LETTERATURA LATINA
LE ORIGINI
CANANA' MASSIMILIANO
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NASCITA DELLA LETTERATURA LATINA
• 240 a.C.
• Livio Andronico
• Fa rappresentare per la prima
volta un testo scenico in lingua
latina, forse una tragedia.
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LIVIO ANDRONICO
Greco originario della colonia di Taranto, venne
a Roma nel 272, al seguito del nobile romano
Livio Salinatore, di cui divenne liberto.
Esercitò la professione di gramaticus, cioè
insegnante di greco e di latino.
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LIVIO ANDRONICO
• Varrone, Cicerone e Orazio sono concordi
nell’indicarlo come il primo autore della
letteratura latina
• Scrisse:
- tragedie e commedie, di cui possediamo
molto poco
- Un Partenio (canto di fanciulle) in onore di
Giunone (207)
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LETTERATURA DI RIPORTO
• La letteratura latina nasce adulta, in quanto è
una “letteratura di riporto”, come traduzione
di quella greca.
• ES.: Livio Andronico traduce in metro italico, il
saturnio, l’Odissea
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ROMA VS ATENE
• I Romani vennero in contatto con la
cultura greca della Magna Graecia e
nacque a Roma un dilagante spirito di
imitazione di tutto ciò che era greco.
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ROMA VS ATENE
• Catone il Censore si fece
strenuo difensore della
romanità ed oppositore
della cultura greca, vista
come fonte di mollezza
e corruzione.
• Scipione Emiliano ed il
Circolo degli Scipioni
furono i portavoce della
tendenza che poi
prenderà il
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sopravvento:
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ROMA VS ATENE
• Vengono accettate la sapienza e la
bellezza dell’arte greca, custodendo
con gelosia gli alti valori della
tradizione romana.
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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
• La prima attestazione scritta del Latino è l’iscrizione che
troviamo nella Cista Ficoroni, un vaso cilindrico in bronzo:
DINDIA MACOLNIA FILEAI DEDIT/ NOVIOS
PLAUTIOS MED ROMAI FECID
Dindia Macolnia filiae dedit; Novius Plautius me Romae
fecit.
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CISTA FICORONI
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CISTA FICORONI
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LA FIBULA PRENESTINA
• La Fibula Prenestina è una spilla
in oro, ritrovata a Palestrina
(l'antica Praenestis, Preneste),
che contiene un'iscrizione che è
stata presentata come il più
antico documento scritto in latino
(risalirebbe, se autentico, al VII
secolo a.C.). Attualmente la fibula
è conservata al Museo Pigorini di
Roma. Nel 1980 è stata definita
un falso da Guarducci con
accurate analisi di laboratorio.
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Il vaso dueno
•
•
•
•
Si tratta probabilmente del più antico testo
latino superstite in assoluto, risalendo al VII
secolo a.C.
Fu trovato a Roma nel 1880, inciso su un vaso. Il
testo è strutturato in tre frasi incise con scrittura
sinistrorsa.
La definizione di "vaso di Dueno" è comunque
imprecisa, poiché si tratta non di uno, ma di tre
vasetti d'argilla collegati tra loro in un'unica
struttura.
L'interpretazione del testo è poco chiara; anche
la spiegazione del termine "Duenos" è
problematica, forse si tratta del nome proprio
del vasaio, forse vale come riconoscimento delle
sue capacità artistiche (in questo caso dunque
Duenos = Bonus) e pertanto ha valore
aggettivale.
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IL LAPIS NIGER
•
•
•
L'iscrizione del cippo mutilo a forma
piramidale in un alfabeto latino arcaico, cioè
coi caratteri alfabetici di derivazione grecoetrusca, con andamento bustrofedico
(alternativamente, da sinistra a destra e da
destra a sinistra, come si muovono i buoi
quando arano il campo):
« QUOI HON [...] / [...] SAKROS ES / ED SORD
[...]
[...] OKA FHAS / RECEI IO [...] / [...] EVAM /
QUOS RE[...]
[...]KALATO / REM HAB[...] / [...]TOD IOUXMEN
/ TA KAPIAD OTAV[...]
[...]M ITER PE[...] / [...]M QUOI HA / VELOD
NEQV[...] /[...]IOD IOUESTOD
LOVQVIOD QO[...] » (Una delle possibili
trascrizioni)
Si tratta di una prescrizione di carattere
religioso, forse un divieto di passaggio sul
luogo, pena altrimenti la consacrazione agli dèi
inferi (SAKROS ESED, vi si legge, cioè SACER
SIT); probabilmente esisteva nel sito un antico
sepolcro incluso ormai nell'abitato, che non
doveva essere profanato per nessun motivo.
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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
• FASTI:
Calendario ufficiale romano che ogni anno il Pontefice,
la massima autorità religiosa, divulgava, con la
distinzione dei giorni fasti (quelli in cui si potevano
sbrigare gli affari pubblici) e nefasti (quelli in cui non
si poteva).
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PRIME ATTESTAZIONI SCRITTE DEL LATINO
• TABULA DEALBATA
Il Pontefice usava esporre pubblicamente una “tavola
bianca”, che dichiarava, oltre ai nomi dei magistrati
dell’anno, anche avvenimenti di pubblica rilevanza.
N.B. Queste registrazioni ufficiali, depositandosi anno
per anno, presero il nome di ANNALES.
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LAUDATIONES FUNEBRES,
 LE LAUDATIONES FUNEBRES ERANO I DISCORSI
FATTI DAL PARENTE PIU’ STRETTO IN RICORDO
DEL DEFUNTO NELLE GRANDI FAMIGLIE ROMANE.
IL CORTEO FUNEBRE RAGGIUNGEVA IL FORO E
MOLTI PARTECIPANTI INDOSSAVANO MASCHERE
DI CERA CON LE FATTEZZE DEL DEFUNTO.
 L’ELOGIO FUNEBRE E’ LA PIU’ ANTICA FORMA DI
ELOQUENZA ESSI ERANO CONSERVATE IN
MEMORIA DEGLI ANTENATI DALLE GENTES NOBILI
ROMANE.
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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
• CARMINA. Vengono così chiamate le
composizioni più disparate: preghiere,
giuramenti, profezie, proverbi, scongiuri, la
Legge delle XII Tavole, etc. Presentano una
prosa ritmica ed oscura.
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Carmina religiosi
• Carmen Saliare canti in onore di Marte nel corso
della processione si agitavano degli scudi
• Carmen Arvale canti propiziatori cantati dalla
confraternita degli arvali per i campi per chiedere
abbondanza durante una festa in primavera. Si
facevano libagioni e offerte sacrificali nei campi
coltivati.
• Carmen lustrale una preghiera propiziatoria dedicata
a Marte in cui il pater familias chiede la protezione
della famiglia
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CARMINA CONVIVALIA
• CANTI DI LODE E DI ESALTAZIONE DI
PERSONAGGI FAMOSI RECITATI DURANTE I
BANCHETTI A ROMA IN ETA’ ARCAICA.
• I BANCHETTI A ROMA ERANO UNA
OCCASIONE FONDAMENTALE PER CEMENTARE
GLI IDEALI DI UNA CLASSE SOCIALE.
• SI ESALTAVANO LE IMPRESE DEGLI ANTENATI
PER CONFERMARE ALCUNI MODELLI SOCIALI E
IDEOLOGICI.
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CARMINA TRIUMPHALIA
• BREVI COMPONIMENTI POETICI CHE
VENIVANO CANTATI DURANTE IL TRIONFO A
ROMA DAI SOLDATI CHE SEGUIVANO IL CARRO
DEL VINCITORE.
• HANNO CARATTERE SCHERZOSO E SPESSO
LICENZIOSO.
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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
• FESCENNINI VERSUS.
Produzione orale e improvvisata, che avrà eco
anche nelle opere letterarie.
Avevano la caratteristica del motteggio e della
comicità, anche licenziosa.
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MANIFESTAZIONI LETTERARIE AUTOCTONE
• VERSO SATURNIO.
I primi testi letterari latini usano un verso, il saturnio, non
di origine greca.
La sua origine è tuttora avvolta nel mistero, è sempre
stato considerato un verso italico (Saturno è divinità
assolutamente italica),ma neppure questo è provato.
Sembra non seguire la metrica quantitativa.
Forse è l’unione italica di due cola greci. ,
un dimetro giambico catalettico
∪—∪—∪—X|—∪—∪—∪
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STRUTTURA DEL SATURNIO
•
•
•
•
Il saturnio è suddiviso in due unità ritmiche contrapposte, dette cola, separate da
un'accentuata pausa centrale, detta dieresi. Il primo emistichio è normalmente un dimetro
giambico catalettico. Il secondo può essere un reiziano o un itifallico e presenta una notevole
varietà di ritmi e soluzioni. Il grammatico Cesio Basso, individuò come esempio di verso
saturnio perfetto il seguente:
« malum dabunt Metelli Naevio poetae » ossia il celebre verso che la potente famiglia
romana dei Metelli avrebbe indirizzato al poeta Nevio per rispondere alle accuse contenute
nelle sue opere.
Nel caso di questo verso, i due cola sono, rispettivamente, un dimetro giambico catalettico e
una tripodia trocaica acatalettica, il cui schema metrico è il seguente:
∪—∪—∪—X|—∪—∪—∪
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ATELLANA
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Questo primitivo tipo di spettacolo
teatrale, giocoso e licenzioso, sorse
presso gli Osci di Atella (da cui prese
il nome), una città della Campania tra
le attuali Afragola e Aversa.
Fu importata a Roma nel 391 a.C.
come ci racconta lo storico Tito Livio.
Aveva maschere fisse e seguiva un
canovaccio a differenza dei
fescennini.
Simile alla nostra commedia dell’arte
del ‘500 l’atellana è un tipo di teatro
popolare che ha dato le origini alle
nostre maschere del carnevale.
Pappus maschera
atellana
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Il diritto
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Le leggi delle XII tavole è un corpo di leggi
compilato nel 451-450 a.C. dai decemviri
legibus scribundis, contenenti regole di diritto
privato e pubblico. Rappresentano una tra le
prime codificazioni scritte del diritto romano,
se si considerano le più antiche mores e lex
regia.
Sotto l'aspetto della storia del diritto romano,
le Tavole costituiscono la prima redazione
scritta di leggi nella storia di Roma.
Secondo la versione tradizionale, tramandata
dagli storici antichi, la creazione di un codice
di leggi scritte sarebbe stata voluta dai plebei
nel quadro delle lotte tra patrizi e plebei che si
ebbero all'inizio dell'epoca repubblicana. In
particolare, i plebei chiedevano
un'attenuazione delle leggi contro i debitori
insolventi e leggi scritte che limitassero
l'arbitrio dei patrizi nell'amministrazione della
giustizia.
Gli studiosi pensano oggi che i redattori non
avessero introdotto grandi novità, ma si
sarebbero limitati a tradurre per iscritto gli
antichi mores.
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