«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Luglio-Agosto 2014 - Anno LI - numero 4 I PECCATI PARROCCHIALI Papa Francesco a quanti erano presenti in Piazza San Pietro il 27 agosto 2014 ha ricordato: “Ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede, recitando il Credo, noi affermiamo che la Chiesa è “una e santa”. La Chiesa è “una” perché ha la sua origine in Dio Trinità, mistero di unità e di comunione piena. La Chiesa è “santa” in quanto è fondata da Gesù Cristo, animata dal suo Santo Spirito, ricolmata del suo amore e della sua salvezza. Allo stesso tempo, però, è anche composta di peccatori, tutti noi, peccatori, che facciamo esperienza ogni giorno della nostra fragilità e delle nostre miserie Allora questa fede che professiamo ci spinge alla conversione, ad avere il coraggio di vivere quotidianamente l’unità e la santità. Gesù invita la Chiesa a essere una e santa. L’esperienza ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”, a quei peccati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie. E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parrocchie. Questo non è buono! Ad esempio, quando uno viene eletto presidente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quell’altra viene eletta presidente della catechesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma questa non è la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo farlo. Bisogna chiedere al Signore la grazia di non farlo. Questo è umano, sì, ma non è cristiano! Questo succede quando puntiamo ai primi posti, quando mettiamo al centro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose e giudichiamo gli altri, quando guardiamo ai difetti del fratello invece che alle loro doti; quando diamo più peso a quello che ci divide che a quello che ci accomuna” www.parrocchiaditarzo.it UN SANTO AL MESE Pio X Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese, secondo di dieci figli di una famiglia modesta. Suo padre Giovanni Battista era cursore comunale e sua madre, Margherita Sanson sarta. Egli si distinse da molti suoi predecessori e successori proprio per il fatto che il suo cursus honorum fu esclusivamente pastorale senza alcun impegno presso la curia o nell’attività diplomatica della Santa Sede. Entrò nel seminario di Padova, ordinato prete nel 1858 dal vescovo di Treviso, Giovanni Antonio Farina, divenne cappellano della parrocchia di Tombolo. Nel 1867 è nominato arciprete di Salzano e poi, nel 1875, canonico della cattedrale di Treviso, fungendo nel contempo da direttore spirituale nel seminario diocesano, di questa esperienza serberà sempre un ottimo ricordo. Giuseppe Sarto è consacrato vescovo dal cardinal Lucido Maria Parocchi il 6 novembre 1884 e no- Sommario LUCIANI per VOCE AMICA Riportiamo quanto Albino Luciani, Vescovo di Vittorio Veneto, aveva scritto in data 29 aprile 1969 Rev.mo Arciprete di TARZO A compimento della Visita Pastorale costì effettuata nei giorni 24, 26, 3e 27 aprile 1969, ………. è desiderio del Vescovo visitatore che: …….si continui con la provvida “Voce Amica”; conservando tono e contenuto pastorale. ….. minato vescovo di Mantova il 10 novembre 1884. Partecipò come vescovo di Mantova al primo Congresso catechistico nazionale tenutosi a Piacenza tra il 24 e il 26 settembre 1889 e presentò un voto a favore di un “catechismo popolare storico-dogmaticomorale redatto in domande brevi e risposte brevissime. Nominato Patriarca di Venezia, il governo italiano rifiutò inizialmente il proprio exequatur asserendo che la nomina del patriarca di Venezia spettava al Re e che, inoltre, Sarto era stato scelto su pressione del governo dell’Impero austro - ungarico. Attese 18 mesi prima di poter assumere la guida pastorale del patriarcato di Venezia. Con la nomina a Patriar- Comunità cristiana Cronaca locale Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese 1-4 5-7 8 9-10 11-13 Parrocchia di Tarzo Alpini Pro Loco Anagrafe Offerte 14-18 20 21 23 24 «Voce amica» pagina 2 ca egli ricevette pure la berretta cardinalizia nel concistoro del 12 giugno 1893. Alla morte di Leone XIII, fu eletto papa il 4 agosto 1903. Scelse come motto del suo pontificato Instaurare omnia in Christo: lo attuò con coraggio e fermezza. Consapevole di non avere alcuna esperienza diplomatica né una vera e propria formazione universitaria, seppe scegliere dei collaboratori competenti. Papa Pio X rimase sempre semplice e umile. In Vaticano visse parcamente, assistito dalle sorelle, in un appartamento fatto allestire appositamente. Caratteristico e storicamente importante fu l’indirizzo teologico che diede alla Chiesa cattolica durante tutto il suo pontificato, la cui linea può essere definita sinteticamente come tradizionalista, in particolare per la lotta ingaggiata contro il modernismo attraverso l’enciclica Pascendi Dominici Gregis e il decreto Lamentabili Sane Exitu, a cui seguì l’approvazione personale del Sodalitium Pianum, una rete di informazione che indagava su teologi e docenti sospettati di modernismo. Si stava, infatti, diffondendo all’interno del mondo cattolico e in ampi settori della stessa gerarchia ecclesiale, una sorta di rivisitazione filosofica della teologia cattolica sotto l’effetto dello scientismo di fine Ottocento. In risposta al modernismo teologico. Pio X introdusse dal 1º settembre 1910 il giuramento della fede per tutti i membri del clero. Avviò la riforma del diritto canonico, che culminerà nel 1917 con la promulgazione del Codice di diritto canonico e il Catechismo che porta il suo nome. Ma, soprattutto, riformò la Curia Romana con la costituzione Sapienti consilio del 28 giugno 1908, sopprimendo vari dicasteri divenuti inutili. Raccomandò ai paesi cattolici l’uso del latino. Impose il canto gregoriano nella liturgia e fornì precise istruzioni circa l’uso della musica nelle cerimonie religiose. Con l’enciclica Il fermo proposito l’11 giugno 1905 IL NOSTRO CAMPO VISIVO Ognuno di noi confonde i limiti del suo campo visivo per i confini del mondo. È bella, anche se amara, questa considerazione di Arthur Schopenhauer (1788-1860). Coglie, infatti, in modo ironico un atteggiamento a cui tutti siamo tentati di indulgere, quello di ritenere noi stessi misura di ogni cosa. Spesso, sull’onda di questa attitudine, si cade persino nel ridicolo oppure nell’ostinazione, cercando di difendere l’indifendibile e di opporsi anche all’evidenza. Alla radice di questo comportamento c’è la smisurata venerazione del proprio io, delle proprie idee e convinzioni, del proprio comportamento. Quando ci si incammina a praticare questo «massaggio» dolce e è difficile fermarsi. Anzi, si può persino giungere alla convinzione di essere vittime di invidia o cattiveria quando altri tentano di mostrarci che il mondo della verità è ben più ampio del nostro perimetro intellettivo e visivo. E così si diventa acrimoniosi, ci si lamenta di essere incompresi, ci si rinchiude in un altezzoso silenzio. Ecco, allora, la necessità dell’autocritica, dell’esame di coscienza e di quella virtù che ai nostri giorni è sbeffeggiata: l’umiltà. Thomas S. Eliot (1888-1965) ammoniva che questa «è la virtù più difficile da conquistare perché niente è più arduo a morire della volontà di pensar bene di se stessi, sempre e comunque». Non per nulla, il primo dei vizi capitali è proprio la superbia. Luglio-Agosto 2014 il pontefice allenta le restrizioni del Non expedit (ossia il divieto per tutti i cattolici italiani di partecipare alla vita politica) di Pio IX, soprattutto per arginare i consensi verso le forze socialiste. Nel testo dell’enciclica, elargisce la “benigna concessione” di dispensarli da tale divieto, specialmente nei “casi particolari” in cui essi ne riconoscano “la stretta necessità pel bene delle anime e per la salvezza delle loro chiese” e li invita anzi a perseguire la seria attività “già lodevolmente spiegata dai cattolici per prepararsi alla vita amministrativa dei Comuni e dei Consigli provinciali, così da favorire e promuovere “quelle istituzioni che si propongono di ben disciplinare le moltitudini contro l’invadenza predominante del socialismo”. Pio X ebbe a confrontarsi con il problema della separazione fra Stato e Chiesa, che emerse in Francia. A partire dal 1880 si erano registrati in Francia una serie di provvedimenti antireligiosi tendenti alla dissoluzione delle congregazioni religiose, di espulsione dei religiosi regolari: insegnanti, personale infermieristico e così via. Pio X si mostrò assai meno conciliante verso questa politica fortemente anticlericale rispetto al proprio predecessore, nonostante la maggioranza dei vescovi francesi gli consigliasse di piegarsi alla nuova legge. Analoghe tensioni si registrarono con il Portogallo, dopo l’avvento in quel Paese, nel 1910 della repubblica guidata da gruppi di potere anticlericali massonici. Proprio nei primi giorni della prima guerra mondiale, Pio X morì per una cardiopatia il 20 agosto 1914. Fu beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 19 maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII; la festa fu fissata al 3 settembre. Il calendario del Novus Ordo Missae la prevede il 21 agosto. La sua salma è tumulata nella Basilica di San Pietro in Vaticano. IL CATECHISMO Che cosa è la caduta degli Angeli? Con tale espressione si indica che Satana e gli altri demoni, di cui parlano la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio, si sono trasformati in malvagi, perché, con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno, dando così origine all’inferno. Essi tentano di associare l’uomo alla loro ribellione contro Dio, ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria sul Maligno. In che cosa consiste il primo peccato dell’uomo? L’uomo, tentato dal diavolo, ha lascito spegnere nel suo cuore la fiducia nei confronti del suo Creatore e, disobbedendoGli, ha voluto diventare”come Dio” senza Dio e non secondo Dio. Così Adamo ed Eva hanno perduto immediatamente, per sè e per tutti i loro discendenti, la grazia originale della santità e della giustizia. Che cosa è il peccato originale? Il peccato originale, nel quale tutti gli uomini nascono, è lo stato di privazione della santità e della giustizia originali. E’ un peccato da noi “contratto”, non “commesso”; è una condizione di nascita e non un atto personale. A motivo della unità di origine di tutti gli uomini, esso si trasmette ai discendenti di Adamo con la natura umana, “non per imitazione, ma per propagazione”. Questa trasmissione rimane un mistero che non possiamo comprendere appieno. (Da: “Catechismo della Chiesa Cattolica – Compendio, nn. 74 – 75 – 76) «Voce amica» Luglio-Agosto 2014 APPUNTI DI ECCLESIOLOGIA “Credi in Dio, ma non sta creder ai preti”; “Non ti fidare della Chiesa”. A queste frasi, molto presenti nei tempi non originali in cui viviamo, occorre rispondere, affinché i dubbi lascino spazio ad un nuovo amore per la Santa Chiesa; per ottenere ciò, occorre riscoprire l’ecclesiologia, ossia lo studio della Chiesa cattolica inserita nel contesto umano che la circonda, e di conseguenza, del suo essere universale. Molti autori si sono interrogati su questi problemi fondamentali: ovvero perché la Chiesa esista, e secondo quale comandamento di Dio, in che senso essa è santa e perché essa organizzata così com’è, quale è la sua missione nella realtà. Amare la Chiesa significa capire la Chiesa, significa rispondere a queste domande, e per farlo, è necessario tornare al Concilio, alla Costituzione Dogmatica Lumen Gentium del 21 novembre 1964. Da questo importantissimo documento conciliare ricaviamo: 1. che il Mistero della Chiesa è quello di essere stata preparata nella storia già da sempre, prima nella storia della salvezza di Israele, e poi, dopo l’effusione dello Spirito Santo, dalla predicazione postpentecostale degli apostoli. La Chiesa non è nata a caso, ma è il senso compiuto della storia della fede nell’Unico Dio, e il suo compito non è altro che quello dell’Angelo il giorno di Natale con i pastori: “Evangelizo vobis gaudium magnum” (Lc 2, 10-11), ossia annunciare una grande gioia, il Vangelo del I Fioretti di Papa Luciani Nelle poche volte che Luciani andava a trovare il fratello Edoardo e la sua famiglia a Canale d’Agordo alla sera si recitava il Rosario. Una sera Luciani chiese ai presenti come usassero la fantasia mentre si diceva il Rosario e le Litanie. Disse che la fantasia va usata per aiutare la preghiera. Uno rispose: penso alla Madonna nel momento della annunciazione; un altro: penso a Maria e a Gesù che stavano insieme; un altro. Penso alla Madonna come madre che tiene in braccio il Bambino Gesù; un altro: Penso alla Madonna come coredentrice che stava ai piedi della croce. Luciani disse: Io vedo la Madonna mentre sta facendo le faccende più semplici e più umili: mentre lava al mastello, mentre porta l’acqua e sta ad attendere alla fontana; mentre aggiusta i vestiti di Gesù, quando macina il frumento e impasta il pane. Io la penso come madre e come donna Luciani racconta Pierino si trova seduto al tavolo in cucina e sta facendo le lezioni di scuola. La mamma si trova nella stanza accanto e sta stirando la biancheria. Ad un certo momento chiede: Pierino, cosa fai? Faccio le lezioni, le operazioni. Pierino adocchia il vaso della marmellata, prende la sedia, lo prende e comincia a mangiare la marmellata. La Mamma chiama e dice. Pierino, cosa fai ora? Le operazioni, mamma. Ma quali operazioni fai? Una sottrazione!!! Era vero o raccontava una bugia? Cristo. a. Risposta alle obiezioni: la Chiesa non è nata per volontà di pochi singoli che si sono impossessati della parola di Dio per piegarli a qualche fine: la Chiesa esiste nei piani di Dio sin dalla nascita del mondo, e ciò si è manifestato prima con l’elezione di Israele a popolo santo e poi con l’effusione dello Spirito sugli Apostoli. 2. Che il Popolo di Dio, erede del popolo scelto di Israele, e dagli israeliti uscito quale erede, è stato santificato dal Signore attraverso i sacramenti: i fedeli, indipendentemente dal loro ruolo, laicale o sacerdotale (episcopale), sono tutti fratelli perché uniti nella comunanza del battesimo e tutti, indipendentemente dal ruolo, sono chiamati a manifestare la fede attraverso la pubblica professione dei sacramenti. In questo senso il popolo di Dio è unico, universale e chiamato a professare la Verità di Dio con la missionarietà. a. Risposta alle obiezioni: nella Chiesa abbiamo carismi, compiti e ruoli diversi: alcuni siamo chiamati a viverla in quanto laici, altri a servire in essa attraverso i tre gradi dell’Ordine sacro o la professione dei voti: in ogni caso siamo tutti e sempre uguali, perché tutti siamo diventati fratelli allo stesso modo, con il battesimo. Siamo tutti corpo di Cristo, solo che, come vari organi nel corpo umano hanno compiti diversi, pur nella stessa dignità, così noi all’interno della Chiesa siamo chiamati a compiti diversi. 3. La Gerarchia della Chiesa risponde a quella chiamata che il Signore fece dei Dodici: tra tutti gli uomini, a cui era rivolta la Buona Novella, Gesù ne prese dodici perché stessero con lui; ne fece i suoi apostoli dando loro la forma di collegio, cioè di un gruppo stabile, del quale mise a capo Pietro. La missione divina affidata da Cristo agli apostoli durerà fino alla fine dei secoli poiché il Vangelo che essi devono pre- pagina 3 dicare è per la Chiesa il principio di tutta la sua vita ora e in ogni tempo. Proprio perché la missione è eterna gli apostoli ebbero cura di istituire dei successori: i vescovi. E come san Pietro, capo degli Apostoli, e gli altri apostoli costituiscono, per volontà del Signore, un unico collegio, similmente il romano Pontefice, successore di Pietro, e i vescovi, successori degli apostoli, sono uniti tra loro. E così, come Pietro fu la pietra “super hanc aedificabo Ecclesiam meam” (Mt 16, 18), così il Romano Pontefice è la pietra sulla quale la Chiesa resiste e trova unità, nella tradizione e nell’amore, ovvero nel suo essere capo di questo collegio. a. Risposta alle obiezioni: la gerarchia della Chiesa non è inventata, né calata dall’alto, ma risponde esattamente a quanto stabilito da Cristo: solo che, 2000 anni fa, Gesù iniziò la sua predicazione in Palestina, una terra piccola, e gli bastarono dodici uomini per aiutarlo a predicare, mentre ora, per arrivare a sette miliardi di persone, gli apostoli sono aumentati, perché la terra di missione ora è tutto il vasto mondo. Il papa, infine, è davvero capo della Chiesa, perché succeduto a quel Pietro a cui Cristo diede “claves regni caelorum” (Mt 16, 19). Vorrei chiudere questi brevi appunti di ecclesiologia citando il futuro beato papa Paolo VI: “Esalto la bellezza della comunione gerarchica che insieme ci stringe, perché è dallo Spirito Santo che deriva l’Unità della Chiesa nella comunione e nel ministro, perché, nello Spirito Santo, noi tutti insieme siamo una cosa sola.” David Casagrande «Voce amica» pagina 4 I PAPI DELLA CHIESA 208. PIO II - 9.8.1458 - 14.8.1464 Enea Silvio Piccolomini, nato a Corsignano (Pienza) il 18 ottobre 1405 da nobili e ricchi genitori decaduti, il giovane Enea aveva lavorato i campi. Si specializzò nello studio del greco e aveva condotto una vita discutibile. Dal 1432 al 1435 aveva preso parte al Concilio di Basilea come segretario del Cardinale Capranica condividendo la dottrina conciliarista e partecipato a missioni diplomatiche con Niccolò Albergati. Avversario di Eugenio IV, aveva contribuito al piano poi fallito del vescovo di Novara per la sua cattura e preso parte alla elezione del duca Amedeo VIII (Antipapa Felice V) del quale era stato segretario. Aveva frequentato circoli mondani. In seguito ad una crisi di coscienza nel 1444 aveva rinnegato i suoi precedenti atteggiamenti antipapali e mondani, rompendo ogni rapporto con l’antipapa Felice V e facendo atto di sottomissione a Eugenio IV, che lo perdonò.Venne nominato vescovo di Trieste (1447) e poi trasferito a Siena (1450); nel 1456 venne nominato cardinale per il buon lavoro diplomatico svolto tra la Santa Sede e Alfonso V re di Aragona e di Napoli. Nei sei anni del suo pontificato si impegnò ad organizzare una crociata contro i turchi che avevano già conquistato Atene. A Mantova, dove si era recato per la convocazione della crociata, grande fu la sua delusione quando molti principi non vi parteciparono e solo Venezia promise 12 navi; tutto subì un rinvio. Pio II non rinunciò all’idea, ma chiamò a collaborare illustri personalità come Giovanni Bessarione e soprattutto spendendo gran parte di denaro per la fabbrica di fiammiferi della Tolfa. Nel 1463 proclamò la guerra santa, deciso a guidarla di persona nonostante le precarie condizioni di salute. Il 14 giugno 1464 partì da Roma e andò ad Ancona e qui si presentarono solo le 12 navi di Venezia, comandate da Cristoforo Moro. La delusione fu così forte che in due mesi lo portò a morire, era il 14 agosto 1464. Si impegnò nella riforma della Chiesa sostenuto da Niccolò Cusano, nella lotta alla schiavitù dei neri di Africa, nella difesa della condizione degli ebrei all’interno dello Stato Pontificio. 209. PAOLO II - 30.8.1464 – 26.7.1471 Pietro Balbo, veneziano, fu nominato da Eugenio IV vescovo di Bologna e Cardinale. Il 30 agosto 1464 venne eletto papa, si impegnò a garantire il potere della collegialità dei cardinali, riaffermò la pienezza del primato del vescovo di Roma. Riprese la guerra contro i turchi, che avanzavano nei Balcani guidati da Maometto II (1430-1481). Scomunicò nel 1466 il re di Boemia sostenitore degli Ussiti; riprese il movimento dei “fraticelli”. Nella l o t - ta tra Aragonesi e Angioini Paolo II si schierò con gli aragonesi, ma Ferdinando d’Aragona gli chiese la diminuzione dei tributi da pagare alla Santa Sede e la restituzione di alcune città già appartenenti al regno di Napoli. Paolo II si rifiutò e Ferdinando gli si rivolse contro, costringendolo ad allearsi con Venezia nel 1470. Promosse le bonifiche nelle zone malariche del Lazio; stabilì che i Giubilei venissero celebrati ogni 25 anni; favorì le iniziative per abbellire Roma e fece costruire il palazzo San Marco, poi chiamato palazzo Venezia; introdusse la stampa a Roma. Morì improvvisamente il 26 luglio 1471. Luglio-Agosto 2014 BEATO GIUSEPPE ALLAMANO Fondatore dell’Istituto dei Missionari della Consolata e delle Suore Missionarie della Consolata. (Continua) Oltre ad essere rettore del santuario della Consolata, era anche rettore del santuario di S. Ignazio, sui monti presso Lanzo Torinese, con una casa per esercizi spirituali annessa. Questo centro di spiritualità era allora famoso, avendo predicato in esso per tanti anni lo stesso San G. Cafasso. Qui l’Allamano trovò un campo privilegiato per la formazione dei sacerdoti e dei laici. Come testimoniò un suo stretto collaboratore, il Can. G. Cappella: “Volle sempre diriger[e gli esercizi] personalmente, e mentre li dirigeva voleva pure farli, perché diceva: “Non voglio solo essere cascata, che dà agli altri, ma anche conca per ricevere le grazie del santo ritiro” […]. Si può dire che sotto la sua direzione, la Casa di S. Ignazio divenne una Casa di Esercizi di prim’ordine, tanto che non c’era mai una camera vuota”. Allo scopo di dare un modello specialmente ai sacerdoti, raccolse memorie sul Cafasso, ne pubblicò la vita e gli scritti, e ne intraprese la causa di canonizzazione, che portò fino alla beatificazione, il 3 maggio 1925. Lo confidò candidamente lui stesso: “Ho introdotto questo processo, posso dire, non tanto per affezione o parentela, quanto per il bene che può produrre l’esaltazione di questo uomo, affinché quelli che leggeranno le sue virtù, divengano bravi sacerdoti, bravi cristiani e voi bravi missionari”. […] Ai missionari e alle missionarie, dopo la beatificazione dello zio, scrisse una circolare traboccante di gioia e di commozione, dicendo tra l’altro: “Il beato Giuseppe Cafasso è Patrono del Convitto di cui è Cofondatore, il lustro e il modello delle anime pie specialmente ecclesiastiche; me è pure nostro speciale Protettore e come dite “vostro Zio”, e come tale lo dovete onorare ed imitarne le virtù. Io penso con ciò di avervi procurato un gran mezzo di santificazione, e di avere in parte compiuta la mia missione a vostro riguardo”. L’Allamano si impegnò pure per la riapertura del Convitto Ecclesiastico per la formazione dei giovani sacerdoti, chiuso precedentemente dall’arcivescovo. Annesso al santuario, lo fece riaprire nel 1882 e lo diresse fino alla morte. Ebbe molto a cuore la formazione spirituale, intellettuale e pastorale dei giovani sacerdoti, aggiornandola alle nuove esigenze. Inculcò soprattutto il fine ultimo della vocazione sacerdotale: la salvezza dei fratelli. Ai convittori propose pure con convinzione la dimensione missionaria connessa alla consacrazione sacerdotale, affermando che “la vocazione alle missioni è essenzialmente la vocazione di ogni santo sacerdote. Essa non è altro che un più grande amore a nostro Signore Gesù Cristo, per cui uno si sente spinto a farlo conoscere ed amare da quanti non lo conoscono e non lo amano ancora”. L’aver convinto l’arcivescovo a riportare il Convitto alla Consolata è sempre stato riconosciuto come un merito straordinario dell’Allamano. (Continuazione) «Voce amica» Luglio-Agosto 2014 pagina 5 “Sul sentiero della memoria Vita con l’Associazione combattenti e reduci” è il titolo dell’ultimo lavoro realizzato da Antonio Pancot. Il volume, edito da grafiche De Bastiani con il contributo di Banca Prealpi, sarà presentato al pubblico il prossimo 4 ottobre, alle 17, presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo di via Trevisani nel Mondo. Un libro denso di significati, a tratti commovente, che raccoglie minuziosamente ricordi, testimonianze, appunti, storie. Per la comunità di Tarzo, si tratta di un vero e proprio “dono”, cui Antonio Pancot si è dedicato con l’impegno e lo spirito di sacrificio che lo contraddistinguono. Tra le sue pagine, infatti, in molti troveranno nomi e volti famigliari: parenti, amici o semplici conoscenti scomparsi nella nebbia della guerra, della prigionia e della disperazione. Quello di Antonio Pancot è un libro per ricordare, prima di tutto, ma anche per riflettere e per compiere delle scelte consapevoli riguardo al futuro. L’attenzione dell’autore, in questo senso, è rivolta soprattutto ai più giovani. È a loro che, attraverso questa finestra aperta sulla storia combattentistica, vuole “lasciare una testimonianza di valori, di principi morali che sono alla base di un vivere civile ordinato, altruistico”. Spiega Antonio: “Trovandomi sulla strada dei 93 anni, tenacemente, con grande volontà e determinazione, ho cercato e cerco di tener viva la nostra Sezione di ex combattenti e reduci. Oggi gli iscritti si contano sulle dita di una mano ed hanno i loro problemi di salute, pertanto, prima che questo sodalizio chiuda definitivamente i suoi battenti, per la scomparsa dei suoi Giovani che si fanno onore MARTA TONON ha conseguito la Laurea S Specialistica ecialistica in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Padova il giorno 16 luglio 2014. Titolo della tesi: L’impatto degli analoghi nucleosidici/nucleotidici sulla storia naturale “long-term” dei pazienti con cirrosi HBV-correlata: studio clinico prospettico di confronto verso i pazienti con cirrosi HCV-correlata dell’era dell’interferone e della Ribavirina. Relatore: Prof. Paolo Angeli, correlatore: Dott. Salvatore Piano. Il 9 luglio scorso LARA FARAON di Adriano e Pagotto Rita è diventata dottoressa in Commercio Estero all’Università “Cà Foscari” di Venezia con 103/110, discutendo la tesi: “Penetrare un nuovo mercato estero: modalità e strategie” Relatore: prof.ssa E. F. Meschi. Alle neo dottoresse le congratulazioni di tutta la Comunità. Auguri per un roseo futuro. militanti, ho ritenuto doveroso, in qualità di principale responsabile, mettere per iscritto il lavoro da questo svolto durante la sua esistenza”. Questo ultimo volume si va ad aggiungere alle ormai numerose pubblicazioni realizzate da Pancot: da “Per non dimenticare”, storia del Gruppo Alpini di Tarzo, a “Così scorre il fiume della vita”, autobiografico; da “I primi diciotto anni e il suo magnifico Rettore”, sull’università degli anziani della quale fa parte, a “L’arte di mangiar bene”, dedicata alle ricette di un tempo. Anche “Sul sentiero della memoria – Vita con l’Associazione combattenti e reduci” è un libro che guarda al passato, soffermandosi sulle vicende dolorose e sui drammi che la guerra porta con sé e che l’autore ha vissuto in prima persona. Esperienze che l’hanno profondamente segnato, ma che mai gli hanno tolto la voglia di guardare avanti con fiducia e ottimismo, mettendosi generosamente a servizio del prossimo. “La vita – scrive Antonio Pancot - è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro e in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le opere realizzate a fin di bene, sono luci di speranza. Ed è con questa attesa fiduciosa che si fa luce la volontà di continuare, con l’esperienza e la saggezza maturate, ricchezze queste che sgorgano dal proprio suolo tra i profondi abissi dei nostri solitari pensieri e sogni, a realizzare un’opera storica che torni utile alla comunità”. Martina Tonin Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) e le foto in (jpg) per VOCE AMICA CIVIDALE CLASSE 1956 La classe 1956 organizza la gita a Cividale del Friuli per il 12 ottobre 2014. Venerdì 3 ottobre alle ore 18.30 verrà celebrata la Messa nella Chiesa di Tarzo nel ricordo dei coetanei defunti: (Bottega Mario) «Voce amica» pagina 6 Luglio-Agosto 2014 Orienteering Tarzo L’Alpe Adria 2014 L’Alpe Adria 2014 è stata organizzata in Veneto dall’OR. Tarzo, dopo che il 21 settembre 2012, l’Alpe Adria Orienteering Group, riunito ad Arnoldstein (Austria) ne aveva accettato la candidatura. Protagonista assoluto il nuovo impianto cartografico in Cansiglio (occupa le zone de “I bech (lame dei negadi)”, “Bus de la Lum/Val Palazzo”, “Archeton”, “Cornesega”) esteso 8 kmq e finito di rilevare nell’estate 2012. Grande il successo sportivo con oltre 2000 partecipanti, atleti di 30 nazioni e di tutti i Continenti. Grande interesse anche per il territorio con la promozione dei prodotti nell’agroalimentare. Una tre giorni internazione la che si è sviluppata tra il Cansiglio e la città di Conegliano dove c’è stata una prova del Trofeo Nazionale Centri Storici, che grazie alla vicinanza con i mondiali ha visto la partecipazione dei più forti atleti del mondo di questa specialità. Vincitore indiscusso della gara long a Conegliano è stato nella M Elite il finlandese OlliMarkus Taivainen mentre nella W Elite la svedese Annika Billstam. Al termine della gara c’è stato il Pasta Party presso la sede degli Alpini di Conegliano. Nella staffetta di sabato mattina doppia vittoria per il Team australiano: infatti, sono saliti sul podio Simon Uppil, Lachlan Dow e Julian Dent per la M21 e Vanessa Round, Jasmine Neve e Hanny Allston per la W21. Sabato pomeriggio alla Sprint di Conegliano il primo posto elite maschile è stato conquistato dal neozelandese Tim Robertson. Nella W Senior si è aggiudicata la vittoria l’australiana Hanny Allston. La manifestazione è stata patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Parlamen- l lla serata di to E Europeo. L La sera sii è svolta gala presso l’Enoteca Veneta di Conegliano dove gli atleti stranieri hanno provato l’ospitalità e la qualità enogastronomica italiana. Domenica mattina la gara middle, valevole anche come Coppa Italia, ha assegnato il podio maschile M21 al finlandese Olli-Markus Taivainen e il podio femminile M21 a Lizzie Ingham (Nuova Zelanda). La classifica: vincitore assoluto lo Steiermark (Austria), secondo il Team del Trentino Alto Adige Alpe Adria al terzo posto il Team Slovenia. L’A.S.D. MOVIMENTO FITNESS “EXPRESS YOURSELF” Riapre i Battenti il 16 Settembre!!! Il 12 giugno scorso in occasione del 2° Saggio della Scuola di Ginnastica e Danza As.d. Movimento Fitness “Express Y ourself”, la palestra comunale di Tarzo è stata invasa da cinquanta bambini/e e una ventina di mamme, desiderosi di esibirsi nelle discipline studiate durante l’anno: danza creativa, danza jazz, hip hop, ginnastica artistica maschile e femminile e Zumba fitness. TI grande impegno dei bambini e delle loro famiglie non poteva che concludersi con una giornata di pura energia. E’ a loro che l’Associazione porge il più grande ringraziamento per l’impegno e la costanza dimostrata durante l’anno. Un grazie speciale va agli istruttori qualificati e appassionati: Marianna, Valentina, Stefania, Marina e Deborah che hanno seguito i ragazzi garantendo la professionalità, l’impegno e la passione che da sempre la Scuola vuole assicurare. La A.s.d. Movimento Fitness nasce nell’Ottobre 2012, diretta da Deborah Benetti, attualmente istruttrice e Presi- dente della Scuola. Il nostro obbiettivo è sicuramente quello di formare ginnasti/e e ballerini/e preparati ... ma non Solo, lo sport rappresenta un’occasione per sperimentarsi, mettersi in gioco, divertirsi in un clima di spensieratezza e amicizia. Deborah ha voluto inoltre far rivivere la ginnastica artistica e la danza proprio nel paese che ha fatto nascere il suo sogno: mi sembrava doveroso ritornare all’origine ... dare la possibilità ai giovani di conoscere le discipline che hanno fatto nascere in me la passione per lo sport e la musica. E proprio li all’interno di quelle mura dove Vanna Di Bello ha fondato la prima scuola di Ginnastica Artistica a Tarzo. Il 16 settembre si riparte carichi di ENERGIA, con la possibilità di scegliere tra tante attività in grado di soddisfare le esigenze di tutte le fasce d’età. Dalla Danza creativa alla Danza moderna attraverso l’Hip Hop e la Ginnastica artistica maschile e femminile e quest’anno anche la Zumba Kids dedicata a tutti i bambini dai 6 ai 13 anni. I più piccoli (dai 3 ai 5 anni) potranno Inoltre divertirsi con il “GIOCO ,GYM” attività propedeutica alla ginnastica artistica. Molte le proposte per gli adulti: Aerobica, Step, tonificazione con il Total Body Workout e Circuiti brucia grassi, Pilates e ginnastica posturale per mantenere il corpo flessibile e forte. Si confermano, a grande richiesta, anche tutti i corsi di Zumba Fitness e Zumba Sentao con in aggiunta la novità dell’anno Zumba Step. I corsi si terranno nella sala parrocchiale di Tarzo (in via Roma nella “palestrina”), nella Palestra Comunale in via Trevisani nel Mondo e nella Palestra delle Scuola Primaria di Santa Maria di lago (in via Celle). L’A.s.d. Movimento Fitness ringrazia Don Francesco e il Consiglio Parrocchiale perla cortese ospitalità che già da 2 anni permettono di svolgere le attività dell’associazione. Le iscrizioni inizieranno lunedì 8 settembre 2014 dalle 18 alle 20 presso la palestrina oppure via telefono allo 3408228612 e al 3486022025. Per maggiori informazioni non esitate a contattarci! Vi aspettiamo numerosi per una nuova stagione all’insegna della musica, del divertimento, ma soprattutto della SALUTE. Luglio-Agosto 2014 «Voce amica» Balli e folklore Mercoledì 20 agosto si è svolta la 6° edizione della serata di balli e folklore presso la palestra di Tarzo….anche quest’anno ricca di partecipanti, circa 600 persone presenti all’evento che hanno seguito con attenzione tutto lo spettacolo e hanno apprezzato la bravura di questi gruppi. Quest’anno si sono esibiti sul palco 3 gruppi provenienti da Ungheria, Serbia e Russia. Il primo gruppo ad aprire le danze è quello ungherese proveniente da Barcs, costituito nel 1976 ed ha conseguito 2 volte l’ambito premio dell’Istituto Ungherese per il Folklore ed è stato insignito dalla città di Barcs come entità culturale e rappresentativa della città. Il secondo gruppo a danzare per noi è stato il Kud “Bolec” di Belgrado. Fondato nel 1956, vanta oltre 200 soci la maggior parte dei quali formano le tre formazioni di ballo folk. Questo gruppo è stato definito dal New York Times come vero ambasciatore della cultura serba. Si esibisce, infine, il gruppo russo da Rostov “Ensambre Statale di Danze Cosacche di Azov” nato nel 1954. Alla base della sua attività artistica sta la genuinità delle tradizioni popolari cosacche del Don. La dinamicità dello spettacolo, il continuo cambio di costumi e l’esuberante creatività delle esibizioni sono caratteristiche di questo gruppo diretto dalla signora Lyudmila Golikova, insignita dal ministero della Cultura della Federazione Russa. La serata è poi terminata con lo scambio di doni tra i popoli, consegnati dalla Pro Loco, dal Sindaco Bof e dal direttore della filiale della Banca Prealpi di Tarzo Walter Santinon, che hanno congedato e salutato tutti i presenti. Visti gli ottimi risultati continuerà la collaborazione tra il Gruppo Folkloristico Trevigiano e la Pro Loco di Tarzo, per portare questo splendido spettacolo nel nostro paese, unica tappa per questi gruppi stranieri nella sinistra Piave. Per la ProLoco Luciano Piaia TARZO – REVINE LAGO Il gruppo sportivo è pronto per la nuova stagione agonistica. Il Presidente consapevole che sarà difficile scalare la classifica sino alla vetta, punta sulla concretezza e sull’unità del gruppo con l’obiettivo di conquistare la Coppa Disciplina che significa “un esemplare comportamento dei giocatori”. Questo l’organigramma Presidente Davide Croce, Vice Giorgio Carlet, DS Bruno Ferrara, Segretario Giorgio Marinello, Respons. Settore Giovanile Giuseppe Lamberti , Respons. Tecnico Settore Giovanile Luca Moz,. Allenatore 1a squadra Settimio Stallone, Juniores Davide Fioretti, Allievi Francesco Santacterina, Giovanissimi Dimitri Grando, Esordienti e Pulcini Lucio Dal Molin, Piccoli amici D. Fioretti ed Alberto Segat. pagina 7 NUBIFRAGIO Nella tarda serata di sabato 2 agosto dalle 20:30 alle 22, sopra Arfanta e i borghi vicini, si sono aperte le cateratte del cielo e, in meno di due ore, sono caduti fino a 200 mm di pioggia mista a grandine. Quantità d’acqua mai vista a memoria d’uomo, evento che rientrerà negli annali. Allontanandosi dall’epicentro del nubifragio la quantità caduta diminuiva, ma si sono registrati circa 100 mm IL MULINETTO di pioggia ad est del Capoluogo e 70 mm a Nogarolo. Questa precipitazione improvvisa, dopo giorni di continue piogge, ha ingrossato a dismisura i “bucolici” torrentelli che scendono dalle colline ed ha creato in pochi minuti numerose situazioni di pericolo ai residenti ed agli automobilisti in transito sulle stradine delle varie località. Gli effetti disastrosi si sono visti nella loro gravità con il sorgere del sole; tutto il territorio a sud- ovest del capoluogo è stato interessato da frane ed erosioni. Il torrente Lierza, tranquillo torrentello da cartolina illustraPRAPIAN ta, che raccoglie le acque che confluiscono al fiume Soligo e al Piave, si è trasformato in un mostro che tutto ha travolto. Un evento simile nella zona del Lierza viene ricordato nel 1860. Il Lierza, poco a monte del Molinetto della Croda - posto incantevole immortalato da artisti e fotografi, dove sotto una bella cascata si trova un vecchio molino – vicino al confine tra i comuni di Refrontolo, Cison e Tarzo, si unisce con il torrente Rosada che scende da Rolle di Cison. L’impeto dei due corsi d’acqua è stato devastante e purtroppo, oltre ai danni materiali, ha provocato la morte di 4 uomini e vari feriti travolti durante una festicciola agreste. Il rio Parè che scende da Resera verso Prapian ed il rio Toma che scende dal Mondragon si sono trasformati in torrenti impetuosi creando danni gravi a varie abitazioni oltre alla pubblica viabilità. Il rujo Filippini che attraversa il centro di Tarzo, ha allagato scantinati e garages. Il torrente Cervano, collettore di questi corsi d’acqua e che confluisce nel Monticano, ha raggiunto livelli impressionanti erodendo tratti di muri di contenimento e di argini. Un primo bilancio dei danni alle opere pubbliche sono stati quantificati in 2,5 milioni di euro. Molte decine di migliaia quelli segnalati dalle proprietà private. L’episodio del 2 agosto forse si ripeterà fra cento anni, ma la natura, anche con eventi meno traumatici, fa valere i suoi diritti e chiede il conto all’incuria ed al pressappochismo dell’uomo. Questa pioggia eccezionale ha dimostrato che i corsi d’acqua ed anche le varie opere idrauliche (ponticelli e tubazioni varie) sono sottodimensionate. Quindi per ovviare almeno in parte alla furia delle acque sarà necessario prevedere delle aree di laminazione. Si dovrà, inoltre, avere maggiore attenzione al territorio, in modo che torrenti, canali, ruscelli spesso ridotti a boscaglie, con detriti e materiali di tutti i tipi, siano maggiormente controllati. L’acqua vuole i suoi spazi, quando poi scende copiosa nessuno la può fermare. Questa calamità dovrà far riflettere sia i privati che le autorità preposte al bene pubblico. Anche questa ci dimenticheremo, dei danni e dei morti, fino alla prossima alluvione?. Nicola De Polo «Voce amica» pagina 8 www.comune.tarzo.tv.it Luglio-Agosto 2014 [email protected] Notizie dal Comune RIPRENDONO I “GRUPPI DI CAMMINO” Tra le attività volte alla promozione della salute e stili di vita sani, riprendono Martedì 2 Settembre da Tarzo ore 8.30, dopo la sosta estiva, i “GRUPPI DI CAMMINO”, iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Tarzo. Che cosa sono? Sono gruppi di persone che si ritrovano, almeno due volte alla settimana, per camminare assieme, in modo corretto, lungo un percorso urbano e extraurbano del nostro territorio comunale. I gruppi sono guidati da un Walking Leader che serve da guida per stimolare un’attività corretta, continuativa e favorire uno spirito di gruppo. L’iniziativa nata a Tarzo a ottobre del 2013 con circa 20 iscritti, ne conta ad oggi quasi 50!! Un enorme successo che riprende con l’entusiasmo e l’impazienza di tutti gli iscritti e di Anna la nostra walking leader. Il martedì il luogo di ritrovo del gruppo è il piazzale della palestra Comunale di Tarzo alle ore 8.30 e il venerdì sempre 8.30 il ritrovo è Piazza Papa Luciani a Corbanese. L’iniziativa è aperta a tutta la popolazione, in particolare alle persone che sono poco abituate a fare attività fisica allo scopo di sviluppare uno stile di vita che preveda il movimento come pratica abituale finalizzata al benessere psico-fisico, alla socializzazione e alla riscoperta del nostro bellissimo territorio permettendo inoltre di stare all’aria aperta. La distanza che viene percorsa è di circa 5 km a si conclude sempre con una sessione di circa 15 minuti di esercizi di stretching. Il gruppo che si è creato è molto unito ed affiatato ma è anche prontissimo ad accogliere tutti coloro che hanno voglia di unirsi a loro!! VI ASPETTIAMO NUMEROSI e se vole- te avere qualche informazione in più potete contattare l’ufficio dell’ Assistente Sociale al numero: 0438/9264209 oppure andare direttamente o il martedì o il venerdì presso i punti di ritrovo e tuffarvi anche voi in questa bellissima esperienza! L’Assessore alle Politiche Sociali e allo Sport Antonella Pol Sottoscrizione I Comuni di Refrontolo, Pieve di Soligo, Santa Lucia di Piave, Sernaglia della Battaglia, Tarzo e Cison di Valmarino hanno aperto una sottoscrizione pubblica di solidarietà per sostenere le Famiglie delle 4 vittime, i feriti e le attività economiche/produttive colpite dai tragici eventi del 2 agosto accaduti al Molinetto della Croda di Refrontolo. * sul c/c postale n. 12082319 intestato a Comune di Pieve di Soligo; * bonifico bancario alla Unicredit banca Spa – Filiale di Pieve di Soligo, intestato a Comune di Pieve di Soligo. IBAN IT 38 D 02008 61 920 000103334043 * codice per i versamenti dall’estero: BIC UNCRITM1A60 * Per i soli enti pubblici rientranti nel sistema di tesoreria unica: accreditamento sulla contabilità speciale n. 70324 accesa presso la Banca d’Italia Sezione di Treviso. Il versamento deve essere accompagnato dalla causale ALLUVIONE MOLINETTO DELLA CRODA A 2014. Per informazioni :Comune di Pievee di S., Ufficio Unico Segreteria Generalee Tel. 0438.9853 985306/310/313/314 PAOLO RANIER DI TARZO ORGANIZZA LA MOSTRA A CONEGLIANO SU: 6° TROFEO CITTA’ DELLA VITTORIA Si è svolto domenica 24 agosto il 6° “Trofeo Città della Vittoria”, gara sezionale ANA di tiro con pistola a m. 25, riservata ad Alpini ed Amministratori comunali ed Amici Alpini, presso il poligono di Vittorio Veneto. Va subito premesso che non si tratta di una esercitazione con le armi per fini bellici, ma un incontro tra tanti amici, nell’esercizio di una disciplina sportiva che richiede rispetto di regole, equilibrio e controllo di sé stessi. Hanno aderito 1117 Alpini, 32 Amici e 9 Amministratori dei 10 Comuni inviati, tra cui, per Tarzo, il Consigliere Mauro Gava. Nuova affermazione tra gli “Amici degli Alpini”, ove ha nuovamente primeggiato, dopo il 2013, Giuliano De Zanet (p.173), con Giorgio De Polo 4° (p.167) e Antoniazzi Guerrino 7° (p.151). Tra gli Alpini ottimo il 2° posto di Ivan Bez (p.152), a seguire Francesco Casagrande 18° (p.126) e Franco De Coppi 22° (p.122). Nella classifica a squadre il Gruppo di Tarzo si è insediato al 3° posto, pari merito con Lago, già vincitore lo scorso anno. Arfanta «Voce amica amica» Paese mio Luglio-Agosto 2014 16 Agosto S. Rocco: Festa in piazza Eccoci qua! Per il terzo anno consecutivo siamo riusciti a festeggiare, nella piazzetta di Resera, il nostro Santo Patrono, San Rocco. Quest’anno il tempo non ci ha aiutato; nel primo pomeriggio una pioggerellina insistente e alla sera temperature autunnali. Nonostante tutto, i partecipanti sono stati numerosi: gli abitanti della nostra piccola frazione erano quasi tutti presenti! Quasi tutti, ma non tutti…Qualcuno aveva forse impegni altrove, qualcun altro era in vacanza… Peccato! Nella piccola piazza si sono mescolati volti noti e sconosciuti, che hanno affollato la lunga tavolata, colma di succulenti e gustosissimi piatti: pizze, trippa, patate bavaresi, torte salate, spiedini appetitosi, verdure e patatine fritte, porchetta, fagioli e torte in quantità! La gente di Resera, sempre ospitale, si è prodigata volentieri nel portare in tavola qualcosa in più per soddisfare anche i più golosi. Abbiamo dovuto constatare che alcuni non residenti hanno un po’ troppo approfittato di questa occasione conviviale, condividendo le prelibatezze offerte, ma non l’impegno degli abitanti di Resera per imbandire la tavolata. La “festa in piazza” era stata in origine pensata dalla e per la piccola comunità di Resera per condividere un momento di convivialità, scambiando quattro chiacchiere accompagnate da un buon bicchiere di vino. Siamo contenti che questo appuntamento riscuota successo anche oltre i confini del nostro piccolo borgo, però ci farebbe piacere che alla sua realizzazione “contribuissero” tutti i partecipanti. In ogni caso, comunque, tutto è andato per il meglio. L’estrazione dei biglietti della lotteria ha calamitato l’attenzione dei presenti fino a tardi, nonostante il freddo pungente. La sorte ha concesso a qualcuno qualche bel regalo. Altri se ne sono tornati a casa un po’ meno soddisfatti. La metà, del discreto ricavato, è stata consegnata a don Angelo, come contributo al restauro del campanile della chiesa parrocchiale di Arfanta. L’altra metà verrà utilizzata per risistemare la seconda anta della porta d’ingresso ed una finestra della nostra piccola chiesa di S. Rocco. Un grazie di cuore da noi e da don Angelo a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della Festa in Piazza.. Gli organizzatori INFO su ARFANTA Domenica 28 settembre p.v. dalle 15.30 alle 18.30 presso la “Sala della Comunità” di Lago, tutti i membri dei Consigli Pastorali della nostra Unità Pastorale (che comprende le Parrocchie di Arfanta, Corbanese, Lago, Revine e Tarzo) sono invitati a partecipare ad un incontro comunitario che ha lo scopo, alla vigilia di un nuovo anno pastorale, di promuovere la conoscenza reciproca tra i membri, condividendo esperienze, attività, gioie e fatiche che possano aiutarci a leggere meglio i bisogni del territorio in cui viviamo ed operiamo, per poi pensare ad un progetto pastorale comune. Il pomeriggio si concluderà, per chi lo desidera, con la celebrazione della S. Messa nella parrocchiale di Lago alle 19, presieduta dal moderatore don Angelo Granziera. pagina 9 San Rocco Con temperature a dir poco autunnali, i promotori dei festeggiamenti a Resera hanno sfidato le previsioni del tempo preparando un ricco buffet sotto lo sguardo di San Rocco, che da oltre vent’anni vigila dall’esterno. La Santa Messa è stata celebrata da don Angelo alle 19.30; che con un escursus sulla vita di San Rocco, ha ricordato le persecuzioni e il riconoscimento della sua nazionalità dopo la sua morte. Don Angelo ci ha ricordato che sarebbe più opportuno e corretto se riuscissimo ad aprire gli occhi quando le persone sono in vita e non ricordarsi di loro, dopo la morte. Al termine della celebrazione i partecipanti hanno potuto accostarsi ai tavoli, preparati per l’occasione sotto i gazebi, passare un po’ di tempo in compagnia commentando le prelibatezze messe a disposizione dai “Reserani”. Presenti varie persone e famiglie provenienti da “fuori”, apprezzata la presenza del Sindaco e Vicesindaco. Si è ripetuta l’organizzazione della lotteria, per la raccolta fondi per le necessità della chiesa. Tutto si è concluso con la promessa di ritrovarci il prossimo anno che cadrà di domenica. Un plauso agli organizzatori, in primis Carla, Chiari e Paola! Festeggiamenti del Patrono S. Bartolomeo Domenica 24, giornata del Patrono, la Santa Messa è stata celebrata dal Parroco. La cerimonia è iniziata con il suono del violino di Elia. Durante l’omelia don Angelo ha riportato un estratto di un colloquio con un musulmano da cui si evidenziava come l’importante in ciò che si fa e che si dona, è che deve essere fatto con il cuore! Domenica 31 appuntamento con il tradizionale raduno degli arfantesi ex e non. La Santa Messa, alle 11, è stata celebrata Don Gianluigi Papa, rettore del Seminario di Vittorio Veneto, tema centrale dell’omelia: …… “Se vuoi venire dietro a me, rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi”. Con parole molto semplici e chiare, il celebrante ha spiegato il vero senso di una frase che abbiamo sentito molte volte, ma che altrettante dimentichiamo. Pozzo di San Patrizio Tra un danno e l’altro, anche quest’anno è andata! Eh sì… la sorpresa dei danni l’abbiamo avuta domenica 3 agosto con l’interno della canonica pieno di fango con tutti gli oggetti destinati al pozzo a rischio. Alla fine è andata ancora bene, nonostante tutto! Sono state giornate di tensione, ma ce l’abbiamo fatta. Visto che Voce Amica arriva a tutti, cogliamo l’occasione per ringraziare quanti hanno contribuito al buon esito dell’iniziativa del Pozzo di San Patrizio. Grazie di cuore, poi, a quanti hanno sponsorizzato l’iniziativa: a tutte le ditte, i commercianti, le cantine, a quelli che hanno offerto gli oggetti, a quanti hanno contribuito con offerte in denaro, alla BCC Prealpi il cui contributo è stato prezioso per acquistare ed arricchire la lista dei premi. Infine, un grazie alle donne che si sono offerte per i capolavori manuali. L’elenco di tutti gli offerenti è stato esposto in canonica. Il ricavato verrà destinato alle necessità parrocchiali e ai lavori del “campanile”. M. Teresa La comunità ringrazia tutte le volontarie che si sono adoperate per il buon fine dell’iniziativa. «Voce amica» pagina 10 Dal Gruppo Ricreativo di Arfanta Anche quest’anno si è conclusa la tradizionale sagra di San Bartolomeo Apostolo svoltasi dal 22 al 31 Agosto. Fortunatamente durante la manifestazione il tempo è stato clemente ed il nuovo direttivo è orgoglioso di annunciare che l’affluenza è stata superiore alle aspettative. Un ringraziamento va a tutti gli sponsor, che hanno contribuito generosamente alla realizzazione della 27a sagra di San Bartolomeo, un sentito grazie a tutti i collaboratori che hanno lavorato e creduto in questo nuovo gruppo, che ha dimostrato di poter lavorare insieme senza l’esclusione di nessuno. Il nostro pensiero va comunque a quelle famiglie e a quelle persone, che la sera del 2 Agosto al Molinetto della Croda hanno perso i loro cari e a quelli che si sono visti cancellare il lavoro di anni. Stringendosi attorno alle comunità colpite, il Gruppo ringrazia nuovamente tutti e dà un arrivederci al prossimo anno. G.R.A. Ricordi IDA PILAT 13.12.1921 – 12.07.2009 “Cara mamma, sono già trascorsi 5 anni da quella brutta domenica, quando mi hai lasciato un grande vuoto dentro. Mi manca il tuo sorriso e la tua voce, per me è come una ferita che fa fatica a guarire. Lo so che pian piano mi devo fare coraggio, che tu da lassù stai pregando per noi. Un caro abbraccio da chi non ti potrà dimenticare.” Tua figlia Silvia Luglio-Agosto 2014 FESTEGGIAMENTI ARFANTESI 27a SAGRA DI SAN BARTOLOMEO Le ombre di Arfanta e di via Ruio 21 Agosto e 12 settembre 2014 Ombre, musiche, emozioni… Quando la notte è scesa e la luna è apparsa nel cielo di Arfanta, abbiamo scoperto la magia delle ombre. In compagnia di Giulietta e di Girotondo ci siamo lasciati trasportare, sulle note di fisarmonica e violino, in una dolce storia; abbiamo lasciato che la nostra fantasia desse un volto ai protagonisti e dei colori alle cose che li circondavano perché nel piccolo teatro in cui è stata proiettata la loro storia c’erano solo le loro ombre. Nonostante questo Giulietta e Girotondo ci hanno riempito di colorata emozione e sono pronti ad incontrarci nuovamente. La prossima luna che ci svelerà le ombre di Giulietta e Girotondo sarà quella del cielo sopra il Cortile dalla Pietà, in via Ruio, venerdì 12 settembre alle 21. Un grazie a Paride ed Elia che ci hanno musicalmente sostenute in questa avventura e un grazie al Gruppo Ricreativo di Arfanta che mettendo a disposizione lo stand della sagra, ci ha permesso di portare ad Arfanta il nostro progetto; infine un doveroso grazie a coloro che hanno condiviso con noi l’emozione di questo primo spettacolo/esperimento. Manuela e Chiara COSTANTINO PILAT 31.10.1923 – 17.08.2007 “Resterai sempre nel cuore di quanti ti hanno conosciuto ed amato. Con affetto” I tuoi famigliari ARFANTA - CAPO NORD 11.000 km da favola… LUIGI RESERA L 11.10.1935 – 23.08.2004 “Sono trascorsi ormai 10 anni, da quando, in una sera d’agosto il Signore ti ha accolto tra le sue br braccia paterne. Hai lasciato sgom menti i tuoi famigliari, amici ed un in intero paese in festa, che mai potr trà scordare il tuo sorriso, la tua b bontà e disponibilità e ti porterà per sempre nell cuore. Ti chiediamo da lassù di guidare i nostri passi, in attesa, un giorno, di rivederci. Un abbraccio forte.” I tuoi cari …Il tutto per effettuare la maratona lo scorso 21 giungo a Tromso (Norvegia). 31 giorni sopra il circolo polare artico norvegese tra laghi, fiumi, cascate, fiordi, neve e gelo…con la nostra Dacia e maggiolina. Mai stanchi, né domi, con tappe da 600 km al giorno, con lo spettacolo del sole a mezzanotte (due volte) e la maratona di mezzanotte al chiaro… Un viaggio indimenticabile nella terra dei Trois … da fare! Maria Augusta e Salvatore i nostri due maratoneti Luglio-Agosto 2014 La Voce di Corbanese «Voce amica» SI RICOMINCIA!!! Settembre è arrivato ed è ora di ricominciare la scuola!!! Le maestre sono già al lavoro e aspettano con gioia i bambini…….lunedì 8 inizia il nuovo anno scolastico per tutti i bimbi, vecchi e nuovi! Tante novità aspettano i loro curiosi occhi e non mancheranno di certo le sorprese. Tutto è pronto per il nuovo progetto che ci accompagnerà durante l’anno, storie e personaggi fantastici celati sono desiderosi di farsi conoscere...a questo punto manca solo l’entusiasmo che caratterizza i nostri bambini!!! Vi aspettiamo e intanto auguriamo a tutti un buon anno scolastico!!!! le maestre ANCORA SULLA PARROCCHIA. DI CHI E? Da queste colonne ad aprile avevo riflettuto sulla situazione della nostra Parrocchia. Mi chiedevo: è una Comunità di fede, di culto, di carità, di missione e di celebrazione? Chi deve portare avanti la Parrocchia ed il suo rinnovamento? Certamente c’è l’azione dello Spirito Santo che opera nella Chiesa. Non si è esaurita e non si esaurisce la forza della sua Grazia, lo Spirito è sempre presente ed operante. Nella Chiesa, la “cellula” piccola o grande è la Parrocchia, che non è una associazione o un comitato di persone che si uniscono per scopi puramente umani: incontro di amici o di famiglie, per festeggiare, per far sagre o sport… Se fosse vista così non sarebbe capita e, sicuramente travisata, porterebbe a divisioni. La Chiesa è Comunione di Dio con gli uomini. Esige quindi l’azione congiunta di Dio e degli uomini. E Comunione (CUM UNIONE) fra quelle persone che frequentano la parrocchia e vivono in Cristo, animati dallo Spirito Santo. Per ciascuno, il punto di partenza è il Battesimo che ci innesta in Cristo: “Sacerdote, Re e Profeta”. Noi con il battesimo diventiamo membra vive della Chiesa, partecipi della sua missione nel mondo. Ogni cristiano, come membro vivo di Cristo, è Sacerdote, perché capace di dare a Dio sacrifici e lodi nella Eucaristia e nella vita. È Re cioè è capace di essere vittorioso sul peccato, capace di dominare il male personale e sociale. È profeta cioè testimone di Cristo con la parole e le opere della sua vita. Allora si capisce che tutti i battezzati sono la Chiesa (Ecclesia in greco Assemblea) e per essa devono attivarsi. Non è opera da portare avanti solo dai preti. Proviamo a trarre delle conseguenze. Non basta essere cristiani anagrafici, cioè registrati, ma pertecipi. Non basta essere cristiani che hanno ricevuto i sacramenti, bisogna viverli. Non basta essere cristiani per tradizione; “si è sempre fatto così”. Non basta essere cristiani a “corrente alternata” un giorno si è sei no. Non basta essere cristiani “da festa:.Natale, Pasqua, qualche funerale o ricorrenza” Non basta vedere la chiesa come area di servizio (benedizioni, documenti e qualche Sacramento) o di parcheggio per i figli quando sono piccoli. Urge che ogni cristiano prenda coscienza, con il cuore, per una partecipazione vera alla vita della Parrocchia. Innanzitutto, partecipando alla Messa domenicale con attenzione e sensibilità, collaborando, poi, alle varie attività ed iniziative parrocchiali, essere, infine, caritatevole con una apertura missionaria. La presente realtà di disagio sociale, di disgregazione delle comunità e delle famiglie forse non possiamo attribuirla, anche, alla mancanza di partecipazione alla vita della parrocchia? Il discorso si amplia, ma non possiamo nasconderci, far finta di niente. Ci si deve relazionare, essere umili, avere la fede vera autentica dei nostri vecchi ed anche un po’ di fantasia per affrontare i problemi di oggi. d. A. pagina 11 LA NATURA SI RIBELLA Anche Arfanta vittima della “bomba d’acqua” tra danni, disagi e tanta paura In una delle poche giornate assolate di questa bizzarra estate, il pensiero corre a quel sabato 2 agosto, una sera come tante in cui, all’improvviso verso le nove di sera dal cielo è scesa una devastante “bomba d’acqua” che, in pochi minuti, con inaudita forza ha travolto tutto ciò che ha incontrato sulla sua strada. Piccoli torrenti sono usciti dagli argini, tante Il muro sottostante la Parrocchiale franato in strada le abitazioni con gli scantinati, i garage allagati e riempiti di fango, erba e sassi, ponticelli crollati, decine e decine di frane che hanno interrotto la viabilità dapprima verso Rolle e poi in direzione Corbanese. Per non parlare dei danni riportati dai vigneti, già seriamente provati da una stagione incerta. Il buio non ha certamente aiutato a rendersi conto delle proporzioni di quel inusuale temporale, ma con le prime luci, il giorno seguente camion, ruspe e trattori hanno lavorato rivelando i danni della furia dell’acqua. I fedeli che hanno partecipato alla S. Messa sono stati accolti da una brutta sorpresa: il muro sottostante la Parrocchiale è crollato riversando in strada detriti e gli olivi circostanti, l’acqua è entrata anche dalla porta principale della chiesa e la canonica è stata invasa da fango e acqua, Anche la piccola e suggestiva chiesa di S. Isidoro in Loc. Pecol si è inclinata di qualche grado costringendo il Sindaco Bof a recintare l’area. Di certo tanti i danni, i disagi e la paura, ma il pensiero va a chi sta peggio di noi: quei quattro “omi” che, in una serata di festa, a pochi chilometri da noi, hanno perso la vita in un modo assurdo. A quelle famiglie, mogli, figli, parenti che in un inspiegabile tragedia non hanno più visto tornare i loro cari. A chi con la forza di volontà e della fede ce l’ha fatta, ma mai potrà scordare quei terribili momenti. Queste poche righe vogliono esprimere vicinanza, andare oltre le polemiche, c’è voglia di ripartire, di ricostruire questi preziosi luoghi che tutto il mondo ci invidia. Valentina La frana sotto la Parrocchiale «Voce amica» e s e n a b r o C i d T S GRE pagina 12 “Ti ricordi lo sport?!”… insieme per raggiungere l’obiettivo!! “Abbiamo imparato a nuotare come pesci, abbiamo imparato a volare come uccelli ma non abbiamo ancora imparato l’arte di vivere insieme come fratelli”. È con questo messaggio di Martin Luter King che è iniziata la serata finale del Grest 2014 di Corbanese, insieme ai fiori che tutti i ragazzi e animatori hanno donato al numeroso pubblico presente allo stand della Pro Loco. Ma il nostro Grest non è stato solo serata finale. L’estate è ormai finita e con l’estate anche un’altra meravigliosa avventura del Grest. Eravamo un gruppo davvero numeroso: ben 65 ragazzi, 21 animatori e tanti adulti volontari che hanno trascorso le loro giornate in oratorio per creare un’esperienza indimenticabile. Cos’è stato il nostro GREST?! E’ stato un momento di crescita, di riflessione e di divertimento dedicato ai bambini e ai ragazzi dai sette ai quattordici anni. E’ stata un’esperienza che ha favorito la vita di gruppo, che ha creato nuove relazioni di amicizia e di affetto, insomma un’avventura da vivere per poterla comprendere. Quest’anno il Grest si è svolto dal 7 luglio al 1° agosto per tutte le mattine dalle 7.30 alle 12.30, ovvero per quattro indimenticabili settimane. Ogni mattina gli animatori aprivano le porte dell’oratorio per ospitare i ragazzi che ogni giorno arrivavano carichi di energia e di entusiasmo. Tutti noi sapevamo che per iniziare bene la giornata dovevamo dedicare un po’ del nostro tempo al momento della preghiera. Il momento dedicato alla riflessione su noi, sul nostro tempo dedicato a Gesù è stato gestito da Giulietta e Gabriella insieme a Don Angelo. Attraverso storie, passi del Vangelo, testimonianze e preghiere, ragazzi e animatori hanno riflettuto su diversi temi come la fiducia, la diversità, la ricchezza e la povertà, il valore delle cose, l’errore, il perdono e la responsabilità. La preghiera era accompagnata da un momento altrettanto importante: il canto (perché come diceva sant’Agostino “Chi canta prega due volte”). E come nei migliori Grest anche noi avevamo una maestra di canto, Rossana, che ci ha aiutato nel corso di tutto il mese con la sua infinita pazienza e voglia di aiutarci. Al termine, la danza prendeva il sopravvento!! Eh già… in questo mese di Grest abbiamo avuto un sacco di bravi ballerini!! Non c’è mai stato tempo di fermarsi perché concluse le danze e i bans, si andava dritti dritti tutti nel proprio laboratorio. In ogni stanza c’era un gruppo di animatori super indaffarati che s’impegnavano a preparare e insegnare i lavoretti artigianali: se da una parte si trovavano perline, fili e vimini per fare l’originale e colorato SCACCIAPENSIERI; dall’altra c’erano raspe, candele, pirografi per fare delle ICONE davvero originali! Ma quest’anno c’è stata una novità!! Oltre ai laboratori tradizionali, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di conoscere alcuni sport come pallavolo, basket, calcio e rugby. È stata un’opportunità, anche, per capire che lo sport non necessariamente deve essere inteso come “agonismo”, in funzione di diventare futuri campioni attraverso un’esasperazione di allenamenti, di confronti e di partite per vincere; lo possiamo ben intendere e praticare anche solo come gioco, come divertimento. E poi ogni giorno c’era la fatidica domanda: “Qual è il gioco di oggi???”. Il mistero rimaneva irrisolto fino alle 11.30 quando gli animatori dei giochi riunivano tutte le quattro squadre ARGENTINA, BRASILE, OLANDA e INGHILTERRA. La competitività, la voglia di vincere era tanta ma noi avevamo Luglio-Agosto 2014 un obiettivo più importante:VINCERE CON STILE!! Gli ingredienti per vincere con stile erano pochi (ma buoni): giocare, ballare, cantare, creare e divertirsi tutti insieme. E così in queste quattro settimane i ragazzi si sono impegnati in tutto e per tutto! Prima di salutarci per ogni weekend ci aspettava sempre un’indimenticabile uscita. Come non ricordare la nostra notturna!? Venerdì 18 luglio animatori e ragazzi insieme a tutte le valigie si sono diretti verso il rifugio Pranolz, dove abbiamo trascorso una nottata da brivido. Dopo una doccia fresca e una buona cena i ragazzi hanno incontrato una guida alpina del CAI che ha spiegato loro i comportamenti da tenere in montagna e l’attrezzatura da avere nello zaino durante le escursioni. Dopo aver ballato tutti insieme, i ragazzi hanno preferito andare a riposarsi nelle loro camere (almeno questa è stata la versione ufficiale!), poi, però in ogni camera c’era chi raccontava le storie dell’orrore, chi le barzellette o chi semplicemente si riposava dalle fatiche del giorno. Il tempo in questo mese di Grest non è stato dei migliori. La pioggia ci ha guidato come un compagno fedele in ogni attività del Grest. Ma non abbiamo rinunciato di certo alla tradizionale e intramontabile piscina. Siamo partiti venerdì 25 luglio nonostante alcuni grandi nuvoloni grigi coprissero il cielo sopra di noi, ma raggiunta la piscina Solerò di Gaiarine il sole ha fatto capolino tra le nuvole per farci vivere un’altra giornata di spensieratezza e divertimento. E come dimenticare il grande spettacolo che si è svolto alla Pro Loco di Corbanese?! I nostri ragazzi si sono trasformati in veri e propri attori per la serata finale di giovedì 31 luglio. Insieme con noi animatori, i ragazzi hanno composto una divertente scenetta, allestito tutte le scenografie e tutto l’occorrente per creare un vero spettacolo serale. Con la vittoria dell’ARGENTINA, si è conclusa questa serata davvero fenomenale e piena di emozioni. La festa non finisce qui, infatti, il giorno dopo, più attivi che mai, ci siamo diretti allo stand della Pro Loco per mangiare una buona pastasciutta offerta dalla Pro Loco. Per l’ultimo saluto ci siamo fissati appuntamento alla Santa Messa di domenica 3 agosto. Noi animatori vogliamo Luglio-Agosto 2014 ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno condiviso i nostri obiettivi e le nostre passioni e che hanno avuto il piacere di supportarci nella realizzazione di questo Grest. Ringraziamo l’Amministrazione comunale, gli operai del comune, i negozi del paese che ci hanno sostenuto: Panificio di Andreetta Ermes, Supermercato Crai di Della Pietà, Consorzio De Polo, Lucchetta L. Casalinghi Ferramenta, Dal Mas per la coppa; le signore che ci hanno aiutato durante tutto il mese: Giulietta e Gabriella per la preghiera, Rossana per i canti, Lucia, Anna e Luigina per il laboratorio di Cucina, Miranda per il laboratorio di perline; la Pro Loco di Corbanese che ci ha dato l’alternativa per la serata finale, per averci dato la sede nuova per la dimostrazione dei materassi con la ditta Imperial-Life, per averci ospitato l’ultimo giorno e averci offerto la pasta; gli alpini per la disponibilità offerta e Alessandro Dalle Crode per averci preparato la deliziosa pastasciutta. Inoltre nel mese di Grest per le merende abbiamo avuto vari sponsor che ci hanno offerto le loro prelibatezze: Da Re Bibanesi, Piovesana, Bauli, Supermercato Alì, Ortofrutticola Sile, Latteria Soligo, Gardenal, Gelco e pasticceria e gelateria Moreno. Un ringraziamento, anche, a coloro che ci hanno sostenuto: la ditta Artisport, la Cartolibreria Arcobaleno, la fam. Pizzin, Gianangelo e Francesco per averci dato la disponibilità a suonare le chitarre durante la messa conclusiva del Grest, Cesare. Tutte le associazioni sportive che nelle mattine e nei pomeriggi senza pioggia ci hanno aiutato e insegnato a giocare: AC Vallata, Basket Vallata, Rugby Piave e Vallata Volley. Un pensiero particolare va a Simone che nonostante i propri numerosissimi impegni ci ha aiutato a portare a termine questo compito impegnativo. Ringraziamo Don Angelo che con la sua presenza e le sue preghiere ci ha supportato e incoraggiato in questo percorso educativo (non sempre facile!). Cogliamo l’occasione per ringraziarlo perchè nonostante la nostra giovane età ci ha dato la fiducia e ci ha affidato questo compito importante e di responsabilità, nella speranza di aver esaudito le sue aspettative. Ma tutto questo non ci sarebbe stato senza i numerosi bambini!! Non ci stancheremo mai di ringraziarli! Come ogni Grest, anche il nostro ha una sua storia, delle idee che crescono e si sviluppano, che prendono strade nuove e a volte imprevedibili. Come in una partita di pallavolo il risultato non è sempre scontato; il gioco di squadra è stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo. In questi ultimi giorni di vacanza vi auguriamo un buon rientro a lavoro e a scuola e ci diamo appuntamento al prossimo anno per un altro Grest insieme!! Silvia «Voce amica» SCRITTE e SANTI SULLE CAMPANE su tutte 3 ME FREGIT FUROR HOSTIS AB AERE REVIXI ITALIAM CLARA VOCE DUNQUE CANENS MCMXXVII Campana grande (nota musicale RE) TUIS FAMULI SUBVENI ORATE PRO NOBIS Santi: S. Gervasio e Protasio – Immacolata – San Tiziano S. Paolo – Gesù buon pastore – S. Antonio da Padova Campana Mezzana (MI) AB OMNI MALO LIBERA NOS MALO A FULGURE ET TEMPESTATE LIBARA NOS MALO Santi: S. Rocco - S. Antonio da Padova Campana piccola (SOL) BEATI MUNDO CORDE UBI PETRUS IBI ECCLESIA Santi: S. Luigi – S. Caterina - S. Pietro (Nuova) Campana Piccola (LA) peso 360 kg, acquistata dalla ditta De Poli di Vittorio Veneto FORTITER IN RE SUAVITER IN MODO NIHIL SINE DEO Santi: Giovanni XXIII con l’ostensorio, Madonna con bambino, Cristo risorto, Ostensorio anno eucaristico 2005. Intenzione della campana: unire la Messa, l’Eucaristia alla famiglia. Non ci può essere vera famiglia cristiana senza l’Eucaristia. FAMIGLIA ed EUCARISTIA pagina 13 Ricordi TOMASI ANGELO Nel trentesimo anniversario della tua morte. Genitori, fratelli e parenti tutti ti ricordano sempre caramente. ANAGRAFE Nella casa del Padre 12. POSOCCO RINA di anni 74, fu Lodovico Angelo e fu Fiorin Orsolina, sposata con Possamai Sergio. Era nata a Tarzo il 1° giugno 1940 ed è deceduta improvvisamente nella sua casa il 23 agosto 2014. La sua scomparsa ha portato tanta amarezza e dolore nella comunità, anche per la situazione di sofferenza del marito che abbisogna di continua assistenza e la moglie era per il marito: il Buon Samaritano che infonde coraggio. La sua esistenza era riempita di lavoro ed amore per la famiglia. Il suo funerale il giorno 25 agosto venne celebrato nella nostra chiesa da un padre Cappuccino, suo parente, e poi accompagnata al cimitero in attesa della promessa del Signore: “Vado a preparavi un posto e poi vi porterò con me”. 13. CASAGRANDE DANILO fu Augusto e fu Gallonetto Antonietta. Danilo era nato l’8. settembre 1938 e si era sposato con De Bettin Alma. Con lei e famigliari condivise gioie e speranze, ma sempre in clima di solidarietà, di reciproco aiuto e sostegno nella serenità e forza d’animo. La malattia che lo aggredì, in modo inesorabile, fu per lui un continuo calvario di dolore, di cure, di preoccupazioni alternate a qualche momento di speranza. Concluse il suo pellegrinaggio terreno il 22 agosto 2014 nella Casa Antica Fonte di Vittorio veneto e le sue esequie vennero celebrate nella nostra chiesa il giorno 27 agosto. pagina p pa agi g na 14 Scuola MATERNA L’avventura del Baby-Grest anche quest’anno si è conclusa fra mille sorrisi, giochi, balli, birichinate e tante soddisfazioni. Tutto è iniziato il primo luglio, quando già alle 7.30 la sig.ra Luigina era in asilo ad aspettare i primi bambini a braccia aperte. All’arrivo delle animatrici, di Suor Leontina e dei numerosi bambini (una sessantina quest’anno) eravamo tutti pronti a iniziare questo Baby-Grest col botto!! Così alle 9, impaziente, la grande ciurma del BabyGrest è corsa in canonica per incontrare i grandi del Grest. I bambini non sapevano però che ad aspettarli c’era una sorpresa: la prima scenetta e il primo momento di preghiera si doveva svolgere nel campetto della canonica immersi in un’atmosfera tutta africana, realizzata per l’occasione dallo staff del Grest. Quindi, il tema di quest’anno è stato l’Africa, in particolare Zawadi - Il Sentiero del Fuoco. Questa storia racconta del villaggio di Karibu, a cui è stata rubata la pietra sacra che rinnova il fuoco e anche il suo custode. Gli abitanti ritengono che i colpevoli siano i guerrieri di Kuchoma che abitano nel lontano villaggio di lava. I prescelti per compiere questa missione sono il piccolo Badù, l’allegra e smemorata zebra Wolly e l’intrepida figlia del capo villaggio Nyma. Il loro viaggio per recuperare ciò che era stato rubato sarà l’occasione perfetta per rendersi conto dello spirito che li anima dal profondo del loro cuore e dell’importanza che ha l’esperienza del dono. Ogni giorno i bambini del Baby-Grest non vedevano l’ora di andare dai grandi per assistere alla scenetta, erano semplicemente entusiasti del tema Africa e di vedere ogni giorno gli animatori del Grest travestiti da leoni, iene, elefanti e zebre per recitare. Dopo il momento di raccoglimento fra Grest e Baby-Grest, i piccoli ritornavano all’asilo per la merenda, e poi dedicarsi ai lavoretti con mille colori, abbiamo realizzato: sassi colorati, giraffe con tappi di sughero, portapenne a forma di leone o zebra, le magliette delle squadre, l’album che raccoglieva tutti i disegni fatti nel corso del Grest e altro... Quest’anno i bambini erano suddivisi in 5 squadre secondo gli animali della savana: i leoni burloni, gli elefanti ballerini, le scimmie gioconde, le giraffe pazze e i coccodrilli innamorati. «Voce amica» Voce Amica Tarzo Luglio-Agosto 2014 www.parrocchiaditarzo.it Dopo l’ora del lavoretto arrivava quella del pranzo e quella della nanna per i più piccoli, mentre i più grandi correvano in cortile a giocare. Purtroppo non sempre il tempo è stato dalla nostra parte, ma con balletti, bans, filastrocche, canzoni, fogli e pennarelli, il tempo è volato comunque in un clima disteso di allegria e divertimento. Alle 15 i più piccoli venivano svegliati e portati a fare merenda assieme ai grandi fino all’arrivo di genitori e nonni. Dato il tema di quest’anno, abbiamo colto l’occasione per approfondire l’argomento Africa, grazie alla coinvolgente presentazione di Suor Mercedes, che ha avuto laggiù una lunga esperienza missionaria. Lei ci ha illustrato benissimo la geografia, le persone e gli usi e costumi presenti in Africa; i bambini erano affascinati nel seguirla ed estremamente attivi cercando di indovinare e precedere ciò che Suor Mercedes stava per dire. Senza dubbio un’esperienza educativa ed interessante per tutti, che sarebbe bello ripetere. Questo Baby- Grest non è però rimasto fermo in asilo, ha portato la sua allegria in giro per il territorio! Il venerdì 4 luglio abbiamo ripetuto l’esperienza a “Casera Vecia” sul Pian de le Femene, i bambini ogni anno trascorrono del tempo stupendo in questo luogo tra passeggiate, giochi, ottimo cibo e il calore ed ospitalità delle persone che li accolgono. Dopo questo venerdì in montagna, dedicato all’avventura nella ricerca di grossi e piccoli animali del bosco, il venerdì seguente, 11 luglio, ci siamo recati a Nove, presso il Rifugio degli Alpini. Il posto era parecchio spazioso, per cui giochi, bans, balletti e gare di corsa non sono mancati, ma abbiamo fatto anche qui delle passeggiate nel bosco che lasciano sempre aperto il campo a nuove scoperte. A Nove abbiamo trascorso una giornata piena di luce che sfidava quella dell’”insolito” sole che, quel giorno, splendeva nel cielo. Da queste due gite nel pomeriggio, stanchissimi ma pieni di ricordi stupendi, siamo ritornati grazie ad un pulmino Battistuzzi. Venerdì 18 alle 7.30 i bambini del Grest, quelli del Baby con i loro genitori, hanno preso il pullman nel piazzale della scuola di Tarzo e sono corsi all’Acquasplash di Lignano per passare un’intera divertentissima giornata nei giochi d’acqua. Il venerdì seguente il Grest stava finendo... Quella sera ci sarebbe stata l’attesissima serata finale con i genitori. I bambini si sono presentati tutti in ghingheri con la loro maglietta firmata Baby-Grest 2014 e sono venuti in Chiesa alle 18:30 per la Messa speciale celebrata da Don Francesco. Finita la Messa e il seguente ricco buffet preparato grazie all’aiuto delle mamme, era arrivato il momento dell’esibizione; dopo una breve presentazione i bambini del Baby-Grest sono saliti sul palco recitando a gran voce le filastrocche imparate durante il Grest e ballando le canzoni che avevano imparato. Grandi e piccoli hanno detto che la s erata è stata veramente piacevole. Al prossimo anno! Elisabetta Michelon Luglio-Agosto 2014 «Voce amica» pagina 15 ZAWADI - IL SENTIERO DEL FUOCO L’Africa, con i suoi ritmi, i suoi animali e i suoi paesaggi, ha fatto da cornice narrativa alle avventure di tre nuovi amici, i protagonisti della storia che ha fatto da filo conduttore nelle quattro settimane di Baby Grest. Badù, Nyma e, soprattutto, l’amata Wolly, hanno guidato i bambini in un lungo viaggio pieno di insidie, di pericoli, ma anche di nuovi amici, alla ricerca della pietra sacra. Insieme a loro i bambini hanno avuto la possibilità di trattare i temi delle relazioni e del dono, crescendo accompagnati dai genitori, dalle animatrici, dalla comunità e da un amico speciale di nome Gesù. Legati al tema dell’Africa sono stati proposti una serie di laboratori, tra cui la realizzazione di un portafoto utilizzando la pietra sacra personale di ogni bambino, un leone portapenne, il libretto che raccoglieva tutto i disegni realizzati dai bambini nelle quattro settimane passate insieme e la maglietta, che tutti hanno indossato orgogliosamente nella serata finale, durante la quale, insieme, si sono esibiti sul palco, con le filastrocche e i balletti che avevano preparato con impegno, trasmettendo allegria e gioia ai genitori e ai presenti. I bambini che avevano frequentato la prima elementare, inoltre, hanno avuto Zawadi Anche quest’anno l’estate è arrivata E una nuova avventura al baby grest è nata. Tutti insieme ci ha rallegrati E un nuovo viaggio ci ha conquistati. Con la zebra Wolly, Nyma e l’amico Badù, se vuoi puoi venire anche tu. Un nuovo percorso affronteremo E il sentiero del fuoco percorreremo. Dall’Africa partiremo e molti animali incontreremo. Il significato del dono impareremo e ancor più uniti tutti diremo: Badù e i suoi amici ci hanno guidati e ora a voi ci siamo presentati. la possibilità di fare i compiti delle vacanze, aspetto apprezzato dai genitori e, alla fine, anche dai bambini. Quest’anno non è mancata la pioggia, che ci ha accompagnato per gran parte delle settimane, ma, nonostante ciò, ci sono stati molti momenti di divertimento e, con le gite, abbiamo potuto scoprire le bellezze della natura e condividere insieme delle giornate speciali. Tutto questo è stato accompagnato dai momenti di preghiera insieme al parroco e ai ragazzi del Grest, un momento di condivisione da passare tutti insieme, per la gioia dei più piccoli, che potevano ritrovare i fratelli maggiori e gli amici “più grandi”. Marta Dal Gobbo LEONI BURLONI c’è il leone nella savana nell’Africa lontana, faceva scherzi , non uno ma tanti, e li faceva a tutti quanti. ELEFANTI BALLERINI l’elefante è grande e grosso e mangia a più non posso, ha una proboscide lunga, che usa come prolunga . Elefanti ci hanno chiamati e ballerini siamo diventati SCIMMIE GIOCONDE Spunta il sole e la sul banano le scimmiette fan ciao con la mano. Sono molto divertenti E fanno ciao ciao mostrandoci i denti GIRAFFE PAZZE Lunghe e snelle siamo, e il collo lungo abbiamo. Non hai ancora capito chi siamo? Presto presto te lo diciamo: non beviamo dalle caraffe, ma siamo le giraffe COCCODRILLI INNAMORATI Sono innamorati i coccodrilli, e scattanti a tutti gli squilli. Sono grandi come giganti e spaventiamo tutti quanti. pagina 16 Luglio-Agosto 2014 ZAWADI – IL SENTIERO DEL FUOCO – Tarzo. Mese di luglio. Sotto un sole in realtà non molto cocente si è svolto un imperdibile appuntamento per i bambini fino ai 14 anni: il grest 2014!!! Dopo quasi un mese di preparazione e duro lavoro, è cominciato il grest di quest’anno, con un tema molto interessante che ha scaldato la fredda estate: l’Africa selvaggia. Più precisamente Zawadi, Il Sentiero del Fuoco, la storia di un ragazzo proveniente dal villaggio di Karibu’ che affronta, in compagnia della sua amica zebra pasticciona, un travagliato e arduo viaggio per salvare un “compaesano” rapito. Zawadi è appunto il nome del sentiero affrontato dai protagonisti per raggiungere il proprio scopo. Il messaggio nascosto in questa fantastica storia è la parola “dono”, il donarsi agli altri per essere amati e per amare. È proprio questo ciò che lo staff di animatori , capitanati da Don Francesco e dalle stregacce Sabrina Anselmi e Egle Altoè, ha provato a trasmettere ai ragazzi. SI RIDE CON ALCUNI NOSTRI “ATTORI – ANIMATORI” DURANTE LE SCENETTE DI ZAWADI SI INIZIA A GIORNATA TUTTI ASSIEME … CON I PICCOLINI DEL BABY GREST… È stato un grest ricco di novità, prima tra tutte l’aggiunta di un terzo giorno nella classica uscita di due giorni a Trichiana (BL) con la gentilissima collaborazione della Protezione Civile ANA di Trichiana; i volontari hanno guidato il nostro gruppo grest alla scoperta della loro associazione, e degli altri gruppi di volontariato locale (cinofili, cacciatori, sicurezza con corde) i quali collaborano attivamente per mantenere l’armonia tra uomo e natura e proteggere quest’ultima. SI IMPARA A RISPETTARE LA NATURA CON VOLONTARI ANTIINCENDI BOSCHIVI BL SI RINGRAZIA E SALUTA I VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE ANA DI TRICHIANA - BL Ringraziamo il gruppo di ragazzi africani che ha animato con loro balli e canti l’uscita al parco dell’area Fenderl a Vittorio Veneto e Anna Casaburi e Arcadio Lobato dell’Associazione Favolarte per il prezioso aiuto nell’esecuzione del fantastico murales. SI COLORA IL MURALES DI ZAWADI Da aggiungere anche un caloroso ringraziamento alla Pro Loco di Tarzo, che ha contribuito all’acquisto del telo ombreggiante sull’area gioco del campetto parrocchiale, ai preziosi collaboratori Piero Simon, Caterina Lovat, e Chiara De ALTRI MOMENTI DI FESTA DEL NOSTRO GREST Bastiani e all’amministrazione Comunale che ha gentilmente procu- SI GIOCA CON L’ ACQUA .. (E NELLO SFONDO LE CAPANNE AFRICANE “MADE BY PIERO SIMON!!) rato il palco per la serata conclusiva. Dopo la consueta gita al parco acquatico “Aquasplash” a Lignano SI PREPARA, SI CUCINA E POI SI…. DIVORA LA PIZZA AL LABORATORIO CUCINA ! e una divertente ed esplosiva serata finale, che ha ottenuto un apprezSI DORME (ANZI NO..!!!) NEI 3 GIORNI DI USCITA IN zabile successo, il grest di Tarzo si è concluso con la disperazione MONTAGNA ! dei genitori che dovranno cuccarsi i propri figli a casa per il resto SI PREPARA, SI CUCINA E POI SI…. DIVORA LA PIZZA AL dell’estate, aspettando l’inizio della scuola. Grazie a tutti coloro che LABORATORIO CUCINA ! hanno partecipato, e pure a quelli che non l’hanno fatto. Arrivederci e a presto. Ale …..GREST 2015 LOADING... 1% «Voce amica» Luglio-Agosto 2014 RENDICONTO GREST PARROCCHIALE 2014 - ZAWADI ENTRATE: N. 59 ISCRITTI + 20 COLLABORATORI (COMPRESO CONTRIBUTO MENSA) € 6.384,00 CAPITOLI DI SPESA MATERIALE PER ANIMATORI € MATERIALI PER LABORATORI E DI CONSUMO € 1.366,80 CONTRIBUTI EXTRA PER USCITE € 940,00 SPESE ALIMENTI € 781,77 ELETTRODOMESTICI PER LABORATORIO CUCINA € 3.180,00 938,50 • nota: offerta telo ombreggiante dalla Pro loco Tarzo Euro 397,00 USCITE: € 7.207,07 pagina 17 Al Sacro Monte di Varallo 10 maggio 2014 I partecipanti alla gita pellegrinaggio pagina 18 «Voce amica» Ma cos’è l’A.C.R?! Azione Cattolica Ragazzi: State allerta! Perché da ottobre riparte l’A.C.R.! Ogni sabato dalle 15 alle 16, ricomincerà anche questa attività, che non è né catechismo, né un parcheggio. L’A.C.R. è un’associazione per ragazzi e bambini racchiusa in una molto più grande associazione chiamata Azione Cattolica, che accoglie adulti (A.C. adulti), giovani (A.C.G.), ragazzi e bambini (A.C.R) di tutto il mondo cattolico. Nel nostro piccolo, il fine di quest’associazione è creare unione fra le parrocchie, le foranie e la diocesi. Infatti, l’A.C.R. è un’attività itinerante, che non si limita a quell’oretta del sabato in parrocchia, ed è rivolta ai bambini ed agli animatori che vogliono divertirsi inserendosi in questa realtà che accoglie e ci fa sentire utili al prossimo. Ma cosa si fa il sabato pomeriggio?! In che senso itinerante?! E cosa lega concretamente l’A.C.R. di più parrocchie?! Innanzitutto, quando bambini e ragazzi arrivano in canonica, il sabato pomeriggio, verso le 15, trovano un nutrito gruppetto di animatori, che seguendo il programma e la tematica pilota dell’anno, costruita su misura per i ragazzi a livello nazionale, pensano alle numerose attività, giochi, lavoretti e momenti di riflessione da proporre. Per esempio, il tema che ci ha guidati l’anno scorso è stato “Non c’è gioco senza te”, grazie al quale i bambini e gli animatori hanno cercato di sviscerare in maniera attiva i temi delle relazioni, del rispetto dei giochi e degli altri. Una delle attività è stata quella di andare in giro per il paese con una macchina fotografica per fotografare i giochi rotti o rovinati da comportamenti sbagliati e abbiamo creato un cartellone ancora appeso in canonica con le foto fatte dai bambini. Abbiamo, poi, trattato il tema del gioco nel mondo, soprattutto nei paesi più poveri del nostro. In generale, però, a prescindere dal tema annuale che caratterizza l’A.C.R, l’anno è scandito da periodi ben precisi. In primo luogo l’inizio dell’A.C.R è una festa, si fanno giochi all’aperto, di presentazione di sé e del tema dell’anno e alla fine ci si fa una mangiata con torte e bibite portate da animatori e mamme!! Il periodo che va dall’inizio dell’A.C.R a fine ottobre si chiama “Periodo del Ciao”, in quanto proprio dedicato alla conoscenza reciproca e del tema dell’anno, alla fine del periodo si conclude in bellezza con la “Festa del Ciao”, in cui si organizzano giochi all’aperto a stand o per squadra che si concludono con una mangiata. Poi fino a fine gennaio circa c’è il “Periodo della Pace” che si conclude con una festa a livello foraniale, quindi con tutti gli acierrini (= bambini che prendono parte all’ A.C.R) della forania presso una delle parrocchie del territorio. In questa giornata la parrocchia che ospita la festa non è l’unica ad organizzarla, ma ogni parrocchia partecipante collabora pensando ad un gioco o ad un altro aspetto per realizzare la festa, a cui annualmente partecipano circa un centinaio di bambini, i quali, trascorrono un’intera giornata fra giochi, canti e balli sul filo conduttore del tema dell’anno e sulle note delle canzoni dell’A.C.R. Rock! Segue poi il periodo pasquale, alla fine del quale, verso maggio, c’è la festa che io anche se animatrice, vivo sempre come fossi bambina. Essa è amichevolmente chiamata “Congressino”, anche conosciuta come festa degli incontri o unitaria. Questo è uno degli eventi che simboleggiano al massimo il legame che l’A.C. crea nelle parrocchie: infatti tutti i bambini della diocesi si trovano in una parrocchia dotata di ampi spazi e per un’intera giornata si canta, si gioca e si balla, però il tutto è elevato all’ennesima potenza, poiché l’affluenza è tanta da riempire un palazzetto dello sport fra bambini, animatori e familiari e l’impegno dello staff A.C.R. nella sua organizzazione PRAPIAN Luglio-Agosto 2014 è massima. Infatti, data l’importanza, non sono più le singole parrocchie ad organizzare la festa, bensì le foranie che si uniscono per creare giochi ancora più grandi, originali, divertenti, spiritosi, unici. Inoltre, durante l’anno si tratta anche “l’Operazione SIP” (Spezziamo il Pane), in cui noi animatori scopriamo e cerchiamo di mettere in contatto i bambini con una realtà più povera e bisognosa della nostra: per esempio, l’anno scorso abbiamo parlato del territorio di Haiti, travolto da un terribile terremoto nel 2010. Con l’ultimo sabato di maggio molti pensano che l’A.C.R. vada in ferie e non si faccia più vedere fino ad ottobre e, invece, invita bambini, animatori e anche adulti a venire con lei in vacanza ad Auronzo di Cadore presso Casa Cimacesta per i miticissimi campiscuola A.C.R, della durata di una settimana, che si susseguono per tutto il periodo estivo. I campiscuola sono un’esperienza imperdibile per bambini e animatori: passeggiate, giochi all’aria aperta, avventure in escursione, nuovi bambini, animatori, staff della casa da conoscere; si passa davvero una settimana frizzante e diversa, riscoprendo la gioia della semplicità e della condivisione. E’ un’esperienza fantastica, che merita di essere vissuta nell’attesa che ricominci l’A.C.R quando ritorna ottobre!! E. M. A Prapian il giorno 19 luglio, una delle poche sere di bel tempo, si è svolta la consueta “Festa del Borgo” in ricorrenza della Madonna del Carmelo. Una festa che, come ogni anno, viene coordinata da un gruppo di organizzatori ormai esperti: Una festa semplice dove i partecipanti condividono prelibatezze culinarie, ma anche allegria e voglia di stare insieme, animando la serata con musica e canzoni. Durante la celebrazione una preghiera è stata fatta in memoria di Romanita e Antonio che quest’anno ci hanno lasciati. I signori Crovato hanno omaggiato la loro memoria ponendo due targhette commemorative sui banchi della chiesetta. Lo spirito allegro della festa si è presto estinto nelle settimane successive, a seguito della drammatica alluvione che ha colpito e danneggiato gravemente Prapian e i luoghi ove la festa si svolge. L’augurio e l’auspicio sono che l’ambiente sia presto ripristinato e messo in sicurezza e che la serenità si possa ritrovare. Anche nei momenti più bui c’è sempre qualcuno che si ricorda di accendere la luce. Marco Cesca Luglio-Agosto 2014 «Voce amica» pagina 19 GITA A MALLES – MERANO 26.07.2014. Partenza ore 5. Di solito don Francesco prenota anche il sole, ma questa volta qualche cosa non ha funzionato, e un tempo inclemente ci ha accompagnato per tutta la giornata; solo una breve pausa durante la visita al giardino del castello Trauttmansdorff a Merano. Nubi basse e nebbia ci hanno impedito di gustare i bei panorami. Nelle gite, alla partenza, recitiamo sempre una preghiera, perché il Signore ci accompagni sempre fino al ritorno. Dopo una breve sosta in autostrada, arrivo a Malles in Val Venosta. Un po’ di difficoltà per il pullman, soprattutto nel parcheggiare all’arrivo, a causa delle strade strette. Il dislivello tra la pianura e l’abbazia benedettina di Monte Maria, faceva un po’ impressione, ma tutto è andato bene. Siamo entrati in chiesa per la S. Messa. Una chiesa del 1200 molto ricca, anche se negli anni aveva subito saccheggi e distruzione. Vivono qui otto sacerdoti e tre frati. Uno di loro, abbastanza an- ziano, fa da guida ai vari gruppi di pellegrini, che arrivano anche da lontano. Anche a noi ha illustrato la storia di questa abbazia. Scomodi i banchi della chiesa, molto stretti, dallo schienale all’inginocchiatoio, fatti forse per fare un po’ di penitenza. Poi, arrivo al ristorante, nelle vicinanze, dove abbiamo gustato cibi molto buoni. Dopo il pranzo subito in viaggio per Merano. Durante il tragitto a causa di un incidente incontrato, abbiamo perso del tempo prezioso per la visita al giardino, ma le guide ci hanno aspettato. Divisi in tre gruppi, abbiamo percorso i viali, dove abbiamo ammirato i fiori meravigliosi di molte varietà. Ci hanno colpito particolarmente le piante grasse per le forme e le dimensioni altissime. Lavorano in questo giardino trenta persone per curare e sistemare le varie aiuole, secondo la stagione. Soddisfatti per aver trascorso una giornata serena in buona compagnia, siamo rientrati a Tarzo in tarda serata. Ci auguriamo che ci sia presto un’altra occasione, che fa bene al corpo, ma soprattutto allo spirito. Sempre grazie a don Francesco. Silvia F. «Voce amica» pagina 20 Luglio-Agosto 2014 GRUPPO ALPINI di TARZO ALPINI E FANTI AL MONTE PIANA 20 LUGLIO 2014 di Francesco Introvigne Lo splendido scenario del Monte Piana, Rifugio “Bosi” quota 2205 con l’eccezionale vista sulle Tre Cime di Lavaredo, per la commemorazione dei 14.000 Caduti ha visto una folta affluenza, come mai in precedenza, che ha occupato l’intera gradinata ed il sagrato della chiesetta dedicata a Maria Santissima della Fiducia. Quattro i Vessilli sezionali: Cadore, Padova, Vittorio Veneto e Belluno e ben 31 Gagliardetti di Gruppi da diverse Sezioni del Triveneto, ma anche dalla Bolognese-Romagnola e pure Pieve Ligure - Genova. Tarzo ha reso gli onori con una delegazione di Alpini e Fanti, coi rispettivi gagliardetti e bandiera, accompagnati dal Capogruppo G. Liessi e Presidente L. Cesca. La celebrazione, organizzata congiuntamente dalle Sezioni ANA Cadore e Padova, dall’Associazione Amici del Monte Piana, con il patrocinio dei Comuni di Auronzo di Cadore e Dobbiaco e con il contributo culturale della scrittrice e alpinista Antonella Fornari, ha assunto una significativa valenza da quando è stata contestualizzata con gli importanti accadimenti bellici del luglio 1915. Alla presenza dell’Assessore P. De Filippo del Comune di Auronzo, del Comandante del 6 Rgt Alpini di Brunico Col. L. Rossi, in rappresentanza delle TT.AA., e dei Presidenti P. Bergamo della Sezione Cadore e L. Rizzi della Sezione di Padova, la cerimonia ha avuto inizio con l’alzabandiera austriaca ed italiana al suono dei rispettivi inni nazionali, a testimonianza della volontà di accumunare nel ricordo tutti i soldati che in questo luogo hanno aspramente combattuto. È seguita la deposizione della corona d’alloro, accompagnata dalla “Leggenda del Piave” e dal “Silenzio”, le cui note si sono dissolte tra le cime in memoria delle tanti giovani vite spezzate dalla guerra. La S. Messa è stata celebrata dal Cap. don L. Cottali cappellano capo delle TT.AA., infine, la lettura della preghiera per tutti i Caduti, in tedesco e in italiano, dal Gen. G. Ardi. I momenti salienti della celebrazione sono stati accompagnati dal bravo flautista alpino F. Franco. Erano presenti, con i capitani coman- danti, i Carabinieri e la Guardia di Finanza delle Compagnie di Cortina il Distaccamento dell’Aeronautica di Dobbiaco e gli Amici del Monte Piana. In chiusura gli interventi ufficiali: l’Assessore De Filippo, per il Comune di Auronzo, ha manifestato il compiacimento per la numerosa presenza ed espresso l’auspicio che il Monte Piana diventi sempre più meta di visita non solo turistica per il meraviglioso contesto dolomitico, ma anche sia conosciuto per quello che esso testimonia per la storia del Paese e della gente. Il Col. Rossi ha portato il saluto del Generale C.A. Primicerj, Comandante delle TT.AA., ricordando come nell’adempimento del dovere verso la Nazione e lo Stato, gli Alpini e i militari in genere delle FF.AA., siano - parafrasando l’omelia del celebrante - come il seme buono che cresce ed è utilee alla comunità nazionale per comee svolgono i loro compiti, anchee all’estero, con professionalità e capacità, ed ha invitato a cono-scere quanto gli Alpini in armii sanno fare unitamente agli alpini dell’ANA. I Presidenti sezionali Bergamo e Rizzi hanno auspicato una sempre maggiore solennità e partecipazione alla ricorrenza, in linea con lo scopo associativo di mantenere viva la memoria e le tradizioni alpine, ma anche quale forte testimonianza del nostro passato in vista del Centenario della Prima Guerra mondiale della quale il M. Piana ed il fronte dolomitico sono stati teatro. Ha concluso Antonella Fornari ricordando, con la sua impareg- giabile profondità d’animo, la storia del Monte Piana e le vicende umane vissute lassù, fra la violenza dei combattimenti e la durezza delle condizioni di vita, al cospetto delle circostanti meraviglie del Creato, ponendo infine una domanda: perché sino ad ora si è sempre parlato meno o molto meno della Grande Guerra? Una guerra in cui il patriottismo, il cameratismo, il senso dell’onore, del dovere e della famiglia emergono come un anelito di vita e di speranza. L’anno prossimo ricorrerà il centenario dell’inizio della guerra per l’Italia e del sacrificio del Maggiore Bosi sul M. Piana ed è già nei propositi una cerimonia ancor più partecipata e solenne per la domenica del 19 luglio 2015. Gruppo di Tarzo Luglio-Agosto 2014 «Voce amica» pagina 21 Festa dell’Emigrante In questa estate senza certezze di sole e di caldo una certezza c’è!! A Fratta c’è stata la 39a Edizione della Festa dell’Emigrante. Le manifestazioni sono iniziate sabato 19 luglio con la mostra personale dell’artista Tiziano Scarpel che ha portato il suo modo di interpretare il paesaggio, ben espresso anche sulla pergamena ricordo consegnata a tutti i partecipanti nella ultima giornata dedicata al ricordo di tutti gli emigranti. Domenica 20 la tradizionale “marcia tra le colline ed i castagni”, tappa dal calendario di Trevisando arrivata alla 41a edizione, manifestazione ben partecipata, con oltre 820 iscritti che si sono cimentati nei vari percorsi sempre graditi ed apprezzati. Nel pomeriggio si è svolto il 48° Trofeo Martiri della Libertà, gara ciclistica aperta agli esordienti del 1° e 2° anno organizzata in collaborazione con la Società Sportiva Frare-De Nardi. La festa è proseguita nei tre fine settimana con la cucina da sempre apprezzata per la ricca offerta gastronomica e le serate danzanti. Quest’anno siamo giunti alla 5a edizione de “I Cortili dell’Arte”. Con la collaborazione di artisti di fama nazionale ed internazionale; nell’organizzazione siamo stati coadiuvati dalla critica e storica d’arte Prof.ssa Lorena Gava. Oltre 60 gli artisti che hanno portato il loro modo di esprimere l’arte dando così vita ad un’iniziativa di ampio respiro che dona al visitatore un’im- portante crescita culturale. Purtroppo è stata un’edizione segnata dal mal tempo, nonostante ciò siamo stati premiati dalla partecipazione del pubblico e dal consenso positivo degli artisti partecipanti. La festa è terminata con l’importante cerimonia della giornata dell’Emigrante con la Messa celebrata nella Chiesetta di S. Martino dal nostro parroco mons. Francesco Taffarel. Alla cerimonia hanno partecipato la Corale dei Laghi e 28 rappresentanti delle sezioni dei Trevisani Nel Mondo della nostra provincia. È seguita la tradizionale deposizione della corona d’alloro al monumento all’Emigrante ed il pranzo comunitario. I nostri più sinceri ringraziamenti vanno all’Amministrazione comunale, presente in vari momenti di questa 39^ Festa dell’Emigrante, a Banca Prealpi e a tutti gli sponsor che danno il loro sostegno a questa ed altre manifestazioni, nonostante il difficile periodo di congiuntura economica. Grazie a tutti i volontari che lavorano in cucina, al banco, ai tavoli e in strada, a loro va il merito del successo senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe realizzabile. Grazie, anche, agli ospiti ed al nostro affezionato pubblico. La Pro Loco vi aspetta numerosi i primi 3 fine settimana del mese di ottobre per la 44a Edizione della Festa della Castagna. Per La Pro Loco di Tarzo Luciano Piaia Bellissima pianta di vischio che si trova in località Rive di San Pietro. Il vischio è una pianta sempreverde epifita, emiparassita di numerosi alberi: pioppi, querce, tigli, olmi, noci, meli, ma anche sulle conifere: pino silvestre e pino montano. Se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita. La foglia verde del vischio indica la presenza di clorofilla, quindi questa pianta è in grado di compiere la fotosintesi come tutte le altre. Non produce l’azoto, e lo sottrae alla pianta ospite. pagina 22 IL DOTTOR ANDREA MONDINI «Voce amica» Luglio-Agosto 2014 Angolo dei ricordi Andrea Francesco Antonio Mondini, nasce in Carpesica il 17 novembre 1831 primo figlio del Nob. Gio. Batta di Andrea e dalla Signora Giovanna Garbelotto, gli viene posto il nome del nonno. Suo padre Gio. Batta,, dopo il matrimonio, poté usufruire di una proprietà dei Cossettini, nobile famiglia Serravallese, avuta in eredità dalla madre Francesca Cossettini, per cui si traferisce da Tarzo a Carpesica dove, tra il 1831 ed il 1853, ebbe 13 figli! Questo ramo della famiglia Mondini ebbe il nomignolo “mondinet” per via del tono “minore” con cui visse dovuto alle difficoltà economiche incontrate dal Gio.Batta e per le quali dovette appoggiarsi in diversi momenti alla “benevolenza” dei fratelli per portare avanti la numerosa famiglia. Andrea Francesco frequentò il corso di laurea in Medicina e Chirurgia a Bologna dove si laureò il 20 luglio 1865. Assieme al figlio Paride Mondini risultano, al momento, essere gli unici tarzesi laureati a Bologna nell’800, mentre erano normalmente più frequentati i corsi universitari di Padova. Non sappiamo il motivo del portarsi a studiare fin lì quando lo stesso corso di studi era possibile praticarlo in un’università più vicina e comunque autorevole come Padova (erano ospiti di qualche familiare? Erano oppositori dell’Impero austro-ungarico e preferivano rimanere fuori dei confini del Lombardo Veneto? Avevano una preferenza verso l’ateneo bolognese? Ancora non ci è dato saperlo). Dopo la laurea il dott. Andrea ebbe la condotta medica in Pennabilli ora in provincia di Rimini, si sposò con Filomena Gasperini da cui ebbe i figli Domizia nel 1867, Paride (o Davide) nel 1869, Lavinia nel 1871, a cui seguirono Giovanna nel 1875 ed Alfredo nel 1880 nati nel comune di Coriano (Rimini) dove aveva avuto una nuova condotta medica. Intorno al 1890 (la data è approssimativa) fece ritorno a Tarzo con tutta la famiglia ad eccezione di Paride che comunque poi arriva anche lui in paese. Con la morte di zii e parenti, diverse proprietà di famiglia confluirono nella disponibilità del dott. Andrea ed altre gli arriveranno nei successivi anni. Morirà il 26 dicembre 1902. Nel 1900, a 68 anni, aveva scritto nel suo testamento che le proprietà fossero divise in parti uguali tra i 5 figli e lasciando alla moglie, che morirà nel 1920, l’intero usufrutto. Il ramo tarzese della famiglia si estinguerà con la morte di Marianna Tandura sposa di Alfredo e di Antonia Mondini di Paride che aveva sposato Rocco Vanzella di Corbanese. Bruno M. Dr. Andrea Mondini Carpesica 1831 Tarzo1902 E’ tra le foto più antiche che riguardano Tarzo. Sul retro scritto a mano “All’Amatissimo mio Padre. Pennabilli lì 11 novembre 1867. Dr. Andrea” e lo stampiglio degli autori della foto. Tratta dalla collezione Traldi (discendenti di Giovanna Mondini sorella di Paride ed Alfredo) unico “fondo” fotografico ritrovato (finora) di questa importante famiglia. LE DONNE NELLA BIBBIA RACHELE UNA MORTE CHE DA LA VITA Rachele aveva finalmente partorito il suo primogenito e lo aveva chiamato Giuseppe. Il nome deriva dal verbo “jasaf”, che significa “fare ancora”, “continuare”, e ha una funzione augurale. Infatti, dopo un’ attesa di anni, Rachele si era talmente invaghita di quel suo nuovo ruolo di madre, che aveva deciso di mandare a Dio un segnale chiaro attraverso quel nome: “Il Signore mi aggiunga un altro figlio” (Genesi 30,24). Giacobbe era raggiante per la nascita di Giuseppe: finalmente un figlio dalla moglie prediletta! Quello gli dovette sembrare il segno per iniziare a costruirsi una vita tutta sua. Fu così che prese la decisione di abbandonare Labano e di tornare presso la casa di suo padre. Comunicò la notizia a Labano, ma questi prese a guardarlo con disprezzo. Infatti sapeva bene che la benedizione che Dio aveva concesso a Giacobbe si estendeva anche a coloro che lo circondavano. Perdendo Giacobbe, Labano sarebbe rimasto privo anche del suo prosperare. Gli mise allora i bastoni fra le ruote, tanto che Giacobbe dovette fuggire come un ladro. Mentre tutti raccoglievano le masserizie, Rachele entrò furtivamente nella tenda del padre e gli rubò gli idoli. Perché lo fece? Ci sono diverse interpretazioni. Voleva allontanare il padre dall’idolatria. Oppure voleva impedire che Labano ricevesse da quelli informazioni sulla fuga di Giacobbe. Oppure perché con essi ci si acquistava la primogenitura. Appena Labano si accorse del doppio misfatto (fuga e sottrazione degli idoli), radunò figli e servitori e partì all’inseguimento. Quando fu raggiunto, Giacobbe ammise di essere scappato per paura di perdere le mogli, quanto agli idoli non ne sapeva niente. Sfidò Labano a perquisire l’accampamento e gli promise che chi li avesse rubati non sarebbe rimasto in vita. Se avesse saputo chi era la vera colpevole, avrebbe parlato così? Rachele, da parte sua, le provò tutte per non farsi scoprire. Nascose gli idoli sotto la sella del cammello e ci si sedette sopra e, quando il padre la volle perquisire, disse di avere “le sue cose”. Per gli ebrei le mestruazioni rendevano una donna impura, quindi Labano se ne andò senza neppure toccarla. E lasciò il genero libero di proseguire. Ma quel che aveva detto Giacobbe, purtroppo, era destinato ad avverarsi. Quando la carovana era poco distante da Betlemme, giunse per Rachele l’ora del parto. Il travaglio si verificò così duro da lasciarla senza forze e lei morì, appena in tempo per dare il primo sguardo al suo bebè. Lo volle chiamare “Ben-Oni”, “figlio del mio dolore”. Ma Giacobbe decise di cambiare il nome in Beniamino, che significa “figlio della mia destra”, cioè il lato della fortuna e della ricchezza, perché non voleva che quel figlio portasse scritto nella carne il dramma della morte della madre. Rachele muore dando la vita. La sua è stata interpretata come la prima morte pasquale della Bibbia. «Voce amica» Luglio-Agosto 2014 Anagrafe DEFUNTI 23. PRADELLA VIRGINIA si è congedata da noi a 85 anni. Era nata a Tarzo il 22 maggio 1929. Trascorse la sua giovinezza con i suoi due fratelli ed ancor giovane trascorse molti anni a servizio di famiglie a Milano, per assicurarsi un avvenire discreto e provvedere alle necessità della vita. Le giornate potevano essere non solo monotone, ma accompagnate da sacrificio e da vivere con umiltà e discrezione. La fede sosteneva la sua esistenza. A Tarzo risiedeva in via Salton e poi trascorse gli ultimi anni ospite di Villa Bianca, dove venne accompagnata e assistita fino alla morte avvenuta all’Ospedale di Vittorio Veneto il 1 luglio 2014. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 3 luglio e poi accompagnata al cimitero nell’attesa della resurrezione. 24. POL AMALIA risiedeva in località Bressa e si è congedata da noi a 92 anni. Da Tarzo dove era nata il 8 ottobre 1921 cercò lavoro a Torino per molti anni a servizio come collaboratrice familiare e in seguito per alcuni anni anche presso famiglie di Tarzo. La giovinezza la aveva trascorsa con i suoi otto fratelli, dei quali ora rimane tra noi la sorella Erminia. Si era formata la famiglia celebrando il matrimonio con Francesco Pradal, con il quale condivise gioie e fatiche per 31 anni e che poi 36 anni fa lo pianse e lo ricordava al Signore. Nel suo animo ricordava la permanenza in guerra per 8 anni del marito, la sua prigionia, le trepidazioni per la sua vita, l’ansia di vederlo ritornare a casa. Ebbero poi la gioia dell’amore dei figli Leonardo e Paola. Amava la vita, il bel canto, partecipava volentieri alle attività parrocchiali, fedele alla vita religiosa alla quale partecipava con convinzione. Concluse la sua esistenza su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il 5 agosto .2014. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa il 7 agosto e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. 25. DA ROS GIOVANNI era nato a Vittorio Veneto il 7.12.1948. Poi con il fratello Remo, negli anni seguenti abitò a Formeniga, quindi a Corbanese e infine a Tarzo in via Col De Mar. Celebrò, 38 anni fa, il matrimonio con Strazzer Eglontina ed ebbe la gioia di amare i figli Eleonora e Ivan, che erano vita, speranza ed avvenire. La sua vita era impegnata costantemente dal sacrificio, dall’attenzione al lavoro e alla famiglia. Si congeda da noi a 65 anni e concluse la sua esistenza su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il 14 agosto 2014. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 16 agosto e poi tumulato nel cimitero di Corbanese nella fede del Signore risorto. 26. RUSALEN TULLIO era nato a Tarzo il 1 agosto 1938. Ancora piccolo, aveva solo 4 anni, venne portato in Francia accolto dai nonni, i quali lì avevano trovato lavoro. Con lui vi era anche il fratello Albino. In Francia Tullio rimase per molti anni esercitando la professione di muratore, apprezzato per le sue capacità e serietà professionale. Ritornò a Tarzo per celebrare il matrimonio con Elia Introvigne. Ebbe la gioia delle figlie Maria Teresa e Anna Lisa. Soffrì per la morte di un figlio ancora piccolo e poi per la morte della moglie. Ritornato in Italia trovò lavoro a Conegliano fino alla pensione. Risiedeva nella sua casa in via Rive San Pietro. Le fatiche, le traversie della vita resero fragile la sua salute e nella sua casa concluse la sua esistenza Corrige del numero precedente Peron Cunegonda (Suor Maria Rainelda) nata a Sovizzo (VI) il 27 aprile 1923 e deceduta a Tarzo il 29 maggio 2014. pagina 23 il 15.8.2014. Il funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 18 agosto e poi accompagnato al cimitero in attesa della resurrezione. 27. BIGOZZI GIUSEPPE, era nato a Jesolo (VE) il 20 ottobre 1929 e si è congedato da noi a 84 anni. Svolse la sua esistenza a Venezia come Capitano dei vaporetti e lì aveva celebrato il matrimonio con Renata Forte 59 anni fa. Con la sua sposa ha condiviso gli impegni della vita familiare, gio- ie e dolori, ed erano felici della nascita dei figli Antonella e Francesco; poi il loro amore si allargò ai nipoti. Da molti anni Giuseppe veniva e risiedeva a Tarzo, di cui apprezzava l’ospitalità e il clima. Con l’età la sua salute divenne precaria e la sua esistenza su questa terra si concluse all’Ospedale di Vittorio Veneto il 17.8.2014. Il funerale venne celebrato nella nostra Chiesa il 19.8.2014 e poi accompagnato al cimitero in attesa della resurrezione alla fine dei tempi. Ricordi Piol Maria Giovanna in Zanetti 20.03.1947 - 18.09.2013 Consacrò alla famiglia e al lavoro tutta la sua vita. Fu onesta e si contentò di poco. Ebbe il segreto di farsi amare da tutti. Lascia al marito e ai figli una eredità di amore e di fede. Angela Casagrande A vved. e Posocco 01.09.1940 - 14.11.2011 “Non si perdono mai coloro che am amiamo, perché possiamo amarli in C Colui che non si può perdere” (S. Agostino) Cara Angela, mi manchi tanto tua co cognata Antonietta Giuseppe Casagrande 08.08.1942 - 19.10.2007 Ogni giorno sei nel mio cuore Tua moglie Antonietta CADALT DANIEL C Ormai un anno è volato via come il ba battito d’ali di una farfalla… Tu hai lasciato un grande vuoto, che no non potrà mai riempirsi, hai lasciato una cicatrice incurabile, ma hai anche lascito uno splendido so sorriso pieno di gioia e di vita. Mamma – Papà - Sorella Per la Chiesa dalla visita alle famiglie: NN 10 €, Franceschet Egidio 10, Bernardi Giuseppe 10, Tomasi Giulia 10, Pilat Celestino 20, De Conto Giovanni 10, De Conto Milva 10, Faraon Moreno 20, Pradal Erminia 10, Gallon Michele 50, Franceschet Caterina 5, NN 15, Franceschet Ottilia 10, Resera Rina 10, Zangrando Evaristo 10, Zanetti Querino 5, Bez Emma 10, Morandin Gino 10, Mazzucco Maria 20, De Polo Michele 10, Stevanato Arletta 5, Pancot Antonio 50, Zandonella Luciano 10, Casagrande Tiziano 20, Moret Linda 20, Casagrande Mario 20, NN 30, De Toni Riccardo 25, Pradella Giorgio 15, Della Bella Ennio 50, Della Bella Francesco 20, Con Sonego Antonio 30, Famiglie De Bastiani e Michelon Amelia 30, Franceschet Giovanni 10, NN 15, Perenzin Silvana 10, NN 10. Pol Renzo 20. Zuanella Michele 20, Cancian Silvestrina 30, De Conti Armida 20, Canzian Giuseppe 20, Gusatto Antonio 50, Geronazzo Flavio 100, Dalle Crode Zanet Bruno 10, Cesca Pol Jole 30. Sacchet 10, Steffan 20, La Rosa 10, Zanetti Donata 20, N 10, Faraon 10,Vanzella 50, Santyian 20, Gardenal Marisa 10, Miraval 30, Bressan 20, Strazzer 20, Costacurta 10, NN 10, Rizzo Franco 20, Da Ros Giacomo 20, De Zanet Luciana 20, Santarossa 10, De Bortoli Antonio 20, NN 20, Zandonella Evaristo 10,,Grava Giovanni 50, Meneguz Erminia 20, Perenzin Paolo 40, Fontana Giacomo 50, Foltran Mario 20, Rusalen Albino 20, Rusalen Tullio 15, Ceneda 40. Per la Chiesa Funerale di Pugliesi Giuseppa 40.75 €, Casagrande Vittorino 10, Andreon Beniamino 10, Gruppo Alpini di Tarzo 50, Istituto Padre Pio di Tarzo 150, Funerale di Pradella Virginia le nipoti 90 e offerte in chiesa 13.30, In memoria di Resera Gino 50, Offerte:festivo 743,35, Offerte feriale 194,06, candele: 423,31, Stampa 102.69, Prestito grazio- “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto O F F E R T E so 3.000, Offerte varie 1000, Festa Madonna del Carmine a Prapian70, Funerale di Pradal Amalia 63.01 e per opere parrocchiali 49.97, e i familiari 100, Dalle Crode Sante 10, Biz Paolina 20, De Nardi 5, Sassella-Bellio 90, Mazzucco Maria 20, Dal Gobbo Pietro 70, Faraon Maria 15, Franceschet Ottilia 10, Tomasi Costantina 10, In memoria di Cadalt Daniel 10, funerale di Da Ros Giovanni 112.17 e per opere parrocchiali 10, funerale di Bigozzi Giuseppe 50, offerte in chiesa 33,21 e per opere parrocchiali 5,50, Funerale di Rusalen Tullio 47.83, per opere parrocchiali 48.50 e la famiglia in sua memoria 100, Castegner Fiorenza 50, NN 50, campo scuola 200. Spese: Particole 30 €, foglietto La Messa festiva 97.50, stampa 122.5, a saldo ricordo visita alle famiglie 500, Cereria S. Antonio 1.490, ONPPI 26.84, ENEL 531.19, Ascotrade Gas 144.03, Servizio idrico integrato 334.56. Per la SCUOLA MATERNA Comune di Tarzo – contributo ordinario anno 2014 22.448 €, Banca Prealpi contributo percorso di formazione 300, Comitato genitori acconto Piscine 2014 885.80, Latteria Cooperativa Tarzo Revine 30, In memoria di Da Ros Giovanni la famiglia Eglantina, Ivan, Eleonora Da Ros 100, Spese: Personale 10.766,28 €, Sodexo (alimentari cuoca e varie) 3078,92, Ascotrade Gas 431,23, CESA 689,79, Ditta Bernardi 65, Raira 234,36, Percorso formazione genitori 300, ONPPI 33.55, Rivista scuola materna 63. Varie 52, Servizio Idrico integrato 331.23, Riscaldamento 266,56. Per la Chiesa di Fratta Offerte: 180.7 € Spese: Enel 72.65 € Spese:Enel 80.86 € Lampada SS:mo Famiglia Pizzin 5 € CARITAS NN 50 € Per VOCE AMICA Tarzo: Cecchin Valentino (Saronno) 15 €, in memoria di Bernardi Innocente 10, Furlan Luciano 20, Pancot Pier Giovanna (Francia) 30, NN 20, NN 10, Favero Franco 20, Bianchet Celeste 20, Bonsai 15, NN 10, Dal Gobbo Aurelio 15, NN (Venezia) 20, Morandin Gino 10, Pradella Rachele 10, Pradella Carlo 10, Bar Cafetteria 5, Tomasi Guido 10, De Coppi Flavio 20, Tomasi Ugo (Canadà) 20, Faraon Giulia (VR) 20, Franceschet Adelia 20, In memoria di Zanetti Pol Maria Giovanna 15, De Noni Luigi (Voltaggio AL) 40, Franceschet Giovanni 10, Da Re Ugo 20, Classe 1956 10, Pradella Lucio 10, Trevisan Maria 5, NN 20, Fattorel Nadia (Vittorio Ve- neto) 10, De Lorenzi Mauro 20, Dal Gobbo Maria Luigia (TO) 20, NN 20, NN (Vittorio Veneto) 10, Merli Caterina (MI) 30, Tomasi Antonella 10, Possamai Antonietta 20, In memoria di Casagrande Giuseppe e Angela 50, Michelon Bruno e Gilda 20, Checcuz Ferrucio 20, Michieletto Armanda (PD) 50, Favarato Michelon Lucio 20, Scottà 10, De Bastiani Giuliana 10, NN 20, Mattiuz Giacomo 10, Resera 10, Edicola Pol Nicola 80. Corbanese: via Olimpia – S. Giuseppe – Cervano - Siviglia 30 €, Piazza Papa Luciani 24, via Madonna 15, Antiga Emilio 25, De Nardo Franco 20, Dalle Crode Odilla 20, Dal Cin Primo 20, Marcon Anna 20, Tomasi Antonietta 10, Pol Giuseppina 10, Borsoi Gabriella 5, Chiarel Segio 5, Tomasi Anna 10, Del Puppo Maurizio 10, Pol Romeo 18, Amiche Liviana 33. Totale 275 Arfanta - Resera: 130 € Spese: Tipografia-stampa 1.150,50 €, Spese di spedizione agli emigrati 175. Calendarietto appuntamenti SETTEMBRE 1. Confessioni ragazzi di 5 elementare (Prima Comunione) 2. Incontro Genitori e Padrini per il Battesimo 3. Confessioni ragazzi di 3 elementare 4. Incontro a Tarzo dei sacerdoti della Forania S.Messa e preghiera per le vocazioni 5. I° venerdì del mese 7. Celebrazione del Battesimo 8. Incontro Comitato Genitori della Scuola Materna e Consiglio Affari Economici 9. Incontro Catechisti 14. A Vittorio Veneto: Assemblea Caritas 28.Inizio del CATECHISMO – celebrazione del MANDATO Incontro .Consiglio Pastorali della Unità Pastorale OTTOBRE 1. Ottobre Missionario Ottobre: Recita del Rosario 2. Scuola Materna: Festa dei nonni 3. I° venerdì del mese 5. Festa Madonna del Rosario 18. Celebrazione del Matrimonio 26. Celebrazione della Cresima 30. Redazione di Voce Amica Per la Chiesa di Nogarolo Offerte 31,01 € Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Introvigne Francesco, De Bastiani Damiano, Martina Tonin, Elisabetta Michelon, Marta Dal Gobbo. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Francesco Borsoi, De Nardo D., Bruno Meneguz. Parrocchia di Arfanta Don Angelo, Maria Teresa Tomasi, Carla Da Parè, Lara Faraon, Manuela Tessari, Valentina Resera, Milva Faraon.