«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Novembre-Dicembre 2014 - Anno LI - numero 6 Un Anno Nuovo pieno di fiducia e di generoso impegno Carissimi, rendiamo vive grazie al Signore, per avere condiviso insieme questo bellissimo tempo di Natale, che ci ha regalato di godere della dolce presenza del Divino Nato di Betlemme, che è venuto fra noi. “Il Signore é vicino a chi lo cerca con cuore puro e sincero”, dice il salmo. Purtroppo troppe volte Dio non é atteso e amato come il Dio con noi, l’Emmanuele, che offre dignità e salvezza alla nostra vita. Carissimi, Dio va cercato, anche quando lo si é già trovato dentro le nostre tradizioni, i nostri luoghi di culto. Dio va pensato, contemplato, va ringraziato, ma soprattutto Dio va lodato e amato nei fratelli. Perché l’uomo retto e giusto loda il Signore: diventa un’esigenza allora, non solo il cercarlo, ma il pregarlo, adorarlo, portarlo ai fratelli che cercano speranza, e seguirne poi l’esempio della sua bontà, del suo profondo amore per tutta l’umanità. Carissimi, trovare Dio é come trovare la pietra preziosa che sta nel campo: si rischia, si investe tutto per continuare ad averla. Cerchiamo di costruire per la vita vera, la vita eterna. Cerchiamo ancora e sempre il nostro Dio, poiché egli é fonte inesauribile di amore e sapienza. E Lui si fa trovare nel Bambino di Betlemme, nel volto dei nostri cari, dell’anziano e del giovane, del piccolo e dell’ammalato, del vicino di casa, della persona sola, del povero e senza lavoro, del forestiero, di quanti incontriamo quotidianamente. E Lui si fa trovare nella preghiera, nel perdono del sacerdote, nella Messa della comunità, in ogni fratello che amiamo. Del resto, in un tempo attraversato da così profonde inquietudini diventa naturale rivolgersi al Divino Nato, messaggero di gioia e di speranza. La vita attuale è talvolta combattuta dalla delusione, dall’indifferenza, ma viene spronata dalla speranza che portiamo nel cuore noi credenti: sarà allora nostro impegno annunciare il Vange- lo di pace, fraternità e amore. Si direbbe che la crisi sociale e morale di questo nostro tempo solleciti queste nostre comunità a riconoscere e favorire la collaborazione di tutti, al fine di costruire una vita più unita, fraterna, significativa e ricca interiormente. Come sarebbe bello vedere le nostre messe domenicali frequentate dai genitori con i figli, dagli anziani con i giovani, ascoltare tutti insieme la parola di Dio che ci nutre, accresce la nostra fede, ci dà forza e serenità e ci induce a fare dei buoni propositi per l’avvenire. Come diventa auspicabile la collaborazione e partecipazione di tutti: se arriveremo a convincerci di questo, diventeremo allora una vera comunità cristiana. L’anno nuovo 2015 sia motivo per tutti di un grande risveglio umano e spirituale: accogliamo le preziose indicazioni che ci sono state puntualizzate dal nostro Vescovo Corrado dopo la recente sua visita alle parrocchie, perché la nostra Unità Pastorale dei Laghi si senta più viva nella fede, fraternamente più unita e desiderosa di camminare insieme. Per la materna intercessione di Maria, nostra madre, il Signore ci doni di vivere ogni giorno, di questo nuovo anno, sotto lo sguardo di Dio e di aprirci con il cuore riconoscente al fratello che ci è vicino, con un abbraccio di pace sincera. Per essere benedetti da Dio, diventiamo costruttori di pace e fraternità. Insieme ai confratelli sacerdoti e diaconi, ai consigli parrocchiali e a tutti gli operatori pastorali, formulo l’augurio a tutti voi carissimi, di non lasciarvi vincere mai da sentimenti di scoraggiamento, ma a ritrovare ogni giorno motivi di fiducia e di generoso impegno. Il Signore Dio ci guidi e ci assista sempre in ogni momento della nostra vita! Buon anno a tutti ! Don Angelo Granziera www.parrocchiaditarzo.it UN SANTO AL MESE San Carlo Borromeo Nella foto il san Carlone ad Arona. (altezza 30 m) Personaggio centrale del 1500, una delle figure religiose più eminenti specialmente per Milano. Carlo nacque ad Arona, sul Lago Maggiore, il 18 ottobre 1538, da nobile e ricca famiglia. Il padre, Gilberto, era noto per la profonda religiosità e per la sua generosità verso i poveri. La madre, Margherita Medici, era piissima e morì quando Carlo aveva solo nove anni. Questo influsso dei genitori divenne fondamentale nella sua VOCE AMICA a conclusione di questo anno difficile e per noi doloroso per la perdita dei parroci di Tarzo, Corbanese - Arfanta; con la speranza di avere nuovi sacerdoti e la fiducia che la luce apparsa a Betlemme illumini le menti degli uomini, Augura a tutti i suoi lettori e sostenitori BUON ANNO Sommario Comunità cristiana 1-4 Cronaca locale 5-8 Comune 9 Arfanta: paese mio 10-11 Voce di Corbanese 12-13 Parrocchia di Tarzo 14-15 Anagrafe / Angolo dei ricordi 16 pagina 2 educazione. A 14 anni va a studiare a Milano e poi a Pavia. Rivela ben presto i suoi numerosi talenti: intelligenza vivace, tenace e riflessivo, era portato all’essenziale, a non perdersi cioè in banalità ed esperienze superficiali, frequenti a quell’età. Nel 1559, a 21 anni, diventa dottore “in utroque jure”. Lo stesso anno viene eletto Papa Gianangelo Medici, Pio IV, suo zio materno. Questo fatto imprime una svolta alla sua vita. Chiamato a Roma nel 1560 il Papa lo nomina segretario di stato. Il fratello Federico, nominato capitano delle milizie pontificie lo stesso giorno dell’incoronazione, muore improvvisamente il 19.11.1562. Egli interpreta questo lutto come un segno da parte di Dio per riformare la propria vita ancor più in senso evangelico. Riduce il proprio tenore di vita, intensificando la penitenza, i digiuni e le rinunce. Riprende, inoltre con più impegno, la propria formazione teologica e pastorale. Il Papa è perplesso per la trasformazione in senso ascetico del nipote. Giunge persino a sgridarlo per il suo zelo ascetico dovuto ai consigli e all’influsso di personaggi contemporanei quali Ignazio di Loyola, Gaetano da Thiene, Filippo Neri: poi tutti Santi e dei gesuiti Rivera e Lainez. Suo grande merito è la riconvocazione del Concilio di Trento sospeso nel 1555. Concilio che finì proficuamente per la Chiesa nel 1563. Egli ne fu la mente organizzatrice e l’ispiratore. Nel luglio 1563, viene ordinato sacerdote e il 7.11.1963 vescovo. Finito il Concilio (4.11.1563) si attivò perchè anche il successore di Pio IV avesse l’intenzione di attuare le disposizioni che ne erano scaturite. Il 23 settembre 1965 raggiunge Milano, dove inizia subito la grande opera di riforma secondo il Concilio di Trento. Ma il Papa si aggrava e ritorna a Roma, infatti, Pio IV muore tra le sue braccia il 9 dicembre 1565. Il 7 gennaio 1566 viene eletto papa il Card. Michele Ghislieri, Pio V, domenicano e favorevole all’attuazione del Concilio tridentino. Carlo ritornerà a Roma nel 1572 per il Conclave che eleggerà Gregorio XIII. Organizzatore geniale e lavoratore instancabile tanto che Filippo Neri esclamò: “quest’uomo è di ferro”. Organizza la sua diocesi in 12 circoscrizioni, cura la revisione della vita della parrocchia, obbliga i parroci a tenere i registri di archivio, con le varie attività e associazioni parrocchiali. Per ordine del papa procedette alla riforma del potente ordine religioso degli Umiliati le cui «Voce amica» idee si erano avvicinate alle posizioni protestanti e calviniste. Molto attivo nella formazione del clero crea il Seminario Maggiore e Minore. Instancabile nel visitare le popolazioni affidate alla sua cura pastorale e spirituale, inizia la sua prima visita già nel 1566. La visita in una parrocchia era preparata spiritualmente con la preghiera e con la predicazione che doveva portare ai sacramenti. Il vescovo all’inizio faceva una riunione con i notabili del paese ai quali chiedeva tra l’altro: “Come si comportano in chiesa i parrocchiani? Ci sono eretici, usurai, concubini, banditi o criminali? Ci sono seminatori di discordia, parrocchiani che non osservano la Quaresima?... I padri di famiglia educano bene i propri figli? Non c’è lusso esagerato nel vestire da parte degli uomini e delle donne? Le istituzioni di beneficenza e di aiuto sociale, sono ben amministrate?”. E altre domande simili e concrete. Ma la grandezza di pastore e del suo amore che “dona la vita per i suoi amici”, la mostra in occasione della peste del 1576. Era in visita pastorale, rientra a Milano, mentre il governatore spagnolo e il gran cancelliere fuggivano. Fa testamento sapendo che la peste: ”pareggia tutte le erbe del prato”. Organizza l’opera di assistenza, visita personalmente e coraggiosamente i colpiti dal terribile morbo, aiuta tutti instancabilmente fino al punto da meritarsi un rimprovero dal Papa. Carlo era molto devoto della sacra Sindone e nel 1578 i duchi di Savoia la portano da Chambery a Torino perché al vescovo di Milano, che aveva chiesto di venerarla personalmente, fosse risparmiato il difficile e pericoloso attraversamento delle Alpi. A causa della sua attività pastorale senza sosta, dei frequenti viaggi, delle continue penitenze, la sua salute peggiora rapidamente. La morte lo coglie il 3 novembre del 1584 a soli 46 anni viene canonizzato nel 1610 da Paolo V. Nel calendario liturgico è ricordato il 5 novembre. Ricordiamo che San Carlo Borromeo fu nominato commendatario dell’abbazia di Follina, località da lui raggiunta in un suo pellegrinaggio alla Madonna; durante la visita diede ordine di costruire la grande scala in pietra per l’accesso alla porta maggiore dell’abbazia. Novembre-Dicembre 2014 DALLA LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO “VA’ E FA USCIRE IL MIO POPOLO...” A partire dall’esperienza dell’incontro con Dio... e di una chiamata che viene da lui... Prima della missione c’è sempre un’esperienza. Anzi la missione nasce proprio da questa esperienza: l’esperienza di un incontro con Dio – misterioso ma reale – e di una chiamata che viene da lui. Nel caso di Mosè, si tratta di un’esperienza che ha insieme i tratti dell’ordinarietà e della straordinarietà. Essa avviene durante il normale lavoro quotidiano, mentre Mosè pascolava i greggi, e si svolge in modo abbastanza ordinario: un cespuglio di rovo, nella calura del deserto, prende fuoco. Tuttavia c’è qualcosa che supera l’ordinarietà: quel rovo non si consuma. È quello che Mosè definisce “un grande spettacolo”, al quale vuole avvicinarsi per osservarlo. Ma è Dio stesso che, di nuovo, prende l’iniziativa: lo chiama e lo istruisce sul modo di relazionarsi con lui, rivelandogli la sua identità. «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». La reazione di Mosè è tipica dell’uomo biblico che intuisce di avere a che fare con Dio: “Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio”. E tuttavia non fugge, non rifiuta la relazione, ma rimane lì, in ascolto delle parole che questo Dio, il Dio dei padri, gli rivolge... La prima e più profonda motivazione per evangelizzare è dunque l’incontro personale con l’amore di Gesù che ci salva. L’ascolto, la preghiera, la celebrazione liturgica, l’adorazione sono tutte forme e momenti dell’unica e fondamentale esperienza della relazione di fede e di amore nei confronti di Gesù; sono la base e il fondamento di qualsiasi opera evangelizzatrice, tanto per il singolo discepolo quanto per l’intera comunità. Questo incontro ha segnato tutta intera l’esistenza di Mosè. Non è stata l’emozione di un momento, ma l’esperienza che accompagnò tutta l’opera di liberazione e tutto il cammino dell’esodo. Anche per noi deve essere così. L’incontro personale con il Signore non dev’essere l’esperienza di un attimo, un’emozione saltuaria, della serie “quando mi sento”. Purtroppo oggi tutti siamo tentati di fare così. Se vogliamo che sia una relazione vera e autentica, dobbiamo impegnarci molto di più a dare continuità ai momenti e alle forme che questa relazione esige. Mi riferisco in particolare all’ascolto della Parola della Sacra Scrittura e alla preghiera personale, alla celebrazione liturgica dell’Eucaristia, “fonte e culmine” di tutta l’evangelizzazione e della Riconciliazione. Penso anche alla preghiera di adorazione, che nella nostra diocesi, grazie al cielo, sta riprendendo vigore e convinzione, come pure alla preghiera mariana del santo Rosario... (continua) «Voce amica» Novcembre-Dicembre 2014 Conclusione della visita pastorale Al termine della Visita Pastorale svolta nella nostra ra fo forania, ora rani nia, a, a, Unità Pastorale e Parrocchia la scorsa primavera, ill V Vescovo essco c vvoo Corrado ha fornito alcune comunicazioni ed indicazioni, ioni io n, che i due Consigli Pastorali hanno esaminato il 27 noo ovembre scorso in seduta comune. Ecco quanto emer-so: COSA C’E’ DI BUONO… 1. Viva riconoscenza e gratitudine per la calorosa accoglienza ricevuta durante gli incontri con gli ammalati, i piccoli, i bambini e ragazzi del catechismo, i colloqui personali con i sacerdoti, religiooosi e laici; 2. Generoso impegno nella preparazione della Visita in tutti i suoi momenti: dagli incontri, alle celebrazioni eucaristiche; 3. Parrocchie consapevoli delle sfide cristiane che sono chiamate ad affrontare. Molte le iniziative pastorali esistenti con un buon numero di laici impegnati con generosità e vero spirito ecclesiale. COSA SI PUO’ MIGLIORARE… 1. Fragilità di tante famiglie e persone che hanno un rapporto marginale o inesistente con la Comunità cristiana. Individua come priorità trovare delle iniziative, dei percorsi che possano avvicinare i “lontani” al Vangelo, con un spirito “missionario” più unitario possibile; 2. L’appartenenza ad una stessa Unità Pastorale non sminuisce l’identità di una Parrocchia. E’ evidente però la necessità di camminare insieme. Esistono già alcune forme di collaborazione pastorale che vanno continuate e rafforzate: • Incontri unitari per catechisti; 4. 5. 6. 7. • Attività di pastorale giovanile foraniale; • Incontri per genitori delle scuole materne Per favorire il progresso di comunione ecclesiale egli suggerisce alcune iniziative: • Incontri dei Consigli Pastorali Parroccchiali ch hiaali li ddelle e cinque Parrocchie; Unifi • U Un nificare i percorsi formativi per catechisti; Avviare, a livello di Unità Pastorale, l’iniziativa di coppie ••Av A Av Avvi vvi v che, insieme al parroco, accompagnano i genitori che ch cchiedono il Battesimo per i loro figli; • Creare, come Unità Pastorale, un gruppo liturgico che possa dare indicazioni e supporto alle celebrazioni liturgiche delle cinque Comunità; • Favorire la partecipazione ai gruppi famiglia e incontri di lectio divina. 33. Valorizzare il ruolo dell’Equipe dell’Unità Pastorale, che rappresenta quell’organo ecclesiale chiast to mato a progettare, programmare e verificare, con spirito missionario nel rispetto di ogni Parrocchia, il cammino comune dell’Unità Pastorale individuando i modi per semplificare l’operatività pastorale, evitando doppioni. E’ opportuno che L’Equipe, prepari per i prossimi tre anni, un progetto pastorale comune da realizzare a livello di Unità Pastorale. L’importanza della famiglia, come luogo privilegiato e primario di trasmissione della fede alle nuove generazioni. Coinvolgere i giovani sia a livello di Unità Pastorale che di forania, pensando ad un progetto valido e duraturo. Porre attenzione alle aggregazioni laicali che vanno sostenute ed incoraggiate a vivere con fedeltà il loro impegno sia a livello di Parrocchie che di Unità Pastorale. Attuare un attenta pastorale vocazionale, soprattutto per quelle al sacerdozio, con momenti di preghiera, iniziative, valorizzando anche le proposte del Seminario diocesano. (continua) BEATO GIUSEPPE ALLAMANO Fondatore dell’Istituto dei Missionari della Consolata e delle Suore Missionarie della Consolata. (Continua) L’8 maggio 1902 partirono per il Kenia i primi quattro missionari, due sacerdoti e due laici, poco dopo seguiti da altri. Ben presto, vista la necessità della presenza femminile nelle missioni, l’Allamano ottenne dai superiori del Cottolengo le suore Vincenzine, che affiancarono i missionari della Consolata in Kenia. Ma ci furono delle difficoltà tra i superiori delle suore e dei missionari sul campo e l’Allamano si vide costretto a intervenire per assicurare l’indispensabile presenza delle suore nelle missioni. Così, dietro insistenza di mons. F. Perlo, d’accordo con il suo arcivescovo e confortato dal parere del card. Girolamo Gotti, prefetto di Propaganda Fide, e specialmente da quello del papa S. Pio X, il 29 genna- io 1910 diede inizio all’Istituto delle Missionarie della Consolata. Lui stesso raccontava paternamente alle suore come era maturata la loro fondazione. “È il papa Pio X che vi ha volute; è lui che mi ha dato la vocazione di fare delle missionarie”. Negli anni seguenti, altri campi di lavoro furono affidati ai missionari e alle missionarie della Consolata, in Etiopia, Tanzania, Somalia, Mozambico. Oggi i figli e le figlie dell’Allamano sono presenti in 24 paesi di Africa, America, Europa e Asia. A loro dedicò le cure più assidue, attraverso contatti personali, lettere, incontri formativi. Convinto che alla missione si deve dare il meglio, ebbe di mira la loro qualità più che il numero. Voleva evangelizzatori preparati, “santi in modo superlativo”, zelanti fino a dare la vita. Il suo motto era: “Prima santi, poi missionari”, intendendo il “prima” non in senso temporale, ma come valore prioritario e p pagina g 3 assoluto. L’Allamano morì il 16 febbraio 1926 presso il santuario della Consolata. La sua salma oggi riposa nella chiesa della Casa Madre in Corso Ferrucci a Torino. Più che una tomba, il sarcofago dell’Allamano è un altare sul quale viene celebrata l’eucarestia. E accanto alle sue spoglie, i suoi figli e figlie hanno voluto porre anche quelle del Camisassa, suo fedele collaboratore e Cofondatore dei due istituti. L’Allamano fu beatificato il 7 ottobre 1990 da Giovanni Paolo II, che suggellò con la sua autorità il riconoscimento tributatogli in vita e dopo la morte, con vari appellativi: “Santo della Consolata”, “padre provvido”, “formatore e maestro del clero”, “sacerdote per il mondo”. Durante l’omelia della beatificazione, il papa disse tra l’altro: “Nel momento in cui viene annoverato tra i Beati, Giuseppe Allamano ci ricorda che per restare fedeli alla nostra vocazione cristiana occorre saper condividere i doni ricevuti da Dio con i fratelli di ogni razza e di ogni cultura; occorre annunciare con coraggio e con coerenza il Cristo ad ogni persona che incontriamo, specialmente a coloro che ancora non lo conoscono”. Nel testamento, l’Allamano lasciò scritto ai missionari e alle missionarie parole di incoraggiamento, che sicuramente si possono ritenere come rivolte a quanti intendono seguire la sua spiritualità missionaria: “Per voi sono vissuto tanti anni, e per voi consumai roba, salute e vita. Spero morendo di divenire vostro protettore in cielo”. (liberamente tratto da Francesco Pavese) «Voce amica» p g pagina 4 Novembre-Dicembre 2014 I PAPI DELLA CHIESA E SE TRATTASSIMO LA BIBBIA COME UN TELEFONINO? 215. LEONE X, 09.03.1513 – 01.12.1521 Figlio di Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, Giovanni de’ Medici divenne pontefice ad appena 37 anni, ed era cardinale dall’età di 13. Fu un vero principe rinascimentale: vittima nel 1517 di una congiura cardinalizia volta a deporlo, non esitò a farne decapitare uno e incarcerarne oltre trenta. Sotto il suo pontificato avvenne la cosiddetta “vendita delle indulgenze” volte a raccogliere soldi per la costruzione della basilica di S. Pietro e ciò fu la causa dello scisma luterano, consumatosi con la scomunica a Lutero attraverso la Bolla Exsurge Domine (1521). 216. ADRIANO VI, 09.01.1522 – 14 .09.1523 Dal conclave profondamente diviso, uscì eletto il cardinale Adriaan Florenszoon d’Edel, arcivescovo di Utrecht, nato nel 1459, l’ultimo papa straniero fino ai tempi di Giovanni Paolo II, e l’unico olandese della storia. Accolto con ostilità a Roma, ma apprezzato per il rigore con il quale contrastò Lutero, appena eletto deciso di mantenere il suo nome di battesimo. Alla dieta di Norimberga, con la quale l’Impero Germanico sperava di appianare la questione religiosa, il papa diede consenso ad ammettere le colpe della Chiesa. Si mantenne sempre neutrale in questioni di politica internazionale. 217. CLEMENTE VII, 19.11.1523 – 25.09.1534 Nipote di Lorenzo il Magnifico, nato nel 1479, Giulio de’ Medici era stato nominato dal cugino Leone X arcivescovo di Firenze. La sua elezione era stata patrocinata dall’imperatore Carlo V d’Asburgo, ma come pontefice si dimostrò debole. Alleatosi con i francesi nel 1526 contro lo stesso Carlo V, subì l’umiliazione del Sacco di Roma, dopo un assedio da parte dei lanzichenecchi tedeschi che devastarono la città. Costretto da Carlo V a restare prigioniero in Castel Sant’Angelo assieme al Sacro Collegio per sei mesi, ne uscì dopo un riscatto altissimo. Nel 1530, fu costretto a siglare la pace con l’imperatore e a partire per Bologna per incoronare Carlo V imperatore e “re dei romani”, secondo il costume medievale inaugurato da Carlo Magno. Nel campo artistico, si ricorda la commissione del Giudizio Universale a Michelangelo. 218. PAOLO III, 13.10.1534 – 10.11.1549 Nato nel 1468, Alessandro Farnese era diventato prima padre di quattro figli e solo successivamente sacerdote, ma dopo l’ordinazione mantenne vita integerrima. Protesse, da papa, letterati e artisti, e fu il papa che pose la prima pietra della Controriforma cattolica, avviando nel 1545 il Concilio di Trento, guidato da alcuni dei più grandi teologi del tempo, tra cui Reginald Pole, Gian Pietro Carafa (futuro papa) e Gaspare Contarini. Il Concilio, su indicazione del papa, si occupò non solo di riformare la vita ecclesiastica, ma affrontò anche delicate questioni dottrinali. Nel 1540 approvò la costituzione della Compagnia di Gesù da parte di Ignazio di Loyola; per combattere le eresie istituì l’ufficio centrale dell’Inquisizione, il Sant’Uffizio. Riuscì a piazzare alcuni suoi parenti quali nuovi signori di Parma e Piacenza: per il resto mantenne una politica internazionale volta alla neutralità. 219. GIULIO III, 07.02.1550 – 23.03.1555 Nel conclave del1550 un solo voto era mancato al grande teologo inglese Reginald Pole per essere eletto papa: alla fine, però, grazie ai cardinali francesi, fu eletto papa Giovanni Maria Ciocchi, nato nel 1487 a Roma. Papa nepotista e mecenate, non poté però sottrarsi alla grande corrente di riforma morale della Chiesa; contrario a riaprire il Concilio di Trento, vi fu però costretto nel 1551, salvo poi bloccarlo l’anno dopo per l’ostilità di Carlo V d’Asburgo. Favorì la nascita di diocesi cattoliche in America, in India e nell’Estremo Oriente. 220. MARCELLO II, 09.04.1555 – 01.05.1555 Marcello Cervini, nato nel 1501 era un dotto umanista amante della lingua greca.Appena eletto, fu l’ultimo papa a non cambiare il nome di battesimo, iniziò a preparare una bolla di riforma della Chiesa di grande portata, ma morì prima di pubblicarla dopo meno di tre settimane di regno. Puoi immaginare cosa succederebbe se noi trattassimo la Bibbia nel modo in cui trattiamo il nostro telefonino? Se noi trasportassimo, 24 ore, la Bibbia nella nostra cartella, nella borsetta, appesa alla cintura, o nel taschino della nostra giacca? Se le dessimo un colpo d’occhio più volte nella nostra giornata? Se tornassimo sui nostri passi per cercarla, dopo averla dimenticata a casa o in ufficio? Se l’utilizzassimo per mandare dei messaggi ai nostri amici? Se la trattassimo come se non potessimo vivere senza di lei? Se la regalassimo ai nostri figli, per essere sempre in contatto con loro? Se la portassimo con noi in viaggio, nel caso in cui avessimo bisogno di aiuto? Se la aprissimo immediatamente in caso di pericolo? Contrariamente al cellulare, la Bibbia ha sempre ‘campo’. Possiamo connetterci ed essere in contatto con Dio, in qualsiasi luogo (persino in alta montagna o in mare aperto). Non dobbiamo preoccuparci della mancanza di credito, perché Gesù ha già pagato per sempre la ricarica, e i crediti sono illimitati. Ancora meglio: la comunicazione non viene mai interrotta, e la batteria è caricata per tutta una vita. Ecco alcuni numeri da digitare in caso di pericolo: - Se hai paura, componi Gv 14: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. - Se la gente mormora contro di te, componi Salmo 27: “Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, hanno vacillato e sono caduti. Anche se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura”. - Se sei in ansia per le cose di quaggiù, componi Mt 6, 19-20: “Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. - Se la tua fede ha bisogno di essere fortificata, digita Rm 8, 38: “Sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.”. - Se ti senti solo, digita Salmo 22: “Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”. - Se sei triste, componi Rm 8, 31: “Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” - Se il mondo ti sembra più grande di Dio, componi Salmo 90: “La Sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, o lo sterminio che devasta a mezzogiorno” Annota questi numeri nella tua agenda (magari proprio in quella del tuo cellulare!), se ne farai uso, saranno importanti in alcuni momenti della tua vita! Ci sono momenti in cui è meglio avere un numero biblico da comporre (per trovare l’aiuto di Dio) che avere un numero di telefono da comporre (per trovare l’aiuto degli uomini). «Voce amica» Novcembre-Dicembre 2014 I Fioretti di Papa Luciani Io sono polvere e cenere. La posizione cristiana è proprio quella di confessare con Abramo: “Signore, davanti a te sono polvere e cenere”. Oppure non osare, come il pubblicano, di alzare gli occhi al cielo e dire: “Mio Dio, abbi pietà di quel peccatore che sono io!”. Oppure, come la donna peccatrice gettarsi ai piedi del Signore e piangere di gioia per aver avuto il permesso di stare in quel posto e di sentirsi perdonata. Quando uno si mette in questa posizione esterna, dentro di lui è già avvenuto un rovesciamento di idee. “Avevo approvato, voluto, fatto il male: adesso lo disapprovo, lo disvoglio, vorrei non averlo mai fatto. Avevo scritto righe o pagine dolorose sul quaderno della mia vita; adesso faccio marcia indietro. Finora c’è stata l’abitudine; d’ora innanzi ci sarà l’astensione, anzi il distacco!”. Ho conosciuto un malato di cirrosi epatica cui il medico aveva detto: “Se bevi ancora, è la morte per te!”. Si asteneva dal farlo, ma il suo cuore era ancora con le sue care bottiglie; le guardava amorosamente, parlava continuamente di vini e di liquori, stimava beati quelli che potevano bere. Ahimè, se facciamo come lui siamo troppo in pericolo! Non basta tagliare fuori il peccato dalla nostra vita: occorre togliere affetto al peccato e sostituirlo con l’amore per la virtù. Chi, astenendosi, dice: “Che peccato che ciò sia peccato”, è ancora troppo vicino al peccato! Luciani racconta Una bambina chiese alla mamma: − Mamma, perché non vuoi giocare con me? − Perché non ho tempo! − E perché non hai tempo? − Perché devo lavorare! − E perché devi lavorare? − Perché devo guadagnare soldi! − E perché devi guadagnare soldi? − Per dar da mangiare a te! − Ma mamma, io non ho fame … Natale sempre! Quanto adesso vale la poesia di Natale? Poesia nel tempo attuale quanto adesso vale? Chi ha la pancia piena contento si dimena, chi ha la pancia vuota con l’acqua fredda si scotta. È Natale giorno di luci, di festa via le rogne, l’anima mesta, banchetti, regali, scialacquare, s’arrangi chi ha da lottare ... Natale, un giorno da meditare, aprire la porta del cuore far uscire il sentimento d’amore, aiutare, ascoltare, consolare, fare... Non siamo isole abbandonate leggi giuste, mai fatte... Il povero è solo, abbandonato. Chi ha stipendi da oro colato. Chi senza casa e lavoro. Promesse fatte dai politici in coro ... La loro vita è al caldo, al sole. Natale è bello se si vuole, vivere la festa con il vangelo. La carità scioglie il gelo dona un sorriso, una speranza, dice: avrò cura di te, nel giorno che avanza. Natale sempre! Renata S. pagina 5 NATALE 1914: TACQUERO FUCILI E CANNONI La prima guerra mondiale è iniziata da alcuni mesi. I tedeschi a fine agosto sono arrivati a 40 chilometri da Parigi, poi ai primi di settembre francesi ed inglesi attaccano sul fiume Marna e respingono i tedeschi verso nord e verso est con una serie di battaglie denominate corsa al mare. L’ultima di queste battaglie è la 1a battaglia di Ypres ( 12 ottobre – 11 novembre 1914) nelle Fiandre, regione del Belgio. Ormai i morti – da entrambe le parti – sono decine di migliaia, la maggior parte nel saliente di Ypres, cosidetto perchè assomiglia a un arco lungo circa 50 chilometri che si incunea nel territorio nemico. Qui fra pochi mesi, nel maggio 1915, verrà utilizzato per la prima volta un gas tremendo a base di cloro che prenderà il nome iprite proprio dalla città di Ypres. Nel dicembre 1914 il fronte occidentale si è stabilizzato.[Oltre al fronte occidentale, in Francia e Belgio, c’è quello orientale in Galizia e Polonia dove la Russia fronteggia la Germania e l’impero austro ungarico]. In poche settimane si è prodotta – come scrive un giornale tedesco - una linea infinita di trincee che si estende lungo un tracciato quasi ininterrotto dal mare del Nord fino ai piedi delle Alpi. La vita in trincea è dura, come ricorderà in una intervista alla BBC un veterano: ...in fondo soffrivamo tutti allo stesso modo per i pidocchi, il fango, il freddo, i ratti e la paura di morire... Le opposte trincee distano 70 – 100 metri. Alzando la voce i nemici possono comunicare fra loro. All’inizio per sfottere e insultare, poi, pian piano per scambiarsi alcuni favori reciproci come il far tacere le armi all’ora dei pasti. Nelle Fiandre dove gli inglesi – anglosassoni - in molti settori hanno come nemici i sassoni tedeschi, vengono collocate scatolette o bottiglie su paletti posti nella Terra di Nessuno [cioè il terreno fra gli opposti reticolati] e poi fatte gare di tiro a segno con punteggi e applausi reciproci. La Vigilia di Natale sui bordi delle trincee tedesche iniziano ad apparire piccoli alberi di Natale, fatti alla buona con poche, timide candeline a rischiarare la notte e i cuori. Dopo settimane di pioggia, è una notte limpida, piena di stelle. Il soldato tedesco Kurt Zehmisch così racconta quella incredibile notte: Quando addobbammo gli alberi e accendemmo le candele, dall’altra parte giunsero fischi di gioia e applausi ... Poi cantammo tutti quanti assieme. L’inglese Graham Williams, fuciliere del 5/ London, in una lettera a casa: ... improvvisamente cominciarono ad apparire luci sul parapetto tedesco e alberelli di Natale con le candele accese ... le sentinelle videro anche loro e svegliarono chi dormiva nei rifugi ... poi i nostri avversari iniziarono a cantare Stille Nacht, Heilige Nacht era la prima volta che sentivo questo canto, ... allora noi cantammo The First Nowell e loro Oh Tannenbaum e così via. Per primi i tedeschi cantavano un loro canto, poi cantavamo noi ... alla fine ci siamo trovati a cantare uniti lo stesso inno dalle parole latine Adeste Fideles. E ho pensato «beh, questa è stata una delle cose più straordinarie: due nazioni a cantare la stessa carol nel bel mezzo di una guerra!» Lungo il fronte, per decine e decine di chilometri, in questa notte santa dalle opposte trincee salgono canti natalizi e alcuni gruppi di uomini – da entrambe le parti – escono dalle trincee, si incontrano nella Terra di Nessuno cosparsa di cadaveri insepolti e fanno un accordo: You no fight, we no fight – voi non sparate, noi non spariamo. L’alba di Natale annuncia un giorno molto freddo ma bello, con il sole e con un grande fragoroso silenzio. Il capitano Maurice Mascall si è svegliato presto, il sonno interrotto da questo inusuale silenzio – non una fucilata, non una cannonata – lungo tutto il fronte. Non riesce più a dormire, esce fuori e si appoggia al parapetto della trin- pagina 6 cea. Ama dipingere e vuol fare qualche schizzo del paesaggio sfregiato dalla guerra. A un certo punto si blocca, vede sul reticolato davanti a lui qualcosa che non vedeva da mesi: uccellini, 5 passerotti ritornati nella Terra di Nessuno. Il tenente Hulse anche lui nota questa anomala normalità della natura: ...gli uccelli sono tornati da ogni parte. Di solito non li vediamo mai. Nel pomeriggio ho contato cinquanta passeri davanti al mio rifugio e ho dato loro da mangiare. Con il sole che si alza nel cielo anche tanti uomini si alzano fuori dalle trincee. A poco a poco, l’iniziale impressionante silenzio viene interrotto da un vociare in crescendo, da risa, scherzi e canti. In molti settori del fronte dopo qualche stretta di mano si seppelliscono i tanti morti in disfacimento, tedeschi che aiutano gli inglesi e viceversa. A rue Petillion, lungo la strada che da Sailly va a Fromelles, hanno sepolto i morti di entrambe le parti, e ora il cappellano del 6/ Gordon Higlanders – Reverendo J. Esslemont Adams – benedice i tumuli inglesi. Si avvicinano i tedeschi e chiedono che faccia altrettanto per i loro tumuli. Accanto al Reverendo Adams è arrivato uno studente tedesco di teologia, alternandosi scandiscono il Salmo 23 e un coro, grave e solenne, fa eco dissolvendo il silenzio: The Lord is my shepherd, I lack nothing. Gott ist mein Hirt mir wird nichts mangeln, [Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla;] He makes me lie down in green pastures, erlagert mich auf grüne Weide, [su pascoli erbosi mi fa riposare] he leads me beside quiet waters, erleitet mich an stillen Bächen, [ad acque tranquille mi conduce,] Poi la preghiera continua con il Padre Nostro: Our Father in heaven, Vater unser im Himmel, Mentre tedeschi ed inglesi, in due schiere fronte a fronte, stanno terminando il Padre Nostro una lepre sbuca fuori e così, dopo un Amen frettoloso, inizia la caccia, ma la lepre riuscirà a farla franca. Altre due lepri, nel settore del fuciliere Maskell, sbucano fuori all’improvviso e fu: divertente vedere noi e i tedeschi far baraonda inseguendo la cena di Natale, che scappò. Più fortunati sono inglesi e tedeschi nel settore del tenente Hulse che racconta di cinque grasse lepri, di cui due furono prese e mangiate assieme. Nel settore del 6/Cheshires, il diario del reggimento inglese riporta che venne ucciso un maiale “requisito” nelle retrovie e lo cucinarono nella Terra di Nessuno e lo condivisero con i Boches [termine dispregiativo per indicare i tedeschi]. C’è tanta folla nella Terra di Nessuno e la fraternizzazione cresce fino a diventare confidenza: si baratta i bottoni della propria giubba con quelli della divisa nemica, o i pacchetti natalizi – ben 350.000 doni della «Voce amica» principessa Mary furono inviati dall’Inghilterra – con i Liebensgaben, i “doni d’amore” dello stato tedesco. Ci sono anche tedeschi che si fanno fare barba e capelli da un volonteroso soldato inglese, barbiere nella vita civile. E alla fine si gioca a calcio. In tanti posti disseminati lungo la linea del fronte oggigiorno piccoli monumenti ricordano queste partite della pace. Da quando gli uomini purtroppo hanno inventato la guerra, hanno anche fissato momenti di tregua. Ma queste tregue erano i Capi a stabilirle di comune accordo. La Tregua di Natale 1914 invece nasce da iniziative spontanee di soldati semplici – gli oppressi, gli umili, i costruttori di pace – e per questo la Tregua fa paura ai grandi Capi nei Quartieri Generali lontano dal fronte. In prima linea, nella Terra di Nessuno, ci si lascia dopo questo unico, ineffabile Natale con la promessa di reincontrarsi, prolungare la tregua, eventualmente sparando in alto, sopra le teste quando arriveranno le ispezioni dei generali. Nelle retrovie sia tedesche che franco-inglesi, gli Alti Comandi invece sono disorientati, il loro mestiere è quello di fare la guerra; dall’una e dall’altra parte si prendono provvedimenti – per lo più uguali – per far cessare questa “assurda”, Novembre-Dicembre 2014 “vergognosa”, “inqualificabile” iniziativa di pace. Tante volte, mentre scrivo o leggo, mi si avvicinano i nipotini chiedendomi di raccontar loro una storia, legata a quello che sto facendo. Tobia, 4 anni, sta sempre in silenzio, le braccia sopra il tavolo, le mani una sopra l’altra, il mento sopra le mani. Margherita, 7 anni il prossimo febbraio, invece fa tante domande e poi subito si mette a disegnare. Così ecco il soldato tedesco che accende la sigaretta a quello inglese; un tedesco e un inglese che simbolicamente si avvicinano alla Capanna con sopra il sole-cometa che ride; il Reverendo Adams mentre dirige la preghiera davanti ai tumuli e con lui anche un soldato inglese con il gonnellino perchè è scozzese “come il mio papà”; e infine la partita a pallone dove i Sassoni del 133° reggimento vinsero 3 -2 gli inglesi del Lancashire Fusiliers. E sopra la Terra di Nessuno volteggia un angelo biricchino mentre i corvacci neri della morte scappano via perchè – sai nonno – sono allergici alla polverina della pace e della buona volontà che l’angelo sta buttando. Proprio così, mi ha detto allergici; poi la mamma mi ha chiarito che in scuola materna hanno sviluppato il tema delle intolleranze alimentari, proprio per spiegare perché alcuni bimbi mangiavano cibi diversi dagli altri. Questa parola allergici mi è frullata per la testa a lungo, in questo periodo natalizio. Quanto bisogno avremmo – nel mondo intero – di combattere con tutto il cuore questa allergia alla pace e alla buona volontà! R.T. CENT’ANNI DI PRESENZA DEI SERVI DI MARIA A FOLLINA 2015: anniversario importante per Follina! Cent’anni fa, precisamente il 22 gennaio 1915, arrivarono in paese i Servi di Maria. Chiamati a prendere in custodia la parrocchia, ben presto la guerra li costrinse ad aver cura anche del Comune. Padre Anacleto M. Milani, primo parroco, ricevette l’incarico di sindaco e si occupò della gente provata dai conflitti. Istituì l’orfanotrofio, l’asilo infantile, l’ospedale e fece da filtro tra i follinesi e i soldati presenti in paese. Ripristinato un clima di pace i Frati si dedicarono anche ai restauri dell’Abbazia ed è grazie al loro intervento se oggi il complesso è così come lo possiamo vedere. Una serie di appuntamenti ci aiuterà a ricordare quest’anno importante: conferenze mariane, concerti, mostre, iniziative assieme al Comune di Follina e incontri per la famiglia dei Servi. Si inierà sabato 24 gennaio con la presentazione di un libro dedicato al tema. Il giorno successivo, domenica 25, ci sarà la grande apertura dei festeggiamenti con la traslazione in Basilica dei resti di padre Anacleto M. Milani. Parrocchiani e non sono invitati a partecipare ai vari eventi in programma. Ricordiamo che le nostre comunità da secoli l’indomani di Pentecoste fanno il pellegrinaggio alla Madonna di Follina. Nel libro “FOLLINA un fiume, un paese” sono ricordati pellegrinaggi di Tarzo, Corbanese ed Arfanta dal 1615 al 1771. «Voce amica» Novcembre-Dicembre 2014 BORSE DI STUDIO ANNO Sabato 20 dicembre 2014, presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, si è svolta la cerimonia di consegna delle ”borse di studio” per i meriti scolastici conseguiti nell’a. s. 2013/2014. Gli studenti premiati sono stati 35, così suddivisi: 6 della 5^ elementare, 6 Teresa Franceschet, di Maurizio e Fabia Fabris, il 3 dicembre 2014 ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie, presso l’Università degli Studi di Padova, discutendo la tesi dal titolo: Alla ricerca di antichi olivi nella Pedemontana Trevigiana. Relatore: professore Benedetto Ruperti. “Educa i tuoi figli all’amore dei campi, alla gioia della luce, al libero alito del vento. L’agricoltura è scienza, arte, vita, ricchezza, è tutto” Beatrice Tonin, di Lorenzo e Maria Gallo, si è laureata in Medicina e Chirurgia il 28 ottobre 2014 presso l’Università degli Studi di Udine con voto 110 e Lode discutendo una tesi di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dal titolo “L’uso della membrana amniotica come scaffold nella rigenerazione nervosa: studio sperimentale ed analisi della casistica clinica”. Relatore prof. Pier Camillo Parodi, correlatore dott. Michele Riccio. Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) e le foto in (jpg) (a.s. 2013/2014) della 3^ media, 15 delle scuole superiori, 1 della maturità e 7 universitari. Gli assegni, il relazione al merito scolastico conseguito, sono stati così ripartiti: 2 da € 50, 12 da € 75, 10 da € 100, 1 da € 125, 2 da € 150, 7 da da € 200 ed 1 da € 325, per un GIOVANI CHE SI FANNO ONORE G per VOCE AMICA pagina 7 ammontare complessivo di € 4.150,00. Quest’anno, per la prima volta, sono stati premiati anche 5 neo laureati, che hanno partecipato ad apposito bando, per un ammontare complessivo di ulteriori € 3.000,00. Alla cerimonia sono interve- nuti, oltre ai 40 premiati, loro genitori e famigliari, salutati dal Sindaco Gianangelo Bof, dal Dirigente Scolastico Mariagrazia Morgan, dall’Assessore Antonella Pol e dal Consigliere con delega per la scuola Luana Faraon. Nell’indirizzo di saluto la prof.ssa Morgan ha sottolineato, con piacere, come l’Amministrazione comunale di Tarzo segua e premi i ragazzi, fin da piccoli, nel loro percorso scolastico, fino all’università ed alla laurea. Il Sindaco ha manifestato l’apprezzamento per la bravura e l’elevato merito con cui ragazzi e studenti, numerosi, danno lustro alla scuola ed al Paese, guardando, nel futuro, verso l’alto. F. I. UNIVERSITA’ DEGLI ADULTI DELLA VALLATA Martedì 18 novembre ha avuto luogo a Cison di Valmarino il secondo incontro mensile dei partecipanti l’Università degli adulti. E’ stata un bella giornata piena di musica e di racconti. Gli autori: due giovanissimi fratelli di origine rumena, residenti nel nostra Paese da oltre tre lustri. Il ragazzo con la pianola e la sorella con il violino ci hanno intrattenuti con l’esecuzione di brani musicali di Chopin e Mozart, intervallati dalla lettura di alcuni racconti dello scrittore russo Tolstoj. letti da don Giuseppe Candido e dalla bibliotecaria del collegio don Bosco di Pordenone Viviana Paltrinieri. Il terzo incontro, quello conclusivo che chiude il 25° anno accademico, si è svolto il 16 dicembre con l’ascolto della S. Messa celebrata dal direttore del Corso. La giornata si è chiusa in sana allegria, con lo scambio di Auguri per il Natale e Nuovo Anno e la presentazione del programma per l’anno 2015. Esso apre i suoi battenti col mese di gennaio nei giorni di martedì 13 – 20 – 27. Gli incontri iniziano alle ore 10, alle ore 12 il pranzo, segue un secondo incontro dalle ore 13,30 alle 14,45. Questi i docenti: Giovanni Gi Catalano – st storia della filosofia med medievale. Sandro De Nardi – avvocato cos costituzionalista S Salvatore Di Martino – Salesiano. Miche chela Piaia – Scrittrice Flavio Zanchetta ce. –M Micologo Il Corso prosegu guirà, sempre settim timanalmente nei giorni di martedì con l’ultima lezione programmata per il 26 di maggio c.a. A febbraio sono fissati gli incontri nei giorni di 3 – 10 – 17 – 24 con i seguenti docenti: Stefano Bortolus: imprenditore immobiliare. Girolamo Da Dalto: direttore generale Banca Prealpi. Paolo Fabrizio: studioso di storia delle poste. Bruno Lucci: neurologo. Alessandro Marciano: fisioterapista. Giovanna Terzariol: studiosa d’arte. Barbara Tomasella: esperta d’arte. Manuele Zani: esperta di Pranic Hearling Con il prossimo numero di “Voce Amica” verrà completato il calendario A partire dal 2015 questa istituzione cambia volto: non più “Università degli Adulti”, ma “Incontriamoci a Cison”. E’ un invito, questo, aperto a tutte le persone maggiorenni di buona volontà. Questo cambio di intestazione è dovuta per fare capire che l’istituzione prevede semplici incontri, molto istruttivi, riguardanti la nostra salute e non solo con docenti, per ascoltare e parlare con loro, mentre la parola “Università” può destare un certo timore e richiedere degli impegni. Si fa presente che non è fatto obbligo a seguite tutti i corsi fino alla fine dell’anno accademico che, come predetto, termina nel mese di maggio, come non è obbligatorio fermarsi per il pranzo. Si coglie l’occasione per invitare tutti quelli che desiderano parteciparvi a contattare uno dei seguenti numeri telefonici: 0438.586404, 0438.586613, 0438.584938. Antonio Pancot «Voce amica» pagina 8 I 70 ANNI DELLA CLASSE 1944! Novembre-Dicembre 2014 Assessorato alla Cultura Biblioteca Comunale SETTIMANE DELLA CULTURA 2015 Il 30 novembre, presso il ristorante “Al Fagiano” di Refrontolo si sono ritrovati a festeggiare il traguardo delle settanta primavere i coscritti del comune nati nel 1944. Auguri a tutti i settantenni ed un arrivederci alla prossima festa. Piero Zanetti Festa della Classe 1949 Mostra del Libro 2015 dal 17 Gennaio al 7 Febbraio presso la Sala pubblica del Municipio Ditta Mazzocato Elio Sconti fino al 50% In concomitanza con la festa della Candelora Cinema d’animazione: Tex Avery “Anti Disney” con Gilberto Pizzol Venerdì 13 Febbraio 2015 ore 20,30 Saletta corte interna del Municipio *** Alla Scoperta del Clavicembalo *** Circolo di lettura Parliamo del libro di: 65 anni! Un bel traguardo ! Noi, ragazze e ragazzi del ‘49, ci siamo incontrati per trascorrere una bella giornata in compagnia di consorti ed amici. Il 30 novembre ci siamo recati alla Basilica Santuario di Motta di Livenza per pregare e ringraziare la Madonna per i doni ricevuti in questi anni e chiedere protezione e sostegno per quelli futuri. Abbiamo poi raggiunto Eraclea per un ricco pranzo a base di pesce e concluso con una buonissima torta. Cosa è mancato alla nostra festa? Assolutamente nulla a parte il sole del giorno precedente che ci avrebbe permesso di passeggiare per le stradine di Caorle in allegria. Un caro saluto a tutti ! Teresa e Grazia CON SILVIA BALLERINI Presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo Giovedì 29 Gennaio 2015 alle ore 20,45 *** Nella Biblioteca comunale di Tarzo Chiesa Arcipretale di Tarzo in memoria di Mons. Francesco Taffarel *** Il Grande cuore dell’Alpinismo Grazie ai benefattori Le Amministrazioni delle Parrocchie di Tarzo, Corbanese e Arfanta, in primis don Angelo Granziera ed Elio Cao con tutti i collaboratori, sentitamente ringraziano quanti, in questo periodo di transizione e di difficoltà, hanno contribuito tangibilmente a sostenere le attività e le opere delle rispettive Comunità. Particolare gratitudine è rivolta all’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale per il contributo straordinario di € 13.000 erogato congiuntamente alle Scuole materne “Tandura Mondini” di Tarzo e “San Antonio” di Corbanese per le spese di funzionamento ed in aiuto alle rette delle famiglie in disagio economico, nonché per il contributo straordinario di € 50.000 a favore dei restauri dei beni patrimoniali così distribuiti: € 30.000 per Tarzo (recupero chiesa di Collaldrà), € 10.000 per Corbanese ed € 10.000 per Arfanta. Un sentito grazie va anche all’Amministrazione di Banca Prealpi, che è intervenuta con contributi a favore della Chiesa, della Scuola Materna e delle Opere parrocchiali, in particolare a favore del restauro e consolidamento della Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine di Collaldrà, i cui lavori indispensabili dovranno essere terminati entro la nuova scadenza fissata a febbraio p.v. (tale proroga ci consentirà l’accesso al contributo del GAL Altamarca Trevigiana). F.I. SPIRO DALLA PORTA HYDIAS E DANTE COLLI, Sarà presente l’Autore Venerdì 30 Gennaio 2015 alle ore 20,45 Biblioteca comunale di Tarzo “MusiCandelo” III edizione Scivias Ensemble diretto da Milli Fullin Sabato 31Gennaio 2015 alle ore 20,45 “La Foiba Grande” Interpretazione dell’attore Sandro Buzzati “Dallo straordinario romanzo di Carlo Sgorlon, Sandro Buzzati ci riporta un racconto incalzante, intenso, che ci porta dentro quelle comunità sconvolte dalla paura delle foibe” Sabato 7 Febbraio - ore 20,30 Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo «Voce amica» Novcembre-Dicembre 2014 www.comune.tarzo.tv.it pagina 9 [email protected] Notizie dal Comune IV Novembre NUOVE E DIVERSE MIGRAZIONI Aumenta il numero di italiani che lasciano il Paese alla ricerca di nuove opportunità di lavoro. La Caritas Migrantes indica che gli emigranti superano per la prima volta, negli anni recenti, gli immigrati. Il 2014 sarà il primo anno a saldo migratorio negativo. Cioè, gli “italiani” che lasciano il Paese saranno superiori agli immigrati che arrivano, anche clandestinamente. Uno scarto, a favore dei “fuggiaschi”, di 20-30.000 persone. E se è vero che scafisti e criminali libici si affannano a mettere nelle mani della Marina Militare centinaia e centinaia di nuovi immigrati clandestini, è anche vero che sono diminuiti gli stranieri che giungono in Italia per lavoro. Una riduzione drastica: dai circa 300.000 degli anni scorsi ai soli 30.000 previsti nel 2014. I dati non sono nuovi in Europa. Già in Spagna e Grecia è invertito il saldo migratorio in coincidenza con l’acme della crisi. In Italia la crisi è arrivata, evidentemente, con qualche anno di ritardo. Nel 2011 erano 90.000 gli italiani emigrati all’estero, quest’anno se ne andranno oltre 100 mila. «Numeri calcolati per difetto», secondo Sergio Durando della Caritas Migrantes, perché si basano su statistiche ufficiali, come quelle dell’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, «e non considerano chi si trasferisce senza cambiare residenza o senza comunicarlo alle autorità italiane». Nel 2013 l’Aire ha delineato il profilo degli italiani che abbandonano l’Italia: età media intorno ai 40 anni, senza grandi differenze tra uomini e donne, circa la metà laureati o diplomati. L’altra metà ha competenze tecniche e artigianali, manodopera insomma utile ad esempio nel settore edilizio o nella logistica. Emigrano in Europa, ma anche verso oriente: nel 2013 circa 3.500 italiani si sono trasferiti in Cina. Aumenta il numero di italiani che si recano nell’Europa dell’est: Romania, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Russia. Qualche anno fa i flussi migratori partivano da queste nazioni, oggi siamo noi italiani a raggiungerle per sfuggire alla incalzante disoccupazione. La commemorazione dell’Unità d’Italia e la Festa delle Forze Armate è stata celebrata domenica 2 novembre, promossa dall’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo. Hanno collaborato i Gruppi Alpini di Corbanese e di Tarzo e la Sezione dei Fanti di Tarzo. Sono state deposte corone d’alloro ai monumenti di Corbanese, Arfanta e Tarzo ed alla Chiesetta alpina di San Pietro. Le rappresentanze d’arma hanno partecipato alla S. Messa nell’arcipretale di Tarzo, in suffragio di tutti i caduti e, successivamente, alla cerimonia civile al monumento, in Piazza IV Novembre. Qui, dopo l’alza bandiera e l’onore ai caduti, sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci di Tarzo, Antonio Pancot, classe 1922, reduce di Russia ed il Sindaco Gianangelo Bof. Come consuetudine gli Alpini di Tarzo hanno offerto un brindisi finale ai partecipanti. Statistica demografica anno 2014 RESPONSABILE ANAGARFE F. INTROVIGNE M 23 nati F 15 Tot 38 Movimento demografico anno 2014 morti diff. immigrati emigrati diff. decrem. M F Tot M F Tot M F Tot 37 60 97 -59 61 98 159 72 102 174 -15 -74 POPOLAZIONE RESIDENTE al 31.12.2014 per Frazione Frazioni Arfanta 190 164 354 Comunitaria 3 2 5 Extracomunitaria 9 5 14 171 373 Italiana Totale 202 168 M F Tot 655 666 1321 20 23 43 50 58 108 725 747 1472 M 641 Case di Riposo Popolazione Famiglie 373 1472 168 F Totale Tot 1.123 1.135 2.258 14 22 36 60 62 122 1197 1219 2416 19 174 193 Pop -Fam Famiglie Tot Tarzo Famiglie F Famiglie M Cittadinanza Corbanese 84 244 1053 4261 193 2609 641 3.933 4.454 1053 1.862 pagina 10 «Voce amica» Arfanta Paese mio Novembre-Dicembre 2014 VARIE da ARFANTA E’ ARRIVATO S. NICOLO’ Lunedì 8 dicembre alle ore 16:00 nella chiesa parrocchiale di Arfanta si è svolto il tradizionale concerto di Natale organizzato dal Gruppo Ricreativo di Arfanta insieme al Consiglio Pastorale. Questo appuntamento canoro musicale è ormai diventato una tradizione per la nostra piccola comunità, la quale attraverso questo concerto vuole ricordare la ristrutturazione dell’organo Antonio Callido fortemente voluta da tutti noi arfantesi e dal nostro caro parroco, da poco scomparso, Don Angelo Lucchetta. Proprio a lui, infatti, che ha sempre fatto molto per la nostra Comunità, abbiamo voluto dedicare questo evento, con le note di uno degli organi più belli ed antichi della Vallata, risalente al 1802. In una chiesa gremita di gente, per la 10a edizione di questo appuntamento, si sono esibiti il M° G. Feltrin Giovanni all’organo ed il soprano V. Causin. Questo suggestivo spettacolo è terminato con un piccolo rinfresco presso le ex-scuole tra le buonissime torte preparate dalle donne del paese, alle quali vanno i nostri ringraziamenti, e altre leccornie, oltre che a bevande per tutti i gusti compresi i vini locali. Ringraziamo tutti i partecipanti ed in modo particolare la Banca di C.C. delle Prealpi e l’Amministrazione Comunale per il sostegno. Cogliamo infine, l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato anche quest’anno alla buona riuscita delle varie iniziative organizzate e per augurare a tutta la Comunità BUONE FESTE!! RINGRAZIAMENTI Un altro anno è passato, portandosi via persone che ci mancheranno. Ricorderemo il 2014 per gli eventi meteorologici di agosto e dell’estate che non c’è stata. Nel 2014 Don Angelo è riuscito a far partire le opere di restauro del campanile e della chiesa di Arfanta, opere di cui non ha avuto il tempo di vedere il termine. Le nostre comunità sono state toccate dalla morte a distanza di 10 giorni di entrambi i parroci. Tutte tre le parrocchie del comune di Tarzo sono prive di Pastore. In qualche modo la situazione è stata recuperata e tutti noi possiamo assistere alla Santa Messa nelle nostre Chiese, quello che manca è il presidio per il fedele. Le porte della chiesa e della canonica sono chiuse. Questa situazione Arfanta ha cominciato a viverla già nel 1990. Nelle altre due parrocchie più grandi il disagio tende ad amplificarsi. Confidiamo che vengano trovate soluzioni tali da riportare stabilità e serenità a tutti! Il grazie del 2014: prima di tutto a Don Angelo che ci ha lasciato e che fino all’ultimo si è donato, poi a Elio Cao e Don Adriano che hanno accettato di guidare le due parrocchie in questo periodo. Grazie poi a tutte quelle persone che offrono la propria opera in ambito parrocchiale: a chi si occupa della chiesa, a chi si occupa dei vari oratori (pulizia, fiori, etc), ai membri del Consiglio Pastorale – segreteria – equipe - affari economici, alle catechiste, ai chierichetti, ai lettori, ai cantori, al Gruppo Ricreativo, al gruppo di volontarie per il Pozzo di San Patrizio, al Gruppo Emigranti, alla redazione e distributori di Voce Amica. Grazie! Grazie! Grazie! S. Nicolò in mezzo ai bambini Finalmente! Il momento più atteso da tutti i bambini: l’arrivo di San Nicolò’!!!! Molti erano i bambini che con ansia e trepidazione attendevano il suo arrivo: ed ecco che da lontano l’hanno visto arrivare, vestito di rosso e accompagnato dal suo fido amico l’asinello Cippo!! Per la gioia di tutti i fanciulli, sono arrivati i numerosi pacchetti scartati con emozione trovando giochi, colori, vestiti e qualche libretto. San Nicolò è presto ripartito perché la strada da fare era ancora tanta e tanti piccoli doveva ancora incontrare. Ciao San Nicolò ci vediamo il prossimo anno e porta qualche regalino anche a noi grandi!!!! Una mamma GIOVANI IN PREGHIERA IN PREPARAZIONE AL NATALE Nell’ultimo appuntamento dell’anno solare dedicato ai giovani e non solo, è stato realizzato un momento di raccoglimento in preparazione alle festività natalizie, ed ecco che venerdì 19 dicembre alle 20.30 in molti, tra giovani ed adulti, ci siamo ritrovati nella chiesa parrocchiale di Tarzo per una veglia di preghiera sul tema: “Continua a bussare, Signore”. Per tutta la serata è stata data ai presenti la possibilità di accostarsi al Sacramento della Confessione grazie alla disponibilità di alcuni sacerdoti della forania. Con la visione di un breve video ispirato al discorso di Papa Giovanni Paolo “II°, dell’ottobre 1978, nel quale ha invitato calorosamente ogni cristiano a spalancare, senza timore, le porte a Cristo, il successivo ascolto della Parola, e la riflessione personale hanno scandito la prima parte della veglia presieduta dall’Assistente della Commissione Giovani e amministratore parrocchiale di Tarzo, don Angelo Granziera. Il culmine è stata l’adorazione del Santissimo Sacramento durante la quale abbiamo meditato, anche grazie a tre belle testimonianze di una religiosa, una coppia di sposi e un sacerdote della Comunità Vocazionale diocesana di Castello Roganzuolo, su “come” il Signore, anche oggi bussa alle porte di ognuno di noi. Come segno da portare a casa abbiamo donato una chiave che possa aprire la porta del cuore al Signore che bussa. Ringraziando i cori giovani di Tarzo e Revine-Lago per l’accompagnamento canoro -musicale, i sacerdoti presenti e il Consiglio Pastorale Parrocchiale di Tarzo che ha preparato un ricco rinfresco finale, auguriamo a tutti i ragazzi e giovani della forania, alle loro famiglie, ai presbiteri e diaconi della Vallata, buone feste. Valentina – Commissione Giovani “La Vallata AUGURI, DON CELESTINO! Domenica 14 dicembre alle ore 10 il nostro “concittadino” don Celestino Mattiuz è tornato a casa, per celebrare con noi l’Eucarestia, circondato dall’affetto di parenti ed amici, nella quale ha ringraziato il Signore per i suoi 37 anni da sacerdote. Nella liturgia di avvento dedicata alla gioia abbiamo pregato così: “…Oggi Signore ci chiami ad essere lieti: è con grande gioia che la nostra Comunità si stringe attorno a don Celestino che 37 anni fa proprio in questa chiesa hai chiamato al servizio sacerdotale. Rendilo sempre pastore attento e fedele nel testimoniarti ad ogni persona che incontra sulla sua strada…” Tanti auguri don! Novcembre-Dicembre 2014 «Voce amica» L’AVVENTO VISSUTO DAI BIMBI DEL CATECHISMO “Cosa vuol dire Avvento?” “Chi stiamo aspettando in questo tempo?” “Cosa succede a Natale?” In un’omelia del tempo d’avvento mons. Adriano ha posto questi tre interrogativi ai bambini che si preparano alla Prima Confessione e Comunione. L’Avvento è un tempo di attesa che ci prepara alla Venuta del Bambino Gesù, fattosi piccolo anche oggi, per Amore di ciascuno di noi. In queste quattro settimane i fanciulli del catechismo sono stati invitati, insieme alle loro famiglie, ad impegnarsi in azioni concrete nel corso della settimana. Durante le S. Messe domenicali è stato creato il “Banco Alimentare”, il cui contenuto è andato a favore della scuola materna di Corbanese: un donare agli altri, essere vicini, attraverso qualche rinuncia, a chi ha bisogno. Le catechiste PRESEPE PARROCCHIALE pagina 11 ANAGRAFE Nella Casa De Padre Lina Gallon ved. De Biasi Nata a Tarzo il 7 maggio 1925, vedova di Angelo De Biasi, Lina era sempre disponibile con chi chiedeva un piacere , in particolare per la pesca di beneficienza prima e per l’iniziativa “Il Pozzo di S. Patrizio poi era solita offrire i suoi capolavori eseguiti all’uncinetto. La vita l’ha messa alla prova ancora giovane, quando il marito è rimasto invalido e lei, in attesa del terzo figlio, ha dovuto farsi carico della famiglia, iniziando a lavorare in Villa Bianca, sostenuta e aiutata da parenti e amici. imase vedova 15 anni fa e quando le forze sono venute a mancare e la malattia avanzò, andò in casa di riposo a Follina, dove il 1° dicembre scorso terminò la sua vita terrena. Il rito funebre si celebrò il 4 dicembre nella chiesa parrocchiale di Arfanta, e Lina venne accompagnata nel locale cimitero in attesa della Risurrezione in cui lei ha sempre creduto e sperato. Ai figli, nuore, nipoti e pronipoti e parenti tutti, le condoglianze della comunità parrocchiale Pellegrino Casagrande Pellegrino era nato a Tarzo il 17 dicembre 1952 figlio di Piero “Both” Casagrande e Maria Soldan, è cresciuta a Costa di Là e da giovane ha passato qualche anno in Germania con il fratello per poi fare ritorno nella sua terra e fare il contadino. Dopo una breve malattia è deceduto, in ospedale, il 20 dicembre scorso. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale il 23 dicembre, al termine del quale Pellegrino è stato accompagnato al locale cimitero per il riposto eterno. La comunità parrocchiale porge le condoglianze al fratello e a tutti parenti . Salvatore Contessotto Anche quest’anno il nostro piccolo gruppo di giovani ha realizzato “La Natività” in chiesa parrocchiale. Ecco i giorni e gli orari di apertura al pubblico: da giovedì 25 dicembre 2014 a domenica 25 gennaio 2015 ogni domenica e festivi, eccetto venerdì 26 dicembre 2014, dalle 8.15 alle 10.15 Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa; La Natività ad Arfanta” INCONTRO EMIGRANTI Salvatore era nato a Moriago della Battaglia l’8 novembre 1943, nel 1951 venne ad abitare con la sua famiglia ad Arfanta. Dapprima operario, negli ultimi anni svolgeva l’attività di guardiacaccia. Nella lunga malattia gli è stata accanto la Sig.a Regina Tocchet. La sua vita terminò il 14 dicembre 2014, vigilia di Natale, e il funerale è stato celebrato il 29 dicembre nella chiesa parrocchiale di Arfanta. Dopo le esequie il suo corpo proseguì per la cremazione. Ai parenti giungano le condoglianze della comunità parrocchiale. Ricordo ELIGIO RESERA 01.01.1962 – 25.10.2014 Eligio Resera, nativo di Arfanta ha sempre vissuto con la famiglia in Svizzera. Appena poteva faceva ritorno a casa per rivedere parenti ed amici. La sua vita si è conclusa, dopo una breve malattia, il 25 ottobre scorso, circondato dall’affetto dei suoi cari. Dopo la cerimonia funebre celebrata in Svizzera e la successiva cremazione, sabato 8 novembre nella nostra chiesa parrocchiale si è tenuta una Liturgia della Parola in sua memoria. “…Resterà nel cuore di quanti l’hanno conosciuto ed amato…” I tuoi cari Domenica 14 dicembre si è tenuto il consueto incontro del gruppo Emigranti Arfanta e, come nel 2013 è stata scelta la domenica in cui don Celestino Mattiuz ricorda la sua ordinazione. Dopo la Santa Messa celebrata da Don Celestino, gli iscritti si sono trovati per il brindisi e, a seguire, per il pranzo sociale a Resera. Il Gruppo Emigranti di Arfanta esiste dal 1959 e da allora molte cose sono cambiate nelle nostre realtà, immutato è rimasto l’amore per le proprie radici, tanta nostalgia per i tempi andati e il ricordo di quanti non sono più tra noi . Il gruppo Emigranti Arfanta con Don Celestino LINA E PIETRO POL Sono passati otto anni da quando ci avete lasciati, ma la vostra immagine indelebile è semma pre con noi come guida e pr esempio scolpito il vostro v nei nostri cuori. Continuane te a seguire i nostri passi. Figlie, generi, nipoti e pronipoti. Buon Compleanno Don oce amica» o La«VVoce di Corbanese nchi tanto. Sono Caro Don Angelo mi ma tua partenza. Il 23 già passati 3 mesi dalla nto un bel traguardo dicembre avresti raggiu ti per le nostre mezzo ai noi spendendo 80 anni di cui 15 anni in ordandoti con comunque festeggiato ric parrocchie. Ti abbiamo a una schiera andoti in cielo in mezzo una Santa Messa immagin torta che a te festa magari con una bella o an ev fac ti e ch li ge an di continua a proteggerci. piaceva tanto. Dal cielo Francesco B. . Ciao Il mese di dicembre è un mese molto ricco per i bambini della scuola materna. Già da novembre i nostri bambini sono al lavoro per preparare gli addobbi, le poesie, i canti in vista del Natale che si avvicina. La magia di questo periodo iniziava a sentirsi nella nostra scuola e tutti erano euforici, agitati, preoccupati ma comunque pronti per la festa di Natale. Ma prima di quel momento si sentivano dei campanelli suonare durante le nostre giornate a scuola…...eh sì, era S. Nicolò che passava, osservava e ascoltava…...l’emozione dei bambini saliva ad ogni suono di campanello e finalmente è arrivato l’atteso giorno della visita di S. Nicolò. La gioia nel vederlo appariva nei visi della maggior parte dei bimbi, alcuni, i più piccoli, lo guardavano con un po’ di paura e stupore, ma la mattina è passata molto serenamente, qualche foto insieme e subito a scartare i regali che erano davvero tanti!!! L’entusiasmo si è fatto sentire soprattutto quando è arrivato il momento di preparare insieme l’albero e il presepe; un albero quest’an- AL COL DI STELLA 13 giugno 2014, don Angelo al Col di Stella. Era una delle sue mete preferite e già da molti anni si recava dai signori Moret per celebrare la Santa Messa in onore di Sant’Antonio da Padova. Seguiva poi un simpatico momento di convivialità. Per don Angelo era diventata una tradizione ed apprezzava l’ospitalità della famiglia, si recava, quindi, in questo luogo molto suggestivo e dai grandi orizzonti, anche in altre occasioni. Nella foto vediamo don Angelo in dialogo con il dott. Michele De Bertolis, nativo di Tarzo, ex assessore alla cultura del Comune di Vittorio Veneto e grande cultore delle tradizioni locali. Il dott De Bertolis è scomparso all’età di 64 anni il 30 dicembre scorso ed il suo funerale venne celebrato nella Cattedrale di Ceneda, venerdì 2 gennaio, con grandissima partecipazione di amici ed estimatori. CASTAGNATA Anche quest’ anno, come ormai è tradizione, il gruppo alpini di Corbanese ha organizzato un’allegra castagnata in compagnia dei bambini della scuola elementare di Corbanese. L’allegro momento conviviale si è svolto verso la metà di ottobre in un clima di genuina serenità e gioia presso il cortile della scuola elementare di Corbanese davanti agli occhi sgranati dei bambini che guardavano con impazienza i ferri colmi di castagne girati e rigirati dalle abili mani degli alpini. Fortunatamente il tempo è stato clemente concedendo una bellissima giornata di sole. Come ogni manifestazione che si rispetti la prima azione che abbiamo compiuto è stato l’alzabandiera, con l’inno cantato dai bambini, poi abbiamo proceduto alla cottura delle caldarroste, molto apprezzate da grandi e piccini. Questo evento oltre che ad aver allietato in modo sano la mattinata di bambini e adulti è un segno concreto della volontà di tenere vive le tradizioni, volontà questa che sta molto a cuore al gruppo alpini di Corbanese no in tema con il significato della nostra festa e del Natale stesso: l’amore. Un albero ricco di cuori e un presepe pieno di luci per riscaldare e illuminare i nostri cuori in attesa della nascita di Gesù. Domenica 14 è stato il giorno della festa, un po’ di emozione e di agitazione c’erano, ma i bambini hanno cantato con molto entusiasmo, recitato poesie e spiegato con semplici gesti e parole il significato vero del Natale, grazie anche alla partecipazione del nostro pittore macchiolino, del cavaliere fantasma e del re del nostro castello che continuano a guidare i nostri bambini alla scoperta di un mondo si fantastico, ma anche molto reale soprattutto in questo periodo di Natale. In questo mese non ci siamo fatti mancare proprio nulla, abbiamo fatto anche una bella uscita a Sarmede dove abbiamo svolto un divertente laboratorio con un tema fantastico come è la nostra programmazione!!! La scuola materna e i bambini ringraziano tutti coloro che, in qualsiasi modo, danno il loro contributo perché questa realtà continui ad andare avanti; ringraziamo la pro loco di Corbanese per il contributo donatoci, il gruppo alpini, il panifico da Ermes, tutti coloro che hanno collaborato per la presenza di S. Nicolò, i genitori dei bambini che aiutano, ognuno come può, la scuola materna contribuendo così alla realizzazione di tante iniziative. I bambini scrutano curiosi questi strani attrezzi La squadra di “cucinieri” «Voce amica» Novcembre-Dicembre 2014 ANAGRAFE Battesimi Salvador Matteo di Riccardo e Marzia Dal Molin, nato a Conegliano il 9.07.2014 e residenti in via Piave, è stato battezzato nella nostra chiesa arcipretale il 14 dicembre 2014. Padrini: Marson Michele e Antoniazzi Simonetta della parrocchia del Duomo di Sacile. Nella casa del Padre 14. PRADELLA EUGENIA fu Giovanni e fu De Zanet Isabella, ved. di Antonio Franceschet. Era nata a Tarzo il 16 giugno 1930 ed è deceduta a Vittorio veneto il 7.11.2014. Grande lavoratrice, collaborava con il marito fruttivendolo e poi con il figlio che ha continuato l’attività del padre. Persona socievole e cordiale, amava la sua famiglia cui ha dedicato la vita. Il rito funebre si è svolto nella nostra chiesa il 10 novembre ed ora riposa nel cimitero di Corbanese. 15. TOMASI CATERINA di anni 89, fu Antonio e Margherita De Pizzol, ved. di Giuseppe Gallonet. Caterina era nata a Tarzo il 20 aprile 1925 ed è deceduta a Tarzo il 30.11.2014. Ha dedicata la sua vita lavorando all’estero ed accudendo la sua famiglia, si è anche prodigata a chi aveva bisogno. Il suo funerale è stato celebrato nella nostra chiesa iol 3 dicembre e poi piamente accompagnata al cimitero di Madonna di Loreto. Una Comunità al servizio della Parrocchia Il 2014 è ormai alle spalle, ma per la nostra comunità parrocchiale è stato un anno particolare, per diversi motivi e ricordi, come l’improvvisa scomparsa di Don Angelo e il restauro della chiesa della Madonna di Loreto. I lavori hanno cambiato l’immagine di una struttura che oramai versava in uno stato di deplorevole degrado e che meritava anche un decoroso accesso oltre ad un capiente parcheggio, atteso da anni dai parrocchiani. Ora grazie all’interesse dell’Amministra- 16. FRANCESCHET CATERINA (TINA) fu Francesco ed Antiga Adelina, di anni 85, era nata a Tarzo il 19 settembre 1929 e deceduta all’ospedale di Conegliano il 6.12.2014. Tina era conosciuta da tutti in paese perché gestiva con i suoi fratelli e poi con il nipote il vecchio molino di famiglia. La sua farina era sempre molto apprezzata anche fuori di Corbanese. Persona allegra e socievole con tutti. Il rito funebre si è svolto il giorno 9 dicembre nella nostra chiesa ed ora riposa nel cimitero di Corbanese. Ricordi Possamai Franco P Po So Sono trascorsi già 10 anni dal dalla tua morte. Il tempo passa, ma il tuo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori. I tu tuoi familiari Don Angelo Lucchetta Caro don Angelo sono trascorsi 3 mesi poco più da quando sei ritornato alla casa del Padre. Andare in paese e non incontrarla sembra quasi impossibile perché o verso la chiesa o la canonica o fuori del Bar ci scambiavamo due parole sulla sua salute, sul tempo, sui lavori che si dovevano fare in chiesa, in oratorio ed altro. La sua salute era precaria già da tempo, ma non ci aspettavamo sicuramente una mancanza così repentina. Fa un certo effetto vedere la canonica chiusa e pensare quando verrà un altro parroco a riaprirla. Il 23 dicembre avrebbe compiuto 80 anni. L’abbiamo ricordato con una Santa Messa in suo onore. Speso che da lassù possa pregare e proteggerci. pagina 13 Battiston Elisabetta 02.07.1924 - 18-12-2011 Tre anni sono passati da quando ci hai lasciato, ti ricordano come madre e nonna, i figli Bruno e Franco la nuora Anna Maria i nipoti Rudy, Alberto, Marco e Elisa, i pronipoti Giorgia e Filippo con la loro mamma Roberta. Tomasi Rina Cara mamma non è molto che ci sei mancata, peò hai lasciato un vuoto nella nostra casa, incolmabile. Ti pensiamo ogni momento e speriamo che adesso tu sia lassù assieme a tutti i tuoi cari e preghi per tutti noi. Ti ricordiamo caramente le tue figlie e parenti tutti. zione Comunale si stanno concretizzando ed avviando verso la fase conclusiva i lavori, che contribuiscono a riqualificare l’intera area circostante al Santuario. La parrocchia ed il C.P.A.E. in questi ultimi anni, caratterizzati da numerosi interventi eseguiti sugli immobili parrocchiali, hanno sempre trovato disponibilità e collaborazione, sia in Banca Prealpi che nell’Amministrazione Comunale, che recentemente ha deliberato di assegnarci un prezioso contributo. Ma i lavori di restauro fino ad oggi eseguiti alle strutture parrocchiali sono stati possibili anche grazie alla dedizione e al continuo interessamento di Don Angelo e del C.P.A.E., per il reperimento delle risorse necessarie presso i vari enti erogatori. Ora si stanno valutando le condizioni di fattibilità per poter dare inizio nella prossima primavera alla seconda parte dei lavori presso l’Oratorio Parrocchiale; un intervento questo dai costi elevati, ma che renderebbe la struttura più sicura ed accogliente, come auspicava da sempre Don Angelo e, se l’intervento verrà effettuato, sarebbe rispettoso dedicarla a Suo ricordo. Infine, ma non ultimo, un plauso va a tutti quei parrocchiani che, in forme diverse, hanno dato e continuano a dare la loro disponibilità contribuendo all’andamento positivo della parrocchia. Per il C.P.A.E. Bruno Meneguz Don Francesco … pagina 14 4 ottobre: Tarzo. Per chi era di passaggio, sembrava un paese in festa tanta era la gente per le strade del centro, il motivo di tanta agitazione era, invece, la mesta partecipazione di varie comunità e di molte decine di sacerdoti al funerale di don Francesco, il parroco che, improvvisamente, era morto qualche giorno prima. Solo dieci giorni prima, il 24 settembre, anche don Angelo, parroco Corbanese ed Arfanta, era morto d’infarto. Nessuno avrebbe immaginato che nel breve volgere di pochi giorni, tutto il comune di Tarzo sarebbe rimasto senza sacerdoti. Il tempo corre inesorabile, sono trascorsi 3 mesi da quei tristi giorni di ottobre, il paese sembra svuotato. Un senso di malinconia, o meglio di tristezza pervade le vie del centro, dove spesso si incontrava don Francesco. Vedere le imposte della canonica chiuse dà sconforto. Certo, la vita del borgo scorre uguale come sempre, ma la domenica sui volti dei parrocchiani c’è un velo di nostalgia. Il parroco si scorgeva da lontano, era uno dei pochi preti che ancora vestiva l’abito talare. Talvolta era criticato per le sue prediche o per le sue posizioni coerenti e a volte dure, ma oggi la comunità ne sente la mancanza. Ora molti desidererebbero che ci fosse ancora don Francesco: vorrebbero vederlo arrivare da lontano con la sua vecchia Fiat 500. Era giunto a Tarzo 15 anni fa, nella nuova parrocchia, seppure con iniziali difficoltà, aveva dato il meglio di se, sia nel servizio pastorale che nel realizzare importanti opere negli edifici della parrocchia. Lavoratore indefesso, non trascurava nulla e voleva essere informato su tutto. Riconosceva a ciascuno il merito del proprio lavoro, e per quel poco che si dava in collaborazione non finiva di ringraziare. La sua improvvisa e Voce Amica Tarzo «Voce amic am amica» mic ica» a» imprevedibile morte ha lasciato sgomenta la comunità ed ancor più i suoi collaboratori che si sono trovati in difficoltà a sostenere il peso improvviso che è calato loro sulle spalle. Ora chi lo sostituisce nei vari settori si rende conto di quanto fossero piene di impegno e di preoccupazione le sue giornate. Il suo carattere lo portava ad essere espansivo, ma sempre con equilibrato riserbo: raramente esternava le sue preoccupazioni e il suo disagio nel vedere la comunità cedere alle sollecitazioni del conformismo e della moda, e forse proprio questi pensieri hanno infiacchito il suo spirito e, ancor di più, il suo corpo. Ora ci si interroga sul futuro. Quando verrà un nuovo parroco? Ci sarà un solo parroco per le tre parrocchie? Le comunità di Arfanta, Corbanese e Tarzo saranno più unite e sapranno cogliere questo momento di difficoltà e di transizione? Anche questi fatti che sembrano modesti, nel fluire della storia delle nostre comunità, in realtà sono eventi determinanti nel nostro tempo sempre più desacralizzato. Comprendiamo questi “segni dei tempi”?. Mai la “Contea di Tarzo” era rimasta senza sacerdoti. Ora dobbiamo interrogarci e darci delle risposte. Dove andremo a finire … siamo ancora una comunità cristiana? Quanti sono disposti a collaborare, senza personalismi, e partecipare con umiltà al superamento di questo momento difficile? Riflettiamo. Solo se ci mettiamo in un’ottica di collaborazione senza contrasti e piccole dispute potremo superare le difficoltà che stanno vivendo queste comunità. Sembra quasi che anche papa Francesco si sia unito alle nostre preoccupazioni, quando, all’Angelus del 4 gennaio, ebbe a dire: “Le guerre nascono in parrocchia!”; evitiamo di far sì che questo accada. Nel ricordo di quanto don Angelo e di don Francesco hanno fatto di buono, sia sotto l’aspetto religioso che civile, ciascuno faccia la sua parte con coerenza e dedizione, mettendo da parte i personalismi, come i nostri due sacerdoti scomparsi ci hanno insegnato a fare. Nicola e David Novembre-Dicembre Nove No ovemb ve emb mbre bre e-D Dic icem icem embr bre br e 20 2014 014 4 A suor Speranza A nome del Consiglio Pastorale di Tarzo e della comunità cristiana tutta, la redazione di Voce Amica e la Segreteria del Consiglio Pastorale desiderano ringraziare pubblicamente Suor Speranza Taffarel per la collaborazione che, da molti anni, prima al fianco di don Francesco e ora in sua assenza essa dona per amore di Dio alla nostra parrocchia. La sua preziosa collaborazione, la sua buona e generosa dedizione, la sua discreta presenza sono per noi dimostrazione fulgida di cosa sia davvero la vita dedicata al Signore: il suo dono continuo di tempo e di forze a favore di ciascuno di noi parrocchiani, sia di esempio a noi laici per collaborare armoniosamente al raggiungimento del bene comune. I SESSANT’ANNI DELLA STATUA DELLA MADONNA Grazie a Don Giacomo Da Frè, già Cappellano di Tarzo tra il 1952 ed il 1955 che attualmente svolge il suo servizio di sacerdote presso l’Istituto Villa Bianca, per il ricordarci che quest’anno decorrono i sessant’anni dall’acquisto della Madonna usata per le processioni. Ricorda Don Giacomo quell’anno a Tarzo con l’Arciprete Don Romano Lucchetta: la pesca parrocchiale fatta nel periodo della ceriola (la festa del paese) del 1954 fu un successo, con il ricavato si pensò di acquistare una statua della Madonna ad Ortisei in Provincia di Bolzano. Per ordinare il manufatto partirono da Tarzo per Ortisei Don Romano, Don Giacomo ed Aurelio Toniutti come autista, uno dei pochi a possedere una automobile a quel tempo. Tra i diversi piccoli laboratori di intagliatori fu scelto quello dello scultore di arte sacra Mussner Giacomo Vincenzo, attività che è viva tuttora, avviata da Giacomo Mussner nel 1892, portata avanti dal figlio Vincenzo, ed al giorno d’oggi da Vincenzo Giacomo col figlio Gregor. Per andare a prendere la statua si organizzò una gita per i parrocchiani ad Ortisei, la cassa contenente la Madonna fu posta sopra la corriera, il viaggio e poi l’arrivo euforico a Tarzo dove, al suono delle campane, l’opera fu collocata provvisoriamente vicino all’altare della Madonna. La statua oggi adorna la Cappella della redenzione, locale situato a destra dell’altar maggiore della nostra parrocchiale già sala della confraternita del SS.mo Sacramento (i cappati). Bruno M. Novcembre-Dicembre 2014 «Voce amica» “Tutto da scoprire” all’ACR Continuano le attività dell’ACR in parrocchia: ogni sabato animatori e ragazzi si ritrovano sotto la canonica per passare una superlativa ora assieme. Il tema dell’anno è “Tutto da scoprire” e l’ambientazione quella di un laboratorio zeppo di invenzioni e novità. In questo periodo di Avvento abbiamo voluto, a modo nostro, capire meglio cosa significhi essere parte di una comunità, sentirsi uniti e collegati, e abbiamo fatto ciò usando luce e lampadine. Ognuno di noi è come una lampadina, personalizzabile e un po’ diversa da tutte le altre, ma, se siamo collegati dal filo elettrico che rappresenta l’amicizia e la comunità parrocchiale, e con la forza della fede e di Gesù che ci tiene uniti, si crea una bellissima e luminosa armonia di colori! Se una singola lampadina viene spenta, tutte le altre ne risentono, per cui ciascuno di noi è importante e unico, insieme facciamo risplendere di luce il nostro gruppo e la nostra parrocchia. Il 20 dicembre abbiamo voluto augurare buon Natale alla nonne di Villa Bianca. Abbiamo portato il nostro filo luminoso, spiegando loro il significato del filo e delle lampadine e abbiamo fatto vedere quanto è bello stare assieme, giocare assieme, pregare assieme e cantare assieme. Da gennaio entriamo nel mese della Pace che culminerà con la festa interforaniale a Pieve di Soligo a febbraio; altri giochi e attività ci aspettano, per continuare a capire insieme tutto ciò che c’è da scoprire! Se qualche ragazzo (dai 6 ai 14 anni) vuole venire a scoprire con noi, lo aspettiamo tutti i sabati dalle ore 15 alle 16 sotto la canonica. Gli animatori pagina 15 Messa al capitello di Reseretta Il 26 novembre al capitello di Reseretta dedicato alla Madonna della salute, Don Angelo Granziera ha celebrato la Messa, anche quest’anno animata dagli abitanti della borgata, ma anche di altre parti del paese da persone devote a questo culto. Dopo la messa, come tradizione, le signore del posto hanno offerto dolci e brulè a tutti gli arrivati finendo la cerimonia in allegria. Bruno M. Ricordo LUCIO TOMASI Tarzo 25.3.1929 Bologna 5.9.2014 Lucio era nato a Nogarolo dove trascorse l’infanzia e l’adolescenza con i genitori Pietro e Maria, il fratello Paolo e le sorelle Costantina e Pia. Giovanissimo emigrò in Svizzera per lavoro e successivamente, nel 1949 è entrato nell’Arma dei Carabinieri prestando servizio a Lizzano in Belvedere (BO), dove conobbe Franca che divenne sua moglie e che lo ha preceduto alla Casa del Padre il 17.2.2013. Da allora ha vissuto con la famiglia a Bologna prestando servizio nell’Arma fino alla pensione. La sua casa era sempre allietata dalla presenza delle nipoti e dei figli Pietro e Franco con le loro famiglie, che abitano nella stessa palazzina. Lucio era molto legato alla sua famiglia di origine e al paese dove era nato, ogni anno ritornava a Nogarolo con la sua famiglia a trascorrere un periodo di vacanze. Ritornava pure nelle tristi occasioni di funerali di parenti o amici, nonostante il viaggio non breve, e visitava il cimitero ricordando tutti i conoscenti deceduti. Lucio ha concluso il suo viaggio terreno nella sua casa lasciando addolorati i figli, le nuore, la sorella, le cognate, il cognato, i nipoti e i parenti tutti. Alla Messa esequiale, nella sua parrocchia di Bologna, hanno partecipato moltissime persone che l’hanno conosciuto e apprezzato e il Celebrante nell’omelia ha ricordato come Lucio fosse una persona positiva, disponibile verso gli altri, che accoglieva con il sorriso le persone che incontrava e amava conversare con tutti e noi lo ricorderemo proprio cosi. Ora riposa nel cimitero di Barbarolo di Pianoro sulla collina bolognese accanto alla amata moglie. “Ogni cammino, anche il più difficile e lungo, comincia col primo passo. Ci hai insegnato a non temere il domani: Ti porteremo sempre nel cuore e nella mente. 1 tuoi cari”. Anagrafe DEFUNTI 34. FOLTRAN ANTONIO, di anni 80, era coniugato con Da Ros Lidia, ed era nato a Tarzo il 21.08.1934, e ivi residente in via Rive 12, è morto presso la casa di riposo “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto il 05/11/2014. 35. DALLE CRODE FELICE di anni 63, era nato a Tarzo il 20 novembre 1951, visse la sua giovinezza in loc. Castagnera con i fratelli Urbano, Andrea, Anna e Pierino. Celebrato il matrimonio con Liliana Bottecchia ha avuto la gioia del figlio Francesco e poi della nipote Melissa. Sempre tranquillo e disponibile ha fatto onore al suo nome. Felice ha partecipato alla vita sociale del paese dove si faceva ben volere per la sua umanità e bonomia. Il male che non perdona lo ha rapito prematuramente alla sua famiglia in poco meno di un anno ed è deceduto il giorno 14 dicembre 2014 a Vittorio Veneto. Iscritto all’AVIS ha donato le cornee. Il suo funerale è stato celebrato con grande partecipazione e commozione di parenti, amici e compaesani il giorno 16 dicembre. 36.DE LORENZI BERNARDO, fu Giovanni e Manarin Domenica, di anni 85, residente in via Introvigne 1/B, vedovo di Manarin Costantina, era nato nel comune di Erto e Casso (PN) il 14.03.1929, è deceduto nella casa di riposo “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto il 18.12.2014. 37.TREVISAN CORINNA, nata ad Arsiè (BL) il 27.11.1922, nubile, residente alla casa di riposo “Padre Pio” in Tarzo, è deceduta colà il 25.12.2014. Dopo una vita dedicata al servizio della nostra diocesi, in Tarzo è stato celebrato il funerale, in seguito del quale, la salma ha proseguito per la tumulazione presso il cimitero del paese di origine. OFFERTE PER VOCE AMICA Tarzo: settembre-novembre Cazzetta Roberto 20 €; Cazzetta Giuliano 20; D’Altoè’ Francesco 25; Introvigne Paolo 10; Cesca Paolo Giovanni 10; Da Dalto Gina 10; N.N. 5; Pante Angela 20; Trevisan Rosanna (Mestre) 20; E.G. 10; Sozzi Mariangela (MI) 50; De Coppi Camillo (TS) 20; Rossella (Parrucchiera) 20; Panificio Corazzin 20; Bar Al Gelatin 5; N.N. 10; F.li Bernardi 30; Bernardi Remo 10; De Martin Luciana 20; In Mem. Della Pietà Gino 20; In Mem. Casagrande Ester, la Famiglia 20; In Mem.Tomasi Lucio, la sorella 30; N.N. 10; De Coppi Iginio (Australia) 100; De Coppi Caterina (Godega) 20; N.N. 10; Zuanella Rina 10; N.N. 10; Dei Tos Rita 10; Edicola Pol Nicola 60; Fiorami Primo 25; Fiorami (Fratta) 25; Michelon Genoveffa 10; Breda 50; N.N. 5; Bianchet Giuseppina 25; Classe 1954 40 €; Tomasi Graziella 50. (Ci scusiamo se qualche benefattore non è incluso nell’elenco di riportato) Corbanese: novembre - dicembre Piazza Papa Luciani 21 €, via Madonna 22, Classe 1956 25, Salton Giuliano 30, Pol Romeo 18, in memoria di Possamai Franco 15, Borsoi Lidia 20, Tomasi Flora 15, Tomasi Bruna – Rina 20, Del Puppo Maurizio 10, Fiorin Elda 15, Toè Nico 20, Battiston Antonia 10, Da Ros Marino 10, Pilar Claudio 10, Damian Renata 25, Possamai Luisa Rosalba 15, Tomasi Rina 10, Battiston Cristian 5, Zanette 5, Battiston Silvio 5 , Amiche Liviana 49. Totale 375 € Arfanta e Resera Settembre - ottobre: 105 € Novembre - dicembre: Grup. Emig. Arfanta 50 €, 100, NN 5 = 155 € Grazie di cuore a tutti “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: don Angelo Granziera Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto Angolo dei ricordi Tarzo 1963. Un gruppo di giovani appassionati di calcio si organizzano, si autogestiscono comprandosi le magliette “rosse”, ma non ci sono i soldi per i pantaloncini, si allenano e fanno varie partite in Vallata e non solo. Tutto questo sarà di sprone per l’avvio della Polisportiva che nascerà qualche anno più tardi. Questi gli infreddoliti pionieri, in piedi da sinistra: Tonin Edoardo (Dino), Forlin Rodolfo, Tomasi Dino, Faraon Mario, Tomasi Domenico, De Polo Arrigo, davanti De Bastiani Antonio, Candiani Francesco, Faraon Alberto (portiere) Bernardi Alessandro, Tonin Roberto. Foto scattata in occasione della partita con il Cison nel 1965, sullo sfondo si vede la “scaletta” verso il San Boldo con le montagna imbiancata. Volete sapere il risultato? 3 – 4! Grazie a Mario ed Alberto per la foto e le informazioni. Calendarietto appuntamenti Gennaio 1. Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio. Giornata mondiale per la pace. 6. Solennità dell’Epifania del Signore. 10.30: S. Messa con bacio del Gesù Bambino, benedizione dei bambini, premiazione concorso presepi e consegna dell’immagine di Gesù Bambino per l’anno 2015. 11. Festa del Battesimo del Signore. 10.30: S. Messa con la partecipazione dei bambini battezzati negli anni 2012- 2013-2014. 16. Solennità di San Tiziano, vescovo e primo patrono della diocesi. Ore 10.00: Solenne messa pontificale in Cattedrale a Ceneda presieduta da S. E. il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero e concelebrata dal vescovo Corrado. Febbraio 2. Festa della Presentazione di Gesù al Tempio – Festa patronale di Tarzo (Candelora). 11. Festa della B.V. di Lourdes. 18. Mercoledì delle Ceneri – primo giorno della Quaresima 2015. Digiuno ed astinenza. 22. Prima domenica di Quaresima. Ore 16.00 in Cattedrale a Ceneda: Vespri solenni per l’inizio della Quaresima. Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: don Angelo Granziera, diacono Mario Introvigne, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Francesco Introvigne, Damiano De Bastiani, Martina T. Parrocchia di Corbanese: don Adriano Sant, diacono Elio Cao, Liviana Favero, Bruno Meneguz, Francesco Borsoi, Damian Renata, maestra Laura. Parrocchia di Arfanta: Don Adriano, Elio Cao, Valentina Resera, Luana Faraon, Roberto Tessari, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.