«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Novembre-Dicembre 2014 - Anno LI - numero 6
Un Anno Nuovo pieno di fiducia
e di generoso impegno
Carissimi,
rendiamo vive grazie al Signore, per
avere condiviso insieme questo bellissimo
tempo di Natale, che ci ha regalato di godere della dolce presenza del Divino Nato di
Betlemme, che è venuto fra noi. “Il Signore
é vicino a chi lo cerca con cuore puro e sincero”, dice il salmo.
Purtroppo troppe volte Dio non é atteso e
amato come il Dio con noi, l’Emmanuele,
che offre dignità e salvezza alla nostra vita.
Carissimi, Dio va cercato, anche quando
lo si é già trovato dentro le nostre tradizioni, i nostri luoghi di culto. Dio va pensato,
contemplato, va ringraziato, ma soprattutto
Dio va lodato e amato nei fratelli. Perché
l’uomo retto e giusto loda il Signore: diventa un’esigenza allora, non solo il cercarlo, ma il pregarlo, adorarlo, portarlo ai
fratelli che cercano speranza, e seguirne
poi l’esempio della sua bontà, del suo profondo amore per tutta l’umanità.
Carissimi, trovare Dio é come trovare la
pietra preziosa che sta nel campo: si rischia,
si investe tutto per continuare ad averla.
Cerchiamo di costruire per la vita vera, la
vita eterna. Cerchiamo ancora e sempre il
nostro Dio, poiché egli é fonte inesauribile di amore e sapienza. E Lui si fa trovare
nel Bambino di Betlemme, nel volto dei
nostri cari, dell’anziano e del giovane, del
piccolo e dell’ammalato, del vicino di casa,
della persona sola, del povero e senza lavoro, del forestiero, di quanti incontriamo
quotidianamente. E Lui si fa trovare nella
preghiera, nel perdono del sacerdote, nella
Messa della comunità, in ogni fratello che
amiamo.
Del resto, in un tempo attraversato da
così profonde inquietudini diventa naturale
rivolgersi al Divino Nato, messaggero di
gioia e di speranza. La vita attuale è talvolta combattuta dalla delusione, dall’indifferenza, ma viene spronata dalla speranza
che portiamo nel cuore noi credenti: sarà
allora nostro impegno annunciare il Vange-
lo di pace, fraternità e amore.
Si direbbe che la crisi sociale e morale di
questo nostro tempo solleciti queste nostre
comunità a riconoscere e favorire la collaborazione di tutti, al fine di costruire una
vita più unita, fraterna, significativa e ricca
interiormente.
Come sarebbe bello vedere le nostre
messe domenicali frequentate dai genitori con i figli, dagli anziani con i giovani,
ascoltare tutti insieme la parola di Dio che
ci nutre, accresce la nostra fede, ci dà forza
e serenità e ci induce a fare dei buoni propositi per l’avvenire. Come diventa auspicabile la collaborazione e partecipazione di
tutti: se arriveremo a convincerci di questo,
diventeremo allora una vera comunità cristiana.
L’anno nuovo 2015 sia motivo per tutti
di un grande risveglio umano e spirituale:
accogliamo le preziose indicazioni che ci
sono state puntualizzate dal nostro Vescovo Corrado dopo la recente sua visita alle
parrocchie, perché la nostra Unità Pastorale dei Laghi si senta più viva nella fede,
fraternamente più unita e desiderosa di
camminare insieme.
Per la materna intercessione di Maria,
nostra madre, il Signore ci doni di vivere
ogni giorno, di questo nuovo anno, sotto
lo sguardo di Dio e di aprirci con il cuore
riconoscente al fratello che ci è vicino, con
un abbraccio di pace sincera. Per essere
benedetti da Dio, diventiamo costruttori di
pace e fraternità.
Insieme ai confratelli sacerdoti e diaconi, ai consigli parrocchiali e a tutti gli operatori pastorali, formulo l’augurio a tutti
voi carissimi, di non lasciarvi vincere mai
da sentimenti di scoraggiamento, ma a ritrovare ogni giorno motivi di fiducia e di
generoso impegno. Il Signore Dio ci guidi
e ci assista sempre in ogni momento della
nostra vita!
Buon anno a tutti !
Don Angelo Granziera
www.parrocchiaditarzo.it
UN SANTO AL MESE
San Carlo
Borromeo
Nella foto il san Carlone ad Arona. (altezza
30 m)
Personaggio centrale del 1500, una delle figure religiose più
eminenti specialmente
per Milano. Carlo nacque ad Arona, sul Lago
Maggiore, il 18 ottobre
1538, da nobile e ricca
famiglia. Il padre, Gilberto, era noto per
la profonda religiosità e per la sua generosità verso i poveri. La madre, Margherita
Medici, era piissima e morì quando Carlo
aveva solo nove anni. Questo influsso dei
genitori divenne fondamentale nella sua
VOCE AMICA
a conclusione di questo anno difficile
e per noi doloroso
per la perdita dei parroci
di Tarzo, Corbanese - Arfanta;
con la speranza di avere nuovi sacerdoti e
la fiducia che la luce apparsa a Betlemme
illumini le menti degli uomini,
Augura a tutti i suoi lettori e sostenitori
BUON ANNO
Sommario
Comunità cristiana
1-4
Cronaca locale
5-8
Comune
9
Arfanta: paese mio
10-11
Voce di Corbanese
12-13
Parrocchia di Tarzo
14-15
Anagrafe / Angolo dei ricordi 16
pagina 2
educazione. A 14 anni va a studiare
a Milano e poi a Pavia. Rivela ben
presto i suoi numerosi talenti: intelligenza vivace, tenace e riflessivo, era
portato all’essenziale, a non perdersi cioè in banalità ed esperienze superficiali, frequenti a quell’età. Nel
1559, a 21 anni, diventa dottore “in
utroque jure”. Lo stesso anno viene eletto Papa Gianangelo Medici,
Pio IV, suo zio materno. Questo fatto imprime una svolta alla sua vita.
Chiamato a Roma nel 1560 il Papa lo
nomina segretario di stato. Il fratello Federico, nominato capitano delle milizie pontificie lo stesso giorno
dell’incoronazione, muore improvvisamente il 19.11.1562. Egli interpreta questo lutto come un segno da
parte di Dio per riformare la propria
vita ancor più in senso evangelico.
Riduce il proprio tenore di vita, intensificando la penitenza, i digiuni
e le rinunce. Riprende, inoltre con
più impegno, la propria formazione
teologica e pastorale. Il Papa è perplesso per la trasformazione in senso
ascetico del nipote. Giunge persino a
sgridarlo per il suo zelo ascetico dovuto ai consigli e all’influsso di personaggi contemporanei quali Ignazio
di Loyola, Gaetano da Thiene, Filippo Neri: poi tutti Santi e dei gesuiti
Rivera e Lainez. Suo grande merito
è la riconvocazione del Concilio di
Trento sospeso nel 1555. Concilio
che finì proficuamente per la Chiesa
nel 1563. Egli ne fu la mente organizzatrice e l’ispiratore. Nel luglio
1563, viene ordinato sacerdote e il
7.11.1963 vescovo. Finito il Concilio
(4.11.1563) si attivò perchè anche il
successore di Pio IV avesse l’intenzione di attuare le disposizioni che
ne erano scaturite. Il 23 settembre
1965 raggiunge Milano, dove inizia
subito la grande opera di riforma
secondo il Concilio di Trento. Ma il
Papa si aggrava e ritorna a Roma, infatti, Pio IV muore tra le sue braccia
il 9 dicembre 1565. Il 7 gennaio 1566
viene eletto papa il Card. Michele
Ghislieri, Pio V, domenicano e favorevole all’attuazione del Concilio tridentino. Carlo ritornerà a Roma nel
1572 per il Conclave che eleggerà
Gregorio XIII. Organizzatore geniale e lavoratore instancabile tanto che
Filippo Neri esclamò: “quest’uomo
è di ferro”. Organizza la sua diocesi
in 12 circoscrizioni, cura la revisione
della vita della parrocchia, obbliga i
parroci a tenere i registri di archivio,
con le varie attività e associazioni parrocchiali. Per ordine del papa
procedette alla riforma del potente
ordine religioso degli Umiliati le cui
«Voce amica»
idee si erano avvicinate alle posizioni protestanti e calviniste. Molto attivo nella formazione del clero crea
il Seminario Maggiore e Minore. Instancabile nel visitare le popolazioni
affidate alla sua cura pastorale e spirituale, inizia la sua prima visita già
nel 1566. La visita in una parrocchia
era preparata spiritualmente con la
preghiera e con la predicazione che
doveva portare ai sacramenti. Il vescovo all’inizio faceva una riunione
con i notabili del paese ai quali chiedeva tra l’altro: “Come si comportano in chiesa i parrocchiani? Ci sono
eretici, usurai, concubini, banditi
o criminali? Ci sono seminatori di
discordia, parrocchiani che non osservano la Quaresima?... I padri di
famiglia educano bene i propri figli?
Non c’è lusso esagerato nel vestire
da parte degli uomini e delle donne?
Le istituzioni di beneficenza e di aiuto sociale,
sono ben amministrate?”. E altre domande
simili e concrete. Ma la
grandezza di pastore e
del suo amore che “dona
la vita per i suoi amici”,
la mostra in occasione
della peste del 1576. Era
in visita pastorale, rientra
a Milano, mentre il governatore spagnolo e il gran
cancelliere fuggivano. Fa
testamento sapendo che la
peste: ”pareggia tutte le
erbe del prato”. Organizza l’opera di assistenza,
visita personalmente e coraggiosamente i colpiti dal terribile morbo,
aiuta tutti instancabilmente fino al
punto da meritarsi un rimprovero dal
Papa. Carlo era molto devoto della
sacra Sindone e nel 1578 i duchi di
Savoia la portano da Chambery a
Torino perché al vescovo di Milano,
che aveva chiesto di venerarla personalmente, fosse risparmiato il difficile e pericoloso attraversamento delle
Alpi. A causa della sua attività pastorale senza sosta, dei frequenti viaggi,
delle continue penitenze, la sua salute peggiora rapidamente. La morte lo
coglie il 3 novembre del 1584 a soli
46 anni viene canonizzato nel 1610
da Paolo V. Nel calendario liturgico
è ricordato il 5 novembre.
Ricordiamo che San Carlo Borromeo fu nominato commendatario
dell’abbazia di Follina, località da
lui raggiunta in un suo pellegrinaggio alla Madonna; durante la visita
diede ordine di costruire la grande
scala in pietra per l’accesso alla
porta maggiore dell’abbazia.
Novembre-Dicembre 2014
DALLA LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO
“VA’ E FA USCIRE IL MIO
POPOLO...”
A partire dall’esperienza dell’incontro con Dio... e
di una chiamata che viene da lui...
Prima della missione c’è sempre un’esperienza. Anzi
la missione nasce proprio da questa esperienza: l’esperienza di un incontro con Dio – misterioso ma reale – e
di una chiamata che viene da lui. Nel caso di Mosè, si
tratta di un’esperienza che ha insieme i tratti dell’ordinarietà e della straordinarietà. Essa avviene durante
il normale lavoro quotidiano, mentre Mosè pascolava
i greggi, e si svolge in modo abbastanza ordinario:
un cespuglio di rovo, nella calura del deserto, prende
fuoco. Tuttavia c’è qualcosa che supera l’ordinarietà:
quel rovo non si consuma. È quello che Mosè definisce “un grande spettacolo”, al quale vuole avvicinarsi
per osservarlo. Ma è Dio stesso che, di nuovo, prende
l’iniziativa: lo chiama e lo istruisce sul modo di relazionarsi con lui, rivelandogli la sua identità.
«Non avvicinarti oltre! Togliti i
sandali dai piedi, perché
il luogo sul quale tu stai è suolo
santo!». E disse:
«Io sono il Dio di tuo padre, il
Dio di Abramo, il Dio di
Isacco, il Dio di Giacobbe».
La reazione di Mosè è tipica
dell’uomo biblico che intuisce di
avere a che fare con Dio: “Mosè
allora si coprì il volto, perché
aveva paura di guardare verso
Dio”. E tuttavia non fugge, non
rifiuta la relazione, ma rimane lì,
in ascolto delle parole che questo
Dio, il Dio dei padri, gli rivolge...
La prima e più profonda motivazione per evangelizzare è dunque l’incontro personale con l’amore di Gesù che ci salva. L’ascolto, la
preghiera, la celebrazione liturgica, l’adorazione sono
tutte forme e momenti dell’unica e fondamentale esperienza della relazione di fede e di amore nei confronti
di Gesù; sono la base e il fondamento di qualsiasi opera
evangelizzatrice, tanto per il singolo discepolo quanto
per l’intera comunità.
Questo incontro ha segnato tutta intera l’esistenza
di Mosè. Non è stata l’emozione di un momento, ma
l’esperienza che accompagnò tutta l’opera di liberazione e tutto il cammino dell’esodo. Anche per noi
deve essere così. L’incontro personale con il Signore
non dev’essere l’esperienza di un attimo, un’emozione saltuaria, della serie “quando mi sento”. Purtroppo
oggi tutti siamo tentati di fare così. Se vogliamo che sia
una relazione vera e autentica, dobbiamo impegnarci
molto di più a dare continuità ai momenti e alle forme
che questa relazione esige. Mi riferisco in particolare
all’ascolto della Parola della Sacra Scrittura e alla preghiera personale, alla celebrazione liturgica dell’Eucaristia, “fonte e culmine” di tutta l’evangelizzazione
e della Riconciliazione. Penso anche alla preghiera di
adorazione, che nella nostra diocesi, grazie al cielo, sta
riprendendo vigore e convinzione, come pure alla preghiera mariana del santo Rosario...
(continua)
«Voce amica»
Novcembre-Dicembre 2014
Conclusione della visita pastorale
Al termine della Visita Pastorale svolta nella nostra
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Unità Pastorale e Parrocchia la scorsa primavera, ill V
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Corrado ha fornito alcune comunicazioni ed indicazioni,
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che i due Consigli Pastorali hanno esaminato il 27 noo
ovembre scorso in seduta comune. Ecco quanto emer-so:
COSA C’E’ DI BUONO…
1. Viva riconoscenza e gratitudine per la calorosa
accoglienza ricevuta durante gli incontri con gli
ammalati, i piccoli, i bambini e ragazzi del catechismo, i colloqui personali con i sacerdoti, religiooosi e laici;
2. Generoso impegno nella preparazione della Visita in
tutti i suoi momenti: dagli incontri, alle celebrazioni eucaristiche;
3. Parrocchie consapevoli delle sfide cristiane che sono chiamate
ad affrontare. Molte le iniziative pastorali esistenti con un buon
numero di laici impegnati con generosità e vero spirito ecclesiale.
COSA SI PUO’ MIGLIORARE…
1. Fragilità di tante famiglie e persone che hanno un rapporto
marginale o inesistente con la Comunità cristiana. Individua
come priorità trovare delle iniziative, dei percorsi che possano avvicinare i “lontani” al Vangelo, con un spirito “missionario” più unitario possibile;
2. L’appartenenza ad una stessa Unità Pastorale non sminuisce
l’identità di una Parrocchia. E’ evidente però la necessità di
camminare insieme. Esistono già alcune forme di collaborazione pastorale che vanno continuate e rafforzate:
• Incontri unitari per catechisti;
4.
5.
6.
7.
• Attività di pastorale giovanile foraniale;
• Incontri per genitori delle scuole materne
Per favorire il progresso di comunione ecclesiale egli suggerisce alcune iniziative:
• Incontri dei Consigli Pastorali Parroccchiali
ch
hiaali
li ddelle
e cinque Parrocchie;
Unifi
• U
Un
nificare i percorsi formativi per catechisti;
Avviare,
a livello di Unità Pastorale, l’iniziativa di coppie
••Av
A
Av
Avvi
vvi
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che, insieme al parroco, accompagnano i genitori che
ch
cchiedono il Battesimo per i loro figli;
• Creare, come Unità Pastorale, un gruppo liturgico
che possa dare indicazioni e supporto alle celebrazioni liturgiche delle cinque Comunità;
• Favorire la partecipazione ai gruppi famiglia e incontri di lectio divina.
33. Valorizzare il ruolo dell’Equipe dell’Unità Pastorale,
che rappresenta quell’organo ecclesiale chiast
to
mato a progettare, programmare e verificare, con spirito
missionario nel rispetto di ogni Parrocchia, il cammino comune dell’Unità Pastorale individuando i modi per semplificare
l’operatività pastorale, evitando doppioni. E’ opportuno che
L’Equipe, prepari per i prossimi tre anni, un progetto pastorale
comune da realizzare a livello di Unità Pastorale.
L’importanza della famiglia, come luogo privilegiato e primario
di trasmissione della fede alle nuove generazioni.
Coinvolgere i giovani sia a livello di Unità Pastorale che di forania, pensando ad un progetto valido e duraturo.
Porre attenzione alle aggregazioni laicali che vanno sostenute
ed incoraggiate a vivere con fedeltà il loro impegno sia a livello
di Parrocchie che di Unità Pastorale.
Attuare un attenta pastorale vocazionale, soprattutto per quelle al sacerdozio, con momenti di preghiera, iniziative, valorizzando anche le proposte del Seminario diocesano.
(continua)
BEATO GIUSEPPE ALLAMANO
Fondatore dell’Istituto dei
Missionari della Consolata e
delle Suore Missionarie della
Consolata.
(Continua)
L’8 maggio 1902 partirono
per il Kenia i primi quattro missionari, due sacerdoti e due
laici, poco dopo seguiti da altri.
Ben presto, vista la necessità
della presenza femminile nelle missioni, l’Allamano ottenne
dai superiori del Cottolengo le
suore Vincenzine, che affiancarono i missionari della Consolata in Kenia.
Ma ci furono delle difficoltà
tra i superiori delle suore e dei
missionari sul campo e l’Allamano si vide costretto a intervenire
per assicurare l’indispensabile
presenza delle suore nelle missioni. Così, dietro insistenza di
mons. F. Perlo, d’accordo con
il suo arcivescovo e confortato
dal parere del card. Girolamo
Gotti, prefetto di Propaganda
Fide, e specialmente da quello
del papa S. Pio X, il 29 genna-
io 1910 diede inizio all’Istituto
delle Missionarie della Consolata. Lui stesso raccontava paternamente alle suore come era
maturata la loro fondazione. “È
il papa Pio X che vi ha volute; è
lui che mi ha dato la vocazione
di fare delle missionarie”.
Negli anni seguenti, altri
campi di lavoro furono affidati
ai missionari e alle missionarie della Consolata, in Etiopia,
Tanzania, Somalia, Mozambico.
Oggi i figli e le figlie dell’Allamano sono presenti in 24 paesi di
Africa, America, Europa e Asia.
A loro dedicò le cure più assidue, attraverso contatti personali, lettere, incontri formativi. Convinto che alla missione
si deve dare il meglio, ebbe di
mira la loro qualità più che il
numero. Voleva evangelizzatori
preparati, “santi in modo superlativo”, zelanti fino a dare la vita.
Il suo motto era: “Prima santi,
poi missionari”, intendendo il
“prima” non in senso temporale, ma come valore prioritario e
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3
assoluto.
L’Allamano morì il 16 febbraio 1926 presso il santuario
della Consolata. La sua salma
oggi riposa nella chiesa della
Casa Madre in Corso Ferrucci
a Torino. Più che una tomba, il
sarcofago dell’Allamano è un
altare sul quale viene celebrata l’eucarestia. E accanto alle
sue spoglie, i suoi figli e figlie
hanno voluto porre anche quelle del Camisassa, suo fedele
collaboratore e Cofondatore
dei due istituti. L’Allamano fu
beatificato il 7 ottobre 1990
da Giovanni Paolo II, che suggellò con la sua autorità il riconoscimento tributatogli in vita e
dopo la morte, con vari appellativi: “Santo della Consolata”,
“padre provvido”, “formatore e
maestro del clero”, “sacerdote
per il mondo”. Durante l’omelia
della beatificazione, il papa disse tra l’altro: “Nel momento in
cui viene annoverato tra i Beati, Giuseppe Allamano ci ricorda che per restare fedeli alla
nostra vocazione cristiana occorre saper condividere i doni
ricevuti da Dio con i fratelli di
ogni razza e di ogni cultura;
occorre annunciare con coraggio e con coerenza il Cristo ad
ogni persona che incontriamo,
specialmente a coloro che ancora non lo conoscono”.
Nel testamento, l’Allamano
lasciò scritto ai missionari e alle
missionarie parole di incoraggiamento, che sicuramente si
possono ritenere come rivolte a
quanti intendono seguire la sua
spiritualità missionaria: “Per voi
sono vissuto tanti anni, e per
voi consumai roba, salute e
vita. Spero morendo di divenire vostro protettore in cielo”.
(liberamente tratto da Francesco Pavese)
«Voce amica»
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Novembre-Dicembre 2014
I PAPI
DELLA CHIESA
E SE TRATTASSIMO LA BIBBIA
COME UN TELEFONINO?
215. LEONE X, 09.03.1513 – 01.12.1521
Figlio di Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, Giovanni de’ Medici divenne pontefice ad appena 37 anni, ed era
cardinale dall’età di 13. Fu un vero principe rinascimentale:
vittima nel 1517 di una congiura cardinalizia volta a deporlo,
non esitò a farne decapitare uno e incarcerarne oltre trenta.
Sotto il suo pontificato avvenne la cosiddetta “vendita delle
indulgenze” volte a raccogliere soldi per la costruzione della basilica di S. Pietro e ciò fu la causa dello scisma luterano, consumatosi con
la scomunica a Lutero attraverso la Bolla Exsurge Domine (1521).
216. ADRIANO VI, 09.01.1522 – 14 .09.1523
Dal conclave profondamente diviso, uscì eletto il cardinale
Adriaan Florenszoon d’Edel, arcivescovo di Utrecht, nato nel
1459, l’ultimo papa straniero fino ai tempi di Giovanni Paolo II,
e l’unico olandese della storia. Accolto con ostilità a Roma, ma
apprezzato per il rigore con il quale contrastò Lutero, appena
eletto deciso di mantenere il suo nome di battesimo. Alla dieta di
Norimberga, con la quale l’Impero Germanico sperava di appianare
la questione religiosa, il papa diede consenso ad ammettere le colpe della Chiesa. Si mantenne sempre neutrale in questioni di politica internazionale.
217. CLEMENTE VII, 19.11.1523 – 25.09.1534
Nipote di Lorenzo il Magnifico, nato nel 1479, Giulio de’ Medici
era stato nominato dal cugino Leone X arcivescovo di Firenze.
La sua elezione era stata patrocinata dall’imperatore Carlo V
d’Asburgo, ma come pontefice si dimostrò debole. Alleatosi
con i francesi nel 1526 contro lo stesso Carlo V, subì l’umiliazione del Sacco di Roma, dopo un assedio da parte dei lanzichenecchi tedeschi che devastarono la città. Costretto da Carlo V
a restare prigioniero in Castel Sant’Angelo assieme al Sacro Collegio per sei
mesi, ne uscì dopo un riscatto altissimo. Nel 1530, fu costretto a siglare la pace
con l’imperatore e a partire per Bologna per incoronare Carlo V imperatore
e “re dei romani”, secondo il costume medievale inaugurato da Carlo Magno.
Nel campo artistico, si ricorda la commissione del Giudizio Universale a Michelangelo.
218. PAOLO III, 13.10.1534 – 10.11.1549
Nato nel 1468, Alessandro Farnese era diventato prima padre di
quattro figli e solo successivamente sacerdote, ma dopo l’ordinazione mantenne vita integerrima. Protesse, da papa, letterati e
artisti, e fu il papa che pose la prima pietra della Controriforma
cattolica, avviando nel 1545 il Concilio di Trento, guidato da
alcuni dei più grandi teologi del tempo, tra cui Reginald Pole,
Gian Pietro Carafa (futuro papa) e Gaspare Contarini. Il Concilio, su indicazione del papa, si occupò non solo di riformare la vita
ecclesiastica, ma affrontò anche delicate questioni dottrinali. Nel 1540 approvò
la costituzione della Compagnia di Gesù da parte di Ignazio di Loyola; per combattere le eresie istituì l’ufficio centrale dell’Inquisizione, il Sant’Uffizio. Riuscì a
piazzare alcuni suoi parenti quali nuovi signori di Parma e Piacenza: per il resto
mantenne una politica internazionale volta alla neutralità.
219. GIULIO III, 07.02.1550 – 23.03.1555
Nel conclave del1550 un solo voto era mancato al grande teologo inglese Reginald Pole per essere eletto papa: alla fine,
però, grazie ai cardinali francesi, fu eletto papa Giovanni Maria
Ciocchi, nato nel 1487 a Roma. Papa nepotista e mecenate,
non poté però sottrarsi alla grande corrente di riforma morale
della Chiesa; contrario a riaprire il Concilio di Trento, vi fu però
costretto nel 1551, salvo poi bloccarlo l’anno dopo per l’ostilità di
Carlo V d’Asburgo. Favorì la nascita di diocesi cattoliche in America, in
India e nell’Estremo Oriente.
220. MARCELLO II, 09.04.1555 – 01.05.1555
Marcello Cervini, nato nel 1501 era un dotto umanista amante
della lingua greca.Appena eletto, fu l’ultimo papa a non cambiare
il nome di battesimo, iniziò a preparare una bolla di riforma della Chiesa di grande portata, ma morì prima di pubblicarla dopo
meno di tre settimane di regno.
Puoi immaginare cosa succederebbe se noi trattassimo la
Bibbia nel modo in cui trattiamo il nostro telefonino? Se noi
trasportassimo, 24 ore, la Bibbia
nella nostra cartella, nella borsetta, appesa alla cintura, o nel taschino della nostra giacca?
Se le dessimo un colpo d’occhio più volte nella nostra giornata?
Se tornassimo sui nostri passi per cercarla, dopo averla dimenticata a casa o in ufficio?
Se l’utilizzassimo per mandare dei messaggi ai nostri amici?
Se la trattassimo come se non potessimo vivere senza di lei?
Se la regalassimo ai nostri figli, per essere sempre in contatto con loro?
Se la portassimo con noi in viaggio, nel caso in cui avessimo
bisogno di aiuto?
Se la aprissimo immediatamente in caso di pericolo?
Contrariamente al cellulare, la Bibbia ha sempre ‘campo’.
Possiamo connetterci ed essere in contatto con Dio, in qualsiasi luogo (persino in alta montagna o in mare aperto). Non dobbiamo preoccuparci della mancanza di credito, perché Gesù
ha già pagato per sempre la ricarica, e i crediti sono illimitati.
Ancora meglio: la comunicazione non viene mai interrotta, e
la batteria è caricata per tutta una vita.
Ecco alcuni numeri da digitare in caso di pericolo:
- Se hai paura, componi Gv 14: “Non sia turbato il vostro
cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.
- Se la gente mormora contro di te, componi Salmo 27:
“Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, hanno vacillato e sono caduti. Anche se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore
non avrebbe paura”.
- Se sei in ansia per le cose di quaggiù, componi Mt 6, 19-20:
“Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine
consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove
i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro,
lì sarà anche il tuo cuore”.
- Se la tua fede ha bisogno di essere fortificata, digita Rm 8,
38: “Sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci
dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.”.
- Se ti senti solo, digita Salmo 22: “Anche se vado per una
valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il
tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”.
- Se sei triste, componi Rm 8, 31: “Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di
noi?”
- Se il mondo ti sembra più grande di Dio, componi Salmo
90: “La Sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i
terrori della notte né la freccia che vola di giorno, né la peste
che vaga nelle tenebre, o lo sterminio che devasta a mezzogiorno”
Annota questi numeri nella tua agenda (magari proprio in
quella del tuo cellulare!), se ne farai uso, saranno importanti in
alcuni momenti della tua vita! Ci sono momenti in cui è meglio avere un numero biblico da comporre (per trovare l’aiuto
di Dio) che avere un numero di telefono da comporre (per
trovare l’aiuto degli uomini).
«Voce amica»
Novcembre-Dicembre 2014
I Fioretti
di Papa Luciani
Io sono polvere e cenere. La posizione cristiana è proprio quella di confessare con Abramo:
“Signore, davanti a te sono polvere e cenere”. Oppure non osare,
come il pubblicano, di alzare gli occhi al cielo e dire: “Mio Dio,
abbi pietà di quel peccatore che sono io!”. Oppure, come la donna
peccatrice gettarsi ai piedi del Signore e piangere di gioia per aver
avuto il permesso di stare in quel posto e di sentirsi perdonata.
Quando uno si mette in questa posizione esterna, dentro di lui è
già avvenuto un rovesciamento di idee. “Avevo approvato, voluto,
fatto il male: adesso lo disapprovo, lo disvoglio, vorrei non averlo
mai fatto. Avevo scritto righe o pagine dolorose sul quaderno della
mia vita; adesso faccio marcia indietro. Finora c’è stata l’abitudine; d’ora innanzi ci sarà l’astensione, anzi il distacco!”.
Ho conosciuto un malato di cirrosi epatica cui il medico aveva
detto: “Se bevi ancora, è la morte per te!”. Si asteneva dal farlo,
ma il suo cuore era ancora con le sue care bottiglie; le guardava
amorosamente, parlava continuamente di vini e di liquori, stimava
beati quelli che potevano bere. Ahimè, se facciamo come lui siamo
troppo in pericolo! Non basta tagliare fuori il peccato dalla nostra
vita: occorre togliere affetto al peccato e sostituirlo con l’amore
per la virtù. Chi, astenendosi, dice: “Che peccato che ciò sia peccato”, è ancora troppo vicino al peccato!
Luciani racconta
Una bambina chiese alla mamma:
−
Mamma, perché non vuoi giocare con me?
−
Perché non ho tempo!
−
E perché non hai tempo?
−
Perché devo lavorare!
−
E perché devi lavorare?
−
Perché devo guadagnare soldi!
−
E perché devi guadagnare soldi?
−
Per dar da mangiare a te!
−
Ma mamma, io non ho fame …
Natale sempre!
Quanto adesso vale
la poesia di Natale?
Poesia nel tempo attuale
quanto adesso vale?
Chi ha la pancia piena
contento si dimena,
chi ha la pancia vuota
con l’acqua fredda si scotta.
È Natale giorno di luci, di festa
via le rogne, l’anima mesta,
banchetti, regali, scialacquare,
s’arrangi chi ha da lottare ...
Natale, un giorno da meditare,
aprire la porta del cuore
far uscire il sentimento d’amore,
aiutare, ascoltare, consolare, fare...
Non siamo isole abbandonate
leggi giuste, mai fatte...
Il povero è solo, abbandonato.
Chi ha stipendi da oro colato.
Chi senza casa e lavoro.
Promesse fatte dai politici in coro ...
La loro vita è al caldo, al sole.
Natale è bello se si vuole,
vivere la festa con il vangelo.
La carità scioglie il gelo
dona un sorriso, una speranza,
dice: avrò cura di te,
nel giorno che avanza.
Natale sempre!
Renata S.
pagina 5
NATALE 1914:
TACQUERO FUCILI E CANNONI
La prima guerra mondiale è
iniziata da alcuni mesi. I tedeschi a fine agosto sono arrivati
a 40 chilometri da Parigi, poi ai
primi di settembre francesi ed
inglesi attaccano sul fiume Marna e respingono i tedeschi verso
nord e verso est con una serie di
battaglie denominate corsa al
mare.
L’ultima di queste battaglie è
la 1a battaglia di Ypres ( 12 ottobre – 11 novembre 1914) nelle Fiandre, regione del Belgio.
Ormai i morti – da entrambe le
parti – sono decine di migliaia,
la maggior parte nel saliente di
Ypres, cosidetto perchè assomiglia a un arco lungo circa 50
chilometri che si incunea nel
territorio nemico. Qui fra pochi
mesi, nel maggio 1915, verrà
utilizzato per la prima volta un
gas tremendo a base di cloro che
prenderà il nome iprite proprio
dalla città di Ypres. Nel dicembre 1914 il fronte occidentale
si è stabilizzato.[Oltre al fronte
occidentale, in Francia e Belgio,
c’è quello orientale in Galizia
e Polonia dove la Russia fronteggia la Germania e l’impero
austro ungarico]. In poche settimane si è prodotta – come scrive
un giornale tedesco - una linea
infinita di trincee che si estende
lungo un tracciato quasi ininterrotto dal mare del Nord fino
ai piedi delle Alpi. La vita in
trincea è dura, come ricorderà in
una intervista alla BBC un veterano: ...in fondo soffrivamo tutti
allo stesso modo per i pidocchi,
il fango, il freddo, i ratti e la
paura di morire...
Le opposte trincee distano 70
– 100 metri. Alzando la voce i
nemici possono comunicare
fra loro. All’inizio per sfottere
e insultare, poi, pian piano per
scambiarsi alcuni favori reciproci come il far tacere le armi
all’ora dei pasti. Nelle Fiandre
dove gli inglesi – anglosassoni - in molti settori hanno come
nemici i sassoni tedeschi, vengono collocate scatolette o bottiglie su paletti posti nella Terra
di Nessuno [cioè il terreno fra
gli opposti reticolati] e poi fatte
gare di tiro a segno con punteggi
e applausi reciproci. La Vigilia
di Natale sui bordi delle trincee
tedesche iniziano ad apparire
piccoli alberi di Natale, fatti alla
buona con poche, timide candeline a rischiarare la notte e i
cuori. Dopo settimane di pioggia, è una notte limpida, piena
di stelle.
Il soldato tedesco Kurt Zehmisch così racconta quella
incredibile notte: Quando addobbammo gli alberi e accendemmo le candele, dall’altra
parte giunsero fischi di gioia e
applausi ... Poi cantammo tutti
quanti assieme. L’inglese Graham Williams, fuciliere del 5/
London, in una lettera a casa: ...
improvvisamente cominciarono
ad apparire luci sul parapetto
tedesco e alberelli di Natale con
le candele accese ... le sentinelle
videro anche loro e svegliarono
chi dormiva nei rifugi ... poi i
nostri avversari iniziarono a
cantare Stille Nacht, Heilige
Nacht era la prima volta che
sentivo questo canto, ... allora
noi cantammo The First Nowell
e loro Oh Tannenbaum e così
via. Per primi i tedeschi cantavano un loro canto, poi cantavamo noi ... alla fine ci siamo
trovati a cantare uniti lo stesso
inno dalle parole latine Adeste
Fideles. E ho pensato «beh,
questa è stata una delle cose
più straordinarie: due nazioni
a cantare la stessa carol nel bel
mezzo di una guerra!»
Lungo il fronte, per decine e
decine di chilometri, in questa
notte santa dalle opposte trincee
salgono canti natalizi e alcuni
gruppi di uomini – da entrambe
le parti – escono dalle trincee, si
incontrano nella Terra di Nessuno cosparsa di cadaveri insepolti
e fanno un accordo: You no fight,
we no fight – voi non sparate,
noi non spariamo.
L’alba di Natale annuncia un
giorno molto freddo ma bello, con il sole e con un grande
fragoroso silenzio. Il capitano
Maurice Mascall si è svegliato presto, il sonno interrotto da
questo inusuale silenzio – non
una fucilata, non una cannonata
– lungo tutto il fronte. Non riesce più a dormire, esce fuori e si
appoggia al parapetto della trin-
pagina 6
cea. Ama dipingere e vuol fare qualche
schizzo del paesaggio sfregiato dalla
guerra. A un certo punto si blocca, vede
sul reticolato davanti a lui qualcosa che
non vedeva da mesi: uccellini, 5 passerotti ritornati nella Terra di Nessuno. Il
tenente Hulse anche lui nota questa anomala normalità della natura: ...gli uccelli sono tornati da ogni parte. Di solito
non li vediamo mai. Nel pomeriggio ho
contato cinquanta passeri davanti al mio
rifugio e ho dato loro da mangiare. Con il
sole che si alza nel cielo anche tanti uomini
si alzano fuori dalle trincee. A poco a poco,
l’iniziale impressionante silenzio viene interrotto da un vociare in crescendo, da risa,
scherzi e canti. In molti settori del fronte
dopo qualche stretta di mano si seppelliscono i tanti morti in disfacimento, tedeschi che
aiutano gli inglesi e viceversa.
A rue Petillion, lungo la strada che da Sailly va a Fromelles, hanno sepolto i morti di
entrambe le parti, e ora il cappellano del 6/
Gordon Higlanders – Reverendo J. Esslemont Adams – benedice i tumuli inglesi. Si
avvicinano i tedeschi e chiedono che faccia
altrettanto per i loro tumuli.
Accanto al Reverendo Adams è arrivato
uno studente tedesco di teologia, alternandosi scandiscono il Salmo 23 e un coro, grave e solenne, fa eco dissolvendo il silenzio:
The Lord is my shepherd, I lack nothing.
Gott ist mein Hirt mir wird nichts mangeln,
[Il Signore è il mio pastore, non manco di
nulla;]
He makes me lie down in green pastures,
erlagert mich auf grüne Weide,
[su pascoli erbosi mi fa riposare]
he leads me beside quiet waters,
erleitet mich an stillen Bächen,
[ad acque tranquille mi conduce,]
Poi la preghiera continua con il Padre Nostro:
Our Father in heaven,
Vater unser im Himmel,
Mentre tedeschi ed inglesi, in due schiere
fronte a fronte, stanno terminando il Padre
Nostro una lepre sbuca fuori e così, dopo un
Amen frettoloso, inizia la caccia, ma la lepre
riuscirà a farla franca. Altre due lepri, nel
settore del fuciliere Maskell, sbucano fuori
all’improvviso e fu: divertente vedere noi e
i tedeschi far baraonda inseguendo la cena
di Natale, che scappò. Più fortunati sono inglesi e tedeschi nel settore del tenente Hulse
che racconta di cinque grasse lepri, di cui
due furono prese e mangiate assieme. Nel
settore del 6/Cheshires, il diario del reggimento inglese riporta che venne ucciso un
maiale “requisito” nelle retrovie e lo cucinarono nella Terra di Nessuno e lo condivisero
con i Boches [termine dispregiativo per indicare i tedeschi].
C’è tanta folla nella Terra di Nessuno e
la fraternizzazione cresce fino a diventare
confidenza: si baratta i bottoni della propria
giubba con quelli della divisa nemica, o i
pacchetti natalizi – ben 350.000 doni della
«Voce amica»
principessa Mary furono inviati dall’Inghilterra – con i Liebensgaben, i “doni d’amore”
dello stato tedesco.
Ci sono anche tedeschi che si fanno fare
barba e capelli da un volonteroso soldato inglese, barbiere nella vita civile. E alla fine si
gioca a calcio. In tanti posti disseminati lungo la linea del fronte oggigiorno piccoli monumenti ricordano queste partite della pace.
Da quando gli uomini purtroppo hanno
inventato la guerra, hanno anche fissato
momenti di tregua. Ma queste tregue erano i Capi a stabilirle di comune accordo.
La Tregua di Natale 1914 invece nasce da
iniziative spontanee di soldati semplici – gli
oppressi, gli umili, i costruttori di pace – e
per questo la Tregua fa paura ai grandi Capi
nei Quartieri Generali lontano dal fronte.
In prima linea, nella Terra di Nessuno, ci
si lascia dopo questo unico, ineffabile Natale con la promessa di reincontrarsi, prolungare la tregua, eventualmente sparando
in alto, sopra le teste quando arriveranno le
ispezioni dei generali. Nelle retrovie sia tedesche che franco-inglesi, gli Alti Comandi
invece sono disorientati, il loro mestiere è
quello di fare la guerra; dall’una e dall’altra
parte si prendono provvedimenti – per lo più
uguali – per far cessare questa “assurda”,
Novembre-Dicembre 2014
“vergognosa”, “inqualificabile” iniziativa di pace.
Tante volte, mentre scrivo o leggo, mi
si avvicinano i nipotini chiedendomi di
raccontar loro una storia, legata a quello
che sto facendo.
Tobia, 4 anni, sta sempre in silenzio,
le braccia sopra il tavolo, le mani una
sopra l’altra, il mento sopra le mani.
Margherita, 7 anni il prossimo febbraio,
invece fa tante domande e poi subito si mette a disegnare.
Così ecco il soldato tedesco che accende
la sigaretta a quello inglese; un tedesco e un
inglese che simbolicamente si avvicinano
alla Capanna con sopra il sole-cometa che
ride; il Reverendo Adams mentre dirige la
preghiera davanti ai tumuli e con lui anche
un soldato inglese con il gonnellino perchè è
scozzese “come il mio papà”; e infine la partita a pallone dove i Sassoni del 133° reggimento vinsero 3 -2 gli inglesi del Lancashire
Fusiliers.
E sopra la Terra di Nessuno volteggia un
angelo biricchino mentre i corvacci neri della morte scappano via perchè – sai nonno
– sono allergici alla polverina della pace e
della buona volontà che l’angelo sta buttando. Proprio così, mi ha detto allergici; poi la
mamma mi ha chiarito che in scuola materna
hanno sviluppato il tema delle intolleranze
alimentari, proprio per spiegare perché alcuni bimbi mangiavano cibi diversi dagli altri.
Questa parola allergici mi è frullata per la
testa a lungo, in questo periodo natalizio.
Quanto bisogno avremmo – nel mondo intero – di combattere con tutto il cuore questa
allergia alla pace e alla buona volontà!
R.T.
CENT’ANNI DI PRESENZA
DEI SERVI DI MARIA A FOLLINA
2015: anniversario importante per Follina! Cent’anni fa, precisamente il 22 gennaio
1915, arrivarono in paese i Servi di Maria. Chiamati a prendere in custodia la parrocchia,
ben presto la guerra li costrinse ad aver cura
anche del Comune. Padre Anacleto M. Milani,
primo parroco, ricevette l’incarico di sindaco e
si occupò della gente provata dai conflitti. Istituì l’orfanotrofio, l’asilo infantile, l’ospedale e
fece da filtro tra i follinesi e i soldati presenti
in paese. Ripristinato un clima di pace i Frati
si dedicarono anche ai restauri dell’Abbazia ed
è grazie al loro intervento se oggi il complesso
è così come lo possiamo vedere. Una serie di
appuntamenti ci aiuterà a ricordare quest’anno
importante: conferenze mariane, concerti, mostre, iniziative assieme al Comune di Follina e
incontri per la famiglia dei Servi. Si inierà sabato 24 gennaio con la presentazione di un libro
dedicato al tema. Il giorno successivo, domenica 25, ci sarà la grande apertura dei festeggiamenti con la traslazione in Basilica dei resti di padre Anacleto M. Milani. Parrocchiani e non sono invitati a partecipare ai vari eventi in programma.
Ricordiamo che le nostre comunità da secoli l’indomani di Pentecoste fanno il pellegrinaggio alla Madonna di Follina. Nel libro “FOLLINA un fiume, un paese” sono
ricordati pellegrinaggi di Tarzo, Corbanese ed Arfanta dal 1615 al 1771.
«Voce amica»
Novcembre-Dicembre 2014
BORSE DI STUDIO ANNO
Sabato 20 dicembre 2014,
presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, si è
svolta la cerimonia di consegna
delle ”borse di studio” per i meriti scolastici conseguiti nell’a.
s. 2013/2014. Gli studenti premiati sono stati 35, così suddivisi: 6 della 5^ elementare, 6
Teresa Franceschet,
di Maurizio e Fabia
Fabris, il 3 dicembre
2014 ha conseguito
la laurea triennale in
Scienze e Tecnologie
Agrarie, presso
l’Università degli Studi
di Padova, discutendo
la tesi dal titolo: Alla
ricerca di antichi olivi
nella Pedemontana
Trevigiana.
Relatore: professore
Benedetto Ruperti.
“Educa i tuoi figli
all’amore dei campi,
alla gioia della luce,
al libero alito del vento.
L’agricoltura è scienza,
arte, vita, ricchezza,
è tutto”
Beatrice Tonin, di
Lorenzo e Maria Gallo,
si è laureata in Medicina
e Chirurgia il 28 ottobre
2014 presso l’Università
degli Studi di Udine
con voto 110 e Lode
discutendo una tesi
di Chirurgia Plastica,
Ricostruttiva ed Estetica
dal titolo “L’uso della
membrana amniotica
come scaffold nella
rigenerazione nervosa:
studio sperimentale ed
analisi della casistica
clinica”. Relatore prof.
Pier Camillo Parodi,
correlatore dott. Michele
Riccio.
Voce Amica ringrazia
tutti coloro che la sostengono.
Prega i collaboratori
di fornire i testi
in formato (word)
e le foto in (jpg)
(a.s. 2013/2014)
della 3^ media, 15 delle scuole
superiori, 1 della maturità e 7
universitari.
Gli assegni, il relazione al
merito scolastico conseguito,
sono stati così ripartiti: 2 da €
50, 12 da € 75, 10 da € 100, 1
da € 125, 2 da € 150, 7 da da
€ 200 ed 1 da € 325, per un
GIOVANI CHE SI FANNO ONORE
G
per
VOCE AMICA
pagina 7
ammontare complessivo di €
4.150,00.
Quest’anno, per la prima volta, sono stati premiati anche 5
neo laureati, che hanno partecipato ad apposito bando, per
un ammontare complessivo di
ulteriori € 3.000,00.
Alla cerimonia sono interve-
nuti, oltre ai 40 premiati, loro
genitori e famigliari, salutati
dal Sindaco Gianangelo Bof,
dal Dirigente Scolastico Mariagrazia Morgan, dall’Assessore
Antonella Pol e dal Consigliere
con delega per la scuola Luana
Faraon.
Nell’indirizzo di saluto la
prof.ssa Morgan ha sottolineato, con piacere, come l’Amministrazione comunale di Tarzo
segua e premi i ragazzi, fin da
piccoli, nel loro percorso scolastico, fino all’università ed
alla laurea. Il Sindaco ha manifestato l’apprezzamento per la
bravura e l’elevato merito con
cui ragazzi e studenti, numerosi, danno lustro alla scuola ed
al Paese, guardando, nel futuro,
verso l’alto.
F. I.
UNIVERSITA’ DEGLI ADULTI DELLA VALLATA
Martedì 18 novembre ha avuto luogo a Cison di Valmarino il secondo incontro mensile dei partecipanti l’Università degli adulti. E’ stata un bella
giornata piena di musica e di racconti.
Gli autori: due giovanissimi fratelli di
origine rumena, residenti nel nostra
Paese da oltre tre lustri. Il ragazzo con
la pianola e la sorella con il violino ci
hanno intrattenuti con l’esecuzione
di brani musicali di Chopin e Mozart,
intervallati dalla lettura di alcuni racconti dello scrittore russo Tolstoj. letti
da don Giuseppe Candido e dalla bibliotecaria del collegio don Bosco di
Pordenone Viviana Paltrinieri. Il terzo
incontro, quello conclusivo che chiude il 25° anno accademico, si è svolto il 16 dicembre con l’ascolto della
S. Messa celebrata dal direttore del
Corso. La giornata si è chiusa in sana
allegria, con lo scambio di Auguri per
il Natale e Nuovo Anno e la presentazione del programma per l’anno 2015.
Esso apre i suoi battenti col mese
di gennaio nei giorni di martedì 13 –
20 – 27. Gli incontri iniziano alle ore
10, alle ore 12 il pranzo, segue un
secondo incontro dalle ore 13,30 alle
14,45.
Questi i docenti:
Giovanni
Gi
Catalano
– st
storia della filosofia
med
medievale.
Sandro
De Nardi – avvocato
cos
costituzionalista
S
Salvatore Di Martino – Salesiano. Miche
chela Piaia – Scrittrice Flavio Zanchetta
ce.
–M
Micologo
Il Corso prosegu
guirà,
sempre settim
timanalmente nei
giorni di martedì con l’ultima lezione
programmata per il 26 di maggio c.a.
A febbraio sono fissati gli incontri
nei giorni di 3 – 10 – 17 – 24 con i
seguenti docenti:
Stefano Bortolus: imprenditore immobiliare. Girolamo Da Dalto: direttore generale Banca Prealpi.
Paolo Fabrizio: studioso di storia
delle poste. Bruno Lucci: neurologo.
Alessandro Marciano: fisioterapista.
Giovanna Terzariol: studiosa d’arte.
Barbara Tomasella: esperta d’arte.
Manuele Zani: esperta di Pranic Hearling
Con il prossimo numero di “Voce
Amica” verrà completato il calendario
A partire dal 2015 questa istituzione cambia volto: non più “Università
degli Adulti”, ma “Incontriamoci a
Cison”. E’ un invito, questo, aperto a
tutte le persone maggiorenni di buona
volontà. Questo cambio di intestazione è dovuta per fare capire che l’istituzione prevede semplici incontri, molto
istruttivi, riguardanti la nostra salute e
non solo con docenti, per ascoltare
e parlare con loro, mentre la parola
“Università” può destare un certo timore e richiedere degli impegni.
Si fa presente che non è fatto obbligo a seguite tutti i corsi fino alla
fine dell’anno accademico che, come
predetto, termina nel mese di maggio,
come non è obbligatorio fermarsi per
il pranzo.
Si coglie l’occasione per invitare
tutti quelli che desiderano parteciparvi a contattare uno dei seguenti numeri telefonici: 0438.586404,
0438.586613, 0438.584938.
Antonio Pancot
«Voce amica»
pagina 8
I 70 ANNI DELLA CLASSE 1944!
Novembre-Dicembre 2014
Assessorato alla Cultura
Biblioteca Comunale
SETTIMANE DELLA
CULTURA 2015
Il 30 novembre, presso il ristorante “Al Fagiano” di Refrontolo
si sono ritrovati a festeggiare il traguardo delle settanta primavere i
coscritti del comune nati nel 1944.
Auguri a tutti i settantenni ed un arrivederci alla prossima festa.
Piero Zanetti
Festa della Classe 1949
Mostra del Libro 2015
dal 17 Gennaio al 7 Febbraio
presso la Sala pubblica del
Municipio
Ditta Mazzocato Elio
Sconti fino al 50%
In concomitanza
con la festa della Candelora
Cinema d’animazione:
Tex Avery “Anti Disney”
con Gilberto Pizzol
Venerdì 13 Febbraio 2015
ore 20,30
Saletta corte interna del Municipio
***
Alla Scoperta del Clavicembalo
***
Circolo di lettura
Parliamo del libro di:
65 anni! Un bel traguardo ! Noi, ragazze e ragazzi del ‘49, ci
siamo incontrati per trascorrere una bella giornata in compagnia
di consorti ed amici. Il 30 novembre ci siamo recati alla Basilica
Santuario di Motta di Livenza per pregare e ringraziare la Madonna per i doni ricevuti in questi anni e chiedere protezione e
sostegno per quelli futuri. Abbiamo poi raggiunto Eraclea per un
ricco pranzo a base di pesce e concluso con una buonissima torta.
Cosa è mancato alla nostra festa? Assolutamente nulla a parte il
sole del giorno precedente che ci avrebbe permesso di passeggiare per le stradine di Caorle in allegria. Un caro saluto a tutti !
Teresa e Grazia
CON SILVIA BALLERINI
Presso l’Aula Magna dell’Istituto
Comprensivo di Tarzo
Giovedì 29 Gennaio 2015
alle ore 20,45
***
Nella Biblioteca comunale
di Tarzo
Chiesa Arcipretale di Tarzo
in memoria
di Mons. Francesco Taffarel
***
Il Grande cuore dell’Alpinismo
Grazie ai benefattori
Le Amministrazioni delle Parrocchie di Tarzo, Corbanese e Arfanta, in primis don Angelo Granziera ed Elio Cao con tutti i collaboratori, sentitamente ringraziano quanti, in questo periodo di transizione e di difficoltà, hanno contribuito tangibilmente a sostenere le
attività e le opere delle rispettive Comunità. Particolare gratitudine
è rivolta all’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale
per il contributo straordinario di € 13.000 erogato congiuntamente alle Scuole materne “Tandura Mondini” di Tarzo e “San Antonio”
di Corbanese per le spese di funzionamento ed in aiuto alle rette
delle famiglie in disagio economico, nonché per il contributo straordinario di € 50.000 a favore dei restauri dei beni patrimoniali
così distribuiti: € 30.000 per Tarzo (recupero chiesa di Collaldrà),
€ 10.000 per Corbanese ed €
10.000 per Arfanta.
Un sentito grazie va anche
all’Amministrazione di Banca
Prealpi, che è intervenuta con
contributi a favore della Chiesa, della Scuola Materna e delle
Opere parrocchiali, in particolare
a favore del restauro e consolidamento della Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine di Collaldrà, i cui lavori indispensabili dovranno essere terminati entro la nuova scadenza fissata a
febbraio p.v. (tale proroga ci consentirà l’accesso al contributo del
GAL Altamarca Trevigiana).
F.I.
SPIRO DALLA PORTA HYDIAS E
DANTE COLLI,
Sarà presente l’Autore
Venerdì 30 Gennaio 2015
alle ore 20,45
Biblioteca comunale
di Tarzo
“MusiCandelo” III edizione
Scivias Ensemble
diretto da Milli Fullin
Sabato 31Gennaio 2015
alle ore 20,45
“La Foiba Grande”
Interpretazione dell’attore Sandro Buzzati
“Dallo straordinario romanzo di Carlo
Sgorlon, Sandro Buzzati ci riporta un
racconto incalzante, intenso, che ci porta
dentro quelle comunità sconvolte dalla paura
delle foibe”
Sabato 7 Febbraio - ore 20,30
Aula Magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo
«Voce amica»
Novcembre-Dicembre 2014
www.comune.tarzo.tv.it
pagina 9
[email protected]
Notizie dal Comune
IV Novembre
NUOVE E DIVERSE MIGRAZIONI
Aumenta il numero di italiani che lasciano il Paese alla ricerca
di nuove opportunità di lavoro. La Caritas Migrantes indica che gli
emigranti superano per la prima volta, negli anni recenti, gli immigrati. Il 2014 sarà il primo anno a saldo migratorio negativo. Cioè,
gli “italiani” che lasciano il Paese saranno superiori agli immigrati
che arrivano, anche clandestinamente. Uno scarto, a favore dei
“fuggiaschi”, di 20-30.000 persone. E se è vero che scafisti e criminali libici si affannano a mettere nelle mani della Marina Militare
centinaia e centinaia di nuovi immigrati clandestini, è anche vero
che sono diminuiti gli stranieri che giungono in Italia per lavoro.
Una riduzione drastica: dai circa 300.000 degli anni scorsi ai soli
30.000 previsti nel 2014.
I dati non sono nuovi in Europa. Già in Spagna e Grecia è invertito il saldo migratorio in coincidenza con l’acme della crisi. In Italia la crisi è arrivata, evidentemente, con qualche anno di ritardo.
Nel 2011 erano 90.000 gli italiani emigrati all’estero, quest’anno
se ne andranno oltre 100 mila. «Numeri calcolati per difetto», secondo Sergio Durando della Caritas Migrantes, perché si basano su statistiche ufficiali,
come quelle dell’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, «e non considerano
chi si trasferisce senza cambiare residenza o senza comunicarlo alle autorità
italiane».
Nel 2013 l’Aire ha delineato il profilo degli italiani che abbandonano l’Italia:
età media intorno ai 40 anni, senza grandi differenze tra uomini e donne, circa
la metà laureati o diplomati. L’altra metà ha competenze tecniche e artigianali,
manodopera insomma utile ad esempio nel settore edilizio o nella logistica.
Emigrano in Europa, ma anche verso oriente: nel 2013 circa 3.500 italiani si
sono trasferiti in Cina. Aumenta il numero di italiani che si recano nell’Europa
dell’est: Romania, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Russia. Qualche anno fa i flussi
migratori partivano da queste nazioni, oggi siamo noi italiani a raggiungerle per
sfuggire alla incalzante disoccupazione.
La commemorazione dell’Unità d’Italia e la
Festa delle Forze Armate è stata celebrata
domenica 2 novembre, promossa
dall’Associazione Combattenti e Reduci di
Tarzo. Hanno collaborato i Gruppi Alpini
di Corbanese e di Tarzo e la Sezione dei
Fanti di Tarzo. Sono state deposte corone
d’alloro ai monumenti di Corbanese,
Arfanta e Tarzo ed alla Chiesetta alpina
di San Pietro. Le rappresentanze
d’arma hanno partecipato alla S. Messa
nell’arcipretale di Tarzo, in suffragio di
tutti i caduti e, successivamente, alla
cerimonia civile al monumento, in Piazza
IV Novembre. Qui, dopo l’alza bandiera
e l’onore ai caduti, sono intervenuti il
Presidente dell’Associazione Combattenti
e Reduci di Tarzo, Antonio Pancot, classe
1922, reduce di Russia ed il Sindaco
Gianangelo Bof. Come consuetudine gli
Alpini di Tarzo hanno offerto un brindisi
finale ai partecipanti.
Statistica demografica anno 2014
RESPONSABILE ANAGARFE F. INTROVIGNE
M
23
nati
F
15
Tot
38
Movimento demografico anno 2014
morti
diff.
immigrati
emigrati
diff. decrem.
M F Tot
M F Tot M F Tot
37 60 97 -59 61 98 159 72 102 174 -15 -74
POPOLAZIONE RESIDENTE al 31.12.2014 per Frazione
Frazioni
Arfanta
190
164
354
Comunitaria
3
2
5
Extracomunitaria
9
5
14
171
373
Italiana
Totale 202
168
M
F
Tot
655
666
1321
20
23
43
50
58
108
725
747
1472
M
641
Case di Riposo
Popolazione
Famiglie
373
1472
168
F
Totale
Tot
1.123 1.135 2.258
14
22
36
60
62
122
1197
1219
2416
19
174
193
Pop -Fam
Famiglie
Tot
Tarzo
Famiglie
F
Famiglie
M
Cittadinanza
Corbanese
84
244
1053
4261
193
2609
641
3.933
4.454
1053
1.862
pagina 10
«Voce amica»
Arfanta
Paese mio
Novembre-Dicembre 2014
VARIE da ARFANTA
E’ ARRIVATO S. NICOLO’
Lunedì 8 dicembre alle ore 16:00 nella chiesa parrocchiale di Arfanta si è
svolto il tradizionale concerto di Natale organizzato dal Gruppo Ricreativo
di Arfanta insieme al Consiglio Pastorale. Questo appuntamento canoro musicale è ormai diventato una tradizione per la nostra piccola comunità, la
quale attraverso questo concerto vuole ricordare la ristrutturazione dell’organo Antonio Callido fortemente voluta da tutti noi arfantesi e dal nostro caro
parroco, da poco scomparso, Don Angelo Lucchetta. Proprio a lui, infatti,
che ha sempre fatto molto per la nostra Comunità, abbiamo voluto dedicare
questo evento, con le note di uno degli organi più belli ed antichi della Vallata, risalente al 1802. In una chiesa gremita di gente, per la 10a edizione di
questo appuntamento, si sono esibiti il M° G. Feltrin Giovanni all’organo
ed il soprano V. Causin. Questo suggestivo spettacolo è terminato con un
piccolo rinfresco presso le ex-scuole tra le buonissime torte preparate dalle
donne del paese, alle quali vanno i nostri ringraziamenti, e altre leccornie,
oltre che a bevande per tutti i gusti compresi i vini locali. Ringraziamo tutti
i partecipanti ed in modo particolare la Banca di C.C. delle Prealpi e l’Amministrazione Comunale per il sostegno. Cogliamo infine, l’occasione per
ringraziare tutti coloro che hanno collaborato anche quest’anno alla buona
riuscita delle varie iniziative organizzate e per augurare a tutta la Comunità
BUONE FESTE!!
RINGRAZIAMENTI
Un altro anno è passato, portandosi via persone che ci mancheranno. Ricorderemo il 2014 per gli eventi meteorologici di agosto e dell’estate che non c’è stata.
Nel 2014 Don Angelo è riuscito a far partire le opere di restauro del campanile
e della chiesa di Arfanta, opere di cui non ha avuto il tempo di vedere il termine.
Le nostre comunità sono state toccate dalla morte a distanza di 10 giorni di entrambi i parroci. Tutte tre le parrocchie del comune di Tarzo sono prive di Pastore.
In qualche modo la situazione è stata recuperata e tutti noi possiamo assistere
alla Santa Messa nelle nostre Chiese, quello che manca è il presidio per il fedele.
Le porte della chiesa e della canonica sono chiuse. Questa situazione Arfanta ha
cominciato a viverla già nel 1990. Nelle altre due parrocchie più grandi il disagio
tende ad amplificarsi. Confidiamo che vengano trovate soluzioni tali da riportare
stabilità e serenità a tutti!
Il grazie del 2014: prima di tutto a Don Angelo che ci ha lasciato e che
fino all’ultimo si è donato, poi a Elio Cao e Don Adriano che hanno accettato
di guidare le due parrocchie in questo periodo. Grazie poi a tutte quelle persone che offrono la propria opera in ambito parrocchiale: a chi si occupa della
chiesa, a chi si occupa dei vari oratori (pulizia, fiori, etc), ai membri del Consiglio
Pastorale – segreteria – equipe - affari economici, alle catechiste, ai chierichetti,
ai lettori, ai cantori, al Gruppo Ricreativo, al gruppo di volontarie per il Pozzo di
San Patrizio, al Gruppo Emigranti, alla redazione e distributori di Voce Amica.
Grazie! Grazie! Grazie!
S. Nicolò in mezzo ai bambini
Finalmente! Il momento più atteso da tutti i bambini:
l’arrivo di San Nicolò’!!!!
Molti erano i bambini che con ansia e trepidazione attendevano il suo arrivo: ed ecco che da lontano l’hanno
visto arrivare, vestito di rosso e accompagnato dal suo
fido amico l’asinello Cippo!! Per la gioia di tutti i fanciulli, sono arrivati i numerosi pacchetti scartati con emozione trovando giochi, colori,
vestiti e qualche libretto.
San Nicolò è presto ripartito perché la strada da
fare era ancora tanta e tanti
piccoli doveva ancora incontrare.
Ciao San Nicolò ci vediamo il prossimo anno e
porta qualche regalino anche a noi grandi!!!!
Una mamma
GIOVANI IN PREGHIERA IN PREPARAZIONE AL NATALE
Nell’ultimo appuntamento dell’anno solare dedicato ai giovani e non solo, è stato realizzato un
momento di raccoglimento in preparazione alle festività natalizie, ed ecco che venerdì 19 dicembre
alle 20.30 in molti, tra giovani ed adulti, ci siamo ritrovati nella chiesa parrocchiale di Tarzo per una
veglia di preghiera sul tema: “Continua a bussare, Signore”.
Per tutta la serata è stata data ai presenti la possibilità di accostarsi al Sacramento della Confessione grazie alla disponibilità di alcuni sacerdoti della forania. Con la visione di un breve video
ispirato al discorso di Papa Giovanni Paolo “II°, dell’ottobre 1978, nel quale ha invitato calorosamente ogni cristiano a spalancare, senza timore, le porte a Cristo, il successivo ascolto della Parola,
e la riflessione personale hanno scandito la prima parte della veglia presieduta dall’Assistente della
Commissione Giovani e amministratore parrocchiale di Tarzo, don Angelo Granziera. Il culmine è
stata l’adorazione del Santissimo Sacramento durante la quale abbiamo meditato, anche grazie a tre
belle testimonianze di una religiosa, una coppia di sposi e un sacerdote della Comunità Vocazionale
diocesana di Castello Roganzuolo, su “come” il Signore, anche oggi bussa alle porte di ognuno di
noi. Come segno da portare a casa abbiamo donato una chiave che possa aprire la porta del cuore al
Signore che bussa.
Ringraziando i cori giovani di Tarzo e Revine-Lago per l’accompagnamento canoro -musicale, i
sacerdoti presenti e il Consiglio Pastorale Parrocchiale di Tarzo che ha preparato un ricco rinfresco
finale, auguriamo a tutti i ragazzi e giovani della forania, alle loro famiglie, ai presbiteri e diaconi
della Vallata, buone feste.
Valentina – Commissione Giovani “La Vallata
AUGURI, DON CELESTINO!
Domenica 14 dicembre alle ore 10
il nostro “concittadino” don Celestino Mattiuz è tornato a casa, per celebrare con noi l’Eucarestia, circondato dall’affetto di parenti ed amici,
nella quale ha ringraziato il Signore per i suoi 37 anni da
sacerdote. Nella liturgia
di avvento dedicata alla
gioia abbiamo pregato
così: “…Oggi Signore ci
chiami ad essere lieti: è
con grande gioia che la
nostra Comunità si stringe attorno a don Celestino che 37
anni fa proprio in questa chiesa hai
chiamato al servizio sacerdotale.
Rendilo sempre pastore attento e fedele nel testimoniarti ad ogni persona che incontra sulla sua strada…”
Tanti auguri don!
Novcembre-Dicembre 2014
«Voce amica»
L’AVVENTO VISSUTO DAI BIMBI
DEL CATECHISMO
“Cosa vuol dire Avvento?” “Chi stiamo aspettando in questo tempo?” “Cosa succede a Natale?” In un’omelia del tempo d’avvento mons. Adriano ha posto questi tre interrogativi ai
bambini che si preparano alla Prima Confessione e Comunione. L’Avvento è un tempo di attesa che ci prepara alla Venuta
del Bambino Gesù, fattosi piccolo anche oggi, per Amore di
ciascuno di noi. In queste quattro settimane i fanciulli del catechismo sono stati invitati, insieme alle loro famiglie, ad impegnarsi in azioni concrete nel corso della settimana. Durante
le S. Messe domenicali è stato creato il “Banco Alimentare”,
il cui contenuto è andato a favore della scuola materna di Corbanese: un donare agli altri, essere vicini, attraverso qualche
rinuncia, a chi ha bisogno.
Le catechiste
PRESEPE PARROCCHIALE
pagina 11
ANAGRAFE
Nella Casa De Padre
Lina Gallon ved. De Biasi
Nata a Tarzo il 7 maggio 1925, vedova di Angelo De Biasi, Lina era
sempre disponibile con chi chiedeva un piacere , in particolare per
la pesca di beneficienza prima e per l’iniziativa “Il Pozzo di S. Patrizio
poi era solita offrire i suoi capolavori eseguiti all’uncinetto. La vita l’ha
messa alla prova ancora giovane, quando il marito è rimasto invalido
e lei, in attesa del terzo figlio, ha dovuto farsi carico della famiglia, iniziando a lavorare in Villa Bianca, sostenuta e aiutata da parenti e amici.
imase vedova 15 anni fa e quando le forze sono venute a mancare e la
malattia avanzò, andò in casa di riposo a Follina, dove il 1° dicembre
scorso terminò la sua vita terrena. Il rito funebre si celebrò il 4 dicembre nella chiesa parrocchiale di Arfanta, e Lina venne accompagnata
nel locale cimitero in attesa della Risurrezione in cui lei ha sempre
creduto e sperato.
Ai figli, nuore, nipoti e pronipoti e parenti tutti, le condoglianze della
comunità parrocchiale
Pellegrino Casagrande
Pellegrino era nato a Tarzo il 17 dicembre 1952 figlio di Piero “Both”
Casagrande e Maria Soldan, è cresciuta a Costa di Là e da giovane
ha passato qualche anno in Germania con il fratello per poi fare ritorno
nella sua terra e fare il contadino. Dopo una breve malattia è deceduto, in ospedale, il 20 dicembre scorso. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale il 23 dicembre, al termine del quale Pellegrino è
stato accompagnato al locale cimitero per il riposto eterno.
La comunità parrocchiale porge le condoglianze al fratello e a tutti
parenti .
Salvatore Contessotto
Anche quest’anno il nostro piccolo gruppo di giovani ha realizzato “La Natività” in chiesa parrocchiale. Ecco i giorni e
gli orari di apertura al pubblico: da giovedì 25 dicembre 2014
a domenica 25 gennaio 2015 ogni domenica e festivi, eccetto
venerdì 26 dicembre 2014, dalle 8.15 alle 10.15 Per chi lo
desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa;
La Natività ad Arfanta”
INCONTRO EMIGRANTI
Salvatore era nato a Moriago della Battaglia l’8 novembre 1943, nel
1951 venne ad abitare con la sua famiglia ad Arfanta. Dapprima operario, negli ultimi anni svolgeva l’attività di guardiacaccia. Nella lunga
malattia gli è stata accanto la Sig.a Regina Tocchet. La sua vita terminò il 14 dicembre 2014, vigilia di Natale, e il funerale è stato celebrato
il 29 dicembre nella chiesa parrocchiale di Arfanta. Dopo le esequie il
suo corpo proseguì per la cremazione.
Ai parenti giungano le condoglianze della comunità parrocchiale.
Ricordo
ELIGIO RESERA
01.01.1962 – 25.10.2014
Eligio Resera, nativo di Arfanta ha sempre vissuto con la famiglia in Svizzera. Appena poteva faceva ritorno a casa per rivedere parenti
ed amici. La sua vita si è conclusa, dopo una
breve malattia, il 25 ottobre scorso, circondato dall’affetto dei suoi
cari. Dopo la cerimonia funebre celebrata in Svizzera e la successiva
cremazione, sabato 8 novembre nella nostra chiesa parrocchiale si
è tenuta una Liturgia della Parola in sua memoria. “…Resterà nel
cuore di quanti l’hanno conosciuto ed amato…”
I tuoi cari
Domenica 14 dicembre si è tenuto il consueto incontro del
gruppo Emigranti Arfanta e, come nel 2013 è stata scelta la
domenica in cui don Celestino Mattiuz ricorda la sua ordinazione. Dopo la Santa Messa celebrata da Don Celestino, gli
iscritti si sono trovati per il brindisi e, a seguire, per il pranzo sociale a Resera. Il Gruppo Emigranti di Arfanta esiste dal
1959 e da allora molte cose sono cambiate nelle nostre realtà,
immutato è rimasto l’amore per le proprie radici, tanta nostalgia per i tempi andati e il ricordo di quanti non sono più tra
noi .
Il gruppo Emigranti Arfanta con Don Celestino
LINA E PIETRO POL
Sono passati otto anni da quando ci avete lasciati, ma la vostra immagine indelebile è semma
pre con noi come guida e
pr
esempio scolpito
il vostro
v
nei nostri cuori. Continuane
te a seguire i nostri passi.
Figlie, generi, nipoti
e pronipoti.
Buon Compleanno
Don
oce amica»
o
La«VVoce
di Corbanese
nchi tanto. Sono
Caro Don Angelo mi ma
tua partenza. Il 23
già passati 3 mesi dalla
nto un bel traguardo
dicembre avresti raggiu
ti per le nostre
mezzo ai noi spendendo
80 anni di cui 15 anni in
ordandoti con
comunque festeggiato ric
parrocchie. Ti abbiamo
a una schiera
andoti in cielo in mezzo
una Santa Messa immagin
torta che a te
festa magari con una bella
o
an
ev
fac
ti
e
ch
li
ge
an
di
continua a proteggerci.
piaceva tanto. Dal cielo
Francesco B.
.
Ciao
Il mese di dicembre
è un mese molto ricco per i bambini della
scuola materna. Già da novembre i nostri bambini sono al lavoro per preparare gli addobbi, le poesie, i canti in vista del Natale
che si avvicina. La magia di questo periodo iniziava a sentirsi nella
nostra scuola e tutti erano euforici, agitati, preoccupati ma comunque pronti per la festa di Natale.
Ma prima di quel momento si sentivano dei campanelli suonare
durante le nostre giornate a scuola…...eh sì, era S. Nicolò che passava, osservava e ascoltava…...l’emozione dei bambini saliva ad
ogni suono di campanello e finalmente è arrivato l’atteso giorno
della visita di S. Nicolò. La gioia nel vederlo appariva nei visi della
maggior parte dei bimbi, alcuni, i più piccoli, lo guardavano con un
po’ di paura e stupore, ma la mattina è passata molto serenamente,
qualche foto insieme e subito a scartare i regali che erano davvero
tanti!!!
L’entusiasmo si è fatto sentire soprattutto quando è arrivato il momento di preparare insieme l’albero e il presepe; un albero quest’an-
AL COL DI STELLA
13 giugno 2014, don Angelo al Col di
Stella. Era una delle sue mete preferite e
già da molti anni si recava dai signori Moret per celebrare la Santa Messa in onore
di Sant’Antonio da Padova. Seguiva poi
un simpatico momento di convivialità. Per don Angelo era diventata una tradizione ed apprezzava l’ospitalità della famiglia, si recava,
quindi, in questo luogo molto suggestivo e dai grandi orizzonti, anche
in altre occasioni.
Nella foto vediamo don Angelo
in dialogo con il dott. Michele De
Bertolis, nativo di Tarzo, ex assessore alla cultura del Comune di Vittorio Veneto e grande cultore delle
tradizioni locali. Il dott De Bertolis
è scomparso all’età di 64 anni il 30
dicembre scorso ed il suo funerale
venne celebrato nella Cattedrale
di Ceneda, venerdì 2 gennaio, con
grandissima partecipazione di amici ed estimatori.
CASTAGNATA
Anche quest’ anno, come ormai è tradizione, il gruppo alpini di
Corbanese ha organizzato un’allegra castagnata in compagnia dei
bambini della scuola elementare di Corbanese.
L’allegro momento conviviale si è svolto verso la metà di ottobre
in un clima di genuina serenità e gioia presso il cortile della scuola
elementare di Corbanese davanti agli occhi sgranati dei bambini
che guardavano con impazienza i ferri colmi di castagne girati e
rigirati dalle abili mani degli alpini. Fortunatamente il tempo è stato clemente concedendo una bellissima giornata di sole.
Come ogni manifestazione che si rispetti la prima azione che abbiamo compiuto è stato l’alzabandiera, con l’inno cantato dai bambini, poi abbiamo proceduto alla cottura delle caldarroste, molto
apprezzate da grandi e piccini.
Questo evento oltre che ad aver allietato in modo sano la mattinata di bambini e adulti è un segno concreto della volontà di tenere
vive le tradizioni, volontà questa che sta molto a cuore al gruppo
alpini di Corbanese
no in tema con il significato della nostra festa e del Natale stesso:
l’amore. Un albero ricco di cuori e un presepe pieno di luci per
riscaldare e illuminare i nostri cuori in attesa della nascita di Gesù.
Domenica 14 è stato il giorno della festa, un po’ di emozione e
di agitazione c’erano, ma i bambini hanno cantato con molto entusiasmo, recitato poesie e spiegato con semplici gesti e parole il
significato vero del Natale, grazie anche alla partecipazione del nostro pittore macchiolino, del cavaliere fantasma e del re del nostro
castello che continuano a guidare i nostri bambini alla scoperta di
un mondo si fantastico, ma anche molto reale soprattutto in questo
periodo di Natale.
In questo mese non ci siamo fatti mancare proprio nulla, abbiamo fatto anche una bella uscita a Sarmede dove abbiamo svolto
un divertente laboratorio con un tema fantastico come è la nostra
programmazione!!!
La scuola materna e i bambini ringraziano tutti coloro che, in
qualsiasi modo, danno il loro contributo perché questa realtà continui ad andare avanti; ringraziamo la pro loco di Corbanese per
il contributo donatoci, il gruppo alpini, il panifico da Ermes, tutti
coloro che hanno collaborato per la presenza di S. Nicolò, i genitori
dei bambini che aiutano, ognuno come può, la scuola materna contribuendo così alla realizzazione di tante iniziative.
I bambini scrutano curiosi questi strani attrezzi
La squadra di “cucinieri”
«Voce amica»
Novcembre-Dicembre 2014
ANAGRAFE
Battesimi
Salvador Matteo
di Riccardo e Marzia Dal
Molin, nato a Conegliano
il 9.07.2014 e residenti
in via Piave, è stato
battezzato nella nostra
chiesa arcipretale il 14
dicembre 2014.
Padrini: Marson Michele
e Antoniazzi Simonetta
della parrocchia del
Duomo di Sacile.
Nella casa del Padre
14. PRADELLA EUGENIA fu Giovanni e fu
De Zanet Isabella, ved. di Antonio Franceschet.
Era nata a Tarzo il 16 giugno 1930 ed è deceduta
a Vittorio veneto il 7.11.2014. Grande lavoratrice,
collaborava con il marito fruttivendolo e poi con
il figlio che ha continuato l’attività del padre. Persona socievole e cordiale, amava la sua famiglia
cui ha dedicato la vita. Il rito funebre si è svolto
nella nostra chiesa il 10 novembre ed ora riposa
nel cimitero di Corbanese.
15. TOMASI CATERINA di anni 89, fu Antonio e Margherita De Pizzol, ved. di Giuseppe
Gallonet. Caterina era nata a Tarzo il 20 aprile
1925 ed è deceduta a Tarzo il 30.11.2014. Ha
dedicata la sua vita lavorando all’estero ed accudendo la sua famiglia, si è anche prodigata a chi
aveva bisogno. Il suo funerale è stato celebrato
nella nostra chiesa iol 3 dicembre e poi piamente
accompagnata al cimitero di Madonna di Loreto.
Una Comunità
al servizio della
Parrocchia
Il 2014 è ormai alle spalle, ma per la
nostra comunità parrocchiale è stato un
anno particolare, per diversi motivi e
ricordi, come l’improvvisa scomparsa
di Don Angelo e il restauro della chiesa
della Madonna di Loreto. I lavori hanno
cambiato l’immagine di una struttura che
oramai versava in uno stato di deplorevole degrado e che meritava anche un decoroso accesso oltre ad un capiente parcheggio, atteso da anni dai parrocchiani.
Ora grazie all’interesse dell’Amministra-
16. FRANCESCHET CATERINA (TINA) fu
Francesco ed Antiga Adelina, di anni 85, era nata
a Tarzo il 19 settembre 1929 e deceduta all’ospedale di Conegliano il 6.12.2014. Tina era conosciuta da tutti in paese perché gestiva con i suoi
fratelli e poi con il nipote il vecchio molino di
famiglia.
La sua farina era sempre molto apprezzata anche fuori di Corbanese. Persona allegra e socievole con tutti. Il rito funebre si è svolto il giorno
9 dicembre nella nostra chiesa ed ora riposa nel
cimitero di Corbanese.
Ricordi
Possamai Franco
P
Po
So
Sono
trascorsi già 10 anni
dal
dalla tua morte. Il tempo passa, ma il tuo ricordo è sempre
vivo nei nostri cuori.
I tu
tuoi familiari
Don Angelo Lucchetta
Caro don Angelo sono trascorsi
3 mesi poco più da quando sei
ritornato alla casa del Padre. Andare in paese e non incontrarla
sembra quasi impossibile perché
o verso la chiesa o la canonica
o fuori del Bar
ci scambiavamo
due parole sulla
sua salute, sul
tempo, sui lavori
che si dovevano
fare in chiesa, in
oratorio ed altro.
La sua salute era
precaria già da
tempo, ma non
ci aspettavamo sicuramente una
mancanza così repentina. Fa un
certo effetto vedere la canonica
chiusa e pensare quando verrà
un altro parroco a riaprirla. Il 23
dicembre avrebbe compiuto 80
anni. L’abbiamo ricordato con
una Santa Messa in suo onore.
Speso che da lassù possa pregare e proteggerci.
pagina 13
Battiston Elisabetta
02.07.1924 - 18-12-2011
Tre anni sono passati da
quando ci hai lasciato, ti
ricordano come madre e
nonna, i figli Bruno e Franco la nuora Anna Maria i nipoti Rudy, Alberto, Marco e
Elisa, i pronipoti Giorgia e
Filippo con la loro mamma
Roberta.
Tomasi Rina
Cara mamma non è molto che
ci sei mancata, peò hai lasciato un vuoto nella nostra casa,
incolmabile. Ti pensiamo ogni
momento e speriamo che adesso tu sia lassù assieme a tutti i
tuoi cari e preghi per tutti noi.
Ti ricordiamo caramente le tue
figlie e parenti tutti.
zione Comunale si stanno concretizzando ed avviando verso la fase conclusiva i
lavori, che contribuiscono a riqualificare
l’intera area circostante al Santuario.
La parrocchia ed il C.P.A.E. in questi
ultimi anni, caratterizzati da numerosi
interventi eseguiti sugli immobili parrocchiali, hanno sempre trovato disponibilità e collaborazione, sia in Banca Prealpi
che nell’Amministrazione Comunale,
che recentemente ha deliberato di assegnarci un prezioso contributo.
Ma i lavori di restauro fino ad oggi eseguiti alle strutture parrocchiali sono stati
possibili anche grazie alla dedizione e al
continuo interessamento di Don Angelo
e del C.P.A.E., per il reperimento delle
risorse necessarie presso i vari enti erogatori.
Ora si stanno valutando le condizioni
di fattibilità per poter dare inizio nella
prossima primavera alla seconda parte
dei lavori presso l’Oratorio Parrocchiale;
un intervento questo dai costi elevati, ma
che renderebbe la struttura più sicura ed
accogliente, come auspicava da sempre
Don Angelo e, se l’intervento verrà effettuato, sarebbe rispettoso dedicarla a Suo
ricordo.
Infine, ma non ultimo, un plauso va a
tutti quei parrocchiani che, in forme diverse, hanno dato e continuano a dare la
loro disponibilità contribuendo all’andamento positivo della parrocchia.
Per il C.P.A.E.
Bruno Meneguz
Don
Francesco …
pagina 14
4 ottobre: Tarzo. Per chi era di
passaggio, sembrava un paese in festa tanta era la gente per le strade del
centro, il motivo di tanta agitazione
era, invece, la mesta partecipazione
di varie comunità e di molte decine
di sacerdoti al funerale di don Francesco, il parroco che, improvvisamente, era morto qualche giorno
prima. Solo dieci giorni prima, il 24
settembre, anche don Angelo, parroco Corbanese ed Arfanta, era morto
d’infarto. Nessuno avrebbe immaginato che nel breve volgere di pochi
giorni, tutto il comune di Tarzo sarebbe rimasto senza sacerdoti.
Il tempo corre inesorabile, sono
trascorsi 3 mesi da quei tristi giorni
di ottobre, il paese sembra svuotato.
Un senso di malinconia, o meglio
di tristezza pervade le vie del centro, dove spesso si incontrava don
Francesco. Vedere le imposte della
canonica chiuse dà sconforto. Certo, la vita del borgo scorre uguale
come sempre, ma la domenica sui
volti dei parrocchiani c’è un velo di
nostalgia. Il parroco si scorgeva da
lontano, era uno dei pochi preti che
ancora vestiva l’abito talare. Talvolta era criticato per le sue prediche
o per le sue posizioni coerenti e a
volte dure, ma oggi la comunità ne
sente la mancanza.
Ora molti desidererebbero che ci
fosse ancora don Francesco: vorrebbero vederlo arrivare da lontano con
la sua vecchia Fiat 500. Era giunto a Tarzo 15 anni fa, nella nuova
parrocchia, seppure con iniziali difficoltà, aveva dato il meglio di se,
sia nel servizio pastorale che nel
realizzare importanti opere negli
edifici della parrocchia. Lavoratore
indefesso, non trascurava nulla e
voleva essere informato su tutto. Riconosceva a ciascuno il merito del
proprio lavoro, e per quel poco che
si dava in collaborazione non finiva
di ringraziare. La sua improvvisa e
Voce Amica
Tarzo
«Voce amic
am
amica»
mic
ica»
a»
imprevedibile morte ha lasciato sgomenta la comunità
ed ancor più i suoi
collaboratori che si
sono trovati in difficoltà a sostenere
il peso improvviso
che è calato loro
sulle spalle. Ora
chi lo sostituisce
nei vari settori
si rende conto di
quanto
fossero
piene di impegno
e di preoccupazione le sue giornate.
Il suo carattere
lo portava ad essere espansivo, ma
sempre con equilibrato riserbo: raramente esternava le sue preoccupazioni e il suo disagio nel vedere la
comunità cedere alle sollecitazioni
del conformismo e della moda, e
forse proprio questi pensieri hanno
infiacchito il suo spirito e, ancor di
più, il suo corpo.
Ora ci si interroga sul futuro.
Quando verrà un nuovo parroco?
Ci sarà un solo parroco per le tre
parrocchie? Le comunità di Arfanta, Corbanese e Tarzo saranno più
unite e sapranno cogliere questo
momento di difficoltà e di transizione? Anche questi fatti che sembrano modesti, nel fluire della storia delle nostre comunità, in realtà
sono eventi determinanti nel nostro
tempo sempre più desacralizzato.
Comprendiamo questi “segni dei
tempi”?. Mai la “Contea di Tarzo”
era rimasta senza sacerdoti. Ora
dobbiamo interrogarci e darci delle risposte. Dove andremo a finire … siamo ancora una comunità
cristiana? Quanti sono disposti a
collaborare, senza personalismi, e
partecipare con umiltà al superamento di questo momento difficile?
Riflettiamo. Solo se ci mettiamo in
un’ottica di collaborazione senza
contrasti e piccole dispute potremo
superare le difficoltà che stanno
vivendo queste comunità. Sembra
quasi che anche papa Francesco si
sia unito alle nostre preoccupazioni,
quando, all’Angelus del 4 gennaio,
ebbe a dire: “Le guerre nascono in
parrocchia!”; evitiamo di far sì che
questo accada.
Nel ricordo di quanto don Angelo e di don Francesco hanno fatto
di buono, sia sotto l’aspetto religioso che civile, ciascuno faccia la
sua parte con coerenza e dedizione,
mettendo da parte i personalismi,
come i nostri due sacerdoti scomparsi ci hanno insegnato a fare.
Nicola e David
Novembre-Dicembre
Nove
No
ovemb
ve
emb
mbre
bre
e-D
Dic
icem
icem
embr
bre
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e 20
2014
014
4
A suor Speranza
A nome del Consiglio Pastorale di Tarzo e della comunità
cristiana tutta, la redazione di Voce Amica e la Segreteria del
Consiglio Pastorale desiderano ringraziare pubblicamente
Suor Speranza Taffarel per la collaborazione che, da molti
anni, prima al fianco di don Francesco e ora in sua assenza
essa dona per amore di Dio alla nostra parrocchia. La sua
preziosa collaborazione, la sua buona e generosa dedizione,
la sua discreta presenza sono per noi dimostrazione fulgida
di cosa sia davvero la vita dedicata al Signore: il suo dono
continuo di tempo e di forze a favore di ciascuno di noi parrocchiani, sia di esempio a noi laici per collaborare armoniosamente al raggiungimento del bene comune.
I SESSANT’ANNI DELLA
STATUA DELLA MADONNA
Grazie a Don Giacomo
Da Frè, già Cappellano di
Tarzo tra il 1952 ed il 1955
che attualmente svolge il suo
servizio di sacerdote presso
l’Istituto Villa Bianca, per
il ricordarci che quest’anno decorrono i sessant’anni
dall’acquisto della Madonna
usata per le processioni.
Ricorda Don Giacomo
quell’anno a Tarzo con l’Arciprete Don Romano Lucchetta: la pesca parrocchiale
fatta nel periodo della ceriola (la festa del paese) del
1954 fu un successo, con il ricavato si pensò di acquistare
una statua della Madonna ad
Ortisei in Provincia di Bolzano.
Per ordinare il manufatto
partirono da Tarzo per Ortisei
Don Romano, Don Giacomo
ed Aurelio Toniutti come autista, uno dei pochi a possedere una automobile a quel
tempo. Tra i diversi piccoli
laboratori di intagliatori fu
scelto quello dello scultore di
arte sacra Mussner Giacomo
Vincenzo, attività che è viva
tuttora, avviata da Giacomo
Mussner nel 1892, portata
avanti dal figlio Vincenzo, ed
al giorno d’oggi da Vincenzo
Giacomo col figlio
Gregor. Per andare a prendere la statua si organizzò una
gita per i parrocchiani ad Ortisei, la cassa contenente la
Madonna fu posta sopra la
corriera, il viaggio e poi l’arrivo euforico a Tarzo dove, al
suono delle campane, l’opera
fu collocata provvisoriamente vicino all’altare della Madonna. La statua oggi adorna
la Cappella della redenzione,
locale situato a destra dell’altar maggiore della nostra
parrocchiale già sala della
confraternita del SS.mo Sacramento (i cappati).
Bruno M.
Novcembre-Dicembre 2014
«Voce amica»
“Tutto da scoprire”
all’ACR
Continuano le attività dell’ACR in parrocchia: ogni sabato animatori e ragazzi si ritrovano sotto la canonica per passare una superlativa ora assieme. Il tema dell’anno è “Tutto da scoprire” e l’ambientazione quella di un laboratorio zeppo di invenzioni e novità.
In questo periodo di Avvento abbiamo voluto, a modo nostro,
capire meglio cosa significhi essere parte di una comunità, sentirsi uniti e collegati, e abbiamo fatto ciò usando luce e lampadine.
Ognuno di noi è come una lampadina, personalizzabile e un po’
diversa da tutte le altre, ma, se siamo collegati dal filo elettrico che
rappresenta l’amicizia e la comunità parrocchiale, e con la forza
della fede e di Gesù che ci tiene uniti, si crea una bellissima e luminosa armonia di colori! Se una singola lampadina viene spenta,
tutte le altre ne risentono, per cui ciascuno di noi è importante e
unico, insieme facciamo risplendere di luce il nostro gruppo e la
nostra parrocchia.
Il 20 dicembre abbiamo voluto
augurare buon Natale alla nonne
di Villa Bianca. Abbiamo portato
il nostro filo luminoso, spiegando
loro il significato del filo e delle
lampadine e abbiamo fatto vedere
quanto è bello stare assieme, giocare assieme, pregare assieme e
cantare assieme.
Da gennaio entriamo nel mese
della Pace che culminerà con la festa interforaniale a Pieve di Soligo a febbraio; altri giochi e attività ci aspettano, per continuare a
capire insieme tutto ciò che c’è da scoprire! Se qualche ragazzo (dai
6 ai 14 anni) vuole venire a scoprire con noi, lo aspettiamo tutti i
sabati dalle ore 15 alle 16 sotto la canonica.
Gli animatori
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Messa al capitello di Reseretta
Il 26 novembre al capitello di Reseretta dedicato alla Madonna
della salute, Don Angelo Granziera ha celebrato la Messa, anche
quest’anno animata dagli abitanti della borgata, ma anche
di altre parti del
paese da persone
devote a questo
culto.
Dopo la messa,
come tradizione,
le signore del posto hanno offerto
dolci e brulè a
tutti gli arrivati
finendo la cerimonia in allegria.
Bruno M.
Ricordo
LUCIO TOMASI
Tarzo 25.3.1929
Bologna 5.9.2014
Lucio era nato a Nogarolo dove
trascorse l’infanzia e l’adolescenza con i genitori Pietro e Maria, il
fratello Paolo e le sorelle Costantina e Pia. Giovanissimo emigrò in
Svizzera per lavoro e successivamente, nel 1949 è entrato
nell’Arma dei Carabinieri prestando servizio a Lizzano in Belvedere (BO), dove conobbe Franca che divenne sua moglie
e che lo ha preceduto alla Casa del Padre il 17.2.2013. Da
allora ha vissuto con la famiglia a Bologna prestando servizio
nell’Arma fino alla pensione. La sua casa era sempre allietata
dalla presenza delle nipoti e dei figli Pietro e Franco con le
loro famiglie, che abitano nella stessa palazzina. Lucio era
molto legato alla sua famiglia di origine e al paese dove era
nato, ogni anno ritornava a Nogarolo con la sua famiglia a
trascorrere un periodo di vacanze. Ritornava pure nelle tristi
occasioni di funerali di parenti o amici, nonostante il viaggio
non breve, e visitava il cimitero ricordando tutti i conoscenti
deceduti. Lucio ha concluso il suo viaggio terreno nella sua
casa lasciando addolorati i figli, le nuore, la sorella, le cognate, il cognato, i nipoti e i parenti tutti.
Alla Messa esequiale, nella sua parrocchia di Bologna, hanno partecipato moltissime persone che l’hanno conosciuto e
apprezzato e il Celebrante nell’omelia ha ricordato come Lucio fosse una persona positiva, disponibile verso gli altri, che
accoglieva con il sorriso le persone che incontrava e amava
conversare con tutti e noi lo ricorderemo proprio cosi.
Ora riposa nel cimitero di Barbarolo di Pianoro sulla collina
bolognese accanto alla amata moglie.
“Ogni cammino, anche il più difficile e lungo, comincia col
primo passo.
Ci hai insegnato a non temere il domani: Ti porteremo
sempre nel cuore e nella mente.
1 tuoi cari”.
Anagrafe
DEFUNTI
34. FOLTRAN ANTONIO, di anni 80, era coniugato con Da Ros
Lidia, ed era nato a Tarzo il 21.08.1934, e ivi residente in via Rive
12, è morto presso la casa di riposo “Cesana Malanotti” di Vittorio
Veneto il 05/11/2014.
35. DALLE CRODE FELICE di anni 63, era nato a Tarzo il 20 novembre 1951, visse la sua giovinezza in loc. Castagnera con i fratelli
Urbano, Andrea, Anna e Pierino. Celebrato il matrimonio con Liliana
Bottecchia ha avuto la gioia del figlio Francesco e poi della nipote
Melissa. Sempre tranquillo e disponibile ha fatto onore al suo nome.
Felice ha partecipato alla vita sociale del paese dove si faceva ben
volere per la sua umanità e bonomia. Il male che non perdona lo ha
rapito prematuramente alla sua famiglia in poco meno di un anno
ed è deceduto il giorno 14 dicembre 2014 a Vittorio Veneto. Iscritto
all’AVIS ha donato le cornee. Il suo funerale è stato celebrato con
grande partecipazione e commozione di parenti, amici e compaesani il giorno 16 dicembre.
36.DE LORENZI BERNARDO, fu Giovanni e Manarin Domenica, di anni 85, residente in via Introvigne 1/B, vedovo di Manarin Costantina, era nato nel comune di Erto e Casso (PN) il 14.03.1929, è
deceduto nella casa di riposo “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto
il 18.12.2014.
37.TREVISAN CORINNA, nata ad Arsiè (BL) il 27.11.1922, nubile, residente alla casa di riposo “Padre Pio” in Tarzo, è deceduta
colà il 25.12.2014. Dopo una vita dedicata al servizio della nostra
diocesi, in Tarzo è stato celebrato il funerale, in seguito del quale, la
salma ha proseguito per la tumulazione presso il cimitero del paese
di origine.
OFFERTE PER VOCE AMICA
Tarzo: settembre-novembre
Cazzetta Roberto 20 €; Cazzetta Giuliano 20; D’Altoè’ Francesco 25; Introvigne Paolo 10; Cesca Paolo Giovanni 10; Da Dalto Gina 10; N.N. 5;
Pante Angela 20; Trevisan Rosanna (Mestre) 20; E.G. 10; Sozzi Mariangela
(MI) 50; De Coppi Camillo (TS) 20; Rossella (Parrucchiera) 20; Panificio
Corazzin 20; Bar Al Gelatin 5; N.N. 10; F.li Bernardi 30; Bernardi Remo 10;
De Martin Luciana 20; In Mem. Della Pietà Gino 20; In Mem. Casagrande
Ester, la Famiglia 20; In Mem.Tomasi Lucio, la sorella 30; N.N. 10; De Coppi
Iginio (Australia) 100; De Coppi Caterina (Godega) 20; N.N. 10; Zuanella
Rina 10; N.N. 10; Dei Tos Rita 10; Edicola Pol Nicola 60; Fiorami Primo 25;
Fiorami (Fratta) 25; Michelon Genoveffa 10; Breda 50; N.N. 5; Bianchet
Giuseppina 25; Classe 1954 40 €; Tomasi Graziella 50.
(Ci scusiamo se qualche benefattore non è incluso nell’elenco di riportato)
Corbanese: novembre - dicembre
Piazza Papa Luciani 21 €, via Madonna 22, Classe 1956 25, Salton Giuliano
30, Pol Romeo 18, in memoria di Possamai Franco 15, Borsoi Lidia 20, Tomasi Flora 15, Tomasi Bruna – Rina 20, Del Puppo Maurizio 10, Fiorin Elda
15, Toè Nico 20, Battiston Antonia 10, Da Ros Marino 10, Pilar Claudio 10,
Damian Renata 25, Possamai Luisa Rosalba 15, Tomasi Rina 10, Battiston
Cristian 5, Zanette 5, Battiston Silvio 5 , Amiche Liviana 49. Totale 375 €
Arfanta e Resera
Settembre - ottobre: 105 €
Novembre - dicembre: Grup. Emig. Arfanta 50 €, 100, NN 5 = 155 €
Grazie di cuore a tutti
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
don Angelo Granziera
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
Angolo dei ricordi
Tarzo 1963. Un gruppo di giovani appassionati di calcio si organizzano, si autogestiscono comprandosi le magliette “rosse”, ma
non ci sono i soldi per i pantaloncini, si allenano e fanno varie partite in Vallata e non solo. Tutto questo sarà di sprone per l’avvio della
Polisportiva che nascerà qualche anno più tardi.
Questi gli infreddoliti pionieri, in piedi da sinistra: Tonin Edoardo (Dino), Forlin Rodolfo, Tomasi Dino, Faraon Mario, Tomasi
Domenico, De Polo Arrigo, davanti De Bastiani Antonio, Candiani
Francesco, Faraon Alberto (portiere) Bernardi Alessandro, Tonin
Roberto.
Foto scattata in occasione della partita con il Cison nel 1965,
sullo sfondo si vede la “scaletta” verso il San Boldo con le montagna imbiancata. Volete sapere il risultato? 3 – 4!
Grazie a Mario ed Alberto per la foto e le informazioni.
Calendarietto appuntamenti
Gennaio
1. Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio.
Giornata mondiale per la pace.
6. Solennità dell’Epifania del Signore.
10.30: S. Messa con bacio del Gesù Bambino, benedizione
dei bambini, premiazione concorso presepi e consegna
dell’immagine di Gesù Bambino per l’anno 2015.
11. Festa del Battesimo del Signore.
10.30: S. Messa con la partecipazione dei bambini battezzati negli anni 2012- 2013-2014.
16. Solennità di San Tiziano, vescovo e primo patrono della
diocesi.
Ore 10.00: Solenne messa pontificale in Cattedrale a Ceneda presieduta da S. E. il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero e concelebrata
dal vescovo Corrado.
Febbraio
2. Festa della Presentazione di Gesù al Tempio – Festa patronale di Tarzo (Candelora).
11. Festa della B.V. di Lourdes.
18. Mercoledì delle Ceneri – primo giorno della Quaresima 2015. Digiuno ed astinenza.
22. Prima domenica di Quaresima.
Ore 16.00 in Cattedrale a Ceneda: Vespri solenni per l’inizio della Quaresima.
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: don Angelo Granziera, diacono Mario Introvigne, suor Leontina, Nicola
De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Francesco Introvigne, Damiano De
Bastiani, Martina T.
Parrocchia di Corbanese: don Adriano Sant, diacono Elio Cao, Liviana Favero, Bruno Meneguz, Francesco Borsoi, Damian Renata, maestra Laura.
Parrocchia di Arfanta: Don Adriano, Elio Cao, Valentina Resera, Luana Faraon, Roberto
Tessari, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.
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San Carlo Borromeo - Parrocchia di Tarzo (TV)