO al referendum rappresenta una scelta di unità, per gli interessi superiori del paese, per la tutela dei diritti, per l’estensione delle tutele, garanzie di uno stato moderno, inclusivo e che fa della coesione sociale un motore per la crescita e lo sviluppo. La Cgil, da sempre, è impegnata nel sostenere la partecipazione del voto popolare, segno di un diritto inalienabile e riconoscimento per le battaglie che hanno teso alla conquista di questo diritto. Il referendum, a cui i cittadini, i lavoratori, i pensionati, i giovani, le donne saranno chiamati il 25 e 26 giugno sulla riforma costituzionale deve vedere una larghissima partecipazione e un netto risultato, necessari a cancellare il testo approvato nella passata legislatura. Per questo la Cgil è impegnata fortemente, con le proprie strutture, i propri militanti ad un impegno straordinario, insieme al Comitato unitario per la difesa della Costituzione, presieduto dal Presidente Scalfaro, insieme a Cisl e Uil, perché possa consolidarsi il cambiamento che il paese merita. Il 25 e 26 giugno, votate NO al referendum. Per un’Italia più unita, più solidale, più coesa e più moderna. Guglielmo Epifani “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 5 Speciale Referendum Viva l’Italia Il 25 e 26 giugno si terrà il referendum sulla “riforma” della Costituzione voluta dalla destra. Quella “riforma” riscrive ben 53 articoli della nostra Costituzione repubblicana: in pratica, la demolisce. La possiamo bocciare votando NO. Votiamo NO perché: non vogliamo che il Presidente del Consiglio abbia poteri “assoluti”, che possa sciogliere la Camera dei Deputati a suo arbitrio. Vogliamo che il Parlamento eletto dal popolo abbia i poteri per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini, che il Presidente della Repubblica sia un garante, rispettato ed autorevole, che la Corte Costituzionale sia autonoma. Votiamo NO perché: Non accettiamo che la Costituzione sia riscritta da una sola parte politica. Vogliamo che ogni futura modifica legata a nuove esigenze dello Stato e della società sia coerente con i principi e i valori della Costituzione, sia sostenuta da una larga partecipazione e da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali, sia approvata dal Parlamento a larghissima Maggioranza e sia confermata dai cittadini con il referendum. Votiamo NO perché: non accettiamo un Paese diviso, lacerato, paralizzato, discriminato ancor più tra Nord e Sud. Vogliamo un’Italia unita, dove i diritti siano uguali per tutti i cittadini, dove la solidarietà sia un valore fondamentale; e dove il federalismo sia un modo per avvicinare i cittadini agli Enti Locali ed allo Stato, per L'impegno della CGIL a difesa della nostra Carta, dei suoi principi e dei suoi valori. dare a tutti una scuola ed una sanità migliore. Votiamo NO perché: Non accettiamo di mandare in soffitta i valori fondamentali e i diritti scritti della nostra Costituzione nata dalla lotta di Liberazione. Vogliamo dare significato pieno a quei valori, allargare lo stato sociale, arricchire la convivenza civile, rafforzare le istituzioni, l’unità del nostro Paese e la nostra democrazia. Votiamo NO perché: La riforma della destra ha un costo finanziario altissimo che pagheremo noi cittadini; non è ne moderna e ne lungimirante. Noi, invece, vogliamo guardare al futuro. Per tutto ciò, il 25 e 26 di Giugno Votiamo NO “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 Raggiunti gli obiettivi nazionali, ecco le quote di produttività che riscuoteremo con lo stipendio di questo mese. 2006 - PRODUTTIVITA': QUOTA NAZIONALE + REGIONALE 344,32 464,33 524,52 524,52 537,43 975,21 1284,22 240,79 324,71 366,81 366,81 375,82 681,97 898,05 103,53 139,62 157,71 157,71 161,61 293,24 386,17 158,44 213,66 241,36 241,36 247,29 448,73 590,91 261,97 353,28 399,07 399,07 408,9 741,97 977,08 D C B A2 COLL A2 DUP F.A. A2 DUP F.B. A1 DUP F.A. A1 DUP F.B. A1 DUP F.C. 1096,23 1146,27 1174,45 1019,61 1219,43 1019,61 1350,82 1173,21 1128,80 766,59 801,59 821,30 713,02 852,75 713,02 944,63 820,42 789,37 329,64 344,68 353,15 306,59 366,68 306,59 406,19 352,79 339,43 558,08 583,55 597,90 519,07 620,80 519,07 687,69 597,27 574,66 887,72 928,23 951,05 825,66 987,48 825,66 1093,88 950,06 914,09 RECAPITO E D C 898,32 969,03 1014,76 628,20 677,65 709,63 270,12 291,38 305,13 290,23 313,07 327,85 560,35 604,45 632,98 F E D C B A2 A1 477,95 735,43 791,07 830,75 851,19 1019,61 1328,62 334,24 514,29 553,19 580,95 595,24 713,02 929,11 143,71 221,14 237,88 249,80 255,95 306,59 399,51 191,86 295,20 317,53 333,47 341,66 409,27 533,31 335,57 516,34 555,41 583,27 597,61 715,86 932,82 SPORTELLERIA F E D C B A2 A1 PRODUZIONE C.R.P. STAFF DIREZIONE Livelli Acconto quota saldo nazionale QUOTA complessivo da QUOTA Differenza da percepito nel REGIONA riscuotere NAZIONALE riscuotere mese di LE Giugno settembre 2005 2006(naz+reg.le) PRODUTTIVITA : % DECURTAZIONE PREMI A SEGUITO ASSENZE PER MALATTIA % RIDUZIONE PER EVENTI PER EVENTI PER EVENTI PER EVENTI PER EVENTI FINO A 4 TRA 5 E 7 TRA 8 E 10 TRA 11 E 13 OLTRE 13 O% -50% -100% -50% -85% quota regionale quota regionale quota nazionale e regionale quota nazionale e regionale N.B. per tutti coloro che non hanno nemmeno un giorno di malattia bonus di Euro 100,00 per tutti coloro i quali hanno fino a tre giorni di malattia bonus di Euro 60,00 P AGINA 6 Notizie in Breve - Il nostro Sito: www.slccgilmessina.it Sempre in aumento le visite al nostro sito internet che ormai viene apprezzato da molti colleghi ed altri, che con regolare assiduità lo frequentano per informazioni e servizi. Nel nostro piccolo viaggiamo con una media di 20 ingressi al giorno e ciò ci serve da stimolo per fare di più e sempre meglio, per poter offrire ogni informazione possibile ai nostri visitatori. - Arriva l’estate e con essa la razionalizzazione degli Uffici. Anche quest’anno con l’arrivo della bella stagione, l’Azienda provvede a razionalizzare gli Uffici della nostra Provincia con chiusure a giorni alterni e chiusure pomeridiane. Nei giorni scorsi è arrivata in tutti gli Uffici la comunicazione ufficiale. A nostro avviso una razionalizzazione che manca proprio di razionalità per un criterio che non si capisce quale sia. Crediamo che con una maggiore condivisione di tutto il processo, si sarebbe potuto evitare qualche disagio di troppo. - Poste, per la prima volta arrivano i dividendi. (dal Corriere della Sera) La privatizzazione di Poste Italiane potrebbe essere più vicina. Ad avvicinare il mondo del colosso di Stato al mercato è stata la parola dividendi. Per la prima volta dalla trasformazione in società per azione, la società controllata da Tesoro e Cassa depositi e prestiti ha deciso di distribuire una parte dei propri utili ai due azionisti entrambi pubblici. L'Amministratore Delegato, Massimo Sarmi, ha commentato la «prima» come una «conferma del consolidamento dell'Azienda». Tutto ciò aiuta sicuramente un possibile sbarco in Borsa. Cosa che in tempi di conti pubblici difficili potrebbe dare una mano al bilancio statale. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 CI P AGINA 7 FANNO RISPET TARE IL CODICE ETICO M ENO ? PRESSIONI ED UNA MAGGIORE SERIETÀ VALUTATIVA PER UN SICURO RITORNO DI CREDIBILITÀ to ,tra tante altre cose, che nel vendere un prodotto si devono fare prioritariamente gli interessi del cliente che pero’ non è detto coincidano sempre con quelli dell’Azienda. In Azienda è un susseguirsi di campionati, corse, sfide incrociate tra Uffici Postali. Una strategia, mutuata dal settore bancario e assicurativo, che si pone come obiettivo quello di incentivare il personale, in cambio di un premio in denaro, nella vendita di alcune tipologie di prodotti a maggior ricavo. La domanda è: l’interesse dell’Azienda a vendere determinati prodotti coincide con quello della clientela? In altri termini: i prodotti che Poste S.p.A. spinge a vendere, sono i migliori e più redditizi per la clientela, oppure la loro alta resa per la casse di Poste S.p.A. fa passare in secondo piano gli interessi degli acquirenti? Il successo di Poste, scaturisce da due fattori: l’abnegazione del personale che è riuscito in questi anni difficili a trasformare il proprio ruolo e soprattutto la grande fiducia della gente nei prodotti e servizi che la nostra Azienda offre. La nostra forza, dunque, risiede proprio nel rapporto con la clientela che da sempre affida con fiducia e serenità i proprio risparmi a Poste Italiane. Perdere questa fiducia o comunque intaccare determinate certezze potrebbe essere devastante per il nostro futuro. Senza dimenticare che tutti i dipendenti di Poste Italiane sono tenuti al rispetto del “Codice Etico”, in cui c’è scrit- Domandiamo, senza malizia, ma per amore della verità: siamo proprio certi che tutti i postali nell’espletamento della propria quotidiana attività lavorativa possano attenersi scrupolosamente al dettato della Carta della Qualità? Siamo certi che più di una risorsa, dovendo raggiungere determinati obiettivi per accedere a più alte fasce inquadramentali (A2 o A1) si astenga dal vendere, per esempio, una obbligazione settennale alla vecchietta di 80 anni, con solo 5000,00 euro nel Libretto di risparmio? Siamo proprio certi che lo sportellista x o l’SSC y, in gara per vincere un premio di 1OOO,OO Euro, non siano più “interessati” a vendere un prodotto che garantisce un punteggio più alto rispetto ad un altro con un punteggio minore? Il dilemma, ci rendiamo conto, non è di facile soluzione. Da un lato l’Azienda ci scrive che dobbiamo fare gli interessi del cliente e consigliarlo sugli investimenti da fare; dall’altro se davvero ci mettessimo a fare solo ed esclusivamente gli interessi di chi viene nei nostri uffici, molto spesso le tabelle aziendali sull’ammontare del collocamento andrebbero a carte quarantotto. Forse, e sottolineiamo ancora forse, qualche pressione in meno e soprattutto delle valutazioni più serie e circostanziate, farebbero si che il fenomeno si potesse ricondurre su binari di trasparenza e quindi di ritorno “Forse” più positivi per tutti. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 8 U NO SGUARDO SUL RECAPITO : UN PO ’ DI RISPET TO PER GLI ANZIANI Non per altro, se non nell’ambito delle regole. Recentemente, pare sia stato disposto dal Polo Corrispondenza Sicilia che le unità assegnate agli Uffici di Recapito e che abbiano optato per il lavoro part-time, debbano essere impiegate stabilmente nelle zone ove vi sia una carenza strutturale,delle quali,cioè, i titolari siano posti, ad esempio, in posizione di temporanea inidoneità o si trovino in aspettativa o, comunque, abbiano ancora diritto alla conservazione della titolarità della propria zona di recapito. Premesso che le unità in parttime, ancorché ex ricorsisti, godono del nostro massimo rispetto e simpatia e premesso anche che, naturalmente, non abbiamo niente contro la copertura delle cosiddette carenze strutturali”. Precisato, altresì, che non miria- mo a ripristinare una sorta di “nonnismo” imperante, fino a qualche anno fa, nella vecchia Amministrazione P.T., ci sembra, tuttavia di non poterci esimere dal farci portavoce delle ragioni di chi, assunto stabilmente con contratto a tempo indeterminato da 20 anni e più, viene, di fatto, considerato come fosse l’ultimo degli arrivati. Trattasi, perlopiù, di veri “professionisti” del recapito, in quanto applicati in tale attività per tutto il tempo trascorso nell’Azienda e che, per i più svariati motivi, ad esempio un recente trasferimento da zone del Nord Italia o, peggio ancora, una non corretta interpretazione della Direttiva 2, tale per cui i 20 anni ed oltre trascorsi al recapito in zone senz’altro più fredde delle nostre non sono valsi loro la conquista della titolarità di una zona di recapito, si trovano ad essere impiegati, casi, tra non molto, quasi unici, come “tappabuchi”a copertura di brevi assenze, uno, due giorni, o poco più. Ci sembra, francamente, un vera e propria discriminazione, nonché una mancanza di rispetto nei confronti di persone, non certo più giovanissime e quanto mai professionalizzate nel settore - per questo, meritevoli del dovuto riconoscimento-; una trasgressione, insomma, di quel codice etico che impone a tutti il rispetto per l’“anziano”. Se poi si aggiunge che il trattamento varia da ufficio ad ufficio,il nostro senso di indignazione raggiunge il culmine. Ci risulta, infatti e non temiamo smentite, che in altri uffici il criterio adottato è esattamente quello opposto, quello,cioè, secondo il quale a copertura delle cosiddette “carenze strutturali”, in attesa che vengano definite le situazioni di temporanea inidoneità dei titolari, vengono applicate le scorte più anziane. Ci sforziamo di capire le ragioni dell’Azienda,ma siamo convinti che difficilmente attecchirebbe, sui colleghi in questione, un sermoncino sull’importanza del “senso di appartenenza”. Consulenze Immobiliari Compravendite Permute Promozione e mediazione di tutti gli affari immobiliari Via F.sco Crispi, 501 Tel. 0942 - 792824 98028 S. TERESA DI RIVA (ME) “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 C’ ERA P ERSONAGGI , UNA VOLTA UFFICI ED APPARATI Speriamo di fare cosa gradita a qualche appassionato, addentrandoci in un mondo che sicuramente ha tutto un suo fascino per alcuni, ma che, di contro, polarizza la curiosità anche dei meno attenti o meno propensi ad attenzionare oggetti di puro antiquariato. Il mondo della cartamoneta italiana è sicuramente un mondo interessante e vario e se non altro rappresenta, per chi, come noi postali, ha svolto un certo tipo di lavoro, un momento di particolare emozione se non altro al ricordo che questi pezzi, in misure spesso abbondanti, sono transitate nelle nostre mani e che, nel bene o nel male, hanno segnato un particolare, un ricordo, un qualcosa che può, . . . P AGINA 9 . . . DELLA NOSTRA STORIA . Banconota da Lire Mille - Officina Carte Valori della Banca d’Italia “L’Aquila” - data di emissione 28/11/1942 - a firma Azzolini/Urbini Biglietto di Banca da Lire 500, vecchio tipo Data di emissione 31/03/1943 anche per un momento polarizzare la nostra attenzione. Vista l’età anagrafica di questi biglietti, magari nessuno di noi può dire di averli lavorati, ma credo che nei prossimi numeri avremo di che riconoscere e ricordare. Si, la nostra intenzione è proprio quella di fare un excursus della cartamoneta italiana. Chissà, hai visto mai che ci possiamo riuscire ? Ci permettiamo però di darvi un consiglio, per poter meglio godere di una visione precisa e dettagliata. Andate a vedere le riproduzioni sul nostro sito (clicca qui: www.slccgilmessina.it ) entrando nel giornale, non per altro ma perché avrete modo di vederle a colori laddove ogni particolare fa di ogni biglietto un pezzo unico, assolutamente caratteristico e di grande pregio e valore. . . . . . alla prossima. Banconota da Lire 1.000, contrassegno Medusa - Data di emissione 20/03/1947, a firma di Einaudi/Urbini “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 IL I riti dell’estate: sole, mare, passeggiate, fette d’anguria e, immancabile, come una suocera acida, la riprogrammazione in televisione dei film di Toto’. Ne: “I due colonnelli“, all’ufficiale tedesco che gli ricordava di aver avuto carta bianca, è rimasta celebre la risposta del principe De Curtis: “e ci si pulisca il cul…..! “ Non sappiamo di che tipo di carta bianca si trattasse, A3 o A4, ma evidentemente anche in periodo di guerra, con tutti gli annessi e connessi, la carta non mancava, se si offriva a piene mani. Oggi, viceversa, registriamo sempre più penuria di carta bianca negli uffici postali. Il motivo: costa troppo e molti uffici hanno già sforato il budget assegnato. Dopo aver eliminato e giustamente, i registri borbonici che hanno accompagnato per decenni la nostra attività lavorativa, informatizzando gli uffici e uniformando le stampe di sportello, era inevitabile che si regi- P AGINA 10 CONTROCANTO strasse un considerevole aumento del consumo di carta. Ma, sull’altare della “ sana gestione”, anche la carta è costretta a capitolare. A meno che non si tratti di quella utilizzata per volantini e brochures varie, che quotidianamente ci inondano a tonnellate, queste si, con uno spreco di danaro, eccessivo e inutile. E allora via alla proverbiale arte di arrangiarsi dei postali. Molti direttori che considerano lo stipendio un succedaneo dell’oramai obsoleto fondo di riserva, quando la carta finisce si limitano a comprarla, con grande riconoscenza dei rivenditori e un po’ meno della famiglia. Altri ricorrono a forme di mutuo soccorso, altri ancora mendicano risme a destra e a manca tra amici, uffici pubblici e quant’altro. I più audaci stanno pensando di organizzare dei raid notturni di gruppo per svaligiare qualche cartiera, confidando sul proprio stato di incensurati, per evitare pene esemplari in caso di intervento delle forze dell’ordine. Negli uffici postali, ai poveri sportellisti, ogni mattina, insieme alle sovvenzioni, viene consegnato un numero di fogli bianchi pesati con il bilancino e sul cui consumo sono direttamente responsabili. A quei clienti che osano chiedere ad esempio un estratto conto, un cartello ben visibile affisso negli uffici li si invita a portare la carta da casa. Ai pensionati, il prospetto analitico di quanto percepito, viene stampato sul retro della carta oleata che usano per fare la spesa dal salumiere. Ma i problemi più seri da affrontare sono quelli relativi a tutte le chiusure di retrosportelleria. Stampe su stampe, che obbligatoriamente si devono fare per poter chiudere la giornata contabile. Per cercare di risolvere questo dilemma, un gruppo di direttori ha fatto una colletta e si è rivolto direttamente all’IBM. A quanto pare, sono riusciti ad ottenere delle stampanti straordinarie che utilizzano come materiale di consumo: “carta igienica riciclata”. Speriamo che anche sulla carta igienica non venga imposto un budget perché altrimenti della questione saremo costretti a coinvolgere anche i gastroenterologi. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 11 . . . il mio . . . Punto! Periodico del SLC-CGIL Messina Sindacato lavoratori comunicazione Autorizzazione Tribunale di Messina Nr. 2/06 - R.S. del 25/01/06 Dir. Resp. Esmeralda Rizzi Capo Redattore N. Caminiti Direzione e Redazione Presso la Segreteria Provinciale e-mail: [email protected] Stampato da GRAPH snc Via Mantineo - 98030 S. Alessio Siculo Con il contributo di: Fotottica Foscolo - Roccalumera Il Mattone Immobiliare - S.Teresa di R. Segreteria Provinciale: Viale Europa 48, scala A - Int.1 98123 Messina Tel.-Fax nr. 090-694070 Sito: www.slccgilmessina.it e-mail: [email protected] ORARIO DI SEGRETERIA LUNEDÌ, MERCOLEDÌ E VENERDÌ DALLE 16,30 ALLE 20,00 I nostri numeri a portata di mano: Oriti (Segr. Gen.) 334-9539210 Di Guardo (Segr.) 335-6654606 Stancampiano (Serg.) 333-1190868 Caminiti (Coord.) 349-3294761 Conscientia mille testes (La coscienza vale come mille testimoni) La frase è riportata come esempio di gnome diffusa a livello popolare e di incerto autore, da Quintiliano. L’importanza della coscienza è ribadita anche da altri autori latini, come ad esempio Claudio e Cicerone: “per me la mia coscienza vale più di ogni discorso”. Particolarmente celebre è un luogo di Ovidio, dove Quinta Claudia, calunniata, ride delle calunnie, avendo la coscienza perfettamente a posto: “conscia della propria probità se ne rise della falsità della fama”. Simile è anche uno di San Girolamo che proclama: “mi basta la mia coscienza; non mi curo di quel che dicono gli uomini”. Diffusa a livello proverbiale in tutte le lingue europee troviamo una sentenza dei tempi moderni, secondo cui: “una buona coscienza è un buon guanciale”. C’è . . . Poste per te - Risposte ai colleghi su domande di interesse generale. Ritenendo ciò contrario alla normativa vigente, oltre che all’instaurazione di un buon rapporto tra Azienda e Dipendenti, ci piacerebbe sapere se le organizzazioni preposte al controllo delle regole, siano a conoscenza di quanto esposto oppure vivano una realtà diversa, e se e quali iniziative intendano intraprendere contro questi metodi aziendali. Ci duole dirlo, ma se si continua con questa filosofia, di nascondere il capo come lo struzzo, al lavoratore non resta altro, oltre alle quotidiane preghiere, che organizzarsi per pellegrinaggi verso Santuari Miracolosi, dalla vicina Madonna nera del TindaT RA SERIO ri alla più lontana Madonna di Lourdes. E FACETO Pertanto, se l’intento di chi è preposto alla osservanza delle regole è Riceviamo e pubblichiamo. quello di non rompere gli equilibri Da diverso tempo, nella Filiale 2 nei rapporti aziendali, si faccia prodelle Poste di Messina, vige l’abitu- motore almeno di organizzare i peldine di non dare riscontro alle sia legrinaggi richiesti. pur legittime richieste dei lavoratori e, nella migliore delle ipotesi, di R: Abbiamo ritenuto opportuno dare un diniego senza formulare un pubblicare per intero quanto pervevalido motivo. Mi riferisco, nello nutoci. E’ evidente che il collega, specifico, alla richiesta di ferie. quando parla di “organizzazioni pre- poste al controllo delle regole” e soprattutto “del fatto che si preoccupano o si possono preoccupare di rompere gli equilibri nei rapporti aziendali”, sicuramente e senza timori di smentite, le persone a cui vorrebbe rivolgersi non siamo assolutamente noi. Sul fatto del mancato riscontro alle varie richieste in generale, abbiamo denunciato sempre tale comportamento sia sulla Filiale 2 che sulla Filiale 1. Per gli equilibri, poi, tranne che il collega non ci abbia scambiati con qualche altro interlocutore, crediamo di non avere mai manifestato alcun timore di rompere alcunché. Per quanto riguarda, infine, i pellegrinaggi citati, cercheremo di passare l’idea al CRAL Poste. Scherzi a parte, se detto mittente ci ha seguiti, consideriamo questo l’ennesimo sfogo che condividiamo e per il quale stiamo e continueremo a lottare. Aiutateci a comunicare, e cresciamo comunicando. “I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO II - NR .06/2006 P AGINA 12 Nuova FOTOTTICA di Michele Foscolo Via Nazionale, 434 98039 ROCCALUMERA (ME) Tel e Fax 0942-744330 E-mail: [email protected] Gli occhi, il bene più prezioso, scegli per loro serietà, professionalità e competenza. 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