La Provincia
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SPAZIO APERTO
Spesso non in regola i veicoli
condotti dagli stranieri
Gentile direttore,
io e mio marito ci permettiamo di dare
un consiglio ai Comuni del Cremonese,
visto che siamo dei cittadini soresinesi
che, con sacrifici, tiriamo avanti per
poter campare e vivere serenamente
pagando le tasse (anche se riteniamo
non sempre eque...).
La proposta che vorremmo
fare è la seguente: se
intendono far cassa e
aumentare le entrate
potrebbero far controllare
alle forze dell’ordine
anche i veicoli condotti da
stranieri come romeni,
bulgari, albanesi ed
extracomunitari che
circolano come noi
cittadini italiani, ma
spesso privi di
assicurazione, bollo,
revisione. In questi casi
sequestrando loro
l’automezzo e, nel caso il
veicolo non copra
l’ammontare della multa,
venga demolito. In caso
contrario, venga messo
all’asta in modo che il
ricavato possa essere
incorporato nelle casse comunali.
Forse qualche delinquente in meno,
anche italiano, circolerebbe! Visto che
nei tribunali è ben evidente la scritta:
‘La legge è uguale per tutti’.
Luciana e Gianluigi Rizzotti
(Soresina)
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Si limita la produzione di riso
e poi dobbiamo importarlo
Gentile direttore,
siamo gran produttori di riso, magari
con la possibilità di soddisfare il
mercato interno e l’esportazione e se ne
limita la produzione per poi importarlo
da altri Paesi. Che razza di economia
domestica è mai questa?
Gianfranco Pandini
(Trescore Cremasco)
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In via Persico limiti ‘ritoccati’
per installare l’autovelox
Gentile direttore,
per dovere di cronaca, vorrei
completare quanto scritto il 9 luglio
scorso, riguardo l’autovelox di via
Persico.
Come dicevo: la distanza di almeno un
chilometro deve essere assicurata a
tutti gli utenti in approssimazione alle
postazioni di rilevamento, quale sia il
tratto di strada percorso e a
prescindere dall’eventuale segnale di
ripetizione del limite di velocità dopo
l’intersezione.
La situazione: in uscita da Cremona 50
Km/h sino al cartello di fine (civ. 86)
abitato e dopo la velocità consentita
era di 60 km/h. Dunque, per poter
installare l’apparecchiatura, e
soddisfare le disposizioni di legge, il
Comune di Cremona chiede all’ente
Provincia di uniformare a 50 km/h il
limite di velocità sulla S.P. 83 di via
Persico nel tratto di propria
competenza compreso fra i Comuni di
Cremona e di Persico Dosimo.
La Provincia ritiene di adottare gli
opportuni provvedimenti in relazione
alle esigenze del traffico e alla
sicurezza della circolazione stradale
(...) e dà l’ok. Si riduce ulteriormente la
velocità massima da 60 a 50 Km/h.
Da mie notizie, il tratto rettilineo
interessato (contestato) ‘ex scuola
Porcellasco - S. Cristina’ di circa 330
metri (fra campi di mais, senza
abitazioni) è strada comunale, ed
essendo fuori dal centro abitato è
classificata come extraurbana. Dove la
velocità segnalata era di 60 Km/h, viene
installato l’autoveox: ora la velocità
consentita è di 55 Km/h, a 56 Km/h
scatta la contravvenzione.
Vorrei proporre alcune soluzioni
alternative:
a) rendere esecutivo, il progetto di una
rotatoria al Maristella
b) rendere esecutivo il progetto di
illuminazione stradale-ciclopedonale
completando il tratto mancante
c) si può imbastire (con particolari
accorgimenti per renderla compatibile
con le manovre dei mezzi pesanti) una
rotatoria con new jersey (si verifica la
funzionalità) in plastica, all’altezza di
via Santa Cristina
d) semaforo funzionante ad onda verde
(capolinea bus), con
possibilità di chiamata per
il pedone che deve
attraversare.
Matteo Tomasoni
(Cremona)
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Dopo il Mondiale
il colpo di Prandelli
Egregio direttore,
chi... se lecao i baffi e chi le
piaghe. Se nella pampa
dato alla testa semifinale
tanto modesta e tra i
carioca facce contrite
prone a leccarsi vive
ferite. Sul fronte opposto
lanzichenecchi si scolan
pinte di birra a secchi non
meno d’altri laggiù in
Turchia per il malloppo
che porta via.
Massimo Rizzi
(Cremona)
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Una cosa è la conversione
altra cosa il pentimento
Egregio direttore,
penso che dovrebbe esserci un limite
alle ‘baggianate’ propinate (...) da
Gianfranco Mortoni da Mantova.
L’ultima perla dell’11 luglio ha per
oggetto l’inchino della Madonna al boss
di Oppido Mamertina durante la
processione.
Le due ragioni addotte sono
strampalate e prive di ogni buonsenso:
1) ‘concedere al boss la grazia di
convertirsi’. Essendo tale personaggio
battezzato e cresimato non necessita di
alcuna conversione, verosimilmente
avrebbe bisogno di un sano pentimento
e in tal caso, l’episodio verificatosi nel
gennaio del 1077 a Canossa è
illuminante, fu l’imperatore Enrico IV
ad umiliarsi recandosi dal pontefice
Gregorio VII e non viceversa.
2) veramente assurdo pensare che la
Madonna abbia voluto mostrare
gratitudine per ‘i soldi e la protezione
che il boss stesso garantisce alla
chiesa’, sarebbe come dire che Dio e le
sue istituzioni hanno bisogno di
ricevere beni materiali da noi misere
creature e, nel caso specifico da un
simile personaggio: questo è il classico
modo di pensare distorto che con i soldi
si possa comprare tutto, compreso le
grazie e il beneplacito di Dio.
Ahi, povero signor Mortoni!
Gianluigi Carotti
(Castiglione d’Adda)
a sua mi sembra una critica fin troppo
severa. La inviterei a cogliere nella
lettera di Gianfranco Mortoni non solo la
critica, velata di ironia, ma anche la vena
provocatoria.
L
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LA POLEMICA
DOMENICA
13 LUGLIO 2014
11
IL CASO
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Rifiuti, voglio pagare
per quello che produco
Egregio direttore,
vogliamo parlare di Tari, Tarsu o tassa
del rudo come cremonesità impone che
venga chiamata?
Allora, prima di addentrarmi nei pericolosi meandri legislativi, mi permetta
una tirata d’orecche alle nostre Associazioni di categoria, che quando denunciammo noi, che abitiamo ai margini dell'impero, nel 2013 lo scandaloso
aumento delle tariffe nei confronti delle attività commerciali (io, diversi commercianti di Castelverde, la Tilde Consolini di Stagno, ecc. ecc.) si limitarono
ad un formale sostegno.
Ora la catastrofe si abbatte sulla città,
minacciando assemblee, scioperi fiscali, ecc. ecc., come se le quote sindacali
che paghiamo fossero differenti (ogni
scarrafone è bello a mamma sua). Ma
siccome la polemica non deve essere fine a se stessa, entriamo nello specifico.
Tutti ormai sanno che per legge la tassa
del rudo deve essere pagata completamente con le tariffe applicate a tutti,
dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanar-
A Gussola il 25 maggio
non c’è stato un colpo di Stato
Egregio direttore,
vorrei ricordare ai signori della
minoranza del consiglio comunale di
Gussola, che il 25 maggio non è
avvenuto un colpo di Stato, ma delle
regolari elezioni che hanno decretato la
vittoria della nostra lista con più del
50% dei voti. Le tabelle di marcia sui
lavori e le priorità del nostro Comune
sono di chi governa, opportunità di cui
la precedente maggioranza si è più
volte servita. Il nostro ex e sottolineo ex
sindaco spalleggiato dai suoi compari
può continuare nei suoi show personali,
può continuare a mettere in dubbio le
capacità dei consiglieri di
maggioranza. Può continuare ad
attaccarsi a qualsiasi cavillo per
mettere in difficoltà noi della
maggioranza ma in qualsiasi caso i
gussolesi si sono già espressi, con pochi
(secondo lui) o tanti voti di differenza,
la situazione non cambia per i prossimi
cinque anni si può accomodare al
tavolo degli sconfitti.
Amilcare Boni
(consigliere della lista Progetto Gussola)
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L’ospedale perde l’autonomia
A Crema pagano i cittadini
Egregio direttore,
la notizia che il suo giornale riporta in
questi giorni che conferma il progetto
regionale sanitario lombardo con il
forse perchè se la pagassero così anche
al Sud, visto le disastrose situazioni delle casse comunali, ci sarebbe dopo 45
anni un’altra Reggio Calabria?
Vogliamo allora tutti assieme noi ristoratori, pizzaioli, verdurai, ecc. ecc. fare
una proposta positiva? Chiedere finalmente che i nostri rifiuti vengano pesati
in maniera selettiva e non vengano applicate le tariffe scelte dopo accurati
studi ministeriali, che poi a me solo il
pensare che a Roma si possano fare tali
studi mi fà scompisciare dalle risate.
Secondo i miei piccoli calcoli non ministeriali il sistema a pesata verrebbe a costare in soldoni fra i centocinquanta-duecento euro. Io li pagherei volentieri sapendo di pagare per l’effettivo
scarto rilasciato.
Dimenticavo, di solito le proposte, credo sensate, non vengono mai applicate.
Beppe Franzosi
(Costa Sant’Abramo)
La raccolta rifiuti a Castelverde
re al Reno; qualcuno allora mi vorrà finalmente spiegare perchè sono state
applicate tariffe base differenziate tra il
nord, il centro e il sud (centocinquant'anni di Unità d'Italia miseramente
scivolati su una buccia di banana), forse perchè come dichiaratomi a microfoni spenti, da un funzionario del Comune di Castelverde, la tassa del rudo così
strutturata la paghiamo solo noi Celti,
rischio che l’ospedale di Crema perde
la sua autonomia e con un
declassamento dei servizi specialistici,
non mi stupisce più di tanto. L’anno
scorso, presenziai davanti all’ospedale
Maggiore di Crema, per un mese e
mezzo, mettendo a conoscenza i
cittadini e partiti politici di una
possibile perdita dell'autonomia
dell’ospedale, come appena sopra
descritto. Ebbi un riconoscimento e un
grazie solo dai cittadini. Il
declassamento non sarà solo
dell’ospedale ma dell’intero territorio
cremasco (perdita dei posti di lavoro) e
a pagarne le conseguenze saranno i
cittadini. Dico ai vertici regionali che
quando si parla dei cambiamenti,
soprattutto nella Sanità, devono essere
interpellati i cittadini del territorio e
con loro si fanno gli aggiustamenti, non
con i consulenti. (...)
Cesare Forte
(Soncino)
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Ignoti han violato la password
della mia mail, li denuncerò
Egregio direttore,
le chiedo un piccolo aiuto. Attraverso la
rubrica Spazio aperto vorrei portare a
conoscenza della cittadinanza il fatto
che, negli ultimi mesi, ignoti deliquenti
hanno violato la password della mia
email inviando ai miei amici e alle
aziende con le quali sono in contatto
assurdi inviti a partecipare a giochi
d’azzardo o porcherie simili. Io non
agare per quello che si produce.
P
La sua è una proposta
ragionevole e — come ho già avuto
modo di chiarire in altre occasioni —
la tariffa puntuale, applicata in
diversi Comuni per i cittadini,
potrebbe essere una risposta utile
anche per le attività commerciali.
La mobilitazione di questi giorni
credo possa accelerare processi in
questa direzione.
c’entro nulla in questa incresciosa
vicenda della quale, al più presto,
informerò la Polizia Postale.
Giovanni Uggeri
(Cremona)
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Castelverde, +400% la luce
per le cappelle al cimitero
Gentile direttore,
nello spazio aperto di domenica 7 luglio
ho letto la lettera del signor Calidari
residente a Castelverde che lamentava
l’aumento del servizio di concessione di
illuminazione elettrica votiva delle
tombe: circa il 75%. Si ritenga
fortunato! I titolari di cappelle di
famiglia si sono trovati un aumento del
400% e più si è passati da 13,30 euro nel
2013 a 36,60 euro nel 2014 così
suddivisi: alla ditta fornitrice del
servizio euro 6,60 comprensivo di Iva
22% (lo scorso anno euro 7,26 con l’Iva
al 21%); al Comune euro 30 contro euro
6,04 dello scorso anno. Non trovo una
giustificazione per questo aumento;
forse perché la cappella di famiglia
viene considerata un lusso? Ma è un
lusso se i componenti di una famiglia
numerosa desiderano riunire i propri
defunti in un’unica cappella? (...) Se
questo è l’indirizzo
dell’amministrazione di Castelverde
c’è d’aver paura per le future
imposizioni fiscali.
Donata Martina Barbi
(Costa S. Abramo)
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Gentile direttore,
ho parlato in questi ultimi giorni con
diversi operatori del nostro ospedale,
alcuni dei quali ricoprono ruoli importanti. Tutti sono sconvolti e preoccupati per il nuovo piano organizzativo
che prevede, soprattutto per gli infermieri, un futuro tutt’altro che sereno, le
cui conseguenze ricadranno inevitabilmente sul malato. E’ un ‘déjà-vu’, ma
si continua sulla strada dei tagli al personale e della riduzione dei posti letto.
Il nostro ospedale è nato con 1.500 posti letto che ora sono ridotti a meno di
500. Ciò è stato possibile grazie alla riforma sanitaria del 1992 voluta dal ministro De Lorenzo, il cui scopo principale era quello di far uscire dagli
‘IL PAZIENTE AL CENTRO DELLA SANITÀ’
OVVIETÀ CHE È UN’AMMISSIONE DI COLPA
ospedali i partiti politici che, invece, sono rientrati con maggiore arroganza a
tutto campo con stipendi scandalosi.
Le figure apicali di ogni struttura, decise dalle segreterie dei partiti, percepiscono in toto un milione di euro l’anno.
Caro direttore, provi a moltiplicare
questa cifra per tutti gli ospedali, le
Asl, le Case di riposo (se vuole anche le
cliniche private) e otterrà un risultato
‘mostruoso’. Se poi pensiamo che molte
di queste figure sono semplicemente
inutili, dobbiamo concludere che ci troviamo di fronte ad un problema enorme di sprechi. Questo è un campo in
cui il dottor Cottarelli, responsabile
della spending review, dovrebbe affondare il bisturi. Sull’opuscolo che illustra la nuova organizzazione del lavoro
all’interno dell’ospedale (accorgimenti,
spostamenti, eliminazioni…) campeggia il titolo ‘Il paziente al centro’. Ci
voleva la dottoressa Mariani per capire
che il paziente deve essere sempre al
centro, ignorando che il TDM prima e
il Centro Tutela Diritti del Malato poi
si sono battuti per oltre 30 anni senza
ottenere risultati. Dichiarare ‘Il paziente al centro’ è una chiarissima ammissione di colpa, della quale dobbiamo
prendere atto. Nello stesso tempo è
un’offesa al personale tutto, che si è
sempre prodigato con abnegazione a
seguire il malato. Concludo con una
bella notizia: un primario che conosco
bene si è rifiutato di far firmare quella
ricevuta offensiva, in cui si rinfaccia al
malato il costo della sua degenza. A
questo primario va la mia totale solidarietà con l’auspicio che il suo esempio venga seguito dagli altri.
Licio D’Avossa
(Cremona)
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