Messina
News ed informazioni periodiche al personale di Posteitaliane
“ Il Punto . . . su .Poste ” - Organo ufficiale del SLC -CGIL - Anno III - nr.11/2007
Messina 21/12/2007
La gallina
Ovaiola
E che uova ! Uova d’oro ! Ma come un’indegna
matrigna, li riserva a chi con Poste ha poco a che fare.
La sorte degli ingenui postali ! Noi lavoriamo e dall’alto e soprattutto dal di fuori, si spartiscono i soldi.
Un’opera
del Maestro
Santateresino
Nino
Ucchino
Poste Italiane è molto attenta alle nuove forme di comunicazione,
soprattutto a quelle tecnologicamente più avanzate.
Il sito on-line www.poste.it, è uno dei più visitati del web e anche
noi, alle volte, siamo tra i frequentatori, alle prese con graduatorie
ed ordini di servizio.
In una delle nostre più recenti
visite, ci siamo casualmente
imbattuti nel link:
”Comunicazioni legali”.
Ci abbiamo cliccato sopra con
il mouse, e davanti ai nostri
occhi è apparso il mondo degli
incarichi affidati da PosteiItaliane
segue a PAGINA 2
La Segreteria ed il Consiglio Direttivo
del SLC-CGIL di Messina
formulano ad Amici e Lettori
i più sinceri Auguri di
Riscopri insieme a noi i tuoi diritti
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .11/2007
La Gallina
P AGINA 2
vaiola
Sembrerebbe che in Poste oltre a troppi Dirigenti, abbondantemente remunerati, vi sia, purtroppo, un eccessivo
uso di consulenze esterne.
Una domanda ci sorge spontanea: “ma conta
segue dalla I° pagina
così poco chi realmente produce in Azienda ?”
S.p.A a professionisti e consulenti
Non si potrebbero risparmiare tan- avvocati e addentriamoci nei meanesterni.
ti soldi e magari valorizzare qualche dri delle più generali consulenze egià presente in azien- sterne pagate dall’Azienda e, dobbiaLa nostra è davvero un’Azienda professionalità
da?
mo proprio dire, che se ne trovano
strana: spesso, come O.S., siadavvero per tutti i gusti.
mo costretti a dei veri e propri
tour de force per far riconoscere
A cominciare dalla signora o
a qualche collega il doveroso
signorina Betti Miriam che ha
pagamento di 10-12 euro, per
avuto pagati € 25.000,00 per
un non meglio specificato
un’ora di straordinario effettuato; e a fronte di tanta
“Progetto relazioni pubbliche e ceri“oculatezza” gestionale, nei conmoniale”.
fronti del proprio personale inIl signor Pierluigi ( manca il
terno, Poste S.p.A paga somme
cognome) € 41.310,00
per
ingenti a professionisti e consu“Pareri pro-veritate su tematiche di
lenti esterni all’Azienda.
corporate governance”.
L’elenco dei “beneficiari” è
Quartarone Michele €uro
lunghissimo, a cominciare dagli
70.000,00 per “ Progetto di supavvocati che oramai vedono le
porto alla gestione auto uso promiPoste come il paese di Bengodi.
scuo”.
E ancora: Gusmaroli Attilio
A Roma, in via Orazio 3, c’è
€
33.200,00 “Progetto sviluppo
lo studio legale del Prof. Avv.
attività
innovative“;
Vito Bellini che nel periodo
Gartner
Italia srl €uro
Giugno-Novembre 2007 si è
120.000,00
“Incarico per servizi
visto liquidare da Poste S.pA 28
professionali
“;
parcelle per complessivi € 14- PricewaterhouseCoopers Spa
PricewaterhouseCoopers
9.960,00.
€ 2.190.000,00 “Incarico di revisione
Spa € 2.190.000,00 “Incarico di
Sempre a Roma, ma in via del- triennio 2007-2009“
revisione triennio 2007-2009“;
le Quattro Fontane, al 15 c’è lo
Astarita Raimondo €uro
studio dell’avvocato Marcello
240.000,00
in tema di
Molè
€ 129.100,00; al 20 lo
Ma, come se ciò non bastasse, la Strategie e Sviluppo “Iniziative
“;
studio legale Gianni € 81.720,00 .
nostra Azienda ha un respiro
Ipsos Public Affairs €uro
Ancora nella città eterna, trovia- “europeo” ecco allora € 132.000,00 82.170,00
“Indagine per individuaziomo:
pagati all’avv. Alessandra Fratini ne aree di sviluppo
per innovazione serviAvv. Prof. Giuseppe Consolo € con sede a Rue de Spa 30 Bruxelles zi“;
126.596,00 ;
per : “assistenza legale nelle problematiGFK Eurisko € 153.650,00
Prof. Avv. M. Siragusa €uro che di carattere regolamentare di natura “Customer
Satisfation correntisti Banco160.000,00 ;
comunitaria”; € 135.833,00 allo Stu- posta- Indagine
Multifinanziaria Retail
avv. Stefano Astorri €uro dio Legale O’ Connors, sempre con Market 2007 e Multifinanziaria
62.830,00 ;
sede a Rue de Spa 30 Bruxelles , per 2007-Customer Satisfation clienteAziende
PostaStudio Baldari € 118.833,60,
assistenza ; € 55.679,00 agli avvocati target”.
avv. Francesco De Vita €uro R. Salter e C. Harris di Londra per
l’elenco continua e pare non fini52.250,00 , solo per citarne alcuni. “ redazione di un parere prodromico al- reEmai:
di un giudizio civile aA Napoli il Prof. Avv. Gustavo l’instaurazione
Ipsos Public Affair Srl €uro
vanti
al
tribunale
Inglese”.
Minervini in cambio delle sue pre43.800,00
“Indagine motivazioni legate
Lasciamo da parte le parcelle degli
stazioni professionali ha avuto pagati
€ 549.000,00.
Anche a Milano,Genova, Trieste,
Firenze, Palermo gli incarichi legali
esterni sono decine e decine con
costi spaventosi.
Ci chiediamo: ma perché rivolgersi all’esterno quando Poste S.p.A. ha Ital Brockers SpA € 70.000,00
un proprio ufficio legale e decine e Intermediazione assicurativa - Consulenza globale per la stesura di
decine di avvocati contrattualizzati? piani assicurativi globali e personalizzati.
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .11/2007
alla chiusura del conto bancoposta“;
Ars et Inventio € 52.920,00
“Benchmark su Innovazione e scenari
tecnologici “;
Niccolai Roberto € 130.000,00
“ Service Delivery Platform attività di
it advisoring “;
Università degli studi di Roma 3
€uro 150.000,00 “consulenza giuridica sull’evoluzione della legislazione
cazione srl € 201.000,00 “incarico
di consulenza per la comunicazione “.
Per finire due chicche che sottoponiamo alla vostra attenzione:
1) Tale Amici Andrea si è messo
in tasca € 45.000,00 per: “Progetto
prospettive Giovani” . Ci chiediamo di
quali giovani si tratta, visto che in
Poste l’età media dei dipendenti
supera i 50 anni.
€uro 27.200,00 per indagini di mercato
europea ambito servizi postali”.
Poi ci sono le consulenze fiscali ed
assicurative e le indagini di mercato:
Doxa € 94.900,00;
Ital Brockers SpA € 70.000,00 ;
Sapri Broker Srl € 36.000,00 ;
Nextplora SpA € 27.200,00;
Gpieffe SpA € 94.000,00 .
E poi abbiamo il capitolo dedicato
alle strategie di marketing e di comunicazione.
In una società in cui è più importante l’apparire che l’essere, un’Azienda delle dimensioni e dell’im-
P AGINA 3
2) Tale Schmidt Giulio si è messo in tasca € 50.000,00 per “Progetto
valorizzazione e promozione dell’arte e
dei giovani artisti italiani “. Iniziativa
lodevole, ma ci chiediamo: che cosa
c’azzeccano i giovani artisti italiani
con Poste ?
Non vorremmo fare della facile
demagogia, né siamo ideologicamente contrari alle consulenze esterne,
però , forse, un’attenzione maggiore
per tutti coloro i quali giornalmente
lavorano, per mille euro al mese,
tirando avanti la carretta non sarebbe
male.
Così come sarebbe prima che aziendalmente, eticamente corretto,
spendere con grande cura quelle risorse che gli uomini e le donne di
Poste Italiane SpA ogni giorno mettono in cassa con grandissimi sacrifici
e affrontando molteplici problemi.
Gartner Italia srl
€ 120.000,00 “Incarico per
servizi professionali “
portanza di Poste Italiane S.p.a deve
comunicare all’esterno: efficienza,
modernità e competitività.
Come fare: affidarsi ad esperti del
settore. Come Vannini e Associates LLC con sede addirittura
nella Grande Mela (New York)
€uro 70.000,00 “Consulenze per attività di comunicazione“;
Valenza Vittorio € 60.000,00
“Attività inerenti la redazione della
rivista aziendale il Gabbiano“; e
Maurizio Costanzo Comuni-
Maurizio Costanzo ha ricevuto da Posteitaliane la modica somma di 201.000.00 €uro per: “incarico di consulenza
per la comunicazione”.
Certo, vuoi mettere ! In confronto, il lavoro quotidiano di
Sportellisti e Portalettere, che creano solo problemi . . . . . ! ! !
Meno male che c’è Maurizio Costanzo a risollevar le sorti
stimolando idee e comunicatività, in un’Azienda che ha sicuramente altri pensieri, che i propri dipendenti.
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P AGINA 4
Rinnovo contrattuale 2007 - 2010
Postali:100,00 Euro - Bancari:277,00 Euro
Aumenta la forchetta retributiva tra Postali e Bancari. Se sino ad ora
ci si attestava intorno al 30-35%, adesso ci avviciniamo al 40-50%.
Perché negarlo: noi postali abbiamo sempre provato un certa invidia
nei confronti dei bancari.
Due i motivi: gli stipendi e una
clientela più “paziente” e meno esigente rispetto a quella che quotidianamente affolla gli uffici postali.
Gli addetti del sistema bancario,
con un fare altezzoso e guardandoci
un po’ dall’alto al basso , non negavano le notevoli differenze retributive ma le giustificavano accusandoci
di lavorare solo bollettini di conto
corrente e francobolli. Come dire:
siamo pagati meglio perché il nostro
è un lavoro più di qualità che di
quantità.
I tempi sono cambiati. Il Bancoposta con oltre cinque milioni di conti
correnti aperti, è una realtà all’avanguardia. Agli sportelli postali è possibile acquistare prodotti obbligazionari ed assicurativi. La carta Posta-
pay , che vanta oramai innumerevoli imitazioni, è la prima carta prepagata in Europa. Aggiungeteci la
nuova offerta Postemobile , il poste-shop, il pt-business e il dato è
tratto.
I postali, oggi, non lavorano più
solo bollettini di conto corrente e
francobolli.
La professionalità di molti sportellisti postali, è del tutto sovrapponibile a quella di uno sportellista
bancario e le modalità operative
informatiche analoghe.
L’unica cosa che non è cambiata, purtroppo, è la differenza delle retribuzioni, la cui
forchetta non solo non è diminuita, ma tende, addirittura,
ad ampliarsi ulteriormente.
Facciamo parlare i numeri che,
come sempre, sono più efficaci di
tante parole e si prestano assai me-
no alle interpretazioni di parte.
Come parametro di riferimento,
utilizziamo l’ultimo rinnovo contrattuale (2007-2010), che noi abbiano
siglato nel mese di Giugno, mentre i
bancari hanno raggiunto un’intesa la
settimana scorsa (vedi tabella in basso).
Se già oggi, mentre uno sportellista postale con 18 anni di servizio
guadagna in media, circa,
1200,00 euro e uno sportellista bancario, con analoghe funzioni ed anzianità di servizio, si mette in tasca mediamente 1800,00 euro (+600,00
euro); entro il 2010 questa differenza aumenterà a circa 850 euro.
Significa che la forza lavoro in Poste Italiane è remunerata in media,
il 40-50% in meno rispetto ai competitors di mercato.
Questa è la conferma, qualora ce
ne fosse ancora bisogno, di una questione tutt’ora irrisolta in Poste Italiane S.p.A: quella dei livelli retributivi, che non sono assolutamente in
linea con quelli del mercato di riferimento.
E se è vero quello che abbiamo
letto sull’ultimo numero del
“Gabbiano”, secondo cui la redditività media di Poste Italiane ha raggiunto livelli europei superando addirittura quella delle poste inglesi e tedesche, è lecito, a questo punto, porsi
la domanda: ma quando, anche gli
stipendi dei postali italiani si avvicineranno a quelli dei colleghi europei?
E non ci riferiamo alle tante, forse
troppe, coppe, coppette, gare che si
susseguono nella nostra azienda, nel
tentativo di stimolare la produzione.
Ci riferiamo ai minimi tabellari ed
a tutti quegli aumenti che garantiscono l’innalzamento del monte retributivo pensionabile.
CONTRATTI 2007 - 2010
UNA TANTUM
AUMENTI CCNL
POSTALI
€ 300,00
€ 100,00 media
BANCARI
€ 1.600,00
€ 277,00 media
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P AGINA 5
Recapito al Collasso: quali
conseguenze per il Bancoposta ?
Sicuramente, negli ultimi tempi c’è qualcosa
che non va.
Sarebbe il caso di promuovere un’attenta analisi su ciò che ci circonda
e che sta caratterizzando
un periodo che può
mettere a serio rischio
tutto ciò che di buono si
è fatto negli ultimi anni.
Continuare a far finta
di niente, non giova né a
noi, né all’Azienda.
L’avvio della riorganizzazione del
recapito a Messina e Provincia, come
avevamo ampiamente previsto, ha
determinato il collasso del servizio.
Tonnellate e tonnellate di giacenza,
che si tenta inutilmente di smaltire
con un uso arbitrario ed intensivo
dello straordinario (un salasso per le
casse aziendali. . . !), zone che restano ferme, aumenti esponenziali delle
assenze per malattia dei portalettere
etc etc..
Abbiamo denunciato, nell’ultimo
numero del nostro giornale, con tanto di foto, lo stato dell’arte del nuovo e più moderno recapito di Poste
S.p.a. E la situazione, dopo circa un
mese, non è assolutamente cambiata,
anzi, si è ulteriormente aggravata.
In che cosa consista questo nuovo
recapito più moderno ed efficiente, i
clienti, lo hanno capito subito sulla
loro pelle: consegne a singhiozzo,
ritardi e disservizi.
Molti amministratori locali si sono
rivolti alla magistratura che starebbe
indagando su un ipotesi di reato di
“interruzione di pubblico servizio”.
Lo Stato, per il recapito della corrispondenza su tutto il territorio nazionale, remunera Poste Italiane e
garantisce anche un’area di riserva
(monopolio) per le lettere fino a 50
grammi.
E i disservizi, non riguardano solo
Messina e provincia, come testimo-
Viene a mancare la fiducia in Poste S.p.A. ?
Spesso lo si può notare anche dalla mancanza di un sorriso.
niato dalle proclamazioni di sciopero
indette dalle OO.SS. di tutte,o quasi, le regioni italiane.
Il problema sta a monte: l’attuazione sul territorio, ha dimostrato tutti i
limiti dell’accordo del 15 Settembre 2006 ed è assolutamente imprescindibile riaprire il confronto
tra Azienda e OO.SS. per valutare
gli opportuni aggiustamenti che poi,
a Messina, dovranno necessariamente portare al recupero di un congruo
numero, sul complessivo di 59
zone che sono state tagliate .
Ma tralasciando gli aspetti di carattere penale, su cui sarà la Magistratura a fare piena luce, individuando
eventuali responsabilità, ciò che come O.S. ci preme sottolineare, in
questa sede, sono le ripercussioni
che, tutti questi disservizi, stanno già
cominciando a creare sulla tenuta, in
termini economici e di prospettiva,
dell’intero gruppo Poste S.p.A.
E ci riferiamo, in primo luogo, al
settore Bancoposta ,la locomotiva
che ha trainato Poste Italiane fuori
dalle secche del deficit di Bilancio.
E’ innegabile, lo ribadiamo
per l’ennesima volta, che la
clientela percepisca l’efficienza
di Poste Italiane SpA, dalla
puntualità con cui viene consegnata la Posta. Se il recapito
non funziona, il messaggio che
arriva all’esterno è che tutta la
Posta non funziona, anche se in
effetti non è così.
Al cliente arrabbiato che si presenta allo sportello reclamando per i
disservizi postali, come potrà il Direttore di un ufficio postale, un’addetto commerciale o anche il semplice sportellista, proporre dei prodotti innovativi?
E intanto, si cominciano a registrare pericolosissimi fenomeni di fuga
di capitali dagli uffici postali.
Alcuni clienti, esasperati dai disservizi nella consegna della Posta,
hanno avuto una reazione di rigetto
per tutto ciò che attiene al pianeta
Posta e hanno chiuso i conti Bancoposta e ritirato tutte le somme che
avevano destinato a prodotti obbligazionari, assicurativi o al semplice
risparmio postale (Buoni e Libretti).
Una fuga, che ci auguriamo sia
solo momentanea e limitata, cui bisogna assolutamente porre freno se
non si vuole mettere seriamente a
rischio la tenuta dei livelli occupazionali in Poste SpA.
Non si possono considerare solo
del recapito, quelle problematiche
che invece ci appartengono tutti e
potrebbero avere dei riverberi infausti per tutti gli uomini e donne di
Poste.
Occorre intervenire tempestivamente prima che la situazione degeneri.
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P AGINA 6
2007: Un anno da dimenticare
Agli Uffici, ma soprattutto al personale messo in ginocchio da austere figure
donchisciottiane, aggiungiamo una clientela inferocita per il mancato recapito
della corrispondenza, nato da una assurda ristrutturazione del settore e il
pranzo è bello e servito. Una piccola riflessione su un anno assai pesante.
Il prode
Don Chisciotte
L’approssimarsi della fine dell’anno, tempo di inventari e consuntivi,
ci impone l’obbligo di guardarci
quantomeno alle spalle analizzando
con assoluta obiettività e giudizio,
l’attività svolta e le ricadute che essa
stessa ha determinato in termini di
positività o negatività nei confronti
di quanti insieme a noi, condividono
un percorso di salvaguardia e tutela
dei propri diritti, all’interno dell’Azienda Poste.
La riflessione verso cui dobbiamo
sentirci obbligati, nasce da una parte
dalla natura del nostro ruolo, che
sostanzialmente non è altro che un
ruolo di servizio nei confronti dei
colleghi stessi che rappresentiamo e
dall’altra, dalla serietà personale che
credo stimoli ognuno di noi a verificare se le proprie azioni siano condivise in quanto portate avanti nell’interesse prioritario dei singoli lavoratori.
Se questi, però, rappresentano i
principi fondamentali di un serio
esame di coscienza, cui siamo orientati a fare, gli ultimi eventi e l’attuale stesso stato di un’Azienda, che
secondo noi sta vivendo un chiaro
momento di sbandamento, ci indu-
cono ad aggiungere una seria e pacata riflessione su uno stato che ci pone tutti, a deambulare tra difficoltà
che non stentiamo a definire inconcepibili ed incomprensibili.
Certamente ci riferiamo a fatti di
risonanza nazionale; quale se non il
recapito, la materia principe del
contendere, che ha polarizzato su di
se l’attenzione di un’intera nazione;
e la sua scellerata ristrutturazione
che tanto danno sino ad ora ha prodotto in ogni angolo del nostro Paese (quotidiane recensioni giornalistiche invadono a mosaico le principali
testate di informazione da Nord a
Sud).
Ma altrettanto certamente, quali
attivisti sul territorio, dobbiamo
riferirci, dando voce ed il giusto
risalto, ad una ormai innegabile invivibilità in ambito locale (Messina nel
nostro caso), che sta, da tempo,
soffocando tutto ciò che di costruttivo si era cercato di portare avanti da
qualche anno a questa parte.
Chi assiduamente ci legge e con
attenzione cerca tra le nostre righe
quel senso naturale delle cose che
poi non è altro che sotto gli occhi di
tutti, non farà fatica a comprendere
quelle che sono le nostre perplessità
ma, soprattutto, le nostre preoccupazioni.
Riteniamo essere ormai palese
l’assoluto disagio di molti colleghi
che mal sopportano figure donchisciottiane che, nell’assoluta incapacità, stanno mettendo in ginocchio
interi Uffici ed una miriade di dipendenti.
Manca il dialogo, manca l’informativa, manca la formazione, manca la
professionalizzazione, manca il rispetto, manca l’educazione, . . . . . .
manca . . . . si manca la squadra, la
squadra vera fatta di condivisione e
di considerazione.
In buona sostanza, questo 2007
che sta varcando il guado per dirci
addio, per gli eventi e per le innovazioni prodotte, è e possiamo annoverarlo sicuramente tra gli anni peggiori della nostra storia.
Ma la storia, oggi in Poste, non è
fatta da noi, ne sinceramente lo vorremmo, è fatta da chi, mercenario di
eventi, affida le proprie scelte alle
circostanze; e le circostanze, si sa,
sono figliastre di quella storia che
molto spesso riesce a distruggere se
stessa mistificando e capovolgendo
persino la palese realtà.
Non ci resta che sperare. Che il
2008 sia portatore di intelletto. Di
quel tanto che possa bastare a capire
che non sono i nostri interessi a doverci coinvolgere, ma gli interessi
globali e che a noi stessi è stato dato
il compito di razionalizzare, nel
continuo e complesso esercizio del
nostro ruolo.
Che qualche Don Chisciotte, a
Messina soprattutto, si fermi, scenda
da cavallo e rifletta.
Che si abbia il coraggio di comprendere il proprio ruolo, i risultati
sin qui prodotti, la condivisione dei
propri comportamenti con quanti
con lui ed insieme a lui affrontano le
quotidiane battaglie cui si è chiamati
a mettere in campo.
Sicuramente qualche spiraglio ancora c’è, ma necessita una attenta
riflessione e ponderazione sulle future scelte, soprattutto comportamentali.
Possa questo augurio, per parte
nostra, fare centro nella più assoluta
sincerità e condivisione di intenti.
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P AGINA 7
. . . Regali
di Natale
Quest’anno, come SLC-CGIL Messina, ma anche e soprattutto come SLC Sicilia, non abbiamo badato a spese e siamo stati
noi ad assumerci il gradito compito di pensare ai regali per la
nostra Azienda.
Dei piccoli pensieri, impacchettati in confezione regalo, che
siamo certi saranno assai graditi e speriamo ben ricordati.
La consegna, con i migliori auguri, dal 13 dicembre 2007 al
12 gennaio 2008. . . . . . . Buone Feste ! ! !
La decisione unilaterale dell’Azienda di partire anche in Provincia
con la riorganizzazione del recapito
e della logistica, nonostante la contrarietà delle OO.SS. territoriali, sta
avendo effetti disastrosi sulla
qualità del servizio postale offerto alla clientela. Tonnellate di
lettere e stampe risultano giacenti
nei CPD, CSD e PDD, mentre i
colleghi addetti al recapito sono costretti a lavorare in condizioni disumane, sia sotto il profilo organizzativo che della sicurezza.
Abbiamo quindi deciso di
proclamare lo sciopero delle
prestazioni straordinarie e aggiuntive (abbinamento..) di
tutto il personale applicato nei
CPD,CSD e PDD di Messina e
Provincia dal 13 Dicembre 2007
al 12 Gennaio 2008.
Natale, infatti,coincide tradizionalmente con il picco dell’arrivo di
corrispondenza. Un’adesione massiccia dei lavoratori all’azione di
lotta creerebbe, quindi, seri problemi all’Azienda rafforzando politicamente la richiesta sindacale di riapertura di un serio tavolo di trattati-
Ultim’ora
Apprendiamo, con molto risentimento e molta rabbia, appena prima
di andare in stampa, di fatti gravissimi che starebbero accadendo in
molti CPD,CSD e PDD di Messina
e Provincia.
I responsabili dei nuovi centri di
recapito, infatti, farebbero delle
illecite pressioni sui portalettere,
con contratto a tempo determinato,
affinché non prendano parte all’azio-
va e di confronto.
Ma come abbiamo prima detto,
oltre alla Segreteria territoriale di
Messina, anche il Coordinamento
Regionale SLC-CGIL siciliano
proclama una prima azione di
sciopero dal 13-12-2007 al 12-012008 , (ad eccezione del 17-12 e del
31-12 per scadenze, attenendosi alla
normativa), di TUTTI i lavoratori
Postali della Regione Sicilia, i
quali non effettueranno alcun tipo di
prestazione straordinaria o comunque aggiuntiva; anche per gli addetti
al recapito universale e dedicato,
per:
• Carenze di personale recapito
e sportelleria;
• Mancato rispetto orario di
Lavoro recapito, sportelleria e
area Quadri;
• Mancata attuazione delle norme in tema di sicurezza ed igiene Legge 626/94;
• Mancato rispetto degli accordi Nazionali del 15-9-2006 e 105-2007 e regionale del 16-112006;
• Mancata assunzione personale
a T.D. per la copertura delle
lunghe assenze al recapito;
• Mancato pagamento delle indennità accessorie nel settore
recapito.
Siamo convinti che la consegna di
questi pacchi dono, sarà assai gradita
dalla nostra Azienda, che speriamo la
smetta, una volta per tutte, di fare
orecchio da mercante sulle reali ed
indifferibili problematiche di tutta
l’intera categoria, nonché di particolari e vitali settori, che più di ogni
altri stanno soffrendo un particolare
stato di disagio (pensiamo al Recapito
ma non possiamo non vedere una
sportelleria ridotta ormai all’osso).
Aderire allo sciopero
significa far sentire la propria
voce, urlando il proprio disagio
e la propria disapprovazione
allo scempio che stanno cercando di porre in essere.
Aderire allo sciopero
significa dare forza e valore a
chi sta cercando di normalizzare una situazione di per se insostenibile e che può essere modificata solo con il reale contributo di tutti.
Comportamenti antisindacali
ne di sciopero da ogni prestazione
straordinaria o comunque aggiuntiva,
proclamato a Messina da tutte le OO.SS. territoriali.
Si sarebbe addirittura arrivato a
minacciare segnalazioni alla struttura
Ram 1 e alla funzione Alt Sud 2 di
elenchi di CTD aderenti all’azione di
lotta, per una successiva esclusione
dalla graduatoria regionale e nazionale.
Rassicuriamo i colleghi a T.D. che
a norma di CCNL hanno analoghi
diritti e doveri dei portalettere con
contratto a tempo indeterminato e
pertanto possono partecipare allo
sciopero senza alcun rischio.
Da parte nostra assicuriamo la massima vigilanza e tutela su queste, che
noi definiamo, assolute meschinità,
pronti a denunciare nelle sedi opportune.
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P AGINA 8
U NO SGUARDO SUL RECAPITO :
UNO SCIOPERO NECESSARIO
N ON
POTEVA CHE ESSERE QUESTO IL NATURALE SBOCCO DI UN PERCORSO
CHE SIN DALL ’ INIZIO NON HA FATTO ALTRO CHE INTRAPRENDERE VIE TORTUOSE , ANNIENTANDO OGNI FORMA DI BUON SENSO E PERSINO DI RAGIONE .
E’,da qualche giorno, in atto lo
sciopero delle prestazioni aggiuntive nel recapito, indetto da tutte le
Organizzazioni Sindacali firmatarie
dell’accordo del 15 settembre 2006.
Uno sciopero, questo, che fa seguito ad una serie di tentativi,tutti
risultati vani, di riportare l’Azienda,
per così dire, alla ragione, stante
che, fino ad oggi, essa appare ancora come accecata dalla prospettiva
del facile risparmio.
“Facile”, perché perseguito non
attraverso un lungimirante ed attento Piano d’Impresa, mirato allo sviluppo del settore in vista della liberalizzazione del 2011, bensì attraverso un ben più banale taglio delle
zone di recapito esistenti, frutto
dell’ingenuo convincimento di poter mantenere quei livelli di qualità,
fino a ieri faticosamente raggiunti,
con una minor quantità di personale
e con un diverso sistema organizzativo, pernicioso anch’esso, poiché
fondato sull’errato presupposto che
la taratura delle zone sia stata, fin
qui, eccessivamente “generosa”.
Presupposto sul quale, peraltro,
deve aver, necessariamente, a suo
tempo, messo radici l’ormai ultra
famoso istituto dell’“abbinamento”.
Se così non fosse, risulterebbe
oltremodo irragionevole, infatti,
aver richiesto un ulteriore impegno
di almeno un’ora (ma spesso maggiore) nei confronti del portalettere
che ha già svolto la propria zona di
recapito, già preventivamente tarata
per le intere sei ore previste dal
CCNL.
Tutto,pertanto, può trovare una
sua logica solo se nasce dal convincimento che il portalettere lavori
meno di quanto debba e, specialmente, il portalettere messinese.
Lo prova il fatto che del
“taglio”, definito “politico”,
di 158 zone di recapito sull’intero territorio siciliano più di
un terzo abbia riguardato, per
l’appunto, la provincia di
Messina !
E che il suddetto presupposto si
sia rivelato assolutamente infondato, lo dimostra l’enorme quantità di
corrispondenza giacente in tutti, e
sottolineiamo tutti, gli uffici di recapito, siano essi CPD, CSD o PDD.
Riteniamo, per questo, che l’aver
esasperato le dimensioni delle zone
di recapito, altresì con metodi e criteri non proprio “scientifici”, non è
servito sicuramente a migliorare la
qualità del servizio reso dal portalettere, ma, caso mai, a peggiorarla,
ancor più nel nostro territorio le cui
peculiarità orografiche, ne rendono
lo svolgimento in maniera qualitativamente soddisfacente soltanto servendosi di unità fortemente
“professionalizzate”.
pertanto, quanto possa risultare difficile il mantenimento di un buon
livello di qualità, senza un’adeguata
riverifica dell’accordo del 15 settembre, che preveda sì un taglio
delle zone di recapito, ma quanto
mai “tecnico” e non “politico”, che
tenga nella giusta considerazione gli
aspetti peculiari della nostra provincia.
Soltanto, infatti, quel portalettere
che potrà operare, senza eccessive
ansie da “prestazione” (è il caso di
usare tale termine), svolgerà davvero un servizio di qualità, si infortu-
Parimenti riteniamo che, qualora
sottoscritti, gli accordi vadano
rispettati “in toto” e non limitatamente a quelle parti che
vanno in senso favorevole all’Azienda, disattendendo tutte
le restanti.
E, ancora, siamo quanto mai
convinti della necessità che
qualsiasi forma organizzativa
si metta in piedi, questa debba
assicurare i fondamentali diritti dei lavoratori, quali quello
alle ferie, sempre più disattesi !!
Soltanto tenendo nel giusto conto
quanto appena detto si capirà bene,
nerà di meno e, ancor meno, richiederà di essere esentato dal recapito,
se non per motivi legati a patologie
veramente incompatibili con tale
servizio.
Siamo, altresì, fermamente convinti che la giusta considerazione per
le esigenze di chi lavora, e non solo
per gli obiettivi economici dell’Azienda, potrà ridare quella serenità,
diventata ormai poco più che un
ricordo, nei nostri ambienti di lavoro.
Lo sciopero in atto nella nostra
provincia vuole riaffermare tutto
questo.
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .11/2007
C’ ERA
P ERSONAGGI ,
UNA VOLTA
UFFICI ED APPARATI
. . .
P AGINA 9
. . .
DELLA NOSTRA STORIA .
Mini-assegni, un'idea degli anni '70
Essendoci occupati di banconote e monete della Repubblica, giustamente non potevamo esimerci dal fare memoria storica su un fenomeno tutto italiano. Riportiamo, infatti, un articolo di “Rai.it” news, del 29 gennaio 2003, che tratta fedelmente della loro storia.
Dopo quasi 30 anni si torna a
parlare dei mini-assegni, i piccoli
titoli che a metà degli anni 70 si affiancarono di fatto per un paio d'anni alle monete. La nascita ed il fiorire dei mini assegni ha un'origine
incerta. Il boom dei flipper e dei
juke-box, ma anche l'arrivo dei primi distributori automatici che funzionavano a moneta: fu forse questa
la causa dell'improvvisa carenza di
spiccioli, anche se nessuno ha mai
da-te per sopperire al problema. Alcune banche - ma perfino alcuni
grandi magazzini - cominciarono a
emettere assegni circolari per importi che variarono dalle 50 alle 350
lire.
I mini-assegni ebbero un lontano parente nella Germania post
prima guerra mondiale: i Notgeld.
I metalli erano stati usati per la fabbricazione delle armi e non ne era
rimasto per le zecche. Ogni città,
A metà degli anni '70 l'idea nacque da un'esigenza manifestata dalle
associazioni dei commercianti,
che fecero pressione sulle banche
perché, vista la grave carenza di
spiccioli, dare il resto era diventato
un incubo. In quel periodo si usava
di tutto, dalle caramelle alle penne,
dai francobolli ai gettoni.
I titoli colorati, fragilissimi (bastava
metterli nella tasca dei jeans per ritrovarli completamente scoloriti), e
soprattutto più piccoli dei tradizionali assegni del libretto, furono subito chiamati mini-assegni. L'Italia di
allora era lontana anni luce da quella
odierna: il giornale costava 150 lire,
il caffè al bar 100 e la benzina 305
lire. Un operaio guadagnava
154.000 lire al mese e l'inflazione
superava il 19%. A capo del governo
c'era Aldo Moro - sono gli anni del
compromesso storico - e alla guida
della confindustria Gianni Agnelli.
L'esperienza dei mini-assegni
durò appena un paio d'anni. Il
passaggio della zecca al poligrafico
dello Stato consentì di far fronte alla
necessità di piccoli tagli. Non pochi
furono i problemi collegati alla circolazione dei mini-assegni che accelerarono la loro stessa fine, a partire
dato una motivazione precisa (si piccola che fosse, iniziò a stampare dal fatto che spesso si era infranto il
parlò anche di una grossa speculazio- biglietti di banca con valori minimi. divieto di emettere assegni circolari
ne), che negli anni '75-'77 portò In pratica 'non soldi', proprio come i al portatore.
I mini assegni si rivelarono in
l'italia a studiare una soluzione fai- mini-assegni.
molti casi anche un affare per le banche perché una gran massa di titoli
non venne mai incassata. Stampati su
carta comune e di piccole dimensioni erano particolarmente soggetti
allo smarrimento, si deterioravano
facilmente e sparivano nelle tasche
dei collezionisti. Di dati ufficiali sul
'fenomeno' non ce ne sono, proprio
perché nato da una tipica soluzione
all'italiana. Le stime approssimative
indicano in oltre 30 le banche interessate all'emissione, quelle cioè
autorizzate a emettere assegni circolari, anche se molte altre trovarono
una scappatoia emettendo assegni
tratti da loro clienti a favore di portatore. Il valore complessivo del
circolante è valutabile in 200 miliardi di lire per 835 tipi diversi di questi particolari 'pezzi di carta'.
Alcuni esemplari di miniassegni circolanti negli anni 70
“I L P UNTO . . . SU .P OSTE ” - O RGANO UFFICIALE DEL SLC-CGIL - A NNO III - NR .11/2007
P AGINA 10
I L CONTROCANTO
prima di andare a letto, per prendere
la moglie per stanchezza, riuscendo
anche nell’impresa di guardare alla
TV le interviste che un giornalista
della Rai faceva nel cuore della notte
a personaggi noti, con domande scognite del tipo: “Ma, secondo lei, è
meglio vivere o sopravvivere?” Oppure: “E’meglio passeggiare sotto il sole
o bagnarsi sotto la pioggia ?”
Erano quasi le tre e donna Scalisi
imperterrita non accennava a chiudere gli occhi. Fu a questo punto che lo
Spitaleri, oramai rassegnato, decise di
cedere alle pressioni erotiche della
moglie e i due si abbandonarono in un
intenso amplesso che tra preparativi,
petting e quant’altro ebbe una durata
di circa 17 secondi.
Davvero un record anche per il
mondo dei roditori.
Don Turi, quella sera, antivigilia
di Natale, si era veramente arricriatu. Merito della moglie Rosalia Scalisi e di na chinata di triglie freschissime, che avevano deciso di suicidarsi
su un letto di cipolle e aceto balsamico.
Lo Spitaleri si era assittatu a capotavola non senza, prima, essersi messo comodo: tuta ascellare in paille,
cui era affezionato come Linus alla
sua copertina, pantofole in morbido
panno e cappello di lana modello
passamontagna, regalo dall’adorata e immortale suocera.
Quindi si era dedicato con Don Turi Spitaleri
rispetto e pazienza alle triglie travestito da Babbo
che aveva gustato fino in fon- Natale, per la
do, con lo stesso trasporto e
nel medesimo stato d’estasi consegna dei
con cui un appassionato d’ar- Regali, nella
te si pone di fronte alla Cap- Notte
pella Sistina.
Santa.
A completare il quadro
celestiaco, un ben litro di un
bianchetto frizzantino, regalo
di compare Calogero Zonini,
a cui il dott. Ernesto Lipidi,
dell’omonimo Laboratorio di
Analisi Cliniche, aveva riscontrato, nel sangue, tracce
di globuli rossi immersi nell’
alcool.
Solo quando la cena volgeva al termine, don Turi si
accorse dell’assenza dei figli e
dello strano sorrisetto della
moglie.
Donna Rosalia, invece del
solito pigiama informe rosa
con la scritta “sono un tesoro
di moglie. . .” indossava una traspaStremato dalla fatica, Don Turi,
rentissima camicia da notte nera in cadde tra le braccia di Morfeo. Ma,
simil seta. Inoltre si era cosparsa il vuoi per la robusta cena, vuoi per
corpo di una profumata crema di oli l’animato e impegnativo dopo-cena, il
naturali, della linea “cogli l’attimo . sonno fu agitato assai.
.”, che una nota casa di prodotti di
Sognò di guidare una slitta, trainata
bellezza pubblicizzava come capace di da due renne strabiche, che spesso
“risvegliare” anche i mariti in letargo, sbattevano l’un l’altra, vestito da Babtrasformandoli in leoni.
bo Natale. La città di Montelusa era
La signora Scalisi , conoscendo le immersa nella notte e una coltre di
cadenze sensuali del marito, non pre- bianchissima neve copriva strade e
tendeva tanto, accontentandosi più balconi illuminati dalle luci di Natale.
modestamente anche di un semplice Aveva avuto mandato dal Cral Poste
tigrotto magari un po’ malaticcio di di consegnare i regali ai dipendenti.
salute.
Il primo che incontrò fu un uomo
E fu qui che don Turi capì che la dai modi eleganti, quasi inglesi, che
serata prendeva una brutta piega.
fumava il sigaro e portava a spasso un
Cercò di traccheggiare a lungo, cane. Era attorniato da alcuni indivi-
dui che sorridevano facendogli inchini. Avvicinandosi, Don Turi
notò che questi individui indossavano una maschera con la quale nascondevano il vero volto: falso e
subdolo.
A quell’uomo elegante, lo Spitaleri regalò una lente d’ingrandimento con un biglietto: “possa servirle per distinguere gli amici veri
da quelli di circostanza. Stia attento
ai giuda . .!”
Girato l’angolo Babbo Natale
quasi si scontrò con un altro uomo
che, nel cuore della notte, stava
facendo jogging. Era più una griffe
che un uomo. Portava tutti capi
firmati di gran sartoria . Aveva
anche dei vistosi occhiali da sole
con delle alette semovibili che lo
facevano sembrare un piccolo ufo.
L’elegante atleta notturno ebbe
un regalo speciale: avrebbe
impersonato Gesù Bambino
nel presepe vivente che ogni
anno si svolgeva a Montelusa,
su iniziativa della locale sezione della Pro-Loco.
Era bella e pronta la mangiatoia che lo avrebbe accolto
nella stalla, accanto al bue e
all’asinello. Unica concessione: il pannolino griffato per
coprire le sue vergogne.
Babbo Natale, continuò
tutta la notte a portare regali
ai postali di Montelusa. Era
quasi l’alba quando si fermò
per l’ultima consegna. Suonò
al campanello e gli si parò
davanti un uomo alto con gli
occhiali e un andatura dinoccolata.
Riconoscendolo, lo Spitaleri sentì il sangue andargli alla
testa.
Era il Direttore dell’OSC
(operazioni stalle comunicanti) di Montelusa 1, gestore
del parco quadrupedi, che
aveva disposto il distacco di una
delle due renne strabiche di Babbo
Natale ad altra slitta rimasta ferma,
per “inderogabili ed imprescindibili
esigenze di servizio . . . !”.
Il suo regalo: una tonnellata di
carbone che Don Turi ebbe il piacere di scaricargli personalmente sul
groppone a nome di tutti i colleghi
postali ! ! ! ! ! ! !
PS: i personaggi e i fatti narrati,
sono immaginari.
Ogni riferimento a persone o cose, realmente vissuti, è puramente
casuale.
. . . . . Buon Natale ! ! !
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. . . il mio . . . Punto!
Periodico del
Coelum non animum mutant qui trans mare
SLC-CGIL Messina
Sindacato lavoratori
comunicazione
(Il cielo, non l’indole cambiano coloro che attraversano il mare)
[ Ovvero: “cu nasci tunnu non mori quadratu” ]
Autorizzazione Tribunale di Messina
Nr. 2/06 - R.S. del 25/01/06
appropriata al nostro pensiero di
questo mese e che fedelmente riportiamo: “Cambiare luogo non
Dir. Resp. Esmeralda Rizzi
Capo Redattore N. Caminiti
Direzione e Redazione
Presso la Segreteria Provinciale
e-mail: [email protected]
Stampato da GRAPH snc
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LUNEDÌ, MERCOLEDÌ E VENERDÌ
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I nostri numeri a portata di mano:
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Stancampiano
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Caminiti
(Pres. C.D.) 349-3294761
fa diventare assennati, né toglie la stupidità”.
Che sia stupido pretendere che
uno cambi indole e carattere, cambiando latitudine, rappresenta una
realtà e un topos ben diffuso nelle
letterature antiche, sia latine che
greche.
Vanno inoltre segnalati due luoghi
delle epistole a Lucilium di Seneca,
in uno dei quali si legge: “il tuo
animo devi cambiare, non il
cielo”, mentre nell’altro il filosofo
sviluppa più diffusamente il tema,
affermando che una persona per
ai propri guai dovrebbe
La stupidità - Olio su tela di sfuggire
trasformarsi in un altro uomo, non
William Girometti
certo cambiare luogo o attività.
Mentre Orazio rincara:
Questa gnome di Orazio, spesso
citata, soprartutto in ambito medie- “Puoi cacciare l’indole naturale
vale, è molto vicina ad una sentenza con un forcone: ma tornerà
greca, a sua volta sicuramente più sempre di nuovo”.
C’è . . . Poste per te - . . . alla cortese attenzione di . . . . . . . con tanti Auguri !
MUZZICUNI I ZANZARA
MEGLIO TARDI CHE MAI !
Cunvinciri t’avivi e lu facisti,
facennuti scoppiari li ganasci.
“Dammi t’annicchia i tempu”, nni dicisti
e alleggiu, alleggiu, puru tu arrivasti.
E’ liggi di natuta e tu ‘nnu ‘nsigni,
cu nasci senza gnegnu, accussì resta;
ammatula ti sforzi e lu convinci,
di boria si sazìa, cchiù i quantu basta.
Certu ca ci nni voli di canigghia
pi cerniri di testa e fari e diri,
e ‘nta sta baraunna a lassa e pigghia,
puru chi santi vuliri cumannari.
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21-12-2007 - slc