«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Luglio-Agosto 2011 - Anno XLVIII - numero 4 BENE E MALE L’eterna lotta dell’uomo Satana parla con Dio. La nostra disputa, riprese il diavolo sistemandosi più comodamente, non è cambiata nel corso dei secoli. Mentre Tu affermi che l’uomo è creato a tua immagine e somiglianza, io affermo che egli ha subito la mia influenza e diventato mio schiavo. Ho fatto un giro sulla terra e l’ho scorsa. E il Signore a lui: “Hai notato il mio servo Giobbe, e come non vi sia sulla terra chi gli somigli, uomo semplice e retto, timorato di Dio e alieno dal male?” Satana gli rispose:”Forse che Giobbe teme Dio per nulla?” E’ ironico Satana di fronte al Signore, convinto che la molla che fa agire l’uomo sia l’interesse personale. Giobbe gli è fedele perché è un soddisfatto e ricco signore dell’Oriente? E sulla fedeltà di Giobbe verte la disputa tra Dio e il Tentatore. (Libro di Giobbe) Il Creatore sa, invece, che l’impronta profonda presente nella sua creatura più alta è la sua e che quindi l’uomo è capace di amore e di donazione, di bene e di verità. La grandezza dell’uomo sta nell’essere immagine di Dio e perciò capace di donare vita e amore. Ma sarcasticamente Satana Gli ricorda come la storia dell’umanità sia una sterminata scia di male, di peccato, di violenza e di miseria. Si confrontano due visioni dell’esistenza che paradossalmente hanno entrambe un fondo di verità. “Dio creò l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio, li creò maschio e femmina”. Genesi 1,27: Tale sigillo divino non scompare mai del tutto ed è per questo che bisogna sempre sperare sulla conversione, anche quando sembra cupamente lampeggiare l’impronta satanica. Ma Satana sa che la libertà rende l’uomo fragile e può ottenebrargli la mente, offuscare il suo cuore e insanguinare le sue mani. “Il fascino delle cose frivole oscura tutto ciò che è bello e il turbine della passione perverte un’anima ingenua” (Sapienza 4,12). Consapevole della fragilità umana san Paolo esalta la necessità della grazia divina che si chini sulla creatura per impedirle di precipitare nei gorghi preparati dal demonio. Già ai suoi tempi, fra i primi cristiani, egli si era insinuato, corrompendo molti di loro, creando discordie e dissidi. San Paolo agli Efesini 6.11-12: “Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo; perché noi non abbiamo da combattere solo contro forze puramente umane, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo, contro gli spiriti del male…”. Efes 6.18:“Pregate in ogni tempo, con ogni forma di orazione e di supplica, per mezzo dello Spirito Santo” “Vegliate e pregate, poiché lo spirito è pronto, ma la carne è debole” Luca 14.38). E’ ipocrisia pregare solo quando capitano le disgrazie, si è nel dolore o quando si chiede qualche grazia, quasi sempre di ordine materiale. Il Signore ci può rispondere: “chi vi conosce”? Se vogliamo la Sua amicizia, la preghiera deve essere quotidiana. dF www.parrocchiaditarzo.it Abbiamo la fede? C’è in noi quel senso di abbandono in Dio, che ci fa dire:”Signore, mi fido di te, credo, accetto le verità che la Chiesa mi propone in tuo nome” Fede vuol dire questo: “Sento che Dio è tanto grande e che io sono tanto piccolo!” Vuol dire piegarsi, non con le ginocchia, ma con la mente. “Piegarsi non è moderno”, si sente dire. “Controllare in laboratorio, vedere con i propri occhi, osservare al telescopio e al microscopio, è moderno; chiudere gli occhi e credere è anticaglia, è medioevo!”. Non è medioevo; è invece cosa di tutti i giorni, di tutte le ore e noi siamo, tutti senza eccezione, gente che si fida continuamente dalla mattina alla sera di qualcuno. Mangio il pane, mi fido della pulizia del fornaio. Salgo in corriera, mi fido dell’autista. Vado dal barbiere, metto con fiducia la mia testa nelle sue mani armate di rasoio. Di mio padre dico: “E’ mio padre” e lo dico con tutte le forze del cuore; però non ho visto niente coi miei occhi, non con- trollo niente, devo limitarmi a credere, a fidarmi. Dagli anni del liceo in qua so che la luce corre con la velocità di 300.000 km al secondo; qualcuno l’ha provato, ma io non ho verificato l’esperimento, io mi fido del testo, del professore.. Dio vale più del barbiere, dell’autista, del maestro, del giornale e perfino di nostro padre! E come mai tanti non credono? Talvolta penso che succeda una specie di ubriacatura. Quando uno beve vino a stomaco vuoto, la testa gli gira. Ebbene, ci sono delle teste, che girano, ubriacate da un po’ di scienza e di cultura. Tante persone, che hanno letto montagne di libri e tanti che hanno scritto quei libri erano credenti in Dio. Galileo diceva: La Bibbia non mi insegna come è fatto il cielo, ma come si vada in cielo!”: Qualcuno teme, se crede, di venire legato e perdere la libertà. Sì, si perde la libertà di sba- Sommario Comunità cristiana Notizie dal Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese Parrocchia di Tarzo 1-3 4-6 7-8 9-10 11-13 Alpini Cronaca Angolo dei ricordi Anagrafe Offerte 13 14-18 19 19 20 «Voce amica» pagina 2 Luglio-Agosto 2011 MAMMA MARGHERITA «Nel mendicante, nel vecchietto fallito c’è Dio», insegna la Mamma. (continuazione) gliare, di dire sciocchezze. La fede fa saltare le sciocchezze, garantisce sulle cose più necessarie, idee chiare, giuste, sicurissime; permette di abbandonarsi a qualcosa di solido, di eterno; senza la fede, invece, tutto è incerto, instabile” (Luciani, 31 dicembre 1960; opera Omnia,2, pag 227) Le mani di Dio Quando si da la mano a Dio, egli non lascia tanto facilmente la presa! (Julien Green) Se la ricerca ci porta fino a Dio e là offriamo liberamente e consapevolmente la mano a Lui, egli non lascerà tanto facilmente quella stretta. Le mani unite, simbolo della libertà e della grazia. Dio è così grande da non aver bisogno di prevaricare sulla nostra autonoma scelta,ma è così legato alla sua creatura da non essere un puro e semplice notaio delle nostre decisioni. Siamo opera delle sue mani e non così indifferentemente egli ci lascerà cader fuori dalle sue palme che ci sorreggono.(GFR) Margherita non insegnò a Giovanni a vedere Dio solo nella natura. Gli insegnò anche a vederlo nella faccia degli altri (che è una maniera più scomoda e insieme più profondamente cristiana). Se c’era un malato molto grave nelle case vicine, venivano a svegliare Margherita. Sapevano che non si rifiutava di dare una mano. E lei destava uno dei figli, perché 1’accompagnasse. Diceva: «C’è da fare un’opera di carità». «Fare un’opera di carità»: con questa semplice espressione, a quei tempi, si mettevano insieme molti «valori» che oggi chiamiamo: generosità, impegno per gli altri, dedizione, altruismo, servizio, famiglia aperta. La carità, nella famiglia Bosco, non si faceva per filantropia o per sentimento (non ci si alza interrompendo il proprio sonno e quello di un figlio per sentimento), ma per amore di Dio. Dio abitava in quella casa. Vi entrava con la faccia degli emarginati. Gli zoccoli del mendicante «D’inverno - ricordava Don Bosco - veniva spesso a bussare alla nostra porta un mendicante. Attorno c’era neve, e domandava di dormire sul fienile». Margherita, prima di lasciarlo andare su, gli dava un piatto di brodo caldo. Poi gli guardava i piedi. Il più delle volte erano ridotti male. Gli zoccoli consumati lasciavano passare l’acqua ed il fango. Lei non aveva un altro paio da regalargli, ma gli avvolgeva i piedi in pezze di panno e Come si svolge la celebrazione dell’Eucaristia? Si svolge in due grandi momenti, che formano un solo atto di culto: la liturgia della Parola, che comprende la proclamazione e l’ascolto della Parola di Dio; la liturgia eucaristica, che comprende la presentazione del pane e del vino, la preghiera o anafora, che contiene le parole della consacrazione e la comunione. Chi è il ministro della celebrazione della Eucaristia? E’ il sacerdote (Vescovo o Presbitero), validamen- le legava come poteva. I ricercati nascosti nel bosco Vicino alla casa c’era un bosco. Più di una volta, quando veniva la notte, alla porta di Margherita bussavano piccoli gruppi di ricercati, braccati dalle guardie. Venivano a chiedere una scodella di minestra e un po’ di paglia per dormire. Margherita non si spaventava di queste visite. Ci era abituata. Al tempo di Napoleone, i giovani che scappavano alla leva erano numerosissimi. Negli ultimi anni raggiungevano il 70 per cento. Vivevano nei boschi o sulle montagne, a gruppi e si davano alle aggressioni per vivere. In seguito ci furono gli ex-soldati che, dopo decenni di guerre, non se la sentivano più di riprendere la zappa, e continuavano il loro infelice mestiere puntando le armi e derubando i commercianti che tornavano dai mercati. Ciò che dava apprensione era il fatto che dietro gli ex-soldati sovente spuntavano i carabinieri che li ricercavano. Ma in casa Bosco vigeva una specie di tacito armistizio. Le guardie, stanche della salita, chiedevano a Margherita un bicchiere d’acqua, e magari un dito di vino. I banditi, nel fienile, sentivano le voci e se ne andavano in silenzio. «Benché molte volte sapessero chi stava in quel momento nascosto in casa - scrive G.B. Lemoyne – le guardie dissimulavano e non tentarono mai un arresto». Il vecchietto in bolletta In una casa dei Becchi abitava Cecco. Era stato ricco, ma aveva sprecato tutto. Era finito in AN GO L D TE EL O CH IS MO Quali sono gli elementi enti essenzia- te ordinati, che agisce nel-la Persona di Cristo Capo po e a nome della Chiesa. CA li e necessari per realizzare alizzare l’Eucaristia? Sono il pane di frumento to e il vino della vite. (Da “Catechismo della Chiesa Cattolica, compendio) bolletta, in quella miseria totale in cui è difficile salvare persino la propria dignità. I ragazzi gli davano la baia. Le mamme lo indicavano ai bambini e raccontavano la storia della formica e della cicala: «Mentre noi lavoravamo come formiche, lui cantava, faceva baldoria. Era allegro come una cicala. E adesso vedi com’è ridotto. Impara». Quel vecchio si vergognava a chiedere l’elemosina, e sovente pativa la fame. Margherita, quando era notte, lasciava sul davanzale un pentolino di minestra calda. Cecco veniva a prendersela camminando nel buio. Il pane bianco dato dalla mamma si cambia in nero Giovanni imparava. Più la carità che il risparmio. C’era un ragazzo che faceva il garzone in una cascina poco lontana. Si chiamava Secondo Matta. Al mattino il padrone gli dava una fetta di pane nero e gli metteva in mano la cavezza di due mucche. Doveva condurle al pascolo fino a mezzogiorno. Scendendo nella valle incontrava Giovanni che portava anche lui le mucche al pascolo e aveva in mano una fetta di pane bianco. A quei tempi un pane così (chiamato «pane di fior di farina») era una raffinatezza, costava molto di più del pane nero. Un giorno Giovanni gli disse: - Mi fai un favore? - Volentieri. - Vorrei che ci scambiassimo il pane. Il tuo dev’essere più buono del mio. Secondo Matta ci credette, e per tre stagioni consecutive scambiarono il pane. Soltanto quando fu uomo, il signor Matta ci pensò su, e capì che Giovanni Bosco era una brava persona. E quando fu nonno, e suo nipote Secondo Marchisio, sacerdote salesiano, gli domandò se ricordava qualcosa di Giovanni Bosco, gli raccontò la faccenda del pane. continua Luglio-Agosto 2011 «Voce amica» I PAPI DELLA CHIESA 171. GREGORIO VIII, 21.10.1187 – 17.12.1187 Prima di essere eletto Papa, Alberto di Morra, originario di Benevento, aveva insegnato diritto a Bologna, era stato abate di San Martino in Laon in Francia e poi cardinale cancelliere con Urbano III. Aveva svolto molte missioni all’estero, fu legato in Ungheria. All’età di 77 anni venne eletto Papa con il nome di Gregorio VIII e suo desiderio fu di ristabilire un rapporto cordiale con il Barbarossa e cercò di ristabilire il necessario clima di distensione tra la Chiesa e il mondo politico. Aveva saputo che il 2 ottobre 1187 il Saladino aveva occupato Gerusalemme e si preoccupò di organizzare una nuova crociata. Ma mentre era impegnato nel contattare i principi da coinvolgere nella crociata, si fermò a Lucca, fece scoperchiare la tomba dell’antipapa Vittore IV e ordinò di gettare i resti fuori della chiesa. Questo fatto provocò altre tensioni. Il papa raggiunse Pisa il 10 dicembre e intese di farla riconciliare con Genova per poter poi utilizzare i due porti: Qui si ammalò e morì dopo solo 57 giorni di pontificato il 17 dicembre 1187.Venne sepolto nel duomo di Pisa. 172. CLEMENTE III, 19/20.12.1187 - 30.1191 Paolo Scolari, romano, divenne papa col il nome di Clemente III. Non avendo grande esperienza politica e diplomatica e di salute malferma, ebbe la intuizione di ristabilire il rapporto con le autorità cittadine di Roma, per dare stabilità alla Sede Apostolica. Il 31 maggio 1188 gli fu riconsegnato il governo della città. Promosse la terza Crociata facendovi partecipare Federico Barbarossa, Filippo Augusto di Francia e Riccardo Cuor di Leone, oltre a veneziani, pisani e genovesi. Il crociati partirono uniti e fiduciosi, ma Barbarossa annegò il 10 giugno 1190 nel fiume Selef in Cilicia. La sua morte generò scompiglio. Questo fatto condizionò negativamente l’esito della terza crociata. Le brutte notizie minarono la salute dell’anziano pontefice che morì nel marzo del 1191 La fitoterapia Le malattie del fegato Il cardo mariano Il cardo mariano (Silybum marianum) è una grande pianta erbacea, con foglie lucenti, tipicamente ed intensamente venate di bianco, con denti spinosi e grandi infiorescenze rosso porpora. A differenza di tanti altri cardi, non si trova da noi allo stato spontaneo, ma, gettando pochi semi (facilmente reperibili nelle erboristerie) anche su terreno magro, ciascuno potrà avere a disposizione in qualche mese un’originale pianta ornamentale e, nel contempo, un rimedio erboristico di primissima scelta per le malattie del fegato. Se ne usano talora le stesse foglie, ma, molto più frequentemente e in modo più proficuo, i frutti (i cosiddetti “semi”). Hanno un’azione protettiva profondissima sulle cellule del fegato, oltre ad importanti proprietà antiossidanti e contro i radicali liberi, di cui oggi tanto si parla. Il campo di azione della pianta, prevalentemente nell’ambito delle malattie del fegato, è vastissimo: si va dalla prevenzione e cura dei danni epatici dovuti ad assunzione di sostanze tos- pagina 3 I Fioretti di Papa Luciani Luciani ricordava che mamma Bortola, dopo lla Messa alla quale partecipava ogni mattina nnella chiesa parrocchiale dedicata a San Giovvanni Battista, tornava a casa frettolosa ad acccendere il fuoco, talvolta con legna che mandavva fumo, scopava la cucina, riassettava i letti, llavava la biancheria e le scodelle e preparava il desinare e la cena per la sera. Luciani ricordava la mamma, con grande affetto. A lei dedicò il suo primo libro: Catechesi in briciole… e la definì la mia prima maestra di catechismo. Cosa hai da rare? Chiedeva la mamma al piccolo Luciani. Niente!. E allora va già dal pievano; mi ha detto che lui ha sempre del lavoro da darti. E diventato vescovo, Luciani raccomandava ai genitori di dare ai figli non solo il vestito, il cibo, l’educazione, ma anche il giusto divertimento, cercare per essi libri, giornali, trasmissioni buone. Quante volte mia mamma mi diceva: Hai pregato? Hai studiato? Quante volte mi ha detto: prego sempre il Signore che tu possa arrivare a essere sacerdote, ma se un giorno non ti sentissi più di andare avanti guarda che sei libero, non farti riguardo per me. Luciani diceva: Io sono devoto della Madonna della scopa, delle scodelle, dei vestiti da lavare. Papa Luciani racconta Un giorno, il sole ed il vento fecero una scommessa: togliere il mantello ad un passeggero. Incominciò il vento con tutto il suo furore: nulla da fare, anzi, il passeggero si stringeva attorno sempre più il mantello. Provò il sole: mandò fuori caldo e caldo e…piano piano il passeggero si tolse il mantello ed anche la ..giacca!. Si ottiene di più con la dolcezza che con la violenza. siche (alcol, veleni industriali, tossine di alcuni funghi, ecc.), alle disfunzioni dell’organo, fino alle malattie degenerative croniche, quali epatiti, steatosi e perfino cirrosi epatica. L’azione, come si diceva, è profondissima e riesce spesso a spingersi fino a stimolare la rigenerazione delle cellule del fegato. Le proprietà della pianta vengono di norma attribuite al fatto che essa contiene un’efficace sostanza, detta silimarina, che solitamente i medici utilizzano isolata in preparati farmaceutici. Ma l’erborista, per sua indole più legato alla pianta in toto, quale prodotto integrale della natura, preferisce considerare semplicemente l’uso dei frutti, meglio se frammentati: un cucchiaino da tè, in infusione per circa 15 minuti. Se ne assumono, a digiuno, da 2 a 4 tazze al giorno, a seconda dei casi. Si può eventualmente aggiungere all’infuso un po’ di foglie di menta piperita, che ne migliora l’effetto ed il sapore. Anche dal cardo mariano si preparano un estratto liquido (tintura madre) e un estratto secco (in compresse o in capsule), forme, queste, di uso più pratico, cui può rivolgersi chi ha meno costanza o tempo a disposizione, reperendoli facilmente nelle erboristerie. Piero C. pagina 4 Luglio-Agosto 2011 Premio Pelmo d’Oro Nell’ambito della manifestazione, svoltasi a Dosoledo (BL) lo scorso 30 luglio, si è fatto onore un bravo alpinista, già nostro concittadino, da tanti conosciuto, perché sovente presente nel corso delle 32 edizioni di ”Serata Montagna” organizzate dal Gruppo Alpini di Tarzo. Trattasi di Giacomo CESCA, classe 1949 nato a Tarzo in loc. Rive R di San Pietro, poi emigrato em giovane a Longarone, ove tuttora vive ga ed opera. Gli è stato infatti attribuito il Premio speciale bu “Giuliano De Marchi “G 2011” – II Edizione, con 20 la seguente motivazione: Socio So CAI dal 1968 e più volte vo presidente della LoGiacomo Cesca premiato dal presidente Ge- cale ca Sezione, fondatore nerale del CAI Umberto Martini del Gruppo Rocciatori Longarone, istruttore nazionale di alpinismo, dirigente Soccorso Alpino, alpinista attivo di tutto l’arco alpino, sci-alpinista affermato, incarna per ideali, solidarietà, generosità e mitezza d’animo, le caratteristiche di Giuliano De Marchi (Ndr.: medico, grande alpinista di fama internazionale, morto sull’Antelao nel 2009.) VERONICA LUCCHESE Tre argenti ed un bronzo Al Foro Italico a Roma Veronica ha partecipato ai campionati “Tricolori Ragazzi” di nuoto con ottimi risultati e solo per un po’ di sfortuna con è riuscita a conquistarsi anche una medaglia d’oro. Argento nei 100 dorso, nei 200 misti e 100 crawl e bronzo nei 400 misti. I gruppo Nottoli, per cui Veronica gareggia, è entusiasta di questa sua giovane campionessa che a Paphos (Cipro) a fine giugno aveva ottenuto due ori e due argenti nella coppa Comen Notizie dal Comune “I conti in ordine” C on tutte le notizie che si sentono sui giornali e in televisione tutti sono molto preoccupati per i tagli ai bilanci dei nostri piccoli comuni. Mi sento di rassicurare i miei cittadini in quanto la linea prudenziale sempre tenuta da questa amministrazione sulle politiche di bilancio grazie anche al lavoro del responsabile, ci ha dato ragione. I conti sono in ordine, il debito è stato tenuto sotto controllo , sono stati fatti investimenti importanti in termini di acquisizioni, che hanno capitalizzato il patrimonio comunale e che permetterà al comune di avere nuove risorse proprie per il futuro. Dire che la situazione è rosea sarebbe da incoscienti, la manovra di quest’anno ha tagliato ai trasferimenti del nostro comune circa 100.000 € taglio che con qualche sacrificio siamo riusciti a contabilizzare immediatamente ed anche questo per chi di bilancio se ne intende è segno di gestione mantenendo criteri di sicurezza. Il piano opere pubbliche non subirà variazioni anche perché le opere sono già tutte finanziate ed anche questo dimostra maturità nella programmazione, quindi non fare progetti tanto per fare ma fare progetti per realizzarli, per il momento non ci saranno grosse variazioni rispetto alla previsione neanche sugli altri fronti grazie anche all’aumento di quest’anno del dividendo Asco Holding Spa che è passato da 195.000 € a 260.000 € e che ci ha consentito in parte di parare il colpo. Vi è un’importante distinzione da fare per quanto concerne le spese in conto capitale e spese correnti in quanto fra questi due contenitori non sono possibili vasi comunicanti che ci permettano di fare a meno di fare un investimento ed usare quei denari per finanziare la spesa corrente, questa è la disciplina di bilancio che ci viene giustamente imposta, non è che se facciamo un’opera pubblica in meno possiamo avere un operaio in più possiamo solo rinunciare all’opera. Sicuramente il rigore nella spesa dovrà prevalere soprattutto per quanto concerne la spesa corrente, ed è proprio qui che dobbiamo far fede sul senso civico dei nostri cittadini se vogliamo mantenere basse le tariffe; se ogni persona si occupasse un po’ di ciò che la circonda: caditoie fuori delle abitazioni, siepi ed alberature che invadono le strade, alberi impropri che sporcano costantemente marciapiedi e strade pubbliche (pini marittimi ecc.), il chiudere scoli delle strade per evitare che entrino nelle proprietà così come dovrebbe essere in natura per poi causare danni ingenti a valle, non sporcare l’ambiente e le piazze e se qualche volta ci chiniamo a raccogliere una carta gettata da altri, se aiutiamo una persona anziana che è in stato di bisogno, se togliamo qualche erbaccia dall’aiuola passeggiando la sera , facciamo solo l’interesse della nostra comunità. Mi sento comunque fiero dei miei cittadini dei quali molti di loro sono sicuramente sopra alla media in quanto a senso civico, si sentano ringraziati da tutta la comunità e siano di stimolo e di sprone per chi ancora non lo fa. Io credo che sia più facile pensare al mare, ma secondo il mio pensiero ritengo sia più saggio pensare che tante piccole gocce di pioggia che scendono lo formano. Il vostro sindaco Gianangelo Bof «Voce amica» Luglio-Agosto 2011 LAVORI IN CORSO Censimenti 2011 Molti sono in questo periodo i lavori pubblici in corso, oltre a quelli già ricordati nel precedente numero di V.A.. Alcuni di questi interventi sono molto significativi e vanno modificare l’aspetto delle nostri centri come la sistemazione del piazzale delle scuole di Tarzo, il rifacimento della piazza di Corbanese e il proseguimento dei marciapiedi a di Fratta. ESTATARZO 2011 EVENTI DI SETTEMBRE GIOVEDI’ 15 Circolo di lettura - “ LIBERTA’ “ di JONATHAN FRANZEN ore 20,45 in Biblioteca SABATO 17 In occasione delle giornate provinciali per l’ambiente: Inaugurazione impianti fotovoltaici istallati presso l’Istituto Comprensivo - ORE 10,30 Aula Magna DOMENICA 18 FESTA DELL’ANZIANO ORE 10,30 - S. MESSA nella Chiesa di TARZO ORE 12,30 - PRANZO SOCIALE Presso lo Stand della Pro Loco di Tarzo, in via Cesare Battisti Il giorno 9 ottobre 2011, data ufficiale di riferimento, si svolgerà il 15° Censimento generale della popolazione ed il Censimento Generale delle abitazioni 2011. Analoga iniziativa verrà svolta in tutti gli Stati dell’Unione Europea. La macchina organizzativa è ormai in pieno movimento: sono state determinate le sezioni di censimento, è stato messo in linea con l’Agenzia del Territorio lo stradario, con annessa numerazione civica, e sono stati selezionati i Rilevatori. A partire da metà settembre arriverà a tutte le famiglie, tramite corriere, il questionario del Censimento della popolazione e delle abitazioni. La grande novità è la possibilità e l’auspicio di compilarlo direttamente via web. Per quanti, invece, rimarranno al tradizionale supporto cartaceo, sarà possibile consegnarlo in qualsiasi ufficio postale o nei centri comunali di raccolta. Coloro che incontreranno difficoltà o problemi, potranno ancora contare sulla collaborazione dei Rilevatori, quest’anno però in numero limitato rispetto al passato. Partecipare al Censimento è un atto dovuto, per legge, ma è anche senso civico e dovere morale di ognuno, che serve a disegnare l’Italia di domani. I dati raccolti saranno utili per cogliere i cambiamenti in atto nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali. Le informazioni fornite saranno rese anonime, trattate quindi in modo da proteggere la privacy, come previsto dalla legge. pagina 5 BIBLIOTECA CENTRO PUBBLICO DI AC ACCESSO INTERNET”, Già dal 16 giugno scorso la biblioteca è a tutti gli effe un “Centro pubblico di fetti ac accesso internet”, nel quale o ogni utente può usufruire d servizi internet di navidei g gazione e posta elettronica, c chat e servizi di social-netw working. A tale scopo esis stono tre postazioni, il cui utilizzo è monitorato dall’incaricato del servizio biblioteca, dott. Lucio Tarzariol. Si ricorda che tale iniziativa è stata resa possibile grazie al concorso di risorse dell’Unione Europea, dello Stato Italiano e della Regione Veneto, in applicazione di alcuni regolamenti comunitari. La biblioteca comunale, sita in via Roma 42, è aperta dal lunedì al sabato, grazie all’incaricato e ad una decina di volontari. 2 OTTOBRE: BIBLIODAY O GIORNATA DELLA BIBLIOTECA Grandi e piccini sono attesi nica 2 ottobre per una domenica ata di apertura straordinagiornata lla biblioteca, in occasioria della ne del Biblioday (per i puristi ingua, “giorno della della lingua, eca). Si parte alle biblioteca). ore 9 (e fino alle 12,00) Parole in rima”, con “Parole orio di lettura laboratorio mbini dai anni per bambini in su. Coordinano Carla, Nives, Danieta. Nel pomela e Anita. alle 16,30 alle riggio, dalle 17,30, spazio autogestito con “libera lettura per chi desidera leggere ad alta voce un racconto,, una na frapoesia, una ficativa se signifi nare da donare agli altri”. Grazie al comitato biblioteca e ai volontari perr il supporto. pagina 6 LETTURA CONDIVISA” Riprende, dopo la pausa estiva, l’attività del Circolo di Lettura, con il coordinamento di Bertilla Magagnin. Dopo gli appuntamenti nel periodo marzo/giugno, siamo tutti inviati alla “lettura condivisa” per il prossimo 15 settembre, dove parleremo di “Libertà”, libro di Jonathan Franzen. Biblioteca comunale, ore 20,45. «Voce amica» ristoranti, attività commerciali o uffici in genere. Per chi fosse interessato ad ampliare l’idea, contattare il bibliotecario Lucio Tarzariol in orario d’ufficio al numero 0438 9264208 L’assessore al servizio biblioteca - Andrea de Polo CULTURA CU PRES PRESENTAZIONE DEL LIBRO - E’ in calendario per sabato saba 24 settembre la presentazione del libro “I pres Terroirs della denoTer minazione Conegliamin no Valdobbiadene”, studio stud sull’origine della qualità del vino, curato qua da Diego Tomasi e Federica Gaiotti con fotografie di Paolo Renier. La biblioteca propone a tutta la cittadinanza (e non solo...) una nuova iniziativa. “Libri che circolano”, questo il suo nome, e funziona così. Normalmente, un libro lo si prende a prestito in biblioteca, lo si porta a casa, lo si legge e lo si restituisce, sempre in biblioteca. Succede però di andare più spesso dal medico o al bar, dal barbiere o in trattoria, che non in biblioteca. E allora perché non poter trovare un libro (da prendere a prestito) anche in questi luoghi di abituale ritrovo? Da qui l’idea, che ha trovato pratica realizzazione grazie ai membri del comitato biblioteca che ne hanno curato l’organizzazione, di individuare alcuni siti che facciano “le veci” della biblioteca. L’iniziativa sconta naturalmente un periodo di rodaggio (con un certo numero di libri, appositamente identificati) e presuppone la collaborazione (e la correttezza) di chi si porta a casa il libro. Nel volantino qui a fianco troverete i dettagli dell’iniziativa. Ovviamente è possibile aggiungere in qualsiasi momento altri bar, - Domenica 2 ottobre, nel corso della to giornata delle bibliogio teche (Biblioday), sarà te presentato a Tarzo il p libro lib “Boboli, il giardino alchemico”, d di d Costanza Riva con la collaborazione del z el ns. concittadino Paolo Renier. Gli appuntamenti sono alle 20,30 presso la biblioteca TURISMO PALIO DEI COMUNI Piazza d’onore per il comune ne di Tarzo all’edizione 2011 del “Palio dei Comuni”. Dopo la qualificazione nella fase preliiminare domenica 31 luglio, alla la finale di domenica 7 agosto o abbiamo ceduto lo scettro dii vincitori (dato il successo dell 2010) soltanto all’agguerritissimo comune di Vidor, surclassando Cimadolmo, Treviso e Vedelago. Al di là del risultato, comunque valido, la partecipazione al Palio dei Comuni, nella cornice dell’ippodromo Sant’Artemio di Treviso, è sempre Luglio-Agosto 2011 un’ottima vetrina per esporre prodotti tipici e pubblicazioni locali, che contribuisce a dare un’immagine positiva del nostro territorio e della nostra comunità. Quest’anno hanno partecipato le aziende agricole Col Parè di Andrea e Aldo De Marchi, Cà del Brent di Sergio De Martin e Tomasi Gianfranco (per il vino) e Manarin Ombretta (per l’olio), oltre alla Latteria Sociale Cooperativa di Tarzo e Revine Lago ed il panificio Andreetta di Corbanese. A tutti loro, nonché a Giancarlo e Danila, Aurelio e Giusy, Sergio e Lara, il mio personale ringraziamento e…... al prossimo anno. PUBBLICA ISTRUZIONE Dal corrente mese di settembre ha preso servizio presso il nostro Istituto Comprensivo il prof. Aldo Miotto, quale reggente, in sostituzione del prof.Tonet. Il nuovo preside svolge analogo incarico anche presso l’I.C. di Farra di Soligo. Salutiamo chi parte e diamo il benvenuto al prof. Miotto, auspicando la massima collaborazione sulla falsariga di quanto fatto nell’ultima anno scolastico e con il quale dovremo affrontare tante tematiche concernenti il mondo della scuola. L’assessore alla cultura, al turismo e P.I.- Andrea de Polo Arfanta «Voce amica amica» Paese mio Luglio-Agosto 2011 CALENDARIO ATTIVITA’ PASTORALI ANNO 2 Il 21/10/11 Veglia di preghiera nella Chiesa Parrocchiale di Lago Tema: “I talenti ed il seminatore” Il 18/11/11 Incontro formazione presso le Sale parrocchiali di Follina Tema: “Il creato” Relatore p. E. M. Bedont Il 16/12/11 Veglia di preghiera nella Chiesa S. Francesco Cison di Valmarino Il 20/01/12 Incontro formazione nell’Oratorio parrocchiale di Tarzo Tema: “La pentecoste” Rel. mons. F. Taffarel Il 17/02/12 Veglia di preghiera nell’Oratorio di Corbanese Il 23/03/12 Via Crucis Foraniale nella Parrocchia di Farrò Tema: “I 7 doni dello Spirito Santo” Guida d. E. Posmon Il 20/04/12 Incontro formazione presso le Scuole elementari di Valmareno Tema: “Lo Spirito Santo dagli Atti degli Apostoli” Rel. d. G. Zago Il 18/05/12 Veglia di preghiera nell’Oratorio o Chiesa Parrocchiale di Miane L’attività prevista per il mese di giugno 2012 è ancora da stabilire. Verrà comunicata nel corso dell’anno. Gli incontri avranno luogo nei giorni indicati alle ore 20,30 Battesimi 1. DALLE CRODE ELENA di Alessandro e De Polo Caterina nata a Vittorio Veneto il 9 novembre 2010, dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra Chiesa Parrocchiale il 10 luglio 2011. Madrina: De Polo Nicoletta della Parrocchia di Tarzo. 2. FOLTRAN LEONARDO di Massimo e Faraon Luana nato a Conegliano il 21 marzo 2011, dopo il rito di accoglienza è stato battezzato nella nostra Chiesa Parrocchiale il 10 luglio 2011. Padrini: Marcon Diego e Dal Col Silvia della Parrocchia di Bagnolo. pagina 7 ca a n o r C i d i Brev MATURITA’ Tra gli studenti Arfantesi quest’anno i nostri complimenti ed auguri per un roseo futuro vanno a Lara Faraon che a luglio ha conseguito, con buoni risultati, la maturità in ragioneria. RESERA FESTEGGIA S. ROCCO Martedì 16 agosto, festa di S. Rocco alle ore 17 nella omonima chiesa don Giuseppe Artico, ha celebrato la S. Messa che ha dato il giusto risalto ad una festa patronale molto sentita. Come da tradizione la festa è proseguita al circolo Arci con le specialità eno-gastronomiche. AGOSTO ARFANTESE Si sono conclusi i festeggiamenti di san Bartolomeo con grande soddisfazione per i responsabili dell’importante appuntamento, specialmente per coloro che erano al primo anno con responsabilità diretta. Contemporaneamente anche i volontari del Pozzo di S. Patrizio, hanno portato avanti l’attività contribuendo alla consueta tradizionale routine delle serate Arfantesi di fine agosto. La comunità ringrazia tutte le persone che collaborano a preparare e poi a condurre le iniziative, dal torneo di calcetto, alle serate tradizionali, le serate giovani, lo stand enograstronomico, lo spettacolo pirotecnico e a conclusione il convegno ex arfantesi, dal contatto delle varie persone non più residenti alla Matrimonio di Silvia e Luca Sabato 13 agosto 2011 si sono uniti in matrimonio nella chiesa parrocchiale di Arfanta Silvia Casagrande di Resera e Luca Meneghin di Colmaggiore. Ai novelli sposi formuliamo i migliori auguri di una e serena vita coniugale. Testimoni: Lucia Casagrande di Tarzo e Nicola Viceconte di Lagonegro (PZ) preparazione del pranzo. Un ringraziamento va a tutti gli sponsor, non ultima la BCC Prealpi, che con il loro contributo favoriscono il proseguimento della nostra attività. (Gruppo Ricreativo Arfanta e CPP Arfanta) UN PENSIERO PER DON ANGELO Don Angelo manca ormai dalle nostre parrocchie da più di un mese: lo scorso 15 luglio, infatti, è stato ricoverato all’ospedale di Vicenza per essere sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore. E’ seguita, poi, la riabilitazione a Motta di Livenza e un breve periodo di riposo a Nebbiù (BL). In queste settimane abbiamo pregato per la sua salute, affinché torni presto tra noi proseguendo la sua missione di pastore che tanto lo coinvolge. In questo periodo le sante Messe domenicali sono state celebrate da parroci del nostro Seminario. In tre occasioni: domenica 24 luglio, domenica 7 agosto, festa di S. Gaetano patrono di Costa di Là e domenica 28 agosto in occasione della S. Messa Solenne in onore del “24° Convegno degli Arfantesi” abbiamo avuto il piacere di celebrare l’Eucaristia con il nostro Vescovo Corrado che ci ha invitato a “…vivere nell’unità e sull’esempio di Cristo…” Il 24 agosto, giorno di San Bartolomeo, la Santa Messa è stata celebrata da Don Giampiero, parroco di Rolle. «Voce amica» Ricordi pagina 8 ANAGRAFE RESERA LUIGI 11.10.1935 – 23.08.2004 Nel 7° anniversario dalla tua improvvisa scomparsa tutti noi ti ricordiamo con profondo affetto e tanta malinconia. I tuoi cari. Fortunato Pol, noto a tutti in paese come Nato Pol, è venuto a mancare dopo una breve malattia, il 14 luglio 2011. Era nato a Tarzo il 18 ottobre del 1917 in una famiglia numerosa di 12 fratelli. Da ragazzo aiutò i genitori nel lavoro dei campi, poi andò in Francia, meta di molti in quegli anni, per le stagioni della raccolta delle barbabietole. Nel 1956 si sposò con Dima Salvador, dal loro matrimonio nacque Vincenzo. In seguito e fino alla pensione lavorò come ferraiolo. Negli ultimi anni la salute venne meno , ma si è sempre Luglio-Agosto 2011 dato forza e il coraggio non gli mancava. Gli ultimi anni sono segnati anche dalla lontananza dalla moglie Dima che era ricoverata, ma condotti in modo autonomo e sereno. Il suo funerale venne celebrato il giorno 18 luglio nella nostra chiesa parrocchiale e poi accompagnato nel locale cimitero. La comunità porge sentite condoglianze al figlio Vincenzo ed ai familiari tutti. IL “GRUPPO EMIGRANTI” IN GITA A CAORLE IDA PILAT (n. 13.12.1921 – m. 12.07.2009) “Cara mamma,sono già passati due anni però il tempo non passa mai…penso alle giornate che si passava assieme e specialmente alla domenica quando ti venivano a trovare gli zii e i nipoti. Ti ringrazio dell’aiuto che mi hai sempre dato anche se negli ultimi mesi ti sentivi stanca e le forze piano piano cominciavano a mancare…però dentro di te avevi coraggio perché pensavi di tornare a casa per fare le cose di sempre…ma quel giorno non è mai arrivato…Ormai la vita deve andare avanti e so che tu, con il tuo sorriso, mi doni forza. Ti mando un grosso bacio e un forte abbraccio da chi non ti potrà mai dimenticare.” Tua figlia Silvia Domenica 22 maggio scorso, accompagnati da una piacevole giornata primaverile, il “Gruppo Migranti” di Arfanta con i loro familiari si sono regalati un gioioso tour ludico-gastronomico A Caorle. Partiti alle 8.30 dal piazzale di Resera e, con l’abile guida di Maurizio Zavettori, siamo arrivati a destinazione dopo circa un’ora e mezza. Si è avuta la possibilità di effettuare una passeggiata rilassante attraverso le vie della città. Alle 12.30 pranzo insieme al ristorante “La Fattoria” di Porto S. Margherita occasione per gustare i piatti prelibati di pesce della casa. Sulla via del ritorno a casa con una breve sosta ad Oderzo. Il Gruppo Migranti ringrazia tutti i partecipanti. Il direttivo IL CAMMINO DI SANTIAGO F reddo, pioggia, vento, sole, fatica, vesciche e tendiniti, non hanno impedito a Maria Augusta e Salvatore di portare a termine gli 860 km del Cammino di Santiago. Trentun giorni (6 giugno-7 luglio) dal Passo Somport in Aragona sino a Santiago di Compostela in Galizia attraverso luoghi incantevoli, dure salite, mesetas interminabili, paesi e città della Spagna. Pellegrinaggio che al di là della fede insita in ognuno di noi, riesce a racchiudere in se stesso sensazioni interiori e spirituali inspiegabili a parole che danno alla persona quella forza per effettuare sola con se stessa la fatica. Fatica ripagata da un insieme di commozione e gioia che si manifesta in toto di fronte alla Cattedrale di Santiago, in tutto che ci porta a dire “LO RIFAREMO!”. Maria Augusta e Salvatore MARATONA DI HELSINKI 20 agosto 2011, data che ha permesso a Salvatore di terminare in quel di Helsinki la sua 50° maratona ufficiale. In una giornata soleggiata e fresca, partito assieme a Maria Augusta (29° maratona) e, molti altri connazionali ha potuto, con immensa soddisfazione e per la prima volta, assaporare l’emozione di terminarla all’interno dello stadio Olimpico. “Emozione stupenda”. Un grazie come sempre al Sindaco Bof e all’Amministrazione Comunale che in tutti questi anni ci ha permesso l’uso del logo di Tarzo sulla maglietta ufficiale, da noi sempre portata con orgoglio. Prossimo appuntamento: 11 settembre 1° maratona del Lago d’Iseo “Non saremo in 20.000 come in Finlandia ma pur sempre 42 km di fatica!” Maria Augusta e Salvatore La«VVoce oce amica amica» a di Corbanese Luglio-Agosto 2011 BABY GREST 2011 …alla ricerca di Nemo!!! Uno striscione con la scritta “Baby Grest 2011”, la presenza di Nemo e l’avventura ha avuto inizio!!! Chi è Nemo? Il nostro amico pesciolino che ci ha accompagnato in queste settimane e che ci ha portato in regalo il libro della sua storia che, un po’ alla volta, abbiamo letto con i bambini e le bambine. In questo periodo però abbiamo conosciuto anche dei nuovi amici come Flinky, personaggio che ci ha fatto volare con la sua fantasia, e le Ranocchie, che con i loro progetti ci hanno fatto realizzare dei super laboratori. Quattro settimane, dal 4 al 29 luglio presso la scuola materna di Corbanese, che hanno visto partecipare 35 bambini/e, io, Silvia e Andrea con giochi, laboratori, bans, momenti di preghiera e passeggiate durante i quali i bimbi hanno dato prova della loro personalità… sono bastati un po’ di tempera colorata, colla, carta velina e i bambini hanno dato vita a dei magici bastoni della pioggia, a dei coloratissimi sottopentola con le mollette e alle magliette che ognuno ha personalizzato con i disegni di Nemo e dei suoi amici…e che dire delle passeggiate? A Castagnera abbiamo mangiato una buonissima anguria e corso all’aria aperta, ma anche a un buon gelato dopo l’assolata pagina 9 visita alle mucche non è stato rifiutato; il tempo non è stato dalla nostra parte per la gita a Plavilandia ma i bambini non si sono persi d’animo e con il sorriso sul viso si sono immersi nei laboratori di cucina: hanno sbriciolato biscotti, tagliato wurstel, formaggio e frutta … e così ecco pronti un dolcissimo salame al cioccolato, la pizza e una gustosa macedonia… che abbuffata! La serata finale del Baby Grest è stata una sintesi dell’esperienza, all’insegna del divertimento, ma soprattutto della gioia nello stare insieme, così come ci insegna Gesù. Un grazie particolare a Don Angelo, a chi ha organizzato il tutto, a chi ci ha donato i materiali, ai genitori, ma soprattutto ai bambini. GRAZIE! Laura GRUPPO ALPINI Gemellaggio con il gruppo Alpini di Falcade Lunedì 15 agosto 2011, in una giornata resa quasi autunnale dalle condizioni meteo, siamo andati in quel di Falcade per portare a compimento il gemellaggio tra i due gruppi. L’idea, e la volontà di gemellare i due gruppi ci è venuta in occasione della nostra gita Alpina, svoltasi verso la fine di Giugno, infatti siamo rimasti particolarmente colpiti dall’ospitalità e dalla disponibilità dimostrataci proprio in occasione dei preparativi della stessa. Grazie a questa felice collaborazione, la giornata che abbiamo passato insieme ai nostri soci ed insieme agli amici di Falcade è stata stupenda e non poteva avere come suggello finale il gemellaggio dei due gruppi. La cerimonia si è svolta presso il capannone allestito per la tradizionale festa del Gruppo di Falcade, in modo semplice alla presenza del nostro vessillo sezionale e dei gagliardetti dei due gruppi sono intervenuti per i discorsi di rito, il sindaco di Falcade,i due capigruppo ed in rappresentanza della Sezione di Conegliano il delegato presso il nostro gruppo sig. Antonio Dall’Anese, dopo si è proceduto allo scambio di una cornice commemorativa dell’evento. Pranzo Alpino Domenica 28 Agosto 2011 presso gli stands della Pro Loco di Corbanese si è svolto il tradizionale pranzo alpino. Al pranzo hanno partecipato varie rappresentanze di Gruppi Alpini in particolare quella di Falcade con cui siamo gemellati e dove eravamo stati ospiti durane la nostra tradizionale gita in giugno, rappresentanti della Banca Prealpi, dell’amministrazione comunale e della Sezione Alpini di Conegliano con il delegato sezionale Antonio l’alzabandiera Dall’Anese. Quest’anno alla Santa Messa non ha partecipato il nostro parroco a causa dell’intervento che ha subito ed al quale facciamo i nostri più sentiti auguri di pronta guarigione. Come direttivo del gruppo dobbiamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento alla Pro Loco per averci concesso, come sempre, i capannoni, inoltre vogliamo ringraziare tutti coloro che in un modo od in un altro ci hanno aiutato nella riuscita di questa bella giornata. Come ogni anno, c’è stata una grande partecipazione di compaesani al nostro “rancio”. Tutto questo ci rende orgogliosi ed ancora una volta sentiamo che: gli Alpini sono sempre amati e ben voluti da tutti. Rappresentanza sezionale e dei gruppi intervenuti «Voce amica» Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese pagina 10 Luglio-Agosto 2011 Come potete vedere nella foto ricordo eravamo in molti a Igea Marina sulla riviera Romagnola. Sembriamo anziani, ma siamo ancora molto “giovani”. Ringraziamo i comuni di Tarzo, Revine Lago, Cison, Follina, Miane e San Pietro di Feletto che hanno unito le loro forze e si sono organizzati per le farci trascorre delle belle vacanze. Noi abbiamo lasciato a casa dolori e pensieri e ci siamo divertiti molto. Nei 15 giorni trascorsi nella bella località balneare abbiamo rinsaldato vecchie amicizie e fatte di nuove. Alla prossima. Ada 80 anni IL NIDO IN FAMIGLIA BAMBINI IN FATTORIA Il 21 luglio 2011 la signora Anna Albertini in Tomasi , residente in loc. Calvario ha compiuto la bella età di anni 80, portati molto bene ed in ottima salute. E’ stata festeggiata dal marito Lino, dai figli, nipoti e parenti. Un augurio che si conservi sempre così. AUGURI Ricordo nasce all’interno dell’azienda agricola “La nuova casa vecchia”, come offerta educativa e di cura rivolta alle famiglie con bambini di età tra 0 e 3 anni grazie al progetto sperimentale della Regione del Veneto (D.G.R. N. 674/2008). Tale progetto prevede la presenza di massimo 6 bambini contemporaneamente, la regolare iscrizione con un contratto di almeno 80 ore di frequenza mensili e 6 mesi di durata, registrato in Regione. Questo dà diritto ad un contributo economico erogato alle famiglie dei bambini frequentanti, direttamente dagli uffici regionali. Alessandra gestisce “Bambini in Fattoria” con il marito Diego in una vecchia casa contadina a Prapian, in cui vivono con i tre figli. Alcune stanze dell’abitazione sono state adeguatamente attrezzate A miei nonni NANI Ai E MARIA DE ZANET (Poet) Z V VOGLIAMO RICORDARVI COSI’ IN R UN MOMENTO U FELICE! FE G Giliola e tutti quelli che vi hanno apprezzato e voluto ha bene be Voce Amica ringrazia o. tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori per di fornire i testi VOCE AMICA in formato (word) e le foto in (jpg) e suddivise in spazi funzionali alle diverse esigenze dei bambini. Vi si svolgono attività ludiche e didattiche, letture animate ed attività a tavolino. Sono comunque privilegiate le esperienze all’aperto e il contatto con gli animali, che vengono svolte in sicurezza. Diego è infatti anche operatore di attività assistite con l’asino (onoterapia). Una giornata presso questo nido offre ai bambini cure, giochi, nanna e pasti adeguati alle loro esigenze. Nel menù sono presenti la frutta, la verdura, le uova e il pollo prodotte in azienda e comunque biologiche. Ciò che l’azienda agricola non produce, per motivi stagionali o di struttura, viene acquistato presso produttori locali accuratamente selezionati. Domenica 26 giugno scorso il nido ha festeggiato il primo anno di attività. Parte attiva sono state le famiglie che hanno fornito cibo e bambini, mentre il nido ha messo a disposizione la struttura e le bevande, sia per grandi che piccini. Sono intervenuti il Sindaco Gianangelo Bof con l’assessore Vincenzo Sacchet in rappresentanza del Comune, e l’organizzatore incaricato dalla Regione Laura Meneghin. Con l’occasione sono state proiettate le foto dei momenti più significativi della vita al nido, dando grande soddisfazione a tutti. Alessandra Ceriali Voce Amica «Voce amica» Tarzo Luglio-Agosto 2011 Ai genitori che iscrivono i bambini ed i ragazzi al catechismo parrocchiale pro-memoria per non sprecare un dono L’ora di catechismo è gratis! Potresti pensare, per questo che non vale niente, invece non si paga perché è tra le cose che non hanno prezzo. Non sottovalutiamolo. Iscrivi tuo figlio perché ci vanno “quasi” tutti? Per non metterti contro la suocera? Perché, altrimenti, da grande, non può sposarsi in chiesa? Forse gli dai poco valore; con la tua collaborazione l’ora di catechismo potrebbe darti un grande aiuto per la sua educazione in questi tempi difficili e vedere i tuoi figli più sereni. Se lo desideri, potresti partecipare alla lezione di catechismo di tuo figlio. Non hai tanta simpatia per la Chiesa? Pensi che sia piena di colpe e di difetti? E’ vero, perché è fatta da uomini e da donne. Ha però ricevuto da Gesù Cristo sapienza da trasmettere e grazia da distribuire attra- verso i Sacramenti. Lo fa come può, con l’aiuto di Dio, esattamente come fai tu, quando cerchi di essere un buon genitore. Se proprio “non ti va giù”, non farlo capire a tuo figlio, perché lo metteresti in difficoltà: noi infatti cerchiamo di insegnargli ad amarla. Lo accompagni, come farebbe un…. tassista? Lo “spedisci” come se fosse un pacco? Se ti limiti a questo, spendi energie per ricavare ben poco. Se ti interessi a quello che impara, gli fai sentire che lo ritieni importante, gli doni anche la tua esperienza e le tue riflessioni, allora si che il “catechismo” darà frutti, per lui e per te. Ti piacerebbe farlo, ma ti manca il tempo? Pare che si riesca sempre a trovarlo, per le cose a cui teniamo davvero. Quei minuti possono essere preziosi per la vita di tuo figlio; chiedilo ai genitori degli adolescenti che stanno buttando via la loro vita e che, www.parrocchiaditarzo.it pagina 11 ora, non vogliono più parlare con loro. Pensi che ciò che si impara a Catechismo siano solo “favole” buone per i bambini e le persone ignoranti? Dimentichi quante persone ai nostri giorni sono in cerca della fede. Potresti approfondirla, la tua fede (ci sono molte possibilità anche in parrocchia); tu scopriresti quanto può essere importante anche per la tua vita adulta e tuo figlio non penserà che si tratta di “cose da bambini”, da abbandonare subito dopo la Cresima. Ricordagli di “comportarsi bene” A catechismo si ascolta, non si fanno battute, non si prendono in giro i compagni. Noi cercheremo di coinvolgerlo e di interessarlo, ma lui deve imparare a stare in gruppo e ad essere “serio” e responsabile. Noi faremo riflettere tuo figlio La religione ci insegna a vivere nell’amore, nella pace, nella giustizia, nell’onestà. Sappiamo che tu dai molta importanza a questo aspetto dell’educazione e che farai la tua parte. Lui ascolta noi ma sei tu il suo modello. Vai a Messa con lui Unisciti a lui nei momenti di Preghiera, parlagli di Dio quando ti interroga sui fatti della vita, digli perché credi ed in che cosa credi- Allora saremo quello che dobbiamo essere: tu sei il suo vero catechista e noi i tuoi aiutanti. Non “sospirare” quando ti invitiamo alle riunioni. Dobbiamo lavorare insieme. Se ci porterai domande, dubbi, esperienze, proposte, anche critiche, diventerà un incontro utile e interessante per tutti. Parroco e Catechisti PRAPIAN 2011 La Pieve di Santa Maria In parrocchia è disponibile il libro “LA PIEVE DI SANTA MARIA DI TARZO”. Ogni famiglia dovrebbe avere in casa questo interessante volumetto che riassume la storia della nostra parrocchiale, del campanile ed altro ancora. La pubblicazione è arricchita da molti richiami storici, documenti e belle fotografie. Infine, ricorda i lavori eseguiti nell’ultimo biennio per la conservazione del patrimonio parrocchiale. Particolare del campanile con gli affreschi realizzati intorno al 1890 da Antonio Pancotto di Giacomo. Antonio all’epoca aveva 11 anni. Anche quest’anno, come di consueto, nella tranquilla località di Prapian ha avuto luogo la tradizionale Festa del Borgo; un tempo a questa festa partecipavano solamente i residenti di Prapian, oggi, invece, incontriamo gente proveniente da tutto il comune, e questo fa molto piacere! Ad ogni modo, per organizzare quella che è stata definita “una delle più frizzanti feste di Tarzo”, ci vogliono molta manodopera, cooperazione e soprattutto una buona dose di impegno. Come sempre il giorno prima della festa (che quest’anno è caduta proprio sabato 16: il vero giorno della Madonna del Carmelo) Jole, Romanita e Bertilla spolverano ed ornano di fiori la chiesetta, Antonio prepara le preghiere e Laura i canti; fra tutti gli altri (citarli sarebbe troppo lungo) c’è chi allestisce i tendoni, chi va a prendere le panche prestate dalla Pro P loco, chi pulisce i garage messi a disposizione e chi abbellisce scenograficamente il tutto. Il giorno della festa, dopo la S. Messa celebrata dal nostro Mons. Francesco, comincia la tanto attesa cena/buffet, costituita dagli abbondanti spuntit ni n che ogni famiglia ha portato, dopodiché.…largo alla musica! Tutti si divertono cantando, ballando e ascoltando canzoni moderne e canzoni di un tempo e fra una chiacchierata e l’altra non ci si accorge che è già mattino! Marco Cesca pagina 12 «Voce amica» Luglio-Agosto 2011 GREST FAVOLISTICO!!! BABY GREST Così è iniziata anche quest’anno l’avventura del Grest e Baby grest. Lunedì 11 luglio abbiamo cominciato il nostro tuffo nel mondo delle favole; tema di questo Grest sono state infatti le fiabe, partendo da quelle classiche, come Cenerentola, Biancaneve, Pollicino a quelle di Esopo, come la Volpe e la Cicogna. Ogni mattina alle nove iniziavamo la nostra giornata con bans, fiaba e momento di preghiera con Don Francesco, poi Grest e Baby Grest si dividevano per le rispettive Grest favolistico: questo è il nome del nostro viaggio nel mondo delle favole attività. Quest’anno abbiamo costruito un bellissimo album con le nostre foto che hanno immortalato i momenti più belli di questo Baby Grest! E così tra una pennellata e un balletto arrivava finalmente il momento di mangiare! Il pomeriggio continuava con giochi e qualche ritocco al nostro album. Quando arrivavano i genitori eravamo tutti stanchi (forse noi animatrici più dei bambini!) ma soddisfatti della giornata passata insieme! Purtroppo il tempo non è stato dalla nostra parte, ma siamo riusciti a fare una bellissima gita alla fattoria didattica e qualche passeggiata! Speriamo di ripetere questa esperienza anche l’anno prossimo e vi aspettiamo numerosi!!! Le animatrici del Baby Grest. Nel mese di maggio e giugno, noi animatori, abbiamo partecipato a dei corsi di formazione a Vittorio Veneto e Udine. In particolare a Udine, organizzato dai Salesiani per 500 ragazzi provenienti da tutto il Veneto, abbiamo conosciuto molti nuovi amici che, dopo 3 giorni di intenso lavoro tra laboratori, giochi, canti, balli, preghiere e….. divertimento, abbiamo tristemente salutato! (Il prossimo anno sicuramente ci torneremo con le nuove leve!) A luglio poi, per tre settimane, è partito con tanta carica ed energia anche quest’anno, il nostro Grest parrocchiale. La “favola giornaliera” iniziava ogni mattina con circa 65 ragazzi e ragazzi del Grest e circa 40 bambini del Baby Grest, altri 20 animatori e dopo i bans e balli, veniva rappresentata da noi animatori una tra le favole più classiche come Pinocchio, i Tre Porcellini, Raperonzolo, La volpe e il Lupo,.ecc. Dopo una comica scenetta in costumi pressapposc co improvvisati, l’intervento di Don Francesco ci aiutava nella spiegazione della morane le. I gruppi poi divisi per età, le si cimentavano nei laboratori finnalizzati alla creazione delle pagine di un album con foto pa scattate durante le tre settimasc ne. Le quattro squadre Capne puccetti rossi, Peter Panevin, pu Rapperonzoli e Borchianeve si R sfidavano verso fine mattinata e fine pomeriggio in giochi a punti, per conquistare a fine Grest il titolo di campioni 2011. Anche quest’anno chi voleva si fermava in mensa, il martedì e il giovedì, fornita dalla ristorazione Ottavian. Nel pomeriggio, dopo il momento di svago, le squadre ritornavano nei vari laboratori di ballo, teatro e costumi per la scena della serata finale. Il giorno più amato era il giorno delle uscite. Purtroppo a causa del maltempo quest’anno non siamo potuti andare all’Aquasplash di Lignano e anche “la due giorni”con dormita nelle tende, non è stata molto fortunata. Il venerdì e il sabato della seconda settimana siamo partiti con destinazione Maren di Vittorio Veneto. La camminata è stata dura per tutti, ma all’arrivo abbiamo avuto modo di rilassarci e rinfrescarci e colmare le nostre pance con una «Voce amica amica» pagina p g 13 squisita pasta al ragù preparata dagli amici dell’agriturismo “il Bosco di Livieri”, che ringraziamo. Le tende piazzate in un enorme campo, ci han riparato dalla pioggia insistente caduta tutta la notte!!! Alle nove ià iin ttenda d fino all’alba..E’ ll’ lb E’ stat eravamo già ta una nottata dura per gli animatori, ma è passata in fretta. Al mattino i genitori sono venuti a prenderci perchè il maltempo insistente non si calmava e ha rovinato anche il giorno dopo. Peccato per non aver potuto giocare in questo posto bellissimo. Anche i bambini del Baby G. sono stati ospitati il venerdì nella fattoria Livieri di Savassa di Vittorio Veneto. Hanno avuto modo di ve- dderee da vicino il mondo di animali come i ppiccoli maialini, le mucche, le galline, passeggiare in un bosco incantato e divertirsi se tutti insieme in un posto tranquillo e imtu merso nella natura. m L’ultima settimana infine ci ha visti impegnati nell’organizzare la serata finale. Il 30 gn luglio dopo la Santa Messa, allo Stand della lu Pro Loco di Tarzo (che ringraziamo per la disponibilità) si è svolto il nostro spettacolo per i genitori e amici. I ragazzi e i bambini del Baby G., hanno esibito i loro balletti e scenette preparati nei pomeriggi di Grest e anche noi animatori abbiamo preparato un balletto simpatico a sorpresa. Il divertimento non mancava sicuramente in questa bella serata estiva conclusiva gremita di gente. Anche quest’anno il Grest ha avuto uun successo strepitoso; speriamo di aver catapultato i ragazzi almeno per 3 settimane in un bel mondo di favole e dato loro un motivo valido per tornare a divertirsi con noi anche il prossimo anno. Un grazie particolare va a Don Francesco, a Suor Speranza, a Egle e Sabrina, a tutti gli animatori del Grest e Baby Grest, alle mamme ed ai papà e a quanti hanno collaborato alla buona riuscita e, infine, alla Banca Prealpi sempre disponibile, per il contributo offerto per l’acquisto di alcuni tavoli e panche. Un saluto a tutti i ragazzi e un arrivederci a tutti al prossimo anno! Gli animatori del Grest MONTE PIANA “.. un giorno, per non 17 luglio 2011 dimenticare” . Reinstallata la nuova Croce di vetta. L a Sezione ANA Cadore, con l’Amministrazione comunale di Auronzo, il contributo organizzativo della Sezione di Padova, della scrittrice e alpinista Antonella Fornari e dell’Associazione Amici di Monte Piana, associati dall’impegno unitario di commemorare insieme tutti i 14.000 Caduti del Monte Piana, hanno realizzato una significativa celebrazione svoltasi domenica 17 luglio 2011. Sulla cima “italiana” del pianoro, a quota 2325, è stata reinstallata la nuova croce di vetta, in sostituzione di quella distrutta da un fulmine, a ricordo e suffragio del sacrificio estremo dei Caduti. Insieme ai vessilli delle Sezioni Cadore, Conegliano, Padova, Treviso e Vittorio Veneto, erano presenti oltre venti gagliardetti di vari Gruppi, tra i quali quello di Tarzo e di Lago, ed i Gonfaloni del Comune di Treviso, decorato di M.O. e di Auronzo. Hanno dato solennità all’iniziativa, apertasi con l’alzabandiera, le Autorità presenti: il Col. Paolo Sfarra, Comandante del 7° Rgt Alpini Bgt Julia; il dr. Guido Bocher, Sindaco di Dobbiaco; l’Assessore Luigi Corte Metto del Comune di Auronzo, il consigliere Armando Mazzobel in rappresentanza del Comune di Treviso. Per le Sezioni ANA, il Presidente Antonio Cason della Cadore, i consiglieri sezionali di Padova Bado e Nicoletto e, per Vittorio Veneto, l’ex Presidente Dino Salomon. Il Cappellano capo delle TT. AA., Magg. Don Lorenzo Cottali, ha benedetto la nuova croce e concelebrato la S. Messa col cappellano don Michele Loda, dell’Aeronautica Militare. Un picchetto di alpini in armi ha reso gli onori. Numerosa la partecipazione di alpini e cittadini: la delegazione di Tarzo contava 5 presenze, con gli Alpini Franco, Mario, Piero e Valerio. Ha fatto capolino anche il famoso alpinista di Bressanone Reinhold Messner, con Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Luglio-Agosto 2011 i d o r l o rico g n A dei Borgo Ortolina, antico Borgo di “Tarzo Signor d’antica terra”, sorge là dove il tempo scorre lasciando testimonianze di vecchie memorie. E così la comunità si arricchisce di quei valori inestimabili che hanno lambito il primo conflitto mondiale e riportano alla luce testimonianze di un tempo povero si, ma felice, pieno di speranza e di solidarietà umana. Qui, ai margini della campagna, regna il silenzio, un silenzio confortato da voci amichevoli che suonano come musica e giungono al cuore, trascinandosi dietro il trascorrere del tempo, un tempo che ha perso la sua naturale serenità, quella serenità vissuta nel periodo della giovinezza. Due donne una di novantacinque anni l’altra di novantadue, amiche dalla nascita, si godono il sole e la brezza dell’aria che giunge dai monti, sedute fuori della porta di casa in quel cortile dove le loro madri si riposavano su vecchi sgabelli di antico legno nelle ore di libertà. Il silenzio profondo di riflessione viene rotto ogni tanto dalla voce parlante che racconta: “Te recordetu quando da to- satee se ‘ndea a far filò nea stala del barba Andrea Tetutha (Zanetti), a scoltar le storie del Barba Biso Bison, del Matharol e altre”. E nella narrazione i ricordi riemergono con una lucidità senza veli ed ombre, le parole scivolano nell’anima perché ascoltate col cuore. Sono ricordi che penetrano tutto all’intorno per ritrovare l’orma dei passi, e cogliere testimonianze che vanno perdendosi nella memoria. “Te recordetu quando se ‘ndea a Schola Cantorum co’ l’organista Bepi Salton e pò i ne portea a cantar ai concorsi a Theneda” . E’ la nostalgia che riemerge e naviga dentro il passato. E’ la memoria che fa riemergere momenti nascosti nel bosco della vita. “Te recordetu quando se fea el panevin nea nostra contrada e la thent la vegnea a vederlo brusar e la scrutea la fiama parché – Se le fuische va a sera poenta pien caliera. Se le fuische va a matina ciòl su el sac e va a farina-“ E’ un ritorno nel passato alla ricerca di volti e tradizioni ama- una troupe televisiva tedesca. Secondo lo spirito della nostra Associazione, è stato un giorno per non dimenticare coloro che la guerra l’hanno sofferta e subita, e che per adempiere al dovere di onorare un ideale e di servire la Patria hanno sacrificato la loro vita; monito quotidiano per costruire e mantenere la pace. Tra gli interventi delle Autorità che hanno espresso la loro convinta partecipazione, il Col. Sfarra ha citato il recente rientro dall dall’Afghanistan Afghanistan del suo Vecchie memorie te, di tempi felici, di giovinezze spensierate per portarli alla luce del presente, e il pensiero si apre e corre veloce lungo i sentieri del tempo, alla ricerca di avvenimenti noti. “Te recordetu quando mi, ti e le ieje se fea la vecia da brusar nel temp de meda quaresema”. La nostalgia è memoria dei sentimenti che il tempo riempie percorrendo i sentieri del tempo trascorso. I ricordi si accavallano riportando alla luce un’età giovanile scolpita dentro la mente. “Te recordetu quando sen ‘ndae col nostro grupo folkloristico a Treviso quel dì che le vegnest Mussolini e se ‘ vea in dos el costume de quea tradithion”Questa è la terra dei nostri pa- Reggimento ed ha accomunato nel ricordo gli Alpini caduti nel corso della missione. A conclusione, Antonella Fornari ha brevemente ricordato la situazione bellica del Monte Piana, nei 29 mesi di guerra dal giugno 1915 all’ottobre 1917. Anche in futuro, la commemorazione si svolgerà in concomitanza con l’anniversario della morte del Magg. di Fanteria Angelo Bosi, avvenuta il 17 luglio 1915, e ricordata da un cippo poco lontano lon dalla nuova croce. Il 1150° dell’Unità d’Italia, ha dato un’ulteriore ragione per ricordare solennemente la storia della nostra Patria e coloro che l’hanno scritc ta, specie se con l’estremo sacrificio della vita. Il proposito è che il Monte pr Piana Pi diventi sempre più il simbolo del Cadore nella sim Grande Guerra. G Francesco Introvigne dri. E’ una terra ancora pulsante di ricordi e testimonianze. Questo è il mondo agli albori della modernità e alla vigilia della grande mutazione antropologica. Un dialetto non diversamente da una lingua, non è soltanto un modo di articolare suoni e significati, ma precisamente e concretamente un mondo. Mondo di suoni, significarti, persone, cose, paesaggi, eventi piccoli e grandi. Usare una lingua significa abitare in un mondo. E usare un dialetto significa abitare in un piccolo universo, ma non per questo meno compiuto e perfetto del mondo ufficiale. Cerchiamo di non dimenticare questo mondo, fatto di sacrifici, dove bastava poco per vivere sereni, in quella serenità tenuta viva dalla speranza. Ci servirà per riflettere sulle preoccupazioni, sulle paure che invadono oggi il nostro animo, provocate dalla voglia sfrenata che ci ha portato a correre troppo veloci, a fare il passo più lungo della gamba. Continua in ultima pagina Nuovo anno scolastico a tutti i bambini, giovani e ragazzi che in questi giorni sono ritornati sui banchi di scuola. Auguriamo UN ARRICCHIMENTO culturale e soprattutto umano «Voce amica» TOUR dell’OLANDA 1° giorno Ed eccoci; i 27 partecipanti al tour dell’Olanda provenienti da Tarzo, da Cessalto e da Porto Tolle, si ritrovano in piazza IV Novembre pronti per partire per questo viaggio che già sanno essere molto promettente. Si parte prima dell’alba, diretti ad Heidelberg, dove pernotteremo, prendendo la via del Brennero e di Innsbruck. La voglia di parlare alle 6 di Il primo impatto con le particolarità e tipicità della cucina tedesca è un po’ complesso, gli sguardi che ci scambiamo vicendevolmente dubbiosi, ma accettiamo di provare cose nuove, curiosi di mettere alla prova il nostro palato e … non è poi tanto male! La strada per Heidelberg è ancora lunga, vi giungiamo in tarda serata. Appena il tempo di appoggiare le valigie nelle confortevoli camere, e subito a cena. La mattina do dopo si partirà presto! Vipiteno mattina i non è ((tranne rarii casi) i) molto diffusa, un torpore soffuso ci inebria ancora, ma ciò non ci impedisce di ringraziare, tutti assieme, il Signore, per averci concesso la possibilità di condividere questa esperienza. Il sole nascente ci raggiunge tra le montagne della Valsugana, e ci invita a un quieto e graduale risveglio; ecco allora cominciare il vocio, la voglia di scambiarsi le prime impressioni, accompagnati da Don Francesco, nostra guida, che con maestria ci illustra le curiosità e le bellezze di questo territorio: ammiriamo dunque innumerevoli castelli, sperduti eremi, promettenti frutteti. A Vipiteno, sono ormai le 11, ci fermiamo per celebrare la Santa Messa nella Chiesa del Santo Spirito sulla Piazza Vecchia e dopo una breve visita a questo delizioso paesino incastonato nella Valle dell’Isarco, ripartiamo verso Rosenheim (Alta Baviera) ove pranziamo. 2° giorno Il programma del gi giorno è molto ricco: do dobbiamo dirigerci al co confine neaderlandese se, ma prima ancora do dobbiamo fermarci a C Colonia per il pranzo. … Colonia! La decisi sione è unanime: dobbi biamo concederci una pa pausa, per ammirare la m meravigliosa cattedrale le, le sue straordinarie gu guglie, le sue torri che la lacerano il paesaggio, ri richiamando, come un fa faro nella notte, il cristiano a pensare a Dio … e anche, perché no!, per comprare la famosa Acqua di Colonia. È quasii mezzogiorno quando i d giungiamo in vista di questa città della Vestfalia, ma essa già si annuncia da lontano: le due alte torri del duomo svettano di lontano, sembrano accoglierci. E la visita non ci delude: come non sentirsi ristorati alla vista di questo luogo sacro così possente e al contempo delicato, un tempio che è, già per sua architettura e struttura, una pagina 15 22-27 agosto preghiera in pietra e marmo, un inno Amsterdam a Dio. Entriamo, e per nostra sfortuna non possiamo soffermarci innanzi alla Teca d’Oro dei Re Magi, ivi custodita, perché è in corso una celebrazione, ma i nostri occhi sono comunque appagati dalla possanza delle colonne, dai rosoni finemente decorati capitale del Regno Regno. e colorati. Visitiamo la Cattedrale riforDopo il pranzo ripartiamo mata, Piazza Dam (ove sorge il in direzione Amsterdam; nel Municipio Vecchio, ora chiapomeriggio ci sorprende una mato Palazzo Reale), e, perleggera pioggia, e, come per correndo gli infiniti ponti della magia, vediamo attorno a noi Venezia del Nord, percorriamo sparire le foreste tipiche del pai quartieri barocchi, quelli otesaggio germanico, e apparire tocenteschi, e ammiriamo gli prati, fattorie disperse, sparuti ordinati canali principali che mulini a vento qua e là, canascorrono lenti e placidi attrali: siamo entrati nel Regno dei verso questa meravigliosa citPaesi Bassi. tà; osserviamo poi la Sinagoga Giunti ad Amsterdam sono portoghese (famosa per via delormai le 16, ma la voglia di la scomunica ebraica lì gettata gettarci alla scoperta del nuovo contro il grande filosofo Bapaese è immensa: incontriamo ruch de Spinoza), la Cattedrala nostra guida, Ben, che ci acle Luterana, la grande Chiesa compagnerà per i tre giorni sucriformata dell’Ovest, la casa cessivi sin alla nostra partenza di Cartesio e quella ove morì da L’Aia, che ci spiega la geoil più grande pittore olandese: grafia della città. Rembrandt, i cui capolavori ammireremo, in seguito, al Rijksmuseum. Colonia 3° giorno Sveglia presto questa mattina; il programma è ben denso! Partiamo immediatamente alla volta di Marken, un tipico villaggio di pescatori sulle rive del mare interno dei Paesi Bassi, lo Zuiderzee, lasciandoci alle spalle le sfavillanti luci della capitale. Arrivati al villaggio ciò che Costruita C t it su oltre lt 22 milioni ili i immediatamente ci colpisce è di pali di legno conficcati nel la sobrietà di questi luoghi, la terreno paludoso e depresso, loro compostezza e il loro siAmsterdam (il cui nome signifilenzio: case piccole, tutte amca letteralmente Diga sull’Ammassate l’una sull’altra, eppure ster) non ospita né la sede del estremamente linde e dignitose, Governo, né la sede della Reale ci fanno capire come questo Famiglia, né quella del Parlavillaggio, ora meta turistica, un mento: ad Amsterdam si trova tempo solo ed esclusivamensolo la Cattedrale riformata ove te un borgo rurale (e tra i più i Sovrani vengono incoronati, poveri d’Olanda) abbia dovuto ma è, per legge costituzionale, faticosamente lottare con l’ac- Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Luglio-Agosto 2011 pagina 16 «Voce amica» qua e gli spazi per Volendam mantenersi attivo e competitivo. Lasciato Marken, ci dirigiamo ad Edam, città del formaggio, dove assistiamo, in una latteria, al processo di preparazione del formaggio Edam: un misto di latte di fine! vede la fine! mucca, pecora e caNon possiamo, dunque, che pra, unito ad ingredienti naturapensare con piacere e, anche, li, come erbe aromatiche o pepe con un pizzico di invidia alla nero, fanno di questo formaggenialità del popolo olandese, gio un goloso invito che noi tuche con caparbietà e dedizione risti accogliamo subito: e dopo storica ha saputo vincere l’acl’assaggio, via alle compere! qua per vivere in questo territoRipartiamo subito per Vorio depresso. lendam, uno dei pochi villaggi Ripartiamo e, attraversando interamente cattolici rimasto la Frisia Orientale, costellata nei Paesi Bassi, dove, sorpresi da mulini a vento e case con il dalla pioggia, ci dirigiamo imtetto di mattoni e paglia, una mediatamente verso la piazza tradizione architettonica che, centrale al mercato del burro, come ci spiega la guida, neppupassando in mezzo a viuzze re gli olandesi sanno spiegare, strette e a ridosso dei canali, perché si perde nella notte dei costeggiati di casette secentetempi, torniamo ad Amsterdam, sche che immediatamente ci dove ceniamo e dove, al calar riconducono con la mente alla della sera ci aspetta una crocienostra cara Venezia: vediamo ra mozzafiato sui canali illumialcuni palazzi storici veramente nati della capitale. caratteristici, tra cui quello, baÈ difficile descrivere cosa si rocco, dove aveva la sede della prova in questo momento: veCommissione delle Acque, il dere una capitale europea che cui compito era la gestione dei durante il giorno è carica di canali e delle dighe. persone, di voci, di campanelli Dopo il pranzo a base di pedi bicicletta e di profumi intensce a ridosso dell’affollatissimo si, di notte sembra svuotarsi, e porto cittadino, ripartiamo in assume i contorni di un luogo direzione della più grande diga calmo e placido. d’Olanda, la Afsluitdijk, lunga La sera è il momento in cui si 32 km e larga 90 metri che setorna a casa, si vive la tranquilpara il Mare del Nord dallo Zuilità domestica, quando quella derzee, il mare interno d’Olancittà che è nel nostro immagida, ormai diventato un lago nario un luogo di divertimento d’acqua dolce. Vi giungiamo e vizio, si trasforma in una quanel pomeriggio, saliamo sulla lunque cittadina dispersa nel torre d’osservazione e restiamo mondo. senza fiato: acqua a destra, ac(continua) qua a sinistra, un vento feroce e una distesa infinita di diga che, David Casagrande a perdita d’occhio, si allunga da una parte all’altra: non se ne Zuiderzee Luglio-Agosto 2011 PRO LOCO Fratta: 36a Festa dell’Emigrante L’unica cosa incerta è stato il te tempo un po’ pazzerello, ma per il resto, numerose e importanti c certezze per la Pro Loco di Tarzo. Come prima cosa aver prom mosso il nostro paese attirando p persone con le più svariate passioni ed hobby, a trascorrere una giornata in questo splendidi luoghi. Come seconda cosa possiamo aggiungere la conferma dal punto di vista della gastronomia e convivialità che fa della nostra festa una meta riconosciuta, una manifestazione che ha come pensiero portante “tradizione ed innovazione”. La seconda edizione de “I CORTILI DELL’ARTE” ha dato il via alla 36^ Festa dell’Emigrante. Questa iniziativa, ha coinvolto oltre 60 artisti ed espositori da tutto il Veneto ed ha trasformato il centro storico della frazione di Fratta in una galleria d’arte a cielo aperto……purtroppo a volte un po’ coperto dalle nubi..… gli artisti hanno esposto nei cortili, nei porticati e nelle cantine, grazie alla generosa disponibilità dei proprietari che ringraziamo di cuore, hanno diffuso magia ed emozioni, specialmente all’imbrunire con la cornice della musica del bravissimo Antonino Di Cara ed i suoi musicisti. All’inaugurazione sono intervenuti l’Assessore alla cultura Andrea De Polo, il Presidente del Consorzio delle P Loco del Quartier del Piave Pro R Roberto Franceschet e per Banc Prealpi, che qui ringraziamo ca p il sostengo, il consigliere Paper t trizia Casagrande. Alla presenz delle autorità citate abbiamo za s scoperto ed inaugurato anche la nuova opera della “Via dei m murales”, realizzata dall’artista L Luana Tuis di Colfosco, che ha in interpretato l’emigrazione, con u un’opera davvero commovente. P Peccato davvero che la pioggia abbia trasformato domenica 24 luglio in una giornata autunnale, nonostante ciò ci sono stati visitatori costanti e questo ci fa ben sperare per la prossima edizione. Anche la marcia “Tra le Colline e i castagni” è stata colpita dal maltempo, ugualmente hanno però partecipato più di 450 sportivi che si sono cimentati nei 3 percorsi rappresentativi di un territorio che ben si presta allo sporto e alle passeggiate. La seconda settimana incomincia con l’inaugurazione di un’altra nuova opera nella “Via dei murales” portando questo importante progetto di valorizzazione turistica a ben 9 opere, visitabili anche con guide messe a disposizione durante le manifestazioni. L’artista di questo nuovo dipinto è di Gabriele Cattarin da Sacile, che ha interpretato sia la nostra emigrazione sia la famiglia padronale che si stringeva attorno al focolare. Il tutto rappresentato in 3 scene davvero significative di una storia, di una tradizione ormai persa. La seconda domenica è stata dedicata agli appassionati delle moto d’epoca, con il 2° Motogiro dell’Emigrante, completato quest’anno, non solo dalla mostra delle stesse moto d’epoca, ma anche dal mercatino dei pezzi di ricambio dedicato agli appassionati del restauro. Tutti gli iscritti dell’anno scorso si sono presentati anche quest’anno a conferma sia dell’ottima organizzazione sia della cordiale atmosfera che si respira anche in una giornata intensa e ricca di momenti significativi: dalla partenza tutti assieme alle premiazioni. Si è arrivati così all’ultima settimana con il consueto programma della giornata dell’emigrante, dalla Santa Messa celebrata nella Chiesetta di S. Martino dal nostro Mons. F. Taffarel alla deposizione della corona d’alloro al monumento all’Emigrante con oltre 20 rappresentanti delle sezioni dei Trevisani nel Mondo. A coronare questo importante momento di ricordo, la poetessa Renata Sopracordevole ha letto, infine, due poesie della mai dimenticata Gina Piccin Dugo. A ricordo di questa giornata sono state distribuite le pergamene dell’artista Vittorio Marchi che ha anche esposto per tutta la festa «Voce amica» nella saletta dedicata alle mostre d’arte personali. La festa si è conclusa con il 45° “Trofeo Martiri per La Libertà”, gara ciclistica per esordienti. Più di 250 iscritti da tutto il Triveneto, onorati anche dalla presenza del Campione Italiano Esordienti. La gara ciclistica ha avuto luogo grazie all’impegno e alla collaborazione della società sportiva “Frare - De Nardi” a cui va un ringraziamento particolare. I nostri più sinceri ringraziamenti vanno anche all’Amministrazione comunale, a tutti gli sponsor che danno il loro sostegno a queste importanti manifestazioni e a tutti i volontari che lavorano in cucina, al banco, ai tavoli e in strada, senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe realizzabile! BALLI FOLKLORISTICi Le luci si accendono, il palco è pronto, spalti e parterre sono gremiti di pubblico ed ecco che poco dopo le 21 il primo gruppo folkloristico apre la rassegna… Continua la collaborazione tra il Gruppo Folkloristico Trevigiano e la Pro Loco, per portare questo splendido spettacolo a Tarzo, unica tappa per questi gruppi stranieri nella sinistra Piave. 106 ballerini provenienti da 4 nazioni molto distanti tra loro ma uniti da orgoglio per le loro radici, i loro colori e le loro nazioni. Il primo gruppo ad esibirsi pro- viene dalla Germania e con balli e costumi tipici ci hanno portato una bella fotografia della loro cultura, degli usi e costumi del popolo tedesco. Continua la serata con il gruppo proveniente dalla Russia, con costumi e balli molto differenti, non solo per le radici ma anche perché giungono dal “Teatro di Stato” quindi con un impegno e una professionalità differenti. Danze e balli che danno una splendida immagine di un popolo, del loro modo di esibirsi sempre sbalorditivo, caratteristica che accomuna i popoli asiatici. Altri colori, altre danze tribali ed ecco che giunge l’ora del gruppo di Panama, accompagnati da musicisti eccellenti che ci portano proprio i ritmi e le sonorità del centro-america. Anche in questo caso costumi ricamati splendidamente, movenze e balli che ci portano dall’altra parte del mondo. Ed eccoci arrivati all’ultimo gruppo proveniente dalla Georgia. Anche in questo caso si tratta di un gruppo che ha le sue radici nel “Teatro di Stato” e la professionalità di ballerini e musicisti traspare tutta, in particolare negli ultimi 2 balletti che mimano una battaglia tra popoli, dimo- Pro Loco Luciano Piaia, dal Sindaco Bof e dal direttore della filiale della Banca Prealpi di Tarzo Walter Santinon, che hanno congedato e salutato tutti i presenti. Ci sembra di aver indovinato la scelta di portare questo splendido spettacolo ogni anno, considerata la numerosa presenza di pubblico. Le nostre attività continuano con la Festa dell’Anziano domenica 18 settembre e strando un talento unico unito a tanto sacrificio per rendere uno spettacolo perfetto, considerata anche la difficoltà dei movimenti. La serata è poi terminata con lo scambio di doni tra i popoli, consegnati dal Presidente della da venerdì 30/09 con la 41^ Edizione della Festa della Castagna. Seguiteci anche sul web all’indirizzo www.prolocotarzo.com Per La Pro Loco di Tarzo Luciano P. Un Pizzin “Brasiliano” torna a Fratta Nel 1885 Pizzin Valentino (classe 1856) con la moglie Poloni Anna ed il figlio Tiziano di pochi mesi partivano per il Brasile come tante famiglie del nostro paese fecero in quel periodo lasciando a Fratta il padre Tiziano con la moglie De Polo Santa ed almeno un fratello Francesco. Sono passati 126 anni e questa estate Osman Pizzin discendente di questa famiglia, con moglie, figlia e parenti, è tornato per visitare Fratta e i Pizzin, da dove i suoi avi erano partiti. E’ stato accolto festosamente da un nuovo Valentino Pizzin (classe 1969) con la sua famiglia, giovani e “vecchi” hanno fatto festa a questo loro lontano parente brasiliano, commovente è stato al momento dei saluti l’abbraccio tra Osman Pizzin e Flora Pizzin, la più anziana in famiglia. P.S.: Informiamo i signori Pizzin che il 30 aprile 1887 sono sbarcati in Brasile anche Pizzin Giovanni di 37 anni con la moglie Poloni Augusta di anni 32 e i loro figli Stefano di 11 anni, Piero di 4 e Francesco di 10 mesi. Con questi sulla nave c’erano altri di Fratta fra cui De Polo Matteo e De Polo Francesca con vari figli che si stabilirono a Montebello Icogna). pagina 18 «Voce amica» (Racconto breve) La valle dei Piai in località Castellich, a sinistra il col Bet suggestivo e misterioso. La storia sul campo Un caldo sole d’estate proiettava i suoi raggi infuocati nelle prime ore di un sabato pomeriggio. Per le strade non si vedeva anima viva; sembrava che tutti se ne stessero rinchiusi nelle loro case. Anche gli animali cercavano scampo a quell’arsura, all’ombra delle fronde o al riparo di qualche muretto. La strada ribolliva. Avvolta in quei vapori tremolanti ed evanescenti che la facevano sembrare un fiume in piena. Tutto pareva arrostire sotto un bagliore accecante. Seduto davanti al bar da Geremia, distratto da un leggero torpore guardavo via Roma; silenziosa e deserta come non mai. Quando improvvisamente un’automobile sbuca da dietro la chiesa; sulla strada di via ruio. Rallentò sullo stop con la statale e senza fermarsi; con il motore su di giri, svoltò decisamente in direzione di Conegliano. Era una cinquecento; una cinquecento Giannini blu cielo, grintosa e dondolante. Sobbalzava ad ogni cambio di marcia, rapido e scoppiettante. A gran velocità attraversò la statale davanti alla vecchia fontana sotto gli ippocastani e imboccò la strada per Nogarolo. L’auto mi passò a fianco rombando. Poi scomparve dietro l’angolo dell’osteria; portando con se parte dell’assordante rumore. Seguii quel rumore che si stava allontanando, chiuso e amplificato tra i muri delle antiche case; guardinghe e severe. Aveva iniziato la salita di Rampazzo; quando improvvisamente si fermò. Udii chiaramente il motore in folle; poi un borbottio che si avvicinava, ed ecco questa ricomparire in retromarcia da dietro l’angolo e fermarsi in mezzo alla strada. Vidi all’ora il maestro Paolo che attraverso il finestrino cercava di dirmi qualcosa. Poi questo si abbassò; si abbassò poco, ma tanto che potei capire. “Vieni con noi a vedere la pietra sacra?” Rimasi per un istante confuso; ma accettai. Accettai subito senza pormi domande e con entusiasmo. La presenza del maestro Paolo era per me la garanzia che dovunque si andasse il tempo era speso bene. Mi avvicinai e contemporaneamente si apri lo sportello dal lato di guida. Ne uscì un uomo di mezza età, dalla struttura corpulenta e dalla capigliatura particolarmente riccia, che alzò il seggiolino e mi fece salire. “Questo è il professor Lollo” Disse il maestro; e l’auto ripartì. Ripartì rombando su per Contrada Alta. Passammo velocemente davanti l’alimentare ancora chiuso di Antonio fra le vecchie case, allegre e gentili di via Marconi. Poi il negozietto delle Gusta, i Quaglia, la madonetta. “A destra! A destra!” Il Maestro indicò via Castellich e il professore girò. L’auto si buttò giù sulla pista bianca del Cristo; giù verso le case Zanetti, verso i Pradella, verso Castellich. Le larghe spalle del maestro e la grossa testa ricciuta del professor Lollo continuamente dondolante, mi impedivano di vedere chiaramente la strada. Dietro ci inseguivano turbolenti nuvole di polvere. Solo dai finestrini laterali potevo rendermi conto di dove stavamo andando. Vedendo passare velocemente cose note; altre indefinite. Con il motore imballato girammo sulle due curve a gomito davanti alle case Pradella. Tra uno starnazzare di galline pigolanti, sorprese a razzolare sulla carreggiata. Poi ancora giù verso i Carluz (Della Bella) sempre inseguiti da turbolenti polveroni. La conversazione tra il professore e il maestro era continua; ogni tanto interrotta da questi per dare precise indicazioni al guidatore. Lasciammo sulla destra le case Mattiuz, poi il vecchio mulino ed ecco il guado sul rio Filippini. “Alt!! Ferma!” Disse il maestro. Eravamo arrivati. Parcheggiammo l’auto sul lato della carreggiata, prima del guado. Poi incolonnati ci avviammo lungo una strada carrareccia che da li risaliva un po’ discosta la valle dei Piai, costeggiando il torrente Cervano. La strada per un tratto era protetta a monte da un alto muraglione, costruito con pietre a secco; fra le quali diverse di proporzioni gigantesche. Il muro che sosteneva la collina, piano piano andava degradando, fino a ridursi a poco più di un metro. “E’ qui! E’ qui vicino!” Disse il maestro; che intanto incominciava a guardare attentamente tra le pietre. Il professor Lollo particolarmente emozionato, tolse dalla custodia che portava a tracollo la macchina fotografica. Cominciò poi ad armeggiare sui congegni di messa a fuoco; mentre con piccoli passi incerti inseguiva il maestro. “Ecco, ecco è qui!” Si sentiva ripetere. Ma intanto la pietra non si trovava. Il maestro sembrò precipitare in un profondo sconforto; non si orientava più. Ma come era possibile; eppure era sempre stata li. “Torniamo in dietro.” Disse al professore, che nel frattempo l’aveva raggiunto. “Guardiamo meglio, forse l’abbiamo superata”. Si cominciò così ad andare su e giù lungo il muro, tra un fuggi fuggi di lucertole mezze Luglio-Agosto 2011 assonnate. Il professor Lollo, riposta la macchina fotografica nella custodia, si aggirava lungo il muro attento e curioso; appoggiando talvolta le mani sui bordi di quelle pietre che a lui sembravano strane. Anch’io cercavo; ma senza sapere cosa di preciso. Però, mi guardavo bene dal chiederlo. E così, mentre curiosavo tra i sassi, notai in lontananza sul prato sopra il muro, una persona con un forcone in mano. Era il Giulio Della Bella (Carluz); che sotto un sole cocente rigirava quell’erba ormai essiccata falciata al mattino. Lo vedevo di spalle, con in testa un vistoso e bizzarro cappello di paglia. Lo seguii nei suoi movimenti lenti e ritmati, oramai superati dal tempo, ma ancora usuali. Arrivato in fondo al campo si girò e riprese il lavoro procedendo in senso inverso. Fu all’ora che si accorse di noi. Lo vidi immobile per qualche istante; poi improvvisamente partire di corsa nelle nostra direzione, urlando a squarciagola. “Cosa feo la? Fermi! Fermi! No ste toccar.” In un attimo fu sopra il muro, con il respiro affannoso e con ancora il forcone in mano. Il professor Lollo sorpreso e quasi impaurito, si allontanò frettolosamente di qualche metro. Io rimasi li, impietrito e incredulo a guardarlo. Appena il Giulio riconobbe il maestro si trasformò e come nulla fosse accaduto.”Ah! Eo lu maestro! Ma come era potuto accadere che il Giulio, persona notoriamente tranquilla e di animo buono si fosse comportata così? Il fatto era questo. Il maestro era andato più volte a vedere la pietra sacra e accennava al Giulio l’opportunità di portare al sicuro quel sasso; magari trovargli un posto adeguato in qualche stanza nel municipio. Il Giulio, che naturalmente si riteneva proprietario del muro e quindi proprietario anche della pietra; era nettamente contrario. Però, quell’idea buttata li, non lo faceva dormire tranquillo. Si aspettava da un momento all’altro l’arrivo degli operai del comune, con camion, pale e picconi a demolirgli il muro. “Giulio! Giulio! Siamo qui per fare delle foto.” Precisò il maestro, in tono molto confidenziale. “Cercheremo di capire una buona volta di cosa si tratta: ma non mi ricordo più dov’è.” “La e qua sotto, maestro.” Questi si riebbe immediatamente dall’errore in cui era caduto. La pietra era molto più avanti e la indicò in lontananza. “Eccola la professore; è quella la.” Era un masso squadrato inserito fra altri nel muro a secco. Misurava circa un metro di larghezza e altrettanto di altezza; quest’ultima però non si poteva determinare con precisione, poiché il masso sprofondava nel terreno e di quanto non si poteva sapere. Sui tre lati che fuoriuscivano risultava chiaramente una cornice concava e sette incavi circolari. (continua) «Voce ami amica» ica» BATTESIMI 7. COTICELLI GABRIELE di Giuseppe e di Ramus Giada, residenti a Tarzo in via Filippini, nato a Vittorio Veneto il 15.4.2011, è stato battezzato nella chiesa arcipretale di Tarzo il 10 luglio 2011, dopo il rito di accoglienza celebrato il 19.6.2011. Padrino: Ramus David della Parrocchia di San Pietro di Feletto. 8. MANLY LEILA SERENA di Stephen e di Pin Yvonne, residenti a Tarzo in Via Introvigne, nata a Vittorio Veneto il 21.4.2011, è stata battezzata nella nostra Chiesa il 10 luglio2011, dopo il rito di accoglienza celebrato il 19.6.2011. Padrini: Pin Roland della Parrocchia di Nervesa della Battaglia e Tombesi Valentina della Parrocchia di S. Atanasio in Roma. DEFUNTI 14. MATTIUZ TULLIO. Era nato a Trichina (BL) il 30.12.1927, e conobbe presto la sofferenza. A 12 anni rimase orfano di papà Pietro; la mamma Angela, con tanti sacrifici, si impegnò a far crescere i sette figli Attilio, Eugenio, Antonio, Pasqua, Tullio, Amelia e Ines. Fin da piccolo Tullio fece il garzone presso varie famiglie; poi dovette emigrare in Francia e in Belgio dove fece il minatore; si trasferì, poi, in Svizzera dove esercitò il mestiere di muratore. Nel 1962 rientrò in Italia dove continuò la sua professione. Nel 1963 celebrò il matrimonio con Angelina Da Parè ed ebbero la gioia dei figli Pier Antonio e Luciano e piansero con grande dolore la morte della figlia Emmanuela. In loc. Castellich viveva e lavorava come agricoltore. Celebrarono nella gioia con i figli e parenti i 50 anni di matrimonio, poi nel 2099 pianse la morte della moglie Angelina. Persona coraggiosa e forte, ma il male silenzioso e terribile in poco tempo vinse e all’ospedale di Conegliano concluse la sua vita il 14.7.2011. Il suo funerale venne celebrato il 16 luglio e poi accompagnato al cimitero, in attesa della promessa di Gesù. 15. FONTANA ROSA. Era nata a Vittorio Veneto il 15.1.1914, ad Arfanta trascorse la sua giovinezza assieme ai tre fratelli e alla sorella. Celebrò il matrimonio con Zanetti Pietro con il quale visse insieme per 70 anni, un lungo tratto di vita vissuto nel reciproco amore e sostegno, anche nella gioia della nascita della figlia Regina. Emigrarono prima in Svizzera e poi a Milano a servizio di varie famiglie. A Conegliano costruirono la propria abitazione con accanto altre famiglie di conoscenti. La vita riservò a Rosa 97 anni, vissuti uno dopo l’altro nelle esigenze del quotidiano di una famiglia. Concluse la sua vita terrena nella Casa di Riposo di Follina il 7.8.2011. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 9 agosto e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione. 16. MICHELON MOSE’. Egli nacque a Tarzo il 22 febbraio 1930 e visse la sua giovinezza assieme ai sette fratelli, dei quali due ancora viventi, a Reseretta. Poi la sua famiglia si spostò a S. Giacomo di Veglia dove lavorò a mezzadria una campagna. Lasciata la famiglia con la valigia in mano varcò le frontiere. Per qualche anno trovò lavoro in Canadà, impegnato nella costruzione e sistemazione delle strade. Nel 1959 celebrò il matrimonio con Teresa Pante e costruì la propria casa, pietra su pietra, dove nacquero i figli Bruno e Margherita. Ritornò ancora all’estero per alcuni anni e poi fino alla pensione in una fabbrica di Conegliano. Eravamo abituati a vedere Mosè seduto davanti alla porta della sua casa sulla strada della Corona, e gli amici che passavano lo salutavano e si scambiavano le proprie opinioni. Poi la malattia lo aggredì, e arrivò alla conclusione del suo pellegrinaggio sulla terra nell’Istituto Padre Pio di Tarzo il 9 agosto 2011. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa il giorno 11 agosto e poi accompagnato al cimitero, in attesa della resurrezione. 17. BONORA GIUSEPPINA. Era nata il 28.9.1934 a Bologna. Con il marito Giuliano Zecchini gestivano in proprio una azienda. In questa avevano impegnato la vita, le risorse intellettuali e di volontà, per andare avanti al meglio delle possibilità. A questa si accompagnavano anche momenti Ricordi ELVIRA POSSAMAI Una persona speciale Elvira era una persona solare, sempre impegnata nella comunità e dedita alla famiglia. Lei per molti anni, insieme al marito Attilio, ha gestito un’attività di trattoria ed osteria proprio vicino alla chiesa di Nogarolo. Inoltre avevano anche un bocciodromo per tutti gli appassionati del gioco delle bocce, che attirava molte persone da altri paesi vicini ed era un’occasione per stare insieme. Il servizio che Elvira offriva al banco era accompagnato sempre da un suo immancabile sorriso. La vita ha sottoposto la cara Elvira a prove particolarmente difficili come la perdita del suo unico figlio Flavio. Con grande forza e coraggio, aiutata dalla presenza del marito, aveva superato quel doloroso periodo, non chiudendosi in se stessa, ma al contrario, rimanendo tra la gente e dedicandosi a molte attività. Oltre alla loro attività di trattoria Elvira e Attilio, continuarono il servizio, dapprima compiuto dalla signora Graziella Da Dalt, nella cura e custodia della chiesa di Nogarolo. Il loro impegno era quello di pulire, riordinare e preparare la chiesa per la celebrazioni annunciando con il suono delle campane, suonate a mano, gli avvenimenti religiosi. Quando tutto sembrava apparentemente tranquillo, Elvira cominciò ad avere dei problemi di salute e dopo poco tempo la malattia ebbe il sopravvento e all’età di 69 anni è deceduta all’ospedale di Vittorio Veneto. Noi tutti però manteniamo vivo e forte il suo ricordo. Attilio dopo la morte della moglie ha passato l’incarico di custodia della chiesa alla famiglia Gandin. Tutta la comunità di Nogarolo ci tiene a rin- di sofferenza. Giuseppina ha trascorso gli ultimi dieci anni di vita a Tarzo, assieme al marito, nella loro casa tranquilla di Fratta, in via dell’Emigrante. Vi poteva respirare aria e godersi il calore del sole, in tranquillità e potrei godersi in pace gli anni che la vita avrebbe riservato. Concluse la sua esistenza su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il 14.8.2011 e il funerale fu celebrato nella chiesa di Tarzo il giorno 17 agosto e poi accompagnata al cimitero. graziare Attilio ed Elvira per il loro fantastico lavoro svolto in tutti questi anni e la famiglia Gandin che da ora si occuperà con cura della chiesa. Un ringraziamento particolare è rivolto anche al signor Mario Casagrande che ha generosamente offerto la riparazione dei campanellini d’argento. Marco ed Elisa Andreon, Serena e Beatrice Tomasi CASAGRANDE GIANNI 1-10-1937 - 1.12.2006 Il vuoto che hai lasciato diventa sempre più grande. Sono trascorsi 5 anni dalla tua partenza e noi, con tanta forza e volontà, lottiamo per continuare il percorso di vita che Dio ci ha segnato. Sei sempre presente nei nostri cuori e nelle nostre parole e non passa giorno che tu non sia nominato nei nostri dialoghi. Ovunque mi trovi sei sempre vicino e così mi dai forza. Con grande amore ti ricordano la moglie Rita con i figli Mirco con Connie e Maria Teresa con Fabrizio, i nipoti Riccardo ed Aurora, la sorella, cognati e cognate e parenti uniti a tanti tuoi amici. Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Anagrafe Angolo dei ricordi segue da pagina 14 O F F E R T E PER LA CHIESA Gruppo Alpini di Tarzo 45 €, Funerale di Gualtieri Vincenzo: la famiglia 50, Matrimonio Ceschin Serena - Serafin Marco 44.55, Funerale di Possamai Elvira 146.06 e per opere parrocchiali 187.53, Da Riz Gina 20, Da Riz Cesira 10, Battesimo di Manly Leila Serena 100, Celebrazione Prapian 55.53, Funerale di Mattiuz Tullio 35.45 e per opere parrocchiali 47, Funerale ad Arfanta di Pol Fortunato 50, ACLI Conegliano 200, Pizzin Emigrati 20, Emigranti Famiglia Pizzin 50, In memoria di Pol Teresa la sorella Meli 20, Dal Gobbo Pietro 20, Fontana Linda e Giacomo 20 e in ringraziamento per la nascita di Iacopo 20, NN 20, NN 100, Funerale di Michelon Mosè, i familiari 150, offerte raccolte in chiesa 47.20 e per opere parrocchiali 19.90, Sossella Bellio 30, Cadal Elio 10, Baldassar Giacomo 5, NN 30, Rizzo Rosetta 10, Zanetti Introvigne Angela 30, Pievani 50, Da Riz Cesira 10, Da Riz Gina 50, Franceschet Ottilia 10, Marcuzzo Maria 50, Funerale di Fontana Rosa, la figlia Regina 100, offerte in chiesa 25.95 e per opere parrocchiali 8.50, Funerale di Bonora Giuseppina 8.90 e per opere parrocchiali 4, Offerte festivo 866.58, Offerte feriale 190.96, Candele 419.46, Stampa: 74.47. Spese: riparazione fotocopiatrice 50, Varie benzina rasaerba ecc. 25, Ditta Lavori chiesa 3.900,00, Revisione libretto Caldaie 200, Luce 393.06, Particole monastero San Giacomo 41.10, stampa 215.97, materiale per catechismo 36.50, Cancelleria bolli spedizione documenti 33, La Nostra Messa 89,10, ONPPI estintori 26.40, Cereria S. Antonio 1.000,00, fiori per la chiesa 25. DALLA VISITA ALLE FAMIGLIE PER LA CHIESA NN 20 €, Dalle Crode Sante 20, NN 10, Roder 20, Mattiuz 10, NN 40, Zanetti Claudio 20, Zanetti Quirino 10, Favero Antonio 20, NN 10, ved. Pilat Erminio 10, Pilat sposi 20, Morandin Gino 10, Pancot Antonio 50, Mazzucco Gilda e Antonio 50, Zanetti Gino 15, NN 30, Tomasi Angelo 5, Della Colletta Paolo 50, De Tona 30, Mazzucco Maria 20, Mattiuz Tullio 40, Rizzo Rosetta 10, De Zanet Luciana 20, Della Bella Ennio 20, Pradella Luigi Luciano 20, Cesca Luciano e Jole 20, Sacchet Pier Francesco 10, Filippin 50, Faraon Luciano 10, Santyian Velasco 50, Gardenal Antonio 20, Callegher Artemio 10, Geneletti 10, Tomasi Ennio 15,Tomasi Moreno 15, NN 20, Rizzo Corrado 10, De Zanet Silvana 20, Pol Rino 20, NN 15, Zuanella Michele 20, Marchetti Michele 30, Gusatto Antonio 90, Cancian Silvestrin 40, Canzian De Conti 10, De Zanet Bruno 20, Strazzer 10, Strazzer 20, Perenzin 10, Mattiuz Celestino 15, Geronazzo Flavio 100, Da Ros Giacomo 20, Santarossa 10, Fontana Ida 10, Tonon Ivana 5, Foltran Mario 25, NN 25, NN 20, Perenzin Paolo 30, Meneguz Erminia 10, Casagrande 10, NN 10, De Bortoli Antonio 20, Zandonella Ernesto 20, NN 10, Zanetti Severino 10, NN 10, De Coppi Raffaella e Pizzol Francesco 15, Casagrande Antonio 15, Foltran Giovanni “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto 20, Favero 30, Favero Rodolfo 14, Zanetti Onorato 10, Dal Cin 20, Longo Natale 25, Introvigne Gino 20, Ceneda 20, Ceneda 15, Rusalen Albino 20, Rusalen Tullio 10, NN 15, Keris 14, Pradal Teresa 5, Rizzo Antonio 5, Renosto Carlo 50, Faraon Giuseppe 10, Tomasi Rino 20, Bernardi Antonio e Carla 50, Michelon Bruno 30, Michelon Oscar 20, Da Ros Maria 5, Faraon Rosa 10, Zanetti Angelo 10, Zanetti Pietro 10, Zanetti Tarcisio 20, Zandegiacomo 20, Forlin Igino 50, Michelon Vittorio 20, NN 50, Dal Gobbo 10, Franceschet Giacomo 20, Resera Antonio 10, Bottega Adriana 30, Faraon Clementino 50, Della Pietà Pietro 10. LAMPADA SS.MO Pizzin Dario 5, Merlin Adele 10, CARITAS: Fontana Linda e Giacomo 15 €. SCUOLA MATERNA Matrimonio di Ceschin Serena e Serafin Marco 50, Spese Personale 13.090,01, CESA 735.29, Aggiornamento libretto Caldaie riscaldamento 120, Alimentari 1.228,06, ONPPI 33, Canone acquedotto 1.192,35, collaudo e verifica montacarichi 364.40. CHIESA DI FRATTA Spese Luce 53.76 € CHIESA DI NOGAROLO Offerte: 387.49. Spese: Luce 55.04, Cera liquida per candele 8.20. PER VOCE AMICA De Nardi Fregonese Silvia 20 €, Casagrande Monica (Fratta) 20, De Nardi Mario (Maslianico – Como) 25, Zanetti Tarcisio 20, Della Bella Maria 20, Simon Pietro 10, Pizzin Dario 10, Pizzin Stefano 20, Favero Franco 20, Bianchet Celeste 20, Franceschet Adelia (Martellago) 20, De Coppi Flavio 35, De Coppi Tiziano 25, Casagrande Vittorino 5, Tomasi Dino 5, Venchierutti (VE) 20, NN 30, Tomasi Marina 30, Rota Assunta 10, NN 10, Sommavilla Sergio 10, Manuolo 10, Casagrande Bolzan Ada (Colveno VI) 20, Casagrande Maria Caterina (Lago) 10, NN (MI) 30, NN 20, Dal Gobbo Clementina 5, NN (Feltre) 10, NN 5, Lidia 20, Pin Giovanni 5, Casagrande Roberto 15, Dalle Crode Silvio 10, NN 30, Favero Armando (Genova) 30, Biz Paolina 10, Andreon Maria (Seveso) 20, Da Soller Rita (TO) 25, NN 20, Dal Gobbo Marisa (TO) 15, Dal Gobbo Carmela (Formeniga) 10, Famiglia Dal Gobbo Giuseppe 30, Michelon Pasqualina (Pontigliate MI) 30, Faraon Rita (Silea) 10, Mazzucco Maria 20, Ferracini Maria 20, Nicola rivendita giornali 150. Totale 965 € Corbanese: via Martiri – Callesella 24 €, Piazza Papa Luciani 12, Fiorin Elda 10, Tomasi Mosè 10, De Pizzol Dima 10, Miranda 5, Chiarel 5, Salone amiche Liviana 64. Totale 140 € Arfanta: 123 €. Totale entrate 1228 € Spese: Tipografia 1.372,80 € – bolli spedizione 215.84. Totale 1.588,64 € Usare un dialetto in via di estinzione implica l’immergersi in un territorio che non c’è più, ricercarlo con suoni e grafie inusuali come alcuni versi di questa poesia di Sergio De Stefani: La me contrada La è ‘na stradeta curta e streta Fata ‘fa ‘l cul de ‘n sach E olthar te toca el tach Che p’in là no’ te va E la finise inte ‘n curtivo Mal sabatà e poc galìvo Faméje che se jùta e se rispeta, che thérca da capirse e soportarse, de assar corer, de no lagnarse, che se impresta anca l’òjo o la pignata sol par el gusto de farse ‘n piather contente de dar pì che no’ de aver. Storie d’antri tempi. Storie vere vissute nei nostri borghi dove si trascorreva l’esistenza nella miseria, ma con dentro il cuore una grande ricchezza: la solidarietà. Antonio Pancot Calendarietto appuntamenti Settembre 3. Celebrazione matrimonio 6-9 A Roma e Udienza del Papa 10. Incontro classe 1936, Incontro Famiglie n. 2 12. A Cison: Incontro preparazione Convegno Diocesano 15. A Follina: veglia di preghiera per il Convegno 18. Festa dell’Anziano 20. Consiglio Pastorale Parrocchiale 21. Incontro gruppo “La Bibbia”. 26. Segreteria Pastorale Ottobre 9. Celebrazione del Battesimo 16. Celebrazione della Cresima 18. Consiglio Pastorale 24. Segreteria pastorale 28. Redazione Voce Amica Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Valentina Ceneda, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Piero C., Marco Cesca, Alessandra C., Francesco C., Luciano P. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sergio Meneghin. Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi e Milva Faraon.