FOCUS CLINICI NAUSEA La nausea è una sensazione sgradevole, mal definita, spesso riferita come un vago malessere localizzato in sede epigastrica o diffuso all’addome, associato a senso di repulsione per il cibo. Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FOCUS CLINICI VOMITO Il vomito è l’espulsione forzata e improvvisa del contenuto gastrico attraverso la bocca. Si definisce conato di vomito l’atto del vomito, non seguito da emissione di materiale gastrico. Spesso, ma non necessariamente, la nausea precede il vomito. Il centro del vomito è localizzato nella formazione reticolare del bulbo; qui possono giungere impulsi tramite vie nervose (vagali o somatiche), che li convogliano da varie parti dell’organismo: stomaco, vie biliari, ureteri, peritoneo (Fig. 1). La stimolazione meccanica del palato o dell’istmo delle fauci, la distensione gastrica o della pelvi renale, così come l’aumento della pressione intracranica e il mal di mare possono causare vomito. Sono cause di vomito: • malattie dell’apparato digerente; • malattie infettive; • malattie endocrinologiche; • malattie neurologiche; • kinetosi. segue Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FIGURA 1 Vomito. (Da: McNaught e Callander, 1972; ridisegnata e modificata.) Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FOCUS CLINICI DIARREA La diarrea è l’emissione di feci liquide o semiliquide, superiore alla norma per quantità o per numero di evacuazioni. Generalmente la quantità di feci prodotte in condizioni normali è pari a 50-250 g/die. La presenza di eccessiva quantità di muco, sangue o pus prende il nome di dissenteria. Ogni giorno nell’intestino tenue e nel colon transitano circa 9 litri di liquidi, che vengono riassorbiti quasi totalmente. In base ai meccanismi fisiopatologici, sovente combinati tra loro, le diarree vengono distinte in: • osmotiche: si verificano per la presenza nel lume intestinale di soluti non assorbiti e osmoticamente attivi, che richiamano un’abnorme quantità di acqua; • secretorie: sono caratterizzate da ipersecrezione di acqua ed elettroliti da parte della mucosa intestinale; • motoria: caratterizzata da accelerazione della motilità e del transito intestinale, con riduzione del tempo di assorbimento. Diverse sono le cause di diarrea: • cause infettive (per esempio, colite pseudomembranosa); • cause infiammatorie (per esempio, morbo di Crohn, colite ulcerosa); • cause neurologiche; • cause endocrine; • cause psicologiche (per esempio, colon irritabile); • abuso di lassativi. Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FOCUS CLINICI STIPSI La stipsi è un disturbo che viene riferito come riduzione della frequenza dell’alvo, o come emissione di una quantità di feci inferiore al normale, o ancora come evacuazione difficoltosa di feci di consistenza aumentata o anche soltanto come sensazione di defecazione incompleta. Negli adulti un criterio pratico per definire la stipsi consiste dunque nel riferirsi al ritmo evacuativo del soggetto, prima dell’insorgenza del disturbo. Da un punto di vista oggettivo la stipsi può essere definita come una riduzione del peso delle feci emesse giornalmente (normalmente 50-250 g), o come allungamento del tempo di transito oroanale. Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FOCUS CLINICI EMORRAGIA DIGESTIVA L’emorragia digestiva è la perdita di sangue proveniente da qualsiasi punto del tratto gastroenterico. Si può manifestare come: • ematemesi: vomito contenente sangue di colore rosso vivo o marrone scuro (a “fondo di caffè”); • melena: evacuazione di feci nerastre di odore caratteristico, prodotto finale della degradazione del sangue a opera degli enzimi digestivi; • ematochezia: emissione rettale di sangue rosso vivo o nerastro, più o meno misto a feci. L’ematemesi è sempre espressione di una lesione alta (per esempio, varici esofagee). La melena può originare in seguito a una lesione sia alta che bassa, mentre la ematochezia è sempre secondaria a una lesione bassa. Le cause di emorragia digestiva sono rappresentate da: • malattia ulcerosa: idiopatica, peptica, farmaco-indotta (35-50%); • rottura di varici esofagee, gastriche, duodenali (5%); • erosioni gastroduodenali: infettive, da stress, da esofagite, da sindrome di MalloryWeiss (10-20%); • varie: tumori, malformazioni vascolari (5%). segue Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. Sonda di Sengstachen-Blackemore Questa sonda permette il transitorio controllo del sanguinamento delle varici esofagee mediante emostasi meccanica. Si tratta di una sonda nasogastrica, lungo la quale sono inseriti un palloncino che può essere gonfiato in cavità gastrica sino ad ottenere una pressione di circa 60mmHg e un palloncino esofageo che può essere gonfiato fino a una pressione ideale di circa 40 mmHg. La sonda viene posizionata attraverso il naso e, una volta raggiunto lo stomaco, si provvede a gonfiare il pallone gastrico e a retrarre la sonda sino a incontrare resistenza. Si gonfia quindi il pallone esofageo e si fissa la sonda alla cute nasale. La metodica è efficace nella quasi totalità dei casi di sanguinamento da varici esofagee. La sonda dev’essere rimossa entro 24 ore dal posizionamento, per il rischio di comparsa di ulcere da decubito. Sono comunque frequenti recidive del sanguinamento dopo la sua rimozione. Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. Noè Copyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.