Le radici cristiane del Medioevo Le radici cristiane • Due fatti della storia del cristianesimo hanno particolarmente influenzato la formazione della civiltà medioevale: L’affermazione del papato Lo sviluppo del monachesimo L’affermazione del papato Carta Vescovi e Patriarchi • Sin dalla predicazione apostolica le varie comunità cristiane sono sottoposte all’autorità di un vescovo (“sorvegliante”) • Ma i vescovi non sono tutti sullo stesso piano, tra essi emergono i titolari di cinque sedi: Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme, detti “Patriarchi”. Il Vescovo di Roma • Al Vescovo di Roma viene nel tempo riconosciuto un primato Perché Roma è stata il luogo del martirio dei primi degli Apostoli Pietro e Paolo e perché il papa è il successore di Pietro. Per ruolo di guida autorevole che i papi svolgono durante le complesse controversie teologiche del IV-V secolo Il “primato petrino” • Leone I Magno (440-461) parla apertamente di un “primato petrino” e difende la fede cattolica contro l’eresia monofisita (Calcedonia 451). • Gelasio I (492-496) si oppone alle ingerenze dell’imperatore nelle questioni religiose (“cesaropapismo”): autorità spirituale e temporale sono autonome. Gregorio Magno (590-604) • Di famiglia senatoria, fu il primo papa monaco, dopo essere stato Prefetto di Roma. • Organizza lo sfruttamento dei beni della Chiesa a vantaggio dei poveri. • In contrasto con il patriarca di Costantinopoli, interpreta il primato come servizio, definendosi “Servus servorum Dei”. “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. (Vangelo di Marco, 10, 42-45) Non Angli sed Angeli • Il servizio di Pietro consiste anche nel promuovere l’evangelizzazione: Gregorio manda in missione presso gli Anglo-Sassoni il monaco Agostino di Canterbury Contemporaneamente si impegna, insieme alla regina Teodolinda per la conversione al Cattolicesimo dei Longobardi. Verso il potere temporale • L’assenza del potere politico in Italia consente al papa di non subirne i condizionamenti in materia religiosa; lo costringe ad assumerne le funzioni nel sopperire all’indigenza della popolazione e nell’organizzare la difesa contro i tentativi di conquista longobardi. • Su queste basi, nel VIII secolo, inizia il potere temporale del papa sul ducato Romano, la Pentapoli e l’Esarcato. Il monachesimo Le origini • A partire dal III secolo, in Egitto, alcuni cristiani cominciarono a ritirarsi nel deserto per condurre una vita solitaria, di preghiera, penitenza, meditazione (“ascesi”). • Furono detti monaci (“monos” = solo), anacoreti (“anachorein” = ritirarsi), eremiti (“eremos” = deserto). Per amore • I monaci cercavano una più stretta unione con Dio: lasciando ogni cosa volevano testimoniare che per loro Dio era tutto. • Finché duravano le persecuzioni la radicalità della fede si esprimeva nell’accettazione eroica del martirio. • L’eroismo diviene quotidiano, anche in polemica con un cristianesimo che si andava mondanizzando. • S. Antonio Abate (250-356) che si ritirò nel deserto della Tebaide, in Egitto, è tra i primi fondatori del monachesimo eremitico. I monaci non restano soli • I monaci non sono isolati dal resto dei cristiani: Molti ammirano il loro stile di vita, li aiutano materialmente, ne cercano il consiglio e l’aiuto spirituale. Molti vogliono seguirne l’esempio: il deserto egiziano si popola rapidamente: nasce il monachesimo cenobita (dal greco per: “vita comune”) Le “regole” • La vita comune dei monaci fu organizzata da: S. Pacomio (287-347) in Egitto crea la “laura”, il monastero, con celle per la vita eremitica e luoghi per la vita comune. S. Basilio (330-379) diffuse l’esperienza in Asia Minore, mette a capo del monastero l’ “igùmeno” (abate), aggiunge alla penitenza lo studio e la predicazione. In Occidente • Il monachesimo iniziò a diffondersi in Europa nel IV secolo grazie a Martino di Tours e Cassiano. • Dal V secolo si sviluppò in Irlanda, dove assunse un carattere missionario. • Dal VI secolo i monaci irlandesi portarono la fede in Inghilterra e Germania, ma anche In Francia e in Italia. Bobbio (PC) Monastero fondato dall’abate irlandese S.Colombano (615) S. Benedetto da Norcia • Vissuto tra 480 e il 547 ne conosciamo la vita tramite un testo di Gregorio Magno. • Di origini nobili, abbandonò gli studi a Roma ritirandosi come eremita a Subiaco • Raccolti molti seguaci, fondò il monastero di Montecassino (529) dove, mentre infuriava la guerra greco-gotica, redasse la celebre Regola (540). Il Fondatore • Benedetto non ha introdotto il monachesimo in Occidente, né la sua Regola è opera del tutto originale. • Lo stile di vita monastica da lui introdotto ha conosciuto però una grandissima diffusione, tanto che nel IX secolo venne adottata da tutte le realtà cenobitiche. La Regola • Divide la giornata del monaco in momenti di preghiera, lavoro manuale e studio. • Evita gli eccessi ascetici del monachesimo orientale, mostrando moderazione e coscienza dei limiti umani. • Impone la stabilitas loci e una vita totalmente comunitaria • nella completa obbedienza all’abate. Importanza del monachesimo (1) • Il monachesimo contribuì alla diffusione del cristianesimo, primo fattore di unità per i diversi popoli che abitavano l’Europa dopo la fine dell’impero romano. • I monasteri erano anche centri di studio in cui il patrimonio culturale dell’antichità veniva conservato e tramandata (biblioteche e scriptoria). Importanza del monachesimo (2) • I monasteri sono per il territorio un punto di riferimento per la vita economica, e un luogo in cui sperimentano e diffondono nuove tecniche produttive. • In un mondo segnato da lotte e divisioni, i monaci, al di là di differenze sociali ed etniche, partecipano ad una fraternità di uguali.