AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P
NUMERO
1595
DI
GIOVEDI 3
MARZO
2016
Operazione congiunta il
Nucleo
Investigativo
Centrale
della
Polizia
Penitenziaria e Carabinieri
porta a 4 arresti
Sgominata banda di ladri albanesi: almeno
sedici colpi Quattro fermi di indiziato
delitto tra Cassano d'Adda e Paderno
Dugnano. I malviventi riuscivano a colpire
anche più abitazioni in un giorno.
Ladri albanesi arrestati a Cassano d'Adda
e
Paderno
Dugnano
Sono
tutti
pregiudicati
a
vario
titolo
per
ricettazione, furto e possesso di arnesi atti
allo scasso i quattro “topi d’appartamento”
albanesi che sono finiti in manette all’alba
di lunedì mattina tra Cassano d’Adda e
Paderno Dugnano. I presunti ladri sono
ritenuti responsabili di almeno dieci furti
in abitazione e sei tentate intrusioni
effettuate solo nel mese di febbraio tra le
province di Padova, Varese e Vicenza. Per i
quattro cittadini albanesi, il 27enne
Nikolli Aldush, il 20enne Vuka Osvaldo, il
23enne Tragaqi Kristjan e il 37enne Tryci
Stiljan, sono scattate le manette nelle
prime ore della mattinata quando il
Nucleo Investigativo dei Carabinieri di
Monza, in collaborazione con personale
del Nucleo Investigativo Centrale della
Polizia Penitenziaria e la Compagnia di
Cassano d’Adda ha dato esecuzione a
quattro decreti di fermo di indiziato di
delitto, emessi dal Sostituto Procuratore
della Repubblica di Milano, Grazia
Colacicco. Ladri albanesi arrestati a
Cassano d'Adda e Paderno Dugnano. La
banda agiva rapida e a colpo sicuro e senza
alcuna esitazione. Il piano messo in scena
dai quattro banditi per ogni furto era
sempre lo stesso: due malviventi si
occupavano dell’esecuzione materiale del
colpo, un terzo uomo restava in macchina
pronto a ripartire insieme ai complici
dopo aver svuotato un appartamento
A
CURA DELLA
SEGRETERIA
GENERALE
AD USO
mentre il quarto collega aspettava in
strada facendo da “palo”. I malviventi si
introducevano nelle abitazioni forzando
porte o finestre con arnesi da scasso,
sottraendo la refurtiva in pochissimi
minuti e puntando soprattutto a contanti
e preziosi. In più occasioni la banda era
addirittura riuscita a colpire addirittura
anche più di un obiettivo nello stesso
giorno e il 13 febbraio scorso a Rubano, in
provincia di Padova, i malviventi erano
riusciti a svaligiare quattro abitazioni in
poco più di un’ora. “Le catture
costituiscono una parziale conclusione di
una più vasta indagine tuttora in atto,
tesa a contrastare la criminalità
predatoria nell’est milanese” fanno
sapere dal comando provinciale dei
carabinieri di Milano che lo scorso
gennaio aveva fermato altri quattro
pregiudicati
albanesi (di
cui
due
irregolari sul territorio nazionale) per
furti commessi in provincia di Mantova e
Bergamo. I carabinieri del Nucleo
Investigativo di Monza sono riusciti ad
arrivare alla banda attraverso una
certosina analisi dei tabulati di traffico
telefonico, riuscendo a documentare “da
remoto” la presenza e l’attività degli
indagati nonostante questi evitassero di
dialogare attraverso il telefono e
comunicavano tra loro solo a furto
avvenuto
per
ricongiungersi
in
luoghi preventivamente
concordati.
Durante l’indagine parte del tesoro della
banda è stato rintracciato nel vano airbag
dell’autovettura in uso ai malviventi dove
i ladri avevano nascosto oro, preziosi,
orologi e gioielli. Sul conto della refurtiva
sono già in corso accertamenti per risalire
ai legittimi proprietari.(Monza Today)
Carcere, monta la protesta
della Polizia penitenziaria
INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
Gli agenti denunciano organici all’osso,
turni massacranti, l’uso di furgoni che
cadono a pezzi e la mancata sostituzione
di uniformi ormai consumate.
L’hanno scritto e riscritto, ma per ora le
loro segnalazioni sono rimaste lettera
morta.
I conducenti dei mezzi della Polizia
penitenziaria sono costretti a viaggiare in
terraferma su mezzi che hanno almeno
venti anni e migliaia di chilometri di
percorrenza.
Si tratta di furgoni, sono due, e di
un’auto, utilizzati per trasferire i detenuti
da un carcere all’altro e, soprattutto, per
accompagnarli nei numerosi tribunale del
Veneto e non dove vengono interrogati o
processati. Accade spesso che uno o
l’altro dei furgoni debba essere portato in
officina per essere rattoppato nel motore
o nella carrozzeria.
Gli agenti, a salire su quei mezzi, non si
sentono sicuramente sicuri, spesso tra
l’altro devono percorrere lunghe distanze.
Per ora, non sono state messe in cantiere
azioni di protesta, ma trattandosi di un
problema che coinvolge la sicurezza dei
trasporti e di conseguenza l’incolumità
dei
componenti
della
Polizia
penitenziaria e anche quella dei detenuti
che
viaggiano
su
quei
mezzi,
prossimamente potrebbe scattare una
iniziativa clamorosa.
Una protesta che punta a mettere al
centro
dell’attenzione
dell’opinione
pubblica le condizioni in cui sono
costretti a lavorare gli agenti, che già da
tempo chiedono più organici, trovandosi
costretti a turni massacranti. O,
comunque, a turni all’interno del carcere
con il personale ridotto all’osso, visto che
in alcune occasioni all’interno dei bracci,
per tenere sotto controllo circa trecento
detenuti, che ora possono rimanere fuori
dalle celle per l’intera giornata, ci sono
appena tre o quattro agenti .C’è, inoltre,
un’altra questione che sta a cuore agli
agenti della penitenziaria: è quella delle
divise che indossano.
Da decenni, quelli più anziani, hanno la
divisa d’ordinanza e quella da lavoro, che
prima veniva indossata soltanto quando
erano in servizio all’interno del carcere.
Adesso, invece, è facile vedere in
Tribunale chi arriva con la divisa
d’ordinanza (giacca e cravatta) e sono i
più giovani, ai quali è stata consegnata
solo da pochi anni, mentre gli altri, i più
anziani, indossano quella da lavoro
perché l’altra, ormai, è da buttare o quasi.
È lisa e il blu è ormai stinto, mancano
spesso i bottoni e c’è pure qualche
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strappo. Naturalmente accade anche su
quella da lavoro, ma si vede meno e
comunque le mogli, per gli agenti maschi,
e le agenti donne sono costrette a
intervenire spesso con ago e filo.
L’Amministrazione
penitenziaria,
evidentemente, non è in grado di fornire
divise nuove: ne hanno consegnata una
per tipo al momento dell’entrata in
servizio e da allora ognuno dei
componenti della Polizia penitenziaria ha
dovuto arrangiarsi.
Naturalmente gli agenti non possono
prestare servizio con abiti civile e quindi si
arrangiano come possono(la Nuova di
Venezia)
Dotare
di
personale
penitenziario in numero
sufficiente il nuovo carcere di
Rovigo
,
l’appello
del
Presidente Zaia al Ministro
Orlando
L’altro episodio nel carcere di Velletri
dove un detenuto italiano si è dato fuoco
, anche in questo caso pronto l’intervento
dell’agente di Polizia penitenziaria in
servizio nel reparto che ha preso l’
estintore e ha evitato anche in questo
caso guai peggiori . Il detenuto è stato
poi soccorso dal personale sanitario e
portato in ospedale
Giovedì 3 marzo 2016, alle ore 15 nella
sede del Consiglio regionale a Genova si
terra’ una audizione in II commissionesalute
e
sicurezza
sociale
delle
Organizzazioni sindacali della Polizia
penitenziaria con all’ ordine del giorno lo
stato degli istituti penitenziari della
regione. All’audizione parteciperanno i
Rappresentanti dei Sindacati di Polizia
Penitenziaria ligure OSAPP, UILP. A.,
Si.N.A.P.Pe, UGL, CISL-FSN, CGIL-F.P. e
FSA-CNPP per un approfondimento
cpme detto in precedenza sullo stato
degli istituti penitenziari liguri e per
affrontare le diverse problematiche che
colpiscono le Forze dell’Ordine. La nota e’
stata diramta dall’ufficio stampa del
Consiglio regionale
Segreteria Generale
Catanzaro: batterio killer
in carcere; dopo la morte
di un detenuto si rischia
l'epidemia
Segreteria Generale
Detenuti
tentano
il
suicidio , salvati dalla
Polizia penitenziaria .
Sono le parole del Presidente Zaia
all’inaugurazione del carcere di rovigo: noi
siamo per nuove carceri, non per le
scarcerazioni facili .E’ stato inaugurato
stamattina, alla presenza dei ministri
Orlando e Delrio, la nuova casa
circondariale di Rovigo, che potrà ospitare
fino a 202 detenuti.
E’ una struttura dignitosa, ma ora si apre
la vera partita che è quella di dotarla di
personale penitenziario in numero
sufficiente,
visto
che
l’organico
attualmente presente nel carcere di via
Verdi non basta.
Faccio perciò appello al ministro della
Giustizia Orlando perchè consenta a
questa struttura di essere operativa,
offrendo al territorio una maggior
percezione di sicurezza.
Le
Organizzazioni
Sindacali
della
Polizia
penitenziaria della Liguria
in audizione alla Regione
in discussione lo stato degli
istituti penitenziari
regionali
Hanno tentato di suicidarsi nelle loro
celle due detenuti ristretti il primo nella
Casa Circondariale di Via Sferracavalli a
Cassino , l’altro nella Casa Circondariale
di Velletri , in entrambi i casi la prontezza
del personale di Polizia penitenziaria ha
evitato due tragedie nelle carceri italiane
Nella Casa Circondariale di Cassino un
detenuto italiano recluso per reati
comuni ha tentato di impiccarsi .Pronto
l’intervento del personale di Polizia
penitenziaria in servizio che ha evitato
un'altra tragedia .
Lanciato l'allarme: è stata chiesta
l'urgente disinfestazione del penitenziario
e lo screening di tutti gli ospiti. "A seguito
della morte di Michele Rotella, avvenuta
presso l'ospedale di Catanzaro dove è
stato trasportato d'urgenza la sera del 27
febbraio dal carcere di Siano dove si
trovava ristretto da alcune settimane, scrive in una missiva l'associazione
Yairaiha di Cosenza che si occupa di
diritti dei detenuti - siamo molto
preoccupati del possibile rischio di
epidemia
che
potrebbe
verificarsi
all'interno della struttura detentiva di
Siano. Detta preoccupazione trova
ragione nella patologia che pare abbia
portato al decesso improvviso del
detenuto.
Negli ultimi giorni infatti Rotella
accusava i malori tipici delle enteriti ma,
evidentemente, è stata sottovalutata la
gravità del problema. Dai primi
accertamenti effettuati nel nosocomio
catanzarese, risulta essere deceduto per
clostridium
difficilis,
un
batterio
purtroppo molto pericoloso e resistente
che, stando alle fonti mediche consultate,
negli ultimi anni sta registrando "un
aumento della frequenza, oltre che della
gravità, delle Infezioni da Clostridium
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Difficile (ICD o CDI, Clostridium Difficile
Infections, o Cdad, Clostridium Difficile
Associated Disease) sia in ambiente intrache extra-ospedaliero, associate ad una
elevata probabilità di recidiva dopo il
trattamento. Le cause dell'incremento di
incidenza e di severità di tali infezioni non
sono del tutto chiare e sono tuttora
oggetto di analisi. Si tratta di un batterio,
gram-positivo, anaerobio e sporigeno
(ovvero capace di sporulare, di generare
spore).Le spore sono dotate di una
membrana particolarmente resistente, sia
alle escursioni termiche che all'attacco
chimico dei comuni disinfettanti. Le
diverse fonti mediche consultate invitano
a non trascurare assolutamente questo
batterio ed il potenziale epidemologico che
esprime soprattutto in ambiti comunitari e
il carcere è assolutamente un ambiente
comunitario. Considerato che la persona
infetta è la fonte primaria di veicolazione
del batterio e che l'ambiente la fonte
secondaria, onde evitare il pericolo
concreto di una epidemia di Clostridium
Difficile chiediamo che venga effettuato
uno screening di tutta la popolazione
detenuta e che, contestualmente, venga
effettuata opportuna disinfestazione della
struttura carceraria di Siano al fine di
tutelare la salute dei detenuti ristretti e del
personale
operante".
La lettera volta ad allertare le istituzioni è
stata inviata ieri dall'associazione Yairaiha
Onlus di Cosenza al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro
della Giustizia Andrea Orlando, al
Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al
Provveditore
dell'Amministrazione
Penitenziaria - Calabria Salvatore Acerra,
alla Direttrice della Casa Circondariale di
Catanzaro Angela Paravati e al Garante
per i diritti dei detenuti Mauro Palma.
Ospedali
Psichiatrici
Giudiziari,
Regioni
colpevoli dei ritardi
Perché il punto è uno: l'Italia non è in
grado
di
chiudere
"luoghi
di
tortura".Scaricabarile –
È questo il quadro che emerge dall'ultima
relazione presentata in Parlamento.
Inizialmente dovevano chiudere il 31
marzo 2013 ma è stato deciso di rinviare
la data di un altro anno. E poi ancora un
altro anno. E un altro anno ancora. Fino
ad arrivare, appunto, al 31 marzo 2015.
Da aprile dell'anno scorso, infatti, gli Opg
avrebbero dovuto chiudere e lasciar posto
alle cosiddette "Rems" (Residenze per
l'Esecuzione della Misura di Sicurezza),
strutture regionali (16 in totale), che
dovrebbero essere meno repressive e più
votate alle cura sanitaria. Ebbene, è
passato un altro anno dall'ultima
scadenza fissata dal Governo, ma negli
Opg risultano presenti ancora 164
internati. E solo due sui sette complessivi
sono ormai vuoti, mentre, per dire, a
Montelupo Fiorentino ancora ci sono 48
detenuti rinchiusi. Senza dimenticare un
altro particolare: a Castiglione delle
Stiviere, secondo le associazioni, si è solo
cambiato targa "trasformandosi" da Opg
in Rems, ma restano oltre 200 internati.
Insomma, un fallimento su tutta la linea.
Un fallimento, però, che nessuno vuole
conoscere.La situazione che emerge dalle
pagine della relazione consegnata a
Montecitorio è a dir poco imbarazzante.
Dal report, infatti, emerge come
l'Autorità Giudiziaria abbia attribuito
all'Amministrazione Penitenziaria (Dap)
"la
mancata
esecuzione
dei
provvedimenti di applicazione della
misura di sicurezza detentiva".
Lo stesso Dap, però, ha risposto invece
che è l'Amministrazione regionale a
provvedere
alla
"esecuzione
dei
provvedimenti
emessi
dall'Autorità
Giudiziaria".
Insomma, è il caos totale. E in tutto
questo le Regioni? Dormono, come
riconosciuto dagli stessi Tribunali di
Sorveglianza di Reggio Emilia, Firenze e
Messina. A questi, infatti, si sono rivolti
gli stessi internati e i loro familiari, non
vedendosi riconoscere i loro diritti.
Ebbene, i giudici hanno riconosciuto alle
Regioni "la responsabilità della situazione
di fatto oggetto dei reclami e lesiva dei diritti
Polizia penitenziaria di
Brindisi organizza il 4°
Memorial
"
MELISSA
BASSI".
Prime riunioni degli organizzatori per
definire le linee guida della quarta
edizione del Memorial " MELISSA
BASSI". Primi incontri di coordinamento
si sono svolte nei giorni scorsi , incontri
che
lasciano presagire un edizione
ancora piu’ ricca di eventi in memora di
Melissa , grazie agli organizzatori della
Polizia penitenziaria di Brindisi
che
anche quest’anno si stanno adoperando
per
migliorare ancora il Memorial
pianificando le modalità di svolgimento
del torneo di calcio e la destinazione dei
fondi raccolti. Sono aperte le iscrizioni
per il Torneo di calcio 4° Memorial "
MELISSA BASSI". per informazioni e
modalita’ di partecipazione contattare il
numero 3288255851.
Segreteria Generale
Concorso
interno
a
complessivi 643 posti da
Vice Ispettore le date della
prova scritta
dei reclamanti e, pertanto, l'onere della
soluzione opportuna a porre rimedio al
pregiudizio, assegnando precisi termini per
l'adozione dei necessari provvedimenti".
Termini, però, che mancano e che nessuno ha
dato, tanto che il Governo, nell'ultimo
Consiglio dei ministri di venerdì, ha
nominato
(finalmente,
secondo
le
associazioni che si stanno occupando della
vicenda) un commissario nazionale, nella
persona di Franco Corleone, già garante
dei detenuti.
Esito amaro - Ma c'è da giurarci:
Corleone non avrà un compito facile. A
oggi numerose Rems non sono aperte
(come in Calabria) e questo ha fatto sì che
spesso i condannati con problemi psichici
siano stati trasferiti in altre Regioni. Ma,
effetto domino, ciò ha creato un altro
problema: se nelle Rems sono ricoverati
455 pazienti, altri 98 sono "in stato di
libertà" perché "non hanno fatto ingresso
in alcuna struttura". E si tratta di persone
Il Concorso interno a complessivi
"socialmente pericolose", di cui lo Stato
643 posti di cui 608 uomini e 35
continua
a
non
occuparsi.
donne per la nomina alla qualifica
Inspiegabilmente. (lanotiziagiornale.it)
---------------------------------------------------------------------------------- www.alsippe.it----------------------------------------------------------------------------------------------Dovevano chiudere nel 2013 ma hanno
ancora 164 detenuti. Così si sono bruciati
273 milioni, senza trovare soluzioni.Forse
l'unica parola che avrebbe senso
pronunciare è "vergogna". E non tanto per
gli incredibili ritardi e per i continui rinvii
della data ultima, non tanto perché, nel
frattempo, sono stati bruciati parecchi
soldi pubblici (in totale parliamo di 273
milioni di euro), quanto per il fatto che,
oggi, nonostante ancora siamo in alto
mare, nessuna istituzione ha il coraggio di
prendersi le proprie responsabilità
riguardo alla mancata chiusura degli
Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg).
----------------------------------------------- ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA -------------------------------------------
iniziale del ruolo maschile e
femminile degli Ispettori del Corpo
di Polizia penitenziaria pubblicato
nel Bollettino Ufficiale del Ministero
della Giustizia del 15 giugno 2008 di
cui le prove preliminari furono
svolte nel mese di marzo 2010 , dove
risultarono circa 2.500 idonei ,
continuera’ il suo iter concorsuale
che verte sulla espletamento prova
scritta a partire dal prossimo 23
marzo
2016,
la
sede
dello
svolgimento delle prove sara’ presso
la Nuova Fiera di Roma .
Segreteria Generale
Ulteriore
rinvio
della
pubblicazione
dei
calendari per le prove
preselettive del Concorso
allievi agenti di Polizia
penitenziaria
Circolari ministeriali e
note D.A.P. marzo 2016
[email protected]
Segreteria Generale
Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
Ministeriale n.0075775 del 2.3.2016
Nuovo Accordo Nazionale Quadro ripresa lavori.
Ministeriale
2.3.2016
n.0074979
del
Interpello
straordinario
ruoli
direttivi Corpo Pol.Pen. - IPM
Torino
Ministeriale DAP 0072579 del 29
febbraio 2016
Forze di Polizia Revisione degli
ordinamenti e dei ruoli – Rinvio
incontro al 7 marzo 2016 ore 17.00
Leggi circolari ministeriali e note
sul sito www.alsippe.it
Come ampiamente anticipato nei
nostri comunicati dei giorni scorsi
ecco
l’ulteriore
rinvio
della
pubblicazione
sulla
Gazzetta
Ufficiale della data dei calendari
della prova preselettiva del concorso
pubblico, per titoli ed esami, per il
reclutamento, di 100 allievi agenti
del Corpo di polizia penitenziaria
del ruolo femminile, e 300 allievi
agenti
del
Corpo
di
polizia
penitenziaria del ruolo maschile
concorso bandito e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 57 del 28 luglio
2015 - IV serie speciale .Ricordiamo
che inizialmente la pubblicazione
dei calendari delle prove
erano
previsti sulla Gazzetta Ufficiale 4^
serie speciale “Concorsi ed Esami”
del 27 novembre 2015 , poi rinviata
al 22 gennaio 2016 ,adesso i diari
delle
prove
d'esame
saranno
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale 4^ serie speciale - Concorsi ed esami
del 15 marzo 2016, per ulteriori
informazioni
scrivete
a:[email protected],
oppure
seguiteci sul nostro
sito www.alsippe.it, e i profili di
Facebook e Twitter di Alleanza
Sindacale
Polizia
Penitenziaria
(Alsippe)
Segreteria Generale
Per richieste ed informazioni
contattate l’indirizzo email:
Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito con la
Allianz una
convenzione per la stipula di
polizze assicurative RC auto e moto
per gli iscritti Alsippe ed i propri
familiari. Per eventuali preventivi e
ulteriori informazioni chiamare al
numero
di
telefono 081
0139841 oppure
inviare
la
documentazione
direttamente
all’indirizzo :
mail [email protected]
oppure al fax 081 0139841
documentazione richiesta sotto.
la
Documenti
preventivo
per
il
1)Fotocopia
del
libretto
circolazione fronte e retro
di
richiesti
2)Fotocopia dell’attestato di rischio
3)Certificato di proprieta’ dell’auto
da assicurare
4)Attestato di Servizio e fotocopia
del tesserino di riconoscimento del
Corpo di Polizia penitenziaria
5) Codice fiscale
La
Segreteria
Generale
in
collaborazione con i rappresentanti
regionali
provinciali
e
locali
presenti sul territorio ha stipulato
una serie di convenzioni per gli
iscritti Alsippe e i propri familiari ,
per usufruire di servizi con sconti
particolari.
Per
usufruire
dei
predetti sconti bastera’ esibire la
Tessera Servizi Alsippe che potra’
essere richiesta ai responsabili delle
Segreterie Sindacali . Cliccando il
link sotto potrete visionare i servizi
offerti
6) Documento di riconoscimento
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni
contattare l’ufficio ai numeri
indicati sopra
Segreteria Generale
http://www.alsippe.it/it/category/c
onvenzioni/
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NotiziAlsippe del 3 marzo 2016.