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Comune
di Pisogne
Notiziario
del Comune
di PISOGNE
l’informatore
N O T I Z I E
APRILE
DUEMILASEI
Città di Pace
Periodico di informazione dell’Amministrazione Comunale di Pisogne - Anno V - n. 13 - aprile 2006 - Reg. Tribunale di Brescia n. 20/2000 del 13/04/2000.
Proprietà: Comune di Pisogne, via Vallecamonica, 2 - 25055 PISOGNE (BS) - Direttore Responsabile: Oscar Panigada - Comitato di redazione: Piermatteo Bertolini, Bruno Mazzoli, Luciano Belli,
Alessandra Giorgi - Ufficio stampa: Proxima, Breno - Fotografie: Beppe Quetti, Battista Sedani, archivio - Grafica e stampa: la Cittadina, Gianico. [email protected]
Carissimi
concittadini,
come avrete già notato, “L’Informatore”,
a partire da questo numero, ha una nuova
veste grafica. Abbiamo scelto di continuare
il nostro percorso di comunicazione
rinnovandone il formato, con caratteri più
grandi per consentire a tutti una più agevole
lettura; con spazi più ampi a disposizione
per poter trattare più largamente i temi che
approfondiremo; con una nuova
impostazione per fare in modo che risulti
più snella, gradevole e vivace. Tutto ciò nel
desiderio che il notiziario divenga punto di
incontro e scambio di esperienze.
Per questo, il cambiamento più significativo
risiede nei contenuti e nella struttura
editoriale: infatti, il notiziario sarà diviso in
sezioni che, ad ogni numero, analizzeranno
temi diversi, ma sempre legati alla nostra
cittadina. In questo numero, ad esempio,
apriremo con il nostro programma per il
2006, ovvero con la presentazione del
bilancio che riassume, in parole e numeri,
i nostri progetti. Di seguito esamineremo
le questioni riguardanti le opere sulle reti
acquedottostiche, fognarie e sulla
depurazione delle acque con informazioni
utili sulla dislocazione degli interventi e sulla
tipologia; ogni numero dedicherà infatti una
sezione agli approfondimenti e ai servizi
che il territorio mette a disposizione della
popolazione; non mancheranno, poi, gli
strumenti di riflessione culturale proposti
dalla Biblioteca Civica. Nella parte centrale
saranno riassunti gli appuntamenti
importanti della nostra comunità sotto il
profilo culturale, turistico, ecc., mentre in
chiusura il notiziario darà eco a tutte le voci
di Pisogne, Gratacasolo, Fraine, Grignaghe,
Passabocche, Pontasio, Siniga, Sonvico
(che solo un evidente errore tipografico
aveva escluso, lo scorso numero, dagli
auguri natalizi), Toline e Val Palot.
Soprattutto questa ultima pagina ci sta a
cuore perché vorremmo scriverla insieme
a Voi: infatti vi troveranno spazio le lettere,
le osservazioni, le segnalazioni dei cittadini
o delle associazioni che contribuiranno,
quindi, ad animare un dibattito costruttivo
che renda il nostro servizio di amministratori
sempre più vicino al Vostro sentire.
Un luogo di incontro e di proposta, un
momento di comunicazione che è
partecipazione e stimolo della vita pubblica.
Un’altra novità è legata alla presenza di
alcuni inserzionisti. Ci siamo orientati a
questa scelta per poter fare in modo che,
come ormai per quasi tutte le manifestazioni
comunali di tipo turistico, culturale e
sportivo, ci sia un sostegno economico
“esterno” che permetta di ottimizzare le
risorse del Comune. Per questa attività ci
siamo avvalsi della collaborazione di
professionisti del settore.
Bilancio Comunale:
il difficile equilibrio tra bisogni e risorse
entrate di oltre 250.000,00 Euro nell’ultimo
triennio.
Tale impostazione se, da un lato, risponde
ad una necessità di contenere la spesa per
rispettare gli accordi internazionali, dall’altro
scarica sui comuni pesanti condizionamenti
che mettono in difficoltà la gestione dei
servizi offerti al cittadino: rischiano di venir
pregiudicati irrimediabilmente i settori vitali
che costituiscono la struttura portante e
irrinunciabile dell’attività dei Comuni, dalle
spese sociali all’istruzione, dalla cultura al
turismo e ambiente.
Il Comune di Pisogne non è stato esentato
di pesanti effetti dei tagli pubblici: ad esempio,
la riduzione del fondo sociale destinato alle
Regioni da parte dello Stato comporterà una
decurtazione del 50% dei contributi destinati
ai Comuni per gli interventi sociali; mentre
per la parte relativa alle opere pubbliche
(strade, scuole, fognature, ecc.) sarà
necessario attuare una diminuzione di quasi
2,5 milioni di Euro.
A fronte, quindi, di queste significative
riduzioni, l’Amministrazione si è attivata,
attraverso convenzioni ed accordi, per trovare
di Piermatteo Bertolini
Assessore al Bilancio
Il bilancio di una amministrazione comunale,
come quello di ogni famiglia, non è altro che
un piano di lavoro attraverso il quale si
stabiliscono le priorità di intervento; uno
strumento che segna e influenza il vivere
quotidiano dei cittadini; l’impronta che
l’amministrazione intende dare alla comunità
e le risposte ai suoi bisogni.
Il Bilancio del Comune, però, non può
prescindere, nel governo del territorio, dal
Governo centrale: per questo deve attenersi
alle disposizioni contenute nella Legge
Finanziaria, ovvero delle norme destinate a
regolamentare le entrate e la spesa pubblica.
In questi ultimi anni crescente è stata la
difficoltà alla formazione del bilancio a causa
delle molteplici imposizioni, vincoli,
tagli delle risorse.
In particolare la Legge Finanziaria del 2006
impone nuovi sacrifici ai Comuni, per i quali
è previsto un taglio di spesa di oltre un
miliardo e mezzo di Euro, che nel Comune
di Pisogne si traduce in una riduzione delle
forme alternative di esecuzione delle opere
dei progetti che aveva pianificato.
Per tutti citiamo la convenzione siglata con
la Società di Tutela Ambientale del Sebino,
che sottoscriverà mutui necessari alla
realizzazione delle opere stesse, non
rompendo, in tal modo, l’equilibrio del
Patto di Stabilità.
Nell’intento, quindi, di consolidare i
principali servizi erogati in questi anni alla
scuola ed alle attività sociali, sono stati ridotti
gli stanziamenti per le attività ricreative,
ludiche e culturali; mentre sono state
riconfermate le priorità evidenziate nel
programma di mandato in tema di opere
pubbliche rivolte agli interventi che
permetteranno di rilanciare il nostro paese,
nel rispetto dell’equilibrio ambientale, ovvero:
acquedotto e fognature; piste ciclabili;
valorizzazione sponda lago; recupero dei
centri storici delle frazioni.
Negli articoli che seguono porremo l’accento
su alcune voci di bilancio (e quindi alcune
scelte) che riteniamo di primaria importanza
per la nostra comunità, cercando di renderne
immediata per tutti la comprensione.
Le risorse del Comune
Il Comune, nella erogazione di servizi alla cittadinanza ed alla collettività in genere attinge a più fonti: dalle entrate tributarie ed
extratributarie dei cittadini, ai contributi che derivano da Stato, Regione, Provincia ed altri Enti comprensoriali.
Prima di concludere debbo doverosamente
un’integrazione a quanto apparso
nell’editoriale dell’ultimo numero del
Notiziario a proposito delle considerazioni
e dei commenti vari espressi sul tema dei
lavori interessanti le Piazze di Pisogne.
Nell’articolo dell’Onda del Sebino n. 16 del
1966, la frase che l’allora Parroco, il caro
ed indimenticato Mons. Ernesto Belotti,
dedicava proprio a proposito delle “critiche
e delle sentenze a buon mercato” espresse
riguardo un’ importante opera pubblica,
era la seguente: CHI CHE FABRICA EN
PIASA O CHE L’E’ ALTA O CHE L’E’ BASA.
RegioneLombardia
Comune di Pisogne
Nella speranza che il nuovo “L’informatore”
possa dare costantemente il sentore di ciò
che accade e che accadrà e che divenga,
sempre più, un atteso appuntamento, a
nome di tutta l’Amministrazione Comunale,
cordialmente Vi saluto e vi auguro
una Buona Pasqua 2006.
Oscar Panigada
Sindaco
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l’informatore
amministrazione
N O T I Z I E
Le spese correnti
ovvero i servizi al cittadino
Nel 2005 il totale degli impegni per spese
correnti, cioè delle spese che il Comune
sostiene per erogare servizi primari ai suoi
cittadini, si è assestato intorno ai 5 milioni di
Euro.
Per definizione, una parte consistente è stata
destinata all’amministrazione generale, ovvero
ai servizi di gestione del Comune che
permette al medesimo di raggiungere le sue
finalità.
Oltre il 16% della spesa è stato destinato ai
servizi all’ambiente e più precisamente alla
raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti solidi
ed urbani, compreso lo spazzolamento strade
e pulizia bordi strada ed alla manutenzione
del verde pubblico (sia aiuole che parco
comunale). Questi servizi contribuiscono
a migliorare la vivibilità della nostra
cittadina, mantenendola pulita, ordinata
e più bella da vedere sia per chi la abita
sia per chi vi soggiorna.
Quasi il 10% delle spese correnti, invece, ha
coperto i costi per l’istruzione sia in ordine
alla manutenzione e gestione degli stabili
delle scuole dell’obbligo (utenze, ecc.), sia
l’assistenza scolastica intesa come mensa
e trasporto degli alunni. L’impegno
dell’Amministrazione Comunale non
intende esaurirsi, però, nel
soddisfacimento dei bisogni più immediati
e diretti, ma propone opportunità formative
e di sostegno rivolte sia ai ragazzi che alle
loro famiglie.
Al settore sociale, che si occupa di assistenza
alle persone invalide o diversamente abili,
persone anziane, mensa ed assistenza
domiciliare ad anziani, soggiorno minori in
Istituto e minori in affido, sono state destinate
risorse per oltre il 10% delle risorse disponibili.
In questo delicato e importantissimo
intervento si legge l’attenzione
dell’Amministrazione verso le fasce di
popolazione ritenute più “deboli”,
intervenendo sia direttamente, sia
collaborando con altri soggetti del
territorio.
Altri fondi sono stati versati alla Biblioteca
per le molteplici iniziative che distinguono il
nostro paese per quantità e qualità di
proposte culturali, altri sono stati finalizzati
alla promozione dl territorio, altri ancora al
sostegno delle attività sportive, tanto
importanti per la serena crescita delle nuove
generazioni.
I principali servizi erogati dal Comune
• Istruzione pubblica
• Manutenzione ed utenze degli stabili delle
scuole dell’obbligo
assistenza scolastica (mensa e trasporto)
• Cultura
• Sport e tempo libero
• Turismo
• Viabilità e trasporti
• Ambiente e territorio (raccolta e
smaltimento rifiuti urbani, smaltimento rifiuti
solidi, spazzolamento strade e pulizia bordi
strada, manutenzione del verde pubblico)
• Settore sociale (assistenza a invalidi,
diversamente abili, anziani, assistenza
domiciliale e mensa anziani, soggiorno
minori in istituto, minori in affido)
• Manutenzione dei cimiteri
...dalla Giunta Comunale
In questa sezione, troverete, in ogni numero, un elenco delle decisioni più
importanti che sono state prese nel corso delle sedute settimanali di Giunta e
nelle sedute mensili del Consiglio Comunale.
Alcune di esse, contrassegnate in rosso, troveranno anche uno spazio di
approfondimento all’interno del notiziario.
GENNAIO
• convenzione con associazione "Amici della Montagna" di Sonvico
• progetto preliminare strada Fraine-Colle San Zeno
• progetto definitivo esecutivo strada Fraine-Colle San Zeno
• progetto definitivo esecutivo delle opere di tombinatura delle acque bianche
• bozza di convenzione con Società Tutela Ambientale Sebino per opere di tombinatura
delle acque bianche
Glossario
AATO
Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale è il
soggetto istituzionale al quale la L. n. 36/94
("Galli") e la L.R. n. 13/97 conferiscono le
funzioni di governo, organizzazione e
regolazione del Servizio Idrico Integrato
ovvero l'insieme dei servizi facenti capo
al ciclo idrico integrato.
Entrate Correnti
Sono costituite da fonti di finanziamento
utilizzate, di norma, per affrontare le spese
di funzionamento del Comune (spese
correnti), hanno carattere ricorrente e
comprendono le entrate legate
all’autonomia impositiva dell’Ente, ai
trasferimenti di parte corrente dello Stato,
della Regione e di altri enti del settore
pubblico nonché le entrate conseguenti
alla gestione dei servizi e dei beni di
proprietà.
Patto di stabilità
Il Patto di Stabilità e Crescita è il Protocollo
del Trattato di Maastricht che impone ai
paesi membri che partecipano alla Unione
monetaria di mantenere, fra gli altri requisiti,
un rapporto deficit/PIL al di sotto del 3%.
Patto di stabilità interno
Il patto di stabilità interno è l’insieme di
disposizioni, contenute ultimamente nella
Legge finanziaria, con cui si definisce
l’impegno degli enti decentrati a contribuire
alla realizzazione dell’obiettivo di
indebitamento netto, perseguito dal
Governo centrale, nel rispetto del patto di
stabilità.
Per i Comuni si concretizza in 2 obiettivi
da raggiungere:
1. riduzione della spesa corrente (cioè dei
servizi erogati dall’Ente)
2. contenimento della spesa per gli
investimenti (opere pubbliche)
Spese Correnti
Spese che i Comuni affrontano
annualmente per garantirne il
funzionamento; in particolare sono riferite
alle spese di personale, quelle per
l’acquisto di beni e materie prime e di
servizi, le spese riferite ai trasferimento ad
altri soggetti (contributi), alle imposte e
tasse, agli interessi passivi ecc.
GRATACASOLO (BS)
Via Provinciale, 54
Te l . 0 3 6 4 8 9 3 8 8
FEBBRAIO
• Scuola IPSIA: primo lotto. Opere di completamento ed accessorie
• contributo ad associazione "Aganippe" per la realizzazione del Concorso Letterario
"Oltre la Parola"
• progetto preliminare interventi di restauro conservativo Cimitero del Capoluogo
• integrazione delle convenzione in essere per l'attivazione e la gestione del nido
aziendale
• impianti fotovoltaici
I nostri investimenti del 2006
Quando nella pubblica amministrazione si
parla di Investimenti non si può che far
riferimento alle opere pubbliche, ovvero di
tutte quelle costruzioni, promosse e realizzate
da enti pubblici, utili a tutti i cittadini.
In particolare saranno destinati oltre 3 milioni
di Euro per opere acquedottistiche e fognarie
(vd. anche a pag. 3).
I centri storici, nuclei urbani tradizionali delle
nostre comunità, sono sopravvissuti a
moltissimi cambiamenti e testimoniano il
segno della storia nel nostro paese: per
questo l’amministrazione continua l’azione
di riqualificazione dei centri storici delle
frazioni di Fraine, Pontasio, Grignaghe, in un
progetto che mira a recuperare e valorizzare
ciò che rappresentano per noi e per chi vuole
conoscere Pisogne.
In quest’ottica di accoglienza, di
potenziamento delle opportunità del territorio,
nonché nel quadro delle scelte
eco-compatibili del territorio, sono in fase
di pianificazione nuovi tratti di piste ciclabili.
Il collegamento del centro storico di Pisogne
con la Vello-Toline a sud e a nord con la
Vallecamonica, creerà grandi opportunità
sotto il profilo turistico, in quanto decisamente
attraente per globe-trotter italiani e stranieri.
Altrettanto, la realizzazione di tre nuove
rotatorie che cambieranno la viabilità nel
comune di Pisogne e garantiranno maggior
sicurezza al flusso viario, riducendone la
velocità e offrendo maggior sicurezza anche
a pedoni e ciclisti. Uno di essi sorgerà a
Govine nel piazzale vicino alla seicentesca
chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine;
un altro in località Neziole, mentre il terzo
sorgerà vicino al nuovo cimitero di
Gratacasolo migliorando la percorrenza del
tratto che porta a Costa Volpino.
Anche le aree di parcheggio sono già state
potenziate e altre saranno realizzate al fine
di rendere più agevole non solo l’accesso,
ma anche la permanenza nel centro e nelle
frazioni. Alcune di queste hanno già visto il
loro compimento: ci stiamo riferendo a quella
attigua al porto che contribuisce alla
riqualificazione dell'intera area e a quella
vicino al Municipio che è pronta per l'utilizzo.
Altre aree di sosta si realizzeranno nelle
vicinanze delle rotonde, al fine di ottimizzarne
l’utilizzo.
Per far fronte a questi interventi sono stati
stipulati Accordi con la Provincia di Brescia;
si sono attivate collaborazioni con soggetti
istituzionali (es. AATO); sono stati chiesti
finanziamenti ad altri Enti quali la Regione
Lombardia e i Ministeri competenti.
I principali investimenti previsti:
• Opere di acquedotto e fognature
• Regimentazione Torrente Trobiolo - Previo
finanziamento regionale
• Pista ciclabile
• Rotonda Gratacasolo
• Riqualificazione centri storici delle frazioni
• Parcheggi Toline
• Manutenzione straordinaria cimiteri
• Manutenzione straordinaria viaria
Nuovo Complesso Residenziale “IL GELSOMINO” - PISOGNE loc. “Castellazzo”
Dove nasce la tua casa!
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l’informatore
approfondimento
N O T I Z I E
Chiare, fresche, dolci acque…
In breve...
A Sonvico il nuovo
“Spazio Polifunzionale”
L’iniziativa di un centro di aggregazione
aperto e organizzato per tutta la
comunità è partita dall’associazione
“Amici della Montagna” di Sonvico.
Il Comune, accanto ad altre Istituzioni
pubbliche e private, ha accolto e
sostenuto la nascita di una nuova
struttura che sorgerà nei pressi della
Chiesa di San Martino, a Sonvico.
Il nuovo “Spazio Polifunzionale”,
armoniosamente integrato con
l’ambiente, vedrà la realizzazione di un
campo di calcetto con spogliatoi ed un
porticato per consentire agli spettatori
di assistere alle varie manifestazioni
sportive al riparo dall’eventuale
maltempo; una pista per il gioco delle
bocce, il bar, una sala riunioni.
Grazie ad una apposita terrazza,
sarà possibile, altresì, godere di un
eccezionale panorama sul Lago d’Iseo.
Scuola IPSIA - Interventi e accordi
All’interno della nuova struttura che vede
ora le ultime opere di completamento e
che da gennaio ospita gli studenti
dell’IPSIA, troverà sede anche
la prestigiosa “Scuola di Scultura
del Legno”, che attualmente si trova in
località Neziole.
Grazie ad un accodo siglato con la
Provincia di Brescia, sarà possibile
adeguare il piano terra alle esigenze di
questa scuola che, seguendo gli obiettivi
originari, intende affermarsi sia quale
soggetto di promozione del lavoro e
delle tradizioni locali, legate alle tipiche
produzioni valligiane sia come attore
di un processo di formazione
professionale qualificante.
Servizi Acqua
Telefono di emergenza
030 9840588
(sulla segreteria è registrato il numero del personale
reperibile della settimana)
Domande di allaccio: si attivano telefonando allo
030.9840588.
Documentazione: saranno inviati al cliente dalla società:
autocertificazione dati catastali, dichiarazione sostitutiva
atto di notorietà, informativa privacy, copie contratti.
Cosa deve fare il cliente? Produrre dichiarazione di
conformità degli impianti a norma di legge e restituire,
tramite servizio postale, la documentazione dopo averla
completata e firmata.
Subentro: le pratiche vengono espletate tramite telefono
al n. 030.9840588.
Documentazione: saranno inviati al cliente dalla società:
autocertificazione dati catastali, informativa privacy e copie
contratto.
Cosa deve fare il cliente? Deve fornire il nome del
precedente inquilino, lettura e matricola del contatore
e restituire, tramite servizio postale,
la documentazione dopo averla completata e firmata.
Iter burocratico per l’allaccio:
1. Attivazione della domanda per telefono.
2. La richiesta viene girata all’Ufficio Tecnico.
3. L’Ufficio Tecnico esce per il sopralluogo e verifica la
tipologia dei lavori da fare.
4. Viene steso un rapporto del tecnico. In base a ciò viene
fatto il preventivo.
5. Il preventivo viene trasmesso al richiedente con tutta la
documentazione sopraccitata.
6. Il richiedente paga il preventivo e trasmette, tramite fax,
l’attestazione di pagamento.
7. In seguito viene dato corso ai lavori entro 4 o 5 giorni
dal pervenuto pagamento.
8. Tutta la restante documentazione deve essere trasmessa
entro 15 giorni allo scrivente ufficio.
E’ stato avviato l’impegnativo percorso che
l’Amministrazione ha dovuto compiere per
poter risolvere i problemi di siccità e
depurazione che da tempo cercavano
soluzione e che impegneranno, da qui al
2007, circa 3 milioni di Euro la cui copertura
è stata, per la quasi totalità, garantita dal
Comitato Ristretto dell’Autorità d’Ambito
Territoriale Ottimale di Brescia.
In particolare, l’andamento climatico delle
ultime stagioni, caratterizzate da scarse
precipitazioni, come pure l’ampliamento degli
insediamenti abitativi, hanno reso necessaria
la pianificazione di ben sette interventi per
far fronte a questa emergenza.
Le prime tre opere programmate, urgenti e
improrogabili, tenderanno a risolvere in via
definitiva i problemi di carenza idrica che
annualmente, soprattutto d’estate, hanno
comportato l’intervento delle autobotti al fine
di garantire ai tutti i cittadini, ma in particolare
a quelli di Grignaghe, Fraine e Gratacasolo,
l’utilizzo di un bene prezioso e primario quale
è l’acqua.
In seguito alla siccità dell’estate 2003 che
tutti ricordiamo, alcune fonti di
approvvigionamento idrico, soprattutto a
Grignaghe, sono addirittura sparite, mentre
altre hanno ridotto la propria portata: da qui
la necessità di elaborare e realizzare un
progetto di captazione dell’acqua potabile
(a Gratacasolo e alle “Tufere”) e di effettuare
interventi di manutenzione straordinaria su
un acquedotto di tipo rurale nella parte alta
di Fraine (zona “Lea”). Sempre in quest’ottica,
sarà realizzata una vasca di accumulo
dell’acqua potabile nella località “Rovina”.
Compatibilmente con la macchina
burocratica, i lavori inizieranno al più presto,
onde poter risolvere, già per la prossima
estate, queste urgenti preoccupazioni delle
frazioni.
…soprattutto pulite!
Nel quadro delle opere di depurazione, la più
consistente è sicuramente la manutenzione
straordinaria sulla condotta fognaria del
torrente Ogliastro, che prevede una spesa
di 750mila euro. Tale intervento chiuderà,
quindi, una situazione più volte sottolineata
dai residenti, legato alle emissioni gassose
che incidono sulla diffusione di fastidiosi
odori e rendono le acque non balneabili.
La situazione evidenzia che in via Roma,
località Trocadero, la connessione del sistema
fognario con il collettore collegato al
depuratore bergamasco di Costa Volpino,
presenta un "troppo pieno" che, in presenza
di forti piovaschi, scarica il liquame
direttamente a lago all’interno del porto
turistico.
Già nel 2004 il Comune aveva disposto il
drenaggio del fondo del porto al fine di
asportare il liquame depositato, quale primo
intervento, per alleviare la situazione in attesa
di ottenere l’intervento da parte dell’AATO Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale -,
le cui autorizzazioni a procedere sono giunte
a Luglio e Dicembre scorso. In attesa del
rimborso delle quote di competenza
dell’AATO, il Comune ha stipulato una
convenzione con la società Tutela ambientale
del Sebino, la quale contrarrà i mutui con gli
istituti di credito, permettendo di superare
l’ostacolo economico del “Patto di stabilità”
del Comune.
Si avvia, quindi, con la massima tempestività,
la realizzazione di un nuovo sistema di
pompaggio, una "coda" di circa 300 metri
ad immettere a lago, ma fuori dal bacino
portuale, gli eventuali liquami in eccedenza.
Altri tre interventi di manutenzione
straordinaria della condotta fognaria del
torrente Ogliastro; dei collettori fognari nelle
frazioni montane di Pontasio, Grignaghe,
Val Palot e Fraine; della separazione della
rete delle acque bianche in Via Pace,
completeranno le opere che riteniamo
possano dare compimento al tema degli
acquedotti e della depurazione delle acque.
Una volta terminati i lavori complessivi avremo
adempiuto all’impegno assunto di concludere
le grandi opere in corso e dedicarci al
miglioramento delle strutture e altri interventi
di altrettanta importanza.
(a.g.)
Uno sguardo nel passato
Passeggiata tra le fontane
Già dal 1500, quando i borghi erano retti con
il sistema della “Vicinia”, un coraggioso e
spesso pesante fervore animava gli uomini
di montagna nell’attività di captazione delle
acque, riconducendo i flussi verso ogni
contrada.
Dalle abbondanti sorgenti di montagna
l’acqua scendeva a valle, in ogni agglomerato,
e i fruitori ne vantavano la purezza, la
limpidezza, le caratteristiche che la
contraddistinguevano.
I serbatoi che raccoglievano queste preziose
acque erano, solitamente, in pietra decorata,
talvolta con motivi floreali, talaltra con il
tradizionale “mascherone” dalla cui bocca
usciva, guidato da un “doccione”, un
abbondante getto che distribuiva l’acqua
stessa alle vasche di raccolta sottostanti.
Le fontane tipiche della Valle Camonica, a
base rettangolare, realizzate per lo più in
pietra simona, erano il risultato di abili
scalpellini. La loro semplicità era il frutto della
necessità di rispondere ai bisogni della
comunità: l’acqua veniva raccolta in secchi
e, poi, conservata in casa, per usi domestici;
si andava alla fontana per il bucato; veniva
utilizzata per abbeverare il bestiame.
Con il tempo, soprattutto con lo sviluppo
economico, le fontane pubbliche, luogo di
incontro, bene prezioso e condiviso, hanno
perso la loro funzione e, talvolta, anche la
loro bellezza.
Pisogne conserva alcune di queste
testimonianze antiche: una di queste è
certamente la fontana in marmo bianco di
Botticino, rara per la Valle Camonica.
Posta a Toline, sulla strada regia di
Valle Camonica, scolpita tutta d’un pezzo,
con una grande portata d’acqua, serviva ad
abbeverare i molti mercanti, cavalli, carrozze
e passeggeri che vi transitavano.
Oggi è stata collocata nel cuore della frazione,
in Via Costa.
In piazza Umberto I ha trovato la sua definitiva
collocazione la fontana ornamentale della
seconda metà dell’Ottocento che zampilla
quattro spruzzi d’acqua di cui due dai
“mascheroni”.
Ancora in Botticino è la vasca di oltre 2,5 mt
Fraine
di lunghezza che si trova in fondo a
Via San Marco: purtroppo il tempo le ha tolto
l’acqua. A Fraine, nella piazzetta centrale,
si trova un manufatto in granito, con un solo
doccione, che rappresenta circa metà della
fontana-lavatoio ottocentesca.
Per gli abitanti essa era, a ragion veduta,
motivo di orgoglio e vanto.
A forma di calice, con un delicato zampillo
d’acqua, trova posto, antistante la
parrocchiale di San Zenone in Gratacasolo,
una fontanella che, per anni, aveva presidiato
Piazza Umberto I, nel capoluogo.
Via San Marco - Cortile Beltrami
IL GIRASOLE s.r.l
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AREA EX ACCIAIERIA DI PISOGNE BS
2 5 0 4 7 DA R F O B OA R I O T E R M E ( B S ) - V i a L o r e n z i n i , 1 5
3
l’informatore
semi di cultura
N O T I Z I E
Perché ricordare e cosa
27 Gennaio, giornata della Shoah.
Per ricordare gli orrori dei campi di sterminio
nazista. Per ricordare l’Olocausto di milioni
di ebrei che in quei campi morirono insieme
ad altri “reietti” della terra, zingari,
omosessuali. In quei lager si concludeva un
progetto di annientamento che rappresenta
agli occhi dell’umanità l’eclissi della ragione.
Il punto più alto dell’abisso in cui può cadere
il pensiero e l’azione umana.
E induce a pensare e a gridare “Mai più”,
come accade sempre al termine di ogni
manifestazione, ad ogni ricorrenza del ricordo.
Per poi essere colpiti nella mente e nei
sentimenti dal ripetersi ricorrente di altri atroci
fatti: nei Balcani, nel Ruanda-Burundi, nel
Medio oriente, nella pratica delle guerre
preventive.
Così dobbiamo andare oltre il ricordo e
riannodare le menti ai valori fondanti la
convivenza civile, la convivenza fra i popoli,
il confronto fra le culture per coglierne la
ricchezza che da esse promana.
Lo possiamo fare noi che abbiamo fondato
la nostra nazione libera, liberandola da chi
quelle atrocità aveva compiuto.
Resterebbe vano il ricordare, semplice
manifestazione dei sentimenti e della retorica
se non facessimo appello a quei valori e non
operassimo perché il rispetto degli altri, la
solidarietà verso i deboli, il rifiuto di far valere
la legge e le regole del più forte, siano
atteggiamenti della ragione e non solo
espressioni della parola.
È bene ricordare che lo “straniero” non è un
nemico ed è bene far leva su questo valore
per dar vita ad una comunanza di popoli.
Lo deve fare Pisogne, città di Pace e dei
Diritti umani. Lo dovrebbe fare ogni suo
cittadino.
(b.m.)
l’annullamento delle identità nazionali di
quelle genti sottomesse, le camere della
morte nel lager della risiera. Ricorsi e nemesi
che assumono il volto delle vendette di
singoli, dei progetti slavi di annessione, degli
scontri fra alleati, di costruzione di società
nazionali diverse.
Tutto questo non si colloca al di fuori della
storia. È anzi un grumo di nessi causali con
ciò che la giornata della memoria vuole
ricordare.
La storia è un processo in divenire, non
l’isolamento di singoli fatti. Va raccontata e
rappresentata nel suo insieme perché ogni
accadimento ha il suo contesto, cause ed
effetti da mettere in luce. L’uso politico di
quei fatti, mostrati in concomitanza con quella
ricorrenza, travalica la storia, va quindi oltre
il ricordo. Fa leva sulle fragili corde delle
emozioni, scruta l’immagine della morte e la
esibisce per catturare il consenso, per
costruire una parzialità storica, per esaltare
un nazionalismo nostalgico.
Non serve a quei morti come non serve alla
storia. Nessuna frontiera si annulla senza
abbattere le frontiere della memoria.
10 Febbraio, giornata della memoria.
Per ricordare gli italiani morti in terre di
confine, in terre istriane. Dopo l’8 settembre
del ’43 e poi nel ’45, come onda lunga al
termine del conflitto sulle sponde slave.
Come avvenne altrove lungo un confine
immaginario che univa il Baltico all’Adriatico.
E per ricordare gli esuli da quelle terre che
l’Italia liberata dal fascismo non ha saputo
accogliere, lasciandoli spesso ai margini della
società. Di fronte a quei tristi, tragici eventi
è giusto ricordare collettivamente. Un ricordo
che fonda le radici nella conoscenza degli
eventi. Nella loro ricostruzione storica,
nell’analisi delle fonti, scrutando archivi,
cercando documenti. Come il recente dossier
del governo sloveno con i nomi e la sorte
tragica di oltre mille militari italiani.
Il ricordo non attenua le capacità dell’analisi
critica. Anzi induce su di essa, le chiede
come quei fatti siano potuti accadere, quali
sono state le cause, quale il contesto storico
che li ha originati. Per scoprire che alle spalle
vi era un ventennio di oppressione fascista
nei confronti di altri popoli. Per disvelare le
atrocità della repressione nazi-fascista. Per
sapere cosa è stato il fascismo di confine,
(g.m.)
Su questi temi si segnala una ampia
bibliografia disponibile presso la
Biblioteca comunale.
(b.m.)
25 Aprile, festa della Liberazione.
Le ripetizioni commemorative, gli accenti
risonanti della retorica, la rassegnata
concessione al cinismo revisionista ben
accolto da molti per la sua apparente
imparzialità, sembrano svuotare le parole di
ogni passione.
Eppure oggi è necessario far fronte comune
attorno a questa data perché essa significa
rivivere ancor oggi la liberazione da
un’oppressione. Quella tragica e disumana
di allora ma anche quella che aveva
pervasivamente colpito la totalità della vita
nella sua normalità quotidiana.
Segnalazioni
Segnalazioni
Dan Brown
“Il codice da Vinci” - Ed. Mondadori
È prevista per il prossimo maggio
l’uscita del film “Il Codice da Vinci”
per la regia di Ron Howard. Esso
riporta d’attualità l’omonimo libro di
Dan Brown, da cui il film è tratto e per
il quale sono stati versati fiumi di
inchiostro. La fortuna del libro, giocato
su un intreccio di intrigo e mistero e
su una commistione fantastica di sette
segrete ed arti occulte, è
probabilmente dovuta al tema cui si
ispira: la ricerca del Santo Graal.
Quella del Graal è una delle più
affascinanti narrazioni della cultura
europea ed ha una tradizione quasi
millenaria. Era già presente in forma
frammentaria in alcuni documenti
altomedievali e in tradizioni orali
riconducibili ad antichi miti non
rigorosamente europei. Poi apparse
nel panorama letterario, nella veste in
cui noi la conosciamo, nel XII secolo
grazie al poema incompiuto di Chretien
de Troyes, ripreso successivamente
(XIII sec) da altri autori medievali.
Infine, la proliferazione di romanzi,
saggi o pseudo-trattati sul Graal.
A quanti vorrebbero approfondire il
tema senza interpretare il “Codice
da Vinci” come fonte documentaria
si suggeriscono due tipi di approccio.
Il primo filologico attraverso la lettura
dei romanzi cortesi del ciclo arturiano
(presenti in biblioteca) e per un
approfondimento antropologico, del
saggio della Weston “Indagine sul
Santo Graal”. Il secondo è orientato
verso una lettura ricreativa, di evasione
( “Il pendolo di Foucault” di U. Eco,
“Il guardiano del Santo Sepolcro” di
F. Cardini e S. Della Seta, “I tre cavalieri
del Graal” di L. Mancinelli ecc.).
Quello che preme rammentare è che
il tema del Graal è affrontato, sin dal
Medioevo, come tema narrativo e non
storico.
(b.r.)
Vuole anche essere, soprattutto oggi, un
risveglio da un lungo grigiore, la voglia di
riscatto e di speranza, nello slancio ideale e
nell’impegno concreto di una effettiva
partecipazione democratica per ricostruire
un’unità nel paese, ora diviso da una politica
legislativa disgregante.
E l’unità va ricercata nel ripristino della Carta
Costituzionale, nata dalla Resistenza.
Nel suo significato originario, cementato
dall’uguaglianza garantita da diritti uguali per
tutti, riconosciuto dalla ineliminabile dignità
civile e laica, impegnato a progettare un
futuro giusto, libero, solidale e plurale.
Nella convinzione ferma che la pace va
sostenuta e rivendicata in ogni circostanza,
come condizione sperata e necessaria per
la vita degli uomini e delle donne.
Città di Pace
PISOGNE
Città di Pace
Il 6 Febbraio 2006, il Presidente della
Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha
insignito Daisaku Ikeda dell’Ordine al
Merito di Grande Ufficiale della
Repubblica Italiana.
L’Alta onorificenza dello Stato è stata
attribuita per l’importante opera svolta
in Italia e nel mondo da Daisaku Ikeda
e dalla sua organizzazione “Soka
Gakkai International” orientata alla
creazione di un dialogo tra i popoli
che generi una pace duratura.
Insignito del Premio delle Nazioni
Unite per la Pace, di numerosi
riconoscimenti di Paesi, città e lauree
onorifiche di molteplici atenei nel
mondo, è anche Cittadino Onorario
di Pisogne.
Siamo orgogliosi e lieti di partecipare,
anche insieme a lui, alla diffusione
dei Valori della Pace, della Cultura
e dell’Educazione.
Firenze, settembre 2005, "Mayors of Peace": Furio Ceciliato, Piermatteo Bertolini,
il Sindaco di Hiroshima Daisaku Ikeda e Oscar Panigada, Sindaco di Pisogne.
4
“Il popolo della Santa Crus.
Il laboratorio della sacra
rappresentazione di Cerveno”
Ed. Grafo/Comune di Cerveno
In una valle ricca di arte come è
appunto la Valcamonica sono
numerose le pubblicazioni di testi che
ogni anno vengono realizzati. In questo
contesto, anche se non di recentissima
uscita (Agosto 2005), vale la pena
segnalare questo libro per diversi
motivi. Il primo è il valore del patrimonio
artistico/culturale di cui Cerveno con
il suo “Sacro Monte” e con le cappelle
di Beniamino Simoni è depositario, e
che in questo volume così bene viene
rappresentato nelle fotografie di Tiziana
Arici. Il secondo è il grande valore
sociale-comunitario della Santa Crus,
rappresentazione della Via Crucis che
si svolge con cadenza decennale ed
alla quale partecipa tutta la comunità
di Cerveno.
A questa festa popolare è dedicato
l’interessantissimo saggio
antropologico introduttivo
di Giampietro Guiotto e Roberto
Lorenzi che rimanda questa tradizione
relativamente recente (XIX Sec)
ad antichissime feste agrarie.
(b.r.)
l’informatore
semi di cultura
N O T I Z I E
Don Carlo Comensoli
Sacerdote camuno di grande impegno religioso, civile, culturale
Lo scorso 4 marzo si è tenuto, a Cividate
Camuno, un convegno commemorativo della
figura di Don Carlo Comensoli, sacerdote
camuno, animatore e guida spirituale della
Resistenza in Valle Camonica.
Nato a Bienno alla fine del ‘800, Carlo
Comensoli rimane presto orfano di padre. Nel
1917, dopo soli sei mesi dall’ordinazione
sacerdotale, è chiamato alle armi e parte per
la Grande Guerra.
Nel 1919 inizia, quindi, la sua missione nelle
parrocchie della Valle. Nel 1937 è nominato
parroco di Cividate Camuno dove rimarrà per
circa un quarantennio.
Nel 1943 aderisce al movimento partigiano e
si prodiga per aiutare ebrei, profughi e ricercati
politici a fuggire lontano, al sicuro dall’ideologia
assolutista fascista che tanto aveva
contrastato. Attento ai più deboli, fonda una
scuola serale per analfabeti e sostiene la lotta
partigiana. Nel proprio testamento spirituale
scrisse: «La resistenza? Non sono per niente
pentito, anzi sono lieto di averla favorita e
anche di aver patito un po’ per condurla a
buon fine». Il 25 marzo del 1945 viene
incarcerato a Brescia, a Canton Mombello,
per la sua attività di Resistenza: non ne
sarebbe uscito vivo se non fosse arrivato il
25 aprile.
Tre anni dopo la sua morte, nel 1979, viene
decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor
Militare
Di lui, oltre all’impegno civile e culturale, si
ricordano la generosità, gli ideali di amore,
carità, libertà e giustizia. Valori intramontabili
che fanno di lui un esempio per le nuove
generazioni.
(a.g.)
La sua cella era il n. 98: un piccolo rettangolo,
la volta a botte, il pavimento in cemento
battuto, in alto un finestrino.
Le ombre si allungarono sulle pareti della cella
e si cambiarono in tenebre. Le tenebre nella
più fitta oscurità.
Il prete si abbandonò su di un pugno di paglia.
Il cemento premeva su tutto il corpo. La testa
fu raccolta nelle mani. Il buio era tagliato da
grida e da invocazioni. La ronda passò a
battere i ferri e a fare la conta: doveva essere
mezzanotte o forse le due o forse le dieci.
Uno stanco torpore avvolse il corpo del
carcerato.
Ma la fantasia turbinava tra fantasmi e ricordi.
Quando si fece chiaro le tempie battevano
per la febbre.
Iniziava un altro giorno e senza la Messa o
nell’ombra discreta di un confessionale o sulla
strada che porta alla casa di un infermo.
Il disagio, la sofferenza, la nausea fisiologica
lottavano contro quell’esigenza spirituale che
si esprimeva nel desiderio di preghiera, di
meditazione, contro quell’immaginazione che
continuamente lo portava in chiesa, in mezzo
al suo popolo, nella celebrazione dei giorni
della Settimana Santa, “memoria” attuale della
passione di Cristo e del suo dono di vita
consegnato agli uomini attraverso il frutto della
vite e del frumento.
Dio era ugualmente presente. Nelle carceri di
Brescia si trovava un altro sacerdote, pure lui
arrestato per motivi politici: don Wender.
Pubblichiamo, di seguito, un brano tratto da
“Una Messa in carcere”,
Don Carlo Comensoli.
Tipografia Camuna - Breno 1973
“UNA MESSA IN CARCERE
Il 25 marzo 1945, per motivi politici, un prete
veniva tratto in arresto. La guerra civile stava
vivendo le sue ultime febbrili giornate.
Quel 25 marzo portava una giornata di
primavera. Una luce serena si diffondeva nella
canonica. Era la Domenica delle Palme e
l’inizio delle Quarantore.
Fu arrestato quando suonava il Vespro.
Nella chiesa e sul sagrato i fedeli attendevano
per la funzione.
Il prete passò in mezzo e dovette intervenire
invitando alla calma: in giornata - disse sarebbe stato sicuramente di ritorno.
Rimase per due giorni nella Caserma di Breno
della G.N.R.
Le due notti furono occupate da due
interminabili interrogatori e il Martedì Santo,
27 marzo, fu tradotto a Brescia.
Aveva varcato il pesante portone delle carceri
giudiziarie alle cinque e trenta di sera.
Incominciava a far scuro.
Un nuovo dialogo...
Recensione
Rossana Rossanda
“La ragazza del secolo scorso”
Einaudi 2005
Da più settimane il
libro di Rossana
Rossanda “La
ragazza del secolo
scorso” è fra i libri più
venduti. E non senza
ragione. Per lo
spessore del
personaggio, per la
coerenza che ha
caratterizzato la sua
militanza, per il suo
pensiero critico
seppur di parte.
E’ un libro
autobiografico sviluppato dall’autrice come
canovaccio per ripercorrere con lucidità e
onestà gli anni che ci hanno condotto
all’Italia di oggi, quella che noi conosciamo,
attraverso il ventennio fascista, la guerra
e la resistenza, la militanza nel PCI, di cui
fu responsabile del settore cultura,
terminata poi con la radiazione nel 1969
e la fondazione del giornale “il Manifesto”.
Nata da una famiglia borghese della Pola
degli anni venti, nonostante le vicissitudine
familiari e le vicende politico-sociali,
Rossanda riesce a mantenersi estranea a
quel che le accade intorno. La sua vita è
immersa nello studio e in famiglia e quel
suo estraniarsi dal mondo che lo circonda
pare essere una scelta, una sorta di
distacco voluto. Anche l’allontanamento
di una compagna di scuola perché ebrea,
non la scuote dal suo apparente torpore.
Pare non lasciar traccia.
Una ragazza grigia, come lei stessa si
definisce, fino al trasferimento a Milano
quando la guerra è imminente e le leggi
razziali ormai vigenti.
In quella città, all’università e grazie
all’incontro decisivo con il filosofo Antonio
Banfi, Rossanda comincia ad aprire gli
occhi su ciò che accade. Comincia a dare
un senso ai dubbi che fino ad allora
l’avevano soltanto sfiorata. Vuole capire,
divora libri dopo libri, vuol trasferire queste
nuove conoscenze nell’azione concreta e
così decide di impegnarsi in prima persona,
non ancora ventenne, nella resistenza e
successivamente nel PCI.
La narrazione si dispiega quindi dalla lotta
partigiana alla Milano operaia della
ricostruzione, dalla Casa della cultura
milanese alle responsabilità nazionali,
intessendo rapporti con il mondo del lavoro
e con le intellettualità più note della cultura
europea.
Solo una traccia sulla sua esperienza di
parlamentare, come a sottolineare la
priorità di una militanza politica che si
dispiegava soprattutto nella realtà sociale.
Con questo libro si ha un approccio diverso
alla Storia. Non è un lettura scientifica delle
vicende del secolo scorso. E’ anzi, una
narrazione appassionata e appassionante
fatta da una delle voci forti, colte e
autorevoli del giornalismo italiano.
(r.r.)
... nella cultura attuale tiene banco nei dibattiti
pubblici, in nuove edizioni librarie, sulle pagine
dei giornali e delle riviste.
Fede e ragione; religione e vita pubblica.
Binomi concettuali, spesso in contrasto fra
loro, che hanno accompagnato la costruzione
del pensiero occidentale. Attraverso i secoli;
per giungere sino a noi fra di loro separati.
È il processo di secolarizzazione che ha
fissato le sfere di competenza. Fino a sancire
una “libera chiesa in libero stato”.
In questo procedere, in questo cammino di
progressiva separazione, ha preso piede la
convinzione che il percorso fosse ormai
concluso. Di qua, lo stato e la dimensione
pubblica. Di là la religione e il privato.
Ma l’evoluzione del sapere scientifico e i
mutamenti in atto nelle e fra le società portano
laici e cattolici a riflettere su questi temi.
Ciascuno con la propria ottica e con
l’elaborazione del proprio pensiero. Senza
sfuggire ai temi in discussione, senza
nascondere la realtà in essere e prendendo
atto, anche da parte laica, della crescita della
comunicazione religiosa nella società della
comunicazione. Quindi di una sua maggiore
visibilità pubblica, del suo persistere in un
ambiente secolarizzato.
Lo sviluppo della ricerca nel campo della
bioetica, dell’eugenetica, dell’utilizzo
terapeutico delle staminali, dell’eutanasia e,
su di un altro versante, il rapporto fra culture
e fedi diverse pongono domande, interrogano
le coscienze. Fino al punto di leggere il
progredire delle democrazie alla luce dei
valori e disvalori che esse producono.
Il filosofo laico tedesco Habermas e il
cardinale tedesco Ratzinger, oggi pontefice,
ne hanno discusso insieme. Partendo da un
punto condiviso: l’uso dell’espressione
“postsecolarismo”. Che vuol dire apertura di
una fase nuova, per riflettere sui confini di
quella separazione, e verificare se i valori
laici e le regole congenite alle democrazie in
divenire siano di per sé sufficienti a governare
gli eventi. O se i valori etici - e semmai quali
- possono essere in qualche modo assunti
anche nella dimensione laica come contributo
orientativo che la chiesa può suggerire nella
costruzione della convivenza sociale e nel
rapporto con altre chiese.
Quanto lontane queste riflessioni dalla
elaborazione conflittuale di altri, come i
neocon o M. Pera, che si sono cimentati su
questi temi.
Ci è nota la nascita dello Stato liberale spesso
avvenuta in conflitto con tradizioni religiose.
Ma il persistere della tensione religiosa induce
il laico a prendere in considerazione l’evidenza
empirica di questo fenomeno e assumerlo
almeno come “sfida cognitiva”.
Nello sviluppo del loro ragionamento entrambi
offrono concessioni al campo “avverso” così
che …
(b.m.)
Il testo dei loro interventi appare in un libretto
disponibile presso la Biblioteca Comunale
insieme ad una vasta bibliografia sul rapporto
fra laici e cattolici, fra Stato e Chiesa.
Perché una pagina culturale per un
notiziario locale? Ce lo siamo
chiesto, all’interno della redazione,
perché forte era il dubbio di peccare
di presunzione e grave l’impegno
che ci saremmo assunti. Ma nello
stesso tempo ci era ben presente
l’assidua frequentazione di molti
concittadini alle iniziative della
Biblioteca e la consistente richiesta
di libri, segno inequivocabile di un
bisogno di conoscenza. È stato
questo lo stimolo ad accettare la
sfida e nell’accettarla ci siamo dati
l’obiettivo di lasciare qua e là alcuni
“semi”. Una traccia, una
segnalazione, un imprimere la voglia
di andare oltre.
5
Il prete arrivò finalmente al chiarore del Sabato
Santo come un naufrago arriva ad uno scoglio
lontanissimo nelle nebbie dell’oceano.
Nessuno si faceva vivo.
Al solito verso sera la cella si riempì di tenebra.
Un feroce inganno. Un'altra notte da
attraversare: la notte di Pasqua che stava
innanzi come un tunnel senza fine.
Dovette lottare per allontanare la disperazione,
perché nell’oscurità una qualche luce dovesse
pur rimanere accesa.
E fu così.
Alla porta della cella stropicciarono dei passi
pieni di cautela, subito seguiti dallo stridere
dei catenacci e delle chiavi.
Apparvero tre ombre: un prete, don Wender,
e due guardie.
Portavano con sé l’indispensabile per celebrare
la Messa; l’altare fu fatto da un’asse che,
infissa nel muro, serviva solitamente da sedile.
Sopra fu posto un moccolo di candela.
Il prete carcerato che poco prima cercava
fiducia e conforto, ora si incontrava con Gesù.
La chiesa viveva nuovamente nelle catacombe
come una volta. Nella notte di Pasqua del
1945, nell’oscurità, su un altarino minuscolo,
in luogo di sporcizia e di sofferenza, con
assistenti clandestini che tendevano allarmati
l’orecchio ad ogni rumore, nella cella n. 98
delle carceri di Brescia, Cristo rinnovava il suo
dono di vita.
Egli concretamente ritornava ad essere segno
d’amore.”
Cinema,
libri, musica...
di Alessandro Romele e Laura Romele
Nel mese di Marzo, presso la Biblioteca
Comunale di Pisogne, sono state organizzate
tre serate dedicate al Cinema Donna. L’intento
principale di questo cineforum era di
presentare tre capolavori del cinema
internazionale d’autore in cui la figura
femminile fosse il principale filo conduttore.
Nel primo film presentato “Sussurri e grida”
di Ingmar Bergman, maestro del cinema
svedese, la donna viene osservata e descritta
attraverso quattro figure rappresentanti,
quattro caratteri distinti.
Sussurri, ovvero la calma e l’introspezione,
Grida di dolore, rabbia e odio, sono il grande
ventaglio di sentimenti presenti dall’inizio alla
fine del film.
La capacità e l’originalità di Bergman nel
descrivere le particolari emozioni vissute
dalle quattro protagoniste sta nel suo illustrare
come nessuno il volto della donna, attraverso
l’uso di primi e primissimi piani, dettagli e
comunicazione non verbale, portando lo
spettatore alla riflessione.
Il secondo film in programma, “La bestia nel
cuore”di Cristina Comencini, candidato al
premio oscar 2005 come miglior pellicola in
lingua non americana, esalta la figura
drammatica della protagonista Giovanna
Mezzogiorno, mixandola ad altre due figure
femminili altrettanto complesse interpretate
da Angela Finocchiaro e Stefania Rocca.
Attraverso la figura femminile vengono trattate
tematiche presenti nella società odierna: la
violenza domestica, l’omosessualità,
l’handicap e la conseguente paura del futuro.
Il terzo film in programma, “Cuore sacro” di
F. Ozpetek è la trasposizione della storia di
San Francesco d’Assisi al femminile. La
protagonista, donna ricca e di successo
“subisce” una profonda conversione. Tutto
ha inizio con la morte della madre. L’immagine
della donna che si spoglia alla stazione di
ogni suo bene materiale è significativa, aprirsi
al mondo vuol dire anche avere il coraggio
di mostrarsi nudi, umili, ma soprattutto vuol
dire dare tutto (metaforicamente parlando)
per sentirsi felici ed appagati.
I film scelti, come si diceva, hanno come
protagoniste storie di donne, storie forti,
toccanti, ricche di sentimenti, ma soprattutto
sono tre film che inducono lo spettatore
attraverso l’emozione a porsi profonde
riflessioni.
Nel mese in cui ricorre la festa della donna,
abbiamo pensato ad un modo diverso di
celebrare la figura femminile attraverso uno
dei tanti mezzi che la cultura ci offre.
l’informatore
i gruppi consiliari
N O T I Z I E
Pisogne insieme
“E i Comuni si impicchino” …così finiva il commento
di Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia, ad un
dibattito intorno alla Finanziaria approvata lo scorso
anno, con effetti applicativi nel 2006.
“La manovra finanziaria è inaccettabile e
insostenibile …e impossibile da sopportare per i
Cittadini” era il commento non certo benevolo del
Presidente dell’Anci De Domenici, l’Associazione dei
Comuni Italiani, e che si somma a quelle precedenti
di questo quinquennio 2001-2006 con una
diminuizione reale del 14% senza tener conto della
inflazione degli anni stessi.
Sommando minori trasferimenti e incidenza della
inflazione sui dati del 2001 (15.469 milioni di euro)
si evidenzia la necessità per gli Enti locali di trovare
maggiori entrate proprie o di effettuare minori
spese per la somma di 3.318 milioni di euro.
Le uniche leve che sono rimaste ai Comuni per
incrementare le entrate sono:
Ici - tassa pubblicità - compartecipazioni ai servizi
erogati (buoni pasto, trasporto scolastico, uso
palestre); “gli Enti pubblici spendono troppo e male
e devono risparmiare” diceva frattanto il Governo;
ed ecco che per le possibili minori spese si dovranno
tagliare prestazioni di servizi, manutenzioni, trasporti,
cultura, sport ecc…
Ne deriva che i tagli fatti dal Governo in questi anni
agli Enti Locali, comunque il Comune vada ad agire
per reperire risorse o per fare minori spese, si
ripercuote soprattutto sulle classi sociali più deboli
e sulle famiglie.
prima, pur avendone le risorse, opere necessarie e
importanti come il Cimitero di Gratacasolo o la Piazza
di Pisogne.
Norme “unilaterali” emanate senza tener in alcun
conto i rappresentanti degli Enti Locali, un po’ come
il contratto con gli Italiani, ritenuto firmato anche da
tanti italiani che non erano d’accordo.
“Io non ho mai messo le mani nelle tasche degli
Italiani…” così abbiamo sentito più volte dire dal
Presidente del Consiglio in queste giornaliere
comparsate televisive; mi vien da dire che è vero
perché il lavoro “sporco” non lo ha fatto Lui ma ha
obbligato a farlo i Comuni.
Quando questo notiziario sarà nelle Vostre case, si
saranno gia tenute le elezioni politiche del 9/10 aprile
e si staranno consumando le ultime considerazioni;
chi avrà vinto sarà ancora nel pieno dei festeggiamenti
e chi avrà perso, casomai qualcuno in Italia ammetta
di aver perso, più che ricercarne le ragioni vorrà
trovare un capro espiatorio.
E tutte le buone intenzioni, le promesse fatte in questi
mesi agli Italiani, si valuteranno con un di meno nella
oggettività e nei tempi di realizzo e un di più nei
differimenti e nella completezza.
Se così accadrà, sarà una ulteriore iattura per il
Paese, quello reale, che ha chiesto in questi giorni
e mesi ai nostri politici di dire chiari i programmi ed
i tempi per il loro realizzo, e che invece ha dovuto
assistere alle beghe giornaliere e agli inutili insulti
Da una parte si è annunciato il risultato della
“devolution” e dall’altra sono state mortificate le
autonomie locali; basti pensare che nelle norme atte
a definire il rispetto del “patto di stabilità” (per i
Comuni superiori ai 5000 abitanti) si è inserito persino
il divieto di effettuare spese indipendentemente
dalle entrate dell’Ente (lasciti, enti con partecipazioni
ecc.) ; alla faccia del federalismo, anche fiscale…
divieto che, ad esempio, ci ha impedito di finire
anche di carattere personale, “in un senso di irrealtà
e di lontananza abissale dalle vere urgenze del Paese
(Giavazzi).
Noi modesti amministratori di Enti locali, quegli Enti
che nell’immaginario collettivo sono però i soli a
riscuotere ancora un poco di fiducia dalla gente,
auspichiamo che, comunque vada, si sappia ritornare
ad una seria politica economica e ad una centralità
della possibile soluzione dei problemi della persona;
e quindi non solo sempre più cose da fare per i
Comuni ma anche risorse per poterle affrontare.
Nel rispetto reciproco delle rappresentanze uscite
dalle urne, con una legge elettorale che l’esimio
Ministro che più ha contribuito a scriverla ha definito
una “porcata” e che molti di quelli che l’hanno votata
più non riconoscono; e anche nella speranza che
non si debba andare al voto di Referendum sulle
modifiche Costituzionale perché nel frattempo si
possa porre rimedio, magari con voto “bipartisan”
allo stravolgimento delle norme base della nostra
ancora fragile democrazia.
Giacomo Lanzini
Capogruppo lista “Pisogne Insieme”
Pisogne futura
Bilancio Comunale: i nipotini prodiani partoriscono
il classico topolino.
Voto contrario del nostro gruppo al bilancio comunale
2006 approvato dal centro sinistra. Posizione non per
partito preso, ma perché considerato insufficiente a
dare immediate risposte a quanto i cittadini da anni
chiedono e che è necessario per rivitalizzare un
territorio morente.
Il Sindaco Panigada e la sua maggioranza lamentano
tagli ai trasferimenti di risorse imposte dal governo
centrale: la spesa pubblica deve essere
necessariamente limitata negli sprechi a partire dagli
enti locali fino ad arrivare alle sedi ministeriali, ciò che
è avvenuto grazie al governo Berlusconi. A Pisogne
la maggioranza piagnucola sulle poche economie
trasferite dal cattivo Berlusconi, ma se ne guarda
bene di dichiarare ai cittadini come spende e
scialacqua soldi pubblici in interventi e manifestazioni
che, in tempi di ristrettezza economica, ogni buon
padre di famiglia dovrebbe evitare di fare. Ci riferiamo
al contributo per la pace, alla cooperazione
internazionale, al coordinamento di interventi generici
e al notiziario comunale che privano le casse comunali
di complessivi 60.000 Euro (120 milioni di vecchie lire).
Siamo fortemente contrari alla realizzazione della pista
ciclabile che comporterà forti investimenti economici:
l'opera in sé va bene, ma siamo fortemente critici in
quanto il nostro territorio oggi richiede un dispendio
di risorse economiche in interventi che diano risposte
in ordine ad una maggiore efficienza dei servizi
comunali alla persona e maggiori investimenti
infrastrutturali che vadano a colmare la situazione
deficitaria in cui versa il terrritorio di Pisogne. L'opera
non è prioritaria e non serve a nulla, nè per l'economia
nè per lo sviluppo del territorio, inoltre l'investimento
non si inserisce in un disegno di sviluppo del paese.
La maggioranza dimostra di navigare a vista, non ha
in testa un progetto ma continua ad operare con
interventi a spot, senza legami e senza capire dove
vogliono portare il nostro paese.
Il bilancio dimostra, anche se non ce n'era bisogno,
di come il Sindaco Panigada sia ostaggio dell'estrema
sinistra, della sua ideologia dannosa all'economia e
di impedimento per lo sviluppo cittadino. I moderati
che siedono al governo dimostrino un minimo di
orgoglio e di non essere amministratori di poltrone.
Il nostro gruppo ha tentano di proporre dei correttivi:
ha presentato 31 emendamenti al bilancio.
Le nostre richieste hanno riguardato interventi per le
infrastrutture, in campo sociale, nel volontariato, per
la sicurezza e per la valorizzazione delle tradizioni
locali. Sei emendamenti nel corso della discussione
sono stati ritirati: quattro che tendevano a valorizzare
i piatti e prodotti tipici di Pisogne ( le risorse erano
destinate alla manutenzione e pulizia delle strade delle
frazioni, per questo abbiamo ritirato gli emendamenti);
uno che risolveva il problema della scarsa
toponomastica delle vie interne al paese (la
maggioranza si è impegnata ad intervenire entro il
primo semestre 2006) e un'altro in tema di intervento
sui depuratori (previsto già tra le poste di bilancio).
I rimanenti 25 emendamenti sono stati tutti respinti
dalla maggioranza e non solo.
Un bilancio per il 2006 che prevede opere che sforano
i limiti del patto di stabilità per oltre 2.750.000 Euro
e i limiti per la spesa corrente di oltre 530.000 Euro.
Si può sintetizzare che l'Assessore al bilancio ha
presentato un documento di programmazione che fin
dall'inizio si sa che non verrà mai realizzato: al contrario
l'Amministrazione comunale verrebbe sanzionata
(come è già avvenuto nel 2004) per mancato rispetto
dei limiti imposti dal patto di stabilità!!!
Per i motivi sopra enunciati, nel nostro intervento di
nove pagine (invitiamo i cittadini a leggere la delibera
comunale n. 55 del 28/12/2005 (scaricabile dal sito
www.comune.pisogne.bs.it) concludiamo con questo
auspicio: "..è forse giunto il momento di una pausa
riflessiva, risparmiare risorse e allo stesso tempo
costruire insieme il progetto per il domani di Pisogne,
in cui tutti credere e unire le proprie forze per togliere
Pisogne dalle paludi dell'anonimato economico e
sociale nel quale sembra essere finito...".
sopravvivere e renderla viva. Nemmeno un’infinita
lista di firme può far ripensare ad un mercato in piazza?
presto ai lavori di sistemazione della viabilità in località
Madonnina! L’ingresso del nostro paese merita
sicuramente un miglior biglietto da visita di quello
attuale! Vi assicuro che in alcuni momenti della giornata
sembra di essere su una pista dell’aeroporto tanta è
la velocità dei mezzi che percorrono quel tratto di
strada.
Ed infine il problema acquedotti e fognature: ora
sembra che siano definite le fonti di finanziamento e
le competenze per mettere mano in modo efficace al
problema.
Attendiamo fiduciosi che tali interventi si possa attuarli
in tempi brevi.
Diego Invernici
Capogruppo lista civica “Pisogne Futura”
Uniti per cambiare
Mentre scrivo queste righe è in pieno svolgimento la
campagna elettorale per le prossime elezioni politiche
ed il clima è di netta contrapposizione con una litigiosità
estrema. È difficile non prendere posizione in queste
poche righe, ma credo che questo “giornalino” riguardi
il nostro Comune e dunque preferisco non trattare
argomenti che riguardano tutta l’Italia e riflettere sui
problemi di Pisogne e delle sue Frazioni… spero
vivamente che lo facciano anche gli altri che scrivono
su questa pubblicazione!
In una delle recenti mattine, una di quelle in cui per
ragioni di lavoro devo alzarmi all’alba, recandomi, non
senza difficoltà fra cantieri e lavori, nella piazza del
capoluogo, ho notato come, oltre che alla sera, anche
in quelle prime ore della giornata le persone che
tentano di sfruttare ciò che Pisogne può dare cerca
ogni spazio per parcheggiare l’auto, il furgone,
il camioncino, forse perché confida nel fatto che anche
chi deve controllare può essere impegnato altrove …
Questo, unito alle lamentele dei commercianti (che a
mio parere non hanno solo colpe come qualcuno
asserisce….), la nostra piazza mi fa pensare al salotto
buono di mia nonna: da non utilizzare se non in
occasione delle poche occasioni importanti.
Ho sempre sentito nelle parole dei precedenti e degli
attuali amministratori che la piazza dovrà essere un
luogo di ritrovo, un ampio spazio che permetta di
“godere della vista del lago”. È un concetto che anche
a me piace molto, sempre che ogni occasione per
riempirla di gioia, di vita, di commercio sia sfruttata.
È un piacere vedere la Torre ristrutturata, anche se la
maggior parte dei lavori ha riguardato gli interni, ma
non vorrei che la nostra piazza diventi, come a Pisa,
una Piazza dei Miracoli…. Ovvero quella dei
commercianti che come per miracolo riusciranno a
E sempre in tema di manifestazioni che attirino
attenzione su Pisogne, che dire del diniego e delle
difficoltà create agli organizzatori da parte
dell’Amministrazione allo svolgimento del motoraduno
di moto storiche che ha dato anche su riviste
specializzate una visibilità nazionale a Pisogne?
Non limitiamo ai soli eventi, peraltro apprezzabili, della
Mostra Mercato o della Festa del Fungo e della
Castagna il privilegio della Nostra piazza!
Ora lasciatemi parlare di un argomento che mi sta
molto a cuore, forse perché lo vedo ogni giorno dalle
finestre di casa mia: adesso che i contributi messi a
disposizione della Provincia di Brescia sono stati
finalmente assegnati speriamo che si dia il via al più
Orari ricevimento degli amministratori
Panigada Oscar - Sindaco
Mercoledì dalla 15.00 alle 17.00 - Venerdi dalle 9.00 alle 12.00
Bertolini Piermatteo - Vicesindaco
Bilancio - Tributi - Turismo e Cultura e Promozione del Paese
Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Sabato dalle 10.00 alle 12.00
Belafatti Franco - Assessore
Servizi assistenziali - Servizi sanitari - Immigrazione
Mercoledì dalle 16.00 alle 17.00 - Giovedì dalle 8.30 alle 10.00
Berlinghieri Massimo - Assessore
Urbanistica e EdIlizIa privata - Arredo urbano e immagine urbana
Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 10.00 alle 12.00
Zanardini Alfredo - Assessore
Lavori pubblici e Opere acquedottistiche e fognarie - Polizie locali
Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 9.00 alle 12.00
Bettoni Gabriele - Assessore
Tutela e valorizzazione ambiente e Assetto idrogeologico - Agricoltura - Protezione civile
Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 9.00 alle 12.00
Picinelli Patrizia - Assessore
Famiglia minori - Servizi scolastici Commercio e Rapporti frazioni montane
Volontariato e pari opportunità
Mercoledi dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 8.30 alle 11.30
Bettoni Gianfranco - Consigliere
Sviluppo montano e lacuale
Sabato dalle 10.00 alle 11.00
Canobbio Lorenzo - Consigliere
Attività sportive
Mercoledì dalle 14.00 alle 15.00
Frassi Bortolo - Consigliere
Artigianato ed Attività produttive
Lunedì dalle 10.00 alle 11.00
Piccinelli Tiziano - Consigliere
Politiche giovanili
Sabato dalle 11.00 alle 12.00
Belli Luciano - Consigliere
Politiche per la pace
Mercoledì dalle 16.00 alle 17.00
Questo notiziario è stato chiuso il giorno 31 marzo 2006 alle ore 12,00
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Paolo Fenaroli
Capogruppo lista “Uniti per Cambiare”
l’informatore
spazio aperto
N O T I Z I E
Questa pagina è dedicata ai cittadini, alle associazioni, alle realtà che
operano sul nostro territorio.
In questo spazio, ci auguriamo, si apra un dialogo costante e proficuo
con tutti: una finestra da cui affacciarsi e prendere la parola, in un
momento di confronto costruttivo.
Le associazioni potranno utilizzare questa pagina per presentarsi, per
descrivere le attività che svolgono e i servizi che prestano; i cittadini
potranno esprimere le loro opinioni, siano esse di apprezzamento che
di critica.
Per poter intervenire in questo spazio è sufficiente inviare una lettera a:
Amministrazione Comunale, Via Vallecamonica, 2 - 25055 PISOGNE;
oppure una e-mail a: [email protected]
Pubblichiamo la lettera che ci è pervenuta il 5 gennaio 2006 dalla Banda Musicale Cittadina
di Pisogne
Filo D'Argento
Pronto Servizio Anziani
24ore su 24 - Tutti i giorni
Il numero verde
che ti da una mano
NUMERO VERDE
800-995988
5 volontari sono impegnati nella gestione del Punto di Ascolto del progetto
"Filo D'Argento" che è un complesso sistema telematico che si pone al servizio
della popolazione anziana e delle famiglie che ne hanno cura a domicilio. Il
numero verde 800 99 59 88 completamente gratuito è a disposizione di tutti i
cittadini residenti nel distretto telefonico con prefisso 0364. I volontari del Punto
di Ascolto hanno il compito di ricevere le telefonate, di prendere in carico le
domande e attraverso la consultazione della Banca Dati dei servizi territoriali
organizzare la risposta ai bisogni espressi.
Con una telefonata gratuita puoi:
- Parlare con una persona amica e uscire dalla solitudine
- Ricevere informazioni sui servizi socio sanitari e socio assistenziali
presenti sul territorio
- Segnalare diritti negati o abusi nei servizi
Il progetto di telefonia sociale è gestito dai volontari dell' Auser in collaborazione
con l'Assessorato alla famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia
FINANZIARIA 2006
I contribuenti possono versare il 5% dell’Irpef ai
Comuni di residenza per sostenere attività sociali.
Con una semplice firma potrai contribuire al bene della
nostra comunità.
A te non costa nulla: per la comunità è una
risorsa preziosa!
QUESTO CONTRIBUTO NON E’ ALTERNATIVO
ALLA SCELTA DI DESTINARE L’8% ALLE CHIESE.
A La p p Gr o u p Co m p a n y
25048 EDOLO (BS) Italy - Via General Treboldi, 128
Tel. +39 0364 773411 - Fax +39 0364 770120 - [email protected] - www.camunacavi.it
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l’informatore
appuntamenti
N O T I Z I E
La Torre del Vescovo
riapre i battenti
Agenda
I prossimi 29-30 aprile e 1 maggio la Torre
Civica, simbolo e orgoglio di Pisogne, sarà
riconsegnata, nella sua bellezza e alta dignità,
all’intera comunità, divenendo prestigiosa sede
di vita culturale.
Dopo gli interventi di risanamento delle mura
antiche che ne hanno garantito il recupero
integrale e la dotazione di apposite scale interne
nonché la sistemazione delle stanze del
Vescovo, la Torre potrà ospitare manifestazioni
culturali, mostre, ed eventi che la valorizzeranno
appieno.
L’intenso programma dell’inaugurazione offre
un assaggio della sua piena fruizione:
Sabato 29 Aprile, alle ore 21,00, nella
piazza antistante la Torre sarà rievocato
un processo per stregoneria che coinvolse
8 donne nell’estate del 1518 a Pisogne,
ricostruito secondo le cronache dell’epoca.
I momenti recitativi si alterneranno al suono
delle spade e delle armi dei soldati che
accompagneranno le sventurate donne ed
i loro inquisitori nella Piazza. Sarà, dunque,
un momento di suggestiva memoria di un
passato che ha segnato anche una parte
di storia del nostro paese;
Domenica 30 Aprile, alle ore 15,00, sarà
tagliato il tradizionale nastro alla presenza
delle maggiori autorità civili e religiose con
il consueto ed apprezzato
accompagnamento musicale della Banda
Cittadina.
In questo contesto di festa troveranno sede
anche due altri eventi importanti che
porteranno il nome della nostra cittadina
oltre i confini locali: l’inaugurazione della
Mostra “Il Faro” di giovani artisti di talento:
Angelo Bordonari, Rita Siragusa, Graziano
Fostini, Franco Mazzucchelli, curata dal
famoso storico dell’arte Prof. Gianpiero
Guiotto, che ha curato altresì la stesura del
catalogo e che rimarrà aperta fino a
domenica 14 maggio e la premiazione del
vincitore della prima edizione del Concorso
Letterario “Oltre la Parola” alla presenza di
Silvano Agosti, noto regista e artista.
Lunedì 1 Maggio, nel corso dell’intera
giornata, sarà possibile accedere alla
Torre Civica per piacevoli visite guidate.
Altrettanto sarà presentato al pubblico il
video sui luoghi di interesse storico,
artistico, architettonico e ambientale di
Pisogne che il Comune ha realizzato in
collaborazione con Secas.
In serata, alle 20.30, grande spettacolo
“FANTASJORY” a cura della Scuola
Nazionale di Circo della Russia: per la prima
volta in Italia, 35 allievi di età compresa tra
i 5 e i 15 anni, si esibiranno in esercizi ad
alto livello tecnico allietando la serata con
un saggio della loro bravura
Nei prossimi mesi la nostra cittadina ospiterà
molti eventi, di genere diverso, per incontrare
le preferenze di ogni persona. Il lungo elenco
è contenuto nei “Percorsi Culturali” che già ben
conoscete.
In questa “agenda” vi segnaliamo quelli che
crediamo siano da …NON PERDERE!
Lunedì 1 Maggio - ore 20,30
Piazza Mercato
Fantasjory
35 giovani artisti dell’unica Scuola Nazionale di
Corco Russa si esibiscono con esercizi di alto
livello tecnico.
Sabato 8 Aprile - ore 21
Chiesa di Santa Maria della Neve
“Vergine Madre”
di Lucilla Piagnoni
Viaggio alla scoperta di Dante in compagnia di
figure femminili, da Francesca a Picara a
Beatrice.
Giovedì 4 Maggio - ore 20,30
Presso l’Istituto Comprensivo promosso da:
A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica
in collaborazione con il Comune di Pisogne e
l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini”
Momenti di educazione alimentare
Dott. Walter Vangelisti
(Nutrizionista ASL Vallecamonica Sebino)
Lunedì dell’Angelo - 17 aprile - ore 21
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Tosca in concerto
La grande interprete proporrà un vasto repertorio
dedicato alle musiche mariane.
Venerdì 28 Aprile - ore 20,30
Presso l’Istituto Comprensivo promosso da:
A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica
in collaborazione con il Comune di Pisogne e
l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini”
I disturbi del comportamento alimentare
I disturbi dell’alimentazione sono segnali di
disagi interiori e possono portare a bulimia ed
anoressia.
Ne parla il Dott. Mauro Consolati del Centro dei
disturbi dell’alimentazione di Brescia.
CENNI STORICI SULLA TORRE
Eretta nel 1250, di pianta quadrata costruita
con la pietra locale di color ferrigno a corsi
orizzontali con conci lavorati a bugne su tutti
i lati, la Torre Civica detta anche “Torre del
Vescovo” è alta 32,60mt., con base di 7,2 mt.
La porta d’ingresso è collocata sul lato nord e
si apre ad un livello di circa 4 mt. dal suolo;
oggi vi si accede da una stretta porta dopo
aver risalito una scala con gradini di Sarnico.
Rarissime sono le aperture costituite da strette
feritoie che corrispondono ai vari ripiani in legno
con scale in legno della torre.
Al momento della sua costruzione la proprietà
era di Tebaldo Brusato, che, secondo il
Malvezzi, affitta la Torre per nove anni a Onofrio
degli Acchiappati.
Nel 1462 il Vescovo Bartolomeo Malipiero, pur
rinunciando a tutti i diritti feudali su Pisogne,
si riservò la proprietà della Torre.
Si racconta che, il 18 giugno del 1518, vi siano
state imprigionate 8 donne accusate di
stregoneria: le stesse che trovarono la morte
sul rogo nella Piazza.
Dal 1805 la Torre è di proprietà comunale.
Molti gli interventi conservativi dalla seconda
metà del Novecento: nel 1962 venne rifatto il
tetto e la merlatura di sostegno; nel 1983 venne
restaurato l’orologio che già aveva visto un
intervento nel 1926; le stesse autrici del restauro
si occuparono anche della meridiana con
ritrovamento di tracce di affreschi e decorazioni
ritenuti settecenteschi da Arnaldo Bertolini.
Nel 1985 si provvide alla revisione del
paramento murario esterno; ora, il ricambio
della pavimentazione, la pulitura esterna ed
interna, l’installazione delle nuove scale, hanno
completato le opere necessarie per renderla
accessibile e visitabile.
Sabato 29 Aprile - ore 21
Piazza Mercato
Rappresentazione sulle streghe
Rievocazione del processo per stregoneria a 8
donne, avvenuto nel 1518 in questa stessa
piazza
Continua il ciclo di incontri il nutrizionista che
offrirà preziosi spunti di riflessione sui vantaggi
di una corretta alimentazione.
Giovedì 11 Maggio - ore 20,30
Presso l’Istituto Comprensivo promosso da:
A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica
in collaborazione con il Comune di Pisogne e
l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini”
Autostima e intelligenza emotiva
Dott.ssa Elena Rivadossi e Dott.ssa Paola
Bettoni (Psicologhe Cooperativa Arcobaleno).
Le due psicologhe analizzano il percorso di
formazione fatto su alcune scolaresche per
condividere con altri genitori ed educatori i temi
della prevenzione dei disturbi dell’alimentazione.
Venerdì 12 Maggio
Chiesa di Santa Maria della Neve
Festa di S. Costanzo - Serata di Gala
Cerimonia di riconoscimento ai cittadini ed alle
associazioni che si sono distinte in campo
sociale, culturale, sportivo.
dal 22 al 27 Maggio
Palazzetto dello Sport e Cinema Parrocchiale
TEATRALIA
10ª Rassegna di teatro nelle scuole
IL VIAGGIO
Domenica 30 Aprile - ore 15
Piazza Mercato
Inaugurazione della Torre
Premiazione dei vincitori della prima edizione
del Concorso Letterario “Oltre la Parola”
Apertura della Mostra d’arte contemporanea
“IL FARO”
dalla collaborazione tra i due importanti Comuni lacustri ha preso il via il
Corso di formazione
per animatori culturali a scopo turistico
Comune
di Pisogne
Comune
di Lovere
La promozione di un Corso di Formazione per
Animatori culturali a scopo turistico è nata dal
desiderio di sviluppare, all’interno del territorio
dei due comuni che già condividono cultura,
storia e tradizioni, una rete di operatori qualificati
e motivati in grado di valorizzare l’immenso
patrimonio storico, artistico e culturale della
Conca dell’Alto Sebino con particolare
attenzione alle caratteristiche proprie
di ciascuno dei Comuni.
Intendiamo, quindi, rispondere ad un bisogno
di costruire nuovi soggetti capaci di gestire,
in modo competente, cortese e gradevole, le
varie tipologie di visitatori (gruppi e famiglie,
ragazzi e anziani, esperti e neofiti, ecc.), dal
momento del benvenuto a quello della partenza.
Creare, quindi, occasioni di sviluppo,
di crescita, di attenzione per quest’area
facendo leva sulle grandi miniere dell’arte,
dall’archeologia, della natura e della storia che
la caratterizzano. Il corso prevede un percorso
formativo dove la conoscenza degli aspetti
culturali, storici e artistici dell’area viene integrata
dallo sviluppo di specifiche competenze
relazionali, ed è articolato fra lezioni teoriche,
visite guidate ed interventi di esperti dell’area
di riferimento con lo scopo di segnalare ai futuri
animatori aspetti precipui dell’opera d’arte o
del territorio ed eventuali curiosità ed aneddoti
al fine di offrire sempre maggiori spunti di
sollecitazione rivolti ai visitatori.
Il nostro augurio è, quindi, di poter dare una
risposta ad un bisogno emergente, offrendo
opportunità e occasioni di crescita sia personale
che per il territorio
Oltre la parola
Il concorso letterario per bambini e adulti giunge a scadenza
Il Comune di Pisogne, in collaborazione
con la Biblioteca Comunale e l’Associazione
Culturale Aganippe, ha coordinato la realizzazione
della prima edizione del Concorso Letterario
“Oltre la Parola”.
L’iniziativa gode del patrocinio dell’Assessorato
alla Pubblica Istruzione della Provincia di Brescia
ritenendola strumento importante di crescita
culturale soprattutto per le giovani generazioni.
Infatti la scuola dovrebbe essere il primo motore
di cultura e formazione: da qui il forte
coinvolgimento di tutte le Istituzioni scolastiche
del territorio, sia per la presenza di insegnanti di
scuole superiori (licei) come membri della giuria,
sia come veicolo di stimolo e traino dell’iniziativa.
L’idea portante dell’iniziativa è la riconsiderazione
delle manifestazioni artistiche in luce di una visione
d’arte allargata. Gli obiettivi di tale iniziativa sono
la promozione del territorio e il risveglio collettivo
di fermenti culturali attraverso la stimolazione di
ogni generazione alla produzione di racconti e
alla libera creatività.
Si desidera dar vita ad un concorso di narrativa
sul tema “…nell’antico borgo, per antiche vie di
passaggio… la Torre e il Viandante - Aldilà della
conTingenza il Varco della scoperta”.
Data la recente ristrutturazione e restauro della
Torre detta “Del Vescovo” si è pensato di dedicare
l’iniziativa del corrente anno alla torre; essendo,
inoltre, Pisogne luogo di passaggio, situato a
fondo valle e sulle sponde del Lago d’Iseo, si è
ritenuto di considerare il borgo crocevia di viandanti
pertanto luogo d’incontro e di scambio.
Da un punto di vista esoterico inoltre la torre è
rappresentazione del passaggio ad altre
dimensioni, non solo fisiche, ma mentali e spirituali.
Il viandante in questo senso diventa viaggiatore
e iniziato, scopritore di nuove linee di confine e
di nuovi orizzonti.
Ecco il varco! Il tema “… la Torre e il Viandante Aldilà della conTingenza il Varco della scoperta”
è dunque da intendersi e interpretarsi nel suo
significato più ampio.
Il concorso si suddivide in tre categorie in base
all’età (categoria A dai 9 ai 13 anni, categoria B
dai 14 ai 18, categoria C dai 19 in su). I testi
dovranno pervenire in lingua italiana, redatti in
sette copie firmate con uno pseudonimo, coi
8
racconti in una busta chiusa dovranno essere
recapitati i dati personali dell’autore (indirizzo e
dati anagrafici) e su tale busta dovranno comparire
lo pseudonimo e la categoria d’appartenenza.
Le opere non dovranno superare le cinque cartelle
dattiloscritte (carattere 12 o più, 90 battute per
30 righe) e dovranno pervenire entro le ore
12.00 del 14 Aprile 2006 presso il comune di
Pisogne, via Vallecamonica 1, CAP 25055 (BS).
La giuria sarà composta da sette membri di cui
due giornalisti, due insegnanti di scuola superiore,
il presidente della Biblioteca di Pisogne,
il rappresentante dell’importante Casa Editrice
Salani e, come presidente della giuria il noto
scrittore, sceneggiatore e regista Silvano Agosti.
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L`Informatore - Comune di Pisogne