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Educarsi alla corresponsabilità: i battezzati
nel mondo alla prova della vita quotidiana
Caro laico,
mentre ti scrivo davanti a me ho il volto e
la storia di uomini e
donne, giovani, sposi,
sacerdoti, vescovi, persone in carne ed ossa
che sono e siamo il popolo di Dio. Nel corso
della storia della Chiesa, si è sempre cercato
di ridefinire spazi, identità, ruoli reciproci. Se
volessimo paragonare
la Chiesa ad una casa
potremmo dire così:
preti e laici vivono tutti
all’interno, non in piani
diversi e tanto meno
preoccupati nell’apporre la targhetta di rivendicazione all’esterno
delle nostre camere. La
vita vera e genuina la
sperimentiamo quando
ci incontriamo in cucina, in sala da pranzo,
ovvero, nelle relazioni
senza filtri, immediate,
quando siamo capaci
gli uni e gli altri di riconoscerci e testimoniarci
di essere popolo amato
e convocato da Dio,
umili e onesti nell’uscire al di fuori di noi stessi per servire gli uomini
in modo vero.
Ti si chiede di fare, di
esserci, di dare una mano, di garantire servizi
ecclesiali, di irrobustire
la catechesi, animare la
liturgia, servire nella
carità. Servizi quasi tutti rivolti all’interno della parrocchia, della diocesi, ma tu ci fai presente quale laico, che
devi pensarti e vederti
come chiesa in mezzo
agli uomini e alle donne che sono tentati di
sostituire Dio con altro,
come se fosse lo sfondo
di un desktop dell’Ipad
di fine tecnologia digitale. Vuoi essere attivo
nelle scienze, negli studi di ricerca medica,
nelle istituzioni amministrative di paesi e
città, in delicati ambiti
della vita, nella quotidianità della tua stessa
famiglia. Ti vedo vivere in questi luoghi che,
come la famiglia, costituiscono la nostra stessa
unica casa che è la
Chiesa; devo credere
che la corresponsabilità
si fa strada per vie e
sentieri che non necessariamente partono e
nascono dalla comunità
cristiana e che in nome
di essa ti senti respon-
sabile, perdendoci spesso anche la faccia. Preti
e laici, tutti siamo chiamati alla santità e ad
annunciarla con la vita,
con scelte concrete nel
fare il prete, nel matrimonio, nella vita consacrata. Abbiamo una
missione comune: annunciare il Vangelo. Le
relazioni che sono il
perno della vita di una
comunità cristiana, le
dobbiamo sviluppare
nella direzione di una
matura corresponsabilità. Una Chiesa tutta
ministeriale non è una
Chiesa clericalizzata
ma popolata anche di
laici autentici ed evangelizzatori. E anche per
lo stesso sacerdote non
si tratta di togliergli la
responsabilità di governo, ma di favorire il lavoro comune ciascuno
con il suo livello di responsabilità.
La sfida della corresponsabilità la affrontiamo anche nel campo
dell’educazione per dare vita a progetti, esperienze, iniziative in grado di raccogliere le sfide del tempo, con esperienze popolari disseminate sul territorio,
capaci di fare opinione
e di generare un tessuto
ecclesiale e culturale
vivo.
La corresponsabilità
che viviamo è più ricca
di una rivendicazione, è
più viva di un dovere, è
più aperta di un impegno, è più concreta di
un sogno, è più vera di
una illusione, è una vocazione esigente cui
Dio chiama tutti i battezzati, preti e laici,
nessuno escluso.
Grest 2011
Un momento del Grest
Animatori e don
I
l grido “All’Arrembaggio” è spesso risuonato in
oratorio nelle tre settimane di Grest dal 13 giugno al 1
luglio: una ciurma di pirati
presenti ogni giorno a cantare
e giocare accompagnati dagli
“instancabili” animatori.
Il logo è stato preparato dai
ragazzi e dopo essere stato
disegnato sul muro dell’oratorio come murales è stato
impresso sulle magliette e i
cappellini dei bambini.
Le squadre presenti al Grest
erano sei e riprendevano il tema dei pirati: Gialluncino,
Aranciurma, Rossari, Verdancora, Blussola, Azzurreschi. Divisi per colore i bambini si sono scontrati per vincere l’edizione del Grest
2011 andata quest’anno alla
squadra degli Azzurreschi.
Il grest si è prolungato per
3 settimane rispetto alle tradizionali 2 per venire incontro
alle esigenze delle famiglie.
Tale scelta ha fin da subito
trovato un’ottima risposta da
parte dei bambini e dei ragazzi che quest’anno hanno superato quota 200, con una
punta di 220 tra la prima e la
seconda settimana, ben oltre
le più rosee previsioni e superando la partecipazione dell’anno scorso.
Molto forte la presenza dei
bambini più piccoli di I, II e
III elementare molti dei quali
dopo aver fatto la prima settimana di “prova”, essendo alla
loro prima esperienza, hanno
poi partecipato per le successive settimane, dimostrando
di trovarsi in un ambiente accogliente e familiare.
La giornata iniziava alle
8.00 per gli animatori che in
saletta si ritrovavano a pregare. Alle 8.30 venivano poi
aperti i cancelli per accogliere i bambini che sempre con
tanto entusiasmo riempivano
l’oratorio. La musica, i canti
e i bans, animati con entusiasmo, hanno coinvolto sia i
bambini più piccoli che i “veterani” delle medie. Dopo la
divisione nelle squadre e il
canto dell’inno del Grest, iniziava il momento di preghiera. Un libretto diviso per i
giorni della settimana accompagnava questo momento
semplice ma intenso: un simbolo ogni giorno veniva presentato come sintesi della
giornata. Al termine della
preghiera arrivava il momento dei tornei: calcio, pallavolo
e calcetto erano le sfide quotidiane su cui si dovevano
confrontare i ragazzi ogni
giorno. La seconda parte della mattina era invece dedicata
ai laboratori nelle aule dove,
con fantasia ogni squadra era
chiamata a costruire un baule
di legno, colorare la bandiera
e preparare testo e musica
della canzone del gruppo.
Il pomeriggio, dopo la pau-
sa pranzo, era dedicato alle
sfide a stand durante le quali
venivano messi in palio punti
preziosi per la classifica che
veniva ogni giorno aggiornata. Punti extra per chi tra i
bambini si distingueva nelle
attività o per essersi impegnato a pulire l’oratorio dalle
cartacce.
Un giorno a settimana era
dedicato alla piscina a Trecate e un altro giorno per la gita. Quest’anno abbiamo visitato lo zoo safari di Pombia
(venerdì 17 giugno), ci siamo
arrampicati sugli alberi del
parco avventura di Candia
Canavese - ANTHARES
WORLD (Venerdì 25 giugno) e abbiamo giocato con
altri bambini di altri oratori
alla Festa dei Grest a Oropa
(mercoledì 29 giugno)
Venerdì 1 luglio si è svolta
la serata finale. Ogni squadra
ha presentato ai numerosi genitori e amici accorsi per
l’occasione una canzone e alcuni balletti. Molto toccante e
emozionante la presentazione
delle foto al termine della serata.
Un particolare grazie ai numerosi animatori (60 in tutto)
che quotidianamente hanno
dedicato il loro tempo e le loro energie per stare con i
bambini e i ragazzi. Un impegno che iniziava alle 8.00 di
mattina con la preghiera e
proseguiva spesso fino oltre
le 18.00. Preziosa la presenza
dei volontari che aprendo il
bar e facendo da “mamme” ai
bambini hanno donato un clima sereno e familiare.
Il Grest di quest’anno è
stata un’esperienza davvero
intensa e bella, tanti i motivi
per cui ringraziare il Signore
che ci ha permesso di fare
tutto ciò che era stato programmato senza intoppi e regalando ai bambini momenti
davvero indimenticabili.
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