Seminario di approfondimento MIPAF - INEA "La condizionalità in agricoltura: principi, norme e applicazione" Roma, 2-3 marzo 2005 FINALITÀ DELLA CONDIZIONALITÀ E INQUADRAMENTO DELLA NORMATIVA Andrea Povellato Istituto Nazionale di Economia Agraria Sede regionale per il Veneto INDICE DELLA PRESENTAZIONE I principi della condizionalità La condizionalità nel processo di riforma della PAC Le questioni chiave Il decreto del Mipaf ASPETTI GENERALI Il principio “chi inquina paga” Applicazione molto limitata in agricoltura (ruolo attivo nella salvaguardia del territorio) Tentativo di modificare i diritti d’uso sulle risorse naturali E’ strategica la scelta degli standard, in quanto sono “livelli di riferimento” e devono essere “verificabili” COS’È IL LIVELLO DI RIFERIMENTO? Stabilisce il livello al di sotto del quale l’attività agricola genera un danno ambientale e al di sopra del quale produce servizi ambientali; ha un importante significato politico perché, in assenza di mercato – o in presenza di mercati imperfetti – rappresenta: - per le esternalità positive il punto oltre il quale è necessaria un’azione collettiva, e quindi una politica, che fornisca agli agricoltori il segnale della domanda sociale di tali beni e servizi. - per le esternalità negative il punto al di sotto del quale la società imputa all’agricoltore il costo di un danno ambientale e può applicare il PPP richiedendo il ripristino del valore di riferimento. L’Unione Europea identifica requisiti minimi (le leggi) e criteri aggiuntivi (la buona pratica agricola, BPA) LA REGOLAMENTAZIONE IN AGRICOLTURA Efficacia ed efficienza delle norme Difficoltà di implementazione dovute a: - inquinamento diffuso (non puntuale) - estrema varietà delle caratteristiche ambientali e delle condizioni di gestione aziendale Il comportamento dei produttori dipende da: - beneficio della non-osservanza - probabilità di essere scoperto e punito - ammontare della sanzione - informazione ricevuta sulle nuove norme - percezione del problema ambientale (obbligo morale) - interesse dell'amministrazione pubblica nei requisiti GLI STANDARD VERIFICABILI Le norme possono essere "verificabili" attraverso opportuni indicatori che dovrebbero soddisfare una serie di condizioni alta correlazione tra indicatore - pratica agricola e problematica ambientale rispondenza a cambiamenti nella gestione aziendale raccolta delle informazioni a costi ragionevoli facilità di controllo senza conoscenze approfondite flessibilità temporale per controlli in loco affidabile misurabilità L’EVOLUZIONE DELLE NORME AMBIENTALI (1) 1991: il codice di BPA della direttiva nitrati e le buone pratiche per i fitofarmaci della direttiva commercio fitosanitari La direttiva nitrati è una delle norme ambientali meno applicate in Europa Zone vulnerabili = 37% della superficie europea. 5 paesi con intero territorio nazionale (Au, Dk, D, Fi, Nl) Vengono trattati argomenti specifici (azoto, fitofarmaci) Altre direttive importanti (Uccelli, Habitat, Acqua, IPPC, Rifiuti) non hanno riferimenti espliciti alla BPA L’EVOLUZIONE DELLE NORME AMBIENTALI (2) 1991: il codice di Bpa della direttiva nitrati e le buone pratiche per i fitofarmaci della direttiva 1999: regolamento per lo sviluppo rurale La BPA diventa il livello di riferimento per chi aderisce alle misure agroambientali e alle indennità per le aree svantaggiate “L’insieme di metodi colturali che un agricoltore diligente impiegherebbe nella regione interessata” Normale buona pratica agricola IL CONCETTO DI BUONA PRATICA AGRICOLA Aspetto normativo Livello di riferimento Livello guida variabile per area variabile per area Norme legali Disciplinari agroambientali (es. CBPA nitrati) Realtà operativa g r a d o di e c o c o m p a t i b i l i t à Pratica agricola normale variabile per area Campo di variazione delle tecniche agricole L’EVOLUZIONE DELLE NORME AMBIENTALI (3) 1991: il codice di bpa della direttiva nitrati e le buone pratiche per i fitofarmaci della direttiva 1999: regolamento per lo sviluppo rurale (buona pratica agricola) 1999: regolamento orizzontale (requisiti ambientali) Si propone: - la fissazione di requisiti ambientali obbligatori di carattere generale - la fissazione di requisiti ambientali specifici la cui soddisfazione è condizione per poter beneficiare dei pagamenti diretti. IL CONCETTO DI CONDIZIONALITÀ Il sostegno pubblico è condizionato al rispetto di standard ambientali, di sicurezza alimentare, di benessere degli animali Soltanto il rispetto di queste norme garantisce il pagamento completo degli aiuti finanziari. Una sorta di “scambio” tra maggiori vincoli e accesso ai finanziamenti pubblici Strumento economico e regolamentativo (dipende dalla rilevanza del sostegno) L’obiettivo è di: - introdurre nuovi requisiti non (ancora) contemplati dalla legge - migliorare il rispetto delle norme legali vigenti Applicato per la prima volta negli USA negli anni ‘80 Elemento essenziale nella strategia di integrazione ambientale della PAC L’INTEGRAZIONE DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI NEL PROCESSO DI RIFORMA DELLA PAC Riconoscimento e valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura (il modello europeo di agricoltura) Progressivo abbandono del sostegno accoppiato alla produzione attraverso il graduale passaggio ad un sistema di pagamenti diretti agli agricoltori da giustificare e modulare con motivazioni legate alle esternalità e ai beni pubblici derivanti dall’attività agricola Maggiore importanza, anche sotto l’aspetto finanziario, accordata alle misure di accompagnamento, ed in particolare a quelle agroambientali (unica misura obbligatoria nel reg. sullo sviluppo rurale) Integrazione della componente ambientale in tutte le politiche settoriali dell’UE nel rispetto del principio dell’azione preventiva e del principio “chi inquina paga” (PPP) Si cominciano a introdurre valori di riferimento per distinguere le attività dannose per l'ambiente da quelle che recano benefici LA CONDIZIONALITÀ NELLA RIFORMA DELLA PAC La riforma Fischler porta ad un rafforzamento della condizionalità (regolamentazione) e ad un ulteriore spostamento di fondi verso lo sviluppo rurale (incentivi) I pagamenti degli aiuti diretti sono subordinati al: - rispetto di norme vigenti, i cosiddetti criteri di gestione obbligatori (CGO) - obbligo di mantenere i terreni agricoli in buone condizioni agronomiche a ambientali (BCAA) Gli Stati Membri sono obbligati ad applicare la condizionalità I requisiti (standard) devono essere definiti dalle autorità nazionali competenti che devono stabilire anche efficaci procedure di controllo e sanzione (sussidiarietà) CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (CGO) 18 Atti legislativi comunitari in materia ambientale, di sicurezza alimentare, di salute degli animali e delle piante e di benessere degli animali (Allegato III) 5 Direttive sull’Ambiente devono essere applicate nel 2005: - Direttiva Uccelli - Direttiva Habitat - Direttiva Nitrati - Direttiva Acque sotterranee - Direttiva Utilizzo fanghi di depurazione 1 Direttiva e 2 Regolamenti sulla Sanità pubblica e Salute degli animali nel 2005 5 Direttive e 2 Regolamenti nel 2006 (inclusa la Direttiva 91/414 relativa dei prodotti fitosanitari) 3 Direttive riguardanti il benessere degli animali nel 2007 BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI (BCAA) Erosione del suolo: proteggere il suolo mediante misure idonee - Copertura minima del suolo - Minima gestione delle terre che rispetti le condizioni locali - Mantenimento delle terrazze Sostanza organica del suolo: mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche - Norme inerenti alla rotazione delle colture ove necessario - Gestione delle stoppie Struttura del suolo: mantenere la struttura del suolo - Uso adeguato delle macchine Livello minimo di mantenimento: assicurare un livello minimo di mantenimento ed evitare il deterioramento degli habitat - Densità di bestiame minime e/o regimi adeguati - Protezione del pascolo permanente - Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio - Evitare vegetazione indesiderata sui terreni agricoli IL SISTEMA DELLA CONSULENZA AZIENDALE Novità assoluta proposta nel reg. 1782/03 (1° pilastro), in funzione entro il 2007 Sistema volontario per gli agricoltori, ma senza apposito finanziamento Obiettivo di fornire supporto agli agricoltori per facilitare forme di produzione più moderne e a maggiore contenuto qualitativo Oggetto della consulenza: - almeno i requisiti minimi e le buone condizioni agron. e amb.; - argomenti ulteriori. Prevista l’opportunità di renderlo obbligatorio dopo il 2010 Sostegno previsto nell’ambito del regolamento 1783/2003 sullo sviluppo rurale IL RISPETTO DELLE NORME E LA CONSULENZA NELLO SVILUPPO RURALE Il reg. 1783/03 (2° pilastro) nell’ambito della sezione dedicata al rispetto delle norme (artt. 21 bis-quinquies) prevede: - un sostegno finalizzato ad adeguarsi a nuovi e più elevati standard nelle materie oggetto della condizionalità, più la sicurezza sul lavoro; - un sostegno finalizzato a promuovere il sistema di consulenza aziendale. I due regimi di sostegno hanno lo scopo di favorire: - una rapida applicazione di norme più rigorose; - il rispetto delle norme da parte degli agricoltori; - l’utilizzo dei sistemi di consulenza aziendale. LE MODALITÀ OPERATIVE PER GLI INTERVENTI “RISPETTO DELLE NORME” E “CONSULENZA” Intervento a copertura parziale dei costi dovuti all’introduzione di standard, nuovi obblighi o limitazioni che incidono in maniera sensibile sui costi di gestione aziendale di un numero significativo di agricoltori: - sostegno temporaneo (max 5 anni), dal momento in cui lo standard diventa obbligatorio nello Stato Membro; - aiuto massimo di 10.000 euro, su base forfettaria, in funzione della dimensione dell’impegno imposto. Intervento a copertura dei costi dei servizi di consulenza: - aiuto pari all’80% del costo del servizio; - tetto massimo di 1.500 euro per azienda; - maggiorazione nel caso di insediamento di giovani agricoltori (fino a 5.000 euro); La condizionalità dovrebbe essere poco o molto esigente in termini di norme da rispettare ? se è meno esigente comporta un minor rischio di violazione delle norme, un minor costo amministrativo pubblico, un minor costo di adattamento per le imprese, ma una minore giustificazione del sostegno disaccoppiato se è più esigente si avranno maggiori costi amministrativi e per le imprese (rischio competitività) e una possibile sovrapposizione con le misure agroambientali, ma aumenta il ruolo multifunzionale dell'agricoltura Misura agroambientali o condizionalità ? le misure agroambientali sono maggiormente indirizzate a risolvere problemi ambientali specifici (territori delimitati e imprese selezionate) la condizionalità è più blanda quindi teoricamente con minore efficacia ambientale, ma si applica ad una grande proporzione di aziende e di superficie si deve coniugare l'obiettivo ambientale con lo strumento più adatto Le misure di condizionalità potrebbero trasformarsi in misure agroambientali ? significherebbe che i pagamenti disaccoppiati dovrebbero essere maggiormente progettati per affrontare questioni ambientali specifiche, con un aumento sensibile dei costi di compliance alternativamente il pagamento disaccoppiato potrebbe essere condizionato all'adesione a misure agroambientali (es. Svizzera) Come individuare gli indicatori (norme) ? la scelta di pochi indicatori potrebbe portare a svuotare di significato la condizionalità molti indicatori possono rendere ingestibile il sistema anche gli indicatori semplici da verificare e non ambigui da interpretare potrebbero rendere poco efficacie la condizionalità indicatori maggiormente correlati con gli obiettivi ambientali necessita di adeguata competenza professionale nei controlli I costi amministrativi sono giustificabili in termini di effetti ambientali ? i costi per controllare il rispetto delle norme rischiano di diminuire le risorse a disposizione per le azioni di informazioni e per le misure agroambientali controlli e sanzioni dovrebbero essere equilibrati al fine di creare fiducia e cooperazione tra gli agricoltori È possibile aumentare la cooperazione con le iniziative di certificazione privata ? la cooperazione consentirebbe di ridurre la spesa pubblica per l'amministrazione e di condividere le esperienze di controllo la partecipazione a programmi di certificazione potrebbe portare all'esenzione dei controlli della condizionalità gli enti di certificazione potrebbero non essere incentivati a svolgere molto seriamente l'attività di controllo IL DECRETO DEL MIPAF (1) Art. 1: Definizioni Art. 2: Elenco degli atti e delle norme - Si dispone che le regioni possono definire l'elenco degli impegni in base agli allegati 1 e 2 - In assenza valgono gli allegati 1 e 2 - Qualsiasi superficie dell'azienda, suddivise in 5 tipologie - In caso di cessione (a qualsiasi titolo) gli adempimenti vengono trasferiti dal cedente al rilevatario Art. 3: Riduzioni ed esclusioni - Gli organismi pagatori competenti (anche autorità di controllo) sono responsabili dell'applicazione delle riduzioni ed esclusioni, in base all'accertamento delle violazioni degli impegni IL DECRETO DEL MIPAF (2) Art. 4: Accertamento e risoluzione delle violazioni - Per cause indipendenti dalla volontà dell'imprenditore la riduzione è sempre minima, eccetto in particolari casi - Se la violazione accertata costituisce reato, vi è obbligo di riferire al pubblico ministero Art. 5 Importi risultanti dalla condizionalità - Il 75% dei fondi risultanti dalle riduzioni sono accreditate al FEOGA Garanzia - Il 25% rimanente presso lo Stato Membro è destinato ad azioni di formazione e informazione a carattere regionale a supporto degli agricoltori per favorire l'applicazione della condizionalità - Ripartizione in base a Decreto del MipafDefinizioni IL DECRETO DEL MIPAF (3) Art. 6: Monitoraggio della condizionalità - Un comitato paritetico (art. 8 del DM 5 agosto 2004) svolge il compito di monitorare l'applicazione della condizionalità - Il comitato è costituito da Mipaf, Regioni e una rappresentanza delle Organizzazioni del Tavolo Agroalimentare - È integrato da rappresentanti degli organismi pagatori, Ministero dell'ambiente, Ministero della Salute, organizzazioni professionali e associazioni ambientaliste - Assistenza tecnica a cura di INEA, ISMEA, CRA e IDAIC (consulenza giuridica) Art. 7: Attuazione temporale della condizionalità - La decorrenza delle norme è dal 1 gennaio 2005 IL DECRETO DEL MIPAF (4) Art. 8: Autorità competente al coordinamento dei controlli - AGEA determina i termini e gli aspetti procedurali di attuazione, i criteri comuni di controllo e gli indici di verifica del rispetto degli impegni (sentiti gli OP competenti) - Gli organismi pagatori possono affidare ad enti di controllo specializzati l'effettuazione dei controlli - AGEA predispone modalità di verifica e garanzia dell'efficacia dei controlli effettuati (ovvero i controlli effettuati direttamente dall'OP devono avere un'efficacia almeno pari a quella degli enti specializzati)