Rasoio di Ockham
Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora
Organo ufficiale studentesco del Liceo “Levi” di Montebelluna
"Il Rasoio di Ockham: una tradizione, una certezza, una voce di libertà e di impegno critico.
19 marzo 2013– Anno XI- Liceo “Levi” - Montebelluna
La più autorevole bocca da fuoco studentesca del Triveneto."
Giornata della donna…
Non solo l’8 marzo!
Anno XI - numero 62 (4) - 19 marzo 2013
Sommario
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Editoriale
In Consiglio d’Istituto si dice che...
Sonderkommando
Il “Levi” propone...
Quale futuro per l’Italia
UDS Montebelluna: noi c’entriamo
La bacheca dell’arte e della cultura
Rita Levi-Montalcini
Donne: quello che non cambia da secoli cambierà?
Malala, candidata al premio Nobel 2013
Donne: corpi, oggetti, esseri inferiori
L’educazione delle fanciulle
Playlist femminile
La tecnologia manderà a casa gli insegnanti?
Il grafene
Si può essere liberi solo insieme agli altri
Petizione contro l’aggressione alla Repubblica Democratica del Congo
Dicono di noi...
De André e… Prinçesa
L’altRa riflessione
Molto più che un libro
Ridiamo per non piangere
L’appetito vien… cucinando!
Deutschland
Recensioni
La rubrica di Joe l’Eretico
Uno sguardo su…
...e chi se ne frega!
I consigli di zia Anna
Tra amiche…
Oroscopo
Raccontami una storia!
Ipse Dixit
L’enigmistica del “Levi”
La redazione del Giornalino
Rasoio di Ockham
Editoriale
Se non ora, quando?
Care lettrici e cari lettori,
que di ottenere almeno un piccolo riconoscimento.
Ecco a voi il nostro nuovo numero del giornalino, dedicato in particolare alle donne, per celebrare l’8 marzo
appena trascorso.
Anche se non è uscito esattamente in quella data, il suo
significato non cambia, in
quanto crediamo che il rispetto e il valore delle donne debbano essere coltivati di giorno
in giorno: infatti gli articoli che
troverete trattano situazioni
che purtroppo si ripetono e
con le quali siamo costretti a
scontrarci di continuo.
Con questo numero vorremmo quindi rendere omaggio
sia a quelle donne che hanno
subito e continuano a subire
violenze e soprusi ingiustificati, sia a quelle donne che anche grazie ai loro meriti culturali e sociali si sono battute
per
i
diritti
e
per
l’emancipazione
femminile.
Un augurio quindi a tutte le
donne, grandi e piccole, famose e non famose, perché, come diceva Oriana Fallace,
“essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio,
una sfida, che non finisce mai.
L’ultima notizia che vi dobbiamo dare, ma non per questo meno importante, è che la squadra delle Olimpiadi
della Cultura e del Talento, composta da membri del
Giornalino (Alessandra, Cristina, Ermes, Giacomo, Maddalena e Giampaolo), dopo
aver superato le eliminatorie
ed aver partecipato alle semifinali tenutesi a Civitavecchia, è
riuscita a qualificarsi per le
finali che si terranno il 15 e 16
aprile a Tolfa! Ci aspetta ora
un mese di intensa preparazione per riuscire a salire nel podio dei vincitori!! Che la fortuna ci assista…
“Chiusa” questa parentesi sulle donne, siamo felici, anzi
felicissimi, di informarvi che il nostro giornalino è stato
selezionato tra i primi 100 giornali scolastici d’Italia al
concorso “Giornalista per un giorno” di Chianciano Terme, per il secondo anno consecutivo! Purtroppo non
riusciremo a partecipare alla cerimonia di premiazione,
che sarà i primi giorni di maggio, ma speriamo comun-
Vorremmo anche rivolgere un
ringraziamento speciale alla
professoressa Rossella Zanni,
che continua a invogliare i suoi
alunni a scrivere qualche articolo in tedesco da pubblicare
nel nostro Giornalino; speriamo che il suo spirito
d’iniziativa venga seguito anche da altri colleghi insegnanti! Merita una menzione anche
la classe V C, che ci ha dato un
aiuto indispensabile nella fascicolazione dello scorso
numero del giornalino e senza la quale avremmo dovuto
ritardare di molto l’uscita dell’edizione di Natale!
Dulcis in fundo, un grazie va alle signore delle pulizie,
Ivana, Elena e Nancy, che ci sostengono nei lunghi pomeriggi che passiamo a preparare e stampare i giornalini; tra sorrisi e risate, le nostre giornate a scuola risultano sicuramente più leggere e divertenti!
Per qualsiasi critica (positiva o negativa) o per eventuali chiarimenti o dubbi, non esitate a contattarci:
[email protected]
Sperando che questo numero sia di vostro gradimento, vi auguriamo una buona lettura!
Alessandra, Cristina, Ermes e Giacomo
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Liceo “Levi” inside
Rasoio di Ockham
In Consiglio d’Istituto si dice che...
Lunedì 4 Febbraio, alle ore 17.00, si è tenuta presso la sala docenti della sede centrale del Liceo Levi la riunione
del Consiglio di Istituto. Nell’o.d.g. figuravano svariati punti, discussi nel tempo complessivo di tre ore, tenendo
occupati tutti i consiglieri fino a sera.
Elenchiamo tutti gli argomenti analizzati con un breve sunto della discussione.
1. Lettura ed approvazione verbale seduta precedente
Come di consuetudine, è stato letto dal presidente del C.D.I. il verbale della precedente seduta del 26
Novembre. Il verbale è stato approvato all’unanimità.
2. Modifica Programma Annuale 2012
Sono state discusse e approvate all’unanimità alcune modifiche apportate al Programma Economico
Annuale dell’anno 2012.
3. Modifica Programma Annuale 2013
È stato presentato il programma annuale per l’anno in corso. La nostra scuola ha subito un taglio di
46.000 euro del fondo d’Istituto: questo implica che a partire dall’anno prossimo i progetti pomeridiani
e i corsi di recupero andranno razionalizzati, ottimizzati e ridotti. A fronte di queste difficoltà, si è discusso sull’opportunità della ricerca da parte della scuola di sponsor o finanziamenti privati esterni che
vadano a sostegno dei progetti pomeridiani più importanti; la discussione si è prolungata per più di
un’ora e, visti i pareri piuttosto discordi, si è conclusa con la scelta di sospendere il voto per permettere a insegnanti e studenti di discutere e raccogliere il parere dei rispettivi colleghi e compagni.
4. Convenzioni Noleggio Fotocopiatrici
Sono state discusse ed approvate all’unanimità nuove convenzioni per il noleggio della fotocopiatrice.
5. Concerto “Errando si Impara”
Si è discusso e approvato lo svolgimento del concerto “Errando si Impara” organizzato da un membro
della rappresentanza studentesca e tenutosi lo scorso 8 Febbraio per gli studenti nella sala del Cinema
di Montebelluna. Il sig. Polin, consigliere d’Istituto, nonché proprietario del Cinema, annuncia che la
sala sarà concessa alla scuola gratuitamente.
6. Liceo a Indirizzo Sportivo. Determinazioni
È stata approvata all’unanimità e in via ufficiale e definitiva la creazione del nuovo indirizzo sportivo del
liceo, che sarà attivato a partire dall’anno scolastico 2014/2015. Per determinazioni più precise si è deciso di rimandare al prossimo consiglio.
7. Criteri per l’accettazione delle iscrizioni all’indirizzo Sportivo
Prima dell’attivazione dell’indirizzo sportivo (che prevede una sola sezione), sarà necessario definire dei
criteri per la selezione degli eventuali iscritti, da applicare qualora il loro numero dovesse superare il
limite per la formazione di una classe. Si sono avanzate diverse proposte per la valutazione sia
dell’ambito didattico che dell’ambito strettamente sportivo, ma la decisione definitiva è stata rimandata al prossimo consiglio.
Per qualsiasi dubbio sentitevi liberi di contattare i Vostri Rappresentanti di Istituto nel gruppo “Studenti Liceo
Levi” presente su facebook o all’indirizzo email:
[email protected].
Andrea Ottolino IV B, Michele Spagnolo V B, Denny Roncolato V A Tecnologico & Marta Poloni V D
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Rasoio di Ockham
Liceo “Levi” inside
Sonderkommando
Anche quest’anno, come ormai da tradizione, il Liceo
“Levi” ha portato in scena lo Spettacolo della Memoria, in ricordo dei terrificanti genocidi che hanno flagellato l’umanità e che tutt’oggi in varie parti del
mondo continuano silenziosamente ad avvenire tra
l’ignoranza e l’indifferenza di molti.
Il tema della rappresentazione è stato scelto in omaggio alla figura di Shlomo Venezia, un ebreo di Salonicco deportato ad Auschwitz e morto il 1° Ottobre
2012. Durante la prigionia, fu costretto a lavorare
come Sonderkommando: il suo compito era quello di
sgomberare e pulire le camere a gas subito dopo la
gasazione dei deportati, trasportando fuori i loro corpi, per poi inviarli nei crematori.
Lo spettacolo presenta una visione dualistica del lager, presentando da una parte la commovente testimonianza di Shlomo Venezia e dall’altra il cinico e
gelido racconto di Rudolf Hoess, comandante del
campo di Auschwitz. In una cornice di toccanti azioni sceniche, accompagnate da musiche e canti, due
ragazzi hanno interpretato alcune letture tratte dai libri Sonderkommando Auschwitz (di Shlomo Venezia), Le non persone (di Roberto Olla) e Comandante ad Auschwitz (di Rudolf Hoess).
Ciò che più ha impressionato il pubblico è sicuramente stata la rappresentazione della lenta e agonizzante
morte nelle camere a gas. Molto emblematico e commovente anche il momento in cui i Sonderkommando, durante il trasporto dei corpi, hanno trovato quello di un bambino riuscito a salvarsi in mezzo al cumulo di persone ma, ancor di più devastante, il colpo di arma da fuoco dopo il loro vano tentativo di portare
in salvo l’innocente creatura.
Lo spettacolo è stato offerto al biennio e alle classi terze del nostro liceo nelle mattine del 25 e 26 Gennaio; mentre nella serata del 25 è stato aperto a tutta la cittadinanza. Considerato il successo di pubblico
allo spettacolo serale e l’apprezzamento per il messaggio della rappresentazione, il Vice Sindaco Elzo Severin, a nome dell’Amministrazione comunale di Montebelluna e con il patrocinio del Rotary Club, ha incoraggiato la replica, messa in scena il 23 Febbraio scorso, alla quale erano presenti il Sindaco Marzio Favero e numerosi membri del club.
Greta Bressan, Angelica Tonello, Merita Velji III D
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Liceo “Levi” inside
Rasoio di Ockham
Il “Levi” propone...
XXVI CONCORSO “ICARO” - Nell’ambito delle iniziative volte alla diffusione e al potenziamento della cultura della sicurezza stradale
tra i giovani, il Ministero dell’Istruzione, con la collaborazione della Polizia di Stato, della Fondazione ANIA, dell’Università “Sapienza”
di Roma e del MOIGE, promuove il concorso “Icaro”; il concorso propone la progettazione e l’attuazione di un lavoro che abbia come
argomento “...certamente non volare...ma viaggiare - gusta il viaggio in attesa dell’arrivo” e può consistere in uno spot (60 secondi),
brano musicale (60 secondi), videoclip (60 secondi) o un tweet (140 caratteri). SCADENZA: 19 aprile 2013
V ROBOCUP JUNIOR ITALIA 2013 - Dal 17 al 20 aprile 2013 a Pescara si terrà la quinta edizione della Gara nazionale “Robocup junior
Italia 2013 under 19”, al fine di promuovere anche in Italia la robotica educativa e l’uso didattico della robotica. È possibile iscriversi a
quattro diverse gare: “Dance e Theatre” (preparare uno o più robot in grado di svolgere una coreografia su base musicale), “Rescue
A” (i robot che devono raggiungere una vittima dispersa in uno scenario di catastrofe ricostruito in miniatura), “Rescue B” (i robot
devono esplorare un labirinto in cui le “vittime” sono rappresentate da sorgenti di calore disposte lungo il percorso) e “Soccer A e
B” (squadre di due robot si affrontano in un mini campo di calcio impiegando una palla speciale). SCADENZA: 5 aprile 2013
BORSA DI STUDIO “PREMIO GIUSEPPE PECORELLA, GIURISTA” - L’Associazione Culturale “Camera Europea di Giustizia” di Napoli
indice un concorso a una borsa di studio per incoraggiare gli studi e le ricerche nel settore delle scienze giuridico-sociologiche. I candidati dovranno svolgere una tesi sul tema “L’indipendenza, autonomia, competenza, consapevolezza e responsabilità del giudice
“popolare” a fronte della preparazione tecnica dei due giudici togati che può diventare assorbente”. SCADENZA: 15 aprile 2013
II EDIZIONE “BUON COMPLEANNO ITALIA” - L’Associazione “Color your life”, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con il
Liceo Scientifico “Newton” di Roma e l’Istituto “Pirelli” di Roma, intende rendere omaggio all’Italia attraverso un’iniziativa volta al
festeggiamento del suo compleanno (17 marzo). Gli studenti dovranno presentare un progetto che sviluppi il tema della storia e delle
opere del genio del nostro Paese, anche con riferimenti alla regione di residenza. SCADENZA: 15 aprile 2013
XIX FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA DI GENOVA - Il Festival indice PER I DOCENTI il concorso “InsegnaPoesia”, per dare un impulso allo studio e all’insegnamento della poesia, attraverso la sua tradizione e le sue tendenze e sperimentazioni più attuali. Gli insegnanti partecipanti dovranno inviare un progetto didattico inerente l’insegnamento della poesia (sia monografico, su un autore, epoca, tema o movimento, sia di carattere generale). SCADENZA: 30 maggio 2013
III CONCORSO REGIONALE “A SCUOLA… CON SAN GIUSEPPE DA COPERTINO” - L’Associazione Culturale “Amici della Grottella” e il
Comune di Copertino indicono questo concorso finalizzato unicamente ad una migliore conoscenza di San Giuseppe da Copertino. I
partecipanti devono esprimere la loro riflessione riguardo questa figura, attraverso un progetto grafico, fumetto, foto, video, rappresentazione teatrale, pittura, manufatto artistico, presentazione multimediale o ricerca. SCADENZA: 31 marzo 2013
XXI CONCORSO NAZIONALE “IMMAGINI PER LA TERRA” - L’onlus - ong “Green Cross Italia”, sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, bandisce il concorso per promuovere la sensibilizzazione dei giovani alle tematiche ambientali. Il tema quest’anno è “Inizia da te: l’acqua”, e l’elaborato potrà essere realizzato con i mezzi ritenuti più
opportuni (scrittura, disegno, fotografia, video, strumenti multimediali di vario tipo). SCADENZA: 5 aprile 2013
CONCORSO DI IDEE “GIOVANI: UN FUTURO DA CONQUISTARE! SVILUPPO, IMPRESA E TERRITORIO” - Il Comitato per l’imprenditoria
femminile della CCIAA di Treviso si propone di stimolare gli studenti a pensare concretamente al futuro professionale che li aspetta. I
partecipanti dovranno elaborare in forma originale il tema del concorsoSCADENZA: 20 aprile 2013
CONCORSO NAZIONALE “GO TO WEB” - La società nazionale “Dia Italia” indice un concorso gratuito, che prevede la realizzazione di
un elaborato web (sito internet, blog, portale, ecc.) esprimendo idee, punti di vista, argomenti di proprio interesse ma soprattutto
creatività. SCADENZA: 31 marzo 2013
XII CONCORSO SCOLASTICO “RACHELINA E I GIOVANI” - La Fondazione “Rachelina Ambrosini”, che si propone di sviluppare i sentimenti di rispetto ed amore verso il prossimo, indice un concorso, i cui partecipanti dovranno presentare un elaborato sul tema
“Camminando per le vie del Signore - 2013 - Anno della Fede”. SCADENZA: 30 giugno 2013
Per avere maggiori informazioni e i bandi dei concorsi:
[email protected]
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Quale futuro per l’Italia?
Giovedì 20 dicembre 2012, presso l’auditorium della Sede Centrale di Veneto Banca, si è tenuta la conferenza del Professor Luigi Zingales dal titolo: “Quale futuro per l’Italia?”.
Il Professor Luigi Zingales è nato a Padova, si è laureato all’Università Bocconi e attualmente insegna Impresa e Finanza alla Booth
School of Business dell’Università di Chicago. È membro di importanti istituzioni negli USA e in Europa, nonché editorialista del Sole 24
Ore e di altre testate. E’ autore di numerose pubblicazioni nell’ultima delle quali, il libro “Manifesto Capitalista”, che consiglio vivamente, pone in particolare evidenza il tema dell’etica nell’economia di mercato. Ha inoltre fondato il movimento assieme ad Oscar
Giannino “Fare per fermare il declino”, da cui si è di recente dimesso.
Durante la conferenza il Professor Zingales ha esposto alcuni degli errori che hanno determinato e aggravato questa crisi economica e
politica, ma soprattutto ha evidenziato le possibilità per uscirne, attraverso un confronto fra la nostra Nazione e gli USA. Per ovvi motivi non riporterò tutta la conferenza, né ne farò un tedioso riassunto, che difficilmente farebbe passare il messaggio, ma tratterò solo la
parte che mi ha più colpito e credo possa maggiormente interessare anche a voi.
La conoscenza, non le conoscenze.
Secondo un’indagine di Confindustria i giovani imprenditori italiani pensano che le qualità più importanti per fare carriera siano le
conoscenze, non la conoscenza. Ciò è abbastanza per distruggere tutti gli incentivi a studiare, essendo più remunerativo sviluppare
diffuse relazioni che serviranno in futuro. Questo sistema radicato sul clientelismo non può far altro che condurre una nazione verso la
“peggiocrazia”, verso una grave inefficienza del sistema. Questa è la situazione che ora sta vivendo l’Italia: l’amministrazione è affidata
ai peggiori e i peggiori si circondano solo di coloro di cui si fidano, parenti, amici, o, in alternativa, di qualcuno che sia peggiore di loro e
che non possa quindi superarli. Ne consegue che la nostra posizione in Europa è a rischio e che il nostro tenore di vita non potrà essere
mantenuto nel tempo, condannando il Paese al declino.
Tre categorie da cui ripartire.
In Italia, la situazione attuale ha tolto ogni prospettiva principalmente a tre categorie: i giovani, le donne e gli immigrati. I giovani devono protestare non tanto per la loro istruzione, ma per il lavoro. Nel momento in cui entrano nella forza lavoro, la maggior parte di loro
è pagata poco, ha poche prospettive, è tassata molto e deve anche risparmiare poiché, una volta vecchia, non avrà una pensione decente.
La situazione delle donne in Italia invece è a dir poco imbarazzante. Uno studio effettuato da una grossa banca italiana ha rivelato che,
al suo interno, le donne sono più produttive e tuttavia sono pagate meno, uno spirito capitalista non ci penserebbe due volte prima di
assumere solo donne, invece lo studio non fu rilasciato al pubblico.
In un mercato competitivo non esistono le discriminazioni, poiché esse sono un lusso solamente di chi ha il monopolio, nella competizione l’importante è essere migliori, a prescindere da sesso, etnia o preferenze sessuali. Ne è un esempio il mondo dello sport. In Italia
gli immigrati sono spesso molto criticati. Se invece allargassimo le nostre vedute, capiremmo che, nella nostra situazione, gli immigrati
sono per noi una forza ed una necessità. Infatti, con il debito pubblico che abbiamo, senza una forte immigrazione non possiamo sopravvivere. Queste tre categorie sono le uniche che, non avendo nulla da perdere, possono cambiare la situazione.
Diritto e dovere: “Stand up!”
Nelle scuole statunitensi viene insegnato lo “stand up”, ovvero diritto e dovere di alzarsi in piedi e di affermare la propria opinione. Fin
dalle cose più semplici, come il copiare in classe, per non rendersi complici, o per garantire un’equa giustizia. Invece in Italia la complicità contro l’autorità, in questo caso l’insegnante, è vista come una cosa giusta, questo perché l’autorità è considerata qualcuno che
non si merita ciò che ha. Attraverso un sistema meritocratico si avrà invece la certezza che l’autorità è competente e che si merita il
proprio incarico. Ma l’autorità deve essere ammonita quando sbaglia perché, venendo criticata, può migliorare. Protestare contro le
ingiustizie è dunque il primo dovere di ogni cittadino poiché il silenzio danneggia lui, gli altri ed il sistema. La funzione sociale di questo
gesto infatti supera di gran lunga i rischi che, specialmente in Italia, si corrono nel farlo.
All’indomani della conferenza con il Prof. Zingales non ho solo ripensato alle tematiche economico-politiche che ci sono state presentate. Ho pensato piuttosto che noi giovani, che tanto facciamo vanto della nostra attività in campo politico, perché non sfruttiamo
appieno le opportunità che ci vengono concesse? Uno dei cento pensatori più influenti del mondo viene da Chicago gratuitamente per
noi studenti e i presenti superano di poco i cento?! Mah, ognuno tragga le proprie conclusioni, a mio parere però la conclusione migliore l’ha tratta per noi Ralph Parlette, dicendo: “Se dovessi distribuire inviti gratuiti per una conferenza alla gente che passa per strada potrei benissimo annunziare “vaiolo” piuttosto che “conferenza”. La gente non sa che farsene delle conferenze, non vuole pensare.
Vuole soltanto andare appresso al suo naso nella vita: e di solito c’è qualcuno che la mena per il naso.
La minaccia per una democrazia è l’uomo che non vuole pensare e imparare a pensare rettamente come impara a camminare diritto. Il
mondo può essere reso sicuro con la democrazia, ma la democrazia non sarà mai sicura per il mondo finché il mentalmente pigro non
sarà salvato da se stesso.”
Giacomo Marcolin III D
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Scuola
Rasoio di Ockham
UDS MONTEBELLUNA: NOI C’ENTRIAMO
Dopo un breve periodo di vacanza e spensieratezza la scuola torna e con essa le tante nuove proposte dell’Unione degli Studenti.
L’ormai consolidato gruppo di ragazzi continua il suo percorso con i più svariati impegni. L’Uds si lancia nel 2013 con entusiasmo dopo
una stagione invernale densa di grandi soddisfazioni ottenute con il progetto “La carovana della conoscenza” messo in atto attraverso
l’organizzazione di manifestazioni e autogestioni che hanno sensibilizzato moltissimi studenti alle problematiche e alle difficoltà che
sta vivendo tuttora la scuola pubblica italiana, sempre meno finanziata e tutelata.
CAMPAGNA NOI C’ENTRIAMO
Per inaugurare l’anno nuovo, l’Uds Montebelluna ha proposto per il giorno 31 gennaio la campagna “NOI C’ENTRIAMO”. In tale data
in ogni scuola di Montebelluna, in vista delle elezioni politiche, gli studenti hanno deciso di portare i loro bisogni sotto i riflettori della
politica e al centro della società, facendosi fotografare con svariati cartelli riportanti appunto i loro desideri e le loro necessità in ambito scolastico, ambientale e sociale. La stessa piazza di Montebelluna è stata letteralmente “tappezzata” (con il consenso del Comune)
da questi cartelloni, per dimostrare che dopo l’impegno dimostrato soprattutto tra Ottobre e Dicembre, siamo ancora pronti a metterci in gioco, a dar voce alle nostre necessità e a rivendicare i nostri diritti di studenti e studentesse!
DIBATTITO POLITICO SULLA SCUOLA
In vista delle elezioni del 24/25 febbraio l’Uds si è dato da fare organizzando un incontro singolare, interessante e forse anche un po’
provocatorio sul tema della scuola e dell’università, sempre in linea con la campagna “Noi c’entriamo”. Lo scopo di tale evento è stato quello di inserire direttamente gli studenti nel dibattito politico per poter dar voce chiaramente ai loro disagi di fronte alla politica.
Come? La sera di venerdì 8 febbraio l’Uds ha invitato per ognuno dei principali partiti politici un esponente che ha tenuto un dibattito
di circa due ore e mezza rispondendo alle domande di studenti, dirigenti scolastici, professori e genitori. Il dibattito è stato organizzato al centro civico di S. Gaetano di Montebelluna ed era rivolto a tutta la cittadinanza.
I rappresentanti dei partiti erano Barbara De Nardi per il PD, Giulio Marcon per il SEL, Alessandro De Mitri per il MIR, Arthur Carponi
Schittar per l’Udc, Dante Bedin per Rivoluzione Civile. Sono stati invitati i rappresentanti di tutti i partiti, ma alcuni o hanno riscontrato difficoltà nel presentarsi o non hanno dato la disponibilità.
Il dibattito è stato strutturato in tre parti: nella prima parte gli studenti dell’Uds hanno posto delle domande ai candidati, nella seconda parte si è dato spazio alle domande dei presidi delle scuole di Montebelluna (tra cui anche il nostro dirigente), mentre l’ultima
parte è stata dedicata alle domande della cittadinanza. Il tutto si è concluso con un rinfresco.
AULE STUDIO
Dalla primavera dello scorso anno l’Uds si è battuto per poter ottenere a Montebelluna maggiori spazi dedicati agli studenti, praticamente assenti se si escludono quelli della frequentatissima biblioteca comunale. Molto spesso infatti i posti per studiare in biblioteca
scarseggiano, in quanto questa è punto di riferimento per tantissimi studenti, universitari e non. Per questo motivo l’Uds aveva concordato con il Comune di poter avere delle aule studio presso l’Urban Center (ex centro giovani, l’edificio di fronte alla biblioteca) ma
per carenze organizzative il tutto non si era potuto attivare. Recentemente gli studenti si sono ripresentati di fronte al sindaco e
all’assessore delle politiche giovanili Tappari, i quali si sono dimostrati disponibili a riproporci con qualche correzione il progetto della
scorsa primavera. Dal 1 marzo infatti saranno aperte le aule studio al piano terra dell’Urban center, dal lunedì al venerdì dalle 14.00
alle 18.30, gestite principalmente proprio da noi studenti. Presto daremo ulteriori informazioni e ci impegneremo per rendere nota
questa possibilità offerta dal Comune.
MANIFESTAZIONE CONTRO LA MAFIA
Il 21 marzo l’Uds, in collaborazione con il presidio di Libera (associazione
nazionale contro la mafia) che sta nascendo a Montebelluna, sta organizzando una manifestazione in memoria delle vittime della mafia, portando
nel piccolo l’eco della manifestazione che si terrà a Firenze sabato 16 marzo. Invitiamo tutti a parteciparvi!
STAY TUNED…
Marta Poloni V D e Denny Roncolato V A Tecnologico
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Territorio
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Società e Cultura
Rita Levi-Montalcini
Omaggio a una donna, una scienziata e una cittadina
Questo numero, come avete notato, è dedicato alle donne e al loro mondo, alle discriminazioni e alle violenze che molto spesso sono
ancora costrette a subire, ma anche alle conquiste sociali e politiche che hanno raggiunto
grazie al loro coraggio e alla loro determinazione. Ebbene, il 30 dicembre 2012 moriva,
all’età di 103 anni, una di quelle donne che
hanno speso la loro vita per i diritti e per
l’emancipazione femminile, nonché per la
cultura e per l’umanità: si tratta di Rita LeviMontalcini.
Nata a Torino il 22 aprile 1909 da una famiglia ebrea, dimostrò sin dall’infanzia quelle
che poi saranno le caratteristiche distintive
della sua persona: un amore incondizionato
per la cultura e per la ricerca ed un carattere
forte e deciso che tuttavia non le faceva mai
perdere il suo famoso “dolce sorriso”; è la
stessa Montalcini a descrivere con poche,
splendide pennellate il suo carattere:
“L’assenza di complessi psicologici, la tenacia
nel seguire la strada che ritenevo giusta,
l’abitudine a sottovalutare gli ostacoli [...] mi
hanno aiutata enormemente ad affrontare le
difficoltà della vita. Ai miei genitori devo
anche la tendenza a guardare gli altri con
simpatia e senza diffidenza”. Fu così che,
quando l’austero capofamiglia le negò
l’università in quanto donna, lei lo affrontò a
viso aperto e a vent’anni ottenne di iscriversi
alla facoltà di Medicina. Tuttavia la vita universitaria, fortemente condizionata
dall’ideologia fascista allora imperante in
Italia, non fu facile e il suo carattere le fu
pertanto di enorme aiuto. Nel 1938, quando
vennero pubblicati il Manifesto per la difesa
della razza (firmato da dieci scienziati italiani)
e le leggi razziali, la Montalcini fu quindi costretta a emigrare in Belgio, dove continuò gli
studi di neurologia che aveva iniziato in Italia.
Nel 1940, a causa dell’invasione tedesca del
Belgio, decise di rientrare in Italia e si stabilì
prima a Torino, dove allestì un laboratorio
domestico nella sua camera da letto per proseguire le ricerche, poi nel 1943
nell’Astigiano (nonostante i bombardamenti
degli Alleati), infine a Firenze, dove nel 1944
fu medico nel campo dei rifugiati di guerra.
Terminato il conflitto, dopo un breve periodo
trascorso in Piemonte, emigrò negli Stati
Uniti (sulla stessa nave in cui viaggiava anche
il futuro fisico Renato Dulbecco). In America
è stata “improvvisamente cambiata
dall’ambiente” (come dichiara nell’intervista
P AGIN A 1 0
pubblicata nel libro “Incontri con menti straordinarie” di Pier Giorgio Odifreddi): così,
quella che doveva essere una permanenza
provvisoria divenne un soggiorno di
trent’anni.
Proprio negli
Stati Uniti nel
1953, lo stesso
anno in cui fu
scoperta
la
doppia elica
del DNA, la
scienziata
italiana scoprì
l’NGF (“Nerve
Growth Factor”,
ossia
“Fattore
di
Crescita Nervosa”), ovvero
una molecola
che regola e
favorisce
la
crescita delle
cellule del sistema nervoso, e che svolge un
ruolo di coordinamento fra i tre grandi sistemi (nervoso, endocrino e immunitario) che
mantengono lo stato id salute di un organismo. Per questa scoperta fondamentale, che
aprì moltissimi nuovi campi di studi (relativi,
per esempio, alla guarigione dell’Alzheimer e
al blocco della distruzione della cornea), fu
insignita nel 1986 del Premio Nobel per la
Medicina, insieme al collega Stanley Cohen,
con la seguente motivazione: “La scoperta
dell’NGF è l’esempio di come un osservatore
acuto riesca a elaborare un concetto a partire da un apparente caos”. Questa
“osservatrice acuta”, comunque, nel 1977
fece rientro in Italia, dove si impegnò sia nel
campo scientifico - presiedette
dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla,
diresse il Centro di Ricerche di Neurobiologia
del CNR, fu membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è stata la prima donna ad essere
ammessa alla Pontificia Accademia delle
Scienze e fondò l’Istituto Europeo di Ricerca
sul Cervello EBRI - sia nel campo sociale - si
attivò per la responsabilità degli scienziati nei
confronti della società, conferì borse di studio universitarie a giovani studentesse africane, cofondò la sezione italiana di Green Cross
International e partecipò all’attività del Movimento di Liberazione Femminile per la regolamentazione dell’aborto -, devolvendo sem-
pre molti dei suoi compensi in beneficienza.
Proprio “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”,
nel 2001 Rita Levi-Montalcini è stata nominata senatrice a vita,
incarico che svolse
con grande senso
civico e responsabilità, come dimostra per esempio
la sua decisione di
non partecipare,
per
conflitto
d’interessi,
alla
votazione di un
emendamento
che prevedeva il
taglio di fondi
all’EBRI: “Signor
Presidente” - disse
in quell’occasione
- “io non voterò,
ma ringrazio molto quanti si rendono conto dell’attività svolta dall’Istituto EBRI
per la scienza italiana. Sono veramente molto
grata a tutti coloro che si rendono conto di
quanto stiamo facendo per la scienza, che
mai è stata così utilmente portata avanti.
Grazie infinite”.
Da questa breve biografia è possibile comprendere come la passione per la scienza e
la bontà d’animo siano stati i tratti distintivi
della scienziata dal dolce sorriso. In occasione del compimento dei suoi cento anni,
infatti, ebbe a dire: “A cento anno ho perso
un po’ l’udito. Alle conferenze non vedo le
proiezioni e non sento bene. ma penso più
adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo
faccia quello che vuole. Io non sono il corpo:
io sono la mente”. Accanto a questa ineccepibile fiducia nella mente umana, tuttavia, la
Montalcini ricordava sempre che l’uomo ha
anche un cuore: “Tutti dicono che il cervello
sia l’organo più complesso del corpo umano;
da medico potrei anche acconsentire. Ma
come donna vi assicuro che non vi è niente
di più complesso del cuore: ancora oggi non
si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.”
Da queste considerazioni intorno alla mente
e al cuore deriva anche la sua originale e
affascinante visione del mondo - dichiaratamente ispirata al “Deus sive Natura” del
Rasoio di Ockham
filosofo Spinoza, di cui da piccola credeva e si
vantava persino di essere parente -, della vita
umana e della SUA vita. Proprio di sé diceva
“La mia intelligenza? Più che mediocre. I miei
unici meriti sono stati impegno e ottimismo”.
Si tratta di quell’impegno e quell’ottimismo
per cui da giovane avrebbe voluto fare la
musicista o la matematica; ma, come si legge
nell’intervista già citata, “purtroppo quelle
sono cose per cui bisogna essere portati.
Musicisti o matematici si nasce, non si diventa: o hai quei circuiti, o è inutile provarci [...]
io [invece] ero affascinata dalla straordinaria
bellezza del sistema nervoso e dei suoi circuiti”. Da qui deriva la sua concezione, bellissima, di arte e scienza: “L’arte è idealista: si
crea dal nulla un mondo fantastico. La scienza invece è empirista: cerca di ricreare il
mondo com’è, copiando la natura.”.
Si tratta anche di quell’impegno e di
quell’ottimismo che ha sempre cercato di
trasmettere ai giovani, affrontando spesso
con loro il tema del loro futuro e dello sviluppo tecnologico: “Oggi, rispetto a ieri, i giovani
usufruiscono di una straordinaria ampiezza di
informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico
esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del
tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai
giochi che stimolano la loro capacità creativa.
Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e
distrugge il fascino dell’ignoto”. Nei numerosi
incontri con i giovani, sempre costante è
stato l’invito, da parte della Montalcini, a
Società e Cultura
partecipare ai problemi sociali ed a migliorare il mondo, come ha cercato di fare lei stessa, per esempio nella sua lunga battaglia
affinché le donne africane, in passato umiliate fisicamente e psichicamente, a lungo
battute, potessero finalmente rialzarsi.
Emerge a questo punto il suo singolare spirito femminista: “Sono femminista nel senso
di voler dare alle donne la dignità umana, e
la capacità di utilizzare il cervello. Ma non
nel senso del motto “l’utero è mio e lo gestisco io”: quella è una stupida frase, che non
ha senso. Io credo che l’utero sia della donna, ma che il suo frutto sia anche dell’uomo
che sta con lei.”. Era fermamente convinta
che “l’umanità è fatta di uomini e donne e
deve essere rappresentata da entrambi i
sessi. [...] le nostre capacità mentali - uomo
e donna - son le stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio”. Conseguenza di queste parole è la sua piena libertà che
si prese rispetto all’amore e alla possibilità di
una famiglia: “Quando avevo tre anni [e ciò
rappresenta un’ulteriore prova della sua
forte personalità] decisi che non mi sarei mai
sposata”. Se le si chiede, infatti, se si fosse
mai innamorata, “da quel lato son donna al
cento per cento” risponde lei “e mi sento
molto femminile. Ma non era necessario
sposarsi”. La motivazione? Anche nel matrimonio fra due persone brillanti “una finisce
col soffrire perché l’altra ha più successo”.
Relativamente alla sua religiosità e alla sua
incantevole filosofia di vita, ha più volte
dichiarato “Sono atea: non so cosa si intende
per credere in Dio”, ma
“credo profondamente
nei valori. E i valori sono
un fatto religioso, senza
bisogno di andare alla
sinagoga o in chiesa.”
L’uomo e la vita, per lei,
non sono perfetti, e
“bisogna essere contenti
di non esserlo. Se si è
perfetti, non c’è più
niente da fare, ed è la
fine”. Nonostante ciò,
ha sempre sostenuto
che l’imperfezione per
l’uomo
porta
all’infelicità: “Io sono
serena. Felice no: di
fronte all’enorme sofferenza nella quale naviga
il mondo, chi può essere
felice? Non avrebbe
senso. È proprio la paro-
la stessa che io abolirei: di felicità non si può
parlare. No, mai. [...] La serenità è il massimo che noi possiamo desiderare e sperare”.
Concludendo, è doveroso ricordare Rita LeviMontalcini come una donna che ha lottato
perché sempre più uomini e, soprattutto,
sempre più donne potessero raggiungere, se
non la felicità, almeno la serenità; come una
donna che ha aiutato altre donne meno fortunate “a conquistare una leadership sociale,
scientifica e tecnologica”; come una donna
che ha rinunciato per scelta a un marito e a
una famiglia per dedicarsi interamente alla
scienza, la sua unica grande passione. Ha
lottato fino all’ultimo perché la scienza e la
cultura in Italia non venissero trascurate o,
peggio, ignorate, esortando i vari governi
italiani a favorire la libera ricerca e i giovani
scienziati: “Non cancellate il futuro di tanti
giovani ricercatori che coltivano la speranza
di lavorare in Italia”. Le donne e i giovani,
dunque, sono stati i punti fissi di tutta la sua
vita, le persone alle quali ha dedicato il suo
assiduo impegno e il suo fermo ottimismo. È
quindi necessario terminare questo omaggio
a una “piccola signora dalla volontà indomita
e dal piglio di principessa” (come amava
definirla Primo Levi) con il suo accorato appello e il suo messaggio maggiormente carico
di significato:
“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi,
pensate agli altri. Pensate al futuro che vi
aspetta, pensate a quello che potete fare, e
non temete niente. Non temete le difficoltà:
io ne ho passate molte, e le ho attraversate
senza paura, con totale indifferenza alla mia
persona”
Ermes Pozzobon IV D
P AGIN A 1 1
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
Donne:
quello che non cambia da secoli cambierà?
“Ricordati di me che son la Pia:
Siena mi fe', disfecemi Maremma
Salsi colui che inanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma! “
(Purgatorio V, 133-136)
Con dei versi del sommo poeta vorrei
cominciare questo articolo che esce in
concomitanza con la festa delle donne.
Sarà che Dante mi perseguita? Non
proprio, ma perché nelle ultime terzine
del V canto del Purgatorio ci viene presentato un personaggio femminile che
chiede di essere ricordato, quando
Dante tornerà tra i vivi. Ovvio che se si
limitasse a dirci questo, la figura perderebbe tutto il suo fascino che, invece,
con poche parole, riesce a produrre. La
donna si chiama Pia de’ Tolomei, gentildonna senese che si trova insieme a
coloro morti di morte violenta e che ci
dice chiaramente di essere stata uccisa
dal marito in Maremma; non lo incolpa,
non ci dice perché e non ci dice come.
no due misere terzine della Divina
Commedia dare un impatto così forte a
un personaggio assolutamente non
principale? Perché l’atteggiamento di
Pia accomuna moltissime donne che
ancora nel 2013 sono perseguitate dai
loro uomini: poche parole, una apparente quiete, il perseverare nel non
accusare chi ti ha fatto violenza, ma
soprattutto, la libertà e la vita violate.
Quest’anno, così come negli ultimi
passati, siamo obbligati a scontrarci
con delle cifre sconcertanti riguardo
gli uxoricidi compiuti in Italia; nel
2012 le donne uccise sono state 100,
praticamente una ogni due giorni.
Cito l’Italia non perché non mi accorga di cosa accade fuori dal mio orticello, ma perché a differenza dei 125
Paesi i quali, secondo l’Onu, penalizzano davvero la violenza domestica e
garantiscono l’uguaglianza, il nostro
Bel Paese sembrerebbe proprio far
parte degli altri 139!! Qualcuno penserà magari che in fondo non siamo
messi malissimo, considerato che in
altri Paesi del mondo lapidano ancora
le donne e fanno sposare le bambine
di dieci anni; ma se abbiamo raggiunto dei traguardi importanti per la parità sociale, soprattutto nello scorso
secolo, partire da un gradino più alto
non ci deve far credere di essere arrivati alla fine della scala.
Dopo ulteriori approfondimenti, però,
si può facilmente scoprire che lui, Nello
di Inghiramo Pannocchieschi, la uccise
per gelosia; o perché lei avesse degli
amanti, o perché lui volesse sposarsi
con l’amante Margherita Aldobrandeschi. La strangolò o la avvelenò ed infine la fece buttare giù dalla torre del
castello della Pietra, poco distante da
Massa Marittima. Diverse teorie, ma su
un unico fatto: l’uxoricidio. Diciamo
che nel Medioevo questa storia girava
come una leggenda metropolitana,
perché altro non poteva essere, sapendo come venissero affrontati e puniti
gli assassinii, quantomeno se a morire
era una donna!
Mentre scrivo quest’articolo sicuraChe c’entra tutto questo, mi direte, con mente milioni di donne staranno lavol’8 marzo? Dovete sapere che la figura rando, o facendo i lavori di casa, o
di Pia de’ Tolomei viene utilizzata spes- scarrozzando i bambini e i nonni a
sissimo come simbolo di manifestazio- destra e a manca, preparando la cena
ni, giornate e spettacoli dedicati alla per tutta la famiglia; ma quante di
violenza sulle donne; ma come posso- loro, in aggiunta a tutto ciò, avranno
P AGIN A 1 2
paura di tornare o uscire di casa?
È’ facile giudicare, finchè non ci si è
dentro o un tuo conoscente non lo è,
perché questa situazione non ci appartiene e le soluzioni ci sembrano
tutte prèt a porter: basta denunciare,
basta fare così, basta fare colà.
Quando sentiamo la frase “gli uomini
reagiscono e attaccano quando la loro
donna vuole troppa libertà e autonomia”, pensiamo davvero che l’unico
ad ostruire la loro libertà sia il loro
uomo? Certo, lui sarà il più diretto,
ma che ruolo diamo alla società, formata quindi da uomini e donne, che
limita da secoli la volontà della donna
di libertà? Perché perdonare un uomo
si può fare, mentre una donna
dev’essere marchiata a vita quando
abbandona, quando ha tanti uomini,
quando abortisce e altri innumerevoli
luoghi comuni che non sto qua a elencare? Quando penso a questa situazione mi viene in mente il film Malèna
di Giuseppe Tornatore, ambientato
nel tipico paesetto siciliano dove una
donna emancipata viene isolata dal
resto delle donne di paese bigotte e
invidiose della sua bellezza, ed è costretta ad andarsene. Non me ne vogliano i siciliani o gli italiani, anche
perché se andiamo a vedere negli USA
nelle High Schools il bullismo è fortissimo e ci sono state delle ragazze che
si sono suicidate per la vergogna di
essersi scattate una foto nude e delle
conseguenze senza fine. Non comprendere la fragilità di un essere umano e, anzi, sfruttarla per generare
male, penso sia la cosa più codarda e
bestiale che si possa fare. Cos’hanno
Rasoio di Ockham
Società e Cultura
in comune le donne stuprate, le ex uccise, le adolescenti vittime di bullismo, le donne allontanate dalla società per la loro
condotta non ordinariamente accettata? Male fisico, dignità e
libertà negate, l’inganno nell’aver scoperto che il loro carnefice non era quello di cui si erano innamorate, ma una bestia, e
allo stesso tempo un affetto che non muore verso quella persona, perché lo conoscevano e non era così, forse cambierà e
ritornerà com’era, buono.
dovrebbero essere muraglie cinesi. Insegniamo ai nostri figli
ad ascoltare e ascoltarsi, a comprendere, a non giudicare subito una ragazza che ha il diritto di uscire per strada a tutte le
ore, sia che debba andare in palestra in tuta, al supermercato
in jeans o a ballare in tacchi a spillo, senza dover aver paura
di essere chiamata come un animale dai clacson delle macchine o aver paura di essere toccata da chi non conosce. Questo
non perché quella ragazza, se la conosci, è buona e non se lo
Forse nei loro panni mi troverei confusa e frustrata; avrei merita, ma semplicemente perché quella ragazza è una perbisogno di un’amica e di una famiglia forti perché la mia forza sona e ha tutto il diritto di decidere e non subire.
non ci sarebbe più, l’avrei persa, e tutto ciò di cui mi sono Insegniamo, poi, alle nostre figlie a leggere i giornali, ad abbisempre riempita la bocca, i principi che ho sempre avuto per nare sempre il cervello a qualsiasi linguaggio del corpo trala mia vita, si affievolirebbero in un attimo; da quel momento smesso di proposito, fidandosi dell’istinto che molto più spesio non sarei più me stessa, non sarei più libera e, poiché la so di quanto crediamo ha ragione quando sente un pericolo, a
libertà è la cosa più preziosa che abbiamo, non sarei più nulla. non lasciarsi incantare dal fumo, se sotto non c’è l’arrosto, ed
Perché non posso avere il diritto di lasciare un uomo, senza infine a scegliersi bene le amicizie, perché se non sono sincere
paura di subire ripercussioni? Perché per un uomo fa così ma basate sull’utile, tutto si rivolterà contro quando meno lo
male sapere che tiene sempre le redini della situazione in si aspetta.
mano e invece quando lui se ne va con un’altra, magari più Una nuova Utopia dopo quella di Thomas More? Sì, se seguiagiovane di vent’anni, lei deve pensare che è normale?
mo la corrente come dei pesci morti; no, se proviamo a coE dopo chiamate, pedinamenti, violenze di ogni tipo e dopo struire un mondo basato sul reciproco rispetto, partendo dai
quelle pochissime persone a cui avrei avuto il coraggio di rac- più piccoli, che saranno i grandi di domani e che, forse, non
contarlo che mi spingono a denunciare il tutto, ecco che lo avranno bisogno di rovinare la vita di una persona per risolvere i loro problemi.
farei.
E se poi non cambia nulla? Ho la coscienza a posto per un po’,
poi mi pento perché magari ho esagerato con la denuncia, poi
l’incubo ricomincia e stavolta potrebbe essere fatale, come
nella stragrande maggioranza dei casi.
Alessandra Gonnella
IV A Classico
Quante volte i servizi su questi femminicidi si aprono con la
frase “l’aveva denunciato già più volte?” e quanto schifo proviamo per quelli che non hanno tutelato quella povera donna? E chi ci dice che non potrebbe succedere anche a noi un
giorno? La fine del TG per me non significa la fine della storia
di un altro omicidio, ma continua nella mia testa se penso che
queste cose succedono regolarmente perché in Italia non c’è
niente e nessuno che vuole realmente fermare questa carneficina.
E soprattutto, specialmente nei casi di stupro, non posso concepire che ci sia gente che ancora crede che sia colpa della
donna se viene aggredita! Non solo ce la dobbiamo prendere
con i preti o con i personaggi noti che fanno queste affermazioni, perché, purtroppo, io sono dell’idea che i politici siano
solo lo specchio di un pensiero radicato nella popolazione. Se
accettiamo che la si pensi così e se insegniamo ai nostri figli
che una donna che porta la minigonna alle sette di sera è una
prostituta (con tutto il rispetto per queste ultime) o che è
colpa sua se attira gli sguardi di coloro che, poverini, ragionano con qualcosa che sta più in basso del cervello, saremo vittime anche noi di una mentalità di preconcetti malati, che
mette paletti dove non ci dovrebbero essere e non dove ci
P AGIN A 1 3
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
Malala, nata il 12 luglio 1997
e candidata al premio Nobel 2013
C’era una volta una ragazza che viveva
a Mingora, in Pakistan, insieme ai suoi
fratellini, i suoi genitori e due piccoli
polli. Le avevano dato il nome Malala,
in onore di una poetessa e guerriera di
etnia Pashtun, come lei.
Fu educata in gran parte da suo padre,
un poeta, attivista per l’istruzione e
gestore di una catena di scuole chiamata “Khusal Public School”; quando i suoi
fratelli minori andavano
a dormire, lei restava
sveglia per parlare di
politica e all’età di 11
anni suo padre la portò a
Peshawar per parlare al
club di stampa locale e lì
esordì dicendo: “Come si
permettono i talebani di
portarmi via il mio diritto
basilare allo studio?”,
mentre il suo discorso
veniva trasmesso da
canali televisivi per tutta
la regione.
All’inizio del 2009, Malala ebbe la possibilità di
scrivere per la BBC,
quando fu chiesto a suo
padre, da parte di un
reporter della BBC in Pakistan, se ci
fosse stata una donna disposta a scrivere qualcosa sui giorni vissuti sotto il
controllo dei Talebani. Al tempo, i militanti talebani guidati da Maulana Fazhullah stavano prendendo il controllo
della Swat Valley, bandendo televisioni,
musica, istruzione femminile e impedendo alle donne di uscire a comprare
qualsiasi cosa; corpi di poliziotti decapitati furono appesi nelle piazze.
In un primo momento, una ragazza di
nome Aisha, frequentante la scuola del
padre di Malala, accettò di scrivere un
diario, ma poi i genitori della ragazza la
fermarono per paura delle rappresaglie
talebane; l’unica alternativa fu Malala,
P AGIN A 1 4
quattro anni più piccola di Aisha.
della scuola erano vestite colorate e la
Gli editori della BBC accettarono una- scuola sembrava un ambiente faminimi e, poiché erano preoccupati ri- gliare.”
guardo l’incolumità di Malala, insistet- Pensate che un giorno alcuni estratti
tero affinché usasse uno pseudonimo; del suo blog furono pubblicati su un
così i suoi scritti furono pubblicati sot- giornale locale e, quando un amico di
to il nome di Gul Makai, preso da una famiglia si avvicinò al padre di Malala
favola Pashtun, che in Urdu significa per dirgli quanto era bello l’articolo, lui
“fiordaliso”.
non poté far altro che sorridere, doMalala scriveva a mano e poi passava i vendo tacere sul fatto che in realtà era
stato scritto proprio
da sua figlia.
Le scuole intanto
continuavano
ad
essere rase al suolo
dai Talebani e questo provocava un
gran dispiacere a
Malala, tanto da
chiedersi lei stessa
perché le distruggessero se già erano in disuso.
C’era la guerra e il
sentore di morte
era chiaro a tutti,
anche ai fratellini di
Malala, che rispondendo al loro padre
su che cosa stessefogli ad un reporter che li scannerizza- ro costruendo in giardino mentre giova e li mandava via mail al blog della cavano, dissero: “una tomba”.
BBC. I suoi scritti raccontavano il suo
stato d’animo turbato durante la pri- Sempre in quel periodo, dopo che la
ma battaglia dello Swat; più le opera- famiglia si assentò da casa per un po’,
zioni militari andavano avanti, meno al ritorno, trovò la casa devastata e il
ragazze si presentavano a scuola, ed televisore rubato.
infine la sua scuola chiuse.
Nei giorni che seguirono l’ordine impartito dai Talebani, che prevedeva
cioè che nessuna ragazza potesse andare a scuola, il suo preside la avvertì
di non indossare più la divisa scolastica, ma qualcosa che non attirasse
l’attenzione. Malala, invece, scrisse sul
suo blog: “Ho deciso di indossare il mio
vestito rosa preferito, altre ragazze
Finalmente dopo vari tentativi di pace,
i Talebani ritirarono l’ordine di divieto
di scolarizzazione per le ragazze, ma
solo a condizione che indossassero il
burqa. Il sogno di Malala poté dirsi
parzialmente realizzato. Una rondine
non fa la primavera, però; infatti questa pace non durò a lungo e i bambini
ebbero di nuovo paura di tornare a
scuola per paura di essere rapiti.
Rasoio di Ockham
Società e Cultura
nemmeno più recarsi al lavoro o a fare delle spese; l’armata
pakistana entrò nella regione e Mingora fu evacuata, compresa la famiglia di Malala che si separò.
Quell’estate, per la prima volta, Malala annunciò di voler
diventare una politica da grande, non un medico, come aveva sempre dichiarato in precedenza. Dopo tre mesi che genitori e figli non si vedevano, la famiglia poté finalmente riunirsi e tornare in sicurezza al loro paese.
Alla fine di quell’anno iniziò la sua carriera politica, cominciando ad aprire assemblee dell’UNICEF, a rilasciare interviste a reti locali e internazionali e la sua fama crebbe notevolmente quando fu premiata con il premio nazionale giovanile
per la pace; ma questo non le portò solo gioia, infatti con
l’aumentare del successo, aumentarono anche i pericoli.
I Talebani cominciarono a minacciarla di morte tramite messaggi lasciati sotto la porta di casa, sui giornali o su Facebook,
ma proprio in quel momento dichiarò che mai avrebbe smesso di lavorare per l’istruzione femminile.
Avendo visto che le loro intimidazioni non funzionarono, i
Talebani si riunirono in un incontro a fine estate 2012 e lì
decisero unanimi di ucciderla.
mente con una protagonista che lotta per la libertà di studiare. Ma sebbene sia andato tutto a buon fine, non possiamo
negare che quanto accaduto a Malala rappresenta chiaramente il clima di disagio che persone innocenti vivono in
parti del mondo colpite dalla guerra, dall’integralismo religioso e dalla misoginia.
E dopo aver versato alcune lacrime per la storia di Malala, il
mio consiglio è questo: non scambiate per eroine donne che
parlano dall’alto della loro posizione facendo passare le loro
parole per protesta, ma preferite le umili persone che fanno
le rivoluzioni con le mani, con la testa e senza paura di versare sangue per tentare di migliorare la loro situazione e quella
di chi come loro non ha nulla. Essere nata femmina per Malala non è una sfortuna, anzi, per noi tutti è una immensa fortuna che donne come lei esistano per davvero, perché ragazze
di 15 anni con il coraggio di lottare per tutte le proprie coetanee in un posto dove non si ha paura di usare bombe e fucili,
è raro vederle in giro o sentirne parlare, se non nelle fiabe.
Alessandra Gonnella IV A Classico
Così il 9 ottobre 2012, un Talebano armato e coperto in volto
salì sull’autobus con cui Malala stava tornando a casa e urlò
“Chi di voi è Malala? Parli chiaro, altrimenti sparerò a tutti
voi”; dopo aver confermato la propria identità, Malala fu
colpita da un proiettile che le oltrepassò la testa, il collo e finì
nella spalla. Venne subito trasportata all’ospedale militare di
Peshawar, dove, dopo tre ore di operazione, i medici riuscirono a rimuovere il proiettile dalla spalla, vicino alla spina
dorsale.
Ehsanullah Ehsan, portavoce dei Talebani pakistani, rivendicò
l’attentato dicendo che Malala è “il simbolo degli infedeli e
dell’oscenità” e che se fosse sopravvissuta, l’avrebbero attaccata ancora; in aggiunta, dissero che è giusto per la legge del
Corano uccidere le persone che fanno propaganda contro
l’Islam e che questi vengano uccisi, anche se si tratta di un
bambino.
Malala fu prima spostata nell’ospedale di Rawalpindi, ma poi
in Germania per migliori trattamenti; in quel momento tantissime offerte per curare Malala arrivarono da tutto il mondo, soprattutto dagli USA, e alla fine si recò a Birmingham in
UK. Oggi, marzo 2013, si trova ancora lì e si sta piano piano
rimettendo in sesto, mentre personaggi pubblici come Madonna, Angelina Jolie, Hillary Clinton e Barack Obama stanziano soldi per l’istruzione in Pakistan e viene nominata al
premio Nobel per la pace, la candidata più giovane della storia.
Questa fiaba, come tutte, è cominciata con un “c’era una
volta”, ma senza principi, castelli o filtri magici, sempliceP AGIN A 1 5
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
DONNE: CORPI, OGGETTI, ESSERI INFERIORI
"Donne, lavorate, emancipatevi, ma ricordatevi che il vostro ruolo è stare in casa e accudire i figli. In ciò sta la vostra felicità." Queste sono le parole che traspaiono dalle pagine dell' "Enciclopedia della Donna", opera in venti volumi che cinquant'anni fa dava nozioni e consigli su ogni ambito dello scibile umano alle donne della media borghesia.
All'epoca la condizione della donna in Italia non era delle migliori, ma ora, a distanza di mezzo secolo, cos'è cambiato? Beh, ora non è più così strano vedere una donna che lavora (nonostante, comunque, lo stipendio di una donna
sia minore di quello di un uomo che svolge la stessa professione); la donna può divorziare, può persino decidere di
interrompere la vita del figlio che porta in grembo, ma troppo spesso è ancora vista soltanto come madre, o moglie.
Inoltre, in un numero maggiore di casi, la donna perde ogni specificazione per diventare nient'altro che un corpo,
un oggetto da usare e poi rimettere a posto quando non serve più.
Nell'immaginario comune, una donna può lavorare, ma rimanendo nell'ombra: non può essere potente. Ci si sorprende nel vedere una donna ricoprire una posizione di prestigio e molto raramente nelle aziende sono presenti
agevolazioni per le madri. Fortunatamente, la conoscenza del problema si sta diffondendo e si sta tentando di risolverlo, ma non è ancora abbastanza.
L'ex sindaco di Montebelluna, Laura Puppato, nella conferenza tenuta durante i giorni dell'autogestione qui al liceo,
lodava le leggi elettorali di Campania e Veneto, le quali non danno la possibilità di presentare liste solamente maschili (Veneto) e che consentono di votare due candidati, purché di sesso diverso (Campania).
Certo, questi sono passi in più verso le pari opportunità, qualcosa che regala qualche punto in più all'Italia, attualmente al 74° posto nella classifica dei paesi che meno discriminano le donne, ma, a pensarci bene, non sono anche
delle forzature?
Una donna che fa politica, una donna che svolge un qualsiasi lavoro ottenendo prestigio e autorità dovrebbe essere
ordinaria amministrazione, non un motivo di vanto.
Inoltre, se, essendo in qualche maniera "imposta", una donna si emancipa e il suo valore professionale viene riconosciuto, nel frattempo fa trasparire nei confronti dell'uomo un'inferiorità che, pur non esistendo realmente, è psicologica: "Ho raggiunto questa posizione per i miei meriti o perché è stato impedito a un uomo di farlo?". E così, se
la donna si sente inferiore, l'uomo si sente potente, pensando di poter dominare, di poter possedere qualsiasi donna, di poterla fare schiava, di doverla punire quando non "sta al suo posto". E così sono state più di cento le donne
uccise nel 2012, circa 6743000 donne hanno subito o subiscono violenza fisica o sessuale. Molte sono minorenni, la
maggior parte è vittima del proprio partner.
L'uomo è una bestia feroce, la donna è indifesa: il marito, il padre, l'insegnante, tutte le figure che dovrebbero proteggerla sono quelle che più spesso abusano di lei.
Sembra che per le donne non ci siano luoghi dove sentirsi sicura: non la casa, non la scuola, non la strada. In ogni
luogo può nascondersi un bruto, un violentatore, un assassino, un essere disumano che le identifica soltanto con i
loro attributi sessuali e le rende vittime. E fa indignare che ci sia ancora chi sostiene che qualche responsabilità, per
quanto riguarda le violenze, non sia da imputare al carnefice, ma alla donna che lo tenta con una camminata sensuale o con l'abbigliamento provocante! Sicuramente una donna fasciata in un vestito lungo e scollato stimola maggiormente il desiderio rispetto a una in pigiama di flanella, ma crediamo davvero che per scongiurare gli attacchi di
uomini depravati basti vestirsi male e camminare come scaricatrici di porto?
Forse servirebbe un po' di educazione in più, e più rispetto! Per esempio, non dovrebbero esistere le professioni o i
giochi cosiddetti "da maschio" o "da femmina", bisognerebbe imparare a riconoscere le differenze tra uomini e
donne e valorizzarle.
Dovremmo verificare pregi e difetti di entrambi i sessi e far finalmente vedere che, nonostante quanto vogliano
farci credere, le donne non sono esseri inferiori!
Anna De Stefani V D
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Rasoio di Ockham
Società e Cultura
L'educazione delle fanciulle
"In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, una compagna, una figlia, un'amante,
una sorella, una ex.
Magari in famiglia, perchè non è che la famiglia sia sempre e per forza quel luogo magico in cui tutto è
amore...
La uccide perchè la considera una sua proprietà, perchè non concepisce che una donna appartenga a se
stessa e sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro. E noi che siamo ingenue
spesso scambiamo tutto per amore... Ma l'amore con la violenza e le botte non c'entra un tubo... L'amore
con gli schiaffi e i pugni c'entra come la libertà con la prigione.
Noi a Torino, che risentiamo delle nobiltà reale, diciamo che è come passare del risotto alla m***a.
Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa, salviamolo nell'hard-disk. Vogliamo credere che
ci ami? Bene. Allora ci ama male, non è questo l'amore.
Un uomo che ci picchia è uno s*****o, sempre, e dobbiamo capirlo subito, al primo schiaffo! Perchè tanto arriverà anche un secondo e un terzo e un quarto!
L'amore rende felici e riempie il cuore, non rompe le costole, non lascia lividi sulla faccia... Pensiamo mica
di avere sette vite come i gatti? No, ne abbiamo una sola.
Non buttiamola via."
Serve davvero aggiungere altro a questo monologo di Luciana Littizzetto?
Forse sì; forse bisogna dire che, nel giorno del flashmob contro la violenza sulle donne (una coreografia
creata dall'autrice dei Monologhi della Vagina), lo stesso giorno in cui Lucianina recitava questo monologo a Sanremo si scopriva il brutale omicidio commesso da Oscar Pistorius nei confronti della sua fidanzata, ma personalmente l''unica cosa che aggiungerei è che è ridicolo ricordarsi di certi problemi solo quando la tragedia è in TV o sui giornali, e troppo facile ricordarsi delle donne solo l'otto marzo...
Bisognerebbe fare come il Cappellaio Matto di Alice nel Paese delle Meraviglie, che invece di festeggiare il
suo compleanno una sola volta l'anno festeggiava il non-compleanno tutti gli altri giorni... Invece di regalare fiori di mimosa una volta l'anno oppure cioccolatini a San Valentino alle nostre fidanzate, madri, sorelle e amiche, perchè non ci preoccupiamo di loro sempre e comunque? Non dovrebbe esserci una Giornata della Donna, la donna andrebbe trattata con rispetto tutti i giorni, senza un giorno stabilito!
Se ci ricordassimo che sono persone e non oggetti magari le cose potrebbero cambiare... Ma prima che
cambino loro, dobbiamo cambiare noi.
Buona Festa della Donna a tutte!
Tommaso Biancuzzi I A Classico
P AGIN A 1 7
Rasoio di Ockham
Società e Cultura
Playlist femminile
Benvenuti nelle rubriche di musica, cinema e libri, dove solo per questo numero vi presentiamo in esclusiva una playlist (che non è classifica, perché sono tutti bellissimi titoli) dedicata alle donne! Maltrattate, decise, ferite, ammaliatrici, traditrici, semplicemente donne!
CANZONI:
Big girls don’t cry (Fergie)
She (Elvis Costello)
The first cut is the deepest (Sheryl Crow)
She’s Always a Woman (Billy Joel)
Woman is the Nigger of The World (John
Lennon)
Just Like A Woman (Bob Dylan, ma ascoltate anche la cover di Charlotte Gainsbourg)
Honky Tonk Woman (Rolling Stones)
Femme Fatale (Velvet Underground)
Una donna per amico (Lucio Battisti)
Donne (Zucchero)
Una canzone per te (di Vasco Rossi)
Le donne lo sanno (Ligabue)
Secondo me la donna (Giorgio Gaber)
La canzone del sole (Lucio Battisti)
Donna ti voglio cantare (Angelo Branduardi)
Sei bellissima (Mia Martini)
Piccola Storia Ignobile (Francesco Guccini)
Donna Selvaggia Donna (Lucio Battisti)
FILM:
Quello che le donne non dicono (Fiorella
Mannoia)
Nemiche Amiche (con Julia Roberts e Susan
Resta in ascolto (Laura Pausini)
Sarandon)
Anche per te (Lucio Battisti)
The Hours (con N. Kidman, M. Streep, J.
Sally (Vasco Rossi)
Moore)
La canzone di Marinella (Fabrizio De André)
Il papà di Giovanna (di Pupi Avati)
Puttane e spose (Luca Carboni e Jovanotti)
Million Dollar Baby (Clint Eastwood)
Teorema (Marco Ferradini)
Il diario di Bridjet Jones e Che pasticcio
Alice (Francesco De Gregori)
Bridjet Jones! (con Renèe Zellweger);
Albachiara (Vasco Rossi)
Quelle Due (con Audrey Hepburn)
Donna d’Onna (Gianna Nannini)
Memorie di una geisha (di Rob Marshall)
Non ho l’età (Gigliola Cinguetti)
Il tempo delle mele (di Claude Pinoteau)
Piccola stella senza cielo (Ligabue)
We want sex (di Nigel Cole)
Sei fantastica (Max Pezzali)
Donne sull’orlo di una crisi di nervi (di PeVuoto a perdere (Noemi)
dro Almodovar)
You ain’t woman enough (Loretta Lynn)
Tutto su mia madre (Pedro Almodovar)
Stupid girl (Pink)
La verità è che non gli piaci abbastanza (di
Man! I feel like a woman! (Shania Twain)
Ken Kwapis)
My best friend’s girl (The Cars)
Il giardino delle vergini suicide (di Sofia
Girl talk (The Donnas)
Coppola)
She will be loved (Maroon 5)
Sex and the city (con Sarah J. Parker)
Nobody’s daughter (Hole)
Thirteen (con Evan Rachel Wood)
Celebrity skin (Hole)
Il cerchio (di Jafar Panahi)
Women is Losers (Janis Joplin)
The Iron Lady (con Meryl Streep)
Diamonds are a girl’s best friend (Marylin
The Queen (di Stephen Frears)
Monroe)
Marie Antoinette (di Sofia Coppola)
Woman on a mission (Gabriella Cilmi)
L’altra donna del re (con S. Johansson e N.
The lady is a tramp (Frank Sinatra, ma da
Portman)
ascoltare anche quella di Tony Bennet ft.
L’altra metà dell’amore (con Mischa BarLady Gaga)
ton)
Girls just want to have fun (Cindy Lauper)
Mean Girls (con Lindsay Lohan)
I’m every woman (Chaka Khan)
Quattro amiche e un paio di jeans (con
Respect (Aretha Franklin)
Blake Lively, Alexis Bledel, America FerreSingle Ladies (Beyoncè)
ra)
I wanna be where the boys are (The RunaSperiamo che sia femmina (di Mario Moniways)
celli)
Layla (Eric Clapton)
Erin Brockovich - Forte come la verità (con
Suzanne (Leonard Cohen)
Julia Roberts)
Nobody’s wife (Anouk)
La duchessa (con Keira Knightley)
P AGIN A 1 8
Orgoglio e pregiudizio (con Keira Knightley)
Becoming Jane (con Anne Hathaway)
A letto con il nemico (con Julia Roberts)
La papessa (con Johanna Wokalek)
Agorà (con Rachel Weisz, di Alejandro Amenabar)
Gli uomini preferiscono le bionde (con Marylin Monroe)
The Help (con Emma Stone)
Elizabeth 1 e 2 (con Cate Blanchett)
Millennium: Uomini che odiano le donne
(di David Fincher)
Vicky Cristina e Barcelona (Woody Allen)
The Runaways (con Kristen Stewart e Dakota Fanning)
Zero Dark Thirty (di Kathrine Bigelow)
LIBRI:
Ipazia, la vera storia (Silvia Ronchey)
Considera le sue abitudini (John Windham)
Il salto di Saffo (Erica Jong)
Ave Mary (Michela Murgia)
Veronika decide di morire (Paulo Cohelo)
L’ambiguo malanno (Eva Cantarella)
Una stanza tutta per sé (Virginia Woolf)
Anna Karenina (Lev Tolstoji)
Ci vogliono le palle per essere una donna!
(Caitlin Moran)
Piccole donne (Louisa May Alcott)
La gladiatrice (Russel Whitfield)
Mille splendidi soli (Khaled Hosseini)
La parrucchiera di Kabul (Deborah Rodriguez)
Colazione da Starbucks (Laura Fitzgerald)
Se sei single l’hai scampata bella (di Wendy
Markham)
Le mie antenate (di Rita Levi Montalcini)
Le medichesse. La vocazione femminile alla
cura (di Erika Maderna)
La signora Dalloway (di Virginia Woolf)
La chimera (di Sebastiano Vassalli)
Medea (di Euripide)
Sto con la band (di Pamela Des Barres)
Piccoli racconti di misoginia (di Patricia
Highsmith)
A cura di
Alessandra Gonnella IV A Classico
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
La tecnologia manderà a casa gli insegnanti?
Continuiamo in questo numero la sezione dedicata a tutti quei lavori (saggi, temi, ricerche, ecc.) svolti in classe e
ritenuti, dagli insegnanti, “degni” e meritevoli di essere pubblicati nel nostro Giornalino.
Per questo numero presentiamo un saggio breve di argomento scientifico (tipologia B), avente come argomento “Le
relazioni tra la tecnologia digitale e l’istruzione”, assegnato nella classe V B.
Se c’è qualcosa su cui possiamo tutti essere d’accordo è il fatto evidente e inequivocabile che la nuova tecnologia,
figlia dell’era digitale, ha prodotto cambiamenti abissali nella vita delle persone e dunque, a maggior ragione,
nell’educazione, nella formazione e nello sviluppo di chi tra la tecnologia è nato. Il lusso che non ci possiamo concedere, tuttavia, è quello di credere che il sapere tecnologico e la valanga informativa di Internet possano sostituire la
figura dell’insegnante e, in ultima analisi, la sana fatica della penna e del banco di scuola.
Sarà pur vero che grazie alla rete la conoscenza è divenuta un “patrimonio aperto, accessibile ovunque 24 ore su
24” e che “non è più un patrimonio esclusivo ma condiviso da tutti” 1, ma “accedere” alla conoscenza o “fruirne” 1 è
cosa ben diversa dall’“apprendere”. Mi permetto di chiarirlo citando (in via del tutto decontestualizzata) Pierluigi
Bersani, il quale in una recente intervista televisiva spiega con un’efficace metafora: << La cultura non è possedere
molti libri, ma saperli ordinare con precisione su di uno scaffale; e l’unico falegname che sappia costruire scaffali è
l’insegnante >>. E aggiungo: più libri si possiedono, più diventa difficile saperli ordinare e più c’è bisogno di scaffali
imponenti; per questo, in un’epoca in cui la cara, vecchia biblioteca è finita “diluita in un mare vertiginoso di offerte” 2 rappresentato da Internet, che offre milioni di libri ma nessuno scaffale, la figura del falegname (cioè
dell’insegnante), non ha perso di importanza ma ne ha acquistata.
Riassume bene questo concetto Umberto Eco: “…le informazioni che Internet mette a disposizione sono immensamente più ampie di quelle di cui dispone il professore” ma “internet dice quasi tutto salvo come cercare, filtrare,
selezionare, accettare o rifiutare quelle informazioni. A immagazzinare nuove informazioni sono capaci tutti, ma
decidere quali ricordare e quali no è arte sottile” 3. Questa è, in buona sostanza, la differenza tra erudizione e saggezza, e già Platone aveva ben capito l’importanza di questa distinzione, con l’unica differenza che mentre noi ragioniamo del passaggio dal sapere scritto al sapere digitale, egli nel “Fedro” ragionava della nascita della scrittura,
dunque del passaggio dal sapere orale al sapere scritto: “ … Né tu offri vera sapienza ai tuoi scolari, ma ne dai solo
l’apparenza perché essi, potendo avere notizie di molte cose senza insegnamento, si crederanno d’essere dottissimi
mentre per la maggior parte non sapranno nulla; [saranno] imbottiti di opinioni anziché sapienti” 4.
Avranno vita breve, dunque, i facili ottimismi di chi crede che tra qualche anno non servirà più affidare i figli agli
insegnanti perché le informazioni saranno più ampiamente reperibili altrove, anche perché (cosa che ho trascurato
più per ovvietà che per scarsa importanza), non c’è pagina web che sappia insegnare il vivere in società, la democrazia, il rigore, la disciplina e l’educazione al lavoro quanto il buon vecchio banco di scuola; non v’è dubbio, tuttavia, che “la scuola si trova di fronte a importanti questioni che mettono in discussione alcuni capisaldi fondamentali”
5
e che in un futuro non di certo lontano ci sarà bisogno di falegnami che sappiano costruire scaffali più alti, più solidi e più settorializzati, che possano custodire volumi di un diverso spessore.
Michele Spagnolo V B
1. N. Bottani, Come cambiano le modalità d’apprendimento, in “L’Espresso”, 17 aprile 2007
2. A. Moro, Figli dello sviluppo High-Tech? No, dell’infinito, in www.ilsussidiario.net
3. U. Eco, A che serve il professore? in “L’espresso”, 17 aprile 2007
4. Platone, Opere, vol.1, Laterza, Bari, 1967, pagg. 790-792
5. A. Poggi, La nuova alleanza tra nativi digitali e prof può cambiare la scuola, in www.ilsussidiario.net
P AGIN A 1 9
Rasoio di Ockham
Società e Cultura
Il Grafene
Un titolo semplice, quasi banale. Il nome di quel che mi appresto a
descrivere. Un insieme di atomi di carbonio, disposti ad esagoni regolari che vanno a formare strati dalle dimensioni potenzialmente
infinite. E il tutto possedendo una resistenza eccellente. Di fatto,
però, stare a spiegare come dalla grafite si riesca a sintetizzare il
grafene sarebbe complesso, oltre che senz'altro inutile. Se siete interessati a questi dettagli, Wikipedia credo l'abbiano inventata anche per questo.
Più interessante è invece pensare alle applicazioni. Al fatto che, per
esempio, grazie ai nuovi transistor creati con tale materiale, si potrà
in pochi anni creare apparecchi molto più celeri. E anche durevoli,
dato che alcuni lo definiscono "il materiale più resistente di sempre". E il fatto che la Nokia stia puntando su questo aspetto e allo
stesso modo anche la Samsung e altre multinazionali, può solo significare che le speranze siano davvero notevoli.
Ma gli usi ipotizzati e testati sono davvero innumerevoli, dato che
alcuni hanno pensato di usare il materiale come desalinizzatore, per
creare pannelli solari e persino per distillare benzina o alcool. Un uso che potrebbe davvero farci avvicinare, in pochi anni, ad un futuro che immaginavamo senza dubbio molto più distante.
Investono nel grafene anche alcune nazioni. Si può citare in particolare la Polonia, che tramite il progetto
"Innowacyjna Gospodarka", ossia Economia innovativa, intende porre molti brevetti sul grafene, e numerosi già ne
possiede. Persino l'unione europea sta formando un’ equipe di ricercatori che disporrà della bellezza di un miliardo
di Euro, denaro col quale senza dubbio gli sarà possibile fare molto.
Una nota dolente? L'Italia, di fatto, non ha svolto particolari studi e ricerche e anzi è in questo campo decisamente
arretrata. Una mancanza non da poco, dato che probabilmente nei prossimi anni il grafene sarà ovunque e imparare presto a produrlo potrebbe essere decisamente vantaggioso. In particolare, ad esempio, per allontanarsi dalla
crisi che ci opprime. Per quanto, forse, potrebbe essere solo una delle tante occasioni che, purtroppo, finiremo per
perdere, dato che la politica sembra pensare a ben altro.
Gianluca Pasi II D
P AGIN A 2 0
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
SI PUÒ ESSERE LIBERI SOLO INSIEME AGLI ALTRI
“L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa”
Questa citazione appartiene ad un magistrato italiano, Antonino Caponnetto, che guidò il pool antimafia nel 1983. Accanto a lui lavoravano anche Giovanni Falcone, Paolo Borsellino,
Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Grazie alle loro indagini ben 400 delinquenti legati alla criminalità organizzata
furono condannati nel maxi processo di Palermo, iniziato il 10
febbraio 1986.
Riprendendo questa citazione, don Luigi Ciotti, presidente
dell’associazione Libera, nella trasmissione “Vieni via con me”
di Fabio Fazio e Roberto Saviano, ha esortato all’unione comune per la legalità. Legalità infatti, oltre ad aspetto e pratica delle leggi, è anche dare un’opportunità alle fasce
più deboli. Purtroppo la società ci acceca, e non ci permette di vedere le cose con chiarezza, per questo molte volte
perdiamo numerose occasioni.
Una di queste sta nascendo proprio ora, qui a Montebelluna: Libera è un’associazione forte e ampia che, “se colta
al volo”, può portare nuove prospettive, nuove idee, più sensibilizzazione.
Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. Essa è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale grazie ai propri progetti che spaziano dall’uso
dei beni confiscati alle mafie alle attività antiusura, solo per citare alcune iniziative. Nel 2008 è stata inserita tra le
eccellenze italiane dall’Eurispes (istituto totalmente privato di studi politici, economici e sociali che opera nel campo della ricerca economica, politica, sociale e della formazione). Nel 2012 è stata posta dalla rivista del Global
Journal nella classifica delle cento migliori Ong del mondo. La bellezza di Libera, che l’ha reso nota anche a livello
mondiale come si può riscontrare dalle forti riconoscenze ottenute, sta nell’essere un punto di incontro di tante
diverse generazioni, che insieme condividono la voglia di risanare un sistema corrotto. Il lato più subdolo della corruzione odierna è il suo agire in silenzio, senza farsi vedere né sentire. Penetra nelle grandi e piccole imprese con la
minaccia, apparentemente non si riscontra la sua presenza, ma basta scavare più a fondo per venirne a contatto.
Questa minaccia non va fuggita ma combattuta. Il modo migliore è contribuire anche in piccola parte alla stabilizzazione di un presidio, come quello che sta nascendo a Montebelluna.
Con quella citazione don Luigi Ciotti vuole esortare all’informazione e all’educazione dell’individuo. La passività
dell’individuo favorisce la crescita della criminalità e con essa la rovina di un sistema sociale in precario equilibrio
che non ha né il tempo né la voglia di curare la persona, la quale invece può trovare ampio respiro in attività come
queste.
Il presidio è ancora in via di formazione ma la possibilità di una sua futura stabilizzazione è più che certa. Parteciparvi e diventare membro effettivo dà la possibilità di prendere parte a tutte le iniziative di Libera, entrando a contatto con realtà differenti che arricchiscono la nostra persona e la nostra visione del mondo.
Per tutti coloro che hanno piacere e desiderio anche solo di vedere e poi decidere, gli incontri sono il sabato pomeriggio alle 14.00 nella casa del volontario di fronte alla biblioteca, in via Augusto Serena.
Sperando che questa esperienza possa portare un soffio di novità e nuove idee per la nostra stessa città vi aspettiamo.
I ragazzi del presidio
P AGIN A 2 1
Società e Cultura
Rasoio di Ockham
Petizione contro l'aggressione alla Repubblica Democratica del Congo
In Belgio, le associazioni AMUKA, Medici per il Terzo Mondo, UJAMAA, “Piscine d'activité” e Intal hanno
lanciato una petizione contro l'aggressione alla Repubblica Democratica del Congo, già Zaire e Congo Belga, e per chiedere l'embargo contro Ruanda e Uganda affinché il Paese possa finalmente conoscere il progresso.
Tra il 1998 e il 2003, buona parte dei territori orientali della Repubblica Democratica del Congo sono stati
occupati dagli eserciti di Ruanda e Uganda, così per cinque anni il Paese è rimasto privo di un governo
centrale, lacerato dalle divisioni interne. Dopo la ritirata dal suolo congolese, gli eserciti ugandesi e ruandesi hanno continuato a rendere instabile la zona posta a est del Paese lasciando alcune truppe nel territorio congolese e favorendo situazioni di guerra come a Bukavu e a Goma, rispettivamente nel 2004 e nel
2008. Dopo il mese di marzo dello scorso anno, soprattutto a luglio e a novembre, l'esercito del Ruanda
ha partecipato nuovamente a scontri contro l'esercito congolese. Infine una rivolta del gruppo ribelle militare M23 (Mouvementdu 23-Marte) è stata sfruttata dall'esercito ruandese per ricominciare le aggressioni.
Questa situazione di guerra ha provocato milioni di vittime e, solamente nel 2012, ha creato una massa di
rifugiati stimata oltre 800.000 persone. Il conflitto impedisce lo sviluppo economico della Repubblica Democratica del Congo, che ha il PIL pro capite più basso al mondo (328 $). Le condizioni attuali hanno causato una perdita di entrate superiore ai 430 milioni di dollari per il 2012, oltre alle spese supplementari di
400 milioni di dollari, vale a dire il 10% del magro bilancio governativo.
Il Paese è molto ricco, sono presenti numerose risorse, come per esempio le miniere di diamanti, sfruttate
però dalle compagnie straniere, quindi la popolazione vive nella miseria più totale.
I governi dei Paesi occidentali non si schierano contro Ruanda e Uganda perché sono i migliori alleati degli
Stati Uniti nel continente africano. Alcuni Stati hanno diminuito il sostegno alla collaborazione con la capitale Kigali ma l'aiuto ritirato viene parzialmente compensato dai saccheggi nel territorio congolese mentre
il resto è pagato dagli stessi cittadini ruandesi.
I promotori della petizione sostengono che sia necessario un embargo militare contro il Ruanda e l'Uganda. Inoltre sostengono che sia inaccettabile che gli eserciti dei due Paesi ricevano l'addestramento, le armi
e il denaro dalla Comunità Internazionale, di cui anche il Belgio fa parte, e che i loro ufficiali ricevano una
formazione all'accademia Reale militare di Bruxelles. Per di più gli eserciti ruandese e ugandese ricevono
decine di milioni di dollari in compenso per la loro adesione alle missioni di pace dell'ONU nel Darfur e in
Somalia.
La petizione può essere firmata nell'indirizzo web
http://www.intal.be/fr/node/11376
È inoltre possibile salvare il modulo della petizione per stamparlo e farlo firmare all'indirizzo web
http://www.intal.be/files/PETITION_version_breve_RD_Congo_Goma_20121128.pdf
e inviarlo all’ indirizzo
Intal, Chaussée de Haecht 53, 1210 Bruxelles
Andrea Dossi III C
P AGIN A 2 2
Interventi esterni
Rasoio di Ockham
Dicono di noi...
Come avete avuto modo di leggere nell’articolo “Sonderkommando”, quest’anno lo spettacolo della Giornata della Memoria
organizzato da noi studenti del Liceo, coordinati dalle professoresse Ereno, Galli, Padovan e Puccinelli, ha riscosso un successo
maggiore rispetto agli anni scorsi e, per certi versi, inaspettato, viste le numerose difficoltà che si sono trovate nel percorso di
preparazione. Visto questo grande apprezzamento, dunque, è stata allestita addirittura una replica. I discorsi di congratulazioni
e i messaggi di complimenti per quanto è stato fatto non sono mancati, anzi due personalità esterne al nostro istituto si sono
resi gentilmente disponibili a scrivere due righe per il nostro Giornalino al fine di encomiare il lavoro degli studenti e delle insegnanti: si tratta dell’ex preside del Liceo, prof. Lamberto Pillonetto, e del vicesindaco di Montebelluna, dott. Elzo Severin. Ecco i
messaggi:
Prof. PILLONETTO
Carissimi,
Mi scorrono ancora davanti agli occhi le immagini dello splendido spettacolo che mi avete donato venerdì sera, e risuona in me
l'eco delle parole, degli effetti sonori e delle musiche. Soprattutto nella mente e nel cuore è viva la struggente intensità con cui
avete rivissuto l'esperienza di Shlomo Venezia, paradigma di un' esperienza ripetutasi per milioni di esseri umani, senza che per la
stragrande maggioranza di loro sia stato possibile darne testimonianza.
Purtroppo il negazionismo continua in forma incalzante e probabilmente mai cesserà.
Ciò che voi avete fatto e fate ha un valore assoluto e indelebile.
Bravi, bravi e grazie infinite a voi tutti e alle vostre professoresse!
Guai se non mi fosse stato possibile venire (sono giunto in ritardo e me ne scuso, ma fortunatamente ho "vissuto" pressoché tutto)!
Un abbraccio a voi, da estendere a tutti gli amici.
Pillo
Dott. SEVERIN
Vi ringrazio per concedermi uno spazio nel vostro giornale.
La vostra rappresentazione sulla Giornata della memoria è stata per me un momento di grande soddisfazione nel realizzare
che ci sono giovani veramente in gamba, pieni di iniziativa e soprattutto di interessi che vanno oltre l'ambito scolastico: mi
riferisco alla passione per la musica, per la composizione, per il canto e per lo spettacolo in generale.
Mi avete fatto un po' rivivere i tempi del mio liceo, che allora era solo a Treviso. Come ho già detto, a quei tempi non saremmo mai stati in grado non solo di fare ma nemmeno di pensare uno spettacolo come quello che Voi avete realizzato. Eppure
anche noi eravamo capaci....ma la nostra unica preoccupazione era lo studio e cercare di avere voti più alti rispetto al proprio
compagno di banco o all'amico che era in un'altra sezione.
In questa situazione di grande incertezza politica, economica e sociale è sicuramente un grande conforto sapere che alle
nostre spalle c'è una generazione di giovani colti,intelligenti e volenterosi e che sicuramente sono uno stimolo anche per
l'Amministrazione Comunale a perseguire le iniziative che stiamo portando avanti: mi riferisco ad una nuova concezione
urbanistica della città, ad una grande attenzione per il settore dell' Ecologia, del risparmio energetico, della riduzione dell'
inquinamento , del miglioramento della viabilità e della vivibilità della nostra area. E su questi punti sono sicuramente graditi
anche i vostri
suggerimenti visto che anche Voi qui vivete e forse un domani saranno alcuni di Voi ad amministrare Montebelluna.
Vi auguro un buon proseguimento del vostro iter scolastico e ricordate che l'Amministrazione Comunale è sempre disponibile a vostre iniziative o necessità.
Elzo Severin
Noi ragazzi siamo pertanto onorati di essere riusciti a trasmettere il messaggio di Shlomo Venezia e di tanti altri deportati, internati e sterminati, siamo contenti che le loro testimonianze, attraverso le nostre voci, le nostre azioni e le nostre musiche,
siano arrivate al pubblico e siamo soddisfatti di ricevere messaggi di elogio ed incoraggiamento. Poiché crediamo nel valore
della memoria e siamo fermamente convinti che il ricordo renda liberi, speriamo quindi di poter continuare questo percorso
sulla memoria anche il prossimo anno, con un altro spettacolo all’insegna della testimonianza e del ricordo.
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Rasoio di Ockham
Rubriche
De André e...
De André e... Prinçesa
L'otto di marzo non per
tutti passa inosservato.
Di certo, non per coloro
che sanno che in tale data cade la festa della donna. L'occasione perfetta
per festeggiare non solo
chi è nata donna, ma anche gli individui che tali si
sentono.
E di "Prinçese" ve ne sono in effetti numerose nelle canzoni di De
Andrè, a partire dalla "graziosa" che ispirò
Via del Campo fino ad arrivare al giovane
protagonista della canzone che dà il titolo
a questo articolo. Persone da molti disprezzate, costrette a vivere nei quartieri
malfamati (come ad esempio la famosa Via
del Campo di Genova) e considerate persino, da alcuni, abominevoli.
Ma che rapporto aveva De Andrè con travestiti e transessuali? A dire di Morena "La
graziosa", egli era attratto dal loro mondo,
non per perversione, ma più che altro per
curiosità. A lui piaceva sentir parlare delle
loro storie di vita e dei clienti più strani.
Non è un caso che più volte si ispirò a queste persone, simbolo dei cosiddetti ultimi
di cui egli spesso parlava. In fondo, la citazione "Dai diamanti non nasce niente, dal
letame nascono i fior" è una sintesi perfetta del suo modo di pensare.
Una parentesi particolarmente ampia si
potrebbe aprire su Fernando- o Fernandail/la protagonista di "Prinçesa", appunto.
Sin da ragazzo egli si rende conto di essere
una donna intrappolata nel corpo di un
uomo, mentre i genitori pensano che a
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ricordargli di esser nato
uomo sarà l'istinto. Un istinto che invece sempre
più lo allontana dal ruolo
preimposto dal suo sesso,
facendogli
attraversare
ormoni e operazioni, affinché "il suo corpo gli rassomigli". E dunque diviene
prostituta, come tante,
dopo una moltitudine di
vicissitudini, finendo per donare il suo
cuore ad un avvocato di Milano.
Ma la cosa importante è un'altra e De Andrè ce lo ricorda. Meglio concludere come
la canzone, ricordando una parola semplice, ma troppo spesso dimenticata. Semplicemente, vivèr.
Gianluca Pasi II D
Rasoio di Ockham
Rubriche
L’altRa riflessione
LA PRESA DEL POTERE
In occasione del decennale della scomparsa del famoso cantautore Giorgio Gaber, Anonimo segnala…
Giorgio Gaber aveva già previsto tutto quasi quaranta anni fa! Pochi ricordano questo pezzo tratto dal recital “Me,
fuori di me” trasmesso dalla tv svizzera nel 1973. Si tratta de “La presa del potere”. Naturalmente dovrete ascoltarlo, ma vogliamo anche consentirvi di leggere il testo. Buon ascolto, buona lettura, buona riflessione…
[parlato]: Un mastino. Un mastino nero, lucido, metallico. Un
cane mastino con un occhio solo, vitreo, in mezzo alla fronte.
Una mano che schiaccia un bottone. Dall’occhio del mastino
parte un fascio di luce intensa, verdastra, elettrica…
Psss… psss… psss…
Avvolti in lucidi mantelli
Guanti di pelle, sciarpa nera
Hanno le facce mascherate
Le scarpe a punta lucidate
Sono nascosti nella sera.
Non fanno niente, stanno fermi
Sono alle porte di Milano
Con dei grossissimi mastini
Che stan seduti ai loro piedi
E loro tengono per mano.
Han circondato la città
La stan guardando da lontano
Sono imponenti e silenziosi.
Chi sono? Chi sono?
I laureati e gli studiosi.
E l’Italia giocava alle carte
E parlava di calcio nei bar
E l’Italia rideva e cantava.
Psss… psss…
Ora si muovono sicuri
Coi loro volti mascherati
Gli sguardi fissi, minacciosi
Vengono avanti silenziosi
I passi lenti, cadenzati.
Parte una luce molto intensa
Che lascia tutti ipnotizzati.
Chi sono? Chi sono?
L’intellighenzia e gli scienziati.
E l’Italia giocava alle carte
E parlava di calcio nei bar
E l’Italia rideva e cantava.
Psss… psss…
Ora lavorano più in fretta
Hanno moltissimi alleati
Hanno occupato anche la RAI
Le grandi industrie, gli operai
Anche le scuole e i sindacati.
Ora si tolgono i mantelli
Son già sicuri di aver vinto
Anche le maschere van giù
Ormai non ne han bisogno più
Son già seduti in Parlamento.
Ora si possono vedere
Sono una razza superiore
Sono bellissimi e hitleriani.
Chi sono? Chi sono?
Sono i tecnocrati italiani.
[parlato]: Eins zwei, eins zwei, alles kaputt!
E l’Italia giocava alle carte
E parlava di calcio nei bar...
Anonimo
Portano strane borse nere
Piene di oggetti misteriosi
E senza l’ombra di paura
Stanno occupando i punti chiave
Tengono in pugno la Questura.
Dagli occhi chiari dei mastini
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Rasoio di Ockham
Rubriche
L’altRa riflessione
Because life is… life!
1. canta sotto la doccia (magari i Queen)
29. prova tutto ciò che ti sembra valga la pena provare
2. almeno una volta ogni giorno ringrazia
30. non usare le persone
3. almeno 3 volte ogni giorno sorridi
31. di’ sempre ciò che vuoi dire
4. ridi più che puoi
32. ascolta
5. almeno una volta alla settimana ascolta buona musica 33. non sprecare il tempo
6. fai l'amore
34. non lasciare cose in sospeso
7. bevi the alla menta con una persona a cui vuoi bene
una volta al mese
35. porta occhiali ridicoli, soprattutto di colore rosa o
verde chiaro
8. corri libero in un prato fremente di vita almeno sedici
volte in tutto
36. tieni almeno un segreto solo e soltanto per te
9. goditi il tepore di ogni raggio di sole sulla pelle
38. fatti filmoni mentali
10. gioca a monopoli facendo la candela e rassegnati ai
doppi sensi
39. non esagerare con i filmoni mentali
11. guarda le gocce di pioggia fuori dalla finestra in un
pomeriggio umido
37. parla da solo almeno una volta all'anno
40. ricorda sempre tutte le persone che sono veramente
importanti per te
12. cammina nella nebbia aspirandone l'odore
41. diventa la persona più importante nella vita di almeno altre quattro persone
13. siediti sull'erba fregandotene dei vestiti eleganti
42. pensa prima di parlare
14. partecipa ad almeno quarantasei feste in cui la birra
scorra a fiumi
43. non pensare prima di dire qualcosa di veramente
importante
15. canta a squarciagola in dialetto
44. spera, sempre
16. esulta per almeno sette cose veramente importanti
45. disegna qualcosa almeno tre volte al mese
17. esulta per almeno ventitrè cose di poco conto
46. prenditi cura di almeno un animale
18. esulta per cavolate ogni volta che puoi
47. non dimenticare quanto è bello imparare
19. sogna
48. concediti la tua dose di stupidità
20. respira il suo odore sulla tua pelle dopo un pomeriggio passato insieme
49. goditi gli amici sempre e comunque
21. litiga costantemente con i tuoi capelli
50. non giudicare (a meno che tu non lavori come giudice)
22. cammina a piedi nudi
51. sii gentile con chiunque, almeno la prima volta
23. cammina in equilibrio su qualcosa almeno due volte
all'anno
52. azzuffati con qualcuno, ma non picchiare nessuno
24. credici
53. ricordati che non sei meglio di nessuno, ma anche
che non sei peggio di nessuno
25. ascolta il suono del vento e lascia che ti soffi contro
54. lotta per ciò in cui credi
26. prendi in giro qualcuno almeno tre volte al mese
55. lasciati condurre in un volo pindarico da qualcuno a
cui vuoi bene
27. fatti prendere in giro da qualcuno almeno quattro
volte al mese
28. fa’ almeno due gol spettacolari all'anno
P AGIN A 2 6
56. concediti almeno una giornata all'anno di figure di
merda a raffica
Rasoio di Ockham
Rubriche
L’altRa riflessione
57. guarda attentamente negli occhi le persone a cui
vuoi bene, scoprirai cose interessanti
84. aspetta l'arrivo della tua stagione preferita facendo
attenzione ad ogni piccolo indizio
58. porcona amorevolmente almeno settantasette volte 85. indaga sempre sul perché delle cose
al mese (vedi Germano)
86. gioca con i numeri e con le parole
59. arrossisci almeno duecentocinquantaquattro volte 87. scherza con chiunque
in tutto
88. impara ad apprezzare le sottigliezze
60. usa giri di parole inutili per dichiararti e poi fatti ba89. fa in modo che i tuoi pollici opponibili non esistano
ciare impreparato/a
invano
61. bacialo/a senza parlare nè pensare
90. porta rispetto
62. aspetta con impazienza qualcosa almeno due volte
91. sii ironico
al mese
92. sii diverso
63. sii euforico/a (con moderazione)
64. interrogati angosciato/a sul cosa indossare per almeno trentatre serate importanti
93. osserva
68. ricorda sempre il sapore del tuo piatto preferito
96. ricorda sempre il brivido assoluto del tuo miglior
orgasmo
94. fa in modo che almeno tre persone siano orgogliose
65. prendi almeno diciassette volte il treno e altrettante di te
95. sii orgoglioso delle persone e di te stesso, a ragione
la corriera
però
67. goditi l'odore del caffè appena fatto la mattina
69. assaggia tutto e solo dopo escludi (questo non vale
con i funghi)
70. prova tutto e solo dopo scegli
71. sfinisci almeno una commessa di negozi all'anno
72. fidati
73. fa scivolare le dita sui tasti di un pianoforte almeno
una volta
97. sii consapevole
98. tieni dentro di te almeno un ricordo completamente
felice
99. ricorda che gli eroi esistono
100. ricorda che tutto finisce, ma che c'è sempre qualcosa di nuovo che inizia
101. pensa a cose felici prima di dormire e appena sve74. gioca alla play con qualcuno per un tempo sproposi- glio il mattino
tato almeno ventiquattro volte all'anno
102. guarda almeno cento aurore e altrettanti tramonti
75. aiuta qualcuno a piegare le lenzuola almeno trenta103. leggi, non importa cosa
sette volte all'anno
104. ricorda che niente è impossibile
76. soffia bolle di sapone almeno tre volte ogni estate
77. insegna ad almeno una persona a fare bolle di sapo- 105. cambia e migliora, ma rimani te stesso
106. ama
ne in una giornata soleggiata
78. cresci
107. vivi
79. invecchia
80. scrivi almeno due lettere a mano ogni anno
81. corri in bicicletta su di una strada deserta almeno
nove volte al mese
82. canticchia ogni volta che puoi
83. fischietta se ne hai voglia
George Sand
P AGIN A 2 7
Rubriche
Rasoio di Ockham
Molto più che un libro
Da un celebre scrittore… a celebri opere!
Cari lettori,
per questo articolo dovrei cambiare il nome della mia rubrica in “molto più che due libri…”, proprio perché ho deciso di presentarvi due opere a voi ben note.
L’autore di questi testi? Ebbene è il famoso William Shakespeare, uomo di teatro, poeta e profondo conoscitore
delle passioni, considerato un genio universale tra i più alti , in possesso non solo di una grande perizia tecnica ma
anche di un’intuitiva capacità di penetrare e capire la psicologia umana e adattarla ai suoi personaggi. Scrisse molte
opere, soprattutto teatrali, che sono giunte fino ai giorni nostri, preservando la sua grande fama di abile scrittore.
Le due opere di cui voglio parlarvi sono la misteriosa e intrecciata storia di “Sogno di una notte di mezza estate” e la
storia più celebre di tutte, “Romeo e Giulietta”.
Di quest’ultima non è necessario che vi racconti la trama, perché vi sarà
già nota “dall’età della vostra giovinezza”, in quanto è la storia più passionale e anche triste che sia mai stata scritta in tutti i tempi; però voglio
rivelarvi come altri grandi artisti si siano ispirati a questa famosa opera.
Inizio con quello che riguarda la mia passione, cioè la danza, perché il
mitico e unico Rudolf Nureyev ha ideato una strabiliante coreografia sulle musiche del maestro Sergei Prokofiev, la cui fama non è minore. Anche nel balletto la “scena del balcone” è una delle più famose, in quanto
viene rappresentata con un gioioso pas de deux che fa trasparire il grande amore dei due giovani.
Ma non è tutto, anche la storia del pluripremiato musical West Side Story
è un rifacimento della tragedia di Shakespeare. Fu ideato da Jerome Robbins (regia e coreografia), Arthur Laurents (libretto), Leonard Bernstein
(musiche) e Stephen Sondheim (testi) che debuttò il 18 ottobre 1957,
riscuotendo un enorme successo! Infine, il regista Gary Winick nel 2010
diresse il film Letters to Juilet con Amanda Seyfried e Vanessa Redgrave,
ambientato tra New York e la nostra Verona, città simbolo dell’opera in
cui è presente il celebre balcone di Giulietta.
“Sogno di una notte di mezza estate”, invece, può esservi meno noto, ma la sua trama seppur articolata è molto
divertente. Shakespeare ambienta la storia in un bosco, considerato luogo di smarrimento e incanti, e i suoi personaggi sono fate, folletti e spiritelli, che con i loro filtri magici creano disguidi e passioni. Se, con Romeo e Giulietta
l’autore riprende i canoni dell’amor cortese, con quest’opera ricalca i modelli della commedia plautina e terenziana. Anche in questo caso un grande genio della danza ha arricchito il repertorio della danza classica con un balletto
spettacolare; chi se non George Balanchine poteva farlo? In quest’opera si uniscono le abilità di un altro talento che
è Felix Mendelssohn, che ha scritto le musiche e proprio ispirandosi a quest’opera ha composto la marcia nuziale.
L’opera è stata inoltre ripresa per il film diretto da Michael Offman nel 1999.
Certo, ci sarebbero molte altre cose da dire riguardo a questi due grandi capolavori, ma non posso dilungarmi troppo e … vi assicuro, è un piacere leggerli!!
Cristina Vendramin IV D
P AGIN A 2 8
Rasoio di Ockham
Rubriche
Ridiamo per non piangere
Rieccoci anche noi! Anche noi siamo rimasti, in qualche modo pure noi abbiamo ottenuto il tanto cercato 4%.
Ma è stata dura eh! Come potrete notare dagli esiti delle elezioni, sono altri i comici che il popolo ha preferito! Ad ogni modo, alcuni fra i nostri onorevoli ci hanno lasciati, mentre ne abbiamo acquisiti altri, ma sono stati tutti così gentili che
nella campagna elettorale ci hanno donato dell’ottimo materiale per questa rubrica. Tuttavia come sempre ribadiamo, non serviva, davvero, no.
Procediamo…
CRONACA NAZIONALE:
"Dopo il cambio di partito ho ricevuto centinaia di posta elettronica che mi hanno complimentato, noi
abbiamo dato il voto a te e di quelli che mi dicevano: hai fatto bene a lasciare quel partito"
(Antonio Razzi, Deputato, Pdl)
<<Certo. Anch’io mi sarei complimentato, se fossi stato di quel partito, dell’Italia dei Valori!>>
Alla domanda su come si chiamasse la sede del Senato: “Ma chi se ne frega! Lo troveremo, lo
troveremo. Non è un problema, andiamo su google e lo troviamo.” (Bartolomeo Pepe, Senatore, M5S)
<<Sì dai, chi se ne frega?! Tanto poi mica ci vanno alle sedute del Parlamento!>>
“L’opposizione ha la forfora, le puzza l’alito e non si lava. A me invece piace cantare e scherzare. Rispetto le donne e faccio complimenti veri.”
(Silvio Berlusconi, Senatore e candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Pdl)
<<Ecco! Lo dica che è l’uveite per cui non ha potuto essere presente al suo processo l’ha contratta a Palazzo Madama, contagiato
dall’antigienica opposizione!>>
“La Merkel non vuole il Pd. Me l’ha detto lei” (Mario Monti, Senatore e candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Scelta Civica)
<<Ma stiamo parlando dello stesso Cancelliere che il giorno seguente ha smentito dicendo:“Spetta agli italiani scegliere il proprio governo”?>>
“Grillo è un fascista del web. Populista e antipolitico come Berlusconi. Un pericolo per la democrazia.” Successivamente ha dichiarato: “Quindi
è un interlocutore prezioso, in Parlamento faremo scouting dei grillini.” (Pier Luigi Bersani, Deputato e candidato alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri, Pd)
<<Siamo d’accordo sul cambiare per uscire da questa situazione di crisi, ma calma! Cambiare sì, ma non condanniamo la coerenza!>>
Come avrete certamente notato, la nostra classe politica anche questa volta è stata così attenta che per riempire l’articolo abbiamo dovuto
accingere alle dichiarazioni di molti politici esteri o regnanti del passato.
Seriamente, ma com’è possibile?! Abbiamo, o meglio, avete avuto la possibilità di cambiare, di migliorare la situazione e questa è la gente
che ancora una volta ci rappresenta e, forse, governerà?!
A vostra discolpa si può dire che in effetti non c’erano grandi prospettive con dei candidati così. Di certo un cambiamento c’è stato, si parla di
fine della Seconda Repubblica, e non che cambiare sia sbagliato, anzi, ma, chiediamoci, in che verso?
Concludendo, forse i nostri commenti sembreranno di parte. È sbagliato, lo sono e lo vogliono essere!
Perciò, se leggendo, vi venisse voglia di controbattere oppure di concordare, non tenetevelo per voi!
[email protected]
è la mail del Giornalino e ogni tipo di parere a riguardo è sempre benaccetto.
Tuttavia ci auguriamo che la nostra rubrica vi abbia, almeno in parte, rallegrato, ma speriamo anche che abbiate compreso abbastanza bene
la nostra situazione attuale da auspicare che nel prossimo numero del “Rasoio” questa rubrica non riappaia.
Giacomo Marcolin & Carlo Facchin III D
P AGIN A 2 9
Rasoio di Ockham
Rubriche
L’appetito vien… cucinando!
In questo numero dedicato alla “Festa della donna” non poteva mancare una ricetta in omaggio a tutte le donne!
TORTA MIMOSA
La torta mimosa è il dolce classico per la festa della donna. Il nome di questa torta deriva dal pan di spagna che viene sbriciolato e adagiato sulla superficie per riprodurre la forma della mimosa.
INGREDIENTI:
per il pan di spagna: 165 grammi di farina, 330 grammi di zucchero, 8 uova a temperatura ambiente, 165 grammi di fecola di patate, 1
bustina di lievito (facoltativo), 1 pizzico di sale. Oppure, se non si ha tempo per prepararlo, basta comprare del pan di spagna già pronto.
per la crema pasticcera: 75 grammi di farina, 750 grammi di latte, 2 uova, 150 grammi di zucchero, 1 bustina di vanillina o la scorza di
un limone
servono anche:panna montata fresca, 1 barattolo di ananas (contenente anche del succo di ananas, ma, se non sufficiente, è meglio
acquistare anche del succo di ananas a parte)
PREPARAZIONE:
Per prima cosa si prepara il pan di spagna. Montare le uova con lo zucchero ed un pizzico di sale per almeno 10 minuti in modo da ottenere un composto chiaro e ben fermo. Unire poi la farina e la fecola di patate (è preferibile
setacciarle mentre si aggiungono) e per ultimo il lievito, mescolando bene ad ogni aggiunta.
Versare poi il composto in una tortiera tonda dopo averla imburrata ed infarinata e infornare
a 180° per circa 40 minuti. Una volta cotto, sfornare il pan di spagna e lasciarlo raffreddare
completamente. Dopodiché bisogna capovolgere il pan di spagna e tagliare dalla base un
disco di circa 1 cm di spessore che farà poi da “coperchio” della torta. Con l'aiuto di un coltello appuntito incidete un cerchio nel pan di spagna rimasto lasciando un bordo di circa 2 cm a
lato e 2 cm sul fondo. Con un cucchiaio togliete la parte di pan di spagna che avete appena
delimitato in modo da creare una cavità. Il pan di spagna tolto servirà poi tagliato a piccoli
quadratini oppure sbriciolato con le mani per ricoprire la torta e creare l'”effetto mimosa”
sulla superficie.
A questo punto preparare la crema pasticciera. Versare in una terrina i tuorli e lo zucchero e sbatterli fino ad ottenere un composto
spumoso. Unire poi la farina setacciata e la scorza di un limone oppure la vanillina e mescolare bene. Versare poi il latte in un pentolino
e portarlo lentamente ad ebollizione, toglierlo dal fuoco e versarci sopra il composto appena preparato mescolando continuamente con
una frusta. Rimettere il pentolino sul fuoco e riportare il tutto a bollire continuando sempre a mescolare. Continuare a cuocere il tutto
per circa 5 minuti, poi togliere il pentolino dal fuoco e lasciare raffreddare. Una volta raffreddata, unite la crema ottenuta alla panna
montata.
Successivamente bagnare il fondo del pan di spagna con lo sciroppo di ananas e poi riempirlo alternando la crema a pezzetti di ananas
(lasciare un po' di crema per la copertura). Coprire poi il tutto con il disco di pan di spagna precedentemente tagliato, mettendo la parte
più scura verso il basso. Bagnare anche questo disco di pan di spagna con lo sciroppo d'ananas e ricoprirlo con la crema lasciata da parte. Infine ricoprite la torta con i pezzetti di pan di spagna facendoli aderire bene. Se volete potete decorare la torta con dei piccoli ramoscelli di mimosa.
A questo punto non mi rimane che augurarvi buon appetito e buona festa della donna!
Arianna Zanatta I A
Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che non hanno il dono di un sorriso
A quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A quelle che non conoscono la dolcezza
A quelle che in silenzio subiscono la violenza.
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento
Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che abbracciano con amore
A quelle che illuminano l’anima
A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo
A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno
A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita
P AGIN A 3 0
Rubriche
Rasoio di Ockham
Deutschland
Valentinstag in Deutschland
È da poco passato Valentinstag, das Fest der Verliebten (San Valentino, la festa
degli innamorati), per alcuni è stato ein glücklicherTag (un giorno felice), per altri un po' meno...
ma non disperate, troverete la persona giusta, basta saper aspettare. E allora
eccovi qui le più belle frasi, natürlich auf Deutsch ☺ (naturalmente in tedesco
☺
), da pronunciare quando la persona perfetta per voi arriverà...
♥ ich habe dich gern ♥ con te sto bene
♥ ich habe dich lieb (hdl) ♥ ti voglio bene
(tvb)
♥ ich mag dich ♥ mi piaci
♥ ich denke an dich ♥ ti penso
♥ ich vermisse dich ♥ mi manchi
♥ ich warte auf dich ♥ ti apetto
♥ ich träume von dir ♥ ti sogno
♥ ich erinnere mich an dich ♥ mi ricordo di te
♥ ich bin in dich verliebt ♥ sono innamorato
di te
♥ ich liebe dich ♥ ti amo
♥ ich brauche dich ♥ ho bisogno di te
E, per finire, non mi resta che augurarvi di trovare al più presto
l'amore...
mit Liebe
Chiara Vettorazzo IA
P AGIN A 3 1
Rasoio di Ockham
Rubriche
Recensioni
“L ‘ AMICO RITROVATO”
UN’ AMICIZIA CHE BATTE IL POTERE E IL CORSO DELLA STORIA.
“L’amico ritrovato” è il romanzo dell’avvocato, pittore, nonché scrittore Fred
Uhlman. Nato a Stoccarda da una famiglia ebrea, studiò nelle università di
Monaco, Friburgo e Tubinga, dove nel 1923 conseguì la laurea in legge.
Dopo il giuramento di Hitler come cancelliere, si trasferì a Parigi e per sostenersi iniziò a dipingere, però, visto lo scarso rendimento economico, si dedicò ad altre attività.
Nell’aprile 1936 si trasferì in Spagna , da dove fu costretto a scappare a causa
della guerra civile. Tornato in Francia, ripartì immediatamente alla volta
dell’Inghilterra.
Nel giugno 1940, Uhlman venne deportato sull’ isola di Man, insieme ad altri
sospettati di essere pericolosi per la patria inglese. Vi rimarrà per altri sei mesi, per poi ritornare dalla sua famiglia.
“L’amico ritrovato” è il primo capitolo di una trilogia letteraria, che precede
altre due opere: “Un‘anima non vile” e “Niente resurrezioni, per favore”. Oltre a questi tre capolavori letterari Uhlman scrisse altri testi come:
“Marrocco”, “Sotto i lampi della vita”, “Viaggio in medio oriente”.
Questo romanzo è ambientato agli inizi degli anni ‘30 a Stoccarda. Narra la storia di un ragazzo ebreo, Hans
Schwarz e del suo compagno di classe Konradin Von Hohenfels.
I due diventano subito amici, però, a causa dei genitori di Konradin, sostenitori di Hitler, i rapporti fra i due si raffreddano. Con l’aumentare delle discriminazioni razziali nei confronti degli ebrei, Hans si allontana definitivamente
da Konradin.
Dopo poco tempo, i genitori costringono Hans a partire per gli Stati Uniti, salvandolo dalla brutta situazione creatasi in Germania. Prima di partire, Hans riceve una lettera da Konradin nella quale l’ amico afferma il dispiacere
per la partenza del compagno, ma aggiunge anche di aver incontrato Hitler in uno dei comizi del Fuhrer e di ritenerlo un grande uomo.
Nel finale Hans, laureato e padre di famiglia, riceve una lettera dal liceo frequentato in Germania. Questa lettera
altro non è che la lista di tutti i suoi vecchi compagni di scuola decaduti. Il romanzo si chiude con Hans che legge il
nome di Konradin, giustiziato per il tentato omicidio di Adolf Hitler.
L’ autore vuole raccontare la storia di una grande amicizia, capace di fiorire e svilupparsi in un ambiente dominato
da potere e discriminazione. Lo stesso Uhlman ha avuto modo di conoscere questa realtà, ce ne ha data una visione
dettagliata , riuscendo, però , a presentare il tema dell’amicizia, in una visione completamente nuova e ricca di colpi di scena.
I problemi che un adolescente vive, vengono rivisitati , come in un “romanzo di formazione”, alla luce di un contesto storico particolare, per mostrare come i giochi di potere, la famiglia, il corso della storia influenzino le persone.
Ma il messaggio che più conta è che possiamo imporci sulla storia.
Enrico Pozzobon I D
P AGIN A 3 2
Rasoio di Ockham
Rubriche
Recensioni
Asus Nexus 7
Semplicemente bello, semplicemente intelligente.
Asus Nexus 7, primo tablet made in Google, sarà
l’esponente di Android Jelly Bean su tablet.
La confezione non presenta particolari sorprese:
alimentatore a muro, cavo USB-micro USB per ricarica e scambio dati e qualche piccolo manuale.
Un tablet da 7 pollici è e rimane la soluzione migliore per portarsi appresso il proprio mondo multimediale in ogni luogo e in ogni momento. Asus Nexus
7, inoltre, contiene il proprio hardware all’ interno
di dimensione e peso accettabili. La cover posteriore è di una plastica molto rigida resa ruvida da micro-fori che rendono molto piacevole tenere il
tablet in mano. Nel lato destro troviamo i tasti che
possono essere raggiunti e premuti con estrema
semplicità.
È chiaro che l’intento di Google e di Asus è di creare
un tablet potente ma allo stesso tempo conveniente. Nexus 7 è supportato da un processore quadcore Tegra 3 da ben 1.3 Ghz , 1 GB di RAM, 16/32
GB di memoria esterna e un modulo 3G(opzionale).
E’ presente inoltre NFC, Wi-fi e GPS. Le mancanze
più gravi di questo tablet sono l’assenza di slot micro-SD e di fotocamera posteriore giustificate però dal prezzo concorrenziale di questo tablet.
Grazie al suo eccellente display IPS da 7 pollici ad alta definizione con risoluzione 1280 x 800, Nexus 7 dà ancora più
vita a videogiochi, app, libri e film. La luminosità automatica si comporta egregiamente e una volta impostata al
massimo permette di sorpassare egregiamente il test riguardante la visibilità sotto luce diretta del sole. Ottima anche la resistenza sello schermo, che difatti è Gorilla Glass.
Asus Nexus 7 è il primo tablet in assoluto a montare l’ultima versione di Android: 4.1 Jelly Bean. Le novità rispetto
ad ICS sono: la nuova barra di notifica per tablet e Google Now. Il broswer stock è stato accantonato a favore di
Chrome. E’ aggiornabile ad Android 4.2.2.
La batteria da 4325 mAh garantisce una discreta autonomia che supera la giornata di uso intenso finop ad arrivare
ai 4 giorni con uso parsimonioso.
Il prezzo lancio per il modello da 16 GB era di 249 € ma ora è reperibile per 199 €. Il modello da 32 GB è in vendita a
249 € mentre quello da 32 GB+3G a 299 €.
Asus Nexus 7 è un ottimo tablet senza difetti di sorta. È un tablet piccolo, molto potente, performante e con
l’ultima versione del miglior sistema operativo per smartphone e tablet. L’acquisto è consigliato a chiunque per le
sue prestazioni, la sua portabilità ed il suo prezzo.
Alberto Gardin I D
P AGIN A 3 3
Rasoio di Ockham
Rubriche
Curiosità
☼☾ La Rubrica di Joe L'Eretico ☾☼
“Strane coincidenze”
Buongiorno popolo... come credo tutti sappiano, il nostro amico Benny, oramai già un mesetto fa, ha deciso di
abdicare per lasciare spazio ad un altro papa che abbia le forze per contrastare le difficoltà che la Chiesa sta vivendo... dietro tutto questo sembrano però esserci alcuni conti che non tornano e una serie di coincidenze davvero strane (forse troppe)... diciamo che le dimissioni potrebbero non sembrare così impreviste... Iniziamo...
-L'11 febbraio 2013 Papa Benedetto XVI annuncia l'intenzione di voler abdicare.
^^Tarocchi Rider Waite: “n°XVI”
-Il tarocco Rider Waite n°16 ( numero che appare anche nel nome del ormai ex papa) è
possibile osservare una torre colpita da un fulmine e una corona ( simbolo di sovranità)
che viene sradicata dalla sua sommità.
-Un fulmine ha colpito la cupola di S. Pietro l'11 Febbraio 2013.
-Poche ore prima il cardinale Sodano definisce le dimissioni del papa “un fulmine a ciel
sereno”.
^^1978 - viene pubblicato il breve racconto fantascientifico”Il dilemma di Benedetto
XVI”
-Nel racconto il protagonista papa “Benedetto XVI” alla fine sarà costretto ad abdicare
a causa di poteri che non riesce a controllare.
-Il “Benedetto XVI” del racconto comunica messaggi ai fedeli tramite un computer (J.
Ratzinger è stato il primo papa a scrivere messaggi di fede tramite un mezzo informatico)
^^Film “Habemus Papam” (2011)
-Il regista Nanni Moretti immagina il rarissimo evento di un pontefice che abdica perché
( come Benedetto XVI) non si sente in grado di sostenere il ruolo affidatogli.
^^Il 10 febbraio 2012 ...
-...Un giornale ha dichiarato l'esistenza di una lettera scritta da un cardinale colombiano
secondo cui il papa sarebbe venuto a mancare entro 12 mesi poiché vittima di un complotto.
-Il Vaticano immediatamente ha negato.
-Tre giorni dopo, 13 febbraio 2012, l'ex vescovo di Ivrea L. Bettazzi dichiarava alla radio che
nessuno avrebbe mai attentato alla vita di questo Papa perché troppo mite e religioso ma
che invece il Papa stesso avrebbe potuto dare presto le dimissioni ( del resto proprio Ratzinger prima di diventare Papa aveva dichiarato ad un settimanale diocesiano che un pontefice aveva il diritto se
non l'obbligo di abdicare qualora fossero venute meno le condizioni psicologiche spirituali o fisiche per proseguire),
quindi per preparare la gente allo shock sarebbe stata introdotta l'idea di un complotto. Così termina il suo discorso
alla radio:“Il Vaticano... l'ha smentito... ma un vecchio cardinale mi disse:<<Guarda che quando il Vaticano smentisce vuol dire che è vero>>”.
P AGIN A 3 4
Rasoio di Ockham
Rubriche
Curiosità
^^L'addio del Papa è avvenuto il 28 febbraio
-Questa data nasconde un'altra interessante coincidenza, esiste infatti un presunto
testo profetico ( probabilmente falso storico del '500. La profezia venne infatti pubblicata per la prima volta nel 1595 dallo storico benedettino Arnoldo Wion nel suo libro
“Lignum Vitæ”. Wion attribuì la lista a San Malachia, vescovo benedettino di Armagh,
vissuto nel XII secolo, senza però indicare dove si trovasse il manoscritto originale ),
secondo cui San Malachia avrebbe riportato con estrema esattezza sotto forma di
allegorie tutti i nomi dei papi che si succederanno nel corso della storia.
-Ne conta 112. Dopodiché la chiesa cattolica verrebbe distrutta.
Dopo il motto “Gloria olivae” ( attribuito a Benedetto XVI), l'elenco si conclude con il
testo:
(LATINO)
(ITALIANO)
« In persecutione extrema Sanctae Romanae « Durante l'ultima persecuzione della Santa RomaEcclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet na Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il
oves in multis tribulationibus; quibus transactis, gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la
civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo
iudicabit populum suum. Finis. »
Giudice giudicherà il suo popolo. Fine. »
...sebbene tali profezie siano considerate un falso storico risalente a vari secoli fa non cambia il fatto che anche volendo contare solo gli ultimi tre Papi le allegorie in esse contenute li hanno inquadrati in modo troppo preciso e
potrebbero non essere frutto del semplice caso.
-Benedetto XVI è il 111° papa, il penultimo secondo la profezia.
^^Pietro il Romano
(San Romano) è inoltre il nome del santo celebrato il 28 febbraio, giorno in cui il papa ha salutato per l'ultima volta i
fedeli da pazza san Pietro.
^^Quando un Papa muore o abdica viene nominato un sostituto provvisorio, il cardinale camerlengo, nel caso di
Ratzinger è il cardinale Bertone (nato a Romano Canavese, presidente della commissione cardinalizia di vigilanza).
...Sarà una coincidenza ma mai come dai primi mesi del 2012 la chiesa è vicina ad essere distrutta a causa di notizie
che sono trapelate dal maggiordomo di Benedetto XVI, parlano infatti di lotte di potere all'interno dello Ior ( Istituto
per le Opere di Religione o Banca Vaticana, istituto privato dotato di un consiglio di amministrazione di soli cardinali
che nel 2008 contava già di un patrimonio della somma di oltre 5 miliardi di euro ) e irregolarità nell'applicazione
delle norme antiriciclaggio.
…Questa è la storia insomsapere... Non mi resta che
sentito qualche giorno fa…
Computer - collegamento.lnk
ma... Tante tante coincidenze che ci tenevo a farvi
porgervi i miei saluti e lasciarvi con una frase che ho
“Tutto ciò cui la nostra generazione sta assistendo è pianificato da persone tanto potenti e ambiziose quanto dotate di mezzi per far verificare non per volontà divina ma tramite tecnologie e intelligence deviate al loro servizio
qualsiasi profezia ritengano opportuna”.
Alla prossima...
P AGIN A 3 5
Rasoio di Ockham
Rubriche
Uno sguardo su...
Orgoglio e pregiudizio
Orgoglio e Pregiudizio non è certo il capolavoro di Jane Austen, ma è senz’altro il romanzo che le ha dato la fama: a renderlo così
apprezzato non è certo la trama, che si potrebbe definire lineare e per alcuni aspetti
abbastanza scontata, è piuttosto il superbo
ritratto che la Austen ci fornisce della società
di allora: fa di ogni personaggio un esponente della borghesia del tempo e, descrivendo
ogni protagonista del libro dettagliatamente,
con grande maestria, con ironia e con un alto
senso dell’humor, mostra quanto fossero
ridicoli alcuni aspetti del mondo borghese del
tempo.
C’è così il signor Carlo Bingley, l’immagine
dell’uomo ideale, il partito perfetto per ogni
ragazza: appena ventenne, ricco, estremamente bello, gioviale, simpatico ed educato;
nel momento in cui affitta una villa nella
contea di Hetfordshire e vi si trasferisce,
attira l’attenzione di ogni ragazza del posto,
che sogna di averlo come marito. La signora
Bennet in particolare, una signora bisbetica
e pettegola, meschina, ignorante e volgare,
di umore instabile, che si metteva in testa di
essere nervosa quando non si sentiva soddisfatta, decise che quello sarebbe stato il
futuro marito di una delle sue cinque figliuole: le sarebbe piaciuto in particolare che
Giovanna, la maggiore, la più bella, dolce,
sincera, candida ragazza che potesse mai
essere esistita, lo sposasse. In un dei tanti
balli che si usavano fare al tempo, i due si
conobbero e, per grande gioia dell’intera
famiglia Bennet, lui la riempì di attenzioni,
mostrandosi chiaramente interessato, e
facendo innamorare lei. Particolarmente
felice del fatto era Elisabetta, la secondogenita dei Bennet e la preferita del padre, un
uomo dal carattere complesso, pieno di
sarcasmo e prontezza di spirito; egli giudicava le sue figlie delle sciocchine, interessate
unicamente a rendersi ridicole di fronte agli
altri, ma riconosceva in Giovanna ed Elisabetta una maggiore assennatezza e responsabilità. Elisabetta, che è la protagonista del
romanzo, era però la sua prediletta in assoluto, perché, oltre che all’intelligenza, ella
dimostrava anche un grande senso critico:
era molto obbiettiva nel giudicare se stessa
e chi le stava attorno, ridendo dei suoi difetti
e ancor più di quelli degli altri; le piaceva
analizzare il comportamento delle persone,
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provava a coglierne il carattere e a comprenderlo fino in fondo. Spesso le idee che si era
fatta di ciascun individuo corrispondevano a
realtà e adorava vedere che tutti si comportavano esattamente come lei si era immaginata. Elisabetta è colei che incarna il Pregiudizio, che senza dubbio si dimostra troppo
avventato nei confronti del migliore amico
di Carlo Bingley, il signor Darcy: non appena
egli fece ingresso al ballo, attirò l’attenzione
della componente femminile della sala … si
seppe infatti che era addirittura ricco il doppio dell’amico. Diventò lui la mira di ogni
donna, ma presto tutti gli invitati decretarono che egli non era meritevole di tante at-
tenzioni: lo giudicarono infatti troppo superbo ed arrogante. Odiava i balli in generale e
questo era considerato, per gli abitanti della
contea, uno dei maggiori difetti che potessero esistere: iniziarono a parlar male di lui,
dicendo che “si considerava troppo ricco per
potersi divertire”, “troppo un grand’uomo
per voler ballare”. I commenti su di lui furono spietati al massimo, tutti si auguravano di
non vederlo più e, com’è ovvio, iniziarono a
paragonare i suoi difetti all’amabile carattere del signor Bingley, che tornò ad essere il
preferito delle signorine della contea. Una
delle maggiori oppositrici di Darcy era pro-
prio la signora Bennet, perché egli non aveva
avuto riguardi nei confronti di Elisabetta:
quando gli fu chiesto se voleva ballare con
lei, egli rispose che non era abbastanza passibile. Ella era nella vicinanze e lo sentì, ma
non fu capace di non ridere con le amiche di
tal fatto. Meno contenta della cosa era la
madre, che giurò, in quell’istante, di odiarlo
in eterno. Anche Elisabetta non lo sopportava, ma non perché lui le avesse mancato di
rispetto: il signor Darcy presentava piuttosto
una caratteristica assolutamente detestabile, l’orgoglio. Ed è proprio il suo orgoglio
grande protagonista del romanzo! Egli, non
certo contento della cosa, si innamorò di
Elisabetta, della sua capacità di tenergli testa
e di quei begli occhi. Represse tuttavia i suoi
sentimenti perché appunto troppo fiero: lei,
nonostante le sue amabili qualità, gli era
socialmente inferiore e la famiglia Bennet,
inoltre, non gli piaceva proprio: la madre e le
tre sorelle minori di Elisabetta si mettevano
di continuo in ridicolo, facendo uscire di
bocca solo stupidaggini e adottando un comportamento assolutamente troppo frivolo in
ogni circostanza. Furono queste le ragioni
che spinsero Darcy, una volta accortosi
dell’affetto che Bingley provava per Giovanna, ad allontanarlo da lei trasferendosi in
città … Darcy era convinto di aver salvato
l’amico da un matrimonio sconveniente ed
era estremamente felice di essersi allontanato da Elisabetta. Nel giro di un anno, però,
una serie sfortunata di eventi li fece incontrare molto spesso ed egli, non riuscendo
più a frenare i suoi sentimenti, le chiese
addirittura di sposarla ……
Orgoglio e Pregiudizio è uno dei romanzi più
belli della letteratura inglese, mostra quanto
le persone possano cambiare per amore,
quanto per amore tutti i problemi che sembrano insormontabili possano diventare facilmente risolvibili e suggerisce a tutti che, nella
maggioranza dei casi, le scelte più convenienti raramente rendono felici.
Chiara Fedato III A
Rasoio di Ockham
Rubriche
Mondo
…e chi se ne frega!
Questa volta il “Chi se ne frega” farà un omaggio alle donne, ricordando alcune figure femminili che hanno segnato il corso della storia, ma
che in alcuni casi non hanno ricevuto le onorificenze dovute. Di riflesso vedremo qualche esempio di donne vanamente glorificate per le loro
“eroiche gesta”.
Non mi dilungo oltre e auguro a tutti buona lettura e buona festa della donna.
Giulia Zilio V B
CIÒ CHE SI DICE
CIÒ CHE SI TACE
Nina Moric ha sparato a zero sull'ex Fabrizio Corona a Verissimo
sabato scorso. Ora ha trovato la forza di voltare definitivamente
pagina, grazie anche alla love story che vive da circa due mesi con il
pilota milanese Matteo Bobbi, che tra poco tornerà in Gran Bretagna
per correre nel campionato inglese GT seduto su una Ferrari 458.
Spesso paparazzati insieme tra baci e abbracci, i due danno il massimo sui social network.
A chi dobbiamo la scelta del simbolo della mimosa per la ricorrenza
dell'8 marzo - Giornata Internazionale della Donna?
A Teresa Mattei, la più giovane dei Costituenti. Fece parte del Comitato dei 18 che, il 27 dicembre 1947, consegnò nelle mani del Capo
dello Stato (Enrico De Nicola) il testo della Carta Costituzionale. Laureata in filosofia, insegnante, è stata eletta nel XV Collegio, quello di
Firenze. Dopo varie azioni da staffetta al fianco di noti antifascisti, la
troviamo tra i fondatori dei Gruppi di Difesa della Donna e del Fronte
della Gioventù, nonché tra le prime iscritte all’U.D.I. (Unione Donne
Italiane).
Belen è più allegra e spensierata che mai a meno di due mesi al
grande momento. Partorirà intorno al 22 aprile, il pancione sempre
più grosso, alla show girl non sembra pesare affatto. Belen è disinvolta e ride e scherza con le sue due amiche, ammiccando ai fotografi. Bella, solare e luminosa. Sta vivendo un magico momento la bella
argentina, che sta realizzando tutti i suoi sogni, come donna e come
protagonista dello showbiz. Italia's Got Talent funziona e la sua vita
sentimentale anche. Con Stefano De Martino va tutto a gonfie vele e
il piccolo Santiago è in arrivo. Una nuova vita sta per cominciare.
Florence Nightingale è senza ombra di dubbio il pioniere per eccellenza della scienza infermieristica moderna, anzi, ha contribuito a
fondarla. Diligenza e impegno nella cura del paziente, pazienza ed
empatia verso chi è malato, corretta gestione di un ospedale: ecco
cosa ci ha lasciato Florence. La Giornata Internazionale degli Infermieri si tiene ogni anno nel giorno del suo compleanno. Il contributo più
importante della Nightingale è arrivato durante la guerra in Crimea,
quando si rese conto che si poteva diminuire parecchio la mortalità
fra i pazienti curandone l’igiene e l’alimentazione.
Emmeline Pankhurst nel 1889 fondò la Lega per il diritto di voto alle
donne. Per attirare l’attenzione sulla sua causa volta ad ottenere il
suffragio per le donne, si fece arrestare in parecchie occasioni e applicò la tattica dello sciopero della fame. Suo il merito è di aver trovato
lavoro a molte donne durante la Prima Guerra Mondiale, collocandole nei posti lasciati vuoti dagli uomini al fronte. I suoi sforzi ebbero
successo solo nel marzo 1918, quando le donne di età superiore ai 30
ottennero il diritto di voto. Più tardi, quello stesso anno, le donne di
età superiore ai 21 anni poterono diventare membri del Parlamento,
nonostante il fatto che non fossero ancora in grado di votare. È solo
nel 1928 che le donne inglesi ottennero gli stessi diritti al voto degli
uomini.
Marie Curie è considerata la prima grande scienziata della storia. Ha
dedicato la sua vita all'isolamento ed alla concentrazione del radio e
del polonio. Si è laureata alla Sorbona di Parigi in fisica e matematica
(aveva lasciato la Polonia perché le donne non erano ammesse agli
studi superiori). Nel 1897 ha iniziato a studiare le sostanze radioattive. Il Premio Nobel per la fisica fu inizialmente consegnato solo al
marito Pierre, il quale condivise il merito delle scoperte con la moglie.
Nel 1911 il Premio Nobel per la chimica. Negli ultimi anni della sua
vita è stata colpita da una grave forma di anemia aplastica, probabilmente causata dalle lunghe esposizioni alle sostanze radioattive che
studiava.
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Rasoio di Ockham
Rubriche
I consigli di zia Anna
I consigli di zia Anna
Carissimi nipotini,
Vorrei che quelle che sto per dirvi fossero delle banalità, ma temo che il mio volere non sarà esaudito, per questa
volta.
Dico ciò perché, a giudicare dai comportamenti che i miei aguzzi occhi di zia notano quotidianamente nelle strade,
per le vie dei paesi e persino nel cortile del "Levi", una delle regole fondamentali del galateo (e della convivenza
civile), ossia il rispetto per gli altri e per l'ambiente che ci circonda, sembra essere sconosciuta ai più.
Magari molti di voi non si sentono chiamati in causa, ma pensateci bene: quante volte avete gettato a terra la carta
della merenda? Quante volte avete lasciato il mozzicone di sigaretta sull'asfalto e non nel posacenere? Questi sono
solo un paio di esempi, forse i più comuni e che ormai passano inosservati... credo sia proprio per questo che li ho
citati: trovo amareggiante, infatti, sentire in continuazione critiche sulla spazzatura di Napoli e vedere nei nostri
paesi i cigli delle strade ricoperti di ogni genere di immondizia, bottiglie, carte varie... Anche il giardino del nostro
liceo a fine ricreazione sembra una discarica a cielo aperto!
Suvvia, quindi, miei amati nipoti: non fate sì che gli inventori dei cestini abbiano lavorato per niente! Fate la raccolta differenziata! Ne trarrà giovamento la Terra e, non meno importante, anche voi eviterete di fare la figura degli
imbecilli!
Per quanto riguarda le sigarette, il discorso è sempre lo stesso: i posacenere sono presenti fuori da ogni esercizio
pubblico, nelle stazioni, nei parchi... praticamente ovunque! E laddove non ci fossero, probabilmente ci saranno dei
cestini, perciò potrete sempre spegnere accuratamente la "cicca" sotto il piede, raccogliere il mozzicone e gettarlo
nella spazzatura! Inoltre, esistono in commercio dei piccoli posacenere portatili "da macchina"... Non avete più alcuna scusa per inquinare il pianeta con i rimasugli del vostro vizio!
Un altro punto che mi sento di toccare, sebbene sia meno importante dei precedenti, riguarda lo sputo: chi sputa
magari non danneggerà la natura, ma sicuramente dimostra una buona dose di volgarità.
Capisco che a volte occorra sputare, specie quando si fa fatica, quindi non vi posso obbligare ad evitare totalmente
lo sputo, ma vi chiedo perlomeno di farlo quando e dove nessuno vi vede, non in mezzo al marciapiede! Le pozze di
saliva sono davvero orribili!
Ovunque voi siate, è severamente vietato sputare, se non dentro un cestino, quando masticate una chewing-gum.
Questo perché, se la gomma va a finire sulla strada, non solo sarete volgari voi, ma renderete estremamente volgare anche chi, con la sua delicata scarpina pesterà il vostro grumo di BigBabol, lasciandosi andare al turpiloquio.
Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma dovrete aspettare il prossimo numero... per ora non posso fare altro che
salutarvi e ricordarvi che un piccolo nostro gesto educato rende il mondo un posto un pochino migliore!
Vi bacio sulla fronte,
la vostra zia Anna
Zia Anna
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Rasoio di Ockham
Rubriche
Tra amiche...
“Damoce ‘na mossa”
Le cose, in loro stesse, sono così semplici che sfiorano il limite della banalità. Eppure l’essere umano le
rende complicate, quasi impossibili. Giusto per rendere la vita difficile. Giusto per renderla frizzante. Ma a
volte subentra l’esagerazione e le cose ci inghiottiscono, e l’unica domanda che passa per la testa è:
“Come posso fare?”. La risposta è banale, come le cose in principio: “Essere se stessi, aprirsi”. Eh, sembra
la solita frase da film strappalacrime, vero? Eppure è vero, ragassi miei. Non complichiamo troppo, non
rendiamo la frizzantezza esagerata e soffocante. Si devono complicare le cose al punto giusto, fino al sorriso. Fino a un rischioso equilibrio, un rischio equilibrato. Essendo se stessi, le cose appaiono per come
sono realmente: semplici, ma frizzanti grazie a noi. Allora - scusate tanto - perché a volte su una decisione
semplice indugiamo mesi e mesi? Rimandiamo quello che potrebbe accadere ora, che potrebbe renderci
migliori ora, che potrebbe farci sorridere di più. Uso una piccola metafora: lo studente quando ha un compito che fa? Prima reazione: naaaah, oggi non studio, ho ancora una settimana, pf posso dormire un pochino. Seconda reazione: oggi meglio che ripassi per il compit…….oooh una notifica di facebook. Addio
pomeriggio. Terza reazione, il giorno prima del compito: non c’è perché lo studente è troppo impegnato
ad ammazzarsi di studio e non ha neanche il tempo di andare in bagno. Ecco, anche nella vita siamo così
tordi. Eppure la soluzione è lì, davanti ai nostri occhi: bisogna agire, fare, risolvere. Ma stiamo troppo bene nella nostra quiete illusoria, nella convinzione idiota che è meglio aspettare troppo tempo e come scusa diciamo “così evito di fare errori”. Per carità, è giusto riflettere il giusto, ma non rimandare al domani
quello che possiamo fare oggi riparandoci dentro grotte di scuse inutili che ci crolleranno addosso con tutti i nostri rimorsi. Gli errori ci fanno imparare a vivere. Senza errori ci sarebbe la perfezione; ma la perfezione è noiosa, è triste. Non ci permette di scoprire qualcosa di nuovo, non ci permette di rischiare. Gli
ostacoli sono le prove, gli errori i metodi alternativi per giungere alla nostra conclusione in modo maturo.
E non è detto che agendo facciamo errori. Magari va tutto bene. Magari troviamo quello che ci manca.
Magari, magari, magari. Inutile stare a pensare…aaah bbelli! Damoce ‘na mossa!
L’amica del cuore
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Rasoio di Ockham
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Oroscopo
ARIES (21/03 – 21/04)
Per i miei cari arieti è in arrivo una primavera all’insegna del divertimento ‘’pazzo e
scatenato’’. Sarete invitati ad ogni festa, da quella per i diciotto anni del vostro migliore amico all’inaugurazione della casa di riposo dei vostri bisnonni, e ballerete, salterete, canterete,
urlerete, riderete, delirerete, rotolerete… e soprattutto incontrerete qualcuno di speciale ;)
(no, non un vecchietto della casa di riposo!).
TAURUS (21/04 – 20/05)
Non avete ancora deciso di dichiararvi alla/al vostra/o attraente compagna/o di banco? Allora è giunta l’ora di tagliare la testa al toro. Ahahahah ops scusate!
GEMINI (21/05 – 21/06)
Cari gemelli, tenete duro! Piangere disperatamente, imprecare come degli scaricatori di porto contro Platone, Manzoni e Foscolo o sfondare l’armadio a testate non vi aiuterà di certo a
studiare… forza e coraggio ragazzi, manca poco e arrivano le vacanze!
CANCER (22/06 – 22/07)
Cari cancro, se spesso vi ritrovate a russare e sognare con tanto di bavetta durante l’ora di
storia, probabilmente è perché trascorrete la notte a studiare per il compito di chimica invece di dormire. Un consiglio? Sì, lo accetto volentieri, grazie!
LEO (23/07 – 23/08)
Leoni e leonesse, voi siete i re e le regine dei corridoi del “Levi”: attratte dal vostro passo
felino e dalla vostra criniera così lucida e folta, le prede si gettano spontaneamente ai vostri
piedi sperando che Voi li degnate almeno di uno sguardo. Va bene, adesso basta però: ammettete che avete una caviglia slogata, i capelli arruffati per l’umidità e che l’unico ragazzo
che è caduto ai vostri piedi è inciampato facendo le scale.
VIRGO (24/08 – 22/09)
Verginelle e verginelli, tanto casti e tanto belli, è ora di uscire da conventi e monasteri per
sperimentare nuove esperienze e godersi la vita. Basterebbe anche solo qualche party con
gli amici per trasformarvi in festaioli scatenati e allargare i vostri orizzonti. La monaca di
Monza insegna!
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Rasoio di Ockham
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Oroscopo
LIBRA (23/09 – 22/10)
Bilancette mie, se avete trascorso il giorno di San Valentino allagando la casa di lacrime,
scroccando i Baci (Perugina) ai vostri amici fidanzati o guardando le coppiette innamorate
come se foste assatanati, non perdete la speranza: sono in arrivo dolci consolazioni ;)
SCORPIUS (23/10 – 22/11)
Scorpioni, siete piccanti come un cucchiaio di peperoncino nel deserto, pungenti come una
scheggia del parquet conficcata nell’alluce, spietati come una professoressa che interroga lo
stesso alunno tre volte consecutive, coccolosi come un cricetino che azzanna le natiche …
insomma siete proprio amati da tutti!
SAGITTARIUS (23/11 – 21/12)
Arriva la primavera e voi, come tutti sanno, amate la natura: trascorrete i pomeriggi ad osservare con dolcezza i primi boccioli sui rami degli alberi, anche sotto un diluvio universale, a
sorridere affettuosamente ai ciclamini, anche se uno sciame di api vi sta pungendo ovunque,
o a correre spensieratamente in giardino con il vostro alano nonostante siate caduti e vi stiano sanguinando le ginocchia. Poi, quando vi porteranno in ospedale tutto fradicio e dolorante, capirete che la vostra strada non è quella del naturalista!
CAPRICORNUS (22/12 – 20/01)
Marzo inizia in un tripudio di pianeti favorevoli. Venere, Marte, Sole e Mercurio sono vostri
alleati. Mercurio rimarrà in Pesci per tutto il mese, mettendo a vostra disposizione comunicativa, voglia di socializzare, senso dell’umorismo e vivacità. Da aprile però prima Marte, poi
il Sole e infine Venere passeranno in Ariete, creando tensioni e piccoli nervosismi. Insomma,
tranquilli, va tutto bene ;)
AQUARIUS (21/01 – 19/02)
Se avete cominciato a parlare latino anche al telefono con il vostro migliore amico (che vorrebbe farvi ricoverare in una clinica psichiatrica), siete arrivati davvero ad un punto di non
ritorno: urge un esorcismo! VADE RETRO… ma non troppo altrimenti rischiate di cadere.
PISCES (20/02 – 20/03)
In gita siete i migliori a trasformare la corriera in una discoteca con luci stereoscopiche, organizzare una festa con 100 invitati nella vostra camera, svaligiare l’autogrill, socializzare con
l’autista e incitare cori in dialetto veneto mentre la professoressa vi prega in ginocchio di
avere pietà. Stima profonda! :D
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Rasoio di Ockham
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Raccontami una storia
La storia della mia vita
La necessaria cronaca del ragazzo che voleva fare qualcosa della sua esistenza
In un bel mattino di (m)aggio decisi che era tempo di nascere. Con magno gaudio et tepore fui accolto dalla
mia famiglia che per l’occasione aveva fatto una festa dove era invitata tutta la gente del mio villaggio: Ponte
di St. Agostino, in provincia unita.
Sin da bambino i miei genitori capirono che ero speciale: riuscivo a creare relazioni fra la demografia polacca e
le sculture di colla.
Da allora capii quale fosse il mio ruolo nella società: il consigliere provinciale dell’Amministrazione Lavoratori
di Pelliccia Bovina.
Decisi di frequentare scuole adatte al mio progetto di vita, ma non so perché ora mi ritrovo al “Levi”… Sarà
perché la maggior parte della gente che ritrovo attorno assomiglia più a una mandria di bovini che a degli studenti.
Certamente devo tenere gli occhi puntati sul traguardo (la mia professione futura, s’intende), ma questo non
vuol dire che il pomeriggio non possa dedicarmi all’ozio culturale: onesto e puro, privo di ogni tipo di peccagione.
I miei hobby prediletti spaziano fra la musica, l’attività fisica e la collezione.
Da pochi mesi ho iniziato a suonare la cornamusa, che mi fa sentire come un vero scozzese.
Eh sì, questo è il mio sogno nel cassetto! Quando finalmente sarò in pensione non ci penserò due volte a invadere la Scozia con un esercito di scimmie-arcobaleno a bordo di un motoscafo a energia solare; ovviamente
con il mio kilt di stoffa austriaca.
Ho bisogno di una preparazione atletica consistente per riuscire nel mio intento, quindi mi diletto nell’arte delle bocce da sala (è come giocare a bocce, ma si è in una sala da ballo - non si sa mai, potrebbe scapparci il morto).
Infine l’unica cosa che veramente riesca a calmare il mio animo conquistatore è la mia collezione di girini del
Guatemala.
Sono così carini e coccolosi: vorrei che anche i miei amici fossero dei girini.
Scusate, non riesco ad andare avanti, sono troppo commosso… Penso che andrò a piangere sulle mie pecore.
Una storia raccontata da…
Il mangiatore di lama (o corpi)
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Rasoio di Ockham
Rubriche
Ipse dixit
MARIUZ
A: “Prof., disegna qualcosa alla lavagna?”
Prof.: “Eh, penso, sennò perché mi sono alzato? Per fare la danza del gesso?!”
ZORZI
“Chi di voi ha parlato del conte Volpi nella sua ricerca? (Nessuno risponde) Non ero io… Se lo ricordi almeno chi ne ha parlato, se non se lo ricorda chi
ha udito! Per esempio, chi ha parlato dei ponti? Chi sta sbadigliando adesso! (Dopo che l’alunno in questione si è accorto di essere stato chiamato in
causa…) Bene, ora puoi tornare a dormire sonni tranquilli!”
(Dato che il proiettore proiettava sul muro un riquadro a forma di trapezio invece che di quadrato)
“Ma non va perché viene un trapezio? Eh va beh, ci faremo una visione trapezoidale della vita!”
(Mentre spiegava l’operato di Napoleone a Venezia)
“E poi intervenne nel 1806 il Gran Cancelliere Napoleone, che ha cancellato tutto a Venezia”
ORTENZIO
“Suonavano la lira… perché non c’era l’euro!”
“Voi siete muniti di sci, nel senso che siete sci-muniti!”
FURLANETTO
(Rivolgendosi ad un alunno che aveva visto nell’intento di lanciare un aeroplano di carta)
“Dai, il collaudo lo fai nella prossima ora. L’hai costruito in questa, ma almeno il collaudo lo fai un’altra volta!”
FLORA
“Quindi dovete calcolare se nel punto B il corpo è fermo o resta fermo”
“Sì, il concetto era chiaro nelle parole, ma non nei termini… Ecco, ho detto una bella frase da giornalino!”
(Spiegano la differenza tra lavoro fatto dal gas e lavoro fatto sul gas)
“È come se vai in banca: lì ti dicono che hai guadagnato - 70 euro. Quindi, se il lavoro è fatto sul gas, allora il lavoro guadagnato è - 200 euro (anziché
joule)… Ahia, ci sono riuscito anche oggi!! C’è un innominato (teacher seeker) anche qui in questa classe! Perché poi scrive anche che ho detto “Ci
sono riuscito anche oggi!”
(Spiegando come risolvere un esercizio)
“Per calcolarci il lavoro, dobbiamo trovarci… il lavoro! (Dopo un po’) Va beh, un’altra bella gaffe!”
(Spiegando il terremoto)
“Se viene il terremoto e siete all’epicentro, voi che vi trovate al piano terra fate con calma: avete minimo 30 secondi sicuri per uscire… Se siete al
secondo piano, dite una preghiera, ché è meglio!”
SEVERIN
(Spiegando la concezione soggettiva della probabilità)
“Se io so che un giocatore di basket che di solito segna tanti punti la sera prima si è rotto l’unghia del piede e che quindi la scarpa gli farà male, lo so
io (è soggettivo), perché… perché gli ho dato un pestone io!”
(Dopo aver chiesto una cosa spiegata due mesi prima e aver visto che la classe non sapeva rispondere)
“Qui vediamo le vostre conoscenze… Fatto e dimenticato! Invece che cotto e mangiato!”
(Dopo aver disegnato una circonferenza che assomigliava più a un uovo)
“Mamma mia, per fortuna è Pasqua!”
CANNONIERI
“Quando iniziai a insegnare, insegnavo letteratura e contrabbandavo filosofia nelle lezioni di italiano. Mi riusciva da Dio - devo dire -: nessuno se n’è
mai accorto!”
ERENO
Prof.ssa: “Venerdì vi vedo? Sì che vi vedo! Perché io spiego il terrore giacobino venerdì: che non pensiate di saltare quella lezione!”
A: “Ma è il giorno dopo la gita!”
Prof.ssa: “Sarete in uno spirito dormiente… Ma io parlo anche ai dormienti!”
RIZZOTTO
CELOTTO
Le rubriche
(Dopo aver chiamato gli interrogati)
“Il resto della classe dev’essere assente! (Accorgendosi che la classe era stupita di fronte alla sua affermazione, scoppia a ridere) Eh, scusate, la classe
dev’essere silenziosa, non assente! Ho proprio bisogno di una vacanza di riposo! Non mettetela nel Giornalino!”
“Bene, ragazzi, iniziamo Leibniz! Allora, per cominciare, lui viene da Lipsia… no dall’Ipsia, per nostra fortuna!”
(Dopo aver sorpreso, il 20 dicembre 2012, un alunno mentre usava il cellulare durante la lezione”
“La fine del mondo la faccio io oggi, non i Maya domani! Fine del mondo secondo Amalia, non secondo i Maya!”
(la prof.ssa si chiama Amalia, ndr)
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Rasoio di Ockham
Rubriche
Enigmistica dEl “lEvi”
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ORIZZONTALI
51
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54
VERTICALI
1 Il fiume della val Moriana; 5 Un… piattino irresistibile; 15 1 Antiche misure terriere; 2 I mercati… itineranti; 3 AffliggeUn popolo orientale di abilissimi cavalieri; 18 È necessario re, addolorare; 4 Possono sentirla anche i sordi; 5 Frequenquanto mangiare; 19 Il colle che sovrasta Gerusalemme; tata località sciistica svizzera; 6 Lo… ripete chi ridacchia; 7
20 Il Georges che dipinse una celebre serie di “Clowns”; 21 La cintura del kimono; 8 Il grado di Pinkerton
La Lagorio di “Tosca dei gatti”; 22 Decreto Penale; 23 Ini- (abbreviazione); 9 Si dice… quando si fissa una scadenza;
ziali di Nixon; 24 La negligenza del trasandato; 25 10 Due compagni a bridge; 11 Il “mandato” di chi tenta di
Un’imbarcazione con sedili scorrevoli; 26 L’incetta dello risolvere una crisi di governo; 12 In fondo ai mari; 13
speculatore; 31 In mezzo agli imprevisti; 32 Il profeta che L’istituto bancario del Vaticano (sigla); 14 Si festeggia
sterminò i sacerdoti di Baal; 33 Una donna che dilapida il quando cade; 16 Gruppo montagnoso euro-asiatico; 17 Il…
patrimonio; 34 L’incubo d’un attore esordiente; 36 Molti la pezzo unico del “topless”; 21 Compose la “Rapsodia in
suonano ad orecchio; 37 Nel lavoro e nello sport; 38 Il La- blu”; 22 La insegna il catechismo; 25 Piegati a semicerchio;
ver fra i tennisti; 39 La sua conquista da parte degli Irache- 27 Non accettare… un invito; 28 Il capoluogo dei Sette Coni è stata una causa della guerra del Golfo; 40 La coppiera muni; 29 Altro nome della cozza; 30 Infiammazione del
degli dèi; 42 Si dividono gli appartamenti d’un palazzo; 43 fegato; 31 Di lei restò solo la voce; 32 Il Santo siriaco detto
La nota di mezzo; 44 Sono comuni… ma senza coni; 45 Il “Dottore mariano”; 35 Quattrocento… in lettere; 39 Il Bedi
Papa che fece processare Galileo; 47 Elegante quartiere di che ha impersonato Sandokan alla tivù; 41 Si dice a chi le
Londra; 50 Un pronome poetico 51 Alberi reggi-viti; 53 spara grosse; 42 Lo schianto della rottura; 45 La sigla dei…
Garantire la continuità della stirpe; 54 L’incarico di Parini Marziani; 46 Un grido che fa voltare; 48 Poco… appetibile;
in casa Serbelloni
49 Le dispari di York; 52 Viene dopo il re
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Rasoio di Ockham
Rubriche
5-4-2-4
8-2-8
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Rasoio di Ockham
La redazione del Giornalino
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Direttori: Ermes Pozzobon IV D, Cristina Vendramin IV D, Giacomo Marcolin III D,
……………….Alessandra Gonnella IV A Classico
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Responsabile sede di Guarda Alta: Monica Teresa Bordignon I E
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Caporedattrici centrali: Chiara Fedato III A & Greta Bressan III D
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Settore Tecnico: Maddalena Vescovo IV A, Giacomo Marcolin III D, Ermes Pozzobon IV D
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Settore Grafico: Miriam De Martin V B, Irene Perin II A, Margherita Savaris II A, Arianna Zanatta I
A, Gianluca Pasi II D, Monica Gallina IV B, Lucia Pastro III B Classico
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Redattori:
Area 1: Andrea Ottolino IV B, Michele Spagnolo V B, Denny Roncolato V A Tecnologico, Marta Poloni V D, Greta Bressan III D, Angelica Tonello III D, Merita Velji III D, Giacomo Marcolin III D
Area 2: Marta Poloni V D
Area 3: Cristina Vendramin IV D, Ermes Pozzobon IV D
Area 4: Ermes Pozzobon IV D, Alessandra Gonnella IV A Classico, Anna De Stefani V D, Tommaso
Biancuzzi I A Classico, Michele Spagnolo V B, Gianluca Pasi II D, Libera Campitelli IV A Classico, Andrea Dossi III C
Area 7: Gianluca Pasi II D, Anonimo, George Sand, Cristina Vendramin IV D, Giacomo Marcolin III
D, Carlo Facchin III D, Arianna Zanatta I A, Chiara Vettorazzo I A, Enrico Pozzobon I D, Alberto Gardin I D, Joe L’Eretico, Chiara Fedato III A, Zia Anna, L’amica del cuore, Teresa Barbarisi II A, Il mangiatore di lama (o corpi)
E-Mail: [email protected]
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Marzo - Primo Levi