IUAV
Corso di specializzazione Tutela e gestione
del suolo e delle acque
Aprile 2012
Valutazione ambientale strategica
l’applicazione italiana
Prof. Maria Rosa Vittadini
Università IUAV di Venezia
Una ampia gamma di direttive UE per la
prevenzione degli impatti



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
Direttiva 85/337/CEE del Consiglio del 27 giugno 1985 concernente
la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici
e privati
Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della
fauna selvatiche
Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrata
dell’inquinamento
Direttiva 97/11/CE DEL CONSIGLIO del 3 marzo 1997 che modifica
la direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto
ambientale di determinati progetti pubblici e privati
Direttiva 01/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
concernente la valutazione degli effetti di determinati Piani e
programmi sull’ambiente del 27 giugno 2001
Direttiva 2010/75/EU on industrial emissions (integrated pollution
prevention and control)
Direttiva 2011/92/EU concernente la valutazione dell’impatto
ambientale di determinati progetti pubblici e privati
Le Direttive introducono altrettante
procedure di valutazione
 Valutazione di Impatto Ambientale (VIA, su taluni progetti
suscettibili di avere effetti ambientali significativi)
 Valutazione Ambientale strategica (VAS, su taluni piani)
 Valutazione di incidenza (Vinca, su taluni piani e taluni progetti)
 Autorizzazione integrata ambientale (AIA, su taluni
progetti)
un contesto articolato: diverse valutazioni
ambientali
Direttiva quadro
sui rifiuti
Direttive sulle acque
(direttiva quadro sulle
acque, direttive
“Alluvioni”, “Ambiente
marino”, “Nitrati”)
Politiche
Direttive“Habitat”
e “Uccelli”
Piani e programmi
contemplati dalla direttiva
VAS (2001/42)
Progetti (pubblico-privato) contemplati dalla
direttiva VIA (85/337, 97/11, 2003/35 e
2009/31)
Direttive “Discariche”
e “Incenerimento”
Direttive “IPPC” e
“Seveso”
Direttiva sulla cattura e
lo stoccaggio del
carbonio
I tempi dipendono dall’inserimento nel quadro complessivo dei processi
amministrativi che richiedono valutazioni ambientali. Il quadro emergente è molto
complesso e difficile da governare nel suo insieme.
SSSE
Doc.10917/06
PAE
C.E.P2000
Dir.CE
/01/42
Dir.CEE
/85/337
Dir.CE/97/11
VIA
VAS
Reg. CE /01/761
EMAS
Dir.CE/96/61
IPPC
PARTECIPAZIONE
DANNO
Dir.CE
/04/35
LLPP ecc.
Dir.CEE
92/43
HABITAT VINCA
Dir.CE/03/35
ACQUE
Dir. CE/00/60 ARIA ecc.
Fonte S. Malcevschi, Scuola VAS, Roma 2011
autorizzazioni e valutazioni
Nella autorizzazione di un’opera il criterio determinante è la
conformità delle caratteristiche dell’opera alle norme.
Qualora sia conforme l’opera deve essere autorizzata.
Nelle opere sottoposte a valutazione ambientale la decisione se
fare o non fare dipende da due componenti: la natura degli
effetti ambientali dell’opera e lo stato dell’ambiente nel quale
l’opera si inserisce. Compresa la percezione delle collettività
interessate (partecipazione).
A parità di prestazioni dell’opera, anche sotto il profilo
ambientale, essa può essere o non essere compatibile a
seconda delle condizioni del contesto ambientale.
VIA e VAS un diverso ruolo
e una diversa impostazione
Valutazione di impatto
ambientale
Valutazione Ambientale di
piani e programmi
Approccio per opere singole
Approccio per scenari e aree
Momento specifico
Processo
Successiva alla progettazione
Integrata nella pianificazione
Autorizzazione formale da
parte di un ente esterno
Procedura interna all’ente
responsabile del piano
Descrizione parziale alternative
Descrizione dettagliata
alternative “ragionevoli”
Consultazione/partecipazione
passiva
Consultazione/partecipazione
attiva
Monitoraggio di controllo e
verifica
Monitoraggio proattivo e
circolarità
Molti fattori di crisi della pianificazione
• Frammentazione degli interessi e dei poteri
• Tempi di elaborazione troppo lunghi
• Trasformazioni rapide e incapacità di
adattamento
• Incoerenza tra piani a diversa scala e diverso
settore
• Scollamento tra risorse e decisioni
• Incertezza e inefficacia dei Piani tradizionali
Le nuove necessità: strategie come costrutto
sociale complesso, flessibilità nel tempo,
coinvolgimento sociale diretto, monitoraggio e
retroazione
 L’orientamento strategico è collegato alla
prospettiva della sostenibilità nelle sue tre
dimensioni: economica, sociale ed ambientale
 La ricerca della flessibilità nella formazione e nella
gestione del Piano (piani strutturali e piani
attuativi)
 La partecipazione come garanzia della
sostenibilità sociale oltre che della fattibilità delle
previsioni dei piani
Un format per piani sostenibili
 I primi esempi: Piani di Agenda 21
 Programmazione dei fondi strutturali con
Valutazione ambientale ex ante, in itinere, ex
post
 Programmi integrati (complessi) e nuove
pratiche di progettazione e gestione integrata
delle trasformazioni
I caratteri comuni
 Necessità di governance
 Definizione di obiettivi di lungo periodo e di
traguardi quantificati
 Partecipazione della collettività nel processo di
costruzione delle scelte
 Valutazione delle alternative migliori per
raggiungere gli obiettivi e i traguardi
 Monitoraggio dei risultati con indicatori
 Retroazione sui mezzi e le risorse mantenendo
(tendenzialmente) invariati gli obiettivi
il processo di VAS come strumento per un nuovo
modo di elaborare ed attuare i Piani
Dal government alla governance
Government
(command and control)
Governance
Un obiettivo
Molti obiettivi
(riduzione della complessità)
(esplicitazione della complessità)
Un decisore
Molti attori
Informazione centralizzata
Informazione condivisa
Consultazione
Partecipazione attiva
Metodi di ottimizzazione e di
controllo
Sistemi di supporto alle
decisioni e monitoraggi
Lo schema ENPLAN
Processo di piano e processo di valutazione
Fasi
Valutazione
preliminare
Obiettivi generali
Scenari di riferimento
Azioni e strumenti d’attuazione
Documento di piano
Consultazione
Adozione / Approvazione
del piano
Gestione e Attuazione
Azioni correttive
Valutazione della sostenibilità
degli orientamenti iniziali
Scoping
Coerenza esterna
Coerenza interna
Valutazione
Definizione e selezione delle
alternative
Esecuzione
Eventuale Screening
Orientamenti iniziali
di piano
Obiettivi specifici
Linee d’azione
Consultazione e
adozione / approvazione
Processo di Valutazione
Base di conoscenza ---- Partecipazione
Elaborazione e
redazione
Processo di piano
Analisi degli effetti ambientali
delle linee d’azione
Valutazione delle alternative
Rapporto ambientale con
sistema di monitoraggio
Analisi di sostenibilità delle
osservazioni
Monitoraggio ambientale e
valutazione periodica
innovazioni e criticità
 La VAS introduce un nuovo modo di costruire e
attuare Piani e Programmi
 sussiste ancora molta incertezza in materia da
parte delle amministrazioni procedenti e
proponenti
 Anche nelle norme più recenti il funzionamento
della procedura è insufficientemente definito
 L’assenza delle strategie (condivise) di sviluppo
sostenibile priva la VAS della sua efficacia
Il decreto legislativo 4/2008: i principi
per la sostenibilità
 Principio dell’azione ambientale
 Principio dello sviluppo sostenibile
 Principi di sussidiarietà e di leale
collaborazione
 Diritto di accesso alle informazioni
ambientali e di partecipazione a scopo
collaborativo
Il processo di VAS
E’ avviato dall’autorità procedente contestualmente al
processo di formazione del P/P e comprende:
a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità;
b) l’elaborazione del rapporto ambientale;
c) lo svolgimento di consultazioni;
d) la valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle
consultazioni;
e) la decisione alla luce del punto d);
f) l’informazione sulla decisione e sulle sue motivazioni;
g) il monitoraggio e la retroazione
A piani diversi uguale processo di VAS?
Un campo di applicazione assai ampio,
ma non del tutto definito
Piani e i programmi che possono avere impatti significativi
sull’ambiente e sul patrimonio culturale.
che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca,
energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei
rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, per
la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente,
della pianificazione territoriale o della destinazione dei
suoli
e che definiscono il quadro di riferimento per l’approvazione,
l’autorizzazione, l’area di localizzazione o comunque la
realizzazione dei progetti sottoposti a VIA o a valutazione
di incidenza (dir.Habitat)
ambito di applicazione
Sono comunque esclusi dal campo di applicazione:
i piani e i programmi destinati esclusivamente a
scopi di difesa nazionale caratterizzati da
somma urgenza o coperti dal segreto di Stato;
i piani e i programmi finanziari o di bilancio;
i piani di protezione civile in caso di pericolo per
l’incolumità pubblica e quando non sia in ogni
caso possibile lo svolgimento della Vas.
L’autorità competente
Sono sottoposti a Vas in sede statale i piani e
programmi la cui approvazione compete ad organi
dello Stato.
Sono sottoposti a Vas in sede regionale i piani e
programmi la cui approvazione compete alle Regioni e
Province autonome o agli enti locali.
In sede statale, l’autorità competente è il Ministro
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
In sede regionale, l’autorità competente è la pubblica
amministrazione con compiti di tutela, protezione e
valorizzazione ambientale a tal fine designata dalle
Regioni e dalle Province autonome.
Collaborazione tra istituzioni
L’autorità competente e l’autorità proponente collaborano in
ogni momento della Vas in particolare al fine di:
 dare applicazione al principio di integrazione degli
obiettivi di sostenibilità ambientale nelle politiche settoriali;
 individuare un percorso metodologico e procedurale
stabilendo le modalità della collaborazione, le forme di
consultazione da attivare, i soggetti competenti in materia
ambientale ed il pubblico interessato da consultare, le
Regioni e gli Stati eventualmente interessati;
 definire le informazioni da includere nel rapporto
ambientale ed il loro livello di dettaglio;
 assicurare la qualità del rapporto ambientale e la
congruenza del piano/programma con le informazioni e gli
obiettivi del rapporto ambientale;
 individuare le necessità e le modalità di monitoraggio
Lo svolgimento della procedura: lo
screening
L’autorità competente in collaborazione con l’autorità
procedente:
 individua i soggetti competenti in materia ambientale da
consultare
 trasmette ad essi il documento preliminare per
l’espressione del loro parere Il parere deve essere inviato
entro trenta giorni all’autorità competente ed all’autorità
procedente
L’autorità competente, sentita l’autorità procedente, tenuto
conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni emette il
provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano
o il programma dalla VAS e, se del caso, definendo le
necessarie prescrizioni.
Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le
motivazioni, deve essere reso pubblico.
Lo scoping: un momento chiave
Sulla base di un rapporto preliminare sui possibili
impatti ambientali significativi dell’attuazione del piano
o programma, il proponente e/o l’autorità procedente
entrano in consultazione, sin dai momenti preliminari
dell’attività di elaborazione di piani e programmi, con
l’autorità competente e gli altri soggetti competenti in
materia ambientale, al fine di definire la portata ed il
livello di dettaglio delle informazioni da includere nel
rapporto ambientale.
La
consultazione,
salvo
quanto
concordato, si conclude entro 90 giorni.
diversamente
Il Rapporto ambientale
Il rapporto ambientale costituisce parte integrante del piano o
del programma e ne accompagna l’intero processo di
elaborazione ed approvazione.
Nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e
valutati gli impatti significativi che l’attuazione del piano o del
programma proposto potrebbe avere sull’ambiente e sul
patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che
possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e
dell’ambito territoriale del piano o del programma stesso.
(allegato VI).
Per evitare duplicazioni della valutazione, possono essere
utilizzati, se pertinenti, approfondimenti già effettuati ed
informazioni ottenute nell’ambito di altri livelli decisionali o
altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni
normative.
Il rapporto ambientale e la valutazione
Un RA descrittivo o un RA dialettico?
l’importanza del monitoraggio ambientale per
passare dagli obiettivi generali agli obiettivi specifici
Chi elabora il Piano e chi elabora il RA?
Quando?
I metodi di valutazione: SSD, analisi a molti
obiettivi, ecc. Utili per scegliere, ma prima bisogna
costruire le ipotesi
Deposito e consultazione
La proposta di piano o di programma, il rapporto
ambientale e una sintesi non tecnica dello stesso
devono essere comunicati all’autorità competente.
Dalla data pubblicazione dell’avviso del deposito
decorrono i tempi dell’esame istruttorio e della
valutazione.
La documentazione (su supporto informatico) deve
essere depositata presso gli uffici dell’autorità
competente e presso gli uffici delle Regioni e delle
Province il cui territorio risulti anche solo parzialmente
interessato dal piano o programma o dagli impatti della
sua attuazione.
La consultazione
Contestualmente all’invio alla autorità competente,
l’autorità procedente cura la pubblicazione di un avviso
sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica o nel Bollettino
Ufficiale della Regione o Provincia autonoma interessata
relativo all’avvio della fase di valutazione e delle
modalità di consultazione dei documenti.
L’autorità competente e l’autorità procedente mettono a
disposizione del pubblico la proposta di piano o
programma ed il rapporto ambientale mediante il
deposito presso i propri uffici e la pubblicazione sul
proprio sito web.
La consultazione
Entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione
dell’avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione
della proposta di piano o programma e del relativo
rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni,
anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e
valutativi
Regole analoghe sono previste per i processi di VAS che
coinvolgono paesi confinanti (VAS transfrontaliera)
Valutazione e parere motivato
Le attività tecnico-istruttorie per la valutazione ambientale
sono svolte dall’autorità competente con cui collabora
l’autorità procedente che assicura che la documentazione
presentata sia completa ed integrata se occorre.
L’autorità competente, in collaborazione con l’autorità
procedente, acquisisce e valuta tutta la documentazione
presentata,
nonché
le
osservazioni,
obiezioni
e
suggerimenti inoltrati ed esprime il proprio parere motivato
entro il termine di novanta giorni
L’autorità procedente, in collaborazione con l’autorità
competente, provvede, ove necessario, alla revisione del
piano o programma alla luce del parere motivato espresso
prima della presentazione del piano o programma per
l’adozione o approvazione
Adozione e approvazione
Il P/P ed il rapporto ambientale, insieme con il parere
motivato e la documentazione acquisita nell’ambito della
consultazione, viene trasmesso all’organo competente
all’adozione o approvazione del piano o programma. La
decisione finale deve tenere conto del parere motivato e
della documentazione acquisita.
La decisione viene resa pubblica attraverso la pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale o sul Bollettino ufficiale della
Regione o Provincia autonoma indicando la sede ove si
possa prendere visione del piano o programma adottato di
tutta la documentazione oggetto dell’istruttoria.
Devono inoltre essere resi pubblici:
il parere motivato espresso dall’autorità competente;
la dichiarazione di sintesi
le misure adottate per il monitoraggio
Il decreto legislativo 128/2010
Le innovazioni principali:
Rafforzamento del diritto ambientale
(non
“desumibili” ma “contenuti”)
Irrigidimento delle valutazioni
(dal “possono
produrre impatti” si passa al “producono impatti”)
Esiti del parere motivato (il P/P deve essere
adeguato al parere)
Una instabilità normativa ancora non conclusa
Dlgs 128/2010: il parere motivato e la
revisione del Piano
L’autorità procedente, in collaborazione con
l’autorità competente, provvede, prima della
presentazione del piano o programma per
l’approvazione e tenendo conto delle risultanze del
parere motivato di cui al comma e dei risultati delle
consultazioni transfrontaliere, alle opportune
revisioni del piano o programma
E’ una innovazione di grandissima portata: come diretta conseguenza
viene in primo piano l’autonomia (tecnica, politica, organizzativa)
dell’autorità Competente per la VAS rispetto alla autorità procedente
e la questione della partecipazione e delle sue regole
Il monitoraggio
Il monitoraggio assicura, anche avvalendosi del sistema delle
Agenzie ambientali, il controllo sugli impatti ambientali
significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani e dei
programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli
obiettivi di sostenibilità prefissati, al fine, tra l’altro, di individuare
tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di essere in
grado di adottare le opportune misure correttive.
Il piano o programma individua le risorse necessarie per la
realizzazione e gestione del monitoraggio.
Le informazioni raccolte attraverso il monitoraggio dovranno
essere tenute in conto nel caso di eventuali modifiche al piano o
programma e comunque sempre incluse nel quadro conoscitivo
dei successivi atti di pianificazione o programmazione
Monitoraggio contemplativo?
Monitoraggio come fase essenziale del processo di
VAS
Del contesto
Delle azioni di piano (tutte)
Degli effetti ambientali (causa effetto, modello DPSIR)
L’attuazione del piano è condotta da soggetti
(amministrativi, istituzionali, ecc. diversi da quelli che
lo hanno elaborato).
Il concetto di monitoraggio di filiera e, il ruolo della
VAS e delle autorità competenti.
VAS: tre livelli di processo valutativo
 Questioni di un singolo Piano
La VAS come strumento per il contributo del piano
agli obiettivi di sostenibilità
 Questioni di filiere di piani
Dalla gerarchia dei piani alla sussidiarietà: la VAS
come strumento per la sussidiarietà ambientale
Questioni dell’insieme dei piani (delle
decisioni)
La VAS come raccordo delle politiche con le
Strategie di sostenibilità
La strategia nazionale per lo sviluppo
sostenibile
Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente
decreto il Governo, con apposita delibera del Comitato
Interministeriale per la programmazione economica, su
proposta del Ministero dell’ambiente,
sentita la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le regioni
e le province autonome, ed acquisito il parere delle
associazioni economiche, sociali ed ambientali, provvede
all’aggiornamento della Strategia nazionale per lo sviluppo
sostenibile
di
cui
alla
Delibera
del
Comitato
Interministeriale per la programmazione economica del 2
agosto 2002.
Le strategie regionali per lo sviluppo
sostenibile
Entro dodici mesi dalla delibera di aggiornamento della strategia
nazionale le Regioni e le province autonome si dotano,
attraverso adeguati processi informativi e partecipativi, di una
complessiva strategia di sviluppo sostenibile che sia coerente e
definisca il contributo alla realizzazione degli obiettivi della
strategia nazionale.
Le strategie regionali indicano insieme al contributo della
regione agli obiettivi nazionali, la strumentazione, le priorità, le
azioni che si intendono intraprendere.
Le regioni promuovono l’attività delle Amministrazioni locali
che, anche attraverso i processi di Agenda 21 locale, si dotano
di strumenti strategici coerenti e capaci di portare un contributo
alla realizzazione degli obiettivi della strategia regionale.
Le strategie come quadro di coerenza
Le strategie di sviluppo sostenibile offrono il quadro di
riferimento per le valutazioni ambientali assicurando la
semplificazione delle attività di valutazione e la loro coerenza
agli obiettivi di sostenibilità definiti ai vari livelli.
Dette strategie sono definite coerentemente ai diversi livelli
territoriali, attraverso la partecipazione dei cittadini e delle
loro associazioni, in rappresentanza delle diverse istanze ed
assicurare la dissociazione fra la crescita economica ed il suo
impatto sull’ambiente, nel rispetto delle condizioni di stabilità
ecologica, la salvaguardia della biodiversità ed il
soddisfacimento dei requisiti sociali connessi allo sviluppo
delle potenzialità individuali quali presupposti necessari per la
crescita della competitività e dell’occupazione.
La VAS è efficace?
la misurazione della efficacia della VAS deve
necessariamente considerare due livelli: uno macro e uno
micro.
A livello “macro” si tratta di valutare se, ed in che termini,
l’introduzione della VAS consenta effettivamente di
raggiungere gli obiettivi definiti ed assunti dalla stessa
Direttiva 2001/42/CE, ovvero se lo strumento è, in linea
generale, coerente con gli scopi per i quali è stato
introdotto.
A livello “micro”, si tratta i verificare se l’assoggettamento a
VAS di Piani e Programmi secondo i modi ed i criteri
stabiliti dalle norme nazionali e/o regionali consenta
effettivamente di misurare significative “differenze” nell’iter
di formazione ed approvazione, oltre che
nell’implementazione, dei medesimi piani e programmi
Condizione minime di efficacia
L’efficacia della VAS dipende, innanzitutto, dall’essere la
procedura effettivamente in grado di intervenire nella
formazione di piani e programmi la dove si determinano
scelte e strategie tali da prefigurare effetti significativi
sull'ambiente (questi sono i P/P che secondo la direttiva
dovrebbero essere oggetto di una valutazione
ambientale sistematica).
Le condizioni minime che consentano alla VAS di operare
con efficacia sono dunque verificate, a questo livello, se:
– Tutte le opzioni di politica territoriale e settoriale che possano
determinare significativi effetti sull’ambiente sono effettivamente
maturate ed assunte nell’ambito di processi di elaborazione ed
approvazione di piani e programmi;
– Tutti i piani e programmi nell’ambito dei quali tali opzioni
vengano effettivamente considerate siano assoggettati a VAS.
Dalla teoria alla pratica
E’ nella pratica “quotidiana” della pianificazione (e della valutazione)
che si determinano o meno le condizioni per una realmente VAS
efficace (ed efficiente).
E’ fra i soggetti a diverso titolo impegnati nella procedura che si deve
misurare la disponibilità “culturale” prima ancora che “concreta” a
modificare - spesso radicalmente - approcci e modi operativi
generalmente sedimentati e consolidati in anni e anni di
esperienza.
E’ – soprattutto - a partire dall’essere o meno il P/P impostato
secondo un modello lineare, coerente (Obiettivi – Scenari –
Strategie – Azioni – Monitoraggio, verifica ed adeguamento durante
l’implementazione del piano) che si verifica, nell’applicazione della
procedura a livello locale, la sua effettiva capacità di orientare
opzioni ed accompagnare le decisioni.
La VAS è efficace se il Piano e efficace
• La VAS è efficace se il P/P è effettivamente il “luogo” nel
quale le decisioni potenzialmente rilevanti ai fini degli effetti
ambientali vengono perfezionate, comparate, valutate e
quindi adottate, secondo approcci metodologici e criteri di
valutazione coerenti e per quanto possibile scientifici.
• Nelle intenzioni del legislatore europeo la procedura
accompagna infatti la formazione del Piano / Programma fin
dalle prime fasi, evidenziando e portando a comparazione
gli effetti derivanti dalle opzioni alternative in un processo
tendenzialmente cooperativo e caratterizzato da ripetute
iterazioni.
• La VAS assume in questo senso un ruolo complementare e
strettamente integrato nel processo di formazione del
Piano.
Le condizioni per una VAS efficace
• Il piano è necessario laddove si sia in presenza di opzioni
alternative e non compatibili per quanto concerne l’impiego di
una o più risorse limitate (si pianifica o si programma l’uso di
risorse limitate e/o scarse, per gestire risorse illimitate non ci
sarebbe infatti bisogno di alcun piano).
• Se il piano svolge effettivamente il suo ruolo di “regolatore”
dell’impiego di risorse limitate, la VAS può affiancarne le fasi di
impostazione, elaborazione ed approvazione fornendo approcci
metodologici e conoscitivi atti a rendere espliciti gli effetti
ambientali associati alle diverse opzioni esplorate, ovvero ad
evidenziare le conseguenze attese dall’implementazione del
piano/programma sulle risorse limitate per antonomasia, quelle
ambientali.
• Sempre ai fini di una procedura efficace, è inoltre essenziale
conseguire una non formale cooperazione fra i diversi soggetti
coinvolti nella fase di redazione del P/P, ovvero garantire che
l’interazione fra autorità procedente ed autorità competente sia
reale, efficace, non solamente “di facciata”.
La VAS non è la VIA dei Piani
A differenza della VIA, che si sviluppa in “contraddittorio” fra
autorità competente e proponente, la VAS presuppone
un’impostazione “cooperativa” fra autorità, generalmente
pubbliche, tutte a diverso titolo impegnate a massimizzare i
pubblici benefici delle politiche territoriali e settoriali.
Non è ipotizzabile una VAS che svolga il ruolo di “controllo” terzo
di un’attività di pianificazione altrimenti avulsa da qualsiasi
obiettivo di sostenibilità ambientale.
Non è ipotizzabile non tanto perché gli orientamenti della
pianificazione territoriale e settoriale siano già di per se coerenti
con quegli obiettivi di sostenibilità che la direttiva indica, quanto
piuttosto perché questo deve essere, secondo lo stesso trattato
europeo, il loro orizzonte culturale e scientifico.
Requisiti di efficacia della procedura
 Razionalità del processo di formazione del P/P
 Efficacia del P/P come strumento di allocazione di risorse
scarse
 Integrazione VAS-Piano: condivisione di regole, approcci,
obiettivi
 Considerazione e comparazione di opzioni alternative
 Distinzione dei ruoli ed indipendenza (terzietà) funzionale
del valutatore
 Trasparenza della procedura e partecipazione
 Monitoraggio nella fase di realizzazione e previsione di
strumenti di adeguamento del P/P sulla base degli esiti
del monitoraggio.
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