I confini d’impresa e la
dimensione aziendale più
conveniente
Capitolo 14
Crescita e sviluppo
Crescita: implica uno sviluppo
Sviluppo: può essere sia quantitativo, sia
qualitativo e riguardare una cambiamento dei
rapporti impresa ambiente. Lo sviluppo non
implica necessariamente la crescita.
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Economie dimensionali
Economie dimensionali: vantaggio in termini di
riduzione dei costi unitari per il fatto di operare ad
elevate dimensioni produttive
interne: se riferite all’impresa o a sue parti
Connesse alla scala dimensionale (size)
Connesse alla crescita (growth)
esterne: se riferite al settore produttivo ove
opera l’impresa
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Economie di scala tecnologiche
riduzioni del costo unitario del prodotto dovute al
passaggio da un’entità produttiva (impianto o impresa)
minima ad una di maggiori dimensioni
sono legate all’impianto/stabilimento e possono essere
 di breve periodo
 di lungo periodo
 di lunghissimo periodo
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Breve periodo
- sono economie legate allo sfruttamento della massima capacità
produttiva d’impianto, mutando solo l’input dei fattori variabili diretti
- non varia la capacità produttiva d’impianto
Lungo periodo
- economie legate alla diminuzione dei costi unitari di produzione
all’aumentare della capacità produttiva d’impianto (cambia la
dimensione d’impianto in funzione di quanto si sa di dover produrre)
- non variano le tecniche produttive
Lunghissimo periodo
variano le tecniche produttive e dunque si realizzano economie interne
di scala a tecnica mutata
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Perché si ha una riduzione dei costi unitari al crescere della
dimensione d’impianto?
 perché i costi di impianto (da ammortizzare) crescono in modo
meno che proporzionale al crescere della dimensione d’impianto
 per una maggiore possibilità di regolarità produttiva rispetto ai
piccoli numeri
 per i costi di progettazione e altri costi immateriali che sono
comunque elevati sia che si debba produrre un impianto più piccolo
sia che si produca un impianto più grande
 perché gli impianti maggiori chiedono una divisione del lavoro e
maggiore specializzazione fonti di economia
 per migliorare l’uso dei sottoprodotti e degli scarti
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Economie di scala di gestione
Costituiscono la riduzione del costo unitario medio complessivo di
produzione che un’impresa di grandi dimensioni può conseguire in
aggiunta alle economie di scala tecnologiche perché gode di una
maggiore suddivisione dei compiti direttivi e di maggiore
meccanizzazione dei processi amministrativi e gestionali:
 si ha una maggiore specializzazione per funzioni
 si hanno elementi professionali più qualificati
 maggiore efficienza della rete di vendita e sinergie di distribuzione
 economie di scala legate alla ricerca scientifica
 maggiori facilità di approvvigionamento
 maggiori possibilità di buon accesso al finanziamento
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Economie di scala e di scopo
Economie di scala: sono legate ai volumi ed alle quantità omogenee
 tanta produzione: riduzione del costo unitario del prodotto
 tanti acquisti: riduzione del costo unitario d’acquisto
Economie di scopo (raggio d’azione): sono legate all’eterogeneità dei prodotti,
delle risorse e delle attività:
 economie acquisite con l’espansione dei confini d’impresa:
 es. i vantaggi della diversificazione che sfrutta risorse finanziarie e
manageriali comuni
 es. diversi usi commerciali di un’innovazione di base
 sviluppo di più output da impianto flessibile
 uso struttura commerciale di gruppo da parte di tutte le imprese del gruppo
Le economie di scopo non implicano necessariamente una crescita
dimensionale d’impresa ma una crescita esterna
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Qual è la dimensione più conveniente (ottima)?
Le imprese trovano un limite all’espansione (produttiva)
INTERNA legato alla dimensione ed alla capacità produttiva degli
impianti di cui dispongono.
La capacità produttiva e in particolare di capacità produttiva
d’impianto è il numero di unità di prodotto che l’impianto può
fornire in un’unità di tempo:
Capacità produttiva teorica: la prestazione che un impianto è in
grado di dare in un’unità temporale ridotta (giorno, ora), senza
arresti
Capacità produttiva effettiva: tiene conto delle interruzioni, della
qualità della materia prima, della capacità professionale
Capacità produttiva economica: è la produzione effettiva
economicamente utilizzabile
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Il problema dimensionale
Occorre considerare che, saturata la capacità produttiva dei propri
impianti, un’impresa può ricorrere all’esterno per fare produrre
l’eccedenza richiesta dai suoi clienti.
Poiché l’assetto organizzativo e la struttura/capacità manageriale
costituiscono un limite alla crescita dimensionale l’impresa può
crescere “per linee esterne”.
Il tema della dimensione va inquadrato in un problema più generale
che supera i confini d’impresa.
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 Occorre rivedere il concetto di dimensione nel momento in cui i
confini di un’azienda non vengono più definiti da elementi fisici
(edifici, impianti, dipendenti) direttamente posseduti e gestiti ma
anche da elementi immateriali e l’impresa realizza uno sviluppo
qualitativo attraverso le collaborazioni
 Il problema della dimensione ottimale varia nel tempo e a
seconda delle circostanze e può variare da impresa ad impresa
(varietà dei modelli d’impresa).
La crescita eccessiva può generare inefficienze e occorre
valutare la dimensione e la qualità della crescita dimensionale
(linee esterne) di caso in caso. Le scelte effettuate devono poi
essere continuamente riviste dall’impresa.
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Economie di scopo