dai numerosi toponimi e dai pochi dati detraibili dalle agiografìe
non mi pare, però, molto verosimile : i nomi in —Jorio e —cario
mi sembra (cfr. G . A L E S S I O , Saggio di toponomastica cai., nn. 1852,
1049-1050 e prec.) che possano avere molta attinenza con quei
Kcopict, che costituivano, in specie nell'VIII-IX sec, uno dei capisaldi della vita rurale bizantina. D'accordo che, come scrive il M É N A G E R , verso la metà del I X sec. infuriarono i Saraceni, i quali praticamente conquistarono il dominio della Regione. In tali condizioni è da pensare — giusta ipotesi del nostro autore — che la
regione si sia in gran parte svuotata degli abitanti e che solo nelle
cittadine ben munite sia continuata la vita ; in quelle cittadine,
cioè, dove l'elemento bizantino era in prevalenza. Da questo derivò
che all'alba del secolo seguente tutta quella parte della Calabria
prese un aspetto bizantino.
Tornando a bomba, cioè alle « fondations monastiques de B. Guiscard », vediamo che in esse non trovano posto né un'altra celebre
abbazia : quella della Sambucina, né le sue supposte antesignane
che G I U S E P P E M A R C H E S E , in un suo recente opuscolo, rimprovera
tanto al Russo quanto al P R A T E S I di aver del tutto trascurato e
misconosciuto . Non avrebbero potuto trovarlo. Il M A R C H E S E ,
la cui passione per le cose e la storia della Calabria è stata da me,
altrove , giudicata degna di sincera lode, ha dimenticato qui i
limiti delle sue possibilità e della sua preparazione. Parlare di monachesimo cristiano fiorito dalle balze appenniniche del Cassanese e
del Oastrovillarese alla pianura argentanese della Mattina... che trova
conferma nella presenza di documenti archeologici, che si possono
collocare, con sicurezza, fra il II e il IV secolo » è un'affermazione
gratuita, semplicemente assurda, altrettanto quanto la presunta
opera della cosidetta gens Bdlagiana Mensuo, che nel sesto secolo
avrebbe avuto rapporti con C A S S I O D O R O ed avrebbe fondato un
monastero di S. Maria di Mensuo !
Basterebbe questo per dimostrare la buona fede del M A R C H E S E
in quelle cronache mensuesi, purtroppo apocrife e senza alcun fondamento, e per chiarire l'ingiustificata violenza del suo attacco al
P R A T E S I ed al Russo. Le splendide fantasie monastiche pelagiane
di questi pseudo cronisti di Mensio-Requisita-Nucis, crollano di
fronte ai dati storici offerti dalle fonti autentiche e servono, tutt'al
più, ad ingarbugliare le idee degli ingenui. Può darsi che il P R A T E S I
sia stato troppo severo verso qualche documento ; il M É N A G E R ,
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G . M A R C H E S E , Idee e controversie sulle origini del monachesimo
medioevale di Valle Grati, Cosenza, tip. Chiappetta, sett. 1959.
Nella rivista « Ristorica », Reggio C., 1959.
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