F U O R I D I S E S T A Artegna, 29 Marzo ’09 Buon Dì (giorno) a tutti, come dovreste sapere tutti, Venerdì 20 Marzo ci siamo trovati per degustare e selezionare i vini che andranno a costituire il nuovo Bianco Fuori di Sesta 2009. Quest’anno ci siamo trovati a Nimis o meglio a Plan di Palùz frazione di Tarcento (46°13’17’’ N e 13°13’17’’ E, per la precisione), a casa di Corrado, grande sostenitore del progetto e del prodotto Fuori di Sesta, amico di Paolo nonché l’architetto che ha progettato la nuova cantina di Paolo. Orario di ritrovo verso le 21.00 circa. Pensando al tipo di serata, decido che prima di partire è meglio mangiare qualcosa. Sapete è venerdì sera e la probabilità di trovare qualche pattuglia non è proprio nulla. Quindi verso le 20.40 prendo i campioni e parto. Per raggiungere il ritrovo ho le indicazioni di Paolo, attraverso il ponte del Torre, inizio a salire in direzione Sedilis, oltrepasso l’Osteria Plan di Palùz. Penso:”Sarà questo il ritrovo”. Però non c’è nessuna macchina, quindi continuo sempre diritto, non c’è neanche una casa illuminata, la strada continua a salire. Mi domando: “Ma sarò per la strada giusta?, Bohh?”. Continuo sempre diritto, è tutto buio. Però alla base di una salita, vedo, mi sembra di vedere, in lontananza una casa illuminata, quindi continuo a salire, dietro una curva arrivo alla casa, ma soprattutto vedo due macchine che stanno parcheggiando. Da una esce Mirco e dall’altra si materializzano Eros e sua moglie Annalisa. “Perfetto! Non ho sbagliato!!!” Anche perché non avrei voluto chiamare Paolo e dirgli che mi sarei perso a 8 Km da casa mia!!!. Entriamo e troviamo, chiaramente Paolo e Alessandra (la sua “morosa”), Corrado con la moglie Luisa, ed altre persone. Chiedo chi manca dei Compagni. Paolo mi risponde dicendo che Luca è in arrivo, Emanuela anche. Io continuo dicendo che Din (Cristian) dovrebbe arrivare verso le 22.30. Bene prima di iniziare la degustazione, cosa si può fare? Meglio non mangiare tutto quel ben di Dio che c’è sul tavolo (formaggio, salame, affettati vari, etc…). Non vorrei rovinarmi la bocca. Meglio assaggiare qualcosa di leggero e delicato che non appesantisca la bocca. Quindi un bel Taglio del Merlot Fuori di Sesta 2008. Una cosa leggera leggera….. Con Mirco commentiamo il vino: “Ancora un po’ chiuso. Deve ancora maturare. Non senti un po’ di Brettanomices?” Io torno ad assaggiare e al quarto-quinto assaggio, mi sembra di confermare la sensazione. “Ma da dove possono venire?”, rispondiamo assieme:” certamente non dal Friuli!!!!”, “ Scherziamo, molto probabilmente la sensazione deriva dal fatto che il vino è freddo e ancora un po’ crudo.” Nel frattempo arriva Emanuela direttamente dal lavoro, anche se verso le 22.00-22.30 dovrà partire per tornare a casa a Fossalta di Portogruaro, dal marito e dal figlio Giovanni. Brava! Aspettando Luca, portiamo sul tavolo i campioni di bianco, abbiamo: 1 F U O R I D I S E S T A - Cantina Rauscedo, 5 bianchi; - Cantina Pighin, 3 bianchi; - Cantina I Mulòns di Luigino (marito di Marta), 3 bianchi; - Cantina il Grappolo d’Oro (Donatella) un bianco; - Cantina Zorzettig, 2 bianchi; - Cantina I Comelli (Paolo), 2 bianchi; - Cantina Comelli (Colloredo di Soffumbergo, Eros) 2 bianchi; - Cantina Polencic Isidoro (Michele), 2 bianchi. Ecco, è arrivato Luca e sua moglie Raffaella, direttamente dalla Toscana, anche lui porta i campioni: - Cantina Cescon (di Chiarano, amico di Luca), 4 bianchi. Prima di iniziare la degustazione decidiamo che tipo di vino si vuole creare. Vogliamo fare un bianco che deriverà direttamente dall’assemblaggio dei vini selezionati. La selezione verrà fatta valutando il miglior bianco delle singole Cantine, senza nessuna finalità sul prodotto da creare. Semplicemente il bianco che piacerà di più ai degustatori. In seguito, dopo aver assemblato “la massa”, si assaggerà il mini-Taglio e, se ce ne fosse il caso, si faranno le eventuali correzioni. Come per gli scorsi anni, l’ordine di assaggio dei vini è determinato dalla zona geografica di origine, prima i più “leggeri”, zona “Grave e Veneto”, poi i vini più “intensi”: zona “Colli Orientali” e “Collio”. E’ giusto nominare i degustatori nell’ordine in cui erano seduti a tavola: - Paolo; - Luca - Raffaella, moglie di Luca; - Andrea, Io; - Emanuela; - dalle 22.30 Cristian (Din); - Mirco; - Eros; - Annalisa, moglie di eros; - Alessandra, morosa di Paolo; - Lucia ( sorella della moglie di Corrado); - Luisa (moglie di Corrado); - Corrado; - Valentino ( marito di Lucia). Prima di iniziare, si valuta una proposta fatta da Mirco e da Eros. La loro idea è la seguente, Invece di scegliere i vini non sarebbe meglio farci dare subito 10-20 ettolitri di Tocai Collio direttamente dal Pol (Michele)??? Però la proposta non viene accettata dalla commissione….. 2 F U O R I D I S E S T A Iniziamo con la Cantina Rauscedo. Io e Cristian abbiamo portato 5 bianchi: Chardonnay vasca 140, Tocai vasca 139, Pinot Grigio vasca 142, Sauvignon vasca 142, Riesling vasca 34 e Traminer vasca 126. Sono tutti secchi. Si parte dallo Chardonnay: bel profumo fruttato, in bocca è abbastanza corposo e rotondo, sembra piacere al pubblico. Il secondo è il Tocai: un profumo “fumè”, tipico, bello pieno in bocca, penso: bene così, il pubblico apprezza…. Il terzo è il Pinot Grigio: al profumo si sente solo lo “smalto”, il colore dov’è ? E’ troppo tirato, asciutto, insomma non piace molto. Il quarto è il Sauvignon: profumo molto aromatico, ricorda la salvia, le foglie di pomodoro verde, però in bocca è crudissimo, ha un’acidità elevata e basta!!! Insomma neanche quest’anno siamo riusciti a fare un “Vero” Sauvignon. Il quinto è il Riesling, già portato alla precedente degustazione, il risultato non cambia, bouquet non molto intenso. In bocca delude, viene trovato piatto, un po’ ossidato e stanco. Insomma un po’ finito, e noi che dobbiamo ancora iniziare a venderlo!! Per ultimo il Traminer, la nostra arma migliore, infatti viene trovato molto profumato e tipico, in bocca intenso, insomma bello. Bene finita la prima azienda, si deve votare, però i pareri sono un po’ discordanti, quindi si decide che ogni persona può dare due pareri e si vota: - Chardonnay, 5 voti; - Tocai, 4 voti; - Pinot Grigio, 0 voti; - Sauvignon, 3 voti; - Riesling, 0 voti; - Traminer 8 voti; Si decide, per ora, Rauscedo porterà il 50 % di Chardonnay e il 50 % di Traminer. Seconda azienda, Cescon di Cessalto, abbiamo 5 vini, 2 del 2007 e 3 del 2008, tutti sono in conservati in vasche d’acciaio, si inizia: - Verduzzo 2007, iperossigenato, surmaturazione in pianta, circa 14 % Vol., secco. Un bel vino, pur essendo Verduzzo trevisano, molto carico di colore, molto intenso, in bocca molto pieno. Buono, il pubblico sembra apprezzare molto. - Bianco 2007, un assemblaggio di Verduzzo e Chardonnay, meno intenso, sembra un po’ ossidato. - Prosecco 2008, circa 11 % Vol., bello, delicato, abbastanza salato in bocca. Viene trovato un po’ crudo. Come base spumante è molto buono. 3 F U O R I D I S E S T A - Verduzzo trevisano 2008 Base Spumante, circa 11 % Vol. Fruttato, in bocca ha un’acidità molto evidente (circa 8.5 g/l), Luca lo ha portato nel caso che servisse un vino per aumentare la freschezza del taglio. - Pinot Grigio 2008,circa 13.5 % Vol., iniziamo la descrizione dal colore, bello ramato molto tipico, all’olfatto bel profumo fruttato ed elegante, in bocca fresco e con un retrogusto tipicamente tannico. Qui ci soffermiamo un attimo, ci ha colpito il colore e chiediamo a Luca una spiegazione. Il vino deriva dalla sola spremitura e non da macerazione, la gradazione alcolica, circa 13.514.0 % Vol. deriva non da sovramaturazione, ma da un produzione bilanciata, circa 1,21,5 Kg/ceppo per 6.000 ceppi/ha. Cioè massimo 90 qli/ha Pensando alla mia esperienza, quasi quello che in media, da noi, si produce in 0.6 ha. Insomma un ottimo prodotto. In questo caso il pubblico si divide tra il Verduzzo del 2007 e il Pinot Grigio 2008. Quindi, anche in questo caso, si scelgono entrambe le qualità. Terza azienda è Cantina Pighin, chiaramente con vini della zona Grave, ci sono 3 bianchi: - iniziamo con un Chardonnay 2008, vino limpido. “Bel naso!!!”, Ottimo profumo, molto fruttato. In bocca sembrava un po’ crudo, un’acidità che, alla fine, si stacca. Dico sembrava, perché ho saputo che il vino ha 5,8 gr/lt di acidità totale e dal punto di vista tartarico è stabile. - Tocai 2008, un profumo molto tipico, una mandorla molto evidente, in bocca molto sapido con note verdi. - Infine,Sauvignon 2008, al profumo molto intenso e tipicissimo, note di peperone, pomodoro, salvia. In bocca “molto bello”, intenso, in cui continuano le sensazioni del profumo. E’ molto equilibrato! Anche per quest’anno Risano (Pighin) batte Rauscedo in modo netto, per non dire il solito “capotto”. Diciamo che con questa vittoria si bilanciano le numerose e continue sconfitte delle partite a calcetto tra i dipendenti delle due cantine. Sono ormai molti anni, mi sembra più di cinque, che una volta l’anno ci sfidiamo a calcetto, e gli anni passano, ma il risultato rimane sempre il solito (almeno così la pensano le persone che lavorano a Rauscedo): Cantina Rauscedo X, Azienda Pighin Y, in cui X è sempre molto maggiore di Y , considerando che X e Y sono numeri reali e diversi da zero, (per la precisione). Dopo queste tre descrizioni, dovrebbe essere già evidente il giudizio della commissione. All’unanimità passa il Sauvignon. La quarta azienda è la Cantina i Mulons di Risano, quindi zona Grave, ci sono 3 vini bianchi: - Tocai vasca 20: vino limpido, al profumo abbastanza neutro, pulito. Al gusto, abbastanza neutro, forse un po’ ossidato; 4 F - U O R I D I S E S T A Tocai vasca 30: vino più aromatico, al profumo più intenso, in bocca è molto più aromatico, ricorda un po’ degli aromi vegetali, come retrogusto, anche in questo caso sembra un po’ ossidato. Verduzzo, vasca 10: rispetto ai precedenti, all’olfatto risulta molto più intenso e fresco. In bocca è più pulito e netto. Insomma alla commissione è piaciuto molto di più il Verduzzo. Quindi Verduzzo sia!!!! Alla quinta azienda ci spostiamo più a Est, ora entriamo nella zona dei Colli Orientali e iniziamo con l’azienda Il grappolo d’Oro di Spessa (azienda di Donatella e famiglia). In questo caso il campione è unico, si tratta di Tocai, o meglio di Friulano, dell’ultima vendemmia 2008. Alla degustazione piace molto, vino molto franco (tipico), anche questo vino ricorda note “verdi”, in bocca ha un buon corpo, equilibrato e con una bella acidità. Insomma molto buono. In questo caso la scelta non è stata difficile, passa il Friulano. Per la sesta Cantina, ci spostiamo di pochi chilometri, passiamo all’azienda Zorzettig (in cui lavora Mirco), in questo caso si hanno due bianchi del 2008: - Chardonnay: bianco molto profumato, fruttato e franco, in bocca mantiene le note evidenziate nell’olfatto, con un bel corpo. Insomma un gran bel vino. - Sauvignon: (un BEL PRODOTTO),molto profumato, molto aromatico e complesso e completo. In bocca è molto bello e grasso ed anche in questo caso tra il passaggio “nasobocca” non c’è nessun salto, ma si ha una continuità senza punti di rottura. Un altro gran bel vino. Insomma, la scelta non è facile. Di conseguenza la commissione, come nelle precedenti cantine, delibera: 50 % Chardonnay e 50 % Sauvignon. Settima Cantina: I Comelli di Nimis. I vini sono due, entrambi dell’ultima vendemmia 2008: - Pinot Grigio: MOLTO BUONO, è di un giallo abbastanza paglierino (a me piace molto), molto profumato, si sente molto la banana e altra frutta esotica. In bocca mantiene le caratteristiche aromatiche dell’olfatto. “Buon equilibrio Bocca Naso”, ampio con un bel corpo. - Tocai, molto aromatico, il profumo è molto tipico e fresco. Però è al gusto che colpisce, molto intenso ed equilibrato. Anche in questo caso la scelta non è facile, entrambi i vini sono molto buoni, c’è una leggera supremazia per il Tocai, o meglio per il Friulano di Nimis. Con l’ottava cantina Comelli di Colloredo di Soffumbergo, azienda dove lavora Eros,troviamo due bianchi del 2008: 5 F U O R I D I S E S T A - Tocai, vino limpido (nel senso che non è più a contatto con le fecce), al profumo si hanno le note varietali fuse con un po’ di alcool. In bocca si sente il grado alcolico, circa 13.5 % Vol., con un retrogusto amaro (tipico). Nel complesso abbastanza vellutato. - Chardonnay, anche questo vino è limpido, al profumo emerge oltre al bouquet tipico della varietà un buono equilibrio. Anche bocca è molto equilibrato e pieno. Durante la degustazione, Eros ci spiega, che quest’ultima vendemmia è stata particolare. Le uve raccolte, rispetto ai soliti parametri, quest’anno presentavano un valore di acido malico nettamente superiore alla media storica, circa 2-3 g/l. (valori, per la zona Grave quasi normali, però con il pH sicuramente superiore. Nel Grave Rauscedo, i bianchi hanno valori medi superiori a 2 g/l, anzi, spesso sono molto vicino ai 3 g/l, però il pH è sempre superiore a 3.40, anzi spesso è superiore anche a 3.50. Per esempio quest’anno, siamo stati costretti a vendemmiare il Refosco con valori di acido Malico di 3.5 g/l, a fine malolattica abbiamo avuto un vino con circa 3 g/l di acido lattico e pH di 3.70, circa.) (Scusate la piccola parentesi). Data, la particolarità dell’annata si è scelto di far avvenire, subito a fine della fermentazione alcolica, la fermentazione malolattica con batteri selezionati. Con questa operazione l’acidità si è abbassata ai valori previsti, e utilizzando batteri selezionati,si è avuta un’equilibrazione del bouquet. Nel senso che i vini si sono presentati in bocca morbidi e nel profumo si è trovato un ottimo equilibrio,forse data la gradazione alcolica abbastanza elevata si è nascosta qualche nota fruttata tipica della cantina. Tornando alla degustazione, per la cantina Comelli, lo staff selezionatore sceglie lo Chardonnay. Come ultima azienda, ci spostiamo un po’ più a Est, passiamo in quella piccola zona “asciuttopaludosa” chiamata Collio,esattamente nella Cantina Polencic (Michele) con due bianchi: - Chardonnay 2008, mi sembra limpido, al profumo si sente una nota di banana, forse anche un po’ di legno e alcune note alcoliche. Continuando la descrizione del “naso”, secondo qualcuno si evidenziano alcune note di uva molto matura, surmatura. In bocca, molto pieno (chiaramente), bell’acidità. Un prodotto molto buono, forse con qualche nota un po’ atipica. - Tocai 2008 (meglio, Friulano 2008), al profumo sono evidenti maggiori note alcoliche, molto franco (ha note tipiche della varietà). In bocca, chiaramente, è molto pieno e con molta struttura. Anche in questo caso, secondo molti, si possono supporre alcune note di maturazione avanzata. Quando si passa ai voti, il gruppo sceglie lo Chardonnay perché, dato che si vuole fare un bianco pieno e fruttato, questa varietà si avvicina maggiormente alla tipologia di vino che si ha un mente. (Anche se è come scegliere l’auto migliore tra una Subaru Impreza STI del 2007 e una Mitsubishi Lancer EVO IX del 2007. Come si fa a discriminare l’una o l’altra, quando si confrontano due macchine perfette per la guida quotidiana!!!!!!!) Mancano ancora le aziende toscane. Luca ci dice che il Giò (Giovanni) porterà del Viognèr del 2008, lavorato in acciaio, molto aromatico. “Bene, anzi molto Bene!!!” 6 F U O R I D I S E S T A Mentre Luca, dato che il suo bianco è già tutto imbottigliato, il giorno dell’imbottigliamento ci fornirà il “rosso” per dissetare tutti gli operatori. Il consiglio apprezza e ringrazia. Terminata, la selezione, Emanuela ci lascia, però quasi in contemporanea arriva Cristian (Din). Salutata la “Gruer” Cristian recupera gli assaggi mancati (in 5 minuti almeno 10 bicchieri). Si passa all’assemblaggio del vino, muniti di un cilindro graduato si inizia al costruire la massa: - 50 ml del Tocai I Comelli (Paolo); - 50 ml dello chardonnay Comelli (Eros); - 50 ml dello Chardonnay Polencic (Micherle); - 50 ml del Friulano Il Grappolo d’Oro (Donatella); - 50 ml del Verduzzo I Muloòns (Marta); - 50 ml di Sauvignon Pighin (Cristian); - 25 ml Chardonnay Cantina Rauscedo (Cristian Din e Andrea); - 25 ml Traminer Cantina Rauscedo; - 25 ml Chardonnay Zorzettig (Mirco); - 25 ml Sauvignon Zorzettig; - 40 ml Verduzzo 2007 Cescon (Amico e di Luca e del gruppo Fuori di Sesta); - 10 ml Pinot Grigio 2008 Cescon. Il risultato ottenuto è stato: 1) ANCORA un vino bianco!!!!!! 2) Al profumo un vino molto fresco e fruttato; 3) In bocca continua la sensazione di freschezza e di equilibrio. Un prodotto molto interessante!!!! Poi come ben sapete, il risultato si vedrà dopo l’assemblaggio finale. Se ci sarà bisogno di qualche ritocco, come un po’ di citrico, gomma, solforosa, TANNINO (soprattutto tannino, vero Mirco!!!) o altro….., si valuterà il giorno stesso dell’imbottigliamento. Terminata questa prima parte, inizia la cena vera e propria. In questa fase si continua a parlare, tra un piatto e il successivo, del nome da dare al vino, di quanto vino imbottigliare e di come organizzare l’imbottigliamento. Tra l’antipasto di salame, speck e i primi, si risolve il quesito di quanto vino imbottigliare considerando il successo del Tocai 2006, della continua richiesta di bianco, delle manifestazioni a cui dovrebbe partecipare il vino (dovrebbe venirne organizzata una cena al Castello di Susàns), della maggiore pubblicità che si dovrebbe avere quest’anno. Pur essendo agli inizi di un periodo di “Crisi” (si spera meno grave possibile e soprattutto di breve durata) la quantità stabilità oscilla tra le tre e le quattro damigiane da 54 litri per azienda. Si è un po’ combattuti, però alla fine si decide per le quattro damigiane. 7 F U O R I D I S E S T A Quindi, ogni azienda porterà 4 x 54 litri pari a 216 litri. Ci saranno 10 aziende, quindi il quantitativo totale sarà di 2.160 litri. Continuando la squisita, anzi ottima, cena, tra un piatto di Frico ed un altro piatto di Frico, (Buonissimo!!!!!!) Luca parla del materiale per l’imbottigliamento: le bottiglie sono già offerte, come le etichette e le capsule. Per i tappi si può scegliere tra i migliori tappi sintetici o tappi in sughero, entrambi con il “nostro Marchio”. Si sceglie di mantenere il sughero, anche questo è offerto. Il giorno dopo, Peres (Cristian) mi ricorda, che anche i cartoni ci verranno dati sempre dallo stesso fornitore. Poi siamo passati alla scelta del nome e qui la “lotta” si fa dura! Fin dall’inizio della cena, Eros propose: “chiamiamolo: BIANCO e BASTA!!”. BASTA A me sembrava semplice ma efficace, però il pubblico non è molto d’accordo. Troppo semplice…” sentenzia la commissione Luca fa notare che quest’anno è il 2009 e siamo già al quindicesimo anno dalla “Nostra Maturità”. “Perché non chiamarlo: QUINDICI”??? QUINDICI Anche questo nome non passa, però l’idea, oltre ad essere giusta, piace e quindi nell’angolo in alto a destra all’interno dell’etichetta verrà aggiunta la nota. (Nelle immagini l’ho schematizzata così, però è puramente indicativa, come i caratteri) 8 F U O R I D I Continuando a discutere, si parla che il nome deve far parlare, spiegare…..Poi dato che siamo Friulani si potrebbe pensare a un nome proprio in Friulano. Così Paolo dice:”Chiamiamolo Svôl”, cioè prendere il volo…..”. Il nome è interessante, la commissione ribatte che, proprio perché siamo Friulani, il nome non deve essere una parola friulana. Perché, per chi non conosce il Friulano, il nome non può attirare. Siamo in alto mare, allora interviene Luca:”…chiamiamo il vino con tutti le qualità che è costituito….”.Però non piace, troppo complicato e lungo Proseguendo con i discorsi, interviene Raffaella e dice: ”Usiamo il latino…”, dicendo una breve frase in latino che ora non ricordo, ma tradotta in italiano significa:” Dalla Vite Vite per la Vita Vita”. ita In questo caso viene scartato il nome per un possibile conflitto per l’idea già sviluppata da una cantina del Collio, che però mi sfugge. Però l’idea piace e quindi si cerca di svilupparla in un altro modo 9 S E S T A F U O R I D I S E S T A “Per la Vita…”, interviene Paolo: “..: Pe vite!!” Però il nome viene scartato, non per qualche motivo particolare, ma… …ma semplicemente perché quasi in contemporanea emerge dalla commisisione (mi sembra Raffaella o Luca, però non potrebbe essere stato qualcun altro): “V VITAE” ITAE parola che deriva dal latino che si legge Vite e vuol dire Vita!!!” Una cosa in più da spiegare ma ne vale la pena “Perfetto!!!”, Perfetto!!!”, esclama il pubblico. pubblico Così si continua la cena con una tagliata, verdura ecc…. Tutto molto, molto buono. Ora manca da stabilire la data dell’imbottigliamento ed il luogo. Dovuta scartare la disponibilità data da Donatella, nella sua linea di imbottigliamento mancano delle stelle compatibili con il modello di bottiglia scelto. Ma soprattutto, aggiungo io, data la quantità di bottiglie da imbottigliare, il successivo trasporto sarebbe stato abbastanza complicato, soprattutto per i viaggi da fare senza l’ombra di una bolla. Quindi si riconferma, anche quest’anno, la disponibilità di Zaccomer a Nimis. Come data per l’imbottigliamento abbiamo pensato a: Sabato 9 Maggio 2009 ore 10.00 a Nimis I vini si porteranno da Paolo entro, circa, il 1 Maggio. Come sempre se qualcuno avesse qualche problema, avverta Luca o Paolo o Cristian(s) o Mirco o… qualcuno, così vedremo di risolverlo. 10 F U O R I D I S E S T A Se potete, portate i vini puliti, stabilizzati proteicamente. Il metatartarico verrà aggiunto dopo l’assemblaggio. Bene, finiti gli “obblighi” la serata continua, la cena procede, si continua a mangiare ( e la linea continua ad arrotondarsi…) e a bere (anche se con molta moderazione, la paura di avere qualche piccolo pitstop con le forze dell’ordine preoccupa tutti). Ora un ultimo piacevole “siparietto”, arrivati i dolci mangiamo uno stupendo strudel fatto da Annalisa, interviene Paolo: “…peccato che non è una Crostata??? Vero Annalisa!...” Questa affermazione a molti non dice nulla, ma dovete sapere che, un paio di anni fa, in una precedente cena, Annalisa portò delle crostate. Quando si arrivò al Dolce, Paolo, pensando che le crostate arrivassero da un Negozio a lui noto e con il quale non andava molto d’accordo, disse “..ma guardate queste crostate… come sono…..!!!” Ormai il danno fu irreparabile, anche dopo il chiarimento, tra Paolo e Annalisa. E dal quel giorno ogni volta che si arriva al dolce e sono presenti entrambi la battuta è sempre pronta. La serata scorre, verso le 01:30 è meglio tornare a casa e la riunione termina. Tutti ci salutiamo, ringraziamo per l’ospitalità e partiamo. Scusate per la forma, per la lunghezza della relazione (provate a stamparla..), spero di essere stato abbastanza chiaro (certamente non sintetico) e soprattutto di aver trasmesso il magnifico Spirito in cui si è svolto e sviluppato l’incontro. Grazie per la Vostra Pazienza e disponibilità, ci rivedremo all’imbottigliamento. PS: A proposito di soste con le forze dell’ordine, questa volta la roulette si è fermata sulla mia casella. Io, non avendo riferimenti su quanto fuori potevo essere, ho deciso di tornare a casa per strade secondarie, molto secondarie, quasi percorrendo vie sterrate. Ormai quasi arrivato a casa, a Magnano, procedendo con molta calma (circa 40-50 km/h), intravvedo in piazza due divise nerobianche. Neanche a dirlo i Carabinieri mi fermano. “Proprio io??”, penso io, poi guardo in giro e non vedo nessun veicolo in circolazione. “Spenga la macchina e mi dia Patente e Libretto”, mi chiede. Mi giro prendo la patente e poi cerco il libretto, l’adrenalina aumenta, non trovo il libretto. Trascorre il tempo, il carabiniere inizia ad essere poco paziente. Poi lo trovo, consegno tutto. E aspetto. Arriva la domanda che mi aspettavo: “Lei ha bevuto questa sera??????” “Cosa rispondo”, penso, “meglio dire poco oppure negare tutto??”, Provo la seconda possibilità, rispondo: “Per niente….”. Fila tutto liscio, e mi fanno ripartire. Nel frattempo la mia frequenza cardiaca è passata da 60 a 180 bpm. Bene mi ridanno tutto e riparto più velocemente possibile, nel senso che ho buttato tutto sul sedile e sono ripartito immediatamente, ma in modo molto lento, almeno fino alla successiva curva, poi ho accelerato un ninin……... Segretario Enot. Andrea Comini Correttore 1 Enot. Cristian Paladin Correttore 2 Enot. Luca Biffi 11 F U O R I D I S E S T A Ps2: Prima di tutto vorrei ringraziare personalmente e credo anche a nome di tutti, il nostro magnifico segretario Andrea Comini. Il lavoro che ha fatto è splendido: pieno di passione, di voglia di fare e di goliardia. Grazie Andrea. Inoltre, so di ripetermi, confermo che il vino che viene utilizzato per il Taglio non deve essere obbligatoriamente offerto. Ogni azienda deve agire in piena autonomia. L’offerta parte dal cuore e non dal cervello. Spero di vedere tutti voi il giorno dell’imbottigliamento. Il programma sarà all’incirca il seguente: ore 10.00 assaggio del taglio finale e decisioni di aggiunte dell’ultimo minuto e preparazione dei tavoli per il pranzo ore 11.00 inizio imbottigliamento ( prego dare questo orario a tutti gli amici che invitiamo in modo tale da non avere gente in mezzo in fase di preparazione del taglio). ore 12.30 circa pranzo ore 13.30 si ricomicia ad imbottigliare aiutati da tutti quelli che hanno partecipato al pranzo come lo scorso anno. ore…….( boh!!) termine della gornata. Di solito dopo il tramonto! Visto il programma, sembra che tutto sia difficile o complicato, ma come vedete avete visto in passato, l’importante è solo coordinarsi. Mi raccomando di venire con una delle nostre magliette del decennale. Ho chiesto a Paolo se conosce qualche fornitore per fare delle polo per l’evento Diamo un Taglio alla sete, sia da indossare che da “vendere” per aumentare gli utili per la missione in Kenia. Il Prof. Ganis ci avrebbe invitato a presenziare a scuola. Se qualcuno di voi è d’accordo, potremmo andare a scuola alle 8.30, presentare il progetto alla 5a e 6a enologia e poi salire a Nimis ad imbottigliare. Che mi dite? Secondo me sarebbe un investimento da fare per far innamorare qualche altro futuro Enotecnico al mondo del vino. Per ora vi saluto. Chiamate me o Paolo o Andrea per eventuali chiarimenti. Ci sentiamo. Luca Ps3: un abbraccio ed una Buona Pasqua a voi ed alle vostre famiglie!!!!!! 12