FORME DELLA PROSA NEL 200
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PROF. CANANA' MASSIMILIANO
INTENTO DIDASCALICO NELLA PROSA
DEL 200
 La prosa del periodo ha un intento didascalico simbolo della
nuova cultura comunale del tempo in cui i nuovi ceti
desiderano istruirsi e tramandare ai figli i valori religiosi e
laici.
 Nascono raccolte di aneddoti come il novellino con finalità
moraleggianti e di bon ton.
 I personaggi e i temi sono tratti dalla bibbia, dalla mitologia
greco-romana, e dalle leggende bretoni.
 Il novellino pertanto appartiene al genere dell’ezemplum
medievale.
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La novella
 Un nuovo genere narrativo
 Il genere assorbe e sintetizza i generi religiosi e quelli profani.
 Elementi che la costituiscono sono:
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Forma
Prosa
Lingua
Volgare
Destinatari
Lettore cittadino di media e buona cultura
Modalità di fruizione
Letture private e individuale
Argomenti
Tratti dalla vita reale, invenzione; seri e comici.
Spazio
Luogo preciso e identificabile concretamente
Tempo
Coincide con periodo storico
Personaggi
Fisionomia ricca e complessa
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Caratteristiche del genere
 Osservazione della realtà e gusto del narrare non solo
finalizzato ad insegnare
 L’ambientazione da indeterminata diventa concreta nel
tempo e nello spazio.
 I personaggi non sono più astratti incarnazione di vizi e virtù
ma sono identità personali più ricche di stati d’animo e
introspezioni psicologiche.
 Una visione laica della realtà che non è piu’ il prodotto della
Provvidenza divina ma è frutto del libero agire dell’uomo
supportato dalla fortuna e dalla capacità intellettiva dello
stesso.
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I libri di viaggi
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
Sviluppo urbano, nuove figure di mercanti e artigiani , sviluppo demografico incentivano la
nascita dei libri di viaggio.

Il legame fra la crescita delle attività mercantili e lo sviluppo urbano si può rilevare già
nell'evoluzione del termine burgenses. Attorno al Mille, nei documenti dell'epoca, burgenses
indica «gli abitanti degli insediamenti dei mercanti»; lentamente il termine viene ad assumere
il significato di «abitanti della città», diventando sinonimo di cives.

Grazie allo sviluppo commerciale nascono nuovi insediamenti urbani ma, soprattutto,
fioriscono e si ripopolano le città di più antica urbanizzazione, in un processo che nel XIII e
XIV secolo giunge a piena maturazione.

Le attività mercantili e artigianali si organizzano in corporazioni che esercitano un notevole
influsso sullo sviluppo politico, ma soprattutto economico delle città.

La concretezza, l'abitudine allo scambio di merci, che è sempre anche confronto e scambio
di usi e mentalità, plasmano i modi del vivere quotidiano, gradatamente sbiadendo
l'importanza dell'universo dei valori rurali, monastici o feudali.

L'importanza del denaro come valore è tematizzato con chiarezza nelle fonti dell'epoca.

Le profonde trasformazioni economiche e sociali, che si registrano grazie allo sviluppo
cittadino, creano le condizioni per uno straordinario rigoglio della vita culturale: le città si
arricchiscono di splendidi edifici; la produzione letteraria conosce un momento di altissimo
fervore creativo; le città, sede di università, ospitano universitas di docenti e studenti.
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La via della seta

Fra Oriente e Occidente. Un filo sottile che univa Pechino al Mar Mediterraneo . Un canale di
transito di idee e culture.

Dal 53 a.C. ad oggi, per venti secoli ambasciatori e missionari, guerrieri e navigatori hanno
percorso il cammino che parte dal Medio Oriente, passa per Baghdad, Samarcanda,
attraversa la Cina e si conclude a Luoyang.

Un itinerario oggi conosciuto come “via della seta”, definizione usata dal geografo e geologo
tedesco Ferdinand von Richthofen nell'introduzione all'opera Tagebücher aus China,
pubblicata a Berlino nel 1907.

Infatti fu proprio la seta, il prezioso e fin dall'inizio costosissimo tessuto dall'origine avvolta di
mistero, a permettere che gli scambi commerciali di profumi, spezie, oro, pelli, metalli,
porcellane, medicinali cominciassero a fiorire. Grazie al viaggio di numerosi mercanti, anche i
Romani vennero a contatto con la seta, che chiamavano “serica”, perché fabbricata dal
lontano popolo dei Seri, come a Roma venivano chiamati i cinesi. Attraverso quello stesso
percorso, intorno alla metà del I secolo dopo Cristo, il buddismo fece il suo ingresso in Cina.
La via della seta è costretta a numerose diramazioni a causa delle innumerevoli barriere
poste dalla natura, che ne ostacolano la linearità. Infine, il clima molto rigido d'inverno e
torrido d'estate nelle depressioni del deserto del Takla Makan, metteva a dura prova gli
uomini e gli animali, che avrebbero poi dovuto affrontare gli aspri passi del Pamir per
scendere lungo le valli del Pakistan a dell'Afghanistan. Inoltre, le carovane correvano un
serio pericolo, poiché erano esposte agli attacchi degli Xiongnu, una popolazione di bellicosi
nomadi del Nord che assaliva i viaggiatori che si avventuravano in quelle zone deserte.
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
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La via della seta
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IL MILIONE
l Milione è un'opera
saggistico-biografica che
Rustichello da Pisa,
prigioniero a Genova
insieme a Marco Polo,
scrive sotto dettatura per
raccontare le avventure
del mercante ed
esploratore veneziano
Marco Polo.
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IL TITOLO
 Il nome Milione deriva dal soprannome con cui lo stesso Marco Polo fu
soprannominato per aver fatto ricorso più volte a questa parola nel
descrivere le quantità di beni amministrate dal Gran Kahn Kubilai
(essendo, per i più, fantasie ed esagerazioni, il Milione voleva intendere
il milione di frottole). Altre correnti fanno risalire il nome all'avo di Marco,
Emilione.
 La versione originale del libro venne scritta in lingua d'oïl mista al
veneziano e a italianismi vari da Rustichello da Pisa che trascrisse le
avventure di Marco Polo quando questi si trovava prigioniero a Palazzo
San Giorgio di Genova. Il titolo originale era "Devisement du monde"
('Descrizione del mondo'), o, più esattamente: "Le livre de Marco Polo
citoyen de Venise, dit Million, où l'on conte les merveilles du monde" ('Il
libro di Marco Polo cittadino di Venezia, detto il Milione, dove si
raccontano le meraviglie del mondo') (fonte: enciclopedia Treccani), o
ancora, più semplicemente, "Livre des merveilles du monde“. L'originale
è andato perduto, e sfortunatamente molte edizioni tradotte
dall'originale sono in conflitto tra di loro .
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ECONOMIA DEL TESTO
 DESTINATARI:
IL CETO MERCANTILE
EMERGENTE
 SOGGETTO : RACCONTARE LE MERAVIGLIE DEL
MONDO
 DISTINZIONE TRA FATTI VISTI DIRETTAMENTE E
RACCONTATI DA ALTRI.
 RISPETTO DELL’ORDINE CRONOLOGICO E
CONSEQUENZIALE DEGLI AVVENIMENTI.
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LE CRONACHE
 Mutazione del concetto di storia
 Historia fiorentina di Malaspini: secondo il metodo tradizionale.
 I CRONICA DI COMPAGNI: nuova impostazione della storia.
 Nuovo metodo storico
 Preciso periodo della storia di Firenze
 Interpretazione dei fatti politici e non solo elenco di essi.
 Difesa del proprio operato.
 Cronaca del Villani: dalla torre di Babele sino alle origini di firenze.
 Serve a dimostrare la nobile discendenza dei fiorentini dagli antichi
romani.
 Realizza una lode ed esaltazione di Firenze ma sempre influenzato
dalla culture e visione cristiana. Condanna dell’usura e senso di umiltà.
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