«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Luglio-Agosto 2011 - Anno XLVIII - numero 4
BENE E MALE
L’eterna lotta dell’uomo
Satana parla con Dio. La nostra disputa, riprese il diavolo sistemandosi più comodamente, non è cambiata nel corso dei secoli.
Mentre Tu affermi che l’uomo è creato a tua immagine e somiglianza,
io affermo che egli ha subito la mia influenza e diventato mio schiavo.
Ho fatto un giro sulla terra e l’ho scorsa. E il Signore a lui: “Hai notato il mio servo Giobbe, e come non vi sia sulla terra chi gli somigli,
uomo semplice e retto, timorato di Dio e alieno dal male?” Satana gli
rispose:”Forse che Giobbe teme Dio
per nulla?” E’ ironico Satana di fronte al Signore, convinto che la molla
che fa agire l’uomo sia l’interesse
personale. Giobbe gli è fedele perché è un soddisfatto e ricco signore
dell’Oriente?
E sulla fedeltà di Giobbe verte la disputa tra Dio e il Tentatore. (Libro di
Giobbe)
Il Creatore sa, invece, che l’impronta
profonda presente nella sua creatura
più alta è la sua e che quindi l’uomo
è capace di amore e di donazione, di
bene e di verità. La grandezza dell’uomo sta nell’essere immagine di
Dio e perciò capace di donare vita e amore.
Ma sarcasticamente Satana Gli ricorda come la storia dell’umanità
sia una sterminata scia di male, di peccato, di violenza e di miseria.
Si confrontano due visioni dell’esistenza che paradossalmente hanno
entrambe un fondo di verità.
“Dio creò l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio, li creò
maschio e femmina”. Genesi 1,27:
Tale sigillo divino non scompare mai del tutto ed è per questo che
bisogna sempre sperare sulla conversione, anche quando sembra
cupamente lampeggiare l’impronta satanica.
Ma Satana sa che la libertà rende l’uomo fragile e può ottenebrargli la
mente, offuscare il suo cuore e insanguinare le sue mani.
“Il fascino delle cose frivole oscura tutto ciò che è bello e il turbine
della passione perverte un’anima ingenua” (Sapienza 4,12).
Consapevole della fragilità umana san Paolo esalta la necessità della
grazia divina che si chini sulla creatura per impedirle di precipitare
nei gorghi preparati dal demonio.
Già ai suoi tempi, fra i primi cristiani, egli si era insinuato, corrompendo molti di loro, creando discordie e dissidi.
San Paolo agli Efesini 6.11-12: “Rivestitevi dell’armatura di Dio per
poter resistere alle insidie del diavolo; perché noi non abbiamo da
combattere solo contro forze puramente umane, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo, contro gli
spiriti del male…”. Efes 6.18:“Pregate in ogni tempo, con ogni forma
di orazione e di supplica, per mezzo dello Spirito Santo”
“Vegliate e pregate, poiché lo spirito è pronto, ma la carne è debole”
Luca 14.38).
E’ ipocrisia pregare solo quando capitano le disgrazie, si è nel dolore
o quando si chiede qualche grazia, quasi sempre di ordine materiale.
Il Signore ci può rispondere: “chi vi conosce”?
Se vogliamo la Sua amicizia, la preghiera deve essere quotidiana.
dF
www.parrocchiaditarzo.it
Abbiamo la fede?
C’è in noi quel senso di abbandono in Dio, che ci fa
dire:”Signore, mi fido di te, credo, accetto le verità che la Chiesa mi propone in tuo nome”
Fede vuol dire questo: “Sento
che Dio è tanto grande e che io
sono tanto piccolo!”
Vuol dire piegarsi, non con
le ginocchia, ma con la mente.
“Piegarsi non è moderno”, si
sente dire.
“Controllare in laboratorio,
vedere con i propri occhi, osservare al telescopio e al microscopio, è moderno; chiudere gli
occhi e credere è anticaglia, è
medioevo!”.
Non è medioevo; è invece
cosa di tutti i giorni, di tutte le
ore e noi siamo, tutti senza eccezione, gente che si fida continuamente dalla mattina alla sera
di qualcuno.
Mangio il pane, mi fido della
pulizia del fornaio.
Salgo in corriera, mi fido
dell’autista.
Vado dal barbiere, metto con
fiducia la mia testa nelle sue
mani armate di rasoio.
Di mio padre dico: “E’ mio
padre” e lo dico con tutte le forze del cuore; però non ho visto
niente coi miei occhi, non con-
trollo niente, devo limitarmi a credere, a
fidarmi.
Dagli anni del liceo in
qua so che la luce corre con la velocità di
300.000 km al secondo; qualcuno
l’ha provato, ma
io non ho verificato
l’esperimento, io mi fido
del testo, del professore..
Dio vale più del barbiere,
dell’autista, del maestro, del
giornale e perfino di nostro padre!
E come mai tanti non credono? Talvolta penso che succeda
una specie di ubriacatura. Quando uno beve vino a stomaco
vuoto, la testa gli gira.
Ebbene, ci sono delle teste,
che girano, ubriacate da un po’
di scienza e di cultura.
Tante persone, che hanno letto montagne di libri e tanti che
hanno scritto quei libri erano
credenti in Dio.
Galileo diceva: La Bibbia non
mi insegna come è fatto il cielo,
ma come si vada in cielo!”:
Qualcuno teme, se crede, di
venire legato e perdere la libertà.
Sì, si perde la libertà di sba-
Sommario
Comunità cristiana
Notizie dal Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
Parrocchia di Tarzo
1-3
4-6
7-8
9-10
11-13
Alpini
Cronaca
Angolo dei ricordi
Anagrafe
Offerte
13
14-18
19
19
20
«Voce amica»
pagina 2
Luglio-Agosto 2011
MAMMA MARGHERITA
«Nel mendicante, nel vecchietto
fallito c’è Dio», insegna la Mamma.
(continuazione)
gliare, di dire sciocchezze. La
fede fa saltare le sciocchezze,
garantisce sulle cose più necessarie, idee chiare, giuste,
sicurissime; permette di abbandonarsi a qualcosa di solido, di
eterno; senza la fede, invece,
tutto è incerto, instabile”
(Luciani, 31 dicembre 1960;
opera Omnia,2, pag 227)
Le mani di Dio
Quando si da la mano a Dio,
egli non lascia tanto
facilmente la presa!
(Julien Green)
Se la ricerca ci porta fino a Dio e là
offriamo liberamente e consapevolmente la mano a Lui,
egli non lascerà tanto facilmente
quella stretta.
Le mani unite, simbolo della libertà e della grazia.
Dio è così grande da non aver bisogno di prevaricare sulla nostra autonoma scelta,ma è così legato alla
sua creatura da non essere un puro
e semplice notaio delle nostre decisioni.
Siamo opera delle sue mani e non
così indifferentemente egli ci lascerà
cader fuori dalle sue palme che ci
sorreggono.(GFR)
Margherita non insegnò a
Giovanni a vedere Dio solo nella natura. Gli insegnò anche a
vederlo nella faccia degli altri
(che è una maniera più scomoda e insieme più profondamente
cristiana). Se c’era un malato
molto grave nelle case vicine,
venivano a svegliare Margherita. Sapevano che non si rifiutava
di dare una mano. E lei destava
uno dei figli, perché 1’accompagnasse.
Diceva: «C’è da fare un’opera
di carità».
«Fare un’opera di carità»: con
questa semplice espressione, a
quei tempi, si mettevano insieme molti «valori» che oggi chiamiamo: generosità, impegno per
gli altri, dedizione, altruismo,
servizio, famiglia aperta.
La carità, nella famiglia Bosco, non si faceva per filantropia o per sentimento (non ci si
alza interrompendo il proprio
sonno e quello di un figlio per
sentimento), ma per amore di
Dio. Dio abitava in quella casa.
Vi entrava con la faccia degli
emarginati.
Gli zoccoli del mendicante
«D’inverno - ricordava Don
Bosco - veniva spesso a bussare
alla nostra porta un mendicante.
Attorno c’era neve, e domandava di dormire sul fienile». Margherita, prima di lasciarlo andare su, gli dava un piatto di brodo
caldo. Poi gli guardava i piedi.
Il più delle volte erano ridotti male. Gli zoccoli consumati
lasciavano passare l’acqua ed
il fango. Lei non aveva un altro
paio da regalargli, ma gli avvolgeva i piedi in pezze di panno e
Come si svolge la celebrazione dell’Eucaristia?
Si svolge in due grandi momenti, che formano
un solo atto di culto: la liturgia della Parola, che
comprende la proclamazione e l’ascolto della Parola di Dio; la liturgia eucaristica, che comprende
la presentazione del pane e del vino, la preghiera o
anafora, che contiene le parole della consacrazione
e la comunione.
Chi è il ministro della celebrazione della
Eucaristia?
E’ il sacerdote (Vescovo o Presbitero), validamen-
le legava come poteva.
I ricercati nascosti nel bosco
Vicino alla casa c’era un bosco. Più di una volta, quando
veniva la notte, alla porta di
Margherita bussavano piccoli gruppi di ricercati, braccati
dalle guardie. Venivano a chiedere una scodella di minestra
e un po’ di paglia per dormire.
Margherita non si spaventava
di queste visite. Ci era abituata.
Al tempo di Napoleone, i giovani che scappavano alla leva
erano numerosissimi. Negli ultimi anni raggiungevano il 70
per cento. Vivevano nei boschi
o sulle montagne, a gruppi e
si davano alle aggressioni per
vivere. In seguito ci furono gli
ex-soldati che, dopo decenni di
guerre, non se la sentivano più
di riprendere la zappa, e continuavano il loro infelice mestiere
puntando le armi e derubando i
commercianti che tornavano dai
mercati. Ciò che dava apprensione era il fatto che dietro gli
ex-soldati sovente spuntavano
i carabinieri che li ricercavano. Ma in casa Bosco vigeva
una specie di tacito armistizio.
Le guardie, stanche della salita, chiedevano a Margherita un
bicchiere d’acqua, e magari un
dito di vino. I banditi, nel fienile, sentivano le voci e se ne
andavano in silenzio. «Benché
molte volte sapessero chi stava
in quel momento nascosto in
casa - scrive G.B. Lemoyne –
le guardie dissimulavano e non
tentarono mai un arresto».
Il vecchietto in bolletta
In una casa dei Becchi abitava
Cecco. Era stato ricco, ma aveva sprecato tutto. Era finito in
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GO
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TE EL O
CH
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MO
Quali sono gli elementi
enti essenzia-
te ordinati, che agisce nel-la Persona di Cristo Capo
po e
a nome della Chiesa.
CA
li e necessari per realizzare
alizzare l’Eucaristia?
Sono il pane di frumento
to e
il vino della vite.
(Da “Catechismo della
Chiesa Cattolica, compendio)
bolletta, in quella miseria totale
in cui è difficile salvare persino
la propria dignità. I ragazzi gli
davano la baia. Le mamme lo
indicavano ai bambini e raccontavano la storia della formica e
della cicala: «Mentre noi lavoravamo come formiche, lui cantava, faceva baldoria. Era allegro come una cicala. E adesso
vedi com’è ridotto. Impara».
Quel vecchio si vergognava a
chiedere l’elemosina, e sovente pativa la fame. Margherita,
quando era notte, lasciava sul
davanzale un pentolino di minestra calda. Cecco veniva a prendersela camminando nel buio.
Il pane bianco dato dalla
mamma si cambia in nero
Giovanni imparava. Più la carità che il risparmio. C’era un
ragazzo che faceva il garzone
in una cascina poco lontana. Si
chiamava Secondo Matta. Al
mattino il padrone gli dava una
fetta di pane nero e gli metteva
in mano la cavezza di due mucche. Doveva condurle al pascolo
fino a mezzogiorno. Scendendo
nella valle incontrava Giovanni
che portava anche lui le mucche al pascolo e aveva in mano
una fetta di pane bianco. A quei
tempi un pane così (chiamato «pane di fior di farina») era
una raffinatezza, costava molto
di più del pane nero. Un giorno
Giovanni gli disse: - Mi fai un
favore? - Volentieri.
- Vorrei che ci scambiassimo
il pane. Il tuo dev’essere più
buono del mio.
Secondo Matta ci credette,
e per tre stagioni consecutive
scambiarono il pane. Soltanto
quando fu uomo, il signor Matta
ci pensò su, e capì che Giovanni
Bosco era una brava persona. E
quando fu nonno, e suo nipote
Secondo Marchisio, sacerdote
salesiano, gli domandò se ricordava qualcosa di Giovanni
Bosco, gli raccontò la faccenda
del pane.
continua
Luglio-Agosto 2011
«Voce amica»
I PAPI
DELLA CHIESA
171. GREGORIO VIII, 21.10.1187 – 17.12.1187
Prima di essere eletto Papa, Alberto di Morra, originario di
Benevento, aveva insegnato diritto a Bologna, era stato abate
di San Martino in Laon in Francia e poi cardinale cancelliere
con Urbano III. Aveva svolto molte missioni all’estero, fu legato
in Ungheria. All’età di 77 anni venne eletto Papa con il nome di
Gregorio VIII e suo desiderio fu di ristabilire un rapporto cordiale con il Barbarossa e cercò di ristabilire il necessario clima di
distensione tra la Chiesa e il mondo politico. Aveva saputo che
il 2 ottobre 1187 il Saladino aveva occupato Gerusalemme e si
preoccupò di organizzare una nuova crociata. Ma mentre era
impegnato nel contattare i principi da coinvolgere nella crociata,
si fermò a Lucca, fece scoperchiare la tomba dell’antipapa Vittore IV e ordinò di gettare i resti fuori della chiesa. Questo fatto
provocò altre tensioni. Il papa raggiunse Pisa il 10 dicembre e
intese di farla riconciliare con Genova per poter poi utilizzare
i due porti: Qui si ammalò e morì dopo solo 57 giorni di pontificato il 17 dicembre 1187.Venne sepolto nel duomo di Pisa.
172. CLEMENTE III, 19/20.12.1187 - 30.1191
Paolo Scolari, romano, divenne papa col il nome di Clemente
III. Non avendo grande esperienza politica e diplomatica e di
salute malferma, ebbe la intuizione di ristabilire il rapporto con
le autorità cittadine di Roma, per dare stabilità alla Sede Apostolica. Il 31 maggio 1188 gli fu riconsegnato il governo della città.
Promosse la terza Crociata facendovi partecipare Federico Barbarossa, Filippo Augusto di Francia e Riccardo Cuor di Leone,
oltre a veneziani, pisani e genovesi. Il crociati partirono uniti
e fiduciosi, ma Barbarossa annegò il 10 giugno 1190 nel fiume
Selef in Cilicia. La sua morte generò scompiglio. Questo fatto
condizionò negativamente l’esito della terza crociata. Le brutte
notizie minarono la salute dell’anziano pontefice che morì nel
marzo del 1191
La fitoterapia
Le malattie del fegato
Il cardo mariano
Il cardo mariano (Silybum marianum) è una
grande pianta erbacea, con foglie lucenti, tipicamente ed intensamente venate di bianco, con
denti spinosi e grandi infiorescenze rosso porpora.
A differenza di tanti altri cardi, non si trova
da noi allo stato spontaneo, ma, gettando pochi
semi (facilmente reperibili nelle erboristerie) anche
su terreno magro, ciascuno potrà avere a disposizione in qualche mese un’originale pianta ornamentale e, nel contempo, un rimedio erboristico
di primissima scelta per le malattie del fegato.
Se ne usano talora le stesse foglie, ma, molto più frequentemente e in modo più proficuo, i frutti (i cosiddetti “semi”).
Hanno un’azione protettiva profondissima sulle cellule del fegato, oltre ad importanti proprietà antiossidanti e contro i radicali liberi, di cui oggi tanto si parla.
Il campo di azione della pianta, prevalentemente nell’ambito
delle malattie del fegato, è vastissimo: si va dalla prevenzione
e cura dei danni epatici dovuti ad assunzione di sostanze tos-
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I Fioretti di Papa Luciani
Luciani ricordava che mamma Bortola, dopo
lla Messa alla quale partecipava ogni mattina
nnella chiesa parrocchiale dedicata a San Giovvanni Battista, tornava a casa frettolosa ad acccendere il fuoco, talvolta con legna che mandavva fumo, scopava la cucina, riassettava i letti,
llavava la biancheria e le scodelle e preparava il
desinare e la cena per la sera.
Luciani ricordava la mamma, con grande affetto. A lei dedicò il
suo primo libro: Catechesi in briciole… e la definì la mia prima
maestra di catechismo.
Cosa hai da rare? Chiedeva la mamma al piccolo Luciani. Niente!.
E allora va già dal pievano; mi ha detto che lui ha sempre del
lavoro da darti.
E diventato vescovo, Luciani raccomandava ai genitori di dare
ai figli non solo il vestito, il cibo, l’educazione, ma anche il giusto
divertimento, cercare per essi libri, giornali, trasmissioni buone.
Quante volte mia mamma mi diceva: Hai pregato? Hai studiato?
Quante volte mi ha detto: prego sempre il Signore che tu possa
arrivare a essere sacerdote, ma se un giorno non ti sentissi più
di andare avanti guarda che sei libero, non farti riguardo per me.
Luciani diceva: Io sono devoto della Madonna della scopa, delle
scodelle, dei vestiti da lavare.
Papa Luciani racconta
Un giorno, il sole ed il vento fecero una scommessa: togliere il
mantello ad un passeggero.
Incominciò il vento con tutto il suo furore: nulla da fare, anzi,
il passeggero si stringeva attorno sempre più il mantello. Provò il
sole: mandò fuori caldo e caldo e…piano piano il passeggero si
tolse il mantello ed anche la ..giacca!.
Si ottiene di più con la dolcezza che con la violenza.
siche (alcol, veleni industriali, tossine di alcuni funghi, ecc.), alle disfunzioni dell’organo, fino alle malattie degenerative croniche,
quali epatiti, steatosi e perfino cirrosi epatica.
L’azione, come si diceva, è profondissima e riesce spesso a spingersi fino a stimolare la rigenerazione delle cellule del fegato.
Le proprietà della pianta vengono di norma
attribuite al fatto che essa contiene un’efficace
sostanza, detta silimarina, che solitamente i medici utilizzano isolata in preparati farmaceutici. Ma
l’erborista, per sua indole più legato alla pianta in
toto, quale prodotto integrale della natura, preferisce considerare semplicemente l’uso dei frutti,
meglio se frammentati: un cucchiaino da tè, in infusione per circa 15 minuti.
Se ne assumono, a digiuno, da 2 a 4 tazze al
giorno, a seconda dei casi. Si può eventualmente aggiungere
all’infuso un po’ di foglie di menta piperita, che ne migliora
l’effetto ed il sapore.
Anche dal cardo mariano si preparano un estratto liquido
(tintura madre) e un estratto secco (in compresse o in capsule), forme, queste, di uso più pratico, cui può rivolgersi chi ha
meno costanza o tempo a disposizione, reperendoli facilmente
nelle erboristerie.
Piero C.
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Luglio-Agosto 2011
Premio Pelmo d’Oro
Nell’ambito della manifestazione, svoltasi a Dosoledo (BL) lo
scorso 30 luglio, si è fatto onore un bravo alpinista, già nostro concittadino, da tanti conosciuto, perché sovente presente nel corso delle 32 edizioni di ”Serata Montagna” organizzate dal Gruppo Alpini
di Tarzo.
Trattasi di Giacomo CESCA, classe 1949 nato a Tarzo in loc.
Rive
R
di San Pietro, poi
emigrato
em
giovane a Longarone,
ove tuttora vive
ga
ed opera.
Gli è stato infatti attribuito
il Premio speciale
bu
“Giuliano
De Marchi
“G
2011”
– II Edizione, con
20
la seguente motivazione:
Socio
So
CAI dal 1968 e più
volte
vo presidente della LoGiacomo Cesca premiato dal presidente Ge- cale
ca Sezione, fondatore
nerale del CAI Umberto Martini
del Gruppo Rocciatori
Longarone, istruttore nazionale di alpinismo, dirigente Soccorso Alpino, alpinista attivo di
tutto l’arco alpino, sci-alpinista affermato, incarna per ideali, solidarietà, generosità e mitezza d’animo, le caratteristiche di Giuliano
De Marchi (Ndr.: medico, grande alpinista di fama internazionale,
morto sull’Antelao nel 2009.)
VERONICA LUCCHESE
Tre argenti
ed un bronzo
Al Foro Italico a Roma Veronica ha partecipato ai campionati “Tricolori Ragazzi”
di nuoto con ottimi risultati e
solo per un po’ di sfortuna con
è riuscita a conquistarsi anche una medaglia d’oro. Argento
nei 100 dorso, nei 200 misti e 100 crawl e bronzo nei 400
misti.
I gruppo Nottoli, per cui Veronica gareggia, è entusiasta
di questa sua giovane campionessa che a Paphos (Cipro) a
fine giugno aveva ottenuto due ori e due argenti nella coppa
Comen
Notizie
dal Comune
“I conti in ordine”
C
on tutte le notizie che si
sentono sui giornali e in
televisione tutti sono molto
preoccupati per i tagli ai bilanci
dei nostri piccoli comuni.
Mi sento di rassicurare i miei
cittadini in quanto la linea prudenziale sempre tenuta da questa amministrazione sulle politiche di bilancio grazie anche
al lavoro del responsabile, ci ha
dato ragione.
I conti sono in ordine, il debito è stato tenuto sotto controllo
, sono stati fatti investimenti
importanti in termini di acquisizioni, che hanno capitalizzato
il patrimonio comunale e che
permetterà al comune di avere nuove risorse proprie per il
futuro. Dire che la situazione è
rosea sarebbe da incoscienti, la
manovra di quest’anno ha tagliato ai trasferimenti del nostro
comune circa 100.000 € taglio
che con qualche sacrificio siamo riusciti a contabilizzare immediatamente ed anche questo
per chi di bilancio se ne intende
è segno di gestione mantenendo criteri di sicurezza.
Il piano opere pubbliche non
subirà variazioni anche perché
le opere sono già tutte finanziate ed anche questo dimostra
maturità nella programmazione, quindi non fare progetti tanto per fare ma fare progetti per
realizzarli, per il momento non
ci saranno grosse variazioni rispetto alla previsione neanche
sugli altri fronti grazie anche
all’aumento di quest’anno del
dividendo Asco Holding Spa
che è passato da 195.000 € a
260.000 € e che ci ha consentito in parte di parare il colpo.
Vi è un’importante distinzione da fare per quanto concerne
le spese in conto capitale e spese correnti in quanto fra questi
due contenitori non sono possibili vasi comunicanti che ci
permettano di fare a meno di
fare un investimento ed usare
quei denari per finanziare la
spesa corrente, questa è la disciplina di bilancio che ci viene
giustamente imposta, non è che
se facciamo un’opera pubblica in meno possiamo avere un
operaio in più possiamo solo
rinunciare all’opera.
Sicuramente il rigore nella
spesa dovrà prevalere soprattutto per quanto concerne la
spesa corrente, ed è proprio
qui che dobbiamo far fede sul
senso civico dei nostri cittadini se vogliamo mantenere basse le tariffe; se ogni persona si
occupasse un po’ di ciò che la
circonda: caditoie fuori delle
abitazioni, siepi ed alberature
che invadono le strade, alberi
impropri che sporcano costantemente marciapiedi e strade
pubbliche (pini marittimi ecc.),
il chiudere scoli delle strade
per evitare che entrino nelle
proprietà così come dovrebbe
essere in natura per poi causare danni ingenti a valle, non
sporcare l’ambiente e le piazze
e se qualche volta ci chiniamo a
raccogliere una carta gettata da
altri, se aiutiamo una persona
anziana che è in stato di bisogno, se togliamo qualche erbaccia dall’aiuola passeggiando la
sera , facciamo solo l’interesse
della nostra comunità.
Mi sento comunque fiero dei
miei cittadini dei quali molti
di loro sono sicuramente sopra
alla media in quanto a senso
civico, si sentano ringraziati
da tutta la comunità e siano di
stimolo e di sprone per chi ancora non lo fa. Io credo che sia
più facile pensare al mare, ma
secondo il mio pensiero ritengo
sia più saggio pensare che tante piccole gocce di pioggia che
scendono lo formano.
Il vostro sindaco
Gianangelo Bof
«Voce amica»
Luglio-Agosto 2011
LAVORI IN CORSO
Censimenti
2011
Molti sono in questo periodo i lavori pubblici in corso,
oltre a quelli già ricordati nel
precedente numero di V.A.. Alcuni di questi interventi sono
molto significativi e vanno
modificare l’aspetto delle nostri centri come la sistemazione del piazzale delle scuole
di Tarzo, il rifacimento della
piazza di Corbanese e il proseguimento dei marciapiedi a
di Fratta.
ESTATARZO 2011
EVENTI DI SETTEMBRE
GIOVEDI’ 15
Circolo di lettura - “ LIBERTA’ “ di JONATHAN FRANZEN
ore 20,45 in Biblioteca
SABATO 17
In occasione delle giornate provinciali per l’ambiente:
Inaugurazione impianti fotovoltaici istallati presso l’Istituto
Comprensivo - ORE 10,30 Aula Magna
DOMENICA 18
FESTA DELL’ANZIANO
ORE 10,30 - S. MESSA nella Chiesa di TARZO
ORE 12,30 - PRANZO SOCIALE
Presso lo Stand della Pro Loco di Tarzo, in via Cesare Battisti
Il giorno 9 ottobre 2011,
data ufficiale di riferimento,
si svolgerà il 15° Censimento
generale della popolazione
ed il Censimento Generale
delle abitazioni 2011.
Analoga iniziativa verrà svolta in tutti gli Stati dell’Unione
Europea. La macchina organizzativa è ormai in pieno movimento: sono state determinate
le sezioni di censimento, è stato messo in linea con l’Agenzia
del Territorio lo stradario, con
annessa numerazione civica, e
sono stati selezionati i Rilevatori. A partire da metà settembre arriverà a tutte le famiglie,
tramite corriere, il questionario
del Censimento della popolazione e delle abitazioni. La grande novità è la possibilità e l’auspicio di compilarlo direttamente
via web. Per quanti, invece, rimarranno al tradizionale supporto cartaceo, sarà possibile
consegnarlo in qualsiasi ufficio
postale o nei centri comunali
di raccolta. Coloro che incontreranno difficoltà o problemi,
potranno ancora contare sulla
collaborazione dei Rilevatori, quest’anno però in numero limitato rispetto al passato.
Partecipare al Censimento è
un atto dovuto, per legge, ma
è anche senso civico e dovere
morale di ognuno, che serve
a disegnare l’Italia di domani. I
dati raccolti saranno utili per
cogliere i cambiamenti in atto
nel Paese e orientare le politiche economiche, sociali ed ambientali. Le informazioni fornite
saranno rese anonime, trattate
quindi in modo da proteggere
la privacy, come previsto dalla
legge.
pagina 5
BIBLIOTECA
CENTRO PUBBLICO DI
AC
ACCESSO
INTERNET”,
Già dal 16 giugno scorso
la biblioteca è a tutti gli effe un “Centro pubblico di
fetti
ac
accesso
internet”, nel quale
o
ogni
utente può usufruire
d servizi internet di navidei
g
gazione
e posta elettronica,
c
chat
e servizi di social-netw
working.
A tale scopo esis
stono
tre postazioni, il cui
utilizzo è monitorato dall’incaricato del servizio biblioteca,
dott. Lucio Tarzariol. Si ricorda
che tale iniziativa è stata resa
possibile grazie al concorso di
risorse dell’Unione Europea,
dello Stato Italiano e della Regione Veneto, in applicazione di
alcuni regolamenti comunitari.
La biblioteca comunale, sita in
via Roma 42, è aperta dal lunedì
al sabato, grazie all’incaricato e
ad una decina di volontari.
2 OTTOBRE: BIBLIODAY
O GIORNATA DELLA BIBLIOTECA
Grandi e piccini sono attesi
nica 2 ottobre per una
domenica
ata di apertura straordinagiornata
lla biblioteca, in occasioria della
ne del Biblioday (per i puristi
ingua, “giorno della
della lingua,
eca). Si parte alle
biblioteca).
ore 9 (e fino alle 12,00)
Parole in rima”,
con “Parole
orio di lettura
laboratorio
mbini dai anni
per bambini
in su.
Coordinano
Carla, Nives, Danieta. Nel pomela e Anita.
alle 16,30 alle
riggio, dalle
17,30, spazio autogestito con “libera
lettura per chi
desidera leggere
ad alta voce un
racconto,, una
na frapoesia, una
ficativa
se signifi
nare
da
donare
agli altri”.
Grazie al
comitato biblioteca e ai volontari perr il
supporto.
pagina 6
LETTURA CONDIVISA”
Riprende, dopo la pausa estiva, l’attività
del Circolo di Lettura, con il coordinamento di Bertilla Magagnin. Dopo gli appuntamenti nel periodo marzo/giugno, siamo
tutti inviati alla “lettura condivisa” per il
prossimo 15 settembre, dove parleremo di
“Libertà”, libro di Jonathan Franzen. Biblioteca comunale, ore 20,45.
«Voce amica»
ristoranti, attività commerciali o uffici in
genere. Per chi fosse interessato ad ampliare l’idea, contattare il bibliotecario Lucio
Tarzariol in orario d’ufficio al numero 0438
9264208
L’assessore al servizio biblioteca - Andrea de
Polo
CULTURA
CU
PRES
PRESENTAZIONE
DEL LIBRO
- E’ in calendario per
sabato
saba 24 settembre la
presentazione
del libro “I
pres
Terroirs
della denoTer
minazione
Conegliamin
no Valdobbiadene”,
studio
stud sull’origine della
qualità
del vino, curato
qua
da Diego Tomasi e Federica Gaiotti con fotografie di Paolo Renier.
La biblioteca propone a tutta la cittadinanza
(e non solo...) una nuova iniziativa.
“Libri che circolano”, questo il suo
nome, e funziona così. Normalmente, un
libro lo si prende a prestito in biblioteca,
lo si porta a casa, lo si legge e lo si restituisce, sempre in biblioteca. Succede però
di andare più spesso dal medico o al bar,
dal barbiere o in trattoria, che non in biblioteca. E allora perché non poter trovare un libro (da prendere a prestito) anche
in questi luoghi di abituale ritrovo? Da qui
l’idea, che ha trovato pratica realizzazione
grazie ai membri del comitato biblioteca
che ne hanno curato l’organizzazione, di
individuare alcuni siti che facciano “le veci”
della biblioteca. L’iniziativa sconta naturalmente un periodo di rodaggio (con un
certo numero di libri, appositamente identificati) e presuppone la collaborazione (e
la correttezza) di chi si porta a casa il libro.
Nel volantino qui a fianco troverete i dettagli dell’iniziativa. Ovviamente è possibile
aggiungere in qualsiasi momento altri bar,
- Domenica 2 ottobre,
nel corso della
to
giornata
delle bibliogio
teche
(Biblioday), sarà
te
presentato
a Tarzo il
p
libro
lib “Boboli, il giardino
alchemico”,
d
di
d Costanza Riva con
la collaborazione
del
z
el ns.
concittadino Paolo Renier.
Gli appuntamenti sono alle
20,30 presso la biblioteca
TURISMO
PALIO DEI COMUNI
Piazza d’onore per il comune
ne
di Tarzo all’edizione 2011 del
“Palio dei Comuni”. Dopo la
qualificazione nella fase preliiminare domenica 31 luglio, alla
la
finale di domenica 7 agosto
o
abbiamo ceduto lo scettro dii
vincitori (dato il successo dell
2010) soltanto all’agguerritissimo comune di Vidor, surclassando Cimadolmo, Treviso e Vedelago. Al di là del
risultato, comunque valido,
la partecipazione al Palio
dei Comuni, nella cornice
dell’ippodromo
Sant’Artemio di Treviso, è sempre
Luglio-Agosto 2011
un’ottima vetrina per esporre prodotti tipici e pubblicazioni locali, che contribuisce a
dare un’immagine positiva del nostro territorio e della nostra comunità. Quest’anno
hanno partecipato le aziende agricole Col
Parè di Andrea e Aldo De Marchi, Cà del
Brent di Sergio De Martin e Tomasi Gianfranco (per il vino) e Manarin Ombretta (per
l’olio), oltre alla Latteria Sociale Cooperativa di Tarzo e Revine Lago ed il panificio Andreetta di Corbanese. A tutti loro, nonché
a Giancarlo e Danila, Aurelio e Giusy, Sergio e Lara, il mio personale ringraziamento
e…... al prossimo anno.
PUBBLICA ISTRUZIONE
Dal corrente mese di settembre ha preso servizio presso il nostro Istituto Comprensivo il prof. Aldo Miotto, quale reggente, in sostituzione del prof.Tonet. Il nuovo preside svolge analogo incarico anche
presso l’I.C. di Farra di Soligo. Salutiamo chi
parte e diamo il benvenuto al prof. Miotto,
auspicando la massima collaborazione sulla falsariga di quanto fatto nell’ultima anno
scolastico e con il quale dovremo affrontare tante tematiche concernenti il mondo
della scuola.
L’assessore alla cultura, al turismo e P.I.- Andrea de Polo
Arfanta
«Voce amica
amica»
Paese mio
Luglio-Agosto 2011
CALENDARIO
ATTIVITA’ PASTORALI
ANNO 2
Il 21/10/11 Veglia di preghiera nella Chiesa Parrocchiale di
Lago
Tema: “I talenti ed il seminatore”
Il 18/11/11 Incontro formazione presso le Sale parrocchiali
di Follina
Tema: “Il creato” Relatore p. E. M. Bedont
Il 16/12/11 Veglia di preghiera nella Chiesa S. Francesco
Cison di Valmarino
Il 20/01/12 Incontro formazione nell’Oratorio parrocchiale
di Tarzo
Tema: “La pentecoste” Rel. mons. F. Taffarel
Il 17/02/12 Veglia di preghiera nell’Oratorio di Corbanese
Il 23/03/12 Via Crucis Foraniale nella Parrocchia di Farrò
Tema: “I 7 doni dello Spirito Santo” Guida d. E. Posmon
Il 20/04/12 Incontro formazione presso le Scuole elementari di Valmareno
Tema: “Lo Spirito Santo dagli Atti degli Apostoli” Rel.
d. G. Zago
Il 18/05/12 Veglia di preghiera nell’Oratorio o Chiesa Parrocchiale di Miane
L’attività prevista per il mese di giugno 2012 è ancora da
stabilire.
Verrà comunicata nel corso dell’anno.
Gli incontri avranno luogo nei giorni indicati alle ore 20,30
Battesimi
1. DALLE CRODE ELENA di Alessandro e De Polo Caterina
nata a Vittorio Veneto il 9 novembre 2010, dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra Chiesa Parrocchiale il
10 luglio 2011. Madrina: De Polo Nicoletta della Parrocchia di
Tarzo.
2. FOLTRAN LEONARDO di Massimo e Faraon Luana nato a
Conegliano il 21 marzo 2011, dopo il rito di accoglienza è stato
battezzato nella nostra Chiesa Parrocchiale il 10 luglio 2011.
Padrini: Marcon Diego e Dal Col Silvia della Parrocchia di Bagnolo.
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ca
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C
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Brev
MATURITA’
Tra gli studenti Arfantesi
quest’anno i nostri complimenti ed auguri per un roseo futuro vanno a Lara Faraon che a
luglio ha conseguito, con buoni
risultati, la maturità in ragioneria.
RESERA FESTEGGIA
S. ROCCO
Martedì 16 agosto, festa di S.
Rocco alle ore 17 nella omonima chiesa don Giuseppe Artico,
ha celebrato la S. Messa che ha
dato il giusto risalto ad una festa
patronale molto sentita. Come
da tradizione la festa è proseguita al circolo Arci con le specialità
eno-gastronomiche.
AGOSTO ARFANTESE
Si sono conclusi i festeggiamenti di san Bartolomeo con grande
soddisfazione per i responsabili
dell’importante appuntamento,
specialmente per coloro che
erano al primo anno con responsabilità diretta. Contemporaneamente anche i volontari del Pozzo di S. Patrizio, hanno portato
avanti l’attività contribuendo alla
consueta tradizionale routine
delle serate Arfantesi di fine agosto.
La comunità ringrazia tutte
le persone che collaborano a
preparare e poi a condurre le
iniziative, dal torneo di calcetto,
alle serate tradizionali, le serate
giovani, lo stand enograstronomico, lo spettacolo pirotecnico
e a conclusione il convegno ex
arfantesi, dal contatto delle varie
persone non più residenti alla
Matrimonio
di Silvia e Luca
Sabato 13 agosto 2011 si
sono uniti in matrimonio
nella chiesa parrocchiale di
Arfanta Silvia Casagrande di
Resera e Luca Meneghin di
Colmaggiore.
Ai novelli sposi formuliamo i migliori auguri di una e
serena vita coniugale.
Testimoni: Lucia Casagrande di Tarzo e Nicola Viceconte di Lagonegro (PZ)
preparazione del pranzo.
Un ringraziamento va a tutti gli
sponsor, non ultima la BCC Prealpi, che con il loro contributo favoriscono il proseguimento della
nostra attività.
(Gruppo Ricreativo
Arfanta e CPP Arfanta)
UN PENSIERO PER DON
ANGELO
Don Angelo manca ormai dalle
nostre parrocchie da più di un
mese: lo scorso 15 luglio, infatti,
è stato ricoverato all’ospedale
di Vicenza per essere sottoposto ad un intervento chirurgico
al cuore. E’ seguita, poi, la riabilitazione a Motta di Livenza
e un breve periodo di riposo a
Nebbiù (BL). In queste settimane
abbiamo pregato per la sua salute, affinché torni presto tra noi
proseguendo la sua missione di
pastore che tanto lo coinvolge.
In questo periodo le sante
Messe domenicali sono state
celebrate da parroci del nostro
Seminario.
In tre occasioni: domenica 24
luglio, domenica 7 agosto, festa di
S. Gaetano patrono di Costa di
Là e domenica 28 agosto in occasione della S. Messa Solenne in
onore del “24° Convegno degli
Arfantesi” abbiamo avuto il piacere di celebrare l’Eucaristia con
il nostro Vescovo Corrado che ci
ha invitato a “…vivere nell’unità e
sull’esempio di Cristo…”
Il 24 agosto, giorno di San Bartolomeo, la Santa Messa è stata
celebrata da Don Giampiero,
parroco di Rolle.
«Voce amica»
Ricordi
pagina 8
ANAGRAFE
RESERA LUIGI
11.10.1935 – 23.08.2004
Nel 7° anniversario dalla tua improvvisa
scomparsa tutti noi ti ricordiamo con profondo affetto e tanta malinconia.
I tuoi cari.
Fortunato Pol, noto a tutti in
paese come Nato Pol, è venuto a mancare dopo una breve
malattia, il 14 luglio 2011. Era
nato a Tarzo il 18 ottobre del
1917 in una famiglia numerosa di 12 fratelli. Da ragazzo
aiutò i genitori nel lavoro dei
campi, poi andò in Francia,
meta di molti in quegli anni,
per le stagioni della raccolta
delle barbabietole. Nel 1956
si sposò con Dima Salvador,
dal loro matrimonio nacque
Vincenzo. In seguito e fino
alla pensione lavorò come
ferraiolo.
Negli ultimi anni la salute
venne meno , ma si è sempre
Luglio-Agosto 2011
dato forza e il coraggio non
gli mancava.
Gli ultimi anni sono segnati
anche dalla lontananza dalla
moglie Dima che era ricoverata, ma condotti in modo autonomo e sereno.
Il suo funerale venne celebrato il giorno 18 luglio nella
nostra chiesa parrocchiale e
poi accompagnato nel locale
cimitero.
La comunità porge sentite
condoglianze al figlio Vincenzo ed ai familiari tutti.
IL “GRUPPO EMIGRANTI” IN GITA A CAORLE
IDA PILAT
(n. 13.12.1921 – m. 12.07.2009)
“Cara mamma,sono già passati due anni
però il tempo non passa mai…penso alle giornate che si passava assieme e specialmente alla
domenica quando ti venivano a trovare gli zii e
i nipoti. Ti ringrazio dell’aiuto che mi hai sempre dato anche se negli ultimi mesi ti sentivi
stanca e le forze piano piano cominciavano a
mancare…però dentro di te avevi coraggio
perché pensavi di tornare a casa per fare le
cose di sempre…ma quel giorno non è mai
arrivato…Ormai la vita deve andare avanti e
so che tu, con il tuo sorriso, mi doni forza. Ti
mando un grosso bacio e un forte abbraccio
da chi non ti potrà mai dimenticare.”
Tua figlia Silvia
Domenica 22 maggio scorso, accompagnati da una piacevole giornata primaverile, il “Gruppo Migranti” di Arfanta con i loro familiari si sono regalati un gioioso tour ludico-gastronomico
A Caorle. Partiti alle 8.30 dal piazzale di Resera e, con l’abile guida di Maurizio Zavettori, siamo arrivati a destinazione dopo circa un’ora e mezza. Si è avuta la possibilità di effettuare una
passeggiata rilassante attraverso le vie della città.
Alle 12.30 pranzo insieme al ristorante “La Fattoria” di Porto S. Margherita occasione per
gustare i piatti prelibati di pesce della casa. Sulla via del ritorno a casa con una breve sosta ad
Oderzo.
Il Gruppo Migranti ringrazia tutti i partecipanti.
Il direttivo
IL CAMMINO DI SANTIAGO
F
reddo, pioggia, vento, sole,
fatica, vesciche e tendiniti,
non hanno impedito a Maria
Augusta e Salvatore di portare
a termine gli 860 km del Cammino di Santiago.
Trentun giorni (6 giugno-7 luglio) dal Passo
Somport in Aragona sino a
Santiago di Compostela
in Galizia attraverso luoghi incantevoli, dure salite,
mesetas interminabili, paesi
e città della Spagna. Pellegrinaggio che al di là della
fede insita in ognuno di noi,
riesce a racchiudere in se
stesso sensazioni interiori e
spirituali inspiegabili a parole che danno alla persona
quella forza per effettuare
sola con se stessa la fatica.
Fatica ripagata da un insieme di commozione e
gioia che si manifesta in toto di
fronte alla Cattedrale di Santiago, in tutto che ci porta a dire
“LO RIFAREMO!”.
Maria Augusta
e Salvatore
MARATONA DI HELSINKI
20 agosto 2011, data che ha permesso a Salvatore di terminare in quel di
Helsinki la sua 50° maratona ufficiale. In una giornata soleggiata e fresca,
partito assieme a Maria Augusta
(29° maratona) e, molti altri connazionali ha potuto, con immensa
soddisfazione e per la prima volta,
assaporare l’emozione di terminarla all’interno dello stadio Olimpico.
“Emozione stupenda”.
Un grazie come sempre al Sindaco Bof e all’Amministrazione
Comunale che in tutti questi anni ci
ha permesso l’uso del logo di Tarzo sulla maglietta ufficiale, da noi
sempre portata con orgoglio.
Prossimo appuntamento: 11 settembre 1° maratona del Lago d’Iseo
“Non saremo in 20.000 come in
Finlandia ma pur sempre 42 km di
fatica!”
Maria Augusta
e Salvatore
La«VVoce
oce amica
amica»
a
di Corbanese
Luglio-Agosto 2011
BABY GREST 2011
…alla ricerca
di Nemo!!!
Uno striscione con la scritta “Baby
Grest 2011”, la presenza di Nemo e l’avventura ha avuto inizio!!! Chi è Nemo? Il
nostro amico pesciolino che ci ha accompagnato in queste settimane e che ci ha
portato in regalo il libro della sua storia
che, un po’ alla volta, abbiamo letto con
i bambini e le bambine. In questo periodo
però abbiamo conosciuto anche dei nuovi
amici come Flinky, personaggio che ci ha
fatto volare con la sua fantasia, e le Ranocchie, che con i loro progetti ci hanno fatto
realizzare dei super laboratori.
Quattro settimane, dal 4 al 29 luglio presso la scuola materna di Corbanese, che hanno visto partecipare 35 bambini/e, io, Silvia
e Andrea con giochi, laboratori, bans, momenti di preghiera e passeggiate durante i
quali i bimbi hanno dato prova della loro
personalità… sono bastati un po’ di tempera colorata, colla, carta velina e i bambini
hanno dato vita a dei magici bastoni della
pioggia, a dei coloratissimi sottopentola
con le mollette e alle magliette che ognuno
ha personalizzato con i disegni di Nemo e
dei suoi amici…e che dire delle passeggiate?
A Castagnera abbiamo mangiato una
buonissima anguria e corso all’aria aperta,
ma anche a un buon gelato dopo l’assolata
pagina 9
visita alle mucche non è
stato rifiutato; il tempo
non è stato dalla nostra
parte per la gita a Plavilandia ma i bambini non
si sono persi d’animo e
con il sorriso sul viso si
sono immersi nei laboratori di cucina: hanno
sbriciolato biscotti, tagliato wurstel, formaggio e frutta … e così
ecco pronti un dolcissimo salame al cioccolato, la pizza e una gustosa macedonia… che
abbuffata!
La serata finale del Baby Grest è stata una
sintesi dell’esperienza, all’insegna del divertimento, ma soprattutto della gioia nello
stare insieme, così come ci insegna Gesù.
Un grazie particolare a Don Angelo, a chi
ha organizzato il tutto, a chi ci ha donato
i materiali, ai genitori, ma soprattutto ai
bambini.
GRAZIE!
Laura
GRUPPO ALPINI
Gemellaggio con
il gruppo Alpini di Falcade
Lunedì 15 agosto 2011, in una giornata resa quasi autunnale dalle condizioni meteo, siamo andati in quel di Falcade
per portare a compimento il gemellaggio tra i due gruppi.
L’idea, e la volontà di gemellare i due gruppi ci è venuta in occasione della nostra gita Alpina, svoltasi verso la
fine di Giugno, infatti siamo rimasti particolarmente colpiti
dall’ospitalità e dalla disponibilità dimostrataci proprio in
occasione dei preparativi della stessa.
Grazie a questa felice collaborazione, la giornata che abbiamo passato insieme ai nostri soci ed insieme agli amici
di Falcade è stata stupenda e non poteva avere come suggello finale il gemellaggio dei due gruppi.
La cerimonia si è svolta presso il capannone allestito
per la tradizionale festa del Gruppo di Falcade, in modo
semplice alla presenza del nostro vessillo sezionale e dei
gagliardetti dei due gruppi sono intervenuti per i discorsi
di rito, il sindaco di Falcade,i due capigruppo ed in rappresentanza della Sezione di Conegliano il delegato presso il
nostro gruppo sig. Antonio Dall’Anese, dopo si è proceduto
allo scambio di una cornice commemorativa dell’evento.
Pranzo Alpino
Domenica 28 Agosto 2011 presso gli stands della Pro Loco di Corbanese si
è svolto il tradizionale pranzo alpino.
Al pranzo hanno partecipato varie rappresentanze di Gruppi Alpini in
particolare quella di
Falcade con cui siamo
gemellati e dove eravamo stati ospiti durane
la nostra tradizionale
gita in giugno, rappresentanti della Banca
Prealpi, dell’amministrazione comunale e
della Sezione Alpini di
Conegliano con il delegato sezionale Antonio
l’alzabandiera
Dall’Anese.
Quest’anno alla Santa Messa non ha partecipato il nostro parroco a causa
dell’intervento che ha subito ed al quale facciamo i nostri più sentiti auguri
di pronta guarigione.
Come direttivo del gruppo dobbiamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento alla Pro Loco per averci concesso, come sempre, i capannoni, inoltre vogliamo ringraziare tutti coloro che in un modo od in un altro ci hanno
aiutato nella riuscita di questa bella giornata.
Come ogni anno, c’è stata una grande partecipazione di compaesani al nostro “rancio”. Tutto questo ci rende orgogliosi ed ancora una volta sentiamo
che: gli Alpini sono sempre amati e ben voluti da tutti.
Rappresentanza sezionale
e dei gruppi intervenuti
«Voce amica»
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
pagina 10
Luglio-Agosto 2011
Come potete vedere nella foto
ricordo eravamo in molti a Igea
Marina sulla riviera Romagnola.
Sembriamo anziani, ma
siamo ancora molto “giovani”.
Ringraziamo i comuni di Tarzo,
Revine Lago, Cison, Follina, Miane
e San Pietro di Feletto
che
hanno unito le loro forze e si sono
organizzati per le farci trascorre
delle belle vacanze.
Noi abbiamo lasciato a casa dolori
e pensieri e ci siamo divertiti molto.
Nei 15 giorni trascorsi nella bella
località balneare abbiamo rinsaldato
vecchie amicizie e fatte di nuove.
Alla prossima.
Ada
80 anni
IL NIDO IN FAMIGLIA BAMBINI
IN FATTORIA
Il 21 luglio 2011 la signora
Anna Albertini in Tomasi ,
residente in loc. Calvario ha
compiuto la bella età di anni
80, portati molto bene ed in
ottima salute. E’ stata festeggiata dal marito Lino, dai figli, nipoti e parenti.
Un augurio che si conservi
sempre così. AUGURI
Ricordo
nasce all’interno dell’azienda agricola “La nuova casa vecchia”,
come offerta educativa e di cura rivolta alle famiglie con bambini
di età tra 0 e 3 anni grazie al progetto sperimentale della Regione
del Veneto (D.G.R. N. 674/2008). Tale progetto prevede la presenza
di massimo 6 bambini contemporaneamente, la regolare iscrizione
con un contratto di almeno 80 ore di frequenza mensili e 6 mesi
di durata, registrato in Regione. Questo dà diritto ad un contributo
economico erogato alle famiglie dei bambini frequentanti, direttamente dagli uffici regionali.
Alessandra gestisce “Bambini in Fattoria” con il marito Diego in
una vecchia casa contadina a Prapian, in cui vivono con i tre figli.
Alcune stanze dell’abitazione sono state adeguatamente attrezzate
A miei nonni NANI
Ai
E MARIA DE
ZANET (Poet)
Z
V
VOGLIAMO
RICORDARVI COSI’ IN
R
UN MOMENTO
U
FELICE!
FE
G
Giliola
e tutti quelli che vi
hanno apprezzato e voluto
ha
bene
be
Voce Amica ringrazia
o.
tutti coloro che la sostengono.
Prega i collaboratori
per
di fornire i testi
VOCE AMICA
in formato (word)
e le foto in (jpg)
e suddivise in spazi funzionali alle diverse esigenze dei bambini. Vi
si svolgono attività ludiche e didattiche, letture animate ed attività
a tavolino. Sono comunque privilegiate le esperienze all’aperto e il
contatto con gli animali, che vengono svolte in sicurezza. Diego è
infatti anche operatore di attività assistite con l’asino (onoterapia).
Una giornata presso questo nido offre ai bambini cure, giochi,
nanna e pasti adeguati alle loro esigenze. Nel menù sono presenti
la frutta, la verdura, le uova e il pollo prodotte in azienda e comunque biologiche. Ciò che l’azienda agricola non produce, per motivi
stagionali o di struttura, viene acquistato presso produttori locali
accuratamente selezionati.
Domenica 26 giugno scorso il nido ha festeggiato il primo anno
di attività. Parte attiva sono state le famiglie che hanno fornito cibo
e bambini, mentre il nido ha messo a disposizione la struttura e
le bevande, sia per grandi che piccini. Sono intervenuti il Sindaco
Gianangelo Bof con l’assessore Vincenzo Sacchet in rappresentanza
del Comune, e l’organizzatore incaricato dalla Regione Laura Meneghin. Con l’occasione sono state proiettate le foto dei momenti
più significativi della vita al nido, dando grande soddisfazione a tutti.
Alessandra Ceriali
Voce
Amica
«Voce
amica»
Tarzo
Luglio-Agosto 2011
Ai genitori che
iscrivono i bambini
ed i ragazzi
al catechismo
parrocchiale
pro-memoria per
non sprecare
un dono
L’ora di catechismo è gratis!
Potresti pensare, per questo che non vale
niente, invece non si paga perché è tra le
cose che non hanno prezzo. Non sottovalutiamolo.
Iscrivi tuo figlio perché ci vanno “quasi” tutti?
Per non metterti contro la suocera? Perché, altrimenti, da grande, non può sposarsi in chiesa? Forse gli dai poco valore; con
la tua collaborazione l’ora di catechismo
potrebbe darti un grande aiuto per la sua
educazione in questi tempi difficili e vedere
i tuoi figli più sereni. Se lo desideri, potresti
partecipare alla lezione di catechismo di tuo
figlio.
Non hai tanta simpatia per la Chiesa?
Pensi che sia piena di colpe e di difetti? E’
vero, perché è fatta da uomini e da donne.
Ha però ricevuto da Gesù Cristo sapienza
da trasmettere e grazia da distribuire attra-
verso i Sacramenti. Lo fa come può, con
l’aiuto di Dio, esattamente come fai tu,
quando cerchi di essere un buon genitore.
Se proprio “non ti va giù”, non farlo capire
a tuo figlio, perché lo metteresti in difficoltà: noi infatti cerchiamo di insegnargli ad
amarla.
Lo accompagni, come farebbe un….
tassista? Lo “spedisci” come se fosse un
pacco?
Se ti limiti a questo, spendi energie per ricavare ben poco. Se ti interessi a quello che
impara, gli fai sentire che lo ritieni importante, gli doni anche la tua esperienza e le
tue riflessioni, allora si che il “catechismo”
darà frutti, per lui e per te.
Ti piacerebbe farlo, ma ti manca il
tempo?
Pare che si riesca sempre a trovarlo, per
le cose a cui teniamo davvero. Quei minuti
possono essere preziosi per la vita di tuo
figlio; chiedilo ai genitori degli adolescenti
che stanno buttando via la loro vita e che,
www.parrocchiaditarzo.it
pagina 11
ora, non vogliono più parlare con loro.
Pensi che ciò che si impara a Catechismo siano solo “favole” buone per i
bambini e le persone ignoranti?
Dimentichi quante persone ai nostri giorni sono in cerca della fede. Potresti approfondirla, la tua fede (ci sono molte possibilità anche in parrocchia); tu scopriresti
quanto può essere importante anche per la
tua vita adulta e tuo figlio non penserà che
si tratta di “cose da bambini”, da abbandonare subito dopo la Cresima.
Ricordagli di “comportarsi bene”
A catechismo si ascolta, non si fanno battute, non si prendono in giro i compagni.
Noi cercheremo di coinvolgerlo e di interessarlo, ma lui deve imparare a stare in
gruppo e ad essere “serio” e responsabile.
Noi faremo riflettere tuo figlio
La religione ci insegna a vivere nell’amore, nella pace, nella giustizia, nell’onestà.
Sappiamo che tu dai molta importanza a
questo aspetto dell’educazione e che farai
la tua parte. Lui ascolta noi ma sei tu il suo
modello.
Vai a Messa con lui
Unisciti a lui nei momenti di Preghiera,
parlagli di Dio quando ti interroga sui fatti
della vita, digli perché credi ed in che cosa
credi- Allora saremo quello che dobbiamo
essere: tu sei il suo vero catechista e noi i
tuoi aiutanti.
Non “sospirare” quando ti invitiamo alle
riunioni. Dobbiamo lavorare insieme. Se ci
porterai domande, dubbi, esperienze, proposte, anche critiche, diventerà un incontro
utile e interessante per tutti.
Parroco e Catechisti
PRAPIAN 2011
La Pieve di
Santa Maria
In parrocchia è disponibile il libro
“LA PIEVE DI SANTA MARIA DI TARZO”. Ogni famiglia dovrebbe avere in
casa questo interessante volumetto
che riassume la storia della nostra parrocchiale, del campanile ed altro ancora. La pubblicazione è arricchita da
molti richiami storici, documenti e belle
fotografie. Infine, ricorda i lavori eseguiti nell’ultimo biennio per la conservazione del patrimonio parrocchiale.
Particolare del campanile con gli
affreschi realizzati intorno al 1890 da
Antonio Pancotto di Giacomo. Antonio all’epoca aveva 11 anni.
Anche quest’anno, come di consueto, nella tranquilla località di Prapian ha avuto luogo la tradizionale Festa del Borgo; un tempo
a questa festa partecipavano solamente i residenti di Prapian, oggi, invece, incontriamo gente proveniente da tutto il comune, e
questo fa molto piacere! Ad ogni modo, per
organizzare quella che è stata definita “una
delle più frizzanti feste di Tarzo”, ci vogliono molta manodopera, cooperazione e soprattutto una buona dose di impegno. Come sempre il
giorno prima della festa (che quest’anno è caduta proprio sabato 16: il vero giorno della Madonna del Carmelo) Jole, Romanita e Bertilla spolverano ed ornano di fiori la chiesetta, Antonio prepara le preghiere e Laura i canti; fra tutti gli altri (citarli sarebbe troppo lungo) c’è chi allestisce
i tendoni, chi va a prendere le panche prestate dalla
Pro
P loco, chi pulisce i garage messi a disposizione e
chi abbellisce scenograficamente il tutto.
Il giorno della festa, dopo la S. Messa celebrata
dal nostro Mons. Francesco, comincia la tanto attesa
cena/buffet, costituita dagli abbondanti spuntit
ni
n che ogni famiglia ha portato, dopodiché.…largo
alla musica! Tutti si divertono cantando, ballando e
ascoltando canzoni moderne e canzoni di un tempo
e fra una chiacchierata e l’altra non ci si accorge che
è già mattino!
Marco Cesca
pagina 12
«Voce amica»
Luglio-Agosto 2011
GREST FAVOLISTICO!!! BABY GREST
Così è iniziata anche quest’anno l’avventura del Grest e Baby grest. Lunedì 11 luglio abbiamo cominciato il nostro tuffo nel
mondo delle favole; tema di questo Grest
sono state infatti le fiabe, partendo da quelle classiche, come Cenerentola, Biancaneve, Pollicino a quelle di Esopo, come la
Volpe e la Cicogna.
Ogni mattina alle nove iniziavamo la nostra giornata con bans, fiaba e momento di
preghiera con Don Francesco, poi Grest e
Baby Grest si dividevano per le rispettive
Grest favolistico:
questo è il nome
del nostro viaggio
nel mondo
delle favole
attività. Quest’anno abbiamo costruito un
bellissimo album con le nostre foto che
hanno immortalato i momenti più belli di
questo Baby Grest! E così tra una pennellata e un balletto arrivava finalmente il momento di mangiare!
Il pomeriggio continuava con giochi e
qualche ritocco al nostro album. Quando
arrivavano i genitori eravamo tutti stanchi
(forse noi animatrici più dei bambini!) ma
soddisfatti della giornata passata insieme!
Purtroppo il tempo non è stato dalla nostra
parte, ma siamo riusciti a fare una bellissima gita alla fattoria didattica e qualche
passeggiata!
Speriamo di ripetere questa esperienza
anche l’anno prossimo e vi aspettiamo numerosi!!!
Le animatrici del Baby Grest.
Nel mese di maggio e giugno, noi animatori, abbiamo partecipato a dei corsi di
formazione a Vittorio Veneto e Udine. In
particolare a Udine, organizzato dai Salesiani per 500 ragazzi provenienti da tutto
il Veneto, abbiamo conosciuto molti nuovi
amici che, dopo 3 giorni di intenso lavoro
tra laboratori, giochi, canti, balli, preghiere e….. divertimento, abbiamo tristemente
salutato! (Il prossimo anno sicuramente ci
torneremo con le nuove leve!)
A luglio poi, per tre settimane, è partito
con tanta carica ed energia anche quest’anno, il nostro Grest parrocchiale. La “favola
giornaliera” iniziava ogni mattina con circa 65 ragazzi e ragazzi del Grest e circa 40
bambini del Baby Grest, altri 20 animatori
e dopo i bans e balli, veniva rappresentata da noi animatori una tra le favole più
classiche come Pinocchio, i Tre
Porcellini, Raperonzolo, La volpe
e il Lupo,.ecc. Dopo una comica
scenetta in costumi pressapposc
co improvvisati, l’intervento
di Don Francesco ci aiutava
nella spiegazione della morane
le. I gruppi poi divisi per età,
le
si cimentavano nei laboratori
finnalizzati alla creazione delle
pagine di un album con foto
pa
scattate durante le tre settimasc
ne. Le quattro squadre Capne
puccetti rossi, Peter Panevin,
pu
Rapperonzoli e Borchianeve si
R
sfidavano verso fine mattinata
e fine pomeriggio in giochi a
punti, per conquistare a fine Grest il titolo di campioni 2011. Anche quest’anno chi
voleva si fermava in mensa, il martedì e il
giovedì, fornita dalla ristorazione Ottavian.
Nel pomeriggio, dopo il momento di svago, le squadre ritornavano nei vari laboratori di ballo, teatro e costumi per la scena
della serata finale. Il giorno più amato era
il giorno delle uscite. Purtroppo a causa del
maltempo quest’anno non siamo potuti andare all’Aquasplash di Lignano e anche “la
due giorni”con dormita nelle tende, non è
stata molto fortunata. Il venerdì e il sabato
della seconda settimana siamo partiti con
destinazione Maren di Vittorio Veneto. La
camminata è stata dura per tutti, ma all’arrivo abbiamo avuto modo di rilassarci e rinfrescarci e colmare le nostre pance con una
«Voce amica
amica»
pagina
p g
13
squisita pasta al ragù preparata dagli amici
dell’agriturismo “il Bosco di Livieri”, che
ringraziamo. Le tende piazzate in un enorme campo, ci han riparato dalla pioggia
insistente caduta tutta la notte!!! Alle nove
ià iin ttenda
d fino all’alba..E’
ll’ lb E’ stat
eravamo già
ta una nottata dura per gli animatori, ma è
passata in fretta. Al mattino i genitori sono
venuti a prenderci perchè il maltempo insistente non si calmava e ha rovinato anche
il giorno dopo. Peccato per non aver potuto
giocare in questo posto bellissimo. Anche
i bambini del Baby G. sono stati ospitati il
venerdì nella fattoria Livieri di Savassa di
Vittorio Veneto. Hanno avuto modo di ve-
dderee da vicino il mondo di animali come i
ppiccoli maialini, le mucche, le galline, passeggiare in un bosco incantato e divertirsi
se
tutti insieme in un posto tranquillo e imtu
merso nella natura.
m
L’ultima settimana infine ci ha visti impegnati nell’organizzare la serata finale. Il 30
gn
luglio dopo la Santa Messa, allo Stand della
lu
Pro Loco di Tarzo (che ringraziamo per la
disponibilità) si è svolto il nostro spettacolo
per i genitori e amici. I ragazzi e i bambini
del Baby G., hanno esibito i loro balletti e
scenette preparati nei pomeriggi di Grest e
anche noi animatori abbiamo preparato un
balletto simpatico a sorpresa. Il divertimento non mancava sicuramente in questa bella
serata estiva conclusiva gremita di gente.
Anche quest’anno il Grest ha avuto uun
successo strepitoso; speriamo di aver catapultato i ragazzi almeno per 3 settimane
in un bel mondo di favole e dato loro un
motivo valido per tornare a divertirsi con
noi anche il prossimo anno.
Un grazie particolare va a Don Francesco, a Suor Speranza, a Egle e Sabrina, a
tutti gli animatori del Grest e Baby Grest,
alle mamme ed ai papà e a quanti hanno
collaborato alla buona riuscita e, infine,
alla Banca Prealpi sempre disponibile, per
il contributo offerto per l’acquisto di alcuni
tavoli e panche. Un saluto a tutti i ragazzi e
un arrivederci a tutti al prossimo anno!
Gli animatori del Grest
MONTE PIANA
“.. un giorno,
per non
17 luglio 2011
dimenticare” .
Reinstallata
la nuova Croce
di vetta.
L
a Sezione ANA Cadore, con l’Amministrazione comunale di Auronzo, il contributo organizzativo della Sezione di Padova, della scrittrice e alpinista Antonella
Fornari e dell’Associazione Amici di Monte Piana, associati dall’impegno unitario di
commemorare insieme tutti i 14.000 Caduti
del Monte Piana, hanno realizzato una significativa celebrazione svoltasi domenica
17 luglio 2011. Sulla cima “italiana” del
pianoro, a quota 2325, è stata reinstallata
la nuova croce di vetta, in sostituzione di
quella distrutta da un fulmine, a ricordo e
suffragio del sacrificio estremo dei Caduti.
Insieme ai vessilli delle Sezioni Cadore,
Conegliano, Padova, Treviso e Vittorio Veneto, erano presenti oltre venti gagliardetti
di vari Gruppi, tra i quali quello di Tarzo e
di Lago, ed i Gonfaloni del Comune di Treviso, decorato di M.O. e di Auronzo. Hanno
dato solennità all’iniziativa, apertasi con
l’alzabandiera, le Autorità presenti: il Col.
Paolo Sfarra, Comandante del 7° Rgt Alpini Bgt Julia; il dr. Guido Bocher, Sindaco
di Dobbiaco; l’Assessore Luigi Corte Metto del Comune di Auronzo, il consigliere
Armando Mazzobel in rappresentanza del
Comune di Treviso. Per le Sezioni ANA,
il Presidente Antonio Cason della Cadore,
i consiglieri sezionali di Padova Bado e Nicoletto e, per Vittorio Veneto, l’ex Presidente Dino Salomon. Il Cappellano capo delle
TT. AA., Magg. Don Lorenzo Cottali, ha
benedetto la nuova croce e concelebrato la
S. Messa col cappellano don Michele Loda,
dell’Aeronautica Militare. Un picchetto di
alpini in armi ha reso gli onori. Numerosa
la partecipazione di alpini e cittadini: la delegazione di Tarzo contava 5 presenze, con
gli Alpini Franco, Mario, Piero e Valerio.
Ha fatto capolino anche il famoso alpinista di Bressanone Reinhold Messner, con
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Luglio-Agosto 2011
i
d
o
r
l
o rico
g
n
A dei
Borgo Ortolina,
antico Borgo di “Tarzo
Signor d’antica terra”, sorge là
dove il tempo scorre lasciando
testimonianze di vecchie memorie. E così la comunità si
arricchisce di quei valori inestimabili che hanno lambito il primo conflitto mondiale e riportano alla luce testimonianze di
un tempo povero si, ma felice,
pieno di speranza e di solidarietà umana.
Qui, ai margini della campagna, regna il silenzio, un silenzio confortato da voci amichevoli che suonano come musica e
giungono al cuore, trascinandosi dietro il trascorrere del tempo, un tempo che ha perso la sua
naturale serenità, quella serenità
vissuta nel periodo della giovinezza.
Due donne una di novantacinque anni l’altra di novantadue,
amiche dalla nascita, si godono
il sole e la brezza dell’aria che
giunge dai monti, sedute fuori
della porta di casa in quel cortile
dove le loro madri si riposavano
su vecchi sgabelli di antico legno nelle ore di libertà.
Il silenzio profondo di riflessione viene rotto ogni tanto dalla voce parlante che racconta:
“Te recordetu quando da to-
satee se ‘ndea a far filò nea
stala del barba Andrea Tetutha
(Zanetti), a scoltar le storie del
Barba Biso Bison, del
Matharol e altre”.
E nella narrazione i
ricordi riemergono con
una lucidità senza veli
ed ombre, le parole scivolano nell’anima perché ascoltate col cuore.
Sono ricordi che penetrano tutto all’intorno
per ritrovare l’orma dei
passi, e cogliere testimonianze che vanno
perdendosi nella memoria.
“Te recordetu quando se
‘ndea a Schola Cantorum co’
l’organista Bepi Salton e pò i
ne portea a cantar ai concorsi
a Theneda” .
E’ la nostalgia che riemerge e
naviga dentro il passato.
E’ la memoria che fa riemergere momenti nascosti nel bosco della vita.
“Te recordetu quando se fea
el panevin nea nostra contrada
e la thent la vegnea a vederlo
brusar e la scrutea la fiama
parché – Se le fuische va a sera
poenta pien caliera. Se le fuische va a matina ciòl su el sac
e va a farina-“
E’ un ritorno nel passato alla
ricerca di volti e tradizioni ama-
una troupe televisiva tedesca. Secondo lo spirito
della nostra Associazione, è stato un giorno per
non dimenticare coloro che la guerra l’hanno
sofferta e subita, e che per adempiere al dovere
di onorare un ideale e di servire la Patria hanno sacrificato la loro vita; monito quotidiano per
costruire e mantenere la pace. Tra gli interventi
delle Autorità che hanno espresso la loro convinta
partecipazione, il Col. Sfarra ha citato il recente rientro dall
dall’Afghanistan
Afghanistan del suo
Vecchie memorie
te, di tempi felici, di giovinezze spensierate per portarli alla
luce del presente, e il pensiero
si apre e corre veloce lungo i
sentieri del tempo, alla ricerca
di avvenimenti noti.
“Te recordetu quando mi, ti e
le ieje se fea la vecia da brusar
nel temp de meda quaresema”.
La nostalgia è memoria dei
sentimenti che il tempo riempie
percorrendo i sentieri del tempo
trascorso.
I ricordi si accavallano riportando alla luce un’età giovanile
scolpita dentro la mente.
“Te recordetu quando sen
‘ndae col nostro grupo folkloristico a Treviso quel dì che le
vegnest Mussolini e se ‘ vea in
dos el costume de quea tradithion”Questa è la terra dei nostri pa-
Reggimento ed ha accomunato nel ricordo gli
Alpini caduti nel corso della missione. A conclusione, Antonella Fornari ha brevemente ricordato la situazione bellica del Monte Piana, nei 29
mesi di guerra dal giugno 1915 all’ottobre 1917.
Anche in futuro, la commemorazione si svolgerà
in concomitanza con l’anniversario della morte del Magg. di Fanteria Angelo Bosi, avvenuta
il 17 luglio 1915, e ricordata da un cippo poco
lontano
lon
dalla nuova croce.
Il 1150° dell’Unità d’Italia,
ha dato un’ulteriore ragione
per ricordare solennemente
la storia della nostra Patria
e coloro
che l’hanno scritc
ta, specie se con l’estremo sacrificio della vita. Il
proposito
è che il Monte
pr
Piana
Pi
diventi sempre più il
simbolo
del Cadore nella
sim
Grande
Guerra.
G
Francesco
Introvigne
dri. E’ una terra ancora pulsante
di ricordi e testimonianze. Questo è il mondo agli albori della
modernità e alla vigilia
della grande mutazione
antropologica.
Un dialetto non diversamente da una
lingua, non è soltanto
un modo di articolare
suoni e significati, ma
precisamente e concretamente un mondo.
Mondo di suoni, significarti, persone, cose,
paesaggi, eventi piccoli
e grandi.
Usare una lingua significa abitare in un mondo. E
usare un dialetto significa abitare in un piccolo universo, ma
non per questo meno compiuto
e perfetto del mondo ufficiale.
Cerchiamo di non dimenticare questo mondo, fatto di
sacrifici, dove bastava poco per
vivere sereni, in quella serenità
tenuta viva dalla speranza. Ci
servirà per riflettere sulle preoccupazioni, sulle paure che
invadono oggi il nostro animo,
provocate dalla voglia sfrenata
che ci ha portato a correre troppo veloci, a fare il passo più
lungo della gamba.
Continua in ultima pagina
Nuovo anno scolastico
a tutti i bambini,
giovani e ragazzi
che in questi giorni
sono ritornati
sui banchi di scuola.
Auguriamo
UN ARRICCHIMENTO
culturale
e soprattutto umano
«Voce amica»
TOUR dell’OLANDA
1° giorno
Ed eccoci; i 27 partecipanti
al tour dell’Olanda provenienti
da Tarzo, da Cessalto e da Porto Tolle, si ritrovano in piazza
IV Novembre pronti per partire
per questo viaggio che già sanno essere molto promettente.
Si parte prima dell’alba, diretti ad Heidelberg, dove pernotteremo, prendendo la via
del Brennero e di Innsbruck.
La voglia di parlare alle 6 di
Il primo impatto con le particolarità e tipicità della cucina
tedesca è un po’ complesso,
gli sguardi che ci scambiamo
vicendevolmente dubbiosi, ma
accettiamo di provare cose nuove, curiosi di mettere alla prova
il nostro palato e … non è poi
tanto male! La strada per Heidelberg è ancora lunga, vi giungiamo in tarda serata. Appena il
tempo di appoggiare le valigie
nelle confortevoli camere, e subito a cena. La mattina
do
dopo si partirà presto!
Vipiteno
mattina
i non è ((tranne rarii casi)
i)
molto diffusa, un torpore soffuso ci inebria ancora, ma ciò non
ci impedisce di ringraziare, tutti
assieme, il Signore, per averci
concesso la possibilità di condividere questa esperienza.
Il sole nascente ci raggiunge
tra le montagne della Valsugana, e ci invita a un quieto e
graduale risveglio; ecco allora
cominciare il vocio, la voglia
di scambiarsi le prime impressioni, accompagnati da Don
Francesco, nostra guida, che
con maestria ci illustra le curiosità e le bellezze di questo
territorio: ammiriamo dunque
innumerevoli castelli, sperduti
eremi, promettenti frutteti.
A Vipiteno, sono ormai le 11,
ci fermiamo per celebrare la
Santa Messa nella Chiesa del
Santo Spirito sulla Piazza Vecchia e dopo una breve visita a
questo delizioso paesino incastonato nella Valle dell’Isarco,
ripartiamo verso Rosenheim
(Alta Baviera) ove pranziamo.
2° giorno
Il programma del
gi
giorno è molto ricco:
do
dobbiamo dirigerci al
co
confine neaderlandese
se, ma prima ancora
do
dobbiamo fermarci a
C
Colonia per il pranzo.
… Colonia! La decisi
sione è unanime: dobbi
biamo concederci una
pa
pausa, per ammirare la
m
meravigliosa cattedrale
le, le sue straordinarie
gu
guglie, le sue torri che
la
lacerano il paesaggio,
ri
richiamando, come un
fa
faro nella notte, il cristiano a pensare a Dio … e anche, perché no!, per comprare
la famosa Acqua di Colonia.
È quasii mezzogiorno
quando
i
d
giungiamo in vista di questa
città della Vestfalia, ma essa già
si annuncia da lontano: le due
alte torri del duomo svettano di
lontano, sembrano accoglierci.
E la visita non ci delude:
come non sentirsi ristorati alla
vista di questo luogo sacro così
possente e al contempo delicato, un tempio che è, già per
sua architettura e struttura, una
pagina 15
22-27 agosto
preghiera in pietra
e marmo, un inno
Amsterdam
a Dio. Entriamo, e
per nostra sfortuna non possiamo
soffermarci innanzi alla Teca d’Oro
dei Re Magi, ivi
custodita, perché
è in corso una celebrazione, ma i
nostri occhi sono
comunque appagati
dalla possanza delle
colonne, dai rosoni
finemente decorati
capitale del Regno
Regno.
e colorati.
Visitiamo la Cattedrale riforDopo il pranzo ripartiamo
mata, Piazza Dam (ove sorge il
in direzione Amsterdam; nel
Municipio Vecchio, ora chiapomeriggio ci sorprende una
mato Palazzo Reale), e, perleggera pioggia, e, come per
correndo gli infiniti ponti della
magia, vediamo attorno a noi
Venezia del Nord, percorriamo
sparire le foreste tipiche del pai quartieri barocchi, quelli otesaggio germanico, e apparire
tocenteschi, e ammiriamo gli
prati, fattorie disperse, sparuti
ordinati canali principali che
mulini a vento qua e là, canascorrono lenti e placidi attrali: siamo entrati nel Regno dei
verso questa meravigliosa citPaesi Bassi.
tà; osserviamo poi la Sinagoga
Giunti ad Amsterdam sono
portoghese (famosa per via delormai le 16, ma la voglia di
la scomunica ebraica lì gettata
gettarci alla scoperta del nuovo
contro il grande filosofo Bapaese è immensa: incontriamo
ruch de Spinoza), la Cattedrala nostra guida, Ben, che ci acle Luterana, la grande Chiesa
compagnerà per i tre giorni sucriformata dell’Ovest, la casa
cessivi sin alla nostra partenza
di Cartesio e quella ove morì
da L’Aia, che ci spiega la geoil più grande pittore olandese:
grafia della città.
Rembrandt, i cui capolavori
ammireremo, in seguito, al Rijksmuseum.
Colonia
3° giorno
Sveglia presto questa mattina; il programma è ben denso!
Partiamo immediatamente alla
volta di Marken, un tipico villaggio di pescatori sulle rive del
mare interno dei Paesi Bassi,
lo Zuiderzee, lasciandoci alle
spalle le sfavillanti luci della
capitale.
Arrivati al villaggio ciò che
Costruita
C t it su oltre
lt 22 milioni
ili i
immediatamente ci colpisce è
di pali di legno conficcati nel
la sobrietà di questi luoghi, la
terreno paludoso e depresso,
loro compostezza e il loro siAmsterdam (il cui nome signifilenzio: case piccole, tutte amca letteralmente Diga sull’Ammassate l’una sull’altra, eppure
ster) non ospita né la sede del
estremamente linde e dignitose,
Governo, né la sede della Reale
ci fanno capire come questo
Famiglia, né quella del Parlavillaggio, ora meta turistica, un
mento: ad Amsterdam si trova
tempo solo ed esclusivamensolo la Cattedrale riformata ove
te un borgo rurale (e tra i più
i Sovrani vengono incoronati,
poveri d’Olanda) abbia dovuto
ma è, per legge costituzionale,
faticosamente lottare con l’ac-
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Luglio-Agosto 2011
pagina 16
«Voce amica»
qua e gli spazi per
Volendam
mantenersi attivo e
competitivo.
Lasciato
Marken, ci dirigiamo
ad Edam, città del
formaggio,
dove
assistiamo, in una
latteria, al processo
di preparazione del
formaggio
Edam:
un misto di latte di
fine!
vede la fine!
mucca, pecora e caNon possiamo, dunque, che
pra, unito ad ingredienti naturapensare con piacere e, anche,
li, come erbe aromatiche o pepe
con un pizzico di invidia alla
nero, fanno di questo formaggenialità del popolo olandese,
gio un goloso invito che noi tuche con caparbietà e dedizione
risti accogliamo subito: e dopo
storica ha saputo vincere l’acl’assaggio, via alle compere!
qua per vivere in questo territoRipartiamo subito per Vorio depresso.
lendam, uno dei pochi villaggi
Ripartiamo e, attraversando
interamente cattolici rimasto
la Frisia Orientale, costellata
nei Paesi Bassi, dove, sorpresi
da mulini a vento e case con il
dalla pioggia, ci dirigiamo imtetto di mattoni e paglia, una
mediatamente verso la piazza
tradizione architettonica che,
centrale al mercato del burro,
come ci spiega la guida, neppupassando in mezzo a viuzze
re gli olandesi sanno spiegare,
strette e a ridosso dei canali,
perché si perde nella notte dei
costeggiati di casette secentetempi, torniamo ad Amsterdam,
sche che immediatamente ci
dove ceniamo e dove, al calar
riconducono con la mente alla
della sera ci aspetta una crocienostra cara Venezia: vediamo
ra mozzafiato sui canali illumialcuni palazzi storici veramente
nati della capitale.
caratteristici, tra cui quello, baÈ difficile descrivere cosa si
rocco, dove aveva la sede della
prova in questo momento: veCommissione delle Acque, il
dere una capitale europea che
cui compito era la gestione dei
durante il giorno è carica di
canali e delle dighe.
persone, di voci, di campanelli
Dopo il pranzo a base di pedi bicicletta e di profumi intensce a ridosso dell’affollatissimo
si, di notte sembra svuotarsi, e
porto cittadino, ripartiamo in
assume i contorni di un luogo
direzione della più grande diga
calmo e placido.
d’Olanda, la Afsluitdijk, lunga
La sera è il momento in cui si
32 km e larga 90 metri che setorna a casa, si vive la tranquilpara il Mare del Nord dallo Zuilità domestica, quando quella
derzee, il mare interno d’Olancittà che è nel nostro immagida, ormai diventato un lago
nario un luogo di divertimento
d’acqua dolce. Vi giungiamo
e vizio, si trasforma in una quanel pomeriggio, saliamo sulla
lunque cittadina dispersa nel
torre d’osservazione e restiamo
mondo.
senza fiato: acqua a destra, ac(continua)
qua a sinistra, un vento feroce e
una distesa infinita di diga che,
David Casagrande
a perdita d’occhio, si allunga
da una parte all’altra: non se ne
Zuiderzee
Luglio-Agosto 2011
PRO LOCO
Fratta: 36a Festa
dell’Emigrante
L’unica cosa incerta è stato il
te
tempo
un po’ pazzerello, ma per
il resto, numerose e importanti
c
certezze
per la Pro Loco di Tarzo.
Come prima cosa aver prom
mosso
il nostro paese attirando
p
persone
con le più svariate passioni ed hobby, a trascorrere una
giornata in questo splendidi luoghi.
Come seconda cosa possiamo aggiungere la conferma dal
punto di vista della gastronomia
e convivialità che fa della nostra
festa una meta riconosciuta, una
manifestazione che ha come
pensiero portante “tradizione ed
innovazione”.
La seconda edizione de “I
CORTILI DELL’ARTE” ha dato il
via alla 36^ Festa dell’Emigrante. Questa iniziativa, ha coinvolto
oltre 60 artisti ed espositori da
tutto il Veneto ed ha trasformato il centro storico della frazione
di Fratta in una galleria d’arte a
cielo aperto……purtroppo a volte un po’ coperto dalle nubi..…
gli artisti hanno esposto nei cortili, nei porticati e nelle cantine,
grazie alla generosa disponibilità
dei proprietari che ringraziamo di
cuore, hanno diffuso magia ed
emozioni, specialmente all’imbrunire con la cornice della musica
del bravissimo Antonino Di Cara
ed i suoi musicisti. All’inaugurazione sono intervenuti l’Assessore alla cultura Andrea De Polo, il
Presidente del Consorzio delle
P Loco del Quartier del Piave
Pro
R
Roberto
Franceschet e per Banc Prealpi, che qui ringraziamo
ca
p il sostengo, il consigliere Paper
t
trizia
Casagrande. Alla presenz delle autorità citate abbiamo
za
s
scoperto
ed inaugurato anche
la nuova opera della “Via dei
m
murales”,
realizzata dall’artista
L
Luana
Tuis di Colfosco, che ha
in
interpretato
l’emigrazione, con
u
un’opera
davvero commovente.
P
Peccato
davvero che la pioggia
abbia trasformato domenica 24
luglio in una giornata autunnale,
nonostante ciò ci sono stati visitatori costanti e questo ci fa ben
sperare per la prossima edizione.
Anche la marcia “Tra le Colline e i castagni” è stata colpita
dal maltempo, ugualmente hanno però partecipato più di 450
sportivi che si sono cimentati nei
3 percorsi rappresentativi di un
territorio che ben si presta allo
sporto e alle passeggiate.
La seconda settimana incomincia con l’inaugurazione di un’altra
nuova opera nella “Via dei murales” portando questo importante progetto di valorizzazione
turistica a ben 9 opere, visitabili
anche con guide messe a disposizione durante le manifestazioni.
L’artista di questo nuovo dipinto
è di Gabriele Cattarin da Sacile,
che ha interpretato sia la nostra
emigrazione sia la famiglia padronale che si stringeva attorno al
focolare. Il tutto rappresentato
in 3 scene davvero significative di una storia, di una tradizione ormai persa.
La seconda domenica è stata dedicata agli appassionati
delle moto d’epoca, con il 2°
Motogiro dell’Emigrante,
completato quest’anno, non
solo dalla mostra delle stesse
moto d’epoca, ma anche dal
mercatino dei pezzi di ricambio dedicato agli appassionati
del restauro. Tutti gli iscritti
dell’anno scorso si sono presentati anche quest’anno a conferma sia dell’ottima organizzazione
sia della cordiale atmosfera che
si respira anche in una giornata
intensa e ricca di momenti significativi: dalla partenza tutti assieme alle premiazioni.
Si è arrivati così all’ultima settimana con il consueto programma della giornata dell’emigrante,
dalla Santa Messa celebrata
nella Chiesetta di S. Martino dal
nostro Mons. F. Taffarel alla deposizione della corona d’alloro
al monumento all’Emigrante con
oltre 20 rappresentanti delle
sezioni dei Trevisani nel Mondo.
A coronare questo importante
momento di ricordo, la poetessa
Renata Sopracordevole ha letto,
infine, due poesie della mai dimenticata Gina Piccin Dugo. A
ricordo di questa giornata sono
state distribuite le pergamene
dell’artista Vittorio Marchi che ha
anche esposto per tutta la festa
«Voce amica»
nella saletta dedicata alle mostre
d’arte personali.
La festa si è conclusa con il
45° “Trofeo Martiri per La Libertà”, gara ciclistica per esordienti. Più di 250 iscritti da tutto
il Triveneto, onorati anche dalla
presenza del Campione Italiano
Esordienti. La gara ciclistica ha
avuto luogo grazie all’impegno e
alla collaborazione della società
sportiva “Frare - De Nardi” a cui
va un ringraziamento particolare.
I nostri più sinceri ringraziamenti
vanno anche all’Amministrazione
comunale, a tutti gli sponsor che
danno il loro sostegno a queste
importanti manifestazioni e a tutti
i volontari che lavorano in cucina, al banco, ai tavoli e in strada,
senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe realizzabile!
BALLI
FOLKLORISTICi
Le luci si accendono, il palco
è pronto, spalti e parterre sono
gremiti di pubblico ed ecco che
poco dopo le 21 il primo gruppo
folkloristico apre la rassegna…
Continua la collaborazione tra
il Gruppo Folkloristico Trevigiano
e la Pro Loco, per portare questo splendido spettacolo a Tarzo,
unica tappa per questi gruppi
stranieri nella sinistra Piave. 106
ballerini provenienti da 4 nazioni
molto distanti tra loro ma uniti da
orgoglio per le loro radici, i loro
colori e le loro nazioni.
Il primo gruppo ad esibirsi pro-
viene dalla Germania e con balli
e costumi tipici ci hanno portato una bella fotografia della loro
cultura, degli usi e costumi del
popolo tedesco.
Continua la serata con il gruppo proveniente
dalla Russia, con
costumi e balli
molto differenti,
non solo per le
radici ma anche
perché giungono dal “Teatro di
Stato” quindi con
un impegno e una
professionalità
differenti. Danze
e balli che danno una splendida
immagine di un popolo, del loro
modo di esibirsi sempre sbalorditivo, caratteristica che accomuna
i popoli asiatici.
Altri colori, altre danze tribali ed ecco che giunge l’ora del
gruppo di Panama, accompagnati da musicisti eccellenti che
ci portano proprio i ritmi e le sonorità del centro-america. Anche
in questo caso costumi ricamati
splendidamente, movenze e balli
che ci portano dall’altra parte del
mondo.
Ed eccoci arrivati all’ultimo
gruppo proveniente dalla Georgia. Anche in questo caso si
tratta di un gruppo che ha le sue
radici nel “Teatro di Stato” e la
professionalità di ballerini e musicisti traspare tutta, in particolare
negli ultimi 2 balletti che mimano
una battaglia tra popoli, dimo-
Pro Loco Luciano Piaia, dal Sindaco Bof e dal direttore della filiale della Banca Prealpi di Tarzo
Walter Santinon, che hanno congedato e salutato tutti i presenti.
Ci sembra di aver indovinato la
scelta di portare
questo splendido
spettacolo ogni
anno, considerata la numerosa
presenza di pubblico.
Le nostre attività continuano con
la Festa dell’Anziano domenica
18 settembre e
strando un talento unico unito a
tanto sacrificio per rendere uno
spettacolo perfetto, considerata
anche la difficoltà dei movimenti.
La serata è poi terminata con
lo scambio di doni tra i popoli,
consegnati dal Presidente della
da venerdì 30/09 con la 41^
Edizione della Festa della Castagna.
Seguiteci anche sul web all’indirizzo www.prolocotarzo.com
Per La Pro Loco di Tarzo
Luciano P.
Un Pizzin “Brasiliano” torna a Fratta
Nel 1885 Pizzin Valentino (classe 1856) con la moglie Poloni Anna ed il figlio Tiziano di pochi mesi partivano per il Brasile come
tante famiglie del nostro paese fecero in quel periodo lasciando a Fratta il padre Tiziano con la moglie De Polo Santa ed almeno un
fratello Francesco. Sono passati 126 anni e questa estate Osman Pizzin discendente di questa famiglia, con moglie, figlia e parenti,
è tornato per visitare Fratta e i Pizzin, da dove i suoi avi erano partiti. E’ stato accolto festosamente da un nuovo Valentino Pizzin
(classe 1969) con la sua famiglia, giovani e “vecchi” hanno fatto
festa a questo loro lontano parente brasiliano, commovente è stato
al momento dei saluti l’abbraccio tra Osman Pizzin e Flora Pizzin,
la più anziana in famiglia.
P.S.: Informiamo i signori Pizzin che il 30 aprile 1887 sono
sbarcati in Brasile anche Pizzin Giovanni di 37 anni con la moglie
Poloni Augusta di anni 32 e i loro figli Stefano di 11 anni, Piero di 4
e Francesco di 10 mesi. Con questi sulla nave c’erano altri di Fratta fra cui De Polo Matteo e De Polo Francesca con vari figli che si
stabilirono a Montebello Icogna).
pagina 18
«Voce amica»
(Racconto breve)
La valle dei Piai in località Castellich,
a sinistra il col Bet suggestivo e misterioso.
La storia sul campo
Un caldo sole d’estate proiettava i suoi raggi
infuocati nelle prime ore di un sabato pomeriggio.
Per le strade non si vedeva anima viva; sembrava che tutti se ne stessero rinchiusi nelle
loro case.
Anche gli animali cercavano scampo a
quell’arsura, all’ombra delle fronde o al riparo
di qualche muretto. La strada ribolliva. Avvolta in quei vapori tremolanti ed evanescenti che
la facevano sembrare un fiume in piena. Tutto
pareva arrostire sotto un bagliore accecante.
Seduto davanti al bar da Geremia, distratto da un leggero torpore guardavo via Roma;
silenziosa e deserta come non mai. Quando
improvvisamente un’automobile sbuca da dietro la chiesa; sulla strada di via ruio. Rallentò
sullo stop con la statale e senza fermarsi; con
il motore su di giri, svoltò decisamente in direzione di Conegliano.
Era una cinquecento; una cinquecento Giannini blu cielo, grintosa e dondolante. Sobbalzava ad ogni cambio di marcia, rapido e scoppiettante.
A gran velocità attraversò la statale davanti alla vecchia fontana sotto gli ippocastani
e imboccò la strada per Nogarolo. L’auto mi
passò a fianco rombando. Poi scomparve dietro l’angolo dell’osteria; portando con se parte
dell’assordante rumore.
Seguii quel rumore che si stava allontanando, chiuso e amplificato tra i muri delle antiche
case; guardinghe e severe. Aveva iniziato la
salita di Rampazzo; quando improvvisamente
si fermò.
Udii chiaramente il motore in folle; poi un
borbottio che si avvicinava, ed ecco questa ricomparire in retromarcia da dietro l’angolo e
fermarsi in mezzo alla strada.
Vidi all’ora il maestro Paolo che attraverso il finestrino cercava di dirmi qualcosa. Poi
questo si abbassò; si abbassò poco, ma tanto
che potei capire.
“Vieni con noi a vedere la pietra sacra?”
Rimasi per un istante confuso; ma accettai.
Accettai subito senza pormi domande e con
entusiasmo. La presenza del maestro Paolo era
per me la garanzia che dovunque si andasse
il tempo era speso bene. Mi avvicinai e contemporaneamente si apri lo sportello dal lato
di guida. Ne uscì un uomo di mezza età, dalla
struttura corpulenta e dalla capigliatura particolarmente riccia, che alzò il seggiolino e mi
fece salire.
“Questo è il professor Lollo” Disse il maestro; e l’auto ripartì. Ripartì rombando su per
Contrada Alta.
Passammo velocemente davanti l’alimentare ancora chiuso di Antonio fra le vecchie
case, allegre e gentili di via Marconi. Poi il
negozietto delle Gusta, i Quaglia, la madonetta. “A destra! A destra!” Il Maestro indicò via
Castellich e il professore girò. L’auto si buttò
giù sulla pista bianca del Cristo; giù verso le
case Zanetti, verso i Pradella, verso Castellich.
Le larghe spalle del maestro e la grossa testa ricciuta del professor Lollo continuamente
dondolante, mi impedivano di vedere chiaramente la strada. Dietro ci inseguivano turbolenti nuvole di polvere. Solo dai finestrini laterali potevo rendermi conto di dove stavamo
andando. Vedendo passare velocemente cose
note; altre indefinite. Con il motore imballato
girammo sulle due curve a gomito davanti alle
case Pradella. Tra uno starnazzare di galline
pigolanti, sorprese a razzolare sulla carreggiata. Poi ancora giù verso i Carluz (Della Bella)
sempre inseguiti da turbolenti polveroni.
La conversazione tra il professore e il maestro era continua; ogni tanto interrotta da questi per dare precise indicazioni al guidatore.
Lasciammo sulla destra le case Mattiuz, poi il
vecchio mulino ed ecco il guado sul rio Filippini. “Alt!! Ferma!” Disse il maestro. Eravamo arrivati.
Parcheggiammo l’auto sul lato della carreggiata, prima del guado. Poi incolonnati ci
avviammo lungo una strada carrareccia che
da li risaliva un po’ discosta la valle dei Piai,
costeggiando il torrente Cervano. La strada
per un tratto era protetta a monte da un alto
muraglione, costruito con pietre a secco; fra
le quali diverse di proporzioni gigantesche.
Il muro che sosteneva la collina, piano piano
andava degradando, fino a ridursi a poco più
di un metro.
“E’ qui! E’ qui vicino!” Disse il maestro; che
intanto incominciava a guardare attentamente
tra le pietre.
Il professor Lollo particolarmente emozionato, tolse dalla custodia che portava a tracollo la macchina fotografica. Cominciò poi ad
armeggiare sui congegni di messa a fuoco;
mentre con piccoli passi incerti inseguiva il
maestro.
“Ecco, ecco è qui!” Si sentiva ripetere. Ma
intanto la pietra non si trovava.
Il maestro sembrò precipitare in un profondo sconforto; non si orientava più. Ma come
era possibile; eppure era sempre stata li. “Torniamo in dietro.” Disse al professore, che nel
frattempo l’aveva raggiunto. “Guardiamo meglio, forse l’abbiamo superata”.
Si cominciò così ad andare su e giù lungo
il muro, tra un fuggi fuggi di lucertole mezze
Luglio-Agosto 2011
assonnate. Il professor Lollo, riposta la macchina fotografica nella custodia, si aggirava
lungo il muro attento e curioso; appoggiando
talvolta le mani sui bordi di quelle pietre che a
lui sembravano strane.
Anch’io cercavo; ma senza sapere cosa di
preciso. Però, mi guardavo bene dal chiederlo.
E così, mentre curiosavo tra i sassi, notai
in lontananza sul prato sopra il muro, una
persona con un forcone in mano. Era il
Giulio Della Bella
(Carluz); che sotto
un sole cocente rigirava quell’erba ormai
essiccata falciata al
mattino. Lo vedevo
di spalle, con in testa
un vistoso e bizzarro
cappello di paglia. Lo
seguii nei suoi movimenti lenti e ritmati,
oramai superati dal
tempo, ma ancora
usuali. Arrivato in fondo al campo si girò e riprese il lavoro procedendo in senso inverso.
Fu all’ora che si accorse di noi. Lo vidi immobile per qualche istante; poi improvvisamente
partire di corsa nelle nostra direzione, urlando
a squarciagola. “Cosa feo la? Fermi! Fermi!
No ste toccar.” In un attimo fu sopra il muro,
con il respiro affannoso e con ancora il forcone
in mano.
Il professor Lollo sorpreso e quasi impaurito, si allontanò frettolosamente di qualche
metro. Io rimasi li, impietrito e incredulo a
guardarlo.
Appena il Giulio riconobbe il maestro si trasformò e come nulla fosse accaduto.”Ah! Eo
lu maestro!
Ma come era potuto accadere che il Giulio,
persona notoriamente tranquilla e di animo
buono si fosse comportata così?
Il fatto era questo. Il maestro era andato più
volte a vedere la pietra sacra e accennava al
Giulio l’opportunità di portare al sicuro quel
sasso; magari trovargli un posto adeguato in
qualche stanza nel municipio. Il Giulio, che
naturalmente si riteneva proprietario del muro
e quindi proprietario anche della pietra; era
nettamente contrario. Però, quell’idea buttata
li, non lo faceva dormire tranquillo. Si aspettava da un momento all’altro l’arrivo degli operai del comune, con camion, pale e picconi a
demolirgli il muro.
“Giulio! Giulio! Siamo qui per fare delle
foto.” Precisò il maestro, in tono molto confidenziale. “Cercheremo di capire una buona
volta di cosa si tratta: ma non mi ricordo più
dov’è.”
“La e qua sotto, maestro.”
Questi si riebbe immediatamente dall’errore
in cui era caduto. La pietra era molto più avanti e la indicò in lontananza. “Eccola la professore; è quella la.”
Era un masso squadrato inserito fra altri nel
muro a secco. Misurava circa un metro di larghezza e altrettanto di altezza; quest’ultima
però non si poteva determinare con precisione,
poiché il masso sprofondava nel terreno e di
quanto non si poteva sapere. Sui tre lati che
fuoriuscivano risultava chiaramente una cornice concava e sette incavi circolari.
(continua)
«Voce ami
amica»
ica»
BATTESIMI
7. COTICELLI GABRIELE di Giuseppe e di Ramus Giada,
residenti a Tarzo in via Filippini, nato a Vittorio Veneto il 15.4.2011,
è stato battezzato nella chiesa arcipretale di Tarzo il 10 luglio 2011,
dopo il rito di accoglienza celebrato il 19.6.2011.
Padrino: Ramus David della Parrocchia di San Pietro di Feletto.
8. MANLY LEILA SERENA di Stephen e di Pin Yvonne, residenti a Tarzo in Via Introvigne, nata a Vittorio Veneto il 21.4.2011, è
stata battezzata nella nostra Chiesa il 10 luglio2011, dopo il rito di
accoglienza celebrato il 19.6.2011.
Padrini: Pin Roland della Parrocchia di Nervesa della Battaglia e
Tombesi Valentina della Parrocchia di S. Atanasio in Roma.
DEFUNTI
14. MATTIUZ TULLIO. Era nato a Trichina
(BL) il 30.12.1927, e conobbe presto la sofferenza.
A 12 anni rimase orfano di papà Pietro; la mamma
Angela, con tanti sacrifici, si impegnò a far crescere
i sette figli Attilio, Eugenio, Antonio, Pasqua, Tullio,
Amelia e Ines. Fin da piccolo Tullio fece il garzone
presso varie famiglie; poi dovette emigrare in Francia e in Belgio dove fece il minatore; si trasferì, poi,
in Svizzera dove esercitò il mestiere di muratore. Nel 1962 rientrò in Italia dove continuò la sua
professione. Nel 1963 celebrò il matrimonio con
Angelina Da Parè ed ebbero la gioia dei figli Pier
Antonio e Luciano e piansero con grande dolore
la morte della figlia Emmanuela. In loc. Castellich
viveva e lavorava come agricoltore. Celebrarono
nella gioia con i figli e parenti i 50 anni di matrimonio, poi nel 2099 pianse la morte della moglie
Angelina.
Persona coraggiosa e forte, ma il male silenzioso e terribile in poco tempo vinse e all’ospedale
di Conegliano concluse la sua vita il 14.7.2011. Il
suo funerale venne celebrato il 16 luglio e poi accompagnato al cimitero, in attesa della promessa
di Gesù.
15. FONTANA ROSA. Era nata a Vittorio Veneto il 15.1.1914, ad Arfanta trascorse la sua giovinezza assieme ai tre fratelli e alla sorella. Celebrò
il matrimonio con Zanetti Pietro con il quale visse
insieme per 70 anni, un lungo tratto di vita vissuto
nel reciproco amore e sostegno, anche nella gioia
della nascita della figlia Regina. Emigrarono prima
in Svizzera e poi a Milano a servizio di varie famiglie. A Conegliano costruirono la propria abitazione con accanto altre famiglie di conoscenti. La
vita riservò a Rosa 97 anni, vissuti uno dopo l’altro
nelle esigenze del quotidiano di una famiglia. Concluse la sua vita terrena nella Casa di Riposo di
Follina il 7.8.2011. Il suo funerale venne celebrato
nella chiesa di Tarzo il 9 agosto e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione.
16. MICHELON MOSE’. Egli nacque a Tarzo
il 22 febbraio 1930 e visse la sua giovinezza assieme ai sette fratelli, dei quali due ancora viventi, a
Reseretta. Poi la sua famiglia si spostò a S. Giacomo di Veglia dove lavorò a mezzadria una campagna. Lasciata la famiglia con la valigia in mano varcò
le frontiere. Per qualche anno trovò lavoro in Canadà, impegnato nella costruzione e sistemazione
delle strade. Nel 1959 celebrò il matrimonio con
Teresa Pante e costruì la propria casa, pietra su
pietra, dove nacquero i figli Bruno e Margherita.
Ritornò ancora all’estero per alcuni anni e poi fino
alla pensione in una fabbrica di Conegliano.
Eravamo abituati a vedere Mosè seduto davanti
alla porta della sua casa sulla strada della Corona,
e gli amici che passavano lo salutavano e si scambiavano le proprie opinioni.
Poi la malattia lo aggredì, e arrivò alla conclusione del suo pellegrinaggio sulla terra nell’Istituto
Padre Pio di Tarzo il 9 agosto 2011. Il suo funerale
venne celebrato nella nostra chiesa il giorno 11
agosto e poi accompagnato al cimitero, in attesa
della resurrezione.
17. BONORA GIUSEPPINA. Era nata il
28.9.1934 a Bologna. Con il marito Giuliano Zecchini gestivano in proprio una azienda. In questa
avevano impegnato la vita, le risorse intellettuali e
di volontà, per andare avanti al meglio delle possibilità. A questa si accompagnavano anche momenti
Ricordi
ELVIRA POSSAMAI
Una persona speciale
Elvira era una persona solare, sempre impegnata nella comunità e dedita alla famiglia.
Lei per molti anni, insieme al marito Attilio,
ha gestito un’attività di trattoria ed osteria
proprio vicino alla chiesa di Nogarolo. Inoltre
avevano anche un bocciodromo per tutti gli
appassionati del gioco delle bocce, che attirava molte persone da altri paesi vicini ed era
un’occasione per stare insieme. Il servizio che
Elvira offriva al banco era accompagnato sempre da un suo immancabile sorriso. La vita ha
sottoposto la cara Elvira a prove particolarmente difficili come la perdita del suo unico
figlio Flavio. Con grande forza e coraggio, aiutata dalla presenza del marito, aveva superato
quel doloroso periodo, non chiudendosi in se
stessa, ma al contrario, rimanendo tra la gente e dedicandosi a molte attività. Oltre alla
loro attività di trattoria Elvira e Attilio, continuarono il servizio, dapprima compiuto dalla
signora Graziella Da Dalt, nella cura e custodia della chiesa di Nogarolo. Il loro impegno
era quello di pulire, riordinare e preparare la
chiesa per la celebrazioni annunciando con
il suono delle campane, suonate a mano, gli
avvenimenti religiosi. Quando tutto sembrava apparentemente tranquillo, Elvira cominciò ad avere dei problemi di salute e dopo
poco tempo la malattia ebbe il sopravvento
e all’età di 69 anni è deceduta all’ospedale
di Vittorio Veneto. Noi tutti però manteniamo vivo e forte il suo ricordo. Attilio dopo
la morte della moglie ha passato l’incarico
di custodia della chiesa alla famiglia Gandin.
Tutta la comunità di Nogarolo ci tiene a rin-
di sofferenza. Giuseppina ha trascorso gli ultimi
dieci anni di vita a Tarzo, assieme al marito, nella
loro casa tranquilla di Fratta, in via dell’Emigrante.
Vi poteva respirare aria e godersi il calore del sole,
in tranquillità e potrei godersi in pace gli anni che
la vita avrebbe riservato. Concluse la sua esistenza
su questa terra all’Ospedale di Vittorio Veneto il
14.8.2011 e il funerale fu celebrato nella chiesa di
Tarzo il giorno 17 agosto e poi accompagnata al
cimitero.
graziare Attilio ed Elvira per il loro fantastico
lavoro svolto in tutti questi anni e la famiglia Gandin che da ora si occuperà con cura
della chiesa. Un ringraziamento particolare è
rivolto anche al signor Mario Casagrande che
ha generosamente offerto la riparazione dei
campanellini d’argento.
Marco ed Elisa Andreon,
Serena e Beatrice Tomasi
CASAGRANDE GIANNI
1-10-1937 - 1.12.2006
Il vuoto che hai lasciato diventa sempre più
grande. Sono trascorsi 5 anni dalla tua partenza e noi, con tanta forza e volontà, lottiamo per continuare il percorso di vita che Dio
ci ha segnato.
Sei sempre presente nei nostri cuori e nelle nostre parole e non passa giorno che tu
non sia nominato nei nostri dialoghi.
Ovunque mi trovi sei sempre vicino e così
mi dai forza.
Con grande amore ti ricordano la moglie
Rita con i figli Mirco con Connie e Maria Teresa con Fabrizio, i nipoti Riccardo ed Aurora,
la sorella, cognati e cognate e parenti uniti a
tanti tuoi amici.
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Anagrafe
Angolo dei
ricordi
segue da pagina 14
O
F F E R T E
PER LA CHIESA
Gruppo Alpini di Tarzo 45 €, Funerale di
Gualtieri Vincenzo: la famiglia 50, Matrimonio Ceschin Serena - Serafin Marco 44.55,
Funerale di Possamai Elvira 146.06 e per
opere parrocchiali 187.53, Da Riz Gina 20,
Da Riz Cesira 10, Battesimo di Manly Leila
Serena 100, Celebrazione Prapian 55.53,
Funerale di Mattiuz Tullio 35.45 e per opere parrocchiali 47, Funerale ad Arfanta di
Pol Fortunato 50, ACLI Conegliano 200,
Pizzin Emigrati 20, Emigranti Famiglia Pizzin 50, In memoria di Pol Teresa la sorella Meli 20, Dal Gobbo Pietro 20, Fontana
Linda e Giacomo 20 e in ringraziamento
per la nascita di Iacopo 20, NN 20, NN
100, Funerale di Michelon Mosè, i familiari
150, offerte raccolte in chiesa 47.20 e per
opere parrocchiali 19.90, Sossella Bellio 30,
Cadal Elio 10, Baldassar Giacomo 5, NN
30, Rizzo Rosetta 10, Zanetti Introvigne
Angela 30, Pievani 50, Da Riz Cesira 10, Da
Riz Gina 50, Franceschet Ottilia 10, Marcuzzo Maria 50, Funerale di Fontana Rosa,
la figlia Regina 100, offerte in chiesa 25.95
e per opere parrocchiali 8.50, Funerale di
Bonora Giuseppina 8.90 e per opere parrocchiali 4, Offerte festivo 866.58, Offerte
feriale 190.96, Candele 419.46, Stampa:
74.47.
Spese: riparazione fotocopiatrice 50, Varie benzina rasaerba ecc. 25, Ditta Lavori
chiesa 3.900,00, Revisione libretto Caldaie
200, Luce 393.06, Particole monastero San
Giacomo 41.10, stampa 215.97, materiale
per catechismo 36.50, Cancelleria bolli
spedizione documenti 33, La Nostra Messa 89,10, ONPPI estintori 26.40, Cereria
S. Antonio 1.000,00, fiori per la chiesa 25.
DALLA VISITA ALLE FAMIGLIE
PER LA CHIESA
NN 20 €, Dalle Crode Sante 20, NN
10, Roder 20, Mattiuz 10, NN 40, Zanetti Claudio 20, Zanetti Quirino 10, Favero
Antonio 20, NN 10, ved. Pilat Erminio 10,
Pilat sposi 20, Morandin Gino 10, Pancot
Antonio 50, Mazzucco Gilda e Antonio
50, Zanetti Gino 15, NN 30, Tomasi Angelo 5, Della Colletta Paolo 50, De Tona
30, Mazzucco Maria 20, Mattiuz Tullio 40,
Rizzo Rosetta 10, De Zanet Luciana 20,
Della Bella Ennio 20, Pradella Luigi Luciano
20, Cesca Luciano e Jole 20, Sacchet Pier
Francesco 10, Filippin 50, Faraon Luciano
10, Santyian Velasco 50, Gardenal Antonio
20, Callegher Artemio 10, Geneletti 10,
Tomasi Ennio 15,Tomasi Moreno 15, NN
20, Rizzo Corrado 10, De Zanet Silvana
20, Pol Rino 20, NN 15, Zuanella Michele
20, Marchetti Michele 30, Gusatto Antonio 90, Cancian Silvestrin 40, Canzian De
Conti 10, De Zanet Bruno 20, Strazzer
10, Strazzer 20, Perenzin 10, Mattiuz Celestino 15, Geronazzo Flavio 100, Da Ros
Giacomo 20, Santarossa 10, Fontana Ida
10, Tonon Ivana 5, Foltran Mario 25, NN
25, NN 20, Perenzin Paolo 30, Meneguz
Erminia 10, Casagrande 10, NN 10, De
Bortoli Antonio 20, Zandonella Ernesto
20, NN 10, Zanetti Severino 10, NN 10,
De Coppi Raffaella e Pizzol Francesco 15,
Casagrande Antonio 15, Foltran Giovanni
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
20, Favero 30, Favero Rodolfo 14, Zanetti
Onorato 10, Dal Cin 20, Longo Natale 25,
Introvigne Gino 20, Ceneda 20, Ceneda 15,
Rusalen Albino 20, Rusalen Tullio 10, NN
15, Keris 14, Pradal Teresa 5, Rizzo Antonio
5, Renosto Carlo 50, Faraon Giuseppe 10,
Tomasi Rino 20, Bernardi Antonio e Carla
50, Michelon Bruno 30, Michelon Oscar 20,
Da Ros Maria 5, Faraon Rosa 10, Zanetti
Angelo 10, Zanetti Pietro 10, Zanetti Tarcisio 20, Zandegiacomo 20, Forlin Igino 50,
Michelon Vittorio 20, NN 50, Dal Gobbo
10, Franceschet Giacomo 20, Resera Antonio 10, Bottega Adriana 30, Faraon Clementino 50, Della Pietà Pietro 10.
LAMPADA SS.MO
Pizzin Dario 5, Merlin Adele 10,
CARITAS: Fontana Linda e Giacomo 15 €.
SCUOLA MATERNA
Matrimonio di Ceschin Serena e Serafin
Marco 50, Spese Personale 13.090,01,
CESA 735.29, Aggiornamento libretto
Caldaie riscaldamento 120, Alimentari
1.228,06, ONPPI 33, Canone acquedotto
1.192,35, collaudo e verifica montacarichi
364.40.
CHIESA DI FRATTA
Spese Luce 53.76 €
CHIESA DI NOGAROLO
Offerte: 387.49. Spese: Luce 55.04, Cera
liquida per candele 8.20.
PER VOCE AMICA
De Nardi Fregonese Silvia 20 €, Casagrande Monica (Fratta) 20, De Nardi Mario
(Maslianico – Como) 25, Zanetti Tarcisio
20, Della Bella Maria 20, Simon Pietro 10,
Pizzin Dario 10, Pizzin Stefano 20, Favero
Franco 20, Bianchet Celeste 20, Franceschet Adelia (Martellago) 20, De Coppi
Flavio 35, De Coppi Tiziano 25, Casagrande Vittorino 5, Tomasi Dino 5, Venchierutti
(VE) 20, NN 30, Tomasi Marina 30, Rota
Assunta 10, NN 10, Sommavilla Sergio 10,
Manuolo 10, Casagrande Bolzan Ada (Colveno VI) 20, Casagrande Maria Caterina
(Lago) 10, NN (MI) 30, NN 20, Dal Gobbo
Clementina 5, NN (Feltre) 10, NN 5, Lidia
20, Pin Giovanni 5, Casagrande Roberto
15, Dalle Crode Silvio 10, NN 30, Favero
Armando (Genova) 30, Biz Paolina 10, Andreon Maria (Seveso) 20, Da Soller Rita
(TO) 25, NN 20, Dal Gobbo Marisa (TO)
15, Dal Gobbo Carmela (Formeniga) 10,
Famiglia Dal Gobbo Giuseppe 30, Michelon Pasqualina (Pontigliate MI) 30, Faraon
Rita (Silea) 10, Mazzucco Maria 20, Ferracini Maria 20, Nicola rivendita giornali 150.
Totale 965 €
Corbanese: via Martiri – Callesella 24 €,
Piazza Papa Luciani 12, Fiorin Elda 10, Tomasi Mosè 10, De Pizzol Dima 10, Miranda
5, Chiarel 5, Salone amiche Liviana 64. Totale 140 €
Arfanta: 123 €.
Totale entrate 1228 €
Spese: Tipografia 1.372,80 € – bolli spedizione 215.84. Totale 1.588,64 €
Usare un dialetto in via di estinzione implica l’immergersi in
un territorio che non c’è più, ricercarlo con suoni e grafie inusuali
come alcuni versi di questa poesia di Sergio De Stefani:
La me contrada
La è ‘na stradeta curta e streta
Fata ‘fa ‘l cul de ‘n sach
E olthar te toca el tach
Che p’in là no’ te va
E la finise inte ‘n curtivo
Mal sabatà e poc galìvo
Faméje che se jùta e se rispeta,
che thérca da capirse e soportarse,
de assar corer, de no lagnarse,
che se impresta anca l’òjo o la pignata
sol par el gusto de farse ‘n piather
contente de dar pì che no’ de aver.
Storie d’antri tempi. Storie vere vissute nei nostri borghi dove
si trascorreva l’esistenza nella miseria, ma con dentro il cuore una
grande ricchezza: la solidarietà.
Antonio Pancot
Calendarietto appuntamenti
Settembre
3. Celebrazione matrimonio
6-9 A Roma e Udienza del Papa
10. Incontro classe 1936, Incontro Famiglie n. 2
12. A Cison: Incontro preparazione Convegno Diocesano
15. A Follina: veglia di preghiera per il Convegno
18. Festa dell’Anziano
20. Consiglio Pastorale Parrocchiale
21. Incontro gruppo “La Bibbia”.
26. Segreteria Pastorale
Ottobre
9. Celebrazione del Battesimo
16. Celebrazione della Cresima
18. Consiglio Pastorale
24. Segreteria pastorale
28. Redazione Voce Amica
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande,
Valentina Ceneda, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Piero C., Marco Cesca, Alessandra C.,
Francesco C., Luciano P.
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sergio Meneghin.
Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi e Milva Faraon.
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2011-4 - Parrocchia di Tarzo (TV)