PERCORSO CLINICO PSICHIATRIA LA SCHIZOFRENIA Revisione 2008 DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE AUSL RIETI UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 1 Introduzione La Schizofrenia La schizofrenia (dalla parola greca σχιζοφρένεια, o schizophreneia, che significa "mente divisa") è una forma di malattia psichiatrica caratterizzata da un decorso superiore ai sei mesi, dalla persistenza di sintomi di alterazione del pensiero, del comportamento e dell'emozione, dalla compromissione del cosiddetto "esame di realtà" da parte del soggetto con una gravità tale da limitare le normali attività della persona. La sintomatologia schizofrenica è spesso stata definita come «proteiforme» data la possibilità di comparsa di un’ampia varietà di sintomi, nessuno dei quali può essere considerato patognomonico o comunque costante in tutte le forme e gli stadi del disturbo. La schizofrenia è il più grave dei disturbi psichiatrici e la sua terapia è il compito più impegnativo che si trova ad affrontare oggi lo psichiatra. Il rischio di morbilità, vale a dire la probabilità che ogni individuo ha di ammalarsi di schizofrenia nel corso della sua vita, è di circa l’uno per cento, con lievi differenze in più o in meno in rapporto alle popolazioni prese in considerazione. Questa percentuale cresce notevolmente (fino ad oltre il 50% nel caso di gemelli monozigoti) se esiste un legame di consanguineità con ammalati di schizofrenia.Essa colpisce, come prime manifestazioni, prevalentemente in una fascia di età situabile tra i 15 e i 35 anni e tende a riacutizzarsi e/o a cronicizzarsi. Ciò significa che vengono colpiti individui nelle fasi più importanti della loro vita formativa, produttiva e riproduttiva con grave ed evidente danno sociale diretto. Inoltre, il carattere destrutturante del disturbo sulla personalità e sul comportamento comporta un danno sociale secondario derivante dalle conseguenze sul nucleo familiare e più in generale sul gruppo in cui il malato si trova inserito. Da questo punto di vista, i riflessi sociali del disturbo sono superiori a quelli di gravi malattie sociali somatiche come i tumori o le cardiopatie ischemiche. Il costo economico e sociale della schizofrenia è assai elevato. Dati disponibili negli Stati Uniti mostrano che benché il disturbo colpisca l’1% della popolazione esso richiede il 2,5% del bilancio totale per l’assistenza sanitaria. Inoltre il 10% dei pazienti con invalidità totale sono malati schizofrenici. Poco si conosce sulle cause del disturbo nonostante i molti studi effettuati. È certo che l’ereditarietà gioca un ruolo predisponente, anche se difficilmente identificabile a livello dei singoli casi. Inoltre appare sempre più evidente che, almeno in una parte dei malati schizofrenici, esistono alterazioni a livello di alcuni neurotrasmettitori e neuromodulatori cerebrali che sono stati posti in rapporto con i sintomi psicopatologici caratteristici sulla schizofrenia negli ultimi anni tendono dunque a suggerire la presenza di una compromissione del funzionamento cerebrale. Resta tuttavia aperto il problema del significato primitivo o secondario di queste alterazioni, vale a dire se esse debbano essere considerate come causa di malattia o piuttosto correlato delle alterazioni emozionali e comportamentali di quest’ultima. Inoltre tutti i dati disponibili si limitano a fornire una serie di visioni parcellari del problema etiopatogenetico, senza una interpretazione sistemica globale. Le ricerche sui fattori interazionali e psicosociali della schizofrenia hanno suggerito alterazioni precoci del rapporto madre-figlio, disturbi della comunicazione e dell’interazione intrafamiliare ed è stato posto in rilievo il significato dell’aggressività sociale nei confronti dei suoi membri più deboli. La precoce insorgenza del disturbo, il suo carattere gravemente invalidante sul piano scolastico, occupazionale e sociale, il suo effetto destrutturante sui rapporti familiari e la sua UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 2 tendenza al lungo decorso rendono necessaria la diagnosi precoce e la messa in atto immediata di procedure terapeutiche che sono di tipo farmacologico e psico-socio-riabilitativo. Per la diagnosi di schizofrenia conta sia la natura sia la durata dei sintomi I criteri diagnostici indicano A) (Sintomi caratteristici) La presenza persistente di due o più dei sintomi che seguono, per un periodo significativo che si considera di almeno un mese (si osserva che la durata può essere inferiore se il sintomo recede a seguito di trattamento): • • • • • • • delirio: abnorme errore di giudizio impermeabile alla critica caratteristicamente a contenuto bizzarro, spesso sostenuto da allucinazioni acustiche allucinazioni di solito uditive, caratterizzate da voci udite dal paziente, generalmente esse hanno caratteristiche minacciose e allusive verso il paziente stesso, fino ad imporgli di compiere determinate azioni (allucinazioni imperative) con pericolo in alcuni casi di suicidio, oppure voci udite dal paziente che conversano tra loro (colloquio di voci), senza rivolgersi a lui. disorganizzazione del discorso verbale (es: perdere il filo, incoerenza, divagazione e espressione troppo astratta) povertà del contenuto del discorso, illogicità, tangenzialità, deragliamento. pressione del discorso,incongruità affettiva grave disorganizzazione del comportamento (es. nel vestiario, nel abitudini diurne, disturbi sonno, disforia, piangere o ridere frequentemente e inappropriatamente), oppure stato gravemente catatonico; I disturbi dell'affettività: atimia apparente mancanza di risonanza affettiva del soggetto verso se stesso e verso gli altri; labilità affettiva cioè passaggio repentino dalla gioia alla rabbia; incongruenza affettiva per cui le manifestazioni affettive non risultano appropriate fino alla paratimia, in cui le manifestazioni affettive sono di segno opposto rispetto a quelle che le circostanze giustificherebbero (es. ilarità di fronte a una notizia tragica); ambivalenza affettiva ossia l'attribuzione di affetti opposti e contrastanti, come ad esempio amore/odio , nei confronti di un'altra persona, solitamente un genitore o un altro familiare; presenza di sintomi negativi, cioè che trasmettono un forte senso di disinteresse, lontananza o assenza del soggetto: appiattimento affettivo (mancanza o forte diminuzione di risposte emozionali), alogia (assenza di discorso), avolizione (mancanza di motivazione), disturbi dell'attenzione e delle capacità intellettive, assenza di contatto visivo. Disturbi dell'azione Immobilismo - acinesia Perseverazioni Afinalismo Nota: Il soddisfacimento del criterio A è l'unico richiesto (cioè per la diagnosi non si richiede il soddisfacimento dei punti B e C) solo nel caso che le idee fisse siano bizzarre e irrealistiche, oppure nel caso che le allucinazioni consistano nell'udire due o più voci identificabili come irreali che parlano fra loro, oppure una voce che "commenta" in diretta le azioni e percezioni del paziente. B) Deficit o disfunzione sociale e/o occupazionale: Per un periodo di tempo significativo uno o più degli ambiti principali della vita del soggetto sono gravemente compromessi rispetto a prima della comparsa del disturbo (lavoro, relazioni interpersonali, cura del proprio corpo, alimentazione ecc.) UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 3 C) Durata: persistenza dei sintomi "B" per almeno sei mesi, che includano almeno un mese di persistenza dei sintomi "A". Esistono ulteriori criteri (D, E ed F) che servono per diagnosi differenziali o per escludere la schizofrenia nel caso in cui sia stato diagnosticato un disturbo dell'umore grave (come la depressione maggiore); oppure in caso di grave disturbo dell'età evolutiva, o disturbi neurologici dovuti a condizioni mediche generali, o che i sintomi siano effetto dell'uso di sostanze come droghe o farmaci. Sottotipi La classificazione più tradizionale considera quattro forme principali di schizofrenia: la schizofrenia catatonica; la schizofrenia ebefrenica; la schizofrenia paranoide, e la schizofrenia semplice. Il criterio DSM classifica ad oggi cinque forme, indicate di seguito. È indicata a fianco la classificazione alfanumerica corrispondente nelle tabelle ICD 9 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. • (295.2/F20.2) tipo catatonico: dove sono evidenti macroscopici disturbi psicomotori, come ad esempio lo stupore catatonico, rigidità o flessibilità anomale del tono muscolare • (295.1/F20.1) tipo disorganizzato (o ebefrenico): l'appiattimento affettivo (chiusura in sé disorganizzazione del pensiero, eventuali disordini del comportamento ; • (295.3/F20.0) tipo paranoide: i sintomi principali sono idee fisse (deliri) che includono allucinazioni, ma possono essere assenti i disturbi/disorganizzazione del pensiero o comportamento e appiattimento affettivo. Questa forma compare frequentemente dopo i 35 anni in pazienti che hanno già qualche disturbo strutturato, con decorso lento e insidioso. • (295.6/F20.5) tipo residuo: viene definita così una forma dove i sintomi positivi (psicotici ma non paranoidi) sono presenti ma hanno bassa intensità, mentre quelli negativi sono significativi. Spesso compare come esito di un disturbo psichico maggiore (es: episodio schizofrenico acuto, depressione maggiore) • (295.9/F20.3) tipo indifferenziato: presenza di sintomi positivi non strutturati Eziologia Si è ormai concordi nell'attribuire la causa di questo disturbo a un complesso mix di fattori genetico - biologico - psicologici. Un difetto della produzione della dopamina sembra giocare un ruolo chiave nell'eziologia di questa sindrome. Infine, non sono da sottovalutare le esperienze soggettive e il contesto familiare in cui il paziente affetto da schizofrenia viene allevato e in cui vive, poiché è dimostrato che l'ambiente è determinante nello sviluppo della malattia. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 4 Decorso La prognosi è variabile. Complessivamente, 1/3 dei pazienti consegue un miglioramento significativo e durevole; 1/3 ha un certo miglioramento ma con ricadute intermittenti e una disabilità residua; 1/3 ha invalidità gravi e permanenti. I fattori associati a prognosi favorevole comprendono: un funzionamento premorboso relativamente buono, un esordio di malattia tardivo e/o acuto, un'anamnesi familiare di disturbi dell'umore piuttosto che di schizofrenia, una compromissione cognitiva minima e l'appartenenza al sottotipo paranoide o non deficitario. I fattori associati a prognosi sfavorevole comprendono: un'età di esordio precoce, un funzionamento premorboso inadeguato, un'anamnesi familiare di schizofrenia e l'appartenenza al sottotipo disorganizzato o deficitario con numerosi sintomi negativi. Il sesso maschile ha una prognosi più sfavorevole di quello femminile; le donne hanno una risposta migliore al trattamento con i farmaci antipsicotici. Il progetto terapeutico deve essere impostato tenendo conto di alcuni fattori essenziali: • • • Variazioni del quadro clinico in funzione del decorso.Ciò richiede la modifica dello schema di trattamento ( scelta del farmaco, associazioni farmacologiche, dosaggi ) in rapporto all’evoluzione clinica del disturbo. Programmi paralleli di intervento non farmacologico (interventi psico-socio-riabilitativi). Scelta del farmaco, terapie associate, dosaggi e regimi di trattamento farmacologico possono essere modificati in funzione della disponibilità e dell’efficacia di programmi paralleli di intervento di tipo psicoterapico e/o riabilitativo. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 5 RAGIONAMENTO CLINICO UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 6 E1: Anamnesi, Visita psichiatrica con valutazione diagnostica con codifica ICDIX. L’anamnesi va effettuata secondo gli standard psichiatrici che prevedono un ampio colloquio conoscitivo del paziente (particolare attenzione alla famigliarità, all’uso/abuso di sostanze). Importante è valutare gli eventuali precedenti accertamenti diagnostici e strumentali. La visita psichiatrica considera l’aspetto, l’attività motoria, l’eloquio, l’atteggiamento verso l’esaminatore; funzioni cognitive superiore, percezioni, affettività, disturbo del contenuto e della forma del pensiero. S1: ha necessità di un approfondimento mediante altri sussidi diagnostici? Se non rientra nei criteri dell’ICD IX, o non ha eseguito recenti accertamenti diagnostici. E2: esecuzione esami ematochimici (routine) Richiesta di consulenze specialistiche necessarie alla diagnosi differenziale (SERT, eventuale valutazione neurologica/internistica). S2: il disturbo dipende da cause non psichiatriche? Se la valutazione tramite altri sussidi diagnostici ha evidenziato altra causa di patologia S3: il paziente è schizofrenico? Corrisponde ai criteri elencati secondo codifica ICD IX S4: il paziente accetta il trattamento? Dipende dalla collaborazione del paziente e dal suo grado di coscienza della malattia che gli permette di entrare in cura E3: Trattamento per pazienti non collaborativi Esistono diverse modalità di approccio terapeutico che consentono, nel tempo, che il paziente acquisisca coscienza di aver bisogno di un aiuto terapeutico e, successivamente, assuma di essere parte attiva al processo di cura. Sono state individuate e codificate diverse strategie cui il medico può ricorrere per costruire una relazione soddisfacente con il malato e ottenere un'alleanza terapeutica. È importante: o Dedicare tempo sufficiente per conoscere gli aspetti umani, gli obiettivi, le preoccupazioni e i problemi del paziente. o Porre al centro del trattamento aspetti focalizzati su obiettivi da lui stesso definiti. o Creare un ambiente terapeutico non autoritario. o Avere un approccio informativo esponendo le caratteristiche della sua malattia sottolineando in positivo il significato psicologico e adattativo dei suoi sintomi. o Giungere ad elaborare insieme strategie di comportamento alternative meno disadattative. o Coinvolgerlo nella terapia fornendo nozioni sulla durata del trattamento, sui principali effetti collaterali, sulle ripercussioni riguardo il funzionamento lavorativo, sulla guida di autoveicoli, su eventuali interazioni con altri farmaci, droghe, alcool. o Discutere apertamente di dubbi comuni o pregiudizi sulla cura o Soppesare i vantaggi e gli svantaggi di ogni intervento. o Enfatizzare i benefici indiretti. o Confrontarsi con lo stigma. o Fare uso di analogie con malattie fisiche. o Enfatizzare l'importanza di stare bene per raggiungere obiettivi prefissati e mantenere valide risorse di soddisfazione. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 7 o Prevedere le conseguenze dell'interruzione della cura per quanto possibile, in modo che il paziente stesso possa autoregolare, su supervisione del medico, i dosaggi, scegliere i farmaci e i dosaggi in base al criterio di massimizzare l'efficacia e minimizzare gli effetti collaterali. o Iniziare incontri regolari con i familiari per sostenerli e ridurre la tensione familiare, spiegando gli aspetti clinici della malattia, gli effetti delle terapie, etc. Il ricorso al T.S.O. rappresenta l’ultimo passo da esperire dopo aver tentato ogni possibile alternativa o in situazioni di urgenza. E4: Trattamento farmacologico, psicologico, sociale Farmaci usati: neurolettici se c’è una componente delirante/allucinatoria acuta/blocco psicotico BZD, in genere in associazione con neurolettico, se intensa agitazione stabilizzanti dell’umore antidepressivi Trattamento psicologico: prevede una psicoterapia supportiva, una valutazione testistica da ripetere a metà trattamento, prima della conclusione del percorso e nei successivi follow-up e/ o interventi rivolti ai familiari e/o interventi di riabilitazione psicosociale Trattamento sociale: si propone di valutare e su come reinserire il paziente negli aspetti di vita quotidiana e relazionale, tenendo conto del suo contesto. S5: Ha superato la fase acuta? Il paziente non ha più turbe comportamentali ed percezioni, è collaborativo. alterazioni gravi del pensiero e delle E5: Reinserimento del paziente Può avvenire nella sua casa, in Casa-Famiglia, in Comunità Terapeutica – Riabilitativa. Se il paziente ha già un lavoro, viene stimolato nel riprendere le attività; se non ha un lavoro viene inserito in una attività lavorativa assistita. Se necessita attività socializzanti e riabilitative viene inserito nei Centri Diurni del DSM. Colloqui di psicoterapia supportiva e counselling per i familiari ed interventi psico-educativi rivolti anche alla rete sociale di appartenenza L’inserimento in casa famiglia (UFRA) se necessita di una abitazione e non ha riferimenti famigliari e personali. L’inserimento nella Comunità Terapeutico-Riabilitativa è previsto per il paziente adulto e giovane adulto, ed ha una buona potenzialità di recupero, ed è motivato al percorso. S6: Ha remissione? Verranno effettuati controlli periodici a cadenza quindicinale o mensile valutando eventuale ricomparsa dei sintomi. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 8 Direttore D.S.M. Dott. Roberto Roberti Dirigenti medici Strutture Semplici Dott.Giancarlo Canolintas Dott. Paolo Di Benedetto Dott.ssa Gabriella Nobili Dott. Gianni Marcelli Dott. Sergio Scafati UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 9 UO Audit Clinico e Sistemi Informativi 10 UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E1: valutazione I° livello Legenda: il paziente affetto da anomalie comportamentali può giungere alla nostra osservazione perché giunto in urgenza al PS, nell’ambulatorio del CSM o in setting domiciliare. Valutazione della clinica e richiesta consulenza psichiatrica urgente. Eventuale convalida della proposta del TSO formulata dallo psichiatra territoriale. MEDICO di P.S. L’anamnesi va effettuata secondo gli standard psichiatrici che prevedono un ampio colloquio conoscitivo del paziente (particolare attenzione alla famigliarità, all’uso/abuso di sostanze). Importante è valutare l’eventuale precedente esecuzione di diagnostica neuroradiologica. La visita psichiatrica considera l’aspetto, l’attività motoria, l’eloquio, l’atteggiamento verso l’esaminatore, le funzioni cognitive superiore, la percezione, l’affettività, il contenuto e la forma del pensiero. Se necessario programma approfondimenti clinico/strumentali. Valuta necessità di ricovero ed eventuale necessità di TSO L’anamnesi va effettuata secondo gli standard psichiatrici che prevedono un ampio colloquio conoscitivo del paziente (particolare attenzione alla famigliarità, all’uso/abuso di sostanze). Importante è valutare l’eventuale precedente esecuzione di diagnostica neuroradiologica. La visita psichiatrica considera l’aspetto, l’attività motoria, l’eloquio, l’atteggiamento verso l’esaminatore, le funzioni cognitive superiore, la percezione, l’affettività, il contenuto e la forma del pensiero. Se necessario programma approfondimenti clinico/strumentali. Valuta necessità di ricovero ed eventuale necessità di TSO Nell’ambulatorio del CSM o a domicilio partecipa alla visita ed eventualmente somministra trattamento farmacologico prescritto dal medico. CHI PSICHIATRA CSM PSICHIATRA SPDC INFERMIERE Nel P.S. svolge le mansioni competenti . ATTIVITA’ di PROFESSIONISTI ALTRI Nell’attività ambulatoriale può essere presente lo psicologo e l’assistente sociale che garantiscono l’accoglienza ed effettuano una valutazione di competenza UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari COSA UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli ESAMI ED INTERVENTI Valutazione clinico anamnestica, ed eventuale programmazione di esami. Se ritenuto necessario invio a ricovero. FARMACI Se necessari ,neurolettici e benzodiazepine che in base all’acuzie o alla condizione di collaborazione possono essere iniettivi o per os Informazione al paziente ed ai famiiari delle condizioni INFORMAZIONE AL psicopatologiche e delle decisioni diagnostiche PAZIENTE E FAMILIARI terapeutiche RISCHIO OBIETTIVI DOCUMENTI DIETA FISICA ED ATTIVITA’ Valutare eventuali abusi DOCUMENTAZIONE CLINICA DA PRODURRE Se paziente in PS refertazione in apposito modulo del PS. Se in CSM apertura cartella clinica e MRP1;se possibile gestione diversa dal ricovero, prescrizione dei presidi terapeutici . TRAGUARDI SANITARI Definire la gestione del paziente (se necessitante o no di ricovero, trattamento iniziale, successiva programmazione di una valutazione multidisciplinare in equipe) VALUTAZIONE DEL RISCHIO Scarsa collaborazione del paziente ( interruzione della cura, assunzione dei farmaci in maniera irregolare,etc.) . Alto indice Emotività Espressa nella famiglia. Elevati stimoli ambientali. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E2: Trattamento Sanitario Obbligatorio ( T.S.O.) in regime di degenza ospedaliera. Legenda: il paziente viene ricoverato in T.S.O. “quando esistono alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici e che gli stessi non vengano accettati dall’infermo e non vi siano le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extraospedaliere.” (Legge 833/78 artt. 34, 35 ) La durata del T.S.O. è stabilita in 7 giorni. Il T.S.O. può essere revocato o prorogato. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli Il paziente viene accompagnato in Reparto con PERSONALE del P.S. e/o l’ausilio del personale delle Forze dell’Ordine intervenute nella prima parte del T.S.O.. del C.S.M. CHI PSICHIATRA SPDC PSICHIATRA CSM ATTIVITA’ INFERMIERISTICHE -Programma la sistemazione logistica del paziente nel Reparto, per un’assistenza intensa, efficace . -Provvede a notiziare la Convalida della Proposta del T.SO al Sindaco del territorio dove insiste l’SPDC ( Legge 833/78 art.34 e 35 ). -Ha inoltre l’obbligo morale e la possibilità giuridica di trattenere in Reparto il paziente e di prestargli le cure necessarie in attesa della formale ordinanza del Sindaco (art. 54; art.328. ;art.593, c.p. ) che deve essere notificata entro 48 ore. -Valutazione clinica accurata, apertura della Cartella Clinica con richiesta di esami ematochimici di routine ed eventuale ECG se non effettuato in P.S.;raccolta anamnesi o dal paziente stesso se collabora o dal personale C.S.M. o dai familiari se presenti. -Predisposizione terapia farmacologica: per via iniettiva o per os, in base alla gravità quadro clinico e alla collaborazione del paziente. -Predisposizione di gamma di interventi sanitari finalizzati ad impedire nel paziente condotte produttrici di danno a sé e agli altri, con indicazioni precise al personale del reparto. -La durata del T.S.O., di 7 giorni, può essere prorogata o revocata in base alla collaborazione del paziente, alla sua coscienza di malattia e alla sua aderenza al trattamento. (Si deve notificare al Sindaco di competenza territoriale la decisione presa). -Se il paziente è in carico al CSM programma con l’èquipe territoriale referente incontri per rivalutare il percorso clinico del paziente ai fini del recupero di un valido compenso psicopatologico dello stesso. -Se il paziente non è in carico verrà contattato il CSM di competenza per la presa in carico. Programma con i colleghi dell’SPDC incontri per i pazienti in carico per rivalutare il loro percorso clinico. Incontri programmati con i colleghi dell’SPDC per pazienti nuovi da prendere in carico. Alla normale attività infermieristica ospedaliera si può aggiungere un percorso di assistenza più personalizzata ed intensa con particolare cura ad interventi sanitari finalizzati ad impedire nel paziente condotte produttrici di danno a sé e agli altri. Lo psicologo e l’assistente sociale garantiscono una ATTIVITA’ di ALTRI valutazione e collaborazione, secondo le proprie PROFESSIONISTI competenze. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari COSA DOCUMENTAZIONE CLINICA DA PRODURRE OBIETTIVI ESAMI ED INTERVENTI TRAGUARDI SANITARI RISCHIO Esami ematochimici di routine ed eventuali consulenze di altri specialisti se necessario. Se necessari, neurolettici che in base all’acuzie o alla condizione di collaborazione possono essere iniettivi FARMACI o per os. Benzodiazepine, stabilizzanti dell’umore, antidepressivi. Informazione al paziente ed ai familiari sulle decisioni diagnostiche terapeutiche prese nella fase di ricovero, INFORMAZIONE AL valutando eventuali agenti stressogeni PAZIENTE E FAMILIARI Evidenziazione dell’importanza della prosecuzione del progetto terapeutico. DIETA ED ATTIVITA’ Valutare eventuali abusi alcolici e di sostanze FISICA psicoattive. DOCUMENTI UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli VALUTAZIONE DEL RISCHIO Cartella Clinica con diaria consulenze, se richieste; aggiornata e varie Favorire l’aderenza al trattamento farmacologico, l’accettazione volontaria del ricovero, una iniziale coscienza di malattia,una riduzione / scomparsa di comportamenti recanti danno a sé e agli altri, un controllo degli impulsi. Scarsa collaborazione del paziente. Alto indice Emotività Espressa nella famiglia Ambiente sociale ostile. E3: Trattamento Sanitario Volontario (Ricovero Volontario in S.P.D.C. ) Legenda: Il paziente riconosce di aver bisogno per l’acuzie del suo stato clinico di un trattamento terapeutico da effettuarsi in ambiente ospedaliero. Può giungere in O.G. spontaneamente o su indicazione dello Psichiatra del C.S.M. e in questo caso può essere accompagnato dagli operatori del C.S.M. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli PERSONALE del P.S. Valutazione della clinica e richiesta consulenza psichiatrica per il ricovero in S.P.D.C. -Programma la sistemazione logistica del paziente nel Reparto, per un’assistenza intensa, efficace. - Valutazione clinica accurata, apertura della Cartella Clinica con richiesta di esami ematochimici di routine ed eventuale ECG se non effettuato in P.S.;raccolta anamnesi o dal paziente stesso o dal personale C.S.M. o dai familiari se presenti. -Predisposizione terapia farmacologica: per via iniettiva o per os, in base alla gravità del quadro clinico . CHI PSICHIATRA SPDC PSICHIATRA CSM ATTIVITA’ INFERMIERISTICHE ATTIVITA’ PROFESSIONISTI - Se il paziente è in carico al CSM programma con l’èquipe territoriale referente incontri per rivalutare il percorso clinico del paziente ai fini del recupero di un valido compenso psicopatologico dello stesso. -Se il paziente non è in carico verrà contattato il CSM di competenza per la presa in carico . -Contatta l’èquipeCSM di riferimento per la continuità del percorso clinico alla dimissione. -Incontri programmati per valutazione dei miglioramenti. -proposta di T.S.O. in caso di variazioni del comportamento del paziente e con rifiuto della terapia pur esistendo le condizioni di necessità della stessa. Programma con i colleghi dell’SPDC incontri per i pazienti in carico per rivalutare il loro percorso clinico in base a tale crisi e quali siano stati le cause scatenanti; Incontri programmati con i colleghi dell’SPDC per pazienti nuovi da prendere in carico. Normale attività infermieristica ospedaliera con una assistenza più personalizzata e con particolare cura . Lo psicologo e l’assistente sociale garantiscono una valutazione e collaborazione, secondo le proprie ALTRI competenze. Se il paziente è al primo episodio si instaura una relazione terapeutica da continuare alla dimissione. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli RISCHIO OBIETTIVI DOCUMENTI COSA ESAMI ED INTERVENTI Esami ematochimici di routine ed eventuali consulenze di altri specialisti se necessario. Se necessari, neurolettici che in base all’acuzie o alla condizione di collaborazione possono essere iniettivi FARMACI o per os Benzodiazepine, stabilizzanti dell’umore,antidepressivi. Informazione al paziente ed ai famigliari sulle decisioni diagnostiche terapeutiche prese in tale fase della malattia, valutando quali siano stati gli agenti stressanti che abbiano contribuito a tale episodio acuto. Verrà messa in evidenza l’importanza della costante INFORMAZIONE AL assunzione dei farmaci. PAZIENTE E FAMIGLIA Nozioni sulla durata della terapia,principali effetti collaterali, eventuali interazioni con altri farmaci, alcool; enfatizzare i benefici indiretti; prevedere conseguenze dell’interruzione della cura per quanto possibile; ridurre con tali incontri la tensione familiare con risposte esaustive alle loro richieste. DIETA ED ATTIVITA’ Valutare eventuali abusi alcolici e di sostanze FISICA psicoattive. DOCUMENTAZIONE CLINICA DA PRODURRE Cartella Clinica con diaria consulenze, se richieste. aggiornata TRAGUARDI SANITARI Favorire la riduzione / scomparsa della sintomatologia acuta. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Discontinuità del paziente nell’attenersi al progetto terapeuitico. Alto indice Emotività Espressa nella famiglia Ambiente sociale ostile. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari e varie UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E4: E’quipe multidisciplinare del C.S.M. Valutazione. Legenda:L’èquipe è formata da quattro figure di diversa professionalità: medico psichiatra, psicologo,assistente sociale, infermiere;nasce dall’esigenza di poter operare a tutti i livelli e contesti in cui si manifesta la sofferenza del paziente.E’ una strategia integrata per un progetto terapeutico personalizzato.( presa in carico ) UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli . Valutazione operativa delle diverse aree che concorrono a definire il “profilo di salute”: funzionamento psicosociale, caratteristiche del contesto familiare e sociale, precedenti trattamenti psichiatrici e psicologici., i suoi vissuti. Le procedure utilizzate sono le seguenti: • Colloqui con il paziente sia in ambulatorio che a domicilio nei quali a volte possono essere presenti anche i familiari ( valutare direttamente come interagisca con loro ); • Colloqui con i familiari , utili per informazioni sulla condizione attuale e passata. In tutti i casi la conoscenza diretta della persona integrata da quella indiretta fornisce un quadro più chiaro ed obiettivo.Attività di sostegno • Osservazione del comportamento ; come si atteggia, se arriva puntuale, se rispetta gli appuntamenti, come si relaziona con gli altri utenti ed operatori. • Valutazione psicodiagnostica, a volte utile per risolvere dubbi diagnostici ed approfondire la struttura della personalità in termini cognitivi ed affettivi. E’quipe multidisciplinare CHI C.S.M. • Progetto Terapeutico Personalizzato con verifica nelle regolari Riunioni d’E’quipe: attività clinica ambulatoriale e domiciliare, prescrizione e somministrazione di farmaci, sostegno psicologico e psicoterapia,sostegno per migliorare gli aspetti deficitari della vita quotidiana, supporto pratiche pensionistiche, inserimenti lavorativi protetti,attività di intermediazione con la rete naturale, servizi sociali dei Comuni, medici di famiglia ed altri Servizi per idonea integrazione. Controllo periodico dosaggio stabilizzanti dell’umore, ECG, esami ematochimici di routine ESAMI ED INTERVENTI UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari tono UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli . Benzodiazepine, neurolettici tipici ed stabilizzanti tono dell’umore, antidepressivi. FARMACI DIETA FISICA ED ATTIVITA’ atipici, Controllo peso, evitare abuso alcolico e di sostanze psicoattive. Regole indicative per corretta alimentazione DOCUMENTAZIONE CLINICA Cartella clinica , tests psicodiagnostica TRAGUARDI SANITARI Alleanza teraupetica valida e soddisfacente. Recupero progettualità esistenziale. .Rapporto di collaborazione anche con i familiari. Continuità terapeutica. Migliorare la compliance nei pazienti non collaborativi. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Discontinuità del paziente nell’attenersi al progetto terapeuitico. Alto indice Emotività Espressa nella famiglia Ambiente sociale ostile. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E5:Presa in carico dal Centro Diurno. Il Centro Diurno è una struttura semiresidenziale per attività terapeuticheriabilitative, con accesso tramite invio da parte dell’èquipe del CSM.Progetti riabilitativi ed educativi mirati sia individuali che di gruppo.E’quipe multiprofessionale.( medico psichiatra, psicologo,infermiere,tecnico della riabilitazione,assistente sociale) CHI E’quipe multiprofessionale Equipe CSM ATTIVITA’ INFERMIERE COSA ATTIVITA’ALTRI PROFESSIONISTI DOCUMENTI DIETA FISICA ED Colloquio psichiatrico con valutazione attenta delle risorse di ciascun paziente.( Età 20-50) Progetto riabilitativo ed educativo personalizzato. Promuove e supporta: Gruppi verbali ( terapeutici ed educativi ) Colloqui individuali e con i familiari Laboratorio di cucito, cucina, pittura, coloroterapia, danzaterapia,teatro,informatica, Palestra,calcetto, nuoto e montagnaterapia e sci di fondo. Attività ludico-ricreative. Percorsi culturali (mostre,gite in Città d’arte,ecc. ) Attività di risocializzazione territoriale. Programma incontri regolari con i referenti del CSM per verificare insieme l’andamento del percorso. Incontri regolari con èquipe CD per verificare insieme l’andamento del percorso riabilitativo del paziente inviato. Collabora con l’èquipe del CD alla realizzazione del percorso riabilitativo. Collabora con l’èquipe del CD alla realizzazione del percorso riabilitativo. Regole basilari per una corretta alimentazione con riduzione delle sigarette e di eventuali abusi alcolici o altro. L’attività fisica per il recupero della propria fisicità e ATTIVITA’ del coordinamento motorio. DOCUMENTAZIONE CLINICA Scheda clinica indicativa del recupero /ripristino delle risorse di ciascun paziente. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari RISCHIO OBIETTIVI UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli TRAGUARDI SANITARI Reintegrazione domestico e sociale del paziente, Favorire un recupero delle proprie abilità mettendo in evidenza i suoi punti di forza e le risorse. VALUTAZIONE DEL RISCHIO UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E6:Presa in carico ARS. Legenda:L’ARS comprende le strutture residenziali a medio ed alto indice di protezione. Comunità Terapeutica Riabilitativa( CTR )” La Villa”, Comunità Alloggio “ I Girasoli” (CA 1A e 1B),Residenza sanitaria Psichiatrica “Villa Belvedere”(Degenti exOP,età60-80aa). E’quipe multiprofessionale : medico psichiatra, psicologo, assistente sociale, terapista della riabilitazione, infermiere.I pazienti sono inviati dal CSM. Il percorso residenziale ha una durata di circa 3 anni solo per la Comunità Terapeutica-Riabilitativa. CHI E’quipe multiprofessionale Equipe CSM ATTIVITA’ INFERMIERISTICHE ATTIVITA’ PROFESSIONISTI Stabilisce i criteri di inserimento nella Comunità Terapeutica “ La Villa “: Età 20-40aa , volontarietà, buone capacità di recupero, aderenza farmacologica, Elabora progetto in collaborazione con l’èquipe referente del CSM di reinserimento sociale,abitativo,lavorativo. Ricrea ambiente familiare,favorisce i rapporti con la famiglia, lavora per ridurre le riacutizzazioni elaborandone le cause insieme al paziente e alla famiglia ; cura aspetti ed attività ludico-espressive. Elabora progetti di inserimento lavorativo insieme agli operatori referenti del CSM e fornisce il supporto necessario. Stabilisce i criteri di inserimento nella Comunità Alloggio” I Girasoli”: Età 40-60aa, parzialmente autonomi, assenti o scarsi riferimenti familiari . Favorisce il mantenimento di adeguati livelli di autonomia e di igiene personale e degli spazi abitativi. Effettua attività riabilitative semplici in rapporto all’età. Attività ludico-espressivo ( gite, soggiorni estivi, ristorante,etc.) Incontri programmati con l’èquipe referente del CSM. Incontri regolari con èquipe ARS per verificare insieme l’andamento del percorso riabilitativo-terapeutico del paziente inviato. Collabora con l’èquipe del ARS alla realizzazione del percorso residenziale del paziente Collabora alla realizzazione del percorso residenziale ALTRI terapeutico- riabilitativo. UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari COSA UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli ESAMI ED INTERVENTI Se necessari in base ad eventuali patologie internistiche.Controlli periodici ematochimici di routine che mirati in base alla terapia farmacologia. FARMACI Neurolettici, modulatori ansiolitici,antidepressivi. tono dell’umore, INFORMAZIONE ED Incontri regolari con la famiglia con interventi psicoEDUCAZIONE AL educativi; PAZIENTE E FAMIGLIA colloqui di gruppo ed individuali con i pazienti ( CTR) DIETA FISICA RISCHIO OBIETTIVI DOCUMENTI del ED ATTIVITA’ Adeguata educazione alimentare e controllo dell’uso/ abuso di sigarette e di alcool. DOCUMENTAZIONE CLINICA DA PRODURRE Cartella clinica, contratto terapeutico firmato dal paziente, dagli operatori CSM, dai familiari. TRAGUARDI SANITARI ReiInserimento sociale,abitativo e lavorativo per il paziente della CTR. Mantenimento di adeguati livelli di cura personale e degli spazi comuni, VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per il paziente in CTR UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli E7: Presa in carico Territoriale. La presa in carico territoriale si fonda sul ProgettoTerapeutico Personalizzato, elaborato da un’équipe multiprofessionale (psichiatra, psicologo, assistente sociale, infermiere professionale) dopo un’ accurata lettura della dimensione biopsicosociale del paziente, integrando i dati di osservazione per modulare una progettualità terapeutica coerentemente articolata: riunioni d’èquipe regolari per la circolazione costante delle informazioni sui casi tra tutti gli operatori dei vari livelli professionali.Questo permette una continuità terapeutica ,pur nella successione dei turni di lavoro,per intervenire in tutti i contesti in cui si esprime la sofferenza del paziente. attività clinica ambulatoriale e/o domiciliare: colloqui, prescrizione e somministrazione di farmaci, sostegno psicologico e psicoterapia; l’ utilizzo di day-hospital o di ricovero ospedaliero in caso di episodi acuti di malattia; attività riabilitative: inserimento in centro diurno, percorso lavorativo, definizione di progetti di gestione del tempo libero (associazioni culturali e sportive); attività di assistenza: sostegno domiciliare per il miglioramento del funzionamento psicosociale e degli aspetti deficitari (cura di sé, svolgimento di attività pratiche della vita quotidiana), supporto pratiche pensionistiche; attività di sostegno alla famiglia ( interventi psico-educativi e gruppi di automutuo-aiuto ) attività di intermediazione: con servizi sociali, con le reti naturali, con realtà cooperativistiche, con gruppi di volontariato, con gruppi di mutuo auto-aiuto; inserimento in struttura residenziale del DSM . Inserimenti lavorativi protetti; Inserimento in casa famiglia , se necessita di una abitazione e non ha riferimenti famigliari e personali . UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Direttore Lorenzo Mazzilli BIBLIOGRAFIA. Cassano G.B.et al. Trattato Italiano di Psichiatria Masson 1993. Ciani N., Cancrini L.,La schizofrenia dalla personalità alla malattia.,il pensiero scientifico editore ,Roma 1969. Reda G. Trattato di Psichiatria ,USES Firenze 1982. Lalli N.,Manuale di psichiatria e di psicoterapia,Lguori Editore Napoli,1991. Lang M. Le strutture intermedie in psichiatria ,Cortina,Milano,1983. Maj M. , Sartorius N.Schizofrenia, CIC 2001. Kaplan H.,Sadock B.J., Psichiatria clinica,Centro Scientifico Internazionale 1994. Gabbare G.O. Psichiatria psicodinamica ,Cortina,Milano1995. De Martis D., Petrella F., Ambrosi P.,Fare e pensare in psichiatria, Cortina ,Milano,1987. 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Direttore Lorenzo Mazzilli Indicatori n° Drop-out entro sei mesi di pazienti schizofrenici presi in carico ( dopo almeno 2 incontri ) n° T.S.O. nell’anno per pazienti schizofrenici; n° giornate di ricovero per paziente schizofrenico in S.P.D.C. nell’anno . UO Audit Clinico e Sistemi Informativi Sanitari. Giacinto Di Gianfilippo, Paola Lunari