pagina 2 Educarsi alla corresponsabilità: i battezzati nel mondo alla prova della vita quotidiana Caro laico, mentre ti scrivo davanti a me ho il volto e la storia di uomini e donne, giovani, sposi, sacerdoti, vescovi, persone in carne ed ossa che sono e siamo il popolo di Dio. Nel corso della storia della Chiesa, si è sempre cercato di ridefinire spazi, identità, ruoli reciproci. Se volessimo paragonare la Chiesa ad una casa potremmo dire così: preti e laici vivono tutti all’interno, non in piani diversi e tanto meno preoccupati nell’apporre la targhetta di rivendicazione all’esterno delle nostre camere. La vita vera e genuina la sperimentiamo quando ci incontriamo in cucina, in sala da pranzo, ovvero, nelle relazioni senza filtri, immediate, quando siamo capaci gli uni e gli altri di riconoscerci e testimoniarci di essere popolo amato e convocato da Dio, umili e onesti nell’uscire al di fuori di noi stessi per servire gli uomini in modo vero. Ti si chiede di fare, di esserci, di dare una mano, di garantire servizi ecclesiali, di irrobustire la catechesi, animare la liturgia, servire nella carità. Servizi quasi tutti rivolti all’interno della parrocchia, della diocesi, ma tu ci fai presente quale laico, che devi pensarti e vederti come chiesa in mezzo agli uomini e alle donne che sono tentati di sostituire Dio con altro, come se fosse lo sfondo di un desktop dell’Ipad di fine tecnologia digitale. Vuoi essere attivo nelle scienze, negli studi di ricerca medica, nelle istituzioni amministrative di paesi e città, in delicati ambiti della vita, nella quotidianità della tua stessa famiglia. Ti vedo vivere in questi luoghi che, come la famiglia, costituiscono la nostra stessa unica casa che è la Chiesa; devo credere che la corresponsabilità si fa strada per vie e sentieri che non necessariamente partono e nascono dalla comunità cristiana e che in nome di essa ti senti respon- sabile, perdendoci spesso anche la faccia. Preti e laici, tutti siamo chiamati alla santità e ad annunciarla con la vita, con scelte concrete nel fare il prete, nel matrimonio, nella vita consacrata. Abbiamo una missione comune: annunciare il Vangelo. Le relazioni che sono il perno della vita di una comunità cristiana, le dobbiamo sviluppare nella direzione di una matura corresponsabilità. Una Chiesa tutta ministeriale non è una Chiesa clericalizzata ma popolata anche di laici autentici ed evangelizzatori. E anche per lo stesso sacerdote non si tratta di togliergli la responsabilità di governo, ma di favorire il lavoro comune ciascuno con il suo livello di responsabilità. La sfida della corresponsabilità la affrontiamo anche nel campo dell’educazione per dare vita a progetti, esperienze, iniziative in grado di raccogliere le sfide del tempo, con esperienze popolari disseminate sul territorio, capaci di fare opinione e di generare un tessuto ecclesiale e culturale vivo. La corresponsabilità che viviamo è più ricca di una rivendicazione, è più viva di un dovere, è più aperta di un impegno, è più concreta di un sogno, è più vera di una illusione, è una vocazione esigente cui Dio chiama tutti i battezzati, preti e laici, nessuno escluso. Grest 2011 Un momento del Grest Animatori e don I l grido “All’Arrembaggio” è spesso risuonato in oratorio nelle tre settimane di Grest dal 13 giugno al 1 luglio: una ciurma di pirati presenti ogni giorno a cantare e giocare accompagnati dagli “instancabili” animatori. Il logo è stato preparato dai ragazzi e dopo essere stato disegnato sul muro dell’oratorio come murales è stato impresso sulle magliette e i cappellini dei bambini. Le squadre presenti al Grest erano sei e riprendevano il tema dei pirati: Gialluncino, Aranciurma, Rossari, Verdancora, Blussola, Azzurreschi. Divisi per colore i bambini si sono scontrati per vincere l’edizione del Grest 2011 andata quest’anno alla squadra degli Azzurreschi. Il grest si è prolungato per 3 settimane rispetto alle tradizionali 2 per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Tale scelta ha fin da subito trovato un’ottima risposta da parte dei bambini e dei ragazzi che quest’anno hanno superato quota 200, con una punta di 220 tra la prima e la seconda settimana, ben oltre le più rosee previsioni e superando la partecipazione dell’anno scorso. Molto forte la presenza dei bambini più piccoli di I, II e III elementare molti dei quali dopo aver fatto la prima settimana di “prova”, essendo alla loro prima esperienza, hanno poi partecipato per le successive settimane, dimostrando di trovarsi in un ambiente accogliente e familiare. La giornata iniziava alle 8.00 per gli animatori che in saletta si ritrovavano a pregare. Alle 8.30 venivano poi aperti i cancelli per accogliere i bambini che sempre con tanto entusiasmo riempivano l’oratorio. La musica, i canti e i bans, animati con entusiasmo, hanno coinvolto sia i bambini più piccoli che i “veterani” delle medie. Dopo la divisione nelle squadre e il canto dell’inno del Grest, iniziava il momento di preghiera. Un libretto diviso per i giorni della settimana accompagnava questo momento semplice ma intenso: un simbolo ogni giorno veniva presentato come sintesi della giornata. Al termine della preghiera arrivava il momento dei tornei: calcio, pallavolo e calcetto erano le sfide quotidiane su cui si dovevano confrontare i ragazzi ogni giorno. La seconda parte della mattina era invece dedicata ai laboratori nelle aule dove, con fantasia ogni squadra era chiamata a costruire un baule di legno, colorare la bandiera e preparare testo e musica della canzone del gruppo. Il pomeriggio, dopo la pau- sa pranzo, era dedicato alle sfide a stand durante le quali venivano messi in palio punti preziosi per la classifica che veniva ogni giorno aggiornata. Punti extra per chi tra i bambini si distingueva nelle attività o per essersi impegnato a pulire l’oratorio dalle cartacce. Un giorno a settimana era dedicato alla piscina a Trecate e un altro giorno per la gita. Quest’anno abbiamo visitato lo zoo safari di Pombia (venerdì 17 giugno), ci siamo arrampicati sugli alberi del parco avventura di Candia Canavese - ANTHARES WORLD (Venerdì 25 giugno) e abbiamo giocato con altri bambini di altri oratori alla Festa dei Grest a Oropa (mercoledì 29 giugno) Venerdì 1 luglio si è svolta la serata finale. Ogni squadra ha presentato ai numerosi genitori e amici accorsi per l’occasione una canzone e alcuni balletti. Molto toccante e emozionante la presentazione delle foto al termine della serata. Un particolare grazie ai numerosi animatori (60 in tutto) che quotidianamente hanno dedicato il loro tempo e le loro energie per stare con i bambini e i ragazzi. Un impegno che iniziava alle 8.00 di mattina con la preghiera e proseguiva spesso fino oltre le 18.00. Preziosa la presenza dei volontari che aprendo il bar e facendo da “mamme” ai bambini hanno donato un clima sereno e familiare. Il Grest di quest’anno è stata un’esperienza davvero intensa e bella, tanti i motivi per cui ringraziare il Signore che ci ha permesso di fare tutto ciò che era stato programmato senza intoppi e regalando ai bambini momenti davvero indimenticabili.