Anticorpi FATTORI CHE DETEMINANO L’EFFICACIA IN VIVO DELLA TERAPIA CON ANTICORPI • Modalità di somministrazione • Caratteristiche del bersaglio CARATTERISTICHE DEL BERSAGLIO • Natura del tumore Neoplasia solida/ematologica Dimensioni Localizzazione Vascolarizzazione • Antigene bersaglio Localizzazione Livello di espressione Specificità Rilascio Internalizzazione FATTORI CHE DETEMINANO L’EFFICACIA IN VIVO DELLA TERAPIA CON ANTICORPI • Modalità di somministrazione • Caratteristiche del bersaglio • Caratteristiche dell’anticorpo CARATTERISTICHE DELL’ANTICORPO SPECIE DI ORIGINE, DIMENSIONI, AFFINITÀ • Clearance in vivo • Immunogenicità • Penetrazione e uptake nel tumore OKT®3 (muromonab-CD3): primo anticorpo (murino) approvato per l’uso terapeutico nell’uomo PRINCIPALI LIMITAZIONI ALL’USO DI ANTICORPI MONOCLONALI MURINI NELL’UOMO • Inefficienza delle funzioni effettrici • Breve vita media in circolo (t1/2 20-60h) • Sviluppo di risposta HAMA CONSEGUENZE DELLA RISPOSTA HAMA • Clearance accelerata • Ridotta efficacia • Preclusione di somministrazioni ripetute LIBRERIE ANTICORPALI ESPRESSE SULLA SUPERFICIE DI FAGI FILAMENTOSI LIBRERIA ANTICORPALE PROCESSO DI SELEZIONE FAGICA (panning) DATI CLINICI DI IMMUNOGENICITÀ E FARMACOCINETICA DI ANTICORPI MONOCLONALI HAMA Anti idiotipo t1/2 β 60% 30% 20-60h CHIMERICO 6-30% 0-6% 100-200 h UMANIZZATO 0-1% 0 2-3 settimane MURINO BIODISTRIBUZIONE DI ANTICORPI MONOCLONALI RIDOTTO ACCUMULO NEL TUMORE POSSIBILI SOLUZIONI: • Somministrazione loco-regionale • Uso di frammenti anticorpali ANTICORPI “NUDI” IN USO CLINICO TRASTUZUMAB (Herceptin): MAb umanizzato vs. ErbB2/HER2/Neu RITUXIMAB (Rituxan): MAb chimerico vs. CD20 CD20 è una fosfoproteina transmembrana • • • • espressa nella maggior parte dei linfomi a cellule B , assente nella maggior parte delle altre cellule dell’organismo espressa nella maggior parte dei B linfociti, tranne che nelle cellule precursore immature e nelle plasmacellule non viene dispersa nel plasma, né viene internalizzata dopo il legame con l’anticorpo è essenziale nel differenziamento e nella proliferazione dei B-linfociti ANTICORPI “NUDI” IN USO CLINICO RITUXIMAB (Rituxan): MAb chimerico vs. CD20 TRASTUZUMAB (Herceptin): MAb umanizzato vs. ErbB2/HER2/Neu ALEMTUZUMAB (Campath): MAb umanizzato vs. CD52 CETUXIMAB (Erbitux): MAb chimerico vs. EGFr BEVACIZUMAB (Avastin): MAb umanizzato vs. VEGF STRATEGIE PER L’ARMAMENTO DEGLI ANTICORPI IMMUNOCONIUGATI STRATEGIE PER L’ARMAMENTO DEGLI ANTICORPI IMMUNOCONIUGATI IMMUNOTOSSINE Uso di tossine a basso peso molecolare (p.e. calicheamicina) IgG4 κ anti CD-33 + calicheamicina MYLOTARG® (Gemtuzumab ozogamicina) STRATEGIE PER L’ARMAMENTO DEGLI ANTICORPI IMMUNOCONIUGATI IMMUNOTOSSINE Uso di tossine a basso peso molecolare Uso di tossine proteiche TOSSINE UTILIZZATE PER LA COSTRUZIONE DI IMMUNOTOSSINE Esotossina A di Pseudomonas aeruginosa (PE, 613 aa) Tossina difterica, prodotta da Corynebacterium diphtheriae (DT, 580 aa) Dominio I Legame alla cellula Dominio II Dominio III Traslocazione Blocco ADP-ribosilazione di EF2 BLOCCO DELLA SINTESI PROTEICA TOSSINE UTILIZZATE PER LA COSTRUZIONE DI IMMUNOTOSSINE Tossine di origine vegetale: ricina, gelonina, saporina ATTACCO DIRETTO ALLA SUBUNITÀ 28S DEL RIBOSOMA BLOCCO DELLA SINTESI PROTEICA ESEMPIO: BL22 STRATEGIE PER L’ARMAMENTO DEGLI ANTICORPI IMMUNOCONIUGATI IMMUNOTOSSINE Uso di tossine a basso peso molecolare Uso di tossine proteiche IMMUNOCITOCHINE VANTAGGI LEGATI ALL’USO DI ANTICORPI CONIUGATI CON RADIONUCLIDI • • • bystander effect le radiazioni raggiungono regioni del tumore che l’anticorpo di per sé non raggiungerebbe l’effetto prescinde dall’intervento del sistema immunitario dell’ospite PRE-TARGETING: ADEPT (ANTIBODY–DIRECTED ENZYME PRODRUG THERAPY ) FASE I Somministrazione i.v.o intratumorale di anticorpi coniugati o fusi con enzimi FASE II distribuzione degli anticorpi e eliminazione della quota non legata al bersaglio FASE III Somministrazione sistemica del profarmaco PRE-TARGETED RADIOIMMUNOTHERAPY Complessi biotina-chelante-radionuclide Streptavidina