Seguono, regolarmente, i motivi delle campane che suonano da sole e del libretto che il pellegrino tiene in mano e che rifiuta di consegnare al Vescovo, lasciandolo soltanto alla moglie. I tre versi finali sono pressoché identici a quelli delle versioni pugliesi . In Basilicata, come in Calabria, si sono diffuse anche le storie siciliane in ottave , che hanno anzi dato il nome alle composizioni del primo tipo e mantengono i caratteri del luogo di origine. Noteremo l'uso, che vien fatto anche a scopo mnemonico, della « incatenatura », per cui l'ultimo verso di ciascuna strofa rima col primo dell'ottava che segue. Così, per esempio, nella versione potentina della storia di S. Filomena (di struttura siciliana, ma forse di origine calabrese) la prima ottava finisce : 1 2 3 ca sone tre persone e une Die. e la seconda comincia : Queste mo ne prò vene dalla mane de Die. Nella prima strofa, che serve d'introduzione, il poeta si rivolge agli ascoltatori, avvertendoli, di trarre insegnamento dal racconto che egli sta per esporre, o richiamandone soltanto l'attenzione, come fa in una versione lucana della Baronessa di 8. Antonino : 4 —• Belle fegliole, state a sentì, nu belle fatte ve voglie raccuntà. Oppure invoca il Signore, la Madonna e i. Santi perché l'assistano nel canto, come nella stessa storia di S. Filomena : — Stella, luna e sole ogni mpianeta, te preghe Die da tarme cumpagnia. I so' gnurante e facce lu pueta, agge da parte e nun sacce la via. Donarne ntellette [a] la memoria mia, Spirite Sante m'ara allumià a nome de la Santissima Trenetà ca sone tre persone e une Die... 1 Cfr. S. L A SORSA, Leggende poetiche di Puglia, nell'« Archivio per la raccolta e lo studio delle tradizioni popolari italiane », X I I I , 1938, pp. 55-56. 2 Per i caratteri generali di questo gruppo cfr. P. TOSCHI, La poesia pop. religiosa, cit., cap. I l i , pp. 21-44. 3 4 Cfr. L . A N D R E T T A , tesi cit, pp. 97-106. Cfr. L . A N D R E T T A , tesi cit., pp. 106-108.