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Un Grest
“SOTTOSOPRA”
“Come dentro un sogno vedere il mondo
alla rovescia e poi volare”. Con queste parole dell’inno “Sottosopra”, i bambini e gli
animatori davano inizio alle mattine del
Grest. Tanti canti hanno accompagnato l’accoglienza: tra vecchie
e nuove musiche e
melodie.
Sempre grandissimo
l’entusiasmo dei ragazzi che fin dalle
8.30 assiepavano i
cancelli del Centro
Giovanile, chi per la
prima volta e chi come
i più navigati ragazzi
delle medie che da ormai molti anni non
perdono l’occasione di
partecipare a questa
bella iniziativa. Tanti i
bimbi di prima ele-
mentare che dopo un
iniziale timore si sono
buttati per così dire
nella mischia dei giochi e dei canti, assieme a tanti nuovi amici.
Dicono che il sorriso
sia contagioso e così è
stato sul volto di tanti
bambini che guardando l’entusiasmo degli
animatori si sono proprio divertiti quest’anno.
Per chi passava dalla
via IV novembre o
dalla piazza non saranno passati inosservati
e sentendo le urla e il
fragore di tanti bambini sarà venuta la voglia di sbirciare per
capire cos’era tutto
questo sottosopra. Mi
viene in mente tra le
tante cose Luca, un
bimbo che per un piccolo incidente una
mattina s’è fatto male
al polso. Vane le parole della mamma per
farlo tornare a casa almeno a riposare un
po’; Luca piangeva
non perché gli facesse
male la mano, ma perché si stava divertendo
e non voleva perdersi
neppure un minuto del
grest.
Le gite, la piscina, i
giochi sono andati tutti
molto bene, grazie anche e soprattutto alla
preparazione lunga
che dai primi di maggio ha coinvolto diversi animatori. Sì, proprio a loro va il merito
della buona riuscita
del Grest: ragazzi dalla I alla IV superiore
che si sono buttati in
questa esperienza che
spero li abbia fatti crescere e maturare.
La festa di fine Grest
è stata la perfetta conclusione. I bambini
hanno dato tutto se
stessi per comunicare
ai loro genitori e a tutti
i presenti quello che
avevano vissuto. Ogni
squadra ha cantato
l’inno preparato per
l’occasione e i cartelloni disegnati alla mattina hanno fatto cornice ai balletti delle
bambine. A conclusione della festa c’è stata
la proiezione delle foto e per la prima volta
la visione di un filmato sul Grest: spezzoni
di vita, di gioco di risate e di tanto divertimento. Sì! Qualcuno
s’è persino commosso
riguardando quelle foto e i tanti bambini e
genitori che hanno ringraziato hanno dato a
tutti noi la voglia e
l’entusiasmo d’impegnarci ancora di più
per il Grest dell’anno
prossimo.
“L’avventura è laggiù”
“L’avventura è laggiù”
E’ lo slogan dei
bambini delle elementari e di prima media nel
campo-scuola a Prascondù dal 26 giugno al
3 luglio. Dopo aver superato delle prove di
abilità e di coraggio i
partecipanti sono stati
nominati “Esploratori
della natura selvaggia”
e hanno così iniziato la
loro esperienza di campo. Tanti i bambini già
presenti l’anno scorso e
diversi quelli nuovi che
sono giunti alla scoperta
di questa splendida
esperienza.
Alla mattina durante
la preghiera i ragazzi
lanciando un dado si
prendevano un impegno
da tenere lungo tutta la
giornata. C’era chi doveva dare una mano in
cucina oppure doveva
aiutare un animatore o
fare qualche altra cosa.
A guidare poi i momenti di riflessione della
mattina l’approfondimento della figura del
re Davide e la storia del
cartone animato UP. La
storia di un simpatico
vecchietto che sospinto
ad un sogno da una promessa vola con la sua
casa fino alle famigerate “cascate paradiso”.
L’incontro con un bambino e alcuni animali
donano a Carl una nuova giovinezza nella quale l’aiutare il prossimo e
l’amore per la natura
sono le bussole delle
sue scelte.
Il pomeriggio era caratterizzato da giochi e
cacce al tesoro con momenti di grande divertimento attorno alla struttura del Santuario. Alla
sera giochi sia all’aperto
che al chiuso. Dopo il
divertimento c’era il
momento tanto atteso
della preghiera alla sera
durante il quale i “giovani esploratori” ricevevano una o più medaglie
per qualcosa che avevano fatto e per cui si erano contraddistinti lungo
la giornata; neppure i
cuochi (Marisa, Teresa,
Denise, Fabio, Fabrizio)
sono rimasti esenti, ricevendo a loro volta numerosi distintivi.
Durante l’ultima notte
gli animatori hanno ag-
giunto una frase alle fasce ricche di medaglie:
“gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente
date”.
“Cari ragazzi - dice
don Nicola durante la
messa di fine campo - in
questi giorni abbiamo
giocato, ci siamo divertiti e abbiamo capito
quanto sia importante
riuscire a scoprire i doni
che ciascuno possiede.
Questi doni, Dio li ha
donati a ciascuno in ma-
niera diversa e misteriosa e ci chiede di mettere
tutte le nostre energie a
disposizione degli altri. Il
libretto del campo è intitolato “L’avventura è
laggiù” proprio per farci
capire che l’avventura
inizia nel momento in cui
scenderemo dal pullman
a Cerano. Lì non ci sarà
nessuno a darci medaglie
se ci comporteremo bene
o male, ma c’è Dio che
come padre vede nel segreto e ci ama di un amo-
re immenso; dovremmo
dire che Dio non conta le
medaglie perchè vede in
noi non degli stranieri ma
dei figli.”
Un particolare ringraziamento va agli animatori (Elena, Elisabetta,
Ludmila, Miriana, Federica, Francesca, Elisabetta, Marianna, Giovanni, Alberto, Alessandro) che nonostante le
difficoltà e la stanchezza del grest appena concluso si sono impegnati
per la buona riuscita del
campo scuola.
“La settimana è proprio volata” è stata
l’impressione nata nel
cuore di tutti e se veniva un po’ di malinconia a riprendere il pullman per tornare a casa, c’era però nel cuore il pensiero “Arrivederci Prascondù, ci vediamo l’anno prossimo”.
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L`avventura è laggiù - Parrocchia di Cerano