13 Comune di Pisogne Notiziario del Comune di PISOGNE l’informatore N O T I Z I E APRILE DUEMILASEI Città di Pace Periodico di informazione dell’Amministrazione Comunale di Pisogne - Anno V - n. 13 - aprile 2006 - Reg. Tribunale di Brescia n. 20/2000 del 13/04/2000. Proprietà: Comune di Pisogne, via Vallecamonica, 2 - 25055 PISOGNE (BS) - Direttore Responsabile: Oscar Panigada - Comitato di redazione: Piermatteo Bertolini, Bruno Mazzoli, Luciano Belli, Alessandra Giorgi - Ufficio stampa: Proxima, Breno - Fotografie: Beppe Quetti, Battista Sedani, archivio - Grafica e stampa: la Cittadina, Gianico. [email protected] Carissimi concittadini, come avrete già notato, “L’Informatore”, a partire da questo numero, ha una nuova veste grafica. Abbiamo scelto di continuare il nostro percorso di comunicazione rinnovandone il formato, con caratteri più grandi per consentire a tutti una più agevole lettura; con spazi più ampi a disposizione per poter trattare più largamente i temi che approfondiremo; con una nuova impostazione per fare in modo che risulti più snella, gradevole e vivace. Tutto ciò nel desiderio che il notiziario divenga punto di incontro e scambio di esperienze. Per questo, il cambiamento più significativo risiede nei contenuti e nella struttura editoriale: infatti, il notiziario sarà diviso in sezioni che, ad ogni numero, analizzeranno temi diversi, ma sempre legati alla nostra cittadina. In questo numero, ad esempio, apriremo con il nostro programma per il 2006, ovvero con la presentazione del bilancio che riassume, in parole e numeri, i nostri progetti. Di seguito esamineremo le questioni riguardanti le opere sulle reti acquedottostiche, fognarie e sulla depurazione delle acque con informazioni utili sulla dislocazione degli interventi e sulla tipologia; ogni numero dedicherà infatti una sezione agli approfondimenti e ai servizi che il territorio mette a disposizione della popolazione; non mancheranno, poi, gli strumenti di riflessione culturale proposti dalla Biblioteca Civica. Nella parte centrale saranno riassunti gli appuntamenti importanti della nostra comunità sotto il profilo culturale, turistico, ecc., mentre in chiusura il notiziario darà eco a tutte le voci di Pisogne, Gratacasolo, Fraine, Grignaghe, Passabocche, Pontasio, Siniga, Sonvico (che solo un evidente errore tipografico aveva escluso, lo scorso numero, dagli auguri natalizi), Toline e Val Palot. Soprattutto questa ultima pagina ci sta a cuore perché vorremmo scriverla insieme a Voi: infatti vi troveranno spazio le lettere, le osservazioni, le segnalazioni dei cittadini o delle associazioni che contribuiranno, quindi, ad animare un dibattito costruttivo che renda il nostro servizio di amministratori sempre più vicino al Vostro sentire. Un luogo di incontro e di proposta, un momento di comunicazione che è partecipazione e stimolo della vita pubblica. Un’altra novità è legata alla presenza di alcuni inserzionisti. Ci siamo orientati a questa scelta per poter fare in modo che, come ormai per quasi tutte le manifestazioni comunali di tipo turistico, culturale e sportivo, ci sia un sostegno economico “esterno” che permetta di ottimizzare le risorse del Comune. Per questa attività ci siamo avvalsi della collaborazione di professionisti del settore. Bilancio Comunale: il difficile equilibrio tra bisogni e risorse entrate di oltre 250.000,00 Euro nell’ultimo triennio. Tale impostazione se, da un lato, risponde ad una necessità di contenere la spesa per rispettare gli accordi internazionali, dall’altro scarica sui comuni pesanti condizionamenti che mettono in difficoltà la gestione dei servizi offerti al cittadino: rischiano di venir pregiudicati irrimediabilmente i settori vitali che costituiscono la struttura portante e irrinunciabile dell’attività dei Comuni, dalle spese sociali all’istruzione, dalla cultura al turismo e ambiente. Il Comune di Pisogne non è stato esentato di pesanti effetti dei tagli pubblici: ad esempio, la riduzione del fondo sociale destinato alle Regioni da parte dello Stato comporterà una decurtazione del 50% dei contributi destinati ai Comuni per gli interventi sociali; mentre per la parte relativa alle opere pubbliche (strade, scuole, fognature, ecc.) sarà necessario attuare una diminuzione di quasi 2,5 milioni di Euro. A fronte, quindi, di queste significative riduzioni, l’Amministrazione si è attivata, attraverso convenzioni ed accordi, per trovare di Piermatteo Bertolini Assessore al Bilancio Il bilancio di una amministrazione comunale, come quello di ogni famiglia, non è altro che un piano di lavoro attraverso il quale si stabiliscono le priorità di intervento; uno strumento che segna e influenza il vivere quotidiano dei cittadini; l’impronta che l’amministrazione intende dare alla comunità e le risposte ai suoi bisogni. Il Bilancio del Comune, però, non può prescindere, nel governo del territorio, dal Governo centrale: per questo deve attenersi alle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria, ovvero delle norme destinate a regolamentare le entrate e la spesa pubblica. In questi ultimi anni crescente è stata la difficoltà alla formazione del bilancio a causa delle molteplici imposizioni, vincoli, tagli delle risorse. In particolare la Legge Finanziaria del 2006 impone nuovi sacrifici ai Comuni, per i quali è previsto un taglio di spesa di oltre un miliardo e mezzo di Euro, che nel Comune di Pisogne si traduce in una riduzione delle forme alternative di esecuzione delle opere dei progetti che aveva pianificato. Per tutti citiamo la convenzione siglata con la Società di Tutela Ambientale del Sebino, che sottoscriverà mutui necessari alla realizzazione delle opere stesse, non rompendo, in tal modo, l’equilibrio del Patto di Stabilità. Nell’intento, quindi, di consolidare i principali servizi erogati in questi anni alla scuola ed alle attività sociali, sono stati ridotti gli stanziamenti per le attività ricreative, ludiche e culturali; mentre sono state riconfermate le priorità evidenziate nel programma di mandato in tema di opere pubbliche rivolte agli interventi che permetteranno di rilanciare il nostro paese, nel rispetto dell’equilibrio ambientale, ovvero: acquedotto e fognature; piste ciclabili; valorizzazione sponda lago; recupero dei centri storici delle frazioni. Negli articoli che seguono porremo l’accento su alcune voci di bilancio (e quindi alcune scelte) che riteniamo di primaria importanza per la nostra comunità, cercando di renderne immediata per tutti la comprensione. Le risorse del Comune Il Comune, nella erogazione di servizi alla cittadinanza ed alla collettività in genere attinge a più fonti: dalle entrate tributarie ed extratributarie dei cittadini, ai contributi che derivano da Stato, Regione, Provincia ed altri Enti comprensoriali. Prima di concludere debbo doverosamente un’integrazione a quanto apparso nell’editoriale dell’ultimo numero del Notiziario a proposito delle considerazioni e dei commenti vari espressi sul tema dei lavori interessanti le Piazze di Pisogne. Nell’articolo dell’Onda del Sebino n. 16 del 1966, la frase che l’allora Parroco, il caro ed indimenticato Mons. Ernesto Belotti, dedicava proprio a proposito delle “critiche e delle sentenze a buon mercato” espresse riguardo un’ importante opera pubblica, era la seguente: CHI CHE FABRICA EN PIASA O CHE L’E’ ALTA O CHE L’E’ BASA. RegioneLombardia Comune di Pisogne Nella speranza che il nuovo “L’informatore” possa dare costantemente il sentore di ciò che accade e che accadrà e che divenga, sempre più, un atteso appuntamento, a nome di tutta l’Amministrazione Comunale, cordialmente Vi saluto e vi auguro una Buona Pasqua 2006. Oscar Panigada Sindaco 1 l’informatore amministrazione N O T I Z I E Le spese correnti ovvero i servizi al cittadino Nel 2005 il totale degli impegni per spese correnti, cioè delle spese che il Comune sostiene per erogare servizi primari ai suoi cittadini, si è assestato intorno ai 5 milioni di Euro. Per definizione, una parte consistente è stata destinata all’amministrazione generale, ovvero ai servizi di gestione del Comune che permette al medesimo di raggiungere le sue finalità. Oltre il 16% della spesa è stato destinato ai servizi all’ambiente e più precisamente alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti solidi ed urbani, compreso lo spazzolamento strade e pulizia bordi strada ed alla manutenzione del verde pubblico (sia aiuole che parco comunale). Questi servizi contribuiscono a migliorare la vivibilità della nostra cittadina, mantenendola pulita, ordinata e più bella da vedere sia per chi la abita sia per chi vi soggiorna. Quasi il 10% delle spese correnti, invece, ha coperto i costi per l’istruzione sia in ordine alla manutenzione e gestione degli stabili delle scuole dell’obbligo (utenze, ecc.), sia l’assistenza scolastica intesa come mensa e trasporto degli alunni. L’impegno dell’Amministrazione Comunale non intende esaurirsi, però, nel soddisfacimento dei bisogni più immediati e diretti, ma propone opportunità formative e di sostegno rivolte sia ai ragazzi che alle loro famiglie. Al settore sociale, che si occupa di assistenza alle persone invalide o diversamente abili, persone anziane, mensa ed assistenza domiciliare ad anziani, soggiorno minori in Istituto e minori in affido, sono state destinate risorse per oltre il 10% delle risorse disponibili. In questo delicato e importantissimo intervento si legge l’attenzione dell’Amministrazione verso le fasce di popolazione ritenute più “deboli”, intervenendo sia direttamente, sia collaborando con altri soggetti del territorio. Altri fondi sono stati versati alla Biblioteca per le molteplici iniziative che distinguono il nostro paese per quantità e qualità di proposte culturali, altri sono stati finalizzati alla promozione dl territorio, altri ancora al sostegno delle attività sportive, tanto importanti per la serena crescita delle nuove generazioni. I principali servizi erogati dal Comune • Istruzione pubblica • Manutenzione ed utenze degli stabili delle scuole dell’obbligo assistenza scolastica (mensa e trasporto) • Cultura • Sport e tempo libero • Turismo • Viabilità e trasporti • Ambiente e territorio (raccolta e smaltimento rifiuti urbani, smaltimento rifiuti solidi, spazzolamento strade e pulizia bordi strada, manutenzione del verde pubblico) • Settore sociale (assistenza a invalidi, diversamente abili, anziani, assistenza domiciliale e mensa anziani, soggiorno minori in istituto, minori in affido) • Manutenzione dei cimiteri ...dalla Giunta Comunale In questa sezione, troverete, in ogni numero, un elenco delle decisioni più importanti che sono state prese nel corso delle sedute settimanali di Giunta e nelle sedute mensili del Consiglio Comunale. Alcune di esse, contrassegnate in rosso, troveranno anche uno spazio di approfondimento all’interno del notiziario. GENNAIO • convenzione con associazione "Amici della Montagna" di Sonvico • progetto preliminare strada Fraine-Colle San Zeno • progetto definitivo esecutivo strada Fraine-Colle San Zeno • progetto definitivo esecutivo delle opere di tombinatura delle acque bianche • bozza di convenzione con Società Tutela Ambientale Sebino per opere di tombinatura delle acque bianche Glossario AATO Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale è il soggetto istituzionale al quale la L. n. 36/94 ("Galli") e la L.R. n. 13/97 conferiscono le funzioni di governo, organizzazione e regolazione del Servizio Idrico Integrato ovvero l'insieme dei servizi facenti capo al ciclo idrico integrato. Entrate Correnti Sono costituite da fonti di finanziamento utilizzate, di norma, per affrontare le spese di funzionamento del Comune (spese correnti), hanno carattere ricorrente e comprendono le entrate legate all’autonomia impositiva dell’Ente, ai trasferimenti di parte corrente dello Stato, della Regione e di altri enti del settore pubblico nonché le entrate conseguenti alla gestione dei servizi e dei beni di proprietà. Patto di stabilità Il Patto di Stabilità e Crescita è il Protocollo del Trattato di Maastricht che impone ai paesi membri che partecipano alla Unione monetaria di mantenere, fra gli altri requisiti, un rapporto deficit/PIL al di sotto del 3%. Patto di stabilità interno Il patto di stabilità interno è l’insieme di disposizioni, contenute ultimamente nella Legge finanziaria, con cui si definisce l’impegno degli enti decentrati a contribuire alla realizzazione dell’obiettivo di indebitamento netto, perseguito dal Governo centrale, nel rispetto del patto di stabilità. Per i Comuni si concretizza in 2 obiettivi da raggiungere: 1. riduzione della spesa corrente (cioè dei servizi erogati dall’Ente) 2. contenimento della spesa per gli investimenti (opere pubbliche) Spese Correnti Spese che i Comuni affrontano annualmente per garantirne il funzionamento; in particolare sono riferite alle spese di personale, quelle per l’acquisto di beni e materie prime e di servizi, le spese riferite ai trasferimento ad altri soggetti (contributi), alle imposte e tasse, agli interessi passivi ecc. GRATACASOLO (BS) Via Provinciale, 54 Te l . 0 3 6 4 8 9 3 8 8 FEBBRAIO • Scuola IPSIA: primo lotto. Opere di completamento ed accessorie • contributo ad associazione "Aganippe" per la realizzazione del Concorso Letterario "Oltre la Parola" • progetto preliminare interventi di restauro conservativo Cimitero del Capoluogo • integrazione delle convenzione in essere per l'attivazione e la gestione del nido aziendale • impianti fotovoltaici I nostri investimenti del 2006 Quando nella pubblica amministrazione si parla di Investimenti non si può che far riferimento alle opere pubbliche, ovvero di tutte quelle costruzioni, promosse e realizzate da enti pubblici, utili a tutti i cittadini. In particolare saranno destinati oltre 3 milioni di Euro per opere acquedottistiche e fognarie (vd. anche a pag. 3). I centri storici, nuclei urbani tradizionali delle nostre comunità, sono sopravvissuti a moltissimi cambiamenti e testimoniano il segno della storia nel nostro paese: per questo l’amministrazione continua l’azione di riqualificazione dei centri storici delle frazioni di Fraine, Pontasio, Grignaghe, in un progetto che mira a recuperare e valorizzare ciò che rappresentano per noi e per chi vuole conoscere Pisogne. In quest’ottica di accoglienza, di potenziamento delle opportunità del territorio, nonché nel quadro delle scelte eco-compatibili del territorio, sono in fase di pianificazione nuovi tratti di piste ciclabili. Il collegamento del centro storico di Pisogne con la Vello-Toline a sud e a nord con la Vallecamonica, creerà grandi opportunità sotto il profilo turistico, in quanto decisamente attraente per globe-trotter italiani e stranieri. Altrettanto, la realizzazione di tre nuove rotatorie che cambieranno la viabilità nel comune di Pisogne e garantiranno maggior sicurezza al flusso viario, riducendone la velocità e offrendo maggior sicurezza anche a pedoni e ciclisti. Uno di essi sorgerà a Govine nel piazzale vicino alla seicentesca chiesa dedicata alla Natività di Maria Vergine; un altro in località Neziole, mentre il terzo sorgerà vicino al nuovo cimitero di Gratacasolo migliorando la percorrenza del tratto che porta a Costa Volpino. Anche le aree di parcheggio sono già state potenziate e altre saranno realizzate al fine di rendere più agevole non solo l’accesso, ma anche la permanenza nel centro e nelle frazioni. Alcune di queste hanno già visto il loro compimento: ci stiamo riferendo a quella attigua al porto che contribuisce alla riqualificazione dell'intera area e a quella vicino al Municipio che è pronta per l'utilizzo. Altre aree di sosta si realizzeranno nelle vicinanze delle rotonde, al fine di ottimizzarne l’utilizzo. Per far fronte a questi interventi sono stati stipulati Accordi con la Provincia di Brescia; si sono attivate collaborazioni con soggetti istituzionali (es. AATO); sono stati chiesti finanziamenti ad altri Enti quali la Regione Lombardia e i Ministeri competenti. I principali investimenti previsti: • Opere di acquedotto e fognature • Regimentazione Torrente Trobiolo - Previo finanziamento regionale • Pista ciclabile • Rotonda Gratacasolo • Riqualificazione centri storici delle frazioni • Parcheggi Toline • Manutenzione straordinaria cimiteri • Manutenzione straordinaria viaria Nuovo Complesso Residenziale “IL GELSOMINO” - PISOGNE loc. “Castellazzo” Dove nasce la tua casa! 2 l’informatore approfondimento N O T I Z I E Chiare, fresche, dolci acque… In breve... A Sonvico il nuovo “Spazio Polifunzionale” L’iniziativa di un centro di aggregazione aperto e organizzato per tutta la comunità è partita dall’associazione “Amici della Montagna” di Sonvico. Il Comune, accanto ad altre Istituzioni pubbliche e private, ha accolto e sostenuto la nascita di una nuova struttura che sorgerà nei pressi della Chiesa di San Martino, a Sonvico. Il nuovo “Spazio Polifunzionale”, armoniosamente integrato con l’ambiente, vedrà la realizzazione di un campo di calcetto con spogliatoi ed un porticato per consentire agli spettatori di assistere alle varie manifestazioni sportive al riparo dall’eventuale maltempo; una pista per il gioco delle bocce, il bar, una sala riunioni. Grazie ad una apposita terrazza, sarà possibile, altresì, godere di un eccezionale panorama sul Lago d’Iseo. Scuola IPSIA - Interventi e accordi All’interno della nuova struttura che vede ora le ultime opere di completamento e che da gennaio ospita gli studenti dell’IPSIA, troverà sede anche la prestigiosa “Scuola di Scultura del Legno”, che attualmente si trova in località Neziole. Grazie ad un accodo siglato con la Provincia di Brescia, sarà possibile adeguare il piano terra alle esigenze di questa scuola che, seguendo gli obiettivi originari, intende affermarsi sia quale soggetto di promozione del lavoro e delle tradizioni locali, legate alle tipiche produzioni valligiane sia come attore di un processo di formazione professionale qualificante. Servizi Acqua Telefono di emergenza 030 9840588 (sulla segreteria è registrato il numero del personale reperibile della settimana) Domande di allaccio: si attivano telefonando allo 030.9840588. Documentazione: saranno inviati al cliente dalla società: autocertificazione dati catastali, dichiarazione sostitutiva atto di notorietà, informativa privacy, copie contratti. Cosa deve fare il cliente? Produrre dichiarazione di conformità degli impianti a norma di legge e restituire, tramite servizio postale, la documentazione dopo averla completata e firmata. Subentro: le pratiche vengono espletate tramite telefono al n. 030.9840588. Documentazione: saranno inviati al cliente dalla società: autocertificazione dati catastali, informativa privacy e copie contratto. Cosa deve fare il cliente? Deve fornire il nome del precedente inquilino, lettura e matricola del contatore e restituire, tramite servizio postale, la documentazione dopo averla completata e firmata. Iter burocratico per l’allaccio: 1. Attivazione della domanda per telefono. 2. La richiesta viene girata all’Ufficio Tecnico. 3. L’Ufficio Tecnico esce per il sopralluogo e verifica la tipologia dei lavori da fare. 4. Viene steso un rapporto del tecnico. In base a ciò viene fatto il preventivo. 5. Il preventivo viene trasmesso al richiedente con tutta la documentazione sopraccitata. 6. Il richiedente paga il preventivo e trasmette, tramite fax, l’attestazione di pagamento. 7. In seguito viene dato corso ai lavori entro 4 o 5 giorni dal pervenuto pagamento. 8. Tutta la restante documentazione deve essere trasmessa entro 15 giorni allo scrivente ufficio. E’ stato avviato l’impegnativo percorso che l’Amministrazione ha dovuto compiere per poter risolvere i problemi di siccità e depurazione che da tempo cercavano soluzione e che impegneranno, da qui al 2007, circa 3 milioni di Euro la cui copertura è stata, per la quasi totalità, garantita dal Comitato Ristretto dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale di Brescia. In particolare, l’andamento climatico delle ultime stagioni, caratterizzate da scarse precipitazioni, come pure l’ampliamento degli insediamenti abitativi, hanno reso necessaria la pianificazione di ben sette interventi per far fronte a questa emergenza. Le prime tre opere programmate, urgenti e improrogabili, tenderanno a risolvere in via definitiva i problemi di carenza idrica che annualmente, soprattutto d’estate, hanno comportato l’intervento delle autobotti al fine di garantire ai tutti i cittadini, ma in particolare a quelli di Grignaghe, Fraine e Gratacasolo, l’utilizzo di un bene prezioso e primario quale è l’acqua. In seguito alla siccità dell’estate 2003 che tutti ricordiamo, alcune fonti di approvvigionamento idrico, soprattutto a Grignaghe, sono addirittura sparite, mentre altre hanno ridotto la propria portata: da qui la necessità di elaborare e realizzare un progetto di captazione dell’acqua potabile (a Gratacasolo e alle “Tufere”) e di effettuare interventi di manutenzione straordinaria su un acquedotto di tipo rurale nella parte alta di Fraine (zona “Lea”). Sempre in quest’ottica, sarà realizzata una vasca di accumulo dell’acqua potabile nella località “Rovina”. Compatibilmente con la macchina burocratica, i lavori inizieranno al più presto, onde poter risolvere, già per la prossima estate, queste urgenti preoccupazioni delle frazioni. …soprattutto pulite! Nel quadro delle opere di depurazione, la più consistente è sicuramente la manutenzione straordinaria sulla condotta fognaria del torrente Ogliastro, che prevede una spesa di 750mila euro. Tale intervento chiuderà, quindi, una situazione più volte sottolineata dai residenti, legato alle emissioni gassose che incidono sulla diffusione di fastidiosi odori e rendono le acque non balneabili. La situazione evidenzia che in via Roma, località Trocadero, la connessione del sistema fognario con il collettore collegato al depuratore bergamasco di Costa Volpino, presenta un "troppo pieno" che, in presenza di forti piovaschi, scarica il liquame direttamente a lago all’interno del porto turistico. Già nel 2004 il Comune aveva disposto il drenaggio del fondo del porto al fine di asportare il liquame depositato, quale primo intervento, per alleviare la situazione in attesa di ottenere l’intervento da parte dell’AATO Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale -, le cui autorizzazioni a procedere sono giunte a Luglio e Dicembre scorso. In attesa del rimborso delle quote di competenza dell’AATO, il Comune ha stipulato una convenzione con la società Tutela ambientale del Sebino, la quale contrarrà i mutui con gli istituti di credito, permettendo di superare l’ostacolo economico del “Patto di stabilità” del Comune. Si avvia, quindi, con la massima tempestività, la realizzazione di un nuovo sistema di pompaggio, una "coda" di circa 300 metri ad immettere a lago, ma fuori dal bacino portuale, gli eventuali liquami in eccedenza. Altri tre interventi di manutenzione straordinaria della condotta fognaria del torrente Ogliastro; dei collettori fognari nelle frazioni montane di Pontasio, Grignaghe, Val Palot e Fraine; della separazione della rete delle acque bianche in Via Pace, completeranno le opere che riteniamo possano dare compimento al tema degli acquedotti e della depurazione delle acque. Una volta terminati i lavori complessivi avremo adempiuto all’impegno assunto di concludere le grandi opere in corso e dedicarci al miglioramento delle strutture e altri interventi di altrettanta importanza. (a.g.) Uno sguardo nel passato Passeggiata tra le fontane Già dal 1500, quando i borghi erano retti con il sistema della “Vicinia”, un coraggioso e spesso pesante fervore animava gli uomini di montagna nell’attività di captazione delle acque, riconducendo i flussi verso ogni contrada. Dalle abbondanti sorgenti di montagna l’acqua scendeva a valle, in ogni agglomerato, e i fruitori ne vantavano la purezza, la limpidezza, le caratteristiche che la contraddistinguevano. I serbatoi che raccoglievano queste preziose acque erano, solitamente, in pietra decorata, talvolta con motivi floreali, talaltra con il tradizionale “mascherone” dalla cui bocca usciva, guidato da un “doccione”, un abbondante getto che distribuiva l’acqua stessa alle vasche di raccolta sottostanti. Le fontane tipiche della Valle Camonica, a base rettangolare, realizzate per lo più in pietra simona, erano il risultato di abili scalpellini. La loro semplicità era il frutto della necessità di rispondere ai bisogni della comunità: l’acqua veniva raccolta in secchi e, poi, conservata in casa, per usi domestici; si andava alla fontana per il bucato; veniva utilizzata per abbeverare il bestiame. Con il tempo, soprattutto con lo sviluppo economico, le fontane pubbliche, luogo di incontro, bene prezioso e condiviso, hanno perso la loro funzione e, talvolta, anche la loro bellezza. Pisogne conserva alcune di queste testimonianze antiche: una di queste è certamente la fontana in marmo bianco di Botticino, rara per la Valle Camonica. Posta a Toline, sulla strada regia di Valle Camonica, scolpita tutta d’un pezzo, con una grande portata d’acqua, serviva ad abbeverare i molti mercanti, cavalli, carrozze e passeggeri che vi transitavano. Oggi è stata collocata nel cuore della frazione, in Via Costa. In piazza Umberto I ha trovato la sua definitiva collocazione la fontana ornamentale della seconda metà dell’Ottocento che zampilla quattro spruzzi d’acqua di cui due dai “mascheroni”. Ancora in Botticino è la vasca di oltre 2,5 mt Fraine di lunghezza che si trova in fondo a Via San Marco: purtroppo il tempo le ha tolto l’acqua. A Fraine, nella piazzetta centrale, si trova un manufatto in granito, con un solo doccione, che rappresenta circa metà della fontana-lavatoio ottocentesca. Per gli abitanti essa era, a ragion veduta, motivo di orgoglio e vanto. A forma di calice, con un delicato zampillo d’acqua, trova posto, antistante la parrocchiale di San Zenone in Gratacasolo, una fontanella che, per anni, aveva presidiato Piazza Umberto I, nel capoluogo. Via San Marco - Cortile Beltrami IL GIRASOLE s.r.l REALIZZAZIONE NUOVI CAPANNONI AR TIGIANALI AREA EX ACCIAIERIA DI PISOGNE BS 2 5 0 4 7 DA R F O B OA R I O T E R M E ( B S ) - V i a L o r e n z i n i , 1 5 3 l’informatore semi di cultura N O T I Z I E Perché ricordare e cosa 27 Gennaio, giornata della Shoah. Per ricordare gli orrori dei campi di sterminio nazista. Per ricordare l’Olocausto di milioni di ebrei che in quei campi morirono insieme ad altri “reietti” della terra, zingari, omosessuali. In quei lager si concludeva un progetto di annientamento che rappresenta agli occhi dell’umanità l’eclissi della ragione. Il punto più alto dell’abisso in cui può cadere il pensiero e l’azione umana. E induce a pensare e a gridare “Mai più”, come accade sempre al termine di ogni manifestazione, ad ogni ricorrenza del ricordo. Per poi essere colpiti nella mente e nei sentimenti dal ripetersi ricorrente di altri atroci fatti: nei Balcani, nel Ruanda-Burundi, nel Medio oriente, nella pratica delle guerre preventive. Così dobbiamo andare oltre il ricordo e riannodare le menti ai valori fondanti la convivenza civile, la convivenza fra i popoli, il confronto fra le culture per coglierne la ricchezza che da esse promana. Lo possiamo fare noi che abbiamo fondato la nostra nazione libera, liberandola da chi quelle atrocità aveva compiuto. Resterebbe vano il ricordare, semplice manifestazione dei sentimenti e della retorica se non facessimo appello a quei valori e non operassimo perché il rispetto degli altri, la solidarietà verso i deboli, il rifiuto di far valere la legge e le regole del più forte, siano atteggiamenti della ragione e non solo espressioni della parola. È bene ricordare che lo “straniero” non è un nemico ed è bene far leva su questo valore per dar vita ad una comunanza di popoli. Lo deve fare Pisogne, città di Pace e dei Diritti umani. Lo dovrebbe fare ogni suo cittadino. (b.m.) l’annullamento delle identità nazionali di quelle genti sottomesse, le camere della morte nel lager della risiera. Ricorsi e nemesi che assumono il volto delle vendette di singoli, dei progetti slavi di annessione, degli scontri fra alleati, di costruzione di società nazionali diverse. Tutto questo non si colloca al di fuori della storia. È anzi un grumo di nessi causali con ciò che la giornata della memoria vuole ricordare. La storia è un processo in divenire, non l’isolamento di singoli fatti. Va raccontata e rappresentata nel suo insieme perché ogni accadimento ha il suo contesto, cause ed effetti da mettere in luce. L’uso politico di quei fatti, mostrati in concomitanza con quella ricorrenza, travalica la storia, va quindi oltre il ricordo. Fa leva sulle fragili corde delle emozioni, scruta l’immagine della morte e la esibisce per catturare il consenso, per costruire una parzialità storica, per esaltare un nazionalismo nostalgico. Non serve a quei morti come non serve alla storia. Nessuna frontiera si annulla senza abbattere le frontiere della memoria. 10 Febbraio, giornata della memoria. Per ricordare gli italiani morti in terre di confine, in terre istriane. Dopo l’8 settembre del ’43 e poi nel ’45, come onda lunga al termine del conflitto sulle sponde slave. Come avvenne altrove lungo un confine immaginario che univa il Baltico all’Adriatico. E per ricordare gli esuli da quelle terre che l’Italia liberata dal fascismo non ha saputo accogliere, lasciandoli spesso ai margini della società. Di fronte a quei tristi, tragici eventi è giusto ricordare collettivamente. Un ricordo che fonda le radici nella conoscenza degli eventi. Nella loro ricostruzione storica, nell’analisi delle fonti, scrutando archivi, cercando documenti. Come il recente dossier del governo sloveno con i nomi e la sorte tragica di oltre mille militari italiani. Il ricordo non attenua le capacità dell’analisi critica. Anzi induce su di essa, le chiede come quei fatti siano potuti accadere, quali sono state le cause, quale il contesto storico che li ha originati. Per scoprire che alle spalle vi era un ventennio di oppressione fascista nei confronti di altri popoli. Per disvelare le atrocità della repressione nazi-fascista. Per sapere cosa è stato il fascismo di confine, (g.m.) Su questi temi si segnala una ampia bibliografia disponibile presso la Biblioteca comunale. (b.m.) 25 Aprile, festa della Liberazione. Le ripetizioni commemorative, gli accenti risonanti della retorica, la rassegnata concessione al cinismo revisionista ben accolto da molti per la sua apparente imparzialità, sembrano svuotare le parole di ogni passione. Eppure oggi è necessario far fronte comune attorno a questa data perché essa significa rivivere ancor oggi la liberazione da un’oppressione. Quella tragica e disumana di allora ma anche quella che aveva pervasivamente colpito la totalità della vita nella sua normalità quotidiana. Segnalazioni Segnalazioni Dan Brown “Il codice da Vinci” - Ed. Mondadori È prevista per il prossimo maggio l’uscita del film “Il Codice da Vinci” per la regia di Ron Howard. Esso riporta d’attualità l’omonimo libro di Dan Brown, da cui il film è tratto e per il quale sono stati versati fiumi di inchiostro. La fortuna del libro, giocato su un intreccio di intrigo e mistero e su una commistione fantastica di sette segrete ed arti occulte, è probabilmente dovuta al tema cui si ispira: la ricerca del Santo Graal. Quella del Graal è una delle più affascinanti narrazioni della cultura europea ed ha una tradizione quasi millenaria. Era già presente in forma frammentaria in alcuni documenti altomedievali e in tradizioni orali riconducibili ad antichi miti non rigorosamente europei. Poi apparse nel panorama letterario, nella veste in cui noi la conosciamo, nel XII secolo grazie al poema incompiuto di Chretien de Troyes, ripreso successivamente (XIII sec) da altri autori medievali. Infine, la proliferazione di romanzi, saggi o pseudo-trattati sul Graal. A quanti vorrebbero approfondire il tema senza interpretare il “Codice da Vinci” come fonte documentaria si suggeriscono due tipi di approccio. Il primo filologico attraverso la lettura dei romanzi cortesi del ciclo arturiano (presenti in biblioteca) e per un approfondimento antropologico, del saggio della Weston “Indagine sul Santo Graal”. Il secondo è orientato verso una lettura ricreativa, di evasione ( “Il pendolo di Foucault” di U. Eco, “Il guardiano del Santo Sepolcro” di F. Cardini e S. Della Seta, “I tre cavalieri del Graal” di L. Mancinelli ecc.). Quello che preme rammentare è che il tema del Graal è affrontato, sin dal Medioevo, come tema narrativo e non storico. (b.r.) Vuole anche essere, soprattutto oggi, un risveglio da un lungo grigiore, la voglia di riscatto e di speranza, nello slancio ideale e nell’impegno concreto di una effettiva partecipazione democratica per ricostruire un’unità nel paese, ora diviso da una politica legislativa disgregante. E l’unità va ricercata nel ripristino della Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza. Nel suo significato originario, cementato dall’uguaglianza garantita da diritti uguali per tutti, riconosciuto dalla ineliminabile dignità civile e laica, impegnato a progettare un futuro giusto, libero, solidale e plurale. Nella convinzione ferma che la pace va sostenuta e rivendicata in ogni circostanza, come condizione sperata e necessaria per la vita degli uomini e delle donne. Città di Pace PISOGNE Città di Pace Il 6 Febbraio 2006, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha insignito Daisaku Ikeda dell’Ordine al Merito di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. L’Alta onorificenza dello Stato è stata attribuita per l’importante opera svolta in Italia e nel mondo da Daisaku Ikeda e dalla sua organizzazione “Soka Gakkai International” orientata alla creazione di un dialogo tra i popoli che generi una pace duratura. Insignito del Premio delle Nazioni Unite per la Pace, di numerosi riconoscimenti di Paesi, città e lauree onorifiche di molteplici atenei nel mondo, è anche Cittadino Onorario di Pisogne. Siamo orgogliosi e lieti di partecipare, anche insieme a lui, alla diffusione dei Valori della Pace, della Cultura e dell’Educazione. Firenze, settembre 2005, "Mayors of Peace": Furio Ceciliato, Piermatteo Bertolini, il Sindaco di Hiroshima Daisaku Ikeda e Oscar Panigada, Sindaco di Pisogne. 4 “Il popolo della Santa Crus. Il laboratorio della sacra rappresentazione di Cerveno” Ed. Grafo/Comune di Cerveno In una valle ricca di arte come è appunto la Valcamonica sono numerose le pubblicazioni di testi che ogni anno vengono realizzati. In questo contesto, anche se non di recentissima uscita (Agosto 2005), vale la pena segnalare questo libro per diversi motivi. Il primo è il valore del patrimonio artistico/culturale di cui Cerveno con il suo “Sacro Monte” e con le cappelle di Beniamino Simoni è depositario, e che in questo volume così bene viene rappresentato nelle fotografie di Tiziana Arici. Il secondo è il grande valore sociale-comunitario della Santa Crus, rappresentazione della Via Crucis che si svolge con cadenza decennale ed alla quale partecipa tutta la comunità di Cerveno. A questa festa popolare è dedicato l’interessantissimo saggio antropologico introduttivo di Giampietro Guiotto e Roberto Lorenzi che rimanda questa tradizione relativamente recente (XIX Sec) ad antichissime feste agrarie. (b.r.) l’informatore semi di cultura N O T I Z I E Don Carlo Comensoli Sacerdote camuno di grande impegno religioso, civile, culturale Lo scorso 4 marzo si è tenuto, a Cividate Camuno, un convegno commemorativo della figura di Don Carlo Comensoli, sacerdote camuno, animatore e guida spirituale della Resistenza in Valle Camonica. Nato a Bienno alla fine del ‘800, Carlo Comensoli rimane presto orfano di padre. Nel 1917, dopo soli sei mesi dall’ordinazione sacerdotale, è chiamato alle armi e parte per la Grande Guerra. Nel 1919 inizia, quindi, la sua missione nelle parrocchie della Valle. Nel 1937 è nominato parroco di Cividate Camuno dove rimarrà per circa un quarantennio. Nel 1943 aderisce al movimento partigiano e si prodiga per aiutare ebrei, profughi e ricercati politici a fuggire lontano, al sicuro dall’ideologia assolutista fascista che tanto aveva contrastato. Attento ai più deboli, fonda una scuola serale per analfabeti e sostiene la lotta partigiana. Nel proprio testamento spirituale scrisse: «La resistenza? Non sono per niente pentito, anzi sono lieto di averla favorita e anche di aver patito un po’ per condurla a buon fine». Il 25 marzo del 1945 viene incarcerato a Brescia, a Canton Mombello, per la sua attività di Resistenza: non ne sarebbe uscito vivo se non fosse arrivato il 25 aprile. Tre anni dopo la sua morte, nel 1979, viene decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare Di lui, oltre all’impegno civile e culturale, si ricordano la generosità, gli ideali di amore, carità, libertà e giustizia. Valori intramontabili che fanno di lui un esempio per le nuove generazioni. (a.g.) La sua cella era il n. 98: un piccolo rettangolo, la volta a botte, il pavimento in cemento battuto, in alto un finestrino. Le ombre si allungarono sulle pareti della cella e si cambiarono in tenebre. Le tenebre nella più fitta oscurità. Il prete si abbandonò su di un pugno di paglia. Il cemento premeva su tutto il corpo. La testa fu raccolta nelle mani. Il buio era tagliato da grida e da invocazioni. La ronda passò a battere i ferri e a fare la conta: doveva essere mezzanotte o forse le due o forse le dieci. Uno stanco torpore avvolse il corpo del carcerato. Ma la fantasia turbinava tra fantasmi e ricordi. Quando si fece chiaro le tempie battevano per la febbre. Iniziava un altro giorno e senza la Messa o nell’ombra discreta di un confessionale o sulla strada che porta alla casa di un infermo. Il disagio, la sofferenza, la nausea fisiologica lottavano contro quell’esigenza spirituale che si esprimeva nel desiderio di preghiera, di meditazione, contro quell’immaginazione che continuamente lo portava in chiesa, in mezzo al suo popolo, nella celebrazione dei giorni della Settimana Santa, “memoria” attuale della passione di Cristo e del suo dono di vita consegnato agli uomini attraverso il frutto della vite e del frumento. Dio era ugualmente presente. Nelle carceri di Brescia si trovava un altro sacerdote, pure lui arrestato per motivi politici: don Wender. Pubblichiamo, di seguito, un brano tratto da “Una Messa in carcere”, Don Carlo Comensoli. Tipografia Camuna - Breno 1973 “UNA MESSA IN CARCERE Il 25 marzo 1945, per motivi politici, un prete veniva tratto in arresto. La guerra civile stava vivendo le sue ultime febbrili giornate. Quel 25 marzo portava una giornata di primavera. Una luce serena si diffondeva nella canonica. Era la Domenica delle Palme e l’inizio delle Quarantore. Fu arrestato quando suonava il Vespro. Nella chiesa e sul sagrato i fedeli attendevano per la funzione. Il prete passò in mezzo e dovette intervenire invitando alla calma: in giornata - disse sarebbe stato sicuramente di ritorno. Rimase per due giorni nella Caserma di Breno della G.N.R. Le due notti furono occupate da due interminabili interrogatori e il Martedì Santo, 27 marzo, fu tradotto a Brescia. Aveva varcato il pesante portone delle carceri giudiziarie alle cinque e trenta di sera. Incominciava a far scuro. Un nuovo dialogo... Recensione Rossana Rossanda “La ragazza del secolo scorso” Einaudi 2005 Da più settimane il libro di Rossana Rossanda “La ragazza del secolo scorso” è fra i libri più venduti. E non senza ragione. Per lo spessore del personaggio, per la coerenza che ha caratterizzato la sua militanza, per il suo pensiero critico seppur di parte. E’ un libro autobiografico sviluppato dall’autrice come canovaccio per ripercorrere con lucidità e onestà gli anni che ci hanno condotto all’Italia di oggi, quella che noi conosciamo, attraverso il ventennio fascista, la guerra e la resistenza, la militanza nel PCI, di cui fu responsabile del settore cultura, terminata poi con la radiazione nel 1969 e la fondazione del giornale “il Manifesto”. Nata da una famiglia borghese della Pola degli anni venti, nonostante le vicissitudine familiari e le vicende politico-sociali, Rossanda riesce a mantenersi estranea a quel che le accade intorno. La sua vita è immersa nello studio e in famiglia e quel suo estraniarsi dal mondo che lo circonda pare essere una scelta, una sorta di distacco voluto. Anche l’allontanamento di una compagna di scuola perché ebrea, non la scuote dal suo apparente torpore. Pare non lasciar traccia. Una ragazza grigia, come lei stessa si definisce, fino al trasferimento a Milano quando la guerra è imminente e le leggi razziali ormai vigenti. In quella città, all’università e grazie all’incontro decisivo con il filosofo Antonio Banfi, Rossanda comincia ad aprire gli occhi su ciò che accade. Comincia a dare un senso ai dubbi che fino ad allora l’avevano soltanto sfiorata. Vuole capire, divora libri dopo libri, vuol trasferire queste nuove conoscenze nell’azione concreta e così decide di impegnarsi in prima persona, non ancora ventenne, nella resistenza e successivamente nel PCI. La narrazione si dispiega quindi dalla lotta partigiana alla Milano operaia della ricostruzione, dalla Casa della cultura milanese alle responsabilità nazionali, intessendo rapporti con il mondo del lavoro e con le intellettualità più note della cultura europea. Solo una traccia sulla sua esperienza di parlamentare, come a sottolineare la priorità di una militanza politica che si dispiegava soprattutto nella realtà sociale. Con questo libro si ha un approccio diverso alla Storia. Non è un lettura scientifica delle vicende del secolo scorso. E’ anzi, una narrazione appassionata e appassionante fatta da una delle voci forti, colte e autorevoli del giornalismo italiano. (r.r.) ... nella cultura attuale tiene banco nei dibattiti pubblici, in nuove edizioni librarie, sulle pagine dei giornali e delle riviste. Fede e ragione; religione e vita pubblica. Binomi concettuali, spesso in contrasto fra loro, che hanno accompagnato la costruzione del pensiero occidentale. Attraverso i secoli; per giungere sino a noi fra di loro separati. È il processo di secolarizzazione che ha fissato le sfere di competenza. Fino a sancire una “libera chiesa in libero stato”. In questo procedere, in questo cammino di progressiva separazione, ha preso piede la convinzione che il percorso fosse ormai concluso. Di qua, lo stato e la dimensione pubblica. Di là la religione e il privato. Ma l’evoluzione del sapere scientifico e i mutamenti in atto nelle e fra le società portano laici e cattolici a riflettere su questi temi. Ciascuno con la propria ottica e con l’elaborazione del proprio pensiero. Senza sfuggire ai temi in discussione, senza nascondere la realtà in essere e prendendo atto, anche da parte laica, della crescita della comunicazione religiosa nella società della comunicazione. Quindi di una sua maggiore visibilità pubblica, del suo persistere in un ambiente secolarizzato. Lo sviluppo della ricerca nel campo della bioetica, dell’eugenetica, dell’utilizzo terapeutico delle staminali, dell’eutanasia e, su di un altro versante, il rapporto fra culture e fedi diverse pongono domande, interrogano le coscienze. Fino al punto di leggere il progredire delle democrazie alla luce dei valori e disvalori che esse producono. Il filosofo laico tedesco Habermas e il cardinale tedesco Ratzinger, oggi pontefice, ne hanno discusso insieme. Partendo da un punto condiviso: l’uso dell’espressione “postsecolarismo”. Che vuol dire apertura di una fase nuova, per riflettere sui confini di quella separazione, e verificare se i valori laici e le regole congenite alle democrazie in divenire siano di per sé sufficienti a governare gli eventi. O se i valori etici - e semmai quali - possono essere in qualche modo assunti anche nella dimensione laica come contributo orientativo che la chiesa può suggerire nella costruzione della convivenza sociale e nel rapporto con altre chiese. Quanto lontane queste riflessioni dalla elaborazione conflittuale di altri, come i neocon o M. Pera, che si sono cimentati su questi temi. Ci è nota la nascita dello Stato liberale spesso avvenuta in conflitto con tradizioni religiose. Ma il persistere della tensione religiosa induce il laico a prendere in considerazione l’evidenza empirica di questo fenomeno e assumerlo almeno come “sfida cognitiva”. Nello sviluppo del loro ragionamento entrambi offrono concessioni al campo “avverso” così che … (b.m.) Il testo dei loro interventi appare in un libretto disponibile presso la Biblioteca Comunale insieme ad una vasta bibliografia sul rapporto fra laici e cattolici, fra Stato e Chiesa. Perché una pagina culturale per un notiziario locale? Ce lo siamo chiesto, all’interno della redazione, perché forte era il dubbio di peccare di presunzione e grave l’impegno che ci saremmo assunti. Ma nello stesso tempo ci era ben presente l’assidua frequentazione di molti concittadini alle iniziative della Biblioteca e la consistente richiesta di libri, segno inequivocabile di un bisogno di conoscenza. È stato questo lo stimolo ad accettare la sfida e nell’accettarla ci siamo dati l’obiettivo di lasciare qua e là alcuni “semi”. Una traccia, una segnalazione, un imprimere la voglia di andare oltre. 5 Il prete arrivò finalmente al chiarore del Sabato Santo come un naufrago arriva ad uno scoglio lontanissimo nelle nebbie dell’oceano. Nessuno si faceva vivo. Al solito verso sera la cella si riempì di tenebra. Un feroce inganno. Un'altra notte da attraversare: la notte di Pasqua che stava innanzi come un tunnel senza fine. Dovette lottare per allontanare la disperazione, perché nell’oscurità una qualche luce dovesse pur rimanere accesa. E fu così. Alla porta della cella stropicciarono dei passi pieni di cautela, subito seguiti dallo stridere dei catenacci e delle chiavi. Apparvero tre ombre: un prete, don Wender, e due guardie. Portavano con sé l’indispensabile per celebrare la Messa; l’altare fu fatto da un’asse che, infissa nel muro, serviva solitamente da sedile. Sopra fu posto un moccolo di candela. Il prete carcerato che poco prima cercava fiducia e conforto, ora si incontrava con Gesù. La chiesa viveva nuovamente nelle catacombe come una volta. Nella notte di Pasqua del 1945, nell’oscurità, su un altarino minuscolo, in luogo di sporcizia e di sofferenza, con assistenti clandestini che tendevano allarmati l’orecchio ad ogni rumore, nella cella n. 98 delle carceri di Brescia, Cristo rinnovava il suo dono di vita. Egli concretamente ritornava ad essere segno d’amore.” Cinema, libri, musica... di Alessandro Romele e Laura Romele Nel mese di Marzo, presso la Biblioteca Comunale di Pisogne, sono state organizzate tre serate dedicate al Cinema Donna. L’intento principale di questo cineforum era di presentare tre capolavori del cinema internazionale d’autore in cui la figura femminile fosse il principale filo conduttore. Nel primo film presentato “Sussurri e grida” di Ingmar Bergman, maestro del cinema svedese, la donna viene osservata e descritta attraverso quattro figure rappresentanti, quattro caratteri distinti. Sussurri, ovvero la calma e l’introspezione, Grida di dolore, rabbia e odio, sono il grande ventaglio di sentimenti presenti dall’inizio alla fine del film. La capacità e l’originalità di Bergman nel descrivere le particolari emozioni vissute dalle quattro protagoniste sta nel suo illustrare come nessuno il volto della donna, attraverso l’uso di primi e primissimi piani, dettagli e comunicazione non verbale, portando lo spettatore alla riflessione. Il secondo film in programma, “La bestia nel cuore”di Cristina Comencini, candidato al premio oscar 2005 come miglior pellicola in lingua non americana, esalta la figura drammatica della protagonista Giovanna Mezzogiorno, mixandola ad altre due figure femminili altrettanto complesse interpretate da Angela Finocchiaro e Stefania Rocca. Attraverso la figura femminile vengono trattate tematiche presenti nella società odierna: la violenza domestica, l’omosessualità, l’handicap e la conseguente paura del futuro. Il terzo film in programma, “Cuore sacro” di F. Ozpetek è la trasposizione della storia di San Francesco d’Assisi al femminile. La protagonista, donna ricca e di successo “subisce” una profonda conversione. Tutto ha inizio con la morte della madre. L’immagine della donna che si spoglia alla stazione di ogni suo bene materiale è significativa, aprirsi al mondo vuol dire anche avere il coraggio di mostrarsi nudi, umili, ma soprattutto vuol dire dare tutto (metaforicamente parlando) per sentirsi felici ed appagati. I film scelti, come si diceva, hanno come protagoniste storie di donne, storie forti, toccanti, ricche di sentimenti, ma soprattutto sono tre film che inducono lo spettatore attraverso l’emozione a porsi profonde riflessioni. Nel mese in cui ricorre la festa della donna, abbiamo pensato ad un modo diverso di celebrare la figura femminile attraverso uno dei tanti mezzi che la cultura ci offre. l’informatore i gruppi consiliari N O T I Z I E Pisogne insieme “E i Comuni si impicchino” …così finiva il commento di Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia, ad un dibattito intorno alla Finanziaria approvata lo scorso anno, con effetti applicativi nel 2006. “La manovra finanziaria è inaccettabile e insostenibile …e impossibile da sopportare per i Cittadini” era il commento non certo benevolo del Presidente dell’Anci De Domenici, l’Associazione dei Comuni Italiani, e che si somma a quelle precedenti di questo quinquennio 2001-2006 con una diminuizione reale del 14% senza tener conto della inflazione degli anni stessi. Sommando minori trasferimenti e incidenza della inflazione sui dati del 2001 (15.469 milioni di euro) si evidenzia la necessità per gli Enti locali di trovare maggiori entrate proprie o di effettuare minori spese per la somma di 3.318 milioni di euro. Le uniche leve che sono rimaste ai Comuni per incrementare le entrate sono: Ici - tassa pubblicità - compartecipazioni ai servizi erogati (buoni pasto, trasporto scolastico, uso palestre); “gli Enti pubblici spendono troppo e male e devono risparmiare” diceva frattanto il Governo; ed ecco che per le possibili minori spese si dovranno tagliare prestazioni di servizi, manutenzioni, trasporti, cultura, sport ecc… Ne deriva che i tagli fatti dal Governo in questi anni agli Enti Locali, comunque il Comune vada ad agire per reperire risorse o per fare minori spese, si ripercuote soprattutto sulle classi sociali più deboli e sulle famiglie. prima, pur avendone le risorse, opere necessarie e importanti come il Cimitero di Gratacasolo o la Piazza di Pisogne. Norme “unilaterali” emanate senza tener in alcun conto i rappresentanti degli Enti Locali, un po’ come il contratto con gli Italiani, ritenuto firmato anche da tanti italiani che non erano d’accordo. “Io non ho mai messo le mani nelle tasche degli Italiani…” così abbiamo sentito più volte dire dal Presidente del Consiglio in queste giornaliere comparsate televisive; mi vien da dire che è vero perché il lavoro “sporco” non lo ha fatto Lui ma ha obbligato a farlo i Comuni. Quando questo notiziario sarà nelle Vostre case, si saranno gia tenute le elezioni politiche del 9/10 aprile e si staranno consumando le ultime considerazioni; chi avrà vinto sarà ancora nel pieno dei festeggiamenti e chi avrà perso, casomai qualcuno in Italia ammetta di aver perso, più che ricercarne le ragioni vorrà trovare un capro espiatorio. E tutte le buone intenzioni, le promesse fatte in questi mesi agli Italiani, si valuteranno con un di meno nella oggettività e nei tempi di realizzo e un di più nei differimenti e nella completezza. Se così accadrà, sarà una ulteriore iattura per il Paese, quello reale, che ha chiesto in questi giorni e mesi ai nostri politici di dire chiari i programmi ed i tempi per il loro realizzo, e che invece ha dovuto assistere alle beghe giornaliere e agli inutili insulti Da una parte si è annunciato il risultato della “devolution” e dall’altra sono state mortificate le autonomie locali; basti pensare che nelle norme atte a definire il rispetto del “patto di stabilità” (per i Comuni superiori ai 5000 abitanti) si è inserito persino il divieto di effettuare spese indipendentemente dalle entrate dell’Ente (lasciti, enti con partecipazioni ecc.) ; alla faccia del federalismo, anche fiscale… divieto che, ad esempio, ci ha impedito di finire anche di carattere personale, “in un senso di irrealtà e di lontananza abissale dalle vere urgenze del Paese (Giavazzi). Noi modesti amministratori di Enti locali, quegli Enti che nell’immaginario collettivo sono però i soli a riscuotere ancora un poco di fiducia dalla gente, auspichiamo che, comunque vada, si sappia ritornare ad una seria politica economica e ad una centralità della possibile soluzione dei problemi della persona; e quindi non solo sempre più cose da fare per i Comuni ma anche risorse per poterle affrontare. Nel rispetto reciproco delle rappresentanze uscite dalle urne, con una legge elettorale che l’esimio Ministro che più ha contribuito a scriverla ha definito una “porcata” e che molti di quelli che l’hanno votata più non riconoscono; e anche nella speranza che non si debba andare al voto di Referendum sulle modifiche Costituzionale perché nel frattempo si possa porre rimedio, magari con voto “bipartisan” allo stravolgimento delle norme base della nostra ancora fragile democrazia. Giacomo Lanzini Capogruppo lista “Pisogne Insieme” Pisogne futura Bilancio Comunale: i nipotini prodiani partoriscono il classico topolino. Voto contrario del nostro gruppo al bilancio comunale 2006 approvato dal centro sinistra. Posizione non per partito preso, ma perché considerato insufficiente a dare immediate risposte a quanto i cittadini da anni chiedono e che è necessario per rivitalizzare un territorio morente. Il Sindaco Panigada e la sua maggioranza lamentano tagli ai trasferimenti di risorse imposte dal governo centrale: la spesa pubblica deve essere necessariamente limitata negli sprechi a partire dagli enti locali fino ad arrivare alle sedi ministeriali, ciò che è avvenuto grazie al governo Berlusconi. A Pisogne la maggioranza piagnucola sulle poche economie trasferite dal cattivo Berlusconi, ma se ne guarda bene di dichiarare ai cittadini come spende e scialacqua soldi pubblici in interventi e manifestazioni che, in tempi di ristrettezza economica, ogni buon padre di famiglia dovrebbe evitare di fare. Ci riferiamo al contributo per la pace, alla cooperazione internazionale, al coordinamento di interventi generici e al notiziario comunale che privano le casse comunali di complessivi 60.000 Euro (120 milioni di vecchie lire). Siamo fortemente contrari alla realizzazione della pista ciclabile che comporterà forti investimenti economici: l'opera in sé va bene, ma siamo fortemente critici in quanto il nostro territorio oggi richiede un dispendio di risorse economiche in interventi che diano risposte in ordine ad una maggiore efficienza dei servizi comunali alla persona e maggiori investimenti infrastrutturali che vadano a colmare la situazione deficitaria in cui versa il terrritorio di Pisogne. L'opera non è prioritaria e non serve a nulla, nè per l'economia nè per lo sviluppo del territorio, inoltre l'investimento non si inserisce in un disegno di sviluppo del paese. La maggioranza dimostra di navigare a vista, non ha in testa un progetto ma continua ad operare con interventi a spot, senza legami e senza capire dove vogliono portare il nostro paese. Il bilancio dimostra, anche se non ce n'era bisogno, di come il Sindaco Panigada sia ostaggio dell'estrema sinistra, della sua ideologia dannosa all'economia e di impedimento per lo sviluppo cittadino. I moderati che siedono al governo dimostrino un minimo di orgoglio e di non essere amministratori di poltrone. Il nostro gruppo ha tentano di proporre dei correttivi: ha presentato 31 emendamenti al bilancio. Le nostre richieste hanno riguardato interventi per le infrastrutture, in campo sociale, nel volontariato, per la sicurezza e per la valorizzazione delle tradizioni locali. Sei emendamenti nel corso della discussione sono stati ritirati: quattro che tendevano a valorizzare i piatti e prodotti tipici di Pisogne ( le risorse erano destinate alla manutenzione e pulizia delle strade delle frazioni, per questo abbiamo ritirato gli emendamenti); uno che risolveva il problema della scarsa toponomastica delle vie interne al paese (la maggioranza si è impegnata ad intervenire entro il primo semestre 2006) e un'altro in tema di intervento sui depuratori (previsto già tra le poste di bilancio). I rimanenti 25 emendamenti sono stati tutti respinti dalla maggioranza e non solo. Un bilancio per il 2006 che prevede opere che sforano i limiti del patto di stabilità per oltre 2.750.000 Euro e i limiti per la spesa corrente di oltre 530.000 Euro. Si può sintetizzare che l'Assessore al bilancio ha presentato un documento di programmazione che fin dall'inizio si sa che non verrà mai realizzato: al contrario l'Amministrazione comunale verrebbe sanzionata (come è già avvenuto nel 2004) per mancato rispetto dei limiti imposti dal patto di stabilità!!! Per i motivi sopra enunciati, nel nostro intervento di nove pagine (invitiamo i cittadini a leggere la delibera comunale n. 55 del 28/12/2005 (scaricabile dal sito www.comune.pisogne.bs.it) concludiamo con questo auspicio: "..è forse giunto il momento di una pausa riflessiva, risparmiare risorse e allo stesso tempo costruire insieme il progetto per il domani di Pisogne, in cui tutti credere e unire le proprie forze per togliere Pisogne dalle paludi dell'anonimato economico e sociale nel quale sembra essere finito...". sopravvivere e renderla viva. Nemmeno un’infinita lista di firme può far ripensare ad un mercato in piazza? presto ai lavori di sistemazione della viabilità in località Madonnina! L’ingresso del nostro paese merita sicuramente un miglior biglietto da visita di quello attuale! Vi assicuro che in alcuni momenti della giornata sembra di essere su una pista dell’aeroporto tanta è la velocità dei mezzi che percorrono quel tratto di strada. Ed infine il problema acquedotti e fognature: ora sembra che siano definite le fonti di finanziamento e le competenze per mettere mano in modo efficace al problema. Attendiamo fiduciosi che tali interventi si possa attuarli in tempi brevi. Diego Invernici Capogruppo lista civica “Pisogne Futura” Uniti per cambiare Mentre scrivo queste righe è in pieno svolgimento la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche ed il clima è di netta contrapposizione con una litigiosità estrema. È difficile non prendere posizione in queste poche righe, ma credo che questo “giornalino” riguardi il nostro Comune e dunque preferisco non trattare argomenti che riguardano tutta l’Italia e riflettere sui problemi di Pisogne e delle sue Frazioni… spero vivamente che lo facciano anche gli altri che scrivono su questa pubblicazione! In una delle recenti mattine, una di quelle in cui per ragioni di lavoro devo alzarmi all’alba, recandomi, non senza difficoltà fra cantieri e lavori, nella piazza del capoluogo, ho notato come, oltre che alla sera, anche in quelle prime ore della giornata le persone che tentano di sfruttare ciò che Pisogne può dare cerca ogni spazio per parcheggiare l’auto, il furgone, il camioncino, forse perché confida nel fatto che anche chi deve controllare può essere impegnato altrove … Questo, unito alle lamentele dei commercianti (che a mio parere non hanno solo colpe come qualcuno asserisce….), la nostra piazza mi fa pensare al salotto buono di mia nonna: da non utilizzare se non in occasione delle poche occasioni importanti. Ho sempre sentito nelle parole dei precedenti e degli attuali amministratori che la piazza dovrà essere un luogo di ritrovo, un ampio spazio che permetta di “godere della vista del lago”. È un concetto che anche a me piace molto, sempre che ogni occasione per riempirla di gioia, di vita, di commercio sia sfruttata. È un piacere vedere la Torre ristrutturata, anche se la maggior parte dei lavori ha riguardato gli interni, ma non vorrei che la nostra piazza diventi, come a Pisa, una Piazza dei Miracoli…. Ovvero quella dei commercianti che come per miracolo riusciranno a E sempre in tema di manifestazioni che attirino attenzione su Pisogne, che dire del diniego e delle difficoltà create agli organizzatori da parte dell’Amministrazione allo svolgimento del motoraduno di moto storiche che ha dato anche su riviste specializzate una visibilità nazionale a Pisogne? Non limitiamo ai soli eventi, peraltro apprezzabili, della Mostra Mercato o della Festa del Fungo e della Castagna il privilegio della Nostra piazza! Ora lasciatemi parlare di un argomento che mi sta molto a cuore, forse perché lo vedo ogni giorno dalle finestre di casa mia: adesso che i contributi messi a disposizione della Provincia di Brescia sono stati finalmente assegnati speriamo che si dia il via al più Orari ricevimento degli amministratori Panigada Oscar - Sindaco Mercoledì dalla 15.00 alle 17.00 - Venerdi dalle 9.00 alle 12.00 Bertolini Piermatteo - Vicesindaco Bilancio - Tributi - Turismo e Cultura e Promozione del Paese Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Sabato dalle 10.00 alle 12.00 Belafatti Franco - Assessore Servizi assistenziali - Servizi sanitari - Immigrazione Mercoledì dalle 16.00 alle 17.00 - Giovedì dalle 8.30 alle 10.00 Berlinghieri Massimo - Assessore Urbanistica e EdIlizIa privata - Arredo urbano e immagine urbana Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 10.00 alle 12.00 Zanardini Alfredo - Assessore Lavori pubblici e Opere acquedottistiche e fognarie - Polizie locali Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 Bettoni Gabriele - Assessore Tutela e valorizzazione ambiente e Assetto idrogeologico - Agricoltura - Protezione civile Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 Picinelli Patrizia - Assessore Famiglia minori - Servizi scolastici Commercio e Rapporti frazioni montane Volontariato e pari opportunità Mercoledi dalle 15.00 alle 17.00 - Venerdì dalle 8.30 alle 11.30 Bettoni Gianfranco - Consigliere Sviluppo montano e lacuale Sabato dalle 10.00 alle 11.00 Canobbio Lorenzo - Consigliere Attività sportive Mercoledì dalle 14.00 alle 15.00 Frassi Bortolo - Consigliere Artigianato ed Attività produttive Lunedì dalle 10.00 alle 11.00 Piccinelli Tiziano - Consigliere Politiche giovanili Sabato dalle 11.00 alle 12.00 Belli Luciano - Consigliere Politiche per la pace Mercoledì dalle 16.00 alle 17.00 Questo notiziario è stato chiuso il giorno 31 marzo 2006 alle ore 12,00 6 Paolo Fenaroli Capogruppo lista “Uniti per Cambiare” l’informatore spazio aperto N O T I Z I E Questa pagina è dedicata ai cittadini, alle associazioni, alle realtà che operano sul nostro territorio. In questo spazio, ci auguriamo, si apra un dialogo costante e proficuo con tutti: una finestra da cui affacciarsi e prendere la parola, in un momento di confronto costruttivo. Le associazioni potranno utilizzare questa pagina per presentarsi, per descrivere le attività che svolgono e i servizi che prestano; i cittadini potranno esprimere le loro opinioni, siano esse di apprezzamento che di critica. Per poter intervenire in questo spazio è sufficiente inviare una lettera a: Amministrazione Comunale, Via Vallecamonica, 2 - 25055 PISOGNE; oppure una e-mail a: [email protected] Pubblichiamo la lettera che ci è pervenuta il 5 gennaio 2006 dalla Banda Musicale Cittadina di Pisogne Filo D'Argento Pronto Servizio Anziani 24ore su 24 - Tutti i giorni Il numero verde che ti da una mano NUMERO VERDE 800-995988 5 volontari sono impegnati nella gestione del Punto di Ascolto del progetto "Filo D'Argento" che è un complesso sistema telematico che si pone al servizio della popolazione anziana e delle famiglie che ne hanno cura a domicilio. Il numero verde 800 99 59 88 completamente gratuito è a disposizione di tutti i cittadini residenti nel distretto telefonico con prefisso 0364. I volontari del Punto di Ascolto hanno il compito di ricevere le telefonate, di prendere in carico le domande e attraverso la consultazione della Banca Dati dei servizi territoriali organizzare la risposta ai bisogni espressi. Con una telefonata gratuita puoi: - Parlare con una persona amica e uscire dalla solitudine - Ricevere informazioni sui servizi socio sanitari e socio assistenziali presenti sul territorio - Segnalare diritti negati o abusi nei servizi Il progetto di telefonia sociale è gestito dai volontari dell' Auser in collaborazione con l'Assessorato alla famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia FINANZIARIA 2006 I contribuenti possono versare il 5% dell’Irpef ai Comuni di residenza per sostenere attività sociali. Con una semplice firma potrai contribuire al bene della nostra comunità. A te non costa nulla: per la comunità è una risorsa preziosa! QUESTO CONTRIBUTO NON E’ ALTERNATIVO ALLA SCELTA DI DESTINARE L’8% ALLE CHIESE. A La p p Gr o u p Co m p a n y 25048 EDOLO (BS) Italy - Via General Treboldi, 128 Tel. +39 0364 773411 - Fax +39 0364 770120 - [email protected] - www.camunacavi.it 7 l’informatore appuntamenti N O T I Z I E La Torre del Vescovo riapre i battenti Agenda I prossimi 29-30 aprile e 1 maggio la Torre Civica, simbolo e orgoglio di Pisogne, sarà riconsegnata, nella sua bellezza e alta dignità, all’intera comunità, divenendo prestigiosa sede di vita culturale. Dopo gli interventi di risanamento delle mura antiche che ne hanno garantito il recupero integrale e la dotazione di apposite scale interne nonché la sistemazione delle stanze del Vescovo, la Torre potrà ospitare manifestazioni culturali, mostre, ed eventi che la valorizzeranno appieno. L’intenso programma dell’inaugurazione offre un assaggio della sua piena fruizione: Sabato 29 Aprile, alle ore 21,00, nella piazza antistante la Torre sarà rievocato un processo per stregoneria che coinvolse 8 donne nell’estate del 1518 a Pisogne, ricostruito secondo le cronache dell’epoca. I momenti recitativi si alterneranno al suono delle spade e delle armi dei soldati che accompagneranno le sventurate donne ed i loro inquisitori nella Piazza. Sarà, dunque, un momento di suggestiva memoria di un passato che ha segnato anche una parte di storia del nostro paese; Domenica 30 Aprile, alle ore 15,00, sarà tagliato il tradizionale nastro alla presenza delle maggiori autorità civili e religiose con il consueto ed apprezzato accompagnamento musicale della Banda Cittadina. In questo contesto di festa troveranno sede anche due altri eventi importanti che porteranno il nome della nostra cittadina oltre i confini locali: l’inaugurazione della Mostra “Il Faro” di giovani artisti di talento: Angelo Bordonari, Rita Siragusa, Graziano Fostini, Franco Mazzucchelli, curata dal famoso storico dell’arte Prof. Gianpiero Guiotto, che ha curato altresì la stesura del catalogo e che rimarrà aperta fino a domenica 14 maggio e la premiazione del vincitore della prima edizione del Concorso Letterario “Oltre la Parola” alla presenza di Silvano Agosti, noto regista e artista. Lunedì 1 Maggio, nel corso dell’intera giornata, sarà possibile accedere alla Torre Civica per piacevoli visite guidate. Altrettanto sarà presentato al pubblico il video sui luoghi di interesse storico, artistico, architettonico e ambientale di Pisogne che il Comune ha realizzato in collaborazione con Secas. In serata, alle 20.30, grande spettacolo “FANTASJORY” a cura della Scuola Nazionale di Circo della Russia: per la prima volta in Italia, 35 allievi di età compresa tra i 5 e i 15 anni, si esibiranno in esercizi ad alto livello tecnico allietando la serata con un saggio della loro bravura Nei prossimi mesi la nostra cittadina ospiterà molti eventi, di genere diverso, per incontrare le preferenze di ogni persona. Il lungo elenco è contenuto nei “Percorsi Culturali” che già ben conoscete. In questa “agenda” vi segnaliamo quelli che crediamo siano da …NON PERDERE! Lunedì 1 Maggio - ore 20,30 Piazza Mercato Fantasjory 35 giovani artisti dell’unica Scuola Nazionale di Corco Russa si esibiscono con esercizi di alto livello tecnico. Sabato 8 Aprile - ore 21 Chiesa di Santa Maria della Neve “Vergine Madre” di Lucilla Piagnoni Viaggio alla scoperta di Dante in compagnia di figure femminili, da Francesca a Picara a Beatrice. Giovedì 4 Maggio - ore 20,30 Presso l’Istituto Comprensivo promosso da: A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica in collaborazione con il Comune di Pisogne e l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini” Momenti di educazione alimentare Dott. Walter Vangelisti (Nutrizionista ASL Vallecamonica Sebino) Lunedì dell’Angelo - 17 aprile - ore 21 Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta Tosca in concerto La grande interprete proporrà un vasto repertorio dedicato alle musiche mariane. Venerdì 28 Aprile - ore 20,30 Presso l’Istituto Comprensivo promosso da: A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica in collaborazione con il Comune di Pisogne e l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini” I disturbi del comportamento alimentare I disturbi dell’alimentazione sono segnali di disagi interiori e possono portare a bulimia ed anoressia. Ne parla il Dott. Mauro Consolati del Centro dei disturbi dell’alimentazione di Brescia. CENNI STORICI SULLA TORRE Eretta nel 1250, di pianta quadrata costruita con la pietra locale di color ferrigno a corsi orizzontali con conci lavorati a bugne su tutti i lati, la Torre Civica detta anche “Torre del Vescovo” è alta 32,60mt., con base di 7,2 mt. La porta d’ingresso è collocata sul lato nord e si apre ad un livello di circa 4 mt. dal suolo; oggi vi si accede da una stretta porta dopo aver risalito una scala con gradini di Sarnico. Rarissime sono le aperture costituite da strette feritoie che corrispondono ai vari ripiani in legno con scale in legno della torre. Al momento della sua costruzione la proprietà era di Tebaldo Brusato, che, secondo il Malvezzi, affitta la Torre per nove anni a Onofrio degli Acchiappati. Nel 1462 il Vescovo Bartolomeo Malipiero, pur rinunciando a tutti i diritti feudali su Pisogne, si riservò la proprietà della Torre. Si racconta che, il 18 giugno del 1518, vi siano state imprigionate 8 donne accusate di stregoneria: le stesse che trovarono la morte sul rogo nella Piazza. Dal 1805 la Torre è di proprietà comunale. Molti gli interventi conservativi dalla seconda metà del Novecento: nel 1962 venne rifatto il tetto e la merlatura di sostegno; nel 1983 venne restaurato l’orologio che già aveva visto un intervento nel 1926; le stesse autrici del restauro si occuparono anche della meridiana con ritrovamento di tracce di affreschi e decorazioni ritenuti settecenteschi da Arnaldo Bertolini. Nel 1985 si provvide alla revisione del paramento murario esterno; ora, il ricambio della pavimentazione, la pulitura esterna ed interna, l’installazione delle nuove scale, hanno completato le opere necessarie per renderla accessibile e visitabile. Sabato 29 Aprile - ore 21 Piazza Mercato Rappresentazione sulle streghe Rievocazione del processo per stregoneria a 8 donne, avvenuto nel 1518 in questa stessa piazza Continua il ciclo di incontri il nutrizionista che offrirà preziosi spunti di riflessione sui vantaggi di una corretta alimentazione. Giovedì 11 Maggio - ore 20,30 Presso l’Istituto Comprensivo promosso da: A.Ge. Associazione Genitori Vallecamonica in collaborazione con il Comune di Pisogne e l’Istituto Comprensivo “Tenente G. C. Pellegrini” Autostima e intelligenza emotiva Dott.ssa Elena Rivadossi e Dott.ssa Paola Bettoni (Psicologhe Cooperativa Arcobaleno). Le due psicologhe analizzano il percorso di formazione fatto su alcune scolaresche per condividere con altri genitori ed educatori i temi della prevenzione dei disturbi dell’alimentazione. Venerdì 12 Maggio Chiesa di Santa Maria della Neve Festa di S. Costanzo - Serata di Gala Cerimonia di riconoscimento ai cittadini ed alle associazioni che si sono distinte in campo sociale, culturale, sportivo. dal 22 al 27 Maggio Palazzetto dello Sport e Cinema Parrocchiale TEATRALIA 10ª Rassegna di teatro nelle scuole IL VIAGGIO Domenica 30 Aprile - ore 15 Piazza Mercato Inaugurazione della Torre Premiazione dei vincitori della prima edizione del Concorso Letterario “Oltre la Parola” Apertura della Mostra d’arte contemporanea “IL FARO” dalla collaborazione tra i due importanti Comuni lacustri ha preso il via il Corso di formazione per animatori culturali a scopo turistico Comune di Pisogne Comune di Lovere La promozione di un Corso di Formazione per Animatori culturali a scopo turistico è nata dal desiderio di sviluppare, all’interno del territorio dei due comuni che già condividono cultura, storia e tradizioni, una rete di operatori qualificati e motivati in grado di valorizzare l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale della Conca dell’Alto Sebino con particolare attenzione alle caratteristiche proprie di ciascuno dei Comuni. Intendiamo, quindi, rispondere ad un bisogno di costruire nuovi soggetti capaci di gestire, in modo competente, cortese e gradevole, le varie tipologie di visitatori (gruppi e famiglie, ragazzi e anziani, esperti e neofiti, ecc.), dal momento del benvenuto a quello della partenza. Creare, quindi, occasioni di sviluppo, di crescita, di attenzione per quest’area facendo leva sulle grandi miniere dell’arte, dall’archeologia, della natura e della storia che la caratterizzano. Il corso prevede un percorso formativo dove la conoscenza degli aspetti culturali, storici e artistici dell’area viene integrata dallo sviluppo di specifiche competenze relazionali, ed è articolato fra lezioni teoriche, visite guidate ed interventi di esperti dell’area di riferimento con lo scopo di segnalare ai futuri animatori aspetti precipui dell’opera d’arte o del territorio ed eventuali curiosità ed aneddoti al fine di offrire sempre maggiori spunti di sollecitazione rivolti ai visitatori. Il nostro augurio è, quindi, di poter dare una risposta ad un bisogno emergente, offrendo opportunità e occasioni di crescita sia personale che per il territorio Oltre la parola Il concorso letterario per bambini e adulti giunge a scadenza Il Comune di Pisogne, in collaborazione con la Biblioteca Comunale e l’Associazione Culturale Aganippe, ha coordinato la realizzazione della prima edizione del Concorso Letterario “Oltre la Parola”. L’iniziativa gode del patrocinio dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Brescia ritenendola strumento importante di crescita culturale soprattutto per le giovani generazioni. Infatti la scuola dovrebbe essere il primo motore di cultura e formazione: da qui il forte coinvolgimento di tutte le Istituzioni scolastiche del territorio, sia per la presenza di insegnanti di scuole superiori (licei) come membri della giuria, sia come veicolo di stimolo e traino dell’iniziativa. L’idea portante dell’iniziativa è la riconsiderazione delle manifestazioni artistiche in luce di una visione d’arte allargata. Gli obiettivi di tale iniziativa sono la promozione del territorio e il risveglio collettivo di fermenti culturali attraverso la stimolazione di ogni generazione alla produzione di racconti e alla libera creatività. Si desidera dar vita ad un concorso di narrativa sul tema “…nell’antico borgo, per antiche vie di passaggio… la Torre e il Viandante - Aldilà della conTingenza il Varco della scoperta”. Data la recente ristrutturazione e restauro della Torre detta “Del Vescovo” si è pensato di dedicare l’iniziativa del corrente anno alla torre; essendo, inoltre, Pisogne luogo di passaggio, situato a fondo valle e sulle sponde del Lago d’Iseo, si è ritenuto di considerare il borgo crocevia di viandanti pertanto luogo d’incontro e di scambio. Da un punto di vista esoterico inoltre la torre è rappresentazione del passaggio ad altre dimensioni, non solo fisiche, ma mentali e spirituali. Il viandante in questo senso diventa viaggiatore e iniziato, scopritore di nuove linee di confine e di nuovi orizzonti. Ecco il varco! Il tema “… la Torre e il Viandante Aldilà della conTingenza il Varco della scoperta” è dunque da intendersi e interpretarsi nel suo significato più ampio. Il concorso si suddivide in tre categorie in base all’età (categoria A dai 9 ai 13 anni, categoria B dai 14 ai 18, categoria C dai 19 in su). I testi dovranno pervenire in lingua italiana, redatti in sette copie firmate con uno pseudonimo, coi 8 racconti in una busta chiusa dovranno essere recapitati i dati personali dell’autore (indirizzo e dati anagrafici) e su tale busta dovranno comparire lo pseudonimo e la categoria d’appartenenza. Le opere non dovranno superare le cinque cartelle dattiloscritte (carattere 12 o più, 90 battute per 30 righe) e dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 14 Aprile 2006 presso il comune di Pisogne, via Vallecamonica 1, CAP 25055 (BS). La giuria sarà composta da sette membri di cui due giornalisti, due insegnanti di scuola superiore, il presidente della Biblioteca di Pisogne, il rappresentante dell’importante Casa Editrice Salani e, come presidente della giuria il noto scrittore, sceneggiatore e regista Silvano Agosti.