GLISTILI STILI COGNITIVI GLI COGNITIVI • Lo stile cognitivo è dato dalla tipologia prevalente di organizzazione e di funzionamento dei processi di conoscenza individuali. Esso rappresenta le differenze con cui diversi soggetti attivano sistemi coerenti non solo di acquisizione di nuovi dati conoscitivi, ma anche della loro sistemazione nella propria mappa cognitiva, della loro memorizzazione e persino del loro impiego. Ciò porta a prediligere ed impiegare peculiari strategie di risoluzione di problemi, di afferenza ai dati informativi e della relativa organizzazione. • Tutto ciò avviene in una situazione di iterazione dinamica con altre caratteristiche soggettive relative al campo dell’affettività, dell’emozione e della motivazione. • Si tratta di caratteristiche globali e permanenti che si riflettono nell’approccio al mondo, nel rapportarsi con gli altri e con le cose. • La conoscenza che possediamo finora delle funzioni del cervello umano ci permette di affermare che ogni cervello è unico e che di solito i cervelli sono specializzati. Il corpo umano è simmetrico per quanto riguarda la dualità degli organi, vale a dire gli occhi, le orecchie, le mani, i piedi, i due emisferi; gli esperti convengono, però, che nel loro uso esiste asimmetria e dominanza. Nella loro combinazione, i concetti di specializzazione e di asimmetria o dominanza producono una distribuzione di preferenze specializzate che incide sul comportamento generale , compreso particolarmente lo stile di apprendimento individuale che è unico • Molti dei modi o funzioni specializzate sono distribuite in luoghi specifici dei due emisferi. Il cervello è diviso in quattro quadranti: • A : il quadrante cerebrale sinistro è specializzato nei modi logici , analitici, quantitativi, basati sui fatti • C: il quadrante limbico sinistro è specializzato nei modi più sistematici, organizzativi, dettagliati, sequenziali. • Entrambi sono specializzati nei processi di pensiero del “modo sinistro”. In antitesi gli altri due quadranti sono specializzati nei processi di pensiero del “modo destro”. • B: il quadrante cerebrale destro include i modi più sintetizzanti, distici ed intuitivi. • D : il quadrante limbico destro è specializzato nei modi interpersonali, emozionali, cinestetici • I modi specializzati di ognuno dei quattro quadranti producono differenze negli stili di apprendimento. La situazione ottimale sarebbe quella in cui l’apprendimento sia equamente distribuito in tutti e quattro i quadranti cerebrali • Il riconoscimento di stili di apprendimento differenziati favorisce da un lato una diversificazione delle metodologie di insegnamento, dall’altro un’attenzione particolare ai casi specifici in cui lo stile è scarsamente compatibile con le procedure adottate • Nell’allestimento didattico delle opportunità di apprendimento occorre tener conto della diversità degli stili cognitivi. E’ compito del docente –facilitatore potenziare nel discente lo stile prevalente e sviluppare quello opposto. Usare uno stile in determinate situazioni non implica necessariamente che lo stesso stile sia utile in altre. L’alunno/discente deve sviluppare la flessibilità di studio, ossia la capacità di elaborare le proprie risposte adottando le strategie adeguate ed adattando le proprie risorse/capacità alle richieste specifiche del compito • Si possono individuare quattro polarità di stili cognitivi di elaborazione dell’informazione, ciascuno localizzato nel relativo quadrante cerebrale: • STILE COGNITIVO SISTEMATICO / INTUITIVO • STILE COGNITIVO ANALITICO / GLOBALE • STILE COGNITIVO RIFLESSIVO /IMPULSIVO • STILE COGNITIVO VERBALE /VISUALE Lo stile sistematico • Si caratterizza per la procedura a piccoli passi e la considerazione di tutte le variabili in gioco. L’alunno “sistematico” ama programmare le sue attività, le segue e le porta alla conclusione, è un sottile analizzatore e lavora con piacere per migliorare il funzionamento delle cose. • N.B. La precisione , la capacità di programmare, l’organizzazione o la sistematicità costituiscono un valido aiuto sia nello studio che in altre attività. Non sempre, però, queste caratteristiche sono sufficienti: talvolta occorre una brillante intuizione per risolvere la situazione. Lo stile intuitivo • E’ caratterizzato da un modo di lavorare basato su ipotesi che si cerca di confutare o confermare. L’alunno “intuitivo” tende a seguire le proprie ispirazioni, ama cimentarsi con il nuovo e con le situazioni complesse, salta facilmente alle conclusioni, fa fatica a programmare e a seguire un lungo procedimento logico. • N.B. A parità di efficienza nell’esecuzione di un compito, uno stile non può essere considerato migliore di un altro. A volte, a seconda del particolare tipo di compito e del contesto può essere privilegiata l’intuizione o la sistematicità. Lo stile analitico • L’alunno predilige lo stile analitico se si sofferma sui particolari di ciò che legge, osserva, scrive o studia Lo stile globale • L’alunno predilige lo stile globale se, quando legge, osserva, scrive o studia, si sofferma sugli aspetti d’insieme. • N.B. Uno stile che abbia ai suoi poli la tendenza olistica da un lato e quella analitica dall’altra, è uno stile cognitivo fondamentale in quanto permette di riflettere sull’opportunità di utilizzare lo stile personale e, quando necessario, anche quello opposto Lo stile riflessivo • L’alunno tende ad esaminare con attenzione i dettagli, riflette bene prima di dare una risposta o compiere un’azione, procede per ipotesi e verifiche, così facendo commette meno errori. • N.B. Alcune attività richiedono riflessione e concentrazione, in altre, invece, occorre raccogliere velocemente alcune informazioni e prendere altrettanto velocemente delle decisioni Lo stile verbale • L’alunno tende a ricordare le parole, ha preferenza per l’uso del codice linguistico e privilegia attività in cui sono richieste abilità di tipo verbale. Si parla, in genere di “soggetto verbalizzatore”. Lo stile impulsivo • L’alunno tende a dare con velocità una risposta o una soluzione al compito, cogliendo solo le caratteristiche che balzano subito all’occhio, talvolta può commettere errori. • N.B. All’interno di una prospettiva che esamini gli aspetti anche positivi di questa polarità dello stile può servire a riconoscere l’importanza della rapidità e a valorizzare e meglio finalizzare talune caratteristiche del soggetto impulsivo che, generalmente latenti, potrebbero invece essere fatte emergere con un lavoro adeguato. Lo stile visivo • L’alunno tende a ricordare le immagini, le figure e privilegia attività in cui sono richieste abilità basate sulla visualizzazione ( es. disegno, esame di grafici, ecc. ) • N.B. E’ evidente che la preferenza per uno stile è accentuata da una differenza di abilità: gli alunni con un’intelligenza visuo-spaziale elevata presentano abilità linguistiche carenti e viceversa. C’è il rischio che quando uno stile porta a preferire costantemente l’uso di strategie ed elaborazioni di un certo tipo, l’abilità meno sviluppata possa ulteriormente indebolirsi.