8 VENERDÌ 23 GENNAIO 2015 La Provincia SPAZIO APERTO Aggressione al centro Dordoni E’ criminalità, non politica Signor direttore, l’aggressione di domenica al Centro Sociale Dordoni è sicuramente un fatto gravissimo che va fermamente condannato e spero inoltre che Emilio esca dalla condizione di pericolo nella quale si trova. Ciò detto, credo che la politica non c’entri nulla nei fatti di domenica perché quando si ricorre alla violenza per difendere la propria posizione, in quel momento, la politica ne esce sconfitta. Io credo che la politica sia nata ed esista per evitare lo scoppio della violenza, la politica serve a discutere da due posizioni differenti, a volte completamente opposte, ma mantenendo sempre la lucidità e la serenità che ci permettono di confrontarci col nostro avversario. Quando intendi imporre la tua idea usando la violenza contro chi non la pensa come te, beh, in quel caso non stai facendo politica bensì un crimine. (...) Nei fatti di domenica ci trovo qualcosa di criminale e lo affermo anche perché non considero CasaPound un partito politico (i cui militanti si definiscono fascisti del terzo millennio) perché, facendo mie le parole di Sandro Pertini (dal 1978 al 1985 presidente della Repubblica): «Il fascismo non può essere considerato una fede politica perché è l’antitesi della fede politica, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche. Non si può parlare di fede politica parlando di fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti quelli che non la pensavano come lui». Io credo fortemente nella politica, quella fatta di confronti, perché credo che gli ideali politici, anche i più radicali, non si esprimono e non si difendono con calci, pugni, spranghe o vendette. (...) Andrea Volpi (Vho di Piadena) ...................................................................................... . Una multa sbagliata da un vigile disinformato Egregio direttore, questa è la terza volta che mi capita una disavventura come questa e mi sono deciso a scriverle per renderla partecipe della formazione (decantata nei giorni scorsi) della polizia locale. Arrivo a casa alle 12,30, metto il disco orario (60 minuti di sosta massima, ma sospesa dalle 12,30 alle 14,30), esco alle ore 15,05 e mi trovo il vigile che mette la sanzione sul parabrezza. Gli faccio notare che ho ancora mezzora di tempo, ma egli insiste nel dire che essendo arrivato alle 12,30, dovevo andarmene alle 14,30 al massimo. Discuto, ma, data l’apertura mentale del vigile, prendo atto, e gli chiedo di modificare l’indicazione sul preavviso-verbale, infatti non si trattava di «mancata esposizione dell’orario di arrivo», ma di «permanenza oltre l’orario», sanzione meno grave e che mi avrebbe consentito (come mio diritto) di far valere la mia tesi nelle sedi competenti: le due ore di sosta libera dalle 12,30 alle 14,30 non si computano, il tempo di sosta si calcola in 60 minuti a partire dalle 14,30 per gli arrivi dalle 12,30 in poi. Per tutta risposta, invece di modificare l’indicazione sul preavviso-verbale il vigile mi ‘minaccia’: «Favorisca patente e libretto che le faccio il verbale». Me ne vado senza commentare (...). A. L. (Cremona) ...................................................................................... . ‘Pulzelle’ rapite in Siria E’ giusto che risarciscano Egregio direttore, il signor E. R. (21/1/2015) candidamente si stupisce che un eventuale riscatto per le ‘pulzelle’ vada a finanziare il terrorismo. Infatti ha ragione, andrà tutto in beneficenza, per la ricostruzione di Kobane. Ma se teme invece che finisca anche nelle tasche di qualche occidentale produttore di armi, chieda al governo di vigilare sulla compravendita delle stesse. Se un riscatto è stato pagato è giusto che risarciscano come si fa per le spese di recupero, chi si smarrisce per le alte vette. Perché non ci sta che il rischio incosciente che qualcuno si assume deliberatamente ricada sulla collettività. Pertanto penso che ben pochi siano attualmente disposti ad andare a lavorare in Siria, salvo particolari lavori o complicità. Riguardo infine ai 5 mesi di prigionia, beh, la vicenda ha avuto sin dall’inizio un’evoluzione così ‘anomala’ (perché mai ad esempio non avevano avvisato il governo che andavano in Siria?), che qualcuno ha persino messo in dubbio che di vera prigionia si trattasse. S. A. (Cremona) ...................................................................................... . Casalasca Servizi non risponde alla nostra domanda www.laprovinciacr.it IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Il chirurgo ‘pubblico’ c’è subito solo se paghi Egregio direttore, vengo a esporre quanto amaramente sto vivendo in questi giorni. Da alcuni mesi ho problemi di salute di natura chirurgica, purtroppo negli ultimi giorni ho accusato disturbi preoccupanti. La mia dottoressa mi invia dal chirurgo per controllare la situazione (con una certa urgenza). Al Cup Crema (21 gennaio) mi comunicano che presso gli ambulatori dell’ospedale di Crema la disponibilità di una visita chirurgica può essere fissata solo per il 17 marzo, altra ricerca, ospedale di Rivolta d’Adda è per il 3 marzo. Allora azzardo una richiesta di una visita in forma privata presso l’Ospedale di Crema. Per mia fortuna il chirurgo è disponibile per lunedì 26 gennaio. La mia gioia svanisce alla richiesta della parcella dovuta al ‘bravissimo’chirurgo. La cifra è la misera somma di euro 240. Ora mi è chiaro perché il pronto soccorso dell’Ospedale di Crema è sempre al collasso. Esco senza prenotare. Per sollevarmi il morale vado alla mia banca per controllare la mia pensione, l’importo per l’anno 2015. Altra sorpresa, è diminuita di 18 euro. Per mia Egregio direttore, ho letto l’intervento dei responsabili di Casalasca Servizi a giustificazione del loro comportamento, ma senza rispondere alla domanda da noi posta al direttore amministrativo di Castelverde il 30 settembre 2014. Il dottor Pannini il 31 ottobre rispondeva che «ho già inoltrato a Casalasca» di fornire quanto richiesto. La domanda era molto semplice: Piano Ammortamenti anno 2014 da addebitare a Castelverde complessivi 60.180,62 euro. Cosa vado ad ammortare visto che la cifra è sotto la voce «altro»? Nella previsione 2015 e 2016 la cifra rimane immutata e sempre scritta sotto la voce «altro», mentre le voci relative ai macchinari ed agli impianti portano un valore da ammortare pari a zero. Giuseppe Priori (Cambiare per crescere Castelverde) Michele Federico Sciacca, intitolate ‘L’oscuramento dell’intelligenza’ ove l’autore, trattando della decadenza e del tramonto dall’Occidente, dovuto alla corruzione della civiltà occidentale, esamina il travaglio del mondo moderno e contemporaneo. La sua analisi si basa fondamentalmente sui concetti d’intelligenza e di stupidità considerati in tutti quei sensi che trapelano dagli sfoghi dei soprannominati lettori. Mi sono, alla fine, detto che la cosa migliore, in questi casi, è quella di starsene tutti zitti. Claudio Fedeli (Cremona) ...................................................................................... . ...................................................................................... . L’oscuramento dell’intelligenza Ecco perché l’occidente decade Non il destino, ma l’uomo è l’artefice dei danni Egregio direttore, bisogna convenire che i pensatori ci avvertono sempre in anticipo delle conseguenze dei fatti-misfatti compiuti dai loro contemporanei. Questo convincimento si è rafforzato nella mia mente proprio in questi giorni leggendo le diverse opinioni, riportate negli appositi spazi riservati dai giornali ai propri lettori. In essi sono trattati i recenti fatti parigini, ai quali se ne possono far derivare o coincidere altri come, ad esempio, il rientro delle due ragazze italiane della Siria. Il contenuto delle suddette opinioni mi ha rimandato all’opera del filosofo Egregio direttore, sembrerebbe che l’umanità debba essere sempre zimbello del destino, in balia dei suoi capricci, esposta ai suoi agguati. Alle volte succede ed è inevitabile ma in una maggioranza di casi l’artefice dei danni è l’uomo. Il potere è dominio sugli altri, è l’ipertrofia dell’Io che, irretito dall’ambizione, conquista e soggioga, almeno nella pretesa, altri uomini e possibilmente tanti. Il potere di cui molti abusano e pochi sanno amministrare con equilibrio e lungimiranza non è un bene da perseguire; quando non è una LA POLEMICA Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori LA CICLABILE TRA CREMA E OFFANENGO INCOMPLETA A 10 ANNI DAL PROTOCOLLO Egregio direttore. adesso basta, credo che sia maturo il tempo per il completamento della ciclabile Crema Offanengo. A dieci anni della firma del protocollo d’intesa legato alla nuova 591 dove ci si impegnava a fare la ciclabile in oggetto, dopo il reperimento delle risorse e l’appalto con l’inizio lavori da terminare entro il 31-12- 2014 e il prolungamento di un ulteriore mese causa cattivo tempo i lavori sono rimasti pressoché invariati . Non voglio far polemica con nessuno tan- tomeno con l’amministrazione di Crema, che tra l’altro darà vita alla ciclabile, mi limito a constatare che i lavori si potevano eseguire nel periodo lungo di bel tempo che c’è stato. Intanto, causa l’inciviltà di alcune persone e la mancanza di controllo e di pulizia delle autorità preposte, il corso d’acqua che lambisce la ciclabile è diventato un immondezzaio. Spero si ponga rimedio in tempi rapidi. Rodolfo Cappelli (Offanengo) Il Cup dell’ospedale di Crema fortuna non è venerdì 17... e il giorno volge al termine. Pinuccia Valdameri (Ricengo) he la situazione sia, C drammaticamente, quella che lei descrive, lo si sa da tempo. Ma non per questo va accettata. Giro la sua lettera all’assessore Mario Mantovani che proprio in queste settimane sta riformando la sanità lombarda. Saprà iniziare un percorso virtuoso? maledizione è un peso che schiaccia sia chi lo subisce e sia chi lo impone; esso non viene da Dio ma è contro Dio. Purtroppo l’uomo che non ha limiti, vi aspira con la stessa caparbietà con cui dovrebbe aspirare alla virtù. Ama solo la sua grandezza senza rendersi conto di quanto sia labile, precaria, breve; poi rimane solo polvere. Geo Monti (Cremona) ...................................................................................... . Nell’aerea ex militare di Gera la bonifica era in corso Egregio direttore, siamo una delle associazioni che hanno il proprio magazzino in uno dei capannoni dell’area ex militare di Gera, recentemente sottoposta a sequestro per la presenza di amianto. Al di là di tutto e al di là dei disagi provocati (anche a fronte di un progetto di bonifica che era già iniziato proprio in quest’area), vogliamo puntare l’attenzione anche su un altro fatto: negli stessi giorni e quasi contemporaneamente al sequestro dell’ area ex militare di Pizzighettone oggi demaniale, sempre con lo stesso sistema di denuncia–segnalazione e sempre con lo stesso intervento dei carabinieri del Noe, sono state messe sotto sequestro altre due aree del territorio: l’ex fabbrica rimorchi dell’Umberto Piacenza e l’ex magazzino di stagionatura dell’Auricchio di Cavatigozzi, entrambe per la presenza di amianto sui tetti. Esattamente come aveva denunciato per Pizzighettone, ma con la differenza che quelle di Cremona e Cavatigozzi sono aree industriali il cui sequestro non porta a gravi conseguenze alla comunità , mentre quella di Pizzighettone è un’area usata da varie associazioni come ricovero materiali ,con la conseguenza che le associazioni non riescono da una parte a proseguire le rispettive attività in assenza di materiali ed attrezzature qui ricoverate e dall’altra sono e dall’altra sono impossibilitate a soluzioni alternative idonee (anche economicamente). Ci pare che la situazione tra il sequestro di aree industriali dismesse e di un area invece utile per il volontariato sia completamente diversa . E poi cosa significa il sequestro? Un’ area non si bonifica di certo né si migliora solo perché è sotto sequestro, non avviene di certo durante il periodo di sequestro una bonifica che peraltro qui a Pizzighettone era iniziata e stava proseguendo. Guido Rancati (Piceleo corse rally equipe, Pizzighettone) ...................................................................................... . Cast In era una scatola vuota che però costava cara Egregio direttore, vista la fiducia che mi è stata dimostrata dai miei cittadini, ritengo di contraccambiare la loro fiducia con la massima trasparenza e con la mia buona fede. Rispondo pertanto alle domande del signor Beppe Franzosi. 1) Non so chi sia il dottor Cassoni di Reggio Emilia, né cosa abbia venduto, né cosa abbia comprato chi ha fatto l’accordo, 2) Il Comune ha prestato circa 4 milioni di euro a Cast In, di cui solo una parte con reddito. 3) Il professor Lazzarini ha messo in liquidazione Cast In che è diventata una scatola vuota che però costava circa 50mila euro all’anno senza produrre altro. 4) Il decreto Salva Roma ha permesso a questa amministrazione di poter abbattere una quantità enorme di tasse e di chiudere la società. 5) Il patrimonio di Castelverde non può essere usato per pagare le tasse ed i terreni di Cast In che non si riescono a vendere e non si stanno vendendo da tre anni, nonostante si sia ridotta la quotazione. Queste informazioni sono già state dette pubblicamente durante il consiglio comunale del 28 novembre 2014. Graziella Locci (sindaco di Castelverde) ...................................................................................... . Renzi dica se vuole costruire un nuovo partito neomoderato Egregio direttore, la gestione in Parlamento dell’iter dell’Italicum sta dimostrando, sempre di più, che esiste un Pd di governo, che boccia gli emendamenti di un Pd di opposizione, in ciò sostenuto dalla parte filogovernativa di Forza Italia, tanto che i dissidenti berlusconiani si trovano oggettivamente alleati ai dissidenti Dem. Prove tecniche di una nuova maggioranza, che potrebbe coagularsi in un Pdr (Partito di Renzi) o in un Pdn (Partito della Nazione, definizione - quest’ultima - un po’ inquietante); una nuova maggioranza, all’insegna dei vecchi vizi della politica italiana, il trasformismo e il consociativismo? Si tratta, insomma, di una istituzionalizzazione del patto del Nazareno, da qui all’eternità? Non lo so ma, a pensar male, il sospetto viene. Per carità, quella di un partito neomoderato di centro può essere un’opzione plausibile; a quel punto, però, sarebbe opportuno che il premier lo dicesse apertamente per evitare di consegnare il Paese ad una ulteriore stagione dell’ambiguità, di cui non si avverte proprio il bisogno. E non si dica che le grandi coalizioni o le larghe intese sono praticate anche in altre nazioni come in Germania; lì, infatti, i governi Spd-Cdu si basano su accordi pubblici, controfirmati dalle parti e strutturati su un programma a tempo che entrambi i contraenti si impegnano a rispettare. Ma, in Italia, qualcuno l’ha letto il patto del Nazareno? O è come l’araba fenice, di cui i poeti cantavano «che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa»? Nel frattempo, si attendono chiarimenti, anche in vista dell’elezione del presidente della Repubblica; oppure capiterà di trovare, tra venti anni, in un cassetto di palazzo Chigi, il testo del patto, come accadde per le lettere di Moro dal carcere delle Brigate Rosse? Vincenzo Montuori (Cremona) ...................................................................................... .