Aldo
Palazzeschi
Aldo Palazzeschi, pseudonimo di Aldo Giurlani, nacque a Firenze nel 1885. Si
diplomò in ragioneria, e per un periodo successivamente si dedicò alla
recitazione, lavorando per Lyda Borelli, famosa attrice dell’epoca e dove
conobbe anche Gabriello, figlio di Gabriele D’Annunzio.
La vita
 Dopo l’attore, si dedicò esclusivamente alla letteratura
scegliendo
inizialmente poetiche di tipo crepuscolare.
 La prima raccolta di poesie pubblicata fu: Cavalli bianchi (1905) seguita
da Lanterna (1907) e da Poemi (1909).
 Del 1910 è L’incendario, che segna l’avvicinamento del poeta al
Futurismo, dal quale però si distaccò nel 1914, in aperto dissenso con la
posizione interventista del movimento; da quel momento non
partecipò più alla vita pubblica; non aderì al fascismo e conducendo
una vita appartata.
 Condusse un viaggio a Parigi nel 1914 dove conobbe molti scrittori
famosi del calibro di Apollinaire, Léger, Modigliani, Max Jacob, e
Ungaretti. In compagnia di Giovanni Papini si recò presso lo studio del
celebre pittore spagnolo Picasso. Con Papini e Prezzolini progettò una
nuova rivista puramente lirica e di critica d'arte.
 Nel 1938 e 39 ebbe due lutti importanti, prima il padre e poi la madre; poco
dopo si trasferì a Roma nel 1941.
 Nel 1974, quando si stavano preparando i festeggiamenti per i suoi
novant'anni e le riviste Il Verri e Galleria gli dedicavano un numero
monografico, lo scrittore, per gravi condizioni seguite a un ascesso dentario
trascurato, morì all'ospedale Fatebenefratelli, il 17 agosto alle 11.
Opera L’incendario
 La raccolta appartiene a un breve periodo di avvicinamento al
futurismo, elaborato da Palazzeschi in modo personale e disincantato,
privo di enfasi e di retorica; caratterizzato da un grande brio e
divertimento.
 Con questa opera il poeta rilevò pienamente tutta la sua carica ironica
divertendosi a dissacrare il ruolo del poeta dando sfogo al suo amore
per i «non-sense».
 Nell’Incendario Palazzeschi vuole attaccare con tono scanzonato e
irriverente i conformisti della società assegnando al poeta una funzione
provocatoria.
Poesia: E lasciatemi divertire
 Questa poesia è tratta dalla raccolta L’incendario ed è una poesia molto
particolare perché diversa da tutte le poesie «conformalmente» scritte,
in questa poesia il poeta punta al divertimento e alla sonorità più che al
significato vero e proprio della poesia; usa dei vocaboli «assurdi» per
una poesia e fa divertire il lettore fin dalla prima quartina. È una poesia
che cambia profondamente e completamente la visione del poeta.
 In questa poesia Palzzeschi esprime la sua concezione sulla funzione
del poeta e sul compito del poeta in un contesto sociale che ne ha
decretato la nullità e la perdita di importanza.
 La poesia è scritta a versi liberi con numerose rime e assonanze.
FINE
PRESENTAZIONE A CURA DI:
LEITERMANN LUCA
CLASSE 5ªA
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Presentazione in Power Point su Aldo Palazzeschi di Leitermann Luca