PIANO FORMATIVO
PARTE QUARTA
APPENDICE
PAROLE DI SCUOLA
CALENDARIO ANNUALE DELL’ISTITUTO
INDICI
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SANDRO PERTINI
Tracce di una biografia
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PAROLE DI SCUOLA
In questo Piano Formativo sono stati usati termini un po’ specifici di cui è bene precisare il
significato affinché tutti li conoscano e, per quanto possibile, li condividano.
INSEGNARE PER COMPETENZE
Da completare
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LESSICO
Abilità
Il D. M. 139/2007 sull’assolvimento dell’obbligo scolastico le definisce così:
“Indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine
compiti e risolvere problemi. Le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero
logico, intuito e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale l’uso di metodi,
materiali, strumenti)”.
Il testo della Riforma dei Cicli di Istruzione, Legge 53/2003, le definisce così:
“Le abilità sono la condizione e il prodotto della razionalità tecnica dell’uomo. Si
riferiscono, quindi, al saper fare: non solo al fare, ma appunto anche al sapere le ragioni e
le procedure di questo fare… in altre parole anche al sapere perché…”
Accudimento
Con questo termine noi indichiamo l’attività svolta in classe da un insegnante di sostegno
quando aiuta un alunno a seguire la lezione ordinaria, verificando in tempo reale la
comprensione delle parole del docente, aiutando l’alunno in un lavoro di gruppo, nel
prendere appunti, nel tenere il diario, ecc.
Autoanalisi
È l’attività condotta nell’Istituto da un apposito gruppo interno per analizzare e verificare lo
stato di salute dell’Istituto e la realizzazione del Piano Formativo. Del gruppo fanno parte
docenti, genitori, studenti, rappresentanti della segreteria.
Bisogni speciali (alunni con bisogni speciali)
Con questo termine definiamo i bisogni educativi di quegli alunni che, portando o non
portando un deficit certificato, hanno bisogno comunque di attenzioni educative particolari.
A tali bisogni rispondiamo attraverso l’individualizzazione dell’insegnamento o con
adattamenti del programma di studi, sotto la guida dell’insegnante di classe o di uno degli
insegnanti di sostegno presenti nella scuola.
Capacità
Il testo della Riforma dei Cicli di Istruzione, Legge 53/2003, le definisce così:
“... si intende una potenzialità e una propensione dell’essere umano a fare, pensare, agire in
un certo modo. Riguarda ciò che una persona può fare, pensare e agire, senza per questo
aver già trasformato questa sua possibilità in una sua realtà”.
Cicli di istruzione
La Riforma dei Cicli di Istruzione, Legge 53/2003, li struttura così:
L’istruzione italiana è suddivisa nei seguenti cicli:
 scuola dell’infanzia, 3 anni
 primo ciclo di istruzione (ex “elementare”) di 8 anni suddivisa in
o scuola primaria, 5 anni suddivisi in
 un anno di raccordo con la scuola dell’infanzia
 due bienni
o scuola secondaria di 1° grado (ex “scuola media”), di 3 anni suddivisa in
 un biennio iniziale
 un anno finale di orientamento
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
secondo ciclo, di 5 anni, con la scuola secondaria di 2° grado e la formazione
professionale
 istruzione e formazione superiore (Università etc.).
La Riforma del 2003 non si è mai completata e forse neppure compiuta: per questo, e non
solo per comodità, anche noi, in questo Piano Formativo, continuiamo a usare i termini
“scuola media”, “elementare”, “preside”.
Competenze
Il D. M. 139/2007 sull’assolvimento dell’obbligo scolastico le definisce così:
“Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personale, sociali
e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o
personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia”.
Il testo della Riforma dei Cicli di Istruzione, Legge 53/2003, le definisce così:
“Sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior
compimento nelle particolari situazioni date. Ovvero indicano quello che siamo
effettivamente in grado di fare, pensare e agire, adesso, nell’unità della nostra persona,
dinanzi all’unità complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo che siamo
chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato contesto… cum-petente non è solo chi si
muove insieme a, con altri in un contesto per affrontare un compito o risolvere un problema;
…è quindi competente chi mette insieme tante dimensioni nell’affrontare un compito, lo
affronta bene e, in questo, dà sempre tutto il meglio di se stesso”.
Conoscenze
Il D. M. 139/2007 sull’assolvimento dell’obbligo scolastico le definisce così:
“Indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.
Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di
studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.”
Consiglio dell’Istituzione Scolastica Autonoma Provinciale
È il nuovo nome del Consiglio d’Istituto, che non costituisce solo un cambiamento
lessicale. Con la nuova denominazione si vuole significare che l’Istituto è autonomo
e che è Provinciale. Una istituzione evidentemente diversa dal passato, quando la
scuola era organizzata secondo regole, programmi e norme uguali sempre e per tutti
in ogni regione d’Italia, dipendenti in tutto dal Ministero.
Consiglio di classe (C. di Cl.)
Con questo termine indichiamo il gruppo di insegnanti di tutte le discipline dell’indirizzo cui
è affidata una classe.
Conto capitale (acquisti in)
In linguaggio non tecnico, definiamo “conto capitale” quelle somme che il bilancio destina
esclusivamente all’acquisto di attrezzature e beni inventariabili, cioè di un certo valore
commerciale, che non si consumano nel tempo, che sono inventariati fra i beni in dotazione
alla scuola, che non si possono alienare se non con un apposito atto scritto. Queste spese sono
chiamate anche “spese di investimento”. I fondi assegnati all’Istituto a questo fine non
possono essere utilizzati in altro modo. Eventuali avanzi di amministrazione di fine anno,
invece, possono essere trasformati l’anno successivo in conto capitale (di qui, in certe annate,
la nostra politica di risparmio, in vista di investimenti da effettuare l’anno successivo).
Coordinatore del Consiglio di classe
È il docente cui viene affidato il compito di coordinare il lavoro del Consiglio di classe.
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Curricolo
È un termine complesso, cui vari studi danno significati con sfumature diverse.
Pragmaticamente, nel nostro gergo, intendiamo un insieme organizzato di contenuti, tempi e
metodi in cui è organizzato l’insegnamento di una materia. (Il curricolo annuale di
matematica, per esempio, è più o meno il programma di matematica dell’anno, in cui sono
compresi contenuti, tempi, modalità, ecc.).
Al “Filzi”, la parola “curricolo” indica anche l’insieme delle discipline che costituiscono un
dato indirizzo di studi (il curricolo del Liceo delle Scienze Sociali, il curricolo dello
Scientifico, eccetera)
Curricolo adattato
È un programma “ridotto” nella quantità o nel livello dei contenuti, in una materia. Il
curricolo adattato viene preparato dall’insegnante di classe o di sostegno per gli alunni che
hanno difficoltà in quella materia. A seconda dei casi è svolto dall’insegnante di classe in
aula, da un insegnante di sostegno in aula, o dall’insegnante di sostegno in luogo separato dal
resto della classe. Gli esiti del curricolo adattato sono valutati dall’insegnante che lo ha
programmato e gestito; lo stesso docente è responsabile del giudizio finale, da ratificare sulla
pagella in sede di scrutinio. È uno dei fattori della “personalizzazione dell’insegnamento” di
cui diciamo nella pagina di progetto per l’integrazione degli studenti con bisogni speciali.
La partecipazione di un alunno a un curricolo adattato in una o più materie è stabilita dal
Consiglio di classe, che verbalizza la decisione sull’apposito registro.
Curricolo differenziato
È un programma o un’attività che sostituisce una materia che un alunno portatore di handicap
non può svolgere a causa delle sue difficoltà. Ad esempio: un’attività motoria al posto di una
lingua straniera. Tale attività sostituisce in tutto e per tutto la materia “abolita”, ed è
programmata dall’insegnante incaricato di svolgerla come una qualsiasi disciplina di
insegnamento. Lo stesso docente è responsabile della valutazione finale, da ratificare sulla
pagella in sede di scrutinio. È uno dei fattori della “personalizzazione dell’insegnamento”.
L’accesso a un curricolo differenziato in una o più materie è stabilito dal Consiglio di classe
che verbalizza la decisione sull’apposito registro.
Laboratorio
Nella Riforma il laboratorio è definito “luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di
apprendimento che coniuga conoscenze e abilità specifiche su compiti unitari e significativi
per gli alunni, possibilmente in una dimensione operativa e progettuale, che li metta in
condizione di dovere e poter mobilitare l’intero sapere esplicito e tacito di cui dispongono”.
PAT o P. A. T.
Sta per “Provincia Autonoma di Trento”.
Piano Annuale delle Attività
Viene pubblicato dalla scuola intorno ai primi di ottobre di ogni anno, incluso nel presente
libretto del Piano Formativo. Contiene tutte le informazioni organizzative del “Filzi” (orari,
attività, calendario annuale, uso delle ore eccedenti, utilizzo del Fondo d’Istituto,
organigramma, ecc.). È un documento principalmente organizzativo.
Piano Formativo (P. F. o P F)
Alcuni lo chiamano anche P. O.F. (Piano dell’Offerta Formativa). È il documento in cui,
all’inizio di ogni anno scolastico, sono esplicitati il progetto formativo per quell’anno in
ciascuna sede e le iniziative, le risorse umane e finanziarie, le attività, le modalità
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organizzative che si intendono adottare per attuarlo concretamente. Materialmente, è il
libretto che state leggendo, distribuito a studenti e famiglie e possibili futuri studenti.
P. O. F.
È la sigla per Piano dell’Offerta Formativa. Da noi si chiama semplicemente Piano
Formativo (P. F. o PF).
Progetto d’Istituto
Con questo termine si intende l’insieme dei documenti in cui si esplicita l’identità culturale e
formativa dell’Istituto e le grandi opzioni organizzative adottate per realizzarla (bilancio, rete
di collaborazioni, scelte di organico funzionale). Materialmente è formato da un insieme di
fascicoli o libri, depositati in Presidenza e/o in segreteria: Bilancio di Previsione, Piano
Formativo, libro delle collaborazione per la gestione dell’Istituto, Carta dei Servizi,
Regolamento..
Spese di investimento
Vedere voce “conto capitale”.
Da completare
7
CALENDARIO ANNUALE D’ISTITUTO 2013/2014
Da completare
8
INDICE ANALITICO
Da completare
9
INDICE
Da completare
10
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Appendice - IFP Trento