Elzevira
prevedibile; ora d'Amico
parte dal libretto, ora da
unbccasione esecutiva, tal-
Fedele d'Arnico
volta dalla fonte letteraria,
altre volte direttamente
lalirica
dalla musica. Ne risulta un
lampeggiante sistema di
inprogramma
golazioni diverse, da cui
a cultura
musicale
italiana non può che
esser grata alla Fondazione Spinola Banna per
I'Arte per aver reso possibiIe la pubblicazione in due
volumi dei saggi sullbpera
lirica e sul balletto scritti
da Fedele dAmico tra il
1950 e il 1988 (Forma diuina,
578 pagine, Olshki Editore,
a cura di N. Badolato e L.
Bianconi, prefazione di G.
Pestelli). Sono quasi tutti
programmi di sala, destinati, quindi, al lettore non
specialista che si appresta
ad assistere auno spettacolo e ha bisogno di una bus-
sola per cogliere ciò che di
duraturo e di profondo ren-
de vive e indelebili le impressioni e le'emozioni che
il teatro procura. Nel fornire questa guida all'ascolto
Fedele dAmico usava mezzi di un'efficacia infallibile.
Ogni saggio, pur nei limiti
dello scritto dbccasione, è
una vera awentura alla
scoperta, dei capolavori di
Mozart, Rossini, Bellini,
Donizetti, Verdi, Bizet,Wagner, Musorgskij, Puceini,
Stravinskij,
Schoenberg,
Berio e tanti altri. Il taglio
critico è di volta involta im-
istantanee, scattate da an-
lbpera balza in primo piano
con una evidenza parlante.
La prosa affilatissima
ed
essenziale spiazza sovente
le attese del lettore con de-
finizioni geniali, di folgorante esattezza evocativa:
come quando, ad esempio,
per spiegare la difficile vocalità del Fidelio di Beethoven, parla di «slanci verticali della melodia che nella
Ioro aspirazione al grido
sembrano portare improvvisamente il canto alle ambizioni dellbrchestra beethoveniana». E conclude:
«AI fondo di queste voci è
una sorta di raucedine che
l'autore non cwa di dissipare». Caspita, è vero! Stupire nella lettura di questi
saggi, non è infrequente.
Anche perché la passione
teoretica, verso cui d'Amico nutriva una predisposizione speciale, e che lo di-
stingue dagli
altri critici
italiani del Novecento,la visione storica ad ampio raggio, la vastità dei riferimenti culturali, servono non solo a ritrarre questo o quel
capolavoro: nel loro insieme formano un'awincente
panoramica dei problemi e
della fantasmagorica varietà di soluzioni che hanno
caratteizzato la storia dellbpera, dal'700 a oggi.
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Fedele d`Amico la lirica in programma, «La Stampa